INTRODUZIONE
Data la rapidità con cui l’Industria Farmaceutica interessata alla ven dita del vaccino anti-Papillomavirus umano è riuscita a far approvare dalle sedi ministeriali governative del nostro e di molti altri Paesi del mondo la commercializzazione di questo vaccino sensibilizzando con temporaneamente le “consumatrici” e/o i loro genitori attraverso una im ponente campagna pubblicitaria sui mass media e attraverso conferenze, riunioni scientifiche e cene “fraternizzanti”, con altrettanta rapidità ab biamo desiderato approfondire l’argomento in modo da saper adeguata mente consigliare i nostri pazienti e poter fornire anche ad altri operatori sanitari il frutto del nostro lavoro. Questo piccolo scritto nasce quindi dal nostro libero e spontaneo im pegno ed è ovviamente un lavoro del tutto indipendente da interessi commerciali o di qualsiasi altro tipo, perché risponde solo al desiderio di mettere in luce, in piena scienza e coscienza, il reale rapporto ri schio/beneficio di questa vaccinazione. I nostri studi di farmacologia e di tossicologia ci hanno sempre inse gnato che ogni farmaco (e il vaccino è un vero e proprio farmaco) capace di interferire con il sistema immunitario, e in special modo con quella branca di quest’ultimo che coinvolge il controllo dello sviluppo delle cellule tumorali, è estremamente delicato e intrinsecamente pericoloso. Contemporaneamente, l’immunoncologia insegna anche che questo peri colo è ulteriormente aumentato quando: - sono coinvolti i virus oncogeni, - il trattamento si rivolge a soggetti giovani, - la proposta terapeutica viene presentata come una profilassi di massa. Basterebbe una sola di queste condizioni per rendere cauto ed estre mamente prudente l’uso del vaccino anti-Papillomavirus, ma dato che in questo caso tutte le condizioni sono presenti contemporaneamente, non dovrebbero essere solo il buon senso e le nostre piccole e semplici scien za e coscienza personali a consigliare la massima prudenza, ma dovreb
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bero essere le stesse Ditte Farmaceutiche e più ancora i singoli Ministeri governativi ad attivarsi affinché non vengano prese decisioni affrettate, ovviamente per il bene delle nostre figlie, ma forse anche delle genera zioni future. Invece, non pare che le cose abbiano preso questa tendenza, anzi, ci pare di assistere ad una accelerazione della fretta a capitalizzare gli inve stimenti fatti su questo trattamento vaccinale e, anche se il più semplice buon senso raccomanderebbe la cautela e il proseguimento degli studi sperimentali, come mai prima nella Storia della Medicina siamo giunti ad una fortissima pressione affinché un vaccino venga indirettamente o direttamente imposto a tutte le adolescenti del mondo nel nome di bene fici ancora tutti da dimostrare, dato che mancano studi clinici longitudi nali controllati che abbiano una durata temporale proporzionata alla lun ga incubazione del tumore del collo dell’utero. Tutto questo stupisce ancor di più se si pensa che i presunti benefici vengono presentati in modo unilaterale dimenticando completamente le reazioni avverse al vaccino, la durata temporale della sua protezione e, quello che più spaventa dato che abbiamo a che fare con un virus molto diffuso in entrambi i sessi e considerato normale nella specie umana, le conseguenze compensatorie che questa vaccinazione avrà sugli altri ge notipi virali non interessati dal vaccino e in particolare sulla loro futura potenzialità oncogena. Allo stato attuale, infatti, i dati scientifici che le Ditte Farmaceutiche produttrici di questo vaccino ci presentano sono così scarsi, preliminari e “di parte” che, nei confronti di una richiesta di vaccinazione di massa non possiamo far altro che concludere con la frase con cui abbiamo con cluso questo nostro stesso lavoro: “In questo momento ci sono più do mande che risposte”. In ogni caso, riservandoci di continuare ad esaminare le pubblicazioni scientifiche su tale argomento in modo da adeguare le nostre conclusioni in base alle conoscenze che la Scienza Indipendente raccoglierà in futuro su questa vaccinazione, allo stato attuale non possiamo che consigliare a tutti i Colleghi e alle attuali e future “consumatrici” di usare la massima prudenza e di lasciare che si sottopongano alla vaccinazione quelle per
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sone che accettano (anche se inconsapevolmente) di partecipare a questa imponente e prematura sperimentazione di massa. Il solo scopo di questa pubblicazione, quindi, è quello di fornire un’informazione aggiornata e indipendente ai cittadini e a tutti gli operatori sanitari sui vantaggi e sui limiti di questa vaccinazione in modo che ognuno possa trovarsi nella condizione più corretta per esprimere, con un maggior grado di scienza e coscienza, il suo consenso o diniego vera mente informato. Padova, 19 aprile 2008 Dr. Roberto Gava Dr. Eugenio Serravalle
RINGRAZIAMENTI Desideriamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutati a raccogliere il materiale necessario per scrivere questo libro e tra questi ricordiamo in particolare: - Marcello Pamio dell’Associazione Il Nuovo Mondo, - Ferdinando Donolato del Corvelva, - Dott.ssa Loretta Bolgan.
VACCINARE CONTRO IL PAPILLOMAVIRUS? �
Autore: Gava Roberto - Serravalle Eugenio Dimensioni: 15 x 21 Anno pubblicazione: 2009 Prezzo: 15,00 € Edizione: Seconda
Argomento: Vaccinazioni Copertina: Brossura Pagine: 160 Isbn: 978-88-86893-91-6 Editore: Salus Infirmorum snc
ARGOMENTO DEL LIBRO: Ci sono fortissime pressioni commerciali da parte delle Ditte produttrici, sia a livello politico che dei mass media, per promuovere campagne di vaccinazione di massa contro il Papillomavirus, ma a livello scientifico ci sono grandi perplessità, dubbi e preoccupazioni sul reale rapporto rischio/beneficio di questo vaccino. - L’infezione da HPV è comune, ma il rischio di sviluppare un carcinoma è eccezionale, richiede decenni e può essere evidenziato precocemente da periodici e innocui Pap-test che in ogni caso devono essere eseguiti anche nei vaccinati, perché il vaccino copre solo contro 2 dei 15 ceppi ad alto rischio tumorale. - Mancano studi clinici longitudinali condotti da ricercatori indipendenti dall’Industria farmaceutica sull’efficacia del vaccino. - Mancano informazioni corrette ed esaustive sui reali effetti indesiderati di questa vaccinazione e stanno diventando sempre più numerose le segnalazioni di gravi danni da vaccino. - Mancano completamente informazioni sulla durata della protezione e sulla reale capacità di prevenire veramente non le lesioni precancerose ma il carcinoma del collo dell’utero. - Non si sa come si modificheranno i numerosissimi tipi di HPV in risposta allo stimolo vaccinale: gli altri tipi virali non coperti dal vaccino diventeranno ancora più cancerogeni? - Ci sono azioni di marketing da parte dell’Industria farmaceutica per esagerare questa malattia e creare dei falsi bisogni allo scopo di giustificare l’acquisto del suo farmaco? Scopo di questa pubblicazione è fornire un’informazione aggiornata e indipendente ai cittadini e a tutti gli operatori sanitari sui vantaggi e sui limiti di questa vaccinazione, in modo che ognuno possa trovarsi nella condizione più corretta per esprimere, con un maggior grado di scienza e coscienza, il suo consenso o diniego veramente informato.
GLI AUTORI: Gli Autori, il Dr. Roberto Gava specialista in farmacologia e tossicologia e il Dr. Eugenio Serravalle specialista in pediatria, sono due esperti in materia di vaccinazioni pediatriche.
IL LIBRO È CONSIGLIATO A: - Medici (specialmente pediatri) e operatori sanitari impegnati nelle campagne vaccinali. - Genitori che vorrebbero o hanno vaccinato le proprie figlie. - Tutti coloro che vogliono capire se il vaccino contro il papillomavirus sia veramente utile o dannoso. PER IL CATALOGO AGGIORNATO WWW.EDIZIONISALUS.IT