MARCO ROMANELLI
INTERIORS WITH
VOLUME 2
SilvanaEditoriale
SOMMARIO CONTENTS
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Massimo Morozzi
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EDRA Marco Romanelli, Matteo Pirola
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EDRA IN INTERNI INTERIORS WITH EDRA Marco Romanelli
INTERNI - PERSONAGGI 1 INTERIORS - PEOPLE 1 22 28 34 40 46 52 60 66 72 78
INTERNI - PAROLE 1 INTERIORS - WORDS 1
EVVIVA!
Nancy Olnick - Giorgio Spanu Ivana Porfiri Roger Ferris Miguel Chevalier - Renata Sapey Giacomo Maiolini Dakis Joannou Claudio Lazzarini - Carl Pickering Rolf Sachs Enrico Iascone - Carlotta Menarini Alessandro Mendini
86 88 90 92 94 96 98 100 102 104 106 108 110 112 114 116 118 120 122 124 126
A palazzo / At The Palace Nell’antico chiostro / In The Ancient Cloister Tra arte e design / Between Art And Design Progettare per abitare / Designed To Live In Rosso / Red Paperclip House Fourrure Sotto gli affreschi / Under The Frescoes Dall’alto / From Above Cactus Rock Madrid Ricevere / To Welcome Siviglia / Seville Penthouse Bianco & Nero / Black & White In una scuola vittoriana / In A Victorian School Arcadia 85’ Vivere il paesaggio / Living The Landscape Rose rosse / Red Roses Nella campagna / In The Countryside Tagomago
INTERNI - PERSONAGGI 2 INTERIORS - PEOPLE 2 130 136 142 148 154 160 166 172 178 184 190
Christian Pottgiesser Fernando - Humberto Campana Hadi Teherani Valerio Capo - Sam Pratt Nick Eldridge Bruno Reymond Jacopo Foggini Javier Peña Galiano Alberto Guardiani Duilio Damilano Matali Crasset
INTERNI - PAROLE 2 INTERIORS - WORDS 2 198 200 202 204 206 208 210 212 214 216
Maxxi Roger Vivier La casa del ritratto / The House Of Portrait Come una volta / Old Times Salento Vuoto / Void Elefanti / Elephants Famiglia / Family Essere collezionisti / Being A Collector La casa della scrittura / The House Of Writing
218 220 222 224 226 228 230 232 234 236 238 240 242 244 246 248 250 252
Frammentare / Fragments Nel Levante ligure / In Eastern Liguria 1928 Olympiastadion St. Moritz Mangusta 130 Sulle pendici dell’Etna / On The Slopes Of Etna Verso il lago / Towards The Lake Case d’epoca / Historic Houses Comfort Un lago di marmo nero / A Black Marble Lake Lamiera serigrafata / Screen Print Plate Wall Valais Massimalismo / Maximalism Da Catania a Baghdad / From Catania To Baghdad Musica / Music Anni 70 / Seventies Bucarest Tronchi in corridoio / Tree Trunks In The Corridor Cabanas
INDICI INDEX 254 255 256
Progettisti / Designers Fotografi / Photographers Arredi / Furniture
Per fare questo libro ci sono voluti 25 anni del lavoro di centinaia di persone. Si parla in genere del design isolando nell’oggetto il gesto creativo di un autore. Così la storia del design diventa una sequenza di oggetti, poltrone, divani, sedie, tavoli, lampade, mobili isolati e poi riallineati in una galleria infinita come sulle pedane di una vetrina o di un museo. In realtà tutto ciò non esiste se non nelle pagine dei libri e dei cataloghi. Ciò che esiste realmente sono le case, gli spazi, che con quegli oggetti e tanti altri ingredienti vengono costruiti dalla necessità, dal progetto e dalla passione delle persone. È impressionante vedere a posteriori quante persone, prima sconosciute, quanti luoghi diversi sono stati interessati e coinvolti
MASSIMO MOROZZI
EVVIVA!
It has taken twenty-five years and the work of hundreds of people to make this book. Often we talk about objects of design only focusing on the designer’s creative gesture. And by doing so, history of design becomes a series of objects – armchairs, sofas, chairs, tables, lamps,
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MASSIMO MOROZZI EVVIVA!
and pieces of furniture that are first isolated and then put in a line in a never-ending gallery, like in a shop window or a museum display. But in reality no such thing exists, except in books and catalogues. What really exist are houses that, with those objects and many other ingredients, are built out of people’s needs, projects and passions. It is striking to see in retrospect how many people we’ve met, and how many different places have been touched and involved in this
in questo processo. Quello che abbiamo fatto è partecipare a una straordinaria opera collettiva. Chi avrebbe potuto immaginare, quando tanti anni fa si iniziò questa avventura di Edra, quante espressioni diverse sarebbero state coinvolte, in tante parti del mondo, dal nostro lavoro? Alcune mi piacciono, o addirittura mi entusiasmano, altre meno. Quello che conta è la loro diffusione e la loro diversità. Il fatto comunque di esprimere una energia vera, una emozione, un progetto appassionante meditato e perseguito. Insomma la vita. Ecco, mi piace constatare che la nostra storia non appartiene alla storia degli stili, ma a quella della vita. Evviva!
process. We have all taken part in the creation of an extraordinary collective work. Who would have imagined – many years ago, when the Edra adventure started – that so many different expressions would have been involved
is their diffusion and their diversity, the sheer fact of expressing an authentic energy, an emotion, and a fascinating, thought-out and pursued project. In a word: life. So, what I like to affirm is that our story no longer belongs to the history of styles but is part of the story of life. Hurrah!
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I like, some even excite me, some I’m less fond of. But what matters
MASSIMO MOROZZI EVVIVA!
in our work, in so many parts of the world? Some of these expressions
foto / photo: Emilio Tremolada
Edra nasce nel 1987. Caratterizzata fin dagli inizi da un progetto fortemente innovativo, affonda però le sue radici in una consolidata tradizione familiare nel campo del mobile che la famiglia Mazzei porta avanti dal 1949. La “rivoluzione” voluta, alla fine degli anni 80, dai fratelli Valerio e Monica Mazzei, esponenti della seconda generazione imprenditoriale, e da Massimo Morozzi, art director, parte quindi da una precisa conoscenza della produzione e del mercato e si sviluppa in un contesto territoriale – storico, artistico, paesistico e produttivo – tra i più ricchi al mondo: la Toscana. Il nome Edra nasce da una crasi del termine greco “esedra”: luogo aulico destinato alla conversazione e all’incontro. Edra quindi, quasi per definizione, cerca una relazione tra gli oggetti che produce e l’architettura, l’esedra, che li accoglie. Una relazione fatta di rispetto, ma anche della capacità reciproca di sorprendere, non accettando stereotipi e luoghi comuni. Edra propone infatti oggetti innovativi, segnati da caratteristiche di avanguardia, tipologica e formale. Oggetti-icona capaci di incarnare uno specifico spirito e quindi difficilmente imitabili, lontani dalla rincorsa alla particolarità fine a se stessa e in grado di trasformarsi in “classici contemporanei”. Così i pezzi Edra hanno trovato posto nelle collezioni permanenti dei maggiori musei di
MARCO ROMANELLI, MATTEO PIROLA
EDRA
Edra was born in 1987. Marked from the beginning by a highly innovative project, Edra however is rooted in a solid family tradition of furniture production that the Mazzei family has been carrying out since 1949. The “revolution” conducted at the end of the Eighties by the second entrepreneurial generation of the family – siblings Valerio and Monica Mazzei – and by art director Massimo Morozzi, unfolded from a specific knowledge of the market and production processes, developing in one of the world’s richest territories, in terms of history, art, landscape and production: Tuscany. The name Edra is a crasis of the Greek word esedra: a noble place intended for conversation and encounter. Edra, almost by definition, aims towards a relation between the objects it produces and architecture – the esedra that accommodates them. A relation based on respect but also on the mutual capacity to surprise, without accepting stereotypes and the commonplace. Edra in fact presents innovative objects, with avant-garde features in terms of form and typology; icon-objects capable of embodying a particular spirit, thus difficult to imitate; objects that
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eschew an end to itself eccentricity but capable of transforming into “contemporary classics”.
design del mondo: dal Centre Pompidou di Parigi al MoMA di New York, dal Triennale Design Museum di Milano al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, fino al Icelandic Museum of Design and Applied Arts di Reykjavik o al Tel Aviv Museum of Art, passando per altri musei, a Chicago, Lisbona, Montreal, Tokyo, Losanna, Monaco di Baviera, Filadelfia, Amburgo, Vienna e Helsinki. Lo “spirito Edra” discende in realtà da un’attenta “politica di incontri”. Fondamentale è quello con Massimo Morozzi, architetto e designer, esponente alla fine degli anni 60 dei gruppi radicali fiorentini, che da subito propone un approccio assolutamente atipico nel panorama italiano. Un approccio fatto di ricerca avanzata, parallelamente tecnica e formale, ove ogni progetto, e persino ogni dettaglio, coinvolge le tecnologie più innovative e contemporaneamente le capacità manuali più raffinate secondo il motto “High Tech – Hand Made”. Proprio questa “visione laterale”, tanto libera quanto originale, ha reso possibile gli altri incontri progettuali che caratterizzano Edra. In primis quello con Francesco Binfaré, outsider italiano che ha trovato in Edra la possibilità di dimostrare un talento impareggiabile nella gestione dell’imbottito. I suoi divani hanno rivoluzionato questa tipologia borghese e introdotto un nuovo concetto di comfort. Altro incontro essenziale è stato quello con Fernando e Humberto Campana.
This is how the Edra products made their way into the permanent collections of the world’s most important design museums: the Centre Pompidou in Paris, the MoMA in New York, the
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MARCO ROMANELLI, MATTEO PIROLA EDRA
Triennale Design Museum in Milan, the Vitra Design Museum in Weil am Rhein, the Icelandic Museum of Design and Applied Arts in Reykjavik, and the Tel Aviv Museum of Art, not to mention other museums in Chicago, Lisbon, Montreal, Tokyo, Lausanne, Munich, Philadelphia, Hamburg, Vienna and Helsinki. The “Edra spirit” originates from an attentive “connection policy”. A crucial connection was the one with architect and designer Massimo Morozzi – member of the radical groups based in Florence at the end of the Sixties – who immediately introduced a totally atypical approach, compared to the Italian context of the time. His approach is based on advanced research, both technical and formal, in which each project, each detail, involves the most innovative techniques combined with the finest handcraft know-how, in accordance with the motto “High Tech – Hand Made”. This “different perspective”, so free and original, set the stage for other professional connections that have contributed to the definition of the Edra identity. First of all the connection with Francesco Binfaré, an Italian outsider who found in Edra the opportunity
Incontro che, nonostante le enormi distanze geografiche e culturali, potremmo definire per “affinità”. I Fratelli Campana, oggi conosciuti nel mondo intero, hanno infatti trovato, fin dal 1998, ospitalità e comprensione in Edra. Il loro linguaggio fatto di estremi, di fantasia allo stato puro, di assemblaggio di manualità e industria si è a tal punto fuso con il pensiero e il know how di Edra da diventarne una inconfondibile chiave di lettura. A questi incontri fondamentali, che costituiscono la colonna vertebrale della collezione Edra, se ne aggiungono altri, sempre condotti per “affinità elettive”. Dagli ironici “Fiori” di Masanori Umeda (1990) all’omaggio fortemente iconico di Mario Cananzi e Roberto Semprini a Tatlin e al suo “Monumento alla Terza Internazionale” (1989), dal primo progetto in produzione industriale in Italia di Zaha Hadid, (1988), fino agli interventi di Peter Traag posti ai confini tra arte e design. Questo insieme di realtà differenti ha trovato, anno dopo anno, una narrazione vigorosa negli allestimenti al Salone del Mobile di Milano, ma soprattutto si è concretizzato in innumerevoli occasioni abitative reali, dalle case agli alberghi, dagli uffici alle imbarcazioni, come testimoniato da questo volume che fa parte della serie “Interiors with Edra”.
to express his unrivalled talent in the way to run “upholstery”. His sofas have revolutionized this middleclass item, introducing a new concept of comfort. Another fundamental encounter was
found hospitality and comprehension in Edra since 1998. Their vocabulary, made of extremes, sheer fantasy, and a combination of manual skills and industry, has merged with Edra’s identity and know-how to the point of becoming an unmistakable company trait. These fundamental encounters, that represent the spine of the Edra collection, are parallel to other connections always established in the name of “elective affinities”. From Masanori Umeda’s ironic Flowers (1990), to Mario Cananzi and Roberto Semprini’s highly iconic homage (1989) to Tatlin’s Monument to the Third International, to Zaha Hadid’s 1988 first industrial production project in Italy, and Peter Traag’s interventions on the limit between art and design. Year after year this assembly of different realities was steadily expressed in the Edra stands at the Milan Salone del Mobile, but only found its true and full embodiment in real living spaces, ranging from houses to hotels, offices and boats, as testified by this volume, part of the series Interiors with Edra.
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geographical and cultural distances. The Campana Brothers, today known worldwide, have
MARCO ROMANELLI, MATTEO PIROLA EDRA
with Fernando and Humberto Campana, an encounter in the name of affinity, despite huge
foto / photo: Emilio Tremolada
Il rapporto tra design e interni, rapporto cercato, oggi come ieri, e persino teorizzato, è sicuramente una peculiarità italiana. I progettisti italiani, fin dagli anni 30, fin dalle grandi Triennali, hanno sempre ideato e proposto oggetti che nascevano dall’architettura, si integravano nell’architettura, vorrei dire si “dimostravano” nell’architettura. E poi, una volta superata l’occasione specifica, appunto la grande nave o la realizzazione di un progetto speciale, quegli stessi oggetti erano pronti per la produzione in serie: avevano già vissuto una sorta di “verifica” ambientale e quindi dimensionale. In questo modo sono nati alcuni dei capolavori della storia del design italiano, quelli di Ponti, quelli di Albini, quelli di Caccia Dominioni. Con il trascorrere del tempo, come ben si sa, l’Italia è divenuta terra felicemente ospitale per i designer stranieri che, dalla fine degli anni 80, hanno progettato per aziende italiane le loro cose migliori. Curiosamente però l’attitudine a tessere una relazione tra interni e design non è andata perduta, anzi. Ha cambiato tuttavia referente: sono state infatti le aziende, in molti casi, a continuare a lavorare nella logica interni-design. Si è pertanto evitato il rischio di musealizza-
MARCO ROMANELLI
EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA
The sought after and theorised relation between design and interiors is certainly an Italian peculiarity, today as ever. Since the Thirties and the great Triennale exhibitions, Italian designers have always presented objects generated from and integrated with architecture, which, if I may say so, “disclosed” themselves through architecture. And then, once the specific occasion was over, be it the great ship or the carrying out of a special project, those same objects were ready for production in series: they had already undergone a sort of spatial and thus dimensional “test”. This is how some of the masterpieces of Italian design were born, those by Ponti, Albini, and Caccia Dominioni. As time went by, as we all know, Italy became a country that welcomed foreign designers, who since the end of the Eighties had come here to Italy to design their best projects for the local companies. Interestingly enough, the attitude to affirm a relation between interiors and design did not at all dissolve. However it changed referent: in some cases it was in fact the companies who continued working with an interiors-design ratio. This prevented the risk of “museumification” of the objects, which instead preserved a strong connection to real life, augmenting a sort
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of test procedure of the design in homes and public spaces.
zione del pezzo, conservando invece un forte rapporto con la vita vissuta, incrementando una sorta di prassi di verifica del design all’interno delle case e degli spazi pubblici. Di primo acchito potrebbe sembrare che Edra, riconosciuta per la “straordinarietà” del suo
Francesco Binfaré, disegni di presentazione per il divano “Flap”, 2000.
design, non rientri in questo atteggiamento culturale di attenzione all’interno. Personalmente credo non sia così, e questo libro lo dimostra. La cultura dell’abitare intride fortemente la realtà di Edra e si trasmette, grazie anche all’approccio “umanistico” di Massimo Morozzi art director, a tutte le collezioni che sono state sviluppate nel tempo. I pezzi più incredibili che possiamo ricordare e citare non sono mai provocazioni fini a se stesse, ma parti di un racconto che traspare in filigrana. Sassi lanciati nello stagno, oggi piuttosto immoto, del design per poi seguire i cerchi concentrici che vengono a crearsi, in un fenomeno di azione e reazione che dal design porta agli interni, dagli interni all’architettura e viceversa. In sintesi la “eccezionalità” di Edra è qualcosa di ben lontano da una “progettazione senza regole”,
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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA
anzi è chiara la coscienza che un pezzo, qualsiasi pezzo, una volta inserito in un ambiente avrà un
At first sight Edra, known for the “extraordinariness” of its designs, may appear distant from this cultural position of attention to the interiors. I personally do not think so, and this book proves it. The Edra reality is deeply imbued with the culture of living styles, and this is delivered in all the collections that have been developed over time, also thanks to art director Massimo Morozzi’s “humanistic” approach. The most incredible pieces we can remember and talk about are never end to themselves provocations, but part of an ongoing narration that shines through from under the surface. Stones thrown into today’s rather still pond of design, creating concentric circles; an action-reaction process that swings from design to interiors, from interiors to architecture, and back. In short, Edra’s “exceptionality” stands apart from “design with no rules”, and is rather an expression of a clear awareness that a piece, any piece, once inserted into a location, will have a weight, that is greater than we imagine and that generates a long wave, an important feedback. It will
Francesco Binfaré, presentation drawings for the Flap sofa, 2000.
Fernando e Humberto Campana, schizzi per le poltrone “Favela”, 2003, e “Corallo”, 2004.
peso, un peso maggiore di quello che immaginiamo, dando luogo a un’onda lunga, a un importante feedback. Non si tratterà più, semplicemente, di un divano o di una poltrona in un salotto, di una sedia accostata a un tavolo, ma ciascun pezzo porterà con sé azioni e reazioni sulle cose e le persone circostanti, modificando progressivamente lo spazio vitale in cui proprio quel pezzo era andato a inserirsi. A significare che gli oggetti, nello spazio, sono tutt’altro che “indifferenti”. Un divano non equivale affatto a un altro divano, sia pur dimensionalmente uguale, una sedia a un’altra sedia, anche qualora altrettanto “funzionale e comoda”. Potrebbero infatti non essere adatti su un altro piano, più simbolico, più intricato, legato a valori di rappresentazione e di riconoscibilità. A quest’ultima componente del progettare, maggiormente psicologica che ergonomica, Edra presta un’attenzione rara. Basterà citare “Paesaggi Italiani”, contenitore-architettura disegnato da Massimo Morozzi per seguire le diverse esigenze di ciascuno e giungere a creare “degli spazi” in quei cubi indifferenziati che troppo spesso chiamiamo stanze. Oppure ricordare i “divani piat-
no longer be simply about a divan or an armchair inside a living room, or a chair next to a table, but about each piece entailing actions and reactions on the surrounding objects and people, progressively modifying the very living space in which that object has been placed. This is to say that objects, in space, are not “insignificant”. A divan is not equivalent to another divan, even if their measurements are the same, a chair is not equivalent to another chair, although equally “functional and comfortable”. That divan and chair could not be suitable on another level, a more symbolic, intricate one, connected to the values of representation and recognizability. Edra devotes a rather unique level of attention to this more psychological and less ergonomic component of design. Let us just mention Massimo Morozzi’s Paesaggi Italiani (Italian Landscapes), the architectural storage system designed to accommodate different individual needs and create “a differentiation of spaces” inside those indistinct cubes that too often go under the name of rooms; or Francesco Binfaré’s “platform sofas” – Flap, L’Homme et la Femme,
MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA
taforma” di Francesco Binfaré – “Flap”, “L’Homme et la Femme”, “Sherazade”, “On the Rocks” –
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Fernando and Humberto Campana, sketches for the Favela and Corallo armchairs, 2003 and 2004.
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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA
Masanori Umeda, schizzi per la poltrona “Getsuen”, 1990.
per cui il rito sociale dello stare insieme assume nuovi connotati, e nuove rilassatezze, ben più consone all’attuale stile abitativo. “Paesaggi Italiani” e “Flap”, entrambi esempi di arredi che, a ben pensare, nascono dagli interni, dalle esigenze della vita nelle case, dall’analisi di funzioni mancanti, e cioè dall’immaginare un ambiente personalizzato (“Paesaggi”) piuttosto che dal concepire una postura individualizzata (“Flap”). Certo, a questo punto del discorso, analizzando il catalogo Edra, una domanda sorge spontanea e inevitabile: “Quando gli oggetti assumono l’eccezionalità dei pezzi disegnati da Fernando e Humberto Campana, come potrà configurarsi il rapporto con gli interni?”. Domanda corretta e soprattutto utile ad affrontare un concetto che ci sarà di grande aiuto nella lettura di questo libro. Penso al complesso rapporto tra emergenza e sfondo: termini evidentemente mediati dalla critica semiologica e che, rapportati alla nostra tematica, fanno riferimento, il primo, agli oggetti di design, visti come “emergenza” dal verbo emergere, cioè “palesarsi con forza”, il secondo all’architettura, intesa come contenitore silenzioso e funzionale per la vita, quindi “sfondo”. Il rapporto tra interni e design, a mio giudizio assolutamente necessario, non deve essere per forza
Sherazade, On the Rocks – around which the social ritual of staying together takes on new connotations and new leisure moods, far more suitable to contemporary life styles. Paesaggi Italiani and Flap, are two examples of furniture design that on closer viewing appear to generate from the interiors, from the demands of life in a house, from the analyses of functional voids, thus from the visualization of a customized ambiance (Paesaggi) or the conception of a personalized posture (Flap). At this point, with the Edra catalogue in mind, an obvious and inevitable question arises: “how can there be an object-interior relation when the objects in question take on the exceptionality of Fernando and Humberto Campana’s design?” This is a correct and particularly useful question to confront a concept that will be of great help to the readers of this book. My point is the complex relation between emergence and background: terms connected to semiotics and that when associated to our topic of interest, refer in the first case to objects of design, understood as “emergencies” – from the verb “to emerge”, in the sense of “to become strongly evident” –, and in the second case to architecture, understood as a silent and functional life container, thus a “background”. The relation between interiors and design, which I believe to be absolutely essential, must not be necessarily understood in the sense of stylistic uniformity. On the con-
MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA
inteso nel senso di una uniformità stilistica. Anzi. L’idea è quella di uno spazio attentamente pro-
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Masanori Umeda, sketches for the Getsuen armchair, 1990.
gettato, che si sia quindi liberato dal peso della quotidianità; uno spazio che abbia cessato di essere il magazzino delle stoviglie e degli oggetti che la vita porta ad accumulare; uno spazio di silenzio, svuotato dalle pesantezze e dalle incombenze, che possa accendersi grazie all’eccezionalità delle nostre personalissime scelte di design. Così interpreto, valutandole “in interni”, le opere di Fernando e Humberto Campana. Edra, concludendo, non segue di certo le mode. A volte forse le crea, ma nemmeno questo mi sembra in realtà il suo intento programmatico: Edra vuole porsi a lato. E, come ben sappiamo,
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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / EDRA IN INTERNI
la visione laterale è sempre una visione privilegiata.
trary. The idea is that of a highly designed space, that is hence free from the weight of the everyday; a place that no longer needs to be a storage for pots and pans and all those objects that accumulate during a lifetime; a place of silence, made void of the nuisances and all the chores, that can be enlightened by the exceptionality of our own and very personal design choices. This is how I interpret Fernando and Humberto Campana’s works in an “interior” context. Edra, in conclusion, certainly does not follow the trends. Sometimes Edra might create a trend, but I don’t think this is the company core purpose. Edra wants to place itself on the side. And as we all know a lateral place always has a better viewpoint.
Fernando e Humberto Campana, schizzo per il contenitore “Cabana”, 2010.
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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA
Fernando and Humberto Campana, sketch for the Cabana storage unit, 2010.
foto / photo: Emilio Tremolada
Interiors with Edra volume 2 nasce da un attento monitoraggio delle situazioni abitative reali in cui compaiono prodotti Edra. Si è deciso di dividere i progetti selezionati in due categorie: gli “interni-personaggio” e gli “interni-parola”. Gli interni-personaggio raccontano progetti caratterizzati da un peculiare rispecchiamento della personalità del progettista o dell’abitante, mentre gli interni-parola si concentrano su un’unica chiave di lettura che restituisce in modo iconico la prassi seguita per rapportare interni e design. Facendo un parallelo letterario, inevitabile avendo utilizzato i termini “personaggio” e “parola”, è evidente che il primo caso è assimilabile al racconto in cui una storia si dipana con i tempi necessari, consentendoci, anche se in poche pagine, di entrare nella psicologia dei personaggi. Il secondo caso è assimilabile all’aforisma: frase fulminante che deve, o almeno cerca, di racchiudere in sé un intero messaggio. Ad accomunare le due dimensioni sta la certezza che la forza del design italiano, preso atto dell’infinita e rivoluzionaria capacità inventiva che lo caratterizza, consiste nel suo indice di realtà: i mobili Edra entrano in interni reali, sono “abitati” da persone reali. Ciascun “abitante” dei mobili Edra interpreta il progetto in modo assolutamente individuale, creandosi il proprio “habitus”, come dimostrano le pagine che seguono.
NANCY OLNICK - GIORGIO SPANU STATE OF NEW YORK, USA CASA OLNICK-SPANU / OLNICK-SPANU HOUSE progetto / design: Alberto Campo Baeza foto / photo: Dean Kaufman, Javier Callejas
In alto, progettata da Alberto Campo Baeza, casa Olnick-Spanu. Nella pagina a destra: Nancy Olnick e Giorgio Spanu (foto di Biba Canela).
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PERSONAGGI / PEOPLE
Above: Olnick-Spanu house, designed by Alberto Campo Baeza. Opposite page: Nancy Olnick and Giorgio Spanu (photo by Biba Canela).
Il sogno di vivere nella “casa di vetro”: una delle
The dream of living in a “glass house”: one of
ossessioni del modernismo. Parallelamente allo
the obsessions of Modernism. A dream that
straordinario periodo delle “case study houses”
seemed to be totally fulfilled with the extraor-
californiane, tale sogno sembrava essere stato
dinary period of the Californian “case study
portato a un massimo insuperabile da Philip
houses” and with Philip Johnson’s 1949 Glass
Johnson con la “Glass House” del 1949, e inve-
House; but that dream however remained sus-
ce era rimasto in sospensione nella cultura
pended in the realm of architectural culture,
architettonica in attesa di una nuova epifania.
awaiting a new epiphany. Spanish architect
L’architetto spagnolo Alberto Campo Baeza ne
Alberto Campo Baeza gave a first extraordi-
dà una prima straordinaria interpretazione nel
nary interpretation of this dream in 2000, with
2000 con casa De Blas, vetro su cemento, e
his De Blas house, glass on cement, and a sec-
una seconda, ancor più complessa dal 2008 al
ond and more complex example between
2010 per casa Olnick-Spanu, a un’ora circa da
2008 and 2010 with the Olnick-Spanu house,
New York. Di nuovo un basamento in cemento
about an hour away from New York. Again we
a vista, volutamente “sordo”, sopraeleva il volu-
have a raw and deliberately “numb” concrete
me in vetro sorretto da pilastri circolari. In una
base, under the glass volume supported by
evidente citazione della villa Farnsworth, realiz-
circular pillars. An explicit quote from Mies van
zata da Mies van der Rohe tra il 1945 e il 1951 nei
der Rohe’s Farnsworth house designed
pressi di Chicago, che, a sua volta, era un’estre-
between 1945 and 1951 near Chicago, that in
mizzazione della villa Tugendhat a Brno del
turn was an extreme interpretation of
1929-1930, la vista, anche per Campo Baeza,
1929-1930 Tugendhat villa in Brno. The view,
trapassa il volume.
also at Campo Baeza, goes beyond the vol-
Gli arredi non paiono altro che personaggi di una
umes.
pièce teatrale, pronti ad assumere i rispettivi
The furnishings appear like characters in a play,
ruoli. La luce invade lo spazio della vita diurna e
ready to impersonate their role on stage. Light
comune così come la penombra caratterizza la
invades the space devoted to daytime activi-
zona destinata alla notte, alla privacy, ma anche
ties and life in common, while half-light reigns
a una incredibile galleria d’arte privata. Pistoletto,
in the night and private area, also home to an
the
Boetti, Paolini, Kounellis, Manzoni, Fontana,
incredible private art gallery. Pistoletto, Boetti,
Melotti, Castellani sono alcuni dei personaggi,
Paolini, Kounellis, Manzoni, Fontana, Melotti,
rigorosamente italiani, invitati ad abitare, assieme
Castellani are some of the all-Italian artists with
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PERSONAGGI / PEOPLE NANCY OLNICK - GIORGIO SPANU
whom Nancy Olnick and Giorgio Spanu share
A essi fanno da contrappunto i nomi di pochi
their house. The works of art interplay with a few
celebri designer, maestri del passato come il già
famous designers of the past, such as the previ-
citato Mies o Poul Kjaerholm, gli Eames piuttosto
ously mentioned Mies or Poul Kjaerholm, the
che Alvar Aalto oppure maestri del presente
Eames or Alvar Aalto, and more contemporary
come Francesco Binfaré o Antonio Citterio. I
names like Francesco Binfaré or Antonio Citterio.
Sopra: la villa ospita un’importante collezione di arte italiana contemporanea.
pezzi di un tempo e quelli di assoluta contempo-
The old time classics and the contemporary
raneità sono accomunati dall’idea del design
pieces all share the same conception of design,
come un confortevole, e silenzioso, contrappun-
understood as a comfortable and silent counter-
to, necessario a lasciar assumere il ruolo di prota-
point, necessary in order to leave the spotlight
gonista all’arte. E agli abitanti di casa.
on art, and on the inhabitants of the house.
On the previous pages: the living area occupies the all-glass upper level. Sofà designed by Francesco Binfaré, 2008. Above: the villa is home to an important Italian contemporary art collection.
PERSONAGGI / PEOPLE NANCY OLNICK - GIORGIO SPANU
a Nancy Olnick e Giorgio Spanu, in questa casa.
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Nelle pagine precedenti: la zona living occupa il livello più alto interamente vetrato. Il divano “Sofà” è stato progettato da Francesco Binfaré nel 2008.
IVANA PORFIRI OVUNQUE, SUL MARE / EVERYWHERE, ALL OVER THE SEA GUILTY ingegnere navale / naval architect: Arrabito Naval Architects progetto interni / interior design: Porfiristudio linee esterne / exterior lines: Porfiristudio camouflage esterno / exterior camouflage: Jeff Koons ingegnerizzazione camouflage / camouflage engineering: gP Service foto / photo: Andrea Ferrari
Le grandi barche costituiscono una storia a sé
Large boats are a chapter to themselves in the
nella multiforme epopea del design e il “Guilty”
multifaceted history of design, and within that his-
rappresenta, in seno a quella storia, un racconto
tory Guilty is a particularly special chapter. The
ancor più speciale.
beginning of this story can be traced down to
L’inizio di tutta questa vicenda può essere trovato
some project restrictions: there was a slip that had
in alcuni vincoli progettuali: esisteva un posto
to be used, but there was also a hull too long to fit
barca che doveva essere usato, ma esisteva anche
inside it and that for this reason had to be cut. This
uno scafo troppo lungo per esservi contenuto e
cut, as we will see, has not a merely functional
che, di conseguenza, andava tagliato. Questo
value but also a formal, and even symbolic one, we
taglio avrà, come vedremo, un valore non solo fun-
could say. The absolutely unique line deriving from
zionale, ma anche formale e persino, potremmo
it caused a number of important consequences
dire, simbolico. La linea che ne deriva, assoluta-
that can be analyzed by referring to the designer’s
Progettato da Ivana Porfiri e decorato per camouflage da Jeff Koons, lo yacht “Guilty”.
mente riconoscibile, porterà infatti con sé una serie
report: “There is no intermediate bow deck, the
di significative conseguenze da analizzare ripren-
one usually employed for the bridge, so there is
dendo la relazione della progettista: “Non esiste
only one main deck and the pilot house becomes
Nella pagina a destra Ivana Porfiri in un ritratto di Giovanni Malgarini.
più il ponte intermedio a prua, usualmente desti-
level with the stern hall. However, to place the
nato ad accogliere la plancia di comando, quindi il
pilot house so low, we had to work on visibility.
ponte principale di coperta diventa unico e la plan-
That is what led us to completely modify the
Guilty, a yacht designed by Ivana Porfiri with a camouflage décor by Jeff Koons.
cia è complanare al salone di poppa. Tuttavia, per
shape of the bow, rarely enjoyable in this type of
posizionare così in basso il ponte di comando,
boat. And this is how a very wide and open bow
bisognava lavorare sulla visibilità. Ecco allora la
came about, closer to one of a sailing boat,
decisione di modificare completamente la sago-
rarely employable. The upper deck can be
ma della prua, raramente godibile in questo tipo di
entirely dedicated to the ship owner with a bow
barche. Nasce una prua molto ampia e aperta, più
frontal terrace overlooking the cabin”.
simile a quella di una barca a vela, realmente utiliz-
Out of this sequence of brave interventions –
zabile. Il ponte superiore può infine essere intera-
not easy to understand for those not familiar
mente dedicato all’armatore con un terrazzo fron-
with boats and especially their design – comes
tale, a prua, che si apre sulla sua cabina”.
a totally unprecedented shape, capable of an
Da questa sequenza di coraggiose operazioni, di non
unusual combination of indoor and outdoor
facile comprensione per chi non abbia consuetudine
space. Inside reigns the white plaster on the
con le barche e in special modo con il loro disegno,
walls, a rather unusual feature in top range
28
PERSONAGGI / PEOPLE
Opposite page: Ivana Porfiri in a photo by Giovanni Malgarini.
Nelle pagine precedenti: tavolo da pranzo “Brasilia”, design Fernando e Humberto Campana, 2006.
32
PERSONAGGI / PEOPLE IVANA PORFIRI
A destra: nella lounge, divano “Boa” dei Fratelli Campana, 2002 e “Hex Mirror”, opera di Anish Kapoor, 2008. .
nasce una forma totalmente inedita che lega in
yachts, used as a backdrop for artworks (the
modo particolare gli spazi esterni agli spazi interni. In
ship owner is a famous collector) and for a few,
modo del tutto inusuale per un importante yacht,
highly selected design pieces, including the gold
all’interno regna il bianco dell’intonaco destinato a
Brasilia table and a large Boa sofa in blue velvet.
fare da sfondo alle opere d’arte (l’armatore è un
Another unusual feature is that the inside is
famoso collezionista) e a pochi, selezionatissimi,
invaded by natural light accentuated by the
pezzi di design, tra cui spiccano un tavolo “Brasilia” in
adoption of “dichroic glass in the lanterns; in this
®
Reflex oro e un grande sofà “Boa” in velluto blu.
way the zenith light pouring in takes on different
Altrettanto inusualmente all’interno regna la luce
colours according to the angle of incidence of
naturale con effetti accentuati dall’adozione “di
the sun rays on the glass surface, transform-
vetri dicroici nei lucernari, in modo che la luce zeni-
ing light into coloured illumination, ranging
tale entri filtrata e si colori diversamente, a seconda
from crimson, blue, to gold, in an elegant and
dell’incidenza dei raggi sulla superficie vetrata, tra-
anti-spectacular yet continuous sequence – in an
sformandosi in luce colorata, con una gamma che
active and lively manner”. The large use of glass
va dal porpora all’oro, passando per il blu, in una
dematerializes the interiors, with “the landscape
sequenza garbata e anti-spettacolare, ma conti-
replacing any decoration”. Art is the only excep-
nua: in maniera attiva, viva”. L’uso massiccio dei
tion, with very important site specific works:
vetri smaterializza gli interni, portando gli “scenari
David Shrigley draws on the bulkheads on the
del paesaggio circostante a sostituirsi alla decora-
cabin deck, Anish Kapoor presents a concave
zione”. Unica eccezione è l’arte, con importantissi-
disc made with reflecting hexagon on the main
mi opere site specific: David Shrigley disegna le
deck, and Martin Creed illuminates the
paratie del ponte delle cabine, Anish Kapoor pro-
shipowner deck with flashing lights.
pone, al ponte principale, un disco concavo realiz-
And to conclude the most spectacular, but
zato con esagoni specchianti e Martin Creed illumi-
please note, absolutely not gratuitous inter-
na di luce pulsante il ponte dell’armatore.
vention, by Jeff Koons. Tightly connected to
Infine, l’intervento più spettacolare, ma, si noti
the war ship camouflage history, Koons
bene, assolutamente non gratuito, anzi fortemen-
designs the huge and sharp-cornered outer
te legato alla storia navale per i camouflage delle
volumes. The outcome is striking. In Ivana
navi da guerra.
Porfiri’s words: “Guilty has provoked different
Jeff Koons disegna interamente gli enormi, spigo-
reactions, from rejection and scepticism to an
losi volumi esterni. Ne deriva un’immagine di for-
unconditioned praise, but only the people who
tissimo impatto. Dice ancora Ivana Porfiri: “Guilty
have actively participated in the entire process
ha provocato molte reazioni, dal rifiuto allo scetti-
are aware of the accuracy and effort needed
cismo, al plauso incondizionato, ma solo chi ha
to produce something unique without any
partecipato al processo realizzativo conosce la
available references. And know that doing it
serietà e la fatica necessarie a fare qualcosa di
makes sense!”.
On the previous pages, “Brasilia” dining table designed by Fernando and Humberto Campana, 2006. Here below, in the lounge the “Boa” sofa by the Campana brothers, 2002 and “Hex Mirror”, by Anish Kapoor, 2008.
unico, senza riferimenti a disposizione.
33
PERSONAGGI / PEOPLE IVANA PORFIRI
E soprattutto sa che farlo ha un senso!”.
ROGER FERRIS NEW CANAAN, CONNECTICUT COUNTRY ESTATE
design team: Roger Ferris & Partners LLC foto / photo: Paúl Rivera
Roger Ferris had the good fortune to do what all
architetti moderni contemporaneamente sogna-
modern architects dream of and, at the same
no e temono: mettere le mani su uno dei capola-
time, fear: to put his hands on one of Philip
vori di Philip Johnson. Nell’ampio parco che rac-
Johnson’s masterpieces. An art gallery, new hous-
chiude la Wiley House era necessario inserire una
ing space connected to the outdoor pool, and a
galleria d’arte, nuovi spazi abitativi collegati con
garage had to be integrated inside the great park
una piscina esterna e un garage. La galleria, inseri-
surrounding Wiley House. The gallery, located in a
ta in un fienile costruito sulle fondamenta di uno
barn built on the foundations of a precedent one,
precedente, è caratterizzata da una semplice
features a simple black pitched structure, in open
struttura nera a falde, volutamente in contrasto
contrast with the transparent quality of Johnson’s
con la trasparenza della casa progettata da
design; the new housing unit and the garage are
Johnson; la nuova residenza e il garage sono vice-
instead hidden inside the hill, their presence only
La Wiley House, progettata da Philip Johnson e ampliata da Roger Ferris.
versa celati nella collina e segnalati solo da robusti
signalled by solid reinforced concrete and stone
setti in cemento armato o in pietra che citano la
walls, echoing the Wiley House podium.
struttura basamentale della stessa Wiley House.
Roger Ferris and his partners tackled the extraor-
Nella pagina a destra: Roger Ferris in un ritratto di Nadia Amelie Witte.
Roger Ferris e i suoi soci affrontano lo straordi-
dinary assignment more like a Land Art operation
nario incarico piuttosto come una operazione di
rather than a pure architectural project. This
Land Art che non di architettura in senso stret-
approach produced a “place” in which the visi-
Wiley House, designed by Philip Johnson and extended by Roger Ferris.
to. Ne discende il progetto di un “luogo” ove il
tor has to move around to capture all the rela-
visitatore deve spostarsi per cogliere relazioni e
tions and connections: no viewpoint is the priv-
rapporti: nessuna vista può dirsi privilegiata e
ileged one, and only through movement can
Opposite page: Roger Ferris in a photo by Nadia Amelie Witte.
solo il movimento rende la dinamica complessi-
the complex dynamics of the project be sensed.
tà del progetto. In certo senso l’effetto finale è
In a way the final effect is similar to what
simile a quello voluto da Johnson stesso nella
Johnson himself aimed at in the property
tenuta che circonda la più celebre Glass House,
annexed to his more famous Glass House near-
non lontana di qui: una moltiplicazione di ele-
by: a multiplication of elements, each one with
menti ciascuno con un preciso ruolo, ciascuno
a precise role, and each one being isolated and
contemporaneamente isolato, ma anche legato
at the same time in connection with all the oth-
agli altri attraverso la relazione con il territorio.
ers thanks to the relation to the territory.
Infine, tornando alla Wiley House, bisogna notare
In conclusion, returning to Wiley House, we
come, sia nella teca sospesa disegnata da
must take notice of how in Johnson’s sus-
34
PERSONAGGI / PEOPLE
A Roger Ferris è toccata in sorte ciò che tutti gli
Nelle pagine precedenti: il living room della Wiley House con il divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000.
Johnson sia nella nuova abitazione semi-ipogea, i pochi arredi, isolati, assurgano a un valore simile a quello delle opere d’arte posate su basamenti marmorei.
Dall’alto: la residenza originale, la galleria d’arte ricavata in un fienile e, in basso, l’ampliamento semi-ipogeo con divano “Damier” di Francesco Binfaré, 2002.
On the previous pages: the Wiley House living room with the Flap sofa by Francesco BinfarĂŠ, 2000.
From the top: the original residence, the art gallery created in a barn, and below, the semiunderground extension with the Damier sofa by Francesco BinfarĂŠ, 2002.
pended glass case and in the new semi-hypogeal house, the very few furnishings are enhanced, just like the artworks resting on the marble stands.
MIGUEL CHEVALIER - RENATA SAPEY PARIGI / PARIS CASA CHEVALIER-SAPEY / CHEVALIER-SAPEY HOUSE progetto / design: Renata Sapey, Miguel Chevalier con / with Arik Levy e / and Patrick Blanc foto / photo: Renzo Chiesa
Vi sono case evidentemente progettate e poi vi
There are houses that clearly correspond to a
sono case in cui il progetto sfuma nella vita, in
design project and then there are houses
cui si dimentica la severità tecnica per affidarsi a
whose project melts into life, where technical
una sommatoria di segni, capace di restituire
severity is forgotten in favour of an ensemble of
complessità e stratificazioni. Così è per la casa di
signs – the only way to reflect complexity and
Renata Sapey e Miguel Chevalier. Ubicata, a
stratifications. And this is the case of Renata
Parigi, nella zona intensa e vitale di Place de la
Sapey and Miguel Chevalier’s house in Paris.
Bastille, ricavata da vecchio magazzino di elet-
Located in the vibrant and lively area of Place
trodomestici nascosto nella corte di un edificio
de la Bastille, inside an old warehouse for white
del XVIII secolo, la casa è un contenitore di pas-
goods, hidden in the courtyard of an 18th cen-
sioni. La passione per l’arte di Miguel, celebre
tury building, the house thrives with passions. The passion for art of Miguel, famous digital
Renata, coinvolta da sempre nella diffusione dei
artist, or the passion for design of Renata,
migliori pezzi del progetto contemporaneo. Il
always active in the diffusion of the best pieces
tutto è montato senza una rigida logica compo-
of contemporary design. Everything is put
sitiva, ma seguendo piuttosto l’intuizione di una
together without a fixed compositional order,
macchia di colore (il rosso intenso delle poltro-
but rather following the intuition of a dash of
ne di Marc Newson esalta il bianco del divano
colour (the intense red of Marc Newson’s arm-
Green wall designed by Patrick Blanc with the Campana Brothers armchair Corallo of 2004. Opposite page, a photo of Miguel Chevalier and Renata Sapey by Antoine Schenck.
“Flap” di Francesco Binfaré), cercando l’esplo-
chairs enhances Francesco Binfaré’s white Flap
sione di una “natura urbana” (il muro vegetale
sofa), or aiming for the explosion of an “urban
realizzato da Patrick Blanc pare un frammento
nature” (the green wall by Patrick Blanc looks
di foresta tropicale cui bene si addice il basso
like a fragment of a tropical forest, that pairs
tavolino “a diamante” di Arik Levy e soprattutto
perfectly with the “diamond” low table by Arik
la poltrona “Corallo” dei Fratelli Campana) o
Levy and especially with the Campana
40
PERSONAGGI / PEOPLE
artista digitale, e la passione per il design di Il muro vegetale progettato da Patrick Blanc con la poltrona “Corallo” dei Fratelli Campana, 2004. Nella pagina a destra, ritratto di Miguel Chevalier e Renata Sapey (foto di Antoine Schenck).
accettando la “fiamma artificiale” ricostruita
Brothers’ Corallo armchair), or even accepting
dallo stesso Arik Levy sulla parete della cucina.
Arik Levy’s “artificial flame” on the kitchen wall.
Ovunque troviamo le tracce del lavoro di Miguel
Traces of Miguel Chevalier’s work are every-
Chevalier, potenziate dall’altezza degli spazi,
where, empowered by the height of the space,
fino a sei metri e dalla luce che entra dalle ampie
up to six metres, and by the light coming in
vetrate. Persino i tappeti, disegnati per Tai Ping,
through the large windows. Even the carpets,
sono suoi. E, per finire, una linea azzurra,
designed for Tai Ping are his. And to conclude,
Nelle pagine precedenti e a sinistra: il living con un divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000, in pelle bianca, e poltrona “Cone” di Fernando e Humberto Campana, 1998. Nella pagina a destra, ancora una vista dell’esterno e dettaglio per l’opera d’arte ambientale concepita da Felice Varini.
44
PERSONAGGI / PEOPLE MIGUEL CHEVALIER - RENATA SAPEY
On the previous pages and on the left, the living room with Francesco Binfaré’s white leather Flap sofa, 2000, armchair Cone by Fernando e Humberto Campana, 1998. Page on the right, another external view and a detail of Felice Varini’s environmental work of art.
ceilings, captures the eye and connects, like a thread, episodes,
tracciata, per Renata e Miguel, l’artista svizzero Felice Varini.
objects and guests: a work by Swiss artist Felice Varini.
PERSONAGGI / PEOPLE MIGUEL CHEVALIER - RENATA SAPEY
an unpredictable light blue line unceasingly running on walls and
occhi e collegando, come un filo, gli episodi, gli oggetti, gli ospiti. L’ha
45
imprevedibile, corre dalle pareti ai soffitti, mai paga, catturando gli
GIACOMO MAIOLINI FRANCIACORTA CASA MAIOLINI / MAIOLINI HOUSE progetto / design: Roberto Falconi (Studio Associato Falconi) styling: Paola Moretti foto / photo: Andrea Ferrari
An old village on the gentle hills of Franciacorta:
esso un nucleo di costruzioni di impianto cin-
in it, a group of buildings with a 16th century
quecentesco, con pietra a vista e coppi sui
structure, exposed brickwork and tiled roof.
tetti. Nostalgia di un mondo che fu. Eppure,
Nostalgia for a long lost world. However, even
nel rispetto assoluto dei volumi architettonici
with complete respect for the architectural vol-
del passato, la vita contemporanea necessita-
umes of the past, contemporary life requires
va di un intervento interno rivoluzionario.
radical interventions in the interiors. An objec-
Questo, volutamente, viene effettuato in due
tive that was explicitly carried out in two phas-
tappe: innanzitutto si è dovuto liberare i volu-
es: first, the elimination of all the building addi-
mi di tutte le superfettazioni e di ogni decoro
tions to the volumes and of all “in style” deco-
“in stile”. Ne è risultato un ambiente “monasti-
rations. The result was an empty “monastic-
camente” vuoto, segnato dagli intonaci mate-
like” ambiance, with plasterwork, coloured in
Sopra: vista di dettaglio per uno dei nuclei che compongono la grande abitazione in Franciacorta. Nella pagina a destra, Giacomo Maiolini ritratto da Riccardo Ambrosio e Andrea Peroni.
rici, tinti grigio cemento, nero ardesia, bianco
cement gray, slate black, and optical white.
ottico. Con un inusitato “salto temporale” si è
Taking a remarkable “time leap” – and here we
così venuto a determinare, ed ecco il secondo
have reached the second phase – we stand in
step, lo sfondo perfetto per l’arte contempora-
front of the perfect backdrop for contempo-
nea, per il design più radicale e persino per la
rary art, for the most radical design and even
musica d’avanguardia. Arte, design e musica
the most avant-garde music. Art, design and
Above: detail of one of the units of the large Franciacorta mansion. Opposite page, Giacomo Maiolini, photographed by Riccardo Ambrosio and Andrea Peroni.
intesi come rottura delle aspettative sensoria-
music understood as a break from common
li, come continua sorpresa rivitalizzante, ma
sensorial expectations, as an ongoing revitaliz-
anche come comfort e funzionalità assoluta.
ing surprise, but also as an expression of total
Anziché i Madrigali di Monteverdi in quest’au-
comfort and functionality. Monteverdi’s madri-
lica struttura riecheggia ormai il pop rock di
gals are no more, and this noble structure now
Don Omar & Lucenzo; dove ti aspetteresti un
resounds with Don Omar & Lucenzo’s pop
armadione in legno di noce per la biancheria
rock; where you would expect a huge walnut
ricamata trovi, destinato ai dischi in vinile e ai
cupboard filled with laced linen, you find the
cd, uno straniante contenitore “Scrigno” dei
Campana Brothers’ estranging Scrigno storage
Fratelli Campana, rivestito con centinaia di
system containing records and CDs, covered
46
PERSONAGGI / PEOPLE
Un antico borgo nella dolce Franciacorta: in
®
frammenti di Reflex ; al posto dell’atteso tavo-
with Reflex® fragments; instead of a 19th centu-
lo ottocentesco con gambe a cipolla ecco,
ry table with carved legs, you are presented
come l’aveva immaginata Aldo Rossi, la sua
with Aldo Rossi’s vision of it, fixed in marble;
citazione bloccata nel marmo; per il relax non delicati sofà rivestiti con rose Sanderson, ma un nido a groviglio in velluto blu o divani ricoperti da pelli sfrangiate. Un intervento che può essere letto come perfetta applicazione delle complesse leggi della percezione: solo uno sfondo significativamente neutro può accettare, e valorizzare, la più forte delle provocazioni visive.
Nelle pagine precedenti: il salone voltato con camino cinquecentesco e divani “Flap”, 2000, e “Sofà Gran Khan”, 2008, entrambi disegnati da Francesco Binfaré. A destra: il contenitore su misura “Scrigno” dei Fratelli Campana, 2009, contiene una collezione di dischi in vinile. In basso, il piano inferiore, destinato alla musica d’avanguardia, con divano “Boa” dei Fratelli Campana, 2002, e contenitore “Paesaggi Italiani” design Massimo Morozzi, 1994.
On the previous pages: the vaulted hall with a 16th century fireplace and Francesco Binfaré’s Flap and Sofà Gran Khan sofas of 2000 and 2008.
no delicate sofas with Sanderson rose patterned upholstery, but a blue velvet tangle and comfy divans covered in frayed hides. An intervention that could be read as the perfect application of the complex rules of perception: only a significantly neutral back-
Above: the 2009 custom made Scrigno storage unit by the Campana Brothers, containing a vinyl record collection. Below, the floor below dedicated to avantgarde music with the 2002 Campana Brothers’ Boa sofa and 1994 storage Paesaggi Italiani, design Massimo Morozzi.
ground can accommodate and enhance the most striking visual provocations.
DAKIS JOANNOU ATENE / ATHENS NEW HOTEL (YES! HOTELS) progetto / project: Fernando e / and Humberto Campana foto / photo:
Andrés Otero
Il New Hotel di Atene in una visione notturna e, nella pagina a destra, ritratto di Dakis Joannou imprenditore e collezionista d’arte (foto di Ilias Anagnostopoulos).
52
PERSONAGGI / PEOPLE
A night view of Athen’s New Hotel. Opposite page: entrepreneur and art collector Dakis Joannou (photo by Ilias Anagnostopoulos).
L’estetica del riuso, appresa nelle vie di San
Can the aesthetics of recycling, mastered along
Paolo del Brasile, può essere adattata anche
the streets of São Paulo in Brazil, be adapted to
all’architettura? La lezione che Fernando e
architecture too? Fernando and Humberto
Humberto Campana ci hanno insegnato,
Campana reuse materials and symbols from
recuperando materiali e simboli dalla strada e
the street, mixing them in an autonomous and
miscelandoli in un modo assolutamente auto-
authentic way; but could this lesson be of any
nomo e autentico, può servire ad affrontare la
help for the redecoration of a late-Fifties hotel,
ristrutturazione di un albergo fine anni 50?
which is also far away from Brazil?
Per di più lontano dal Brasile?
The Campana Brothers, in their first true test
I Fratelli Campana, alla loro prima prova reale
with a space, managed to escape the common
con lo spazio, hanno evitato l’errore così
mistake that too many designers run into once
comune a molti designer che, raggiunta la
famous, that of getting involved in projects on
celebrità, vengono coinvolti in operazioni pro-
a different scale to which they usually work on.
gettuali a scala diversa dal loro specifico.
Dakis Joannou, the attentive and excessive
Invitati da Dakis Joannou, sensibile ed estre-
guiding force of Athens’ cultural scene, invited
mista animatore della vita ateniese, a ristrut-
the Campana Brothers to renovate the New
turare il New Hotel, non si improvvisano archi-
Hotel; the two designers did not act as
tetti, ma piuttosto fini conoscitori degli spazi
impromptu architects, but rather as refined
e dei materiali. La struttura architettonica,
space and material connoisseurs. The architec-
cioè le facciate, i corpi scala, i corridoi, la con-
tural structure – the façades, the staircases, the
figurazione delle stanze, rimarrà sostanzial-
layout of the rooms – remained basically
mente immutata, ma tutto verrà profonda-
untouched, but all the rest was radically
mente modificato dalla scelta di riusare i
changed, affected by the decision to reuse the
materiali che progressivamente venivano
materials that were gradually dismantled in the
smantellati. In pratica l’albergo si ricostruisce
process. The hotel rebuilt itself from its founda-
sulle sue fondamenta, trovando in se stesso la
tions, finding inside itself the raw material nec-
materia prima per sopravvivere e rinascere.
essary for its survival and return to life. So it
Non si tratta quindi di un’operazione di deco-
was not an operation of interior design. Rather
razione interna, tutt’altro. La definirei piutto-
the opposite. I would define it a philosophical
sto un’operazione filosofica: niente viene
operation: nothing was destroyed, everything
distrutto, ma tutto trasformato. I pezzi degli
transformed. The portions of dismantled old
Nelle pagine precedenti: la reception con poltrone “Leather Works” di Fernando e Humberto Campana, 2007. Nella pagina di destra, dall’alto in senso orario: disegnati dai Campana la poltrona “Grinza”, 2011, nella versione in pelle, e un contenitore “Brasilia”, 2011; la poltrona “Favela”, 2003; il divano “Topolone”, design Massimo Morozzi, 1991, con le lampade “Campana”, 2010, sempre di Fernando e Humberto Campana, e infine il tavolo “Cotto”, 2010. On the previous pages: the lobby with Fernando and Humberto Campana’s 2007 Leather Works armchairs.
56
PERSONAGGI / PEOPLE DAKIS JOANNOU
Page on the right, clockwise from the top: designed by Campana Brothers the 2011 leather version Grinza armchair, and a 2011 Brasilia storage unit; 2003 Favela armchair; 1991, Massimo Morozzi’s Topolone sofa with the 2010 Campana lamps, by Fernando and Humberto Campana and the 2010 Cotto table.
arredi obsoleti verranno inchiodati sugli esi-
furnishings were nailed onto the existing pillars,
stenti pilastri a formare trionfali colonne fun-
forming triumphal mushroom-like columns of
ghiformi di schienali e traversi e montanti
chair-backs and wooden beams. Art, as the
lignei. L’arte, ci ricordano i Fratelli, si costrui-
two brothers remind us, is created with ideas
sce attraverso le idee e non grazie a potenti
and not with powerful “financial means”.
“mezzi economici”. Viaggiare significa scopri-
Travelling means discovering new realities and
re realtà nuove e di conseguenza rinnovarsi
consequently renewing ourselves, teaching us
interiormente mediante la lezione della diffe-
the lesson of difference: the exact opposite to
renza: l’esatto contrario di quanto propugna-
what the great hotel chains preach; oblivious of
no le grandi catene alberghiere che, dimenti-
the otherness of places, those hotels offer the
che dell’alterità dei luoghi, offrono nel mondo
same interior design formula all around the
intero la stessa formula arredativa immagina-
world, envisioning this solution as a reassuring
ta come rassicurante per un cliente che è
feature for the client, nowadays only a tourist
ormai soltanto un turista e non più un viaggia-
and no longer a traveller. Fernando and
tore. Il messaggio di Fernando e Humberto
Humberto Campana, and Dakis Joannou’s
Campana e di Dakis Joannou è invece quello
message is, on the contrary, that of valuing the
della individualità degli episodi della vita.
uniqueness of the moments of life; that of the
Quello del valore, differente e quindi costrut-
different and therefore constructive value of
tivo, di ogni esperienza. In fondo come era
each experience. In the end just how it used to
una volta quando entrare in un albergo di
be a long time ago, when stepping into a hotel
Parigi era infinitamente diverso che sedersi
in Paris was completely different from sitting in
nella veranda di una pensione a Roma o cena-
a veranda in a Rome guesthouse, or dining in
re tra gli specchi dorati di un ristorante di
Budapest in a restaurant panelled with golden
Budapest. Ci volevano però gli “occhi nuovi”
mirrors. But to be reminded of this truth we
di qualcuno venuto dal “terzo mondo”, unita-
needed a “new pair of eyes ” of someone from
mente al coraggio di un imprenditore che ha
the “third world”, combined with the courage
ormai raggiunto la consapevolezza che porta
of an entrepreneur with that level of awareness
a osare, per ricordarci questa verità!
that allows us to be daring!
58
PERSONAGGI / PEOPLE DAKIS JOANNOU
In basso: una vista della lounge con le poltrone “Leather Works”, 2007, e il divano “Cipria”, 2009. A lato, la poltrona “Grinza”, 2011, nella versione in pelliccia ecologica e il tavolino “Brasilia”, 2006.
Nella pagina a destra: la sala da pranzo con in evidenza le grandi strutture lignee, costruite a partire dagli arredi e dalle finiture di scarto del vecchio hotel, che caratterizzano fortemente il progetto dei Fratelli Campana.
Below: view of the lounge with the 2007 Leather Works armchairs and the 2009 Cipria sofa. On the side, the 2011 Grinza armchair in eco-fur and the Brasilia low-table, 2006.
Opposite page: dining room with the distinguishing trait of the Campana Brothers’ project: the clearly visible large wooden structures made from the discarded furnishings and finishings of the old hotel.
CLAUDIO LAZZARINI - CARL PICKERING ROMA / ROME IN UN VILLINO DEL XX SECOLO / IN A 20TH CENTURY SMALL VILLA interior design: Luccichenti (1950 ca.) Lazzarini Pickering Architetti (2010) foto / photo: Giovanna Piemonti
Sopra: Roma, in una foto di Matteo Piazza il villino primi Novecento ristrutturato da Claudio Lazzarini e Carl Pickering, ritratti, nella pagina a destra, da Matteo Piazza sul divano “Sofà”.
60
PERSONAGGI / PEOPLE
Above, in a Matteo Piazza’s picture the early 20th century small villa in Rome restored by Claudio Lazzarini and Carl Pickering; opposite page, photo of the two architects by Matteo Piazza on the sofa Sofà.
La visione progettuale è cosa rara. Frutto di un
A project vision is something rare: the result
continuo aggiornamento estetico essa prece-
of a process of ongoing aesthetic updating,
de, di gran lunga, il cosiddetto gusto comune.
well ahead of the so called mainstream taste.
Lazzarini e Pickering, tra i più interessanti archi-
Lazzarini and Pickering, the most interesting
tetti italiani “in interni”, sono senz’altro dotati di
Italian interior designers, certainly have that
tale visione. Per di più hanno saputo costruire
vision. And they have been capable of creat-
occasioni significative per dimostralo, definen-
ing significant occasions to prove it, defining
do una particolare accezione di minimalismo
a particular meaning of minimalism, far from
che rifugge le componenti pauperistiche per
poverty of any kind, and instead focused on
lavorare sulla qualità dei materiali e sulla com-
the quality of materials and the complexity of
plessità delle sovrapposizioni. Basterebbe cita-
layering.
re la casa a Positano ove il minimal si sustanzia
house in Positano where minimalism is
di mediterraneità o la reinvenzione degli yacht
embodied in a Mediterranean essence, or the
Wally attraverso principi che evitano la citazio-
reinterpretation of the Wally yacht where
ne di interni “terrestri” per inventare un vero lin-
they avoided any reference to “land” interiors
guaggio “marino”.
in order to invent a “sea” code.
Posti recentemente di fronte all’incarico di
Recently faced with the task of restoring an
ristrutturare un villino inizi Novecento giunto a
early 20th century small villa, whose interiors
noi, per quanto concerne gli interni, non nella
were not original, but the result of a typical
sua versione originale, ma attraverso un inter-
Fifties requalification intervention, the two
vento di riqualificazione tipicamente anni 50,
architects decided not to revert to the origi-
decidono di non tornare alla situazione origina-
nal situation and then proceed with contem-
ria per poi procedere a un arredo contempora-
porary furnishings, but rather to understand
neo, ma piuttosto di comprendere e valorizza-
and enhance Luccichenti’s apparently dated
re le soluzioni, apparentemente datate, propo-
solutions. A uncommon and rather “danger-
ste da Luccichenti. Come dicevo un approccio
ous” approach, but for this reason much more
raro, in parte “pericoloso”, ma proprio per que-
interesting than a “correction” and a return to
sto assai più interessante che non una “bonifi-
purity. The Fifties upper class codes, those
ca” e un conseguente ritorno alla purezza. Il lin-
used by Luccichenti, translate into a dark, rich
guaggio dell’alta borghesia anni 50, come si
and somewhat anti-rational approach. Maybe
esprime in Luccichenti, è un linguaggio scuro,
even decadent. It offers a play on the pre-
It would suffice to mention the
ricco, in qualche misura anti-razionale, forse
ciousness of the materials, on the daring and
persino decadente. Gioca sulla preziosità della
varied combinations, on a mixture of intima-
materia, sugli accostamenti arditi e variati, su
cy and ostentation. Lazzarini and Pickering
un mix di intimità e atteggiamento ostentativo.
recall, underline, and accentuate all this when
Lazzarini e Pickering riprendono, sottolineano,
necessary (see the strong coloured ceilings,
accentuano ove necessario (vedi i soffitti tin-
the large On the Rocks sofas placed in the
teggiati in importanti cromie, vedi i grandi diva-
centre of the stage or the homage to Ponti
ni “On the Rocks” posizionati al centro della
with the Superleggera chairs around the
scena o la citazione pontiana nelle sedie
table). The lesson is clear: every style and
“Superleggera” attorno al tavolo). Chiara è la
every period have a message that can be
lezione che ne deriva: da ogni periodo stilistico
rediscovered. But there must be the capacity
può essere recuperato un messaggio, a condi-
to avoid the uniformity that trends seem to
zione che si sappia evitare l’uniformità che la
impose.
Nelle pagine precedenti e in queste: la zona giorno conserva e valorizza il precedente intervento di Luccichenti, risalente ai primi anni 50, integrandolo con spazialità e arredi contemporanei, vedi i divani “On the Rocks” disegnati da Francesco Binfaré nel 2004. On the previous pages and on these: the day area maintains and enhances Luccichenti’s early 1950s intervention, combining it with contemporary space distribution and furnishings including the 2004 Francesco Binfaré On the Rocks sofas.
65
PERSONAGGI / PEOPLE CLAUDIO LAZZARINI - CARL PICKERING
moda pare imporre.
ROLF SACHS LONDRA / LONDON CASA SACHS / SACHS HOUSE progetto / design: Rolf Sachs foto / photo: John Spinks
Dettaglio della casa londinese del celebre designer Rolf Sachs (foto rolf sachs fun c’tion). Nella pagina a destra: Rolf Sachs fotografato da Karl Gross. Detail of famous designer Rolf Sachs’ London house (photo rolf sachs fun c’tion).
66
PERSONAGGI / PEOPLE
Opposite page: Rolf Sachs photographed by Karl Gross.
Rolf Sachs è un designer anomalo capace di
Rolf Sachs is a one of a kind designer capable
praticare il furniture design parallelamente alle
of pairing furniture design with art installa-
installazioni d’arte. Sachs sa “mettere in scena”
tions. Sachs knows how to “stage” the objects
gli oggetti che disegna, capacità rara che gli
he designs, a rare quality given by his experi-
proviene dalle sofisticate scenografie teatrali
ence in the field of sophisticated set designs
realizzate nel tempo, ma accetta anche, con
he realized in the past; he is also a designer
curiosità quasi entomologica, di confrontarsi
that accepts relating to other designers’ work,
con oggetti disegnati da altri. Sedie, in partico-
prompted by an almost entomologic curiosity.
lare sedie. Le sedie, anonime o d’autore, inva-
Chairs, mainly chairs. Anonymous or designed
dono le case di Rolf. Le abitano prima degli
chairs invade Rolf’s houses. They inhabit the
abitanti, esprimendosi con le loro riconoscibili
space before the inhabitants do, expressing
fisiognomiche: il lucente acciaio di Ron Arad, il
their well-recognizable physiognomy: Ron
cartone pressato di Frank Gehry, le reti stirate
Arad’s shiny steel, Frank Gehry’s pressed card-
di Shiro Kuramata, i pointinism proustiani di
board, Shiro Kuramata’s expanded metal, and
Alessandro Mendini. Sachs concepisce le sue
Alessandro Mendini’s Proustian Pointillism.
case come una sommatoria estetica in cui il
Sachs conceives his homes as an aesthetic
comun denominatore non è mai lo stile, quan-
cluster where the common denominator is not
to piuttosto l’intensità espressa nei singoli pro-
style, but rather the intensity expressed by the
getti. Accostati per differenza, i pezzi della sua
single projects. Combined according to their
collezione sono anche “mediati” per differen-
differences, the pieces of his collection are
za, ad esempio, nella sua casa londinese, tra
sometimes “mediated” according to their dif-
Gehry e Arad troviamo la doppia slitta
ferences. In his house in London for example,
“Insepar-able”, da lui disegnata e qui usata
Gehry and Arad are separated by his double
come tavolino! Di un’icona, come la poltrona
sleigh Insepar-able, used as a low table! Of the
“Favela” dei Fratelli Campana, Rolf Sachs con-
Campana Brother’s iconic Favela armchair,
serva addirittura due versioni: l’originale con la
Rolf Sachs has two versions: the original, with
sua follia di legnetti di recupero e la sua com-
that frenzied mass of wood scraps and its
bustione, “Where There’s Smoke”, pezzo unico
burned version, entitled Where There’s Smoke,
realizzato nel 2004 da Martin Baas per la gal-
a one-off realized by Martin Baas in 2004 for
leria Moss di New York.
Moss Gallery in New York.
70
On these pages, images of Rolf Sachs’ house with some important pieces of his chair and armchair collection. Sachs’ Insepar-able sleigh-coffee table stands out.
PERSONAGGI / PEOPLE ROLF SACHS
In queste pagine: viste dell’abitazione di Rolf Sachs con in evidenza alcuni importanti pezzi della sua collezione di sedie e poltrone. Si noti il tavolino-slitta “Insepar-able” progettato dallo stesso Sachs.
On the previous pages, in the hall, the 2003 Fernando and Humberto Campana Favela armchair also in its 2004 burnt “replica” by Martin Baas, for the New York Moss gallery.
71
Nelle pagine precedenti: nella hall, la poltrona “Favela” di Fernando e Humberto Campana, 2003, viene “replicata” dalla sua combustione, operata da Martin Baas nel 2004 per il gallerista newyorkese Moss.
ENRICO IASCONE - CARLOTTA MENARINI ITALIA CENTRALE / CENTRAL ITALY IN UN PALAZZO D’EPOCA / IN A HISTORICAL PALACE progetto / design: Enrico Iascone, Carlotta Menarini (Studio Enrico Iascone Architetti) foto / photo: Emilio Tremolada
Nella pagina accanto: Enrico Iascone e Carlotta Menarini, ritratti da Paolo Panzera, hanno ristrutturato un importante palazzo d’epoca, destinato a ospitare numerose collezioni.
72
PERSONAGGI / PEOPLE
Opposite page: Enrico Iascone and Carlotta Menarini in a photo by Paolo Panzera. The couple restored an important historic building, destined to house numerous collections.
Nelle città storiche italiane l’architettura di interni si
In Italian historical cities, interior architecture often is
caratterizza sovente per l’intervento in importanti
about interventions on important historical palaces.
palazzi storici. Ciò richiede una duplice sensibilità:
And the latter require a double sensibility: on the
da un lato l’attenta capacità di recupero e restauro
one hand an attentive restoration and preservation
delle strutture e delle spazialità preesistenti, dall’al-
of the pre-existent structures and spaces, and on
tro la sicurezza necessaria per inserire in esse un
the other a sufficient level of confidence to insert
progetto che risponda alle attuali esigenze abitati-
inside the building a project corresponding to con-
ve. Programma apparentemente semplice, in real-
temporary living requirements. An apparently sim-
tà raramente applicato nella sua completezza.
ple task, that is only very rarely accomplished. Very
Sono infatti assai frequenti sia i casi di violenza pro-
often in fact it is a case of “violent” projects that
gettuale, che tendono a creare uno schizofrenico
tend to create a schizophrenic contrast between
contrasto tra il contenitore (palazzo) e il suo con-
the container (the palace) and its content; or con-
tenuto, quanto le operazioni di mimesi per cui il
versely, we have cases where the result aims to be
progetto si trasforma in scenografia, quasi ci si tro-
mimetic, that is when the project tends to stage
vasse a una recita in costume.
design, almost as if in a period play.
Iascone-Menarini fuggono, naturalmente, entrambe
Iascone-Manarini are naturally distant from these
le derive di cui sopra per proporre inizialmente
two extremes and present a philological restora-
un’operazione di recupero filologico delle strutture di
tion of an 18th century palace, paired with an inter-
un palazzo del XVIII secolo e quindi un intervento di
vention on the interiors – an elegant and sophisti-
interior, insieme garbato e sofisticato, basato su un
cated project based on a two-part project: the
duplice programma: gli arredi fissi vivono di conte-
fixed furnishings must be contextual, almost dis-
stualità, tendendo a dissolversi nella struttura, mentre
solving into the structure, while the “mobile” fur-
“gli arredi mobili” sono pezzi selezionati per la loro
nishings are to be selected pieces chosen for their
assoluta eccellenza. Che si tratti di arte o di design le
absolute uniqueness. Be it art or design, the choic-
scelte sono sempre singolarmente calibrate.
es are always carefully pondered.
Un ruolo fondamentale, spesso purtroppo dimen-
A crucial, but often neglected, role is played in this
ticato in questi contesti, ha infine “il vuoto”, consi-
context by the “void”, understood as an authentic
derato realmente uno “strumento di progetto”. Un
“design tool”. A void which is necessary to create
vuoto necessario a creare fluidità tra i pezzi, a valo-
fluidity amongst the pieces, to enhance the original
rizzare le originarie finiture, a trasformare l’arreda-
finishings, and to transform furniture into pure aes-
mento in puro piacere estetico.
thetic pleasure.
76
Nelle pagine precedenti: uno dei grandi saloni passanti svuotati e perfettamente restaurati. Divani “Sofà”, 2008, design Francesco Binfaré e, sopra al camino, un’opera di Tony Bevan. Nella pagina a sinistra, nella sequenza, la sala da pranzo con volta affrescata, un controcampo del salone con i divani “Sofà” e un salotto-biblioteca con il divano “H/F Tangeri” di Francesco Binfaré, 1994. A destra, “Flap” in pelle bianca, design Francesco Binfaré, 2000 e, a parete, un’opera di Yves Klein. On the previous pages: one of the perfectly renovated and completely emptied enfilade grand halls. Francesco Binfaré’s 2008 Sofà divans, and, on the fireplace, a work of Tony Bevan. On the left, in sequence, the dining room with the frescoed vault, a reverse view of the living room with “Sofà” sofas and the library-living room with Francesco Binfaré’s 1994 H/F Tangeri sofa. Opposite page, the white leather Flap sofa designed by Francesco Binfaré in 2000 and an Yves Klein work on the wall.
ALESSANDRO MENDINI CARRUBBIO IN VALPOLICELLA, VERONA BYBLOS ART HOTEL VILLA AMISTÀ progetto / design: Alessandro e / and Francesco Mendini, Atelier Mendini foto / photo: Henri del Olmo (courtesy of Byblos Art Hotel Villa Amistà)
Villa Amistà, located in Carrubbio Valpolicella,
di Verona, è stata sottoposta a un perfetto
not far from Verona, underwent a perfect con-
restauro conservativo, ma, qualora vi stiate
servative restoration. But if you are thinking of
immaginando di entrare in un’architettura cin-
stepping inside a 16th century architecture to
quecentesca che conseguentemente proponga
find a world “in style”, well you would be mistak-
un “mondo in stile”, vi sbagliate. Recuperate le
en. The perfect “period decor”, with its spaces,
spazialità, i decori in stucco, gli affreschi, i pavi-
stuccos, frescoes and Venetian flooring was
menti in seminato, in questo perfetto décor d’an-
duly preserved. But then Alessandro Mendini
tan è intervenuto Alessandro Mendini portando
intervened, introducing his conception of a
con sé la sua idea di una modernità ibrida, metic-
hybrid, crossbred modernity, where past and
ciata, ove il passato e il futuro si confrontano
present endlessly face one another; where
senza tregua, ove il colore si allontana dai toni
colour finds acid and strong palettes far from
Villa Amistà, di impianto cinquecentesco, trasformata in “hotel d’arte” da Alessandro Mendini, ritratto nella pagina a destra da Gitty Darugar (courtesy of Archivio Atelier Mendini).
controllati dell’intonaco e dello stucco, per espri-
the controlled tones of the stuccos and plaster
mersi con tinte acide, forti, ove la citazione stori-
on the walls; where the historical reference is
cistica è ammessa e il vero e il falso pongono
admitted but the authentic and the false raise
continui dubbi esistenziali, in un gioco che non
incessant existential questions, in an endless
dà tregua. Ne discende un’implacabile orgia ludi-
game. The outcome is an implacable and play-
ca che rende unica l’esperienza degli spazi inter-
ful orgy, providing a unique experience of the
Villa Amistà, a 16th century building transformed into an “art hotel” by Alessandro Mendini, on the opposite page in a photo by Gitty Darugar (courtesy of Atelier Mendini Archive).
ni. Divani rossi a spirale accolgono gli ospiti. False
interiors. Red spiral sofas to welcome the
cornici barocche dipinte di giallo o letti verniciati
guests; yellow false Baroque picture frames;
in tinte accese, con baldacchino su colonne a
four-poster beds with helical columns varnished
torciglione, si confrontano con i veri apparati sei-
in bright colours, all paired with authentic 16th
centeschi. Colorati mobili totemici si appoggiano
century furnishings; coloured totem-like furnish-
ad ancor più colorate decorazioni optical.
ings against even brighter optical decorations.
Gli anni 50, gli anni 60, gli anni 80 e i 90 e gli
The Fifties, the Sixties, the Eighties, the Nineties
’00 fino a oggi, fino a domani: tutto è presente
and the Two-thousands up to today, up to
e si sovrappone senza remore. L’arte “spunta”
tomorrow: everything is present and boldly clus-
nei luoghi più impensati: indimenticabile il fre-
tered. Art pops up in the most improbable
gio, in alto, nel salone principale, con le nude
places: a frieze high up in the main hall, with
“sentinelle” di Vanessa Beecroft.
Vanessa Beecroft’s nude “sentinels”. Memorable.
78
PERSONAGGI / PEOPLE
Villa Amistà, a Carrubbio in Valpolicella, alle porte
Nelle pagine precedenti, la lounge con, sull’antico pavimento in seminato, il divano da centro “Tatlin” di Mario Cananzi e Roberto Semprini, 1989, e, verso destra, le poltrone “Au” progettate da Setsu e Shinobu Ito nel 2003.
On the previous pages, the lounge with the 1989 Mario Cananzi and Roberto Semprini “Tatlin” central sofa on ancient Venetian flooring. To the right, the“Au” armchairs designed by Setsu and Shinobu Ito in 2003.
In queste pagine, ancora la lounge con, nelle antiche modanature, una importante sequenza fotografica di Vanessa Beecroft.
On these pages, another view of the lounge with an important photo sequence by Vanessa Beecroft up on the ancient frieze.
A PALAZZO AT THE PALACE
86
PAROLE / WORDS
Penta, tavolino / coffee table, design Massimo Morozzi, 1998; On the Rocks, divano / sofas, design Francesco Binfaré, 2004, in un appartamento di / in an apartment inside Palazzo Caracciolo - Piacenza, ristrutturato da / restored by Maurizio Mancini. foto / photo: Dario Fusaro
Qualora una cucina sia così grande da ospitare un bloc-
With a kitchen large enough to accommodate a
co in acciaio centrale e persino una chaise longue come
central steel island unit and a Kita Wink chaise
la “Wink” di Kita; qualora ovunque si incontrino pile di
longue, with piles of books on a Bruno Rainaldi
libri sullo scaffale “Ptolomeo” di Bruno Rainaldi; qualora
Ptolomeo bookshelf, and with a Francesco Binfaré
al centro del salone si trovi un divano “On the Rocks” di
On the Rocks sofa in the middle of the living room,
Francesco Binfaré apparirà chiaro di essere in una casa
you are obviously looking at an extraordinary house.
straordinaria, ma, se a questo si aggiunge un antico
But if to all that you add a plan with a classical
impianto a stanze passanti, porte settecentesche affre-
enfilade of rooms, 18th century doors with bucolic
scate con scene bucoliche e poi ancora maestosi cami-
frescoes, fireplaces and Venetian flooring, then you
ni e pavimenti in seminato, allora saremo sicuramente a
are definitely in Piacenza, in the 17th century Palazzo
Piacenza nel seicentesco Palazzo Caracciolo, attenta-
Caracciolo, carefully restored and skilfully furnished.
mente restaurato e arredato con garbata sapienza.
NELL’ANTICO CHIOSTRO IN THE ANCIENT CLOISTER Tatlin, divano da centro / central sofa, design Mario Cananzi e / and Roberto Semprini, 1989, nella lobby del / lobby in Kruisherenhotel Maastricht, Maastricht progettato da / designed by Henk Vos. foto / photo: Etienne van Sloun, Luk Boegly (courtesy of Kruisherenhotel Maastricht)
Siamo a Maastricht tra il 1440 e il 1459, grazie al nobile Egidius van Elderen, una chiesa e un chiostro vengono dedicati ai Cavalieri della Croce, gloriosi crociati dediti a opere di bene. Trasformate in un deposito di munizioni durante la Rivoluzione Francese, oggi, 570 anni dopo, quelle stesse mura vedono transitare ignari turisti. Nel 2005 Camille Oostwegel salva il complesso dall’incipiente rovina e lo trasforma in un hotel di design. In particolare la navata dell’antica chiesa ospita la lobby, la biblioteca e il bar. Le preziose vetrate illuminano oggi i pezzi contemporanei di Marc Newson, Piet Heyn Eeck, Philippe Starck nonché l’inconfondibile divano spiraliforme “Tatlin” di Cananzi e Semprini per Edra. In alto, negli affreschi recuperati, la storia di santa Gertrude, non a caso patrona dei viaggiatori. In Maastricht, between 1440 and 1459, the noble Egidius van Elderen dedicated a church and a cloister to the Order of the Holy Cross, glorious crusaders devoted to good deeds. Converted into a munitions storehouse during the French Revolution, today – 570 years later – those same walls welcome unaware tourists. In 2005 Camille Oostwegel saved the structure from incipient ruin and transformed it into a design hotel. The nave of the ancient church now includes the
88
PAROLE / WORDS
lobby, the library and the bar. The precious glass windows today enlighten the contemporary works by Marc Newson, Piet Heyn Eeck, and Philippe Starck, as well as the Tatlin spiral divan by Cananzi and Semprini for Edra. High up among the restored frescos, who should appear but St Gertrude, patron of travellers.
TRA ARTE E DESIGN BETWEEN ART AND DESIGN
90
PAROLE / WORDS
Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002, nel living di una casa vicino / in the living room of a house near, Parigi / Paris. Progetto / design e / and Interior Design by Nathalie Pasqua. foto / photo: Antoine Baralhe
Brutalità e tenerezza, riconoscibilità e deformazione:
Brutality and tenderness, recognisability and deforma-
le opere di Philippe Pasqua, artista francese, siano
tion: works by French artist Philippe Pasqua, whether
esse sculture, pitture o disegni, provocano reazioni
they be sculptures, paintings or drawings, they arouse
opposte. Da un lato la figuratività ci rassicura, dall’al-
opposite reactions. On the one hand we find the figu-
tro il dissolvimento che appare evidente a un
rative quality reassuring, but on the other the “under
secondo sguardo, “sotto l’epidermide”, ci inquieta e
the surface” dissolution that clearly appears at a sec-
riporta la figuratività, comunque perseguita da
ond glance proves disquieting, introducing Pasqua’s
Pasqua, al contemporaneo. Alla fine, in questa
figurative art into the contemporary. But in the end, in
immensa casa, ricca di opere dell’artista francese,
this immense home, rich of works of the French artist,
non è l’arte, ma il design, sia pur d’avanguardia, sia
it is not art, but – all be it avant-garde , and not homolo-
pur non omologato come la seduta “Boa” dei Fratelli
gated design, like the Campana Brothers’ Boa sofa –
Campana, a proporre delle certezze.
that introduces the certainties in the space.
PROGETTARE PER ABITARE DESIGNED TO LIVE IN Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel soggiorno di casa / in the living room of the house Lazzarini - Pickering, a Roma / in Rome arredata da / furnished by Lazzarini Pickering Architetti. foto / photo: Matteo Piazza
Per chi, da sempre, si occupa di progettare case bellissime destinate ad altri, a volte definire la propria casa può essere particolarmente complesso. Ecco allora che Claudio Lazzarini e Carl Pickering “adottano” uno spazio preesistente: un vero loft, in una zona romana assai centrale e da sempre abitata da creativi. Una mano di bianco ovunque e poi, semplicemente, una accurata selezione di pezzi, di artisti o di designer, a costruire quella “domesticità” che è fatta di scelte e che rende una casa diversa da qualsiasi altra. È giusto così: costruendo il proprio luogo non si tratta di affermare uno stile, ma di mostrare l’anima! It can be rather complex to define your own house when your job has always been designing beautiful houses for others. Claudio Lazzarini and Carl Pickering “adopted” a preexistent space: a real loft, in central Rome, in an area that has always been home
92
PAROLE / WORDS
to the creative community. An overall coat of white and then an accurate selection of pieces, by artists or designers, to build that “domestic” dimension based on choices that make one house different from another. And that’s how it should be: building your own place is not a matter of style, but of soul!
ROSSO RED
94
PAROLE / WORDS
H/F Tangeri Bed, letto / bed, design Francesco Binfaré, 1998; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000. Progetto / design Monica Lattuada, Piero Gilardino (Studio Map); Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta
In un importante appartamento milanese, ricco di
In an important Milanese apartment, rich with
segni di cornici, camini, paraste marmoree si deci-
frame marks, fireplaces, and marble pilasters, a
de di osare il “grande colore”: ecco che il salone non
daring “grand colour” was chosen. Not dulled by
è affatto banalizzato da un serena tinta avorio, ma
tranquil ivory tones, the hall is on the contrary
anzi esaltato da un rosso importante, acceso. Al
exalted by an important bright red. At the centre
centro dell’immenso spazio vuoto, sullo sfondato di
of the immense void, against the recess of a huge
un camino di proporzioni inusitate, si fronteggiano
fireplace, there is the dynamic face to face of the
dinamicamente due divani “Flap”. Su una parete
two Flap sofas. The scene is completed with a
una tela, immensa, misteriosa, inquietante (di
huge, mysterious and disquieting canvas (by
Raymundo Sesma), completa la scenografia.
Raymundo Sesma) on one of the walls.
PAPERCLIP HOUSE On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, nel living della / in the living of “Paperclip House”, Madrid, progettata da / designed by Javier Bernalte, José Luis León (Bernalte León y Asociados). foto / photo: Mads Mogensen, produzione / production: Martina Hunglinger
Nessuno stacco tra luoghi della vita e luoghi del lavoro in questa villa madrilena che fa della continuità la sua cifra stilistica. Avvolta su se stessa, essa cela una piscina e un piccolo patio e utilizza un insolito rivestimento continuo in rame che, all’interno, diviene legno. La pelle lignea e la pelle metallica, sostanzialmente ininterrotte, trovano alcuni punti di contatto, e creano un effetto estremamente tattile. Dall’esterno verso l’interno, più che visioni dirette, giunge solo una luce lattiginosa, filtrata dagli spessi u-glass opalini. Ne deriva uno spazio volutamente introverso ove le materie della costruzione dell’architettura – legno, cemento, vetro – si valorizzano, così come le materie degli arredi, vedi il rosso rivestimento dei divani “On the Rocks” di Francesco Binfaré. L’atmosfera che ne risulta è particolarmente intima. No interruptions between leisure and work spaces in this Madrilenian villa whose stylistic cipher is continuity. Wrapped up around itself, it hides a pool and a small patio, and presents an unusual continuous copper covering that in the interior transforms into wood. The uninterrupted wooden and metal coverings sometimes meet, creating an extremely tactile effect. From the outside to the inside comes no direct vision but only a milky light, filtered by thick
96
PAROLE / WORDS
opaline u-glass. The outcome is a deliberately introverted space, where the architectural building materials – wood, cement, glass – are enhanced, and so are the furnishings, as for example the red covering on Francesco Binfaré’s On the Rocks sofas. The atmosphere is very intimate.
FOURRURE
98
PAROLE / WORDS
Leather Works Fur White, poltrona, pezzo unico / armchair, unique piece, design Fernando e / and Humberto Campana, 2008 in uno chalet / in a chalet progettato da / designed by Alexandra de Pfyffer (AdP-decoration) foto / photo: Nicolas Tosi (Elle Decoration/Scoop)
Nello chalet montano arredato da Alexandra de
In the mountain chalet in Gstaad with Alexandra de
Pfyffer ogni cosa deve divenire così “particolare” che
Pfyffer’s interior design, everything must be so
persino la poltrona dei Fratelli Campana, “Leather
“unique” that even the Campana Brothers’ Leather
Works”, già di per sé, nella sua versione “di serie”, ben
Works armchair, already rather unusual in its standard
lontana dalle consuetudini, dovrà trasformarsi in un
version, had to be transformed into a one-off piece,
pezzo unico, rivestito con pellicce ecologiche. Così si
upholstered with ecological furs. In this version it
staccherà dall’elegante armonia dell’acciaio spazzo-
stands out against the harmony of the brushed steel,
lato, del legno di abete, della pelle nera e della flanella
fir wood, black leather and gray flannel. And this is
grigia. Così giungeremo ancor più a leggerne l’intrin-
how we can truly appreciate its intrinsic wildness and
seca animalità e il voluto primitivismo.
deliberate primitivism.
SOTTO GLI AFFRESCHI UNDER THE FRESCOES Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Topolone, divano / sofa, design Massimo Morozzi, 1991; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000, Bergamo Alta, nel living di casa Baio / in the living of Baio house; Interior Design Carlo Baio. foto / photo: Ezio Manciucca
Bergamo alta è, nella frenesia lombarda, un’isola di quiete: antiche chiese, acciottolato a terra, nobili palazzi. In uno di questi, di impianto cinquecentesco, ma ultimato nel 1700, sotto le alte volte affrescate, sugli antichi pavimenti in seminato l’interior designer Carlo Baio ha distribuito il comfort contemporaneo di Edra: l’articolazione del “Flap”, ma soprattutto la morbida massa dei divani “Topolone”, disegnati da Massimo Morozzi nel 1991 come ludica rivisitazione di quei sofà che “arredavano” i fumetti di Topolino. In chaotic Lombardy, Bergamo Alta is an island of tranquillity: ancient churches, cobblestones along the streets, noble palaces. In one of these – a 16th century structure finished in the 18th century – with frescoed vaults and vene-
100
PAROLE / WORDS
tian floors, the interior designer Carlo Baio disseminated Edra’s contemporary comfort: the composite Flap, but also the soft mass of the Topolone sofas, designed by Massimo Morozzi in 1991, a playful revisitation of the sofas seen in the Mickey Mouse comics.
DALL’ALTO FROM ABOVE
102
PAROLE / WORDS
Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Jenette, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2005; Sfatto, divano / sofa design Francesco Binfaré, 2011; Cipria, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2012, nella / in the Presidential Suite Boscolo Milano / Milan, progettato da / designed by: Italo Rota. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Emilio Tremolada
Milano è una città che andrebbe guardata dall’alto.
Milan is a city that should be looked at from above.
Allora, dalla grigia uniformità del tessuto urbano, spun-
From this perspective the gray urban uniformity
terebbero con chiarezza tripudi di giardini segreti e ter-
would reveal a triumph of secret gardens and ter-
razze fiorite, guglie e cupole, statue e rilievi. Ma ciò non
races in bloom, spires, statues and reliefs. But such a
è dato a molti. Il “guardare dall’alto” è una caratteristica
view is not for everyone. The view from “up above”
rara, giustamente valorizzata in quest’appartamento
is rather rare, and duly enhanced in this apartment
che fa dell’esterno la sua vera “scena”. Il paesaggio
whose true “core” is outside. The urban landscape is
urbano entra ovunque in gioco dialogando con gli
engaged in a dialogue with designer furnishings,
arredi d’autore, come la poltrona “Cipria” e il divano
such as the armchair Cipria and the Sfatto sofa or the
“Sfatto” o la grande lampada “Hope”, posizionati, non
large Hope lamp placed, of course, in front of the
a caso, rigorosamente di fronte alle finestre.
windows.
CACTUS ROCK Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel soggiorno di una villa a Cannes / in the living room of a villa in Cannes. Interior Design: Klaus Hoflehner, Elisabeth Daurer (Wohnen by Hoflener) foto / photo: Erwin Wimmer
Sulla collina che sormonta Cannes, celebre per le sue pareti rocciose a strapiombo abitate dai cactus, ma poco sotto in realtà fioriscono i limoni e si trovano palme rigogliose, si articolano i volumi modernisti di un’architettura anni 70 ricca di vetrate. La villa è stata interamente ridisegnata all’interno giocando una forte carta mimetica per i pavimenti che riprendono il colore della roccia sovrastante. Una parete in pietra, a interrompere il vetro, ospita un minimale camino, fronteggiato da immensi divani “Sofà” di Francesco Binfaré. L’arredo, volutamente sobrio, si illumina di tracce dorate nelle opere d’arte e in certi pezzi in serie limitata e, improvvisamente, stupisce con sculture di animali posizionate in modo strategico. On the hill overlooking Cannes, famous for its sheer rocky slopes covered in cacti and, a little below, in blooming lemon trees and luxuriant palms, there are the Modernist volumes of a 1970s architecture with many glass windows. The villa was totally redesigned on the inside, on the notes of a mimetic style with the floors that recall the colour of the rocks above. The stone wall, interrupting the windows, contains a minimalistic fire-
104
PAROLE / WORDS
place, opposite which are huge Sofà sofas by Francesco Binfaré. The interior design, deliberately sober, is brightened with traces of gold in the artworks, with some limited edition pieces and, suddenly, here and there appear animal sculptures strategically placed around the house.
MADRID
106
PAROLE / WORDS
Corallo, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2004; nell’ingresso di casa / in the hall of Alía house, Madrid, progettata da / designed by Tomás Alía. foto / photo: Manolo Yllera
Interior designer di punta sulla scena madrilena e
Leading interior designer on the Madrilenian and
internazionale, Tomás Alía concepisce la sua casa
international scene, Tomás Alía conceives his house as
come una collezione di pezzi, d’arte o di design, di
a collection of art or design pieces, that must be top
grande livello, ma soprattutto dotati di qualità affet-
range, but above all must have a sentimental quality.
tive. Oggetti del cuore, scelti in base a una precisa
Objects of the heart, chosen following a specific
pulsione, dalla “Coconut Chair” di George Nelson
impulse, from George Nelson’s Coconut Chair to the
alla poltrona “Corallo” dei Fratelli Campana.
Corallo armchair by the Campana Brothers.
RICEVERE TO WELCOME Angels, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 1996, nel soggiorno di una casa milanese / in the living room of a milanese house. foto / photo: Matteo Piazza
In questo appartamento della Milano alto borghese un tempo abitava un celebre editore. L'atmosfera è rimasta la stessa, le grandi boiserie si riempiono di volumi, gli spazi si articolano per il relax proprio e dei molti amici. Il ricevere è in fondo un altro aspetto dell’abitare o meglio la cultura dell’abitare è indispensabile alla cultura del ricevere. I due grandi divani “Angels”, ideati da Francesco Binfaré proprio per una collocazione dinamica nello spazio, si aprono qui ad inquadrare un particolarissimo mobile bar in specchio, un tempo indispensabile per il rito dei “cocktails” e che oggi contiene una collezione di coloratissimi bicchieri di Murano. L’antico camino, i molti quadri, l'installazione luminosa "Wall Piercing" di Ron Gilad e le poltrone di famiglia completano il ritratto e invitano alla conversazione. In this upper middle class flat in Milan once lived a famous editor. The atmosphere has remained unchanged, the large boiserie is filled with volumes, and the spaces are ready for the owner and his many friends to relax. Informal receptions at home with your friends are really one of the many aspects of home living. Better said, home living awareness is essential to proper reception know-how. The two large Angles divans, designed by Francesco Binfaré
108
PAROLE / WORDS
for a dynamic conception of space, here frame a unique mirrored bar cabinet, once a must have for the “drinks” ritual, and today home to a collection of colourful Murano glasses. The old fireplace, the many paintings, the family armchairs complete the set, inviting to sit down for a chat.
SIVIGLIA SEVILLE
110
PAROLE / WORDS
Tatlin, divano / sofa, design Mario Cananzi e / and Roberto Semprini, 1989; Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Getsuen, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Aster Papposus, seduta / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2006, nel foyer dell’ / in the lobby of the Hotel Gran Meliá Colón, Siviglia / Seville restaurato da / restored by Álvaro Sans con / with Chus Manzanares e / and Agustín Díaz Giner. foto / photo: courtesy of Gran Meliá Colón
Un luogo di memoria, come l’Hotel Gran Meliá Colón a
A place rich with memories, like the Hotel Gran Meliá
Siviglia, legato per 80 anni alla passione della corrida, è
Colón in Seville, for eighty years tied to the love for the
stato integralmente riprogettato. L’architettura, fortu-
corrida, has been entirely redesigned. The fortunately
natamente vincolata nel suo delirio “barocco” risalente
listed architecture, with its 1929 “Baroque” fever, is
al 1929, rivive in inediti accostamenti di interni come il
brought back to life with unprecedented juxtapositions,
grande divano da centro “polipo-forme” (“Aster
such as the large octopus-like sofa (Aster Papposus by
Papposus” di Fernando e Humberto Campana) posi-
Fernando and Humberto Campana), placed exactly
zionato esattamente sotto la iper-decorata cupola
under the hyper-decorated “Modernist” dome, a great-
“modernista”, a ricordarci, con somma ironia, riti
ly ironic reminder of social rituals that no longer exist. All
sociali ormai scomparsi. Tutt’attorno sedute singole,
around single chairs in the shape of flowers (Masanori
a forma di fiore (le “Rose Chair” di Masanori Umeda)!
Umeda’s Rose Chairs)! On the upper floors, the door to
Saliti poi ai piani, la porta di ciascuna camera ci pro-
each room welcomes us with different fragments of the
porrà un diverso frammento della grande pittura
grand Spanish painting, from Goya to El Greco, from
spagnola da Goya a El Greco, da Velázquez a Murillo.
Velázquez to Murillo.
PENTHOUSE Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, nella / in a Penthouse, Tel Aviv, progettata da / designed by Irma Orenstein. foto / photo: Geron Amit
Il minimalismo progettuale, ormai è chiaro, richiede un’attenzione alla composizione e ai dettagli costruttivi decuplicata rispetto a un tradizionale lavoro di architettura degli interni “in stile”. Infatti ogni elemento sarà sempre perfettamente visibile e peserà in modo significativo sull’insieme. Irma Orenstein ha fatto di questo principio la sua filosofia progettuale, come ben dimostra questa Penthouse che sovrasta Tel Aviv. Continuità di linee e di spazi nonché grande attenzione alla luce, sia naturale che artificiale, ne sono le caratteristiche. Il ricercato “silenzio” si accende per l’imperdibile vista sulla città e sul mare (sottolineata dall’adozione di speciali serramenti che consentono “angoli trasparenti”) e grazie all’inserimento di pochi arredi, ulteriormente valorizzati dal vuoto circostante. Minimalism, as we all know by now, requires the uttermost attention to composition and to constructive details, compared to a project of traditional “in style” interiors. In fact each element will always be perfectly visible, significantly affecting the whole system. Irma Orenstein has made this principle her own project philosophy, as perfectly demonstrated in this Penthouse overlooking Tel Aviv. Continuous lines and spaces, and great attention to light, both
112
PAROLE / WORDS
natural and artificial, are the main features. The sought after “silence” is enlivened by the unique view of the city and the sea (underlined by the use of special fixtures allowing “transparent corners”) and by the insertion of very few furnishings, further enhanced by the void surrounding them.
BIANCO & NERO BLACK & WHITE
114
PAROLE / WORDS
Sherazade, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008; Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel living di casa / living room of house Scibetta, Roma / Rome progettata da / designed by Luca Braguglia, Manuela Esposito, Elena D’Angelo (lucabragugliastudio) foto / photo: Adriano Brusaferri (courtesy of Bravacasa)
Il ricorso all’optical bianco e nero trasforma questo
The optical black&white transforms this pleas-
abitabilissimo appartamento romano in un’opera
ant apartment in Rome into an abstract art-
astratta. In particolare, l’effetto è dovuto al “par-
work. The effect is given by the traditional her-
quet” posato tradizionalmente a spina di pesce,
ringbone “parquet” flooring pattern that, sur-
ma che, in modo del tutto imprevedibile, è in real-
prisingly, is actually made of black and white
tà realizzato in ceramica, bianca o nera. Nella con-
ceramic. Only one exception is allowed in the
tinuità e nel rigore degli ambienti si accende poi un
continuity and the rigour of the space: a flash
lampo fucsia, una sola eccezione è concessa: è il
of fuchsia on the Sherazade sofa, that at the
divano “Sherazade” che propone, al centro dello
centre of the space offers a new interpretation
spazio, un modo nuovo di vivere la convivialità.
of conviviality.
IN UNA SCUOLA VITTORIANA IN A VICTORIAN SCHOOL Cipria, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2009, nel living di una casa a Londra / in the living room of a London house, progettata da / designd by Melanie Rademacher (Mena Interiors). foto / photo: Tom Mannion
Il contesto straniante, ma che consentiva altezze e spazi inusitati per una normale abitazione, e un’importante collezione d’arte sono le chiavi di volta di questo colto progetto londinese. Non solo una casa quindi, ma anche un galleria. Pezzi straordinari come una scultura di Antony Gormely, che misura più di due metri, o una testa di Tony Cragg, non potevano sicuramente confrontarsi con esili e indifferenti arredi: di certo non è tale il divano “Cipria” dei Fratelli Campana rivestito in multicromatiche pellicce ecologiche e posto sotto un’opera di Anish Kapoor. Solo grazie a questo tipo di scelte il bilanciamento tra arte e vita rimane possibile: “Doveva essere – dice la progettista – una casa con molta arte e non una galleria d’arte che contiene dei divani”. An estranging context, but allowing extraordinary heights and spaces for a normal home, combined with an important art collection are the key elements of this cultured London project. A home but also a gallery. Extraordinary pieces such as a large sculpture by Antony Gormely or a head by Tony Cragg definitely could not have related to flimsy and ordinary
116
PAROLE / WORDS
furniture: and this is certainly not the case of the Cipria sofa by the Campana Brothers, covered in muticolour ecologic furs (under a work by Anish Kapoor). Only by means of this kind of choices can be there a balance between art and life: “It should be a home with a lot of art in it, not an art gallery with sofas in it”.
ARCADIA 85’
118
PAROLE / WORDS
Scrigno, contenitore / storage unit, design Fernando e / and Humberto Campana, 2009, nella cabina armatoriale dello / in the shipowner’s cabin in the yacht Arcadia 85’, progettato da / designed by Francesco Guida (Guida Engineering + Design). foto / photo: courtesy of ArcadiaYachts
La sensibilità ambientale si è fortunatamente diffusa anche in settori quali quello
Luckily ecological awareness has reached the shipbuilding industry. If you
della cantieristica navale. Se vi capitasse di incrociare uno yacht che procede in un
should ever encounter a yacht sailing in almost complete silence, it could be
silenzio quasi assoluto potrebbe essere un Arcadia, mezzo dotato di sistemi di pro-
an Arcadia, featuring hybrid propulsion with electrical motorization. Or if in
pulsione ibrida e quindi anche di motorizzazione elettrica. O se in un porto uno yacht
a port you saw a yacht not producing vibrations or gas oil fumes, it also could
non producesse le vibrazioni e i fumi del gasolio potrebbe nuovamente essere un
be an Arcadia, using solar panels integrated in the superstructure glass
Arcadia che sfrutta per auto-alimentarsi i pannelli solari integrati nei vetri della sovra-
panes, for self-supplied energy. A more attentive form of tourism does not
struttura. Un turismo più cosciente non rinuncia tuttavia all’eleganza del progetto. In
mean giving up the elegance of the project, that in this case appears in the
questo caso un’eleganza severa, come ben si evince dal disegno della carena di deri-
austere elegance of the military-style hull, which is a far cry from the stereo-
vazione militare, che rifiuta gli stereotipi dello styling navale più appariscente.
types of the most flashy shipbuilding styling trends. Inside a minimal
All’interno un approccio minimale si accende di dettagli unici come il grande conte-
approach is enlivened by unique details, like the large Scrigno storage unit in
nitore “Scrigno” nella cabina dell’armatore.
the shipowner’s cabin.
VIVERE IL PAESAGGIO LIVING THE LANDSCAPE Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002 in un appartamento a / in a flat in, Lugano, progetto architettonico / architectural design Maurus Frei; Interior design: Dilmos. foto / photo: Helenio Barbetta
A partire dalla vista, spettacolare, sul lago di Lugano, Maurus Frei ha costruito un edificio “estroverso”. Il paesaggio entra in casa dalle grandi vetrate ed è, grazie alla mutevolezza del lago, il primo artefice dell’arredamento. Inoltre la particolare configurazione planimetrica consente di percepire, dal centro, tutti gli spazi della casa. A questo punto il grande appartamento andava semplicemente “accessoriato” e questo ruolo è stato lasciato all’arte e al design d’avanguardia. Le sofisticate scelte compiute in entrambi gli ambiti dimostrano che è ancora possibile un dialogo tra le due discipline. Starting from the breathtaking view of Lake Lugano, Maurus Frei has designed an extroverted building. The landscape enters through the large windows and becomes, thanks to the variability of the lake, the first component of the interiors. In addition, the particular plan allows us to detect all
120
PAROLE / WORDS
the spaces of the house from its centre. From here on the big flat only had to be “accessorized” and this task was assigned to art and avant-garde design. The sophisticated choices made in both fields prove that a dialogue between the two disciplines is still possible.
ROSE ROSSE RED ROSES
122
PAROLE / WORDS
Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990, negli uffici / in the offices Damilano Group, progettati da / designed by Duilio Damilano (Damilanostudio Architects). foto / photo: Andrea Martiradonna
“Rose Chair” è indubbiamente un oggetto iconico,
Rose chair is without doubt an iconic object, in which
in cui la citazione del fiore si trasforma in un ventre
the shape of a flower transforms into a welcoming and
ospitale ed erotico. Ripetendolo n volte si ottiene un
erotic womb. By incessant repetition, an estranging
effetto straniante e cinematografico: che perso-
and cinematographic effect is achieved: what charac-
naggi sono attesi in questo emiciclo di rose? Di cosa
ters are awaited in this hemicycle of roses? What will
discuteranno? Come saranno vestiti? Da dove ver-
they talk about? How will they dress? Where will they
ranno e dove andranno? Duilio Damilano utilizza il
come from and where will they go? Duilio Damilano
design di Masanori Umeda per rendere evocativa, e
uses Masanori Umeda’s design to make architecture
misteriosa, l’architettura.
evocative and mysterious.
NELLA CAMPAGNA IN THE COUNTRYSIDE Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Corbeille, divano e poltrona / sofa and armchair, design Francesco Binfaré, 2006; Leather Works, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2007, nel living di una casa progettata da / in the living room of a house designed by Aleandro Orsini e / and Sonia Calvelli (ARCH. DOC). foto / photo: Emilio Tremolada
Agli inizi del Novecento le residenze di villeggiatura, per quanto relativamente vicine alla città, assumevano toni fiabeschi. Circondata da un parco romantico, con alberi secolari, dotata di torretta e verdi persiane, questa grande casa marchigiana riecheggia quello spirito. Ma se l’architettura si pone ancora ai confini della visione onirica, come potrà comportarsi oggi l’arredo per restituire una sensazione di straniamento dalla quotidianità? Rifuggendo un concetto di continuità stilistica, che avrebbe visto l’adozione di pezzi di antiquariato, si è deciso qui di entrare in una dinamica di “frizione visiva” con il contesto grazie alla sofisticata pelle delle sedute “Leather Works”, alla superficie specchiante e curva di “Paesaggi Italiani”, all’ironia “egizia” delle sedie “Mummy”. At the beginning of the 20th century, holiday houses, although quite close to the city, took on fairy-like atmospheres. Surrounded by a Romantic park, with centuries-old trees, this large house in the Marche Region with a small tower and green shutters recalls that spirit. But if nowadays the architecture still appears on the edge of a dream-like vision, how should furnishings be to newly express a sense of estrangement from everyday life? Eschewing the
124
PAROLE / WORDS
concept of stylistic continuity, that would have meant using antique furniture, this house was introduced to a “visual friction” dynamics with its context, by means of the sophisticated leather on Leather Works, the reflecting curved surface of Paesaggi Italiani, and the Egyptian irony of the Mummy chairs.
TAGOMAGO
126
PAROLE / WORDS
Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002; Jenette, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2005, nella villa sull’isola di / villa on the Island of Tagomago, Baleari / Balearic Islands progettata da / designed by Kühn & Partner. foto / photo: Kühn & Partner
Tagomago è un’isola, brulla e frastagliata, distante
Tagomago is a barren and jagged island, “a long-
“una lunga nuotata” (900 metri) da Ibiza. Su di
swim away” (900 m) from Ibiza. On it are only an
essa troviamo soltanto il vecchio faro e un’artico-
old lighthouse and a composite Modernist villa.
lata villa modernista: bianca. Gli interni, segnati da
The dazzling white interiors feature a continuous
un pavimento continuo in pietra adatto ad assor-
stone floor, capable of absorbing the strong sun-
bire l’intensa luce solare che proviene dalle grandi
light coming in through the large glass windows.
vetrate, sono anch’essi di un candore abbacinante.
The furniture – white, like the many Jenette
Agli arredi, bianchi come le numerose sedie
chairs, or red (the only colour to be admitted)
“Jenette” o rossi (unico colore consentito) come i
like the Damier sofa – has the task of welcoming
divani “Damier”, è affidato il compito di rinfranca-
the guests after a long day at the seaside.
re gli ospiti dopo le lunghe giornate marine.
CHRISTIAN POTTGIESSER NEI PRESSI DI PARIGI / NEAR PARIS VILLA IN CAMPAGNA / COUNTRYSIDE VILLA progetto / design: Christian Pottgiesser (architecturespossibles) foto / photo: George Dupin
Cinque esili torri emergono da uno zoccolo semi-ipogeo nella villa progettata, alle porte di Parigi, dall’architetto Christian Pottgiesser, ritratto, nella pagina a destra, da Pascale Pottgiesser.
130
PERSONAGGI / PEOPLE
Five slim towers emerging from the semi-underground base of the villa just outside Paris designed by architect Pottgiesser. Opposite page, a photo of Christian Pottgiesser by Pascale Pottgiesser.
Ci sono delle occasioni in cui l’architettura riesce
On some occasions architecture is still capable
ancora a farsi paesaggio. Un tempo, in realtà, ciò
of becoming landscape. Something that used
si verificava frequentemente. Oggi invece i pro-
to happen quite frequently in the past, in fact.
gettisti preferiscono trasformare l’architettura in
Nowadays instead architects prefer transform-
un magniloquente autoritratto, più o meno vir-
ing architecture into a more or less virtuous
tuoso. Non è così per Christian Pottgiesser il quale,
magniloquent self-portrait. This however was
nella campagna adiacente a Parigi, costruisce un
not the case with Christian Pottgiesser who in
edificio che non solo trova una sua forte integra-
the countryside near Paris designed a building
zione nella natura, ma, se deve “essere ritratto”, lo
that not only strongly integrates with nature
è dei committenti e della loro numerosa famiglia.
but, if it can be called a portrait, it is one depict-
Una coppia con quattro figli decide di amplia-
ing the clients and their numerous family.
re un’antica residenza: a partire da uno “zoc-
A couple with four children decided to enlarge
colo” di vita in comune, si dovranno poi svilup-
an ancient residency. A “core” unit for life in
pare cinque situazioni individuali. Attraverso
common out of which five individual situations
un lungo percorso progettuale, iniziato nel lon-
are developed. During this long term project,
tano 2004, l’architetto Pottgiesser visualizza
that took off in 2004, architect Pottgiesser
questo principio: cinque torri piuttosto esili (25
visualized this principle: five fairly slim towers
mq alla sommità, come da regolamento edili-
(25 square metres at the top, as stated in the
zio, per poter by-passare un anacronistico
building code, in order to avoid an anachronis-
tetto a falde) sorgono da un basamento quasi
tic pitched roof) standing on an organic and
interamente
dall’alto
almost completely buried platform receiving
mediante grandi lucernari. Qui avviene la vita
ipogeo,
illuminato
light from the top, through large skylights. This
della famiglia, in grandi spazi fluidi che evitano
is where family life occurs, in large fluid spaces
l’usuale distinzione tipologica in stanze per
that avoid the usual division into rooms; an area
farsi percorso continuo, campito da muri cur-
open to ongoing movement, with curved (per-
vilinei in cemento a vista (di perfetta esecuzio-
fectly executed) cement walls, with floors and
ne), con pavimenti e soffitti non necessaria-
ceilings not always level, but rather inclined
mente in piano, ma anzi inclinati come a segui-
almost following the orographic rises and
re dislivelli orografici. In questi spazi “basa-
slopes. These “basement” spaces, imbued with
mentali”, dalla forza rara e drammatica, vengo-
a rare and striking force, include few and impor-
no inseriti pochi, importanti pezzi di arredo che
tant furnishings. These must prove capable of
devono essere capaci di dialogare con la muratura possente e con un vuoto metafisico. Ne discende un’immagine assolutamente anti-convenzionale, segnata da un raro brutalismo poetico, che viene poi bilanciato, una volta entrati negli spazi delle torri, dalla dimensione più privata e controllata degli ambienti e dalla improvvisa apertura sulle dolcezze del paesaggio.
134
PERSONAGGI / PEOPLE CHRISTIAN POTTGIESSER
Nelle pagine precedenti: vista delle zone comuni illuminate dall’alto. Divano “Cipria” dei Fratelli Campana, 2009.
In queste pagine: ancora le zone comuni da cui si accede, attraverso cinque diversi passaggi, alle torri, ciascuna destinata a un membro della famiglia. Divano “On the Rocks”, disegnato da Francesco Binfaré nel 2004.
On the previous pages: view of the common areas illuminated from above. Cipria sofa designed by the Campana Brothers in 2009.
On these pages: again the common areas connected to the towers by five different passages. Each tower is dedicated to a member of the family. On the Rocks sofa designed by Francesco BinfarĂŠ in 2004.
relating to the mighty walls and the metaphysic voids. A totally unconventional image is delivered, marked by a unique poetic brutalism, however counterbalanced – once inside the towers – by the more private and controlled dimension
135
and by the view over the gentle landscape.
FERNANDO - HUMBERTO CAMPANA GARE D’ORSAY, PARIGI / PARIS CAFÉ CAMPANA progetto / design: Fernando e / and Humberto Campana foto / photo: Sophie Boegly, Florence Lesueur (courtesy of Musée d’Orsay)
Hybridization has unquestionably become a
corrente e condivisa cui il nostro mondo con-
common practice, to which today’s world is
temporaneo comincia ad assuefarsi, eppure sco-
starting to get accustomed. However, to find
prire Fernando e Humberto Campana al Café,
Fernando and Humberto Campana at the
nell’antica Gare d’Orsay parigina, costituisce
Café de l’Horloge, in the old Gare d’Orsay in
ancora in qualche modo uno “shock estetico”.
Paris, is still somewhat of an “aesthetic shock”.
Chissà cosa penseranno oggi quei puristi che,
What will those purists that in the mid-Eighties
alla metà degli anni 80, avevano riscontrato nel-
detected signs of “violence” in Gae Aulenti’s
l’intervento di recupero di Gae Aulenti segni “di
interventions on the original 19th century train
violenza” rispetto alla originaria configurazione
station, think today? What will they think today,
della stazione ferroviaria, risalente al secolo XIX?
now that their world of mighty structures and
Cosa penseranno oggi che in quel mondo di forti
high culture has let in the organic and fragment-
Sopra: visto dalla Senna, il Museo d’Orsay dove i Campana hanno realizzato il Café Campana. Nella pagina a destra: un ritratto fotografico dei Fratelli Campana di Fernando Laszlo.
strutture, di cultura alta si sono insinuate le forme
ed shapes of the two Brazilian brothers? What
organiche e frammentate dei Fratelli Brasiliani?
will they think today, now that the totally “atyp-
Oggi che i riferimenti culturali e iconografici, asso-
ical” cultural and iconographic references of
lutamente “atipici”, di Fernando e Humberto –
Fernando and Humberto (the rural Italy of their
dall’Italia contadina dei nonni materni al Brasile
maternal grandparents, the Native American
Indio della loro infanzia fino alla “violenza” creativa
Brazil of their childhood, the creative “violence”
Above: a view from the Seine of the Musée d’Orsay, where the Campana Brothers designed the Café Campana. Opposite page: a photo of the Brothers by Fernando Laszlo.
di una megalopoli come São Paulo – vestono l’ar-
of a megalopolis like São Paulo) cover the
chitettura parigina con fili di metallo ritorti, con
Parisian architecture with tangled wires, acrylic
schegge di acrilico, con lame di alluminio dorato,
splinters, laminate of golden aluminium, some-
delineando in qualche misura l’immagine di un
how defining an image of a future resembling a
futuro che assomiglia al passato remoto.
remote past?
Edra, a Parigi, ha saputo prima “interpretare” e poi
In Paris Edra was able to “interpret” and sub-
costruire questo sogno tridimensionale dei
sequently build this three-dimensional dream
Fratelli Campana, dilatando a dismisura i paesag-
of the Campana Brothers, by dilating Reflex®
136
PERSONAGGI / PEOPLE
L’ibridazione è ormai, senza dubbio, una pratica
®
gi in Reflex della collezione “Brasilia” fino a crea-
landscapes from the Brasilia collection to cre-
re grandi sipari che diffondono una luce blu da
ate large curtains diffusing a blue aquarium-
acquario; trasformando, come un tempo gli alchi-
like light; by transforming, as the alchemists
misti, le 180 diverse sagome in argento che com-
did in their times, the 180 different silver silhou-
pongono ogni lampada “Campana” in altrettanti
ettes part of the Campana lamp into shreds of
Nelle pagine precedenti: le lampade a sospensione “Campana”, progettate nel 2010, si stagliano sullo sfondo del celebre orologio. Qui, a sinistra: la seduta da centro “Aster Papposus”, progettata da Fernando e Humberto Campana nel 2006. Nella pagina a destra l’interno del caffè con le speciali realizzazioni Edra, sempre su disegno dei Fratelli, per le sedie e i grandi paravento “Corallo”. On the previous pages: the “Campana” suspension lamps designed in 2006 standing out against the famous clock. Here on the left: the central sofa Aster Papposus, designed by Fernando and Humberto Campana in 2010. Opposite page, the interiors of the café with Edra’s customized furnishings – the chairs and the large Corallo screens – again designed by the Campana Brothers.
frammenti d’oro; sviluppando gli intrecci d’acciaio
gold; by developing the steel weave of the
delle poltrone “Corallo” in boschi-paravento. E
Corallo armchair into great forest-like screens.
infine realizzando un pezzo totalmente inedito:
And finally by producing a completely new
una sedia, con struttura in metallo verniciato oro
piece: a chair, with a gold painted metal struc-
e sedile e schienale in poliuretano stampato
ture and a seat and seatback in polyurethane
azzurro, simile a un anomalo organismo fito-
printed in light blue, similar to an anomalous
morfo o piuttosto alla mappa di un territorio sol-
phytomorphic organism, or a map of a territo-
cato da un grande fiume.
ry crossed by a large river.
Non c’è più nulla, oggi al Café Campana, del com-
Today at the Cafè Campana nothing is left of
fort borghese da bistrot parigino: niente velluti
the Parisian bistro bourgeois comfort: no red
rossi, niente legno di mogano, nessun pomo d’ot-
velvets, no mahogany, no brass knobs,
tone, ma piuttosto una matrice e un desiderio
replaced by a spark and an aspiration similar to
analoghi a quelli che portarono alcuni dei maestri
those that led some of the masters of
impressionisti – le cui opere, guarda caso, sono
Impressionism (whose works are preserved
proprio qui racchiuse – a partire alla volta di paesi
here – what a coincidence) to leave for faraway
esotici. Per poter continuare a sognare.
countries. To dream on.
HADI TEHERANI LAGO DI ALSTER, AMBURGO / ALSTER LAKE, HAMBURG CASA TEHERANI / TEHERANI HOUSE progetto / design: Hadi Teherani foto / photo: Christian Kain
Sopra: la palazzina in cui vive l’architetto Hadi Teherani, ritratto, nella pagina di destra, da Roger Mandt.
142
PERSONAGGI / PEOPLE
Above, the building where the architect Hadi Teherani lives. Opposite page, a photo of Teherani by Roger Mandt.
Hadi Teherani crede, progettualmente, nel
Planning wise, Hadi Teherani believes in the
futuro. Un’affermazione questa che alcuni anni
future. A statement that to me a few years ago
fa sarebbe stata totalmente insensata o quan-
would have sounded completely pointless or
to meno pleonastica: il mestiere stesso del
pleonastic, to say the least. An architect’s work
progettista dovrebbe produrre situazioni che
should per se produce situations that get
scavalcano il presente per costruire il futuro.
ahead of the present in order to build the
Per molte ragioni, dalla rottura del post
future. But for a number of reasons, since the
moderno in poi, non è stato più così. I movi-
end of Post-Modernism, this has no longer
menti e le tendenze si sono susseguiti senza
been the case. Movements and trends have
tuttavia proporre una visione finalistica e quin-
followed one another, however without
di “futuribile” del progetto. Teherani viceversa
prompting a specific aim, a “future” dimension
sente profondamente questo “incarico” di
for the project. Teherani on the contrary feels
visualizzare il futuro, le sue forme sono quindi
very clearly his “mission” to visualize the
da un lato minimali, ma dall’altro totalmente
future, delivering shapes that are minimal, but
innovative. Per concludere con un parallelo fil-
also totally innovative. To conclude with a film
mico, se volessimo rappresentare la sua ideo-
comparison, his concept is closer to Star Wars
logia dovremmo citare Star Wars e non certo
than to Blade Runner.
Blade Runner.
But how can such architectural gleam and
Ma questo “chiarore” progettuale, questa limpi-
clarity be interpreted when designing his own
dezza come può essere interpretata quando si
house? For Teherani there are no interrup-
tratta di progettare la propria casa? Per
tions: his house represents his philosophy in
Teherani non esistono soluzioni di continuità, la
an ensemble of aseptically white spaces
sua casa rappresenta la sua filosofia in un insie-
where the only “discordant” notes are played
me di asettici spazi bianchi, ove solo la natura,
by nature on the other side of the huge glass
al di là delle immense vetrate, e i libri, scherma-
windows, and by books, which can be hidden
bili però con un bianco tendaggio, inseriscono
behind a white curtain. At the centre of the
note “dissonanti”. Al centro del salone, perfet-
living room the perfectly integrated abstract
tamente integrate, le forme astratte e “prensili”
and prehensile shapes of Francesco Binfaré’s
del divano “Flap” di Francesco Binfaré.
Flap sofa.
Nelle pagine precedenti: il soggiorno con camino è stato arredato con due contrapposti divani “Flap”, progettati da Francesco Binfaré nel 2000. In queste pagine, l’interno si pone in diretto rapporto con il verde e con un piccolo specchio d’acqua.
146
PERSONAGGI / PEOPLE HADI TEHERANI
On the previous pages: the living room with fireplace furnished with two Flap sofas designed by Francesco Binfaré, 2000. On these pages, the interiors are directly related with the green area and a small stretch of water.
VALERIO CAPO - SAM PRATT LONDRA / LONDON CASA CAPO - PRATT + FUMI GALLERY / CAPO-PRATT HOUSE + FUMI GALLERY interior design: Valerio Capo, Sam Pratt foto / photo: Daniel Stier
There are many ways of intervening on a
Uno è quello degli architetti che modificano la
house. One is that of architects who modify
distribuzione e lavorano sui concetti di percor-
spatial distribution and intervene on the con-
so e arredo fisso. Un altro quello dei collezioni-
cepts of paths and fixed furnishings. Another is
sti che, scelto un luogo per le sue caratteristi-
that of collectors who, once chosen a place for
che di piacevolezza, poco modificando in chia-
its pleasant features, don’t modify the structure
ve strutturale, costruiscono, una “cornice” fatta
and build inside it a “frame” made of objects,
di oggetti, di mobili e di opere in cui la vita quo-
furniture, and artworks in which everyday life
tidiana possa svolgersi in maniera colta, consa-
may unfold, in a cultured, aware and in a man-
pevole e, soprattutto, “simile a loro stessi”. Non
ner “similar to themselves”. Not that the archi-
si creda che la prima ipotesi, quella degli archi-
tects’ solution (the first one) is difficult and the
tetti, sia difficile e la seconda, quella dei colle-
collectors’ (the second) is simple. We could
Negli ampi spazi di un’antica palestra, Valerio Capo e Sam Pratt, ritratti nella pagina a destra da Daniel Stier, hanno ubicato la loro galleria di design e la loro abitazione.
zionisti, facile. Potremmo piuttosto dire che la
say that the first one is more structural, while
prima è più strutturale mentre la seconda è
the second is accessible to those who have
aperta a chi ha gusto e sensibilità estetica.
taste and aesthetic sensibility. So, statistically
Quindi, statisticamente, è la seconda ad esse-
speaking, the second solution is the rarest
re oggi più rara. Inutile dire che è la strada
today. Needless to say, this is the method
intrapresa da Valerio Capo e Sam Pratt per
Valerio Capo and Sam Pratt embraced to fur-
Valerio Capo and Sam Pratt’s house and design gallery located in the wide spaces of an old gym. Opposite page, a photo of Capo and Pratt by Daniel Stier.
arredare la loro casa londinese.
nish their house. Their starting point was an
Partendo dagli spazi, ampi e luminosi, di una
old gym in East London with its wide bright
vecchia palestra dell’ East London, i due galle-
spaces. The two gallery owners started to
risti hanno proceduto per accumulo di pezzi,
accumulate pieces that were apparently dis-
apparentemente dissonanti, ma che funziona-
cordant but that worked perfectly as a whole.
no perfettamente nella logica d’insieme. Pezzi
Pieces of some of the avant-garde designers
di designers d’avanguardia seguiti dalla loro
of their gallery, the Fumi gallery, such as Max
galleria, la Fumi gallery, come, per citarne solo
Lamb, Nacho Carbonell, Claudio Colucci or
alcuni, Max Lamb, Nacho Carbonell, Claudio
Paul Cocksedge to mention but a few. Pieces
Colucci o Paul Cocksedge. Pezzi di eccellenza
of absolute excellence capable of changing
assoluta che hanno cambiato le sorti di una
the very concept of a whole furnishing typol-
tipologia come ha fatto, alla sua presentazione
ogy, like the Campana Brothers’ Boa “sofa” did
nel 2002, il “divano” “Boa” dei Fratelli
in 2002, when it was first presented. And to
148
PERSONAGGI / PEOPLE
Vi sono molti modi per intervenire su una casa.
Nelle pagine precedenti: gli ambienti conservano le finiture d’epoca e si arricchiscono di importanti pezzi d’arte e di design. In primo piano divano “Damier” progettato da Francesco Binfaré nel 2002. In queste pagine: varie vedute dell’appartamento. Il divano “Boa” è stato disegnato da Fernando e Humberto Campana nel 2002. On the previous pages: the interiors preserve the original finishings with the addition of important art and design works. In the foreground the Damier sofa designed by Francesco Binfaré in 2002.
vés e opere d’arte. Naturalmente, scelti i giusti ingredienti, è poi l’insieme, il modo “di cucinarli”, a fare la differenza. conclude, vintage pieces, objets trouvés and artworks. But of course, once you choose the ingredients it’s how you “cook” them that makes the difference.
153
Campana. E infine pezzi vintage, objets trou-
PERSONAGGI / PEOPLE VALERIO CAPO & SAM PRATT
On these pages: various views of the apartment. The Boa sofa, designed by Fernando and Humberto Campana in 2002.
NICK ELDRIDGE LONDRA / LONDON CASA UNIFAMILIARE A HIGHGATE / VILLA IN HIGHGATE progetto / design: Nick Eldridge foto / photo: Richard Powers
Sopra: la casa progettata da Nick Eldridge, ritratto nella pagina a destra da Lyndon Douglas.
154
PERSONAGGI / PEOPLE
Above: the house designed by Nick Eldridge, photographed by Lyndon Douglas on the opposite page.
La casa si affaccia, imprevedibilmente, sull’antico
The house unpredictably overlooks the old
cimitero di Highgate nella zona nord di Londra. Qui,
Highgate cemetery, in north London. Here, among
tra i molti, riposano per sempre Karl Marx e George
many others, rest Karl Marx and George Eliot. And
Eliot. Il padrone di casa ha scoperto, durante i lavori,
while the work on his house was being carried out,
che anche il suo bis-bisnonno era sepolto proprio
the owner discovered that his great-great-grandfa-
qui. Insomma un ben strano inizio per una storia di
ther was also buried there. A rather unusual begin-
architettura e design, ma in realtà è impossibile
ning for a story about design and architecture, yet
evitarlo: il progetto non rifugge la relazione con il
impossible to avoid: the project can’t escape the
contesto, anzi la facciata in granito nero e vetro
relation with the context, and the glass and black
entra volutamente in relazione con l’atmosfera
granite façade deliberately relate with the Gothic
gotica del luogo. La casa è costruita su un pendio
atmosphere of the place. The house is built on a
e quindi ottimizza il rapporto di visibilità con i
slope, so it enjoys good visibility of the surround-
dintorni. A tal fine Nick Eldridge, architetto tra i più
ings. This is why Nick Eldridge, one of the most
in vista della scena londinese, ha ubicato la zona
popular architect on the London scene, placed the
giorno e gli spazi destinati al proprietario al piano
living area and other spaces the owner uses on the
più alto, dotato di una grande terrazza e persino di
top floor, which also features a large terrace and
una significativa porzione di tetto apribile sulla
even a quite large portion of openable roof in the
cucina. I piani inferiori sono pensati per i molti ospiti
kitchen area. The lower floors are designed to
e amici e, al livello terreno, troviamo una sala per la
accommodate many guests and friends, and on the
musica e un home-cinema! Forti le finiture scelte:
ground floor are a music room and a home-cinema!
innanzitutto il cemento a vista per muri e soffitti, con
The finishings are bold: bare cement for walls and
i segni violenti delle casseforme in legno, e quindi il
ceilings, with the violent marks left by the wooden
granito nero tagliato al laser per i pavimenti. Lungo
formworks, and laser cut black granite for the floors.
la scala, anch’essa in cemento a vista, un neon rosa.
A pink neon light along the staircase, also in
Nel salone principale il camino, assolutamente
cement. In the main living room there is a minimal-
minimalista, dialoga con un divano “Flap” in pelle
istic fireplace dialoguing with the black leather Flap
nera di Francesco Binfaré e con una poltrona “Togo”
sofa designed by Francesco Binfaré, and with a
di Michel Ducaroy del 1973. Accomodati su di essi gli
1973 Togo armchair by Michel Ducaroy. From there
ospiti possono spaziare con la vista, attraverso le
the guests can enjoy a wide and open view,
vetrate, sulle antiche tombe.
through the windows, onto the tombs.
158
PERSONAGGI / PEOPLE NICK ELDRIDGE
Nelle pagine precedenti: il grande living room, caratterizzato da finiture volutamente intense, si apre con una vetrata a tutta altezza sull’antico parco cimiteriale di Highgate. In pelle nera il divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000. In questa pagina: viste esterne e interne della costruzione a quattro piani con, vedi pagina a destra, il salone principale posizionato al livello più alto. On the previous pages: the large living room, with its deliberately intense, finishings and full-length window looking out onto the old Highgate cemetery. A 2000 black leather Flap sofa by Francesco Binfaré. On this page: exterior and interior views of the four-storey building with the main living room on the top floor (see opposite page).
159
BRUNO REYMOND IBIZA LAS SALINAS progetto architettonico / architectural design: Pablo Gil interior design: Bruno Reymond foto / photo: Conrad White
Sopra: il complesso “Las Salinas”, sull’isola di Ibiza, ristrutturato da Bruno Reymond (nella foto della pagina di destra ritratto da Conrad White).
160
PERSONAGGI / PEOPLE
Above: the “Las Salinas” housing estate on the island of Ibiza restored by Bruno Reymond, in a photo by Conrad White on the opposite page.
Ci sono progettisti che rimangono legati a
There are designers that remain tied to cer-
certi luoghi. Bruno Reymond, per quanto
tain places. Bruno Reymond has renovated
abbia ristrutturato e arredato case o alber-
and designed interiors of houses and
ghi in molte parti del mondo, conserva un
hotels all around the world, but yet a very
legame fortissimo con Ibiza. Lì aveva fon-
tight bond links him to Ibiza. This is where
dato il ristorante “L’Elephant” cui, nel 1996,
he founded the restaurant L’Elephant, that
era seguita la “Maison de l’Elephant”, non
in 1996 was flanked by the Maison de
solo una boutique sofisticata di arreda-
l’Elephant, not only a sophisticated interior
mento, ma un luogo di incontro. Lì ha pro-
design boutique but also a meeting place.
gettato le sue opere più conosciute, crean-
In Ibiza he designed his best known works,
do in qualche modo lo “stile dell’isola”.
shaping in a way, the “style of the island”.
L’elefante, dal primo ristorante omonimo aperto
Since the first Elephant Restaurant opened
a Parigi ormai molti anni or sono, è diventato
in Paris many years ago, this animal has
l’animale simbolo di Bruno. Da allora una testa di
become Bruno’s signature; the head of this
pachiderma connota i suoi lavori. Così come un
gigantic animal has characterized his
colore: il bianco. Probabilmente derivato dalle
works, and so has a colour: white. Probably
murature accecanti dell’amata isola, il bianco
inspired by the blinding bright walls of his
caratterizza i lavori di Bruno e ogni colore che
beloved island, white pervades Bruno’s
viene ad aggiungersi, sovente il nero, a volte un
works, and any colour that might be
rosso o un giallo, assume un’importanza assolu-
added, often black, or sometimes red or
ta e una visibilità eccezionale.
yellow, takes on an absolute value and an
“Las Salinas” è una residenza situata all’estre-
extraordinary visibility.
mità sud dell’isola di Ibiza, nei pressi delle
Las Salinas is a residency situated at the
celebri spiagge che portano lo stesso nome.
southern end of Ibiza, not far from the
Di fronte al mare, in un antico uliveto, i cubici
famous beaches that go under the same
volumi a calce bianca, di chiara ispirazione
name. Overlooking the sea, in an ancient
mediterranea, si innestano uno nell’altro, sor-
olive tree grove, the whitewash cubic vol-
montati da terrazze raggiungibili con scale
umes – a clear Mediterranean trait – cluster
esterne e sottolineate da lunghe travi. Il com-
together surmounted by terraces accessi-
plesso, progettato da Pablo Gil nel 2001, è stato
ble by external stairs, underlined by long
acquistato e ristrutturato da Bruno Reymond.
wooden beams. The residencies, designed
Nelle pagine precedenti: il grande salone con in centro una seduta “Kaiman Jakaré”, progettata da Fernando e Humberto Campana nel 2006, e, sulla sinistra una chaise “Meditation Pod” di Steven Blaess, 2001. A destra: la sala da pranzo con tavolo su disegno e sedie “Jenette” dei Fratelli Campana, 2005. Nella pagina a destra, un grande elefante di bronzo: la sigla progettuale di Bruno Reymond. On the previous pages: the large living room with the central Kaiman Jakaré sofa designed by Fernando and Humberto Campana in 2006, and on the left the 2001 Meditation Pod chaise by Steven Blaess.
164
PERSONAGGI / PEOPLE BRUNO REYMOND
On the right: the dining room with table on drawing and Jenette chairs by the Campana Brothers, 2005. Opposite page: Bruno Reymond’s signature: the large bronze elephant.
Sorvegliati da un’ enorme testa di elefante in
by Pablo Gil in 2001, were bought and ren-
bronzo, gli interni vivono in bianco e nero (il
ovated by Bruno Reymond.
pavimento in pietra scurissima). Gli arredi
Guarded by a huge bronze elephant head, the
sono disegnati dallo stesso Bruno o scelti tra
interiors are in black and white (the floors are in
le più particolari produzioni contemporanee
dark stone). The furnishings are designed by
(non poteva mancare un candido divano
Bruno himself or chosen from among the most
“Flap” di Francesco Binfaré) e si miscelano a
unique contemporary design products (that
grandi sculture e persino a “objets trouvés”,
necessarily had to include a pure white Flap
vedi la console con contorte radici lignee
sofa designed by Francesco Binfaré). Design
tinte di nero che fa il paio con il groviglio
mingles with great sculptures and even objets
zoomorfo creato dal divano “Kaiman
trouvés, such as the console table with the black
Jakaré” di Fernando e Humberto Campana.
twisted wooden roots, paired with the zoomorphic tangle created by the Kaiman Jakarè sofa by Fernando and Humberto Campana.
JACOPO FOGGINI SULLE COLLINE PIACENTINE / ON THE PIACENZA HILLS CASA FOGGINI / FOGGINI HOUSE
progetto / design: Jacopo Foggini, Alice Nardi, Roberto Bergonzi foto / photo: Mario Ciampi
Sulle colline piacentine, l’antico casale ristrutturato da Jacopo Foggini (nella pagina a destra ritratto da Hugh Findlater) con tavolo “Capriccio”, 2009.
166
PERSONAGGI / PEOPLE
On the hills of Piacenza, the old farmhouse restored by Jacopo Foggini, in a photo by Hugh Findlater on the opposite page, with Capriccio table, 2009.
In mezzo a colline che stanno per farsi monta-
Surrounded by hills that are almost mountains,
gne, nei pressi di un fiume dalle grandi anse, c’è
near a meandering river, there is a small house.
una piccola casa. Bianca, con le finestre rosse e
A white house, with red windows and a pitched
il tetto a falde. Un tempo era un casale conta-
roof. Once a farmhouse, it has now become an
dino, oggi il “buon ritiro” di un celebre designer
oasis of peace and inspiration for a famous
milanese. Tutto è stato cambiato affinché tutto,
Milanese designer. Everything has been
nella sostanza, potesse rimanere uguale: il
changed for it to remain unaltered: the oven
forno sotto il portico per cuocere la pizza anzi-
under the porch cooks pizza instead of bread,
ché il pane, la cucina con il grande tavolo cir-
and the large kitchen table surrounded by
condato da sedie impagliate, per i racconti, la
caned chairs is for evening storytelling as well as
sera, non solo per il cibo. Un letto fatto di tron-
eating. A bed made with rough-hewn trunks, a
chi sbozzati, un camino di massi accostati. E
fireplace made of rocks. Curious presences all
intorno curiose presenze: sono i lavori di Jacopo
around: they are Jacopo Foggini’s works, so
Foggini, assolutamente personali, capaci di crea-
personal and capable of creating a new dimen-
re una nuova dimensione per il design, più pros-
sion for design, more inclined to art, developing
sima all’arte e che si concretizza quindi in poeti-
into poetic installations. Unknown “flowers”
che installazioni. Ecco allora “fiori” sconosciuti
blossoming on the walls, suspended chrysalis
che sbocciano dai muri, crisalidi sospese a sfio-
almost touching the ground, “carnivorous
rare il pavimento, “piante carnivore” che dialo-
plants” that dialogue with a Barnaba Fornasetti
gano con un pianoforte di Barnaba Fornasetti
piano, and immense discs of luminescent yel-
e dischi immensi di fili luminescenti – gialli, rossi,
low, red, and light blue threads paired with the
azzurri – a fare il paio con il divano “Boa” dei
Boa sofa by the Campana Brothers.
Fratelli Campana.
This is where Jacopo Foggini lives, sometimes.
Qui vive, a volte, Jacopo Foggini, alchimista
A manipulator of shapes, who comes here to be
manipolatore di forme. Lontano da tutto per
far away from everything, and indulge in his fan-
poter cullare il suo mondo fantastico.
tasy world.
Nelle pagine precedenti: al centro della casa, il grande soggiorno con molti pezzi progettati dallo stesso Foggini e il divano “Boa” di Fernando e Humberto Campana, 2002. In questa pagina: l’esterno del casale con il forno a legna, la piscina e le poltroncine “Alice” disegnate da Jacopo Foggini nel 2011. Nella pagina a destra: viste degli interni con il letto in tronchi e il pianoforte di Fornasetti. On the previous pages: at the centre of the house, the large living room with many pieces designed by Foggini himself and Fernando and Humberto Campana’s 2002 Boa sofa. On this page: the exterior of the farmhouse, with the wood-fired oven, the pool and Alice armchairs designed by Jacopo Foggini in 2011.
170
PERSONAGGI / PEOPLE JACOPO FOGGINI
Opposite page: views of the interiors with the tree trunk bed and the Fornasetti piano.
171
JAVIER PEÑA GALIANO MURCIA VILLA CON PISCINA / VILLA WITH POOL progetto / design: Javier Peña Galiano (XPIRAL®) foto / photo: Juan de la Cruz Megías
Sopra: la grande casa unifamiliare progettata a Murcia dall’architetto Peña Galiano (a destra nella foto di Juan de la Cruz Megías). Il rivestimento esterno è in laterizio.
172
PERSONAGGI / PEOPLE
Above: the large single-family house in Murcia designed by architect Peña Galiano (on the right in a photo by Juan de la Cruz Megías). The external surface is in large formatted terracotta.
Architettura, paesaggio, interni, scultura, pittura:
Architecture, landscape, interiors, sculpture,
discipline e arti ormai praticate distintamente,
painting: all disciplines that nowadays are sepa-
ritrovano in questa grande casa unifamiliare di
rately carried out, but that in this large family
Javier Peña Galiano una felice “coabitazione”.
home designed by Javier Peña Galiano happily
Come era accaduto più volte nella storia del pro-
“coexist”. In this house there is no break passing
getto, ma ben raramente avviene nella nostra con-
from one scale to another – something that has
temporaneità, non vi è alcun passaggio di conse-
been quite common in architecture history, but
gne al cambio di scala. L’architetto è un progetti-
that rarely occurs today. The architect here acted
sta “integrale” che immagina la sua opera in uno
as a “complete” designer who envisioned his
specifico “terreno disegnato”, la definisce nella sua
work on a specific “drawn territory”, defining it
materia, la distribuisce nei suoi spazi e colloca in
with a specific material, distributing it in specific
essa oggetti che disegna o sceglie, infine coordina
spaces and placing objects inside it that he him-
artisti che completino il lavoro con opere da con-
self designed or chose. Finally the architect was
siderarsi privilegiati “punti di vista”, chiavi di lettura
also the coordinator of artists that completed his
su certe particolari situazioni.
project with works that could be read as privi-
Continua è, negli interni di questa grande casa, la
leged “points of view”, specific interpretations of
percezione dei tre livelli di cui l’edificio è compo-
specific situations.
sto, così come, in ogni parte, fortissimo è il rappor-
The perception of the three levels of the house is
to con l’esterno. Per il visitatore che casualmente
fluid, and the relation with the outside space is
si avvicinasse viceversa il volume risulterebbe
extremely strong in every area. However, the
compatto e misterioso. Solo la piscina ci permet-
occasional visitor walking by perceives the vol-
te di comprendere che si tratta di un’abitazione,
ume as compact and mysterious; only the pool
mentre l’asciutta modularità del rivestimento in
signals that this is a house, while the dry modular-
cotto potrebbe suggerire un’identità museale o
ity of the terracotta covering might suggest the
persino produttiva.
idea that the building is a museum or a business
Gli arredi si compongono a costruire la scena abi-
structure.
tativa miscelandosi alle opere d’arte. I colori appa-
The furnishings are displayed with artworks to
iono volutamente dissonanti: le quattro sedie
compose a living scene. The colours clash inten-
“Jenette”, attorno ad un asimmetrico tavolo da
tionally: the four Jenette chairs around an asym-
pranzo bianco e nero, sono una gialla, una rossa,
metrical black and white dining table, are each a
una verde e una nera e, se le poltrone di Eames
different colour: yellow, red, green and black; and
Nelle pagine precedenti, il salone, visibile da tutti i livelli dell’abitazione, con, in pelle rossa, un divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000 e poltrone di Charles e Ray Eames.
On the previous pages, the living room, visible from all the levels of the house, with a red leather “Flap” sofa by Francesco Binfaré, 2000 and armchairs by Charles and Ray Eames.
In questa pagina, la sala da pranzo con tavoli bianchi e neri contrapposti e sedie “Jenette” dei Fratelli Campana, 2005.
On this page, the dining room with black and white tables and “Jenette” chairs designed by the Campana Brothers in 2005.
adottano la pelle nera, il divano “Flap” di Francesco Binfaré sarà rosso. Javier Peña Galiano dimostra un approccio all’architettura che volutamente congiunge grande concretezza e deciso rifiuto delle tendenze consolidate con un intenso studio delle linee evolutive della progettazione in termini di sostenibilità e analisi delle risorse.
if the Eames chairs are in black leather, then they must be paired with a red Flap sofa designed by Francesco Binfaré. Javier Peña Galiano performs an approach to architecture that deliberately combines great pragmatism and a clear refusal of established trends with an in-depth study of the evolution of design processes in terms of sustainability and
177
analyses of the resources.
ALBERTO GUARDIANI CORSO VENEZIA MILANO SHOWROOM GUARDIANI foto / photo: Emilio Tremolada
Alberto Guardiani’s showroom is located in
convento con lo scopo specifico di accogliere i
Milan, in an 18th century convent built for
pellegrini, e poi trasformato in residenza dalla fami-
pilgrims, later transformed into the resi-
glia Calzoni-Sforza, è situato oggi lo showroom di
dence of the Calzoni-Sforza family. The orig-
Alberto Guardiani. L’aulica architettura d’origine fa
inal noble architecture is a counterpoint to a
da contrappunto a una scelta radicale di pezzi di
radical selection of designer objects, almost
design quasi a porre un metaforico riferimento ai
a metaphorical reference to the principles of
principi ispiratori del marchio di moda Guardiani
the Guardiani fashion brand, based on
che si basa su un concetto di ricerca avanzata
advanced research combined with an ongo-
unito però a un costante riferimento alla tradizio-
ing connection to manufacturing traditions
ne manifatturiera (dice Alberto Guardiani: “Volevo
(Alberto Guardiani states: “I wanted a space
uno spazio… che rappresentasse il ritratto di un
that […] portrayed a spirit of tradition,
Sopra: l’ingresso allo showroom Guardiani in corso Venezia a Milano (foto Ornella Sancassani). Nella pagina a destra: Alberto Guardiani ritratto da Giovanni Gastel.
sentire fatto di tradizione, ricerca, innovazione… in
research, innovation […] in harmony with its
armonia con la propria dimensione emotiva e cul-
own emotional and cultural dimension”). In
turale”). Anzi, in questo caso specifico possiamo
fact in this specific case we can say that the
dire che sono proprio gli arredi a visualizzare
furnishings materially visualize those syner-
materialmente quei principi sinergici di creatività,
gic principles of creativity, transgression and
di trasgressione e di saper fare che risultano,
know-how that do not appear immediately
Above: the entrance to the Guardiani showroom in corso Venezia in Milan (photo Ornella Sancassani). Opposite page: Alberto Guardiani in a photo by Giovanni Gastel.
necessariamente, di meno immediata compren-
understandable within “the limited space” of
sione “nello spazio ridotto” di una scarpa. Così,
a shoe. Therefore also without connecting
anche senza porre riferimenti precisi tra fashion
fashion and furniture design, we should
design e furniture design, possono essere riletti,
interpret in this way the “Pop comfort” of
nella specifica occasione di questo spazio, il “com-
the Cipria sofa, the printed creasing of the
fort pop” del divano “Cipria”, “le pieghe a stampo”
Sponge armchair, and the “continuous
della poltrona “Sponge”, la “fasciatura continua”
bandaging” of the Mummy chairs.
178
PERSONAGGI / PEOPLE
A Milano, in un palazzo del XVIII secolo nato come
delle sedie “Mummy”.
PERSONAGGI / PEOPLE ALBERTO GUARDIANI
182
Nelle pagine precedenti: al piano terreno presentazione delle calzature maschili del marchio Guardiani. Sedie “Jenette”, 2005, design Fernando e Humberto Campana.
On the previous pages: a presentation of men’s footwear by Guardiani on the ground floor. Jenette chairs designed by Fernando and Humberto Campana in 2005.
In questa pagina: nei diversi ambienti vengono adottati arredi Edra: le poltrone “Favela”, Campana 2003, “Leather Works”, Campana 2007, “Vermelha”, Campana 1993/98, “Sponge”, Peter Traag 2004.
On this page: Edra furniture in different interiors: Favela armchairs, Campana 2003, Leather Works, Campana 2007, Vermelha, Campana 1993/98, Sponge, Peter Traag 2004.
PERSONAGGI / PEOPLE ALBERTO GUARDIANI
Below, office area with Leather Works chairs, Campana 2007. On the right: Mummy chairs, Peter Traag 2005, and Cipria armchair, Campana 2012 and Sfatto sofa, Francesco Binfaré 2011.
183
In basso: zona ufficio con sedie “Leather Works”, Campana 2007. A destra: sedie “Mummy”, Peter Traag 2005 e quindi poltrona “Cipria”, Campana 2012 e divano “Sfatto”, Francesco Binfaré 2011.
DUILIO DAMILANO CAMPAGNA CUNEESE / COUNTRYSIDE NEAR CUNEO CASA UNIFAMILIARE / DETACHED HOUSE progetto / design: Duilio Damilano (Damilanostudio Architects) foto / photo:
Andrea Martiradonna
Sopra: la villa razionalista nelle campagne del Cuneese progettata da Duilio Damilano (ritratto nella pagina a destra da Andrea Martiradonna).
184
PERSONAGGI / PEOPLE
Above: Duilio Damilano’s Rationalist villa in the countryside near Cuneo. On the opposite page, Damilano in a photo by Andrea Martiradonna.
La lezione del Razionalismo architettonico non
The lesson of Rationalist Architecture is not
è, per fortuna, completamente perduta. Appare,
completely forgotten, luckily. It sometimes
a volte, in modo inaspettato, nei luoghi più
appears in the most unpredictable places. If
impensati. Così chi si trovasse a percorrere quel-
you were to cross that particular plain sur-
la particolare pianura che circonda la città di
rounding the city of Cuneo, and gaze
Cuneo, mirando con lo sguardo alle alte monta-
towards the high mountains almost vertical-
gne che, quasi verticali, la racchiudono, potreb-
ly encircling it, you might be surprised at the
be stupirsi nell’incontrare questa bianca villa.
sight of this white villa: low volumes, even
Volumi bassi, ulteriormente annullati, in specie
more reduced in the winter season by the
nei lunghi mesi invernali quando la piana è
effect of its white plastered walls against the
coperta di neve, dall’intonaco bianco. E grandi
snow covered plain, and large windows,
aperture vetrate rivolte appunto al paesaggio; in
open onto the landscape.
sintesi l’idea di una serenità di insieme che deri-
In short, a concept of overall serenity deliv-
va dal controllo progettuale, evitando qualsiasi
ered by control over the project, avoiding
violenza auto-celebrativa. Una prassi questa che
any self-celebratory violence. Something
si riscontra frequentemente nelle realizzazioni di
common in Duilio Damilano’s practice, his
Duilio Damilano, anzi che ne costituisce la cifra.
cipher in fact. In the interiors “diversity” is
Negli interni la “diversità” è data dal paesaggio
given by the surrounding landscape, intro-
circostante, introiettato attraverso le bucature, e
jected through the openings, and by its ongo-
dal suo mutare nelle diverse stagioni dell’anno,
ing mutations throughout the seasons of the
ma, quasi come un contrappunto che ancor più
year. But almost as a counterpoint enhancing
porti ad apprezzare la quiete dell’insieme, nel
the overall serenity, in the rigorous alterna-
rigore dell’alternanza di muri bianchi e legni
tion of white walls and warm wooden floors,
caldi a pavimento, si inseriscono alcune irriveren-
appear some irreverent design inserts: the
ti icone del design dalla poltrona “Sacco” di
Sacco armchair by Gatti-Paolini-Teodoro, the
Gatti-Paolini-Teodoro al divano “Tatlin” di
Tatlin divan by Cananzi and Semprini (curi-
Cananzi e Semprini (curiosamente “abbassato”
ously “lowered” to adapt it for the “children
per dedicarlo agli “abitanti bambini”), dall’appen-
of the house”), the Cactus coat hanger by
diabiti “Cactus” di Drocco e Mello, alla “Rose
Drocco and Mello, and Masanori Umeda’s
Chair” di Masanori Umeda.
Rose Chair.
Nelle pagine precedenti: il salone con arredi in bianco e rosso. In primo piano “Rose Chair” di Masanori Umeda, 1990, e, sullo sfondo, il divano “Tatlin” di Mario Cananzi e Roberto Semprini, 1989, appoggiato a terra diviene uno straordinario gioco per i bambini di casa. In questa pagina: viste in esterno e ancora il salone con divano e pouf “Sofà”, progettatti da Francesco Binfaré nel 2008. On the previous pages: the living room with red and white furnishings. In the foreground Rose Chair by Masanori Umeda, 1990, and in the background the Tatlin sofa by Mario Cananzi and Roberto Semprini, 1989, placed on the floor becomes an extraordinary game for the children.
188
On this page: external views and again the living room with the Sofà divan and pouf designed by Francesco Binfaré in 2008.
189
PERSONAGGI / PEOPLE DUILIO DAMILANO
MATALI CRASSET ALTA SAVOIA / HAUTE SAVOIE LA MAISON DU LAC progetto / design: Matali Crasset foto / photo: Jean-François Jaussaud © Matali Crasset, by SIAE 2013
Il passaggio coperto che collega il fienile recuperato con il corpo principale della grande villa ristrutturata e arredata da Matali Crasset (nella pagina a destra ritratta da Jean-François Jaussaud).
190
PERSONAGGI / PEOPLE
The covered passageway connecting the restored barn and the main building of the large villa restored and furnished by Matali Crasset (in a photo by Jean-François Jaussaud on the opposite page).
L’unica presenza femminile tra tutti i petits enfants
Matali Crasset is the only female presence among all
di Philippe Starck è Matali Crasset. Molti anni sono
Philippe Starck’s petits enfants. Many years have
ormai passati da quando sbarcò a Milano nel 1992
passed since she first arrived in Milan in 1992, and
e poi nel 1998, sorprese il Salone Satellite con la sua
then in 1998, surprised the Salone Satellite with her
installazione. Molti anni, ma in fondo lo spirito è
installation. Many years have gone by, but her spirit
rimasto quello: un misto di austerità e ironia, volu-
has remained unchanged: a combination of austeri-
me e linea, innovazione e colore “piatto”. Icona
ty and irony, volume and line, innovation and “flat”
vivente del suo stile, Matali è senz’altro un perso-
colour. The living icon of her style, Matali is definitely
naggio: lei assomiglia alle sue cose e le sue cose
a one of a kind character: she looks like her objects
assomigliano a lei. E anche le sue case. Questo
and her objects look like her. And so do the houses
primo lavoro di architettura, risalente a dieci anni fa,
she designs. This first but scarcely known architec-
ma in fondo poco conosciuto, ce lo conferma. La
ture project of hers, dating back to ten years ago,
matrice razionalista e quella post-moderna conti-
confirms it. The Rationalist and the Post-Modern fac-
nuamente si ibridano e si fecondano. E se apparen-
tors are continuously hybridised impregnating one
temente la struttura distributiva si richiama alla
another. And if at a first glance, the plan may recall a
prima categoria formale e quella arredativa alla
Rationalist scheme, and the furnishings a Post-
seconda, in realtà il gioco è meno schematico. Un
Modern one, the play between the two natures does
insieme di rigore e improvvisa decontestualizzazio-
not follow such a rigid scheme. An amalgam of
ne, di riferimenti alla tradizione, ma con volumetrie
rigour and sudden decontextualization, of references
dilatate. Nascono così luoghi come “scene in inter-
to tradition paired with expanded volumes. This is
ni”: un camino, asimmetrico e completamente rive-
how “interior settings” are shaped, an asymmetrical
stito di listelli di legno, propone uno “scambio” tra
fireplace, totally covered with wooden panels, sug-
contenitore e contenuto. Di fronte ad esso non le
gests an “exchange” between the container and its
bérgère di un tempo, ma un più libero divano
content. Opposite to it, no old fashioned bérgères,
“Flap”. I contenitori office sono in realtà macro let-
but a more relaxed Flap sofa. The office closets are
tere “abitabili” che compongono la parola EAT.
maxi storage alphabet letters, spelling out the word
L’“armadio a muro”, in una delle camere da letto,
EAT. The wall closet in one of the bedrooms, lines up
allinea casette lignee contenenti i vestiti. In sintesi
wooden houses for clothes. All in all, a holiday home
una residenza di vacanza sul lago che non punta
on the lake designed not only for relaxation but also
unicamente al relax, ma, senza dogmatismi, pone
to question contemporary interior aesthetics, far
interrogativi sull’estetica contemporanea in interni.
from any form of dogmatism.
194
On the previous pages, opposite to the wood panelled fireplace, a “Flap” sofa designed by Francesco Binfaré in 2000.
On the left page, the dining room with the “Eat” storage system especially desgined by Matali Crasset. In the living room the large asymmetrical fireplace especially designed by Matali Crasset. Below, in the old barn is now located the pool.
PERSONAGGI / PEOPLE MATALI CRASSET
In basso: nel soggiorno, il grande camino asimmetrico, su disegno di Matali Crasset. A destra, nell’antico fienile trova oggi posto la piscina.
195
Nelle pagine precedenti: di fronte al camino foderato in listellare di legno, il divano “Flap” disegnato da Francesco Binfaré nel 2000. Nella pagina a sinistra: la sala da pranzo con il mobile contenitore “Eat” su disegno di Matali Crasset.
MAXXI Kaiman Jakaré, seduta / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2006, in occasione della mostra / for the show Re-cycle, Dicembre / December 2011, MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, progettato da / designed by Zaha Hadid, Roma / Rome. foto / photo: Sebastiano Luciano (courtesy of Fondazione MAXXI).
Organicismo e decostruttivismo (alias Campana versus Hadid): le forme provocatoriamente naturalistiche di “Kaiman Jakaré” si adagiano nel grande spazio frammentato del MAXXI di Roma. Immediatamente utilizzate dal pubblico non solo come “luogo di sosta”, ma come vero strumento di percezione dell’architettura. Ad esempio verso l’alto, distesi su “morbide code di coccodrillo”. Organicism and Deconstructivism (i.e Campana
198
PAROLE / WORDS
versus Hadid): the naturalistic provocative shapes of Kaiman Jakaré rest in the large and fragment space of the MAXXI in Rome. Immediately used by the public as a “rest area” but also as a tool for reading the architecture. Looking upwards, for example, lying down on “soft crocodile tails”.
ROGER VIVIER
200
PAROLE / WORDS
Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002, nella boutique “Roger Vivier” a Milano in via Sant’Andrea / in the Roger Vivier boutique in Milan, via Sant’Andrea, progettata da / designed by Vudafieri Saverino Partners (Tiziano Vudafieri, Claudio Saverino, Lena Pessoa con Simona Quadri e Davide Frattini); lighting designer: Walter Amort. foto / photo: Ornella Sancassani
A Milano, nella centralissima via Sant’Andrea, tre
In Milan, in the super-central via Sant’Andrea,
livelli di un palazzo del XVIII secolo appaiono tras-
three floors of a 18th century palace are trans-
formati da un misterioso ensemble di oggetti di
formed by a mysterious ensemble of antique fur-
antiquariato e di pezzi d’arte selezionati da Inès de
niture and art works selected by Inès de la
la Fressange. Di primo acchito quasi un cabinet de
Fressange. At a first glance it may appear only as
merveilles, solo a un secondo sguardo la presenza
a cabinet de merveilles, but on a closer look the
delle celebri scarpe di Roger Vivier ci fa capire di
presence of Roger Vivier’s famous shoes tells us
essere nello showroom del noto marchio francese.
that we are in the showroom of the famous
Lo studio Vudafieri Saverino Partners ha rivestito
French maison. The Vudafieri Saverino Partners
le pareti con una morbida macro-boiserie di un
studio panelled the walls with a soft macro-bois-
tessuto color sabbia in cui sono incastonate pic-
erie in sand coloured fabric, supporting small
cole teche in plexiglas retroilluminato. Al centro
backlit plexiglass display cases. At the centre of
dello spazio un bianco divano “Damier” si stacca
the space a white Damier sofa stands out against
sul pavimento in grandi assi di quercia grigia.
the large gray oak floor boards.
LA CASA DEL RITRATTO THE HOUSE OF PORTRAIT Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002, in una casa progettata da / in a house designed by Elodie Sire (D-Mesure). foto / photo: Richard Powers
A Parigi, nel cuore del Quartiere Latino, c’è una grande casa su quattro livelli con un giardino segreto: proprio a Saint-Germain che è il più bel posto di Parigi! Un assemblaggio di opere d’arte, pezzi vintage e design d’autore, apparentemente casuale in realtà perfettamente calcolato, crea nell’appartamento un’atmosfera contemporaneamente intima e sofisticata: tutto pare essere sempre stato lì. In Paris, at the heart of the Latin Quarter, there is a large four floor house with a secret garden: we are in
202
PAROLE / WORDS
Saint-Germain the loveliest place in Paris! An assembly of works of art, vintage and designer pieces that may appear to be put there by chance, but are on the contrary carefully displayed, creating an intimate and sophisticated atmosphere: as if everything has always been there.
COME UNA VOLTA OLD TIMES
204
PAROLE / WORDS
Angels, poltrona / armchair, design Francesco Binfaré, 1996; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004; Sherazade, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta
Non lontano da Milano, in un paesino ormai inglobato
Not far from Milan, in a town that has been incorpora-
nella città, resiste un’isola di serenità: una grande casa
ted into the city, resists an island of tranquillity: a large
d’epoca, circondata da un parco secolare che muta
historic house surrounded by a centuries-old park
colore al volgere delle stagioni. Negli interni, altissimi
which changes colour each season. The interiors fea-
soffitti affrescati e grandi stanze dotate di camini. Una
ture high frescoed ceilings, and large rooms with fire-
particolare armonia, grazie all’attenta scelta cromatica,
places. A special harmony, obtained by means of a
avvolge l’insieme che accoglie arredi quali i divani
careful chromatic range, envelops the house that con-
“Sherazade” di Francesco Binfaré, adatti a ricevere
tains selected furniture such as Francesco Binfaré’s
molte persone contemporaneamente o ad approfitta-
Sherazade sofas; these can accommodate many peo-
re, in solitudine, di uno speciale comfort per la lettura e
ple at the same time, or even just one person for a soli-
l’ascolto della musica. Ne risulta un progetto in qualche
tary moment of special comfort in the company of
modo dimostrativo: il design contemporaneo non
music or a book. The result is somewhat demonstrati-
necessariamente vive di dissonanze e di situazioni urla-
ve: contemporary design not necessarily lives on dis-
te, ma può viceversa dare luogo ad atmosfere “come
sonant and loud statements, but can on the contrary
una volta”.
give place to “old times” atmospheres.
SALENTO Tatlin, divano / sofa, design Mario Cananzi e / and Roberto Semprini, 1989; Boa, seduta / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002, in una casa a Galatina ristrutturata da / in a house in Galatina restored by Massimo Famiglini, Franco Rao, Debora Garra (studio Spaceplanners), Roma / Rome. foto / photo: Chiara Cadeddu
Nel centro storico di Galatina, un palazzo che risale al 1780, esternamente celato in un dedalo di stradine, varcato il portone rivela il suo superbo barocco. Il morbido modellato della pietra leccese, le grandi corti interne, quasi a proporre tipologie abitative nord-africane, ovunque colori chiari, ma non abbaglianti. Le strutture recuperate con passione sono state completate e arredate con pochi pezzi attentamente selezionati in modo da rispettare il senso di vuoto dell’antica spazialità . Sulla grande terrazza una importante collezione di piante grasse! In the historical centre of Galatina, hidden in a maze of narrow roads, there is a 1780 palace. Once having stepped through its main doorway its superb Baroque is revealed – the gentle modellato of the Lecce stone, the large courtyards, almost recalling North-African housing solutions and light but not dazzling
206
PAROLE / WORDS
colours everywhere. The lovingly recuperated structures have been completed and furnished with few selected pieces, in order to preserve the sense of void of the ancient spaces. On the large terrace, an important collection of succulent plants!
VUOTO VOID
208
PAROLE / WORDS
Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/98; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, nella Main Hall dell’edificio / in the Main Hall of the Lolita Guimarães a Belo Horizonte progettata da / designed by Maria Cristina Oliveira Moura Valle (Arquitetura Caparaó). foto / photo: Jomar Bragança
Il vuoto è una dimensione difficile, rispetto alla
Void is a difficult dimension, that often finds us
quale si è sovente impreparati. Nel vuoto le parole
unprepared. The words the objects state are
pronunciate dagli oggetti sono assordanti. Nel
thunderous in the void. Inside the void the con-
vuoto la costruzione deve essere perfetta, ogni
struction must be impeccable, any mistake would
errore salterebbe immediatamente agli occhi. E
immediately stand out. And each choice must be
ogni scelta deve essere certa. Ecco perché, in
definite. And that is why, in this large hall, mono-
questa grande hall, la monocromia è rigorosa, la
chrome is rigorous, material is absolute. Only very
materia assoluta. Solo pochissimi pezzi di design
few design pieces can break the rule and present
possono rompere la regola e porsi come iconici:
themselves as iconic. They are in charge of meas-
la misurazione dello spazio è affidata a loro.
uring the space.
ELEFANTI ELEPHANTS Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/1998, in casa / in Reymond house, Barcellona progetto / design: Bruno Reymond. foto / photo: Conrad White
Gli elefanti abitano le case arredate da Bruno Reymond. Grandi teste a muro, sculture a terra: i pachidermi riempiono lo spazio e sono di buon augurio. In questa casa di Barcellona, rimasta disabitata per più di venti anni, risiede, alcuni mesi all’anno, lo stesso Bruno con la sua famiglia. Il bianco domina, accentuato dai vecchi pavimenti in legno di quercia. Pochi pezzi fanno da contrappunto all’atmosfera generale, tra cui, al piano terra, un divano “Flap” lucidamente nero. Al primo piano è invece una poltrona “Vermelha” a staccarsi su un decoro a quadri optical. Ovunque grandi tele astratte e pezzi progettati dallo stesso Bruno Reymond. All’ultimo livello, dalla piscina, si contempla Barcellona. Elephants inhabit the houses furnished by Bruno Reymond. Large heads on the walls, sculptures in the rooms: these huge beings fill the space and bring good luck. In this house in Barcelona, uninhabited for over twenty years, live Bruno and his family, for a few months a year. White dominates, accentuated by the old oak floor. Few pieces counterbalance the gener-
210
PAROLE / WORDS
al atmosphere, including a black shiny Flap sofa on the ground floor. On the first floor we find the Vermelha armchair against a checked optical décor. Everywhere large abstract paintings and pieces designed by Bruno Reymond himself. On the top floor, from the pool, you can admire Barcelona.
FAMIGLIA FAMILY
212
PAROLE / WORDS
Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002, nel soggiorno di casa von Borries a Berlino in the von Borries house living room in Berlin progettata da / designed by Anne e / and Friedrich von Borries. foto / photo: Steffen Jänicke / A&W/jalag - syndication
A Berlino, in un edificio unifamiliare progettato nel
In Berlin in a one-family building designed in 1957
1957 da Alois Giefer e Hermann Mäckler in occasione
by Alois Giefer and Hermann Mäckler for Interbau,
di Interbau, va fortunatamente a vivere Friedrich von
now luckily lives Friedrich von Borries, architect
Borries, architetto e professore di teoria della proget-
and professor of Design theories, with his large
tazione, con la sua giovane e numerosa famiglia.
young family. Nothing could be better for valuing
Niente di meglio per valorizzare i codici estetici della
the aesthetic codes of this house: especially the flu-
casa: in particolare la fluidità degli spazi e il privile-
idity of space and the privileged indoor-outdoor
giato rapporto interno-esterno. Libri, degli adulti, e
relation. The grown-ups’ books, and the children’s
giochi, dei bambini, dominano lo spazio e ogni pezzo
toys dominate the space and each piece of design
di design è intensamente vissuto, come ben si può
is intensely used, as one can see by looking at the
notare osservando il divano “Damier” destinato a
Damier sofa which accommodate all of the von
ospitare tutta la famiglia von Borries.
Borries family.
ESSERE COLLEZIONISTI BEING A COLLECTOR Verde sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana 1993/98; Azul, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/98; Esse, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000, in casa / house Schachter, Londra / London. Interior Design: Ab Rogers. foto / photo: Luke White
“Essere collezionisti” è qualcosa che coinvolge in modo significativo il tempo della propria vita, ma soprattutto gli spazi della propria casa. I collezionisti progettano diversamente, guardano alle cose diversamente. Ove gli altri, “i normali”, rifuggono l’accumulo, per i collezionisti l’accumulo è vita. Ecco perché la casa londinese di Kenny Schachter, gallerista-intellettuale, sarà invidiata da molti. Che si tratti di arte (Warhol, Basquiat, West, Acconci, Koons) o di design (Newson, Campana, Dixon, Levy, Hadid) Kenny seleziona con gusto infallibile e miscela con rara sicurezza. “Being a collector” is something that significantly occupies one’s time, but especially one’s home. Collectors design differently and look at things in a different way. Where the others, “the normal people”,
214
PAROLE / WORDS
escape hoarding, for a collector the hoard is life. That’s why many will envy gallery owner and intellectual Kenny Schachter’s house. Be it art (Warhol, Basquiat, West, Acconci, Koons) or design (Newson, Campana, Dixon, Levy, Hadid), Kenny selects with perfect taste and mixes with rare confidence.
LA CASA DELLA SCRITTURA THE HOUSE OF WRITING
216
PAROLE / WORDS
Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005, nel living di una casa / in the living room of a house; progetto / design Eva Almohacid (Dsquadra); styling María San Juan. foto / photo: Luis Hevia
Pensieri brevi affidati dagli ospiti a una parete di
Brief thoughts left by guests on a slate wall, and
ardesia, ma anche vecchie ricette spagnole “rico-
old Spanish recipes “copied” onto the glass
piate” sul vetro del tavolo. In questa casa “la scrit-
tables. The “writings” in this house leave traces
tura” ha lasciato una traccia che racconta la gioia
telling us about the joy of being together. A huge
dello stare insieme. Un immenso pomodoro ci
tomato welcomes us in the kitchen, and in the
accoglie in cucina e una mappa del mondo in sala
dining room there is a world map, paired with
da pranzo dove le sedie “Mummy” di Peter Traag
Peter Traag’s Mummy chairs and the Dear Ingo
e la lampada “Dear Ingo” di Ron Gilad giocano
lamp by Ron Gilad simultaneously playing the
all’unisono la carta dell’ironia e dello spiazzamento.
irony and déturnement card.
FRAMMENTARE FRAGMENTS Sherazade, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel soggiorno di una casa progettata da / in the living room of a house designed by Maurizio Lai (LAI STUDIO). foto / photo: courtesy of Lai Studio
Frammentare le superfici è un modo di possederle. Creare continui rimandi tra struttura, decorazione e arredo affinché l’occhio non sia mai pago di emozioni. Riservando al centro di questa scena una postazione privilegiata di osservazione, bianca isola di serenità, composta non a caso con divani “Sherazade”: in questo interno non è infatti possibile definire una posizione unica di seduta, tradizionalmente frontale, ma deve essere sempre praticabile una completa rotazione del corpo per assistere alle camaleontiche mutazioni dello spettacolo d’architettura. To fragment a surface is a way of possessing it. Creating incessant connections between structure, decoration and furniture so that the eye is never fulfilled. Placing at the centre of this scene a privileged observational post, a white island of tranquilli-
218
PAROLE / WORDS
ty, composed, no wonder, with the Sherazade sofas: in this house there is no space for a definite and traditionally frontal sitting posture, but there must always be the possibility of a complete rotation of the body, to admire the chameleon mutations of the architectural show.
NEL LEVANTE LIGURE IN EASTERN LIGURIA
220
PAROLE / WORDS
Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/1998; Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta
Quest’antica casa a torre, appesa sul mare, ma già
This ancient tower house, overlooking the sea,
lambita dalla ricca vegetazione del monte, fu ai
embraced by a rich vegetation, was built around a
tempi costruita attorno a un forte sperone di roc-
mighty dark rock spur also visible in the interiors.
cia scura, visibile negli interni. Basterebbe un simi-
Such a naturalistic element, so discordant with the
le elemento naturalistico, dissonante rispetto alle
lunette vaults and the precious decorated doors,
volte unghiate o alle preziose porte decorate, a
would suffice to determine the uniqueness of this
determinare l’unicità di questo luogo. L’ambiente
place. The interiors however are completed with
si completa poi con i bianchi rivestimenti dei diva-
white upholstery divans, selected art pieces, silent
ni, le selezionate opere d’arte, il silenzio e la fre-
and shady coolness, in contrast to the bright light
scura, a contrastare la luce intensa del mare, la
coming from the sea, the summer heat and the
calura dell’estate e la vertigine delle terrazze.
plunging terraces.
1928 OLYMPIASTADION ST. MORITZ Corallo, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2004, nel living di casa Sachs a / in the living room of Sachs house in Sankt Moritz, progettata da / designed by Rolf Sachs. foto / photo: Andreas von Einsiedel
Lo sciatore che dovesse perdersi, scorgendo di lontano la torretta anni 20 dello Stadio del ghiaccio di St. Moritz, saprebbe di aver trovato una meta, ma non potrebbe certo aspettarsi, all’interno, al posto di acrobatici pattinatori, una residenza a metà tra l’installazione d’arte e il rifugio di montagna. Legno d’abete e feltro, severità e genio vi si intrecciano senza sosta in una concezione spartana e condivisibile del lusso. Da Rietveld a Eames, da Newson ai Campana, allo stesso Rolf Sachs, padrone di casa: sparpagliata qua e là vive una collezione di pezzicapolavoro degna di un museo del design. Any skier that gets lost, will know he has reached a destination when he catches sight of the 1920s tower of the St. Moritz stadium in the distance. But he could not imagine that inside it there are no longer acrobatic ice skaters but a residence half way between art installation and mountain refuge. Fir wood and felt, rigor and genius are incessantly
222
PAROLE / WORDS
combined in a sober and appealing version of luxury. From Rietveld to Eames, from Newson to the Campana brothers, to the owner of the house himself, Rolf Sachs: the house is scattered with a collection of masterpieces worthy of a design museum.
MANGUSTA 130
224
PAROLE / WORDS
Sofà, divano, versione speciale / special size sofa, design Francesco Binfaré, 2008, sullo / on the yacht Mangusta 130 - cantieri nautici Overmarine di Viareggio / Overmarine shipyard in Viareggio. Progetto di / designed by Erna Corbetta. Lighting design: Piero Castiglioni. foto interni / interiors photo: 3C lab, Silvia Apice (courtesy of Overmarine Group); foto esterni / external photo: courtesy of Overmarine Group.
Bianco, algido e abbagliante, con i suoi 130 piedi, que-
White, icy and dazzling, 130 feet long, this boat is a
sto scafo è una significativa novità nel campo della pro-
significant novelty in the field of nautical design.
gettazione nautica. All’interno del salone hard top, sor-
Inside the hard top hall there are two unexpected
prendentemente, troviamo due setti verticali: il primo
vertical volumes: one covered in stone, and one in
rivestito in pietra, il secondo in acciaio inox. A soffitto,
stainless steel. Leather on the ceiling and on the
pelle e ancora pelle a rivestire, sul ponte inferiore, il diva-
lower deck a leather Sofà by Francesco Binfaré,
no “Sofà” disegnato da Francesco Binfaré, qui in una
here in a special angular edition. One single blue
speciale edizione angolare. Un unico gradino blu, pro-
step, going on towards the ship’s side, signals to
seguendo poi verso la murata, segnala a chi scende la
those who go down the stairs, the special zone con-
scala la particolare zona che accoglie il divano.
taining the sofa.
SULLE PENDICI DELL’ETNA ON THE SLOPES OF ETNA On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, in una villa a / in a villa in Catania progettata da / designed by Salvatore Puleo. foto / photo: Gianni Franchellucci
Una finestra, nello studio, inquadra la profondità della piscina, ma il mistero si rivela unicamente quando un nuotatore inconsapevole appare di fronte alla scrivania: solo allora si comprende cosa sia realmente la massa azzurra che si percepisce attraverso il vetro. Le invenzioni progettuali non si esauriscono però qui: ad esempio pavimenti in resina e viceversa soffitti a liste di legno propongono uno strano “ribaltamento” delle immagini. Così, di fronte a un divano “On the Rocks” vestito di grigio, il camino arde al centro dell’ambiente e “raso terra”. In the studio a window frames the depth of the pool, but the mystery is revealed only when the unaware swimmer appears in line with the desk:
226
PAROLE / WORDS
only then is it clear what the light blue mass you see through the glass really is. But there is more: the resin floors and the wooden ceilings offer a strange “inversion”. And in front of an On the Rocks sofa, upholstered in gray fabric, the “floor-level” fireplace is alight in the centre of the space.
VERSO IL LAGO TOWARDS THE LAKE
228
PAROLE / WORDS
Getsuen, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, in una casa progettata da / in a house designed by Marco Sangiorgio con gli interni di / interior design by Angelo Pozzoli. foto / photo: Giovanni Desandre
Un’importante villa si crea attraverso l’attento innesto
An important villa unfolds from the careful connec-
di due volumi: quello a monte in cemento armato a
tion of two volumes: bare reinforced concrete
vista e, perpendicolarmente, quello a valle dotato di
behind and perpendicular volume with glass win-
vetrate e rivestito di pietra a spacco. Di notte il paesag-
dows and ashlars masonry below. At night the land-
gio che ne risulta è particolarmente suggestivo, con la
scape it creates is very evocative, with the artificial
luce artificiale che campisce i volumi, valorizza buca-
light defining the volumes, enhancing recesses and
ture e percorsi. Appaiono la grande piscina interna e,
paths. Through the windows in the living area
attraverso le finestredella zona giorno, piante grasse in
appear a large indoor pool, succulent plants and
vaso e poltroncine fatte a forma di fiore (Getsuen di
flower shaped small armchairs (Getsuen by
Masanori Umeda). All’interno i pezzi d’arredo sono
Masanori Umeda). The interiors have little and skil-
pochi, sapientemente illuminati, mentre lo spazio viene
fully illuminated furniture, while the space is sculp-
disegnato unicamente dall’architettura, dal rapporto
tured uniquely by architecture and the relation
tra i setti in cemento e quelli in pietra.
between the cement and stone walls.
CASE D’EPOCA HISTORIC HOUSES Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/1998; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta
Le cosiddette “case d’epoca” vivono di una speciale atmosfera persino quando sono ancora vuote, disabitate. Il loro decoro fatto di antichi parquet o di lucidi pavimenti in seminato, di grandi porte interne con cornici sagomate, di stucchi e rosoni a soffitto crea di per sé un’atmosfera speciale, rarefatta e sofisticata. Dilmos è partita, nell’arredare quest’importante appartamento, da un simile presupposto: valorizzare l’esistente e completarlo con alcune “mise en scène” di importanti pezzi di design: ciascuna di esse è costruita come un “tableau”. Vedi il tavolino in marmo di Saarineen accolto nella curva ospitale del divano “Flap” di Binfaré. Vedi le poltrone “Vermelha” dei Fratelli Campana imprevedibilmente intrecciate in argento o oro per citare la decorazione in gialli marmi policromi a pavimento. The so called “historic houses” are imbued with a special atmosphere even when they are still empty and uninhabited. Their décor, with parquet or polished Venetian floors, the large interior doors with inlaid frames, the stuccos and the ceiling roses per se create a special atmosphere, rare and sophisticated. Dilmos set out to furnish this important apartment with a similar premise: their purpose was to enhance the existent and complete it with a “mise en scene”
230
PAROLE / WORDS
conceived as “tableaux” with a number of important pieces of design. The Saarineen marble coffee table embraced in the welcoming curve of Binfaré’s Flap sofa, for example, or the Vermelha armchairs unexpectedly woven in silver or gold to recall the polychrome yellow marble decoration on the floor.
COMFORT
232
PAROLE / WORDS
Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Cabana, contenitore / cabinet, design Fernando e Humberto Campana, 2010; Brenno, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2011, in casa Dennerlein / in Dennerlein house, Roma / Rome, progettata da / designed by Giorgia Dennerlein. foto / photo: Oliviero Santini
Un androne spazialmente dilatato, un corpo scale
An expanded hall, a helicoid staircase, the use of
elicoidale, l’utilizzo del marmo e della radica: que-
marble and briarwood: this building in Piazzale
sta palazzina di Piazzale delle Muse a Roma, pro-
delle Muse in Rome, a project by Ugo Luccichenti,
gettata da Ugo Luccichenti, è la sicura testimo-
is a clear example of a well grounded constructive
nianza di un metodo costruttivo sedimentato e di
method and of a style that today needs to be re-
uno stile oggi, superate certe censure ideologiche,
considered, putting aside certain ideological clo-
da ri-analizzare. Il grande appartamento ristruttu-
sures. The large apartment restructured by
rato da Giorgia Dennerlein valorizza le caratteristi-
Giorgia Dennerlein enhances the historical con-
che costruttive dell’epoca (infissi, parquet, marmi)
structive features (fittings, parquet, marble) and
e adotta una palette volutamente scura, intimista,
adopts a deliberately dark and intimate palette,
che va dal color fango al blu. Il concetto proget-
ranging from mud tones to blue. The key concept
tuale unificante è il comfort, perfettamente esem-
behind the project is comfort, as perfectly exem-
plificato dal divano “Brenno”.
plified by the Brenno sofa.
UN LAGO DI MARMO NERO A BLACK MARBLE LAKE Favela, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2003; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004; Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005, a Lugano in un edificio progettato da / in Lugano in a building designed by Maurus Frei. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Helenio Barbetta.
Su un pavimento di marmo nero, venato di bianco e posato a casellario, volutamente si staccano una serie di opere (i veri abitanti della casa): opere d’arte, scovate nelle gallerie in giro per il mondo abbinando artisti emergenti a personaggi consolidati, e opere di design, prodotte da Edra o editate da Dilmos, tra i primi in Europa a promuovere il design d’autore in serie limitata. A questi pezzi, cercati e amati, fa da contrappunto non la produzione corrente (le parti funzionali dell’abitare sono risolte in modo volutamente asettico) quanto piuttosto il paesaggio, la vista sull’esterno, verso il lago di Lugano, chiamato a “partecipare” agli interni. On a black marble floor with white streaks and customized set, a series of works (the real inhabitants of this house) stand out: works of art found in galleries around the world, in a combination of emerging and established artists, and design pieces, produced by Edra or curated by Dilmos, one of the first in Europe to promote limited edition design
234
PAROLE / WORDS
pieces. The counterpoint to these sought after and much loved pieces is not contemporary production (the functional parts of the house are in fact deliberately aseptic), but rather landscape, the view of Lake Lugano, invited to “participate“ in the interiors.
LAMIERA SERIGRAFATA SCREEN PRINT PLATE WALL
236
PAROLE / WORDS
Sponge, poltrona / armchair, design Peter Traag, 2004; in un loft progettato da / in a loft designed by Roberto Bongiovanni (Studio Xenos). foto / photo: Adriano Bacchella
Una fabbrica dismessa di pneumatici diviene un loft
A disused tyre factory transformed into a con-
contemporaneo (e per una volta la parola loft viene
temporary loft (the name loft used appropriately
correttamente usata!). In modo sintomatico le cromie
for once!). The colour palette indicatively includes
scelte per il progetto recuperano certi toni bruni, nei
dusky tones, as you can see in the dark wood, the
legni scuri, nei cuoi vissuti, ma soprattutto nell’acciaio
worn out leather, and especially in the rusty
Corten arrugginito. Una parete di lamiera, imprevedi-
Corten iron. A plate wall, unexpectedly screen
bilmente serigrafata con un motivo damascato, vibra
printed with a damask pattern, reverberates the
al riverbero del camino. Di fronte a esso le pieghe
light from the fireplace. Opposite the creased
delle poltrone “Sponge” emergono in tutta la loro
Sponge armchairs stand out with all their expres-
espressività.
sive force.
VALAIS Anemone, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2001; Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002; Favela, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2003; Jenette, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2005, in uno chalet nel Valais ristrutturato da / in a Valais chalet restored by Bonnard Woeffray (architects fas sia). foto / photo: Kay von Losoncz
Uno chalet, abitato un tempo dal grande chansonnier francese Gilbert Bécaud, posizionato su un crinale che divide le valli d’Anniviers e Hérens, verso sud, e la valle della Liène verso ovest, in un luogo selvaggio e incontaminato. Il necessario ampliamento è stato effettuato scavando sotto terra, dialogando con le radici dei pini centenari e tingendo il cemento di un caldo colore arancio. Il percorso di salita verso i piani alti è una continua scoperta: di scorci verso il paesaggio e di sorprese in interni, dalla scala illusionisticamente “raddoppiata”, grazie allo specchio, al rivestimento in larice che si confronta però con vetrate gialle, rosa o arancioni, dal salone a doppia altezza con un informe divano blu su cui rotolano i cinque bambini che abitano la casa, fino alla sala da pranzo dove le canne delle sedie “Jenette” paiono dialogare con i rami esterni dei grandi pini. A chalet, where once lived the famous French chansonnier Gilbert Bécaud, resting on the crest dividing the d’Anniviers and Hérens valleys to the South, and the Liène valley to the West; a place still wild and untouched. The needed extension to the chalet was created by digging underground, next to the roots of the centenary pine trees and by dying the cement a warm orange colour. From here on to the upper floors there are endless surprises: views and surprises in the interiors, from the magically “doubled” mirror stair-
238
PAROLE / WORDS
case, the all-over larch covering associated with the yellow, pink and orange glass windows, the double living room with a shapeless blue sofa where the five children of the house play, to the dining room, where the stalks of the Jenette chairs appear to dialogue with the branches of the big pine trees outside.
MASSIMALISMO MAXIMALISM
240
PAROLE / WORDS
Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta
Il Massimalismo è un’arte. Ben precisa. Quanto può
Maximalism is a form of art. A specific art. What may
apparire dovuto ad accostamenti casuali è in realtà
appear as a casual juxtaposition is really the result of
frutto di una attenta e complessa orchestrazione. Ci
a careful and complex plan. The ice we walk on is
si muove sul filo del rasoio e la sicurezza del gusto
thin and the only discriminating element is a clear
rimane l’unico elemento discriminante. In questo
expression of taste. In this D’Annunzio-style interior
interno dannunziano i velluti delle Rose Chair, viola e
the red and turquoise Rose Chair velvets, the large
turchese, il grande letto di Luigi Ontani, con il sole che
Luigi Ontani bed, with the sun with God’s eye, the
porta l’occhio di Dio, il tappeto ameboide di George
amoeba-like carpet by George J. Sowden or the
J. Sowden o i virtuosistici vetri di Borek Sipek convi-
virtuoso glasses by Borek Sipek must coexist.
vono in maniera “scientificamente” insostituibile.
DA CATANIA A BAGHDAD FROM CATANIA TO BAGHDAD Baghdad, tavolo / table, design Ezri Tarazi, 2005, uffici / offices COGIP, a / in Tremestieri Etneo (Catania), progettati da / designed by Salvatore Puleo. foto / photo: Gianni Franchellucci
I grandi uffici soffrono sovente di un certo anonimato, della ripetizione di criteri distributivi e codici materici ormai evidenti. Salvatore Puleo lavora in questo spazio siciliano proprio per evitare una simile sensazione e, al fine di raggiungere il suo risultato, si affida alla luce che, attraverso tagli e studiate presenze, caratterizza, e differenzia, gli ambienti. All’ingresso un blocco di marmo bianco di Carrara, scavato in modo tridimensionale, funge da reception, mentre nella sala riunioni viene provocatoriamente adottato un tavolo-opera quale il “Baghdad” di Ezri Tarazi. E, grazie appunto alla luce radente, a terra si disegna, imprevedibilmente, la pianta della città irachena. Large offices are often quite anonymous, for their nowadays evident repetition of distribution criteria and materials. Salvatore Puleo intervened in this Sicilian space precisely to avoid a similar result and, in order to reach his objective, he turned to light, which through openings and well calibrated presences personalizes and differentiates the
242
PAROLE / WORDS
rooms. At the entrance, a carved block of white Carrara marble becomes the reception desk, while in the conference room there is a provocative insertion of the Baghdad table/work of art by Ezri Tarazi, with the slanting light unexpectedly drawing the map of the Iraqi city on the floor.
MUSICA MUSIC
244
PAROLE / WORDS
Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000, in una casa progettata da / in a house designed by Martino Ferrari e / and Lara Di Mauro. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta
Usualmente la musica si ascolta, ma c’è invece qual-
Usually you listen to music, but some like to col-
cuno che, in modo traslato, la colleziona. Ecco allora
lect it, so to speak. And so you can either sit or
che, diversamente seduti o distesi su un divano “Flap”,
lie down on a Flap sofa and admire this silent
si può guardare questo silenzioso esercito di strumenti
battalion of musical instruments imagining their
e immaginare il loro suono perfetto. Chiudere gli occhi
perfect sound. With your eyes closed you can
e ascoltare il grande Charlie Parker, “The Bird of
almost hear the great Charlie Parker, “The Bird of
Paradise”, suonare ancora una volta il suo sax.
Paradise”, playing his saxophone one last time.
ANNI 70 SEVENTIES Brasilia, tavolo / table, design Fernando e / and Humberto Campana, 2006, in una casa nei pressi di Lione / in a house near Lyon, progettata nel 1973 da / designed in 1973 by Georges Guillermont e ristrutturata da / and restored by Christine Sandona-Marting (Nesso). foto / photo: Arnaud Rinuccini
Progettare “per frammenti” è un modo assai interessante di procedere: anziché perseguire la continuità, si privilegia la discontinuità. Un materiale si congiunge a un altro, una linea si spezza contro un volume. Ed ecco che, in questa casa anni 70 nella campagna vicino Lione, formelle ceramiche gialle e verdi di Roger Capron si impostano su una superficie rivestita in mosaico verde e nero, mentre i frammenti specchianti del tavolo “Brasilia” riflettono un’étagère anni 80 di Sottsass, la lampada “Mezzo Oracolo” di Gae Aulenti del 1969, straordinarie sedute di Olivier Mourgue e Geoffrey Harcourt. Una porta “da nave” introduce in una grotta dove sono conservati i dischi in vinile! E, all’esterno, la pietra a spacco sorregge, senza soluzione di continuità, il bianco intonaco, da cui emerge un’altra discontinuità, quella della natura. To design “via fragments” is a very interesting method: instead of heading for continuity, you aim for discontinuity. One material connects to another, a line breaks against a volume. And so in this Seventies house in the countryside near Lyon, green and yellow ceramic tiles by Roger Capron are placed against a black and green mosaic surface, while the reflecting fragments of the Brasilia table mirror a 1980s étagère by Sottsass, Gae
246
PAROLE / WORDS
Aulenti’s 1969 Mezzo Oracolo lamp, and Olivier Mourgue and Geoffrey Harcourt’s extraordinary designs. A small “ship” door introduces a cave where the vinyl records are kept! And outside ashlars masonry supports the white plaster with no interruption, from which emerges another discontinuity, that of nature.
BUCAREST
248
PAROLE / WORDS
Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Neolitico, tavolo / table, design Massimo Morozzi, 1998; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Cabana, contenitore / cabinet, design Fernando e / and Humberto Campana, 2010; Bois de Rose, contenitore / storage unit, design Massimo Morozzi, 2012, nel ristorante / in the restaurant “Iconic Food Wine & Design”, Bucarest progettato da / designed by Miruna Ardelean (ClassConcept). foto / photo: Cosmin Dragomir (Igloo media), Andreea Macri
Siamo a Bucarest, nella remota Romania, per la pre-
We are in Bucharest, in far away Romania, in the
cisione nel quartiere di Capitalelor. Qui, in un antico
Capitalelor quarter to be precise. Here in a his-
palazzo, è nato “Iconic”, particolarissimo ritrovo che
toric palace there is Iconic, a very peculiar venue
mescola, con garbo e ironia, dettagli della tradizione
with an elegant and ironic mix of local tradition
locale con arredi progettati dai designer Edra. In un
and Edra design. In an articulated space plan,
percorso spaziale articolato, che propone un con-
that includes a concept store, a café, a wine and
cept store, una caffetteria, un wine and cigar club e
cigar club and a proper restaurant, there is an
il vero e proprio ristorante, si alternano affascinanti
alternation of “Cold War” atmospheres and
atmosfere da “guerra fredda” con imprevedibili
unpredictable glimpses of the future, in a very
scorci sul futuro, in un’interpretazione della globaliz-
sophisticated interpretation of globalization.
zazione estremamente particolare.
TRONCHI IN CORRIDOIO TREE TRUNKS IN THE CORRIDOR Paesaggi Italiani - Tronco, sistema / storage system, design Massimo Morozzi e / and Francesco Binfaré, 1994-2011, in una casa progettata da / in a house designed by Eliana Masoero foto / photo: Helenio Barbetta
I corridoi, nelle case, sono luoghi preziosi (anche se una recente prassi progettuale postula la loro eliminazione). Spazio di cuscinetto tra le stanze della casa, il corridoio è il posto degli incontri, dei litigi, delle fughe e dei riavvicinamenti. Lì origliano i bambini, lì si accumulano le cose. In una casa d’epoca milanese, un lungo corridoio tradizionale, si riveste in modo inaspettato di tronchi. Il legno ha una bellezza in sé, nelle sue vene, nella sua grana, nei suoi nodi: grandi assi di massello di mogano, tagliate “a vivo”, con la corteccia sui lati esterni, e finite a olio propongono una parziale chiusura dei mobili “Paesaggi Italiani”: ne deriva non solo un funzionale sistema di contenimento, ma un vero e proprio “paesaggio” in interni. House corridors are precious spaces (although a current architectural trend postulates their elimination). An in-between space amongst the rooms, the corridor is a place for meeting, arguing, escaping and making up. It is where children eavesdrop, where things accumulate. In an old house in Milan, a long traditional corridor is unexpectedly covered
250
PAROLE / WORDS
in tree trunks. Wood has a beauty in itself, in its veins, in its grain, in its knots: large raw cut mahogany panels, with the bark on the outer sides, and an oil finish, offer a partial closure to the Paesaggi Italiani: the result is a functional storage system which is also a real interior “landscape”.
CABANAS
252
PAROLE / WORDS
Cabana, contenitore / cabinet, design Fernando e / and Humberto Campana, 2010. foto / photo: Thomas Dix (© Vitra Design Museum); Sebastiano Luciano (courtesy of Fondazione MAXXI); Fabio Marchesi (courtesy of Triennale Design Museum)
Ci volevano Fernando e Humberto Campana per
Only Fernando and Humberto Campana could
avere il coraggio di “sporcare” tre musei di spec-
have the courage to “soil” three illustrious muse-
chiata fama! La rafia, materiale povero, legato a
ums! Rafia – a poor material, associated with car-
carnevalesche memorie o ai cosiddetti lavori
nival memories and so called “womanly” work –
“donneschi”, nelle loro mani prende la forma di
in their hands becomes a cascade, tropical veg-
cascata, vegetazione tropicale che si aggrappa e
etation clinging and eroding the architectural
smangia la struttura architettonica. Gli interventi
structure. The archistar interventions (Hadid in
delle archistar (Hadid a Roma e Gehry a Weil-
Rome and Gehry in Weil-am-Rhein) or the noble
am-Rhein) o gli aulici spazi interni della Triennale
spaces of the Triennale in Milan, are thus taken
di Milano sono così riportati alla provocatoria, e
back to the provocative and seductive primi-
seducente, primitività della capanna, alla purezza
tivism of a hut, to the pureness of “the house of
della “casa d’Adamo in Paradiso”.
Adam in Paradise”.
254
PROGETTISTI DESIGNERS
TOMÁS ALÍA pp. 106-107
ZAHA HADID pp. 198-199
EVA ALMOHACID (Dsquadra) pp. 216-217
KLAUS HOFLEHNER (Wohnen by Hoflehner) pp. 104-105
WALTER AMORT pp. 200-201
ENRICO IASCONE (Studio Enrico Iascone Architetti) pp. 72-77
MIRUNA ARDERLEAN (Classconcept) pp. 248-249
KÜHN & PARTNER pp. 126-127
ARRABITO NAVAL ARCHITECTS pp. 28-33
MAURIZIO LAI (LAI STUDIO) pp. 218-219
CARLO BAIO pp. 100-101
MONICA LATTUADA (Studio Map) pp. 94-95
ROBERTO BERGONZI pp. 166-171
LAZZARINI PICKERING ARCHITETTI pp. 60-65, 92-93
JAVIER BERNALTE (Bernalte León y Asociados) pp. 96-97
JOSÉ LUIS LEÓN (Bernalte León y Asociados) pp. 96-97
PATRICK BLANC pp. 40-45
ARIK LEVY pp. 40-45
ROBERTO BONGIOVANNI (Studio Xenos) pp. 236-237
MAURIZIO MANCINI pp. 86-87
BONNARD WOEFFRAY (architectes fas sia) pp. 238-239
CHUS MANZANARES pp. 110-111
LUCA BRAGUGLIA (lucabragugliastudio) pp. 114-115
ELIANA MASOERO pp. 250-251
SONIA CALVELLI (ARCH.DOC) pp. 124-125
CARLOTTA MENARINI (Studio Enrico Iascone Architetti) pp. 72-77
FERNANDO E HUMBERTO CAMPANA pp. 52-59, 136-141, 252-253
ALESSANDRO E FRANCESCO MENDINI (Atelier Mendini) pp. 78-83
ALBERTO CAMPO BAEZA pp. 22-27
PAOLA MORETTI pp. 46-51
VALERIO CAPO pp. 148-153
ALICE NARDI pp. 166-171
PIERO CASTIGLIONI pp. 224-225
IRMA ORENSTEIN pp. 112-113
MIGUEL CHEVALIER pp. 40-45
ALEANDRO ORSINI (ARCH.DOC) pp. 124-125
ERNA CORBETTA pp. 224-225
NATHALIE PASQUA pp. 90-91
MATALI CRASSET pp. 190-195
JAVIER PEÑA GALIANO (XPIRAL®) pp. 172-177
ELENA D’ANGELO (lucabragugliastudio) pp. 114-115
IVANA PORFIRI (Porfiristudio) pp. 28-33
DUILIO DAMILANO (Damilanostudio Architects) pp. 122-123, 184-189
CHRISTIAN POTTGIESSER (architecturesposibles) pp. 130-135
ELISABETH DAURER (Wohnen by Hoflehner) pp. 104-105
ANGELO POZZOLI pp. 228-229
ALEXANDRA DE PFYFFER (AdP-décoration) pp. 98-99
SAM PRATT pp. 148-153
GIORGIA DENNERLEIN pp. 232-233
SALVATORE PULEO pp. 226-227, 242-243
AGUSTÍN DÍAZ GINER pp. 110-111
MELANIE RADEMACHER (Mena Interiors) pp. 116-117
LARA DI MAURO pp. 244-245
FRANCO RAO (Studio Spaceplanners) pp. 206-207
DILMOS pp. 94-95, 102-103, 120-121, 204-205, 220-221, 230-231, 234-235, 240-241, 244-245
BRUNO REYMOND pp. 160-165, 210-211
NICK ELDRIDGE pp. 154-159
AB ROGERS pp. 214-215
MANUELA ESPOSITO (lucabragugliastudio) pp. 114-115
ITALO ROTA pp. 102-103
ROBERTO FALCONI (Studio Associato Falconi) pp. 46-51
ROLF SACHS pp. 66-71, 222-223
MASSIMO FAMIGLINI (Studio Spaceplanners) pp. 206-207
CHRISTINE SANDONA-MARTING (Nesso) pp. 246-247
MARTINO FERRARI pp. 244-245
MARCO SANGIORGIO pp. 228-229
ROGER FERRIS & PARTNERS LLC pp. 34-39
MARÍA SAN JUAN pp. 216-217
JACOPO FOGGINI pp. 166-171
ÁLVARO SANS pp. 110-111
MAURUS FREI pp. 120-121, 234-235
RENATA SAPEY pp. 40-45
DEBORA GARRA (Studio Spaceplanners) pp. 206-207
ELODIE SIRE (D-Mesure) pp. 202-203
gP SERVICE pp. 28-33
HADI TEHERANI pp. 142-147
PABLO GIL pp. 160-165
MARIA CRISTINA OLIVEIRA MOURA VALLE (Arquitetura Caparaó) pp. 208-209
PIERO GILARDINO (Studio Map) pp. 94-95
ANNE E FRIEDRICH VON BORRIES pp. 212-213
FRANCESCO GUIDA (Guida Engineering+Design) pp. 118-119
HENK VOS pp. 88-89
GEORGES GUILLERMONT pp. 246-247
VUDAFIERI SAVERINO PARTNERS pp. 200-201
FOTOGRAFI PHOTOGRAPHERS
RICCARDO AMBROSIO p. 47
SEBASTIANO LUCIANO (courtesy of Fondazione MAXXI) pp. 198-199, 252
GERON AMIT pp. 112-113
ANDREEA MACRI pp. 248-249
ILIAS ANAGNOSTOPOULOS p. 53
GIOVANNI MALGARINI p. 29
SILVIA APICE (3c lab courtesy of Overmarine Group) pp. 224-225
EZIO MANCIUCCA pp. 100-101
ADRIANO BACCHELLA pp. 236-237
ROGER MANDT p. 143
ANTOINE BARALHÉ pp. 90-91
TOM MANNION pp. 116-117
HELENIO BARBETTA pp. 120-121, 234-235, 250-251
FABIO MARCHESI (courtesy of Triennale Design Museum) p. 253
LUK BOEGLY (courtesy of Kruisherenhotel Maastricht) pp. 88-89
ANDREA MARTIRADONNA pp. 122-123, 184-189
SOPHIE BOEGLY (courtesy of Musée d’Orsay) pp. 136-141
MADS MOGENSEN pp. 96-97
JOMAR BRANGANÇA pp. 208-209
MOLTENI&MOTTA pp. 94-95, 204-205, 220-221, 230-231, 240-241, 244-245
ADRIANO BRUSAFERRI (courtesy of Bravacasa) pp. 114-115
ANDRÉS OTERO pp. 52-59
CHIARA CADEDDU pp. 206-207
PAOLO PANZERA p. 73
JAVIER CALLEJAS pp. 22-27
ANDREA PERONI p. 47
BIBA CANELA p. 23
MATTEO PIAZZA pp. 61, 92-93, 108-109
RENZO CHIESA pp. 40-45
GIOVANNA PIEMONTI pp. 60-65
MARIO CIAMPI pp. 166-171
PASCALE POTTGIESSER p. 131
GITTY DARUGAR (courtesy of Archivio Atelier Mendini) p. 79
RICHARD POWERS pp. 154-159, 202-203
THOMAS DIX (© Vitra Design Museum) p. 252
ARNAUD RINUCCINI pp. 246-247
JUAN DE LA CRUZ MEGÍAS pp. 172-177
PAÚL RIVERA pp. 34-39
GIOVANNI DESANDRE pp. 228-229
ROLF SACHS FUN C ‘TION p. 66
HENRI DEL OLMO (courtesy of Byblos Art Hotel Villa Amistà) pp. 78-83
ORNELLA SANCASSANI pp. 178, 200-201
LYNDON DOUGLAS p. 155
OLIVIERO SANTINI pp. 232-233
COSMIN DRAGOMIR (Igloo media) pp. 248-249
ANTOINE SCHENCK p. 41
GEORGE DUPIN pp. 130-135
JOHN SPINKS pp. 68-71
ANDREA FERRARI pp. 28-33, 46-51
DANIEL STIER pp. 148-153
HUGH FINDLATER p. 167
NICOLAS TOSI (courtesy of Elle Decoration/Scoop) pp. 98-99
GIANNI FRANCHELLUCCI pp. 226-227, 242-243
EMILIO TREMOLADA pp. 8, 12, 20, 72-77, 102-103, 124-125, 180-183
DARIO FUSARO pp. 86-87
ETIENNE VAN SLOUN (courtesy of Kruisherenhotel Maastricht) pp. 88-89
GIOVANNI GASTEL p. 179
ANDREAS VON EINSIEDEL pp. 222-223
KARL GROSS p. 67
KAY VON LOSONCZ pp. 238-239
LUIS HEVIA pp. 216-217
CONRAD WHITE pp. 160-165, 210-211
STEFFEN JÄNICKE/A&W/jalag-syndication pp. 212-213
LUKE WHITE pp. 214-215
JEAN-FRANÇOIS JAUSSAUD pp. 190-195
ERWIN WIMMER pp. 104-105
CHRISTIAN KAIN pp. 142-147
NADIA AMELIE WITTE p. 35
DEAN KAUFMAN (Trunk Archive) pp. 22-27
MANOLO YLLERA pp. 106-107
FERNANDO LASZLO p. 137
255
FLORENCE LESUEUR (courtesy of Musée d’Orsay) pp. 136-141
ARREDI FURNITURE
DIVANI
ANGELS
FLAP
TOPOLONE
Francesco Binfaré
Francesco Binfaré
Massimo Morozzi
1996
2000
1991
pp. 108-109, 204
pp. 36-37, 39, 42-44, 48-50,
pp. 57, 100-101
77, 94-95, 101, 125, 144-147, 156-157, 159, 174-177, 192-193, 211, 215, 231, 245, 248 ASTER PAPPOSUS
KAIMAN JAKARÉ
Fernando e / and
Fernando e / and
Humberto Campana
Humberto Campana
2006
2006
pp. 111, 140
pp. 162-163, 198-199
POLTRONE
ALICE Jacopo Foggini 2011 p. 170
ON THE ROCKS Francesco Binfaré BOA Fernando e / and Humberto Campana 2002
2004 pp. 62-64, 86-87, 96-97, 112-
ANEMONE
113, 134-135, 204-205, 208,
Fernando e / and
226-227, 234-235
Humberto Campana
pp. 33, 51, 90-91, 112, 152, 168169, 171, 202-203, 206, 239
2001 SFATTO
p. 238
Francesco Binfaré 2011 BRENNO
pp. 103, 183
Francesco Binfaré
AZUL Fernando e / and
2010
SHERAZADE
Humberto Campana
p. 233
Francesco Binfaré
1993-1998
2008
p. 214
pp. 114-115, 204-205, 218-219 CIPRIA Fernando e / and Humberto Campana 2009 pp. 58, 102, 116-117, 132-133, 135, 183
CORALLO SOFÀ Francesco Binfaré 2008 pp. 24-25, 61, 74-76, 92-93,
Humberto Campana 2004 pp. 40, 45, 106-107, 141, 223
104-105, 114, 186-188, 224-225, 228
CORBEILLE Francesco Binfaré
SOFÀ GRAN KHAN
2006
Francesco Binfaré
p. 125
2008 pp. 48-49, 51
FAVELA Fernando e / and Humberto Campana 2003 pp. 57, 68-69, 182, 234, 238
DAMIER
TATLIN
GETSUEN
Francesco Binfaré
Mario Cananzi e / and
Masanori Umeda
2002
Roberto Semprini
1990
pp. 38-39, 120-121, 127, 150-
1989
pp. 111, 229
151, 201, 212-213, 221, 230
pp. 80-82, 88-89, 110, 186189, 207
256
Fernando e / and
GRINZA
VERDE
Fernando e / and
Fernando e / and
Humberto Campana
Humberto Campana -
BOIS DE ROSE
2011
1993-1998
Massimo Morozzi
pp. 57-58
p. 214
2012
CONTENITORI /
p. 248
LEATHER WORKS
TAVOLI /
Fernando e / and Humberto Campana 2007 pp. 54-55, 58, 99, 124, 182183
CABANA BAGHDAD
Fernando e / and
Ezri Tarazi
Humberto Campana
2005
2010
pp. 242-243
pp. 232, 249, 253
ROSE CHAIR Masanori Umeda
BRASILIA
1990
Fernando e / and
pp. 100, 111, 122-123, 186-188,
Humberto Campana
220, 241, 248
2006 pp. 30-31, 33, 58, 246-247
PAESAGGI ITALIANI Massimo Morozzi 1994 pp. 51, 250-251
SPONGE Peter Traag
CAPRICCIO
2004
Jacopo Foggini
pp. 182, 236-237
2009 p. 167
SCRIGNO Fernando e / and Humberto Campana 2009 pp. 51, 119
VERMELHA Fernando e / and
COTTO
Humberto Campana
Fernando e / and
1993-1998
Humberto Campana
pp. 182, 208-210, 221, 230
2010 p. 57
ACCESSORI /
CAMPANA Fernando e / and Humberto Campana
SEDIE /
2010 pp. 57, 59, 138-139, 141
JENETTE
NEOLITICO
Fernando e / and
Massimo Morozzi
Humberto Campana
1998
2005
p. 249
pp. 102-103, 126, 164, 174-175,
E inoltre nelle pagine di Interiors with Edra volume 2 compaiono alcuni prodotti storici Edra, ormai fuori produzione, ma che ci piace ricordare / Interiors with Edra volume 2 also includes some historic Edra designs that are now out of production, but that we like to remember:
MUMMY
PENTA
Peter Traag
Massimo Morozzi
2005
1998
pp. 102, 124, 183, 217, 232,
pp. 86-87
235, 249
“CONE” p. 44 design Fernando e / and Humberto Campana, 1993-98 “ESSE” p. 214 design Francesco Binfaré, 2000 “H/F TANGERI” pp. 76, 94 design Francesco Binfaré, 1994 “MEDITATION POD” pp. 162-164 design Steven Blaess, 2001 “AU.” pp. 80-82 design Setsu e Shinobu Ito, 2003
257
177, 180-181, 238
Silvana Editoriale Progetto e realizzazione Arti Grafiche Amilcare Pizzi Spa Direzione editoriale Dario Cimorelli Art Director Giacomo Merli Redazione lingua italiana e inglese Lorena Ansani Progetto grafico Michele Bazzoni, Giacomo Merli Impaginazione Michele Bazzoni Traduzioni Karen Tomatis per
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Finito di stampare nel mese di marzo 2013