Interiors with Edra 2

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MARCO ROMANELLI

INTERIORS WITH

VOLUME 2

SilvanaEditoriale


SOMMARIO CONTENTS

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Massimo Morozzi

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EDRA Marco Romanelli, Matteo Pirola

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EDRA IN INTERNI INTERIORS WITH EDRA Marco Romanelli

INTERNI - PERSONAGGI 1 INTERIORS - PEOPLE 1 22 28 34 40 46 52 60 66 72 78

INTERNI - PAROLE 1 INTERIORS - WORDS 1

EVVIVA!

Nancy Olnick - Giorgio Spanu Ivana Porfiri Roger Ferris Miguel Chevalier - Renata Sapey Giacomo Maiolini Dakis Joannou Claudio Lazzarini - Carl Pickering Rolf Sachs Enrico Iascone - Carlotta Menarini Alessandro Mendini

86 88 90 92 94 96 98 100 102 104 106 108 110 112 114 116 118 120 122 124 126

A palazzo / At The Palace Nell’antico chiostro / In The Ancient Cloister Tra arte e design / Between Art And Design Progettare per abitare / Designed To Live In Rosso / Red Paperclip House Fourrure Sotto gli affreschi / Under The Frescoes Dall’alto / From Above Cactus Rock Madrid Ricevere / To Welcome Siviglia / Seville Penthouse Bianco & Nero / Black & White In una scuola vittoriana / In A Victorian School Arcadia 85’ Vivere il paesaggio / Living The Landscape Rose rosse / Red Roses Nella campagna / In The Countryside Tagomago


INTERNI - PERSONAGGI 2 INTERIORS - PEOPLE 2 130 136 142 148 154 160 166 172 178 184 190

Christian Pottgiesser Fernando - Humberto Campana Hadi Teherani Valerio Capo - Sam Pratt Nick Eldridge Bruno Reymond Jacopo Foggini Javier Peña Galiano Alberto Guardiani Duilio Damilano Matali Crasset

INTERNI - PAROLE 2 INTERIORS - WORDS 2 198 200 202 204 206 208 210 212 214 216

Maxxi Roger Vivier La casa del ritratto / The House Of Portrait Come una volta / Old Times Salento Vuoto / Void Elefanti / Elephants Famiglia / Family Essere collezionisti / Being A Collector La casa della scrittura / The House Of Writing

218 220 222 224 226 228 230 232 234 236 238 240 242 244 246 248 250 252

Frammentare / Fragments Nel Levante ligure / In Eastern Liguria 1928 Olympiastadion St. Moritz Mangusta 130 Sulle pendici dell’Etna / On The Slopes Of Etna Verso il lago / Towards The Lake Case d’epoca / Historic Houses Comfort Un lago di marmo nero / A Black Marble Lake Lamiera serigrafata / Screen Print Plate Wall Valais Massimalismo / Maximalism Da Catania a Baghdad / From Catania To Baghdad Musica / Music Anni 70 / Seventies Bucarest Tronchi in corridoio / Tree Trunks In The Corridor Cabanas

INDICI INDEX 254 255 256

Progettisti / Designers Fotografi / Photographers Arredi / Furniture


Per fare questo libro ci sono voluti 25 anni del lavoro di centinaia di persone. Si parla in genere del design isolando nell’oggetto il gesto creativo di un autore. Così la storia del design diventa una sequenza di oggetti, poltrone, divani, sedie, tavoli, lampade, mobili isolati e poi riallineati in una galleria infinita come sulle pedane di una vetrina o di un museo. In realtà tutto ciò non esiste se non nelle pagine dei libri e dei cataloghi. Ciò che esiste realmente sono le case, gli spazi, che con quegli oggetti e tanti altri ingredienti vengono costruiti dalla necessità, dal progetto e dalla passione delle persone. È impressionante vedere a posteriori quante persone, prima sconosciute, quanti luoghi diversi sono stati interessati e coinvolti

MASSIMO MOROZZI

EVVIVA!

It has taken twenty-five years and the work of hundreds of people to make this book. Often we talk about objects of design only focusing on the designer’s creative gesture. And by doing so, history of design becomes a series of objects – armchairs, sofas, chairs, tables, lamps,

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MASSIMO MOROZZI EVVIVA!

and pieces of furniture that are first isolated and then put in a line in a never-ending gallery, like in a shop window or a museum display. But in reality no such thing exists, except in books and catalogues. What really exist are houses that, with those objects and many other ingredients, are built out of people’s needs, projects and passions. It is striking to see in retrospect how many people we’ve met, and how many different places have been touched and involved in this


in questo processo. Quello che abbiamo fatto è partecipare a una straordinaria opera collettiva. Chi avrebbe potuto immaginare, quando tanti anni fa si iniziò questa avventura di Edra, quante espressioni diverse sarebbero state coinvolte, in tante parti del mondo, dal nostro lavoro? Alcune mi piacciono, o addirittura mi entusiasmano, altre meno. Quello che conta è la loro diffusione e la loro diversità. Il fatto comunque di esprimere una energia vera, una emozione, un progetto appassionante meditato e perseguito. Insomma la vita. Ecco, mi piace constatare che la nostra storia non appartiene alla storia degli stili, ma a quella della vita. Evviva!

process. We have all taken part in the creation of an extraordinary collective work. Who would have imagined – many years ago, when the Edra adventure started – that so many different expressions would have been involved

is their diffusion and their diversity, the sheer fact of expressing an authentic energy, an emotion, and a fascinating, thought-out and pursued project. In a word: life. So, what I like to affirm is that our story no longer belongs to the history of styles but is part of the story of life. Hurrah!

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I like, some even excite me, some I’m less fond of. But what matters

MASSIMO MOROZZI EVVIVA!

in our work, in so many parts of the world? Some of these expressions


foto / photo: Emilio Tremolada


Edra nasce nel 1987. Caratterizzata fin dagli inizi da un progetto fortemente innovativo, affonda però le sue radici in una consolidata tradizione familiare nel campo del mobile che la famiglia Mazzei porta avanti dal 1949. La “rivoluzione” voluta, alla fine degli anni 80, dai fratelli Valerio e Monica Mazzei, esponenti della seconda generazione imprenditoriale, e da Massimo Morozzi, art director, parte quindi da una precisa conoscenza della produzione e del mercato e si sviluppa in un contesto territoriale – storico, artistico, paesistico e produttivo – tra i più ricchi al mondo: la Toscana. Il nome Edra nasce da una crasi del termine greco “esedra”: luogo aulico destinato alla conversazione e all’incontro. Edra quindi, quasi per definizione, cerca una relazione tra gli oggetti che produce e l’architettura, l’esedra, che li accoglie. Una relazione fatta di rispetto, ma anche della capacità reciproca di sorprendere, non accettando stereotipi e luoghi comuni. Edra propone infatti oggetti innovativi, segnati da caratteristiche di avanguardia, tipologica e formale. Oggetti-icona capaci di incarnare uno specifico spirito e quindi difficilmente imitabili, lontani dalla rincorsa alla particolarità fine a se stessa e in grado di trasformarsi in “classici contemporanei”. Così i pezzi Edra hanno trovato posto nelle collezioni permanenti dei maggiori musei di

MARCO ROMANELLI, MATTEO PIROLA

EDRA

Edra was born in 1987. Marked from the beginning by a highly innovative project, Edra however is rooted in a solid family tradition of furniture production that the Mazzei family has been carrying out since 1949. The “revolution” conducted at the end of the Eighties by the second entrepreneurial generation of the family – siblings Valerio and Monica Mazzei – and by art director Massimo Morozzi, unfolded from a specific knowledge of the market and production processes, developing in one of the world’s richest territories, in terms of history, art, landscape and production: Tuscany. The name Edra is a crasis of the Greek word esedra: a noble place intended for conversation and encounter. Edra, almost by definition, aims towards a relation between the objects it produces and architecture – the esedra that accommodates them. A relation based on respect but also on the mutual capacity to surprise, without accepting stereotypes and the commonplace. Edra in fact presents innovative objects, with avant-garde features in terms of form and typology; icon-objects capable of embodying a particular spirit, thus difficult to imitate; objects that

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eschew an end to itself eccentricity but capable of transforming into “contemporary classics”.


design del mondo: dal Centre Pompidou di Parigi al MoMA di New York, dal Triennale Design Museum di Milano al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, fino al Icelandic Museum of Design and Applied Arts di Reykjavik o al Tel Aviv Museum of Art, passando per altri musei, a Chicago, Lisbona, Montreal, Tokyo, Losanna, Monaco di Baviera, Filadelfia, Amburgo, Vienna e Helsinki. Lo “spirito Edra” discende in realtà da un’attenta “politica di incontri”. Fondamentale è quello con Massimo Morozzi, architetto e designer, esponente alla fine degli anni 60 dei gruppi radicali fiorentini, che da subito propone un approccio assolutamente atipico nel panorama italiano. Un approccio fatto di ricerca avanzata, parallelamente tecnica e formale, ove ogni progetto, e persino ogni dettaglio, coinvolge le tecnologie più innovative e contemporaneamente le capacità manuali più raffinate secondo il motto “High Tech – Hand Made”. Proprio questa “visione laterale”, tanto libera quanto originale, ha reso possibile gli altri incontri progettuali che caratterizzano Edra. In primis quello con Francesco Binfaré, outsider italiano che ha trovato in Edra la possibilità di dimostrare un talento impareggiabile nella gestione dell’imbottito. I suoi divani hanno rivoluzionato questa tipologia borghese e introdotto un nuovo concetto di comfort. Altro incontro essenziale è stato quello con Fernando e Humberto Campana.

This is how the Edra products made their way into the permanent collections of the world’s most important design museums: the Centre Pompidou in Paris, the MoMA in New York, the

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MARCO ROMANELLI, MATTEO PIROLA EDRA

Triennale Design Museum in Milan, the Vitra Design Museum in Weil am Rhein, the Icelandic Museum of Design and Applied Arts in Reykjavik, and the Tel Aviv Museum of Art, not to mention other museums in Chicago, Lisbon, Montreal, Tokyo, Lausanne, Munich, Philadelphia, Hamburg, Vienna and Helsinki. The “Edra spirit” originates from an attentive “connection policy”. A crucial connection was the one with architect and designer Massimo Morozzi – member of the radical groups based in Florence at the end of the Sixties – who immediately introduced a totally atypical approach, compared to the Italian context of the time. His approach is based on advanced research, both technical and formal, in which each project, each detail, involves the most innovative techniques combined with the finest handcraft know-how, in accordance with the motto “High Tech – Hand Made”. This “different perspective”, so free and original, set the stage for other professional connections that have contributed to the definition of the Edra identity. First of all the connection with Francesco Binfaré, an Italian outsider who found in Edra the opportunity


Incontro che, nonostante le enormi distanze geografiche e culturali, potremmo definire per “affinità”. I Fratelli Campana, oggi conosciuti nel mondo intero, hanno infatti trovato, fin dal 1998, ospitalità e comprensione in Edra. Il loro linguaggio fatto di estremi, di fantasia allo stato puro, di assemblaggio di manualità e industria si è a tal punto fuso con il pensiero e il know how di Edra da diventarne una inconfondibile chiave di lettura. A questi incontri fondamentali, che costituiscono la colonna vertebrale della collezione Edra, se ne aggiungono altri, sempre condotti per “affinità elettive”. Dagli ironici “Fiori” di Masanori Umeda (1990) all’omaggio fortemente iconico di Mario Cananzi e Roberto Semprini a Tatlin e al suo “Monumento alla Terza Internazionale” (1989), dal primo progetto in produzione industriale in Italia di Zaha Hadid, (1988), fino agli interventi di Peter Traag posti ai confini tra arte e design. Questo insieme di realtà differenti ha trovato, anno dopo anno, una narrazione vigorosa negli allestimenti al Salone del Mobile di Milano, ma soprattutto si è concretizzato in innumerevoli occasioni abitative reali, dalle case agli alberghi, dagli uffici alle imbarcazioni, come testimoniato da questo volume che fa parte della serie “Interiors with Edra”.

to express his unrivalled talent in the way to run “upholstery”. His sofas have revolutionized this middleclass item, introducing a new concept of comfort. Another fundamental encounter was

found hospitality and comprehension in Edra since 1998. Their vocabulary, made of extremes, sheer fantasy, and a combination of manual skills and industry, has merged with Edra’s identity and know-how to the point of becoming an unmistakable company trait. These fundamental encounters, that represent the spine of the Edra collection, are parallel to other connections always established in the name of “elective affinities”. From Masanori Umeda’s ironic Flowers (1990), to Mario Cananzi and Roberto Semprini’s highly iconic homage (1989) to Tatlin’s Monument to the Third International, to Zaha Hadid’s 1988 first industrial production project in Italy, and Peter Traag’s interventions on the limit between art and design. Year after year this assembly of different realities was steadily expressed in the Edra stands at the Milan Salone del Mobile, but only found its true and full embodiment in real living spaces, ranging from houses to hotels, offices and boats, as testified by this volume, part of the series Interiors with Edra.

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geographical and cultural distances. The Campana Brothers, today known worldwide, have

MARCO ROMANELLI, MATTEO PIROLA EDRA

with Fernando and Humberto Campana, an encounter in the name of affinity, despite huge


foto / photo: Emilio Tremolada


Il rapporto tra design e interni, rapporto cercato, oggi come ieri, e persino teorizzato, è sicuramente una peculiarità italiana. I progettisti italiani, fin dagli anni 30, fin dalle grandi Triennali, hanno sempre ideato e proposto oggetti che nascevano dall’architettura, si integravano nell’architettura, vorrei dire si “dimostravano” nell’architettura. E poi, una volta superata l’occasione specifica, appunto la grande nave o la realizzazione di un progetto speciale, quegli stessi oggetti erano pronti per la produzione in serie: avevano già vissuto una sorta di “verifica” ambientale e quindi dimensionale. In questo modo sono nati alcuni dei capolavori della storia del design italiano, quelli di Ponti, quelli di Albini, quelli di Caccia Dominioni. Con il trascorrere del tempo, come ben si sa, l’Italia è divenuta terra felicemente ospitale per i designer stranieri che, dalla fine degli anni 80, hanno progettato per aziende italiane le loro cose migliori. Curiosamente però l’attitudine a tessere una relazione tra interni e design non è andata perduta, anzi. Ha cambiato tuttavia referente: sono state infatti le aziende, in molti casi, a continuare a lavorare nella logica interni-design. Si è pertanto evitato il rischio di musealizza-

MARCO ROMANELLI

EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA

The sought after and theorised relation between design and interiors is certainly an Italian peculiarity, today as ever. Since the Thirties and the great Triennale exhibitions, Italian designers have always presented objects generated from and integrated with architecture, which, if I may say so, “disclosed” themselves through architecture. And then, once the specific occasion was over, be it the great ship or the carrying out of a special project, those same objects were ready for production in series: they had already undergone a sort of spatial and thus dimensional “test”. This is how some of the masterpieces of Italian design were born, those by Ponti, Albini, and Caccia Dominioni. As time went by, as we all know, Italy became a country that welcomed foreign designers, who since the end of the Eighties had come here to Italy to design their best projects for the local companies. Interestingly enough, the attitude to affirm a relation between interiors and design did not at all dissolve. However it changed referent: in some cases it was in fact the companies who continued working with an interiors-design ratio. This prevented the risk of “museumification” of the objects, which instead preserved a strong connection to real life, augmenting a sort

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of test procedure of the design in homes and public spaces.


zione del pezzo, conservando invece un forte rapporto con la vita vissuta, incrementando una sorta di prassi di verifica del design all’interno delle case e degli spazi pubblici. Di primo acchito potrebbe sembrare che Edra, riconosciuta per la “straordinarietà” del suo

Francesco Binfaré, disegni di presentazione per il divano “Flap”, 2000.

design, non rientri in questo atteggiamento culturale di attenzione all’interno. Personalmente credo non sia così, e questo libro lo dimostra. La cultura dell’abitare intride fortemente la realtà di Edra e si trasmette, grazie anche all’approccio “umanistico” di Massimo Morozzi art director, a tutte le collezioni che sono state sviluppate nel tempo. I pezzi più incredibili che possiamo ricordare e citare non sono mai provocazioni fini a se stesse, ma parti di un racconto che traspare in filigrana. Sassi lanciati nello stagno, oggi piuttosto immoto, del design per poi seguire i cerchi concentrici che vengono a crearsi, in un fenomeno di azione e reazione che dal design porta agli interni, dagli interni all’architettura e viceversa. In sintesi la “eccezionalità” di Edra è qualcosa di ben lontano da una “progettazione senza regole”,

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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA

anzi è chiara la coscienza che un pezzo, qualsiasi pezzo, una volta inserito in un ambiente avrà un

At first sight Edra, known for the “extraordinariness” of its designs, may appear distant from this cultural position of attention to the interiors. I personally do not think so, and this book proves it. The Edra reality is deeply imbued with the culture of living styles, and this is delivered in all the collections that have been developed over time, also thanks to art director Massimo Morozzi’s “humanistic” approach. The most incredible pieces we can remember and talk about are never end to themselves provocations, but part of an ongoing narration that shines through from under the surface. Stones thrown into today’s rather still pond of design, creating concentric circles; an action-reaction process that swings from design to interiors, from interiors to architecture, and back. In short, Edra’s “exceptionality” stands apart from “design with no rules”, and is rather an expression of a clear awareness that a piece, any piece, once inserted into a location, will have a weight, that is greater than we imagine and that generates a long wave, an important feedback. It will

Francesco Binfaré, presentation drawings for the Flap sofa, 2000.


Fernando e Humberto Campana, schizzi per le poltrone “Favela”, 2003, e “Corallo”, 2004.

peso, un peso maggiore di quello che immaginiamo, dando luogo a un’onda lunga, a un importante feedback. Non si tratterà più, semplicemente, di un divano o di una poltrona in un salotto, di una sedia accostata a un tavolo, ma ciascun pezzo porterà con sé azioni e reazioni sulle cose e le persone circostanti, modificando progressivamente lo spazio vitale in cui proprio quel pezzo era andato a inserirsi. A significare che gli oggetti, nello spazio, sono tutt’altro che “indifferenti”. Un divano non equivale affatto a un altro divano, sia pur dimensionalmente uguale, una sedia a un’altra sedia, anche qualora altrettanto “funzionale e comoda”. Potrebbero infatti non essere adatti su un altro piano, più simbolico, più intricato, legato a valori di rappresentazione e di riconoscibilità. A quest’ultima componente del progettare, maggiormente psicologica che ergonomica, Edra presta un’attenzione rara. Basterà citare “Paesaggi Italiani”, contenitore-architettura disegnato da Massimo Morozzi per seguire le diverse esigenze di ciascuno e giungere a creare “degli spazi” in quei cubi indifferenziati che troppo spesso chiamiamo stanze. Oppure ricordare i “divani piat-

no longer be simply about a divan or an armchair inside a living room, or a chair next to a table, but about each piece entailing actions and reactions on the surrounding objects and people, progressively modifying the very living space in which that object has been placed. This is to say that objects, in space, are not “insignificant”. A divan is not equivalent to another divan, even if their measurements are the same, a chair is not equivalent to another chair, although equally “functional and comfortable”. That divan and chair could not be suitable on another level, a more symbolic, intricate one, connected to the values of representation and recognizability. Edra devotes a rather unique level of attention to this more psychological and less ergonomic component of design. Let us just mention Massimo Morozzi’s Paesaggi Italiani (Italian Landscapes), the architectural storage system designed to accommodate different individual needs and create “a differentiation of spaces” inside those indistinct cubes that too often go under the name of rooms; or Francesco Binfaré’s “platform sofas” – Flap, L’Homme et la Femme,

MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA

taforma” di Francesco Binfaré – “Flap”, “L’Homme et la Femme”, “Sherazade”, “On the Rocks” –

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Fernando and Humberto Campana, sketches for the Favela and Corallo armchairs, 2003 and 2004.


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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA


Masanori Umeda, schizzi per la poltrona “Getsuen”, 1990.

per cui il rito sociale dello stare insieme assume nuovi connotati, e nuove rilassatezze, ben più consone all’attuale stile abitativo. “Paesaggi Italiani” e “Flap”, entrambi esempi di arredi che, a ben pensare, nascono dagli interni, dalle esigenze della vita nelle case, dall’analisi di funzioni mancanti, e cioè dall’immaginare un ambiente personalizzato (“Paesaggi”) piuttosto che dal concepire una postura individualizzata (“Flap”). Certo, a questo punto del discorso, analizzando il catalogo Edra, una domanda sorge spontanea e inevitabile: “Quando gli oggetti assumono l’eccezionalità dei pezzi disegnati da Fernando e Humberto Campana, come potrà configurarsi il rapporto con gli interni?”. Domanda corretta e soprattutto utile ad affrontare un concetto che ci sarà di grande aiuto nella lettura di questo libro. Penso al complesso rapporto tra emergenza e sfondo: termini evidentemente mediati dalla critica semiologica e che, rapportati alla nostra tematica, fanno riferimento, il primo, agli oggetti di design, visti come “emergenza” dal verbo emergere, cioè “palesarsi con forza”, il secondo all’architettura, intesa come contenitore silenzioso e funzionale per la vita, quindi “sfondo”. Il rapporto tra interni e design, a mio giudizio assolutamente necessario, non deve essere per forza

Sherazade, On the Rocks – around which the social ritual of staying together takes on new connotations and new leisure moods, far more suitable to contemporary life styles. Paesaggi Italiani and Flap, are two examples of furniture design that on closer viewing appear to generate from the interiors, from the demands of life in a house, from the analyses of functional voids, thus from the visualization of a customized ambiance (Paesaggi) or the conception of a personalized posture (Flap). At this point, with the Edra catalogue in mind, an obvious and inevitable question arises: “how can there be an object-interior relation when the objects in question take on the exceptionality of Fernando and Humberto Campana’s design?” This is a correct and particularly useful question to confront a concept that will be of great help to the readers of this book. My point is the complex relation between emergence and background: terms connected to semiotics and that when associated to our topic of interest, refer in the first case to objects of design, understood as “emergencies” – from the verb “to emerge”, in the sense of “to become strongly evident” –, and in the second case to architecture, understood as a silent and functional life container, thus a “background”. The relation between interiors and design, which I believe to be absolutely essential, must not be necessarily understood in the sense of stylistic uniformity. On the con-

MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA

inteso nel senso di una uniformità stilistica. Anzi. L’idea è quella di uno spazio attentamente pro-

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Masanori Umeda, sketches for the Getsuen armchair, 1990.


gettato, che si sia quindi liberato dal peso della quotidianità; uno spazio che abbia cessato di essere il magazzino delle stoviglie e degli oggetti che la vita porta ad accumulare; uno spazio di silenzio, svuotato dalle pesantezze e dalle incombenze, che possa accendersi grazie all’eccezionalità delle nostre personalissime scelte di design. Così interpreto, valutandole “in interni”, le opere di Fernando e Humberto Campana. Edra, concludendo, non segue di certo le mode. A volte forse le crea, ma nemmeno questo mi sembra in realtà il suo intento programmatico: Edra vuole porsi a lato. E, come ben sappiamo,

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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / EDRA IN INTERNI

la visione laterale è sempre una visione privilegiata.

trary. The idea is that of a highly designed space, that is hence free from the weight of the everyday; a place that no longer needs to be a storage for pots and pans and all those objects that accumulate during a lifetime; a place of silence, made void of the nuisances and all the chores, that can be enlightened by the exceptionality of our own and very personal design choices. This is how I interpret Fernando and Humberto Campana’s works in an “interior” context. Edra, in conclusion, certainly does not follow the trends. Sometimes Edra might create a trend, but I don’t think this is the company core purpose. Edra wants to place itself on the side. And as we all know a lateral place always has a better viewpoint.


Fernando e Humberto Campana, schizzo per il contenitore “Cabana”, 2010.

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MARCO ROMANELLI EDRA IN INTERNI / INTERIORS WITH EDRA

Fernando and Humberto Campana, sketch for the Cabana storage unit, 2010.


foto / photo: Emilio Tremolada


Interiors with Edra volume 2 nasce da un attento monitoraggio delle situazioni abitative reali in cui compaiono prodotti Edra. Si è deciso di dividere i progetti selezionati in due categorie: gli “interni-personaggio” e gli “interni-parola”. Gli interni-personaggio raccontano progetti caratterizzati da un peculiare rispecchiamento della personalità del progettista o dell’abitante, mentre gli interni-parola si concentrano su un’unica chiave di lettura che restituisce in modo iconico la prassi seguita per rapportare interni e design. Facendo un parallelo letterario, inevitabile avendo utilizzato i termini “personaggio” e “parola”, è evidente che il primo caso è assimilabile al racconto in cui una storia si dipana con i tempi necessari, consentendoci, anche se in poche pagine, di entrare nella psicologia dei personaggi. Il secondo caso è assimilabile all’aforisma: frase fulminante che deve, o almeno cerca, di racchiudere in sé un intero messaggio. Ad accomunare le due dimensioni sta la certezza che la forza del design italiano, preso atto dell’infinita e rivoluzionaria capacità inventiva che lo caratterizza, consiste nel suo indice di realtà: i mobili Edra entrano in interni reali, sono “abitati” da persone reali. Ciascun “abitante” dei mobili Edra interpreta il progetto in modo assolutamente individuale, creandosi il proprio “habitus”, come dimostrano le pagine che seguono.


NANCY OLNICK - GIORGIO SPANU STATE OF NEW YORK, USA CASA OLNICK-SPANU / OLNICK-SPANU HOUSE progetto / design: Alberto Campo Baeza foto / photo: Dean Kaufman, Javier Callejas

In alto, progettata da Alberto Campo Baeza, casa Olnick-Spanu. Nella pagina a destra: Nancy Olnick e Giorgio Spanu (foto di Biba Canela).

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PERSONAGGI / PEOPLE

Above: Olnick-Spanu house, designed by Alberto Campo Baeza. Opposite page: Nancy Olnick and Giorgio Spanu (photo by Biba Canela).

Il sogno di vivere nella “casa di vetro”: una delle

The dream of living in a “glass house”: one of

ossessioni del modernismo. Parallelamente allo

the obsessions of Modernism. A dream that

straordinario periodo delle “case study houses”

seemed to be totally fulfilled with the extraor-

californiane, tale sogno sembrava essere stato

dinary period of the Californian “case study

portato a un massimo insuperabile da Philip

houses” and with Philip Johnson’s 1949 Glass

Johnson con la “Glass House” del 1949, e inve-

House; but that dream however remained sus-

ce era rimasto in sospensione nella cultura

pended in the realm of architectural culture,

architettonica in attesa di una nuova epifania.

awaiting a new epiphany. Spanish architect

L’architetto spagnolo Alberto Campo Baeza ne

Alberto Campo Baeza gave a first extraordi-

dà una prima straordinaria interpretazione nel

nary interpretation of this dream in 2000, with

2000 con casa De Blas, vetro su cemento, e

his De Blas house, glass on cement, and a sec-

una seconda, ancor più complessa dal 2008 al

ond and more complex example between

2010 per casa Olnick-Spanu, a un’ora circa da

2008 and 2010 with the Olnick-Spanu house,

New York. Di nuovo un basamento in cemento

about an hour away from New York. Again we

a vista, volutamente “sordo”, sopraeleva il volu-

have a raw and deliberately “numb” concrete

me in vetro sorretto da pilastri circolari. In una

base, under the glass volume supported by

evidente citazione della villa Farnsworth, realiz-

circular pillars. An explicit quote from Mies van

zata da Mies van der Rohe tra il 1945 e il 1951 nei

der Rohe’s Farnsworth house designed

pressi di Chicago, che, a sua volta, era un’estre-

between 1945 and 1951 near Chicago, that in

mizzazione della villa Tugendhat a Brno del

turn was an extreme interpretation of

1929-1930, la vista, anche per Campo Baeza,

1929-1930 Tugendhat villa in Brno. The view,

trapassa il volume.

also at Campo Baeza, goes beyond the vol-

Gli arredi non paiono altro che personaggi di una

umes.

pièce teatrale, pronti ad assumere i rispettivi

The furnishings appear like characters in a play,

ruoli. La luce invade lo spazio della vita diurna e

ready to impersonate their role on stage. Light

comune così come la penombra caratterizza la

invades the space devoted to daytime activi-

zona destinata alla notte, alla privacy, ma anche

ties and life in common, while half-light reigns

a una incredibile galleria d’arte privata. Pistoletto,

in the night and private area, also home to an

the

Boetti, Paolini, Kounellis, Manzoni, Fontana,

incredible private art gallery. Pistoletto, Boetti,

Melotti, Castellani sono alcuni dei personaggi,

Paolini, Kounellis, Manzoni, Fontana, Melotti,

rigorosamente italiani, invitati ad abitare, assieme

Castellani are some of the all-Italian artists with





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PERSONAGGI / PEOPLE NANCY OLNICK - GIORGIO SPANU


whom Nancy Olnick and Giorgio Spanu share

A essi fanno da contrappunto i nomi di pochi

their house. The works of art interplay with a few

celebri designer, maestri del passato come il già

famous designers of the past, such as the previ-

citato Mies o Poul Kjaerholm, gli Eames piuttosto

ously mentioned Mies or Poul Kjaerholm, the

che Alvar Aalto oppure maestri del presente

Eames or Alvar Aalto, and more contemporary

come Francesco Binfaré o Antonio Citterio. I

names like Francesco Binfaré or Antonio Citterio.

Sopra: la villa ospita un’importante collezione di arte italiana contemporanea.

pezzi di un tempo e quelli di assoluta contempo-

The old time classics and the contemporary

raneità sono accomunati dall’idea del design

pieces all share the same conception of design,

come un confortevole, e silenzioso, contrappun-

understood as a comfortable and silent counter-

to, necessario a lasciar assumere il ruolo di prota-

point, necessary in order to leave the spotlight

gonista all’arte. E agli abitanti di casa.

on art, and on the inhabitants of the house.

On the previous pages: the living area occupies the all-glass upper level. Sofà designed by Francesco Binfaré, 2008. Above: the villa is home to an important Italian contemporary art collection.

PERSONAGGI / PEOPLE NANCY OLNICK - GIORGIO SPANU

a Nancy Olnick e Giorgio Spanu, in questa casa.

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Nelle pagine precedenti: la zona living occupa il livello più alto interamente vetrato. Il divano “Sofà” è stato progettato da Francesco Binfaré nel 2008.


IVANA PORFIRI OVUNQUE, SUL MARE / EVERYWHERE, ALL OVER THE SEA GUILTY ingegnere navale / naval architect: Arrabito Naval Architects progetto interni / interior design: Porfiristudio linee esterne / exterior lines: Porfiristudio camouflage esterno / exterior camouflage: Jeff Koons ingegnerizzazione camouflage / camouflage engineering: gP Service foto / photo: Andrea Ferrari

Le grandi barche costituiscono una storia a sé

Large boats are a chapter to themselves in the

nella multiforme epopea del design e il “Guilty”

multifaceted history of design, and within that his-

rappresenta, in seno a quella storia, un racconto

tory Guilty is a particularly special chapter. The

ancor più speciale.

beginning of this story can be traced down to

L’inizio di tutta questa vicenda può essere trovato

some project restrictions: there was a slip that had

in alcuni vincoli progettuali: esisteva un posto

to be used, but there was also a hull too long to fit

barca che doveva essere usato, ma esisteva anche

inside it and that for this reason had to be cut. This

uno scafo troppo lungo per esservi contenuto e

cut, as we will see, has not a merely functional

che, di conseguenza, andava tagliato. Questo

value but also a formal, and even symbolic one, we

taglio avrà, come vedremo, un valore non solo fun-

could say. The absolutely unique line deriving from

zionale, ma anche formale e persino, potremmo

it caused a number of important consequences

dire, simbolico. La linea che ne deriva, assoluta-

that can be analyzed by referring to the designer’s

Progettato da Ivana Porfiri e decorato per camouflage da Jeff Koons, lo yacht “Guilty”.

mente riconoscibile, porterà infatti con sé una serie

report: “There is no intermediate bow deck, the

di significative conseguenze da analizzare ripren-

one usually employed for the bridge, so there is

dendo la relazione della progettista: “Non esiste

only one main deck and the pilot house becomes

Nella pagina a destra Ivana Porfiri in un ritratto di Giovanni Malgarini.

più il ponte intermedio a prua, usualmente desti-

level with the stern hall. However, to place the

nato ad accogliere la plancia di comando, quindi il

pilot house so low, we had to work on visibility.

ponte principale di coperta diventa unico e la plan-

That is what led us to completely modify the

Guilty, a yacht designed by Ivana Porfiri with a camouflage décor by Jeff Koons.

cia è complanare al salone di poppa. Tuttavia, per

shape of the bow, rarely enjoyable in this type of

posizionare così in basso il ponte di comando,

boat. And this is how a very wide and open bow

bisognava lavorare sulla visibilità. Ecco allora la

came about, closer to one of a sailing boat,

decisione di modificare completamente la sago-

rarely employable. The upper deck can be

ma della prua, raramente godibile in questo tipo di

entirely dedicated to the ship owner with a bow

barche. Nasce una prua molto ampia e aperta, più

frontal terrace overlooking the cabin”.

simile a quella di una barca a vela, realmente utiliz-

Out of this sequence of brave interventions –

zabile. Il ponte superiore può infine essere intera-

not easy to understand for those not familiar

mente dedicato all’armatore con un terrazzo fron-

with boats and especially their design – comes

tale, a prua, che si apre sulla sua cabina”.

a totally unprecedented shape, capable of an

Da questa sequenza di coraggiose operazioni, di non

unusual combination of indoor and outdoor

facile comprensione per chi non abbia consuetudine

space. Inside reigns the white plaster on the

con le barche e in special modo con il loro disegno,

walls, a rather unusual feature in top range

28

PERSONAGGI / PEOPLE

Opposite page: Ivana Porfiri in a photo by Giovanni Malgarini.





Nelle pagine precedenti: tavolo da pranzo “Brasilia”, design Fernando e Humberto Campana, 2006.

32

PERSONAGGI / PEOPLE IVANA PORFIRI

A destra: nella lounge, divano “Boa” dei Fratelli Campana, 2002 e “Hex Mirror”, opera di Anish Kapoor, 2008. .

nasce una forma totalmente inedita che lega in

yachts, used as a backdrop for artworks (the

modo particolare gli spazi esterni agli spazi interni. In

ship owner is a famous collector) and for a few,

modo del tutto inusuale per un importante yacht,

highly selected design pieces, including the gold

all’interno regna il bianco dell’intonaco destinato a

Brasilia table and a large Boa sofa in blue velvet.

fare da sfondo alle opere d’arte (l’armatore è un

Another unusual feature is that the inside is

famoso collezionista) e a pochi, selezionatissimi,

invaded by natural light accentuated by the

pezzi di design, tra cui spiccano un tavolo “Brasilia” in

adoption of “dichroic glass in the lanterns; in this

®

Reflex oro e un grande sofà “Boa” in velluto blu.

way the zenith light pouring in takes on different

Altrettanto inusualmente all’interno regna la luce

colours according to the angle of incidence of

naturale con effetti accentuati dall’adozione “di

the sun rays on the glass surface, transform-

vetri dicroici nei lucernari, in modo che la luce zeni-

ing light into coloured illumination, ranging

tale entri filtrata e si colori diversamente, a seconda

from crimson, blue, to gold, in an elegant and

dell’incidenza dei raggi sulla superficie vetrata, tra-

anti-spectacular yet continuous sequence – in an

sformandosi in luce colorata, con una gamma che

active and lively manner”. The large use of glass

va dal porpora all’oro, passando per il blu, in una

dematerializes the interiors, with “the landscape

sequenza garbata e anti-spettacolare, ma conti-

replacing any decoration”. Art is the only excep-

nua: in maniera attiva, viva”. L’uso massiccio dei

tion, with very important site specific works:

vetri smaterializza gli interni, portando gli “scenari

David Shrigley draws on the bulkheads on the

del paesaggio circostante a sostituirsi alla decora-

cabin deck, Anish Kapoor presents a concave

zione”. Unica eccezione è l’arte, con importantissi-

disc made with reflecting hexagon on the main

mi opere site specific: David Shrigley disegna le

deck, and Martin Creed illuminates the

paratie del ponte delle cabine, Anish Kapoor pro-

shipowner deck with flashing lights.


pone, al ponte principale, un disco concavo realiz-

And to conclude the most spectacular, but

zato con esagoni specchianti e Martin Creed illumi-

please note, absolutely not gratuitous inter-

na di luce pulsante il ponte dell’armatore.

vention, by Jeff Koons. Tightly connected to

Infine, l’intervento più spettacolare, ma, si noti

the war ship camouflage history, Koons

bene, assolutamente non gratuito, anzi fortemen-

designs the huge and sharp-cornered outer

te legato alla storia navale per i camouflage delle

volumes. The outcome is striking. In Ivana

navi da guerra.

Porfiri’s words: “Guilty has provoked different

Jeff Koons disegna interamente gli enormi, spigo-

reactions, from rejection and scepticism to an

losi volumi esterni. Ne deriva un’immagine di for-

unconditioned praise, but only the people who

tissimo impatto. Dice ancora Ivana Porfiri: “Guilty

have actively participated in the entire process

ha provocato molte reazioni, dal rifiuto allo scetti-

are aware of the accuracy and effort needed

cismo, al plauso incondizionato, ma solo chi ha

to produce something unique without any

partecipato al processo realizzativo conosce la

available references. And know that doing it

serietà e la fatica necessarie a fare qualcosa di

makes sense!”.

On the previous pages, “Brasilia” dining table designed by Fernando and Humberto Campana, 2006. Here below, in the lounge the “Boa” sofa by the Campana brothers, 2002 and “Hex Mirror”, by Anish Kapoor, 2008.

unico, senza riferimenti a disposizione.

33

PERSONAGGI / PEOPLE IVANA PORFIRI

E soprattutto sa che farlo ha un senso!”.


ROGER FERRIS NEW CANAAN, CONNECTICUT COUNTRY ESTATE

design team: Roger Ferris & Partners LLC foto / photo: Paúl Rivera

Roger Ferris had the good fortune to do what all

architetti moderni contemporaneamente sogna-

modern architects dream of and, at the same

no e temono: mettere le mani su uno dei capola-

time, fear: to put his hands on one of Philip

vori di Philip Johnson. Nell’ampio parco che rac-

Johnson’s masterpieces. An art gallery, new hous-

chiude la Wiley House era necessario inserire una

ing space connected to the outdoor pool, and a

galleria d’arte, nuovi spazi abitativi collegati con

garage had to be integrated inside the great park

una piscina esterna e un garage. La galleria, inseri-

surrounding Wiley House. The gallery, located in a

ta in un fienile costruito sulle fondamenta di uno

barn built on the foundations of a precedent one,

precedente, è caratterizzata da una semplice

features a simple black pitched structure, in open

struttura nera a falde, volutamente in contrasto

contrast with the transparent quality of Johnson’s

con la trasparenza della casa progettata da

design; the new housing unit and the garage are

Johnson; la nuova residenza e il garage sono vice-

instead hidden inside the hill, their presence only

La Wiley House, progettata da Philip Johnson e ampliata da Roger Ferris.

versa celati nella collina e segnalati solo da robusti

signalled by solid reinforced concrete and stone

setti in cemento armato o in pietra che citano la

walls, echoing the Wiley House podium.

struttura basamentale della stessa Wiley House.

Roger Ferris and his partners tackled the extraor-

Nella pagina a destra: Roger Ferris in un ritratto di Nadia Amelie Witte.

Roger Ferris e i suoi soci affrontano lo straordi-

dinary assignment more like a Land Art operation

nario incarico piuttosto come una operazione di

rather than a pure architectural project. This

Land Art che non di architettura in senso stret-

approach produced a “place” in which the visi-

Wiley House, designed by Philip Johnson and extended by Roger Ferris.

to. Ne discende il progetto di un “luogo” ove il

tor has to move around to capture all the rela-

visitatore deve spostarsi per cogliere relazioni e

tions and connections: no viewpoint is the priv-

rapporti: nessuna vista può dirsi privilegiata e

ileged one, and only through movement can

Opposite page: Roger Ferris in a photo by Nadia Amelie Witte.

solo il movimento rende la dinamica complessi-

the complex dynamics of the project be sensed.

tà del progetto. In certo senso l’effetto finale è

In a way the final effect is similar to what

simile a quello voluto da Johnson stesso nella

Johnson himself aimed at in the property

tenuta che circonda la più celebre Glass House,

annexed to his more famous Glass House near-

non lontana di qui: una moltiplicazione di ele-

by: a multiplication of elements, each one with

menti ciascuno con un preciso ruolo, ciascuno

a precise role, and each one being isolated and

contemporaneamente isolato, ma anche legato

at the same time in connection with all the oth-

agli altri attraverso la relazione con il territorio.

ers thanks to the relation to the territory.

Infine, tornando alla Wiley House, bisogna notare

In conclusion, returning to Wiley House, we

come, sia nella teca sospesa disegnata da

must take notice of how in Johnson’s sus-

34

PERSONAGGI / PEOPLE

A Roger Ferris è toccata in sorte ciò che tutti gli





Nelle pagine precedenti: il living room della Wiley House con il divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000.

Johnson sia nella nuova abitazione semi-ipogea, i pochi arredi, isolati, assurgano a un valore simile a quello delle opere d’arte posate su basamenti marmorei.

Dall’alto: la residenza originale, la galleria d’arte ricavata in un fienile e, in basso, l’ampliamento semi-ipogeo con divano “Damier” di Francesco Binfaré, 2002.


On the previous pages: the Wiley House living room with the Flap sofa by Francesco BinfarĂŠ, 2000.

From the top: the original residence, the art gallery created in a barn, and below, the semiunderground extension with the Damier sofa by Francesco BinfarĂŠ, 2002.

pended glass case and in the new semi-hypogeal house, the very few furnishings are enhanced, just like the artworks resting on the marble stands.


MIGUEL CHEVALIER - RENATA SAPEY PARIGI / PARIS CASA CHEVALIER-SAPEY / CHEVALIER-SAPEY HOUSE progetto / design: Renata Sapey, Miguel Chevalier con / with Arik Levy e / and Patrick Blanc foto / photo: Renzo Chiesa

Vi sono case evidentemente progettate e poi vi

There are houses that clearly correspond to a

sono case in cui il progetto sfuma nella vita, in

design project and then there are houses

cui si dimentica la severità tecnica per affidarsi a

whose project melts into life, where technical

una sommatoria di segni, capace di restituire

severity is forgotten in favour of an ensemble of

complessità e stratificazioni. Così è per la casa di

signs – the only way to reflect complexity and

Renata Sapey e Miguel Chevalier. Ubicata, a

stratifications. And this is the case of Renata

Parigi, nella zona intensa e vitale di Place de la

Sapey and Miguel Chevalier’s house in Paris.

Bastille, ricavata da vecchio magazzino di elet-

Located in the vibrant and lively area of Place

trodomestici nascosto nella corte di un edificio

de la Bastille, inside an old warehouse for white

del XVIII secolo, la casa è un contenitore di pas-

goods, hidden in the courtyard of an 18th cen-

sioni. La passione per l’arte di Miguel, celebre

tury building, the house thrives with passions. The passion for art of Miguel, famous digital

Renata, coinvolta da sempre nella diffusione dei

artist, or the passion for design of Renata,

migliori pezzi del progetto contemporaneo. Il

always active in the diffusion of the best pieces

tutto è montato senza una rigida logica compo-

of contemporary design. Everything is put

sitiva, ma seguendo piuttosto l’intuizione di una

together without a fixed compositional order,

macchia di colore (il rosso intenso delle poltro-

but rather following the intuition of a dash of

ne di Marc Newson esalta il bianco del divano

colour (the intense red of Marc Newson’s arm-

Green wall designed by Patrick Blanc with the Campana Brothers armchair Corallo of 2004. Opposite page, a photo of Miguel Chevalier and Renata Sapey by Antoine Schenck.

“Flap” di Francesco Binfaré), cercando l’esplo-

chairs enhances Francesco Binfaré’s white Flap

sione di una “natura urbana” (il muro vegetale

sofa), or aiming for the explosion of an “urban

realizzato da Patrick Blanc pare un frammento

nature” (the green wall by Patrick Blanc looks

di foresta tropicale cui bene si addice il basso

like a fragment of a tropical forest, that pairs

tavolino “a diamante” di Arik Levy e soprattutto

perfectly with the “diamond” low table by Arik

la poltrona “Corallo” dei Fratelli Campana) o

Levy and especially with the Campana

40

PERSONAGGI / PEOPLE

artista digitale, e la passione per il design di Il muro vegetale progettato da Patrick Blanc con la poltrona “Corallo” dei Fratelli Campana, 2004. Nella pagina a destra, ritratto di Miguel Chevalier e Renata Sapey (foto di Antoine Schenck).

accettando la “fiamma artificiale” ricostruita

Brothers’ Corallo armchair), or even accepting

dallo stesso Arik Levy sulla parete della cucina.

Arik Levy’s “artificial flame” on the kitchen wall.

Ovunque troviamo le tracce del lavoro di Miguel

Traces of Miguel Chevalier’s work are every-

Chevalier, potenziate dall’altezza degli spazi,

where, empowered by the height of the space,

fino a sei metri e dalla luce che entra dalle ampie

up to six metres, and by the light coming in

vetrate. Persino i tappeti, disegnati per Tai Ping,

through the large windows. Even the carpets,

sono suoi. E, per finire, una linea azzurra,

designed for Tai Ping are his. And to conclude,





Nelle pagine precedenti e a sinistra: il living con un divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000, in pelle bianca, e poltrona “Cone” di Fernando e Humberto Campana, 1998. Nella pagina a destra, ancora una vista dell’esterno e dettaglio per l’opera d’arte ambientale concepita da Felice Varini.

44

PERSONAGGI / PEOPLE MIGUEL CHEVALIER - RENATA SAPEY

On the previous pages and on the left, the living room with Francesco Binfaré’s white leather Flap sofa, 2000, armchair Cone by Fernando e Humberto Campana, 1998. Page on the right, another external view and a detail of Felice Varini’s environmental work of art.


ceilings, captures the eye and connects, like a thread, episodes,

tracciata, per Renata e Miguel, l’artista svizzero Felice Varini.

objects and guests: a work by Swiss artist Felice Varini.

PERSONAGGI / PEOPLE MIGUEL CHEVALIER - RENATA SAPEY

an unpredictable light blue line unceasingly running on walls and

occhi e collegando, come un filo, gli episodi, gli oggetti, gli ospiti. L’ha

45

imprevedibile, corre dalle pareti ai soffitti, mai paga, catturando gli


GIACOMO MAIOLINI FRANCIACORTA CASA MAIOLINI / MAIOLINI HOUSE progetto / design: Roberto Falconi (Studio Associato Falconi) styling: Paola Moretti foto / photo: Andrea Ferrari

An old village on the gentle hills of Franciacorta:

esso un nucleo di costruzioni di impianto cin-

in it, a group of buildings with a 16th century

quecentesco, con pietra a vista e coppi sui

structure, exposed brickwork and tiled roof.

tetti. Nostalgia di un mondo che fu. Eppure,

Nostalgia for a long lost world. However, even

nel rispetto assoluto dei volumi architettonici

with complete respect for the architectural vol-

del passato, la vita contemporanea necessita-

umes of the past, contemporary life requires

va di un intervento interno rivoluzionario.

radical interventions in the interiors. An objec-

Questo, volutamente, viene effettuato in due

tive that was explicitly carried out in two phas-

tappe: innanzitutto si è dovuto liberare i volu-

es: first, the elimination of all the building addi-

mi di tutte le superfettazioni e di ogni decoro

tions to the volumes and of all “in style” deco-

“in stile”. Ne è risultato un ambiente “monasti-

rations. The result was an empty “monastic-

camente” vuoto, segnato dagli intonaci mate-

like” ambiance, with plasterwork, coloured in

Sopra: vista di dettaglio per uno dei nuclei che compongono la grande abitazione in Franciacorta. Nella pagina a destra, Giacomo Maiolini ritratto da Riccardo Ambrosio e Andrea Peroni.

rici, tinti grigio cemento, nero ardesia, bianco

cement gray, slate black, and optical white.

ottico. Con un inusitato “salto temporale” si è

Taking a remarkable “time leap” – and here we

così venuto a determinare, ed ecco il secondo

have reached the second phase – we stand in

step, lo sfondo perfetto per l’arte contempora-

front of the perfect backdrop for contempo-

nea, per il design più radicale e persino per la

rary art, for the most radical design and even

musica d’avanguardia. Arte, design e musica

the most avant-garde music. Art, design and

Above: detail of one of the units of the large Franciacorta mansion. Opposite page, Giacomo Maiolini, photographed by Riccardo Ambrosio and Andrea Peroni.

intesi come rottura delle aspettative sensoria-

music understood as a break from common

li, come continua sorpresa rivitalizzante, ma

sensorial expectations, as an ongoing revitaliz-

anche come comfort e funzionalità assoluta.

ing surprise, but also as an expression of total

Anziché i Madrigali di Monteverdi in quest’au-

comfort and functionality. Monteverdi’s madri-

lica struttura riecheggia ormai il pop rock di

gals are no more, and this noble structure now

Don Omar & Lucenzo; dove ti aspetteresti un

resounds with Don Omar & Lucenzo’s pop

armadione in legno di noce per la biancheria

rock; where you would expect a huge walnut

ricamata trovi, destinato ai dischi in vinile e ai

cupboard filled with laced linen, you find the

cd, uno straniante contenitore “Scrigno” dei

Campana Brothers’ estranging Scrigno storage

Fratelli Campana, rivestito con centinaia di

system containing records and CDs, covered

46

PERSONAGGI / PEOPLE

Un antico borgo nella dolce Franciacorta: in

®

frammenti di Reflex ; al posto dell’atteso tavo-

with Reflex® fragments; instead of a 19th centu-

lo ottocentesco con gambe a cipolla ecco,

ry table with carved legs, you are presented

come l’aveva immaginata Aldo Rossi, la sua

with Aldo Rossi’s vision of it, fixed in marble;





citazione bloccata nel marmo; per il relax non delicati sofà rivestiti con rose Sanderson, ma un nido a groviglio in velluto blu o divani ricoperti da pelli sfrangiate. Un intervento che può essere letto come perfetta applicazione delle complesse leggi della percezione: solo uno sfondo significativamente neutro può accettare, e valorizzare, la più forte delle provocazioni visive.

Nelle pagine precedenti: il salone voltato con camino cinquecentesco e divani “Flap”, 2000, e “Sofà Gran Khan”, 2008, entrambi disegnati da Francesco Binfaré. A destra: il contenitore su misura “Scrigno” dei Fratelli Campana, 2009, contiene una collezione di dischi in vinile. In basso, il piano inferiore, destinato alla musica d’avanguardia, con divano “Boa” dei Fratelli Campana, 2002, e contenitore “Paesaggi Italiani” design Massimo Morozzi, 1994.


On the previous pages: the vaulted hall with a 16th century fireplace and Francesco Binfaré’s Flap and Sofà Gran Khan sofas of 2000 and 2008.

no delicate sofas with Sanderson rose patterned upholstery, but a blue velvet tangle and comfy divans covered in frayed hides. An intervention that could be read as the perfect application of the complex rules of perception: only a significantly neutral back-

Above: the 2009 custom made Scrigno storage unit by the Campana Brothers, containing a vinyl record collection. Below, the floor below dedicated to avantgarde music with the 2002 Campana Brothers’ Boa sofa and 1994 storage Paesaggi Italiani, design Massimo Morozzi.

ground can accommodate and enhance the most striking visual provocations.


DAKIS JOANNOU ATENE / ATHENS NEW HOTEL (YES! HOTELS) progetto / project: Fernando e / and Humberto Campana foto / photo:

Andrés Otero

Il New Hotel di Atene in una visione notturna e, nella pagina a destra, ritratto di Dakis Joannou imprenditore e collezionista d’arte (foto di Ilias Anagnostopoulos).

52

PERSONAGGI / PEOPLE

A night view of Athen’s New Hotel. Opposite page: entrepreneur and art collector Dakis Joannou (photo by Ilias Anagnostopoulos).

L’estetica del riuso, appresa nelle vie di San

Can the aesthetics of recycling, mastered along

Paolo del Brasile, può essere adattata anche

the streets of São Paulo in Brazil, be adapted to

all’architettura? La lezione che Fernando e

architecture too? Fernando and Humberto

Humberto Campana ci hanno insegnato,

Campana reuse materials and symbols from

recuperando materiali e simboli dalla strada e

the street, mixing them in an autonomous and

miscelandoli in un modo assolutamente auto-

authentic way; but could this lesson be of any

nomo e autentico, può servire ad affrontare la

help for the redecoration of a late-Fifties hotel,

ristrutturazione di un albergo fine anni 50?

which is also far away from Brazil?

Per di più lontano dal Brasile?

The Campana Brothers, in their first true test

I Fratelli Campana, alla loro prima prova reale

with a space, managed to escape the common

con lo spazio, hanno evitato l’errore così

mistake that too many designers run into once

comune a molti designer che, raggiunta la

famous, that of getting involved in projects on

celebrità, vengono coinvolti in operazioni pro-

a different scale to which they usually work on.

gettuali a scala diversa dal loro specifico.

Dakis Joannou, the attentive and excessive

Invitati da Dakis Joannou, sensibile ed estre-

guiding force of Athens’ cultural scene, invited

mista animatore della vita ateniese, a ristrut-

the Campana Brothers to renovate the New

turare il New Hotel, non si improvvisano archi-

Hotel; the two designers did not act as

tetti, ma piuttosto fini conoscitori degli spazi

impromptu architects, but rather as refined

e dei materiali. La struttura architettonica,

space and material connoisseurs. The architec-

cioè le facciate, i corpi scala, i corridoi, la con-

tural structure – the façades, the staircases, the

figurazione delle stanze, rimarrà sostanzial-

layout of the rooms – remained basically

mente immutata, ma tutto verrà profonda-

untouched, but all the rest was radically

mente modificato dalla scelta di riusare i

changed, affected by the decision to reuse the

materiali che progressivamente venivano

materials that were gradually dismantled in the

smantellati. In pratica l’albergo si ricostruisce

process. The hotel rebuilt itself from its founda-

sulle sue fondamenta, trovando in se stesso la

tions, finding inside itself the raw material nec-

materia prima per sopravvivere e rinascere.

essary for its survival and return to life. So it

Non si tratta quindi di un’operazione di deco-

was not an operation of interior design. Rather

razione interna, tutt’altro. La definirei piutto-

the opposite. I would define it a philosophical

sto un’operazione filosofica: niente viene

operation: nothing was destroyed, everything

distrutto, ma tutto trasformato. I pezzi degli

transformed. The portions of dismantled old





Nelle pagine precedenti: la reception con poltrone “Leather Works” di Fernando e Humberto Campana, 2007. Nella pagina di destra, dall’alto in senso orario: disegnati dai Campana la poltrona “Grinza”, 2011, nella versione in pelle, e un contenitore “Brasilia”, 2011; la poltrona “Favela”, 2003; il divano “Topolone”, design Massimo Morozzi, 1991, con le lampade “Campana”, 2010, sempre di Fernando e Humberto Campana, e infine il tavolo “Cotto”, 2010. On the previous pages: the lobby with Fernando and Humberto Campana’s 2007 Leather Works armchairs.

56

PERSONAGGI / PEOPLE DAKIS JOANNOU

Page on the right, clockwise from the top: designed by Campana Brothers the 2011 leather version Grinza armchair, and a 2011 Brasilia storage unit; 2003 Favela armchair; 1991, Massimo Morozzi’s Topolone sofa with the 2010 Campana lamps, by Fernando and Humberto Campana and the 2010 Cotto table.

arredi obsoleti verranno inchiodati sugli esi-

furnishings were nailed onto the existing pillars,

stenti pilastri a formare trionfali colonne fun-

forming triumphal mushroom-like columns of

ghiformi di schienali e traversi e montanti

chair-backs and wooden beams. Art, as the

lignei. L’arte, ci ricordano i Fratelli, si costrui-

two brothers remind us, is created with ideas

sce attraverso le idee e non grazie a potenti

and not with powerful “financial means”.

“mezzi economici”. Viaggiare significa scopri-

Travelling means discovering new realities and

re realtà nuove e di conseguenza rinnovarsi

consequently renewing ourselves, teaching us

interiormente mediante la lezione della diffe-

the lesson of difference: the exact opposite to

renza: l’esatto contrario di quanto propugna-

what the great hotel chains preach; oblivious of

no le grandi catene alberghiere che, dimenti-

the otherness of places, those hotels offer the

che dell’alterità dei luoghi, offrono nel mondo

same interior design formula all around the

intero la stessa formula arredativa immagina-

world, envisioning this solution as a reassuring

ta come rassicurante per un cliente che è

feature for the client, nowadays only a tourist

ormai soltanto un turista e non più un viaggia-

and no longer a traveller. Fernando and

tore. Il messaggio di Fernando e Humberto

Humberto Campana, and Dakis Joannou’s

Campana e di Dakis Joannou è invece quello

message is, on the contrary, that of valuing the

della individualità degli episodi della vita.

uniqueness of the moments of life; that of the

Quello del valore, differente e quindi costrut-

different and therefore constructive value of

tivo, di ogni esperienza. In fondo come era

each experience. In the end just how it used to

una volta quando entrare in un albergo di

be a long time ago, when stepping into a hotel

Parigi era infinitamente diverso che sedersi

in Paris was completely different from sitting in

nella veranda di una pensione a Roma o cena-

a veranda in a Rome guesthouse, or dining in

re tra gli specchi dorati di un ristorante di

Budapest in a restaurant panelled with golden

Budapest. Ci volevano però gli “occhi nuovi”

mirrors. But to be reminded of this truth we

di qualcuno venuto dal “terzo mondo”, unita-

needed a “new pair of eyes ” of someone from

mente al coraggio di un imprenditore che ha

the “third world”, combined with the courage

ormai raggiunto la consapevolezza che porta

of an entrepreneur with that level of awareness

a osare, per ricordarci questa verità!

that allows us to be daring!



58

PERSONAGGI / PEOPLE DAKIS JOANNOU

In basso: una vista della lounge con le poltrone “Leather Works”, 2007, e il divano “Cipria”, 2009. A lato, la poltrona “Grinza”, 2011, nella versione in pelliccia ecologica e il tavolino “Brasilia”, 2006.

Nella pagina a destra: la sala da pranzo con in evidenza le grandi strutture lignee, costruite a partire dagli arredi e dalle finiture di scarto del vecchio hotel, che caratterizzano fortemente il progetto dei Fratelli Campana.

Below: view of the lounge with the 2007 Leather Works armchairs and the 2009 Cipria sofa. On the side, the 2011 Grinza armchair in eco-fur and the Brasilia low-table, 2006.

Opposite page: dining room with the distinguishing trait of the Campana Brothers’ project: the clearly visible large wooden structures made from the discarded furnishings and finishings of the old hotel.



CLAUDIO LAZZARINI - CARL PICKERING ROMA / ROME IN UN VILLINO DEL XX SECOLO / IN A 20TH CENTURY SMALL VILLA interior design: Luccichenti (1950 ca.) Lazzarini Pickering Architetti (2010) foto / photo: Giovanna Piemonti

Sopra: Roma, in una foto di Matteo Piazza il villino primi Novecento ristrutturato da Claudio Lazzarini e Carl Pickering, ritratti, nella pagina a destra, da Matteo Piazza sul divano “Sofà”.

60

PERSONAGGI / PEOPLE

Above, in a Matteo Piazza’s picture the early 20th century small villa in Rome restored by Claudio Lazzarini and Carl Pickering; opposite page, photo of the two architects by Matteo Piazza on the sofa Sofà.

La visione progettuale è cosa rara. Frutto di un

A project vision is something rare: the result

continuo aggiornamento estetico essa prece-

of a process of ongoing aesthetic updating,

de, di gran lunga, il cosiddetto gusto comune.

well ahead of the so called mainstream taste.

Lazzarini e Pickering, tra i più interessanti archi-

Lazzarini and Pickering, the most interesting

tetti italiani “in interni”, sono senz’altro dotati di

Italian interior designers, certainly have that

tale visione. Per di più hanno saputo costruire

vision. And they have been capable of creat-

occasioni significative per dimostralo, definen-

ing significant occasions to prove it, defining

do una particolare accezione di minimalismo

a particular meaning of minimalism, far from

che rifugge le componenti pauperistiche per

poverty of any kind, and instead focused on

lavorare sulla qualità dei materiali e sulla com-

the quality of materials and the complexity of

plessità delle sovrapposizioni. Basterebbe cita-

layering.

re la casa a Positano ove il minimal si sustanzia

house in Positano where minimalism is

di mediterraneità o la reinvenzione degli yacht

embodied in a Mediterranean essence, or the

Wally attraverso principi che evitano la citazio-

reinterpretation of the Wally yacht where

ne di interni “terrestri” per inventare un vero lin-

they avoided any reference to “land” interiors

guaggio “marino”.

in order to invent a “sea” code.

Posti recentemente di fronte all’incarico di

Recently faced with the task of restoring an

ristrutturare un villino inizi Novecento giunto a

early 20th century small villa, whose interiors

noi, per quanto concerne gli interni, non nella

were not original, but the result of a typical

sua versione originale, ma attraverso un inter-

Fifties requalification intervention, the two

vento di riqualificazione tipicamente anni 50,

architects decided not to revert to the origi-

decidono di non tornare alla situazione origina-

nal situation and then proceed with contem-

ria per poi procedere a un arredo contempora-

porary furnishings, but rather to understand

neo, ma piuttosto di comprendere e valorizza-

and enhance Luccichenti’s apparently dated

re le soluzioni, apparentemente datate, propo-

solutions. A uncommon and rather “danger-

ste da Luccichenti. Come dicevo un approccio

ous” approach, but for this reason much more

raro, in parte “pericoloso”, ma proprio per que-

interesting than a “correction” and a return to

sto assai più interessante che non una “bonifi-

purity. The Fifties upper class codes, those

ca” e un conseguente ritorno alla purezza. Il lin-

used by Luccichenti, translate into a dark, rich

guaggio dell’alta borghesia anni 50, come si

and somewhat anti-rational approach. Maybe

esprime in Luccichenti, è un linguaggio scuro,

even decadent. It offers a play on the pre-

It would suffice to mention the






ricco, in qualche misura anti-razionale, forse

ciousness of the materials, on the daring and

persino decadente. Gioca sulla preziosità della

varied combinations, on a mixture of intima-

materia, sugli accostamenti arditi e variati, su

cy and ostentation. Lazzarini and Pickering

un mix di intimità e atteggiamento ostentativo.

recall, underline, and accentuate all this when

Lazzarini e Pickering riprendono, sottolineano,

necessary (see the strong coloured ceilings,

accentuano ove necessario (vedi i soffitti tin-

the large On the Rocks sofas placed in the

teggiati in importanti cromie, vedi i grandi diva-

centre of the stage or the homage to Ponti

ni “On the Rocks” posizionati al centro della

with the Superleggera chairs around the

scena o la citazione pontiana nelle sedie

table). The lesson is clear: every style and

“Superleggera” attorno al tavolo). Chiara è la

every period have a message that can be

lezione che ne deriva: da ogni periodo stilistico

rediscovered. But there must be the capacity

può essere recuperato un messaggio, a condi-

to avoid the uniformity that trends seem to

zione che si sappia evitare l’uniformità che la

impose.

Nelle pagine precedenti e in queste: la zona giorno conserva e valorizza il precedente intervento di Luccichenti, risalente ai primi anni 50, integrandolo con spazialità e arredi contemporanei, vedi i divani “On the Rocks” disegnati da Francesco Binfaré nel 2004. On the previous pages and on these: the day area maintains and enhances Luccichenti’s early 1950s intervention, combining it with contemporary space distribution and furnishings including the 2004 Francesco Binfaré On the Rocks sofas.

65

PERSONAGGI / PEOPLE CLAUDIO LAZZARINI - CARL PICKERING

moda pare imporre.


ROLF SACHS LONDRA / LONDON CASA SACHS / SACHS HOUSE progetto / design: Rolf Sachs foto / photo: John Spinks

Dettaglio della casa londinese del celebre designer Rolf Sachs (foto rolf sachs fun c’tion). Nella pagina a destra: Rolf Sachs fotografato da Karl Gross. Detail of famous designer Rolf Sachs’ London house (photo rolf sachs fun c’tion).

66

PERSONAGGI / PEOPLE

Opposite page: Rolf Sachs photographed by Karl Gross.

Rolf Sachs è un designer anomalo capace di

Rolf Sachs is a one of a kind designer capable

praticare il furniture design parallelamente alle

of pairing furniture design with art installa-

installazioni d’arte. Sachs sa “mettere in scena”

tions. Sachs knows how to “stage” the objects

gli oggetti che disegna, capacità rara che gli

he designs, a rare quality given by his experi-

proviene dalle sofisticate scenografie teatrali

ence in the field of sophisticated set designs

realizzate nel tempo, ma accetta anche, con

he realized in the past; he is also a designer

curiosità quasi entomologica, di confrontarsi

that accepts relating to other designers’ work,

con oggetti disegnati da altri. Sedie, in partico-

prompted by an almost entomologic curiosity.

lare sedie. Le sedie, anonime o d’autore, inva-

Chairs, mainly chairs. Anonymous or designed

dono le case di Rolf. Le abitano prima degli

chairs invade Rolf’s houses. They inhabit the

abitanti, esprimendosi con le loro riconoscibili

space before the inhabitants do, expressing

fisiognomiche: il lucente acciaio di Ron Arad, il

their well-recognizable physiognomy: Ron

cartone pressato di Frank Gehry, le reti stirate

Arad’s shiny steel, Frank Gehry’s pressed card-

di Shiro Kuramata, i pointinism proustiani di

board, Shiro Kuramata’s expanded metal, and

Alessandro Mendini. Sachs concepisce le sue

Alessandro Mendini’s Proustian Pointillism.

case come una sommatoria estetica in cui il

Sachs conceives his homes as an aesthetic

comun denominatore non è mai lo stile, quan-

cluster where the common denominator is not

to piuttosto l’intensità espressa nei singoli pro-

style, but rather the intensity expressed by the

getti. Accostati per differenza, i pezzi della sua

single projects. Combined according to their

collezione sono anche “mediati” per differen-

differences, the pieces of his collection are

za, ad esempio, nella sua casa londinese, tra

sometimes “mediated” according to their dif-

Gehry e Arad troviamo la doppia slitta

ferences. In his house in London for example,

“Insepar-able”, da lui disegnata e qui usata

Gehry and Arad are separated by his double

come tavolino! Di un’icona, come la poltrona

sleigh Insepar-able, used as a low table! Of the

“Favela” dei Fratelli Campana, Rolf Sachs con-

Campana Brother’s iconic Favela armchair,

serva addirittura due versioni: l’originale con la

Rolf Sachs has two versions: the original, with

sua follia di legnetti di recupero e la sua com-

that frenzied mass of wood scraps and its

bustione, “Where There’s Smoke”, pezzo unico

burned version, entitled Where There’s Smoke,

realizzato nel 2004 da Martin Baas per la gal-

a one-off realized by Martin Baas in 2004 for

leria Moss di New York.

Moss Gallery in New York.





70


On these pages, images of Rolf Sachs’ house with some important pieces of his chair and armchair collection. Sachs’ Insepar-able sleigh-coffee table stands out.

PERSONAGGI / PEOPLE ROLF SACHS

In queste pagine: viste dell’abitazione di Rolf Sachs con in evidenza alcuni importanti pezzi della sua collezione di sedie e poltrone. Si noti il tavolino-slitta “Insepar-able” progettato dallo stesso Sachs.

On the previous pages, in the hall, the 2003 Fernando and Humberto Campana Favela armchair also in its 2004 burnt “replica” by Martin Baas, for the New York Moss gallery.

71

Nelle pagine precedenti: nella hall, la poltrona “Favela” di Fernando e Humberto Campana, 2003, viene “replicata” dalla sua combustione, operata da Martin Baas nel 2004 per il gallerista newyorkese Moss.


ENRICO IASCONE - CARLOTTA MENARINI ITALIA CENTRALE / CENTRAL ITALY IN UN PALAZZO D’EPOCA / IN A HISTORICAL PALACE progetto / design: Enrico Iascone, Carlotta Menarini (Studio Enrico Iascone Architetti) foto / photo: Emilio Tremolada

Nella pagina accanto: Enrico Iascone e Carlotta Menarini, ritratti da Paolo Panzera, hanno ristrutturato un importante palazzo d’epoca, destinato a ospitare numerose collezioni.

72

PERSONAGGI / PEOPLE

Opposite page: Enrico Iascone and Carlotta Menarini in a photo by Paolo Panzera. The couple restored an important historic building, destined to house numerous collections.

Nelle città storiche italiane l’architettura di interni si

In Italian historical cities, interior architecture often is

caratterizza sovente per l’intervento in importanti

about interventions on important historical palaces.

palazzi storici. Ciò richiede una duplice sensibilità:

And the latter require a double sensibility: on the

da un lato l’attenta capacità di recupero e restauro

one hand an attentive restoration and preservation

delle strutture e delle spazialità preesistenti, dall’al-

of the pre-existent structures and spaces, and on

tro la sicurezza necessaria per inserire in esse un

the other a sufficient level of confidence to insert

progetto che risponda alle attuali esigenze abitati-

inside the building a project corresponding to con-

ve. Programma apparentemente semplice, in real-

temporary living requirements. An apparently sim-

tà raramente applicato nella sua completezza.

ple task, that is only very rarely accomplished. Very

Sono infatti assai frequenti sia i casi di violenza pro-

often in fact it is a case of “violent” projects that

gettuale, che tendono a creare uno schizofrenico

tend to create a schizophrenic contrast between

contrasto tra il contenitore (palazzo) e il suo con-

the container (the palace) and its content; or con-

tenuto, quanto le operazioni di mimesi per cui il

versely, we have cases where the result aims to be

progetto si trasforma in scenografia, quasi ci si tro-

mimetic, that is when the project tends to stage

vasse a una recita in costume.

design, almost as if in a period play.

Iascone-Menarini fuggono, naturalmente, entrambe

Iascone-Manarini are naturally distant from these

le derive di cui sopra per proporre inizialmente

two extremes and present a philological restora-

un’operazione di recupero filologico delle strutture di

tion of an 18th century palace, paired with an inter-

un palazzo del XVIII secolo e quindi un intervento di

vention on the interiors – an elegant and sophisti-

interior, insieme garbato e sofisticato, basato su un

cated project based on a two-part project: the

duplice programma: gli arredi fissi vivono di conte-

fixed furnishings must be contextual, almost dis-

stualità, tendendo a dissolversi nella struttura, mentre

solving into the structure, while the “mobile” fur-

“gli arredi mobili” sono pezzi selezionati per la loro

nishings are to be selected pieces chosen for their

assoluta eccellenza. Che si tratti di arte o di design le

absolute uniqueness. Be it art or design, the choic-

scelte sono sempre singolarmente calibrate.

es are always carefully pondered.

Un ruolo fondamentale, spesso purtroppo dimen-

A crucial, but often neglected, role is played in this

ticato in questi contesti, ha infine “il vuoto”, consi-

context by the “void”, understood as an authentic

derato realmente uno “strumento di progetto”. Un

“design tool”. A void which is necessary to create

vuoto necessario a creare fluidità tra i pezzi, a valo-

fluidity amongst the pieces, to enhance the original

rizzare le originarie finiture, a trasformare l’arreda-

finishings, and to transform furniture into pure aes-

mento in puro piacere estetico.

thetic pleasure.





76


Nelle pagine precedenti: uno dei grandi saloni passanti svuotati e perfettamente restaurati. Divani “Sofà”, 2008, design Francesco Binfaré e, sopra al camino, un’opera di Tony Bevan. Nella pagina a sinistra, nella sequenza, la sala da pranzo con volta affrescata, un controcampo del salone con i divani “Sofà” e un salotto-biblioteca con il divano “H/F Tangeri” di Francesco Binfaré, 1994. A destra, “Flap” in pelle bianca, design Francesco Binfaré, 2000 e, a parete, un’opera di Yves Klein. On the previous pages: one of the perfectly renovated and completely emptied enfilade grand halls. Francesco Binfaré’s 2008 Sofà divans, and, on the fireplace, a work of Tony Bevan. On the left, in sequence, the dining room with the frescoed vault, a reverse view of the living room with “Sofà” sofas and the library-living room with Francesco Binfaré’s 1994 H/F Tangeri sofa. Opposite page, the white leather Flap sofa designed by Francesco Binfaré in 2000 and an Yves Klein work on the wall.


ALESSANDRO MENDINI CARRUBBIO IN VALPOLICELLA, VERONA BYBLOS ART HOTEL VILLA AMISTÀ progetto / design: Alessandro e / and Francesco Mendini, Atelier Mendini foto / photo: Henri del Olmo (courtesy of Byblos Art Hotel Villa Amistà)

Villa Amistà, located in Carrubbio Valpolicella,

di Verona, è stata sottoposta a un perfetto

not far from Verona, underwent a perfect con-

restauro conservativo, ma, qualora vi stiate

servative restoration. But if you are thinking of

immaginando di entrare in un’architettura cin-

stepping inside a 16th century architecture to

quecentesca che conseguentemente proponga

find a world “in style”, well you would be mistak-

un “mondo in stile”, vi sbagliate. Recuperate le

en. The perfect “period decor”, with its spaces,

spazialità, i decori in stucco, gli affreschi, i pavi-

stuccos, frescoes and Venetian flooring was

menti in seminato, in questo perfetto décor d’an-

duly preserved. But then Alessandro Mendini

tan è intervenuto Alessandro Mendini portando

intervened, introducing his conception of a

con sé la sua idea di una modernità ibrida, metic-

hybrid, crossbred modernity, where past and

ciata, ove il passato e il futuro si confrontano

present endlessly face one another; where

senza tregua, ove il colore si allontana dai toni

colour finds acid and strong palettes far from

Villa Amistà, di impianto cinquecentesco, trasformata in “hotel d’arte” da Alessandro Mendini, ritratto nella pagina a destra da Gitty Darugar (courtesy of Archivio Atelier Mendini).

controllati dell’intonaco e dello stucco, per espri-

the controlled tones of the stuccos and plaster

mersi con tinte acide, forti, ove la citazione stori-

on the walls; where the historical reference is

cistica è ammessa e il vero e il falso pongono

admitted but the authentic and the false raise

continui dubbi esistenziali, in un gioco che non

incessant existential questions, in an endless

dà tregua. Ne discende un’implacabile orgia ludi-

game. The outcome is an implacable and play-

ca che rende unica l’esperienza degli spazi inter-

ful orgy, providing a unique experience of the

Villa Amistà, a 16th century building transformed into an “art hotel” by Alessandro Mendini, on the opposite page in a photo by Gitty Darugar (courtesy of Atelier Mendini Archive).

ni. Divani rossi a spirale accolgono gli ospiti. False

interiors. Red spiral sofas to welcome the

cornici barocche dipinte di giallo o letti verniciati

guests; yellow false Baroque picture frames;

in tinte accese, con baldacchino su colonne a

four-poster beds with helical columns varnished

torciglione, si confrontano con i veri apparati sei-

in bright colours, all paired with authentic 16th

centeschi. Colorati mobili totemici si appoggiano

century furnishings; coloured totem-like furnish-

ad ancor più colorate decorazioni optical.

ings against even brighter optical decorations.

Gli anni 50, gli anni 60, gli anni 80 e i 90 e gli

The Fifties, the Sixties, the Eighties, the Nineties

’00 fino a oggi, fino a domani: tutto è presente

and the Two-thousands up to today, up to

e si sovrappone senza remore. L’arte “spunta”

tomorrow: everything is present and boldly clus-

nei luoghi più impensati: indimenticabile il fre-

tered. Art pops up in the most improbable

gio, in alto, nel salone principale, con le nude

places: a frieze high up in the main hall, with

“sentinelle” di Vanessa Beecroft.

Vanessa Beecroft’s nude “sentinels”. Memorable.

78

PERSONAGGI / PEOPLE

Villa Amistà, a Carrubbio in Valpolicella, alle porte






Nelle pagine precedenti, la lounge con, sull’antico pavimento in seminato, il divano da centro “Tatlin” di Mario Cananzi e Roberto Semprini, 1989, e, verso destra, le poltrone “Au” progettate da Setsu e Shinobu Ito nel 2003.

On the previous pages, the lounge with the 1989 Mario Cananzi and Roberto Semprini “Tatlin” central sofa on ancient Venetian flooring. To the right, the“Au” armchairs designed by Setsu and Shinobu Ito in 2003.

In queste pagine, ancora la lounge con, nelle antiche modanature, una importante sequenza fotografica di Vanessa Beecroft.

On these pages, another view of the lounge with an important photo sequence by Vanessa Beecroft up on the ancient frieze.




A PALAZZO AT THE PALACE

86

PAROLE / WORDS

Penta, tavolino / coffee table, design Massimo Morozzi, 1998; On the Rocks, divano / sofas, design Francesco Binfaré, 2004, in un appartamento di / in an apartment inside Palazzo Caracciolo - Piacenza, ristrutturato da / restored by Maurizio Mancini. foto / photo: Dario Fusaro

Qualora una cucina sia così grande da ospitare un bloc-

With a kitchen large enough to accommodate a

co in acciaio centrale e persino una chaise longue come

central steel island unit and a Kita Wink chaise

la “Wink” di Kita; qualora ovunque si incontrino pile di

longue, with piles of books on a Bruno Rainaldi

libri sullo scaffale “Ptolomeo” di Bruno Rainaldi; qualora

Ptolomeo bookshelf, and with a Francesco Binfaré

al centro del salone si trovi un divano “On the Rocks” di

On the Rocks sofa in the middle of the living room,

Francesco Binfaré apparirà chiaro di essere in una casa

you are obviously looking at an extraordinary house.

straordinaria, ma, se a questo si aggiunge un antico

But if to all that you add a plan with a classical

impianto a stanze passanti, porte settecentesche affre-

enfilade of rooms, 18th century doors with bucolic

scate con scene bucoliche e poi ancora maestosi cami-

frescoes, fireplaces and Venetian flooring, then you

ni e pavimenti in seminato, allora saremo sicuramente a

are definitely in Piacenza, in the 17th century Palazzo

Piacenza nel seicentesco Palazzo Caracciolo, attenta-

Caracciolo, carefully restored and skilfully furnished.

mente restaurato e arredato con garbata sapienza.



NELL’ANTICO CHIOSTRO IN THE ANCIENT CLOISTER Tatlin, divano da centro / central sofa, design Mario Cananzi e / and Roberto Semprini, 1989, nella lobby del / lobby in Kruisherenhotel Maastricht, Maastricht progettato da / designed by Henk Vos. foto / photo: Etienne van Sloun, Luk Boegly (courtesy of Kruisherenhotel Maastricht)

Siamo a Maastricht tra il 1440 e il 1459, grazie al nobile Egidius van Elderen, una chiesa e un chiostro vengono dedicati ai Cavalieri della Croce, gloriosi crociati dediti a opere di bene. Trasformate in un deposito di munizioni durante la Rivoluzione Francese, oggi, 570 anni dopo, quelle stesse mura vedono transitare ignari turisti. Nel 2005 Camille Oostwegel salva il complesso dall’incipiente rovina e lo trasforma in un hotel di design. In particolare la navata dell’antica chiesa ospita la lobby, la biblioteca e il bar. Le preziose vetrate illuminano oggi i pezzi contemporanei di Marc Newson, Piet Heyn Eeck, Philippe Starck nonché l’inconfondibile divano spiraliforme “Tatlin” di Cananzi e Semprini per Edra. In alto, negli affreschi recuperati, la storia di santa Gertrude, non a caso patrona dei viaggiatori. In Maastricht, between 1440 and 1459, the noble Egidius van Elderen dedicated a church and a cloister to the Order of the Holy Cross, glorious crusaders devoted to good deeds. Converted into a munitions storehouse during the French Revolution, today – 570 years later – those same walls welcome unaware tourists. In 2005 Camille Oostwegel saved the structure from incipient ruin and transformed it into a design hotel. The nave of the ancient church now includes the

88

PAROLE / WORDS

lobby, the library and the bar. The precious glass windows today enlighten the contemporary works by Marc Newson, Piet Heyn Eeck, and Philippe Starck, as well as the Tatlin spiral divan by Cananzi and Semprini for Edra. High up among the restored frescos, who should appear but St Gertrude, patron of travellers.



TRA ARTE E DESIGN BETWEEN ART AND DESIGN

90

PAROLE / WORDS

Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002, nel living di una casa vicino / in the living room of a house near, Parigi / Paris. Progetto / design e / and Interior Design by Nathalie Pasqua. foto / photo: Antoine Baralhe

Brutalità e tenerezza, riconoscibilità e deformazione:

Brutality and tenderness, recognisability and deforma-

le opere di Philippe Pasqua, artista francese, siano

tion: works by French artist Philippe Pasqua, whether

esse sculture, pitture o disegni, provocano reazioni

they be sculptures, paintings or drawings, they arouse

opposte. Da un lato la figuratività ci rassicura, dall’al-

opposite reactions. On the one hand we find the figu-

tro il dissolvimento che appare evidente a un

rative quality reassuring, but on the other the “under

secondo sguardo, “sotto l’epidermide”, ci inquieta e

the surface” dissolution that clearly appears at a sec-

riporta la figuratività, comunque perseguita da

ond glance proves disquieting, introducing Pasqua’s

Pasqua, al contemporaneo. Alla fine, in questa

figurative art into the contemporary. But in the end, in

immensa casa, ricca di opere dell’artista francese,

this immense home, rich of works of the French artist,

non è l’arte, ma il design, sia pur d’avanguardia, sia

it is not art, but – all be it avant-garde , and not homolo-

pur non omologato come la seduta “Boa” dei Fratelli

gated design, like the Campana Brothers’ Boa sofa –

Campana, a proporre delle certezze.

that introduces the certainties in the space.



PROGETTARE PER ABITARE DESIGNED TO LIVE IN Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel soggiorno di casa / in the living room of the house Lazzarini - Pickering, a Roma / in Rome arredata da / furnished by Lazzarini Pickering Architetti. foto / photo: Matteo Piazza

Per chi, da sempre, si occupa di progettare case bellissime destinate ad altri, a volte definire la propria casa può essere particolarmente complesso. Ecco allora che Claudio Lazzarini e Carl Pickering “adottano” uno spazio preesistente: un vero loft, in una zona romana assai centrale e da sempre abitata da creativi. Una mano di bianco ovunque e poi, semplicemente, una accurata selezione di pezzi, di artisti o di designer, a costruire quella “domesticità” che è fatta di scelte e che rende una casa diversa da qualsiasi altra. È giusto così: costruendo il proprio luogo non si tratta di affermare uno stile, ma di mostrare l’anima! It can be rather complex to define your own house when your job has always been designing beautiful houses for others. Claudio Lazzarini and Carl Pickering “adopted” a preexistent space: a real loft, in central Rome, in an area that has always been home

92

PAROLE / WORDS

to the creative community. An overall coat of white and then an accurate selection of pieces, by artists or designers, to build that “domestic” dimension based on choices that make one house different from another. And that’s how it should be: building your own place is not a matter of style, but of soul!



ROSSO RED

94

PAROLE / WORDS

H/F Tangeri Bed, letto / bed, design Francesco Binfaré, 1998; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000. Progetto / design Monica Lattuada, Piero Gilardino (Studio Map); Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta

In un importante appartamento milanese, ricco di

In an important Milanese apartment, rich with

segni di cornici, camini, paraste marmoree si deci-

frame marks, fireplaces, and marble pilasters, a

de di osare il “grande colore”: ecco che il salone non

daring “grand colour” was chosen. Not dulled by

è affatto banalizzato da un serena tinta avorio, ma

tranquil ivory tones, the hall is on the contrary

anzi esaltato da un rosso importante, acceso. Al

exalted by an important bright red. At the centre

centro dell’immenso spazio vuoto, sullo sfondato di

of the immense void, against the recess of a huge

un camino di proporzioni inusitate, si fronteggiano

fireplace, there is the dynamic face to face of the

dinamicamente due divani “Flap”. Su una parete

two Flap sofas. The scene is completed with a

una tela, immensa, misteriosa, inquietante (di

huge, mysterious and disquieting canvas (by

Raymundo Sesma), completa la scenografia.

Raymundo Sesma) on one of the walls.



PAPERCLIP HOUSE On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, nel living della / in the living of “Paperclip House”, Madrid, progettata da / designed by Javier Bernalte, José Luis León (Bernalte León y Asociados). foto / photo: Mads Mogensen, produzione / production: Martina Hunglinger

Nessuno stacco tra luoghi della vita e luoghi del lavoro in questa villa madrilena che fa della continuità la sua cifra stilistica. Avvolta su se stessa, essa cela una piscina e un piccolo patio e utilizza un insolito rivestimento continuo in rame che, all’interno, diviene legno. La pelle lignea e la pelle metallica, sostanzialmente ininterrotte, trovano alcuni punti di contatto, e creano un effetto estremamente tattile. Dall’esterno verso l’interno, più che visioni dirette, giunge solo una luce lattiginosa, filtrata dagli spessi u-glass opalini. Ne deriva uno spazio volutamente introverso ove le materie della costruzione dell’architettura – legno, cemento, vetro – si valorizzano, così come le materie degli arredi, vedi il rosso rivestimento dei divani “On the Rocks” di Francesco Binfaré. L’atmosfera che ne risulta è particolarmente intima. No interruptions between leisure and work spaces in this Madrilenian villa whose stylistic cipher is continuity. Wrapped up around itself, it hides a pool and a small patio, and presents an unusual continuous copper covering that in the interior transforms into wood. The uninterrupted wooden and metal coverings sometimes meet, creating an extremely tactile effect. From the outside to the inside comes no direct vision but only a milky light, filtered by thick

96

PAROLE / WORDS

opaline u-glass. The outcome is a deliberately introverted space, where the architectural building materials – wood, cement, glass – are enhanced, and so are the furnishings, as for example the red covering on Francesco Binfaré’s On the Rocks sofas. The atmosphere is very intimate.



FOURRURE

98

PAROLE / WORDS

Leather Works Fur White, poltrona, pezzo unico / armchair, unique piece, design Fernando e / and Humberto Campana, 2008 in uno chalet / in a chalet progettato da / designed by Alexandra de Pfyffer (AdP-decoration) foto / photo: Nicolas Tosi (Elle Decoration/Scoop)

Nello chalet montano arredato da Alexandra de

In the mountain chalet in Gstaad with Alexandra de

Pfyffer ogni cosa deve divenire così “particolare” che

Pfyffer’s interior design, everything must be so

persino la poltrona dei Fratelli Campana, “Leather

“unique” that even the Campana Brothers’ Leather

Works”, già di per sé, nella sua versione “di serie”, ben

Works armchair, already rather unusual in its standard

lontana dalle consuetudini, dovrà trasformarsi in un

version, had to be transformed into a one-off piece,

pezzo unico, rivestito con pellicce ecologiche. Così si

upholstered with ecological furs. In this version it

staccherà dall’elegante armonia dell’acciaio spazzo-

stands out against the harmony of the brushed steel,

lato, del legno di abete, della pelle nera e della flanella

fir wood, black leather and gray flannel. And this is

grigia. Così giungeremo ancor più a leggerne l’intrin-

how we can truly appreciate its intrinsic wildness and

seca animalità e il voluto primitivismo.

deliberate primitivism.



SOTTO GLI AFFRESCHI UNDER THE FRESCOES Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Topolone, divano / sofa, design Massimo Morozzi, 1991; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000, Bergamo Alta, nel living di casa Baio / in the living of Baio house; Interior Design Carlo Baio. foto / photo: Ezio Manciucca

Bergamo alta è, nella frenesia lombarda, un’isola di quiete: antiche chiese, acciottolato a terra, nobili palazzi. In uno di questi, di impianto cinquecentesco, ma ultimato nel 1700, sotto le alte volte affrescate, sugli antichi pavimenti in seminato l’interior designer Carlo Baio ha distribuito il comfort contemporaneo di Edra: l’articolazione del “Flap”, ma soprattutto la morbida massa dei divani “Topolone”, disegnati da Massimo Morozzi nel 1991 come ludica rivisitazione di quei sofà che “arredavano” i fumetti di Topolino. In chaotic Lombardy, Bergamo Alta is an island of tranquillity: ancient churches, cobblestones along the streets, noble palaces. In one of these – a 16th century structure finished in the 18th century – with frescoed vaults and vene-

100

PAROLE / WORDS

tian floors, the interior designer Carlo Baio disseminated Edra’s contemporary comfort: the composite Flap, but also the soft mass of the Topolone sofas, designed by Massimo Morozzi in 1991, a playful revisitation of the sofas seen in the Mickey Mouse comics.



DALL’ALTO FROM ABOVE

102

PAROLE / WORDS

Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Jenette, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2005; Sfatto, divano / sofa design Francesco Binfaré, 2011; Cipria, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2012, nella / in the Presidential Suite Boscolo Milano / Milan, progettato da / designed by: Italo Rota. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Emilio Tremolada

Milano è una città che andrebbe guardata dall’alto.

Milan is a city that should be looked at from above.

Allora, dalla grigia uniformità del tessuto urbano, spun-

From this perspective the gray urban uniformity

terebbero con chiarezza tripudi di giardini segreti e ter-

would reveal a triumph of secret gardens and ter-

razze fiorite, guglie e cupole, statue e rilievi. Ma ciò non

races in bloom, spires, statues and reliefs. But such a

è dato a molti. Il “guardare dall’alto” è una caratteristica

view is not for everyone. The view from “up above”

rara, giustamente valorizzata in quest’appartamento

is rather rare, and duly enhanced in this apartment

che fa dell’esterno la sua vera “scena”. Il paesaggio

whose true “core” is outside. The urban landscape is

urbano entra ovunque in gioco dialogando con gli

engaged in a dialogue with designer furnishings,

arredi d’autore, come la poltrona “Cipria” e il divano

such as the armchair Cipria and the Sfatto sofa or the

“Sfatto” o la grande lampada “Hope”, posizionati, non

large Hope lamp placed, of course, in front of the

a caso, rigorosamente di fronte alle finestre.

windows.



CACTUS ROCK Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel soggiorno di una villa a Cannes / in the living room of a villa in Cannes. Interior Design: Klaus Hoflehner, Elisabeth Daurer (Wohnen by Hoflener) foto / photo: Erwin Wimmer

Sulla collina che sormonta Cannes, celebre per le sue pareti rocciose a strapiombo abitate dai cactus, ma poco sotto in realtà fioriscono i limoni e si trovano palme rigogliose, si articolano i volumi modernisti di un’architettura anni 70 ricca di vetrate. La villa è stata interamente ridisegnata all’interno giocando una forte carta mimetica per i pavimenti che riprendono il colore della roccia sovrastante. Una parete in pietra, a interrompere il vetro, ospita un minimale camino, fronteggiato da immensi divani “Sofà” di Francesco Binfaré. L’arredo, volutamente sobrio, si illumina di tracce dorate nelle opere d’arte e in certi pezzi in serie limitata e, improvvisamente, stupisce con sculture di animali posizionate in modo strategico. On the hill overlooking Cannes, famous for its sheer rocky slopes covered in cacti and, a little below, in blooming lemon trees and luxuriant palms, there are the Modernist volumes of a 1970s architecture with many glass windows. The villa was totally redesigned on the inside, on the notes of a mimetic style with the floors that recall the colour of the rocks above. The stone wall, interrupting the windows, contains a minimalistic fire-

104

PAROLE / WORDS

place, opposite which are huge Sofà sofas by Francesco Binfaré. The interior design, deliberately sober, is brightened with traces of gold in the artworks, with some limited edition pieces and, suddenly, here and there appear animal sculptures strategically placed around the house.



MADRID

106

PAROLE / WORDS

Corallo, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2004; nell’ingresso di casa / in the hall of Alía house, Madrid, progettata da / designed by Tomás Alía. foto / photo: Manolo Yllera

Interior designer di punta sulla scena madrilena e

Leading interior designer on the Madrilenian and

internazionale, Tomás Alía concepisce la sua casa

international scene, Tomás Alía conceives his house as

come una collezione di pezzi, d’arte o di design, di

a collection of art or design pieces, that must be top

grande livello, ma soprattutto dotati di qualità affet-

range, but above all must have a sentimental quality.

tive. Oggetti del cuore, scelti in base a una precisa

Objects of the heart, chosen following a specific

pulsione, dalla “Coconut Chair” di George Nelson

impulse, from George Nelson’s Coconut Chair to the

alla poltrona “Corallo” dei Fratelli Campana.

Corallo armchair by the Campana Brothers.



RICEVERE TO WELCOME Angels, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 1996, nel soggiorno di una casa milanese / in the living room of a milanese house. foto / photo: Matteo Piazza

In questo appartamento della Milano alto borghese un tempo abitava un celebre editore. L'atmosfera è rimasta la stessa, le grandi boiserie si riempiono di volumi, gli spazi si articolano per il relax proprio e dei molti amici. Il ricevere è in fondo un altro aspetto dell’abitare o meglio la cultura dell’abitare è indispensabile alla cultura del ricevere. I due grandi divani “Angels”, ideati da Francesco Binfaré proprio per una collocazione dinamica nello spazio, si aprono qui ad inquadrare un particolarissimo mobile bar in specchio, un tempo indispensabile per il rito dei “cocktails” e che oggi contiene una collezione di coloratissimi bicchieri di Murano. L’antico camino, i molti quadri, l'installazione luminosa "Wall Piercing" di Ron Gilad e le poltrone di famiglia completano il ritratto e invitano alla conversazione. In this upper middle class flat in Milan once lived a famous editor. The atmosphere has remained unchanged, the large boiserie is filled with volumes, and the spaces are ready for the owner and his many friends to relax. Informal receptions at home with your friends are really one of the many aspects of home living. Better said, home living awareness is essential to proper reception know-how. The two large Angles divans, designed by Francesco Binfaré

108

PAROLE / WORDS

for a dynamic conception of space, here frame a unique mirrored bar cabinet, once a must have for the “drinks” ritual, and today home to a collection of colourful Murano glasses. The old fireplace, the many paintings, the family armchairs complete the set, inviting to sit down for a chat.



SIVIGLIA SEVILLE

110

PAROLE / WORDS

Tatlin, divano / sofa, design Mario Cananzi e / and Roberto Semprini, 1989; Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Getsuen, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Aster Papposus, seduta / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2006, nel foyer dell’ / in the lobby of the Hotel Gran Meliá Colón, Siviglia / Seville restaurato da / restored by Álvaro Sans con / with Chus Manzanares e / and Agustín Díaz Giner. foto / photo: courtesy of Gran Meliá Colón

Un luogo di memoria, come l’Hotel Gran Meliá Colón a

A place rich with memories, like the Hotel Gran Meliá

Siviglia, legato per 80 anni alla passione della corrida, è

Colón in Seville, for eighty years tied to the love for the

stato integralmente riprogettato. L’architettura, fortu-

corrida, has been entirely redesigned. The fortunately

natamente vincolata nel suo delirio “barocco” risalente

listed architecture, with its 1929 “Baroque” fever, is

al 1929, rivive in inediti accostamenti di interni come il

brought back to life with unprecedented juxtapositions,

grande divano da centro “polipo-forme” (“Aster

such as the large octopus-like sofa (Aster Papposus by

Papposus” di Fernando e Humberto Campana) posi-

Fernando and Humberto Campana), placed exactly

zionato esattamente sotto la iper-decorata cupola

under the hyper-decorated “Modernist” dome, a great-

“modernista”, a ricordarci, con somma ironia, riti

ly ironic reminder of social rituals that no longer exist. All

sociali ormai scomparsi. Tutt’attorno sedute singole,

around single chairs in the shape of flowers (Masanori

a forma di fiore (le “Rose Chair” di Masanori Umeda)!

Umeda’s Rose Chairs)! On the upper floors, the door to

Saliti poi ai piani, la porta di ciascuna camera ci pro-

each room welcomes us with different fragments of the

porrà un diverso frammento della grande pittura

grand Spanish painting, from Goya to El Greco, from

spagnola da Goya a El Greco, da Velázquez a Murillo.

Velázquez to Murillo.



PENTHOUSE Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, nella / in a Penthouse, Tel Aviv, progettata da / designed by Irma Orenstein. foto / photo: Geron Amit

Il minimalismo progettuale, ormai è chiaro, richiede un’attenzione alla composizione e ai dettagli costruttivi decuplicata rispetto a un tradizionale lavoro di architettura degli interni “in stile”. Infatti ogni elemento sarà sempre perfettamente visibile e peserà in modo significativo sull’insieme. Irma Orenstein ha fatto di questo principio la sua filosofia progettuale, come ben dimostra questa Penthouse che sovrasta Tel Aviv. Continuità di linee e di spazi nonché grande attenzione alla luce, sia naturale che artificiale, ne sono le caratteristiche. Il ricercato “silenzio” si accende per l’imperdibile vista sulla città e sul mare (sottolineata dall’adozione di speciali serramenti che consentono “angoli trasparenti”) e grazie all’inserimento di pochi arredi, ulteriormente valorizzati dal vuoto circostante. Minimalism, as we all know by now, requires the uttermost attention to composition and to constructive details, compared to a project of traditional “in style” interiors. In fact each element will always be perfectly visible, significantly affecting the whole system. Irma Orenstein has made this principle her own project philosophy, as perfectly demonstrated in this Penthouse overlooking Tel Aviv. Continuous lines and spaces, and great attention to light, both

112

PAROLE / WORDS

natural and artificial, are the main features. The sought after “silence” is enlivened by the unique view of the city and the sea (underlined by the use of special fixtures allowing “transparent corners”) and by the insertion of very few furnishings, further enhanced by the void surrounding them.



BIANCO & NERO BLACK & WHITE

114

PAROLE / WORDS

Sherazade, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008; Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel living di casa / living room of house Scibetta, Roma / Rome progettata da / designed by Luca Braguglia, Manuela Esposito, Elena D’Angelo (lucabragugliastudio) foto / photo: Adriano Brusaferri (courtesy of Bravacasa)

Il ricorso all’optical bianco e nero trasforma questo

The optical black&white transforms this pleas-

abitabilissimo appartamento romano in un’opera

ant apartment in Rome into an abstract art-

astratta. In particolare, l’effetto è dovuto al “par-

work. The effect is given by the traditional her-

quet” posato tradizionalmente a spina di pesce,

ringbone “parquet” flooring pattern that, sur-

ma che, in modo del tutto imprevedibile, è in real-

prisingly, is actually made of black and white

tà realizzato in ceramica, bianca o nera. Nella con-

ceramic. Only one exception is allowed in the

tinuità e nel rigore degli ambienti si accende poi un

continuity and the rigour of the space: a flash

lampo fucsia, una sola eccezione è concessa: è il

of fuchsia on the Sherazade sofa, that at the

divano “Sherazade” che propone, al centro dello

centre of the space offers a new interpretation

spazio, un modo nuovo di vivere la convivialità.

of conviviality.



IN UNA SCUOLA VITTORIANA IN A VICTORIAN SCHOOL Cipria, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2009, nel living di una casa a Londra / in the living room of a London house, progettata da / designd by Melanie Rademacher (Mena Interiors). foto / photo: Tom Mannion

Il contesto straniante, ma che consentiva altezze e spazi inusitati per una normale abitazione, e un’importante collezione d’arte sono le chiavi di volta di questo colto progetto londinese. Non solo una casa quindi, ma anche un galleria. Pezzi straordinari come una scultura di Antony Gormely, che misura più di due metri, o una testa di Tony Cragg, non potevano sicuramente confrontarsi con esili e indifferenti arredi: di certo non è tale il divano “Cipria” dei Fratelli Campana rivestito in multicromatiche pellicce ecologiche e posto sotto un’opera di Anish Kapoor. Solo grazie a questo tipo di scelte il bilanciamento tra arte e vita rimane possibile: “Doveva essere – dice la progettista – una casa con molta arte e non una galleria d’arte che contiene dei divani”. An estranging context, but allowing extraordinary heights and spaces for a normal home, combined with an important art collection are the key elements of this cultured London project. A home but also a gallery. Extraordinary pieces such as a large sculpture by Antony Gormely or a head by Tony Cragg definitely could not have related to flimsy and ordinary

116

PAROLE / WORDS

furniture: and this is certainly not the case of the Cipria sofa by the Campana Brothers, covered in muticolour ecologic furs (under a work by Anish Kapoor). Only by means of this kind of choices can be there a balance between art and life: “It should be a home with a lot of art in it, not an art gallery with sofas in it”.



ARCADIA 85’

118

PAROLE / WORDS

Scrigno, contenitore / storage unit, design Fernando e / and Humberto Campana, 2009, nella cabina armatoriale dello / in the shipowner’s cabin in the yacht Arcadia 85’, progettato da / designed by Francesco Guida (Guida Engineering + Design). foto / photo: courtesy of ArcadiaYachts

La sensibilità ambientale si è fortunatamente diffusa anche in settori quali quello

Luckily ecological awareness has reached the shipbuilding industry. If you

della cantieristica navale. Se vi capitasse di incrociare uno yacht che procede in un

should ever encounter a yacht sailing in almost complete silence, it could be

silenzio quasi assoluto potrebbe essere un Arcadia, mezzo dotato di sistemi di pro-

an Arcadia, featuring hybrid propulsion with electrical motorization. Or if in

pulsione ibrida e quindi anche di motorizzazione elettrica. O se in un porto uno yacht

a port you saw a yacht not producing vibrations or gas oil fumes, it also could

non producesse le vibrazioni e i fumi del gasolio potrebbe nuovamente essere un

be an Arcadia, using solar panels integrated in the superstructure glass

Arcadia che sfrutta per auto-alimentarsi i pannelli solari integrati nei vetri della sovra-

panes, for self-supplied energy. A more attentive form of tourism does not

struttura. Un turismo più cosciente non rinuncia tuttavia all’eleganza del progetto. In

mean giving up the elegance of the project, that in this case appears in the

questo caso un’eleganza severa, come ben si evince dal disegno della carena di deri-

austere elegance of the military-style hull, which is a far cry from the stereo-

vazione militare, che rifiuta gli stereotipi dello styling navale più appariscente.

types of the most flashy shipbuilding styling trends. Inside a minimal

All’interno un approccio minimale si accende di dettagli unici come il grande conte-

approach is enlivened by unique details, like the large Scrigno storage unit in

nitore “Scrigno” nella cabina dell’armatore.

the shipowner’s cabin.



VIVERE IL PAESAGGIO LIVING THE LANDSCAPE Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002 in un appartamento a / in a flat in, Lugano, progetto architettonico / architectural design Maurus Frei; Interior design: Dilmos. foto / photo: Helenio Barbetta

A partire dalla vista, spettacolare, sul lago di Lugano, Maurus Frei ha costruito un edificio “estroverso”. Il paesaggio entra in casa dalle grandi vetrate ed è, grazie alla mutevolezza del lago, il primo artefice dell’arredamento. Inoltre la particolare configurazione planimetrica consente di percepire, dal centro, tutti gli spazi della casa. A questo punto il grande appartamento andava semplicemente “accessoriato” e questo ruolo è stato lasciato all’arte e al design d’avanguardia. Le sofisticate scelte compiute in entrambi gli ambiti dimostrano che è ancora possibile un dialogo tra le due discipline. Starting from the breathtaking view of Lake Lugano, Maurus Frei has designed an extroverted building. The landscape enters through the large windows and becomes, thanks to the variability of the lake, the first component of the interiors. In addition, the particular plan allows us to detect all

120

PAROLE / WORDS

the spaces of the house from its centre. From here on the big flat only had to be “accessorized” and this task was assigned to art and avant-garde design. The sophisticated choices made in both fields prove that a dialogue between the two disciplines is still possible.



ROSE ROSSE RED ROSES

122

PAROLE / WORDS

Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990, negli uffici / in the offices Damilano Group, progettati da / designed by Duilio Damilano (Damilanostudio Architects). foto / photo: Andrea Martiradonna

“Rose Chair” è indubbiamente un oggetto iconico,

Rose chair is without doubt an iconic object, in which

in cui la citazione del fiore si trasforma in un ventre

the shape of a flower transforms into a welcoming and

ospitale ed erotico. Ripetendolo n volte si ottiene un

erotic womb. By incessant repetition, an estranging

effetto straniante e cinematografico: che perso-

and cinematographic effect is achieved: what charac-

naggi sono attesi in questo emiciclo di rose? Di cosa

ters are awaited in this hemicycle of roses? What will

discuteranno? Come saranno vestiti? Da dove ver-

they talk about? How will they dress? Where will they

ranno e dove andranno? Duilio Damilano utilizza il

come from and where will they go? Duilio Damilano

design di Masanori Umeda per rendere evocativa, e

uses Masanori Umeda’s design to make architecture

misteriosa, l’architettura.

evocative and mysterious.



NELLA CAMPAGNA IN THE COUNTRYSIDE Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Corbeille, divano e poltrona / sofa and armchair, design Francesco Binfaré, 2006; Leather Works, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2007, nel living di una casa progettata da / in the living room of a house designed by Aleandro Orsini e / and Sonia Calvelli (ARCH. DOC). foto / photo: Emilio Tremolada

Agli inizi del Novecento le residenze di villeggiatura, per quanto relativamente vicine alla città, assumevano toni fiabeschi. Circondata da un parco romantico, con alberi secolari, dotata di torretta e verdi persiane, questa grande casa marchigiana riecheggia quello spirito. Ma se l’architettura si pone ancora ai confini della visione onirica, come potrà comportarsi oggi l’arredo per restituire una sensazione di straniamento dalla quotidianità? Rifuggendo un concetto di continuità stilistica, che avrebbe visto l’adozione di pezzi di antiquariato, si è deciso qui di entrare in una dinamica di “frizione visiva” con il contesto grazie alla sofisticata pelle delle sedute “Leather Works”, alla superficie specchiante e curva di “Paesaggi Italiani”, all’ironia “egizia” delle sedie “Mummy”. At the beginning of the 20th century, holiday houses, although quite close to the city, took on fairy-like atmospheres. Surrounded by a Romantic park, with centuries-old trees, this large house in the Marche Region with a small tower and green shutters recalls that spirit. But if nowadays the architecture still appears on the edge of a dream-like vision, how should furnishings be to newly express a sense of estrangement from everyday life? Eschewing the

124

PAROLE / WORDS

concept of stylistic continuity, that would have meant using antique furniture, this house was introduced to a “visual friction” dynamics with its context, by means of the sophisticated leather on Leather Works, the reflecting curved surface of Paesaggi Italiani, and the Egyptian irony of the Mummy chairs.



TAGOMAGO

126

PAROLE / WORDS

Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002; Jenette, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2005, nella villa sull’isola di / villa on the Island of Tagomago, Baleari / Balearic Islands progettata da / designed by Kühn & Partner. foto / photo: Kühn & Partner

Tagomago è un’isola, brulla e frastagliata, distante

Tagomago is a barren and jagged island, “a long-

“una lunga nuotata” (900 metri) da Ibiza. Su di

swim away” (900 m) from Ibiza. On it are only an

essa troviamo soltanto il vecchio faro e un’artico-

old lighthouse and a composite Modernist villa.

lata villa modernista: bianca. Gli interni, segnati da

The dazzling white interiors feature a continuous

un pavimento continuo in pietra adatto ad assor-

stone floor, capable of absorbing the strong sun-

bire l’intensa luce solare che proviene dalle grandi

light coming in through the large glass windows.

vetrate, sono anch’essi di un candore abbacinante.

The furniture – white, like the many Jenette

Agli arredi, bianchi come le numerose sedie

chairs, or red (the only colour to be admitted)

“Jenette” o rossi (unico colore consentito) come i

like the Damier sofa – has the task of welcoming

divani “Damier”, è affidato il compito di rinfranca-

the guests after a long day at the seaside.

re gli ospiti dopo le lunghe giornate marine.





CHRISTIAN POTTGIESSER NEI PRESSI DI PARIGI / NEAR PARIS VILLA IN CAMPAGNA / COUNTRYSIDE VILLA progetto / design: Christian Pottgiesser (architecturespossibles) foto / photo: George Dupin

Cinque esili torri emergono da uno zoccolo semi-ipogeo nella villa progettata, alle porte di Parigi, dall’architetto Christian Pottgiesser, ritratto, nella pagina a destra, da Pascale Pottgiesser.

130

PERSONAGGI / PEOPLE

Five slim towers emerging from the semi-underground base of the villa just outside Paris designed by architect Pottgiesser. Opposite page, a photo of Christian Pottgiesser by Pascale Pottgiesser.

Ci sono delle occasioni in cui l’architettura riesce

On some occasions architecture is still capable

ancora a farsi paesaggio. Un tempo, in realtà, ciò

of becoming landscape. Something that used

si verificava frequentemente. Oggi invece i pro-

to happen quite frequently in the past, in fact.

gettisti preferiscono trasformare l’architettura in

Nowadays instead architects prefer transform-

un magniloquente autoritratto, più o meno vir-

ing architecture into a more or less virtuous

tuoso. Non è così per Christian Pottgiesser il quale,

magniloquent self-portrait. This however was

nella campagna adiacente a Parigi, costruisce un

not the case with Christian Pottgiesser who in

edificio che non solo trova una sua forte integra-

the countryside near Paris designed a building

zione nella natura, ma, se deve “essere ritratto”, lo

that not only strongly integrates with nature

è dei committenti e della loro numerosa famiglia.

but, if it can be called a portrait, it is one depict-

Una coppia con quattro figli decide di amplia-

ing the clients and their numerous family.

re un’antica residenza: a partire da uno “zoc-

A couple with four children decided to enlarge

colo” di vita in comune, si dovranno poi svilup-

an ancient residency. A “core” unit for life in

pare cinque situazioni individuali. Attraverso

common out of which five individual situations

un lungo percorso progettuale, iniziato nel lon-

are developed. During this long term project,

tano 2004, l’architetto Pottgiesser visualizza

that took off in 2004, architect Pottgiesser

questo principio: cinque torri piuttosto esili (25

visualized this principle: five fairly slim towers

mq alla sommità, come da regolamento edili-

(25 square metres at the top, as stated in the

zio, per poter by-passare un anacronistico

building code, in order to avoid an anachronis-

tetto a falde) sorgono da un basamento quasi

tic pitched roof) standing on an organic and

interamente

dall’alto

almost completely buried platform receiving

mediante grandi lucernari. Qui avviene la vita

ipogeo,

illuminato

light from the top, through large skylights. This

della famiglia, in grandi spazi fluidi che evitano

is where family life occurs, in large fluid spaces

l’usuale distinzione tipologica in stanze per

that avoid the usual division into rooms; an area

farsi percorso continuo, campito da muri cur-

open to ongoing movement, with curved (per-

vilinei in cemento a vista (di perfetta esecuzio-

fectly executed) cement walls, with floors and

ne), con pavimenti e soffitti non necessaria-

ceilings not always level, but rather inclined

mente in piano, ma anzi inclinati come a segui-

almost following the orographic rises and

re dislivelli orografici. In questi spazi “basa-

slopes. These “basement” spaces, imbued with

mentali”, dalla forza rara e drammatica, vengo-

a rare and striking force, include few and impor-

no inseriti pochi, importanti pezzi di arredo che

tant furnishings. These must prove capable of





devono essere capaci di dialogare con la muratura possente e con un vuoto metafisico. Ne discende un’immagine assolutamente anti-convenzionale, segnata da un raro brutalismo poetico, che viene poi bilanciato, una volta entrati negli spazi delle torri, dalla dimensione più privata e controllata degli ambienti e dalla improvvisa apertura sulle dolcezze del paesaggio.

134

PERSONAGGI / PEOPLE CHRISTIAN POTTGIESSER

Nelle pagine precedenti: vista delle zone comuni illuminate dall’alto. Divano “Cipria” dei Fratelli Campana, 2009.

In queste pagine: ancora le zone comuni da cui si accede, attraverso cinque diversi passaggi, alle torri, ciascuna destinata a un membro della famiglia. Divano “On the Rocks”, disegnato da Francesco Binfaré nel 2004.


On the previous pages: view of the common areas illuminated from above. Cipria sofa designed by the Campana Brothers in 2009.

On these pages: again the common areas connected to the towers by five different passages. Each tower is dedicated to a member of the family. On the Rocks sofa designed by Francesco BinfarĂŠ in 2004.

relating to the mighty walls and the metaphysic voids. A totally unconventional image is delivered, marked by a unique poetic brutalism, however counterbalanced – once inside the towers – by the more private and controlled dimension

135

and by the view over the gentle landscape.


FERNANDO - HUMBERTO CAMPANA GARE D’ORSAY, PARIGI / PARIS CAFÉ CAMPANA progetto / design: Fernando e / and Humberto Campana foto / photo: Sophie Boegly, Florence Lesueur (courtesy of Musée d’Orsay)

Hybridization has unquestionably become a

corrente e condivisa cui il nostro mondo con-

common practice, to which today’s world is

temporaneo comincia ad assuefarsi, eppure sco-

starting to get accustomed. However, to find

prire Fernando e Humberto Campana al Café,

Fernando and Humberto Campana at the

nell’antica Gare d’Orsay parigina, costituisce

Café de l’Horloge, in the old Gare d’Orsay in

ancora in qualche modo uno “shock estetico”.

Paris, is still somewhat of an “aesthetic shock”.

Chissà cosa penseranno oggi quei puristi che,

What will those purists that in the mid-Eighties

alla metà degli anni 80, avevano riscontrato nel-

detected signs of “violence” in Gae Aulenti’s

l’intervento di recupero di Gae Aulenti segni “di

interventions on the original 19th century train

violenza” rispetto alla originaria configurazione

station, think today? What will they think today,

della stazione ferroviaria, risalente al secolo XIX?

now that their world of mighty structures and

Cosa penseranno oggi che in quel mondo di forti

high culture has let in the organic and fragment-

Sopra: visto dalla Senna, il Museo d’Orsay dove i Campana hanno realizzato il Café Campana. Nella pagina a destra: un ritratto fotografico dei Fratelli Campana di Fernando Laszlo.

strutture, di cultura alta si sono insinuate le forme

ed shapes of the two Brazilian brothers? What

organiche e frammentate dei Fratelli Brasiliani?

will they think today, now that the totally “atyp-

Oggi che i riferimenti culturali e iconografici, asso-

ical” cultural and iconographic references of

lutamente “atipici”, di Fernando e Humberto –

Fernando and Humberto (the rural Italy of their

dall’Italia contadina dei nonni materni al Brasile

maternal grandparents, the Native American

Indio della loro infanzia fino alla “violenza” creativa

Brazil of their childhood, the creative “violence”

Above: a view from the Seine of the Musée d’Orsay, where the Campana Brothers designed the Café Campana. Opposite page: a photo of the Brothers by Fernando Laszlo.

di una megalopoli come São Paulo – vestono l’ar-

of a megalopolis like São Paulo) cover the

chitettura parigina con fili di metallo ritorti, con

Parisian architecture with tangled wires, acrylic

schegge di acrilico, con lame di alluminio dorato,

splinters, laminate of golden aluminium, some-

delineando in qualche misura l’immagine di un

how defining an image of a future resembling a

futuro che assomiglia al passato remoto.

remote past?

Edra, a Parigi, ha saputo prima “interpretare” e poi

In Paris Edra was able to “interpret” and sub-

costruire questo sogno tridimensionale dei

sequently build this three-dimensional dream

Fratelli Campana, dilatando a dismisura i paesag-

of the Campana Brothers, by dilating Reflex®

136

PERSONAGGI / PEOPLE

L’ibridazione è ormai, senza dubbio, una pratica

®

gi in Reflex della collezione “Brasilia” fino a crea-

landscapes from the Brasilia collection to cre-

re grandi sipari che diffondono una luce blu da

ate large curtains diffusing a blue aquarium-

acquario; trasformando, come un tempo gli alchi-

like light; by transforming, as the alchemists

misti, le 180 diverse sagome in argento che com-

did in their times, the 180 different silver silhou-

pongono ogni lampada “Campana” in altrettanti

ettes part of the Campana lamp into shreds of





Nelle pagine precedenti: le lampade a sospensione “Campana”, progettate nel 2010, si stagliano sullo sfondo del celebre orologio. Qui, a sinistra: la seduta da centro “Aster Papposus”, progettata da Fernando e Humberto Campana nel 2006. Nella pagina a destra l’interno del caffè con le speciali realizzazioni Edra, sempre su disegno dei Fratelli, per le sedie e i grandi paravento “Corallo”. On the previous pages: the “Campana” suspension lamps designed in 2006 standing out against the famous clock. Here on the left: the central sofa Aster Papposus, designed by Fernando and Humberto Campana in 2010. Opposite page, the interiors of the café with Edra’s customized furnishings – the chairs and the large Corallo screens – again designed by the Campana Brothers.


frammenti d’oro; sviluppando gli intrecci d’acciaio

gold; by developing the steel weave of the

delle poltrone “Corallo” in boschi-paravento. E

Corallo armchair into great forest-like screens.

infine realizzando un pezzo totalmente inedito:

And finally by producing a completely new

una sedia, con struttura in metallo verniciato oro

piece: a chair, with a gold painted metal struc-

e sedile e schienale in poliuretano stampato

ture and a seat and seatback in polyurethane

azzurro, simile a un anomalo organismo fito-

printed in light blue, similar to an anomalous

morfo o piuttosto alla mappa di un territorio sol-

phytomorphic organism, or a map of a territo-

cato da un grande fiume.

ry crossed by a large river.

Non c’è più nulla, oggi al Café Campana, del com-

Today at the Cafè Campana nothing is left of

fort borghese da bistrot parigino: niente velluti

the Parisian bistro bourgeois comfort: no red

rossi, niente legno di mogano, nessun pomo d’ot-

velvets, no mahogany, no brass knobs,

tone, ma piuttosto una matrice e un desiderio

replaced by a spark and an aspiration similar to

analoghi a quelli che portarono alcuni dei maestri

those that led some of the masters of

impressionisti – le cui opere, guarda caso, sono

Impressionism (whose works are preserved

proprio qui racchiuse – a partire alla volta di paesi

here – what a coincidence) to leave for faraway

esotici. Per poter continuare a sognare.

countries. To dream on.


HADI TEHERANI LAGO DI ALSTER, AMBURGO / ALSTER LAKE, HAMBURG CASA TEHERANI / TEHERANI HOUSE progetto / design: Hadi Teherani foto / photo: Christian Kain

Sopra: la palazzina in cui vive l’architetto Hadi Teherani, ritratto, nella pagina di destra, da Roger Mandt.

142

PERSONAGGI / PEOPLE

Above, the building where the architect Hadi Teherani lives. Opposite page, a photo of Teherani by Roger Mandt.

Hadi Teherani crede, progettualmente, nel

Planning wise, Hadi Teherani believes in the

futuro. Un’affermazione questa che alcuni anni

future. A statement that to me a few years ago

fa sarebbe stata totalmente insensata o quan-

would have sounded completely pointless or

to meno pleonastica: il mestiere stesso del

pleonastic, to say the least. An architect’s work

progettista dovrebbe produrre situazioni che

should per se produce situations that get

scavalcano il presente per costruire il futuro.

ahead of the present in order to build the

Per molte ragioni, dalla rottura del post

future. But for a number of reasons, since the

moderno in poi, non è stato più così. I movi-

end of Post-Modernism, this has no longer

menti e le tendenze si sono susseguiti senza

been the case. Movements and trends have

tuttavia proporre una visione finalistica e quin-

followed one another, however without

di “futuribile” del progetto. Teherani viceversa

prompting a specific aim, a “future” dimension

sente profondamente questo “incarico” di

for the project. Teherani on the contrary feels

visualizzare il futuro, le sue forme sono quindi

very clearly his “mission” to visualize the

da un lato minimali, ma dall’altro totalmente

future, delivering shapes that are minimal, but

innovative. Per concludere con un parallelo fil-

also totally innovative. To conclude with a film

mico, se volessimo rappresentare la sua ideo-

comparison, his concept is closer to Star Wars

logia dovremmo citare Star Wars e non certo

than to Blade Runner.

Blade Runner.

But how can such architectural gleam and

Ma questo “chiarore” progettuale, questa limpi-

clarity be interpreted when designing his own

dezza come può essere interpretata quando si

house? For Teherani there are no interrup-

tratta di progettare la propria casa? Per

tions: his house represents his philosophy in

Teherani non esistono soluzioni di continuità, la

an ensemble of aseptically white spaces

sua casa rappresenta la sua filosofia in un insie-

where the only “discordant” notes are played

me di asettici spazi bianchi, ove solo la natura,

by nature on the other side of the huge glass

al di là delle immense vetrate, e i libri, scherma-

windows, and by books, which can be hidden

bili però con un bianco tendaggio, inseriscono

behind a white curtain. At the centre of the

note “dissonanti”. Al centro del salone, perfet-

living room the perfectly integrated abstract

tamente integrate, le forme astratte e “prensili”

and prehensile shapes of Francesco Binfaré’s

del divano “Flap” di Francesco Binfaré.

Flap sofa.





Nelle pagine precedenti: il soggiorno con camino è stato arredato con due contrapposti divani “Flap”, progettati da Francesco Binfaré nel 2000. In queste pagine, l’interno si pone in diretto rapporto con il verde e con un piccolo specchio d’acqua.

146

PERSONAGGI / PEOPLE HADI TEHERANI

On the previous pages: the living room with fireplace furnished with two Flap sofas designed by Francesco Binfaré, 2000. On these pages, the interiors are directly related with the green area and a small stretch of water.



VALERIO CAPO - SAM PRATT LONDRA / LONDON CASA CAPO - PRATT + FUMI GALLERY / CAPO-PRATT HOUSE + FUMI GALLERY interior design: Valerio Capo, Sam Pratt foto / photo: Daniel Stier

There are many ways of intervening on a

Uno è quello degli architetti che modificano la

house. One is that of architects who modify

distribuzione e lavorano sui concetti di percor-

spatial distribution and intervene on the con-

so e arredo fisso. Un altro quello dei collezioni-

cepts of paths and fixed furnishings. Another is

sti che, scelto un luogo per le sue caratteristi-

that of collectors who, once chosen a place for

che di piacevolezza, poco modificando in chia-

its pleasant features, don’t modify the structure

ve strutturale, costruiscono, una “cornice” fatta

and build inside it a “frame” made of objects,

di oggetti, di mobili e di opere in cui la vita quo-

furniture, and artworks in which everyday life

tidiana possa svolgersi in maniera colta, consa-

may unfold, in a cultured, aware and in a man-

pevole e, soprattutto, “simile a loro stessi”. Non

ner “similar to themselves”. Not that the archi-

si creda che la prima ipotesi, quella degli archi-

tects’ solution (the first one) is difficult and the

tetti, sia difficile e la seconda, quella dei colle-

collectors’ (the second) is simple. We could

Negli ampi spazi di un’antica palestra, Valerio Capo e Sam Pratt, ritratti nella pagina a destra da Daniel Stier, hanno ubicato la loro galleria di design e la loro abitazione.

zionisti, facile. Potremmo piuttosto dire che la

say that the first one is more structural, while

prima è più strutturale mentre la seconda è

the second is accessible to those who have

aperta a chi ha gusto e sensibilità estetica.

taste and aesthetic sensibility. So, statistically

Quindi, statisticamente, è la seconda ad esse-

speaking, the second solution is the rarest

re oggi più rara. Inutile dire che è la strada

today. Needless to say, this is the method

intrapresa da Valerio Capo e Sam Pratt per

Valerio Capo and Sam Pratt embraced to fur-

Valerio Capo and Sam Pratt’s house and design gallery located in the wide spaces of an old gym. Opposite page, a photo of Capo and Pratt by Daniel Stier.

arredare la loro casa londinese.

nish their house. Their starting point was an

Partendo dagli spazi, ampi e luminosi, di una

old gym in East London with its wide bright

vecchia palestra dell’ East London, i due galle-

spaces. The two gallery owners started to

risti hanno proceduto per accumulo di pezzi,

accumulate pieces that were apparently dis-

apparentemente dissonanti, ma che funziona-

cordant but that worked perfectly as a whole.

no perfettamente nella logica d’insieme. Pezzi

Pieces of some of the avant-garde designers

di designers d’avanguardia seguiti dalla loro

of their gallery, the Fumi gallery, such as Max

galleria, la Fumi gallery, come, per citarne solo

Lamb, Nacho Carbonell, Claudio Colucci or

alcuni, Max Lamb, Nacho Carbonell, Claudio

Paul Cocksedge to mention but a few. Pieces

Colucci o Paul Cocksedge. Pezzi di eccellenza

of absolute excellence capable of changing

assoluta che hanno cambiato le sorti di una

the very concept of a whole furnishing typol-

tipologia come ha fatto, alla sua presentazione

ogy, like the Campana Brothers’ Boa “sofa” did

nel 2002, il “divano” “Boa” dei Fratelli

in 2002, when it was first presented. And to

148

PERSONAGGI / PEOPLE

Vi sono molti modi per intervenire su una casa.






Nelle pagine precedenti: gli ambienti conservano le finiture d’epoca e si arricchiscono di importanti pezzi d’arte e di design. In primo piano divano “Damier” progettato da Francesco Binfaré nel 2002. In queste pagine: varie vedute dell’appartamento. Il divano “Boa” è stato disegnato da Fernando e Humberto Campana nel 2002. On the previous pages: the interiors preserve the original finishings with the addition of important art and design works. In the foreground the Damier sofa designed by Francesco Binfaré in 2002.

vés e opere d’arte. Naturalmente, scelti i giusti ingredienti, è poi l’insieme, il modo “di cucinarli”, a fare la differenza. conclude, vintage pieces, objets trouvés and artworks. But of course, once you choose the ingredients it’s how you “cook” them that makes the difference.

153

Campana. E infine pezzi vintage, objets trou-

PERSONAGGI / PEOPLE VALERIO CAPO & SAM PRATT

On these pages: various views of the apartment. The Boa sofa, designed by Fernando and Humberto Campana in 2002.


NICK ELDRIDGE LONDRA / LONDON CASA UNIFAMILIARE A HIGHGATE / VILLA IN HIGHGATE progetto / design: Nick Eldridge foto / photo: Richard Powers

Sopra: la casa progettata da Nick Eldridge, ritratto nella pagina a destra da Lyndon Douglas.

154

PERSONAGGI / PEOPLE

Above: the house designed by Nick Eldridge, photographed by Lyndon Douglas on the opposite page.

La casa si affaccia, imprevedibilmente, sull’antico

The house unpredictably overlooks the old

cimitero di Highgate nella zona nord di Londra. Qui,

Highgate cemetery, in north London. Here, among

tra i molti, riposano per sempre Karl Marx e George

many others, rest Karl Marx and George Eliot. And

Eliot. Il padrone di casa ha scoperto, durante i lavori,

while the work on his house was being carried out,

che anche il suo bis-bisnonno era sepolto proprio

the owner discovered that his great-great-grandfa-

qui. Insomma un ben strano inizio per una storia di

ther was also buried there. A rather unusual begin-

architettura e design, ma in realtà è impossibile

ning for a story about design and architecture, yet

evitarlo: il progetto non rifugge la relazione con il

impossible to avoid: the project can’t escape the

contesto, anzi la facciata in granito nero e vetro

relation with the context, and the glass and black

entra volutamente in relazione con l’atmosfera

granite façade deliberately relate with the Gothic

gotica del luogo. La casa è costruita su un pendio

atmosphere of the place. The house is built on a

e quindi ottimizza il rapporto di visibilità con i

slope, so it enjoys good visibility of the surround-

dintorni. A tal fine Nick Eldridge, architetto tra i più

ings. This is why Nick Eldridge, one of the most

in vista della scena londinese, ha ubicato la zona

popular architect on the London scene, placed the

giorno e gli spazi destinati al proprietario al piano

living area and other spaces the owner uses on the

più alto, dotato di una grande terrazza e persino di

top floor, which also features a large terrace and

una significativa porzione di tetto apribile sulla

even a quite large portion of openable roof in the

cucina. I piani inferiori sono pensati per i molti ospiti

kitchen area. The lower floors are designed to

e amici e, al livello terreno, troviamo una sala per la

accommodate many guests and friends, and on the

musica e un home-cinema! Forti le finiture scelte:

ground floor are a music room and a home-cinema!

innanzitutto il cemento a vista per muri e soffitti, con

The finishings are bold: bare cement for walls and

i segni violenti delle casseforme in legno, e quindi il

ceilings, with the violent marks left by the wooden

granito nero tagliato al laser per i pavimenti. Lungo

formworks, and laser cut black granite for the floors.

la scala, anch’essa in cemento a vista, un neon rosa.

A pink neon light along the staircase, also in

Nel salone principale il camino, assolutamente

cement. In the main living room there is a minimal-

minimalista, dialoga con un divano “Flap” in pelle

istic fireplace dialoguing with the black leather Flap

nera di Francesco Binfaré e con una poltrona “Togo”

sofa designed by Francesco Binfaré, and with a

di Michel Ducaroy del 1973. Accomodati su di essi gli

1973 Togo armchair by Michel Ducaroy. From there

ospiti possono spaziare con la vista, attraverso le

the guests can enjoy a wide and open view,

vetrate, sulle antiche tombe.

through the windows, onto the tombs.





158

PERSONAGGI / PEOPLE NICK ELDRIDGE

Nelle pagine precedenti: il grande living room, caratterizzato da finiture volutamente intense, si apre con una vetrata a tutta altezza sull’antico parco cimiteriale di Highgate. In pelle nera il divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000. In questa pagina: viste esterne e interne della costruzione a quattro piani con, vedi pagina a destra, il salone principale posizionato al livello più alto. On the previous pages: the large living room, with its deliberately intense, finishings and full-length window looking out onto the old Highgate cemetery. A 2000 black leather Flap sofa by Francesco Binfaré. On this page: exterior and interior views of the four-storey building with the main living room on the top floor (see opposite page).


159


BRUNO REYMOND IBIZA LAS SALINAS progetto architettonico / architectural design: Pablo Gil interior design: Bruno Reymond foto / photo: Conrad White

Sopra: il complesso “Las Salinas”, sull’isola di Ibiza, ristrutturato da Bruno Reymond (nella foto della pagina di destra ritratto da Conrad White).

160

PERSONAGGI / PEOPLE

Above: the “Las Salinas” housing estate on the island of Ibiza restored by Bruno Reymond, in a photo by Conrad White on the opposite page.

Ci sono progettisti che rimangono legati a

There are designers that remain tied to cer-

certi luoghi. Bruno Reymond, per quanto

tain places. Bruno Reymond has renovated

abbia ristrutturato e arredato case o alber-

and designed interiors of houses and

ghi in molte parti del mondo, conserva un

hotels all around the world, but yet a very

legame fortissimo con Ibiza. Lì aveva fon-

tight bond links him to Ibiza. This is where

dato il ristorante “L’Elephant” cui, nel 1996,

he founded the restaurant L’Elephant, that

era seguita la “Maison de l’Elephant”, non

in 1996 was flanked by the Maison de

solo una boutique sofisticata di arreda-

l’Elephant, not only a sophisticated interior

mento, ma un luogo di incontro. Lì ha pro-

design boutique but also a meeting place.

gettato le sue opere più conosciute, crean-

In Ibiza he designed his best known works,

do in qualche modo lo “stile dell’isola”.

shaping in a way, the “style of the island”.

L’elefante, dal primo ristorante omonimo aperto

Since the first Elephant Restaurant opened

a Parigi ormai molti anni or sono, è diventato

in Paris many years ago, this animal has

l’animale simbolo di Bruno. Da allora una testa di

become Bruno’s signature; the head of this

pachiderma connota i suoi lavori. Così come un

gigantic animal has characterized his

colore: il bianco. Probabilmente derivato dalle

works, and so has a colour: white. Probably

murature accecanti dell’amata isola, il bianco

inspired by the blinding bright walls of his

caratterizza i lavori di Bruno e ogni colore che

beloved island, white pervades Bruno’s

viene ad aggiungersi, sovente il nero, a volte un

works, and any colour that might be

rosso o un giallo, assume un’importanza assolu-

added, often black, or sometimes red or

ta e una visibilità eccezionale.

yellow, takes on an absolute value and an

“Las Salinas” è una residenza situata all’estre-

extraordinary visibility.

mità sud dell’isola di Ibiza, nei pressi delle

Las Salinas is a residency situated at the

celebri spiagge che portano lo stesso nome.

southern end of Ibiza, not far from the

Di fronte al mare, in un antico uliveto, i cubici

famous beaches that go under the same

volumi a calce bianca, di chiara ispirazione

name. Overlooking the sea, in an ancient

mediterranea, si innestano uno nell’altro, sor-

olive tree grove, the whitewash cubic vol-

montati da terrazze raggiungibili con scale

umes – a clear Mediterranean trait – cluster

esterne e sottolineate da lunghe travi. Il com-

together surmounted by terraces accessi-

plesso, progettato da Pablo Gil nel 2001, è stato

ble by external stairs, underlined by long

acquistato e ristrutturato da Bruno Reymond.

wooden beams. The residencies, designed





Nelle pagine precedenti: il grande salone con in centro una seduta “Kaiman Jakaré”, progettata da Fernando e Humberto Campana nel 2006, e, sulla sinistra una chaise “Meditation Pod” di Steven Blaess, 2001. A destra: la sala da pranzo con tavolo su disegno e sedie “Jenette” dei Fratelli Campana, 2005. Nella pagina a destra, un grande elefante di bronzo: la sigla progettuale di Bruno Reymond. On the previous pages: the large living room with the central Kaiman Jakaré sofa designed by Fernando and Humberto Campana in 2006, and on the left the 2001 Meditation Pod chaise by Steven Blaess.

164

PERSONAGGI / PEOPLE BRUNO REYMOND

On the right: the dining room with table on drawing and Jenette chairs by the Campana Brothers, 2005. Opposite page: Bruno Reymond’s signature: the large bronze elephant.

Sorvegliati da un’ enorme testa di elefante in

by Pablo Gil in 2001, were bought and ren-

bronzo, gli interni vivono in bianco e nero (il

ovated by Bruno Reymond.

pavimento in pietra scurissima). Gli arredi

Guarded by a huge bronze elephant head, the

sono disegnati dallo stesso Bruno o scelti tra

interiors are in black and white (the floors are in

le più particolari produzioni contemporanee

dark stone). The furnishings are designed by

(non poteva mancare un candido divano

Bruno himself or chosen from among the most

“Flap” di Francesco Binfaré) e si miscelano a

unique contemporary design products (that

grandi sculture e persino a “objets trouvés”,

necessarily had to include a pure white Flap

vedi la console con contorte radici lignee

sofa designed by Francesco Binfaré). Design

tinte di nero che fa il paio con il groviglio

mingles with great sculptures and even objets

zoomorfo creato dal divano “Kaiman

trouvés, such as the console table with the black

Jakaré” di Fernando e Humberto Campana.

twisted wooden roots, paired with the zoomorphic tangle created by the Kaiman Jakarè sofa by Fernando and Humberto Campana.



JACOPO FOGGINI SULLE COLLINE PIACENTINE / ON THE PIACENZA HILLS CASA FOGGINI / FOGGINI HOUSE

progetto / design: Jacopo Foggini, Alice Nardi, Roberto Bergonzi foto / photo: Mario Ciampi

Sulle colline piacentine, l’antico casale ristrutturato da Jacopo Foggini (nella pagina a destra ritratto da Hugh Findlater) con tavolo “Capriccio”, 2009.

166

PERSONAGGI / PEOPLE

On the hills of Piacenza, the old farmhouse restored by Jacopo Foggini, in a photo by Hugh Findlater on the opposite page, with Capriccio table, 2009.

In mezzo a colline che stanno per farsi monta-

Surrounded by hills that are almost mountains,

gne, nei pressi di un fiume dalle grandi anse, c’è

near a meandering river, there is a small house.

una piccola casa. Bianca, con le finestre rosse e

A white house, with red windows and a pitched

il tetto a falde. Un tempo era un casale conta-

roof. Once a farmhouse, it has now become an

dino, oggi il “buon ritiro” di un celebre designer

oasis of peace and inspiration for a famous

milanese. Tutto è stato cambiato affinché tutto,

Milanese designer. Everything has been

nella sostanza, potesse rimanere uguale: il

changed for it to remain unaltered: the oven

forno sotto il portico per cuocere la pizza anzi-

under the porch cooks pizza instead of bread,

ché il pane, la cucina con il grande tavolo cir-

and the large kitchen table surrounded by

condato da sedie impagliate, per i racconti, la

caned chairs is for evening storytelling as well as

sera, non solo per il cibo. Un letto fatto di tron-

eating. A bed made with rough-hewn trunks, a

chi sbozzati, un camino di massi accostati. E

fireplace made of rocks. Curious presences all

intorno curiose presenze: sono i lavori di Jacopo

around: they are Jacopo Foggini’s works, so

Foggini, assolutamente personali, capaci di crea-

personal and capable of creating a new dimen-

re una nuova dimensione per il design, più pros-

sion for design, more inclined to art, developing

sima all’arte e che si concretizza quindi in poeti-

into poetic installations. Unknown “flowers”

che installazioni. Ecco allora “fiori” sconosciuti

blossoming on the walls, suspended chrysalis

che sbocciano dai muri, crisalidi sospese a sfio-

almost touching the ground, “carnivorous

rare il pavimento, “piante carnivore” che dialo-

plants” that dialogue with a Barnaba Fornasetti

gano con un pianoforte di Barnaba Fornasetti

piano, and immense discs of luminescent yel-

e dischi immensi di fili luminescenti – gialli, rossi,

low, red, and light blue threads paired with the

azzurri – a fare il paio con il divano “Boa” dei

Boa sofa by the Campana Brothers.

Fratelli Campana.

This is where Jacopo Foggini lives, sometimes.

Qui vive, a volte, Jacopo Foggini, alchimista

A manipulator of shapes, who comes here to be

manipolatore di forme. Lontano da tutto per

far away from everything, and indulge in his fan-

poter cullare il suo mondo fantastico.

tasy world.





Nelle pagine precedenti: al centro della casa, il grande soggiorno con molti pezzi progettati dallo stesso Foggini e il divano “Boa” di Fernando e Humberto Campana, 2002. In questa pagina: l’esterno del casale con il forno a legna, la piscina e le poltroncine “Alice” disegnate da Jacopo Foggini nel 2011. Nella pagina a destra: viste degli interni con il letto in tronchi e il pianoforte di Fornasetti. On the previous pages: at the centre of the house, the large living room with many pieces designed by Foggini himself and Fernando and Humberto Campana’s 2002 Boa sofa. On this page: the exterior of the farmhouse, with the wood-fired oven, the pool and Alice armchairs designed by Jacopo Foggini in 2011.

170

PERSONAGGI / PEOPLE JACOPO FOGGINI

Opposite page: views of the interiors with the tree trunk bed and the Fornasetti piano.


171


JAVIER PEÑA GALIANO MURCIA VILLA CON PISCINA / VILLA WITH POOL progetto / design: Javier Peña Galiano (XPIRAL®) foto / photo: Juan de la Cruz Megías

Sopra: la grande casa unifamiliare progettata a Murcia dall’architetto Peña Galiano (a destra nella foto di Juan de la Cruz Megías). Il rivestimento esterno è in laterizio.

172

PERSONAGGI / PEOPLE

Above: the large single-family house in Murcia designed by architect Peña Galiano (on the right in a photo by Juan de la Cruz Megías). The external surface is in large formatted terracotta.

Architettura, paesaggio, interni, scultura, pittura:

Architecture, landscape, interiors, sculpture,

discipline e arti ormai praticate distintamente,

painting: all disciplines that nowadays are sepa-

ritrovano in questa grande casa unifamiliare di

rately carried out, but that in this large family

Javier Peña Galiano una felice “coabitazione”.

home designed by Javier Peña Galiano happily

Come era accaduto più volte nella storia del pro-

“coexist”. In this house there is no break passing

getto, ma ben raramente avviene nella nostra con-

from one scale to another – something that has

temporaneità, non vi è alcun passaggio di conse-

been quite common in architecture history, but

gne al cambio di scala. L’architetto è un progetti-

that rarely occurs today. The architect here acted

sta “integrale” che immagina la sua opera in uno

as a “complete” designer who envisioned his

specifico “terreno disegnato”, la definisce nella sua

work on a specific “drawn territory”, defining it

materia, la distribuisce nei suoi spazi e colloca in

with a specific material, distributing it in specific

essa oggetti che disegna o sceglie, infine coordina

spaces and placing objects inside it that he him-

artisti che completino il lavoro con opere da con-

self designed or chose. Finally the architect was

siderarsi privilegiati “punti di vista”, chiavi di lettura

also the coordinator of artists that completed his

su certe particolari situazioni.

project with works that could be read as privi-

Continua è, negli interni di questa grande casa, la

leged “points of view”, specific interpretations of

percezione dei tre livelli di cui l’edificio è compo-

specific situations.

sto, così come, in ogni parte, fortissimo è il rappor-

The perception of the three levels of the house is

to con l’esterno. Per il visitatore che casualmente

fluid, and the relation with the outside space is

si avvicinasse viceversa il volume risulterebbe

extremely strong in every area. However, the

compatto e misterioso. Solo la piscina ci permet-

occasional visitor walking by perceives the vol-

te di comprendere che si tratta di un’abitazione,

ume as compact and mysterious; only the pool

mentre l’asciutta modularità del rivestimento in

signals that this is a house, while the dry modular-

cotto potrebbe suggerire un’identità museale o

ity of the terracotta covering might suggest the

persino produttiva.

idea that the building is a museum or a business

Gli arredi si compongono a costruire la scena abi-

structure.

tativa miscelandosi alle opere d’arte. I colori appa-

The furnishings are displayed with artworks to

iono volutamente dissonanti: le quattro sedie

compose a living scene. The colours clash inten-

“Jenette”, attorno ad un asimmetrico tavolo da

tionally: the four Jenette chairs around an asym-

pranzo bianco e nero, sono una gialla, una rossa,

metrical black and white dining table, are each a

una verde e una nera e, se le poltrone di Eames

different colour: yellow, red, green and black; and






Nelle pagine precedenti, il salone, visibile da tutti i livelli dell’abitazione, con, in pelle rossa, un divano “Flap” di Francesco Binfaré, 2000 e poltrone di Charles e Ray Eames.

On the previous pages, the living room, visible from all the levels of the house, with a red leather “Flap” sofa by Francesco Binfaré, 2000 and armchairs by Charles and Ray Eames.

In questa pagina, la sala da pranzo con tavoli bianchi e neri contrapposti e sedie “Jenette” dei Fratelli Campana, 2005.

On this page, the dining room with black and white tables and “Jenette” chairs designed by the Campana Brothers in 2005.

adottano la pelle nera, il divano “Flap” di Francesco Binfaré sarà rosso. Javier Peña Galiano dimostra un approccio all’architettura che volutamente congiunge grande concretezza e deciso rifiuto delle tendenze consolidate con un intenso studio delle linee evolutive della progettazione in termini di sostenibilità e analisi delle risorse.

if the Eames chairs are in black leather, then they must be paired with a red Flap sofa designed by Francesco Binfaré. Javier Peña Galiano performs an approach to architecture that deliberately combines great pragmatism and a clear refusal of established trends with an in-depth study of the evolution of design processes in terms of sustainability and

177

analyses of the resources.


ALBERTO GUARDIANI CORSO VENEZIA MILANO SHOWROOM GUARDIANI foto / photo: Emilio Tremolada

Alberto Guardiani’s showroom is located in

convento con lo scopo specifico di accogliere i

Milan, in an 18th century convent built for

pellegrini, e poi trasformato in residenza dalla fami-

pilgrims, later transformed into the resi-

glia Calzoni-Sforza, è situato oggi lo showroom di

dence of the Calzoni-Sforza family. The orig-

Alberto Guardiani. L’aulica architettura d’origine fa

inal noble architecture is a counterpoint to a

da contrappunto a una scelta radicale di pezzi di

radical selection of designer objects, almost

design quasi a porre un metaforico riferimento ai

a metaphorical reference to the principles of

principi ispiratori del marchio di moda Guardiani

the Guardiani fashion brand, based on

che si basa su un concetto di ricerca avanzata

advanced research combined with an ongo-

unito però a un costante riferimento alla tradizio-

ing connection to manufacturing traditions

ne manifatturiera (dice Alberto Guardiani: “Volevo

(Alberto Guardiani states: “I wanted a space

uno spazio… che rappresentasse il ritratto di un

that […] portrayed a spirit of tradition,

Sopra: l’ingresso allo showroom Guardiani in corso Venezia a Milano (foto Ornella Sancassani). Nella pagina a destra: Alberto Guardiani ritratto da Giovanni Gastel.

sentire fatto di tradizione, ricerca, innovazione… in

research, innovation […] in harmony with its

armonia con la propria dimensione emotiva e cul-

own emotional and cultural dimension”). In

turale”). Anzi, in questo caso specifico possiamo

fact in this specific case we can say that the

dire che sono proprio gli arredi a visualizzare

furnishings materially visualize those syner-

materialmente quei principi sinergici di creatività,

gic principles of creativity, transgression and

di trasgressione e di saper fare che risultano,

know-how that do not appear immediately

Above: the entrance to the Guardiani showroom in corso Venezia in Milan (photo Ornella Sancassani). Opposite page: Alberto Guardiani in a photo by Giovanni Gastel.

necessariamente, di meno immediata compren-

understandable within “the limited space” of

sione “nello spazio ridotto” di una scarpa. Così,

a shoe. Therefore also without connecting

anche senza porre riferimenti precisi tra fashion

fashion and furniture design, we should

design e furniture design, possono essere riletti,

interpret in this way the “Pop comfort” of

nella specifica occasione di questo spazio, il “com-

the Cipria sofa, the printed creasing of the

fort pop” del divano “Cipria”, “le pieghe a stampo”

Sponge armchair, and the “continuous

della poltrona “Sponge”, la “fasciatura continua”

bandaging” of the Mummy chairs.

178

PERSONAGGI / PEOPLE

A Milano, in un palazzo del XVIII secolo nato come

delle sedie “Mummy”.





PERSONAGGI / PEOPLE ALBERTO GUARDIANI

182

Nelle pagine precedenti: al piano terreno presentazione delle calzature maschili del marchio Guardiani. Sedie “Jenette”, 2005, design Fernando e Humberto Campana.

On the previous pages: a presentation of men’s footwear by Guardiani on the ground floor. Jenette chairs designed by Fernando and Humberto Campana in 2005.

In questa pagina: nei diversi ambienti vengono adottati arredi Edra: le poltrone “Favela”, Campana 2003, “Leather Works”, Campana 2007, “Vermelha”, Campana 1993/98, “Sponge”, Peter Traag 2004.

On this page: Edra furniture in different interiors: Favela armchairs, Campana 2003, Leather Works, Campana 2007, Vermelha, Campana 1993/98, Sponge, Peter Traag 2004.


PERSONAGGI / PEOPLE ALBERTO GUARDIANI

Below, office area with Leather Works chairs, Campana 2007. On the right: Mummy chairs, Peter Traag 2005, and Cipria armchair, Campana 2012 and Sfatto sofa, Francesco Binfaré 2011.

183

In basso: zona ufficio con sedie “Leather Works”, Campana 2007. A destra: sedie “Mummy”, Peter Traag 2005 e quindi poltrona “Cipria”, Campana 2012 e divano “Sfatto”, Francesco Binfaré 2011.


DUILIO DAMILANO CAMPAGNA CUNEESE / COUNTRYSIDE NEAR CUNEO CASA UNIFAMILIARE / DETACHED HOUSE progetto / design: Duilio Damilano (Damilanostudio Architects) foto / photo:

Andrea Martiradonna

Sopra: la villa razionalista nelle campagne del Cuneese progettata da Duilio Damilano (ritratto nella pagina a destra da Andrea Martiradonna).

184

PERSONAGGI / PEOPLE

Above: Duilio Damilano’s Rationalist villa in the countryside near Cuneo. On the opposite page, Damilano in a photo by Andrea Martiradonna.

La lezione del Razionalismo architettonico non

The lesson of Rationalist Architecture is not

è, per fortuna, completamente perduta. Appare,

completely forgotten, luckily. It sometimes

a volte, in modo inaspettato, nei luoghi più

appears in the most unpredictable places. If

impensati. Così chi si trovasse a percorrere quel-

you were to cross that particular plain sur-

la particolare pianura che circonda la città di

rounding the city of Cuneo, and gaze

Cuneo, mirando con lo sguardo alle alte monta-

towards the high mountains almost vertical-

gne che, quasi verticali, la racchiudono, potreb-

ly encircling it, you might be surprised at the

be stupirsi nell’incontrare questa bianca villa.

sight of this white villa: low volumes, even

Volumi bassi, ulteriormente annullati, in specie

more reduced in the winter season by the

nei lunghi mesi invernali quando la piana è

effect of its white plastered walls against the

coperta di neve, dall’intonaco bianco. E grandi

snow covered plain, and large windows,

aperture vetrate rivolte appunto al paesaggio; in

open onto the landscape.

sintesi l’idea di una serenità di insieme che deri-

In short, a concept of overall serenity deliv-

va dal controllo progettuale, evitando qualsiasi

ered by control over the project, avoiding

violenza auto-celebrativa. Una prassi questa che

any self-celebratory violence. Something

si riscontra frequentemente nelle realizzazioni di

common in Duilio Damilano’s practice, his

Duilio Damilano, anzi che ne costituisce la cifra.

cipher in fact. In the interiors “diversity” is

Negli interni la “diversità” è data dal paesaggio

given by the surrounding landscape, intro-

circostante, introiettato attraverso le bucature, e

jected through the openings, and by its ongo-

dal suo mutare nelle diverse stagioni dell’anno,

ing mutations throughout the seasons of the

ma, quasi come un contrappunto che ancor più

year. But almost as a counterpoint enhancing

porti ad apprezzare la quiete dell’insieme, nel

the overall serenity, in the rigorous alterna-

rigore dell’alternanza di muri bianchi e legni

tion of white walls and warm wooden floors,

caldi a pavimento, si inseriscono alcune irriveren-

appear some irreverent design inserts: the

ti icone del design dalla poltrona “Sacco” di

Sacco armchair by Gatti-Paolini-Teodoro, the

Gatti-Paolini-Teodoro al divano “Tatlin” di

Tatlin divan by Cananzi and Semprini (curi-

Cananzi e Semprini (curiosamente “abbassato”

ously “lowered” to adapt it for the “children

per dedicarlo agli “abitanti bambini”), dall’appen-

of the house”), the Cactus coat hanger by

diabiti “Cactus” di Drocco e Mello, alla “Rose

Drocco and Mello, and Masanori Umeda’s

Chair” di Masanori Umeda.

Rose Chair.





Nelle pagine precedenti: il salone con arredi in bianco e rosso. In primo piano “Rose Chair” di Masanori Umeda, 1990, e, sullo sfondo, il divano “Tatlin” di Mario Cananzi e Roberto Semprini, 1989, appoggiato a terra diviene uno straordinario gioco per i bambini di casa. In questa pagina: viste in esterno e ancora il salone con divano e pouf “Sofà”, progettatti da Francesco Binfaré nel 2008. On the previous pages: the living room with red and white furnishings. In the foreground Rose Chair by Masanori Umeda, 1990, and in the background the Tatlin sofa by Mario Cananzi and Roberto Semprini, 1989, placed on the floor becomes an extraordinary game for the children.

188

On this page: external views and again the living room with the Sofà divan and pouf designed by Francesco Binfaré in 2008.


189

PERSONAGGI / PEOPLE DUILIO DAMILANO


MATALI CRASSET ALTA SAVOIA / HAUTE SAVOIE LA MAISON DU LAC progetto / design: Matali Crasset foto / photo: Jean-François Jaussaud © Matali Crasset, by SIAE 2013

Il passaggio coperto che collega il fienile recuperato con il corpo principale della grande villa ristrutturata e arredata da Matali Crasset (nella pagina a destra ritratta da Jean-François Jaussaud).

190

PERSONAGGI / PEOPLE

The covered passageway connecting the restored barn and the main building of the large villa restored and furnished by Matali Crasset (in a photo by Jean-François Jaussaud on the opposite page).

L’unica presenza femminile tra tutti i petits enfants

Matali Crasset is the only female presence among all

di Philippe Starck è Matali Crasset. Molti anni sono

Philippe Starck’s petits enfants. Many years have

ormai passati da quando sbarcò a Milano nel 1992

passed since she first arrived in Milan in 1992, and

e poi nel 1998, sorprese il Salone Satellite con la sua

then in 1998, surprised the Salone Satellite with her

installazione. Molti anni, ma in fondo lo spirito è

installation. Many years have gone by, but her spirit

rimasto quello: un misto di austerità e ironia, volu-

has remained unchanged: a combination of austeri-

me e linea, innovazione e colore “piatto”. Icona

ty and irony, volume and line, innovation and “flat”

vivente del suo stile, Matali è senz’altro un perso-

colour. The living icon of her style, Matali is definitely

naggio: lei assomiglia alle sue cose e le sue cose

a one of a kind character: she looks like her objects

assomigliano a lei. E anche le sue case. Questo

and her objects look like her. And so do the houses

primo lavoro di architettura, risalente a dieci anni fa,

she designs. This first but scarcely known architec-

ma in fondo poco conosciuto, ce lo conferma. La

ture project of hers, dating back to ten years ago,

matrice razionalista e quella post-moderna conti-

confirms it. The Rationalist and the Post-Modern fac-

nuamente si ibridano e si fecondano. E se apparen-

tors are continuously hybridised impregnating one

temente la struttura distributiva si richiama alla

another. And if at a first glance, the plan may recall a

prima categoria formale e quella arredativa alla

Rationalist scheme, and the furnishings a Post-

seconda, in realtà il gioco è meno schematico. Un

Modern one, the play between the two natures does

insieme di rigore e improvvisa decontestualizzazio-

not follow such a rigid scheme. An amalgam of

ne, di riferimenti alla tradizione, ma con volumetrie

rigour and sudden decontextualization, of references

dilatate. Nascono così luoghi come “scene in inter-

to tradition paired with expanded volumes. This is

ni”: un camino, asimmetrico e completamente rive-

how “interior settings” are shaped, an asymmetrical

stito di listelli di legno, propone uno “scambio” tra

fireplace, totally covered with wooden panels, sug-

contenitore e contenuto. Di fronte ad esso non le

gests an “exchange” between the container and its

bérgère di un tempo, ma un più libero divano

content. Opposite to it, no old fashioned bérgères,

“Flap”. I contenitori office sono in realtà macro let-

but a more relaxed Flap sofa. The office closets are

tere “abitabili” che compongono la parola EAT.

maxi storage alphabet letters, spelling out the word

L’“armadio a muro”, in una delle camere da letto,

EAT. The wall closet in one of the bedrooms, lines up

allinea casette lignee contenenti i vestiti. In sintesi

wooden houses for clothes. All in all, a holiday home

una residenza di vacanza sul lago che non punta

on the lake designed not only for relaxation but also

unicamente al relax, ma, senza dogmatismi, pone

to question contemporary interior aesthetics, far

interrogativi sull’estetica contemporanea in interni.

from any form of dogmatism.





194


On the previous pages, opposite to the wood panelled fireplace, a “Flap” sofa designed by Francesco Binfaré in 2000.

On the left page, the dining room with the “Eat” storage system especially desgined by Matali Crasset. In the living room the large asymmetrical fireplace especially designed by Matali Crasset. Below, in the old barn is now located the pool.

PERSONAGGI / PEOPLE MATALI CRASSET

In basso: nel soggiorno, il grande camino asimmetrico, su disegno di Matali Crasset. A destra, nell’antico fienile trova oggi posto la piscina.

195

Nelle pagine precedenti: di fronte al camino foderato in listellare di legno, il divano “Flap” disegnato da Francesco Binfaré nel 2000. Nella pagina a sinistra: la sala da pranzo con il mobile contenitore “Eat” su disegno di Matali Crasset.




MAXXI Kaiman Jakaré, seduta / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2006, in occasione della mostra / for the show Re-cycle, Dicembre / December 2011, MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, progettato da / designed by Zaha Hadid, Roma / Rome. foto / photo: Sebastiano Luciano (courtesy of Fondazione MAXXI).

Organicismo e decostruttivismo (alias Campana versus Hadid): le forme provocatoriamente naturalistiche di “Kaiman Jakaré” si adagiano nel grande spazio frammentato del MAXXI di Roma. Immediatamente utilizzate dal pubblico non solo come “luogo di sosta”, ma come vero strumento di percezione dell’architettura. Ad esempio verso l’alto, distesi su “morbide code di coccodrillo”. Organicism and Deconstructivism (i.e Campana

198

PAROLE / WORDS

versus Hadid): the naturalistic provocative shapes of Kaiman Jakaré rest in the large and fragment space of the MAXXI in Rome. Immediately used by the public as a “rest area” but also as a tool for reading the architecture. Looking upwards, for example, lying down on “soft crocodile tails”.



ROGER VIVIER

200

PAROLE / WORDS

Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002, nella boutique “Roger Vivier” a Milano in via Sant’Andrea / in the Roger Vivier boutique in Milan, via Sant’Andrea, progettata da / designed by Vudafieri Saverino Partners (Tiziano Vudafieri, Claudio Saverino, Lena Pessoa con Simona Quadri e Davide Frattini); lighting designer: Walter Amort. foto / photo: Ornella Sancassani

A Milano, nella centralissima via Sant’Andrea, tre

In Milan, in the super-central via Sant’Andrea,

livelli di un palazzo del XVIII secolo appaiono tras-

three floors of a 18th century palace are trans-

formati da un misterioso ensemble di oggetti di

formed by a mysterious ensemble of antique fur-

antiquariato e di pezzi d’arte selezionati da Inès de

niture and art works selected by Inès de la

la Fressange. Di primo acchito quasi un cabinet de

Fressange. At a first glance it may appear only as

merveilles, solo a un secondo sguardo la presenza

a cabinet de merveilles, but on a closer look the

delle celebri scarpe di Roger Vivier ci fa capire di

presence of Roger Vivier’s famous shoes tells us

essere nello showroom del noto marchio francese.

that we are in the showroom of the famous

Lo studio Vudafieri Saverino Partners ha rivestito

French maison. The Vudafieri Saverino Partners

le pareti con una morbida macro-boiserie di un

studio panelled the walls with a soft macro-bois-

tessuto color sabbia in cui sono incastonate pic-

erie in sand coloured fabric, supporting small

cole teche in plexiglas retroilluminato. Al centro

backlit plexiglass display cases. At the centre of

dello spazio un bianco divano “Damier” si stacca

the space a white Damier sofa stands out against

sul pavimento in grandi assi di quercia grigia.

the large gray oak floor boards.



LA CASA DEL RITRATTO THE HOUSE OF PORTRAIT Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002, in una casa progettata da / in a house designed by Elodie Sire (D-Mesure). foto / photo: Richard Powers

A Parigi, nel cuore del Quartiere Latino, c’è una grande casa su quattro livelli con un giardino segreto: proprio a Saint-Germain che è il più bel posto di Parigi! Un assemblaggio di opere d’arte, pezzi vintage e design d’autore, apparentemente casuale in realtà perfettamente calcolato, crea nell’appartamento un’atmosfera contemporaneamente intima e sofisticata: tutto pare essere sempre stato lì. In Paris, at the heart of the Latin Quarter, there is a large four floor house with a secret garden: we are in

202

PAROLE / WORDS

Saint-Germain the loveliest place in Paris! An assembly of works of art, vintage and designer pieces that may appear to be put there by chance, but are on the contrary carefully displayed, creating an intimate and sophisticated atmosphere: as if everything has always been there.



COME UNA VOLTA OLD TIMES

204

PAROLE / WORDS

Angels, poltrona / armchair, design Francesco Binfaré, 1996; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004; Sherazade, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta

Non lontano da Milano, in un paesino ormai inglobato

Not far from Milan, in a town that has been incorpora-

nella città, resiste un’isola di serenità: una grande casa

ted into the city, resists an island of tranquillity: a large

d’epoca, circondata da un parco secolare che muta

historic house surrounded by a centuries-old park

colore al volgere delle stagioni. Negli interni, altissimi

which changes colour each season. The interiors fea-

soffitti affrescati e grandi stanze dotate di camini. Una

ture high frescoed ceilings, and large rooms with fire-

particolare armonia, grazie all’attenta scelta cromatica,

places. A special harmony, obtained by means of a

avvolge l’insieme che accoglie arredi quali i divani

careful chromatic range, envelops the house that con-

“Sherazade” di Francesco Binfaré, adatti a ricevere

tains selected furniture such as Francesco Binfaré’s

molte persone contemporaneamente o ad approfitta-

Sherazade sofas; these can accommodate many peo-

re, in solitudine, di uno speciale comfort per la lettura e

ple at the same time, or even just one person for a soli-

l’ascolto della musica. Ne risulta un progetto in qualche

tary moment of special comfort in the company of

modo dimostrativo: il design contemporaneo non

music or a book. The result is somewhat demonstrati-

necessariamente vive di dissonanze e di situazioni urla-

ve: contemporary design not necessarily lives on dis-

te, ma può viceversa dare luogo ad atmosfere “come

sonant and loud statements, but can on the contrary

una volta”.

give place to “old times” atmospheres.



SALENTO Tatlin, divano / sofa, design Mario Cananzi e / and Roberto Semprini, 1989; Boa, seduta / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002, in una casa a Galatina ristrutturata da / in a house in Galatina restored by Massimo Famiglini, Franco Rao, Debora Garra (studio Spaceplanners), Roma / Rome. foto / photo: Chiara Cadeddu

Nel centro storico di Galatina, un palazzo che risale al 1780, esternamente celato in un dedalo di stradine, varcato il portone rivela il suo superbo barocco. Il morbido modellato della pietra leccese, le grandi corti interne, quasi a proporre tipologie abitative nord-africane, ovunque colori chiari, ma non abbaglianti. Le strutture recuperate con passione sono state completate e arredate con pochi pezzi attentamente selezionati in modo da rispettare il senso di vuoto dell’antica spazialità . Sulla grande terrazza una importante collezione di piante grasse! In the historical centre of Galatina, hidden in a maze of narrow roads, there is a 1780 palace. Once having stepped through its main doorway its superb Baroque is revealed – the gentle modellato of the Lecce stone, the large courtyards, almost recalling North-African housing solutions and light but not dazzling

206

PAROLE / WORDS

colours everywhere. The lovingly recuperated structures have been completed and furnished with few selected pieces, in order to preserve the sense of void of the ancient spaces. On the large terrace, an important collection of succulent plants!



VUOTO VOID

208

PAROLE / WORDS

Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/98; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, nella Main Hall dell’edificio / in the Main Hall of the Lolita Guimarães a Belo Horizonte progettata da / designed by Maria Cristina Oliveira Moura Valle (Arquitetura Caparaó). foto / photo: Jomar Bragança

Il vuoto è una dimensione difficile, rispetto alla

Void is a difficult dimension, that often finds us

quale si è sovente impreparati. Nel vuoto le parole

unprepared. The words the objects state are

pronunciate dagli oggetti sono assordanti. Nel

thunderous in the void. Inside the void the con-

vuoto la costruzione deve essere perfetta, ogni

struction must be impeccable, any mistake would

errore salterebbe immediatamente agli occhi. E

immediately stand out. And each choice must be

ogni scelta deve essere certa. Ecco perché, in

definite. And that is why, in this large hall, mono-

questa grande hall, la monocromia è rigorosa, la

chrome is rigorous, material is absolute. Only very

materia assoluta. Solo pochissimi pezzi di design

few design pieces can break the rule and present

possono rompere la regola e porsi come iconici:

themselves as iconic. They are in charge of meas-

la misurazione dello spazio è affidata a loro.

uring the space.



ELEFANTI ELEPHANTS Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/1998, in casa / in Reymond house, Barcellona progetto / design: Bruno Reymond. foto / photo: Conrad White

Gli elefanti abitano le case arredate da Bruno Reymond. Grandi teste a muro, sculture a terra: i pachidermi riempiono lo spazio e sono di buon augurio. In questa casa di Barcellona, rimasta disabitata per più di venti anni, risiede, alcuni mesi all’anno, lo stesso Bruno con la sua famiglia. Il bianco domina, accentuato dai vecchi pavimenti in legno di quercia. Pochi pezzi fanno da contrappunto all’atmosfera generale, tra cui, al piano terra, un divano “Flap” lucidamente nero. Al primo piano è invece una poltrona “Vermelha” a staccarsi su un decoro a quadri optical. Ovunque grandi tele astratte e pezzi progettati dallo stesso Bruno Reymond. All’ultimo livello, dalla piscina, si contempla Barcellona. Elephants inhabit the houses furnished by Bruno Reymond. Large heads on the walls, sculptures in the rooms: these huge beings fill the space and bring good luck. In this house in Barcelona, uninhabited for over twenty years, live Bruno and his family, for a few months a year. White dominates, accentuated by the old oak floor. Few pieces counterbalance the gener-

210

PAROLE / WORDS

al atmosphere, including a black shiny Flap sofa on the ground floor. On the first floor we find the Vermelha armchair against a checked optical décor. Everywhere large abstract paintings and pieces designed by Bruno Reymond himself. On the top floor, from the pool, you can admire Barcelona.



FAMIGLIA FAMILY

212

PAROLE / WORDS

Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002, nel soggiorno di casa von Borries a Berlino in the von Borries house living room in Berlin progettata da / designed by Anne e / and Friedrich von Borries. foto / photo: Steffen Jänicke / A&W/jalag - syndication

A Berlino, in un edificio unifamiliare progettato nel

In Berlin in a one-family building designed in 1957

1957 da Alois Giefer e Hermann Mäckler in occasione

by Alois Giefer and Hermann Mäckler for Interbau,

di Interbau, va fortunatamente a vivere Friedrich von

now luckily lives Friedrich von Borries, architect

Borries, architetto e professore di teoria della proget-

and professor of Design theories, with his large

tazione, con la sua giovane e numerosa famiglia.

young family. Nothing could be better for valuing

Niente di meglio per valorizzare i codici estetici della

the aesthetic codes of this house: especially the flu-

casa: in particolare la fluidità degli spazi e il privile-

idity of space and the privileged indoor-outdoor

giato rapporto interno-esterno. Libri, degli adulti, e

relation. The grown-ups’ books, and the children’s

giochi, dei bambini, dominano lo spazio e ogni pezzo

toys dominate the space and each piece of design

di design è intensamente vissuto, come ben si può

is intensely used, as one can see by looking at the

notare osservando il divano “Damier” destinato a

Damier sofa which accommodate all of the von

ospitare tutta la famiglia von Borries.

Borries family.



ESSERE COLLEZIONISTI BEING A COLLECTOR Verde sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana 1993/98; Azul, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/98; Esse, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000, in casa / house Schachter, Londra / London. Interior Design: Ab Rogers. foto / photo: Luke White

“Essere collezionisti” è qualcosa che coinvolge in modo significativo il tempo della propria vita, ma soprattutto gli spazi della propria casa. I collezionisti progettano diversamente, guardano alle cose diversamente. Ove gli altri, “i normali”, rifuggono l’accumulo, per i collezionisti l’accumulo è vita. Ecco perché la casa londinese di Kenny Schachter, gallerista-intellettuale, sarà invidiata da molti. Che si tratti di arte (Warhol, Basquiat, West, Acconci, Koons) o di design (Newson, Campana, Dixon, Levy, Hadid) Kenny seleziona con gusto infallibile e miscela con rara sicurezza. “Being a collector” is something that significantly occupies one’s time, but especially one’s home. Collectors design differently and look at things in a different way. Where the others, “the normal people”,

214

PAROLE / WORDS

escape hoarding, for a collector the hoard is life. That’s why many will envy gallery owner and intellectual Kenny Schachter’s house. Be it art (Warhol, Basquiat, West, Acconci, Koons) or design (Newson, Campana, Dixon, Levy, Hadid), Kenny selects with perfect taste and mixes with rare confidence.



LA CASA DELLA SCRITTURA THE HOUSE OF WRITING

216

PAROLE / WORDS

Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005, nel living di una casa / in the living room of a house; progetto / design Eva Almohacid (Dsquadra); styling María San Juan. foto / photo: Luis Hevia

Pensieri brevi affidati dagli ospiti a una parete di

Brief thoughts left by guests on a slate wall, and

ardesia, ma anche vecchie ricette spagnole “rico-

old Spanish recipes “copied” onto the glass

piate” sul vetro del tavolo. In questa casa “la scrit-

tables. The “writings” in this house leave traces

tura” ha lasciato una traccia che racconta la gioia

telling us about the joy of being together. A huge

dello stare insieme. Un immenso pomodoro ci

tomato welcomes us in the kitchen, and in the

accoglie in cucina e una mappa del mondo in sala

dining room there is a world map, paired with

da pranzo dove le sedie “Mummy” di Peter Traag

Peter Traag’s Mummy chairs and the Dear Ingo

e la lampada “Dear Ingo” di Ron Gilad giocano

lamp by Ron Gilad simultaneously playing the

all’unisono la carta dell’ironia e dello spiazzamento.

irony and déturnement card.



FRAMMENTARE FRAGMENTS Sherazade, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, nel soggiorno di una casa progettata da / in the living room of a house designed by Maurizio Lai (LAI STUDIO). foto / photo: courtesy of Lai Studio

Frammentare le superfici è un modo di possederle. Creare continui rimandi tra struttura, decorazione e arredo affinché l’occhio non sia mai pago di emozioni. Riservando al centro di questa scena una postazione privilegiata di osservazione, bianca isola di serenità, composta non a caso con divani “Sherazade”: in questo interno non è infatti possibile definire una posizione unica di seduta, tradizionalmente frontale, ma deve essere sempre praticabile una completa rotazione del corpo per assistere alle camaleontiche mutazioni dello spettacolo d’architettura. To fragment a surface is a way of possessing it. Creating incessant connections between structure, decoration and furniture so that the eye is never fulfilled. Placing at the centre of this scene a privileged observational post, a white island of tranquilli-

218

PAROLE / WORDS

ty, composed, no wonder, with the Sherazade sofas: in this house there is no space for a definite and traditionally frontal sitting posture, but there must always be the possibility of a complete rotation of the body, to admire the chameleon mutations of the architectural show.



NEL LEVANTE LIGURE IN EASTERN LIGURIA

220

PAROLE / WORDS

Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/1998; Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta

Quest’antica casa a torre, appesa sul mare, ma già

This ancient tower house, overlooking the sea,

lambita dalla ricca vegetazione del monte, fu ai

embraced by a rich vegetation, was built around a

tempi costruita attorno a un forte sperone di roc-

mighty dark rock spur also visible in the interiors.

cia scura, visibile negli interni. Basterebbe un simi-

Such a naturalistic element, so discordant with the

le elemento naturalistico, dissonante rispetto alle

lunette vaults and the precious decorated doors,

volte unghiate o alle preziose porte decorate, a

would suffice to determine the uniqueness of this

determinare l’unicità di questo luogo. L’ambiente

place. The interiors however are completed with

si completa poi con i bianchi rivestimenti dei diva-

white upholstery divans, selected art pieces, silent

ni, le selezionate opere d’arte, il silenzio e la fre-

and shady coolness, in contrast to the bright light

scura, a contrastare la luce intensa del mare, la

coming from the sea, the summer heat and the

calura dell’estate e la vertigine delle terrazze.

plunging terraces.



1928 OLYMPIASTADION ST. MORITZ Corallo, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2004, nel living di casa Sachs a / in the living room of Sachs house in Sankt Moritz, progettata da / designed by Rolf Sachs. foto / photo: Andreas von Einsiedel

Lo sciatore che dovesse perdersi, scorgendo di lontano la torretta anni 20 dello Stadio del ghiaccio di St. Moritz, saprebbe di aver trovato una meta, ma non potrebbe certo aspettarsi, all’interno, al posto di acrobatici pattinatori, una residenza a metà tra l’installazione d’arte e il rifugio di montagna. Legno d’abete e feltro, severità e genio vi si intrecciano senza sosta in una concezione spartana e condivisibile del lusso. Da Rietveld a Eames, da Newson ai Campana, allo stesso Rolf Sachs, padrone di casa: sparpagliata qua e là vive una collezione di pezzicapolavoro degna di un museo del design. Any skier that gets lost, will know he has reached a destination when he catches sight of the 1920s tower of the St. Moritz stadium in the distance. But he could not imagine that inside it there are no longer acrobatic ice skaters but a residence half way between art installation and mountain refuge. Fir wood and felt, rigor and genius are incessantly

222

PAROLE / WORDS

combined in a sober and appealing version of luxury. From Rietveld to Eames, from Newson to the Campana brothers, to the owner of the house himself, Rolf Sachs: the house is scattered with a collection of masterpieces worthy of a design museum.



MANGUSTA 130

224

PAROLE / WORDS

Sofà, divano, versione speciale / special size sofa, design Francesco Binfaré, 2008, sullo / on the yacht Mangusta 130 - cantieri nautici Overmarine di Viareggio / Overmarine shipyard in Viareggio. Progetto di / designed by Erna Corbetta. Lighting design: Piero Castiglioni. foto interni / interiors photo: 3C lab, Silvia Apice (courtesy of Overmarine Group); foto esterni / external photo: courtesy of Overmarine Group.

Bianco, algido e abbagliante, con i suoi 130 piedi, que-

White, icy and dazzling, 130 feet long, this boat is a

sto scafo è una significativa novità nel campo della pro-

significant novelty in the field of nautical design.

gettazione nautica. All’interno del salone hard top, sor-

Inside the hard top hall there are two unexpected

prendentemente, troviamo due setti verticali: il primo

vertical volumes: one covered in stone, and one in

rivestito in pietra, il secondo in acciaio inox. A soffitto,

stainless steel. Leather on the ceiling and on the

pelle e ancora pelle a rivestire, sul ponte inferiore, il diva-

lower deck a leather Sofà by Francesco Binfaré,

no “Sofà” disegnato da Francesco Binfaré, qui in una

here in a special angular edition. One single blue

speciale edizione angolare. Un unico gradino blu, pro-

step, going on towards the ship’s side, signals to

seguendo poi verso la murata, segnala a chi scende la

those who go down the stairs, the special zone con-

scala la particolare zona che accoglie il divano.

taining the sofa.



SULLE PENDICI DELL’ETNA ON THE SLOPES OF ETNA On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004, in una villa a / in a villa in Catania progettata da / designed by Salvatore Puleo. foto / photo: Gianni Franchellucci

Una finestra, nello studio, inquadra la profondità della piscina, ma il mistero si rivela unicamente quando un nuotatore inconsapevole appare di fronte alla scrivania: solo allora si comprende cosa sia realmente la massa azzurra che si percepisce attraverso il vetro. Le invenzioni progettuali non si esauriscono però qui: ad esempio pavimenti in resina e viceversa soffitti a liste di legno propongono uno strano “ribaltamento” delle immagini. Così, di fronte a un divano “On the Rocks” vestito di grigio, il camino arde al centro dell’ambiente e “raso terra”. In the studio a window frames the depth of the pool, but the mystery is revealed only when the unaware swimmer appears in line with the desk:

226

PAROLE / WORDS

only then is it clear what the light blue mass you see through the glass really is. But there is more: the resin floors and the wooden ceilings offer a strange “inversion”. And in front of an On the Rocks sofa, upholstered in gray fabric, the “floor-level” fireplace is alight in the centre of the space.



VERSO IL LAGO TOWARDS THE LAKE

228

PAROLE / WORDS

Getsuen, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Sofà, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2008, in una casa progettata da / in a house designed by Marco Sangiorgio con gli interni di / interior design by Angelo Pozzoli. foto / photo: Giovanni Desandre

Un’importante villa si crea attraverso l’attento innesto

An important villa unfolds from the careful connec-

di due volumi: quello a monte in cemento armato a

tion of two volumes: bare reinforced concrete

vista e, perpendicolarmente, quello a valle dotato di

behind and perpendicular volume with glass win-

vetrate e rivestito di pietra a spacco. Di notte il paesag-

dows and ashlars masonry below. At night the land-

gio che ne risulta è particolarmente suggestivo, con la

scape it creates is very evocative, with the artificial

luce artificiale che campisce i volumi, valorizza buca-

light defining the volumes, enhancing recesses and

ture e percorsi. Appaiono la grande piscina interna e,

paths. Through the windows in the living area

attraverso le finestredella zona giorno, piante grasse in

appear a large indoor pool, succulent plants and

vaso e poltroncine fatte a forma di fiore (Getsuen di

flower shaped small armchairs (Getsuen by

Masanori Umeda). All’interno i pezzi d’arredo sono

Masanori Umeda). The interiors have little and skil-

pochi, sapientemente illuminati, mentre lo spazio viene

fully illuminated furniture, while the space is sculp-

disegnato unicamente dall’architettura, dal rapporto

tured uniquely by architecture and the relation

tra i setti in cemento e quelli in pietra.

between the cement and stone walls.



CASE D’EPOCA HISTORIC HOUSES Vermelha, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 1993/1998; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Damier, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2002. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta

Le cosiddette “case d’epoca” vivono di una speciale atmosfera persino quando sono ancora vuote, disabitate. Il loro decoro fatto di antichi parquet o di lucidi pavimenti in seminato, di grandi porte interne con cornici sagomate, di stucchi e rosoni a soffitto crea di per sé un’atmosfera speciale, rarefatta e sofisticata. Dilmos è partita, nell’arredare quest’importante appartamento, da un simile presupposto: valorizzare l’esistente e completarlo con alcune “mise en scène” di importanti pezzi di design: ciascuna di esse è costruita come un “tableau”. Vedi il tavolino in marmo di Saarineen accolto nella curva ospitale del divano “Flap” di Binfaré. Vedi le poltrone “Vermelha” dei Fratelli Campana imprevedibilmente intrecciate in argento o oro per citare la decorazione in gialli marmi policromi a pavimento. The so called “historic houses” are imbued with a special atmosphere even when they are still empty and uninhabited. Their décor, with parquet or polished Venetian floors, the large interior doors with inlaid frames, the stuccos and the ceiling roses per se create a special atmosphere, rare and sophisticated. Dilmos set out to furnish this important apartment with a similar premise: their purpose was to enhance the existent and complete it with a “mise en scene”

230

PAROLE / WORDS

conceived as “tableaux” with a number of important pieces of design. The Saarineen marble coffee table embraced in the welcoming curve of Binfaré’s Flap sofa, for example, or the Vermelha armchairs unexpectedly woven in silver or gold to recall the polychrome yellow marble decoration on the floor.



COMFORT

232

PAROLE / WORDS

Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Cabana, contenitore / cabinet, design Fernando e Humberto Campana, 2010; Brenno, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2011, in casa Dennerlein / in Dennerlein house, Roma / Rome, progettata da / designed by Giorgia Dennerlein. foto / photo: Oliviero Santini

Un androne spazialmente dilatato, un corpo scale

An expanded hall, a helicoid staircase, the use of

elicoidale, l’utilizzo del marmo e della radica: que-

marble and briarwood: this building in Piazzale

sta palazzina di Piazzale delle Muse a Roma, pro-

delle Muse in Rome, a project by Ugo Luccichenti,

gettata da Ugo Luccichenti, è la sicura testimo-

is a clear example of a well grounded constructive

nianza di un metodo costruttivo sedimentato e di

method and of a style that today needs to be re-

uno stile oggi, superate certe censure ideologiche,

considered, putting aside certain ideological clo-

da ri-analizzare. Il grande appartamento ristruttu-

sures. The large apartment restructured by

rato da Giorgia Dennerlein valorizza le caratteristi-

Giorgia Dennerlein enhances the historical con-

che costruttive dell’epoca (infissi, parquet, marmi)

structive features (fittings, parquet, marble) and

e adotta una palette volutamente scura, intimista,

adopts a deliberately dark and intimate palette,

che va dal color fango al blu. Il concetto proget-

ranging from mud tones to blue. The key concept

tuale unificante è il comfort, perfettamente esem-

behind the project is comfort, as perfectly exem-

plificato dal divano “Brenno”.

plified by the Brenno sofa.



UN LAGO DI MARMO NERO A BLACK MARBLE LAKE Favela, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2003; On the Rocks, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2004; Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005, a Lugano in un edificio progettato da / in Lugano in a building designed by Maurus Frei. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Helenio Barbetta.

Su un pavimento di marmo nero, venato di bianco e posato a casellario, volutamente si staccano una serie di opere (i veri abitanti della casa): opere d’arte, scovate nelle gallerie in giro per il mondo abbinando artisti emergenti a personaggi consolidati, e opere di design, prodotte da Edra o editate da Dilmos, tra i primi in Europa a promuovere il design d’autore in serie limitata. A questi pezzi, cercati e amati, fa da contrappunto non la produzione corrente (le parti funzionali dell’abitare sono risolte in modo volutamente asettico) quanto piuttosto il paesaggio, la vista sull’esterno, verso il lago di Lugano, chiamato a “partecipare” agli interni. On a black marble floor with white streaks and customized set, a series of works (the real inhabitants of this house) stand out: works of art found in galleries around the world, in a combination of emerging and established artists, and design pieces, produced by Edra or curated by Dilmos, one of the first in Europe to promote limited edition design

234

PAROLE / WORDS

pieces. The counterpoint to these sought after and much loved pieces is not contemporary production (the functional parts of the house are in fact deliberately aseptic), but rather landscape, the view of Lake Lugano, invited to “participate“ in the interiors.



LAMIERA SERIGRAFATA SCREEN PRINT PLATE WALL

236

PAROLE / WORDS

Sponge, poltrona / armchair, design Peter Traag, 2004; in un loft progettato da / in a loft designed by Roberto Bongiovanni (Studio Xenos). foto / photo: Adriano Bacchella

Una fabbrica dismessa di pneumatici diviene un loft

A disused tyre factory transformed into a con-

contemporaneo (e per una volta la parola loft viene

temporary loft (the name loft used appropriately

correttamente usata!). In modo sintomatico le cromie

for once!). The colour palette indicatively includes

scelte per il progetto recuperano certi toni bruni, nei

dusky tones, as you can see in the dark wood, the

legni scuri, nei cuoi vissuti, ma soprattutto nell’acciaio

worn out leather, and especially in the rusty

Corten arrugginito. Una parete di lamiera, imprevedi-

Corten iron. A plate wall, unexpectedly screen

bilmente serigrafata con un motivo damascato, vibra

printed with a damask pattern, reverberates the

al riverbero del camino. Di fronte a esso le pieghe

light from the fireplace. Opposite the creased

delle poltrone “Sponge” emergono in tutta la loro

Sponge armchairs stand out with all their expres-

espressività.

sive force.



VALAIS Anemone, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2001; Boa, divano / sofa, design Fernando e / and Humberto Campana, 2002; Favela, poltrona / armchair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2003; Jenette, sedia / chair, design Fernando e / and Humberto Campana, 2005, in uno chalet nel Valais ristrutturato da / in a Valais chalet restored by Bonnard Woeffray (architects fas sia). foto / photo: Kay von Losoncz

Uno chalet, abitato un tempo dal grande chansonnier francese Gilbert Bécaud, posizionato su un crinale che divide le valli d’Anniviers e Hérens, verso sud, e la valle della Liène verso ovest, in un luogo selvaggio e incontaminato. Il necessario ampliamento è stato effettuato scavando sotto terra, dialogando con le radici dei pini centenari e tingendo il cemento di un caldo colore arancio. Il percorso di salita verso i piani alti è una continua scoperta: di scorci verso il paesaggio e di sorprese in interni, dalla scala illusionisticamente “raddoppiata”, grazie allo specchio, al rivestimento in larice che si confronta però con vetrate gialle, rosa o arancioni, dal salone a doppia altezza con un informe divano blu su cui rotolano i cinque bambini che abitano la casa, fino alla sala da pranzo dove le canne delle sedie “Jenette” paiono dialogare con i rami esterni dei grandi pini. A chalet, where once lived the famous French chansonnier Gilbert Bécaud, resting on the crest dividing the d’Anniviers and Hérens valleys to the South, and the Liène valley to the West; a place still wild and untouched. The needed extension to the chalet was created by digging underground, next to the roots of the centenary pine trees and by dying the cement a warm orange colour. From here on to the upper floors there are endless surprises: views and surprises in the interiors, from the magically “doubled” mirror stair-

238

PAROLE / WORDS

case, the all-over larch covering associated with the yellow, pink and orange glass windows, the double living room with a shapeless blue sofa where the five children of the house play, to the dining room, where the stalks of the Jenette chairs appear to dialogue with the branches of the big pine trees outside.



MASSIMALISMO MAXIMALISM

240

PAROLE / WORDS

Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta

Il Massimalismo è un’arte. Ben precisa. Quanto può

Maximalism is a form of art. A specific art. What may

apparire dovuto ad accostamenti casuali è in realtà

appear as a casual juxtaposition is really the result of

frutto di una attenta e complessa orchestrazione. Ci

a careful and complex plan. The ice we walk on is

si muove sul filo del rasoio e la sicurezza del gusto

thin and the only discriminating element is a clear

rimane l’unico elemento discriminante. In questo

expression of taste. In this D’Annunzio-style interior

interno dannunziano i velluti delle Rose Chair, viola e

the red and turquoise Rose Chair velvets, the large

turchese, il grande letto di Luigi Ontani, con il sole che

Luigi Ontani bed, with the sun with God’s eye, the

porta l’occhio di Dio, il tappeto ameboide di George

amoeba-like carpet by George J. Sowden or the

J. Sowden o i virtuosistici vetri di Borek Sipek convi-

virtuoso glasses by Borek Sipek must coexist.

vono in maniera “scientificamente” insostituibile.



DA CATANIA A BAGHDAD FROM CATANIA TO BAGHDAD Baghdad, tavolo / table, design Ezri Tarazi, 2005, uffici / offices COGIP, a / in Tremestieri Etneo (Catania), progettati da / designed by Salvatore Puleo. foto / photo: Gianni Franchellucci

I grandi uffici soffrono sovente di un certo anonimato, della ripetizione di criteri distributivi e codici materici ormai evidenti. Salvatore Puleo lavora in questo spazio siciliano proprio per evitare una simile sensazione e, al fine di raggiungere il suo risultato, si affida alla luce che, attraverso tagli e studiate presenze, caratterizza, e differenzia, gli ambienti. All’ingresso un blocco di marmo bianco di Carrara, scavato in modo tridimensionale, funge da reception, mentre nella sala riunioni viene provocatoriamente adottato un tavolo-opera quale il “Baghdad” di Ezri Tarazi. E, grazie appunto alla luce radente, a terra si disegna, imprevedibilmente, la pianta della città irachena. Large offices are often quite anonymous, for their nowadays evident repetition of distribution criteria and materials. Salvatore Puleo intervened in this Sicilian space precisely to avoid a similar result and, in order to reach his objective, he turned to light, which through openings and well calibrated presences personalizes and differentiates the

242

PAROLE / WORDS

rooms. At the entrance, a carved block of white Carrara marble becomes the reception desk, while in the conference room there is a provocative insertion of the Baghdad table/work of art by Ezri Tarazi, with the slanting light unexpectedly drawing the map of the Iraqi city on the floor.



MUSICA MUSIC

244

PAROLE / WORDS

Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000, in una casa progettata da / in a house designed by Martino Ferrari e / and Lara Di Mauro. Interior Design: Dilmos. foto / photo: Molteni&Motta

Usualmente la musica si ascolta, ma c’è invece qual-

Usually you listen to music, but some like to col-

cuno che, in modo traslato, la colleziona. Ecco allora

lect it, so to speak. And so you can either sit or

che, diversamente seduti o distesi su un divano “Flap”,

lie down on a Flap sofa and admire this silent

si può guardare questo silenzioso esercito di strumenti

battalion of musical instruments imagining their

e immaginare il loro suono perfetto. Chiudere gli occhi

perfect sound. With your eyes closed you can

e ascoltare il grande Charlie Parker, “The Bird of

almost hear the great Charlie Parker, “The Bird of

Paradise”, suonare ancora una volta il suo sax.

Paradise”, playing his saxophone one last time.



ANNI 70 SEVENTIES Brasilia, tavolo / table, design Fernando e / and Humberto Campana, 2006, in una casa nei pressi di Lione / in a house near Lyon, progettata nel 1973 da / designed in 1973 by Georges Guillermont e ristrutturata da / and restored by Christine Sandona-Marting (Nesso). foto / photo: Arnaud Rinuccini

Progettare “per frammenti” è un modo assai interessante di procedere: anziché perseguire la continuità, si privilegia la discontinuità. Un materiale si congiunge a un altro, una linea si spezza contro un volume. Ed ecco che, in questa casa anni 70 nella campagna vicino Lione, formelle ceramiche gialle e verdi di Roger Capron si impostano su una superficie rivestita in mosaico verde e nero, mentre i frammenti specchianti del tavolo “Brasilia” riflettono un’étagère anni 80 di Sottsass, la lampada “Mezzo Oracolo” di Gae Aulenti del 1969, straordinarie sedute di Olivier Mourgue e Geoffrey Harcourt. Una porta “da nave” introduce in una grotta dove sono conservati i dischi in vinile! E, all’esterno, la pietra a spacco sorregge, senza soluzione di continuità, il bianco intonaco, da cui emerge un’altra discontinuità, quella della natura. To design “via fragments” is a very interesting method: instead of heading for continuity, you aim for discontinuity. One material connects to another, a line breaks against a volume. And so in this Seventies house in the countryside near Lyon, green and yellow ceramic tiles by Roger Capron are placed against a black and green mosaic surface, while the reflecting fragments of the Brasilia table mirror a 1980s étagère by Sottsass, Gae

246

PAROLE / WORDS

Aulenti’s 1969 Mezzo Oracolo lamp, and Olivier Mourgue and Geoffrey Harcourt’s extraordinary designs. A small “ship” door introduces a cave where the vinyl records are kept! And outside ashlars masonry supports the white plaster with no interruption, from which emerges another discontinuity, that of nature.



BUCAREST

248

PAROLE / WORDS

Rose Chair, poltrona / armchair, design Masanori Umeda, 1990; Neolitico, tavolo / table, design Massimo Morozzi, 1998; Flap, divano / sofa, design Francesco Binfaré, 2000; Mummy, sedia / chair, design Peter Traag, 2005; Cabana, contenitore / cabinet, design Fernando e / and Humberto Campana, 2010; Bois de Rose, contenitore / storage unit, design Massimo Morozzi, 2012, nel ristorante / in the restaurant “Iconic Food Wine & Design”, Bucarest progettato da / designed by Miruna Ardelean (ClassConcept). foto / photo: Cosmin Dragomir (Igloo media), Andreea Macri

Siamo a Bucarest, nella remota Romania, per la pre-

We are in Bucharest, in far away Romania, in the

cisione nel quartiere di Capitalelor. Qui, in un antico

Capitalelor quarter to be precise. Here in a his-

palazzo, è nato “Iconic”, particolarissimo ritrovo che

toric palace there is Iconic, a very peculiar venue

mescola, con garbo e ironia, dettagli della tradizione

with an elegant and ironic mix of local tradition

locale con arredi progettati dai designer Edra. In un

and Edra design. In an articulated space plan,

percorso spaziale articolato, che propone un con-

that includes a concept store, a café, a wine and

cept store, una caffetteria, un wine and cigar club e

cigar club and a proper restaurant, there is an

il vero e proprio ristorante, si alternano affascinanti

alternation of “Cold War” atmospheres and

atmosfere da “guerra fredda” con imprevedibili

unpredictable glimpses of the future, in a very

scorci sul futuro, in un’interpretazione della globaliz-

sophisticated interpretation of globalization.

zazione estremamente particolare.



TRONCHI IN CORRIDOIO TREE TRUNKS IN THE CORRIDOR Paesaggi Italiani - Tronco, sistema / storage system, design Massimo Morozzi e / and Francesco Binfaré, 1994-2011, in una casa progettata da / in a house designed by Eliana Masoero foto / photo: Helenio Barbetta

I corridoi, nelle case, sono luoghi preziosi (anche se una recente prassi progettuale postula la loro eliminazione). Spazio di cuscinetto tra le stanze della casa, il corridoio è il posto degli incontri, dei litigi, delle fughe e dei riavvicinamenti. Lì origliano i bambini, lì si accumulano le cose. In una casa d’epoca milanese, un lungo corridoio tradizionale, si riveste in modo inaspettato di tronchi. Il legno ha una bellezza in sé, nelle sue vene, nella sua grana, nei suoi nodi: grandi assi di massello di mogano, tagliate “a vivo”, con la corteccia sui lati esterni, e finite a olio propongono una parziale chiusura dei mobili “Paesaggi Italiani”: ne deriva non solo un funzionale sistema di contenimento, ma un vero e proprio “paesaggio” in interni. House corridors are precious spaces (although a current architectural trend postulates their elimination). An in-between space amongst the rooms, the corridor is a place for meeting, arguing, escaping and making up. It is where children eavesdrop, where things accumulate. In an old house in Milan, a long traditional corridor is unexpectedly covered

250

PAROLE / WORDS

in tree trunks. Wood has a beauty in itself, in its veins, in its grain, in its knots: large raw cut mahogany panels, with the bark on the outer sides, and an oil finish, offer a partial closure to the Paesaggi Italiani: the result is a functional storage system which is also a real interior “landscape”.



CABANAS

252

PAROLE / WORDS

Cabana, contenitore / cabinet, design Fernando e / and Humberto Campana, 2010. foto / photo: Thomas Dix (© Vitra Design Museum); Sebastiano Luciano (courtesy of Fondazione MAXXI); Fabio Marchesi (courtesy of Triennale Design Museum)

Ci volevano Fernando e Humberto Campana per

Only Fernando and Humberto Campana could

avere il coraggio di “sporcare” tre musei di spec-

have the courage to “soil” three illustrious muse-

chiata fama! La rafia, materiale povero, legato a

ums! Rafia – a poor material, associated with car-

carnevalesche memorie o ai cosiddetti lavori

nival memories and so called “womanly” work –

“donneschi”, nelle loro mani prende la forma di

in their hands becomes a cascade, tropical veg-

cascata, vegetazione tropicale che si aggrappa e

etation clinging and eroding the architectural

smangia la struttura architettonica. Gli interventi

structure. The archistar interventions (Hadid in

delle archistar (Hadid a Roma e Gehry a Weil-

Rome and Gehry in Weil-am-Rhein) or the noble

am-Rhein) o gli aulici spazi interni della Triennale

spaces of the Triennale in Milan, are thus taken

di Milano sono così riportati alla provocatoria, e

back to the provocative and seductive primi-

seducente, primitività della capanna, alla purezza

tivism of a hut, to the pureness of “the house of

della “casa d’Adamo in Paradiso”.

Adam in Paradise”.



254

PROGETTISTI DESIGNERS

TOMÁS ALÍA pp. 106-107

ZAHA HADID pp. 198-199

EVA ALMOHACID (Dsquadra) pp. 216-217

KLAUS HOFLEHNER (Wohnen by Hoflehner) pp. 104-105

WALTER AMORT pp. 200-201

ENRICO IASCONE (Studio Enrico Iascone Architetti) pp. 72-77

MIRUNA ARDERLEAN (Classconcept) pp. 248-249

KÜHN & PARTNER pp. 126-127

ARRABITO NAVAL ARCHITECTS pp. 28-33

MAURIZIO LAI (LAI STUDIO) pp. 218-219

CARLO BAIO pp. 100-101

MONICA LATTUADA (Studio Map) pp. 94-95

ROBERTO BERGONZI pp. 166-171

LAZZARINI PICKERING ARCHITETTI pp. 60-65, 92-93

JAVIER BERNALTE (Bernalte León y Asociados) pp. 96-97

JOSÉ LUIS LEÓN (Bernalte León y Asociados) pp. 96-97

PATRICK BLANC pp. 40-45

ARIK LEVY pp. 40-45

ROBERTO BONGIOVANNI (Studio Xenos) pp. 236-237

MAURIZIO MANCINI pp. 86-87

BONNARD WOEFFRAY (architectes fas sia) pp. 238-239

CHUS MANZANARES pp. 110-111

LUCA BRAGUGLIA (lucabragugliastudio) pp. 114-115

ELIANA MASOERO pp. 250-251

SONIA CALVELLI (ARCH.DOC) pp. 124-125

CARLOTTA MENARINI (Studio Enrico Iascone Architetti) pp. 72-77

FERNANDO E HUMBERTO CAMPANA pp. 52-59, 136-141, 252-253

ALESSANDRO E FRANCESCO MENDINI (Atelier Mendini) pp. 78-83

ALBERTO CAMPO BAEZA pp. 22-27

PAOLA MORETTI pp. 46-51

VALERIO CAPO pp. 148-153

ALICE NARDI pp. 166-171

PIERO CASTIGLIONI pp. 224-225

IRMA ORENSTEIN pp. 112-113

MIGUEL CHEVALIER pp. 40-45

ALEANDRO ORSINI (ARCH.DOC) pp. 124-125

ERNA CORBETTA pp. 224-225

NATHALIE PASQUA pp. 90-91

MATALI CRASSET pp. 190-195

JAVIER PEÑA GALIANO (XPIRAL®) pp. 172-177

ELENA D’ANGELO (lucabragugliastudio) pp. 114-115

IVANA PORFIRI (Porfiristudio) pp. 28-33

DUILIO DAMILANO (Damilanostudio Architects) pp. 122-123, 184-189

CHRISTIAN POTTGIESSER (architecturesposibles) pp. 130-135

ELISABETH DAURER (Wohnen by Hoflehner) pp. 104-105

ANGELO POZZOLI pp. 228-229

ALEXANDRA DE PFYFFER (AdP-décoration) pp. 98-99

SAM PRATT pp. 148-153

GIORGIA DENNERLEIN pp. 232-233

SALVATORE PULEO pp. 226-227, 242-243

AGUSTÍN DÍAZ GINER pp. 110-111

MELANIE RADEMACHER (Mena Interiors) pp. 116-117

LARA DI MAURO pp. 244-245

FRANCO RAO (Studio Spaceplanners) pp. 206-207

DILMOS pp. 94-95, 102-103, 120-121, 204-205, 220-221, 230-231, 234-235, 240-241, 244-245

BRUNO REYMOND pp. 160-165, 210-211

NICK ELDRIDGE pp. 154-159

AB ROGERS pp. 214-215

MANUELA ESPOSITO (lucabragugliastudio) pp. 114-115

ITALO ROTA pp. 102-103

ROBERTO FALCONI (Studio Associato Falconi) pp. 46-51

ROLF SACHS pp. 66-71, 222-223

MASSIMO FAMIGLINI (Studio Spaceplanners) pp. 206-207

CHRISTINE SANDONA-MARTING (Nesso) pp. 246-247

MARTINO FERRARI pp. 244-245

MARCO SANGIORGIO pp. 228-229

ROGER FERRIS & PARTNERS LLC pp. 34-39

MARÍA SAN JUAN pp. 216-217

JACOPO FOGGINI pp. 166-171

ÁLVARO SANS pp. 110-111

MAURUS FREI pp. 120-121, 234-235

RENATA SAPEY pp. 40-45

DEBORA GARRA (Studio Spaceplanners) pp. 206-207

ELODIE SIRE (D-Mesure) pp. 202-203

gP SERVICE pp. 28-33

HADI TEHERANI pp. 142-147

PABLO GIL pp. 160-165

MARIA CRISTINA OLIVEIRA MOURA VALLE (Arquitetura Caparaó) pp. 208-209

PIERO GILARDINO (Studio Map) pp. 94-95

ANNE E FRIEDRICH VON BORRIES pp. 212-213

FRANCESCO GUIDA (Guida Engineering+Design) pp. 118-119

HENK VOS pp. 88-89

GEORGES GUILLERMONT pp. 246-247

VUDAFIERI SAVERINO PARTNERS pp. 200-201


FOTOGRAFI PHOTOGRAPHERS

RICCARDO AMBROSIO p. 47

SEBASTIANO LUCIANO (courtesy of Fondazione MAXXI) pp. 198-199, 252

GERON AMIT pp. 112-113

ANDREEA MACRI pp. 248-249

ILIAS ANAGNOSTOPOULOS p. 53

GIOVANNI MALGARINI p. 29

SILVIA APICE (3c lab courtesy of Overmarine Group) pp. 224-225

EZIO MANCIUCCA pp. 100-101

ADRIANO BACCHELLA pp. 236-237

ROGER MANDT p. 143

ANTOINE BARALHÉ pp. 90-91

TOM MANNION pp. 116-117

HELENIO BARBETTA pp. 120-121, 234-235, 250-251

FABIO MARCHESI (courtesy of Triennale Design Museum) p. 253

LUK BOEGLY (courtesy of Kruisherenhotel Maastricht) pp. 88-89

ANDREA MARTIRADONNA pp. 122-123, 184-189

SOPHIE BOEGLY (courtesy of Musée d’Orsay) pp. 136-141

MADS MOGENSEN pp. 96-97

JOMAR BRANGANÇA pp. 208-209

MOLTENI&MOTTA pp. 94-95, 204-205, 220-221, 230-231, 240-241, 244-245

ADRIANO BRUSAFERRI (courtesy of Bravacasa) pp. 114-115

ANDRÉS OTERO pp. 52-59

CHIARA CADEDDU pp. 206-207

PAOLO PANZERA p. 73

JAVIER CALLEJAS pp. 22-27

ANDREA PERONI p. 47

BIBA CANELA p. 23

MATTEO PIAZZA pp. 61, 92-93, 108-109

RENZO CHIESA pp. 40-45

GIOVANNA PIEMONTI pp. 60-65

MARIO CIAMPI pp. 166-171

PASCALE POTTGIESSER p. 131

GITTY DARUGAR (courtesy of Archivio Atelier Mendini) p. 79

RICHARD POWERS pp. 154-159, 202-203

THOMAS DIX (© Vitra Design Museum) p. 252

ARNAUD RINUCCINI pp. 246-247

JUAN DE LA CRUZ MEGÍAS pp. 172-177

PAÚL RIVERA pp. 34-39

GIOVANNI DESANDRE pp. 228-229

ROLF SACHS FUN C ‘TION p. 66

HENRI DEL OLMO (courtesy of Byblos Art Hotel Villa Amistà) pp. 78-83

ORNELLA SANCASSANI pp. 178, 200-201

LYNDON DOUGLAS p. 155

OLIVIERO SANTINI pp. 232-233

COSMIN DRAGOMIR (Igloo media) pp. 248-249

ANTOINE SCHENCK p. 41

GEORGE DUPIN pp. 130-135

JOHN SPINKS pp. 68-71

ANDREA FERRARI pp. 28-33, 46-51

DANIEL STIER pp. 148-153

HUGH FINDLATER p. 167

NICOLAS TOSI (courtesy of Elle Decoration/Scoop) pp. 98-99

GIANNI FRANCHELLUCCI pp. 226-227, 242-243

EMILIO TREMOLADA pp. 8, 12, 20, 72-77, 102-103, 124-125, 180-183

DARIO FUSARO pp. 86-87

ETIENNE VAN SLOUN (courtesy of Kruisherenhotel Maastricht) pp. 88-89

GIOVANNI GASTEL p. 179

ANDREAS VON EINSIEDEL pp. 222-223

KARL GROSS p. 67

KAY VON LOSONCZ pp. 238-239

LUIS HEVIA pp. 216-217

CONRAD WHITE pp. 160-165, 210-211

STEFFEN JÄNICKE/A&W/jalag-syndication pp. 212-213

LUKE WHITE pp. 214-215

JEAN-FRANÇOIS JAUSSAUD pp. 190-195

ERWIN WIMMER pp. 104-105

CHRISTIAN KAIN pp. 142-147

NADIA AMELIE WITTE p. 35

DEAN KAUFMAN (Trunk Archive) pp. 22-27

MANOLO YLLERA pp. 106-107

FERNANDO LASZLO p. 137

255

FLORENCE LESUEUR (courtesy of Musée d’Orsay) pp. 136-141


ARREDI FURNITURE

DIVANI

ANGELS

FLAP

TOPOLONE

Francesco Binfaré

Francesco Binfaré

Massimo Morozzi

1996

2000

1991

pp. 108-109, 204

pp. 36-37, 39, 42-44, 48-50,

pp. 57, 100-101

77, 94-95, 101, 125, 144-147, 156-157, 159, 174-177, 192-193, 211, 215, 231, 245, 248 ASTER PAPPOSUS

KAIMAN JAKARÉ

Fernando e / and

Fernando e / and

Humberto Campana

Humberto Campana

2006

2006

pp. 111, 140

pp. 162-163, 198-199

POLTRONE

ALICE Jacopo Foggini 2011 p. 170

ON THE ROCKS Francesco Binfaré BOA Fernando e / and Humberto Campana 2002

2004 pp. 62-64, 86-87, 96-97, 112-

ANEMONE

113, 134-135, 204-205, 208,

Fernando e / and

226-227, 234-235

Humberto Campana

pp. 33, 51, 90-91, 112, 152, 168169, 171, 202-203, 206, 239

2001 SFATTO

p. 238

Francesco Binfaré 2011 BRENNO

pp. 103, 183

Francesco Binfaré

AZUL Fernando e / and

2010

SHERAZADE

Humberto Campana

p. 233

Francesco Binfaré

1993-1998

2008

p. 214

pp. 114-115, 204-205, 218-219 CIPRIA Fernando e / and Humberto Campana 2009 pp. 58, 102, 116-117, 132-133, 135, 183

CORALLO SOFÀ Francesco Binfaré 2008 pp. 24-25, 61, 74-76, 92-93,

Humberto Campana 2004 pp. 40, 45, 106-107, 141, 223

104-105, 114, 186-188, 224-225, 228

CORBEILLE Francesco Binfaré

SOFÀ GRAN KHAN

2006

Francesco Binfaré

p. 125

2008 pp. 48-49, 51

FAVELA Fernando e / and Humberto Campana 2003 pp. 57, 68-69, 182, 234, 238

DAMIER

TATLIN

GETSUEN

Francesco Binfaré

Mario Cananzi e / and

Masanori Umeda

2002

Roberto Semprini

1990

pp. 38-39, 120-121, 127, 150-

1989

pp. 111, 229

151, 201, 212-213, 221, 230

pp. 80-82, 88-89, 110, 186189, 207

256

Fernando e / and


GRINZA

VERDE

Fernando e / and

Fernando e / and

Humberto Campana

Humberto Campana -

BOIS DE ROSE

2011

1993-1998

Massimo Morozzi

pp. 57-58

p. 214

2012

CONTENITORI /

p. 248

LEATHER WORKS

TAVOLI /

Fernando e / and Humberto Campana 2007 pp. 54-55, 58, 99, 124, 182183

CABANA BAGHDAD

Fernando e / and

Ezri Tarazi

Humberto Campana

2005

2010

pp. 242-243

pp. 232, 249, 253

ROSE CHAIR Masanori Umeda

BRASILIA

1990

Fernando e / and

pp. 100, 111, 122-123, 186-188,

Humberto Campana

220, 241, 248

2006 pp. 30-31, 33, 58, 246-247

PAESAGGI ITALIANI Massimo Morozzi 1994 pp. 51, 250-251

SPONGE Peter Traag

CAPRICCIO

2004

Jacopo Foggini

pp. 182, 236-237

2009 p. 167

SCRIGNO Fernando e / and Humberto Campana 2009 pp. 51, 119

VERMELHA Fernando e / and

COTTO

Humberto Campana

Fernando e / and

1993-1998

Humberto Campana

pp. 182, 208-210, 221, 230

2010 p. 57

ACCESSORI /

CAMPANA Fernando e / and Humberto Campana

SEDIE /

2010 pp. 57, 59, 138-139, 141

JENETTE

NEOLITICO

Fernando e / and

Massimo Morozzi

Humberto Campana

1998

2005

p. 249

pp. 102-103, 126, 164, 174-175,

E inoltre nelle pagine di Interiors with Edra volume 2 compaiono alcuni prodotti storici Edra, ormai fuori produzione, ma che ci piace ricordare / Interiors with Edra volume 2 also includes some historic Edra designs that are now out of production, but that we like to remember:

MUMMY

PENTA

Peter Traag

Massimo Morozzi

2005

1998

pp. 102, 124, 183, 217, 232,

pp. 86-87

235, 249

“CONE” p. 44 design Fernando e / and Humberto Campana, 1993-98 “ESSE” p. 214 design Francesco Binfaré, 2000 “H/F TANGERI” pp. 76, 94 design Francesco Binfaré, 1994 “MEDITATION POD” pp. 162-164 design Steven Blaess, 2001 “AU.” pp. 80-82 design Setsu e Shinobu Ito, 2003

257

177, 180-181, 238




Silvana Editoriale Progetto e realizzazione Arti Grafiche Amilcare Pizzi Spa Direzione editoriale Dario Cimorelli Art Director Giacomo Merli Redazione lingua italiana e inglese Lorena Ansani Progetto grafico Michele Bazzoni, Giacomo Merli Impaginazione Michele Bazzoni Traduzioni Karen Tomatis per

Scriptum, Roma

Coordinamento organizzativo Michela Bramati Segreteria di redazione Emma Altomare Ufficio iconografico Alessandra Olivari, Silvia Sala Ufficio stampa Lidia Masolini, press@silvanaeditoriale.it Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. L’editore è a disposizione degli eventuali detentoridi diritti che non sia stato possibile rintracciare

© 2013 Silvana Editoriale Spa Cinisello Balsamo, Milano

Silvana Editoriale Spa via Margherita De Vizzi, 86 20092 Cinisello Balsamo, Milano tel. 02 61 83 63 37 fax 02 61 72 464 www.silvanaeditoriale.it Le riproduzioni, la stampa e la rilegatura sono state eseguite presso lo stabilimento Arti Grafiche Amilcare Pizzi Spa Cinisello Balsamo, Milano

Finito di stampare nel mese di marzo 2013


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