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LA BAMBINA DI PIUME

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ESTATE

ESTATE

La bambina di piume era così morbida e leggera che tutti la prendevano in braccio e la stringevano forte. Soprattutto gli altri bambini che la trattavano come un pupazzo. Un giorno un vento fortissimo la strappò dalle braccia di una bambina che le stava cantando la ninnananna come si fa con le bambole, anche se erano le quattro del pomeriggio e lei non aveva per niente sonno e non era per niente una bambola. Il vento soffiava e la bambina di piume andava. La sua mamma la vide dalla finestra e le gridò: – Vieni giù subito! Ma lei non poteva scendere, era troppo leggera. E forse nemmeno voleva.

– Vado via, mamma, ciao! – gridò la bambina di piume mentre spariva all’orizzonte. Volò in alto, sopra e sotto le nuvole, spinta dal vento. Il mondo era strano, piccolo e piatto visto dall’alto, ma anche grande e immenso, perché non si capiva se finiva o andava sempre avanti.

Girò tutto il mondo, senza mai stancarsi, leggera e libera come devono essere le bambine di piume. E quando passava sopra la sua mamma le faceva ciao con la mano, e la mamma la salutava un po’ triste, ma anche felice, perché aveva capito che essendo una bambina di piume poteva star bene solo così.

LEGGO E… COMPRENDO

Perché la mamma, quando vede passare la bambina di piume, è triste ma anche felice?

La mamma è triste perché .................................................................................., ma è anche felice perché

RICONOSCO...

IL RACCONTO FANTASTICO

I fatti narrati in questo testo sono immaginari, non possono accadere nella realtà.

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