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RIFLESSIONI
Tra green e greenwashing
Oggi tutto ciò che ha a che fare con la sostenibilità è di tendenza. Ecco qui un puntuale ragionamento analitico su come sia semplice incappare nell’ambientalismo di facciata. Insieme alla proposta di Catas per aiutare le aziende a seguire la strada verso un’evoluzione realmente virtuosa
DI FRANCO BULIAN *
* direttore generale di Catas
Tra i vari termini green che oggi conquistano i media e che accompagnano anche le campagne di marketing di molti prodotti e di molte aziende, compare a volte anche quello di greenwashing. È un termine un po’ strano che una semplice traduzione letterale (“lavaggio verde”) non aiuta certamente a comprendere in modo chiaro. In realtà in italiano potremmo piuttosto rendere il suo significato trasformandolo in “coperta verde” o ancora più esplicitamente con “ambientalismo di facciata”.
MIRA A NASCONDERE DIFETTI Si tratta di un neologismo inglese con accezione decisamente negativa, che va a identificare marchi o pubblicità che tendono a dare un’immagine positiva di un’azienda o di un prodotto sotto il profilo ambientale ma senza avere alla base una concreta politica verso questi aspetti, una “coperta verde” quindi su ciò che in realtà verde non è. A volte, in termini di marketing, il greenwashing è addirittura una pratica che mira a nascondere dei difetti o una scarsa qualità del prodotto facendo leva su un tema di grande attualità e di grande presa sul mercato. Tuttavia, se è vero che cresce l’interesse generale verso le tematiche ambientali, è altrettanto concreta l’evidenza di una crescita della cultura su questi temi da parte delle aziende e degli stessi utenti finali. Il greenwashing viene quindi spesso scoperto e, per le aziende che ne hanno fatto uso, il green diventa piuttosto un boomerang con ritorni negativi soprattutto in termini di immagine.
Greenwashing è un neologismo inglese che identifica marchi o pubblicità che tendono a dare un’immagine positiva di un’azienda o di un prodotto sotto il profilo ambientale ma senza avere alla base una concreta politica verso questi aspetti
Conoscere per migliorare
La misura, come diceva il fisico e ingegnere britannico Lord Kelvin, è la sola possibilità che abbiamo per migliorare qualcosa. Ecco quindi, che non siamo green solo perché realizziamo prodotti in legno, ma perché ci preoccupiamo (misuriamo) quanta energia consumiamo per produrli e quanti solventi emettiamo in atmosfera per verniciarli. Se conosciamo tutti i valori degli impatti ambientali provocati dalla nostra azienda (ad esempio quanta CO 2 emettiamo per ogni unità prodotta), allora sì che possiamo iniziare a migliorare anche sotto il profilo ambientale e magari ottenere, un giorno, dei veri riconoscimenti in tal senso.
Se conosciamo tutti i valori degli impatti ambientali provocati dalla nostra azienda, allora sì che possiamo iniziare a migliorare anche sotto il profilo ambientale e magari ottenere, un giorno, dei veri riconoscimenti in tal senso
FACILE CADERE NELLA TRAPPOLA Nel nostro settore, legato profondamente al legno e ai suoi derivati, prendere delle scorciatoie con vaghi riferimenti all’ecologia e alla sostenibilità è in definitiva un percorso abbastanza facile. Ciò nonostante, senza avere maturato una coscienza green e senza aver assunto dei comportamenti veramente virtuosi in questo senso, può essere altrettanto facile cadere, per l’appunto, proprio nella trappola del greenwashing… Anche per questi motivi, e per aiutare le aziende a seguire la strada maestra verso un’evoluzione virtuosa, verso il green reale, Catas ha attivato il servizio del Life Cycle Assessment ovvero della misurazione (secondo norme internazionalmente riconosciute) di tutti gli impatti ambientali che un prodotto causa nei confronti dell’ambiente, partendo dalle materie prime e arrivando al suo smaltimento (ne abbiamo fatto cenno anche nelle news, a pag. 32).
Per saperne di più, visita il sito www.catas.com
I sistemi radianti per le riqualificazioni
Una guida tecnica sui cosiddetti sistemi in ancoraggio. Come sceglierli al meglio, anche alla luce delle modifiche apportate alla norma UNI EN 1264, aggiornata nel corso dell’anno
DI ING. CLARA PERETTI*
* Ingegnere, libera professionista con studio a Bolzano. Segretario Generale Q-RAD: Consorzio Italiano Produttori Sistemi Radianti di Qualità. Esperto italiano del CEN TC 130-WG9 e ISO TC 205-WG8 Le tipologie di sistemi radianti adatte per le riqualificazioni sono moltissime. Ogni soluzione deve essere analizzata e studiata al fine di risolvere le criticità e le difficoltà progettuali che l’edificio esistente presenta. La norma UNI EN 1264, aggiornata nel 2021, presenta diverse novità rispetto alle versioni precedenti. La più rilevante riguarda l’introduzione di nuove tipologie (basso spessore, bassa inerzia) e il dettaglio di tipologie già esistenti (Tipo A, bugnato e con isolante liscio). Tali modifiche sono state inserite per rendere la norma attuale e maggiormente rappresentativa dei prodotti oggi disponibili sul mercato europeo.
Essendo attualmente in lavoro la norma sui massetti, non vi sono a oggi prescrizioni normative su questi prodotti. Per scegliere nel modo giusto, è quindi importante fare riferimento alle schede tecniche dei produttori
SISTEMA RADIANTE TIPO I SECONDO UNI EN 1264:2021
Nella figura è rappresentato un estratto della norma UNI EN 1264:2021 con la descrizione del sistema Tipo I (sistema in ancoraggio). 1 Rivestimento del pavimento 2 Strato portante e di diffusione termica 3 Profili 4 Tubazioni 5 Stato di livellamento 6 Solaio/pavimento
Fonte: Uponor
OBIETTIVO: ANCORARSI ALLO STRATO ESISTENTE Elemento chiave del sistema in ancoraggio è l’idoneo strato di supporto, ovvero il massetto autolivellante che ha il compito di ancorarsi allo strato esistente che funge da base per il pannello di alloggiamento delle tubazioni. Essendo attualmente in lavoro la norma sui massetti (dal titolo “Massetti per pavimentazioni - Criteri di progettazione, posa in opera e metodi di verifi ca”), non vi sono a oggi prescrizioni normative su questi prodotti. È quindi di fondamentale importanza fare riferimento alle schede tecniche dei produttori, al fi ne di scegliere il giusto prodotto e di installarlo nella maniera idonea.
Esempi di sistemi radianti a pavimento di tipo I (defi niti anche sistemi in ancoraggio).
LE PRINCIPALI TIPOLOGIE I sistemi con elementi di ancoraggio in plastica possono essere realizzati su diversi supporti, che infl uiscono sullo spessore dell’autolivellante. Nella confi gurazione senza strato separatore e senza isolante (nella fi gura a sinistra della foto in basso a pag. 69) gli elementi in plastica vengono incollati alla pavimentazione esistente: in questo caso lo spessore del massetto autolivellante sarà ridotto di spessore rispetto al caso con isolante. Mentre il Tipo I defi nito nella nuova UNI EN 1264 è un sistema annegato senza isolante nel quale lo strato di supporto va in ancoraggio con la pavimentazione esistente o il solaio/massetto nel quale si incollano gli elementi per l’ancoraggio delle tubazioni. E ancora, da citare la soluzione ideale per impianti di riscaldamento in ristrutturazioni a carattere residenziale, la cui installazione può essere fatta su pavimentazioni esistenti o dove lo spazio a disposizione è estremamente limitato. Il pannello è realizzato in polistirene compresso senza isolamento termico ed è dotato di retroadesivo. La struttura rigida del pannello si presenta forata per l’annegamento del massetto autolivellante. SISTEMA RADIANTE IN ANCORAGGIO IN 3D
1 Battiscopa 2 Rivestimento 3 Massetto autolivellante 4 Tubo 5 Pannello 6 Striscia perimetrale
1
2
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4 6
5
Il futuro alle spalle
In occasione del 60esimo anniversario, Jannelli&Volpi ha aperto due spazi in zona Brera a Milano, JVstudio per i professionisti e JVstore rivolto al pubblico. La sua nuova visione si rafforza anche attraverso un’attenzione mirata a pubblici differenti, compresi gli artigiani, a cui è dedicata da tempo la JV School
DI DANIELA STASI
JVstudio è il nuovo spazio di Jannelli&Volpi in via Statuto 21 dedicato ai professionisti.
Dettaglio del nuovo shoowroom JVstore dedicato al pubblico in corso Garibaldi 81.
Per conoscere le novità presentate da Jannelli&Volpi al Fuorisalone 2021, vai allo speciale di pag. 76
Alzi la mano chi non conosce Jannelli&Volpi? Non possiamo verificare, ma siamo certi che le mani di voi lettori siano tutte abbassate. Nato nel 1961, il marchio specializzato in rivestimenti murali e tessuti d’arredo proprio quest’anno ha celebrato 60 anni di storia e lo ha fatto inaugurando due nuovi spazi a Milano nel distretto design di Brera: JVstudio in via Statuto 21, dedicato ai professionisti, e JVstore che, con quattro vetrine in corso Garibaldi 81, si rivolge direttamente al pubblico. Il progetto di interior di entrambi gli showroom, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, è di Studio ’98, a cura di Clara Bona in collaborazione con Guia Bartolozzi. Jannelli&Volpi è comunque presente in tutta Italia e all’estero attraverso una rete capillare di distribuzione sostenuta da agenti, in dialogo diretto e continuo con spazi monomarca o rivenditori autorizzati.
AD HOC PER CHI PROGETTA Il 60esimo anniversario per Jannelli&Volpi non è solo un im-
JV School, la parola a Paola Jannelli
L’applicazione delle carte da parati è un passaggio fondamentale che, se non eseguito nel modo corretto, può andare a inficiare la resa stessa del prodotto. Proprio per formare applicatori certificati, Jannelli&Volpi, nell’autunno del 2016, ha aperto la JV School. «Il fine è quello di insegnare e diffondere la cultura del nostro prodotto, tramandando i segreti del mestiere e mantenendo alta la qualità in tutte le fasi – spiega Paola Jannelli, direttore creativo e pubbliche relazioni di Jannelli&Volpi – Si rivolge ad artigiani che già operano nel settore, a coloro che vogliono aggiornarsi o anche a privati che intendono occuparsi personalmente dell’applicazione. Come tutte le scuole, ahimè, ha sofferto durante la pandemia, ma a breve contiamo di riprendere i quattro livelli di formazione. Anche per questo abbiamo promosso dei tutorial visibili sul nostro canale Youtube (Jannelli & Volpi - Sirpi). Naturalmente, anche gli strumenti per l’applicazione sono fondamentali. Per questo abbiamo ampliato la nostra offerta fornendo strumenti per la posa come, ad esempio, AdhesJVe, una colla fornita in pasta o in polvere, da scegliere a seconda dei materiali».
portante traguardo, ma anche un nuovo punto di partenza: negli ultimi anni, infatti, ha dato vita a una strategia che ha portato a rinnovare totalmente la sua visione, dedicando attenzione, con due spazi mirati, ai professionisti e al pubblico. A giugno, inoltre, ha chiuso la storica sede di Via Melzo per una radicale trasformazione. Partiamo da JVstudio, luogo ideato per accogliere professionisti, con due vetrine su strada. Uno spazio sempre aperto che accoglie, anche su appuntamento, le esigenze progettuali di architetti, designer, artigiani e realtà che si muovono principalmente nel settore contract, supportando progetti, consulenze tecniche personalizzate, sostegno alla ideazione e applicazione dei rivestimenti murali. Lo spazio, di circa 150 mq, si distribuisce su tre livelli. Al piano terra, al centro, un grande tavolo e ai lati moduli d’arredo che ospitano wallcovering e campionari, oltre a due piattaforme digitali led touch per visionare le collezioni e configurare gli ambienti. Il sovrastante soppalco-mezzanino ospita le consulenze one-to-one, mentre al piano -1 ecco l’archivio di cataloghi delle collezioni. Da segnalare, la consultazione digitale del catalogo JV tramite lo strumento JVTradeNet (premio all’innovazione a
Il garden JVstore, lo spazio esterno inaugurato durante il Fuorisalone, per trasformare lo shoowroom in un luogo di convivialità e condivisione.
Smau 2020) al fianco dei cataloghi cartacei, oltre all’esposizione dei wallcovering sui moduli-bandiera.
NUOVO MODO DI RELAZIONARSI CON IL CLIENTE JVstore, in corso Garibaldi 81, nei dettagli dell’interior, è caratterizzato da un legno naturale in multistrato di betulla, che mette così in risalto i colori dei wallcovering e i tessuti d’arredo. L’intero spazio è avvolto da tipologie diversificate di rivestimenti, che rispecchiano le ultime tendenze e collaborazioni con designer e maison di moda: si è voluto riprodurre il concetto di abitare, dove fornire
L’offerta al JVstudio
Nello showroom dedicato ai professionisti, le proposte comprendono l’intera gamma Jannelli&Volpi: JV Italian Design, JWall, JV License (Marimekko, M.C. Escher, Composition - A tribute to Kandinsky, Leonardo), Sirpi, le due licenze con le maison di moda ArmaniCasa Exclusive Wallcoverings Collection e MissoniHome Wallcoverings, e CO.DE Contemporary Design by Jannelli. Per maggiori info:
www.jannellievolpi.it
interpretazioni reali dell’applicazione dei rivestimenti murali nei vari ambienti, bagno e cucina inclusi. Oltre alla consulenza in-shop, JVstore ha avviato un servizio completo di video consulenza e ha lanciato un nuovo servizio di vendita “chiavi in mano” che include, oltre alla consulenza e vendita dei wallcovering e tessuti d’arredo, la loro consegna, confezione e posa. Per la posa, ha inoltre messo a punto i propri accessori JV/CO.DE, rispetto alle diverse tipologie di supporti e prodotti scelti: colle e finiture, come il Layer adatto agli ambienti umidi. Durante il Fuorisalone, infine, JVstore ha inaugurato uno spazio esterno, dove ci si può sedere per sfogliare i cataloghi e fare due chiacchiere: la copertura, naturalmente, presenta grafiche delle carte da parati del marchio, dai motivi classici di Marimekko alla collezione JV181 Lemuria.
IN MOSTRA LE TENDENZE DELL’HOSPITALITY
Per saperne di più vai su:
www.teamworkhospitality.com
Tra settembre e ottobre, Teamwork Hospitality propone un fitto calendario di eventi dedicati a tutte le professioni che gravitano intorno al settore dell’ospitalità, architetti compresi. Ecco cosa, dove e quando
DI DANIELA STASI
Quattro eventi fieristici pensati su misura per il mondo dell’hospitality. A organizzarli è Teamwork Hospitality, azienda specializzata in consulenza per questo settore. Due si svolgono a settembre e due a ottobre. Eccoli nel dettaglio. Questo numero della rivista è in uscita proprio nei giorni in cui si svolgono i due eventi di settembre; pertanto, ci limitiamo a segnalarli – sul prossimo numero vi racconteremo cosa catturerà il nostro sguardo. Il primo è Luxury Hospitality Conference, in programma al Palazzo delle Stelline di Milano il 23 settembre, per scoprire i trend del lusso, anticipare le esigenze degli ospiti e sviluppare nuove strategie. Il secondo è Guest Lab, appuntamento di alto livello dedicato al contract, al design e all’ospitalità, in calendario sempre il 23 settembre a Milano a Palazzo delle Stelline, a pochi passi dal Cenacolo Vinciano. Qui di seguito, invece, i due appuntamenti di ottobre, da segnare in agenda. ITHIC (Italian Hospitality Investment Conference), giunta alla terza edizione, è la prima conferenza internazionale rivolta esclusivamente al mondo degli investimenti e del real estate nel settore alberghiero; avrà luogo l’11 e 12 ottobre, rispettivamente al Grand Hotel e al Palacongressi di Rimini. Sempre il 12 ottobre, sempre al Palacongressi di Rimini, sarà la volta dell’ottava edizione di Hospitality Day, dedicata alla formazione degli operatori dell’ospitalità, in cui sarà possibile condividere esperienze, raccogliere idee e nuove ispirazioni. Per chi sono questi eventi? Per tutte le professioni che gravitano intorno al variegato mondo dell’ospitalità, studi di architettura compresi, che possono così scoprire in largo anticipo le direzioni che il mercato sta prendendo. Per farsi trovare preparati e proporre idee al passo coi tempi.
Chi è? Cosa fa?
Teamwork Hospitality, con sede a Rimini, si occupa di consulenza e formazione per i professionisti del settore. Grazie a un ampio ventaglio di servizi, è in grado di offrire a chi opera nel settore del turismo e dell’ospitalità la possibilità di svolgere al meglio il proprio lavoro. Ecco le aree di intervento: marketing e vendite, marketing online, comunicazione aziendale, gestione alberghiera, controllo qualità e mystery guest, assistenza per ristrutturazioni e nuove aperture, formazione professionale, analisi di fattibilità economica e pubblicazioni di marketing operativo.
BUON VENTO…
È l’augurio in uso tra i marinai e va ben oltre l’idea di fortuna. Il buon vento va cercato con impegno e competenza, va riconosciuto. La Milano Design Week 2021 è riuscita a navigare i mari dell’incertezza e spingersi verso nuovi orizzonti. Ecco qui cosa ci siamo appuntati sul taccuino e cosa ha catturato la nostra attenzione, guardando in giù verso le superfici, e in alto verso i rivestimenti
DI DANIELA STASI
Nel momento in cui sfoglierete queste pagine, sulla Milano Design Week 2021, avrete già letto e riletto fiumi di parole. Commenti positivi, negativi, considerazioni sui massimi sistemi. Ci sembra inutile aggiungere altro inchiostro. Così noi di Floor&Wall ci appelliamo agli strumenti del vecchio caro mestiere giornalistico e ci limitiamo a soli tre aspetti: una brevissima cronaca di come è andato il supersalone, cosa ci ha colpito e una panoramica fotografica di ciò che ha catturato il nostro sguardo sia in fiera che al Fuorisalone, sguardo che chiaramente si è posato in basso, sulle superfici, e in alto, sui rivestimenti. Per la cronaca riportiamo i numeri divulgati dal Salone del Mobile.Milano: 425 brand espositori, di cui il 16% esteri a cui si sommano 170 studenti da 22 Paesi e 39 designer indipendenti; oltre 60mila visitatori da 113 Paesi (più della metà operatori di settore e buyer, il 47% dall’estero); quasi 1.800 i giornalisti accreditati da tutto il mondo. E ancora: oltre 22mila scannerizzazioni di QR code tramite la nuova app; 1,5 milioni di visualizzazioni del sito con una media di 90mila utenze giornaliere; 630mila view su TikTok, 2mila streaming per i primi tre episodi del podcast Super! entrati subito nella Top 100 Italia di Apple Podcast; 15 milioni di impression, 25mila interazioni e 50mila visualizzazioni dei video sui canali social (Instagram, Facebook, Linkedin, Twitter). A colpirci positivamente, il nuovo formato espositivo, ben lontano dai classici stand fieristici, lineare, capace di valorizzare i prodotti e realizzato con materiali riciclabili, e l’interazione continua con la nuova piattaforma digitale del Salone del Mobile. Milano che ha amplificato l’evento, raccontando aziende e prodotti. E ora, girando pagina, i prodotti da noi scelti. Buon carosello!
Per esterni d’impatto
Le pavimentazioni di Italgraniti Group e il pavimento in legno firmato Tavar hanno fatto da “collante” nelle varie ambientazioni di dOT-design Outdoor Taste, lo spazio green realizzato da VG Crea in piazza San Marco, a Brera.
Collezione d’autore
Nel suo shoowroom milanese Mardegan Legno ha presentato la capsule collection frutto della collaborazione con Stefano Boeri Interiors. Lo studio ha progettato, infatti, una collezione di parquet a scarto zero nel totale rispetto della materia prima.
Superfici…
Andrea Ruggeri
A PROVA DI CALPESTIO
Le ultime novità Pergo, i pavimenti in laminato ad alte prestazioni Laminate e Rigid Vinyl 2, protagonisti dell’evento The Playful Home - La casa del PresenteFuturo allestito in zona Tortona. Posati in tempo record su tutte le superfici orizzontali, indoor e outdoor. Per saperne di più, leggi l’approfondimento a pag. 28!
Nuova veste alla boiserie
Oltre ad aver ampliato la gamma colori dei suoi pavimenti in legno, CP Parquet ha lanciato i Canneti, un’inedita collezione di boiserie. Legno fresato con un sistema di aggancio semplice e veloce per dare alle pareti un ritmo geometrico e dinamico.
…Rivestimenti
L’alluminio protagonista
Oltre al rivestimento da interno ed esterno, Dresswall ha presentato Stripes, sistema di doghe in alluminio per pareti e soffitti. Otto diversi profili con 21 finiture.
DAL SUOLO ALLE PARETI
Jannelli&Volpi ha presentato JV 800 Tierra sul nuovo supporto EcoTechWall che, realizzato in mais rigenerato, può essere facilmente smaltito al termine del suo processo vitale. Per scoprire le altre novità su Jannelli&Volpi, vai a pag. 72!
…Rivestimenti
Rachele Pozzato
VERSO ALTRE FRONTIERE
Due i protagonisti nello shoowroom milanese di Wall&decò: la collaborazione con Diesel Living e l’anticipazione della collezione WET System, per la posa anche in bagno e in ambienti particolarmente umidi.
Capsule collection griffata
In anteprima assoluta, Zambaiti Parati ha svelato la nuova collezione di carte da parati e rivestimenti murali realizzata in collaborazione con Studio Fuksas. Cinque proposte in cui si sperimentano colori, grafiche e decori materici, ricchi di dettagli e sfumature.
Paesaggio interiore
Il Fuorisalone per Novacolor è stata l’occasione per lanciare la sua prima collezione di carte da parati: un progetto che nasce da un’idea forte e ben delineata, reinventare un prodotto tradizionale in chiave attuale e con uno sguardo al pianeta. Uno sguardo concreto, quello dell’architetto Barbara Sansonetti che ha realizzato i pattern geometrici e le cromie partendo da immagini satellitari di paesaggi veri, da Delhi ai campi coltivati del Kansas, sorvolando gran parte del pianeta.
N° 11 settembre 2021 / trimestrale tecnico-professionale del sistema superfici e rivestimento network Floor&Wall
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IN REDAZIONE Alice Nicole Ginosa - Isacco Consoli - Jacopo Fromelli redazione@floorewall.com
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