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Capitolo1 PREMESSA
“ Dal suono si parte, il suono si vive, al suono si torna ” .
La decisione di scrivere di tecnica vocale è stata difficile. Partendo dalla convinzione che le dinamiche del rapporto insegnante studente fossero tecnicamente e umanamente così complesse, ricche e personali da non poter essere generalizzate in un manuale di tecnica, la scrittura mi avrebbe portato necessariamente alla realizzazione di un testo incompleto e parziale.
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Nessun libro può, ovviamente, sostituire un insegnante competente. L’azione del “cantare” coinvolge talmente tanti livelli della nostra esperienza (cognitivo, fisico, emotivo e comunicativo) che risulta molto complicato riuscire a criticare il proprio studio e migliorare autonomamente senza uno scambio attivo e continuo con chi è più esperto. La maggior parte del lavoro e il merito dei risultati rimangono dello studente ma le intuizioni, l’esperienza e le conoscenze di un insegnante sono necessarie perché ogni miglioramento sia più veloce ed efficace e possa essere considerato come uno stimolo a esplorare inediti mondi sonori.
Durante gli anni della mia esperienza da amante della musica, ascoltatrice attenta, cantante, songwriter e insegnante si è però, nonostante queste premesse, strutturata una metodologia di lavoro che rielaborava i contenuti della tecnica e della performance in maniera personale. Raccoglierli e organizzarli in maniera sistematica è diventato quindi necessario al fine di fornire uno strumento didattico a chi, dei miei ex studenti ora insegnanti, era interessato a utilizzarla nelle proprie lezioni.
Questo testo è il risultato di questa volontà. Considerando che l’esperienza ci fa crescere e cambia ogni istante quello che sappiamo e come lo elaboriamo, l’unico modo, il più onesto e corretto di affrontare la scrittura è stato considerare il manuale non come un prodotto finito ma come un punto di partenza per il mio lavoro successivo accettando, inoltre, la condizione d’insoddisfazione del non riuscire a trasferire in un libro tutto il complesso mondo che nelle lezioni viene rappresentato. Motivo ulteriore che mi ha spinto alla pubblicazione dei risultati della mia ricerca è stata poi la volontà di stimolare una discussione, ricevere dei feedback e dare degli spunti di lavoro in un ambiente, quello della voce, che è ancora e che sarà sempre da indagare. Prima di iniziare a scrivere, ho quindi chiesto aiuto ad amici, studenti e professionisti competenti e specializzati al fine di esporre le mie conclusioni a menti aperte e a persone meno emotivamente coinvolte di me in modo da ottenere dei risultati obiettivi a conferma della metodologia.
La scienza e l’arte della voce si specializzano continuamente, spostano le sicurezze sulle quali, fino alle teorie precedenti, si basano i metodi. Studi e ricerche importanti mi hanno formato e condizionato e altre, in futuro, spero mi formeranno e condizioneranno. Molta, moltissima strada c’è ancora da fare per comprendere le dinamiche della voce cantata così difficilmente investigabile e pubblico queste considerazioni sullo studio della voce sperando che questo metodo possa rappresentare un piccolo contributo al mondo della didattica.
Ciò che ho letto, ciò che i miei studenti mi hanno permesso di capire, la qualità preziosa dell’esperienza di musicista e insegnante hanno avuto un ruolo fondamentale nella definizione della metodologia. Ma ciò che più di ogni altra cosa mi ha stimolato a indagare è tutta la musica che c’è stata nella mia vita di ascoltatrice e che ha cambiato e continua a cambiare come la mia mente lavora, come il mio spirito sente e cosa fa battere il mio cuore.
La seguente trattazione è indirizzata principalmente ai futuri insegnanti SHEER e ai cantanti che hanno già studiato il metodo ma è comprensibile anche da cantanti che, pur provenendo da altre esperienze, ne sono incuriositi.
SHEER è facilmente perseguibile e adattabile alle esigenze di ogni cantante. Cambiano, a seconda dello studente e delle sue modalità di apprendimento, i tempi, il tipo di comunicazione utilizzata dall’insegnante e i livelli di approfondimento ma gli obiettivi di amplificare le qualità, facilitare l’emissione sonora, coltivare la personalità e l’unicità creativa devono essere generalmente sempre ottenuti.
Non è stato ritenuto opportuno trattare gli elementi della produzione vocale nel dettaglio della loro fisiologia e meccanica vista la già enorme quantità di materiale a disposizione di studenti e insegnanti. In appendice di questo testo si trova comunque una sezione che ne riassume gli elementi basilari. Nelle pagine che seguono, si darà quindi per scontato che il lettore conosca già le dinamiche respiratorie e fonatorie che regolano l’emissione vocale e ci si concentrerà invece su quelle risonanziali.
L’acronimo SHEER (Shaping Human Expressiveness Equalising Resonators) indica infatti che la metodologia si concentra essenzialmente sull’acquisire le capacità di modificare il timbro della voce con un fine espressivo.