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Imballi innovativi e per di più… premiati!
Non stupisce quindi che siano altresì sempre più numerosi i partecipanti a Ecopack, il Bando Conai per l’ecodesign, che ha visto all’edizione 2022 ben 383 casi presentati (erano 326 nel 2021), tutti di aziende italiane che hanno rivisto i loro imballaggi per renderli più sostenibili e con un minor impatto ambientale.
Un bando (fra l’altro giunto nel 2023 al traguardo della decima edizione) che ha assegnato cinque super-premi, a coronare gli sforzi di quelle realtà che hanno utilizzato almeno una delle sette “leve di prevenzione”, cioè gli incentivi di economia circolare che rendono più green un pack.
Interventi di ecodesign, quelli premiati, che si stima abbiano diminuito dell’11% i consumi di acqua, del 22% quelli di energia e del 29% l’emissioni di anidride carbonica.
A ottenere i riconoscimenti sono stati Collistar (aggiudicatasi anche la menzione speciale di Legambiente), Di Mauro Officine Grafiche, Fiorini International (per il suo nuovo imballaggio della pasta Antico Pastificio Umbro), Magic Pack e Selex.
Orva investe nel packaging sostenibile
La ravennate Orva ha incrementato negli ultimi mesi gli investimenti in risorse umane ed economiche per il proprio packaging, nell’ottica della sostenibilità e del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2023 dell’Onu. L’azienda intende così rispondere alla richiesta sempre crescente da parte dei clienti di eliminare gli imballaggi non necessari, riducendone altresì le dimensioni e il peso. Ciò in quanto la sostenibilità richiede di ripensare, ricostruire e rinnovare gli sforzi su tutti gli aspetti dell’incarto: sociali, ambientali ed economici.
In tal senso, i packaging material manager di Orva hanno focalizzato il fatto che i materiali utilizzati devono essere sottili e leggeri, ove possibile riutilizzabili, ma soprattutto riciclabili, per poter ridurre il volume dei rifiuti. Materiali che non devono provocare inquinamento per l’ambiente, ma consentire un risparmio energetico e prevedere l’utilizzo di materie prime aventi il minor impatto ambientale possibile.
Per migliorare la sostenibilità del food packaging attuale, l’azienda ha perciò valutato, testato e studiato analiticamente diverse possibili interazioni con il prodotto finito di materiali di confezionamento alternativi e le relative performance produttive. E per poter ridurre drasticamente i quantitativi di plastica da smaltire ha preferito l’utilizzo di monomateriale, così da facilitarne il riciclo.
Una raccolta di dati e un numero test sinora eseguiti coi propri tecnici e fornitori che ha portato quindi Orva, in ottica di green pack, a sviluppare e brevettare un vassoio da forno realizzato totalmente in carta 100% riciclabile e compostabile per il suo prodotto di punta: la pinsa.
L’azienda intende così rispondere alla richiesta sempre crescente da parte dei clienti di eliminare gli imballaggi non necessari
I materiali utilizzati devono essere sottili e leggeri, ove possibile riutilizzabili, ma soprattutto riciclabili, per poter ridurre il volume dei rifiuti
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