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segni, suoni... parole

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c’è, ci sono

c’è, ci sono

PARLARE SENZA VOCE

La piccola Selene viveva su una stella. Là non esistevano parole né rumori. Correva scalza, danzava sulle punte dei piedi e parlava con le mani. Ogni gesto significava qualcosa. Quei giochi di mani che si muovevano svelte erano le parole del vento e delle stelle. In quel suo mondo, Selene imparava la lingua delle nuvole, del giorno e delle stagioni. Dormiva sul petto soffice di una stella la piccola Selene.

Una notte si abbandonò al vento caldo e quando si risvegliò, si ritrovò su un letto di foglie e spighe. Era la Terra, un mondo bello quanto il suo. E anche gli scoiattoli, le farfalle e le lucciole parlavano a gesti. Proprio come lei. – Anche noi vogliamo parlare con gli alberi della foresta e con le farfalle! – esclamarono a una sola voce i bambini. Uno di loro si avvicinò alla piccola Selene. Lei gli prese le mani e insieme cominciarono a parlare con la notte. Subito un altro si aggiunse, e poi un altro e altri ancora. Formarono un cerchio e furono felici di aver trovato una nuova amica. Senza voce e con le loro piccole dita cominciavano a parlare con le nuvole, i fiori e le lucciole. Mentre le loro mani sembravano sfiorare le stelle.

Concetta Rundo, La bambina che parlava con le mani, Città Aperta

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