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MARGHERITA IN BIBLIOTECA

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ESTATE

ESTATE

La biblioteca era proprio un bel posto. Si affacciava su un parco antico, con gli alberi alti, il prato verde con l’erba corta come un tappeto e i vialetti di ghiaia finissima e quasi bianca.

A Margherita piaceva andare lì, ma non si fermava mai nell’area per i bambini, quella con i tavoli e gli scaffali di legno colorato, e non andava neanche nel settore ragazzi, quello con i tavoli rotondi e le sedie chiare. No, lei andava di sopra, dove c’era l’area dedicata agli adulti. Lì gli scaffali di metallo grigio, stracarichi di libri, erano stretti e formavano corridoi in cui si passava per un pelo.

I tavoli erano in fondo alla stanza, lunghi, rettangolari e di legno così scuro che incutevano rispetto già solo per quello.

Margherita entrò con il suo quaderno sottobraccio, salutò Pietro il bibliotecario e lui ricambiò con la sua voce fonda che sbucava dalla bocca nascosta nella barba.

Margherita salì le scale di pietra grigia e fu felice di vedere che nessuno stava occupando il suo regno. Prese il volume più grosso e pesante che riuscì a sollevare, lo appoggiò al tavolo e lo aprì a caso.

Non è che dovesse leggerci qualcosa, lo usava solo per fare scena. Nessuno disturba mai chi legge un libro grosso, nemmeno se è un bambino.

Parole Nuove

Il verbo incutevano vuol dire: ispiravano.

L’aggettivo fonda vuol dire: profonda.

Poi Margherita aprì il quaderno. Non aveva preso uno dei suoi: dalle righe si capiva subito che quelli erano quaderni per piccoli. Ne aveva scelto uno tra quelli nuovi che sua sorella teneva nell’armadietto della sua stanza.

Lo aprì alla prima pagina e iniziò a scrivere. Non era un compito e neanche un tema e nemmeno un diario. Erano pensieri, tanti e diversi, con dentro qualcosa di vero e qualcosa di inventato.

A. Strada, Allora non scrivo più!, Il battello a vapore

LEGGO E… COMPRENDO

Completa inserendo le caratteristiche corrette per ciascuna area della biblioteca.

•  Area bambini

T£avoli

•  Area ragazzi

•  Area adulti

LEGGO E… SCRIVO

Indica sulla barra laterale inizio, sviluppo e conclusione della storia, con i colori corrispondenti. Poi, per ciascuna delle parti individuate, scrivi sul quaderno una frase che ne riassuma il contenuto.

Roba Da Femmine

Lorenzo è felice. Questa sera ha invitato a cena il suo migliore amico, Pietro. Antonio, il papà di Lorenzo, per l’occasione è tornato prima da lavoro e ha preparato un appetitoso pollo al forno con patate al rosmarino: in casa c’è un profumo buonissimo e Antonio ne va davvero fiero!

È ora di cena ormai, manca solo la mamma che non potrà essere presente perché è una chirurga e resterà in ospedale per un’emergenza.

– A tavola, ragazzi! – esclama Antonio.

Lorenzo e Pietro accorrono felici, hanno giocato tutto il pomeriggio, e adesso sono stanchi e affamati, quindi divorano tutto con grande voracità.

Poi, terminata la cena, Lorenzo chiede al papà se, dopo aver pensato ai piatti sporchi, potrà giocare ancora un po’ con Pietro. Antonio acconsente. Pietro dà una mano all’amico, ma sembra stranito: – Dovete sempre pensare tu e tuo padre alla cena e ai piatti sporchi? – gli sussurra piano all’orecchio – È roba da femmine… –. Lorenzo serio serio lo fissa negli occhi, poi gli si avvicina con l’aria di volergli confidare un segreto: – Anche mio nonno dice così, ma lui ha quasi ottant’anni… – sussurra.

mio nonno dice così, ma lui ha quasi ottant’anni… – sussurra.

I due amici si guardano per qualche secondo senza dire altro, poi scoppiano a ridere, riempiono insieme la lavastoviglie e corrono a giocare.

vuol dire: infastidito

Agenda 2030

LEGGO E… DIVENTO GRANDE

•  In genere, chi si occupa di preparare da mangiare a casa tua?

•  Secondo te, a quale membro della tua famiglia riesce meglio questa attività?

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