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Logistica Uno: il calcolo delle

emissioni di CO2e per una logistica consapevolmente sostenibile

Fin da quando abbiamo iniziato a muovere i primi passi nel mondo della logistica e dei trasporti, ormai quasi 30 anni fa, abbiamo sempre avuto chiaro quale strada percorrere e come percorrerla. È senza dubbio la strada che ci porta ad un’attività il più possibile sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico, e attenta sia ad impattare il meno possibile sull’ambiente sia a perseguire nuove metodologie e tecnologie che ci permettono di limitare i nostri consumi

Dallo scorso anno abbiamo deciso di intraprendere un percorso concreto e quantificabile: misurare le emissioni di CO2e derivanti dalla nostra attività, grazie alla collaborazione con GreenRouter

GreenRouter, società leader in Italia, nasce come una startup innovativa nel 2016 a Milano e si occupa della misurazione dell’impatto climatico delle filiere logistiche, del calcolo della Carbon Footprint aziendale e dell’analisi e sviluppo di strategie di riduzione delle emissioni di CO2e.

In un’ottica di continuous improvement, oltre ad offrire modalità, mezzi e sistemi di gestione poco impattanti sul clima, abbiamo deciso di misurare la nostra carbon footprint che stima le emissioni di gas serra causate dalla nostra attività di trasporto, per permetterci di studiare e applicare tutte le correzioni possibili per migliorarla e comunicare i risultati ottenuti ai nostri clienti. Nello specifico, la misurazione dell’impatto climatico, che consiste nel calcolo delle emissioni di CO2e, avviene attraverso un software certificato nel rispetto delle principali normative di riferimento, sia a livello europeo, con la EN16258, che a livello globale, con GLEC Framework.

L’obiettivo è quello di fornire una misura dell’impatto climatico in termini di tonnellate di CO2e per l’intero anno, in modo da identificare le aree di maggiore impatto su cui poter agire per neutralizzare il più possibile le emissioni www.logisticauno.it www.greenrouter.it

Abbiamo gli occhi sempre rivolti verso il futuro e questo importante progetto ci porterà nei prossimi anni ad offrire servizi certificati in termini di sostenibilità.

PORRE FINE ALLO SPRECO, PIÙ RIUTILIZZO E RICICLO

La quantità di rifiuti di imballaggio cresce a un ritmo più rapido del Pil. Negli ultimi 10 anni i rifiuti di imballaggio sono aumentati di oltre il 20% nell’UE e la Commissione europea prevede un ulteriore aumento del 19% entro il 2030.

Evidentemente le merci devono essere imballate per essere protette e trasportate in sicurezza, ma gli imballaggi hanno un impatto significativo sull’ambiente e sull’uso dei materiali vergini. Sono infatti tra i principali prodotti ad impiegare materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzate nell’UE sono infatti destinati agli imballaggi. Le norme del Green Deal europeo intendono mettere fine a questa tendenza, garantendo opzioni di imballaggio riutilizzabili, eliminando gli imballaggi superflui e limitando l’over-packaging, con l’utilizzo di etichette chiare a sostegno di un corretto riciclaggio. L’obiettivo è mettere il settore degli imballaggi sulla buona strada per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

Bioplastiche e imballaggi più sostenibili vogliono dire nuove opportunità commerciali nella transizione verde, innovazione e nuove competenze, posti di lavoro a livello locale e risparmi per i consumatori. Costruire una transizione ecologica può diventare realistico agendo però su tutte le leve strategiche disponibili: dalle fonti rinnovabili e combustibili verdi all’elettrificazione dei processi termici, all’efficienza energetica, all’economia circolare, ai combustibili low carbon. La decarbonizzazione dell’economia e anche del settore del packaging deve avvenire senza rischiare la scomparsa di interi comparti industriali dall’Italia e dall’Europa, solo nel quadro di uno sforzo collettivo degli stati nazionali e della UE, oltre che delle imprese e dei consumatori. Occorre creare le le giuste condizioni affinché i principi dell’economia circolare (ridurre, riutilizzare, riciclare) possano davvero funzionare.

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