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ENCELADO E L’ETNA

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ESTATE

ESTATE

Encelado era un gigante con una bocca enorme che sembrava una fornace e quando si arrabbiava buttava fuori scintille di fuoco. Un bel giorno Encelado decise di compiere la scalata al cielo per togliere il potere al dio Giove e comandare al suo posto. I giganti minori lo temevano molto, così gli ubbidirono e si misero subito al lavoro. Per aiutarlo a salire al cielo, posero uno sull’altro i cocuzzoli dei monti più alti. Erano quasi arrivati al trono di Giove quando questi, arrabbiato per tanta arroganza, scagliò con la sua possente mano un fulmine. La saetta colpì il cumulo delle montagne, che rotolarono di qua e di là schiacciando i corpi dei giganti.

Encelado, ridotto a pezzi, restò sepolto sotto il monte Etna. Era ancora vivo, ma non poteva muoversi: aveva di colpo perduto la sua forza e sentì ardere nel petto la sua rabbia. Cominciò a buttare fuori dalla bocca fiamme, faville, fumo e brace, che salirono fino al cocuzzolo dell’Etna, da cui uscirono emettendo un rombo violentissimo. La lava fusa dal respiro di Encelado cominciò a scendere lungo i pendii dei monti distruggendo ogni cosa, praterie, case, fienili, e costringendo la gente a fuggire spaventata.

Poi Encelado improvvisamente si calmò.

Ma la rabbia del gigante, rimasto immobile sotto la montagna, non si è ancora placata e di tanto in tanto esplode emettendo colate di fuoco.

LEGGO E… RICONOSCO LA LEGGENDA

Indica con una X se è vero (V) o falso (F).

•  Encelado vuole dominare sugli altri giganti V F

•  Giove punisce l’arroganza di Encelado V F

•  La rabbia di Encelado, dopo essere stato punito da Giove, si manifesta attraverso le eruzioni del vulcano V F

RICONOSCO... LA LEGGENDA

I fatti narrati in questa leggenda spiegano, attraverso un racconto fantastico, le origini di un famoso vulcano: l’Etna.

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