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Obiettivo 1 Sconfiggere la povertà, pag
agenda 2030
Obiettivo 1 Sconfiggere la povertà
Sconfiggere la povertà nel mondo è il primo dei 17 obiettivi indicati dall’Agenda 2030. È infatti la sfida più grande da vincere per promuovere la crescita dignitosa di ogni persona sulla Terra.
Alcuni traguardi dell’Obiettivo 1 : ! sradicare la povertà estrema in tutti i Paesi del mondo; ! fare in modo che a livello nazionale i servizi sociali aiutino le persone più povere o in difficoltà; ! fare in modo che tutti abbiano gli stessi diritti sulle risorse economiche disponibili; ! organizzare programmi di protezione per le persone più povere nel caso di catastrofi naturali o problemi climatici; ! sostenere investimenti nelle azioni di lotta alla povertà.
CLIL
SUSTAINABLE DEVELOPMENT goals
Goal 1
No poverty
che cosa possiamo fare NOI
Indica con una crocetta una o più azioni per contrastare la povertà che ti impegni a realizzare in quest’anno scolastico. ! Accontentati di un regalo più modesto per il tuo compleanno, ma proponi ai tuoi parenti di organizzarsi per fare una donazione a un’organizzazione benefica che opera nella zona in cui vivi. ! Richiedi di leggere in classe un libro o un articolo di giornale che parli di povertà per tenere sempre viva l’attenzione su questo problema. ! Proponi di realizzare un mercatino per donare il ricavato a un’associazione presente nella zona dove abiti e che aiuta chi è in difficoltà economica.
Hai altre idee? Scrivile sul quaderno e condividile in famiglia e in classe.
POVERTÀ e solidarietA
Completa il testo scrivendo al posto giusto sui puntini le seguenti parole: povertà • villaggi • lavori • salario • contratto • istruzione • scuola
Indica con una crocetta le affermazioni con cui sei d’accordo. Confronta le tue scelte con quelle delle compagne e dei compagni.
Povertà e analfabetismo vanno spesso a braccetto. In molti Paesi la ............................................................ , anche quella primaria, è a pagamento e questo non permette a chi vive in condizione
di ............................................................ di farla frequentare ai propri figli e figlie. Nei Paesi più poveri del mondo ci sono poche scuole e sono spesso lontane
dai ............................................................ . Le famiglie preferiscono quindi tenere i bambini e le bambine a casa per farsi aiutare
nei ............................................................ agricoli. Eppure imparare a leggere e a scrivere sarebbe importantissimo soprattutto per i più poveri. Chi è istruito ha maggiore possibilità di trovare lavoro; conosce i propri diritti e può leggere e capire un ............................................................ prima di firmarlo. Se sa fare i conti, si può accorgere se il suo ............................................................ è giusto oppure se è stato pagato meno di quanto pattuito. Ecco perché in molti Paesi la lotta contro la povertà va di pari passo con l’impegno
di garantire a tutti l’............................................................ di base.
La solidarietà deve essere reciproca: se sono solidale con qualcuno, mi aspetto che mi ricambi.
Essere solidali vuol dire destinare parte della propria paghetta alle persone in difficoltà.
Solidarietà significa fare buone azioni.
Posso essere solidale anche impegnando parte del mio tempo a parlare con chi è solo.
lotta alla POVERTÀ
Rispondi alle domande per scoprire un modo per contrastare la povertà. Trascrivi in basso le lettere che trovi nelle caselle rosse.
Secondo te, perché questo è un modo efficace per contrastare la povertà? Scrivi la tua opinione e confrontala con quella delle tue compagne e dei tuoi compagni.
1. In quale città si tenne la prima manifestazione spontanea contro la povertà?
2. Come si chiamano le bag realizzate da Jahkil Jackson?
3. In quale mese cade la Giornata Internazionale per l’eliminazione della povertà?
4. In quale città nasce ActionAid?
5. Qual è la sigla del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo?
6. Come viene definita una persona senza fissa dimora?
7. Come sono chiamati i diritti ad avere un alloggio o a essere protetti dalla povertà?
8. Come viene definito in inglese un obiettivo dell’Agenda 2030?
9. Quale organismo si occupa della difesa dei diritti sociali in Europa?
10. Chi è povero si sente escluso dalla…
5dicembre Giornata Mondiale del Volontariato
Secondo alcuni studiosi, aiutare gli altri è un comportamento naturale e istintivo presente in tutte le specie animali. Che ne dici di mettere in pratica questa nostra qualità innata per diventare meno egoisti e meno egoiste?
Ci sono persone che si mettono al servizio degli altri, mostrandosi solidali in vari modi. Sono i volontari e le volontarie: uomini e donne, ragazzi e ragazze che sentono il desiderio di impegnarsi per gli altri, anche per persone sconosciute, senza chiedere ricompense in denaro o in altri modi. C’è chi sostiene iniziative di pace, chi offre assistenza, chi collabora con associazioni per la difesa dell’ambiente e chi regala allegria, come i clown con i bambini malati in ospedale.
CLIL international volunteer day
Numeri eccezionali Sono davvero molte le persone che svolgono attività di volontariato: pensa che solo in Europa, nel 2020, sono state circa 82 milioni. Anche nel nostro Paese il numero dei volontari è molto alto: sono circa 6 milioni e mezzo. Per riconoscere l’impegno, il tempo e le capacità di queste persone, nel 1985 l’ONU, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha istituito la Giornata Mondiale del Volontariato.
Ho capito il TESTO
Fa volontariato chi… Indica con una crocetta. ! fa il babysitter a pagamento. ! legge gratuitamente libri alle persone che sono sole in ospedale. ! chiede la “paghetta” alla nonna per andare a comprarle il giornale. ! partecipa alle giornate di pulizia dei parchi pubblici organizzate nel quartiere.
Darsi una mano Probabilmente avrai sentito parlare di qualche associazione di volontariato: magari conosci qualcuno che ne fa parte oppure le hai sentite nominare in televisione, a scuola o in famiglia. Le associazioni di volontariato sono gruppi di persone che si mettono insieme per realizzare degli obiettivi di solidarietà, rivolti cioè ad aiutare gli altri o l’ambiente senza fini di lucro: i volontari devono perciò svolgere le loro attività gratuitamente, senza chiedere una ricompensa in denaro. Tutte insieme, le associazioni e le imprese sociali che hanno come fine la solidarietà costituiscono il Terzo Settore. In Italia è stato emanato nel 2017 il Codice del Terzo Settore, che stabilisce che questi enti debbano essere riconosciuti dallo Stato e avere un regolamento in cui sono dichiarati i loro obiettivi e le loro azioni.
FOTO
Collega ogni associazione di volontariato alla finalità corrispondente.
Dividetevi in gruppi. Ogni gruppo individua i nomi di alcune associazioni di volontariato impegnate nel vostro territorio. Realizzate per ognuna di loro una carta d’identità e mettetele a disposizione della scuola.
Accogliere e offrire compagnia ai bambini e alle bambine in ospedale.
Offrire un servizio di ascolto e sostegno alle persone sole.
Raccogliere alimenti per distribuirli a famiglie in difficoltà.
Organizzare e condurre visite guidate nei musei.
Salvaguardare gli uccelli e tutelare la biodiversità in Italia. Fornire assistenza medica a popolazioni in difficoltà.
Che cosa significa il verso “Non vivere su questa terra come un inquilino”? Secondo te quale messaggio vuole trasmetterci l’autore? Confrontati con la classe.
Sicuramente Gino Strada non è vissuto sulla terra come un inquilino, ma ha ascoltato le persone che ha incontrato. Questo medico, nato a Sesto San Giovanni (Milano), tra il 1989 e il 1994 lavorò in zone di guerra con la Croce Rossa Internazionale. Quest’esperienza lo indusse a fondare, insieme alla moglie Teresa Sarti, Emergency, un’associazione umanitaria internazionale che ha l’obiettivo di portare aiuto alle vittime civili delle guerre. Dal 1994 i volontari che ne fanno parte sono intervenuti in 19 Paesi costruendo ospedali, ambulatori e poliambulatori dove assistono gratuitamente le popolazioni colpite dalla guerra.
agenda 2030
Obiettivo 17 Partnership per gli obiettivi
Alcuni traguardi dell’Obiettivo 17 : ! garantire che ogni Paese impegni le proprie risorse e che i Paesi sviluppati sostengano quelli meno sviluppati; ! condividere le scoperte scientifiche e diffondere le innovazioni a condizioni favorevoli per i Paesi poveri; ! favorire il commercio internazionale; ! aiutare i Paesi più poveri a raccogliere dati statistici sulla loro economia e la loro società.
CLIL
SUSTAINABLE DEVELOPMENT goals
Goal 17
Partnership for the goals
Per far sì che l’Agenda 2030 si realizzi pienamente e abbia successo è necessario che governi, privati, volontariato e società civile collaborino fra loro, mettendo al centro le persone e il pianeta. L’Obiettivo 17 riguarda l’aiuto finanziario, tecnologico e sociale alle situazioni più disagiate attraverso la collaborazione tra Paesi, coinvolgendo tutti nelle azioni e nella ricerca di risorse per uno sviluppo sostenibile.
che cosa possiamo fare NOI
Organizzatevi in gruppi e rendete il volontariato una componente della vostra vita di classe scegliendo una di queste attività: ! inviare lettere e disegni a persone anziane che vivono in una casa di riposo; ! donare giocattoli vecchi, ma in buono stato, ad associazioni che aiutano famiglie in difficoltà; ! raccogliere tappi di plastica per sostenere associazioni che utilizzano i ricavi della loro vendita per iniziative di solidarietà.
NOI RAGAZZI E RAGAZZE
della 5a siamo impegnati
a ….................................................................
Realizzate un volantino per far conoscere l’attività che avete scelto e coinvolgete altre classi.
per …............................................................ Il nostro motto è
Le parole della SOLIDARIETÀ
Segui l’esempio e scrivi altre cinque parole che associ alla parola “volontariato”.
SOLIDARIETÀ
Riordina le frasi e scrivile sui puntini.
Leggi queste frasi e colora quella con cui sei più d’accordo. Commentala e poi condividi le tue riflessioni con la classe.
! Le riconosciute sono dallo associazioni di Stato volontariato.
! Il Terzo del volontariato delle parte attività fa Settore.
! I settori si offrire di volontari in assistenza occupano vari.
! L’ Unite delle Assemblea volontariato riconosce Nazioni il.
I volontari e le volontarie non sono remunerati non perché non valgono nulla, ma perché sono inestimabili. (Anonimo) Sparirà con me ciò che trattengo, ma ciò che avrò donato resterà nelle mani di tutti. (Rabindranath Tagore )
quanto sei SOLIDALE?
Rispondi alle domande e colora i quadranti dei termometri con i colori corrispondenti. Per sapere a che cosa corrisponde il livello che hai raggiunto, capovolgi la pagina e leggi.
1. In classe aiuti chi è in difficoltà quando... te lo chiede l’insegnante. ti accorgi che qualcuno ha bisogno. 2. A casa dai una mano per... aiutare. ricevere la paghetta. 3. Vedi un gattino ferito... chiami un veterinario. te ne vai perché non è tuo. 4. I giocattoli che non usi… li butti via. li doni a chi non ne ha.
5. A scuola si fa la raccolta dei tappi da regalare a un’associazione di volontariato... li porti anche tu. non hai tempo da perdere. 6. Per Natale, proponi alla classe di... preparare regalini per chi è solo in ospedale. preparare regalini da scambiarsi in classe.
7. In classe si organizza di leggere un’ora alla settimana dei libri ai bambini e alle bambine delle prime classi. Tu collabori... perché l’insegnante ci tiene molto. perché vuoi aiutare i piccoli a inserirsi e a imparare a leggere bene.
Se il termometro blu ha il livello più alto, complimenti: hai in te lo spirito del volontariato!•
un bravo volontario/una brava volontaria. Se i due termometri hanno lo stesso livello, con qualche piccolo sforzo potrai diventare •
24
gennaio Giornata Internazionale dell ' Educazione
Ogni mattina vedi decine e decine di bambini e bambine, ragazze e ragazzi andare a scuola. Ogni giorno vedi persone leggere libri o giornali: probabilmente pensi che al mondo tutte e tutti abbiano ricevuto un’educazione. Purtroppo non è così...
Al mondo ci sono oltre 250 milioni di giovani che non frequentano la scuola. I dati sono impressionanti: il 44 per cento delle ragazze e il 34 per cento dei ragazzi tra i 10 e i 19 anni delle famiglie più povere non ha mai frequentato la scuola o l’ha abbandonata.
La percentuale è più alta tra le ragazze: molte sono costrette ad andare a lavorare; altre non vengono mandate a scuola per motivi culturali o religiosi. Chi vive nei campi profughi o in zone di guerra non va a scuola; ma anche nei Paesi ricchi almeno 57 milioni di bimbi e bimbe non risultano iscritti a scuola. A questi numeri bisogna aggiungere circa 700 milioni di adulti che non sanno leggere e scrivere. Di questi, i due terzi sono donne.
CLIL
international day of education
Imparare al tempo del Covid-19 La situazione è peggiorata con la pandemia di Covid-19, perché per un certo periodo le scuole e le università sono state chiuse per evitare il diffondersi del virus. In tutto il mondo circa un miliardo e mezzo di studenti sono stati costretti a cambiare il proprio modo di imparare. In molte scuole è stata adottata la didattica a distanza (DAD) che, richiedendo l’uso di strumenti informatici, non è stata seguita da chi non poteva acquistarli. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) ha perciò deciso di celebrare ogni 24 gennaio la Giornata Internazionale dell’Educazione, per ricordare che l’educazione è un diritto fondamentale: soltanto con l’istruzione per tutte e tutti sarà possibile raggiungere l’uguaglianza fra le persone e superare situazioni di povertà.
Ho capito il TESTO
Perché molte persone non ricevono un’educazione? Indica con una crocetta le possibili risposte. ! A causa della povertà.
! A causa di motivi culturali. ! A causa delle guerre.
! Per la mancanza di libri.
! A causa di eventi straordinari (pandemie, catastrofi naturali...).
Quando mancano le parole Quando una persona non è in grado di leggere, scrivere o fare dei semplici conti si dice che è analfabeta. L’analfabetismo crea un fortissimo svantaggio: infatti essere analfabeti significa non avere accesso neanche alle più semplici informazioni, come per esempio leggere gli orari di un autobus. Un fenomeno particolare è l’analfabetismo di ritorno, un’espressione con cui ci si riferisce a quelle persone che hanno imparato a leggere e scrivere ma poi, a causa della mancanza di esercizio, hanno perso queste competenze. Il numero di queste persone è in grande aumento anche in Italia. Si parla poi di abbandono scolastico quando i ragazzi e le ragazze smettono di andare a scuola prima di aver finito il loro ciclo di studi. Alcune organizzazioni internazionali, come l’UNESCO, finanziano progetti e programmi per favorire l’istruzione in vari Paesi del mondo. Anche diverse ONG (organizzazioni non governative) e associazioni lottano contro l’analfabetismo e l’abbandono scolastico, organizzando corsi o impegnandosi per spiegare alle famiglie che l’educazione è indispensabile per dare un futuro alle figlie e ai figli.
C ittadinanza digitale Esiste anche l’analfabetismo informatico. Molte persone usano la tecnologia per lavorare, divertirsi e comunicare, ma c’è ancora un alto numero di persone che non sa usare un computer o lo usa in modo sbagliato.
Ho capito il TESTO
Indica con una crocetta se le informazioni sono vere (V) o false (F).
V F ! Si è analfabeti/analfabete quando non si ha la capacità di leggere e scrivere. ! ! ! Essere analfabeti/analfabete non crea nessuno svantaggio. ! ! ! Con l’espressione “analfabetismo di ritorno” ci si riferisce a quelle persone che hanno dimenticato come si legge o si scrive. ! ! ! Esiste anche l’analfabetismo informatico. ! ! ! In Italia non ci sono analfabeti/analfabete di nessun tipo. ! !
! Le famiglie devono impegnarsi per favorire l’istruzione dei figli e delle figlie. ! !
Il sogno dell'Italia
Viki è un ragazzino arrivato dall’Albania. Sogna di farsi una nuova vita in Italia, conosciuta attraverso la televisione, ma con la sua famiglia è costretto a vivere in baracche di periferia a Milano, con altri clandestini. Queste persone sono arrivate in Italia dopo viaggi pericolosi. Purtroppo spesso non hanno i documenti, persi o requisiti durante il viaggio, e sono costrette a vivere in clandestinità, cioè di nascosto. Viki ha una gran voglia di imparare, conoscere, capire e nella scuola trova un luogo dove è accolto e aiutato.
Viki ha imparato la nostra lingua grazie alla televisione; ma anche moltissimi italiani hanno imparato a leggere e scrivere proprio grazie a questo mezzo! La televisione infatti è uno strumento davvero potente, che può diffondere l’alfabetizzazione, a patto di usarla scegliendo bene i programmi da vedere. Nel 1960 in televisione iniziò il programma televisivo Non è mai troppo tardi dove Alberto Manzi, un maestro di scuola elementare (quella che oggi chiamiamo scuola primaria), insegnava a leggere e a scrivere a chi per motivi diversi non era mai andato a scuola. Grazie a lui un milione e mezzo di persone riuscirono a finire la scuola elementare.