3 minute read

L’arrampicata sportiva nelle Dolomiti

Next Article
Prefazione

Prefazione

Scalare nelle Dolomiti non ha prezzo: che sia arrampicata sportiva in falesia o grandi vie in montagna, l'ambiente dolomitico è tra i più stimolanti ed adrenalinici di tutte quante le Alpi e non solo. Dalle solari pareti in quota esposte a sud, alle fredde pareti nord che non vedono mai la luce del sole, dalle ampie vallate verdi piene di luce, a quelle più strette ed ombrose, le Dolomiti coprono un vasto territorio che dalle province di Trento e Bolzano, arriva fino a quella di Udine in Friuli e di Belluno in Veneto, per un totale di oltre 2300 chilometri quadrati. Le 105 falesie scelte per questo volume sono state suddivise in 9 diverse macro aree che rappresentano ciascuna una vallata principale e le relative valli secondarie. In questo modo è stato possibile coprire tutto il territorio dolomitico ad eccezione dell'unico gruppo che si trova al di là del fiume Adige: le Dolomiti di Brenta dove, per avere informazioni su buona parte delle falesie, è possibile consultare la guida "Arco Falesie" (Versante Sud). Per quanto riguarda la tipologia di roccia, è luogo comune pensare che nelle Dolomiti si arrampica solamente sulla dolomia. In questa guida ci sono 4 differenti tipi di roccia dove la dolomia è presente all'incirca nel 70% delle falesie. Non mancano interessanti pareti di porfido, di conglomerato e di calcare, tra cui il famoso "calcare della Marmolada" la cui qualità e compattezza è apprezzata dai climber di tutto il mondo. Per l'ampiezza del territorio descritto, non solo sul piano orizzontale ma anche verticale—la falesia più bassa si trova a 600 metri di altezza la più alta a 2700—le falesie proposte in questa guida possono essere molto diverse tra di loro anche all'interno della stessa area: se ad esempio in Alta Val Pusteria le pareti su cui si arrampica sono tutte quante simili, è sufficiente spostarsi nella confinante zona del Cadore per trovare un'offerta molto più varia che va dal conglomerato delle pareti vicino al fiume Piave, alla dolomia delle falesie più in quota, al calcare della bassa valle dove, oltre alla roccia diversa, anche il clima ed il paesaggio cambiano radicalmente. Le Dolomiti sono grandi ed all'interno dello stesso territorio le condizioni climatiche ed ambientali possono essere molto diverse. Per questo motivo, all'inizio di ogni capitolo, è presente una breve introduzione dell'area trattata che ne illustra le principali caratteristiche climatiche così come alcune sintetiche informazioni sulla viabilità ed una rapida descrizione delle falesie scelte. In questo modo, anche per chi viene a scalare in Dolomiti per un periodo limitato di tempo, è possibile scegliere l'area di maggior interesse in base a stagionalità e preferenze. Una cosa è certa, ovunque andrete nelle Dolomiti, troverete tanta roccia su cui sfogare tutta la vostra voglia di arrampicare!

DOLOMIA, QUESTA SCONOSCIUTA...

Le Dolomiti sono nate dal mare e la loro origine geologica è chiaramente visibile anche a occhio nudo: è sufficiente osservare le stratificazioni sedimentarie che compongono le Tre Cime di Lavaredo o il Seceda in Val Gardena, i tanti fossili che si possono trovare sui sentieri meno frequentati, la forma bizzarra delle vette e delle guglie, per rendersi conto che il legame mare-montagna non è mai stato così forte per un territorio montuoso così ampio. Dal punto di vista dell'arrampicata, le pareti di dolomia sono molto simili a quelle di calcare, sia per quanto riguarda la struttura sia per la tecnica di scalata che per molti versi è la stessa. Per chi è abituato al calcare, arrampicare sulla dolomia non è poi così differente come ad esempio può essere scalare sul granito o sul gneiss. Sarebbe assurdo e scientificamente sbagliato dire che "la dolomia è come il calcare" ma è comprensibile sentire questa frase da coloro che hanno avuto modo di scalare entrambe le rocce. La differenza tra dolomia e calcare è principalmente a livello chimico-fisico: nella dolomia è presente un minerale aggiuntivo a base di carbonato di calcio e magnesio che rende di fatto questa roccia diversa dal calcare. La scoperta scientifica della dolomia la si deve al marchese Déodat de Dolomieu (17501801), un importante naturalista francese a cui le Dolomiti devono il loro nome.

Never give up!

Il tuo campo base a Bolzano. Tutto ciò di cui hai bisogno per l’arrampicata e il boulder, oltre che una serie di consigli: nel nostro shop o online al sito www.mountainspirit.com

This article is from: