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L’ultimo lupo LEGGI IL TESTO, POI EVIDENZIA GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI RIFERITI AI NOMI

SOTTOLINEATI. SEGUI GLI ESEMPI.

Stava per volgersi, quando tra i rami d’una felce altissima, vide un buco nero nella roccia. Una caverna. Allungò il braccio, scostò i rami. Vide il lupo. Non pensò più a nulla. Ebbe un impulso di fuga che svanì subito. Non respirò. Forse il sangue cessò di scorrergli nelle vene. Non ebbe né paura né sorpresa. Nulla.

Restò a fissare quegli occhi tondi e gialli. E quegli occhi risposero al suo sguardo.

Il lupo giaceva sul terreno della caverna, tra ramoscelli e foglie secche; giaceva su un fianco, le zampe in avanti, le une sulle altre, in atteggiamento di infinita stanchezza; ansava, e dalla bocca socchiusa usciva una lunga lingua rosea; guardava il ragazzo con occhi grandi e liquidi come di lacrime selvagge. Il ventre s’alzava e s’abbassava nel respiro. Il lupo era piuttosto piccolo, o così parve a Enzo, come un cane, ecco. Non un ringhio da quelle fauci rosse. Non un agitarsi da quella forte coda.

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