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Nuove politiche aziendali in Kellogg per un ambiente di lavoro più inclusivo

Introdotte nuove policy volte a sostenere i lavoratori che stanno affrontando trattamenti per la fertilità, percorsi di transizione di genere o che stanno vivendo particolari fasi della vita legate alla menopausa o all’interruzione di gravidanza.

Le nuove politiche prevedono permessi retribuiti in caso di interruzione di gravidanza e per chi si avvale di trattamenti per la fertilità, validi anche per i rispettivi partner, indipendentemente dall’anzianità di servizio e senza dover produrre alcun certificato medico nel pieno rispetto della privacy. Le policy prevedono orari di lavoro flessibili con la possibilità di avere una consulenza psicologica gratuita qualora la si ritenga necessaria. Le donne che attraversano il momento fisiologico della menopausa possono accedere ad assistenza e consulenza specializzata attraverso l’Employee Assistance Programme, usufruire di spazi in ufficio dedicati come la wellbeing room, e di una maggiore flessibilità lavorativa per poter gestire i sintomi secondo le proprie esigenze.

Per chi sta affrontando percorsi di gender transition sono previste misure specifiche per gestire la transizione con riservatezza e secondo le personali esigenze di ognuno, incoraggiando i dipendenti a vestirsi secondo l’espressione di genere che li rappresenta maggiormente, gestendo con sensibilità l’accesso ai servizi e ad altre strutture per assicurare equità, e supportando nell’aggiornamento dei documenti di lavoro e nella comunicazione a colleghi e clienti.

L’impegno dell’azienda verso i principi di equità, diversità e inclusione ha permesso inoltre di raggiungere l’obiettivo della parità di genere al 50:50 per i livelli di manager e senior manager a livello europeo con tre anni di anticipo rispetto al 2025, anno inizialmente fissato per il raggiungimento di questo importante traguardo.

Piantati oltre 3000 ulivi, più efficienza nei consumi e spinta sulle energie rinnovabili.

Lo stabilimento storico dei F.lli De Cecco sorge nel Geoparco della Majella, Patrimonio dell’Unesco. L’azienda produce oltre il 50% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili grazie al contributo decisivo della propria centrale idroelettrica che sfrutta le acque del fiume Verde, la cui sorgente si trova a due passi dallo stabilimento. Grazie a queste politiche l’azienda è riuscita a ridurre dell’11% le emissioni di Co2 nell’atmosfera nel 2021. Non solo: l’acqua che sgorga dalla Majella è anche un ingrediente della pasta; nel 2021 tra l’altro si è riusciti a ridurne il consumo del 3% a seguito delle pratiche di efficientamento dei consumi. Entro il 2050 l’azienda sarà carbon neutral anche grazie alla piantumazione di alberi degli ultimi anni: si tratta di oltre 3.000 ulivi intorno al sito produttivo di Fara che vanno a compensare 132.000 kg di Co2 ogni anno.

Il rapporto con il territorio è sancito anche dall’impegno per la filiera italiana che coinvolge 2001 aziende agricole e 23.362 ettari di terreni coltivati per ottenere 9 differenti tipi di grano duro italiano di alta qualità. Relativamente al pack si evidenzia l’attenzione all’impatto ambientale per la scelta di un solo materiale riciclabile al 100% con certificazione di sicurezza Dnv e dichiarazione ambientale di prodotto Epd. In azienda la sostenibilità si sposa anche con la solidarietà, che ha permesso ad esempio di donare 490 tonnellate di prodotti alla Fondazione Banco Alimentare, per aiutare con dignità tante famiglie indigenti e allo stesso tempo contrastare lo spreco alimentare, evitando che il cibo buono venga sciupato.

Il contratto siglato con Italgen permetterà al Gruppo di soddisfare il fabbisogno energetico per tutti i siti italiani da fonti prevalentemente idroelettriche.

Con una storia industriale di oltre 100 anni, Italgen è titolare di 28 concessioni idroelettriche, di 3 impianti fotovoltaici in esercizio e alcuni impianti della società hanno anche un valore storico e artistico, come la centrale di Vaprio d’Adda, realizzata negli anni ‘50 su progetto dell’architetto milanese Piero Portaluppi.

L‘energia idroelettrica ha un tasso di rinnovabilità potenzialmente infinito ed essendo una delle forme più pulite di approvvigionamento energetico ha un’impronta ambientale molto ridotta. Emmanuel Goulin, presidente e amministratore delegato di L’Oréal Italia commenta: “Sono orgoglioso di questo accordo di lungo termine con Italgen. I nostri siti già da tempo utilizzano energia proveniente da fonti rinnovabili, ma adesso ci affideremo a una filiera 100% made in Italy, certificata e da fonti prevalentemente idroelettriche. L’accordo rispecchia il nostro costante impegno nell’ambito della sostenibilità in linea con gli obiettivi che ci siamo posti con il programma internazionale L’Oréal For The Future”.

Lanciato con l’obiettivo di rispettare i limiti del pianeta, il programma definisce gli impegni concreti che l’azienda intende raggiungere entro il 2030, tra i quali, rendere tutti i siti L’Oréal carbon neutral, migliorando l’efficienza energetica e utilizzando il 100% di energia rinnovabile entro il 2025. L’attenzione alle tematiche ambientali è testimoniato da diverse azioni introdotte: lo stabilimento di Settimo Torinese, che è a zero emissioni di Co2, è dal 2018 una waterloop-factory, ovvero un sito produttivo che consuma acqua unicamente come materia prima dei prodotti e non per altri usi.

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