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Una vita on bike

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Legenda

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Sono nato in provincia di Mantova, nel 1974, una provincia bellissima piena di vita e dai mille volti storici che tuttavia con le montagne ha poco da vedere. Sin dalla prima infanzia amavo passare ore ed ore all’aria aperta in campagna e lungo i canali ammirando la natura, camminando e giocando con la spensieratezza di un bambino. Purtroppo però avevo una predilezione per la buona tavola ed in particolar modo per i dolci. Gradualmente venni colpito da un sorte di obesità inarrestabile. A volte deriso, a volte schivato dagli amici, quelli non veri ovviamente, giunsi alla soglia dei 125 kg. Stufo di diete e piani alimentari mai seriamente seguiti, mi misi un paio di pantaloncini ed un paio di scarpe da tennis. Salii su una misera bicicletta che avevo nel garage ed incominciai così a pedalare sugli argini dei fiumi e canali della provincia di Mantova. Da tempo tuttavia chiedevo ai miei genitori di comprarmi un motorino. Ero intenzionato seriamente al mitico “Ciao” della Piaggio il cui valore commerciale era di circa 1.200.000 lire. Mio padre mi negò più volte la possibilità di questo acquisto ed allora, un pò come sfida, dopo aver compiuto le prime pedalate su una vecchia bici, lo convinsi a farmi portare da un rivenditore di zona per prendere una mtb. Essendo ancora obeso, chiesi al meccanico quale fosse quella più solida e resistente che avesse. Il top di gamma era una Merida viola – verde che mi piacque subito: il suo valore commerciale era di 1.200.000 lire, proprio come il motorino. A quel punto mio padre avendomi promesso di prendere una bici al posto di un ciclomotore, sfruttai

l’occasione e suo malincuore staccò l’assegno. In momento iniziò ufficialmente la mia seconda vita. Un po’ come cantava Luciano Ligabue “una vita da mediano” la mia divenne subito “una vita on bike”. Durante l’adolescenza ho avuto la grande fortuna di scoprire la montagna grazie a Don Giuseppe Trebeschi che ci portava ogni anno , per circa un mese, a conoscere posti stupendi. Dopo circa 15 anni passati tra la Val Camonica a Vezza d’Oglio e la Val di Scalve in quel di Teveno, mi resi sempre più conto di quanto fosse bello scalare le cime più alte, percorrendo sentieri sempre nuovi e diversi per godere del meritato panorama. Ricordo l’impostazione dettata da Don Giuseppe in puro stile “boy scout” che di ripeteva all’infinito di avere rispetto per la natura, di non lasciare mai la strada certa per quella incerta, e di non sfidare mai la montagna oltre il dovuto. Furono regole d’oro che mi hanno accompagnato sino ad oggi. Quando uscii per la prima volta su sterrato nella nostra provincia, provai una sensazione di libertà assoluta che mi rubò l’anima sin dal primo istante. Nel frattempo la scommessa con me stesso era vinta, avendo perso circa 45 kg, mi sembrava di volare e la mia sete di nuovi orizzonti era inarrestabile. Conobbi il gruppo della Mtb Magri Gomme di Carpenedolo (Bs)

con i quali iniziai le prime uscite ufficiale nell’autunno del 2004. Fu un’esperienza magnifica che mi portò a conoscere buona parte della provincia, in particolar modo la media Val Sabbia ed il Lago di Garda. Poi vennero le prime gare XC che feci volentieri più per la voglia di scoprire nuovi percorsi che per la necessità di gareggiare. Ma ben presto mi accorsi che non era la mia strada. Perciò incominciai a girare da solo il Sabato, utilizzando i primi GPS non cartografici, studiando la morfologia del territorio mappando con cura maniacale ogni singolo punto di interesse. Penso che questa sia stata una grande fortuna: ovvero dalla pianura venire ad abitare in questa zona imparando a conoscerla da zero con tutti i nomi delle località, delle cime e dei panorami più ambiti. Con la mia “frontina” una misera Mtb da 26 pollici, monoammortizzata, tentavo e ritentavo ogni variante, anche in possibile, su discese difficili (per i tempi almeno) e salite al limite della pedalabilità. Così incominciai a mettermi la bici in spalla e praticare una prima versione di All Mountain. In quel periodo scrivevo e commentavo sui forum ed incominciai a seguire i famosi BDB di Brescia. Divennero immediatamente i miei idoli e studiavo ogni loro uscita e ne apprezzavo ogni sfumatura sognando un tour insieme. I loro video e le loro foto sono sempre state motivo di attenzione nonché modello di ispirazione. Decisi di passare ad una Full biammortizzata sempre da 26 pollici che mi consigliarono il grande Vittorio Casciotta ed Elena che faceva parte dei BDB . È stata la trade union con il mio sogno: venne quindi il grande giorno che mi concedettero di uscire insieme. Fu un tripudio di emozioni e di sensazioni uniche, ma la cosa più sbalorditiva, è che mi considerarono da subito “uno di loro”. È bella questa sensazione e posso dire di averla riprovata ancora nel 2019 quando dopo parecchi anni che non uscivo con i BDB, ho sentito le stesse emozioni di un tempo. Ebbene per qualche mese mi aggregai a loro per poi decidere di proseguire in solitaria alla scoperta di nuovi orizzonti. Nel frattempo arrivarono i GPS cartografici e con loro le OpenMaps super aggiornate. Un giorno d’inverno, in quel di Vallio Terme, incontrai il gruppo della Mtb Lonato con Sir Arthur (Arturo Salvi) e Alby (Alberto Massardi). In quel momento sulla mia full avevo attaccato il simbolo dell’Audi, ovvero i famosi quattro cerchi uniti. Alby mi riconobbe come “suo idolo” e io provai imbarazzo ma nello stesso tempo simpatia nei suoi confronti. Da quell’episodio nacque un’amicizia gettando le basi per quella che oggi è divenuto un gruppo di amici veri: La MTB ALL MOUNTAIN BS. In tutti questi anni ho avuto modo di uscire on bike con tante persone e conoscere mille posti nella nostra bella Italia: ma ogni volta che andavo, anche in Europa, sognavo di tornare a pedalare nella mia terra, sui nostri trails, sulle nostre montagne che ci vedono protagonisti da quasi 20 anni, su percorsi spettacolari. L’amicizia è sempre stata la base fondamentale con la quale ho affrontato e condiviso le mie esperienze ciclistiche. E un pò come nella canzone di cui parlavo “una vita da mediano” la mia vita è stata, è ..e sarà per sempre un “vita on bike”. Fatta di passioni, sentimenti, emozioni e voglia di scoprire nuove orizzonti con la consapevolezza di passare momenti indimenticabili con la mia fidata mtb che non mi ha mai deluso. Mi ha accompagnato a destra e sinistra, in giro per il mondo, su strade, sentieri, mari e montagne senza mai lamentarsi rendendomi felice, facendomi dimenticare problemi, stress e routine di una vita moderna che si sta dimenticando sempre di più un concetto fondamentale: “prendetevi il vostro tempo e realizzate i vostri sogni, scalando qualsiasi montagna, in attesa di raggiungere la vetta dove il panorama sarà unico ed emozionante”.

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