Edra Our Story - A Journey through Beauty

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Stefano Pasqualetti Gloria Mattioni

OUR STORY A Journey through Beauty



OUR STORY

a cura di / edited by Stefano Pasqualetti, Gloria Mattioni


Copertina / Cover Colline / Hills, Lajatico, Pisa Direzione artistica e della fotografia Art and Photography Director Stefano Pasqualetti Testi / Texts Gloria Mattioni Coordinamento redazionale Editorial Coordination Eva Vanzella Redazione / Copyeditor Emily Ligniti Alessandro Prandoni Impaginazione / Layout Marina Boer Traduzioni / Translations Gloria Mattioni

First published in Italy in 2017 by Skira editore S.p.A. Palazzo Casati Stampa via Torino 61 20123 Milano Italy www.skira.net Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore © 2017 Edra spa © 2017 Skira editore, Milano Tutti i diritti riservati All rights reserved under international copyright conventions. No part of this book may be reproduced or utilized in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, recording, or any information storage and retrieval system, without permission in writing from the publisher. Printed and bound in Italy. First edition ISBN: 978-88-572-3702-2 Finito di stampare nel mese di settembre 2017 a cura di Skira editore, Milano Printed in Italy


SOMMARIO CONTENTS

Archetipo

13

Archetype

Bianco

23

White

Conoscenza

27

Knowledge

Desiderio

33

Desire

EternitĂ

41

Eternity

Forza

47

Force

Geometria

53

Geometry

Home

61

Home

Infinito

71

Infinity

Luce

81

Light

Materia

93

Matter

Natura

101

Nature

Osservazione

109

Observation

Paesaggio

121

Landscape

Quando

125

When

Relax

131

Relax

Silenzio

147

Silence

Tecnologia

155

Technology

Unione

161

Union

Visione

169

Vision

Zenit

175

Zenith


LA NOSTRA STORIA

Trent’anni dal debutto. Una vita di attenzioni. Una vita intensamente immersa e felicemente spesa per questa storia. Ho incontrato in questo tempo persone straordinarie che porterò sempre nel cuore. La qualità altissima è sempre stata per me in testa a tutto. Non solo la qualità delle cose ma fondamentalmente quella delle persone che fanno le cose. In questi anni l’azienda è cresciuta, direi molto. Desidero ringraziare tutti coloro che con la loro vicinanza, il lavoro e l’apprezzamento sempre maggiore della nostra azienda hanno contribuito a fare di questa storia una storia unica, a sé.

Our Story è per me un meraviglioso regalo. Ricevere il contributo di tanti amici. Vedere la collezione Edra fotografata nei luoghi che amo e che mi appartengono. Non è più un sogno ma realtà. Condividere un pensiero e riuscire a realizzarlo è straordinario. L’idea, il progetto, la costruzione… Tutto il lavoro. Lo considero un grande privilegio. Un team di persone speciali, con cui ho avuto l’onore di realizzarlo. Paesaggi, palazzi, panorami, giardini. Luoghi conosciuti e segreti, rinnovati o naturali, così diversi ma sempre bellissimi, che ci hanno accolto e ospitato. Quattro fotografi che interpretano questa storia. Un fil rouge che unisce le immagini al racconto. Questa è la storia, Our Story. Un ringraziamento speciale a Massimo Morozzi, il maestro con il quale questa storia ebbe inizio nel 1987.

Valerio Mazzei Presidente di Edra

GRAZIE di cuore a tutti. Monica Mazzei Vicepresidente di Edra

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OUR STORY

Thirty years since the debut. A life of attention. A life intensely immersed and happily spent on this story. I have met extraordinary people during this time and I will always carry them in my heart. For me, high quality has always been top priority. Not only the quality of things but basically that of the people making those things. Over the years, the company has grown. Considerably, I would say. I would like to thank all those who, with their closeness, work, and growing appreciation of our company, have contributed to making this story a unique, one-of-a-kind story.

Our Story is a wonderful gift for me. Receiving the contribution of so many friends. Seeing the Edra collection photographed in the places I love and belong to. It is no longer a dream but a reality. Sharing a thought and succeeding in realizing it is extraordinary. The idea, the project, the construction . . . All the work. I consider it a great privilege. A team of special people with whom I had the honor to realize it. Landscapes, palaces, panoramas, gardens. Known and secret places, renewed or natural, so different but always beautiful, that welcomed and hosted us. Four photographers who interpret this story. A fil rouge that combines the images with the story. This is the story, Our Story. Special thanks to Massimo Morozzi, the Maestro with whom this story began, in 1987.

Valerio Mazzei President of Edra

Many heartfelt THANKS to all. Monica Mazzei Vice-President of Edra

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UN RACCONTO CORALE

alle parole, e un abbinamento naturale con alcuni prodotti della collezione. Un “alfabeto” ha cominciato a prendere forma. Edra ha davvero questa capacità intrinseca di “creare unione”, coinvolgimento. Ti senti “a casa” e libero di creare. Con Edra, persino lupi solitari come noi, liberi professionisti abituati a muoversi indipendentemente da legami troppo stretti, vivono un’appartenenza felice che stimola il meglio nelle diverse individualità coinvolte. Our Story è, infatti, un progetto corale. Palazzi storici, teatri, musei, ville private, fortezze, giardini, stabilimenti balneari e cave di marmo ci hanno generosamente aperto le porte. A tutti coloro che hanno collaborato vanno i nostri più sentiti ringraziamenti. Grazie ai fotografi, che si sono impegnati al massimo offrendo il contributo della loro creatività, abilità, visione e disponibilità per ottenere immagini ispirate e significative. Grazie all’ufficio stampa e ai dipendenti dell’azienda che ci hanno seguito per chilometri e chilometri, caricando e scaricando i prodotti a ore antelucane e finendo spesso a tarda sera, sempre disponibili. Ma, soprattutto, GRAZIE a Monica e Valerio. “Illuminati” come è raro, se non impossibile, trovare. Incontrarli è stato un grande dono.

Un libro nato dalla volontà di celebrare i valori di un’impresa di famiglia che in trent’anni è cresciuta e si è affermata sulla scena internazionale come importante riferimento del Made in Italy. La storia di un’azienda che si fonde a un territorio ricco di bellezza. Raccontare per immagini, dipingendo “quadri”. Immortalare la relazione tra gli spazi, i colori e gli oggetti. Ecco la storia. Our Story. Edra. L’idea è stata quella di creare un’unione naturale tra la bellezza paesaggistica, architettonica e storica con una collezione che rispecchia la qualità artistica e artigiana tipicamente italiana e i profondi valori di rinnovamento che hanno ispirato il Rinascimento, che ebbe origine proprio a Firenze. La fusione fra tradizione e innovazione, la sapienza manuale, la ricerca dei materiali, la forma intesa come parte integrante del progetto, l’umanesimo, la volontà di “prendere a bottega” nuovi talenti, la capacità di creare tipologie che vengano tramandate nel tempo sono l’habitat naturale di Edra, che dal 1987 ricerca una relazione tra gli oggetti che produce, gli ambienti che li accolgono e le persone che li utilizzano. Così abbiamo pensato alle parole, ai concetti che rispecchiassero questa visione: Archetipo, Conoscenza, Materia, Ascolto o Osservazione, Paesaggio, Silenzio e, appunto, Visione. E subito ci sono venuti in mente quei luoghi toscani che meglio esprimono le idee dietro

Stefano Pasqualetti e Gloria Mattioni

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COLLECTIVE STORYTELLING

A book born from the desire to celebrate the values of a family business that has grown in the past thirty years and has established itself on the international scene as an important reference for Made in Italy. The story of a company that blends into a territory rich in beauty. Narrating through images, creating “paintings.” Immortalizing the relationship between spaces, colors, and objects. Here’s the story. Our Story. Edra. The idea was to create a natural union between landscape, architectural and historical beauty with a collection that reflects the typically Italian art and craftsmanship and the profound values of renewal that inspired the Renaissance, which originated in Florence. The fusion of tradition and innovation, manual “wisdom,” a research of materials, form understood as an integral part of design, humanism, the will to “pick up” new talents, and the ability to create typologies that are passed down over time are the natural habitat of Edra, which since 1987 has aimed for a relationship between the objects it creates, the environments that welcome them, and the people who use them. So we thought of the words—the concepts that mirrored this vision: Archetype, Knowledge, Matter, Listening or Observation, Landscape, Silence, and Vision. What immediately came to mind were those Tuscan places that

best express the ideas behind these words, and a natural combination with some of the collection’s products. An “alphabet” began to take shape. Edra really has this intrinsic ability to “create a union,” engagement. You feel at “home” and free to create. With Edra, even lone wolves like us—freelancers who are used to moving independently—feel an affinity that stimulates the best in the individuals involved. Our Story is, in fact, a collective project. Historic palaces, theaters, museums, private villas, fortresses, gardens, bathing establishments, and marble quarries have generously opened their doors to us. To everyone who cooperated we extend our most grateful thanks. Thanks to the photographers, who committed to the fullest by offering their creativity, ability, vision, and willingness to give life to inspired and meaningful images. Thanks to the press office and company employees who followed us for miles and miles, loading and unloading products at very early hours and ending late at night, always graciously available. But above all, THANK YOU to Monica and Valerio, “Illuminati” in a way that is rare, if not impossible, to find. Meeting them was a great gift. Stefano Pasqualetti and Gloria Mattioni

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INTRODUZIONE

L’apertura, l’accoglienza, l’imprevedibilità. Se getto uno sguardo retrospettivo sugli oggetti e sui progetti che hanno caratterizzato la produzione di Edra nei trent’anni della sua storia, le qualità che più mi colpiscono (e che ricorrono – mi sembra – con significativa frequenza) sono prima di tutto queste. La stessa scelta del nome dell’azienda, del resto, si rifà a una visione fondata proprio su questi valori. Edra – si dice – è una crasi di esedra. C’è dunque una precisa matrice architettonica nella genesi dell’azienda di Monica e Valerio Mazzei. Ma l’esedra non è un tipo architettonico qualsiasi: sia che la si intenda nel significato greco originario (una sedia all’esterno della porta), sia che la si declini nel significato architettonico corrente (un incavo semicircolare su una facciata, un’apertura su una parete interna), esedra evoca un’idea di apertura, di scambio: è una seduta che va fuori, o un incavo che invita a entrare dentro. Detto in altro modo: l’esedra è un dispositivo relazionale come lo sono quasi tutti gli oggetti che Edra ha realizzato in questi trent’anni. Perché mettono in contatto esterno e interno, regola ed eccezione, ordine e trasgressione. Soprattutto, perché fanno dialogare l’oggetto di design con lo spazio che lo accoglie, con l’obiettivo di generare ogni volta un effetto-sorpresa, uno stupore percettivo, una visione inattesa.

Rispetto alla rigorosa, ma talvolta anche un po’ prevedibile, ripetizione di canoni che caratterizza le scelte produttive di altre aziende, Edra colpisce per la spregiudicatezza con cui ogni volta si mette in gioco, rischia, azzarda, sperimenta, crea. Merito dell’inesauribile energia iniettata nel DNA aziendale dallo storico art director Massimo Morozzi, ma anche e soprattutto merito del coraggio e della lungimiranza imprenditoriale di Monica e Valerio, che hanno sempre saputo precorrere i tempi, giocare d’anticipo, credere nei nuovi talenti, perseguire una visione del design cosmopolita e meticciata invece che angustamente provinciale. Basterebbero le poltrone disegnate per Edra, tra gli altri, dal giapponese Masanori Umeda, dai brasiliani fratelli Campana, da Francesco Binfaré e da Jacopo Foggini per dimostrare l’unicità di un’avventura imprenditoriale che non si è limitata a progettare e produrre oggetti per l’abitare, ma che di questi oggetti ha fatto i protagonisti di una possibile drammaturgia, gli attori di una narrazione che ci coinvolge e ci seduce.

Silvana Annicchiarico Direttore del Design Museum della Triennale di Milano

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INTRODUCTION

The opening, the welcome, the unpredictability. If I take a retrospective look at the objects and projects that have distinguished Edra’s production in the thirty years of its history, the qualities that strike me most (and that recur— in my opinion—with significant frequency) are first and foremost these. The very choice of the company name, by the way, comes from a vision based on these values. Edra— it is said—is a crasis of esedra. There is therefore a precise architectural matrix in the genesis of the company of Monica and Valerio Mazzei. But esedra is not any old architectural type—whether it is intended in the original Greek meaning (a chair outside the door) or whether it unfolds in the current architectural meaning (a semicircular hollow on a facade, an opening on an inner wall), esedra evokes an idea of opening, of exchange: it is a seat that goes outdoor, or a hole that invites us to enter inside. In other words: esedra is a relational device as are almost all the objects that Edra has made in these thirty years. Because they relate outdoor and indoor, rule and exception, order and transgression. Above all, because they make the design object dialogue with the space that welcomes it, with the aim of generating a surprise effect, a perceptual amazement, an unexpected vision every time.

Compared to the rigorous but sometimes predictable repetition of canons that characterizes the productive choices of other companies, Edra impresses for the irreverence with which it questions itself every time, risking, daring, experimenting, creating, thanks to the inexhaustible energy injected into the corporate DNA by its historic art director Massimo Morozzi, but also and above all thanks to Monica and Valerio’s courage and entrepreneurial vision. They have always been able to be ahead of the times, to anticipate, believe in new talents, pursue a vision of cosmopolitan and crossbred design rather than a narrowly provincial one. The armchairs designed for Edra, among others, by the Japanese Masanori Umeda, the Brazilian Campana brothers, Francesco Binfaré, and Jacopo Foggini demonstrate the uniqueness of an entrepreneurial adventure that has not limited itself to design and manufacture home décor pieces, but has made these objects protagonists of a possible playwright, the actors of a narration that entices and seduces us.

Silvana Annicchiarico Director of the Triennale di Milano Design Museum

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A ARCHETIPO Il modello originario. L’essenza delle cose. Un’idea, un prototipo che si tramanda nel tempo. Teatro della Pergola, Firenze. È il più antico teatro italiano, costruito nel 1656 su progetto di Ferdinando Tacca sotto il patronato del cardinale Gian Carlo de’ Medici. Aperto al pubblico dal 1718, presentò per la prima volta in Italia le opere di Mozart, Verdi, Donizetti e Mascagni. Tatlin attende il pubblico nel foyer. Alle pagine 16-17, divani e poltrone, saliti in palcoscenico in abiti da scena, assumono il ruolo di attori.

ARCHETYPE The original model. The essence of things. An idea, a prototype that survives through the ages. Teatro della Pergola, Florence. It is the most ancient Italian theater, built in 1656 on Fernando Tacca’s design, thanks to the patronage of Cardinal Gian Carlo e’ Medici. Open to the public since 1718, it hosted for the first time in Italy the operas of Mozart, Verdi, Donizetti, and Mascagni. Tatlin awaits the audience in the foyer. On pages 16–17, after climbing on the stage dressed for the part, sofas and armchairs embrace their roles as actors.

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Quell’11 luglio 1987, c’ero anch’io da Giò Marconi. Era l’esordio di una nuova azienda di mobili chiamata Edra. La curiosità era grande perché con Massimo Morozzi, un grande ex del radicalismo Archizoom, come mente artistica dell’azienda, c’era da aspettarsi di tutto. Che cosa avrebbe presentato? La collezione “I nuovissimi” comprendeva designer debuttanti che volevano reinventare i paradigmi dell’arredamento. E poi il ritorno delle curve, della linea non solo morbida ma pure sensuale. C’era in quei pezzi qualcosa che andava oltre il postmoderno. Avvertivo in essi l’idea, ancora in nuce e nemmeno a me chiara del tutto, che l’elemento decorativo tornasse a essere qualità essenziale, sostanziale. Per me furono una rivelazione, mi diedero molte idee, arricchirono il mio gusto con il loro intrigante senso del teatro e insieme del fumetto, straordinario specchio di una visione sincretica, plurale, del progetto che ha molto in comune con la mia e con i valori fondanti e il sentire della rivista che dirigo. Oggi Massimo Morozzi non c’è più. Ma le sue idee, la sua voglia di sperimentare, il suo radicalismo, cresciuto e maturato grazie al nutrimento di mille curiosità, continuano per fortuna a vivere attraverso Valerio e Monica, i patron di Edra. Attraverso la loro trascinante energia mentale ed emozionale, attraverso un know-how di lungo corso educato dall’eterodossia intellettuale di Massimo.

That July 11, 1987, I was at Giò Marconi’s, too. It was the debut of a new furniture company called Edra. The curiosity was huge because with Massimo Morozzi, a great ex of the radicalist Archizoom as the artistic mind of the company, anything could happen. What would Edra present? The collection I Nuovissimi included novice designers who wanted to reinvent the furniture paradigms. And then the return of the curves, of lines not only soft but also sensual. There was something in those pieces that went beyond postmodernism. I perceived in them the idea, still an embryo and not even clear to me, that the decorative element would return to being essential, substantial. For me they were a revelation. They gave me many ideas, they enriched my taste with their intriguing sense of theater and even of comics, an extraordinary mirror of a syncretic, pluralistic vision of the project that has much in common with mine and with the founding values of the magazine I direct. Today, Massimo Morozzi is gone. But his ideas, his desire to experience, his radicalism grown and matured by the nourishment of a thousand curiosities, continue to live through Valerio and Monica, the patrons of Edra. Through their enthralling mental and emotional energy, through a long-standing know-how educated by Massimo’s intellectual heterodoxy. Long life to Edra!

Lunga vita a Edra! Ettore Mocchetti Editor-in-Chief of AD Italy

Ettore Mocchetti Direttore di “AD Italia”

Chiara, la spettatrice, osserva da un palchetto.

Chiara, the spectator, observes from the gallery. 19





B BIANCO Primaria, assoluta purezza. Candore. Innocenza. Piaceri d’estate. Espansione. Spiaggia o banchisa di ghiaccio. Chiara sulla spiaggia di Forte dei Marmi, litorale della Versilia.

WHITE Absolute, primary purity. Whiteness. Innocence. Summer pleasures. Expansion. Beach, or pack ice. Chiara on the beach at Forte dei Marmi, Versilia Coast.

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C CONOSCENZA Sapere. Esplorare. Ricercare, allargare gli orizzonti. Incontrare. Aprirsi al nuovo, innovare. Margherita di fronte al mappamondo cinquecentesco, il più grande mai costruito, nella Sala delle Mappe a Palazzo Vecchio, Firenze. Un bell’esempio di architettura trecentesca, eletto palazzo ducale da Cosimo I de’ Medici nel 1540. Fu poi sede del parlamento del Regno d’Italia, dal 1865 al 1871.

KNOWLEDGE Knowing. Exploring. Researching, expanding the horizons. Meeting. Opening towards the new, innovating. Margherita in front of a globe from the 1500s—the biggest ever built, in the Sala delle Mappe at Palazzo Vecchio, Florence. A beautiful example of architecture from the 1300s turned into a palace by Cosimo I de’ Medici in 1540. It later became the home of the first Parliament of the United Kingdom of Italy, from 1865 to 1871.

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Mi ero appena laureato ed ero appena uscito dalla comoda nicchia creativa della Central St Martins School of Art, nel 1987, l’anno del mio ingresso nella dura realtà lavorativa. Ricordo l’impatto con un ambiente piuttosto grigio. Da un punto di vista sociale, politico e creativo. Poi, come dal nulla, arrivò Edra. Bang! Qualcosa di nuovo, fresco, audace, fiducioso, coraggioso e sorprendente. Mi aprì gli occhi. Ed Edra ha trascorso gli ultimi trent’anni a usare la sorpresa come strategia di progettazione. Dal divano Tatlin del 1989 (il primo mobile contemporaneo che riuscii ad apprezzare davvero) al sofà Pack del 2017 – uno dei prodotti più memorabili e spettacolari del Salone del Mobile.

Having just graduated from the creative comforts of Central St Martins School of Art, 1987 was my first year working in the harsh realities of the “real world.” And I remember it as a pretty grim place. Socially, politically, and creatively. Then, seemingly out of nowhere, came Edra. Bang! Something new, fresh, bold, confident, daring, and surprising. My eyes were opened. And Edra has spent the past thirty years using surprise as a design strategy. From the Tatlin sofa of 1989 (the first piece of contemporary furniture I really, really coveted) to 2017’s Pack sofa—one of the most memorable, stand-out pieces at the Salone del Mobile.

Lavorando con visionari creativi come Alessandro Mendini, Zaha Hadid, Fernando e Humberto Campana, i fondatori Valerio e Monica Mazzei hanno sviluppato un’azienda che ha ridefinito i mobili tradizionali. Non soltanto con soluzioni estetiche accattivanti, ma anche con un’abile combinazione di sapienza artigiana, ingegneria e innovazione. Edra è un brand che non ha paura di osare esteticamente, è un incubatore di nuove tecniche di produzione. È una culla per idee e sperimentazioni.

Working with creative visionaries from Alessandro Mendini and Zaha Hadid to Fernando and Humberto Campana, the founders, Valerio and Monica Mazzei have developed a company that has redefined traditional furniture. Not only with eye-catching aesthetic solutions, but also with a skillful combination of craftsmanship, engineering, and innovation. Edra is an aesthetically fearless brand, and an incubator of new manufacturing techniques. It’s a place for ideas and experimentation.

Ringrazio Edra per avermi aperto gli occhi nel 1987 e averli mantenuti aperti per trent’anni.

Thank you Edra for opening my eyes back in 1987 and keeping them wide open for thirty years.

Tony Chambers Direttore di “Wallpaper”

Tony Chambers Editor-in-Chief of Wallpaper

Margherita allo studio delle mappe d’Italia e del mondo allora conosciuto e, alle pagine 30-31, le poltrone Margherita riunite intorno al Mappa Mundi.

Margherita studying the maps of Italy and the world as it was known back then, and on pages 30–31, the armchairs Margherita surrounding the Mappa Mundi. 28






D DESIDERIO Piacere. Speranza. Voglia di creare un futuro migliore, assaporando il presente. Star bene. Vivere bene. Curarsi. Vermelha nell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, Firenze. Fondata nel 1221 dai frati domenicani, inizialmente fu l’officina erboristica del monastero. Nel 1612 la vendita dei suoi rimedi, balsami, pomate e sciroppi venne aperta al pubblico. Alle pagine 34-35, Rose Chair, Giglio e Cipria con tavolino Brasilia dorato.

DESIRE Pleasure. Hope. Desire to create a better future, while enjoying the present. Feeling good. Wellbeing. Healing. Vermelha in the Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, Florence. Built in 1221 by Dominican friars, it was originally the herbal workshop of the monastery. In 1612, the sale of its remedies, balms, ointments, and syrups was opened to the public. On pages 34–35, Rose Chair, Giglio, and Cipria with the Brasilia coffee table in gold.

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Ho scoperto Edra, semplicemente, a uno dei numerosi Saloni del Mobile a Milano, quando ero direttore del Musée des Beaux-Arts di Montreal, nella cui collezione il design italiano aveva un ruolo importante. Il mio aspetto italiano veniva rapidamente associato al mio gusto per il buon design, al mio apprezzamento per gli oggetti di moda da “fashion victim”, e avevo deciso di realizzare la mia ultima mostra a Montreal, in collaborazione con Giampiero Bosoni, su un argomento che riguardasse il design italiano, intitolandola “Il modo italiano”. Questa mostra metteva in parallelo l’evoluzione del design italiano con la pittura e la scultura contemporanee. Appena nominato presidente del Musée d’Orsay, nel 2008, mi sono subito avvicinato ai fratelli Fernando e Humberto Campana, ai quali ho deciso di affidare la ristrutturazione del ristorante del quinto piano, che oggi porta il loro nome. Ed è stato proprio allora che ho potuto misurare l’impeccabile abilità di Edra, che ci permise di realizzare l’obiettivo e assicurare il completamento della produzione del nuovo ristorante, che è divenuto nel frattempo uno dei luoghi più in voga a Parigi dal 2010 in poi. In seguito, mi sono nuovamente affidato a Edra per rinnovare il Grand Restaurant del secondo piano. Edra mi presentò allora Jacopo Foggini, uno dei suoi giovani autori italiani, per risvegliare dal lungo letargo quanto era da tempo dolorosamente assopito. Ringrazio Edra per aver accettato di percorrere insieme questo tratto e di aver reso possibile i miei sogni più folli.

Simply, I discovered Edra at one of the many Saloni del Mobile in Milan, because at that time I was the Director of the Musée des Beaux-Arts in Montreal, in whose collection Italian design had an important role. My Italian complexion was quickly associated with my taste for good design, my appreciation for fashion objects as a “fashion victim,” and I had decided to organize my last exhibition in Montreal on a subject concerning Italian design, titling the exhibit Il modo italiano, in collaboration with Giampiero Bosoni. This exhibition paralleled the evolution of Italian design with contemporary painting and sculpture. Soon appointed President of the Musée d’Orsay, in 2008, I quickly approached the brothers Fernando and Humberto Campana, to whom I decided to entrust the renovation of the fifth-floor restaurant, which is now named after them. And that’s when I was able to measure Edra’s impeccable ability, allowing us to achieve the goal and ensure the completion of the new restaurant, which has become one of the most sought after venues in Paris, starting from 2010. Later, I again turned to Edra when I was renovating the Grand Restaurant on the second floor. Edra then introduced me to Jacopo Foggini, one of their young Italian auteurs, to awaken from deep hibernation what had long been painfully asleep. I thank Edra for having agreed to do this stretch of path together with me, and for helping me make my craziest dreams come true. Guy Cogeval President of the Musée d’Orsay in Paris (March 2008 – March 2017)

Guy Cogeval Presidente del Musée d’Orsay di Parigi (marzo 2008 - marzo 2017)

Corallo e, alle pagine 38-39, Gina nella Antica Spezieria.

Corallo and, on pages 38–39, Gina in the historical Apothecary. 37





E ETERNITÀ Senza tempo. Intramontabile bellezza. Pietra fondatrice. Immortale. Imbevuta di storia, di durata infinita. Giglio rossa in omaggio al giglio dello stemma di Firenze, nel Cortile del Michelozzo a Palazzo Vecchio, costruito da Arnolfo di Cambio, già architetto del duomo e della chiesa di Santa Croce. Simbolo di eterna bellezza e potere eterno. Alle pagine 42-43, Pack fotografato nella Villa Corsini, ex medicea, a Mezzomonte, Impruneta, Firenze.

ETERNITY Timeless. Ageless beauty. Founding stone. Immortal. Steeped in history, forever lasting. “Red” Giglio as a tribute to the lily on Florence’s emblem, in the Cortile del Michelozzo at Palazzo Vecchio, built by Arnolfo di Cambio, the architect of the Duomo and of the Church of Santa Croce. A symbol of eternal beauty and eternal power. On pages 42–43, Pack photographed in the ex-Medici palace Villa Corsini at Mezzomonte, Impruneta, Florence.

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Nove cuscini. Rosa fine e polveroso. Morbido come la pelliccia più morbida. Quando, qualche anno fa, incontrai per la prima volta il divano Cipria, che Fernando e Humberto Campana hanno progettato per Edra, rimasi sbalordito. Primo pensiero: è incredibilmente bello e poetico. Sembra una zampa in cui ti puoi nascondere all’improvviso. Secondo pensiero: è davvero un divano che si può usare quotidianamente o è più un oggetto d’arte? Entrambe le cose, secondo me. Cipria esprime perfettamente quello che Edra rappresenta per me: super comodo, meravigliosamente progettato e anche capace di scatenare sempre qualcosa di molto caldo nel mio petto, al pensiero delle persone incantevoli che stanno dietro questo tesoro di un’azienda. Mantenete la poesia. Felice trentesimo! Con affetto, Oliver

Nine cushions. Powdery, dusty pink. Soft as the softest fur. When I first came across the Cipria sofa that Fernando and Humberto Campana designed for Edra some years ago, I was flabbergasted. First thought: gosh, this is incredibly beautiful and poetic. It looks like a paw that you would hide yourself in, all of a sudden. Second thought: is this really a sofa that can work on a daily basis or more an object of art? Both to me. Cipria perfectly expresses what Edra is to me: super comfy, wonderfully designed, and, on top, always triggering something very warm in my chest, thinking about the lovely people that are behind this treasure of a company. Keep up the poetry. Happy thirtieth! With love, Oliver Oliver Jahn Editor-in-Chief of AD Germany

Oliver Jahn Direttore di “AD Germania”

Flap on the Terrazza del Verrone at the Istituto degli Innocenti, former “Spedale degli innocenti,” designed by Brunelleschi and inaugurated in 1445 as an orphanage, with a view of the gigantic dome of Brunelleschi, a mysterious and important archetype for the development of modern architecture.

Flap sulla Terrazza del Verrone all’Istituto degli Innocenti, un tempo “Spedale degli innocenti”, progettato da Brunelleschi e aperto nel 1445 come orfanotrofio, con vista sulla gigantesca cupola del Brunelleschi, misterioso e importante archetipo per lo sviluppo dell’architettura moderna. 44




F FORZA Sicurezza. Difesa. Mura. Rifugio impenetrabile. Potenza, accompagnata da perseveranza. Pack al Bastione del Sangallo nel Giardino Scotto, Pisa. Costruita nel 1440, la fortezza venne in seguito ristrutturata dall’architetto Giuliano da Sangallo. Il parco interno venne aggiunto nel XIX secolo, diventando giardino romantico patrizio.

FORCE Safety. Defense. Walls. Impenetrable refuge. Power, hand in hand with perseverance. Pack at the Bastione del Sangallo in the Giardino Scotto, Pisa. Built in 1440, the fortress was later renovated by the architect Giuliano da Sangallo. The inner park was added in the nineteenth century, becoming an aristocratic romantic garden.

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Edra is thirty years old. Thirty years “against.” Against commonplace, against conventions, against the idea of bourgeois comfort (not to replace comfort with discomfort, but to investigate the paths to a new comfort). Of course, they have also been thirty years of compromise: the public who buys Edra is necessarily a middle-class target, as it had been, just thirty years before, those who bought Memphis. But everyone knows this and we are not here to write an essay on sociology (or political economy), but rather to offer a testimony that strives to become an evaluation. We have learned from the many experiments conducted in the art world: it is always the upper class who is capable of buying the aesthetic revolution (thinking they could control it), but in the end the revolution is stronger, the “against” image creeps into the minds, especially of other designers, younger designers, and the world of research unknowingly takes a small step forward. The unthinkable becomes suddenly thinkable. This was the case for Edra through the work of Fernando and Humberto Campana: crazy shreds of glass, cheap plush fur, simple wooden strips, and twisted metal wires turned into dream objects and even status symbols, opening our eyes to a world different from the one we knew. In 1968, the young French protesters said “Sous le pavé, la plage.” It’s still the same, there is always sand under the asphalt! It’s up to us to dig.

Edra compie trent’anni. Sono stati trent’anni “contro”. Contro i luoghi comuni, contro le convenzioni, contro l’idea di un comfort borghese (non per sostituire scomodità a comfort, ma per indagare le strade di un nuovo comfort). Naturalmente sono stati anche trent’anni di compromessi: il pubblico che compra Edra è necessariamente un pubblico borghese, come era stato, proprio trent’anni prima, il pubblico che comprava Memphis. Ma questo si sa e non siamo qui a scrivere un saggio di sociologia (o di economia politica), piuttosto a portare una testimonianza che vorrebbe diventare una valutazione. Lo abbiamo appreso dalle molteplici esperienze condotte nel mondo dell’arte: è sempre il ceto abbiente a poter “comprare” la rivoluzione estetica (pensando così di controllarla), ma alla fine la rivoluzione è più forte, l’immagine “contro” s’insinua nelle menti, in particolare di altri progettisti, i progettisti più giovani, e il mondo della ricerca fa, inconsapevolmente, un piccolo passo avanti. L’impensabile diventa improvvisamente pensabile. Così è stato per Edra attraverso il lavoro di Fernando e Humberto Campana: schegge di vetro impazzite, peluche da bancarella, poveri listelli di legno e fili di metallo ritorti si sono trasformati in oggetti di sogno e persino in status symbol, aprendoci gli occhi su un mondo diverso da quello che conoscevamo. I giovani contestatori francesi dicevano nel 1968 “Sous le pavé, la plage”. È ancora così, sotto l’asfalto c’è sempre la sabbia! Tocca a noi scavare.

Marco Romanelli Critic, historian, architect, and designer

Marco Romanelli Critico, storico, architetto e designer

Una platea di Gina nel cuore del Bastione.

An audience of Gina chairs in the heart of the Bastione. 49





G GEOMETRIA Armonia di forme e volumi. Precisione matematica. Proporzione. Disegno. Tatlin incorniciato dalla prospettiva della scala nella nuova entrata dell’Istituto degli Innocenti, Firenze. Alle pagine 54-55, Sala di Lorenzo il Magnifico a Palazzo Vecchio, Firenze: l’affresco a soffitto di Giorgio Vasari e Marco da Faenza si riflette nelle schegge di specchio del tavolo Brasilia.

GEOMETRY Harmony of forms and volumes. Mathematical precision. Proportion. Design. Tatlin framed by the perspective of the stairs in the new entrance of the Istituto degli Innocenti, Florence. On pages 54–55, Sala di Lorenzo il Magnifico at Palazzo Vecchio, Florence: the ceiling fresco by Giorgio Vasari and Marco da Faenza is reflected in the mirror shards of the Brasilia table.

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Emozione Design Ricerca Artisti/artigiani/architetti. STRAORDINARI

Emotion Design Research Artists/artisans/architects. EXTRAORDINARY

Edra è tutto questo. E molto di più. Il primo oggetto di cui mi sono innamorata è stata la Rose Chair: surreale, potente, femminilissima. Poi la Corallo dei Campana: un filo che diventa scultura iconica. Sorrido e non riesco a resistere all’impulso di sedermi ogni volta che incrocio sulla mia strada una Grinza e mi scopro ad accarezzare il bracciolo con lo stesso movimento meccanico e amoroso con il quale accarezzo il mio cane. Gli Angels di Binfaré fanno parte del mio quotidiano. E poi amo Margherita, di Foggini: trono di luce avvolgente e misterioso. Il catalogo di Edra è pieno di visioni. Di sogni. Di avventure della mente e del cuore. Ai Mazzei onore al (molto) merito di saper creare, appunto, emozioni.

Edra is all this. And much more. The first item I fell in love with was the Rose Chair: surreal, powerful, feminine. Then Corallo by the Campana brothers: a thread that becomes iconic sculpture. I smile and I cannot withstand the impulse to sit whenever I cross a Grinza along my way, and I find myself caressing its armrest with the same mechanical and loving gesture with which I caress my dog. The Angels of Binfaré are part of my daily life. And then I love Margherita, by Foggini: a throne of enveloping and mysterious light. The catalogue of Edra is full of visions. Dreams. Adventures of the mind and heart. Honor (much!) to the Mazzei, for the merit of knowing how to create emotions.

Diamante d’Alessio Direttore di “Io Donna” Settimanale femminile del “Corriere della Sera”

Diamante d’Alessio Editor-in-Chief of Io Donna Corriere della Sera’s women’s weekly

Perfetto esempio di giardino all’italiana. Vermelha a Villa Corsini a Mezzomonte, Impruneta, Firenze. Alle pagine 58-59 Chiara e Standard in diversi colori tracciano singolari geometrie davanti al monumentale camino del Sangallo a Palazzo Gondi, Firenze.

Perfect example of Italian-style garden. Vermelha at Villa Corsini at Mezzomonte, Impruneta, Florence. On pages 58–59, Chiara and Standard in different colors trace singular geometries in front of the monumental fireplace of the Sangallo at Palazzo Gondi, Florence. 56






H HOME Il luogo dell’abitare. Sentirsi a casa. Ritrovare. Ritornare. Appartenere. Absolu nella sala grande di Palazzo Pfanner, a Lucca. Dimora patrizia costruita nel 1660, acquisita dalla famiglia Pfanner a metà dell’Ottocento.

HOME The place where we live. Feeling at home. Rediscovering. Coming back. Belonging. Absolu in the great hall of Palazzo Pfanner, in Lucca. Patrician dwelling built in 1660, purchased by the Pfanner family in the mid-1800s.

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Pensando a Edra, mi sono venute in mente tre parole.

Thinking of Edra, three words came to my mind.

INCONTRO. Credo nelle magie. Magie bianche che fanno bene. È cominciato tutto con una passione, quella per Lina Bo Bardi, per il suo lavoro e la sua vita. Da San Paolo ai villaggi del Nord-Est del Brasile. Cercando nel contemporaneo le tracce del suo pensiero ho scoperto i fratelli Campana. In seguito, ho incontrato Edra: capace di dar forma a nuove storie e nuove possibilità a quelle idee che rincorrevo. Monica Mazzei mi ha fatto avvicinare a quegli oggetti, icone del vivere, e comprenderne il perché. C’è, dunque, un filo rosso, come quello di Vermelha che fa di molte storie e molti cieli una sola storia e un solo grande cielo che ci sovrasta e ci avvolge. Giochi di rimandi, d’incontri, di casualità… iperboliche combinazioni di elementi, di persone, di cose, di sentimenti.

MEETING. I believe in magic. White magic for wellbeing. It all started with a passion, for Lina Bo Bardi, for her work and her life. From São Paulo to the villages of northeast Brazil. Tracking her thinking in our time, I discovered the Campana brothers. Later, I met Edra: able to shape new stories and give new possibilities to those ideas I chased. Monica Mazzei introduced me to those objects, icons of living, and made me understand them. There is, therefore, a leitmotif, like that of Vermelha that makes many stories and many skies into one big story and one big sky that towers over us and envelops us. Games of postponings, meetings, chances . . . Hyperbolic combinations of elements, people, things, feelings. PLACE. I have understood that an object is something more than shape, function, style, aesthetics. It is a story that starts from far away, a journey with many stops. Dı¯wa¯n was the long seat upon which the ministers of the ancient Ottoman empire took office, as the Ambassador of the Venetian Republic, Marin Sanudo, describes in his memoirs in 1529. The object, at that time, had defined a place. Thus the objects made by Edra are shapes that define and give meaning to spaces in certain places. Places of residence and living, places of sociality and sharing, places of rest and of the word.

LUOGO. Ho capito che un oggetto è qualcosa di più di forma, funzione, stile, estetica. È un racconto che parte da lontano, un viaggio con molte stazioni. Dı¯wa¯n era il lungo sedile sul quale prendevano posto i ministri dell’antico impero ottomano, come descrive nelle sue memorie l’ambasciatore della Repubblica veneziana, Marin Sanudo, nel 1529. L’oggetto, a quel tempo, aveva definito un luogo. Così gli oggetti realizzati da Edra sono forme che definiscono e danno significato agli spazi in certi luoghi. Luoghi della casa e dell’abitare, luoghi della socialità e della condivisione, luoghi del riposo e della parola.

MOVEMENT. Now, right now, suddenly. It is to a definition of immediacy we entrust our first idea of contemporaneity. Edra creates dynamic objects. Defined by curves, tensions, sudden variations of direction, because motion is in the intent as it is in action. They are projects that develop. I never had the impression that they were arrival points in a path, but rather the beginning of a new idea. For a near future. Beyond the contemporary.

MOVIMENTO. Oggi, adesso, in questo momento, subito. È a una definizione d’immediatezza che affidiamo la nostra prima idea di contemporaneità. Edra crea oggetti dinamici. Definiti da curve, tensioni, improvvise variazioni di direzione, perché il movimento è nell’intenzione come lo è nell’azione. Sono progetti che si svolgono. Non ho mai avuto l’impressione che fossero il punto di arrivo di un percorso, ma piuttosto l’inizio di una nuova idea. Per un futuro prossimo. Oltre il contemporaneo.

Cristina degl’Innocenti Director of the Architects Foundation of Florence

Cristina degl’Innocenti Direttore della Fondazione Architetti Firenze

Absolu nella Villa presidenziale del Gombo, costruita negli anni cinquanta con un progetto visionario di casa-rifugio sollevata dal suolo da quattro grandi pilastri stelliformi.

Absolu in the Villa presidenziale del Gombo, built in the 1950s with a visionary home-refuge design raised from the ground with four great pillars shaped like stars. 62






Alle pagine 64-65 Standard, Chiara e Ines nella Sala dei Paesaggi di Palazzo Gondi a Firenze, commissionato dal marchese Giuliano Gondi a Giuliano da Sangallo nel 1490 e ancora oggi di proprietà della stessa famiglia.

On pages 64–65, Standard, Chiara, and Ines in the Sala dei Paesaggi of Palazzo Gondi in Florence, commissioned to Giuliano da Sangallo by the Marquis Giuliano Gondi in 1490, and still today belonging to the same family.

A fianco, Margherita incorniciata da una finestra nella loggia attribuita al Vasari nella Villa di Bagazzano a Fiesole, Firenze, costruita in epoca romana e intitolata al centurione Bagazzus, poi casa di caccia della famiglia Medici e oggi di proprietà della famiglia Gucci.

Facing page, Margherita framed by a window in the Loggia attributed to Vasari in the Bagazzano Villa in Fiesole, Florence. Built in Roman times and named after the centurion Bagazzus, later it became the hunting lodge of the Medici family and today belongs to the Gucci family.

Alle pagine 68-69, Favela nella loggia del Vasari.

On pages 68–69, Favela in Vasari’s Loggia. 67





I INFINITO Tutto. Possibilità senza fine. Orizzonte aperto. Il punto d’incontro tra tempo e spazio. Latitudine zero. Ella. Uno sguardo sull’orizzonte, il confine tra cielo e mare, dalla Suite Marconi dell’Hotel Palazzo di Livorno. Alle pagine 72-73, Margherita osserva la serenità del panorama. Alle pagine 74-75, Gina e la Torre di Pisa, simbolo della città, vista dalla terrazza del Grand Hotel Duomo.

INFINITY Everything. Endless possibilities. Open horizons. The meeting point between space and time. Zero latitude. Ella. A look at the horizon, the boundary between sky and sea, from the Marconi Suite of the Hotel Palazzo in Livorno. On pages 72–73, Margherita observes the serenity of the scenery. On pages 74–75, Gina and the Tower of Pisa, a symbol of the city, seen from the terrace of the Grand Hotel Duomo.

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Un percorso fatto di sfide e obiettivi lungo trent’anni in cui Edra si è mossa con estrema coerenza, sia in termini progettuali sia produttivi. La sua capacità di far dialogare la tecnologia più avanzata con l’abilità manuale, legata al mondo della tradizione e dell’artigianalità, l’ha resa un modello imprenditoriale speciale. Indimenticabile il talento di Massimo Morozzi che, insieme a Valerio e Monica Mazzei, ha lavorato con grande generosità creativa: coltivare le relazioni è un approccio che paga, in termini umani e creativi. Edra è un’azienda alla quale ci siamo affezionati, perché ha avuto il coraggio di spingere l’immaginario collettivo oltre lo status quo con soluzioni e sistemi che accarezzano il modo dell’arte. Senza mai rinunciare alla funzionalità. Il lavoro firmato da Francesco Binfaré rimane tracciante nel manuale del design: dal 1993 i suoi divani sono piccole rivoluzioni di comfort dove materiali, struttura e cuscini raccontano un’innovazione. Ma Edra ci ha portato anche in quell’altrove dove gli opposti convivono. E l’ha fatto coinvolgendo talenti, negli anni novanta ancora sconosciuti in Italia, come Zaha Hadid e i fratelli Campana. Il loro segno, fluido il primo e autenticamente craft il secondo, ha contribuito a disegnare un’idea di dimensione domestica meno convenzionale e più contaminata. Senza dimenticarsi delle sculture di Jacopo Foggini, accenti d’autore che intrecciano magie come sapienti mani artigiane. Per tornare alle origini. All’autenticità.

A journey made of challenges and goals over thirty years in which Edra moved with extreme consistency, both in terms of design and production. Its ability to create a dialogue between the most advanced technology and manual skills linked to the world of tradition and craftsmanship made it a special business model. Unforgettable is the talent of Massimo Morozzi who together with Valerio and Monica Mazzei worked with great creative generosity: fostering relationships is an approach that pays in human and creative terms. Edra is a company we have become fond of, because it had the courage to push the collective imagination beyond the status quo with solutions and systems that caress the way of art. Never giving up functionality. The work by Francesco Binfaré left its mark in design manuals: since 1993, his sofas are small revolutions of comfort where materials, structure, and cushions speak of innovation. But Edra also took us to that elsewhere where opposites can live together. And it did so by involving talents still unknown in Italy in the 1990s, such as Zaha Hadid and the Campana brothers. Their style, fluid the former and authentically craft the latter, helped to draw a less conventional and more hybrid idea of the domestic dimension. Without forgetting the sculptures of Jacopo Foggini, auteur accents that interweave magic like wise crafty hands. A return to the origins. To authenticity. Livia Peraldo Editor-in-Chief of Elle Decor Italia

Livia Peraldo Direttore di “Elle Decor Italia”

Ella, a bordo di uno yacht dei cantieri San Lorenzo, getta uno sguardo all’infinità del mare. Alle pagine 78-79, Essential.

Ella, on board of a yacht in the San Lorenzo dockyard, takes a look at the infinite sea. On pages 78–79, Essential. 76






L LUCE Riflessi. Vita. Sole. Passaggi. Dalla notte al giorno. Dal buio alla luce. Un dettaglio di Margherita e della sua capacità di catturare la luce al Teatro del Silenzio di Lajatico, Pisa, presidente onorario Andrea Bocelli, direttore artistico Alberto Bartalini. Un teatro all’aperto che “rivive” un solo giorno l’anno grazie a una performance di Andrea Bocelli.

LIGHT Reflections. Life. Sun. Passages. From night to day. From darkness to light. A detail of Margherita and its ability to capture the light at the Teatro del Silenzio of Lajatico, Pisa, Honorary President Andrea Bocelli, Artistic Director Alberto Bartalini. An open-air theater that “comes to life” only one day a year thanks to a performance by Andrea Bocelli.

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Alla metà degli anni novanta, l’ingresso dei fratelli Campana nel mondo del design fece storcere ben più di qualche naso. I puristi della materia – quelli convinti che solo la progettazione di beni di consumo destinati alla produzione industriale meritasse di essere definita design – mal digerivano il lavoro del duo brasiliano e lo relegavano al territorio delle sperimentazioni artistiche e degli esercizi creativi. Quando nel 1997 Edra decise di metterli in produzione, su sollecitazione dell’allora direttore artistico Massimo Morozzi, fu insieme un atto di coraggio e una sfida al futuro. Il mondo stava cambiando e anche il Made in Italy voleva evolvere. La poltrona Vermelha con i suoi 500 metri di corda annodata a mano metteva a dura prova ogni caposaldo della lavorazione industriale, dalla fattibilità alla riproducibilità in serie. Ma non era la prima volta che Edra scompigliava certezze. Lo aveva fatto nel 1987, proprio al debutto, producendo e distribuendo un’intera collezione firmata da designer esordienti provenienti della Domus Academy di Milano. E subito dopo lo aveva ripetuto con gli arredi di una Zaha Hadid ancora sconosciuta ai più e la sorprendente Flower’s Collection di Masanori Umeda, in un incessante lavoro di ricerca sui nuovi significati e sulle nuove pratiche del design. Il fatto è che Edra aveva capito prima di tanti altri che il cambiamento era necessario anche per l’industria: sempre meno pesante e sempre più creativa, più orientata alla comunicazione e insieme più aperta alle sollecitazioni esterne, ma soprattutto regista di un processo produttivo complesso, articolato in un’intera filiera, dal concept alla produzione fino alla distribuzione e alla promozione. In trent’anni lo spirito di Edra non sembra essersi placato. Continua a esplorare nuovi territori e alimentare nuovi immaginari. Quale sarà la prossima sfida?

In the mid-1990s, the Campana brothers’ entry into the world of design made more than a nose wrinkle. The purists at hand—those convinced that only the design of consumer goods destined for industrial production deserved to be called design—poorly accepted the work of the Brazilian duo and relegated it to artistic experimentation and creative exercises. When, in 1997, Edra decided to put them into production, at the request of then artistic director Massimo Morozzi, it was both an act of courage and a challenge toward the future. The world was changing and Made in Italy wanted to evolve, too. The Vermelha armchair, with its 500 meters of hand-knit rope, was a tough test to all the principles of industrial processing, from feasibility to serial reproducibility. But it was not the first time that Edra was messing up certainties. They did it in 1987, at their debut, producing and distributing an entire collection signed by first-time designers from Domus Academy in Milan. And immediately afterwards, they repeated it with the furnishings of a still unknown Zaha Hadid and Masanori Umeda’s amazing Flower’s Collection, in an ongoing search for new meanings and new design practices. The fact is that Edra had understood before so many others that change was necessary also for the industry: increasingly less heavy and more creative, more communication oriented and more open to external inputs, but above all the strategist of a complex production process, articulated in one whole thread, from concept to production to distribution and promotion. In thirty years, the spirit of Edra does not seem to have settled down. Edra continues to explore new territories and feed new imaginations. What will be the next challenge? Silvia Botti Editor-in-Chief of Abitare

Silvia Botti Direttore di “Abitare”

Margherita al Museo Fattori di Villa Mimbelli, costruita a Livorno dall’architetto Vincenzo Micheli tra il 1865 e il 1875.

Margherita at the Museo Fattori di Villa Mimbelli, built in Livorno by the architect Vincenzo Micheli between 1865 and 1875. 85


Gina al Bastione del Sangallo, Pisa. Alle pagine 88-89, Standard vibra di luce a Villa di Corliano, San Giuliano Terme, Pisa.

Gina at the Bastione del Sangallo, Pisa. On pages 88–89, Standard vibrates with light at the Villa di Corliano, San Giuliano Terme, Pisa. 86





Dal Nulla alla Bellezza All’inizio Una grande confusione, Un buio. La luce non aveva forma, Ancora il dolore non si annunciava, Neppure la gioia. Solo la sensazione della fatica, Anche della velocità, Forse ancora di più. Poi un disturbo insopportabile. Il tempo, molto, forse. Un lungo attimo, Poi La bellezza. Probabilmente, almeno per me, il mondo è nato così. Non ho un ricordo preciso, solo ho la sensazione che anche a me sia successa la stessa cosa. Penso che anche per le mie cellule sia un po’ così. Anche le idee sbucano da una terra non sempre conosciuta. Sempre in ogni caso non si è soli. Anche quando la poesia prende la forma delle parole. Ci vuole almeno una musa, un’amante, una circostanza. Ci vuole almeno un amnios anche liquido. Ci vuole quello sconosciuto che chiamiamo l’altro. Come mai sia finito col mettere la mia musa dentro i divani è cosa nota ai pochi e d’altra parte indifferente per la sostanza che conta. In ogni caso non si può fare da solo un oggetto con i dodici significati che a me interessano. Non solo risorse. Anche intelligenze e bravure alleate e appassionate occorrono. Il caso mi ha fatto incontrare Edra così come tempo prima mi aveva fatto incontrare Cassina. E il caso è un regalo degli angeli che va afferrato al volo. Sia che l’angelo si chiami Emilio, sia che si chiami Massimo. E poi incontrare Valerio e Monica con i sogni. E Leonardo, Nicola e Vania. E Franca, Enrico e Michele. E Manuela e Cristina. E Paolo e Luca. E ancora Vera e Niccolò. E alla fine Edoardo e Stefano. E chissà Umberto. E anche Roberto con i suoi colombacci. E poi, visto che i nomi non sono il mio forte, tanti volti che amano il loro e il mio lavoro. Lasciare poi che l’acqua del sottosuolo trovi la via. E vai, vai, vai. Così Ogni volta con Edra Dal nulla alla bellezza E poi festeggiare assieme Con grande gioia Francesco Binfaré Castagneto Carducci, 24 giugno 2017

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From Nothing to Beauty At the beginning A great confusion, A darkness. Light had no form, Pain was not introduced yet, And neither was joy. Just the feeling of fatigue, Of speed, too, Maybe even more. Then an unbearable annoyance. Time, lots of it, maybe. A long moment, Then Beauty. Probably, at least for me, the world was born like that. I do not have a specific memory, only the feeling that the same thing happened to me, too. I think that the same is true for my cells. Ideas also come from a land not always known. In any case, you are never alone. Even when poetry takes the form of words. It takes at least a muse, a lover, a circumstance. It takes at least one amniotic sac, even liquid. It takes that stranger that we call the “other.” How did I end up putting my muse inside sofas is something known only to few, and anyhow irrelevant to the substance that counts. In any case, you cannot make by yourself an object with the twelve meanings that interest me. Not only resources. You also need allied and passionate intelligences and talents. Chance made me meet Edra much in the same way as it had made me meet Cassina in the past. And chance is a gift from the angels that needs to be caught on the spot. Whether the angel is called Emilio, whether he is called Massimo. And then meeting Valerio and Monica with their dreams. And Leonardo, Nicola, and Vania. And Franca, Enrico, and Michele. And Manuela and Cristina. And Paul and Luca. And also Vera and Niccolò. And finally Edoardo and Stefano. And who knows, Umberto. And also Roberto with his pigeons. And then, names are not my strength, many faces who love their work and mine. Then letting the underground water find the way. And go, go, go. So Every time with Edra From nothing to beauty And then celebrate together With great joy Francesco Binfaré Castagneto Carducci, June 24, 2017

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M MATERIA Primordiale. Magmatica. Plasmabile. Solida o morbida. Dura o avvolgente. Sensuale. Sfatto alla cava di marmo Breccia Capraia, Massa Carrara. Nel cuore delle Alpi Apuane, questa cava attiva produce un marmo raro e pregiato chiamato Fior di Pesco Classico Apuano, apprezzato sin dall’antica Roma e utilizzato dai Medici nel Rinascimento per abbellire Firenze.

MATTER Primordial. Magmatic. Pliable. Solid or soft. Hard or enveloping. Sensual. Sfatto at the marble quarry Breccia Capraia, Massa Carrara. In the heart of the Apuan Alps, this active quarry produces a rare and valued marble called Fior di Pesco Classico Apuano, appreciated since ancient Roman times and utilized by the Medici during the Renaissance to beautify Florence.

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My relationship with Edra is like falling in love: it blossomed as a teenage infatuation and matured over the years into deep and true love.

La mia relazione con Edra si può considerare come un innamoramento: sbocciato come un’infatuazione da adolescente e maturato, negli anni, in un amore profondo e vero.

Edra is a protected oasis of unbeaten creative freedom. Our designs are all unique pieces, made by hand with care and passion.

Edra è un’oasi protetta d’imbattuta libertà creativa. I nostri progetti sono tutti pezzi unici, fatti a mano, con cura e passione.

With Edra one can imagine, can create without fear of sharing his own thoughts. Far away from design uproar, few projects are selected, and accompanied without rush, until they are ready to fly on their own. Our way of doing design is a gesture of content, a creative act that goes beyond pure form.

Con Edra si immagina, si crea, senza il timore di proteggere i propri pensieri. Lontani dallo schiamazzo del design si selezionano progetti, pochi, e li si accompagna per mano, senza fretta, fino a che sono pronti a spiccare il volo da soli. Il nostro modo di fare design è un gesto di contenuti, un atto creativo che va oltre la pura forma.

Unique pieces, realized with craftsmanship and care, unlike any other brand: this is the secret of a company that, once you meet it, goes straight to your heart.

Pezzi unici, realizzati con manualità e attenzione, diversa da qualunque altro marchio: questo il segreto di un’azienda che quando la incontri ti entra nel cuore.

Jacopo Foggini Auteur

Jacopo Foggini Autore

Margherita si illumina di riflessi e si riflette a sua volta nel marmo. La leggerezza del policarbonato contrasta la durezza del marmo.

Margherita is lit with reflections and in turn reflects itself in the marble. The lightness of the polycarbonate contrasts with the hardness of the marble. 96



Favela nell’immensa stanza di marmo.

Favela in the huge marble room. 98




N NATURA Terra. Nutrimento. Immersione. Sapori, profumi. Emozione. Margherita sullo scalone di Palazzo Pfanner. Alle pagine 102-103, Corallo nel giardino del medesimo palazzo progettato nel Settecento da Filippo Juvarra e alle pagine 104-105 una sfilata di Favela. Alle pagine 106-107, Boa alla Società Canottieri di Firenze con vista su Ponte Vecchio. Fondata nel 1886, è un’oasi di pace e verde nel centro della città. Club esclusivo riservato ai fiorentini dove si apprezzano sport, natura e un panorama unico.

NATURE Earth. Nourishment. Immersion. Flavors, perfumes. Emotion. Margherita on the great stairway of Palazzo Pfanner. On pages 102–103, Corallo in the garden of the same palace, designed in the 1700s by Filippo Juvarra and on pages 104–105, a parade of Favela. On pages 106–107, Boa at the Società Canottieri of Florence, with a view of Ponte Vecchio. Established in 1886, it is a green and peaceful oasis in the very heart of the city. An exclusive rowing club, sports, nature, and a lovely panorama are offered here.

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O OSSERVAZIONE Ascoltare con gli occhi. Abbracciare il tutto, cogliere i particolari. Attenzione. Rispetto. Sguardo. Ascolto. Chiara, spettatrice di fronte a Butteri e mandrie in Maremma, un’opera dipinta nel 1894 da Giovanni Fattori, nel Museo Fattori di Villa Mimbelli a Livorno, che comprende un’inestimabile collezione di pittori “macchiaioli”. Nei loro quadri, le forme prendono corpo proprio dalle “macchie di luce e ombre”. Alle pagine 110-111, Chiara osserva Pack nella Sala della Musica del Relais Santa Croce, Firenze.

OBSERVATION Listening with the eyes. Embracing the whole, capturing the details. Attention. Respect. Glance. Listening. Chiara, as a spectator in front of Butteri e mandrie in Maremma, an 1894 painting by Giovanni Fattori, in the Museo Fattori of Villa Mimbelli in Livorno, which includes an inestimable collection of “Macchiaioli” painters. In their paintings, the shapes take form from the “macchie di luce e ombre.” On pages 110–111, Chiara observing Pack in the Sala della Musica of the Relais Santa Croce, Florence.

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La ricerca dell’anticonvenzionale, l’esplorare un modo di fare design vicino al mondo dell’arte e delle serie limitate ma con la funzionalità sempre ben presente, la voglia di scoprire talenti creativi nuovi e di farli propri, in uno scambio bello e duraturo: tutto questo da trent’anni rende Edra unica nel suo genere. A ben vedere però è oggi che capiamo la visionarietà del suo lavoro: questo approccio multidisciplinare adesso rappresenta i nostri tempi, trent’anni fa era eccezionale. Riuscire ad applicarlo al design era una sfida, eppure Edra c’è riuscita, rimanendo coerente in questa visione. La stessa coerenza che l’ha legata nel tempo a un solo art director e a una compagine di creativi capaci di contribuire a costruire la sua identità, quella voluta dalla famiglia fondatrice. Credo che nel 2016 Edra abbia ricevuto una delle sue più belle gratificazioni: essere scelta come marchio principale per arredare Casa Italia, la “casa” degli atleti italiani alle Olimpiadi a Rio. Essere attuali e come tali diventare ambasciatori nel mondo del saper fare italiano non è da tutti.

The search beyond conventions, exploring a way of making design close to the world of art and of limited series, but always keeping functionality in mind, the desire to discover new creative talents and to make them their own, in a nice and lasting exchange: all these qualities has made Edra a one-of-a kind company for thirty years. However, today we finally understand the visionary nature of its work: this multidisciplinary approach is common in our times, but thirty years ago it was exceptional. Being able to apply it to design was a challenge, yet Edra succeeded, remaining coherent in this vision. The same coherence that has tied the company to a single art director and a creative team able to help build its identity, the one desired by the founding family. I think in 2016 Edra has received one of the most beautiful gratifications: to be chosen as the main brand for furnishing Casa Italia, the “home” of the Italian athletes at the Olympics in Rio. Being cutting-edge and becoming ambassadors of Italian know-how in the world is not for everyone.

Silvia Nani Design e Lifestyle Editor del “Corriere della Sera”

Silvia Nani Corriere della Sera’s Design and Lifestyle Editor

Chiara nell’atto dell’osservare è ritratta nella pinacoteca dell’Istituto degli Innocenti.

Chiara in the act of observing is seen in the picture gallery of the Istituto degli Innocenti. 113




Chiara in silenzioso “ascolto” nella galleria di Virgo a Cascina, Pisa, sede del gigantesco laser disegnato per “ascoltare il sussurro cosmico” o, più scientificamente, per intercettare le onde gravitazionali e captare vibrazioni anche infinitamente millimetriche. Alle pagine 118-119, Chiara in attesa della performance al Teatro del Silenzio.

Chiara silently “listening” in the Virgo gallery at Cascina, Pisa, the site of the gigantic laser designed to “listen to the cosmic whisper,” or, more scientifically, to record the gravitational waves and the vibrations—no mater how small. On pages 118–119, Chiara waiting for the performance at the Teatro del Silenzio. 116






P PAESAGGIO Interno. Esterno. Il mare in una stanza. Un divano sulla spiaggia. Un paesaggio domestico dentro casa. Pack, nella sua versione diurna e solare, sugli scogli dell’Accademia a Livorno.

LANDSCAPE Interior. Exterior. The sea in a room. A sofa on the beach. A domestic landscape inside the house. Pack, in its day and sun version, on the rocks of the Accademia in Livorno.

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Q QUANDO Il senso del tempo. Attesa, azione. Semina, raccolto. Cogliere il momento giusto. Una fioritura rossa di Giglio e Rose Chair nel Tepidario del Roster, la più grande serra italiana, costruita da Giacomo Roster a Firenze nella seconda metà dell’Ottocento.

WHEN The sense of time. Wait, action. Sowing, harvesting. Seizing the right moment. A red blooming of Giglio and Rose Chair in the Tepidario of Roster, the greatest Italian greenhouse built by Giacomo Roster in Florence during the second half of the 1800s.

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Edra è una firma che mi entusiasma, che ubriaca la mia immaginazione. Non avrei mai pensato che dei divani potessero essere così flessibili, confortevoli ed eleganti. Che potessero vivere anche lontano da una parete. Che potessero modellarsi al tuo corpo (e non il tuo corpo a essi). Che servissero per creare spazi vivibili, isole umane di convivenza. I fratelli Campana e Francesco Binfaré (gli autori dell’azienda che preferisco) hanno liberato le sedute imbottite dalle loro rigide strutture in ferro e, come nella storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, li hanno trasformati in anemoni, ninfee, boa e persino coralli. L’innovativa tecnologia dei materiali (schiume, gelatine, legni) che non dimentica i processi artigianali (quelle pelli ammorbidite, quegli intrecci!) mi incanta. Edra si prende il suo tempo, non ha un vasto catalogo ma ogni design è il risultato di un processo lento, perfetto e rilassato. Spero che festeggi molti altri compleanni.

Edra is a brand that excites me, that inebriates my imagination. I never thought that sofas could be so flexible, comfortable, and elegant; that they could also sit far from a wall, that they could adapt to our body (and not our body to them), and that they could be used to create living spaces, human islands of coexistence. The Campanas and Francesco Binfaré (the company’s auteurs I prefer) set the padded seats free from their metal structures and, like in the story Alice in Wonderland, transformed them into anemones, water lilies, boas, and even corals. I am charmed by the innovative technology of the materials (foams, gels, woods) that includes the craftsmanship processes (those softened leathers, those weavings!). Edra takes its time, does not keep a large catalogue, but each design is the result of a slow, perfect, relaxed process. I hope they will celebrate many more anniversaries. Enric Pastor Editor-in-Chief of AD Spain

Enric Pastor Direttore di “AD Spagna”

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R RELAX Riposo. Quiete. Pausa. Respiro lungo. Comfort. Assenza di pensieri. Pace. Pack ha trasportato un frammento di banchisa ghiacciata sulla spiaggia dei Bagni Alpemare a Forte dei Marmi, presidente onorario Andrea Bocelli, progetto artistico Alberto Bartalini con la collaborazione tecnica dello Studio Associato Bocelli ArchitetturAmbiente.

RELAX Rest. Quietness. Pause. Slow breathing. Comfort. Absence of thoughts. Peace. Pack has brought a fragment of pack ice on the beach of the Bagno Alpemare at Forte dei Marmi, Honorary President Andrea Bocelli, Art project Alberto Bartalini with technical support from the Studio Associato Bocelli ArchitetturAmbiente.

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Per me Edra non è solo un’azienda: è anche la storia di un rapporto personale, iniziato al Salone del Mobile del 1987 in occasione del suo esordio, e proseguito negli anni attraverso l’amicizia con Monica e Valerio Mazzei, che rappresentano il motore e il cuore del marchio. I contenuti innovativi dei progetti di Edra non possono essere disgiunti dalla personalità degli imprenditori che, giustamente, hanno sempre fatto della “toscanità” un elemento di forza e differenziazione del marchio. Ricordo le visite fatte nella sede di Perignano e gli ottimi pranzi cucinati all’interno dell’azienda: una pasta al ragù che è quasi una leggenda nel mondo del design! Per Monica e Valerio è sempre stato importante raccontare lo spirito e i segreti dei loro prodotti nel luogo in cui vengono creati, ma anche condividere questi racconti con chi sta dietro le quinte, conferendo fisicità, sapore e colore a quanto solitamente viene espresso in modo più filtrato e patinato. Penso che sia proprio questa atipicità, rispetto agli schemi consolidati dell’industria del mobile, ad avere fatto e a costituire tuttora la forza di Edra.

To me, Edra is not just a company. It is also the story of a personal relationship that began at the Salone del Mobile in 1987, at the onset of its debut, and has continued over the years through my friendship with Monica and Valerio Mazzei, representing the driving force and the heart of the brand. The innovative contents of Edra’s designs cannot be separated from the personality of the entrepreneurs who, rightly, have always made “Tuscanism” an element of strength and distinction for the brand. I remember my visits to the Perignano headquarters and the excellent meals cooked onsite: a ragù pasta that is practically a legend in the world of design! It has always been important, for Monica and Valerio, to tell the spirit and the secrets of their products in the place where they are created, but also share those stories with the people behind the scenes, giving physicality, flavor, and color to what is usually expressed in a more filtered and outwardly way. I think it is this quite atypical approach, compared to the established patterns of the furniture industry, that have made and still constitute Edra’s strength. Gilda Bojardi Editor-in-Chief of Interni

Gilda Bojardi Direttore di “Interni”

Corallo, and on pages 136–137, Favela, in front of the beach cabins, built following the original design by Gabriele d’Annunzio. On pages 138–139, Corallo, this time in front of the access ramp of the Villa presidenziale del Gombo on the San Rossore estate, a place of joy and relax.

Corallo, e alle pagine 136-137 Favela, di fronte alle cabine da spiaggia ricreate sul modello originale disegnato da Gabriele d’Annunzio. Alle pagine 138-139, Corallo di fronte alla rampa d’accesso della Villa presidenziale del Gombo nella tenuta di San Rossore, luogo di delizia e relax. 134







Grinza alla finestra di fronte a una delle grandi vetrate dell’edificio, costruito da un ingegnere navale con un’architettura “fluttuante” su pilastri e con grandi vetrate scorrevoli. Alle pagine 142-143, Flap nella sala d’ingresso della villa.

Grinza at the window in front of one of the glass walls of the building, created by a naval engineer with an architecture “flowing” upon pillars and with large, sliding glass windows. On pages 142–143, Flap in the villa’s entrance hall. 140






Quella telefonata da Edra, nella primavera del 1997, fu un momento molto emozionante. In linea c’era il grande maestro Massimo Morozzi, allora direttore artistico, che ci cercava. Eravamo entusiasti di interagire con una mente come la sua, consapevoli del suo ruolo in Archizoom e del suo peso nel movimento del radical design. Edra, venimmo a sapere, ha sede in Toscana, e anche questo aspetto era gradevole date le nostre origini lucchesi. La nostra prima visita alla sede fu un’esperienza incredibile. Apprezzammo l’ospitalità quanto le discussioni con i lavoratori che avrebbero iniziato a produrre i nostri pezzi. Avevamo inviato un video su come realizzare la sedia Vermelha e ora riuscivamo a spiegarlo direttamente a Giuseppe Alfieri. Per molti anni, fece tutti i nostri pezzi di corda, con la fantastica precisione e la saggezza dei tessitori del Mediterraneo. Grazie a Massimo Morozzi, siamo riusciti a mantenere la nostra relazione creativa con l’azienda per molti anni. Ci manca immensamente e teniamo sempre a mente i suoi consigli: una vera guida per sviluppare il senso di un interno. Valerio Mazzei, il presidente di Edra, ha riconosciuto il diverso approccio ai concetti come uno strumento molto utile per divulgare gli ideali e i valori commerciali dell’azienda. L’ambiente familiare ci ha sempre fatto sentire benvenuti e a nostro agio.

That phone call from Edra, in the spring of 1997, was a very exciting moment. On the line was the great master Massimo Morozzi, who was at the time the Art Director of the company, looking for us. We were thrilled to interact with a mind like his, being aware of his role in Archizoom and his importance in the Radical design movement. Edra, we learned, is based in Tuscany, and that was also lovely, given our origins from Lucca. Our first visit to the headquarters was an incredible experience. We appreciated the hospitality as much as the discussions with the workers who would start to produce our pieces. We had sent a video about how to make the Vermelha chair, and now we were able to explain it directly to Giuseppe Alfieri. He did, for many years, all our rope pieces, with the fantastic precision and wisdom of Mediterranean basket weavers. Thanks to Massimo Morozzi, we were able to continue our creative relationship with the company for many years. We miss him immensely and always keep in mind his advice as a true guideline for developing a sense of an interior. Valerio Mazzei, the President of Edra, has recognized the different approach to concepts as a very useful tool in divulging the company’s ideals and commercial values. The familiar environment has always made us feel welcome and at ease.

Fernando e Humberto Campana Autori

Fernando and Humberto Campana Auteurs

Corallo su uno dei terrazzi a sbalzo della villa progettata dagli architetti romani Amedeo Luccichenti e Vincenzo Monaco negli anni cinquanta per l’allora presidente Gronchi e utilizzata per relax e vacanze da tutti i presidenti italiani successivi.

Corallo on one of the cantilever terraces of the villa, designed by the Roman architects Amedeo Luccichenti and Vincenzo Monaco in the 1950s for then President Gronchi, and used for relaxation and holidays by all Italian presidents after him. 145


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S SILENZIO Assenza di rumori e parole. Ascoltare il silenzio. Tacere. Contemplare. Comunicazione non verbale. Il piacere del silenzio. Il Teatro del Silenzio a Lajatico, Pisa, presidente onorario Andrea Bocelli, direttore artistico Alberto Bartalini. Alle pagine 148-149, una “platea” di poltrone che si fanno spettatrici dell’intima magia creata dal silenzio della campagna toscana al nascere del sole.

SILENCE Absence of noise and words. Listening to the silence. Being quiet. Contemplating. Non-verbal communication. The pleasure of silence. The Teatro del Silenzio at Lajatico, Pisa, Honorary President Andrea Bocelli, Artistic Director Alberto Bartalini. On pages 148–149, an “audience” of armchairs become spectators to the intimate magic created by the silence of the Tuscan countryside at sunrise.

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Era il 2000 quando Ab Rogers, co-fondatore dello studio londinese KRD con Shona Kitchen, disegnava per Edra un sistema di sedute organiche, Monster, un’evoluzione del Sacco, una specie di scultura sulla quale ci si siede, fatta di vetroresina e completata da una serie di cuscini rossi, a forma di lingua, che fuoriescono da un corpo ameboide. Mi sono imbattuta in questo, per me, sconosciuto e sorprendente progetto, cercando nell’archivio di “Domus” notizie di un altro incredibile progetto, quello dello showroom di Parigi per Comme des Garçons, che gli stessi KRD disegnarono nel 2001, solo un anno più tardi, per Rei Kawakubo, la geniale fondatrice del noto marchio di moda; un luogo che ha rivoluzionato il modo di concepire gli spazi retail per le griffe del fashion design. Mi sono subito accorta che il sentimento di sorpresa era per la mia piccola scoperta, ma il fatto che questo lavoro straordinario fosse stato prodotto da Edra mi è sembrato del tutto normale. Le dimensioni della scoperta e della sorpresa sono valori che da sempre riconosco al trentennale brand. Azienda che, dichiarando da subito la sua vocazione all’innovazione, alla ricerca e al talent-scouting, nel 1987 inaugurò la neonata impresa con la collezione “I nuovissimi”, pezzi di giovani designer ai primi tentativi con la produzione di serie, selezionati dall’allora art director Massimo Morozzi nel vivaio della Domus Academy. Sorprendenti sono stati sempre, in questi trent’anni, i nomi dei designer e i loro lavori che hanno costruito la storia progettuale di Edra, le ricerche e la sperimentazione sui materiali, la maestria produttiva che combina artigianalità e serialità di altissimo livello. Buon compleanno, Edra! Con l’augurio di non perdere mai la capacità di meravigliarci.

It was 2000 when Ab Rogers, co-founder of the London studio KRD with Shona Kitchen, designed for Edra an organic seating system, Monster, an evolution of Sacco, a kind of sculpture on which you can sit, made of fiberglass and completed by a series of red, tongue-shaped cushions sticking out of an amoeboid body. I came across this strange and amazing project while searching through the Domus archive for another incredible project, the Paris showroom of Comme des Garçons, which KRD designed in 2001, only a year later, for Rei Kawakubo, the brilliant founder of the wellknown fashion brand; a place that revolutionized the way of conceiving retail spaces for fashion design. I soon realized that the feeling of surprise was for my little discovery, but the fact that this extraordinary work had been made by Edra seemed quite normal to me. The importance of the discovery and surprise are values that I have always attributed to the thirty-year-old brand. A company that, immediately declaring its vocation to innovation, research, and talent-scouting, inaugurated the newborn company in 1987 with the collection I nuovissimi, pieces by young designers at their first series-made attempts selected by then Art Director Massimo Morozzi in the Domus Academy. Over these thirty years, an always surprising roster of designers and their works built Edra’s design history, research, and experimentation with materials, the masterly combination of craftsmanship, and cutting-edge serial productions. Happy birthday, Edra! Hoping you will never stop amazing us. Donatella Bollani Deputy Editor of Domus

Donatella Bollani Vicedirettore di “Domus”

I personaggi sono sul palco del teatro. Alle pagine 152-153 primo piano sulla platea composta da Alice, Chiara, Favela, Giglio, Corallo, Grinza, Margherita, Rose Chair, Sponge, Vermelha mentre ascoltano lo spettacolo dell’alba.

The characters on the theatre stage. On pages 152–153, a close-up of the audience with Alice, Chiara, Favela, Giglio, Corallo, Grinza, Margherita, Rose Chair, Sponge, Vermelha as they listen to the performance of dawn. 150






T TECNOLOGIA Progresso. Evoluzione. Ricerca avanzata per integrare emozione e innovazione. Tecnologia con un’anima. Giglio Diamond e il tunnel in cui passa il raggio del laser gigante nella sede di Virgo a Cascina, Pisa, riflessi nelle schegge di specchio che rivestono Scrigno. Alle pagine 156-157, Giglio e Chiara.

TECHNOLOGY Progress. Evolution. Advanced research to integrate emotion and innovation. Technology with a soul. Giglio Diamond and the tunnel in which the ray of the giant laser passes through the Virgo headquarters at Cascina, Pisa, reflected in the mirror shards that cover Scrigno. On pages 156–157, Giglio and Chiara.

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Di Edra mi ha sempre colpito la capacità di stupire, di rompere le convenzioni dell’arredo con intelligenza e ironia. Che si tratti di una poltrona a forma di fiore, di una sedia in corda intrecciata o di un orso adagiato sul ghiaccio con funzione di divano, ogni progetto è permeato da una vena artistica lontana da mode e tendenze. Allude a un racconto, è pensato per generare emozioni tattili e visive, per interpretare le esigenze in continua evoluzione dell’abitare contemporaneo. Come la versatilità dei “cuscini intelligenti” o l’abbraccio sensuale delle imbottiture. Più che disegnare singoli oggetti, Edra delinea paesaggi domestici inconsueti che fondono artigianato e industria, ricerca tecnologica e invenzioni estetiche. Superando il concetto di stile a favore dell’uomo e delle sue passioni.

Edra has always impressed me for its ability to astonish, to break the decor conventions with intelligence and irony. Whether it’s a flower-shaped armchair, a chair of braided rope, or a bear lying on ice acting as a sofa, each design is permeated by an artistic vein, far from fashion and trends. It hints at a story. It is designed to generate tactile and visual emotions to interpret the ever-changing needs of contemporary living. Like the versatility of the “smart cushions” or the sensual embrace of the paddings. Rather than designing individual objects, Edra delineates unusual domestic landscapes that merge crafts and industry, technological research and aesthetic invention. Overcoming the concept of style in favor of man and his passions. Francesca Taroni Editor-in-Chief of Living Corriere della Sera’s monthly design magazine

Francesca Taroni Direttore di “Living” Mensile d’interni del “Corriere della Sera”

Ines, altissima tecnologia al servizio dell’uomo racchiusa in due bracci lunghi ognuno tre chilometri, con l’obiettivo di accrescere la conoscenza dello spazio infinito. 159

Ines, high technology at the service of man encapsulated in two arms of three kilometers each, with the goal of increasing our knowledge of infinite space.



U UNIONE Mescolare, mescere. Antico e moderno. Speziato e dolce. Leggero e solido. High-tech e fatto a mano. Un dettaglio dello schienale flessibile delle sedie Jenette a Palazzo Gondi, Firenze, uno dei più importanti palazzi del Rinascimento artistico e culturale italiano, che si sviluppò in Toscana a partire dalla metà del XIV secolo. Alle pagine 162-163, Standard, Chiara e Brasilia appaiono come pennellate di colore in una composizione ispirata ai quadri di Pontormo. Alle pagine 164-165, On The Rocks sulla nuova terrazza dell’Hotel Excelsior dialoga con lo skyline della città di Firenze.

UNION Mixing, blending. Ancient and modern. Spicy and sweet. Light and solid. High-tech and handmade. A detail of the flexible backrest of the chairs Jenette at Palazzo Gondi, Florence, one of the most important palaces of the artistic and cultural Italian Renaissance, which developed in Tuscany starting in the mid-1300s. On pages 162–163, Standard, Chiara, and Brasilia appear as colorful brushstrokes in a composition inspired by Pontormo’s paintings. On pages 164–165, On The Rocks on the new terrace of the Hotel Excelsior has a “conversation” with the skyline of Florence.

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Pack in versione notturna nella Sala della Musica del Relais Santa Croce.

Pack in its night version, in the Sala della Musica of the Relais Santa Croce. 167



V VISIONE Apparizione di un’immagine. Lungimiranza. Capacità di tradurre l’immaginazione in realtà. Tatlin Diamond ritratto nel fiabesco Castello di Sammezzano a Leccio, Firenze. Il castello, antichissimo, fu modificato e ristrutturato nell’Ottocento da Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona ed è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia. Alle pagine seguenti, Flap Diamond e Gran Khan dialogano con ornati e mosaici moreschi.

VISION Appearance of an image. Foresight. Ability to turn imagination into reality. Tatlin Diamond portrayed in the fairy tale-like Castello di Sammezzano in Leccio, Florence. The very ancient castle, which was modified and restructured in the 1800s by Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, is the most important example of Orientalist architecture in Italy. On the following pages, Flap Diamond and Gran Khan have a “conversation” with ornate Moorish mosaics.

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Z ZENIT Culmine. Apice. Il punto più alto nell’arco di un corpo celeste. Lo zenit del sole nel solstizio d’estate. Luce zenitale che cade dall’alto su Tatlin, fotografato al Bastione del Sangallo, Pisa.

ZENITH Climax. Apex. The highest point in the arch of a celestial body. The zenith of the sun during the summer solstice. Zenith light falling from above on Tatlin, photographed at the Bastione del Sangallo, Pisa.

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Audace e superlativo e magistrale. Quando la tecnologia si sposa alla poesia, emerge il design di Edra, con prodotti che dimostrano come l’arte possa anche diventare confortevole.

Bold and masterly. When technology crossbred with poetry, Edra’s design emerged, with pieces that demonstrate how art can also become comfortable.

Vivere con uno di questi prodotti è un’esperienza che va oltre l’uso puro e funzionale e diventa ricca di sfumature.

Living with one of these designs is something that goes beyond pure functional use and becomes an experience rich in nuances.

Lo so, perché mi sono seduta sul divano Pack creato da Francesco Binfaré, ed ero entusiasta di abbracciare il suo enorme cuscino Orso, che mi fa sentire al sicuro anche “su un iceberg”. Inoltre, quando ho scoperto l’Ella Chair di Jacopo Foggini, l’ammirazione che ho sentito per i suoi colori ludici, la sua creatività, il suo umorismo e la sua leggerezza mi ha fatto credere che qualcosa di magico sarebbe accaduto se mi ci fossi seduta. Wow!

I know, because I have sat on the Pack sofa created by Francesco Binfaré and I was excited to hug his huge bear cushion that made me feel safe even “on an iceberg.” Also, when I discovered the Ella Chair by Jacopo Foggini, the admiration I felt for its playful colors, its creativity, its humor, and its lightness made me believe that something magical could happen when I would sit in it. Wow! I speak of these two pieces because I see them as a symbol of the spirit of the brand, born to be timeless, like all the others from the collection. Their vocation is to be life partners.

Parlo di questi due pezzi perché li vedo come simbolo dello spirito del marchio, nati per durare nel tempo, come tutti gli altri della collezione. La loro vocazione è quella di essere partner per la vita.

From the magazine Elle Decoration Spain we applaud these unique designs created for unique people who value permanence. Congratulations on your thirtieth anniversary!

Dalla rivista “Elle Decoration Spagna” applaudiamo questi design unici, creati per persone uniche che valorizzano la permanenza. Congratulazioni per il vostro trentesimo anniversario!

Marta Rioperez Editor-in-Chief of Elle Decoration Spain

Marta Rioperez Direttore di “Elle Decoration Spagna”

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30° ANNIVERSARIO EDRA 30th EDRA ANNIVERSARY


Lavorare fotograficamente sul prodotto Edra è davvero un piacere. Se, come penso, una foto è sempre un attimo di seduzione che si crea tra fotografo e soggetto e che il sensore immobilizza per sempre, i prodotti di Edra ti seducono al primo istante per la dolcezza delle linee, la morbidezza dei materiali, la modernità quasi preveggente delle soluzioni tecniche. Edra disegna mobili per il futuro prossimo venturo senza dimenticare la grande tradizione dell’artigianato italiano ed europeo. Un onore e una gioia aggiungere un pezzo di storia visiva a questa azienda straordinaria.

Non è un caso che Pack, il divano di Francesco Binfaré che ricorda un grande e accogliente orso polare, sia nato proprio quando Edra compie trent’anni. Segna un anniversario importante perché in quel divano c’è l’anima dell’azienda toscana: hai voglia di tuffartici con i tuoi figli, di stare abbracciata con il tuo uomo, di sprofondare da sola in un momento di solitario relax. In Pack c’è il DNA di Edra così come in Cipria o in Boa dei fratelli Campana, quell’elemento ludico, quell’attitudine deliziosamente irriverente che ha reso Edra una creatrice di icone di design contemporaneo. Edra è così, capace di invitarti a giocare nel salotto di casa, ma anche tremendamente seria quando si tratta di qualità, di comodità, di postura e di adattabilità delle sedute al nostro corpo (e ai nostri capricci). Buon compleanno Edra!

Giovanni Gastel Fotografo

Maddalena Fossati Lifestyle Editor di “Vanity Fair Italia”

Volendo indicare un nome che nel panorama dell’arredo italiano si distingue da sempre per una ricerca indipendente dai grandi trend e una pratica del design prima di tutto come progetto d’autore, penso a Edra. L’intellettualismo fine, mai sbandierato, che corre sotto traccia lungo tutta la sua produzione – per contrasto così eclatante – è la sua più vera dichiarazione di poetica.

Le mie sincere congratulazioni all’azienda Edra per la celebrazione del suo trentesimo anniversario. Allo stesso tempo, vorrei esprimere la mia profonda ammirazione per i proprietari Monica e Valerio Mazzei, perché non sono mai stanchi né timorosi di includere design audaci nelle loro collezioni. In particolare, mi vengono in mente i progetti stravaganti dei fratelli Fernando e Humberto Campana, per esempio la poltrona Favela o il divano Boa. Per me, i mobili di Edra sono proprio come l’alta moda. Progetti eccezionali di grandi designer, realizzati con grande esperienza artigianale e tecnologia avanzata. Quindi non sorprende che alcuni di questi prodotti si trovino in musei famosi come il Centre Pompidou di Parigi o il MoMA di New York. Recentemente, ho visto con piacere che la versione dorata della poltrona Vermelha è stata messa al posto d’onore nell’arredamento di un negozio di moda appena aperto.

Emanuele Farneti Direttore di “Vogue Italia” e “L’Uomo Vogue Italia”

Dalla mia prima visita al Salone del Mobile nel 1990 fino all’ultima nell’aprile del 2017, non ho mai mancato lo spazio espositivo di Edra. Amo il modo in cui mi sorprendono tanto la presentazione quanto i prodotti. È sempre un percorso ricco d’ispirazioni in cui, come in un labirinto, ti chiedi cosa si nasconda dietro al prossimo angolo. Nel 2017 mi sono innamorato di Pack. Non solo per la possibilità di farmi coccolare dall’orso. È fantastico che Pack di Edra prenda anche posizione sui problemi ambientali. Continuate il vostro ottimo lavoro! Buon anniversario! Gefeliciteerd!

Otto Husten Vicedirettore di “Elle Decoration Germania”

José Molenaar Direttore di “Eigen Huis & Interieur” 180


Working photographically on Edra products is really a pleasure. If, as I think, a photo is always a moment of seduction that is created between a photographer and a subject, and that the sensor immobilizes forever, Edra’s products seduce you immediately for the supple lines, the soft materials, the almost clairvoyant modernity of technical solutions. Edra designs furniture for the near future, without forgetting the great tradition of Italian and European craftsmanship. An honor and a joy to add a piece of visual history to this extraordinary company.

It is no coincidence that Pack, the sofa by Francesco Binfaré that resembles a big and welcoming polar bear, was born just when Edra turned thirty years old. It marks an important anniversary because in that couch is the soul of the Tuscan company: you want to dive into it with your children, to cuddle with your man, to sink into it by yourself for a moment of solitary relax. In Pack, there’s the DNA of Edra, just as in Cipria or Boa by the Campana brothers, that playful element, that delightfully irreverent attitude that made Edra a creator of contemporary design icons. Edra is like that, able to invite you to play in the living room, but also tremendously serious when it comes to quality, comfort, posture, and adaptability of the seats to our bodies (and our whims). Happy birthday Edra!

Giovanni Gastel Photographer

If I think of a name that on the Italian furniture scene has always distinguished itself for research independent from big trends and for a practice of design as primarily an auteur project, I think of Edra. The sophisticated, never flaunted intellectualism, which runs throughout its entire production— and by contrast is so striking—is its truest poetic statement.

Maddalena Fossati Lifestyle Editor of Vanity Fair Italia

My most sincere congratulations to the company Edra in celebration of their thirtieth anniversary! At the same time, I would love to express my true admiration for the owners Monica and Valerio Mazzei, for never being tired or afraid of including bold designs in their collections. In particular, the extravagant designs of the brothers Fernando and Humberto Campana come to my mind, for example the armchair Favela or the sofa Boa. To me, pieces of furniture by Edra are just like haute couture. Exceptional designs by great designers, manufactured with artisanal expertise and advanced technology. Therefore, it’s no surprise that some of these design highlights can be found in famous museums like the Centre Pompidou in Paris or the MoMA in New York. Recently, I was also delighted to see that the golden version of the Vermelha armchair was chosen as the interior highlight of a newly opened fashion store.

Emanuele Farneti Editor-in-Chief of Vogue Italia and L’Uomo Vogue Italia

Since my first visit to the Salone del Mobile, in 1990, up to the last time in April 2017, I never missed the Edra stand. I love the way they surprise me, both in presentation and in products. It’s always an inspiring journey, during which, like in a labyrinth, you keep wondering what the next “peak around the corner” will be. In 2017, I fell in love with Pack. Not only for the ability to cuddle with the bear. It is great that Edra’s Pack also makes a statement on environmental issues. Keep up the good work! Happy Anniversary! Gefeliciteerd!

Otto Husten Deputy Editor of Elle Decoration Germany

José Molenaar Editor-in-Chief of Eigen Huis & Interieur

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Buon compleanno, Edra! Trent’anni? Incredibile! Ricordo la mia prima visita a Edra nel 1995, con Massimo Morozzi. Era il cervello filosofico di Edra e fu subito chiaro che l’azienda si collocava in una nuova e particolare posizione nel design. Le forme, i colori, lo spirito erano molto diversi da tutti gli altri. Il design di Masanori Umeda, Francesco Binfaré, i fratelli Campana e Inga Sempé era in scena su una passerella scura. Il messaggio doveva essere chiaro a tutti: ecco qui l’alta moda dell’industria dell’arredamento, sotto i riflettori. Forme straordinarie, materiali lussuosi e la più elaborata lavorazione artigianale – sempre eccezionale. Sembra ieri. Il ricordo è così chiaro e fresco, ancora così giovane!

Chi non conosce l’essenza di Edra non conosce l’orizzonte illimitato del design. Complimenti. Tanti auguri! Edra è avanti. Questa è la ragione per cui mi sento a casa, “at H.O.M.E.”. Alexander Geringer Direttore di “H.O.M.E. Germania”

Mi ricordo della Rose Chair di Masanori Umeda che “fioriva” nella vetrina del primo negozio Silvera, rue du Cherche-Midi, nel 1991. Era la moda del barocco, dell’impertinenza e della fantasia. Mi ricordo del mio incontro con Massimo Morozzi nel 2002 (“Elle Décoration”, n. 120). “Tutta la mia casa sta in un solo mobile!”, disse maliziosamente. Nel suo loft di Milano, un open space in una ex conceria, ci dimostrò che il suo sistema di contenitori Paesaggi Italiani, con centosettantotto combinazioni e sessantaquattro colori, poteva arredare tutta la casa. Era intelligente, allegro e accessibile. “Io uso i colori senza inibizioni. Li amo come il giardino disordinato e colorato di Giverny. E, da quando ho visto la mostra parigina ‘New Age’ al Centre Pompidou, ho una voglia irrefrenabile di rosa: è vuoto, ma di una tale bellezza!” Non dimenticherò mai Massimo Morozzi. Mi ricordo della produzione in edizione limitata della poltrona Favela dei fratelli Campana, nel 2003. Gli autori iniziavano a pensare all’ecologia, allo sviluppo sostenibile e al riciclo. Era la moda dello “Chic pauvre”, uno stile estetico, oggetto di speculazione, che produsse dei pezzi da collezione a prezzi inaccessibili. Non dimentico però che tutti questi progetti partivano da buone intenzioni. Mi ricordo della mia visita alla fabbrica e showroom Edra nel 2016. Ho rischiato di addormentarmi sul divano On the Rocks di Francesco Binfaré. Mi parlava del mare, degli scogli piatti per prendere il sole in pace e di vacanze. Non dimenticherò mai che il design mi accompagna tutti i giorni e che, grazie alla possibilità di questi incontri, la mia vita di giornalista scorre come un sogno.

Thomas Niederste-Werbeck Direttore creativo di “HÄUSER”

Nel mondo di Edra. Sentirsi appesi al filo di un Capriccio e avvolgersi in una nuvola di Cipria. Inseguire un Miraggio, accarezzando per mille e una notte Sherazade e conservando la meraviglia di Alice. Ma anche prendere una decisione Chiara, tenere un discorso che non fa una Grinza, mettersi alle spalle Standard e preoccupazioni, sapere di essere arrivati a un giro di Boa, dove tutto quel che si è fatto va Sfatto e rifatto. E poi innamorarsi, e allora interrogare una Margherita prima di aprire lo Scrigno del cuore. Dare un nome è il primo modo di mettere al mondo. Quando un’opera lascia il luogo in cui è nata ed entra in una casa, comincia a scrivere tante storie diverse. Una per ogni persona che prende posto nella sua vita. Nicoletta Polla Mattiot Direttore di “How to Spend it Italia”

Edra per me è E.D.R.A.: Extraordinary Design Revolution Ahead, ovvero straordinaria rivoluzione in arrivo nel design. Da venticinque anni sono un gaio compagno del viaggio di Edra verso il paradiso del design. Tutti coloro che entrano negli uffici di H.O.M.E. a Berlino sono accolti da un Flap. Chiunque arriva a visitarmi a casa viene accolto da un Tatlin. E la poltrona Favela è l’amato trono di mia moglie. Ancora sogno di sognare nel mio Sfatto.

Catherine Scotto Direttore di “Elle Décoration Francia”

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Happy birthday, Edra! Thirty years? Unbelievable! I remember my first visit to Edra in 1995, with Massimo Morozzi. He was the philosophical brain of Edra and he made it clear that the brand had a very new and unique place in design. The shapes, the colors, the spirit was very different from all others. The designs of Masanori Umeda, Francesco Binfaré, the Campana brothers, and Inga Sempé were staged on a dark catwalk. For everyone, it should be clear: here is the haute couture of the furniture industry in the spotlight. Extravagant shapes, luxurious materials, and the most elaborate craftsmanship— always outstanding. It seems like yesterday. So clear, so fresh, still so young!

home is welcomed by a Tatlin, and the favela chair is the beloved throne of my wife. I still dream of dreaming in my own Sfatto. Who does not know the core of Edra does not know the limitless horizon of design. Complimenti. Tanti auguri! Edra is ahead. This is the reason I feel at H.O.M.E. Alexander Geringer Editor-in-Chief of H.O.M.E. Germany

I remember the Rose Chair by Masanori Umeda, “blossoming” in the window of the first Silvera shop, Rue du Cherche-Midi, in 1991. It was the vogue of baroque style, of impertinence and fantasy. I remember my meeting with Massimo Morozzi in 2002 (Elle Décoration France, no. 120): “My whole house is in one piece of furniture!” he said maliciously. In his loft in Milan, an open-space inside a former tannery, he showed us that his Paesaggi Italiani storage system with 178 combinations and 64 colors could furnish an entire home. He was smart, cheerful, and accessible. “I use colors without inhibition. I love them as the messy and variegated garden of Giverny. And ever since I saw the exhibition New Age in Paris at the Centre Pompidou, I have an irresistible desire for pink: it’s empty but of such beauty!” I will never forget Massimo Morozzi. I remember the limited edition of the Campana brothers’ Favela armchair, in 2003. The auteurs were beginning to think about ecology, sustainable development, and recycling. It was the “Chic Pauvre” trend, an aesthetic style, object of speculation, that generated collection pieces at inaccessible prices. I do not forget, though, that all these projects came from good intentions. I remember my visit to the factory and the Edra showroom in 2016. I almost fell asleep on the sofa On the Rocks by Francesco Binfaré. It spoke to me of the sea, of flat rocks for sunbathing in peace and vacations. I will never forget that design is a part of my everyday life and that thanks to the opportunity of these meetings, my life as a journalist flows like a dream!

Thomas Niederste-Werbeck Creative Director of HÄUSER

In the world of Edra. Feeling like hanging on the wire of a Capriccio and wrapping up in a cloud of Cipria. Chasing a Mirage, caressing for a thousand and one nights Sherazade and keeping Alice’s wonder. But even making a Chiara decision, holding a speech that does not make a Grinza, throwing behind one’s shoulders Standard and worries, knowing that you have arrived at a Boa round, where everything that has been done needs to be Sfatto and redone. And then, falling in love, and questioning a Margherita before opening the Scrigno of the heart. Giving a name is the first way to put new life into the world. When an artwork leaves the place where it was born and enters a home, it begins to write many different stories. One for every person who takes place in its life. Nicoletta Polla Mattiot Editor-in-Chief of How to Spend it Italia

For me, Edra is E.D.R.A.: Extraordinary Design Revolution Ahead. For twenty-five years, I have been a jolly good fellow of Edra and its journey to the paradise of design. Everyone who enters the H.O.M.E. offices in Berlin is welcomed by a Flap. Whoever comes to visit me at my private

Catherine Scotto Editor-in-Chief of Elle Décoration France 183


Libertà, spirito libero, ispirazione, creatività, autonomia e indipendenza – sono queste le parole che mi vengono in mente quando penso a Edra. Quando ho visitato il Salone del Mobile per la prima volta, Edra è stata una delle mie scoperte. Pur avendo appena iniziato a lavorare come giornalista di design ed essendo veramente inesperto nel campo, ho immediatamente sentito la forza vitale che circonda i prodotti. Sono stato completamente affascinato dal marchio. Potente! Avventuroso! Unico! E anche oggi, la sensazione è ancora la stessa. Una fiera di mobili senza Edra sarebbe possibile, ma sarebbe meno entusiasmante. Tante aziende di mobili oggi seguono le mode e cercano di raggiungere nuovi mercati presentando articoli speciali per il Medio e l’Estremo Oriente. Edra è rimasta fedele ai propri principi. Il marchio non ha mai cercato i favori del pubblico per avanzare sul mercato. Perciò Valerio e Monica Mazzei hanno il mio massimo rispetto e la mia ammirazione. Inoltre, sono impressionato dal fatto che molti prodotti di Edra contengano un messaggio politico. La gente comincia a pensare e ascoltare perché raccontano storie, l’ultima è quella del divano Pack che ci ricorda lo scioglimento dei ghiacci delle banchise polari. Questo tipo di critica sociale e gli aspetti ecologici riflessi in un mobile fanno tendenza. La fusione di design, filosofia e tendenze sociologiche eleva i prodotti di Edra a un altro livello: sono veramente dichiarazioni culturali. Il loro valore li trasforma in eredità. Dopo trent’anni, non potrei pensare a un complimento migliore per un’azienda.

Un modo diverso di “fare salotto”. Colorato, avvolgente, irriverente. Schiena contro schiena, a tu per tu, oppure tutti insieme, in un’ammucchiata d’amore. Forme organiche, rivestimenti materici, techno natura emotiva. Edra, come il nome di una creatura mitologica, antica e persistente. Edra, come un prisma geometrico, con facce infinite. Edra, come un fiore tropicale, un’erba rampicante, un animale notturno. E poi il gioco dei materiali e dei colori. Velluto blu notte, pastelli soffici, corolle di fiore avvolgenti e sensuali. Qui non ti siedi. Ti adagi. Ti rilassi. Ti abbandoni. E cominci a sognare… Danda Santini Direttore di “Elle Italia”

Stephan Demmrich Direttore di “Wohn!Design”

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Freedom, free spirit, inspiration, creativity, autonomy, and independence—these are words that spring to mind when I think of Edra. When I visited the Salone del Mobile for the first time, Edra was one of my discoveries. Although I had just started to work as a design journalist and was really inexperienced in the field, I immediately felt the special lifeforce surrounding the products. I was completely fascinated by the brand. How powerful! How adventurous! How unique! And even today, the feeling is still the same. A furniture fair without Edra would be possible, but it would be less exciting. Today, so many furniture companies go with the flow and try to hit new markets by presenting special items for the Middle and Far East. Edra has remained true to its own principles. The brand has never courted favor in order to get ahead on the market. Therefore, Valerio and Monica Mazzei have my utmost respect and admiration. Furthermore, I am impressed that a lot of Edra’s products carry a political message. People start to think and listen because they tell stories, the latest one being the iceberg/bear sofa Pack, reminding us all of the melting polar ice. This kind of social criticism and ecological aspects reflected by a piece of furniture is trendsetting. The fusion of design, philosophy, and sociological trends lifts Edra’s products to another level. They are indeed cultural statements. Their value transforms them into heirlooms. After thirty years, you cannot pay a company a better compliment.

A different way of intending the “living room.” Colorful, enveloping, irreverent. Back to back, one on one, or all together, in a love pile. Organic shapes, textured coverings, techno emotional nature. Edra, like the name of a mythological creature, ancient and persistent. Edra, like a geometric prism, with endless faces. Edra, like a tropical flower, a climbing vine, a nocturnal animal. And then the play of materials and colors. Deep blue velvet, soft pastels, wrap-around and sensual flower crowns. You do not sit here. You lie down. You relax. You let yourself go. And you start dreaming . . . Danda Santini Editor-in-Chief of Elle Italia

Stephan Demmrich Editor-in-Chief of Wohn!Design

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INDICE DEI LUOGHI INDEX OF PLACES

Bagni Alpemare, Forte dei Marmi, Lucca Bastione del Sangallo, Giardino Scotto, Pisa Cantieri San Lorenzo, Viareggio, Lucca Castello di Sammezzano, Leccio, Firenze Cava di marmo Breccia Capraia, Massa Carrara Cortile del Michelozzo, Palazzo Vecchio, Firenze Grand Hotel Duomo, Pisa Hotel Excelsior, Firenze Hotel Palazzo, Suite Marconi, Livorno Istituto degli Innocenti, Firenze Litorale della Versilia, Forte dei Marmi, Lucca Museo Fattori, Villa Mimbelli, Livorno Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, Firenze Palazzo Gondi, Firenze Palazzo Pfanner, Lucca Relais Santa Croce, Firenze Sala delle Mappe, Palazzo Vecchio, Firenze Sala di Lorenzo il Magnifico, Palazzo Vecchio, Firenze Scogli dell’Accademia, Livorno Società Canottieri, Firenze Teatro del Silenzio, Lajatico, Pisa Teatro della Pergola, Firenze Tepidario del Roster, Firenze Villa Corsini a Mezzomonte, Impruneta, Firenze Villa di Corliano, San Giuliano Terme, Pisa Villa Medici di Bagazzano, Fiesole, Firenze Villa presidenziale del Gombo, San Rossore, Pisa Virgo, Cascina, Pisa

130, 132-133, 135, 136-137 46, 48, 50-51, 87, 174, 177 77, 78-79 168, 170-171, 172-173 92, 94-95, 97, 99 40 74-75 164-165 70, 72-73 45, 52, 112 22, 24-25 84, 108, 114-115 32, 34-35, 36, 38-39 58-59, 64-65, 160, 162-163 60, 100, 102-103, 104-105 110-111, 166 26, 29, 30-31 54-55 120, 122-123 106-107 80, 82-83, 118-119, 146, 148-149, 151, 152-153 12, 14-15, 16-17, 18, 20-21 124, 126-127, 128 42-43, 57 88-89 66, 68-69 63, 138-139, 141, 142-143, 144 117, 154, 156-157, 158

188


CREDITI FOTOGRAFICI PHOTO CREDITS

Alessandro Moggi

26, 29, 30-31, 32, 34-35, 36, 38-39, 40, 42-43, 54-55, 57, 58-59, 64-65, 66, 68-69, 106-107, 124, 126-127, 128, 160, 162-163, 168, 170-171, 172-173

Stefano Pasqualetti

46, 48, 50-51, 63, 70, 72-73, 74-75, 77, 78-79, 80, 82-83, 84, 87, 88-89, 108, 114-115, 117, 118-119, 130, 132-133, 135, 136-137, 138-139, 141, 142-143, 144, 146, 148-149, 151, 152-153, 154, 156-157, 158, 174, 177

Pietro Savorelli

12, 14-15, 16-17, 18, 20-21, 45, 52, 60, 92, 94-95, 97, 99, 100, 102-103, 104-105, 110-111, 112, 164-165, 166

Massimo Vitali

22, 24-25, 120, 122-123

RINGRAZIAMENTI ACKNOWLEDGEMENTS

Edra ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questo volume: i proprietari dei palazzi, i responsabili delle strutture che ci hanno ospitato e i collaboratori di Edra, che hanno partecipato con tutto l’entusiasmo possibile per realizzarlo. Edra thanks all those who have made this publication possible: the palace owners, those in charge of the places that hosted us, and Edra’s collaborators, who have enthusiastically participated in turning this into reality. 189




Edra – si dice – è una crasi di esedra […] l’esedra è un dispositivo relazionale come lo sono quasi tutti gli oggetti che Edra ha realizzato in questi trent’anni. Perché mettono in contatto esterno e interno, regola ed eccezione, ordine e trasgressione. Soprattutto, perché fanno dialogare l’oggetto di design con lo spazio che lo accoglie, con l’obiettivo percettivo, una visione inattesa. Edra—it is said—is a crasis of esedra . . . the esedra is a relational device as are almost all the objects that Edra has made in these thirty years. Because they relate outdoor and indoor, rule and exception, order and transgression. Above all, because they make the design object dialogue with the space that welcomes it, with the aim of generating vision every time. Silvana Annicchiarico


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