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L’EFFETTO TRAINANTE VIENE DALLE NORME

Esperti, consumatori e addetti ai lavori concordano: il packaging del futuro sarà sostenibile. E dunque concetti come “sustainable packaging”, ma anche “green packaging”, “packaging circolare” e “packaging compostabile” permeano sempre più le proposte delle aziende di largo consumo e le opzioni degli acquirenti.

Ma cos’è un packaging sostenibile?

A darne la definizione in breve è Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – secondo cui «il packaging sostenibile è un imballaggio concepito in modo da creare il minor impatto ambientale possibile e che al contempo svolge al meglio le sue funzioni di protezione e informazione».

Va da sé, dunque, che per ottenere tale risultato occorre chiamare in causa tutti gli ambiti che concorrono al conseguimento del medesimo, dalla progettazione e dal design (da cui peraltro dipende ben il 70% dell’impatto ambientale di un prodotto, secondo la Sustainable Packaging Coalition) alla logistica, sino allo smaltimento finale dell’imballaggio, secondo un’ottica tipica dell’economia circolare che privilegia quindi un approccio C2c – “cradle to cradle” (“dalla culla alla culla”) – a caratterizzare il ciclo di vita dell’imballaggio sostenibile.

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