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IL CONTESTO
INTRODUZIONE
Flavio Bizzoni (1)
Ogni anno il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) pubblica il proprio Rapporto Associativo, il resoconto delle attività che riporta dati, grafici, tabelle e informazioni utili per comprendere non solo le azioni compiute, ma anche per verificare la crescita di un intero settore. Quest’anno abbiamo deciso di inserire questi nostri dati in un contesto più ampio con l’intenzione di farlo diventare un appuntamento annuale nell’ambito di una collana. Sono passati quasi trent’anni dal giorno in cui alcuni imprenditori, veri e propri pionieri del settore, si sono trovati per iniziare un percorso sì industriale ma soprattutto strategico, comune e condiviso. E, alla luce di quanto accaduto negli anni successivi, questa impostazione si è rivelata vincente... un consorzio, un comitato tecnico, i soci ordinari e i soci aderenti cui si sono affiancati i soci generali di categoria, che rappresentano associazioni di aziende pubbliche e private di servizi nel campo dei rifiuti organici. L’impostazione originaria è rimasta più o meno la stessa con una forte connotazione tecnica e operativa. Il CIC ha sempre approfondito, alcune volte anche anticipando gli eventi, tematiche innovative. Pensiamo, per esempio, agli studi che hanno portato alla scelta di trattare solo matrici selezionate perché un compost di qualità si ottiene solo con matrici di qualità. Infatti, sono cambiate molte situazioni al contorno, pensiamo alla crescita degli anni Novanta, alle normative europee e nazionali, alla recente e, purtroppo, non ancora del tutto passata crisi economica. A fronte di tali cambiamenti, il CIC ha mantenuto la coerenza strategica di pensare e lavorare per costruire un sistema basato sulla qualità: la qualità delle matrici trattate, la qualità delle raccolte differenziate, la qualità degli impatti, la qualità dei presidi, la qualità dei fertilizzanti prodotti. Il settore è ormai ampio, articolato e rappresenta la filiera quantitativa-
(1) Presidente Consorzio Italiano Compostatori
mente più significativa tra le filiere dei rifiuti urbani in Italia. Il valore delle aziende socie è raccontato dall’evoluzione che le ha caratterizzate nel corso di questi anni: alla produzione di compost, attraverso continue innovazioni tecnologiche e nuove tendenze produttive, si è affiancata la produzione di nuovi beni, tra cui substrati di coltivazione o il biometano. Siamo certi che il nostro settore possa crescere ancora e pensiamo che le aziende aderenti al CIC possano essere determinanti nell’ambito della strategia di gestione complessiva dei rifiuti in Italia. Ci auguriamo che qualcuno dei cosiddetti policy maker prenda coscienza non solo della nostra esistenza, ma soprattutto di quanto sia strategico il settore per le politiche ambientali, per le dinamiche imprenditoriali e per l’innovazione tecnologica che c’è dietro ogni azienda del Consorzio Italiano Compostatori.