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Protezione dello smalto, prevenzione della carie - Roberto Lappola
Protezione dello smalto, prevenzione della carie
IGIENE ORALE Roberto Lappola
Medico Chirurgo, Specialista in Odontostomatologia Libero professionista, Milano.
Quale funzione ha lo smalto dei denti? Lo smalto è la struttura più dura presente nel corpo umano. È composto per il 96% da materiale inorganico e, precisamente, da idrossiapatite di calcio in forma di prismi. Il restante 4% è acqua e matrice organica. Privo di cellule, viene organizzato durante la formazione del dente dagli ameloblasti. La sua funzione è quella di proteggere la parte sottostante del dente, dentina, vasi nervi e cellule e permettere lo sminuzzamento del cibo. Con uno spessore nella zona masticatoria di circa 2 mm, è in grado di resistere per tutta la vita all’usura della masticazione.
Per quale motivo si altera? L’alterazione dello smalto è dovuta principalmente ad una variazione del grado di acidità della bocca. Le sostanze acide contenute nei cibi e nelle bevande possono intaccare lo strato superficiale dello smalto e permettere la formazione di micro-nicchie, dove possono annidarsi batteri che concorreranno ad un’ulteriore erosione. Allo stesso modo un’imperfetta formazione dello smalto (amelogenesi imperfetta) nella fase di crescita comporterà, per zone del dente particolarmente vulnerabili, l’attacco di acidi e batteri.
Viene sempre raccomandato di effettuare un’adeguata prevenzione dentale, ma come può realizzarsi nella vita di tutti i giorni? La prevenzione dentale consiste nell’applicazione quotidiana di una serie di misure atte alla preservazione della salute di denti e gengive. Ricordiamo che non è sufficiente avere un dente sano. Il parodonto, cioè tutto l’insieme di gengive, le-
IL CLIMA CALDO E IL CAMBIAMENTO DELLE ABITUDINI ALIMENTARI METTONO A RISCHIO LA SALUTE DEI DENTI
La cura dei nostri denti non ha stagioni. In estate, non “abbassare la guardia”, verso:
Aumentato rischio di traumi dentali, per attività sportive maggiormente praticate
Consumo di alimenti e bevande più invitanti, ma meno salutari per lo smalto (snack, gelati, aperitivi e bibite zuccherate)
Ridotta disponibilità di strumenti per l’igiene dentale fuori casa e minore attenzione alla cura
Esposizione a temperature più elevate, che facilita proliferazione batterica e insorgenza di gengivite
https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/s alute_denti_gengive/2018/08/04/denti-a-rischio-inestate-colpa-di-caldo-traumi-e-gelati_605b3d17-e9764751-8d9e-76b374a2b353.html (Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa - AIC) gamenti alveolari, osso alveolare devono parimenti essere mantenuti in uno stato di salute ed igiene. Quindi, la sola pulizia del dente mediante spazzolamento non è sufficiente a garantire uno stato di salute ottimale dell’apparato buccale. Al presidio principe dello spazzolamento dentale, volto ad eliminare i residui di cibo dalla superficie del dente, vanno associate altre azioni per avere una sinergia nel risultato. La pulizia degli spazi interdentali tramite filo interdentale e/o l’uso di scovolini è fondamentale per eliminare i residui di cibo che si accumulano in questi piccolissimi spazi non raggiungibili dallo spazzolino. Uno strumento molto importante e poco usato nella quotidianità è il pulisci lingua. La pulizia della lingua, che per la sua morfologia presenta una superficie ricchissima di avvallamenti e spazi creati dalle papille linguali, assume un’importanza assoluta nella rimozione dei residui alimentari annidati tra le papille. Se non rimossi, questi residui verranno trasferiti dalla lingua stessa alla parete interna del dente, soprattutto nelle ore notturne, creando quello strato di materiale misto di residui organici, batteri ed enzimi salivari che va sotto il nome di placca. La placca si accumula principalmente nel punto in cui la base del dente è a contatto con la gengiva, il cosiddetto solco gengivale, che risulta essere il punto critico della salute parodontale. La presenza di placca non rimossa in queste zone crea un’alterazione dello stato del pH e la presenza di batteri induce un’infiammazione delle gengive. Queste alterazioni possono essere talmente forti da portare a forme di parodontite progressivamente ingravescenti. Si scatena, in pratica, una risposta di difesa ed infiammazione che porta le gengive a retrarsi per proteggersi dagli attacchi batterici. La placca si trasformerà nel tempo in una sostanza più dura ed aderente allo smalto del dente per via dell’accumularsi di materia inorganica all’interno della placca stessa, il tartaro. La rimozione periodica eseguita dal Dentista o dall’Igienista dentale è fondamentale per la salute parodontale. L’uso quotidiano di collutori è un ausilio alla cura della salute della bocca, ma da solo non è sufficiente.
DENTIFRICIO
COLLUTORIO
FILO INTERDENTALE
Ricapitolando, l’insieme delle manovre di prevenzione si basa su: • Uso dello spazzolino su tutte le facce del dente (esterna, interna e superficie masticatoria); • Filo interdentale, scovolino, pulisci lingua; • Collutorio da uso quotidiano (che differisce dai collutori curativi o medicati da riservarsi a casi particolari); • Visite di controllo dal Dentista.
La frequenza delle visite è strettamente correlata allo stato di salute della bocca. Una bocca in salute può tranquillamente essere controllata annualmente in occasione delle sedute di igiene, ma il Dentista può ritenere opportune visite più frequenti, in caso di problemi parodontali.
Perché è necessario proteggere lo smalto dei nostri denti? Come già detto lo smalto, oltre alla funzione strettamente masticatoria, ha un ruolo protettivo per la struttura del dente che risiede sotto lo strato di superficie. Il dente è una struttura vitale e trofica. Vitale perché, a parte lo strato smalteo, che rimane pressoché immutato dopo la sua formazione, la rimanente parte del dente composta da dentina e cemento sono in continuo rimaneggiamento. All’interno del dente esistono delle cavità che contengono strutture nervose, vasi sanguigni arteriosi e venosi, cellule. Questo insieme serve a mantenere il dente in salute e ben ancorato all’osso alveolare e permette al dente stesso di adattarsi (trofismo) alle abitudini di masticazione della persona stessa. Lo smalto, con la sua resistenza, serve a proteggere questo sistema dagli agenti esterni che potrebbero alterarne l’equilibrio. Il dente, se perde le sue caratteristiche di vitalità e trofismo, diventa facile preda di parodontiti e attacchi cariogeni. Da qui, l’importanza di uno smalto sano. In che cosa consiste concretamente la carie? La carie è l’esito finale di un’alterazione che partendo da una lesione litica (di scioglimento) dello smalto, a causa principalmente di acidi alimentari, porta alla penetrazione all’interno dello strato smalteo di batteri, che con il loro metabolismo (i batteri, in fin dei conti, non fanno altro che “mangiare” per sopravvivere), continuano successivamente nella fase di disgregazione dello smalto stesso e della dentina sottostate. Facile capire che, superato lo strato esterno di difesa, i tessuti sottostanti siano molto più vulnerabili. La carie una volta superato lo strato smalto-dentina, arriverà, se non trattata in tempo, sino alla polpa del dente, cioè il fascio vascolo nervoso contenuto all’interno del dente stesso. A questo punto si avvertiranno i classici dolori da “mal di denti” causati da stimoli di calore, freddo e masticazione. Quando questi sintomi sono presenti, il dente è ormai compromesso e sarà compito del Dentista stabilire la possibilità di riabilitazione del dente con le dovute cure del caso (otturazioni, devitalizzazioni, coperture protesiche). Il metabolismo di particolari batteri, anaerobi piogeni, porta nei casi più gravi di carie profonda, alla formazione di ascessi localizzati alla radice del dente stesso. I sintomi saranno: • Dolore molto forte; • Gonfiore della parte interessata; • Deformazione del viso per la presenza di gonfiore sia da pus, che da edema infiammatorio.
In questi casi è urgente ricorrere alle cure dentistiche, per evitare l’insorgenza di ulteriori problematiche legate alla diffusione batterica nei tessuti ossei profondi e nelle zone dei tessuti molli, come pavimento linguale, guance, gola.
Come è possibile, anche in questo caso, effettuare un’adeguata prevenzione? Come per la prevenzione generale, la carie si previene con l’igiene quotidiana, un’alimentazione a basso tenore zuccherino e non acida e con visite di controllo periodiche presso il proprio Dentista di fiducia. Ricordiamo che è sbagliato spazzolare i denti subito dopo aver mangiato. Gli enzimi salivari devono poter svolgere il loro lavoro di pulizia e digestione delle sostanze alimentari e questo necessita tempo. La scissione da parte degli enzimi, per esempio degli zuccheri complessi, in sostanze più semplici permette di inattivare una parte di rischio cariogeno. La pulizia dei denti va eseguita 30 minuti dal pasto. Per il Professionista della salute dentale, quali sono i criteri di scelta di un prodotto che garantisca la miglior prevenzione? La scelta dei prodotti di prevenzione deve essere mirata e personalizzata. Ogni paziente è un caso a se’ stante e va inquadrato per le sue capacità personali nel seguire i programmi di igiene quotidiana di cura e prevenzione. Fermo restando che la prevenzione si attua principalmente con ausili meccanici (spazzolini, fili, scovolini, dentifrici, pulisci lingua, collutori), l’uso di tali presidi va adeguatamente spiegato al paziente che sarà poi seguito nei controlli in studio. L’uso di prodotti specifici a base farmacologica va riservato sempre e comunque a casi nei quali ha un’effettiva utilità.
Fattori di rischio e fattori causali, per i quali alcune persone sono maggiormente predisposte alla carie o alle lesioni dello smalto • Alcune patologie sistemiche: - Diabete - Malattie con immunodeficienza - Genesi imperfetta dello smalto - Malattie genetiche (sindrome di Down, di Klinefelter, ecc) • Affollamenti dentali non trattati ortodonticamente • Alterazioni della flora batterica della bocca per: - Cattive abitudini alimentari - Vizi (tabagismo) Queste condizioni favoriscono l’insorgenza di processi cariosi e lesioni dello smalto in percentuale superiore al normale. La difesa più importante resta ancora la prevenzione, attuata con le metodologie prima descritte.