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Boom di e-commerce e negozi di vicinato, resiste la GDO

Social

di Elena

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1. De Groene Weg, anche on-line

DE GROENE WEG, il leader di mercato delle carni bio nei Paesi Bassi, lo scorso maggio ha aperto un negozio on-line di carne biologica e prodotti a base di carne visitabile al link webshop.degroeneweg.nl. I consumatori possono scegliere on-line tra manzo, maiale, pollo, agnello e vitello bio. Sono disponibili sia tagli da barbecue che prodotti lavorati. L’ordine attraverso lo shop è consegnato fresco a casa entro due giorni o eventualmente può essere ritirato presso una delle macellerie De Groene Weg. Noi li seguiamo anche su instagram.com/degroeneweg.nl

2. #SheLooksLikeMe

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È il portale meatbusinesswomen.org ed è la voce del movimento di networking professionale e globale per le donne che lavorano nell’industria della carne. Meat Business Women è stato fondato nel 2015 da LAURA RYAN e PAMELA BROOK: «Il nostro obiettivo è guidare la trasformazione del settore, promuovere la sostenibilità istituzionale e attrarre le migliori professionalità e talenti femminili possibili». Da seguire anche su facebook.

com/groups/meatbusinesswomen

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Benedetti

4. Victor all’UNESCO

3. Steak Videos

Conta 1.700.000 follower su Instagram e quasi 260.000 iscritti su YouTube. È STEAK VIDEOS, lo Steak Channel più grande del mondo con video giornalieri pubblicati sulle varie piattaforme social. Noi li seguiamo su instagram. com/steakvideos. La carne (quella no fake) è sempre protagonista!

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L’arte della macelleria francese da far riconoscere come Patrimonio immateriale dell’Umanità all’UNESCO? Questo è il sogno di un giovane boucher di 22 anni, VICTOR DUMAS, che nell’aprile 2019 ha uffi cialmente consegnato la domanda. Victor ha già preso parte a diverse competizioni, tra cui l’European Butchers’ Challenge e il World Butchers’ Challenge del 2018 a Belfast. Noi lo seguiamo su facebook.com/VictorUnesco e speriamo in una vittoria! Per lui e per tutti i maestri delle carni (photo © facebook.com/VictorUnesco).

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Boom di e-commerce e negozi di vicinato, resiste la GDO

Cambiano irreversibilmente le abitudini di acquisto alimentare. Aumentano la richiesta di prodotti sostenibili e l’uso di tecnologie per conservare senza additivi

Nel settore alimentare stanno radicalmente cambiando le abitudini d’acquisto dei consumatori, con mutamenti duraturi e irreversibili e ciò ha un forte impatto sulla produzione e la distribuzione alimentare, costringendo le aziende del settore a studiare in profondità i trend di cambiamento. La Grande Distribuzione tiene ancora (anche se negli USA comincia a dare chiari segni di sofferenza), ma crescono moltissimo da un lato un sistema di vendita relativamente nuovo come l’e-commerce che garantisce comodità, precisione e velocità, dall’altro l’antico sistema del negozio di vicinato che garantisce al consumatore di “non perdersi fra gli scaffali” e di vivere un’esperienza d’acquisto di qualità guidata dal venditore specializzato, che conosce i gusti e le abitudini del cliente.

Lo hanno affermato gli esperti intervenuti al primo incontro dell’XI edizione della rassegna “Economia sotto l’ombrellone” (Lignano Sabbiadoro, 18, 25 e 1o settembre) che si sono confrontati sul tema “La distribuzione alimentare fra locale e globale”: PAOLO CIANI di Villa Food, MARCO TAM di Greenway Group/Filare Italia e LUCA TONIZZO di Venfri.

Stimolati dalle domande del moderatore CARLO TOMASO PARMEGIANI, responsabile editoriale Nord-Est di Eo Ipso, i tre relatori si sono confrontati sia sulle necessità per le aziende alimentari italiane di distribuire all’estero, sia sulla diffi coltà a garantire una adeguata distribuzione alimentare nei piccoli borghi, soprattutto montani, a causa della mancanza di negozi.

«Per quanto riguarda la distribuzione all’estero, bisogna sfruttare adeguatamente il made in Italy che nell’alimentare ha un grande appeal — ha detto Tonizzo — e che può consentire alle aziende

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