Eidos news 254 x il web

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Quindicinale iscritto al registro della Stampa presso il tribunale di Teramo n. 13/03 del 22/05/03

ANNO 10 N.254 prossima uscita 25 giugno

...e riparti alla GRANDE!!


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Il vostro mezzo in ottime mani

S

top & Go è un centro specializzato nella revisione dei veicoli. Si trova sulla SS 16 Adriatica a Scerne di Pineto, nel piazzale della concessionaria Hyundai all’interno di Progetto Auto. Si effettuano revisioni su tutti i mezzi di peso inferiore a 3,5 tonnellate (auto, motocicli, ciclomotori, tre ruote, quad ect...). Stop & Go nasce dalla volontà di Giorgio Lanciotti e Mario Di Serafino, giovani ma con tanta esperienza alle spalle nel settore, uno come rappresentante e l’altro come impiegato in un altro centro revisioni. Dopo un’attesa di circa un anno, caratterizzato da una serie di ostacoli che ne hanno rallentato l’apertura, il 31 luglio dello scorso anno Giorgio e Mario sono riusciti ad inaugurare la propria creatura, tra la soddisfazione di amici e parenti che hanno sempre creduto nelle loro capacità e nella loro straordinaria forza di volontà. Stop & Go esegue revisioni immediate, con e senza prenotazione. Il centro eccelle per la competenza del personale e per la velocità di esecuzione attraverso attrezzature di ultima generazione. Giorgio e Mario vanno incontro alle esigenze dei lavoratori, effettuando servizio a domicilio, recandosi quindi a rilevare l’auto direttamente a casa del cliente e restituirgliela una volta terminato il lavoro di revisione, senza alcun costo aggiuntivo. Disponibile anche il servizio di richiamo della scadenza. Infatti tramite un sms o con una lettera indirizzata

Tel. Ufficio: 085 9463173 Cellulare: 347.1497039 Mario 347.4330648 Giorgio

all’interessato è possibile essere informati che sono ormai trascorsi due anni dall’ultimo controllo ed è necessario quindi regolarizzare nuovamente il proprio mezzo. Stop & Go effettua anche servizi di consulenza pre revisione gratuita. Per tutti quei clienti che necessitano di un auto nell’attesa che la propria torni perfettamente a norma, Giorgio e Mario mettono a disposizione una macchina sostitutiva. L’attenzione verso coloro che richiedono i loro servizi è ben visibile anche nella confortevole sala d’attesa, dove non ci si annoia affatto gustando un buon caffè o leggendo i giornali. Orario Continuato 8:00-19:30, per favorire chi può sfruttare solo la pausa pranzo per potersi recare sul luogo. Email: stopandgo.revisioni@gmail.com


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CANDIDATO SINDACO ENIO PAVONE LISTA “LIBERALSOCIALISTI – INSIEME PER ROSETO – PAVONE SINDACO”: TOT VOTI: 1.547 • ANGELINI GIOVANNA LIA: 45 • CAPONI PAOLO: 68 • D’ALONZO REMO: 46 • DI GIAMBATTISTA ANTONIO: 63 • DI GIANLUCA GIANFRANCO: 93 • DI GIUSEPPE ALESSIA: 37 • DI MARCO NICOLA: 409 • DI PASQUALE CAMILLO: 177 • FASCIOLI MORGAN: 33 • IANNETTI ROMANO DETTO ANTONIO: 152 • IEZZI TORIELLA: 131 • PANICCIARI FRANCESCO: 122 • QUARANTA SESTINA VANESSA: 154 • TUCCELLA GIUSEPPE: 133 • URBINI MARISTELLA: 183 • ZARABLA CLAUDIA: 35 FORZA ITALIA BERLUSCONI – PER PAVONE TOT VOTI: 696 • BIZZARRI SILVIA: 68 • BOSICA GIUSEPPE: 1 • CERVIGNANI ANDREA: 6 • D’ANDREA ANNA: 12 • DE MARCO MARTINA: 26 • DE PATRE ELEONORA: 2 • DI BARTOLOMEO ALESSANDRO: 0 • DI BENEDETTO SARA: 4 • DI GIUSEPPE FILIBERTO: 154 • DI PIETRANTONIO DOROTEA: 7 • DI TOMASSO FRANCO: 1 • NORANTE ANTONIO: 219 • PASQUINI DOMENICO: 0 • PIGLIACAMPO FABIO: 52 • RAGNOLI GIANLUCA: 43 • TRITELLI LIBERATA: 28 FRATELLI D’ITALIA – ALLEANZA NAZIONALE TOT VOTI: 956 • ASTOLFI PAMELA: 48 • DI BLASIO CLAUDIO: 47 • DI DOMENICO DANIELA: 27 • DI FRANCESCHINO MARTINA: 86 • DI GIACOMANTONIO SANDRA: 203 • DI SABATINO MIRABELLA: 30 • FACCIOLINI CATIA: 117 • FORNACIARI FABRIZIO MARIA: 357 • LELLI NAZARENO: 107 • MALTESE FRANCESCO: 31 • MERLITTI LIBERATORE: 57 • MONTICELLI MARCO: 17 • RONGAI ROBERTO: 19 • SETTE ANTONELLA: 18 • ZITTI LUCA: 27 • RUGGIERI LUCIANO: 12 FUTURO IN – ROSETO HA IDEE NUOVE TOT VOTI: 1.317 • RECCHIUTI ALESSANDRO: 348 • DEZI ATTILIO: 70 • DI PAOLO SANDRO MARCELLINO: 16 • DI SANTE ANDREA: 89 • FELICIONE GABRIELLA: 116 • IEZZI MARIA DETTA CHIARA: 20 • MARTELLA SONIA: 1 • MASSARI DANTE: 144 • MUMMOLO GEROLAMA DETTA GENNY: 77 • PALESTINI GIULIA: 269 • POMENTI CAMILLO: 20 • RICCI DANILO: 130 • SACRIPANTE ANDREA: 122 • SCARPONE MONIA: 106 • TARQUINI SEBASTIANI ROSAURA DETTA ROSAURA: 131 • VANNUCCI MIRCO: 198

Risultati Elezioni Amministrative Roseto POPOLARI PER ROSETO – ENIO PAVONE SINDACO TOT VOTI: 476 • DI GIULIO PIETRO ENZO: 147 • CAPONI GIORGIA: 52 • CAPORALETTI ALBERTO: 69 • CIPRIANI PIETRINA: 51 • DE ANGELIS VITTORIA: 1 • IACHINI LUCA: 6 • FOGLIA GABRIELE: 8 • LAMOLINARA MOSÈ: 14 • MARCONE RICCARDO: 4 • MARZIANI ANDREA: 16 • MODESTI ROBERTO: 90 • RECINELLI STEFANIA: 0 • RICCI CRISTINA: 18 • SIBIO GENNY: 7 • STELLA DAVIDE: 0 • TUPITTI ALESSIA: 13 DESTRA SOCIALE TOT VOTI: 111 • CANDELORI GIANNINA: 67 • ALFONSI FIORENZO: 15 • GENOVESI UGO: 30 • DIURNO MARCO: 10 • OLIVIERI MARUSKA: 4 • BIZZARRI MARCO: 4 • FABRETTI MASSIMILIANO: 0 • RUGGIERI ANTONELLO: 0 • CUPELLI SIMONE: 0 • DI GIAMBATTISTA PIERINO: 2 • IACHINI ADRIANA: 0 • FRATANGELI PAOLA: 0 • MARTELLA ANTONIETTA: 3 • BELLOTTI PINO: 0

CANDIDATO SINDACO ROSARIA CIANCAIONE ROSETO PROGRESSISTA TOT VOTI: 614 • ANDRIETTI ERCOLE: 29 • BALDASSARRE GABRIELE: 65 • CAIONI NOEMI: 36 • CASOLANI AGNESE: 98 • CERASI ANTONIO: 49 • D’ALESSANDRO SABINA: 20 • DE DOMINICIS ANNA RITA: 45 • DI DIOMEDE ANTONIO: 34 • FERRETTI ASSUNTA: 24 • FERRETTI ENZO: 26 • D’EUGENIO PIERLUCA: 77 • MALATESTA ENZO: 35 • PALERMO MARCO: 129 • POLIANDRI LOREDANA: 78 • QUARANTA ROBERTO: 11 • ROMMERII DOMENICO: 50 UN’ALTRA IDEA DI ROSETO TOT VOTI: 849 • AZZARITI AUGUSTO: 75 • BELISARI GIORGIA: 31 • DE GIOVANNI RANIERI: 113 • DI GIULIO ANASTASIA: 80 • DI MARCO PIERO: 168 • FAGGIANI GABRIELLA: 20 • MARINI PIERPAOLO: 17 • MARRONE VALENTINA: 12 • MASSACESI ALESSANDRO: 116 • NAPOLITANO ALESSANDRA: 9 • POMPILII SILVANO: 58 • ROLLI ELISABETTA: 128 • SACCHETTI MARCO: 56 • SISTILLI GABRIELLA: 21 • TRAVAGLINI LORITA: 12 • VANNUCCI MARTA: 106


Risultati Elezioni Amministrative Roseto ROSETO UNITA TOT VOTI: 382 • COLLEVECCHIO DALIA: 80 • BENIGNO ASSUNTA: 7 • CAPORALETTI BARBARA: 32 • DEL SOLE UMBERTO: 2 • DI FEBBO NOEMI SONIA: 0 • DI GIACINTO MARCELLA: 6 • DOZZI GIANNI: 14 • IANNETTI MARIO: 2 • LOPEZ LUMILA ROCIO DEL CIELO: 6 • MACIGNANI DESIREE: 25 • MORETTI MASSIMO: 35 • PROSPERI SABATINO: 143 • QUARANTA ROBERTA: 28 • RACINELLI VITTORIO: 70 • REGA ROBERTA: 11 • ROSINI GIOVANNI: 57

ROSETO FUTURA TOT VOTI: 299 • BIDETTA ANTONIO: 9 • BIZZARRI GIROLAMO (DETTO MINO): 16 • BRUNOZZI PATRIZIA: 17 • CAMPANELLA FEDERICO: 2 • CASALENA VITALIANO: 64 • CERELLA MELISSA: 1 • D’ALTOBRANDO GABRIELE: 10 • DI GIANVITTORIO FILOMENA: 75 • DI GIOVANNI MASSIMO: 45 • DI GIROLAMO KERYLA: 5 • FALÀ LORENZO: 25 • FARES GHIZLANE: 13 • ROSSI TASCIONI: 7 • SANTARELLI CESARE: 71 • SPINOSI ANGELICA: 7

ROSETO NEL CUORE TOT VOTI: 926 • ADDAZII VINCENZO: 130 • ANDRIETTI MARIA TERESA: 51 • COLLELUORI KATIA: 72 • DELL’ORLETTA EDIBERTO (DETTO EDI): 31 • DI GIAMMARINO MIRTA: 50 • DI GIOVANNANTONIO GIACOMO (DETTO GIANNI): 69 • DI GIUSEPPE ANGIOLINA (DETTA ANGELA): 48 • DI LUZIO ALEX: 7 • DI MARTINO ANTONIO (DETTO TONINO): 65 • DI SABATINO ARMANDO: 135 • MALATESTA LUCA: 14 • MARCONE ANGELO: 139 • PANTALONE MASSIMO: 131 • PANTIC DANICA (DETTA DANA): 56 • TENTARELLI GUERINO (DETTO RINO): 21 • VALENTINI ARIANNA: 74

ABRUZZO CIVICO TOT VOTI: 1.375 • BATTISTA DANTE: 19 • COLLEVECCHIO MONICA: 43 • CORRADETTI RUGGERO: 73 • D’ANASTASIO MARA: 157 • DI BONAVENTURA ANTONIO: 76 • FERRARO INNOCENZO: 50 • FERRI FRANCESCA: 107 • IACONE GRETA: 33 • MASSETTI MARCO: 175 • MAZZOCCHETTI GIANNI: 88 • NUGNES MARIO: 425 • PEDICONE FRANCESCA: 72 • RECCHIUTI GABRIELLA: 370 • RISI SAMANTHA: 102 • SCHIAZZA FEDERICA: 27 • SIMONE CARLO: 189

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CANDIDATO SINDACO SABATINO DI GIROLAMO PARTITO DEMOCRATICO TOT VOTI: 2.823 • ALOISI SIMONE: 269 • BORDI ARMANDO: 4 • CAVALIERE MARINELLA: 3 • CECI STEFANIA: 96 • DI BARTOLOMEO LUCIANA: 214 • DI SANTE GIUSEPPE: 153 • FELICIONI MASSIMO: 280 • FERRETTI EMANUELA: 135 • FRATTARI ANTONIO: 394 • FREZZA ACHILLE: 131 • GINOBLE TERESA detta ELENA: 699 • LAMEDICA GIUSEPPE: 106 • PALAZZESE FILOMENA: 75 • PETRINI NICOLA: 293 • SALVATORE CELESTINO: 278 • TACCHETTI SIMONE: 349 ROSETO PROTAGONISTA TOT VOTI: 505 • ANGELINI MARCO detto CIGNO: 178 • BIANCHINI MASSIMO: 93 • CAMPLESE GIORGIANA: 81 • CROCE BRUNO: 17 • D’AMBROSIO GIANFRANCO: 27 • DI GIOVANNANTONIO SIMONA: 19 • DI PIETRO ROBERTO BARTOLOMEO: 13 • DI UBALDO LAURA: 23 • LA DONNA LEONARDO: 0 • LOLLI CLAUDIO: 16 • PELLONE MASSIMO: 36 • PIETRINFERNI KATIA: 19 • POMPEI ROBERTA: 4 • SMALDINO FABIO: 19 • TAVOLIERI ADRIANO: 19 • VISCIONE LUCILLA: 30 DI GIROLAMO SINDACO TOT VOTI: 914 • ALBERTI GIANCARLO: 21 • BRUSCIA CARMELA detta CARMELITA: 74 • CORNICE DONATO: 19 • DE LUCA ADRIANO: 96 • DI CARLO EMILIANO: 69 • DI FELICIANTONIO STEFANIA: 12 • DI FURIA SABRINA: 53 • DI GIULIO FABIO: 63 • GIOTTI ETTORE: 37 • LA DONNA GIANLUCA: 0 • MARINI SAVERIO: 119 • MONTICELLI ANNARITA: 32 • PICUCCI FRANCESCA: 60 • SACCHINI MARCO: 22 • SERAFINI VINCENZA: 18 • VERRIGNI GIANNI: 17

Ballottaggio

Ballottaggio

PAVONE Enio

CIANCAIONE Rosaria

DI GIROLAMO Sabatino

VOTI

VOTI

VOTI

5.082

4.242

5.234

34,91%

29,14%

35,95%


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Ballottaggio Roseto: SI VOTA IL 19 GIUGNO DALLE 7.00 ALLE 23.00

PAVONE LA PARTITA È TUTTA DA GIOCARE

È

stata una campagna elettorale estenuante, che avrà ora un’appendice per il ballottaggio del 19 giugno. Per Enio Pavone una sfida nella sfida. E’ abituato ai supplementari. Cinque anni fa vinse contro Teresa Ginoble al secondo turno. Lo scorso inverno aveva manifestato una certa fiducia di affermarsi già al primo turno. Poi la verità, anche cruda e amara, emersa dalle urne di domenica notte. “Tutti i candidati avevano detto in occasione dei comizi di chiusura”, ha sottolineato Pavone, “che avrebbero vinto al primo turno. Realisticamente, avendo due concorrenti molto forti, con alle spalle due parlamentari, sarebbe stato difficile tagliare il traguardo del 50 per cento alla prima tornata”. Il sindaco uscente riconosce dunque la forza dei due rivali, Sabatino Di Girolamo, espressione del Partito Democratico che resta a Roseto molto forte e che può contare sul parlamentare Tommaso Ginoble, e Rosaria Ciancaione che con oltre 4200 voti si è confermata avversario solido e che ha avuto l’appoggio del deputato Giulio Cesare Sottanelli di Scelta Civica. Dunque alla fine il ballottaggio sembrava la cosa più scontata. Ma Pavone ci arriva da secondo, con il suo rivale, Di Girolamo che parte con una dote di circa 150 voti di vantaggio. Un dato che ha sorpreso il primo cittadino uscente e i suoi alleati. “Pensava-

Non si aspettava di arrivare alle spalle del suo avversario. “E’ sponsorizzato dal parlamentare Ginoble. I rosetani vogliono tornare indietro nel tempo consegnando la città a loro o continuare ad andare oltre?”. Il sindaco uscente non si dà affatto per sconfitto al ballottaggio ed è pronto per la grande rimonta. La sfida con Di Girolamo la considera un prosieguo di quella di 5 anni fa contro Teresa Ginoble mo di stare leggermente avanti”, ha aggiunto, “quasi il 70 per cento dei votanti con un solo giorno a disposizione. Mentre 5 anni fa la percentuale fu del 74 per cento. Noi credevamo che andasse al voto il 60 per cento dei cittadini. Quel 10 per cento in più probabilmente è andato per Di Girolamo. Comunque si parte alla pari per il ballottaggio. Un po’ come 5 anni fa. Allora fu Pavone contro Teresa Ginoble. Oggi è Pavone contro Di Girolamo con alle spalle ancora Ginoble. I rosetani devono scegliere se tornare indietro nel tempo con Di Girolamo, o continuare il rinnovamento con Pavone”. La sfida dunque continua, una partita tutta da giocare. E potrebbe anche regalare sorprese prima del 19 giugno. Il centro destra in questi giorni ragiona, si riunisce. Mentre Di Girolamo ha escluso apparentamenti, Pavone potrebbe entro domenica a mezzanotte anche trovarsi accanto una delle liste che hanno appoggiato Rosaria Ciancaione. Si è parlato di Abruzzo Civico del parlamentare Sottanelli che però a Roma governa con il Partito Democratico di Renzi. Gli equilibri sono sottili ma la rivalità tra Sottanelli e Tommaso Ginoble presenta uno spessore attualmente solido. Senza apparentamenti Pavone dovrà contare sulla squadra, schierare le truppe per una raccolta voto porta a porta. Come ai vecchi tempi. E i socialisti liberali in questo sono maestri.

Previsione Amministrazione con la vittoria di Pavone

Maggioranza: Coalizione CENTRO DESTRA Sindaco: Enio Pavone Liberalsocialisti/Insieme per Roseto - Nicola Di Marco - Maristella Urbini - Camillo Di Pasquale Futuro In - Alessandro Recchiuti - Giulia Palestini - Mirco Vannucci Fratelli D’Italia/An - Fabrizio Fornaciari - Sandra Di Giacomantonio Forza Italia - Antonio Norante Popolari per Roseto - Enzo Di Giulio

Minoranza: Coalizione PD - Sabatino Di Girolamo - Teresa Ginoble - Antonio Frattari Coalizione AmoRoseto - Rosaria Ciancaione - Mario Nugnes - Angelo Marcone


Ballottaggio Roseto: SI VOTA IL 19 GIUGNO DALLE 7.00 ALLE 23.00

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DI GIROLAMO LA GENTE HA CAPITO MOLTE COSE Si presenta al ballottaggio con un vantaggio di circa 150 voti. Una sorpresa visto che il favorito alla vigilia del primo turno elettorale era il suo avversario principale. Non promette il libro dei sogni, ma si concentrerà sul rilancio di Roseto attraverso un attento piano delle manutenzioni hanno definita una sorpresa perché alla fine dello spoglio, anche se di un punto percentuale, Sabatino Di Girolamo, candidato del Partito democratico di Roseto, appoggiato da tre liste, si presenta al ballottaggio avanti rispetto al sindaco uscente Enio Pavone. Una differenza minima, che lascia la sfida ancora con forti punti interrogativi: 35,95 contro il 34,91 per cento. Esce sconfitta Rosaria Ciancaione (29,14 per cento) che, dopo aver speso fior di decine e decine di migliaia di euro per la campagna elettorale, era convinta di essere lei ad andare al ballottaggio. Una sconfitta che però il parlamentare Giulio Sottanelli di Scelta Civica considera dolce perché comunque i voti raccolti dal candidato Ciancaione sono stati tantissimi. Va detto però che tutti i pronostici sono stati sovvertiti. 5234 le preferenze raccolte dal candidato Di Girolamo, 5082 quelle di Pavone, 4242 per Rosaria Ciancaione. Una differenza minima tra i due contendenti che si attesta sull’1,03 per cento. Il 19 giugno i rosetani dovranno scegliere tra Di Girolamo, che ha ottenuto più preferenze rispetto alle sue stesse liste, ben 1113 voti di distacco, e Pavone. Insomma, un successo personalissimo, nato anche dal voto disgiunto che ha penalizzato soprattutto Rosaria Ciancaione analizzando le schede elettorali. Insomma qualcuno forse non ha fatto a pieno il proprio dovere. Il Pd intanto festeggia per il “piazzamento” del proprio candida-

to. Di Girolamo è stato sempre convinto di poter andare al ballottaggio. Forse non si aspettava di andarci da trionfatore della prima tornata elettorale. “Ero certo di giocarmi sino in fondo la partita”, ha affermato l’aspirante sindaco, “ovviamente non mi aspettavo di andarci con questo vantaggio. Sentivo in questi mesi l’affetto della gente che sono andato ad incontrare per spiegare quale sarà il mio programma se fossi diventato sindaco”. Se sarà eletto sindaco fra una settimana rinuncerà alla sua professione di avvocato per dedicarsi completamente alla Città delle Rose. “Sì, è una eventualità che non escludo”, ha aggiunto, “questa città merita cinque anni di grande attenzione. Ho detto ai miei concittadini di non avere alcun libro dei sogni, ma di puntare sulla manutenzione, sull’essenziale, sul concreto. La nostra è una città che vive di turismo, non possiamo promuovere il nostro territorio se poi si avverte uno stato di abbandono. Il mio impegno partirà proprio da un piano di manutenzione che riguardi tutta la città, frazioni ovviamente comprese”. La sua è stata una campagna elettorale sobria, senza sfarzi e spese folli. “Sono andato in giro con la mia auto per le contrade”, ha concluso, “in un tempo di crisi come questo, con famiglie che fanno fatica, ho trovato assurdo che qualcuno potesse spendere così tanti soldi per una campagna elettorale”. Ora si aspetta che il centro sinistra si ricompatti attorno a lui. Ma di apparentamenti non ne vuol sentire parlare.

Previsione Amministrazione con la vittoria di Di Girolamo

Maggioranza: Coalizione PD Sindaco: Sabatino Di Girolamo Lista PD - Teresa Ginoble - Antonio Frattari - Simone Tacchetti - Nicola Petrini - Massimo Felicioni - Salvatore Celestino - Simone Aloisi Lista Di Girolamo Sindaco - Saverio Marini - Adriano De Luca Lista Roseto Protagonista - Marco Angelini

Minoranza: Coalizione AmoRoseto - Rasaria Ciancaione - Mario Nugnes - Angelo Marcone Coalizione Centro Destra - Enio Pavone - Nicola Di Marco - Alessandro Recchiuti


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ROSETO. NASCE SU FACEBOOK

IL GRUPPO DI VIGILANZA

Aperta una pagina sul noto social network con circa 1900 membri, cittadini rosetani che postano foto e video di persone sospette, immortalate poco prima da telecamere di videosorveglianza mentre cercano di entrare nelle case per mettere a segno dei colpi. Grazie a questa iniziativa, sono i rosetani che in qualche modo controllano il territorio, accanto alle forze dell’ordine

S

i chiama “controllo vicinato Roseto e dintorni” ed è il gruppo nato su facebook. Ne fanno parte circa 1900 rosetani e l’obiettivo è quello di tenere gli occhi aperti sulla città contro individui dediti alla malavita, autori di furti negli appartamenti, di bici, di auto. Il sistema funziona perché finora sono state postate foto di soggetti, immortalati da telecamere di videosorveglianza, mentre cercano nella notte di entrare nelle abitazioni per mettere a segno furti a danno degli ignari proprietari. Il livello di guardia in questo modo si innalza, c’è inoltre una sorta di collaborazione con le forze dell’ordine. L’iniziativa è sicuramente lodevole, anche perché la partecipazione dei membri di questo gruppo è attiva. C’è chi spiega come fanno a rubare bici da garage i cui accessi sono controllati da fotocellule, chi pubblica video di soggetti che tentano di rubare auto e moto. Purtroppo negli ultimi tempi sembra che il numero dei furti negli appartamenti sia aumentato a Roseto. Due mesi fa ci fu anche il tentativo di rubare a casa di un poliziotto, residente nel quartiere di Santa Petronilla. Mentre pochi giorni fa i ladri hanno scardinato la colonnina del distributore Agip, a Scerne di Pineto, portandosi via il contenuto, circa 2mila euro. Tentativi di furti negli ultimi giorni si sono registrati in via Manzoni e in via Milli a Roseto. Una situazione che preoccupa i cittadini che hanno così deciso di organizzarsi con un gruppo su facebook, scambiandosi informazioni su tipi sospetti. E la cosa per adesso pare funzioni.


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IPOCRISIE ALL’ITALIANA Siamo un po’ tutti come quei mariti che danno per la spesa solo pochi euro alla settimana alla moglie e questa riporta a casa i migliori prodotti. Per loro hanno a fianco una donna “parsimoniosa”... di William Di Marco UN MALE IDEOLOGICO - Quante volte abbiamo sottolineato la straordinaria vivacità della nostra nazione e la capacità di raggiungere picchi inarrivabili di creatività e sapere. Il nostro è tra i pochi Paesi a possedere cose uniche (monumenti, cultura, gastronomia, bellezze paesaggistiche), ma è certamente il solo del globo ad aver espresso due civiltà in epoche diverse, quella dell’antica Roma e del periodo umanistico-rinascimentale. Purtroppo siamo anche campioni di difetti, considerati quasi congeniti: dal pochissimo senso civico all’incapacità di mantenere pulito l’ambiente, dal nostro “affarismo” di maniera sconfinante in vera corruzione alla raccomandazione facile. Il “Rosso e il nero” stendhaliano sembrano nati da queste parti più che in Francia e la dicotomia di come siamo, mette a nudo sì le nostre mancanze, ma per fortuna esalta anche i nostri pregi. Ma veniamo alle famose palle al piede che ci portiamo dietro. Una di queste è senz’altro l’alto tasso di ipocrisia che sprizziamo da tutti i pori. Probabilmente più che una discendenza culturale, è una deformazione ideologica che si è stratificata nel nostro carattere. Insomma, spesso non vogliamo analizzare con veridicità la realtà pubblica, quella che dobbiamo giudicare di fronte alla gente; poi, però, sappiamo coltivare il nostro orticello privato, sbugiardando quanto detto in precedenza. Sosteniamo tesi affatto avallabili, tanto per dimostrare un lato buono di superficie, ma così agendo non solo ci facciamo del male, ma celiamo i reali problemi, acuendo le problematiche sociali. Siamo un po’ tutti come quei mariti che danno per la spesa solo pochi euro alla settimana alla moglie e vedendo che questa porta a casa i migliori prodotti, i più lussuosi vestiti e forse anche la più bella automobile, non si spiega del perché di tali esagerazione, ma dice al

suo amico di lavoro: “Che donna brava e parsimoniosa ho sposato!”. Della serie: ci sei o ci fai? Gli esempi sono a decine, ma su alcuni ci soffermiamo per un focus solo epidermico. LE TASSE IMPOSSIBILI - Una tassazione che ormai supera il 46% sul lavoro dipendente e si avvicina al 65% per quello autonomo e delle aziende può essere tollerata? In nessuna parte del mondo lo sarebbe, per una questione di ingiustizia e perché soffocherebbe qualsiasi attività produttiva. Non solo. Invoglierebbe anche i santi all’evasione, non in quanto cosa giusta (non lo è mai), ma forse perché necessaria. Ciò attesta che stiamo sbagliando in modo ipocrita. La controprova è data dall’evasione fiscale, non più tollerabile, tuttavia nemmeno arginabile. Avete mai visto un governo che almeno negli ultimi quarant’anni non abbia inasprito le pene e trovato il modo per intensificare i controlli incrociati, gli studi di settore, le tabelle comparative? Eppure l’evasione rimane altissima, forse perché c’è una illogicità straripante. In altre parole, una pressione fiscale così è ingiusta e inaccettabile. PORTE APERTE AGLI IMMIGRATI - È un discorso molto attuale e che sentiamo nel profondo del nostro cuore. L’ipocrisia non è data dal fatto che questa gente bisogna aiutarla, ma dal come farlo. Non si possono alimentare le speranze di chi è allo stremo, illudendo di porgere una incerta mano che sia anche in mare aperto - e al contempo alimentare la malavita che fa soldi su tali disperati. I migranti che

fuggono dalla fame e dalla guerra vanno aiutati e su questo ci siamo espressi, ma nel modo che possa essere più utile a loro e (da non sottovalutare) anche a noi. Allargare le braccia in modo salvifico, facendo forza su tutti gli appigli possibili (religione, Vangelo, giustizia sociale, idee ugualitarie, retorica sconclusionata, ecc.), per poi stritolare i malcapitati con un abbraccio mortale (disumanità nei trattamenti, dignità calpestata, il mare fraterno che diventa inghiottitore famelico, ecc.) è solo il peggio del nostro lato di finta umanità. Una mamma che continua a dare giornalmente la buona cioccolata ai figli - che ne richiedono sempre di più, tanta è appagante - è una madre premurosa e capace oppure superficiale e pericolosa? Solo quando i figli finiranno in ospedale forse capirà, ma sarà peggio se dirà: “L’ho fatto per il loro bene”, mentendo e sapendo di mentire. LA COSTUTUZIONE PIÙ BELLA DEL MONDO - Anche sulla carta fondamentale del nostro Stato è caduta la scure dell’ipocrisia. Da moltissimi definita la più valida tra quelle esistente, è stata molteplici volte “violata”, per poi adesso sottoporla addirittura al giudizio dei cittadini nel referendum di ottobre. Intellettuali, comici di alto bordo e tanti altri l’hanno sempre difesa, con i megafoni dei vari popoli viola e dei girotondini di turno. Oggi dove sono tutti quelli che si stracciavano le vesti, per farla rimanere così com’era? Spariti. Potremmo continuare, perché l’argomento è interessante, ma stoppiamo qui. Quanta ipocrisia elargita a piene mani per dire cose che ci fanno solo belli agli occhi di chi non vuole vedere la realtà e che, invece, ci inducono ad essere irrisoluti con i problemi seri. Sembra una commedia dei contrari, in cui, purtroppo, c’è veramente poco da ridere.


ROSETO

CI PIACE

TORNA LA COLONIA MARINA L’Amministrazione Comunale intende organizzare una colonia marina, per un massimo 90 utenti per ogni turno, riservata a tutti i bambini iscritti alla scuola dell’obbligo, anno scolastico 2016/2017, residenti nel Comune di Roseto. Possono essere ammessi, in relazione alla disponibilità di posti, i bambini che compiono i 5 anni entro giugno 2016, nel caso in cui abbiano un fratello/sorella che viene ammesso alla colonia, in presenza di specifica domanda. Sono ammessi anche i ragazzi disabili, frequentanti le scuole dell’obbligo o di istruzione superiore, residenti nei Comuni dell’Ambito sociale n. 8 Costa Sud 2, all’interno dei tre turni previsti, nel numero massimo di 20. La colonia si effettuerà in tre turni: dal 13/6/2016 al 25/6/2016; dal 27/6/2016 al 09/7/2016; dal 11/7/2016 al 23/7/2016 con il seguente orario di

svolgimento: dalle ore 8:30 alle 12:30 (Partenza Scuolabus ore 8:00 – Ritorno Scuolabus ore 13:00 circa). Il ticket per ciascun turno è di euro 60,00.

NON CI PIACE

CAMION SULLA SPIAGGIA E TRA I TURISTI Lavori di pulizia dell’arenile di Cologna Spiaggia tra bagnanti e turisti. Due squadre di operai con un trattore ed un camion impegnate e rimuovere alghe spiaggiate e detriti depositati dalle mareggiate dello scorso inverno. L’iniziativa, se pur necessaria, ha fatto storcere il muso ai primi turisti e alla gente del posto, oltre agli operatori balneari che hanno sottolineato come quei lavori andassero eseguiti tempo addietro e non ora che la stagione turistica inizia a decollare. Interventi indispensabili, certo, ma che forse andavano eseguiti con qualche settimana di anticipo. A discolpa del Comune di Roseto, comunque, c’è anche il fatto che le condizioni meteo in precedenza non avevano consentito di eseguire tali lavori.

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I CONTENITORI PER I MOZZICONI DI SIGARETTE E L’ATTACCAMENTO AL TERRITORIO Lodevole iniziativa quella di donare dei contenitori destinati ai mozziconi di sigarette. Nello specifico parliamo di contenitori che hanno un doppia funzione: una è di evitare che si entri nel luogo più bello di Pineto, la pineta litoranea, con le sigarette accese, l’altra è di evitare che la stessa venga buttata a terra. Molte persone distratte hanno la brutta abitudine di gettare a terra le cicche accese, senza rendersi conto che questo gesto potrebbe provocare un incendio. Proviamo, per un attimo, ad immaginare anche un solo tratto delle nostra pineta deturpata del suo verde e della naturale frescura che ne scaturisce, sostituita dal cattivo odore di bruciato e il conseguente paesaggio stravolto. Un grande merito, quindi, va all’Associazione Stile Libero che ne ha promosso e finanziato l’iniziativa.

VANDALISMO NEL SOTTOPASSO Quello che vediamo nella foto non è altro che l’esempio della stupidità di alcune persone evidentemente annoiate, oltre che incivili. Non più di sette anni fa l’Amministrazione comunale, in fase di ristrutturazione dei sottopassi di accesso al mare, volle anche abbellirli, facendo realizzare degli splendidi mosaici. Effettivamente il risultato fu a dir poco eccellente; turisti e non si soffermavano volentieri ad ammirarli. Adesso invece, dopo che dei vandali si sono divertiti a sporcarli, la gente si ferma solo per dispiacimento, nella speranza che il Comune li faccia ripulire.

di TIZIANO ABBONDANZA

CI PIACE

tizianoabbondanza@gmail.com

NON CI PIACE

PINETO


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TRECENTO PER L’ERASMUS DEL Qu.A.Li.T TOUR III

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n 300 tra studenti e insegnanti parteciperanno al Progetto Qu.A.Li.T._TOUR. III, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ERASMUS+ 2014-2020, programma europeo per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Principale intento di questo Progetto è stato quello di migliorare le competenze professionali, tecniche e linguistiche degli studenti, offrendo loro la possibilità di realizzare un percorso di tirocinio in enti operanti nel settore turistico situati in diversi paesi europei. Qu.A.Li.T._TOUR. III è stato realizzato grazie alla collaborazione attiva di un partenariato locale composto da: Istituto d’Istruzione Superiore “Crocetti – Cerulli” di Giulianova (partner capofila e d’invio), Cooperativa Sociale “Lo Spazio delle idee” (partner coordinatore), Istituto Tecnico Statale “Acerbo” di Pescara (partner d’invio), Istituto d’Istruzione Superiore “AternoManthonè” di Pescara (partner d’invio), Istituto Professionale di Stato Servizi per l’ Enogastronomia e l’ Ospitalità Alberghiera “De Cecco” di Pescara (partner d’invio), Istituto d’Istruzione Superiore “Di PoppaRozzi” di Teramo (partner d’invio), Istituto d’Istruzione Superiore “Moretti” di Roseto (partner d’invio). Sono 178 gli studenti che hanno vinto una borsa di mobilità e hanno avuto la possibilità di svolgere un tirocinio formativo in Inghilterra, Spagna, Francia, Germania, Irlanda e Malta. All’evento di disseminazione finale, che si svolgerà il prossimo 8 giugno a Roseto degli Abruzzi, nella splendida location di Villa Paris, parteciperanno gli studenti vincitori delle borse di mobilità, insegnanti, accompagnatori e, per ciascuna scuola aderente al progetto, altri studenti possibili fruitori di

progetti di mobilità in Europa. I giovani ascolteranno le testimonianze degli studenti vincitori delle borse di mobilità e assisteranno alla proiezione dei video elaborati proprio dai protagonisti di questa esperienza sul periodo vissuto all’estero. Dirigenti Scolastici e docenti illustreranno i risultati raggiunti dal progetto, sottolineando l’importanza della progettazione europea in ambito scolastico. Saranno presenti anche rappresentanti delle organizzazioni partner francese, maltese e spagnola, ciascuno di loro illustrerà la propria esperienza di gestione di percorsi di mobilità in Europa. La manifestazione si concluderà con la consegna agli studenti degli attestati che certificano l’esperienza svolta fuori dai confini nazionali.

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La Misericordia di Teramo si trova in: Via E.Fermi n°2 San Nicolò a Tordino 64100 - TERAMO

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Al primo turno delle elezioni amministrative avete detto che volete una città sicura, pulita e curata: una Roseto “protagonista”. Avete detto che volete idee chiare e realizzabili da un governo forte, che non perda tempo dietro a liste da accontentare. Avete deciso Voi chi deve rappresentare il centrosinistra, amministrando la città nell’interesse di tutti. Posso garantirVi che realizzerò ciò che avete chiesto. Voi mi avete onorato dandomi una fiducia, che è andata addirittura oltre le liste che mi sostengono e che ringrazio, chiedendo a gran voce un cambiamento radicale. Domenica 19 giugno, al ballottaggio, vi chiedo di votarmi per essere protagonisti del cambiamento. Viva Roseto. Sabatino Di Girolamo


IE CUR IOSIZ Notizie)

(tra Curiosità &

17 a cura della redazione Cerchi Concentrici Promotor

PATRIZIA PIGLIACAMPO E LUCA MAGGITTI PREMIATI ALLA FESTA DEL MORETTI

La Festa del Moretti è ormai un appuntamento importante per la scuola rosetana. A fine anno scolastico - esattamente nel mese di maggio e in prossimità anche dei festeggiamenti della nascita di quella che fu prima Le Quote e poi Rosburgo, data che cade il 22 maggio, in riferimento al 1860 della prima quotizzazione - l’istituto intitolato al noto economista di Montepagano realizza questa tradizionale kermesse che prende il nome per l’appunto “Festa del Moretti - Buon compleanno Roseto”. La data dell’edizione di quest’anno è stata il 13 maggio, un po’ in anticipo rispetto al passato, scelta dovuta anche al fatto che a Roseto erano ospiti gli studenti tedeschi del Gymnasium di Coblenza. L’appuntamento è stato molto seguito, con le gradinate dell’anfiteatro all’aperto completamente gremite, compreso il “balconcino” che sovrasta il palcoscenico. Tante esibizioni tra cantanti, ballerini, musicisti, strumentisti e soprattutto scenette comiche basate sulle imitazioni degli insegnanti, momento che ha avuto il massimo del seguito. Il gran finale è stato affidato, come da tra-

dizione, alla sfilata di moda allestita dalle studentesse del corso. Importante è risultata anche la sezione dedicata alla musica lirica, in cui il soprano Daniela Dott, docente presso la sopra citata scuola di Coblenza, si è esibita in brani di grande impatto. Apprezzata, infine, la premiazione di due ex studenti della scuola. Nell’ordine è stata assegnata una targa alla bancaria Patrizia Pigliacampo, oggi direttrice della filiale Tercas di Roseto, una delle più grandi d’Abruzzo dell’istituto di credito teramano con la seguente motivazione: « ... per essersi distinta nel campo lavorativo bancario, dimostrando grande abnegazione, impegno costante e soprattutto una riconosciuta competenza, doti che le hanno permesso di essere scelta a dirigere tra le più grandi filiali di banca della provincia di Teramo. Anche a lei il titolo di vera “morettiana”». Il secondo riconoscimento è andato al giornalista Luca Maggitti, corrispondente di diverse testate tra cui Il Messaggero e fondatore di uno dei blog più longevi per quanto riguarda il mondo del basket, vale a dire “Roseto.com”, che proprio quest’anno ha compiuto 18 anni. La sorpresa delle sorprese è stata la presenza dell’idolo del pubblico rosetano legato alla pallacanestro, Mario Boni, che si è soffermato sul suo nuovo progetto che sta portando avanti, quello della Ciba (Giocatori Italiani Basket Associati), che vede come addetto stampa a livello nazionale lo stesso Maggitti. Per quest’ultimo la motivazione della targa è stata la seguente: « ... Per essersi distinto nel mondo del giornalismo, evidenziando talento e capacità. È stato tra i precursori dell’informatica applicata all’informazione, creando uno dei primi siti del genere in ambito regionale. Grande conoscitore di basket, è considerato una delle voci e penne più autorevoli del settore. Anche a lui il titolo di vero “morettiano”». (Nelle foto di Andrea Cusano: 1) Patrizia Pigliacampo con la compagna di classe di allora Pierina Maggitti, oggi insegnante d’Inglese al Moretti; 2) la famiglia di Luca Maggitti, con mamma Liliana, papà Dino e la gradita posa di Mario Boni)

CHORUS DI GIUGNO 2016 È DISPONIBILE IN EDICOLA L’apertura del n° 61 è dedicata alla storia che conta. «Il 2 giugno di 70 anni fa nasceva una nuova Italia» per poi specificare: Quel passaggio epocale fu una svolta di fondamentale rilevanza e se oggi siamo tra le nazioni più evolute al mondo lo dobbiamo a quelle scelte laiche, di progresso e di forte proiezione verso un futuro che doveva essere non solo diverso, ma sicuramente migliore. A seguire il giornalista Ugo Centi, direttore di “Controaliseo”, ci parla de «La Biennale. L’Architettura come spot. E la… cultura», Non abbiamo una architettura media di buona qualità: è come se la scelta sia tra la Ferrari e la vecchia 500: manca la via di mezzo. E questo lo vediamo ovunque, anche, nel piccolo,

a Roseto. Infine lo studente Alberto Di Nicola si sofferma sui difetti italiani con «Politici corrotti, piove governo ladro, siamo governati da incapaci. E se il problema fossimo noi Italiani?», per poi riflettere sul fatto: Siamo ultimi in quasi tutti gli indicatori “virtuosi”, mentre primeggiamo in quasi tutti quelli in cui c’è poco da esserne fieri. Un segno di crisi morale-culturale ancor prima che economica. Il giornale è disponibile: a) sul sito www.williamdimarco.it, cliccando “Riviste” nel menù in alto, poi Chorus e poi ancora n° 61; b) sul sito www.eidosnews.it, nella sezione “Leggimi”. Per riceverlo a casa basta segnalare il proprio indirizzo di posta elettronica a chorus@williamdimarco.it.


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IL PASSATO NEL PRESENTE 9 LA VILLA COMUNALE Riprendiamo una sezione della nostra rubrica che abbiamo per un po’ congelato. Mettere a confronto le foto di una volta con quelle attuali è sempre un modo per vedere le evoluzioni (o involuzioni) che il tempo ci consegna, ovviamente dietro la mano non sempre ispirata dell’uomo. In questa foto puntiamo il focus sulla Villa Comunale di Roseto, una casa patrizia appartenuta alla famiglia Ponno e che risale alle seconda metà dell’800. Di seguito riportiamo un passaggio estratto dal libro Roseto e le sue storie (Edigraf, Pescara, 2006). «Negli anni Settanta, esattamente nel 1974, il Comune fu protagonista di un acquisto importante e fondamentale per lo sviluppo culturale del paese. Venne aggiunto al patrimonio pubblico la bella ed elegante Villa Ponno, fatta costruire da don Domenico e che portava il nome di “Villa Anna”. Il prezzo stabilito agli inizi degli anni ‘60 fu di cento milioni, ma non se ne fece nulla e quando l’Ente acquisì la proprietà, la somma sborsata fu esattamente il doppio. Tra gli obblighi assunti dal Comune c’erano quelli del nome della villa, che doveva rimanere legato agli ex proprietari e che la chiesetta interna fosse stata aperta al pubblico per le celebrazioni di culto». (La cartolina storica è della collezione D’Ilario-DiGiulio)

DANIELA MUSINI VINCE IL PREMIO INTERNAZIONALE SALVATORE QUASIMODO Il suo libro “I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà “ si aggiudica il primo premio assoluto nella sezione Saggistica. Sono arrivati a quindici i premi letterari nazionali e internazionali che la scrittrice, attrice e pianista abruzzese Daniela Musini ha conseguito con il suo saggio (ora anche in eBook). A Guidonia l’ultimo in ordine di tempo: il primo premio assoluto per la Saggistica alla prima edizione del Premio Letterario Internazionale Salvatore Quasimodo. La giuria, presieduta da Alessandro Quasimodo, figlio di Salvatore, Premio Nobel per la Letteratura

nel 1959, ha conferito la vittoria ad un saggio che ha già conseguito premi prestigiosi quali il Premio Nabokov 2011, il Throphée Ville Lumière a Parigi e il Premio Carver 2015, solo per citarne alcuni. Un innegabile e consolidato successo editoriale, di pubblico e di critica per un saggio colto, intrigante e denso che, sotto forma di glossario dalla A alla Z, esplora l’universo lussureggiante e inimitabile di Gabriele d’Annunzio in tutte le sue sfaccettature. E che premia anche l’Autrice, Daniela Musini, che della Poesia del Vate è acclamata interprete in tutto il mondo.


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ALLE OLIMPIADI DEL CAD 2016 UNO STUDENTE DEL MORETTI Si sono svolte dal 18 al 20 maggio 2016, presso l’istituto Fermi di Lanciano (CH), le fasi nazionali delle Olimpiadi del CAD (Computer Aided Design) 2016, giunta alla XV edizione e inserita nel “Programma nazionale d’Eccellenze” del Ministero dell’Istruzione. Alla manifestazione hanno partecipato 45 alunni dell’indirizzo tecnologico Costruzioni Ambiente e Territorio (Geometri), provenienti da tutte le regioni d’Italia. L’Istituto Moretti è stato rappresentato da Giacomo Savini (V A Cat), accompagnato dalla docente Angela Mascia. Lo studente si è cimentato in un disegno estremamente complesso: “Il Cuore: meccanico e sentimentale”. Per l’ottimo piazzamento ottenuto, Savini ha ricevuto i complimenti della dirigente Sabrina Del Gaone.

LA PALLANUOTO ROSETO TORNA DI NUOVO IN SERIE C É un lavoro fatto a fari spenti, ma molto produttivo e che dà tante soddisfazioni. È ciò che è stato realizzato dalla Rosetana Pallanuoto che per la terza volta ritorna in un campionato più consono alle sue tradizioni, vale a dire la serie C. Ha primeggiato nel girone VII Abruzzo della Serie D e nell’ultima partita, giocata a Roseto, ha superato la diretta antagonista per la promozione, la Albatros Ascoli, in un incontro tiratissimo chiusosi 9 a 8 per gli adriatici, con l’ultima rete realizzata a 4 secondi dal termine su calcio di rigore. A tutto lo staff societario e tecnico vadano i complimenti della redazione

di Eidos. Di seguito i nomi dei giocatori: Iacopo Giacchetta, Luca Di Gianvittorio, Kevin Rocci, Matteo Astolfi, Matteo Santarelli, Federico Di Domenico, Francesco De Sanctis, Federico Ferri, Fabio Occhiocupo, Danny Bazzoni, Nicola Lamarca, Francesco Lo Stracco, Emanuele Dell’Erba, Alessandro Corneli, Antonello Di Marzio, Giulio D’Antonio, Marco Nardoni, Gianmarco Felicione, Alessio Palozzi, Davide Di Nicola, Luca Malatesta. Allenatore: Silvio Celommi. Staff: Dino Celommi, Carlo Persiani, Prof. Giuseppe Celommi, Leo Tarquini. Dottore: Piero Lamolinara.

ROSETO, HA OSPITATO “SPORT SENZA CONFINI” AL PARCO DEL QUARTIERE BORSACCHIO Gli alunni della scuola “Maria Schiazza” si sono cimentati nei vari giochi sportivi nel parco verde del quartiere Borsacchio, curati dal Centro sportivo & aggregativo dell’Atletica Vomano Gran Sasso, nell’ambito della fiera di primavera. Il tutto ha preso il via domenica 15 maggio con il progetto “Sport senza confini”, avviato da tempo sull’intero territorio della Provincia di Teramo dal Centro sportivo & aggregativo dell’Atletica Vomano Gran Sasso di Morro D’Oro, che ha fatto tappa nel parco del quartiere Borsacchio di Roseto degli Abruzzi, nell’ambito della festa di primavera. Alla manifestazione hanno aderito alunni di tutte le classi della scuola primaria “M. Schiazza” di via Veronese, che si sono cimentati in giochi sportivi con cerchi, prove di velocità, corsa con

il sacco, lancio del vortex e tiro alla fune, all’insegna dell’amicizia, allegria e tanto divertimento. Il Comitato festa del Borsacchio, oltre ad allestire un abbondante ristoro, ha omaggiato con oggetti vari tutti i partecipanti, mentre il centro sportivo & aggregativo ha premiato gli alunni più veloci della manifestazione e coloro che si sono particolarmente distinti durante i giochi per fair-play e comportamento. A termine della manifestazione molta soddisfazione è stata espressa da Gabriele Di Giuseppe, organizzatore della manifestazione. Il successivo appuntamento del progetto si è svolto il 2 giugno nel centro storico di Notaresco, evento unico nel suo genere, a favore degli alunni dell’intero Istituto comprensivo dei Comuni di Notaresco e Morro D’Oro.


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Pausa pranzo dal lunedĂŹ al sabato La cena Arrosticini, piccola Braceria dal giovedĂŹ alla domenica Via Irlanda 21 z.na industriale voltarrosto (area di servizio Vulcangas )


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CULTURA di MARIO GIUNCO

TRE CAMERE AL COLOSSEO FABIO ISMAN COMPIE UN VIAGGIO AFFASCINANTE IN UN’ITALIA SCONOSCIUTA

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apa Sisto V, al secolo Felice Piergentile Peretti , pontefice dal 1585 al 1590, noto anche per la leggenda della campana della chiesa di S. Antimo a Montepagano, era considerato un tipo “tosto”. I romani, che non l’amavano molto per le aumentate tasse con cui finanziava ingenti opere, dicevano che era morto in una notte tempestosa, perché se lo era portato il diavolo. Il Colosseo proprio non gli piaceva. Gli ricordava la Roma pagana. Gli sembrava un monumento inutile, con la crisi dell’occupazione e degli alloggi, che anche allora tormentava la città. Fabio Isman, un giornalista del tempo antico (dal caso Moro, che gli provocò qualche conseguenza e solo per aver compiuto il suo dovere) si è dedicato alla denuncia del saccheggio dei beni archeologici in Italia (beni che, recuperati, darebbero un colpetto alla nostra economia, e noi ne sappiamo qualcosa a proposito del l’elmo ostrogoto). Ora affronta un altro tema appassionante in “Le città ideali” (ed. il Mulino), un libro ricco di curiosità e di spunti interessanti, vincitore nel Premio di saggistica “Città delle rose”. Ma cosa sono le città “ideali” o piuttosto “ideate”, come ha proposto di chiamarle Franco Ferrarotti, presentando il volume nella serata conclusiva? Sono piccoli gioielli architettonici nati dall’utopia e dal sogno: non c’è definizione più calzante. Alcune restano “nascoste” nella penisola. Altre sono degradate. Altre ancora sono rimaste nelle intenzioni . La città non viene fondata perché sia felice una sola classe di cittadini, diceva Socrate. E qualche secolo dopo Margherita Sarfatti, critica d’arte e biografa (non solo) di Mussolini: “Il fascismo, come la Chiesa, ha affidato all’arte di tradurre e glorificare in immagini i fatti dello Spirito. Realizzare questo simbolo del mito tocca all’architettura, la più concreta e simbolica delle arti”. Si riferiva alle città del regime: Latina (“olim palus”, “un tempo palude” c’è scritto nello stemma, e, nei derby cestistici con le altre città laziali, i tifosi aggiungevano sugli striscioni “semper palus”, “sempre palude”) e Sabaudia, conosciute entrambe anche per i romanzi di Antonio Pennacchi. In Sardegna, Arborea, sorta nel 1944 e Fertilia, che, dopo il trattato di pace del 1947, ospitò i profughi giuliano-dalmati (anni dopo si scoprì che, nei pressi dell’aeroporto, interdetto ai voli turistici, c’era lo scalo dell’organizzazione segreta ‘Gladio’). Sul continente: Rosignano Solvay, in provincia di Livorno, un villaggio operaio costruito, dal 1917, intorno alla omonima fabbrica di soda, fortunatissima invenzione del chimico belga Ernest Solvay (1838-1922), organizzatore anche di importanti congressi scientifici, cui parteciparono , tra gli altri, Albert Einstein e Marie Curie. “Oggi – scrive Fabio Isman – il luogo, visto dall’alto, si presenta come una

serie di ordinati quartieri, sepolti più o meno nel verde. Rari gli edifici più grandi. Come il teatro: una ‘T’ rovesciata e simmetrica , facciata imponente ma elegante, su due piani e al centro di tre; con un bar-ristorante per gli operai e una biblioteca, una sala che varia di dimensioni per adattarsi alle diverse attività, e, in origine, 500 posti in platea e 200 in galleria. (Ahinoi da Roseto, ndr). Un altro pubblico servizio realizzato dalla società. (…) Il villaggio resta assolutamente esemplare: una vera, piccola città ideale”. Ideale era anche “Terra del Sole” (Eliopoli), a otto chilometri da Forlì, nel comune di Castrocaro. La commissionò nel 1564 Cosimo I de’ Medici e “ostenta ancora fortificazioni e mura; la residenza dei governatori, con le celle segrete per le torture (perforazione della lingua, tenaglie e tutto l’armamentario connesso: ‘Non entrar qui per dir no ‘l dirò, che tanto ‘l dirai, voja tu o no’ è graffito su una parete ); l’archivio criminale forse più completo al mondo, prodigo di notizie dal 1579 al 1772. Addirittura – aggiunge Isman – la prima traccia di afflizioni psicologiche che ci sia nota. E narra, soltanto a volerle conoscere, una storia urbanistica stupenda, e mille vicende di terribili esistenze, quanto mai precarie: sono la realtà di un luogo assolutamente privo di altri analoghi”. Il viaggio di Isman tocca anche Aquileia, Pienza, Acaya, Palmanova, Sabbioneta, San Martino al Cimino ( il borgo di una gentildonna, Olimpia Maidalchini (1592-1657), la Pimpaccia, detta ‘la papessa”, “olim pia, nunc impia”, “danno, malanno e rovina” di chi le si fosse accostato), San Leucio, Crespi d’Adda e Scarzuola, ultimo sogno di un genio dell’architettura, Tommaso Buzzi (1900-1981). Ma abbiamo lasciato per strada papa Sisto. Ebbe l’idea di trasformare il Colosseo in una piccola città operaia per i lanaioli. Intorno alla cavea sarebbero sorte botteghe e ogni artigiano avrebbe avuto a disposizione una grande sala e due camere retrostanti (le “tristanze”, come nei nostri annunci immobiliari, su cui è facile ironizzare). Per fortuna il papa tolse il disturbo durante quel terribile uragano notturno. Parola di Fabio Isman (e di tutti noi).


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foto: Andrea Cusano

SI RIPARTE DA YANKIEL MORENO? Squadra iscritta in Serie A2 e con l’OK della Comtec

’estate rosetana, cestisticamente parlando, negli ultimi due anni è stata travagliata. Per ben due volte, infatti, la società di Serie B di Udine è stata ad un passo dall’acquisizione del titolo sportivo di Serie A2 degli Squali, senza riuscirci. Quest’anno, l’estate dovrebbe essere tranquilla dopo un campionato in cui società e squadra hanno avuto meriti eccezionali, conquistando i playoff e fuori dal campo addirittura un avanzo attivo di gestione, dovuto proprio al riaccendersi dell’entusiasmo e dei tremila tifosi tornati al PalaMaggetti. Un fortunato momento che, unito alla rigorosa gestione della dirigenza, ha permesso di superare a pieni

Daniele Cimorosi e Yankiel Moreno

voti l’ultimo controllo della Comtec (bestia nera del Roseto ai tempi della Serie A), avvenuto durante la disputa della serie playoff contro il Ferentino. Il primo giugno 2016 è scaduto il termine per iscrivere la squadra alla Serie A2 2016/2017 e il Roseto ha ottemperato all’adempimento. Coach Tony Trullo si è accasato con un biennale a Ferrara e il Roseto ripartirà probabilmente con la promozione a capo allenatore di Emanuele Di Paolantonio. Sul fronte giocatori, invece, gli Sharks vogliono ripartire da Yankiel Moreno, che è stato il primo giocatore a essere confermato nell’estate 2015. Il cubano, italiano di formazione, ha saputo incarnare nelle sue due stagioni nel Lido delle Rose

Ettore Cianchetti e Daniele Cimorosi

Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere

Yankiel Moreno e Tony Trullo

il prototipo di giocatore ideale per una piazza passionale e competente come Roseto, essendo poliedrico, grintoso e pronto ad anteporre l’interesse della squadra a quello personale. Qualità che ne hanno fatto un beniamino della Curva Nord e potrebbero essere quelle decisive per essere ancora il primo dei confermati fra i giocatori, come ha ammesso il presidente, Daniele Cimorosi: «Abbiamo contattato Moreno, prospettandogli un altro campionato a Roseto. Yankiel è sempre stato un giocatore esemplare e “da Roseto” e ci piacerebbe ripartire da lui, tanto che il vice presidente Cianchetti e io


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Alex Petrilli

Innocenzo Ferraro

Emanuele Di Paolantonio

Pierpaolo Marini

ci abbiamo parlato. So che ha altre richieste, ma so anche che la sua prima opzione sarebbe quella di restare a Roseto ancora una stagione e far nascere il suo figlio maschio qui da noi. Vedremo se la cosa andrà in porto». Il giocatore, che pare anche concupito da Trullo per un futuro in terra estense, si è detto onorato e ha confermato che Roseto resta la sua prima opzione, dichiarando: «Non è un segreto che io ami Roseto e devo molto a questo posto, che dopo il periodo di pausa mi ha rilanciato come giocatore. Sono grato alla società di aver

pensato a me e onorato della proposta, che valuterò con il massimo dell’attenzione, come merita». Sulla concorrenza di Ferrara, con il coach e direttore sportivo Trullo, Moreno ha chiosato: «Anche la mia stima per Tony Trullo non è un segreto, quindi sarà una scelta difficile. Un po’ come il nome da dare a mio figlio, che uscirà dal ballottaggio fra Kyle, come Weaver, e Bryant, in onore di Kobe. Valuterò con attenzione le cose, anche perché la stagione deve ancora finire e c’è un po’ di tempo per riflettere».

Peppe Di Sante

Sciarpata in Curva Nord

La Curva Nord del PalaMaggetti


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Ricordi 18 -

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III serie

PASQUALE BRUNO AVOLIO

QUEI SENTIERI NEL BOSCO DI CAPODIMONTE NON LI HA MAI DIMENTICATI. POI NELLA VITA CI VOGLIONO DEI SEGNALI E QUESTI ARRIVARONO QUANDO UN AMICO GLI PARLÒ DI UNA LOCALITÀ STUPENDA, ROSETO, CHE DIVENNE LA CITTÀ DEI SUOI FIGLI di William Di Marco

Pasquale Bruno Avolio

LA SUA ESISTENZA SI È SEMPRE SNODATA TRA STATI D’ANIMO CONTRAPPOSTI. LO STUDIO PRIMA DI TUTTO, MA ANCHE UN’ESPERIENZA IN COLLEGIO DA DIMENTICARE. POI TRA IL CAOS E LA VIVACITÀ DELLA “SUA” NAPOLI SCELSE LA TRANQUILLITÀ E IL SENSO DEL TEMPO DELL’ALTRETTANTA “SUA” ROSETO. CON UN SOLO TENTENNAMENTO, QUANDO IMBUCÒ UNA RACCOMANDATA PER TORNARE ALLE ORIGINI, MA DUE AMICI LA RITIRARONO, A POCHI MINUTI DALLA SUA SPEDIZIONE. INFINE LA DELUSIONE POLITICA...

ricordi

o veduto nascere il sole [...] le case dei ricchi e ho pianto”. La percezione del viaggio, ma anche delle ingiustizie del mondo sono impresse nelle parole di un poeta ligure straordinario, che riuscì a dare un senso alle piccolezze dell’uomo, ma anche alla sua natura più intima che tende al perfettibile. Cambiano i punti di vista, mutano le stagioni del cuore in ognuno di noi, ciononostante Riccardo Mannerini sapeva che solo nel camminamento e nella ricerca di noi stessi c’è l’essenza vera della vita, la voglia di meditare ciò che gli altri sanno trasmetterci. Pasquale Bruno Avolio ha da sempre avuto un po’ questa doppia anima. Già dal nome inizia la sua avventura. Per molti che lo conoscono nella “sua” Roseto ormai a prevalere è il primo nome e guai a chiamarlo in giro in modo diverso: potrebbe non voltarsi. Ma quando torna nella “sua” Napoli, allora l’udito si calibra in modo diverso e riaffiora quel Bruno che lo ha contraddistinto per gran parte della vita. Ecco riapparire questo dualismo, segnatamente quando il nostro parla dell’infanzia. Da una parte il mondo fatato di un bosco che era collocato proprio vicino casa e che lo fece sognare come qualsiasi bambino che vive dentro la natura e ne apprezza la vitalità e gli insegnamenti. I sentieri, gli alberi, la voglia ancestrale di un ritorno all’origine atta a scrutare gli ambienti circostanti lo forgiarono come un novello scopritore. Di contro, però, anche la povertà di una città sì piena di vita, ma anche con tanti problemi di quell’immediato dopoguerra che faceva sentire tutto il suo peso. La famiglia di umili origini, i sei fratelli che formavano un nucleo consistente erano lì a sentenziare che nulla è regalato in questo mondo e che esiste il senso della conquista da sviluppare con sacrifici e abnegazione. Tuttavia i contrasti non finivano qui. La dicotomia dell’esistente era sempre dietro l’angolo. E così si sviluppò una voglia innata di studiare e farsi strada sui libri, contrapposta a un’esperienza che non augurerebbe a nessuno: sei anni vissuti in collegio, con un direttore duro e poco sensibile

alle esigenze di quei fanciulli che crescevano in un ambiente rigido e per nulla propenso all’umanità. Pasquale Bruno fu segnato, ma la sua vita proseguì con l’intento del riscatto sociale. Continuò gli studi, entrò nel mondo della scuola dove ricoprirà i ruoli che lo porteranno alla dirigenza. Ed è proprio su questo cammino professionale che si ripresenta il bivio galeotto, in cui la scelta va fatta all’istante, guidati un po’ dal fiuto e un po’ dai consigli che alcuni amici fidati possono darti. Così la sua Napoli ebbe un’antagonista molto più piccola e modesta, ma con uno stile di vita diverso, in cui riscoprire la filosofia dell’essere. A quel punto si affacciò il nome di Roseto e l’innamoramento scattò al primo sguardo, come due amanti a cui schiocca la scintilla. Da una città caotica si passò a dei ritmi di vita completamente diversi, dove il tempo riacquisisce il valore più intimo e naturale. “L’Adriatico selvaggio” del Vate tornò in tutto il suo splendore e il nostro protagonista, unitamente alla moglie, se ne invaghì e decise quale sarebbe stata la terra dei suoi figli. E come quegli indiani che sanno essere nomadi al punto giusto, ma anche capaci di capire quando è il momento della stanzialità, così la famiglia Avolio trovò l’ambiente per continuare una vita professionale piena di soddisfazioni e ricongiungersi con la natura originaria. Tuttavia anche una vita da direttore-dirigente - zeppa di soddisfazioni in grado di far nascere indimenticati rapporti umani - ha avuto una piccola parentesi negativa. “Se dovessi tornare indietro, cancellerei il periodo politico, pieno di delusioni e amarezze”. Non usa mezzi termini per definire ciò che ha vissuto quando è stato consigliere comunale. Certo ne parla, ma se potesse scegliere il silenzio, lo farebbe volentieri. Invece siamo qui per ascoltarlo e approfittiamo del suo viaggio per imbarcarci sulla nave dei ricordi. Napoli e il bosco: un contrasto solo apparente. È presto detto. Sono nato a Napoli il 31 ottobre 1948 da papà Alessandro e mamma Antonia Abbondanza. Abitavamo nella periferia nord, esattamente a Miano, vicino al bosco di Capodi-


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Ricordi 18 -

Napoli, metà anni ‘50. Pasquale B. Avolio nei primi anni delle Elementari

Napoli, 1970. Pasquale B. Avolio con la squadra Rinascita Secondigliano, militante nel campionato di calcio di II Categoria

Vico Equense, 27 giugno 1983. Il giorno del matrimonio tra Pasquale B. Avolio e Antonietta Battelli

monte. La mia infanzia l’ho trascorsa in quel parco, tra i sentieri e gli alberi: era il nostro campo di giochi, dove facevamo di tutto, dalla raccolta di funghi e castagne, dalla caccia di nidi di uccelli, ai limiti della crudeltà, come diremmo oggi. A casa eravamo sette figli; nell’ordine c’era Filomena del 1941, Giovanni (1942), Anna (1945), Giuseppe “Geppino” (1946), io, poi Enzo (1951) e infine Gaetano (1954). Mio padre faceva il muratore e aveva una piccola impresa: ristrutturava gli appartamenti storici in via Duomo come stuccatore e il lavoro era scarso. Mamma, invece, era casalinga e accudiva noi figli. Insomma, una famiglia normale, certamente numerosa che doveva fare i conti ogni giorno di come sbarcare il lunario. Napoli allora era una città distrutta dalla II Guerra Mondiale, ma che man mano stava uscendo dall’emergenza. Il boom economico si vedeva; poi, quando diventai più grande, me ne accorsi anche dal fermento culturale che si sviluppò tra gli ambienti colti. Era un luogo che attirava grandi personalità come Andy Warhol e c’era un interessante teatro d’avanguardia, ma soprattutto non si parlava affatto di camorra. Quella deriva delinquenziale, o almeno con quella crescita che oggi penalizza la città, la si ebbe dopo il terremoto dell’80, quando arrivarono i fondi a pioggia, ma questa è un’altra storia. Riprendiamo dall’infanzia e soprattutto dalla scuola. Frequentai le Elementari fino alla II vicino casa. Ci andavo a piedi e facevo circa un chilometro e mezzo da solo, oggi distanza impensabile per un piccolino, dato che già dopo 500 metri c’è lo scuolabus. Questa mia autonomia, anche quando il tempo era brutto, insieme a quella libertà di girare nel bosco, mi ha dato un forte senso di indipendenza che negli anni mi è servito. La scuola allora era un po’ noiosa, con una didattica solo verbale e ripetitiva, pagine di “o” e di aste e l’imperante trittico gesso-lavagna-bacchetta. Se penso a quei metodi, mi accorgo che oggi la ricerca pedagogica ha fatto passi da gigante, grazie allo sviluppo della capacità di astrazione e linguistiche che gli insegnanti sanno dare ai fanciulli. Ma c’era il collegio che l’attendeva. Fu mia madre che decise. Voleva far studiare i suoi ultimi figli come forma di riscatto sociale e ci riuscì. Tutti e tre siamo diventati, nel tempo, dirigenti scolastici e lo dobbiamo a lei. Mi iscrisse ad un collegio vicino casa, in via Orsi, nella zona del Vomero. L’alternativa, per indottrinare allora un giovane, era il seminario, ma preferì quest’altra soluzione. L’istituto dove andai era diretto da un gesuita, prete violento e molto severo. Se non consumavi la cena, te la riproponeva la sera successiva. Per me fu una forma di reclusione, un periodo terribile. Io che conosce-

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III serie

Napoli, 1972. Pasquale B. Avolio, maestro all’82° Circolo Rosa Taddei

vo la libertà assoluta in mezzo alla natura, mi vidi lì dentro imprigionato e fuori dal mondo. Quando mi veniva a prendere mia madre per le vacanze, ero felice. Ho sempre sconsigliato, a chi me lo ha chiesto, quel tipo di istituzione. Furono sei anni di vita difficile, con una scuola che in generale era selettiva, tant’è che di quei compagni solo un paio si laurearono. Finito il calvario e riacquistata la libertà, mi iscrissi all’Istituto Magistrale Margherita di Savoia, vicino piazza Dante. Per la mia indole naturalistica, avrei potuto scegliere un indirizzo scientifico, ma c’erano i miei cugini maestri che mi spinsero verso l’insegnamento. In classe eravamo tre ragazzi (oggi tutti e tre presidi) e ventiquattro ragazze. Mi formarono molto, in quel periodo, il prof. Mercurio di Latino, che mi fece amare la materia che tuttora coltivo, e Vittoria Tornar di Filosofia. Eppure da bambino non pensavo a fare il maestro, ma ben altro. Andando all’ufficio postale con mia madre, vidi un impiegato che timbrava le lettere e mi ero fissato che quello doveva essere il mio lavoro da grande. Dopo un po’ cambiai, perché arrivò nel quartiere un venditore ambulante di frutta con un bel cavallo bardato e un carretto. Quelli sono stati i primi sogni. Il calcio entra nella sua vita. In verità c’è sempre stato. Sin da piccolo giocavo a pallone, poi continuai con le giovanili e infine arrivai nelle prime squadre di la Rinascita Secondigliano e Capodimonte in III, II e I categoria. Mi piaceva molto, ma smisi a 27 anni per gli infortuni. Prima mi ruppi la clavicola e poi mi lesionai il menisco sinistro. Non dimentico, tuttavia, i tanti tornei estivi - ne vincemmo due di seguito - organizzati dall’Arci Uisp: giocavo con la Nastro Azzurro ed erano competizioni dove militavano anche professionisti. Mi spostavo con la prima macchina che comprai, grazie all’aiuto di mio padre e a delle ripetizioni che facevo. Fu una Fiat 500 blu che ho tenuto per una decina d’anni. Torniamo agli studi. Mi iscrissi a “L’Orientale” della mia città e nel frattempo feci anche il concorso per l’insegnamento, così iniziai le prime supplenze. Per me e la mia famiglia avere un maestro in casa era veramente un salto sociale ed ero fiero di questo. L’impatto con la facoltà, invece, fu problematico. Era il periodo del ‘68 e le occupazioni dell’ateneo erano all’ordine del giorno. Studiavo a casa e quando andavo in sede avevo solo disagi. Inoltre, va detto, che non avevo in quegli anni una preparazione politica e certi temi li sentivo relativamente. Volevo andare avanti, sapevo che mi piaceva studiare, così cambiai e mi trasferii al Magistero di Salerno in piazza Malta. Incontrai un professore che poi ri-

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Ricordi 18 -

Roseto, fine anni ‘80. Avolio alla Villa Comunale per la mostra di ceramica di oggetti realizzati dagli alunni del I Circolo

Colmar, Francia, 1993. Pasquale B. Avolio con le figlie Laura (sin) e Fiorenza

trovai, per altri motivi, sulla mia strada. Era Vincenzo Filippone Thaulero, docente di Filosofia Morale. Lo conobbi attraverso le sue lezioni, in quanto il mio era un percorso prettamente filosofico. Affascinante e bello, questo giovane cattedratico aveva un seguito incredibile. Ma ci furono in quel periodo anche altri insegnanti importanti per me, come Carlo Salinari, Alfredo Sabetti e Roberto Mazzetti. Insomma, fu un bel percorso che mi portò nel 1976 dritto alla laurea in Pedagogia con il massimo dei voti e la lode: la tesi si basava sulla filosofia del linguaggio. Proprio in quell’anno entrai di ruolo a scuola. Ma c’era già stato il militare e si era fidanzato. Infatti. Nell’ottobre 1972 feci il Car a Palermo. Alla caserma Ciro Scianna con me c’era il famoso cantante Dino. Fui trasferito alla scuola di artiglieria di Civitavecchia e infine a Foggia fino al congedo nel novembre 1973. Non potetti studiare in quella fase. Nel 1975 conobbi la mia futura moglie, Antonietta Battelli, in seguito anche lei preside. La vidi per la prima volta in un circolo Arci. Faceva l’attrice in una compagnia di teatro dialettale. Ero responsabile della cultura nella sezione del Pci di Miano, così la contattai per uno spettacolo. Ci rincontrammo l’anno dopo in un corso di formazione e ci fidanzammo. Nell’82 feci il concorso per direttore, mentre l’8 settembre del 1983 mi sposai in comune. Dietro la spinta dei nostri genitori, cattolici, il 27 giugno dell’anno seguente ci unimmo in matrimonio in chiesa e il celebrante fu un mio amico d’infanzia. Quello risultò un periodo di grandi cambiamenti, perché il 1° settembre ebbi la nomina di direttore a Parma. Mia moglie chiese l’assegnazione provvisoria in un Istituto Magistrale del luogo e così ci trasferimmo in Emilia. Ma la nostra vita stava per cambiare radicalmente. Si affaccia la destinazione Roseto degli Abruzzi. Nell’inoltrare la domanda di trasferimento per Napoli, il segretario della Cgil Scuola del posto, Pietro Curzio, mi consigliò di mettere una sede alternativa. Siccome era villeggiante a Roseto, mi fece il nome di questa località che non conoscevo. Me ne parlò talmente bene, che accettai. E fu proprio qui che ottenni il trasferimento, al primo circolo. Era il 1° settembre 1986 e il luogo mi colpì positivamente, anche se era mia intenzione tornare a Napoli. Così già l’anno successivo feci domanda, inviando una raccomandata. Il segretario della scuola, Pietro Simone, e l’insegnante Giovanni D’Antonio, mi “obbligarono” a ritirare, lo stesso giorno, la missiva e mi ricordo che alle sei del pomeriggio, prima che partisse, la bloccai all’ufficio postale. E fu la mia fortuna. Che cosa le piacque di Roseto? Tutto. Venivo da una città caotica in cui ci sono lungaggini a

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III serie

Roseto, 2013, Festa Sportmeet, Centro Piamarta. Da sin. Daniela Coppa, Isa Pierabella, Pasquale B. Avolio ed Emma Furia

dismisura per una semplice pratica. Qui ho apprezzato il senso del tempo che rimane per se stessi, la sana vita di provincia, la qualità umana delle persone, la bellezza del paesaggio, il fatto che potessi uscire in bicicletta e avere ciò che serve a portata di mano. Decidemmo di fare crescere qui i nostri figli: la prima, Laura, nacque a Parma il 6 maggio 1985, la seconda, Fiorenza, il 6 gennaio 1988 a Napoli, quando eravamo lì per il periodo natalizio. In oltre trenta anni da dirigente non ho mai fatto un richiamo, non ho avuto contrasti, perché mi sono sempre posto all’ascolto degli altri e questo mi ha aiutato. Ho avuto insegnati favolosi come Licia e Maria Giunco, Vera Di Leone, Vera Di Marcello, Elisa Sala, Mara Borra, Angela Quaranta, Antonietta Bartolini, Gabriella Stacchiotti, Elisa Bruscia, Mastrangelo, Cichetti e altri che non cito, ma che mi hanno dato tanto. Sono stato fortunato, perché in quel periodo la didattica prendeva la via maestra della scientificità, grazie all’apporto di un luminare come Mauro Laeng, che spesso era a casa mia. Credo che oggi, invece, manchi un’idea forte di scuola e si stenti a capire cosa significa il merito, in rapporto, però, alle pari opportunità. Quali sono i suoi chiaroscuri rosetani? Parto con il negativo: l’esperienza politica del 2006, quando diventai consigliere comunale nei Ds che confluirono dopo nel Pd. È una parte della mia vita che cancellerei. Troppa falsità, poca lungimiranza e tanta cattiveria che mi hanno profondamente deluso. Di positivo ci sono gli studenti, alcuni dei quali mi hanno colpito per il loro impegno. Gianluca Ginoble l’ho visto crescere e so quanti sacrifici ha dovuto fare per arrivare dov’è oggi. Ma c’è anche la storia del piccolo Bruno Chiappini, la cui madre, Gabriella Stacchiotti, era malata di cuore. Quel bambino voleva curarla e sin da piccolo si era messo in mente di diventare un cardiochirurgo, cosa che poi ha fatto nella vita. I giovani? Non avranno, spero di sbagliarmi, quello che abbiamo avuto noi. Non li trovo motivati e non considerano la scuola un’opportunità lavorativa e in parte è vero. Ma ormai devono avere una prospettiva a 360° e guardare anche verso l’Europa. Lo sguardo, a questo punto, si fa lungo. Subentra il nuovo Pasquale Bruno Avolio, in pensione dal 1° settembre 2014 (“La festa di congedo che mi fecero al Lido La Bussola è stata tra le più belle della mia vita”). Adesso, oltre a dare una mano come consulente nello studio legale della figlia, la sua passione sono i viaggi, quelli dell’apertura a nuovi orizzonti. E ritorna il Mannerini pensiero, con la voglia di scoprire il mondo, perché “Ho veduto il buio e la luce e ancora piango”.

Pubblicati: 1 - Mario Giunco; 2 - Luigi Lamolinara; 3 - Anna Maria Rapagnà; 4 - Domenico Cappucci; 5 - Domenico Osmi; 6 - Armando Di Giovanni; 7 - Enzo Corini; 8 - Antonio Palmieri; 9 - Cassiodoro Di Sante; 10 - Dino Di Giuseppe; 11 - Leone Marini; 12 - Lorentina Iezzi; 13 - Vittorio Centola; 14 - Pietro D’Elpidio; 15 - Luciano Lamolinara; 16 - Orazio Barnabei ; 17 Dario Felicioni..


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Notizie brevi

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DA COLOGNA SPIAGGIA AL SANTUARIO DI LORETO A PIEDI Hanno vinto la loro scommessa alcuni amici colognesi che si erano messi in mente di compiere il pellegrinaggio senza l’ausilio di alcun mezzo. Di strada da percorrere a piedi non ne era affatto poca. 98 chilometri! In 16 ore, con una pausa a Civitanova Marche, hanno raggiunto il luogo di culto mariano

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i erano messi in testa di raggiungere il Santuario della Madonna di Loreto a piedi, percorrendo poco meno di 100 chilometri. Alla fine ce l’hanno fatta, impiegando circa 6 ore. Dodici instancabili amici, appassionati di lunghe camminate hanno centrato il loro obiettivo, con fatica ma tanta soddisfazione perché hanno dimostrato che con la buona volontà in fondo tutto è possibile. Erano partiti sabato mattina, 4 giugno, con il cielo ancora ammantato dalle tenebre. Alle 18 circa l’arrivo a Civitanova Marche. Riposo dopo poco più di 13 ore di camminata. E il mattino seguente nuova partenza per raggiungere il traguardo, intorno alle 10. Alfonso Iaconi, Domenico Sciarretta, Francesco Santucci, Simone Marchegiani, Elio De Vincentiis, i fratelli Peppino e Tonino Barlafante, Serafino Proficuo, Pino Bosica, Mauro Di Sabatino e Antonietta Ferretti, unica donna, hanno percorso quasi 100 chilometri a piedi per raggiungere il Santuario della Madonna di Loreto. Negli ultimi 40 chilometri si sono aggregati anche i coniugi Ennio Cerasi e Claudia Capone. Due le auto di assistenza, condotte da Tonino Sottanelli e da Domenico Di Silvestre, presidente

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della società Pedale Colognese che ha raggiunto gli amici, denominati Gruppo Tabata rappresentati da Alfonso Iaconi, intorno alle 13 per caricare la comitiva e riportarla in sede. Tanta fatica ma ne è valsa la pena, ripagata anche con un grande pranzo. E c’è da scommettere che presto il gruppo di amici “camminatori” fisserà un nuovo obiettivo da raggiungere. Già si parla di Assisi, traguardo del 2017. Quasi il doppio di tragitto, 157 chilometri. In fondo, è solo questione di volontà…

ono i due allenatori del momento, entrambi vincitori dei rispettivi campionati nazionali, mister Allegri con la Juventus e mister Ranieri con il “miracolo” Leicester. La foto che li ritrae con il “nostro” Ercole Ginoble è stata scattata in occasione del “Bocelli and Zanetti night”, serata di beneficenza per la raccolta fondi destinati alle fondazioni P.U.P.I. Onlus www.fondazionepupi.org e Fondazione Andrea Bocelli www.andreabocellifoundation.org, impegnate in progetti specifici dedicati all’educazione dei bambini dell’America Centro Meridionale. Alla serata hanno partecipato i ragazzi de IL VOLO, ancora impegnati nella tournée europea e premiati con il picco di ascolto nella puntata trasmessa su canale 5.


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APPREZZATO IL CONCORSO “LA STORIA DEI LUOGHI”, ABBINATO AL PRESTIGIOSO PREMIO DI SAGGISTICA “CITTÀ DELLE ROSE”

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Ai nomi importanti della saggistica, della letteratura e del giornalismo, quest’anno si sono abbinati anche quelli degli studenti delle scuole rosetane che hanno elaborato testi imperniati sulla micro storia

l premio di saggistica, ormai tra i più importanti a livello nazionale, anche quest’anno ha avuto una partecipazione importante da parte di autori e case editrici. Nei giardini dell’Hotel Liberty, sabato 28 maggio si è svolta la premiazione. La giuria, composta da Vincenzo Cappelletti (Presidente), Enio Pavone (Sindaco di Roseto degli Abruzzi), Maristella Urbini (Vice-Sindaco e Assessore alla Cultura), Daniele Cavicchia (Segretario organizzatore), Franco Ferrarotti, Aldo Forbice, Dante Marianacci, Renato Minore, Franco Di Bonaventura (membro onorario), Alessio Palmarini (rappresentante degli utenti della Biblioteca Civica, indicato dal Sindaco), ha decretato i vincitori: a) per la sezione Autori italiani: Franco Cardini, Il califfato e l’Europa, Torino, Utet, 2016; b) per la sezione Tematiche giovanili intitolata a “Micol Cavicchia”, la terna dei finalisti è composta da Massimo Di Forti, “Un futuro senza nemici”, Roma, Armando, 2016; Fabio Isman, “Andare per le città ideali”, Bologna, il Mulino, 2016; Mirella Serri, “Gli invisibili”, Milano, Longanesi, 2015. Quest’ultima è risultata vincitrice dalla giuria degli studenti del Moretti e del Saffo. In appendice c’è stata anche la premiazione del Concorso “La Storia dei luoghi”. Di seguito riportiamo il verbale della Commissione valutatrice. Lunedì 23 Maggio 2016, alle ore 17,30, presso la sede municipale, si è riunita la Commissione valutatrice del Concorso scolastico “La Storia dei luoghi (I edizione). Sono presenti: Vicesindaco, assessore alla Cultura Maristella Urbini, Dirigente Istituto Comprensivo Roseto 1 Maria G. Di Domenico per delega prof. Luciana Iaconi, Dirigente Istituto Tecnico “V. Moretti” Sabrina Del Gaone, Dirigente Polo Liceale “Saffo” Elisabetta Di Gregorio, segretario Mario Giunco. (…) Dopo ampia e articolata discussione sono proclamati vincitori i seguenti elaborati:

ISTITUTO COMPRENSIVO ROSETO 1 – Primarie. Vincitore: “Viaggio nel tempo – Ieri a Roseto ho incontrato…Ciro Romualdi” di Moreno Troise (VA D’Annunzio), con la seguente motivazione: “Testo chiaro, spontaneo e a misura di bambino”. Segnalato: “Ieri a Roseto ho incontrato Elisa Clemente ed Achille Mezzopreti” di Lucrezia Descisciolo (VA Schiazza). ISTITUTO COMPRENSIVO ROSETO 1 – Media D’Annunzio. Vincitore: “9 Giugno 2014, Rosburgo” di Nicole Bonaduce (IIIF), con la seguente motivazione “Per la tipologia narrativa originale, efficace e sintetica”. Segnalati: “Il ‘munifico signore’ si racconta di Celommi, Di Felice, Di Pietro, Parisse, Santarelli, Triozzi (IIIC), Fasciocco (IIIB). “Viaggio nel tempo – Ieri a Roseto ho incontrato Giovanni Thaulero” di Silvia Di Francesco (IIIE). ISTITUTO COMPRENSIVO ROSETO 2 – Media Romani. Vincitore: “Donna Giulia” di Elisabetta Di Giuseppe (IIIE), con la seguente motivazione: “Uno spaccato della vita della Roseto antica rappresentato dalle ricamatrici”. Segnalati: “La chiù bella Rosa!” di Michele Dicorato (IIIC). “Ieri a Roseto ho incontrato: Giovanni Thaulero” di Marco Quaranta (IIIE). ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “V. MORETTI”. Vincitore: “La profuga (1919)” di Morena Mazzarulli (IVB PIA), con la seguente motivazione: “Per la maniera originale con cui ha costruito una storia fantastica e suggestiva”. Segnalati: “Federico Centola, il gilet e l’orologio da taschino” di Giorgio De Dominicis (IVB AFM-SIA). “Ieri a Roseto ho incontrato…Pasquale Celommi” di Letizia Sulpizi (IVA TUR). POLO LICEALE “SAFFO”. Vincitore: “L’asso di cuori” di Michela Di Ferdinando, con la seguente motivazione: “Per aver restituito, con originalità e finezza di narrazione, un periodo della storia di Roseto, affidato spesso solo ai ricordi”. Segnalati: “Aurora” di Marianna Durante. “La paranza” di Agostino Bindi.


Francamente... me ne infisco

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CHI PIU’ NE HA PIU’ NE METTA di MASSIMO FELICIONI

Dottore Commercialista

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Al via l’acconto delle imposte sugli immobili

l peso del mattone alleggerisce il portafogli dei possessori di immobili che il prossimo 16 di giugno dovranno, come di consueto, vedersela con gli acconti IMU e TASI. La base di calcolo per le due imposte è data dalla rendita, rivalutata e poi moltiplicata a seconda della tipologia del bene. Ovviamente il valore scaturente va parametrato alla quota di possesso ed ai mesi. Premesso che il carico complessivo non può eccedere il 10,6 ‰, l’aliquota base relativa all’IMU è pari al 7,6 ‰ con la facoltà dei comuni di aumentare o diminuire del 3 ‰, fatte salve le detrazioni e le agevolazioni previste dai singoli comuni, mentre relativamente alla TASI le aliquote vanno dal 1 ‰ al 2,5‰ (è anche prevista una maggiorazione dello 0,8‰) azzerabili con apposita delibera comunale. Molti sono stati i ritocchi che la Legge di Stabilità ha apportato su queste imposte e certamente l’intervento più incisivo riguarda la TASI. Infatti, sottolineiamo l’alleggerimento del carico fiscale in quanto è esclusa dall’imponibilità della tassa l’abitazione principale, sia da parte del possessore che da parte del conduttore in caso di locazione. Alla luce di questo intervento l’abitazione principale rimane scevra da IMU e TASI. Per quanto concerne l’IMU invece il Legislatore ha operato interventi di più modesta rilevanza. Nello specifico segnaliamo:

• nel caso di immobili concessi in comodato d’uso gratuito a parenti in linea retta entro il primo grado (figli o genitori) è prevista una riduzione del 50% della base imponibile a patto che il contratto sia registrato (la registrazione comporta il pagamento del registro pari a euro 200 più le relative marche da bollo) e che il comodante possegga o un solo immobile oppure due nello stesso comune di cui uno adibito ad abitazione principale; • viene prevista l’esenzione dall’imposta per i terreni agricoli nei comuni montani o parzialmente montani; • gli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola non devono più versare l’IMU per i terreni da loro posseduti; • è prevista una riduzione del 25% IMU e TASI per chi affitta unità immobiliari a canone concordato. La scadenza dell’acconto è appunto prevista per il 16 giugno ed il versamento va effettuato attraverso il modello F24. Naturalmente l’acconto viene versato sulla base delle aliquote comunali dell’anno 2015 che i comuni potranno rivedere nell’anno in corso. Per chi volesse cimentarsi nel calcolo vi suggeriamo il seguente link: http://www.amministrazionicomunali.it Da ultimo riportiamo un semplice schema che ci illustra il quadro impositivo relativo agli immobili introdotto dalla Legge di Stabilità 2014.


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La denuncia

ALCUNI MIGRANTI SACCHEGGIANO E LASCIANO COSÌ...

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essuna denuncia di stampo razziale o segnalazioni legate al colore della pelle. Solo che alcuni abitanti della piazza del Sacro Cuore di Roseto (oggi piazza Piamarta) ci hanno informato che dei giovani profughi, collocati al Residence Felicioni, giorni fa si sono messi a rovistare il contenitore degli abiti, ubicato all’angolo nord della piazza. Hanno cacciato tutti gli indumenti, prendendo i vestiti di cui avevano bisogno (viene da chiedersi, comunque, che assistenza sia la nostra, se queste persone non hanno nemmeno il necessario?) e lasciando a terra quasi tutti gli altri. Fatto notare l’accaduto, i ragazzi hanno bisbigliato qualcosa nella loro lingua e se ne sono andati, dispensando imprecazioni gratuite. Non è una questione di provenienza geografica, tanto meno di etnia. È più semplicemente un problema di educazione. E i protagonisti di questo brutto episodio devono, quanto meno, imparare le buone maniere.

Ci ha lasciato Nicola Di Pietro

Ci ha lasciato in punta di piedi, quasi senza farsene accorgere, così come aveva trascorso un po’ la sua vita, con discrezione. Nato a Roseto degli Abruzzi il 9-01-1928 (e ivi deceduto il 20-052016), è stato uno dei talenti locali più sopraffini del calcio, militando, oltre che con la Rosetana, anche in formazioni più blasonate, per tutte il Pescara. Ma moltissimi giovani di qualche anno fa lo ricordano per la sua passione di allenatore e vero insegnante di sport. Tra le varie esperienze, ne riportiamo una dei ragazzi del Campo dei Preti di alcune decadi fa. I piccoli talentuosi (certi finiranno anche in serie B e C) erano alle prese con un colpo di testa da sferrare dopo un cross dal calcio d’angolo. Ma le spiegazioni di Di Pietro sembravano non attecchire. Allora fu lo stesso allenatore che fece vedere “dal vivo” come doveva essere calciato il traversone, perfetto nell’esecuzione. Ma i piccoli in area non sapevano come muoversi e così - sempre il nostro maestro, non più giovanissimo - si tolse la giacca, si pose in area di rigore, marcato dai difensori più grandi, e fece eseguire il cross. Ad ogni tiro, c’era il corrispondente colpo di testa e, manco a dirlo, il relativo gol. Tutti rimasero increduli. Chapeau Nicola.


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PINETO VOLLEY IN SERIE B! La vittoria, in un Pala Santa Maria gremito di tifosi, non è giunta inaspettata, dopo una regular season che ha visto Pineto Volley sempre in testa

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o scorso 24 maggio 2016 è stata per la Pineto Volley una data da ricordare perché ha segnato la vittoria della finale di serie C regionale maschile di pallavolo. Tre set a zero netti hanno infatti designato per la società pinetese la serie B Nazionale 2016-2017 che ha messo letteralmente KO l’avversario, Impavida Ortona Sieco. Tutta la regular season e tutta la fase play off ha visto Pineto Volley in vetta alle classifiche, promozione frutto di un lavoro che viene da lontano, grazie alla società, presieduta da Guido Abbondanza, al mister di squadra Cristian Mongia e al grande campione Marco Mancini tornato a Pineto proprio un anno fa e premiato come migliore atleta in campo nel match finale. Il presidente ha coltivato il suo vivaio di giovani atleti pinetesi partecipando tre anni fa al campionato di Serie D e conquistando, anche in quel caso, la vittoria. La scorsa estate, invece, mentre si preparava la squadra, la meta era proprio la promozione in Serie B. I tre set vinti hanno mostrato come la squadra pinetese fosse più presente, sia fisicamente che tecnicamente. I primi due sono stati vinti infatti con facilità; il terzo è stato invece un po’ più sudato, di fronte ad un avversario che sembrava essersi svegliato solo alla fine della partita: Impavida Ortona ha rimontato portandosi fino al fischio finale del primo arbitro che ha sancito il 25-22 per il Pineto, risultato che ha fatto esplodere il palazzetto di gioia. Tra le gocce di spumante e i coriandoli colorati, gli atleti si sono uniti in un unico abbraccio come a voler sfogare tutta l’emozione.

di MARTINA FRANCHI

La pallavolo, si sa, è un gioco di squadra che crea sinergia e complicità in campo: quello che di ancor più bello è accaduto nella Pineto Volley è che gli atleti sono stati in grado di portare quel legame, quell’intesa, al di là della rete da pallavolo. Il gruppo che si è formato ha infatti favorito a rafforzare le potenzialità di squadra. Visti gli ottimi risultati durante tutto il campionato, la vittoria era attesa ma è stata meritata come se fosse arrivata all’improvviso. L’emozione di giocare di fronte ad un Pala Santa Maria di Pineto gremito di circa 1000 persone che esultavano e sbandieravano il bianco azzurro è stato, a dirsi del presidente Abbondanza, il più grande successo. “Sono orgoglioso del risultato e del traguardo ottenuto, ma soprattutto sono orgoglioso di come è stato raggiunto, perché l’80% della squadra era composta da giovani ragazzi di Pineto e questo testimonia il fatto che, nel corso di questi anni, abbiamo lavorato molto bene in palestra e abbiamo riportato entusiasmo nella nostra cittadina. Aver vinto con tutti questi pinetesi in campo, compreso Mister Mongia, inorgoglisce in maniera particolare la società”, ha commentato Guido Abbondanza. “Non abbandonateci, perché l’anno prossimo affronteremo un campionato nazionale molto importante, duro e combattuto. Pertanto ritengo che i mille sostenitori del Pineto che erano con noi al Pala Volley, non ci devono abbandonare ma devono continuare insieme a noi, perché possono essere il valore aggiunto alla formazione dell’anno prossimo”, ha concluso Abbondanza, appellandosi ai cittadini di Pineto.


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I RACCONTI DELL’ASSURDO

SÌ, TI CREDO Chi siamo? Quello che gli altri vedono o ciò che pensiamo di essere?

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eo si sveglia di soprassalto, nel cuore della notte, tutto sudato. Non aveva un incubo da anni. L’indomani lo racconta alla madre: -Sai cos’ho sognato stanotte, mamma? Di esser diventato un maiale. -Sì? Eppure a cena non abbiamo mangiato molto. -Infatti è strano. Però era così realistico. -L’importante è che è tutto passato. Ora sbrigati, vai a mangiare il premescolato. Leo rimane perplesso: -Cosa devo mangiare? -Il premescolato. -Come i maiali? -Ancora qui a questionare? -Mamma stai scherzando? -Su, non mi costringere a chiamare tuo padre, collabora. -Mamma… -SMETTILA! A MANGIARE. Leo si dirige in cucina ma nota che il posto per lui non c’è: -Mamma, il piatto non c’è. -Da quando in qua si mangia in casa? Vai subito in porcile. -Sto ancora sognando?

-Per favore Leo, non rendermi tutto più difficile. -Ma non sono un maiale, mamma. Sono tuo figlio. -Sì sì, certo - risponde accarezzandolo però adesso vai in porcile che tra un po’ arrivano tutti. Leo cambia colore: -Tutti chi? -È l’8 dicembre. Oggi sei particolarmente stralunato. -MAMMA NON SONO UN MAIALE. Se lo fossi, come potremmo parlare? - urla Leo disperato. -Sei sempre stato molto sveglio, per questo mi dispiace più del solito. Leo ride, forse è uno scherzo; qualche sera prima, a tavola, stavano parlando di Kafka. Magari è tutto un gioco, una finta per dargli una lezione; negli ultimi tempi, sotto il punto di vista comportamentale, non era stato irreprensibile. -Ok, allora vado a mangiare, ci vediamo dopo. Leo esce di casa rasserenato. Appena fuori dalla porta viene braccato da quattro persone, tra cui il padre, che lo immo-

BANDIERA BLU La perdita della bandiera blu da parte di Roseto, per il momento ci offre una serie di “la colpa è di …. perchè non ha fatto…” da parte di uno o l’atro schieramento politico, mentre servirebbe solo individuare tutte le reali colpe, che non sono solo da una parte, e redigere un vero progetto di sistemazione degli argini dei fiumi, dei canali di scolo delle acqua piovane, dove spesso e volentieri si innestano scarichi fognanti, della rete di raccolta delle acque nere, realizzata circa 60 anni fa per una cittadina di cui non si prevedeva l’attuale sviluppo urbano. Fino allo scorso anno la FEE ha chiuso un occhio sulla mancanza di alcuni requisiti, ma l’internazionalità di questa organizzazione ha imposto controlli più approfonditi. Quindi bando ai convegni e tutti al lavoro per recuperare quanto si è perso mettendo da parte il balletto del dare le colpe agli atri ed assieme fare un vero piano strategico di interventi d’intesa con tutte le componenti comunali, provinciali e regionali che concorrono alla salvaguardia del territorio.

di ANTONINO TARQUINI

bilizzano. Leo è a terra dolorante mentre la madre, richiamata dal rumore, esce -Stava scappando. Per fortuna l’abbiamo catturato al volo - dice uno di loro. -Bravissimi! Forse è il caso di procedere subito - risponde la madre. -Hai ragione. Se è uno scherzo, è davvero realistico. Leo inizia a convincersi di trovarsi in un sogno; oppure era un sogno la vita precedente? Non lo sa. Davvero era un maiale che si credeva uomo? Possibile? Ormai adagiato sul patibolo, ha deciso di non fare più resistenza. Uno dei quattro che lo ha immobilizzato e trasportato gli punta una pistola tra gli occhi; sta per premere il grilletto quando Leo urla: -Un attimo! Voglio chiedere una cosa a mia madre. La madre, nei paraggi, risponde con voce gentile: -Certo, dimmi-Ma tu mi credi? Ci credi che non sono un maiale? -Si, ti credo. Leo sorride felice, poi parte il colpo. Quell’anno le salsicce e i prosciutti furono buonissimi.

Brontolo

di ITALO DI ANTONIO

ANDIAMO A VOTARE AL BALLOTTAGGIO Speriamo di non sentire ancora accuse fuori luogo dei contendenti come quella di aver costituito il comitato per la mostra del vino di Montepagano o per aver dato ad un ragazzo disabile la possibilità di godere del piacere di stare in gita con i propri compagni di scuola. Si può criticare su altro ma queste due iniziative sono da ritenersi meritevoli e l’ultima da esportare anche in altre città. Le cose da fare sono tante e tante possono essere le soluzioni: noi rosetani quindi ci aspettiamo non faraonici progetti che resteranno fogli ingialliti nel libro dei sogni, ma solo programmi fattibili dal punto di vista economico, secondo le nostre risorse, per risollevare le sorti della nostra cittadini. Mi aspetto di veder pulire spesso i tombini della raccolta delle acque piovane, di dotare di tutti i servizi ed attrezzature essenziali le palestre scolastiche, di realizzare un servizio di video sorveglianza dei luoghi sensibili e di abbattere ovunque le barriere architettoniche.


CORIANDOLI

Curiosità, aneddoti e mirabilia

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QUELLA IMPALPABILE CAMICIA DA NOTTE VERDE ACQUA

di DANIELA MUSINI

Ospitiamo da questo numero una nuova rubrica dell’attrice, scrittrice e regista Daniela Musini, rosetana Doc che da sempre, nei suoi spettacoli in giro per l’Italia e per il mondo, ricorda a tutti quale legame ha tuttora con l’antico e moderno Borgo delle Rose. Leggeremo brevi curiosità e storie divertenti scritte con stile e passione

L

e pesanti tende color viola erano tirate nell’appartamento di Place Vêndome, quella mattina del 28 novembre 1899. Come sempre, da molti anni a quella parte. Gli specchi, testimonianza un tempo di bellezza e di gloria, coperti da drappi neri polverosi. Lei era lì, in quella penombra quaresimale, immobile nella sua poltrona, i libri di poesie degli amati Verlaine e Baudelaire sul tappeto, e gli occhi, quei suoi mitici occhi viola, fissi sulla teca di cristallo che conservava una sua camicia da notte verde acqua. Impalpabile come un sogno. La conservava come una reliquia da 42 anni, da quella sua prima notte a Compiègne, quando con quella trasparente camicia da notte aveva sedotto Napoleone III con una bellezza da togliere il fiato e una sapienza sotto le lenzuola da togliere le forze. Spregiudicata, immorale, opportunista: così lei era stata, Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione, Nicchia per gli amici. E per gli amanti. Tanti. Troppi. Era nata il 22 marzo 1837 da una famiglia di Marchesi e già a 15 anni era un incanto: alta, slanciata, capelli folti e soffici, portamento regale, sguardo impudente, bellezza capricciosa e arrogante, insofferente e irrequieta. Ambiziosa come poche. A 16 anni già maritata, a 17 il suo unico figlio, sarà sempre pessima madre e pessima moglie. Cavour, suo cugino, che la teneva d’occhio da un po’, d’accordo con Re Vittorio Emanuele II, la “arruola” per un compito arduo e delicato: sedurre Napoleone III di Francia e carpirgli una preziosa alleanza con il Piemonte. È il 1856 e Nicchia ha 19 anni. Arriva a Parigi e la conquista, bella e disinibita com’è. Gli uomini impazziscono. Le donne pure. Ma di rabbia e d’invidia. Lei non se ne cura. «Le uguaglio per nascita, le supero per bellezza, le giudico per ingegno», manda a dire alle sue rivali con sovrano disprezzo. Napoleone III la guarda a bocca aperta avanzare nel salone della Principessa Matilde Bonaparte, sua cugina. C’è anche sua moglie quella sera, l’Imperatrice Eugenia che, socchiudendo gli occhi, la squadra da lontano: quell’Italiènne non le piace. Non le piace affatto. E marca stretto suo marito l’Imperatore. Invano. La sera successiva Virginia è invitata nientemeno che a Palazzo Reale. Lei ha la sfrontatezza di presentarsi alle 2 di notte e mentre sale la scalinata, vestita con abito che avrebbe sedotto anche un monaco trappista, incrocia Napoleone III che sta scendendo. «Madame, arrivate troppo tardi!», la apostrofa lui. E lei, pronta: «Oh no, Sire,

siete Voi che ve ne andate troppo presto!». Touché.Colpito e affondato. Una gita in barca loro due soli, con l’Imperatore personalmente ai remi, l’approdo ad un’isoletta semideserta ed è fatta. Nicchia scriverà spavalda: «È bastata mezz’ora per fare di me un’Imperatrice». Peccato. Saranno proprio la presunzione e l’arrogante sicurezza di sé a portarla alla rovina. L’Imperatrice Eugenia che tutto vede, tutto sa e nulla dice (per tattica, mica per altro) le tende una trappola. Letale. Il 2 aprile 1857, mentre sta scendendo le scale dopo un appuntamento galante proprio nell’appartamento parigino di Virginia, Napoleone III subisce un attentato a cui sfugge miracolosamente. Il mandante, ça va sans dire, è la stessa Imperatrice Eugenia che intende così suscitare un vespaio attorno all’odiata Italiènne. L’eco è clamorosa e l’Imperatore capisce l’antifona. Lui è perso per Virginia, ma la sacrifica alla ragion di Stato e la liquida. Eugenia sua moglie ha vinto. Ma in fondo Nicchia ha vinto anche lei: Napoleone III è un alleato ormai. La sua missione è compiuta. A vent’anni ha tutto ciò che vuole: riflettori puntati, amanti ricchissimi e adoranti, gioielli da favola, feste magnificenti. Ha tutto, tranne che l’Amore. Non lo chiede e non lo vuole. Ma tout passe: il tempo...la bellezza...le mode...la fortuna... Anche per lei, la Donna che aveva sedotto Parigi. Nicchia invecchia precocemente, inesorabilmente: la porcellana del suo volto si incrina, lo sguardo s’incupisce, il sorriso diventa una smorfia. A Parigi, da quel suo appartamento di Place Vêndome, dove è andata a vivere, esce solo di notte, furtiva, abbigliata in modo ridicolo e truccata in modo esagerato. I passanti scuotono la testa o ridacchiano coprendosi la bocca con la mano. Paga caro l’aver puntato tutto sulla sua irresistibile bellezza. E ora che questa è di colpo sfiorita, ora che gli uomini non la cercano più e che le donne hanno smesso di invidiarla, non sa che farsene della Vita. 28 novembre 1899. Il XIX secolo muore. Lo fa anche lei, non prima di aver tolto dalla teca quell’impalpabile camicia da notte verde acqua e averla indossata. Così, aveva scritto nel testamento, intendeva essere seppellita. Così fu. Al suo funerale né preti, né fiori, né croci. Non li aveva voluti. Virginia Oldoini se ne andò così, in un corrucciato giorno d’Autunno: una Vita abbagliante, una dipartita mestissima. Ma, ancora una volta, la Contessa di Castiglione aveva stupito tutti.


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Presenta una struttura molto fine, dal colore bianco ed un sapore delicato e dolce, caratteristiche che la distinguono da ogni altro tipo di ricotta

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alle lenticchie abruzzesi ai limoni campani, dal riso emiliano al prosciutto friulano fino a tornare al centro Italia: oggi siamo nel Lazio e il nostro piatto del giorno vede protagonista la fantastica Ricotta Romana DOP. Affinché un prodotto venga definito a denominazione di origine protetta è necessaria la presenza di caratteristiche qualitative dipendenti essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui l’alimento è prodotto. Le caratteristiche della ricotta romana DOP sono le seguenti: il latte di pecora intero, da cui deriva il siero, deve essere prodotto e raccolto presso aziende agricole del Lazio certificate; l’alimentazione delle pecore deve essere costituita da foraggi di pascoli naturali, prati pascoli ed erbai del territorio della regione Lazio; il caseificio di produzione deve essere situato nella regione Lazio e deve essere certificato; e infine le procedure di produzione vietano l’uso di: latte congelato, prodotti chimici e l’aggiunta di grassi (ad es. la crema di latte). Per ottenere tale ricotta, il siero (parte liquida che si ottiene dalla lavorazione del formaggio insieme alla cagliata, povero di grassi e ricco di preziose siero-proteine e amminoacidi ramificati) viene scaldato a circa 90°C e mantenuto in lieve agitazione favorendo la coagulazione sotto forma di piccoli fiocchi. Questi vengono delicatamente raccolti e posti in apposite fuscelle di

forma conica, così da far fuoriuscire il siero e separare la ricotta. Ne deriva una ricotta che presenta una struttura molto fine, dal colore bianco ed un sapore delicato e dolce, caratteristiche che la distinguono da ogni altro tipo di ricotta e che la rendono ideale per la creazione di dolci. Questa ricotta inoltre, apporta circa 200 kcal per 100 grammi, 16 gr di grassi, 9,4 gr di proteine e appena 4,4 gr di carboidrati.

La ricetta del giorno: CROSTATA DI RICOTTA

Ingredienti: pasta frolla (stampo 24), per la crema: 750 g ricotta romana DOP, 50 g zucchero, 1 uovo, vaniglia, cioccolato fondente al 70% a scaglie. Preparare la pasta frolla secondo la vostra ricetta; per la crema setacciare la ricotta e unirvi lo zucchero e i semi della bacca di vaniglia. Aggiungere l’uovo e amalgamare, frullare fino ad ottenere un composto denso ed omogeneo e incorporare il cioccolato. Stendere l’impasto nella tortiera, versare l’impasto e infornare in forno caldo a 170°C per 15 minuti.


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19 GIUGNO Ballottaggio per le elezioni comunali a Roseto

Direttore Editoriale WILLIAM DI MARCO Direttore Responsabile Lino Nazionale 333 7181980 l.nazionale@virgilio.it È vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto. IMPAGINAZIONE E GRAFICA: ANDREA MARZII andreamarzii.web@gmail.com

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