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i disegni originali dei cartoon nella mostra AniMA, a Firenze pag

ANIME DI CARTA

UN TUFFO NEI RICORDI FORMATO CARTOON. IN MOSTRA A FIRENZE OLTRE 500 DISEGNI ORIGINALI DEI PRINCIPALI FILM D’ANIMAZIONE, DA PINOCCHIO A L’IMBATTIBILE DAITARN 3

di Gaspare Baglio gasparebaglio

L’imbattibile Daitarn 3, Sunrise (1978) Rodovetro su fondale dipinto

Yoghi e Braccobaldo, Hanna-Barbera (1966) Illustrazione per una pubblicità realizzata da Iwao Takamoto

Uno dei più famosi è quello che «si trasforma in un raggio missile coi circuiti di mille valvole». Ma c’è anche il bambino che lancia l’onda energetica dopo aver trovato le sfere del drago, il cavernicolo che urla «Yabba Dabba Doo!», il leone che si prepara a diventare il re della jungla e la fanciulla che tenta di non pungersi con un fuso di arcolaio. «Ci sono eroi e principesse da ogni parte del mondo, draghi pronti ad attaccare e a difendere. E qualche stregone e fatina per aggiungere magia al già magico gruppo». Federica Fabbri, curatrice con Sandro Cleuzo e Luca Chiarotti della mostra AniMA. La magia del cinema d’animazione da Biancaneve a Goldrake, racconta così l’appuntamento previsto fino al 17 ottobre nelle sale di Palazzo Medici Riccardi, a Firenze.

Pinocchio, Disney Studios (1940) Modello a colori della versione non ancora definitiva del personaggio

Mulan, Disney Studios (1998) Frame a matita tratto dal film realizzato da Mark Henn, animatore del personaggio

I Flintstones, Hanna-Barbera (1960) Disegno di presentazione di un episodio

Dragon Ball Z, Toei Animation (1989) Disegno a matita del personaggio Vegeta

Per la prima volta vengono presentati al pubblico 500 disegni originali dei cartoon più amati e conosciuti, per tuffarsi nei ricordi e lasciare spazio alla fantasia. «Basta osservarla bene, con gli occhi un po’ più aperti, per accorgersi che questa rassegna è una sorprendente macchina del tempo, in cui gli adulti possono tornare bambini e i bambini immaginare il loro futuro in qualsiasi forma e colore». Si viaggia tra disegni e illustrazioni realizzati per capolavori Disney come Pinocchio e Mulan, celeberrime serie tv della casa di produzione Usa Hanna-Barbera, dai Flintstones a L’orso Yoghi passando per Braccobaldo Show, famosissimi anime nipponici tra cui L’imbattibile Daitarn 3 e Dragon Ball o tavole di lungometraggi firmati dal regista, animatore e produttore statunitense Don Bluth, come Fievel sbarca in America e Anastasia. Una mostra, dunque, che ripercorre la storia della settima arte formato cartoon con pezzi unici di inestimabile

Braccobaldo Show - Hanna-Barbera (1958) Cel su background dipinto, firmato da Bill Hanna e Joe Barbera

valore. «Troviamo preziosi modelli dei personaggi, da Felix the Cat a Braccio di Ferro fino a Topolino. Pezzi rarissimi come il modello del cane Reddy, tratto dalla prima serie in assoluto di Hanna-Barbera, The Ruff and Reddy Show del 1958, e il disegno del pesce del film Warner Bros The Incredible Mr. Limpet, del 1964», continua Fabbri. La sezione educational, inoltre, permette di scoprire il backstage dell’animazione: studio dei personaggi, disegni per gli ambienti, sperimentazioni sul colore e molto altro. Tra storyboard, layout e schizzi, l’esposizione fiorentina è un piccolo, grande gioiello per far lavorare l’immaginazione che, come sottolinea la curatrice, è uno dei grandi motori dell’anima. «Siamo lieti di affidare i nostri personaggi alla fantasia delle persone. Seconda stella a destra, e li troverete tutti». palazzomediciriccardi.it

MECENATI D’ITALIA

DOMENICO DOLCE E STEFANO GABBANA PRESENTANO A VENEZIA LA NUOVA COLLEZIONE COUTURE. CREATA IN COLLABORAZIONE CON LE ECCELLENZE ARTIGIANE DEL PAESE

di Cecilia Morrico

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In tutto il servizio immagini Dolce&Gabbana Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria - Venezia 2021 Foto Ufficio Stampa Dolce&Gabbana Stefano Gabbana e Domenico Dolce

Èdalle mani che nasce l’opera dell’uomo. Dal gesto sapiente di un sarto o di un artigiano: semplice, naturale ma al tempo stesso carico di studio e di cultura. Di tali maestrie l’Italia è piena e lo sanno bene Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che preferiscono la dimensione intima e personale del nostro Paese per presentare la loro couture. Come due mecenati, dal 2012 scelgono di mostrare le loro creazioni in Italia incontrando le realtà artigianali locali, per promuovere il territorio e far riscoprire i tesori nascosti della nostra tradizione. Un ideale Grand Tour che li ha riportati a Venezia, dove avevano già sfilato nel 2013: dal 28 al 30 agosto hanno invaso i canali e i ponti della Serenissima con le loro collezioni di Alta Moda, Alta Sartoria, Alta Gioielleria e Alta Orologeria. Uno spettacolo che ha incantato piazza San Marco, tra abiti preziosi e vip internazionali, prima fra tutte Jennifer Lopez, e le note di Nessun dorma della Turandot cantata dal premio Oscar Jennifer Hudson all’apertura delle sfilate femminili. Un evento che è stato anche l’occasione giusta per la preview di Dolce&Gabbana Casa. Prima di rientrare a Milano per la Fashion week del prêt-à-porter, dal 21 al 27, gli stilisti si soffermano sulla bellezza assoluta d’Italia. Com’è stato tornare in Laguna per queste nuove sfilate? DD&SG Venezia rappresenta per noi la perfetta armonia degli opposti che si attraggono: è romantica e sensuale, malinconica e gioiosa, luminosa e notturna, sacra e profana. È la città di Marco Polo e Casanova, storicamente crocevia di culture, un porto sul mondo. Tutti sognano Venezia. È per questo che è così magica ed è per questo che abbiamo deciso di tornare lì: riesce a regalarti qualcosa di nuovo ogni volta. L’appuntamento nella città veneta rientra nell’ideale Grand Tour d’Italia partito nel 2012 da Taormina per valorizzare il patrimonio artigianale del Paese. Come è nata l’idea? DD Molti aspetti della cultura sono stati massificati. C’è troppo “fast”: nella moda, nel cibo, nella comunicazione, nella cultura. Il mondo che viviamo ha trasformato il fashion in un logo o in una borsa. Noi volevamo riscoprire il talento e la creatività manuale. SG Siamo ossessionati dal “fatto a mano” perché è dalle mani che nasce l’opera dell’uomo. Con le mani si scrive, si cuce, si disegna. In Italia c’è una manualità eccezionale e, lavorando con le sarte e le ricamatrici, abbiamo riscoperto l’umanità della moda. Viviamo in un Paese che ha un patrimonio artistico e culturale incredibile e siamo orgogliosi di poter dare spazio alle maestrie artigiane che ancora oggi rappresentano la vera eccellenza. Nel 2015, alle collezioni femminili d’Alta Moda si aggiungono quelle maschili di Alta Sartoria. Insieme all’Alta Gioielleria e all’Alta Orologeria il progetto diventa a tutto tondo e tocca ogni sfera della couture. Come si è sviluppata questa evoluzione? DD È stata naturale. L’Alta Sartoria, per esempio, è una risposta alle richieste di mariti, figli e amici delle nostre clienti che volevano avere qualcosa di veramente unico anche per loro: dopotutto, la tradizione sartoriale, il concetto del “vestire bene” e del decoro sono sempre stati parte della cultura maschile. SG Gioielli e orologi sono per loro natura oggetti preziosi: con le collezioni Alta Gioielleria e Alta Orologeria abbiamo voluto far entrare questi due mondi nell’universo delle creazioni uniche di Dolce&Gabbana. Anche in questo caso lo abbiamo fatto riscoprendo le antiche tecniche artistiche e artigianali italiane: l’incisione, la filigrana, lo smalto, le miniature, il micromosaico. Nel 2012 avete lanciato anche Botteghe di Mestiere, un percorso formativo all’interno della vostra azienda per avvicinare i giovani alla sartoria. DD Per noi la bottega come centro di diffusione del saper fare è il cuore

Dolce&Gabbana Alta Gioielleria - Venezia 2021 della moda. Da qui l’idea di un percorso professionale capace di trasmettere ai giovani le basi della sartoria e, allo stesso tempo, offrire opportunità di lavoro. È un progetto a cui teniamo moltissimo. SG Insegniamo le lavorazioni come una volta: modellistica, ricamo, taglio e stiro. Ogni attività fa capo a una maestra delle nostre sartorie. Ci teniamo molto perché è un’iniziativa che unisce due delle cose che ci stanno più a cuore: la crescita dei giovani e la diffusione dell’artigianato che tutto il mondo ci invidia. Quali eccellenze manifatturiere e artistiche avete incontrato per l’evento in Laguna? DD&SG Abbiamo voluto rendere omaggio a Venezia e alle sue meraviglie, utilizzando tecniche artigianali locali per la realizzazione e il decoro delle nostre creazioni: sperimentare con vetro, cristalli e resine è stato affascinante. Lavorare con gli artigiani locali si è rivelato fondamentale, custodiscono le tradizioni e i segreti del mestiere, quel saper fare antico che dobbiamo proteggere a tutti i costi. Abbiamo incontrato diverse realtà, tra cui Bevilacqua, Barovier & Toso, Mian, I Dogi, Venini, Bardini, Salviati: collaborare con ciascuno di loro è stato importante: tutti ci hanno ricordato, ancora una volta, quanto sia prezioso e speciale il lavoro di bottega. Anche lo scorso anno, a Firenze, avete collaborato con 40 artigiani provenienti da altrettante botteghe stori-

che locali. Come è andato l’incontro con loro? DD Abbiamo trascorso qualche giorno nel capoluogo toscano per scoprire tutte le forme di artigianato da promuovere e mantenere in vita. Volevamo incontrare dal vivo i maestri, sentire l’atmosfera che si respira nelle loro botteghe e nei loro laboratori. Li abbiamo conosciuti uno per uno selezionando i lavori che meglio mostravano il saper fare italiano. SG Abbiamo sempre incentivato e amato la contaminazione delle arti, dalla pittura alla moda, dal design all’architettura. In quell’occasione abbiamo scelto non solo artigiani vicini al nostro mondo, ma anche ebanisti, maestri della scagliola, rilegatori, piumai, argentieri. Professioni antiche, ancorate alla tradizione italiana, che trasmettono e tramandano il patrimonio culturale del nostro Paese. L’artigianato tessile italiano è stata una delle attività più colpite dalla pandemia. Come si può rilanciare il settore? DD&SG Bisogna fare sistema. Investire nella filiera e nei giovani. Credere nell’eccellenza e nella specializzazione degli artigiani e continuare a sperimentare fidandosi della loro esperienza. Nei mesi più difficili, abbiamo avuto il tempo per apprezzare e riscoprire quello che prima non vedevamo, scoprendo ciò che è bello e fatto bene. Bisogna ripartire da qui. Se noi per primi perdiamo di vista questi valori, non possiamo sperare che il sistema moda e le sue eccellenze abbiano l’attenzione che meritano. Quanto è importante nel vostro lavoro il legame con le radici e il territorio? SG È essenziale. Comprendere la tua terra fa riscoprire te stesso. Vale lo stesso per la moda: con un abito esprimi i tuoi valori, il tuo passato e il tuo futuro. DD Noi lo abbiamo capito già agli esordi, da quel viaggio in Sicilia in cui Stefano, dopo aver visto la foto di una donna ammantata di nero su uno sfondo tipico, mi disse che quello era ciò che avremmo dovuto fare. I vostri posti del cuore in Italia? SG È impossibile scegliere: siamo immersi nella bellezza assoluta. Non sono solo i luoghi a ispirarci, ma anche le tradizioni, la cultura. Noi italiani non ce ne rendiamo conto, ma la nostra terra ci restituisce sempre bellezza. Ce lo ricordano i turisti che si innamorano del nostro Paese, dovremmo tutti esserne ambasciatori. DD Taormina, Venezia, Capri, Portofino, Como, Palermo, Agrigento, Napoli. Basta solo ricordare alcune delle località che hanno ospitato i nostri eventi per renderci conto di quanto siamo fortunati. dolcegabbana.com

DolceGabbana dolcegabbana

MILANO PRÊT-À-PORTER

DALL’ARREDO AGLI ACCESSORI, TUTTI GLI APPUNTAMENTI À LA PAGE DI SETTEMBRE SOTTO AL DUOMO

MILANO FASHION WEEK 21>27 settembre È l’appuntamento più atteso dell’anno per il prêt-à-porter italiano. La settimana della moda meneghina è un vortice di sfilate, presentazioni e incontri, in presenza secondo le norme sanitarie ma anche in digitale per raggiungere più persone possibili. Tante le conferme alla Camera nazionale della moda italiana, tra cui grandi nomi come Giorgio Armani, Versace, Salvatore Ferragamo, Prada, Tod’s, Missoni, Alberta Ferretti, Fendi e tanti altri. In sei giorni all’insegna del glamour, sulle passerelle e negli showroom, si scoprono le tendenze della primavera-estate 2022. cameramoda.it

Versace, collezione resort Spring-Summer 2022

HOMI 5>8 settembre È sempre di più la casa il fulcro della vita quotidiana. Da queste premesse prende le fila la nuova edizione

Uno scatto dell’edizione di gennaio 2020

di Homi, il Salone degli stili di vita in programma a Fieramilano Rho con un format dinamico e ancora una volta rinnovato, che esplora i trend più attuali spaziando dall’oggetto di design all’artigianato italiano e internazionale, dalle fragranze ai tessili, dalle decorazioni d’arredo agli accessori per la tavola e la cucina, fino al gifting. La fiera si tiene in concomitanza con il Supersalone, l’evento speciale 2021 del Salone del Mobile e alla Milano Design Week, confermando il ruolo prioritario della città come capitale del design. homimilano.com

MIPEL 19>21 settembre L’evento invernale dedicato alla pelletteria e agli accessori moda torna in presenza nel padiglione 1 di Fieramilano Rho per la sua 120esima edizione. Un’occasione di ripartenza per il fashion system, accompagnata in ogni caso dalla versione digitale Mipel The Digital Show, che anticipa la fiera andando online il 9 settembre. Sul sito mipelthedigitalshow.com si possono scoprire tutte le collezioni Spring-Summer 2022 dei brand presenti. mipel.com MICAM 19>21 settembre Micam Glass Slipper è il fil rouge del salone internazionale promosso da Assocalzaturifici e leader a livello mondiale per le calzature. Il tema della campagna gira intorno alla scarpetta di cristallo di Cenerentola, un’allegoria che invita a tornare al gran ballo dopo le edizioni esclusivamente digitali. Quattro le aree presenti a Fieramilano Rho: tendenze e materiali, art fashion heritage & future, sostenibilità e retail del futuro. themicam.com

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