Piacenza Agricola febbraio 2014

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PIACENZA AGRICOLA POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV.IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - AUT. DCB PIACENZA - Prezzo compreso nella quota associativa.

Mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori

Psr: raggiunto l’accordo per il riparto fondi Prezzo del latte: bene, ma manca una prospettiva di medio periodo 5

Nuovi sbocchi in agricoltura con le assunzioni di rete  7

Legge di stabilità 2014: misure fiscali approvate per il settore 20

Pomodoro da industria: 92 euro/ tonnellata, siglato l’accordo 5

250mila euro dalla Provincia per Locazioni e contrasto all’uso del finanziare la sicurezza nelle aziende 8 contante  24

Slitta di un anno il termine per la revisione delle macchine agricole 6

Agevolazione del credito bancario: Domanda di disoccupazione bando della Provincia per 150mila euro 9 agricola: uffici a disposizione

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Sezione

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L’Editoriale

Psr: raggiunto l’accordo per il riparto fondi Sia mantenuta la premialità per i territori più virtuosi anche su scala locale le tematiche era stato individuato da tempo, ma il mancato riparto delle risorse economiche, di fatto, bloccava l’Unione Europea nell’approvazione del Piano di Sviluppo Nazionale. Da questo momento le regioni hanno tre mesi di tempo per inviare a Bruxelles la bozza dei nuovi PSR e gli uffici comunitari avranno, a loro volta, novanta giorni per approvare le proposte. Entro luglio dovremmo poter avere il nuovo PSR che originerà i piani operativi di cui potremmo avvalerci dall’inizio del 2015. Per il nostro di Enrico Chiesa Paese, complessivamente, il valore Presidente dei fondi sarà di 20,85 miliardi di Unione Agricoltori di Piacenza euro in sette anni, un miliardo e 190mila euro dei quali saranno A metà gennaio è stata destinati all’Emilia Romagna, perfezionata l’intesa per la 131 milioni in più rispetto alla ripartizione della dotazione programmazione precedente. nazionale del Secondo pilastro della Pac, a disposizione per il settennio Positivo anche il fatto che nel 2014-2020, il cui massimale sarà più Piano di Sviluppo Nazionale siano ricco rispetto a quello della passata stati destinati fondi al sistema allevatoriale di cui auspichiamo programmazione. possano beneficiare anche le Per la prima volta è prevista una Apa provinciali che rimarranno diversificazione dei tassi comunitari operative. di cofinanziamento che premia le In un momento di riduzione Regioni più virtuose. generale dei fondi la nostra Regione Nel complesso i fondi europei ha ottenuto uno stanziamento che saranno girati all’Italia superiore al passato perché ha aumenteranno a 10,4 miliardi di dimostrato di poter allocare le euro, ai quali bisognerà aggiungere risorse con efficienza. Piacenza, in le quote di finanziamento statale e particolare, all’interno della Regione, regionale, grazie alle quali il budget ha mostrato un’ottima capacità complessivo raddoppierà. di spesa utilizzando efficacemente le possibilità messe in campo per Si tratta di un via libera importante sostenere la competitività del dato che l’accordo sulle priorità e settore primario. In un momento in Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

cui è difficile ottenere finanziamenti dalle banche, avere questi fondi pubblici è fondamentale per le imprese che hanno necessità di fare investimenti. Ora vorremmo che la premialità rispettata su scala regionale venisse calata anche su scala provinciale. Partita questa, con riferimento alla quale non nascondiamo la nostra preoccupazione, anche in virtù della sorte incerta delle Province. La prossima programmazione, infatti, prevede bandi regionali e la preoccupazione che possa andare perso il “modello Piacenza” che ha fatto scuola in questi anni è più che fondata. “L’efficienza mostrata nella nostra provincia è il risultato di un tessuto economico sano, in cui le imprese, a fronte di sacrifici, non hanno cessato, neppure in questi anni faticosissimi, di investire, instaurando con le istituzioni, in particolar modo con l’amministrazione provinciale e con le associazioni una collaborazione proficua al servizio dell’agricoltura piacentina. Come Bruxelles ha inteso premiare le regioni virtuose, ora è bene che sia riconosciuto anche il risultato dei singoli territori. Non nascondo infine una nota di scetticismo sulla maggiore contribuzione statale laddove l’Unione Europea ha deliberato di erogare minori risorse a fronte di una dimostrata incapacità di spesa, mi riferisco al sud del Paese. Questa decisione sottrarrà risorse pubbliche senza alcuna garanzia che possano essere utilizzate efficacemente.

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Sommario L’Editoriale Psr: raggiunto l’accordo per il riparto fondi  3

PIACENZA AGRICOLA Periodico dell’Unione Provinciale Agricoltori di Piacenza Direttore Responsabile Luigi Sidoli Responsabile di redazione Elena Gherardi elena.gherardi@confagripc.it Comitato di redazione Giovanni Marchesi, Michela Filippi, Cristina Modenesi, Susanna Pizzi, Carlo Crisci, Donata Anguissola, Carmen Prati, Giulio Bracchi, Enrica Cabrini, Paola Copercini, Marco Piacentini Grafica e impaginazione Elena Gherardi

Sindacale Prezzo del latte: bene, ma manca una prospettiva di medio periodo  5 Pomodoro da industria: 92 euro/tonnellata, siglato l’accordo quadro  5 Slitta di un anno il termine per la revisione delle macchine agricole  6 Nuovi sbocchi in agricoltura con le assunzioni di rete  7 Mini Imu: in molti comuni si è dovuto ancora pagare per i terreni agricoli  7 Attualità Piacentina 250mila euro dalla Provincia per finanziare la sicurezza nelle aziende agricole  8 Agevolazione del credito bancario: bando della Provincia per 150mila euro  9 Per ulteriori dettagli l’ufficio credito è a disposizione 9 Attualità UE: le informative sullo Sviluppo Rurale confermano i cambi strutturali in corso  12 Unione Europea: buone prospettive dai dati del raccolto 2013 e per la semina invernale  12 MIPAAF: nel 2013 erogati 2,5 miliardi di euro all’agricoltura attraverso i PSR  13 Direttive e calendario per le limitazioni alla circolazione stradale  14 Tecnico Approvato il nuovo piano assicurativo agricolo  16 Vescicolare suina: il MinSalute stabilisce adempimenti   17 Sicurezza sul lavoro

Autorizzazione Tribunale di Piacenza n. 6 del 7 luglio 1948 Le verifiche periodiche delle apparecchiature  18

Calendario dei corsi per Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione  18

Direzione, Redazione, Impaginazione e Amministrazione: Palazzo dell’Agricoltura Via C. Colombo, 35 29122 - Piacenza Tel. +39. 0523 596711 Fax. 0523 593082 www.confagricoltura.org/it/piacenza e-mail: elena.gherardi@confagripc.it sede.piacenza@confagripc.it Stampa Grafiche Lama s.r.l. Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7 29122 Piacenza Questo numero è stato chiuso in redazione il 04 febbraio 2014

Fiscale Legge di stabilità 2014: misure fiscali approvate per il settore agricolo  20 Entro fine mese scade il termine per trasmettere la comunicazione dei dati Iva  22 Obbligo del pos in vista per chi vende prodotti o presta servizi  24 Locazioni e contrasto all’uso del contante  24 Economia E per gli allevamenti un 2014 con qualche schiarita  25 Import-export suini in Italia e in Europa  26 Inflazione: gli aumenti non hanno avvantaggiato gli agricoltori  26 Lavoro e Previdenza Domanda di disoccupazione agricola: uffici a disposizione  27 Tabella retribuzioni personale dipendente  28 Tabella retribuzioni OTD  29

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Sindacale

Prezzo del latte: bene, ma manca una prospettiva di medio periodo Gasparini: la filiera può fare ancora di più Il 16 gennaio scorso è stato siglato il nuovo accordo per il prezzo del latte alla stalla tra Italatte ed i rappresentanti delle organizzazioni agricole. L’accordo raggiunto prevede un prezzo di 44,5 centesimi al litro e avrà validità dal 1° febbraio sino al prossimo 30 giugno. Il prezzo siglato, che, di fatto, influenza anche il mercato piacentino, è stato accolto positivamente da Confagricoltura Piacenza, da sempre un po’ critica sulle modalità contrattuali poste in campo nella regione vicina. Va detto che il prezzo accordato segna un significativo aumento rispetto a quello attualmente in vigore di 42 centesimi al litro. Confagricoltura Piacenza valuta, inoltre, particolarmente positivo il fatto che, contrariamente a quanto avvenuto in altre precedenti occasioni, il nuovo accordo sia stato sottoscritto prima della scadenza di quello attualmente in vigore (prevista per il prossimo 31 gennaio), evitando così che si creasse una situazione

di incertezza per gli allevatori e consentendo loro di lavorare in una prospettiva economica certa fino al prossimo mese di giugno. “Del resto – commenta il presidente dalla Sezione di Prodotto Lattiero Casearia di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini – le basse scorte di latte in polvere, i consumi mondiali ancora sostenuti annullano l’effetto di una produzione lattiera in crescita e giustificano appieno questo aumento. Tuttavia, il dato conferma il consolidarsi di un sistema a vasi comunicanti tra latte destinato alle produzioni Dop e quello destinato al fresco, con il risultato che la quotazione concordata, in fondo, non è molto diversa dal prezzo del latte tedesco (0.40) se a questo aggiungiamo i costi di trasposto. Ciò ci dice, però, anche, che in questo momento il mercato ristretto delle produzioni Dop non sta facendo, per le aziende agricole, la differenza, in termini di remunerazione, come invece ha fatto in passato. In più, se, da un

lato, questo aumento concorre a migliorare, non a recuperare, la situazione finanziaria, dopo un anno di bilanci peggiorati da un consistente aumento del costo alimentare ed energetico, non ritengo che il prezzo dia in fondo così tante certezze, considerato il fatto che ogni nostra azienda ha davanti a sé, per poter rimanere competitiva, nel nostro contesto economico e politico, investimenti costosi in strutture, innovazione, formazione del personale, anche solo per poter rispettare i numerosi adempimenti di legge. Alla luce di questi investimenti di lunga durata, infatti, gli accordi, seppur più lunghi dei precedenti, ma non più annuali, non possono considerarsi una certezza. In sintesi, abbiamo, al solito, un accordo positivo che, oggi più che mai, rallenta però un processo di aggregazione che avrebbe preso ulteriormente piede nel momento in cui la multinazionale non si fosse dovuta adeguare ai prezzi correnti”.

Pomodoro da industria: 92 euro/tonnellata, siglato l’accordo quadro E’ stato siglato il Contratto quadro area Nord Italia per il pomodoro da industria, tra le Industrie di Trasformazione e le Organizzazioni di Produttori, che fissa il prezzo a 92€/t. “Fredda è la risposta del mondo agricolo. L’accordo non soddisfa ancora le aspettative dei produttori che lo hanno accolto con poco entusiasmo. L’attuale prezzo non darà certo i margini necessari di guadagno ai coltivatori e non permetterà gli investimenti auspicati per il rilancio di un settore Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

così importante per l’economia emiliano romagnola – dichiara Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna”. “Gli strumenti di valutazione ed i parametri tecnici non sono stati semplificati come da noi più volte richiesto – aggiunge Garagnani in particolare permane incerto e aleatorio il prezzo reale pagato al produttore.” “Prendiamo atto della nuova formula introdotta che stabilisce una maggiorazione del prezzo da

92 a 93 €/t se la produzione nel distretto del Nord Italia rimarrà entro i 24 milioni di quintali. Ma avremmo certamente preferito che tale premialità non venisse subordinata al quantitativo annuale di produzione: la programmazione delle superfici coltivate dovrebbe essere lo scopo e l’obiettivo principale delle organizzazioni di produttori e non del mondo industriale – conclude con ironia il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna”.

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Sindacale

Slitta di un anno il termine per la revisione delle macchine agricole Per rinnovare il parco macchine servono risorse economiche

In foto: Luigi Sidoli direttore di Confagricoltura Piacenza

Con la modifica dell’articolo 111 del codice della strada viene rinviata di 6 mesi l’adozione del decreto attuativo contenente le procedure, i tempi e le modalità delle revisioni e di un anno l’inizio della revisione obbligatoria delle macchine agricole che slitta così al primo gennaio 2015. Una boccata d’ossigeno per le aziende agricole – sottolinea Confagricoltura Piacenza – che ad oggi non hanno certo le risorse per rinnovare in blocco il parco macchine. E’ pur vero – prosegue l’associazione degli imprenditori agricoli- che permane il problema di strumentazioni ormai vetuste e talvolta considerate anche fuori norma dal punto di vista della sicurezza. “Sul fronte della sicurezza – sottolinea il Direttore, Luigi Sidoli - stiamo da tempo mettendo in campo azioni sinergiche affinché vengano adottate le linee guida e le disposizioni per rendere le macchine più sicure e conformi alla normativa vigente. Altra cosa, invece, è introdurre il pesante aggravio di una revisione periodica”. La legge 150 del

2013 pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre scorso e in vigore dal giorno successivo è stata voluta fortemente da Confagricoltura e sposta, dunque, al primo gennaio 2015 l’entrata in vigore del procedimento di revisione per i mezzi agricoli. “Il Decreto sviluppo o legge 221 del 2012, modificando e integrando l’articolo 111 del codice stradale, ha reso obbligatoria anche per il nostro Paese la revisione delle macchine agricole soggette ad immatricolazione in base allo stato di vetustà, con precedenza per quelle immatricolate prima dell’1 gennaio 2009. La norma tuttavia – rileva Sidoli – ha aperto una serie di questioni e problematiche alle quali non è poi seguita alcuna soluzione”. Del resto, anche l’attuazione della norma per la formazione professionale per l’abilitazione alla guida delle macchine agricole, definita nell’articolo 73 del decreto 81 del 2008, le cui modalità attuative sono state emanate lo scorso 12 marzo

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2013, è stata prorogata per effetto del decreto legge 69 del 21 giugno 2013 al 22 marzo 2015. La legge 150, oltre a posticipare l’attuatività della revisione, sposta al 30 giugno 2014 la dead line entro la quale il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti - di concerto con quello delle Politiche agricole e forestali dovrà definire il decreto attuativo contenente le procedure, i tempi e le modalità delle revisioni nonché i criteri per l’accertamento dei requisiti minimi di idoneità per le macchine agricole in circolazione. “A parte la proroga, non ci sono, per il momento altre novità – conclude Sidoli – ma urge individuare soluzioni per quanti saranno messi di fronte ad un impegno economico importante per l’adeguamento dei mezzi di lavoro. Considerato il momento di perdurante crisi, vanno prioritariamente definiti incentivi utili, individuati nei fondi del Piano di sviluppo rurale e nei i fondi Inail, non ultimo le agevolazioni fiscali”.

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Sindacale

Nuovi sbocchi in agricoltura con le assunzioni di rete Confagricoltura Piacenza valuta positivamente il decreto attuativo del ministero del Lavoro sulle assunzioni congiunte in agricoltura previste nel ‘Pacchetto Occupazione’ (DL 76/2013). “Si tratta di una misura utile – spiega Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza – che snellisce le pratiche burocratiche legate alle assunzioni nel nostro settore e prevedendo la possibilità di un’assunzione in capo a più aziende che collaborano, consente di dare più stabilità ai lavoratori”. La norma, che è stata sollecitata ripetutamente da Agrinsieme, il Coordinamento di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare, diventerà attuativa una volta che il decreto avrà ottenuto il visto di legittimità della Corte dei Conti e sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. “Come Confagricoltura Piacenza – sottolinea Chiesa – concordiamo con Agrinsieme nell’apprezzamento espresso per l’impegno del ministro del Lavoro Enrico Giovannini e per l’attenzione diretta a cogliere le nuove

opportunità di sviluppo ed occupazionali del settore primario. Grazie a questa forma particolare di job sharing si potrà garantire a molti lavoratori una maggiore continuità dei rapporti lavorativi. Una misura utile anche in termini di trasparenza, che contribuirà a rilanciare l’occupazione in un settore produttivo importante, quale quello agricolo, che può offrire interessanti opportunità anche ai giovani”. In particolare, la citata norma ha testualmente previsto che: “le imprese agricole, ivi comprese quelle costituite in forma cooperativa, appartenenti allo stesso gruppo” ovvero riconducibili allo stesso proprietario o a soggetti legati tra loro da un vincolo di parentela o di affinità entro il terzo grado, possono procedere congiuntamente all’assunzione di lavoratori dipendenti per lo svolgimento di prestazioni lavorative presso le relative aziende. L’assunzione congiunta può essere effettuata anche da imprese legate da un contratto di rete, quando almeno il 50 per cento di esse sono imprese agricole. I datori di lavoro rispondono in

solido delle obbligazioni contrattuali, previdenziali e di legge che scaturiscono dal rapporto di lavoro instaurato con le modalità disciplinate dai commi”. “Il Decreto ministeriale - sottolinea Chiesa - recependo anche le indicazioni di Confagricoltura, individua meccanismi piuttosto lineari per l’effettuazione delle comunicazioni obbligatorie che non comportano duplicazioni o appesantimenti burocratici. È previsto, infatti, che l’adempimento amministrativo sia effettuato da un unico soggetto (capogruppo in caso di gruppi di impresa o di contratto di rete; proprietario in caso di pluralità di aziende appartenenti allo stesso soggetto; incaricato in caso di imprese condotte da persone legate da vincolo di parentela o affinità) che agisce per conto di tutti gli altri soggetti interessati. Tra tante norme capestro – conclude Chiesa – fortunatamente d’ogni tanto viene prevista anche qualche misura davvero utile, al lato pratico, per chi vuole ancora fare impresa”.

Mini Imu: in molti comuni si è dovuto ancora pagare per i terreni agricoli Sull’Imu è stato caos. La scadenza per il pagamento della “mini Imu” fissata per 24 gennaio scorso è stata un amaro assaggio di quello che sarà, con tutta probabilità, la nuova Tasi, sulla quale si sa ancora troppo poco. I contribuenti sono stati ancora chiamati a pagare: un farraginoso calcolo ha portato a stabilire, per tutti i comuni che hanno deliberato una tariffa più alta del 4 per mille per l’abitazione principale e dello 0.76 per i terreni agricoli, quanto ciascun cittadino doveva versare al proprio comune. Il D.L. n. 133/13 aveva stabilito, infatti, l’esenzione per il saldo Imu 2013, come avvenuto in occasione del pagamento dell’acconto, in relazione ad un variegato ventaglio di immobili. Il decreto stabiliva, però, anche la necessità di un concorso dei contribuenti alla copertura dell’eventuale differenza tra l’ammontare dell’imposta Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

municipale risultante dall’applicazione dell’aliquota deliberata dal comune per l’anno 2013, per ciascuna tipologia di immobile e, se inferiore, quello risultante dall’applicazione dell’aliquota e della detrazione di base previste dalle norme statali. Per l’agricoltura è stata riproposta, dunque, l’antica questione della tassazione dei terreni agricoli. “Avevamo avuto assicurazioni che questa tassa, assolutamente iniqua per il settore – rileva Enrico Chiesa, Presidente di Confagricoltura Piacenza - non sarebbe stata ripristinata, invece, non è stato così”. L’esenzione della seconda rata dell’Imu che era stata estesa ai terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, è risultata applicata in parte, perché, come nel caso della prima casa, gli agricoltori hanno dovuto sborsare di tasca propria

il 40% della differenza tra gli importi stabiliti dall’aliquota minima (0.76 per cento) e l’aliquota stabilita dal Comune nel quale sono ubicati i terreni. “La nostra battaglia sindacale ci ha portato ad un parziale successo, ma il braccio di ferro non è ancora terminato. Come Confagricoltura chiediamo fermamente l’esenzione dal pagamento di tasse patrimoniali sugli immobili strumentali e sui terreni di proprietà di agricoltori rimarca Chiesa -indipendentemente dal nome che sarà stabilito di dar loro, in quanto si tratta di beni già compresi nel computo del reddito dominicale e che così vengono sottoposti ad una doppia tassazione. Come abbiamo evidenziato anche in occasione dell’extra gettito che l’Imu ha generato a scapito del nostro comparto, è un aggravio insostenibile per le imprese”.

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Attualità Piacentina

250mila euro dalla Provincia per finanziare la sicurezza nelle aziende agricole Le proposte degli agricoltori dovranno essere presentate entro il 31 marzo Per fare fronte alla recente e generalizzata intensificazione degli episodi criminosi nella provincia di Piacenza, che vedono sempre più frequentemente coinvolte le aziende agricole come destinatarie non solo di furti e rapine ma anche di atti vandalici, l’Amministrazione Provinciale ha deciso di realizzare un intervento specificamente mirato a sostenere concretamente gli imprenditori agricoli per l’attivazione di misure ad ampio spettro volte al rafforzamento delle condizioni di sicurezza territoriale e delle strutture aziendali. Gli imprenditori agricoli interessati (iscritti al Registro delle imprese della CCIAA, sezione agricola, nonché all’anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia Romagna) potranno presentare all’Amministrazione provinciale dal 20 gennaio 2014 e fino al 31 marzo 2014 una proposta per il

sostegno alla realizzazione di interventi volti al rafforzamento delle condizioni di sicurezza delle proprie strutture e proprietà aziendali con riferimento a: sistemi di videoallarme, videosorveglianza conformi ai principi predisposti dal Garante per la protezione dei dati personali in materia di videosorveglianza; sistemi antifurto/ antirapina/antintrusione con allarme acustico e/o nebbiogeni; servizi di vigilanza attiva da parte di Istituti riconosciuti; polizze assicurative specificamente riferite al tema della sicurezza. Potranno partecipare anche coloro che hanno già realizzato interventi ma non antecedenti alla data del 1 giugno 2013. “La Provincia – spiega l’assessore all’Agricoltura Manuel Ghilardelli – ha messo a disposizione nel proprio bilancio 2013 risorse pari a 250mila euro: tale somma consentirà di coadiuvare le spese

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effettuate dagli imprenditori agricoli aderenti al progetto per una percentuale pari al 50% dei costi effettivamente sostenuti (al netto dell’IVA) e nella misura massima di 2.500 euro per proposta”. Nel caso in cui le risorse stanziate non siano sufficienti a coprire il fabbisogno sarà operata una selezione sulla base di stabilite priorità. Per informazioni sulle modalità di presentazione delle proposte e per il ritiro della modulistica è possibile recarsi all’ufficio Urpel del settore Agricoltura (in via Colombo 35) oppure contattare i numeri 0523795653-795683 (Servizio Piccole Filiere) o l’indirizzo mail urpelagricoltura@provincia.pc.it. Sono già disponibili sul sito internet della Provincia di Piacenza nella sezione Agricoltura l’estratto del progetto, le modalità attuative e la modulistica.

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Attualità Piacentina

Agevolazione del credito bancario: bando della Provincia per 150mila euro L’iniziativa si aggiunge ed integra quella della Regione Ammonta a 150mila euro la somma messa a disposizione dalla Provincia di Piacenza per agevolare il credito bancario a favore delle aziende agricole piacentine. “Per il 2014 – ha illustrato l’assessore provinciale all’Agricoltura Manuel Ghilardelli – l’Amministrazione ha scelto di offrire un aiuto concreto agli imprenditori agricoli e alle attività presenti sul territorio: grazie alla somma stanziata verrà abbattuto il tasso di interesse nelle cambiali agrarie a 12 mesi (nella misura massima dell’1,5%). L’iniziativa, approvata nel mese di dicembre 2013, fa seguito alle numerose segnalazioni giunte dal mondo agricolo e rappresenta una risposta concreta a favore delle realtà agricole che da tempo stanno affrontando una situazione di crisi economica”. Il bando per la presentazione delle domande da parte delle aziende agricole, aperto dal 14 gennaio contestualmente alla firma tra Provincia di Piacenza e Agrifidi Emilia della convenzione necessaria all’attivazione del progetto, scadrà il prossimo 30 maggio. “L’obiettivo – ha continuato l’assessore Ghilardelli – è quello di soddisfare tutte le istanze”. Contestualmente al bando dedicato alle aziende agricole piacentine, la Regione EmiliaRomagna ha adottato un provvedimento simile, in scadenza, però, il prossimo 14 marzo. Per quanto riguarda invece il bando “piacentino” - come ha spiegato la dirigente del Settore Agricoltura, edilizia e viabilità, turismo e cultura della Provincia di Piacenza Bianca Rossi - le imprese agricole possono Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

In foto (da sin.): Giancarlo Gambazza, Carlo Alberto Tedeschi, Manuel Ghilardelli e Bianca Rossi

presentare domanda per il prestito agevolato ad Agrifidi Emilia e all’istituito bancario prescelto: la modulistica è scaricabile dal sito internet www.agrifidiemilia. it o ritirabile presso gli uffici della medesima cooperativa Agrifidi entro il 30 maggio 2014. “Il vantaggio per le aziende piacentine che presenteranno domanda sulla base della convenzione tra Provincia e Agrifidi – ha fatto presente

ancora l’assessore Ghilardelli – è la possibilità di ottenere l’agevolazione del credito senza la necessità di rientrare nella graduatoria regionale: anche i giovani saranno quindi avvantaggiati”. “L’iniziativa – hanno illustrato il direttore e il vicepresidente di Agrifidi Emilia Carlo Alberto Tedeschi e Giancarlo Gambazza – consentirà di sviluppare un volano di circa 10 milioni di euro”.

Per ulteriori dettagli l’ufficio credito è a disposizione In sintesi: dal 13 gennaio, da parte della Regione Emilia-Romagna e dal 14 gennaio 2014, da parte della Provincia di Piacenza, è stato riaperto il bando rivolto alle imprese agricole per la presentazione delle agevolazioni sulle cambiali agrarie a 12 mesi garantite da Agrifidi Emilia grazie ai fondi messi a disposizione da entrambe le istituzioni. I fondi disponibili sono 1.600.000 € per la Regione mentre 150.000 € per la Provincia che consentono un abbattimento del tasso dell’1,50%. L’importo massimo della cambiale è fissato in euro 150.000. Il termine per la presentazione delle domande è fissato per il 14 marzo per quanto riguarda la Regione mentre il 30 maggio per la Provincia. L’ordine di ammissibilità delle domande è determinato attraverso l’applicazione dei seguenti criteri di priorità: 1)aziende agricole condotte da giovani imprenditori, con età inferiore ai 40 anni, cioè che non ha ancora compiuto 40 anni alla data di presentazione della domanda; 2)aziende agricole che nel corso della campagna agraria 2012/2013 hanno contratto il prestito di conduzione agevolato in regime de minimis, attivato dai diversi Enti pubblici, nel limite massimo del valore necessario al rinnovo o alla riattivazione del prestito stesso; 3)aziende agricole ricadenti nelle zone svantaggiate; 4)aziende agricole ricadenti nelle altre zone. La data di presentazione della domanda (giorno ed ora di acquisizione al protocollo dell’Organismo di garanzia) costituisce, all’interno di ciascuna priorità, il criterio aggiuntivo di ordinamento. A disposizione per ogni ulteriore chiarimento la Dott.ssa Elena Arata Merelli (tel.0523 596729).

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Attualità

UE: le informative sullo Sviluppo Rurale confermano i cambi strutturali in corso L’ultima informativa sullo sviluppo rurale pubblicate dalla Commissione Europea mostrano come il N° di allevamenti sono diminuiti del 12% tra il 2007 ed il 2010. La dimensione media degli allevamenti è aumentata a 14,3 ha (12,7 ha nel 2007) e circa il 70% di tutti gli allevamenti della UE hanno tuttavia meno di 5 ettari di terreno agricolo, mentre gli addetti a tempo pieno in agricoltura sono diminuiti

del 16,5% nello stesso periodo. C’è stato anche un aumento delle superfici destinate all’agricoltura biologica (6,9%/anno tra 2006 e 2011). Le cifre mostrano anche un miglioramento continuo nelle emissioni di gas ad effetto serra (anche se ad un ritmo più basso negli ultimi 5 anni ) ed una diminuzione degli eccessi di azoto e fosforo e nitrati nelle acque superficiali.

Unione Europea: buone prospettive dai dati del raccolto 2013 e per la semina invernale

Il Copa-Cogeca ha publicato le sue stime finali per i raccolti di cereali nella UE-27 per la campagna di commercializzazione 2013/14. Le cifre confermano per il 2013 una buona raccolta di cereali e di buona qualità, con un aumento del 4,5% rispetto ai livelli del 2012. In particolare si prevede che la produzione europea di frumento tenero nella UE-27 aumenti quest’anno del 6,9%, fino a 135,8 milioni di tonnellate. La produzione di orzo dovrebbe incrementare del 6% e quella del mais dello 0,4%. Le condizioni per le semine invernali 12

sono state favorevoli finora anche se non si possono conoscere le possibili conseguenze del freddo invernale ed è troppo presto per sapere come evolveranno le cose. Sarà in marzo in cui gli agricoltori potranno meglio valutare le superfici impiegate nelle varie produzioni. Durante la riunione del gruppo consultivo della Commissione Europea, si è discusso anche del problema della diabrotica. In questa occasione, il Copa-Cogeca ha reiterato la sua petizione di togliere le attuali restrizioni imposte al trasporto del mais in Europa. Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014


Attualità

MIPAAF: nel 2013 erogati 2,5 miliardi di euro all’agricoltura attraverso i PSR l PSR (Programmi di sviluppo rurale) hanno erogato 2,5 miliardi di euro di contributi all’agricoltura nel 2013. È stato recuperato gran parte del ritardo di spesa accumulato e ciò ha permesso di chiudere il 2013 con il minimo rischio di penalizzazioni finanziarie da parte della Commissione europea. Il risultato raggiunto è di grande rilievo e frutto della stretta cooperazione tra Ministero, Agea, Regioni e Organismi pagatori, che conferma le capacità del mondo agricolo di utilizzare al meglio le risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea in un settore strategico per l’economia del Paese, dimostrando dinamicità e propensione ad investire per incrementare la competitività delle imprese agricole italiane e delle aree rurali in generale. Nel corso del 2013 sono stati erogati contributi pari a 2,5 miliardi di euro, di cui circa 1,16 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea. In cima alla classifica della spesa si confermano le Regioni del Centro Nord, in particolare la Provincia

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autonoma di Bolzano (con l’89,2% della spesa realizzata), seguita dalla Provincia di Trento, dalla Lombardia e dalla Valle d’Aosta (con percentuali di spesa superiori al 70% delle rispettive disponibilità), mentre le rimanenti Regioni del Centro Nord raggiungono una percentuale prossima alla media della spesa fatta registrare dal gruppo “Competitività” (67,45%). Per le Regioni del Sud (gruppo Obiettivo Convergenza), la percentuale media di spesa rimane purtroppo nettamente inferiore alla media nazionale. In ogni caso, il dato di quest’anno è particolarmente significativo, perché ottenuto a carico di misure che hanno teso a privilegiare interventi molto importanti, volti al sostegno del ricambio generazionale, di pratiche agricole ecocompatibili e di investimenti in settori strategici, sia aziendali, effettuati dalle varie imprese agricole, sia infrastrutturali, come quelli realizzati nel settore della bonifica e dell’irrigazione o finalizzati alla diffusione della connettività a banda larga nelle aree rurali.

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Attualità

Direttive e calendario per le limitazioni alla circolazione stradale Pubblicato il decreto per il 2014: confermate le disposizioni vigenti Il Decreto 11 dicembre 2013 concernente direttive e calendario per le limitazioni alla circolazione stradale fuori dai centri abitati per l’anno 2014 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.303 del 28-12-2013. Il provvedimento regolamentare conferma per quanto riguarda la circolazione delle macchine agricole le disposizioni vigenti negli ultimi anni. Pertanto, sono soggette ad autorizzazione esclusivamente le macchine agricole che circolano nei giorni di divieto su strade statali. Si tratta in generale di una riduzione di 31 ore di fermo rispetto al 2013 che si andrebbero ad aggiungere alle 38 ore riacquisite l’anno scorso. Un recupero di produttività richiesto dalle associazioni di settore per far fronte alla crisi economica. Il divieto di circolazione, fuori dai centri abitati, si applica ai veicoli ed i complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t nei giorni festivi e negli altri giorni particolari indicati nel decreto e riassunti nella tabella 1 riportata (art 1). Il decreto prevede inoltre che per complessi di veicoli, trattore più semirimorchio, nel caso circoli su strada il solo trattore, il limite di massa si riferisce al solo trattore che - nel caso non sia atto al carico - coincide con la tara indicata nella carta di circolazione stradale. I veicoli esclusi totalmente dal divieto (art 3). Il divieto, per quanto attiene al settore agricolo, non trova applicazione per i veicoli e per i complessi di veicoli di seguito elencati, anche se circolano scarichi: - adibiti al trasporto esclusivamente di animali destinati

a gareggiare in manifestazioni agonistiche autorizzate, da effettuarsi od effettuate nelle quarantotto ore (comma 1 lett h); - adibiti esclusivamente al trasporto di latte, escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purché, in quest’ultimo caso, gli stessi trasportino latte o siano diretti al caricamento dello stesso. Detti veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 m di base e 0,40 m di altezza, con impressa in nero la lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 m, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro (comma 1 lett m3); - classificati macchine agricole ai sensi dell’art. 57 del decreto legislativo 285/92 e successive modificazioni, adibite al trasporto di cose, che circolano su strade non comprese nella rete stradale di interesse nazionale di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461 (comma 1 lett n).

- per il trasporto di derrate alimentari deperibili in regime ATP (comma 1 lett q); - per il trasporto di prodotti deperibili, quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivanti dalla macellazione degli stessi, pulcini destinati all’allevamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e semi vitali. Detti veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 m di base e 0,40 m di altezza, con impressa in nero la lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 m, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro (comma 1 lett r). I veicoli esclusi purché muniti di autorizzazione prefettizia (artt 4-5) Sono esclusi dal divieto di circolazione, nei giorni indicati dal decreto, purché muniti di autorizzazione prefettizia: 1. i veicoli adibiti al trasporto di prodotti diversi da quelli deperibili

Tab. 1 CALENDARIO DEI DIVIETI ALLA CIRCOLAZIONE ANNO 2014 a) tutte le domeniche dei mesi di gennaio, o) dalle ore 07,00 alle ore 22,00 del 26 luglio; febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre, dalle ore 08,00 alle ore 22,00 b) tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio, p) dalle ore 16,00 del 1° agosto alle ore 22,00 del 2 agosto e settembre, dalle ore 07,00 alle ore 23,00 agosto; c) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1° gennaio;

q) dalle ore 14,00 alle ore 22,00 dell'8 agosto;

d) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 6 gennaio;

r) dalle ore 07,00 alle ore 22,00 del 9 agosto;

e) dalle ore 14,00 alle ore 22,00 del 18 aprile;

s) dalle ore 07,00 alle ore 22,00 del 15 agosto;

f) dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 19 aprile;

t) dalle ore 07,00 alle ore 22,00 del 16 agosto;

g) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 21 aprile;

u) dalle ore 07,00 alle ore 22,00 del 23 agosto;

h) dalle ore 08,00 alle ore 14,00 del 22 aprile;

v) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 30 agosto;

i) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 25 aprile;

w) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1° novembre;

j) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1° maggio;

x) dalle ore 08,00 alle ore 14,00 del 6 dicembre;

k) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 2 giugno;

y) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 dell'8 dicembre;

l) dalle ore 07,00 alle ore 14,00 del 5 luglio;

z) dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 25 dicembre;

m) dalle ore 07,00 alle ore 22,00 del 12 luglio;

aa)dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 26 dicembre.

n) dalle ore 07,00 alle ore 22,00 del 19 luglio;

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Attualità in regime di esclusione totale che, per la loro intrinseca natura o per fattori climatici e stagionali, sono soggetti ad un rapido deperimento e che pertanto necessitano di un tempestivo trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita, nonché i veicoli ed i complessi di veicoli adibiti al trasporto di prodotti destinati all’alimentazione degli animali; 2. i veicoli ed i complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose, che circolano su strade comprese nella rete stradale di interesse nazionale di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461; 3. i veicoli adibiti al trasporto di cose, per casi di assoluta e comprovata necessità ed urgenza ivi compresi quelli impiegati per esigenze legate a cicli continui di produzione industriale, a condizione che tali esigenze siano riferibili a situazioni eccezionali debitamente documentate, temporalmente limitate e quantitativamente definite. Le richieste di autorizzazione prefettizia (art 5) Le richieste di autorizzazione a circolare in deroga per i veicoli di cui ai punti precedenti che trasportano prodotti agricoli di cui al punto 1) devono essere inoltrate, almeno dieci giorni prima della data in cui si chiede di poter circolare, di norma alla Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo della provincia di partenza, la quale, dopo aver accertata la reale rispondenza ai requisiti richiesti e ove non sussistano motivazioni contrarie, rilascia il provvedimento autorizzativo sul quale sarà indicato: - l’arco temporale di validità, non superiore a sei mesi; - la targa del veicolo autorizzato alla circolazione; possono essere indicate le targhe di più veicoli, se connessi alla stessa necessità; - le località di partenza e di arrivo, nonchè i percorsi consentiti in base alle situazioni di traffico. Se Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

l’autorizzazione investe solo l’ambito di una provincia, può essere indicata l’area territoriale ove è consentita la circolazione, specificando le eventuali strade sulle quali permanga il divieto; - il prodotto o i prodotti per il trasporto dei quali è consentita la circolazione; - la specifica che il provvedimento autorizzativo è valido solo per il trasporto dei prodotti indicati nella richiesta e che sul veicolo devono essere fissati gli specifici cartelli indicatori di colore verde, delle dimensioni di 0,50 m di base e 0,40 m di altezza, con impressa in nero la lettera “a” minuscola di altezza pari a 0,20 m, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. L’autorizzazione concessa per i veicoli adibiti al trasporto dei prodotti di cui al punto 1) può essere rinnovata dalla Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo, anche più di una volta ed in ogni caso non oltre il termine dell’anno solare, mediante l’apposizione di un visto di convalida, a seguito di richiesta inoltrata da parte del soggetto interessato. Per poter usufruire di tale procedura deve essere comprovata, da parte dello stesso soggetto, la continuità dell’esigenza di effettuare più viaggi in regime di deroga e la costanza della tipologia dei prodotti trasportati. Le richieste di autorizzazione a circolare in deroga per le macchine agricole di cui al punto 2) devono essere inoltrate almeno dieci giorni prima della data in cui si chiede di poter circolare, alla PrefetturaUfficio Territoriale del Governo della provincia interessata, la quale rilascia il provvedimento autorizzativo sul quale sarà indicato: - l’arco temporale di validità, corrispondente alla durata della campagna di produzione agricola che in casi particolari può essere esteso all’intero anno solare; - le targhe dei veicoli singoli

o che costituiscono complessi di veicoli, con l’indicazione delle diverse tipologie di attrezzature di tipo portato o semiportato, autorizzati a circolare; - l’area territoriale ove è consentita la circolazione, specificando le eventuali strade sulle quali permanga il divieto. In base a quanto specificato, per le macchine agricole, viene confermata la possibilità di estendere la deroga all’intero anno solare e di richiedere, con una sola domanda rivolta alla prefettura, più atti autorizzativi. Inoltre, le macchine agricole, autorizzate a circolare sulle strade statali nei giorni di divieto, non devono essere munite dei cartelli indicatori di colore verde. Macchine agricole eccezionali (art 8) Anche per il 2014 è prevista l’esclusione dal divieto di circolazione nei giorni festivi per le macchine agricole definite “eccezionali” ai sensi dell’art. 104, comma 8, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, che circolano su strade non comprese nella rete stradale di interesse nazionale di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461. Pertanto, la circolazione delle macchine agricole definite “eccezionali” su strade comprese nella rete stradale di interesse nazionale, nei giorni festivi di cui alla tab. 1, è condizionata al rilascio dell’autorizzazione da parte della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo. Si ritiene opportuno ricordare che le macchine agricole eccezionali, per circolare sulle strade pubbliche, devono essere comunque munite della specifica autorizzazione rilasciata dagli Enti proprietari delle strade, ai sensi dell’art. 104, comma 8 del nuovo codice della strada e dell’art. 268 del regolamento di attuazione; autorizzazione che ha finalità del tutto diversa da quella di cui trattasi.

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Tecnico

Approvato il nuovo piano assicurativo agricolo Il 6 dicembre scorso è stato firmato il decreto di approvazione del Piano assicurativo agricolo 2014. L’elenco delle produzioni assicurabili è rimasto quello del 2013 con l’aggiunta delle “produzioni sotto strutture di protezione” e “produzioni da seme”. E’ stato disposto l’inserimento del gelo e brina, insieme all’alluvione e siccità, fra le “avversità catastrofali”. Questo comporta che l’evento gelo nel 2014 può essere coperto unicamente con una polizza multirischio sulle rese. L’elenco delle “altre avversità” è rimasto, invece, inalterato rispetto al precedente anno; l’unica differenza è il “vento sciroccale” sostituito con la definizione più ampia di “vento caldo” . E’ rimasto invariato l’elenco delle strutture aziendali assicurabili rispetto al 2013. E’ stato aggiunto alle avversità assicurabili sulle strutture aziendali l’eccesso di pioggia e l’alluvione, ma in forma facoltativa. Questo significa che la polizza sulle strutture per essere ammissibile alle agevolazioni deve comprendere tutti i rischi dell’elenco (grandine, tromba d’aria, eccesso di neve, vento forte, uragano, fulmine, eccesso di pioggia e gelo, anche se per i soli impianti arborei), a cui è possibile, ma non in via obbligatoria, aggiungere la garanzia alluvione. Una delle novità di quest’anno è rappresentata dalla possibilità di assicurare con agevolazione pubblica insieme alle serre anche le colture sottostanti dai danni

causati dal crollo delle strutture di protezione derivante da uno degli eventi assicurabili. Nulla è cambiato, invece, nell’elenco delle fitopatie, infestazioni parassitarie a carico delle produzioni vegetali e delle epizoozie assicurabili. Quest’ultime sono state però suddivise in “obbligatorie” e “facoltative”. La più importante modifica del 2014 è certamente l’ammissione alle agevolazioni unicamente delle polizze pluririschio con almeno tre avversità e delle multirischio sulle rese. Quindi rimangono non ammesse, oltre alle polizze monorischio, la cui esclusione risale al 2013, anche le pluririschio con solo due eventi.

riportato, per ogni garanzia e bene assicurato, il valore assicurato, la tariffa applicata, l’importo del premio, la soglia di danno, la franchigia e la presenza di eventuali polizze integrative non agevolate, che devono però riportare il medesimo contraente delle coperture agevolate. Si tratta di una disposizione che creerà probabilmente delle complicanze per le imprese che erano solite a stipulare le polizze integrative al di fuori del consorzio di difesa. La nuova disposizione in pratica obbliga le imprese che hanno aderito ad un contratto collettivo agevolato con un consorzio di difesa, a sottoscrivere con il consorzio stesso le coperture integrative.

Viene ribadito per il 2014 il principio dei dodici mesi di durata massima delle polizze e il riferimento della copertura assicurativa all’anno solare e all’intero ciclo produttivo della coltura o allevamento.

Specificatamente all’ambito zootecnico, rimangono sperimentali le garanzie a copertura della riduzione delle produzioni di latte bovino e del costo di macellazione in azienda dei grandi quadrupedi; questo significa che il contributo è calcolato sul prezzo pagato della polizza e non sul parametro contributivo. Così come rimane attiva la clausola secondo cui i costi per smaltimento delle carcasse di animali, anche per morti dovute ad altre cause, debbano riguardare tutte i decessi da epizoozie elencate, purché non risarciti da altri interventi comunitari o nazionali. In attesa dell’entrata della nuova PAC nel 2015, che introdurrà le misure di “Risk management”, la campagna assicurativa 2014 sarà attivata come negli anni passati con le risorse nazionali disponibili SEGUE nel capitolo di

E’ confermato il divieto di stipula di più certificati con compagnie diverse per la medesima tipologia colturale o allevamento nello stesso comune, nonchè l’obbligo di contenere i valori assicurabili delle produzioni vegetali nei limiti della produzione media triennale o dei cinque anni precedenti con esclusione dei due esercizi con la resa maggiore e minore, ovvero nell’ambito dei valori individuati dalle singole Regioni come quantità unitarie massime assicurabili per prodotto/tipologia colturale. E’ previsto, inoltre, come per il 2013, che nel contratto assicurativo debba essere

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Tecnico spesa relativo al D.Lgs. 102/2004 e con quelle comunitarie provenienti dall’OCM Vino (Reg. (CE) 1243/2007), limitatamente all’assicurazione sull’uva da vino, e dall’ “Health check” (Reg. (CE) n. 73/2009) per gli altri prodotti. E’ da tenere presente che la misura del contributo rimane anche per quest’anno determinabile a consuntivo sulla base delle disponibilità di bilancio. Questo significa che non c’è certezza sul pagamento dei contributi nelle percentuali massime stabilite dalla normativa, anche se, per via soprattutto dell’attività delle Organizzazioni agricole, il Ministero è riuscito a trovare sempre le risorse mancanti, permettendo l’erogazione dei contributi nei limiti massimi consentiti. Rispetto

alla

campagna

dell’anno passato cambiano, però, le percentuali di contribuzione. Tale scelta nasce con la finalità di dare maggiore sviluppo alle polizze innovative, come le multirischio sulle rese; le nuove percentuali sono: - con soglia di danni al 30% fino al 65 % della spesa ammessa in caso di contratti pluririschi con tre eventi, al 70 % per le pluririschi con almeno quattro eventi e all’80 % per le coperture multirischio sulle rese, - senza soglia di danno al 50%, riguardo a tali polizze è da ricordare che sono applicabili le disposizioni del D.M. del Mipaaf del 20 aprile 2011 contenente le priorità nella concessione degli aiuti.

pubbliche è stato posto l’obbligo per le imprese agricole di sottoscrivere le coperture assicurative entro specifici termini, in particolare per le: - colture a ciclo autunno primaverile: entro il 31 marzo; - colture permanenti: entro il 31 marzo; - colture a ciclo primaverili: entro il 30 maggio; - colture estive, di secondo raccolto, trapianti: entro il 15 luglio; - colture a ciclo autunno invernale: entro il 31 ottobre. Si tratta di una disposizione nuova, che sicuramente provocherà forti problematiche - fra l’altro non risulta assolutamente chiara l’individuazione della categoria di appartenenza della coltura Scadenze per sottoscrizione assicurabile (su questa questione polizze agevolate: nel 2014 vi è l’impegno del MIPAAF di per ottenere le agevolazioni dare chiarimenti).

Vescicolare suina: il MinSalute stabilisce adempimenti Il Ministero della Salute ha dettato una nuova serie di specifiche indicazioni sulle modalità di applicazione delle movimentazioni di suini (da vita e da macello) provenienti da allevamenti siti in Regioni accreditate per Malattia vescicolare del suino destinati ad allevamenti o stabilimenti di macellazione siti in Regioni non accreditate o con accreditamento sospeso.Sottolineando come il presente dispositivo sia entrato in vigore inderogabilmente il 9 dicembre 2013 se ne riportano sinteticamente i principali criteri introdotti: • le movimentazioni sono autorizzate previa pre-notifica da parte dei Servizi veterinari delle ASL competenti del luogo di spedizione al Distretto veterinario competente del luogo di destinazione. • La pre-notifica deve essere Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

effettuata nelle 48 ore precedenti il carico degli animali, allegando copia del Mod.4 correttamente compilato e firmato dal detentore degli animali e dal trasportatore. • La pre-notifica può essere effettuata avvalendosi in via prioritaria delle funzionalità previste dalla BDN. In alternativa tale adempimento può essere assolto via fax o email (nell’Allegato A della Nota del MinSalute sono riportati i recapiti dei Distretti veterinari appartenenti alle Regioni in via di accreditamento o con accreditamento sospeso). In caso di momentanea impossibilità di utilizzo dei predetti strumenti, la notifica dovrà comunque essere preannunciata via telefono e successivamente perfezionata secondo i criteri sopra enunciati. Da sottolineare che il provvedimento è stato

particolarmente voluto e quindi apprezzato da alcuni territori nei quali la via verso il riconoscimento dell’indennità è particolarmente sentita e sofferta. Per questi, rimane inoltre auspicabile che le pre notifiche rimangano uno strumento necessario di controllo delle movimentazioni. Pertanto è determinante anche dopo il cessato l’allarme sanitario e non solo come previsto dalla nota a tempo determinato (le disposizioni restano in vigore fino al raggiungimento dell’accreditamento per MVSMalattia vescicolare del suino - da parte delle Regioni ad oggi ancora non accreditate o con accreditamento sospeso). Altro aspetto già delicato e controverso è quello relativo alla tempistica delle pre notifiche le quali, si ricorda, devono essere effettuate “nelle 48 ore precedenti”.

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Sicurezza sul lavoro

Le verifiche periodiche delle apparecchiature Il Testo Unico D.Lgs. 81/08, al suo articolo 71, comma 11, richiede al Datore di Lavoro di sottoporre le attrezzature di lavoro riportate nell’Allegato VII del Testo Unico a verifiche periodiche, secondo la periodicità prevista dal medesimo allegato, con il fine di valutarne l’effettivo stato di conservazione e di efficienza, per poter garantire la sicurezza degli operatori che ne fanno uso e/o che lavorano in prossimità. Questo articolo di legge è stato revisionato dal Decreto del Fare (Decreto Legge n. 69/2013 convertito in Legge n. 98/2013) e, successivamente, è stato oggetto di ulteriore modifica, recentemente introdotta dalla Legge n. 125 del 30 ottobre 2013, legge di conversione del Decreto Legge n. 101 del 31 agosto 2013 “Spendig review bis”. Per la prima verifica il Datore di Lavoro si avvale dell’INAIL, che vi provvede nel termine di 45 giorni dalla richiesta. Una volta decorso inutilmente il termine

argani, idroestrattori a forza centrifuga, carrelli semoventi a braccio telescopico, piattaforme di lavoro autosollevanti su colonne, apparecchi di sollevamento materiali di portata superiore a 200 kg, attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 1 o del gruppo 2 (ai sensi art. 3 del D.Lgs. 93/2000), generatori di calore. In particolare per il mondo agricolo, si richiama l’attenzione sulla necessità di sottoporre ai controlli previsti dal decreto i carrelli semoventi a braccio telescopico e le macchine agricole raccogli frutta, in quanto, trattandosi di carri semoventi a piattaforma elevabile, rientrano nella disciplina dei ponti sospesi motorizzati come impianti speciali. L’elenco più aggiornato dei soggetti abilitati all’effettuazione di tale tipologie di verifiche è del 24 aprile 2013 ed è reperibile sul sito web dell’INAIL.

sopraindicato, il Datore di Lavoro può avvalersi, a sua scelta, di altri soggetti pubblici o privati, purchè abilitati ed inseriti in uno specifico Elenco dei Soggetti Abilitati, ai sensi del D.M. 11 aprile 2011. Le successive verifiche sono effettuate su libera scelta del datore di lavoro dalle ASL o, ove ciò sia previsto con legge regionale, dall’ARPA, oppure da soggetti pubblici o privati abilitati che vi provvedono secondo le modalità definite dalla legge. Per l’effettuazione delle verifiche l’INAIL può avvalersi del supporto di soggetti pubblici o privati abilitati. I verbali redatti e riferiti all’esito delle verifiche devono essere conservati e tenuti a disposizione dell’Organo di Vigilanza. Tra le attrezzature riportate nell’allegato ricordiamo le seguenti: scale aeree ad inclinazione variabile, ponti mobili sviluppabili su carro, ponti sospesi e relativi

Calendario dei corsi per Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Pubblichiamo il calendario completo degli incontri fissati per i corsi di Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (datori di lavoro) e del corso per il relativo aggiornamento. Ricordiamo che è necessario rinnovare con frequenza quinquennale il corso di Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione. Quest’obbligo è stato introdotto da circa un anno. CORSO RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (32 ORE) - - - -

05/02/2014 12/02/2014 19/02/2014 21/02/2014

ore 08.30-12.30 ore 14.00-18.00 ore 14.00-18.00 ore 08.30 -12.30

- - - -

24/02/2014 26/02/2014 03/03/2014 05/03/2014

ore 08.30 -12.30 ore 08.30 -12.30 ore 08.30 -12.30 ore 08.30 -12.30

CORSO AGGIORNAMENTO RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (10 ORE) - 12/02/2014 ore 08.30 -12.30 - 24/02/2014 ore 14.30-17.30 - 26/02/2014 ore 14.30-17.30 18

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Sicurezza sul lavoro

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Fiscale

Legge di stabilità 2014: misure fiscali approvate per il settore agricolo Con la pubblicazione nella G.U. n. 302 della L 27/12/2013 n. 147 diventano ufficiali le norme contenute nella Legge di Stabilità per il 2014 che si compone di un solo articolo, suddiviso in 749 commi. Di seguito le disposizioni che interessano la fiscalità delle imprese agricole, che sono state anche il frutto dell’ intensa e costante azione sindacale confederale, al fine di contenere il peso di alcune misure e di ripristinare e/o mantenere determinati regimi agevolativi per il settore. Istituzione della IUC - IMPOSTA UNICA COMUNALE Il nuovo tributo comunale si compone di tre tipi di imposte e tasse che hanno ad oggetto gli immobili: IMU, che ha come presupposto il possesso dell’immobile, la TASI (Tassa sui servizi indivisibili) collegata alla erogazione e alla fruizione di servizi comunali e la TARI (Tassa rifiuti) diretta al finanziamento dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. IMU (Imposta municipale propria) L’imposta municipale propria continuerà ad applicarsi a regime, dal 2014, anche al settore agricolo, in base alla disciplina stabilita dal Decreto Monti (D.L. n. 201/11), con alcune importanti novità contenute nella legge di stabilità 2014 che consistono: 1) nella riduzione dei moltiplicatori da applicare al reddito dominicale dei terreni, già rivalutato nella misura del 25%, da 110 a 75, per i terreni posseduti e condotti da IAP o CD, iscritti alla previdenza agricola (tra cui, si ricorda, sono comprese le società agricole in possesso della qualifica IAP e i soci delle società di persone, in possesso di una delle predette qualifiche, che continuano in qualità di soci a coltivare il fondo), mentre resta fermo il moltiplicatore di 135 negli altri casi; 2) nell’esclusione dall’imposta dei fabbricati rurali strumentali, indipendentemente dalla

loro ubicazione in comuni montani o parzialmente montani, che aveva caratterizzato l’esenzione per il 2012 e il 2013. Al fine di individuare la categoria di detti immobili deve farsi riferimento all’art. 9, e. 3-bis, del D.L. n. 557/93, in base al quale la strumentalità è riconosciuta in relazione al carattere oggettivo dell’utilizzo del fabbricato per l’esercizio delle attività agricole ex art. 2135 ce, al di là delle qualifiche soggettive del titolare dell’impresa agricola (proprietario, affittuario, IAP, CD, ecc.). L’imposta risulta, invece, dovuta per i fabbricati rurali abitativi a prescindere dal luogo di ubicazione. E’ fatta salva, l’esenzione dall’imposta per i terreni agricoli ricadenti in aree montane o collinari ex art. 7, lett. h) del D.Lgs. n. 504/1992. Le altre misure che riguardano, più in generale, IMU dal 2014 sono: 1) l’esclusione dall’imposta delle abitazioni principali e delle relative pertinenze, fatta eccezione per quelle che rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Si ricorda che per abitazione principale s’intende l’immobile in cui è stabilita la residenza anagrafica e la dimora abituale del nucleo familiare; 2) la possibilità per i comuni di equiparare all’abitazione principale: l’unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che risiedono in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che la stessa non risulti locata; l’unità immobiliare posseduta da cittadini italiani non residenti, sempre a condizione che non risulti locata; l’unità immobiliare concessa in comodato a parenti entro il primo grado in linea retta che la utilizzano come abitazione principale, con la limitazione che l’agevolazione opera fino a concorrenza della quota di rendita iscritta in catasto non eccedente il valore di 500 euro, ovvero nel caso in cui il comodatario appartenga ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15.000 euro.

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L’IMU non si applica, inoltre, agli immobili appartenenti alle cooperative a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari, ai fabbricati destinati ad alloggi sociali, alla casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio e agli immobili posseduti e non concessi in locazione dagli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia, ecc. A valere dall’anno 2013, l’IMU relativa agli immobili strumentali è deducibile dal reddito d’impresa e dal reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni nella misura del 30 per cento del suo ammontare, per il 2013, e del 20 per cento a partire dal 2014. L’imposta non è deducibile, invece, dall’IRAP. Con effetto sempre dal periodo d’imposta 2013, il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati situati nello stesso comune in cui è ubicata l’abitazione principale, concorre alla base imponibile ai fini IRPEF nella misura del 50 per cento. E’ stabilita la non applicazione di sanzioni e interessi nel caso di insufficiente versamento della seconda rata dell’IMU relativa all’anno 2013, qualora la differenza sia versata entro il termine di versamento della prima rata dell’imposta dovuta per il 2014. Per gli immobili per cui è stata disposta l’abolizione dal versamento della seconda rata dell’imposta 2013, è differito al 24 gennaio 2014 il termine, già fissato al 16 gennaio dello stesso anno, per il versamento nella misura del 40 per cento della differenza, tra l’aliquota stabilita dai comuni per il 2013 e quella di base statale (4 per mille per le abitazioni principali e 7,6 per mille per i terreni agricoli). TASI (Tassa sui servizi indivisibili) SEGUE La TASI è dovuta Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014


Fiscale per il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, compresa l’abitazione principale, come definita ai fini IMU, di aree scoperte, nonché di aree edificabili a qualsiasi uso adibiti. La base imponibile è la stessa dell’IMU (rendite catastali rivalutate, moltiplicatori, ecc.), mentre l’aliquota di base è pari all’1 per mille. I comuni possono ridurre l’aliquota fino ad azzerarla ovvero aumentarla con il limite per cui la somma delle aliquote della TASI e dell’IMU non possono superare, per ciascuna tipologia di immobile, l’aliquota massima stabilita per l’IMU (10,6 per mille o le altre minori aliquote previste per alcune tipologie di immobili) e, comunque, per il 2014, l’aliquota TASI non può eccedere il 2,5 per mille. Sul punto, peraltro, sono state annunciate possibili modifiche a tale limite, che, a tutt’oggi, non hanno trovato riscontro normativo. L’aliquota per i fabbricati rurali strumentali non può eccedere, in ogni caso, la misura dell’1 per mille. I comuni possono stabilire riduzioni ed esenzioni per talune categorie di immobili tra cui i fabbricati rurali ad uso abitativo. Soggetti passivi del tributo sono sia il titolare del diritto reale sull’immobile, sia, se diverso, l’occupante dello stesso. Quest’ultimo è tenuto al pagamento nella misura, stabilita dal comune nel regolamento, compresa tra il 10 e il 30 per cento dell’importo dovuto. La restante parte è a carico del titolare del diritto reale sull’immobile. TARI (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti) La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. La disciplina ricalca quanto previsto dalle precedenti normative delle tasse sui rifiuti (TARES, TARSU, TIA) e, segnatamente, della TARES che ha trovato applicazione per l’anno 2013. La legge di stabilità 2014 concede ai comuni un ampio spazio regolamentare per la disciplina della IUC ed, in particolare, in materia di Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

TARI e TASI per le quali è previsto che i comuni possano stabilire i criteri per la determinazione delle tariffe, la disciplina delle riduzione tariffarie, la classificazione delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione dei rifiuti, le categorie di attività produttive di rifiuti speciali e l’individuazione dei servizi indivisibili. Reintroduzione del diritto di opzione per la determinazione del reddito agrario per le società agricole A far data dall’entrata in vigore della Legge di stabilità 2014, e cioè dall’ 01/01/2014, sono ripristinate le disposizioni con le quali veniva concesso alle società agricole nella forma di Srl, Snc, Sas e cooperative, che rispettavano il requisito sostanziale dell’esercizio esclusivo delle attività agricole, ex art. 2135 del ce, e quello formale dell’indicazione, nella ragione/ denominazione sociale, della dizione “Società agricola”, di esercitare l’opzione per la determinazione del reddito su base catastale, a norma dell’art. 32 del TUIR, nonché di considerare imprenditori agricoli le società, costituite da imprenditori agricoli, che svolgevano le attività connesse di trasformazione, manipolazione, conservazione, valorizzazione e commercializzazione esclusivamente sui beni ceduti dai soci. Peraltro, le stesse disposizioni consentivano alle società che avevano già esercitato l’opzione per il reddito catastale, entro il periodo d’imposta 2012, di “prolungare” anche per gli anni 2013 e 2014, l’applicazione della determinazione del reddito su base catastale. Il combinato disposto delle norme produce tuttavia, la conseguenza di non consentire alle società costituitesi nel corso del 2013 di poter accedere, in via di opzione, al regime catastale. Le stesse società potranno naturalmente procedere all’esercizio dell’opzione a valere dal periodo d’imposta 2014. Conferma dell’agevolazione per l’acquisto dei terreni agricoli, ex PPC

(piccola proprietà contadina) La legge in commento riattiva l’agevolazione per l’acquisto dei terreni agricoli da parte di IAP o CD, iscritti alla previdenza agricola, tutt’ora vigente, consistente nell’applicazione dell’imposta catastale dell’1 per cento e dell’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa, che per effetto dell’art. 26 del D.L. n. 104/2013 passano da 168 a 200 euro, a partire dall’ 01/01/2014. Provvede, invece, a fissare l’aliquota dell’imposta di registro per il trasferimento di terreni agricoli a favore di soggetti diversi dagli IAP o CD nella misura del 12 per cento. Tuttavia, per effetto di quanto disposto dal D.Lgs. n. 23/2011 vengono meno dal 2014 le agevolazioni previste per i trasferimenti di terreni agricoli nell’ambito di un compendio unico e nelle zone montane. Rivalutazione del costo fiscale dei terreni agricoli, delle aree edificabili e delle quote societarie Sono riaperti i termini per la rideterminazione del costo dei terreni agricoli, delle aree edificabili e delle quote di partecipazione in società non quotate ai fini della determinazione delle plusvalenze tassabili ex art. 67 del TUIR. Più in particolare, la disposizione in commento, fissa all’ 01/01/2014 la data in cui i beni oggetto della rivalutazione devono risultare in possesso del contribuente e al 30/06/2014 quella entro la quale redigere la perizia ed effettuare il pagamento dell’imposta sostitutiva (pari al 4% per i terreni, per le aree edificabili e per le partecipazioni qualificate e al 2% per le partecipazioni non qualificate) ovvero della prima rata dell’importo dovuto. Si ricorda che con la riapertura dei termini è possibile rideterminare anche al “ribasso” il valore dei terreni già oggetto di una precedente rivalutazione, in caso di svalutazione del valore degli stessi, e che l’imposta dovuta sull’ultima rivalutazione è compensabile con quanto già versato, allo stesso titolo, in sede della precedente rivalutazione.

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Fiscale

Entro fine mese scade il termine per trasmettere la comunicazione dei dati Iva L’adempimento non sostituisce la dichiarazione IVA Scade il prossimo 28 febbraio 2014 il termine per trasmettere esclusivamente in via telematica - la comunicazione annuale dei dati Iva relativa all’anno 2013; tale adempimento non sostituisce la dichiarazione Iva (che può essere presentata sia in forma autonoma che unitamente al modello Unico), ma costituisce adempimento autonomo. ESONERO GENERALIZZATO: si ricorda peraltro che in caso di presentazione della dichiarazione Iva in forma autonoma entro il mese di febbraio (soluzione ammessa a favore di tutti i contribuenti, indipendentemente che essa presenti una saldo a credito, a debito oppure a zero), il contribuente è esonerato dalla presentazione della comunicazione annuale dati Iva. Pertanto, tutti i soggetti passivi d’imposta possono presentare la dichiarazione Iva autonoma entro il mese di febbraio al fine di beneficiare dell’esonero dall’obbligo di presentazione della comunicazione annuale dati Iva. Soggetti obbligati Sono tenuti alla presentazione della comunicazione annuale dati Iva, in via generale, i titolari di partita Iva tenuti alla presentazione della dichiarazione annuale Iva, anche se nell’anno non hanno effettuato operazioni imponibili ovvero non siano tenuti ad effettuare le liquidazioni periodiche. Soggetti esonerati Sono esonerati dall’obbligo di presentazione della comunicazione annuale dati Iva

(oltre al caso precedentemente citato di presentazione della dichiarazione annuale entro il mese di febbraio): • i contribuenti che per l’anno d’imposta abbiano registrato esclusivamente operazioni esenti e coloro che si sono avvalsi della dispensa dagli obblighi di fatturazione e di registrazione ai sensi dell’art.36bis e abbiano effettuato soltanto operazioni esenti (è irrilevante il fatto che siano tenuti alla presentazione della dichiarazione Iva per operare rettifiche alla detrazione). L’esonero non si applica, invece, qualora il contribuente abbia registrato operazioni intracomunitarie ovvero siano stati effettuati acquisti per i quali, in base a specifiche disposizioni normative, l’imposta è dovuta da parte del cessionario (reverse charge); • i produttori agricoli in regime semplificato (esonerati dagli adempimenti in quanto nell’anno solare precedente hanno realizzato un volume d’affari non superiore a €7.000); • gli esercenti attività di organizzazione di giochi, di intrattenimenti e altre attività indicate nella tariffa allegata al DPR n.640/72, esonerati dagli adempimenti Iva (purché non abbiano optato per l’applicazione dell’Iva nei modi ordinari); • le imprese individuali che abbiano dato in affitto l’unica azienda e non esercitino altra attività rilevante agli effetti dell’Iva nell’anno cui si riferisce la comunicazione;

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• i soggetti passivi d’imposta, residenti in altri Stati membri della Unione Europea, nell’ipotesi di cui all’art.44, co.3, secondo periodo D.L. n.331/93, qualora abbiano effettuato nell’anno d’imposta solo operazioni non imponibili, esenti, non soggette o comunque senza obbligo di pagamento dell’imposta; • i soggetti che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione delle disposizioni recate dalla L. n.398/91, esonerati dagli adempimenti Iva per tutti i proventi conseguiti nell’esercizio di attività commerciali connesse agli scopi istituzionali; • i soggetti domiciliati o residenti fuori dalla Comunità europea, non identificati in ambito comunitario, che si sono identificati ai fini dell’Iva nel territorio dello Stato con le modalità previste dall’art.74quinques per l’assolvimento degli adempimenti relativi ai servizi resi tramite mezzi elettronici a committenti non soggetti passivi d’imposta domiciliati o residenti in Italia o in altro Stato membro; • Organi e Amministrazioni dello Stato, Comuni, consorzi tra enti locali, associazioni e gli enti gestori di demani collettivi, comunità montane, province e regioni, enti pubblici che svolgono funzioni statali, previdenziali, assistenziali e sanitarie, comprese le aziende sanitarie locali; • i soggetti sottoposti a procedure concorsuali; SEGUE • le persone Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014


Fiscale fisiche che hanno realizzato nell’anno d’imposta cui si riferisce la comunicazione un volume di affari uguale o inferiore a € 25.000 ancorché tenuti a presentare la dichiarazione annuale. In presenza di contabilità separate la determinazione del volume d’affari avviene considerando tutte le attività esercitate, comprendendo nel calcolo anche l’ammontare complessivo delle operazioni effettuate, registrate o soggette a registrazione nell’ambito dell’attività per la quale è previsto l’esonero dalla dichiarazione annuale Iva e, conseguentemente, dalla comunicazione dati; • le persone fisiche che si avvalgono del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità di cui all’art.27 co. 1 e 2 D.L. n.98/11, convertito, con modificazioni, dalla L. n.111/11.

Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

Effetti della comunicazione È importante ricordare che la natura e gli effetti derivanti dalla presentazione della comunicazione annuale dati Iva non sono quelli propri della dichiarazione Iva, bensì quelli riferibili alle comunicazioni di dati e notizie. Pertanto: • nel caso in cui ci si accorga di aver comunicato dati incompleti o inesatti, la comunicazione già presentata non può essere rettificata o integrata; • non sono applicabili le sanzioni previste in caso di omessa o infedele dichiarazione; • non è possibile effettuare ravvedimento operoso per sanare ritardi o omissioni; • in caso di omessa o inesatta comunicazione di dati è applicabile la sanzione

amministrativa da € 258 a € 2.065. Le informazioni contenute La comunicazione annuale dati Iva è un riepilogo aggregato e semplificato delle operazioni 2013; in particolare, tanto per le operazioni attive quanto per quelle passive, si tratta di esplicitare: • totale delle operazioni (con dettaglio delle operazioni imponibili, non imponibili e esenti); • la parte delle operazioni (cessioni ed acquisti) imputabile ai beni strumentali; • eventuali importazioni di oro e argento puro o rottami, senza pagamento di Iva in dogana; • l’Iva esigibile e l’Iva detratta; • l’Iva complessivamente dovuta (ovvero il credito).

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Fiscale

Obbligo del pos in vista per chi vende prodotti o presta servizi Anche gli agricoltori ricompresi nel nuovo adempimento, per ora senza sanzioni L’articolo 15, commi 4 e 5 D.L, n.179/12, cosiddetto “Crescita Bis”, ha previsto che: “A decorrere dal 1 ° gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni del D.Lgs. n. 231/07. Con uno o più decreti del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Banca d’Italia, vengono disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione di cui al comma precedente. Con i medesimi decreti può essere disposta l’estensione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili”. Quindi decorre dal 1° gennaio 2014 l’obbligo per i soggetti che effettuano vendita di beni e servizi, anche professionali, di

accettare pagamenti anche con carte di debito. Sulla Gazzetta ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2014 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dello Sviluppo economico 24 gennaio 2014 recante “Definizioni e ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito”. Il decreto entrerà in vigore il 28 marzo 2014. Ricordiamo che dall’1 gennaio 2014 i professionisti avrebbero dovuto avere l’obbligo ad accettare pagamenti tramite carte di credito e a dotarsi quindi di POS ma per l’entrata in vigore dell’obbligo del POS era necessario attendere il decreto attuativo che è stato ora pubblicato e che farà scattare l’obbligo a decorrere dal 28 marzo 2014. Nel decreto è precisato che l’obbligo si applica a tutti i pagamenti di importo superiore a 30 euro disposti a favore di imprese e professionisti. Nel decreto è precisato, inoltre, che tenuto conto del rilevante numero di soggetti destinatari delle disposizioni, allo scopo di individuare criteri di gradualità e di

sostenibilità per l’entrata in vigore della norma, è stabilito che fino al 30 giugno 2014 l’obbligo di accettazione varrà solo per le attività commerciali o professionali di maggiore dimensione, ossia quelle che nell’anno 2013 hanno avuto un fatturato superiore a 200 mila euro. Si tratta, quindi, di una “proroga mascherata” soltanto per alcuni professionisti. In ogni caso, è espressamente previsto che entro i novanta giorni successivi all’entrata in vigore del decreto, le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro inizialmente esclusi potranno essere definite attraverso un ulteriore decreto, che potrà fissare nuove soglie minime di importo e nuovi limiti minimi di fatturato. A complicare il tutto, nel decreto “milleproroghe” potrebbe essere contenuta un’ulteriore dilazione dei termini attuativi della norma. Sarà pertanto necessario monitorare gli sviluppi in corso.

Locazioni e contrasto all’uso del contante L’articolo 1, comma 50 della legge sanzionatorie per eventuali conto: la misura oscilla dal 1% al di stabilità per il 2014 prevede che violazioni non sono di poco 40% dell’importo trasferito. i pagamenti riguardanti i canoni di locazione di unità abitative, fatte eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sono corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l’importo, in forme e modalità che escludano l’uso del contante e ne assicurino la tracciabilità anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l’ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore. Si tratta di un intervento che avrebbe la finalità di contrastare l’evasione fiscale, infatti, le conseguenze 24

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Economia

E per gli allevamenti un 2014 con qualche schiarita Nubi sulle carni suine, bene avicoli e formaggi Riportiamo l’interessante panoramica presentata nell’articolo di Angelo Gamberini e pubblicata da Agronotizie il 09 gennaio scorso integrandola con gli aggiornamenti nel frattempo giunti, soprattutto e specificatamente, per ciò che concerne il comparto lattiero caseario che ha visto la stipula in Lombardia dell’accordo relativo al prezzo del latte a 44.5 centesimi litro infondendo qualche speranza in più in un contesto che permane ricco di incognite. Il prezzo stabilito lo scorso anno si fermava a 42 centesimi al litro, cifra che il mercato ha ampiamente superato in questi ultimi mesi con punte di oltre 50 centesimi per il latte spot. Le quotazioni riportate il 30 dicembre sulla piazza di Lodi, una delle più significative per questo prodotto, indicavano un prezzo di 47 centesimi al litro, con punte di 49 centesimi. L’accordo e l’andamento dei mercati, quindi, fanno sperare che almeno per qualche mese gli allevatori possano essere in grado di veder riconosciuto il proprio lavoro e coperti i costi produttivi, sebbene si sia ancora lontani da marginalità tali da consentire investimenti di medio-lungo periodo. Anche sui mercati internazionali il prezzo del latte si mantiene sostenuto. In Nuova Zelanda, grande produttore mondiale, i prezzi hanno continuato a salire anche negli ultimi mesi del 2013, come si apprende da Clal, e hanno sfiorato in ottobre i 42 centesimi al litro. Aumenti di prezzo anche per il latte Usa, che ha chiuso il 2013 oltre i 35 centesimi al litro, con un aumento medio di circa il 4% rispetto all’anno precedente. Aumenti di prezzo anche nei Paesi Ue, con la Germania che si è portata in prossimità dei 41 centesimi per il prodotto proveniente dalla Baviera, punto nevralgico per le nostre importazioni. Prezzi sostenuti anche in Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

Francia dove però le quotazioni hanno presentato qualche flessione negli ultimi mesi del 2013. L’atteso aumento delle produzioni di latte in Nuova Zelanda (si parla di un possibile più 6%) però, potrebbe influenzare al ribasso i mercati mondiali. Ombre sulla carne Partita dura per il comparto suinicolo che nel 2013 ha visto ben pochi momenti di soddisfazione. I prezzi, dopo i picchi verso l’alto di fine estate, sono nuovamente precipitati coinvolgendo in particolare il suino pesante, cuore della nostra suinicoltura e imprescindibile riferimento per i trasformati Dop, prosciutto in testa. La situazione è così pesante da indurre gli assessori all’Agricoltura delle regioni dove più si concentrano gli allevamenti suinicoli, Lombardia ed Emilia Romagna in testa, ad invocare l’apertura di un tavolo di confronto presso il ministero delle Politiche agricole. Le riunioni della Cun, la commissione unica nazionale che dovrebbe fungere da riferimento per la determinazione del prezzo, sono state sistematicamente disertate dagli industriali a fine anno, ed anche se a fine gennaio si sono trovati nuovo accordo ed assetto, i dati di inizio anno sono stati reperiti guardando ancora alle tradizionali piazze di contrattazione, come quella di Mantova (che il 2 gennaio non ha però espresso alcuna quotazione per i suini pesanti) o a quella di Modena che il 7 gennaio si è fermata per i suini oltre i 180 chili sotto quota 1,50 centesimi di euro. Cifra che non ripaga nemmeno delle spese di produzione. Le prospettive per i prossimi mesi non sono buone. Le previsioni statunitensi sulla produzione mondiale di carni suine nel mondo dicono che ci porteremo in prossimità dei 109 milioni di tonnellate, con un aumento di circa l’1,6%. Un aumento che potrebbe accompagnarsi

ad un ulteriore appesantimento dei mercati. Non c’è da stare troppo allegri, anche se un aiuto potrà venire da un ulteriore ridursi dei costi di alcune materie prime per l’alimentazione, come mais, orzo, soia e frumento. Le produzioni sono infatti in crescita e stando alle anticipazioni dell’Usda (il dipartimento agricolo Usa) si avranno aumenti anche a due cifre per il mais, dunque un’ulteriore flessione dei prezzi è ampiamente prevedibile. Ne potranno beneficiare un po’ tutti i settori zootecnici, anche quello della carne bovina, che deve tuttavia prepararsi alla “rivoluzione” attesa nel 2015 con l’avvio della nuova Pac. In vista c’è la riduzione degli aiuti comunitari, in qualche caso anche oltre mille euro ad ettaro. In Francia si è già provveduto trasferendo alla zootecnia da carne gli aiuti nazionali. In Italia ancora nulla si è mosso e bisognerà decidere entro la prossima estate o saranno guai. Bene polli e formaggi Buone le prospettive per il settore avicolo e quello dei formaggi. Il primo, quello avicolo, ha superato senza troppi scossoni le fiammate di influenza aviare prontamente messe sotto controllo dai nostri servizi veterinari. E ora si guarda con una certa tranquillità l’evoluzione del mercato delle carni avicole che continua a viaggiare con il segno più davanti sia per le carni avicole sia per le uova. Note positive giungono poi dal mercato dei formaggi e in particolare per i grandi Dop, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Il motore dei buoni risultati è il positivo andamento dell’export. Per entrambe queste due Dop le esportazioni hanno fatto segnare un +4%. In particolare per il Parmigiano Reggiano il contemporaneo assottigliarsi delle scorte di magazzino lascia spazio all’ottimismo sulla tenuta del prezzo anche per il 2014.

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Economia

Import-export suini in Italia e in Europa I dati ISTAT indicano nel periodo gennaio-settembre del 2013, un calo dell’importazione di suini vivi del -9,5% rispetto allo stesso periodo del 2012 per quanto riguarda la quantità in ton. di suini vivi, sopratutto della categoria riproduttori (-26,3%), seguita da quella di suini vivi inferiori a 50 kg (-17,7%); suini con peso vivo superiore a 50 kg hanno avuto calo minori, del -2,8%. Aumentate invece nello stesso periodo a confronto l’import di carni suine fresche (+9,7%), congelate (+1,0%) ed elaborate (+9,6%). Per l’export delle carni l’analisi del periodo indica un calo del -18,7% (per le carni congelate -1,9%) ed un aumento per la carni elaborate del 2,2%, categoria più rappresentativa. Dati di confronto per quanto riguarda la quantità, aumento invece del 4,4% per il valore delle carni elaborate esportate. L‘export di carni suine europee, invece, durante i primi 9 mesi dello scorso anno è rimasto

pressochè stabile, con un lieve aumento dello 0,3% rispetto all’anno precedente. In totale tra gennaio e settembre 2013 ne sono state esportate 2.289.784 tons. La principale destinazione delle esportazioni sono la Russia con un 24,5% dela quota totale (560.273 t) anche se con un calo del 3%. Seguono Cina ed Hong Kong con quote rispettive del 21,6% e 12,4%. Forte aumento dell’export verso le Filippine (+37%) e forte diminuzione dell’export verso la Corea del Sud (-35%). Per quanto riguarda l’import, continua la tendenza degli ultimi anni, con una diminuzione del 7,9%; l’import durante i primi 9 mesi del 2013 è stato di 25.733 t. Svizzera e Cile sono i principali fornitori con un 51% e 17% della quota totale però con una diminuzione del 13% e 18%, rispettivamente. Risalta l’aumento dell’import di carni suine dalla Serbia, con un volume di 2.194 t ed un aumento del 21%.

Nel 2013 gli aumenti maggiori dei prezzi al consumo hanno riguardato scuola (+2,6%) e cibo (+2,4%); l’incremento per abitazione, acqua, elettricità e combustibili è stato del 2% (ma nel 2012 i prezzi erano lievitati di ben il 7,1%). Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati definitivi dell’Istat sull’inflazione relativi all’anno scorso. Degli aumenti registrati per la spesa alimentare non se ne avvantaggiano insegnanti e agricoltori – rileva Confagricoltura -; per quanto riguarda il settore primario, in base ai dati AgrOsserva (Ismea-Unioncamere), i prezzi all’origine, dopo un exploit del 3,1% nel primo trimestre 2013, sono diminuiti del 2,5% nel secondo e del 3,2% nel terzo. Il monitoraggio costante che svolge SMS Consumatori/Ismea dimostra come ci

sia un divario notevole tra quotazioni alla produzione ed al consumo dei beni alimentari che, in molti casi, addirittura quadruplicano – osserva Confagricoltura -. Ad esempio il 31 dicembre 2013 i cavolfiori sono stati venduti dal produttore al grossista a 40 centesimi al chilo, dal grossista al dettagliante a 1,05 euro e sono giunti sui banchi di vendita mediamente a 1,70 euro. L’uva da tavola da 45 centesimi al chilo al produttore è passata a 1,90 euro al consumatore. È difficile far quadrare i conti aziendali quando i produttori si trovano con quotazioni non remunerative, aumenti dei costi ed un pesante carico fiscale e burocratico. Serve l’impegno condiviso di tutta la filiera per salvaguardare e rilanciare l’agroalimentare.

Inflazione: gli aumenti non hanno avvantaggiato gli agricoltori

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Lavoro e Previdenza

Domanda di disoccupazione agricola: uffici a disposizione Le domande di disoccupazione agricola per le giornate lavorate nell’anno 2013 dovranno essere presentate entro il 31 marzo 2014. A tal fine si segnala che gli uffici del patronato Enapa sono a disposizione dei lavoratori che potranno chiedere assistenza sia direttamente che per il tramite delle aziende al fine di poter predisporre e presentare le istanze nei tempi previsti. Si raccomanda, pertanto, a tutte le aziende Associate di comunicare ai loro lavoratori la disponibilità del nostro Patronato e si invita chiunque ne riscontrasse il bisogno ad usufruire anche di tutti gli altri servizi che il Patronato svolge a favore dei lavoratori e dei cittadini in genere. Per chi deciderà di presentare istanza di disoccupazione mediante il Patronato Enapa, inoltre, sussiste la possibilità di poter far redigere il Modello 730 ad un prezzo convenzionato. Si ricorda, infatti, che gli uffici Enapa, sono in grado di offire supporto per espletare tutte le pratiche previdenziali ed assistenziali quali: pratiche di riconoscimento pensioni, assegni di vecchiaia, invalidità, anzianità, inabilità; per ricostituzioni, maggiorazioni e supplementi di pensione; conteggi reversibilità e assegni familiari; iscrizioni e cancellazioni presso gli istituti previdenziali, assistenza per tutte le prestazioni in materia di sicurezza sociale, denuncie d’infortunio e malattie professionali, d’immigrazione, rinnovo permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, carta di soggiorno; modello ISEE, assunzioni badanti e operai agricoli. Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

Per comodità riportiamo qui di seguito i recapiti degli uffici territoriali: UFFICIO DI PIACENZA: Via Colombo, 35 Tel. 0523.596.715 - 596.733 e-mail: enapa.piacenza@confagripc.it UFFICIO DI MONTICELLI : Via Martiri della Libertà, 91 Tel. e fax 0523.827.237 - 827.137 e-mail: zona.monticelli@confagripc.it UFFICIO DI CORTEMAGGIORE: Via XX Settembre, 2 Tel. e fax 0523.839.764 e-mail: zona.cortemaggiore@confagripc.it UFFICIO DI CASTEL SAN GIOVANNI: Via Morselli, 1 Tel. e fax 0523.882.538 - 849.660 e-mail: zona.castello@confagripc.it UFFICIO DI AGAZZANO: Via XXV Aprile, 19 Tel. e fax 0523.975.489 e-mail: zona.agazzano@confagripc.it UFFICIO PONTE DELL’OLIO martedì mattina Via V. Veneto, 9 Tel. 0523.878.786 UFFICIO DI FIORENZUOLA: Via Calestani 3/e Tel. e fax 0523.982.386 - 98.11.62 e-mail: zona.fiore@confagripc.it UFFICIO DI LUGAGNANO VAL D’ARDA martedì e venerdì Largo Donatori di Sangue, 6 Tel. 0523.891.915

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Lavoro e Previdenza

Tabella riassuntiva retribuzioni personale dipendente RESPONSABILE coltivazioni cond.meccanico RETRIBUZIONI DI GENNAIO 2014

meccanico RESPONSABILE RESPONSABILE SETTORE SETTORE

ADDETTO SETTORE

ADDETTO ALLEVAMENTO

ZOOTECNICO

SUINICOLO

ZOOTECNICO

SUINI

SALARIO FESTIVITA' NON GODUTE FESTIVITA' SOPPRESSE FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA TOTALE

1.506,57 477,71 0,00 0,00 1.984,28

1.506,57 474,34 0,00 0,00 1.980,91

1430,43 453,99 0,00 0,00 1.884,42

1430,43 450,62 0,00 0,00 1.881,05

GIORNATE DI ASSENZA GIORNATA FESTIVA

58,98 79,62

58,56 79,06

56,05 75,67

SALARIO FESTIVITA' NON GODUTE FESTIVITA' SOPPRESSE FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA TOTALE

1519,35 481,69 0,00 0,00 2.001,04

1519,35 478,32 0,00 0,00 1.997,67

GIORNATE DI ASSENZA GIORNATA FESTIVA

58,44 80,28

SALARIO FESTIVITA' NON GODUTE FESTIVITA' SOPPRESSE FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA TOTALE

trattorista potatore TRATTORISTA MANZOLAIO IRRIGATORE COMUNE 1303,43

1178,55

1.506,57

0,00 0,00 1.430,43

1378,59 434,47 0,00 0,00 1.813,06

0,00 0,00 1.303,43

0,00 0,00 1.178,55

0,00 0,00 1.506,57

55,63 75,10

55,63 75,10

53,64 72,41

50,13 68,51

45,33 62,02

58,56 79,06

1442,93 457,89 0,00 0,00 1.900,82

1442,93 454,51 0,00 0,00 1.897,44

1442,93

1314,79

1188,44

1519,35

0,00 0,00 1.442,93

1390,52 438,19 0,00 0,00 1.828,71

0,00 0,00 1.314,79

0,00 0,00 1.188,44

0,00 0,00 1.519,35

58,44 79,72

55,50 76,31

55,50 75,75

55,50 75,75

53,48 73,03

50,57 69,10

45,71 62,54

59,05 79,72

1532,13 485,68 0,00 0,00 2.017,81

1.532,13 482,30 0,00 0,00 2.014,43

1.455,43 461,78 0,00 0,00 1.917,21

1.455,43 458,41 0,00 0,00 1.913,84

1.455,43

1326,15

1198,33

1.532,13

0,00 0,00 1.455,43

1402,45 441,90 0,00 0,00 1.844,35

0,00 0,00 1.326,15

0,00 0,00 1.198,33

0,00 0,00 1.532,13

GIORNATE DI ASSENZA GIORNATA FESTIVA

58,93 80,95

58,93 80,38

55,98 76,96

55,98 76,40

55,98 76,40

53,94 73,65

51,01 69,69

46,09 63,05

59,54 80,38

SALARIO FESTIVITA' NON GODUTE FESTIVITA' SOPPRESSE FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA TOTALE

1544,91 489,66 0,00 0,00 2.034,57

1.544,91 486,28 0,00 0,00 2.031,19

1.467,93 465,68 0,00 0,00 1.933,61

1.467,93 462,30 0,00 0,00 1.930,23

1.467,93

1337,51

1208,22

1.544,91

0,00 0,00 1.467,93

1414,38 445,62 0,00 0,00 1.860,00

0,00 0,00 1.337,51

0,00 0,00 1.208,22

0,00 0,00 1.544,91

GIORNATE DI ASSENZA GIORNATA FESTIVA

59,42 81,61

59,42 81,05

56,46 77,61

56,46 77,05

56,46 77,05

54,40 74,27

51,44 70,28

46,47 63,57

60,04 81,05

SALARIO FESTIVITA' NON GODUTE FESTIVITA' SOPPRESSE FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA TOTALE

1557,69 493,64 0,00 0,00 2.051,33

1.557,69 490,26 0,00 0,00 2.047,95

1.480,43 469,57 0,00 0,00 1.950,00

1.480,43 466,20 0,00 0,00 1.946,63

1.480,43

1348,87

1218,11

1.557,69

0,00 0,00 1.480,43

1426,31 449,34 0,00 0,00 1.875,65

0,00 0,00 1.348,87

0,00 0,00 1.218,11

0,00 0,00 1.557,69

GIORNATE DI ASSENZA GIORNATA FESTIVA

59,91 82,27

59,91 81,71

56,94 78,26

56,94 77,70

56,94 77,70

54,86 74,89

51,88 70,87

46,85 64,08

60,53 81,71

SALARIO FESTIVITA' NON GODUTE FESTIVITA' SOPPRESSE FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA TOTALE

1570,47 497,62 0,00 0,00 2.068,09

1.570,47 494,25 0,00 0,00 2.064,72

1.492,93 473,46 0,00 0,00 1.966,39

1.492,93 470,09 0,00 0,00 1.963,02

1.492,93

1438,24 453,05 0,00 0,00 1.891,29

1360,23

1.228,00

1.570,47

S 0,00 0,00 C 0,00 0,00 1.360,23 A 1.492,93 T GIORNATE DI ASSENZA 60,40 60,40 57,42 57,42 57,42 55,32 52,32 T GIORNATA FESTIVA 82,94 82,37 78,91 78,35 78,35 75,51 71,46 O CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E CONTRATTUALI A CARICO DEL LAVORATORE= 8,84%; FONDO INTEGRAZIONE= 0,58%; CAC NAZIONALE= 0,20% addetto settore zootecnico 26,83 generi in natura altri operai 16 latte 10,83

0,00 0,00 1.228,00

0,00 0,00 1.570,47

47,23 64,59

61,02 82,37

N o r m a l e 1° S C A T T O 2° S C A T T O 3° S C A T T O 4° S C A T T O 5°

28

1430,43

vivaista

Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014


Lavoro e Previdenza

Tabella

retribuzioni

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Nibbiano Il loro benessere La vostra tranquillità

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Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014

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Lavoro e Previdenza FEIALAPP Fondo per la Erogazione di Integrazioni e di Assistenze varie ai Lavoratori Agricoli della Provincia di Piacenza In conformità a quanto stabilito dal Contratto Provinciale di Lavoro per gli Operai Agricoli e Florovivaisti della Provincia di Piacenza è costituito un Fondo provinciale di gestione della cassa integrativa di trattamenti obbligatori di previdenza ed assistenza contrattuale, denominato “FEIALAPP”. Costituiscono il Fondo le seguenti organizzazioni sindacali:      

Unione Provinciale Agricoltori; Federazione Provinciale Coldiretti; Confederazione Italiana Agricoltori; FLAI – CGIL; FAI – CISL; UILA - UIL.

Il Fondo ha sede in Piacenza, via Colombo, 35. Scopo istituzionale del Fondo è quello di assicurare, agli operai agricoli a tempo determinato e a tempo indeterminato, dipendenti di aziende ed imprese agricole della Provincia di Piacenza, l’integrazione salariale al verificarsi di particolari accadimenti. In particolare, ai sensi di quanto stabilito dal Contratto Provinciale di Lavoro degli Operai Agricoli e Florovivaisti, il Fondo interverrà per garantire le seguenti prestazioni: 

integrazione malattia;

integrazione infortuni;

integrazione maternità;

erogazione assegno funerario in caso di decesso del lavoratore;

erogazione una-tantum in caso di alcune fattispecie di licenziamento.

La disciplina dettagliata inerente i criteri, le condizioni, le modalità per l’elargizione delle integrazioni salariali qui definite sono rimandate a quanto stabilito in apposito Regolamento Esecutivo, approvato dal Comitato di Gestione del Fondo, coerentemente con quanto previsto dal Contratto Provinciale di Lavoro degli Operai Agricoli e Florovivaisti attualmente in vigore.

Fondo per la Erogazione di Integrazioni e di Assistenze varie ai Lavoratori Agricoli della Provincia di Piacenza Via Colombo, 35 – 29121 Piacenza – Tel. 0523/596716 – Fax 0523/596773 Mail: servizio.paghe@confagripc.it PEC: fondo@pec.confagripc.it

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Piacenza Agricola N. 2 febbraio 2014


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