UniversitĂ degli Studi di Firenze Scuola di Architettura Tesi di Laurea Magistrale
Elisa Belardi
Sustainable S C H E Sustainable sCHool for SCHE
MED MED
sCHool for Emergency Emergency in in MED MED areaarea
Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale Quinquennale a Ciclo Unico anno accademico 2017/2018
Tesi di Laurea Magistrale
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Candidato
Elisa Belardi matricola 5439870
Relatore: Prof. Rosa Romano Correlatore interno: Prof. Giovanna Ranocchiai Correlatore esterno: Andrea Ceparano
Ai miei genitori A Elena A nonna Franca
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Indice Introduzione ............................................................................. 13
2.3 - Schede di analisi dei casi studio .................................. 59
Parte I - Emergenza .................................................................. 19
Caso studio 01 - Plan Selva, Sistema de Equipamiento Educativo .............. 59
1.1 - Ambiti di emergenza .................................................... 23
Caso studio 02 - Makoko Floating School ................... 67
1.1.1 - Aumento del tasso di scolarizzazione nei paesi in via di sviluppo .................................................... 23
Caso studio 03 - Insideout School ................................ 77
1.1.2 - Progettualità disaster relief ................................ 26
Caso studio 05 - Baan Hauy Sarn Yaw School .............. 97
1.1.2.1 - Il coinvolgimento italiano nella gestione dell'emergenza post-disastro ............................................. 32 1.1.3 - Temporaneità e deep renovation ........................ 39
Caso studio 04 - Lycée Schorge .................................... 87
Caso studio 06 - Makani Remedial Educational Centers .......................... 107 Caso studio 07 - Scuola Secondaria di II grado "M. Malpighi", Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna .......... 115
Parte II - Stato dell'arte ............................................................ 47
Caso studio 08 - Blooming Bamboo Shelter ................ 125
2.1 - Metodologia .................................................................. 47
Caso studio 09 - Hex House .......................................... 135
2.1.1 - Fase istruttoria..................................................... 48
Caso studio 10 - Hua Fai Youth Center .......................... 143
2.1.2 - Analisi dei dati ..................................................... 48
Caso studio 11 - Rever, Unità "cantiere-scuola" temporanea ........... 153
2.2 - Struttura dei contenuti ................................................ 49 2.2.1 - Descrizione generale ........................................... 49
Caso studio 12 - Scuola Primaria, Azienda Novobox ............................... 165
2.2.2 - Caratteristiche di inserimento urbanistico-ambientale ..................................... 49
Caso studio 13 - Scuola Primaria e Asilo Nido Azienda Newhouse ............................ 175
2.2.3 - Caratteristiche morfologiche ............................. 49
2.4 - Conclusioni .................................................................... 184
2.2.4 - Caratteristiche tecnologiche .............................. 49 2.2.5 - Elaborati grafici, riferimenti e note .................... 50
I. Risultati analitici A: caratteristiche di inserimento urbanistico-ambientale .............................................. 184
2.2.6 - Parametri di valutazione: guida alla lettura delle schede ........................... 50
II. Risultati analitici B: caratteristiche morfologiche ..................................... 185
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III. Risultati analitici C: caratteristiche tecnologiche ...................................... 186 IV. Modelli di risposta all'emergenza.............................. 188
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3.5.4 - Sistema di pannelli per spazi chiusi .................... 249 3.5.5 - Componenti modulari di copertura e impianto fotovoltaico ......................................... 250 3.5.6 - Chiusure verticali di completamento.................. 251
Parte III - Progetto ...................................................................... 195 3.1 - Obiettivi e finalità ........................................................... 195 3.2 - Sistema edilizio aperto e grado di prefabbricazione .............................................. 199 3.3 - Progettare sistemi educativi: dalla filosofia ai vincoli normativi.................................. 209 3.3.1 - Linee Guida del Ministero per la Pubblica Istruzione ................................ 213 3.3.2 - Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975.......... 221 3.3.3 - C.A.M.- Criteri ambientali minimi, Decreto Ministeriale dell’11 gennaio 2017 ....................................... 226 3.3.4 - Decreto Ministeriale 26 agosto 1992............. 232 3.3.5 - Decreto Ministeriale Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236 .................................... 234 3.4 - Potenziali programmi e scenari di intervento................................................... 237
3.6 - Sistema tecnologico: caratteristiche e prestazioni.......................................... 255 3.6.1 - Sistema di fondazione .......................................... 255 3.6.2 - Chiusure opache ......... ......................................... 255 3.6.3 - Chiusure trasparenti e infissi .............................. 265 3.6.4 - Sistema di sovra-copertura .. .............................. 265 3.6.5 - Componenti di chiusura integrativi .................... 274 3.6.6 - Sistemi attivi per il controllo ambientale ........................................... 274 3.7 - Strategie bioclimatiche e condizioni di comfort .................................................... 279 3.8 - Conclusioni e scenari futuri .......................................... 283
Bibliografia ................................................................................ 285 Sitografia ................................................................................... 288 Ringraziamenti ......................................................................... 291
3.5 - Componenti di sistema: vantaggi e strategie associate ...................................................... 247 3.5.1 - Sistema di fondazione Easy Foundation, gruppo per il supporto a terra di strutture prefabbricate ............................... 247 3.5.2 - UnitĂ tecnologica per servizi .......................... 247 3.5.3 - Sistema di collegamenti orizzontali e verticali ..................................... 248
Qualche volta i traumi sono prodotti dagli uomini: guerre, rivoluzioni, emigrazioni; qualche volta dalla natura stessa, tutt’altro che domata nonostante l’antichità dell’insediamento umano A. Moravia
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Documentare il cambiamento • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
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Introduzione
P
uò sembrare severo, ma è così: agli occhi di una
abbandono. I risultati del lavoro di Architecture for Humanity,
comunità, sia essa in fase di ripresa dopo un
che contavano nel 2011 circa 2250 realizzazioni (Humanity,
disastro, in condizioni di sistematica povertà o
2012, p. 11), sono presentati nella pubblicazione Design like you
devastata da rovina e abbandono, visions e design
give a damn, un titolo curioso che in italiano potrebbe essere
sono semplicemente un bel sogno. […] Le comunità vogliono
tradotto come “Progetta come se ti importasse qualcosa” e
risultati (Humanity, 2012, p. 12).
che riassume, senza ulteriori chiarimenti necessari, la filosofia dell’associazione. Tenendo fede allo slogan, ciò che ha avuto
Chiunque abbia vissuto – o viva tuttora – una delle condizioni
importanza è stato dare forma proprio a quelle visions,
sopra descritte, potrà confermare che le parole di Cameron
comunque indispensabili in un processo progettuale di qualità,
Sinclair, per quanto disilluse e in un certo senso lapidarie,
che da sole non sarebbero però state sufficienti a tendere la
corrispondono a verità. Nel 1999 è stato co-fondatore di
mano in aiuto delle comunità di New Orleans, di Haiti e di tutti
Architecture for Humanity, un’organizzazione no-profit nata
gli altri territori colpiti da catastrofi naturali.
con l’idea di sviluppare soluzioni progettuali per la gestione
È stato proprio il lavoro e la passione con cui organizzazioni
delle crisi umanitarie; fino al 2015 essa riuniva architetti,
come Architecture for Humanity, Building Peace Foundation1,
ingegneri, ma anche sociologi, economisti ed esperti di settore
Building Green Future2 ed altri, offrono le loro conoscenze a
che per oltre un decennio hanno messo la loro competenza a
servizio delle comunità più fragili, ad essere stato di ispirazione
servizio di comunità straziate da catastrofi naturali e guerre. Attraverso una stretta collaborazione con gli utenti e gli operatori locali, si sono fatti promotori di quella che loro stessi definiscono “small works methodology”, una strategia di sostenibilità “da zero” - from the ground up - da attuare per la mitigazione delle condizioni post-disastro e per ricucire tessuti, urbani ma anche sociali, disgregati da povertà e
1. Building Peace Foundation è un’associazione fondata in Italia nel 2014, con l’obiettivo di migliorare, attraverso la progettazione di sistemi architettonici di emergenza, la condizione delle comunità sfollate o in condizioni di pericolo.
2. Building Green Future è un’associazione no-profit creata da Mario Cucinella Architects per promuovere uno sviluppo sostenibile delle comunità attraverso architetture green e rigenerazione urbana.
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Introduzione • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
• pag.6 Il centro storico di Amatrice fotografato all'indomani del terremoto del 24 agosto 2016 (AP Photo/Gregorio Borgia, Il Post, 2016)
nel volermi confrontare con il tema delle architetture per
il sistema di contesto, che, attraverso cicli di riciclo/riuso, è in
l’emergenza.
grado di minimizzare il consumo delle risorse, delle energie
Più specificatamente, la ricerca prodotta nell’ambito della Tesi
utilizzate per riprocessarle e delle immissioni in discarica.
si raccoglie intorno alla macro-tematica delle infrastrutture scolastiche, con riferimento non solo alla progettazione di
Il soddisfacimento dei requisiti di programma ha richiesto
un modello disaster relief, ma includendo strategicamente
l’adozione
altre condizioni di emergenza che, ad oggi, condizionano il
beneficiato del coinvolgimento di LAM Ambiente, una realtà
pieno sviluppo degli scenari educativi. Il processo progettuale
imprenditoriale attiva dal 2010 nel settore della lavorazione
parte quindi dall’inquadramento delle categorie emergenziali
del legno. Solo attraverso la consulenza degli operatori è stato
attualmente rilevabili, per poi prospettare una soluzione di
infatti possibile acquisire nozioni e competenze spiccatamente
intervento nell’area del mediterraneo; il prototipo che ne
tecniche in merito al sistema tecnologico impiegato – una
scaturisce si propone di definire un modello di best practice
struttura continua a platform frame –, approfondendo gli
per l’edilizia scolastica di emergenza, specificatamente riferito
aspetti legati alla produzione industriale e valutandone quindi
all'istruzione primaria, che possa rappresentare, nei territori
la reale fattibilità e cantierabilità.
distrutti da calamità naturali, un esempio virtuoso a guida dei
L’esperienza di collaborazione con il mondo dell’imprenditoria
processi di ricostruzione.
edile si è mostrata non unicamente funzionale alla redazione
Nello specifico, il progetto arriva alla messa a punto di un
esecutiva del progetto, ma pure indispensabile a comprendere
sistema edilizio ad elevato grado di prefabbricazione, da
che la concezione di un efficace modello di risposta
impiegarsi sia nella gestione delle condizioni post-disastro
all’emergenza non può prescindere da uno stretto scambio di
ma anche quando, a causa di interventi di manutenzione
saperi e capacità professionali tra i diversi interlocutori coinvolti
straordinaria e/o riqualificazione su complessi scolastici
nel processo.
esistenti, si rendano inagibili gli spazi per la didattica.
In generale, i principi informatori della Tesi, e del progetto
Dal quadro esigenziale emerge consequenzialmente che
che ne è scaturito, sono stati indirizzati verso la promozione
il leitmotiv della ricerca, insieme con la qualità spaziale, la
di un modello altamente qualitativo ed efficiente, derivato da
sostenibilità e l’efficienza energetica, riguarda la transitorietà
un’analisi puntuale del quadro esigenziale e, per questo, libero
e reversibilità della soluzione proposta, ovvero la capacità del
dalla ripetizione di schemi tradizionalmente consolidati. Al
sistema di essere non solo dismesso senza lasciare tracce
tempo stesso, si ritroverà in questo lavoro una forte volontà
visibili nel territorio, ma anche “riassorbito” come nuovo
di verificare e testare le potenzialità realizzative del sistema:
nutriente tecnico (Bologna & Terpolilli, 2005) dal processo
la correlazione di figure afferenti a diversi ambiti, professionali
edilizio/produttivo.
e accademici, ha richiesto uno sforzo di continua sintesi e
Il progetto per la decostruzione, inteso come progettazione
mediazione degli interessi in gioco, ma testimonia la necessità
delle fasi finali di vita di un manufatto (Zanelli, Giurdanella,
di approfondire le problematiche legate alla reale utilizzabilità
Superbi, & Viscuso, 2010), è da interpretarsi quale strumento
del prodotto.
di garanzia del minor impatto ambientale dell’edificio su tutto
di
un
approccio
multidisciplinare
che
ha
6
SCHE
MED
Sustainable sCHool for Emergency in MED area
Parte I
Emergenza
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Emergenza
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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S
emanticamente, il termine emergenza indica un
che – ad oggi – manifestano il maggior grado di criticità? Quali
fatto o un fenomeno di particolare rilevanza, ma
sono i fatti, i fenomeni che, più di altri, gravano sullo sviluppo
anche una circostanza imprevista, una situazione
delle realtà educative?
di
con
È sufficiente un primo sguardo ai report delle maggiori agenzie
tempestività e risolutezza. Contemporaneamente, un’ulteriore
internazionali1 per comprendere che il quadro globale delle
interpretazione suggerisce che parlare di ciò che emerge
risposte a queste domande non è organico: esso sembra
significa porre archeologicamente in evidenza un affioramento,
piuttosto caratterizzato da insiemi incoerenti di problematiche
un reperto venuto in luce, prima nascosto o ignorato.
complesse, variabili per cause, effetti e portata. Il loro
Per quanto sintetica, ognuna di queste definizioni interpreta e
inquadramento all’interno di precise categorie di urgenza
contiene in sé l’essenza di tre macro-spunti di riflessione che
richiede una sintesi che non ha la pretesa di essere esaustiva,
si sono rivelati, fin dalle prime fasi di costruzione del quadro
piuttosto di introdurre e marcare i limiti del contesto entro cui
cognitivo, propedeutici all’inquadramento della problematica
si è mossa la ricerca alla base della Tesi.
in esame. Essi vengono perciò brevemente proposti di seguito,
Sulla scia della metafora archeologica, potremmo dire che, una
con l’obiettivo di fornire un primo riferimento conoscitivo circa
volta portato alla luce ciò che prima era nascosto e ignorato,
le tematiche che verranno trattate ed approfondite nell’ambito
compito dello studioso è quello di rendere leggibile un
della Tesi e del successivo progetto, rinviando – ove necessario
documento attraverso un’opera puntuale di catalogazione ed
– la trattazione specifica ai capitoli successivi.
organizzazione dei reperti.
1. Emergenza e sistemi educativi
1. Tra le maggiori a livello mondiale, si citano Oxfam, Save the Children
Si è generalmente introdotto il concetto di emergenza facendo
e Unicef; negli anni, con il contributo di soggetti terzi e agenzie private, hanno prodotto alcune tra le maggiori indagini sullo stato dell’alfabetizzazione nel mondo, sull’accesso all’istruzione e sulle condizioni dei sistemi infrastrutturali per l’educazione. Per ulteriori riferimenti, si rimanda alla sitografia.
improvvisa
difficoltà
da
affrontare
riferimento a condizioni pressoché astratte, privi di una specifica contestualizzazione; ma se applichiamo il concetto di emergenza ai sistemi scolastici mondiali, quali sono i contesti
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Emergenza • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
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Partendo da questo presupposto, è possibile quindi affermare
indicare l’emanazione, da parte di un organo legislativo, di una
che le condizioni di criticità gravanti sui sistemi educativi
serie di provvedimenti straordinari, non previsti, che hanno la
attuali, con particolare riferimento all’edilizia scolastica, si
finalità di gestire l’arco temporale compreso tra il manifestarsi
sostanziano in tre principali ambiti emergenziali:
dell’evento ed il ristabilimento delle condizioni “normali”.
- un necessario aumento del tasso di scolarizzazione nei
Similarmente, nel secondo caso, il termine richiama l’adozione
paesi in via di sviluppo, che richiama, dal punto di vista
di una serie di interventi specificatamente programmati per
della progettualità, l’urgenza di dotarsi di nuovi modelli
fronteggiare la crisi, al fine di riportare il sistema allo stato di
di infrastrutture per l'apprendimento che possano trovare
quiete inizialmente turbato o in un nuovo stato di equilibrio.
attuazione anche nei territori più fragili e marginali;
Per analogia, è perciò lecito pensare che, ad esempio, la
- l’innesco di meccanismi reattivi disaster relief in risposta
risposta alle emergenze post-disastro per l’edilizia scolastica
a catastrofi naturali, conflitti ed eventi bellici, ovvero
passi attraverso la definizione di strumenti non ordinari, da
la creazione di polarità e luoghi sicuri in cui non solo
attuare in seguito all’originarsi di un fenomeno catastrofico,
possono essere ospitate le attività didattiche, ma in cui
uno schema che peraltro risulta essere il modus operandi
sia contemporaneamente possibile riconnettere i legami
tradizionalmente attuato nel contesto italiano.
sociali;
Vi sono però in queste congetture due sostanziali errori di fondo:
- l’esigenza di gestire le condizioni di temporaneità
in primo luogo, il ritenere che l’emergenza sia una condizione
associate alla messa in atto di interventi di manutenzione
imprevista nonché straordinaria, e quindi, trasversalmente,
straordinaria, adeguamento e/o riqualificazione energetico-
non controllabile prima del suo stesso manifestarsi. Con
ambientale (cosiddetta deep renovation) sul patrimonio
riferimento alla frequenza con cui le condizioni emergenziali
edilizio scolastico esistente.
si rivelano, appare legittimo considerarle piuttosto come punti
Ognuno dei quadri emergenziali sopra descritti si frammenta
finiti nel percorso evolutivo (Bologna & Terpolilli, 2005) del
poi in un caleidoscopio di eventi, condizioni e soluzioni quanto
pianeta, situazioni attese di fronte alle quali diviene imperativa
mai vario e disgregato, che verrà in seguito approfondito anche
la preventiva messa a punto di modelli di reazione "ready-to-
attraverso l’analisi di riferimenti progettuali e casi-studio
use", replicabili e declinabili su vasta scala, da consegnare alle
funzionali alla comprensione delle problematiche individuate.
amministrazioni nella forma di vademecum per una nuova progettualità sostenibile nell’emergenza.
2. Circostanze (im)previste
In secondo luogo, l’equivoco interpretativo che si realizza nel
Una situazione “di emergenza” implica, nell’immaginario
concetto di emergenza consta nell’attribuzione ad esso di un
collettivo, il manifestarsi di una circostanza non prevista, che
carattere di temporaneità che mal si coniuga con gli effettivi
richiede l’attuazione di particolari provvedimenti, rimedi e
tempi entro cui si muovono le politiche gestionali. Come si vedrà
comportamenti. A questo proposito, si pensi ad esempio alla
in seguito, dall’analisi di alcuni processi progettuali attivati,
dichiarazione, da parte di un governo, del cosiddetto stato
per esempio, in Italia, emerge chiaramente che l’attributo da
di emergenza, o al caso in cui si sia chiamati a fronteggiare
conferire sia più propriamente quello di transitorietà, ovvero
un’emergenza umanitaria: nel primo caso, la locuzione sta ad
l’esistenza di un arco temporale finito, ma non necessariamente
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di breve durata, all’interno del quale la progettazione deve agire con la creazione di architetture che si potrebbero definire ad interim, quindi temporanee e reversibili, ma non per questo scarsamente prestanti sotto il profilo energetico-ambientale, programmatico o della sostenibilità del processo edilizio. 3. Azione e reazione Una particolare definizione della voce emergenza introduce una qualità addizionale, suggerendo che le contingenze ad essa collegate debbano essere affrontate con carattere di tempestività e risolutezza. In questa accezione, viene perciò introdotto un nuovo valore, non banale, permeato da una componente attiva di reazione che richiede di essere messa in atto prima, durante e dopo il manifestarsi della criticità. Nel caso specifico, questo si deve tradurre non solo in un richiamo alla progettualità alla creazione di strumenti di reazione incisivi ed efficienti, ma anche – e soprattutto – alle amministrazioni ad attivare ed investire risorse nella promozione di sistemi di risposta sostenibili, altamente qualitativi e performanti; l’onere richiesto non è da interpretarsi come un mero esercizio di progettazione “ecologica”, piuttosto come un serio impegno a garantire la sopravvivenza degli equilibri naturali, sociali ed economici alla base degli stessi processi di guarigione. Contrariamente,
ad
un’azione
tempestiva
tenderà
a
corrispondere un’azione frettolosa, non risoluta ma piuttosto aleatoria e per questo non sufficientemente efficace a rispondere al complesso quadro esigenziale richiesto nella progettazione di infrastrutture scolastiche.
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Emergenza
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Alejandro Aravena, Progressive House a Iquique, Cile, 2004 Esempio di reversibilità costruttiva a basso costo, che lascia aperte le possibilità per un successivo ampliamento in autocostruzione (Christobal Palma, Hyatt Foundation, 2016)
1.1 - Ambiti di emergenza
1.1.1 - Aumento del tasso di scolarizzazione nei paesi in via di sviluppo
Si è precedentemente accennato all’esistenza di tre macro-profili emergenziali attualmente rilevabili in relazione allo status
La questione legata alla scolarizzazione nei paesi in via di
attuale delle infrastrutture per l’educazione: la promozione di
sviluppo è una problematica complessa, che ha radici talmente
nuovi modelli edilizi per l’aumento del tasso di scolarizzazione
profonde da non poter essere indagate a prescindere dalla de-
nei paesi in via di sviluppo, la gestione delle condizioni post-di-
scrizione di una trama fittamente intrecciata di fatti e fenome-
sastro e di quelle transitorie legate ad interventi di manuten-
ni antropici, ambientali, socio-culturali, politici ed economici.
zione/riqualificazione su edifici scolastici esistenti.
Come un camaleonte, essa assume colori e sfumature diverse
I contorni delle tre aree di influenza sono stati tracciati a partire
in relazione al contesto in cui viene fotografata, prefigurando
dalla lettura dei dati contenuti in report di agenzie nazionali ed
un panorama emergenziale ampio e difficilmente riassumibi-
internazionali, in riviste e pubblicazioni scientifiche, parallela-
le in poche righe, il cui approfondimento, come già accennato,
mente integrati dall’analisi di vari riferimenti progettuali: ciò
deve essere necessariamente delegato alla letteratura specifi-
si è rivelato essenziale a prefigurare le coordinate della mappa
ca. Il panorama si complica ulteriormente se si pensa poi che il
concettuale entro cui si è mosso tutto il percorso di analisi suc-
mancato accesso all’istruzione apre il campo ad un inesauribile
cessivo, quindi alla descrizione del quadro sinottico di sintesi
corollario di conseguenze, rispetto alle quali Kevin Watkins, at-
dello stato dell’arte.
tuale responsabile esecutivo di Save the Children, ci metteva in
Di seguito, ogni ambito di emergenza viene approfondito in
guardia – già nel 2000 – nel capitolo The humanitarian cost of
riferimento ai suoi caratteri essenziali, con particolare riferi-
educational crisis, contenuto in The Oxfam Education Report
mento alle caratteristiche del quadro prestazionale richiamato
(Watkins, 2000), dimostrando, per esempio, il rapporto di con-
da ciascuna categoria di criticità. Si ritiene opportuno chiarire
sequenzialità tra scolarizzazione delle madri in Ghana e tasso
che i paragrafi che seguono non si prefiggono di esaurire l’a-
di mortalità infantile dei figli.
nalisi specifica delle tematiche in oggetto, in quanta essa non potrebbe prescindere da una trattazione sul piano economico,
Come quello di Watkins, molti altri sono stati, nel corso degli
sociale e politico dei contesti in cui ogni emergenza viene rile-
anni, i report prodotti sulle condizioni dei sistemi educativi
vata. La volontà è invece quella di fornire al lettore un quadro
mondiali che, seppure riferiti a differenti contesti, di concer-
globale di riferimento circa lo stato attuale delle criticità, ed
to evidenziano l’enorme divario, infrastrutturale ma anche nel
in modo particolare analizzare il rapporto di correlazione che
numero di accessi all’istruzione, che separa il Nord e il Sud del
vi è tra emergenza e possibilità progettuali, rimandando alla
mondo. Altri due fattori che fungono da comune denominato-
letteratura di settore l’indagine approfondita di cause, effetti e
re ai risultati delle indagini condotte sullo stato dell’istruzione
condizioni di contesto.
nei paesi del terzo mondo riguardano, da una parte, l’eccessivo contributo economico richiesto alle famiglie, che spesso versano in condizioni di povertà assoluta, per l’iscrizione ad una scuola governativa, dall’altra la scarsa qualità dell’istruzione
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Grafici dei risultati, suddivisi per città, del Censo Escolar 2013, promosso da MINEDU - Ministero dell'Educazione del Perù (Gruppo di ricerca per il Plan Selva)
offerta proprio dai sistemi statali, da attribuirsi in larga parte
vey (Tooley, Dixon, & Olaniyan, 2005), che indaga, confrontan-
alla mancanza di attrezzature idonee e di personale docente
dolo con casistiche similari1, lo stato di fatto delle infrastrut-
qualificato.
ture scolastiche private nella comunità lagunare di Lagos, nel sud-ovest della Nigeria. La fotografia restituita dal censimento
Proprio questi ultimi due fenomeni rappresentano un punto di
prospetta uno scenario in cui, per esempio, solo il 48% delle
snodo centrale da cui partire per poter comprendere le cause
scuole ha acqua potabile, il 21% è privo di servizi igienici ed il
dirette dell’emergenza attualmente rilevabile: di fatto, il dete-
42% non dispone di elettricità. Una situazione altrettanto criti-
rioramento della qualità nell’istruzione pubblica, insieme con
ca è quella raffigurata dal Censo Escolar 2013 (Educación, 2013),
l’impossibilità a sostenere economicamente l’iscrizione, ha
indagine promossa dal Ministero dell’Educazione del Perù con
creato la domanda per alternative nel settore privato (Tooley,
l’obiettivo di documentare le condizioni delle scuole nei territo-
Dixon, & Olaniyan, 2005). Ma se, nei paesi occidentali, l’idea
ri dell’Amazzonia peruviana; di nuovo, il quadro emergenziale
di un’educazione privata produce immediatamente l’immagine
raffigura il 52% di complessi scolastici in stato di precarietà, tra
di un contesto altamente qualitativo, spesso economicamente
cui il 63% privi di accesso, o con accesso inadeguato, ai servizi
precluso alle fasce medie di reddito, nelle comunità in via di sviluppo il sistema vede una netta inversione delle parti. È quanto emerge dalla ricerca di James Tooley, Pauline Dixon e Olanrewaju Olaniyan, Private and public schooling in low-income areas of Lagos State, Nigeria: a census and comparative sur-
1. Il documento di sintesi dell’indagine, pubblicato dall’International Journal of Educational Research, riporta le condizione similarmente rilevate, da altre analisi, in Kenya, Uganda, Zambia e Malawi, negli stati indiani del Bihar, Madhya Pradesh e Rajastan, in Pakistan e nei territori dell’America Latina.
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Insediamento informale nella città lagunare di Lagos, Nigeria, che fa da cornice al progetto della Makoko Floating School (Ade Adekola)
basilari.
vasta scala, da attuare con l’uso di risorse locali e richiamando
I meccanismi di risposta richiesti per la risoluzione delle pro-
il contributo della comunità stessa; in ambedue i casi infatti, la
blematiche descritte non sono ovviamente univoci, così come
costruzione si realizza attivando processi di auto-costruzione,
estremamente variegato appare il campionario di soluzioni ad
che trasversalmente veicolano la volontà di creare una centrali-
oggi prodotte. Nonostante ciò, essi sono accomunati da alcuni
tà nel territorio, una scuola che è soprattutto luogo di aggrega-
tratti tra loro omogenei per finalità ed obiettivi: per poter esse-
zione, in cui combattere l’emarginazione tipica di queste realtà.
re descritti, si offrono a riferimento per il lettore due sperimen-
La sostenibilità dell’intero processo edilizio emerge, in que-
tazioni progettuali, la Makoko Floating School (Nlé Architects)
sto caso, non come un mero attributo da conferire seconda-
e Plan Selva, progettato da un gruppo di ricerca coordinato da
riamente, ma è piuttosto richiesta implicitamente come input
Elizabeth Añaños per il Ministero dell’Educazione del Perù. En-
dall’ambiente naturale, che vincola il progetto all’uso delle sole
trambi costituiscono un esempio virtuoso di risposta ai quadri
risorse accessibili, e all’impiego di tecniche tradizionali che non
emergenziali sopra descritti, nonché di intervento in territori
esigono la presenza di figure professionali specializzate. Con
fragili e marginali, e saranno successivamente approfonditi
sguardo lungimirante verso gli scenari evolutivi delle proprie
nell’ambito dell’analisi dello stato dell’arte. Ciò che assume ri-
comunità, la rispondenza a tali requisiti si trasforma anche, e
levanza in questo capitolo è piuttosto la filosofia con cui le due
soprattutto, in uno strumento di garanzia del perdurare dei de-
esperienze rispondono alla problematica di riferimento: in en-
licati equilibri tra ambiente naturale ed antropico.
trambi i casi, la progettazione agisce attraverso la creazione di modelli di infrastrutture scolastiche replicabili e declinabili su
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Emergenza • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
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1.1.2 - Progettualità disaster-relief
A prescindere però da quali siano le cause, sia che si parli di fenomeni naturali catastrofici che di popolazioni in fuga dalla
Negli ultimi decenni, il nostro pianeta ha assistito, per effet-
guerra, vi è indubbiamente un elemento di convergenza negli
to di una sconsiderata azione dell’uomo sull’ambiente, ad un
effetti prodotti sui sistemi insediativi: la perdita dei luoghi.
crescente aggravarsi degli squilibri naturali: dall’aumento in-
In primis, delle abitazioni: ognuno di noi conserverà nella me-
controllato delle immissioni di CO2 al surriscaldamento globale,
moria le immagini della Thailandia dopo lo tsunami del 2004,
dalla deforestazione alla cosiddetta cementificazione dei suoli.
di New Orleans post-Katrina nel 2005, de L’Aquila dopo il ter-
E nonostante l’impegno a ridurre l’impatto delle attività uma-
remoto del 2009, ma anche della Siria distrutta dai bombar-
ne sulla Terra, la tendenza non sembra ancora essersi invertita;
damenti della guerra civile. In uno scenario di desolante an-
piuttosto, si è assistito ad un lento ma inesorabile intensifi-
nientamento come quello prodotto nei casi citati, l’imperativo
carsi dei fenomeni sopra descritti, che sembra aver ricoperto
più urgente è sicuramente quello di fornire un primo riparo di
un ruolo decisivo nell’aggravare la frequenza e la portata dei
emergenza, in attesa di dare il via ad una serie di provvedimen-
danni prodotti da quelli che definiamo comunemente “disastri
ti straordinari per avviare la fase di ricostruzione. In letteratura,
naturali”. È difatti innegabile che, ogni anno, un numero sem-
innumerevoli sono le esperienze prodotte sul tema shelter desi-
pre maggiore di tsunami, uragani ed alluvioni si abbatta con
gn, ovvero sulla progettazione di sistemi per la gestione dell’e-
intensità crescente su territori fragili, i cui equilibri risultano co-
mergenza abitativa post-disastro; essi comprendono un assor-
stantemente messi alla prova dalla potenza distruttrice della
timento pressoché illimitato di soluzioni tecniche, che spazia-
natura.
no dalle iconiche tende rosa del programma Make It Right per
Ben altra cosa si può dire di un’altra categoria di fenomeni di
New Orleans (2005) al modello flat-packed Better Shelter2 per
emergenza: se nei casi precedenti si tratta di eventi natura-
sfollati progettato nel 2016 da IKEA per UNHCR (UN Refugee
li, che assumono proporzioni catastrofiche in relazione al loro
Agency), passando per le Paper Houses di Shigeru Ban (1995)
potenziale distruttivo, quando parliamo di flussi migratori e
e le Progressive Houses di Alejandro Aravena (Cile, 2010), che
sfollati, di conflitti ed eventi bellici, appare diretto il rapporto
ampliano il campo applicativo della soluzione lasciando aper-
causa-effetto tra comportamento umano ed emergenza.
te le possibilità per una successiva evoluzione del sistema, da
Diverso è il caso dei terremoti, le cui cause non sono evidente-
transitorio a permanente, nella fase di “seconda emergenza”.
mente da attribuirsi direttamente all’azione antropica nell’am-
Esiste infatti una seconda scansione temporale post-disastro,
biente circostante; nonostante ciò, è comunque possibile rico-
che comprende la messa in atto di una serie di azioni di rico-
noscere un nesso causale tra la condotta dell’uomo e gli effet-
struzione volte al ristabilimento delle condizioni “normali”; tali
ti che un evento sismico può produrre sul suo habitat. A noi
processi richiedono però l’espletamento di lunghe e complesse
spetta infatti il compito di selezionare i luoghi più sicuri in cui
procedure di programmazione e realizzazione degli interventii
insediarci – con infrastrutture, abitazioni e servizi – o, quando questo non è possibile, di mettere in atto una serie di azioni volte a proteggere gli spazi in cui quotidianamente viviamo, lavoriamo, studiamo.
2. Progetto vincitore del premio Beazley Design of the Year 2017, elaborato in risposta alla call di What design can do
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Emergenza
• Campo profughi di Zaatari, Siria
(U.S. Department of State, 2013)
• Danni prodotti dallo tsunami dell'Oceano Indiano
del 26 dicembre 2004 (AAP/AP, 2004, Austrialian Geographic)
• Macerie nel centro storico de L'Aquila dopo il terremoto del 2009 (Ansa, 2014)
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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Emergenza • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
28 •
Le tende rosa del programma Make it Right, installate per l'emergenza post-uragano Katrina (Rex Features LTD, 2008)
che, in alcuni casi, possono durare anche decine di anni3. Appa-
stici replicabili ed esportabili su vasta scala, al contempo decli-
re quindi evidente che, in questo frangente, la sfida lanciata
nabili secondo tecniche e risorse del territorio, che promuovano
alla progettazione non riguarda soltanto i sistemi abitativi per
una forma di auto-sostentamento locale, in un’ottica di soste-
la prima emergenza, ma richiede, forse con maggiore urgen-
nibilità del processo edilizio che possa rappresentare un mo-
za, di produrre soluzioni altamente qualitative per la gestione
dello virtuoso a guida dei successivi processi di ricostruzione.
delle lunghe condizioni transitorie che intercorrono tra il manifestarsi del disastro e il ritorno alla “normalità”. Nello specifico,
Ma se, in riferimento all’emergenza abitativa, innumerevo-
accanto all’improrogabilità della risposta abitativa, si palesa
li sono i modelli che potremmo prendere a riferimento come
con forza la domanda per infrastrutture scolastiche tempora-
“progetto per l’emergenza”, purtroppo l’universo di soluzioni
nee e per luoghi di incontro e di aggregazione, in cui sia possi-
post-disastro attivate per l’edilizia scolastica appare indubbia-
bile connettere e ri-connettere i legami sociali che tendono a
mente più limitato. Per comprendere le motivazioni che giusti-
disgregarsi proprio a causa della perdita di spazi di relazione.
ficano tale asserzione, è necessario catalogare il campione di
Nell’affrontare le contingenze post-emergenza, alla progetta-
riferimenti progettuali secondo due principali linee strategiche
zione è richiesta perciò la messa a punto di sistemi edilizi scola-
di intervento: da una parte, la ricostruzione ex-novo di nuovi complessi scolastici, dall’altra il trasferimento delle attività
3. Un caso tragicamente emblematico è quello del Terremoto dell’Irpi-
didattiche in tende o costruzioni prefabbricate, in attesa della
nia, regione della Campania distrutta dal sisma del 1980; ancora oggi, dopo 38 anni, i Comuni attendono i finanziamenti per avviare la ricostruzione di abitazioni e opere pubbliche andate perdute.
riparazione dei danni sugli edifici esistenti. Le ragioni che spingono le amministrazioni ad adottare l’una o
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Flat-packed Better Shelter di IKEA per UNHCR (What design can do, 2015)
l’altra misura (o entrambe, in proporzioni diverse) dipendono
in seguito, attualmente costituisce l’unica unità presente nel
sicuramente da giudizi di convenienza globale emessi in segui-
catalogo delle soluzioni utilizzate. L’analisi dello stato dell’arte
to a specifiche valutazioni, e non è possibile stimare a prescin-
ha evidenziato le specifiche criticità associate all’uso di questo
dere la migliore opportunità di una strategia rispetto all’altra.
tipo di sistema, dal punto di vista dell’uso dei materiali, dei ca-
Se però la progettazione di nuovi edifici scolastici post-emer-
ratteri distributivi e dell’efficienza energetica: queste verranno
genza ha avuto la sua nobilitazione attraverso il lavoro di ar-
successivamente approfondite prendendo a riferimento alcuni
chitetti di fama internazionale come Shigeru Ban e Mario Cu-
casi studio significativi, attraverso la valutazione di alcuni pa-
cinella , lo stesso non può dirsi della (mancata) evoluzione dei
rametri rappresentativi della qualità energetico-ambientale e
sistemi transitori: in virtù di un carattere – impropriamente
spaziale dei modelli.
4
– temporaneo delle condizioni prodotte, nel contesto italiano si è spesso derogato a tutta una serie di qualità funzionali, spaziali, estetiche e prestazionali, fino ad arrivare alla standardizzazione di un sistema modulare prefabbricato, comunemente indicato come “modello a container” che, come si vedrà
4. Si citano, a titolo di esempio, i più recenti progetti per la Hualin School (Cina, 2008) e la Paper Nursery School in Yaan (Cina) di Shigeru Ban, così come la Kuwait Green School sulla Striscia di Gaza di Mario Cucinella (2010).
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•• Interno di un'aula e spazio esterno della Hualin School,
Chengdu, Cina (Shigeru Ban e VAN - Voluntary Architects Network, 2008)
• Fasi di realizzazione della Paper Nursery School, Yaan, Cina (Shigeru Ban e VAN - Voluntary Architects Network, 2017)
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• Mario Cucinella Architects, Kuwait School nei territori occupati della Palestina, Striscia di Gaza, Khan Younis: schema di sezione bioclimatica con strategie per il controllo ambientale in regime estivo-invernale (MCA, 2010)
•• Mario Cucinella Architects, Kuwait School nei territori occupati della Palestina, Striscia di Gaza, Khan Younis: rendering del progetto (MCA, 2010)
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1.1.2.1 - Il coinvolgimento italiano nella gestione
con potenza devastante. Tra questi, è sufficiente richiamare
dell’emergenza post-disastro
alla memoria quelli più recenti: - il terremoto dell’Irpinia, verificatosi il 29 novembre 1980
Nel nostro Paese, la gestione delle condizioni post-disastro
con una magnitudo 6.8, causò 2734 morti e circa 280.000
rappresenta sicuramente un tema pressante delle politiche di
sfollati (Galanti, 2010);
sviluppo insediativo. L’impegno che l’Italia è quotidianamente
- il sisma che colpì il Molise nel novembre 2002, di magni-
chiamata a svolgere è da attribuire a due principali fattori di
tudo 5.7; il crollo di una scuola elementare provocò la morte
pericolosità: il rischio simico ed quello idrogeologico. Tra questi,
di 27 studenti ed una maestra (Galanti, 2010);
il primo è probabilmente quello che fa emergere un maggior
- il sisma de L’Aquila del 2009, che ha provocato un numero
grado di criticità di gestione, in relazione all’entità dei danni ma
totale di vittime stimato in 299;
soprattutto per l’estensione delle aree colpite.
- il terremoto dell’Emilia-Romagna del 20 maggio 2012, di
Per la sua particolare posizione, nella zona di convergenza tra
magnitudo 6.1 (Galanti, 2010);
la zolla africana e quella eurasiatica, il nostro è infatti uno dei
- il terremoto del Centro Italia, che indica una sequenza –
Paesi con il maggiore rischio sismico del Mediterraneo: la sto-
ancora attiva – di eventi simici iniziati il 24 agosto 2016 con
ria dei terremoti in Italia raccoglie un numero elevatissimo di
una scossa di magnitudo 6.0 in corrispondenza della Valle
eventi, un gran numero dei quali si è abbattuto su vaste aree
del Tronto.
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Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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La famosa prima pagina de Il Mattino all'indomani del terremoto dell'Irpinia, titolava "Fate presto, per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla" (1980)
Ognuno di questi eventi ha rappresentato, per il nostro Pae-
convertire l’immobile ad un uso diverso da quello scolastico;
se, una sfida continua a riunire e coordinare amministrazioni,
- stanziamento di 21.500.000 euro per la locazione, mon-
imprese e privati in un difficile ed instancabile processo di rico-
taggio e smontaggio di 32 prefabbricati modulari scolastici
struzione, riparazione dei danni e protezione del patrimonio co-
(PMS), in sostituzione di 39 scuole ripristinabili in tempi
struito, strumento di garanzia della sopravvivenza dell’identità
medi, per un totale di 8.433 studenti, prevedendone la di-
dei luoghi e delle connessioni sociali.
smissione entro 9 mesi, prorogabili di ulteriori 6+6 qualora i
Tra i casi cronologicamente più recenti, quello dell’Emilia Ro-
lavori sugli edifici danneggiati dovessero protrarsi nel tem-
magna potrebbe essere preso a riferimento come modello di
po (Bollani & Manenti, 2013).
best practice, nell'ambito dell'edilizia scolastica, per la gestio-
Con l’Ordinanza n. 7 del 5 luglio 2012, la Struttura Commissa-
ne delle condizioni post-terremoto: tra gli oltre 1.000 colpiti,
riale per la Ricostruzione, guidata dal Presidente Vasco Errani,
301 edifici scolastici erano stati dichiarati agibili con azioni di
ha approvato l’avvio delle procedure di gara per l’affidamen-
pronto intervento (esito di agibilità B), 63 parzialmente inagibi-
to degli incarichi degli EST, da aggiudicarsi secondo il metodo
li (esito C), 19 temporaneamente inagibili (esito D), 160 inagibili
dell’offerta economicamente più vantaggiosa: pur richiedendo
(esito E) e 27 inagibili per rischio esterno (esito F) (Mirando-
l’adempimento ad un cronoprogramma piuttosto compresso, i
la & Romagna, 2017). Dopo il sisma del 20 maggio, l’obiettivo
progetti vincitori sono stati in grado, anche grazie al contributo
primario si è quindi focalizzato sulla tempestiva restituzione
diretto dei dirigenti scolastici, di dare vita ad edifici altamen-
di luoghi sicuri in cui poter terminare l’anno scolastico, per poi
te performanti, dal punto di vista impiantistico/energetico e
garantire la normale ripresa delle attività in quello seguente;
della fruizione degli spazi. Merito dei requisiti stabiliti dal ca-
in una prospettiva più ampia, la priorità è stata però conferita
pitolato speciale d’appalto, che ha richiesto la realizzazione di
alla scuola perché elemento che scandisce la vita (Mirandola &
nuove scuole improntate a criteri di efficienza energetica, rico-
Romagna, 2017), in cui si potenziano le connessioni sociali esi-
noscibilità, utilizzazione ottimale degli spazi, qualità acustica
stenti e si creano nuove istanze di solidarietà.
ed impiantistica, il tutto da eseguirsi con l’impiego di elementi
Il perseguimento dell’obiettivo si è poi tradotto nell’approva-
prefabbricati (strutture in legno, acciaio, cemento armato pre-
zione, da parte del Presidente Vasco Errani, nominato Com-
fabbricato o pannelli a cassero a perdere) che assicurassero la
missario Delegato per la ricostruzione, dell’Ordinanza n.5 del
riduzione delle tempistiche di cantiere.
5 luglio 2012 (Programma Straordinario per la riapertura delle
Una strategia vincente che ha permesso, anche attraverso la
scuole) con cui sono stati affidati gli incarichi a Comuni e Pro-
stretta collaborazione tra progettisti e imprese, di produrre –
vince per l’attuazione degli interventi della cosiddetta “fase 1”:
nell’emergenza – alcuni tra progetti di complessi scolastici più
- riparazione immediata, con rafforzamento locale, di 285
innovativi degli ultimi anni: oltre al più noto caso della Scuola
edifici scolastici in condizioni meno gravi;
Mantovani e Gonnelli di Mario Cucinella (Mirabello, Ferrara),
- stanziamento di 56.420.000 euro per la ricostruzione di
basti pensare che la Scuola Media di Sant’Agostino (Ferrara),
28 edifici scolastici temporanei (EST) in sostituzione di 38
è stato il primo edificio ad ottenere il certificato di Scuola Ener-
scuole gravemente danneggiate, per un totale di 9.397 stu-
gyPiù (certificazione ClimAbita, Superior Attiva), un edificio
denti, con possibilità, una volta superata l’emergenza, di ri-
che produce, attraverso un impianto fotovoltaico da 80 kWp,
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•
Sx.: Progetto per la ricostruzione post-sisma del Centro Italia La nuova scuola di Caldarola (MC), progetto IUAV Venezia (2017) Dx.: Progetto per la ricostruzione post-sisma del Centro Italia Nuova scuola per Loro Piceno (MC), Arch. Mario Montalboddi per l'Università di Genova (Enter S.r.l., 2017)
più energia di quanta ne consuma. Il target energetico è stato
trovare un luogo accogliente, sicuro e confortevole. Tutti requi-
soddisfatto grazie ad una sostanziale riduzione dei consumi,
siti che, come si approfondirà in seguito, rimangono inattesi di
resa possibile dal binomio tra elevate prestazioni di involucro
fronte alle soluzioni prospettate dall’adozione dei sistemi mo-
(le chiusure verticali, in sistema platform frame, presentano
dulari prefabbricati, che spostano significativamente l’ago del-
un valore di trasmittanza di 0.18 W/m2K) ed un’attenta pro-
la bilancia verso un minore grado di virtuosità dell’intero mec-
gettazione delle soluzioni impiantistiche, tra cui un sistema di
canismo di risposta del territorio. Seppure con metodi, tecniche
ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore.
e programmi diversi, i sistemi temporanei per l’emergenza do-
Tali risultati hanno giustificato, nel periodo successivo alla pri-
vrebbero tendere verso la produzione di livelli prestazionali –
ma emergenza, la volontà di promuovere opere di implemen-
perlomeno – confrontabili con quelli garantiti dall’edificazione
tazione, al fine di adibirli definitivamente ad uso scolastico
di nuovi complessi scolastici, arrivando anch’essi a definire un
permanente. Un modello di gestione dell’emergenza che, in
modello di best practice per la gestione della transitorietà.
questo frangente, potrebbe dirsi esemplare, che ha trovato,
Questa diventa invece alibi per delegittimare l’attribuzione di
nell’emergenza dei sistemi educativi, i presupposti per guidare
tutta quella serie di requisiti specificatamente richiesti dai ca-
la ricostruzione, promuovere le capacità del territorio e al con-
pitolati per gli EST, che vanno dall’efficienza energetica all’otti-
tempo superare le criticità preesistenti sul patrimonio scola-
male utilizzazione dello spazio.
stico.
Di fatto, quel tratto di paragrafo sopra, in cui si dispiegano fre-
Ma se, da una parte, la progettazione di nuovi complessi scola-
neticamente tre parole, locazione, montaggio e smontaggio,
stici per l’emergenza ha giustamente rappresentato, per le am-
cela, dietro la sua rigorosa sintesi, una finestra temporale di
ministrazioni, un motivo di orgoglio per le virtù di un territorio
durata finita, ma non per questo necessariamente breve. In re-
che ha saputo reagire con forza e determinazione ad un evento
altà, il periodo che intercorre tra la fase immediatamente suc-
catastrofico, non dobbiamo dimenticare che gli EST hanno ri-
cessiva all’emergenza e quelle successive5 non presenta una
solto solo una parte del problema.
durata tale da giustificare la sua trasposizione al concetto di
Come si è detto, il Programma Straordinario per la riapertura
“breve durata”. E non è quindi in virtù della ridotta permanenza
delle scuole (Ordinanza n.5 del 5 luglio 2012) ha richiesto l’ac-
delle condizioni emergenziali che si può giustificare l’adozione
quisizione in locazione di 32 Prefabbricati Modulari Scolastici
di soluzioni scarsamente prestazionali, dal punto di vista ener-
(PMS) in cui ospitare le scuole recuperabili in tempi più brevi.
getico-ambientale, della qualità spaziale e del comfort indoor.
Proprio in quest’ultimo comparto di interventi è possibile rintracciare la stessa lacuna che contraddistingue tutte le strategie di gestione della temporaneità post-emergenza; esso costituisce “l’altra faccia della medaglia”, tristemente più conosciuta e, forse proprio per questo, meno propensa ad essere raccontata in convegni e pubblicazioni. Ma, indipendentemente dalla sua notorietà, è una condizione che tocca più di 8000 studenti, che nella scuola, e specie nell’emergenza, dovrebbero
5. La fase seguente, individuata come “post-emergenza”, ha previsto interventi di riorganizzazione della rete scolastica, ricostruzione, accorpamento di edifici scolastici inagibili ed interventi per garantire l’agibilità dei 39 edifici sostituiti con 32 MEP, nonché la realizzazione di 23 nuove palestre. Alla “fase 2” ha infine fatto seguito un Piano per l’Edilizia Scolastica che comprende rafforzamenti locali, interventi di miglioramento sismico, demolizioni e nuove costruzioni.
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Un simile modus operandi è stato quello seguito anche da par-
verso l’impiego di tecnologie a secco e con il contributo alla
te dalla struttura Commissariale per la ricostruzione post-ter-
progettazione da parte di diverse Università italiane;
remoto in Centro Italia, a cui è stata affidata la gestione dei
- riparazione ed adeguamento sismico delle scuole che pos-
2642 edifici scolastici colpiti, in totale , dallo sciame sismico
sono essere ripristinate nel breve periodo;
cominciato il 24 agosto 2016: tra questi, gli esiti delle schede
- noleggio, montaggio e smontaggio di moduli scolastici
AeDES restituivano un campione di 709 scuole parzialmente o
provvisori in attesa di riparare ed adeguare sismicamente
temporaneamente inagibili, 166 dichiarate inagibili e 28 inagi-
gli edifici più gravemente danneggiati.
6
7
bili per rischio esterno .
Di nuovo, e come in molti altri esempi ancora, il ricorso a si-
Dopo una prima Ordinanza, la n.444 del 4 aprile 2017, che asse-
stemi modulari provvisori sembra rappresentare un passaggio
gnava al Ministero dell’Istruzione il compito di allestire strut-
obbligato nel percorso di gestione delle condizioni transitorie.
ture modulari per lo svolgimento dell’attività scolastica, quella
Ma proprio perché essi si collocano in un intervallo di tempo
del 31 luglio 2017, n.35, ha approvato il Programma Straordina-
fragile, fuori dalla prima emergenza, ma comunque non ancora
rio per la riapertura delle scuole nei territori colpiti dal sisma,
compiuto nella piena ricostruzione, è imperativa la domanda di
individuando, all’allegato 1, un elenco di interventi ripartito in
architetture sensibili alle esigenze degli studenti, che accolga-
tre macro-categorie strategiche:
no la loro richiesta di spazi di apprendimento sicuri, conforte-
8
- ricostruzione di 24 edifici scolastici che, a causa dei danni
voli e familiari.
subiti, non possono essere ripristinati, da realizzarsi attra-
Occorre in definitiva scardinare l’assonanza “temporaneo-scarsamente qualitativo”, assumendo le positività dei sistemi esi-
6. Il campione totale di edifici colpiti è così distribuito tra le regioni
stenti – rapidità e velocità di installazione – come punto di par-
interessate dal sisma: 349 scuole in Lazio, 1102 nelle Marche, 401 in Umbria e 790 in Abruzzo.
tenza per promuovere sperimentazioni libere però da schemi e
7. Scheda utilizzata dalla Protezione Civile per il rilevamento dei dan-
tori del processo ma che pongano sempre al centro l’utente e i
ni, la valutazione di pronto intervento ed agibilità
8. Fonte: Dipartimento di Protezione Civile
preconcetti consolidati, aperte al dialogo con tutti gli interlocusuoi bisogni.
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36 • Mario Cucinella Architects, Scuola Mantovani e Gonelli, Mirabello (Ferrara):
sezioni bioclimatiche con indicazione delle strategie per il controllo ambientale in regime estivo-invernale (MCA, 2012)
• Mario Cucinella Architects, Scuola Mantovani e Gonelli, Mirabello (Ferrara): immagine della scuola completata (MCA, 2012)
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•• Immagini dal cantiere della Scuola Media di Sant'Agostino (Ferrara):
sotto, i pannelli di chiusura prima della messa in opera; a destra, le capriate lignee a sostegno della copertura (Arketipo n.70, 2013)
• Fasi finali del cantiere della Scuola Media di Sant'Agostino (Ferrara); sono già ultimate le opere di integrazione del sistema fotovoltaico (Arketipo n.70, 2013)
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38 •
Sintesi e confronto tra le strategie di gestione dell'emergenza messe in atto rispettivamente per il terremoto dell'Emilia Romagna (2012) e per quello del Centro Italia (2016) (Tavola 3 - Reazione)
1’041 edifici scolastici colpiti
2642 edifici scolastici colpiti
772 scuole agibili nell’immediato
1739 scuole agibili nell’immediato
Esiti di agibilità A e B
Esiti di agibilità A e B
Fonte: Fare scuola. Ricostruzione, innovazione, comunità. Atti del Convegno di Mirandola (MO) - maggio 2017 Regione Emilia-Romagna e Comune di Mirandola
Fonte: Esiti schede AeDES, Dipartimento di Protezione Civile
o con azioni di pronto intervento
o con azioni di pronto intervento
• 269 scuole temporaneamente
• 903 scuole temporaneamente
inagibili per rischio interno o esterno Esiti di agibilità C, D, E ed F
Terremoto 20 maggio 2012
Emilia Romagna
Con Ordinanza n. 5 del 5 luglio 2012, il Presidente della Regione Vasco Errani, nominato Commissario Delegato, approva il Programma Straordinario per la riapertura delle scuole, che prevede interventi per un totale di 79.420.000 euro, destinati a:
inagibili per rischio interno o esterno Esiti di agibilità C, D, E ed F
Sciame sismico del Centro Italia (2016-17)
Il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, approva, con l'Ordinanza n.14 del 16 gennaio 2017, il Programma Straordinario per la riapertura delle scuole, individuando, nell'allegato 1, un elenco di interventi che prevedono:
Nonostante l'uso prevalente di elementi prefabbricati, richiesto dal bando di gara, non prendono in considerazione gli aspetti legati alla reversibilità dell'impianto
Nonostante l'uso prevalente di elementi prefabbricati, non garantiscono la completa reversibilità del processo edilizio Pur dovendo rispettare un cronoprogramma di gara piuttosto compresso, l'espletamento di tutte le procedure (progettazione-esecuzione) richiede tempi più lunghi
+ Realizzazione di
28 scuole
temporanee (EST)
in sostituzione di scuole gravemente danneggiate, che possono essere riconvertite ad altro uso una volta superata l'emergenza
+
Realizzazione di
32 edifici con
prefabbricati modulari scolastici (PMS) in sostituzione di edifici
ripristinabili nel medio periodo; è previsto lo smontaggio dopo 9 mesi, prorogabili di altri 6+6 se gli interventi dovessero prolungarsi nel tempo
Nel rispetto dei parametri di merito utilizzati per la valutazione delle proposte, assicurano qualità distributive e funzionali, riconoscibilità delle varie attività scolastiche e utilizzazione ottimale degli spazi Garantiscono il rispetto dei requisiti di qualità acustica ed impiantistica, efficienza energetica, tutela ambientale e sostenibilità del processo edilizio
Realizzazione di
24 nuovi edifici
scolastici in sostituzione di
scuole che, a causa dei danni subiti, non possono essere ripristinate
+ +
Garantiscono il rispetto dei requisiti di sicurezza nel rispetto della normativa antisismica, contenuta nelle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008
Sono caratterizzati da scarsi livelli di sostenibilità e prestazionali dei componenti di chiusura - dal punto di vista termo-igrometrico ed acustico - e non prevedono l'integrazione di strategie passive per il controllo ambientale; la loro aggregazione dà vita ad un edificio energivoro, non energeticamente efficiente
Sono caratterizzati da scarsi livelli di sostenibilità e prestazionali dei componenti di chiusura - dal punto di vista termo-igrometrico ed acustico - e non prevedono l'integrazione di strategie passive per il controllo ambientale; la loro aggregazione dà vita ad un edificio energivoro, non energeticamente efficiente
Realizzano un sistema statico, non declinabile in relazione alla fascia climatica in cui vengono installati
Realizzano un sistema statico, non declinabile in relazione alla fascia climatica in cui vengono installati
Nonostante i moduli siano dismissibili e reimpiegabili, l'utilizzo di fondazioni a platea rende l'impianto non completamente reversibile
Nonostante i moduli siano dismissibili e reimpiegabili, l'utilizzo di fondazioni a platea rende l'impianto non completamente reversibile
Producono spazialità non rispondenti ai programmi didattici; rispetto alla caratterizzazione architettonica, richiamano una immediata riconoscibilità in negativo
+
Pur dovendo rispettare un cronoprogramma di gara piuttosto compresso, l'espletamento di tutte le procedure (progettazione-esecuzione) richiede tempi più lunghi
Noleggio, montaggio e smontaggio di
prefabbricati modulari scolastici in sostituzione di edifici ripristinabili nel medio periodo
Garantiscono facilità e rapidità di installazione; sono caratterizzati da modularità e aggregabilità volumetrica
Producono spazialità non rispondenti ai programmi didattici; rispetto alla caratterizzazione architettonica, richiamano una immediata riconoscibilità in negativo
+
Garantiscono facilità e rapidità di installazione; sono caratterizzati da modularità e aggregabilità volumetrica
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1.1.3 - Temporaneità e deep renovation
sione del territorio in zone a diversa pericolosità sismica9 che alla progettazione è richiesto l’adempimento a specifici vincoli
L’analisi dello stato del cosiddetto “parco scuole” italiano, pro-
sulle costruzioni.
mossa dall’edizione 2017 di Ecosistema Scuola, indagine sulla qualità dell’edilizia scolastica, prospetta un quadro composto
Sono sufficienti questi due soli riferimenti giuridico-cronologici
prevalentemente di edifici costruiti prima del 1976, anno di en-
per ricostruire il nesso logico di causa ed effetto tra la datazio-
trata in vigore del Decreto Ministeriale 18/12/1975, Norme tec-
ne dell’anagrafe scolastica italiana e le condizioni in cui essa
niche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli
versa attualmente: si tratta di un patrimonio di bassa qualità,
indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osser-
segnato da carenze di vario tipo (Legambiente, 2017) che inve-
varsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica.
stono, tra le altre, la non rispondenza ai moderni programmi
Non è un caso che il XVIII Rapporto di Legambiente, il docu-
didattico-educativi e ai requisiti di comfort indoor, sostenibili-
mento di sintesi dell’indagine, fotografi lo scenario attuale sce-
tà ambientale, efficienza energetica ed uso consapevole delle
gliendo come spartiacque l’anno di emanazione di quello che,
risorse. Lo scenario prospettato è poi aggravato dai dati allar-
ancora oggi, rappresenta uno dei maggiori riferimenti norma-
manti che emergono dal censimento (Legambiente, 2017): tra
tivi da adottare per la progettazione di infrastrutture scolasti-
i 15.055 edifici ricadenti in zone sismiche 1 e 210 (42% tra quelli
che, seppure le disposizioni da esso prodotte si caratterizzino
censiti), solo 1.859 (12,3%) risultano progettati o successiva-
per un contenuto prettamente descrittivo, concettualmente in
mente adeguati alla normativa tecnica. Il restante 87,7 % com-
contrasto con quello prestazionale attribuito delle recenti Linee
prende, oltre alle informazioni assenti, un vasto patrimonio di
Guida Ministeriali (2013). Nonostante gli indirizzi attuali spin-
infrastrutture didattiche che richiedono urgenti interventi di
gano quindi verso una evoluzione dei processi progettuali degli
manutenzione straordinaria, rinforzo strutturale e/o adegua-
edifici scolastici, con sguardo puntato anche in direzione delle
mento alle normative vigenti11.
moderne esperienze europee, il D.M.18/12/1975 ha rappresentato – e continua parzialmente a rappresentare – un compendio indispensabile a conferire qualità dimensionali e funzionali alla progettazione di edifici scolastici, prima affidate alla sola discrezionalità del progettista. Approssimativamente agli stessi anni fa riferimento anche l’entrata in vigore della normativa tecnica antisismica, Legge n.64 del 2 febbraio 1974, prima della quale i comuni erano classificati come sismici e sottoposti a limitazioni sulle costru-
9. Classificazione poi aggiornata dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n.3274 del 20 marzo 2003
10. Sismicità rispettivamente alta (PGA – Peak Ground Acceleration,
zioni solo dopo essere stati pesantemente danneggiati da un
picco di accelerazione orizzontale al suolo – oltre 0.25 g) e medio-alta (PGA compreso tra 0.15 e 0.25 g)
terremoto. È soltanto con l’introduzione di una nuova suddivi-
11. È stato stimato che, in Italia, circa 1 scuola su 2 non dispone del certificato di idoneità statica, di collaudo statico, di agibilità e prevenzione incendi.
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40
Da parte delle amministrazioni, l’attuale strategia di reazione a
te: il complesso di opere da eseguirsi viene spesso inquadrato
questo vario e complesso quadro emergenziale prevede l’orien-
sotto il nome di deep renovation, una locuzione che sta ad in-
tamento verso tre ambiti di priorità12: adeguamento sismico,
dicare una serie di pesanti azioni di manutenzione straordi-
nuova edificazione di scuole ed efficientamento energetico. Un
naria, che spaziano dalla riqualificazione energetico-ambien-
percorso tra l’altro condiviso con gran parte delle nazioni euro-
tale all’adeguamento/miglioramento sismico. Come è facile
pee, coinvolte – se non nella gestione del rischio sismico – nella
immaginare, a ciò consegue necessariamente un periodo di
sfida lanciata dalla Direttiva 2010/31/UE per il raggiungimento
inagibilità degli spazi esistenti più o meno esteso: una oppor-
degli standard nZEB (nearlyZero Energy Building) per gli edifici
tuna programmazione potrebbe, in alcuni casi, far coincidere
pubblici, che prevedono performance energetiche elevate e fab-
gli interventi con, per esempio, la chiusura estiva delle scuole,
bisogno energetico quasi nullo, coperto in misura significativa
in modo da limitare l’incidenza sul normale svolgimento delle
da sistemi che sfruttano fonti di energia rinnovabile.
attività didattiche. Ma, quando ciò non è attuabile, occorre – in
La direttiva nasce come presa di coscienza, da parte dell’Unio-
fase di progettazione – tenere conto degli effetti prodotti dalle
ne Europea, della necessità di imporre nuovi requisiti presta-
opere di rinnovamento sul regolare corso dell’anno scolastico.
zionali a qualifica del settore edilizio, responsabile del 40% del
La gestione della temporaneità legata all’attuazione di opere di
consumo globale di energia dell’Unione. Le misure adottate
deep renovation rappresenta un problema solo superficialmen-
rappresentano perciò una tappa fondamentale del percorso
te di banale soluzione. Se si analizza puntualmente il quadro
verso il cosiddetto obiettivo 20-20-20 – meno 20% di emissio-
esigenziale che esso richiama, appare evidente che la strategia
ni di CO2, più 20% di energie rinnovabili e riduzione del 20% di
dovrebbe agire su un duplice obiettivo: da una parte, mirare
energia primaria entro il 2020 - e, in una prospettiva più ampia,
alla creazione di soluzioni progettuali sostenibili, di rapida in-
verso l’adempimento alle condizioni siglate con il Protocollo di
stallazione, che siano caratterizzate da transitorietà e quindi
Kyoto (1997).
dismissibili, una volta cessato l’uso, per essere riconsegnate ai fornitori o riciclate nei loro componenti.
All’interno di questo quadro strategico, le linee di finanziamen-
Dall’altra, riprodurre scenari di qualità dal punto di vista edu-
to – più o meno cospicue – messe a disposizione da parte della
cativo, del comfort indoor e nell’uso delle risorse, requisiti che
Comunità Europea e, nel nostro paese, dal Ministero dell’Istru-
dovrebbero connotare qualsiasi spazio scolastico a prescindere
zione, hanno consentito la messa in atto di una serie di pro-
dagli attributi di permanenza conferiti dal programma. Come
grammi di intervento sul patrimonio edilizio scolastico esisten-
già accennato in precedenza, dall’analisi di alcune esperienze
12. Paradossalmente, si rileva però che solo una esigua parte dei 9.5 Mld stanziati a finanziamento, dal 2014, è stata investita negli ambiti definiti come prioritari: - Adeguamento sismico: 4% - Nuove edificazioni: 4% - Efficientamento energetico ed integrazione di energie rinnovabili: 9%
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41 • Elaborazione dei dati sull'anagrafe scolastica italiana: periodo di costruzione degli
edifici ricadenti in zona sismica 1 e 2, edifici in zona 1 e 2 progettati o adeguati alla normativa antisismica, L.64/1974 (Legambiente, 2017)
• Direttiva 2010/31/UE, Piano di azione per l'obiettivo 20-20-20
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
42
maturate nel contesto italiano appare infatti evidente che il concetto di temporaneo solo raramente collima con quello di breve durata, anzi talvolta l’arco temporale limitato si estende a coprire un intero ciclo didattico13. È proprio l’interpretazione (imprecisa) del termine temporaneo che sembra giustificare la risposta, altrettanto approssimativa, fornita dagli attuali sistemi impiegati nella gestione delle condizioni di transitorietà: la soluzione a questo specifico ambito di emergenza si traduce infatti nell’univoca adozione di sistemi modulari prefabbricati, sì caratterizzati da rapidità di messa in opera e reversibilità, ma che, come si dimostrerà in seguito, si spogliano di tutta una serie di prestazioni, altrettanto imprescindibili, necessarie a produrre spazi con elevati standard di comfort e di sostenibilità, e ad abbattere i costi di gestione. L’individuazione delle carenze specifiche – tecnologiche, materiche, dell'uso delle risorse – dei sistemi attuali, è demandata al capitolo di analisi dello stato dell’arte, quindi all’esame di tre casi studio che ne hanno previsto l’impiego.
13. Alcune aziende, contattate direttamente, hanno addirittura confermato che gli stessi sistemi prefabbricati che si immaginano utilizzati per la gestione delle condizioni di temporaneità, in realtà sono stati impiegati anche per la realizzazione di complessi scolastici permanenti, vanificando l’attribuzione dei caratteri di transitorietà.
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SCHE
MED
Sustainable sCHool for Emergency in MED area
Parte II
Stato dell'arte
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
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47
N
ella prima parte del testo si sono tracciati i limiti
tra il conferimento di attributi di transitorietà e di sostenibili-
del quadro conoscitivo entro cui si muove la ricer-
tà e possibilità architettonico-espressive; al contrario, in molti
ca alla base di questa Tesi: con riferimento a tre
casi, la ricerca congiunta sul piano estetico-percettivo e sulle
specifici ambiti di emergenza, sono state appro-
strategie di controllo ambientale conduce ad interessanti ri-
fondite le peculiarità del quadro emergenziale che essi richia-
sultati anche sul piano della caratterizzazione architettonica.
mano, quindi i requisiti che richiedono di essere soddisfatti dai
In alcuni esempi, si noterà come gli stessi dispositivi passivi
processi progettuali di risposta.
utilizzati per il controllo ambientale sono utilizzati come ele-
Questa seconda parte del testo si pone in un rapporto di conse-
mento di qualificazione dell’immagine della scuola.
quenzialità logica con la prima, con l’obiettivo di indagare come effettivamente le soluzioni ad oggi prodotte rispondano ai re-
2.1 - Metodologia
quisiti individuati dal programma. In particolare, l’analisi dello stato dell’arte si propone di quantificare la frequenza con cui le
Il processo di analisi si basa su l’adozione di un sistema meto-
strategie di sostenibilità intervengono a qualificare le soluzioni
dologico di tipo induttivo, che si traduce nella strutturazione
attivate per la gestione dell’emergenza; da questa valutazione,
del lavoro secondo sequenze logiche di successivo approfondi-
vengono individuate, in negativo, le criticità associate all’uso di
mento: raccolta, elaborazione ed interpretazione dei dati. Nello
alcuni specifici sistemi, dal punto di vista dell’uso delle risorse
specifico, è possibile individuare cinque macro-scansioni delle
e delle scelte tecnologiche.
fasi di sviluppo del processo cognitivo:
Parallelamente, la ricerca ha cercato di produrre una valutazio-
1. Analisi dello stato attuale del quadro di emergenze di riferi-
ne qualitativa rispetto ad una serie di caratteristiche, difficil-
mento: raccolta di dati rispetto alle principali linee di ricer-
mente parametrizzabili, come qualità spaziale, funzionalità e
ca e intervento promosse in ambito internazionale, lettura
rispondenza ai programmi educativi, flessibilità e adattabilità
critica di report prodotti dalle principali agenzie di indagine
del sistema, ecc.; tale scelta è giustificata dalla volontà di met-
statistica, raccolta di riferimenti in letteratura, riviste e siti
tere in luce il legame di non esclusione reciproca che sussiste
web; catalogazione dei riferimenti e creazione di un archivio
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Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
48
suddiviso per analogie e macro-aree di informazioni;
2.1.1 - Fase istruttoria
2. Analisi del quadro relativo allo stato dell’arte: raccolta di dati
La fase successiva ha richiesto l’acquisizione e l’elaborazione
rispetto a sperimentazioni progettuali prodotte in ambito
dei dati afferenti a ciascun caso-studio individuato, catalogati
internazionale, attraverso ricerche bibliografiche, su riviste,
secondo gli ambiti di informazioni strutturati dalle schede: ca-
siti web e contattando direttamente i progettisti; in riferi-
ratteristiche a livello insediativo, a livello di unità/progetto e a
mento al contesto italiano, si è aggiunta l’analisi dei bandi
livello tecnologico. I dati confluiti nell’analisi risultano dalla let-
pubblicati da alcune amministrazioni coinvolte nella ge-
tura di elaborati grafici pubblicati in riviste ed online, oppure di-
stione dell’emergenza, quindi la raccolta delle informazioni
rettamente forniti dai progettisti e dalle aziende produttrici di
circa i soggetti coinvolti ed un successivo contatto con le
sistemi modulari prefabbricati. La varietà dei casi studio e delle
aziende direttamente coinvolte nella produzione;
soluzioni architettoniche-tecnologiche analizzate, unita alla di-
3. Individuazione di una serie di parametri rappresentativi della
screzionalità dei proprietari a divulgare o meno certe informa-
sostenibilità energetico-ambientale dei progetti analizzati,
zioni, non ha permesso di riprodurre un contenuto omogeneo
quindi dei requisiti da soddisfare per garantire l’ottenimen-
per tutte le schede (piante, prospetti, sezioni, dettagli, ecc.),
to di elevati livelli qualitativi rispetto a funzionalità, spazia-
per cui è stata rimandata al caso specifico la valutazione circa
lità e condizioni di comfort;
l’opportunità di mostrare un’informazione rispetto all’altra.
4. Individuazione di un campione di 13 casi studio, selezionati perché ritenuti significativi rispetto alla collocazione geo-
2.1.2 - Analisi dei dati
grafica, al maggior coinvolgimento nella gestione dell’e-
L’indagine sullo stato dell’arte è poi confluita in un momento di
mergenza e alla rappresentatività di una specifica tenden-
sintesi dei dati, catalogati attraverso le schede; con la succes-
za progettuale emersa dalle analisi precedenti. In alcuni
siva creazione di una matrice di valutazione, che riunisce i pa-
casi, l’analisi ha preso in considerazione progetti non pro-
rametri utilizzati per l’esame dei casi studio, è stato possibile
priamente riferibili all’edilizia scolastica: ciò è giustificato
evidenziare quali sono le tendenze progettuali, rappresentate
dalle possibilità, specificate dal progettista, di convertire lo
dal progetto analizzato, che promuovono il maggior valore di
stesso modello ad altra funzione, quindi, nello specifico, a
sostenibilità e di qualità architettonica-funzionale, quindi rife-
quella didattica;
rirne i punti di forza all’adozione di determinate strategie (indi-
5. Elaborazione di una scheda di analisi dei casi studio, ugua-
viduate dai parametri).
le per tutti gli esempi considerati, relativa alla globalità
In relazione all’emergenza nel contesto italiano, l’analisi por-
dei parametri scelti per la valutazione della qualità e del-
ta alla luce una limitata rispondenza dei modelli edilizi attual-
la sostenibilità dei progetti; la descrizione della scheda ha
mente utilizzati ai requisiti richiesti, evidenziandone limiti e
richiesto l’attuazione di un processo di sintesi dei dati in
carenze rispetto a sostenibilità del processo produttivo e di im-
macro-categorie di informazioni che potessero risultare ap-
piego, funzionalità e rispondenza ai programmi didattici.
plicabili ad un’ampia varietà di casi, a prescindere dall’area geografica e dal tipo di progetto (prototipo, nuova realizzazione, sistema aggregabile).
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
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49
2.2 - Struttura dei contenuti
all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre;
I. Descrizione generale La prima scheda individua il contenuto generico di ogni proget-
- caratteristiche dell’impianto: ampliabilità e flessibilità dello spazio esterno, reversibilità.
to: il titolo, il team, lo studio o il gruppo di ricerca coinvolto nella
Ciascun gruppo di dati raccoglie poi al suo interno una serie di
fase di ideazione, la localizzazione e l'anno di realizzazione (o
specifici parametri di valutazione, che saranno descritti in det-
di conclusione del progetto nel caso in cui sia ancora in fase di
taglio nel capitolo successivo.
prototipazione); Insieme a queste, vengono sintetizzate graficamente una serie
III. Caratteristiche morfologiche
di informazioni che consentono di catalogare il progetto secon-
La terza scheda si concentra sulle specifiche peculiarità dell’u-
do:
nità costitutiva o del progetto, fornendo una breve descrizione - tipo di emergenza a cui risponde;
circa le caratteristiche dimensionali e di utilizzazione, ed ana-
- archetipo costruttivo;
lizzando le forme spaziali in riferimento ai requisiti di comfort
- stato di avanzamento;
(illuminazione e ventilazione naturale, protezione dall’irraggia-
- fascia climatica di riferimento.
mento ecc.), di accessibilità, flessibilità e adattabilità dello spa-
Infine, vengono brevemente citati fatti e dati inerenti alle par-
zio interno, di modularità e sicurezza.
ticolari circostanze che hanno attivato il processo progettuale,
La scheda si suddivide in tre parti:
alle caratteristiche e alle eventuali criticità del contesto urbano
- destinazione d’uso prevista;
o territoriale in cui si inserisce, alle istanze sociali con cui inte-
- dati dimensionali: superficie, numero di livelli, numero di
ragisce e a quali sono gli obiettivi perseguiti.
utenti previsti; - forma e distribuzione degli spazi: asse di sviluppo maggio-
II. Caratteristiche di inserimento urbanistico-ambientale
re, collocazione e adattamento del volume rispetto al terre-
La seconda scheda analizza le modalità con cui il progetto si
no, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,
inserisce nel contesto circostante, naturale o urbanizzato, con
flessibilità e aggregabilità degli spazi interni, accessibilità;
l’obiettivo di valutare l’impatto prodotto dalla costruzione sul
- comportamento atteso in risposta a possibili eventi ca-
suolo e la sua utilizzazione come risorsa, quindi la capacità del
tastrofici.
sistema di rispondere agli input provenienti dall’ambiente naturale e le caratteristiche di flessibilità dell’impianto. In parti-
IV. Caratteristiche tecnologiche
colare, la scheda si sviluppa secondo le seguenti categorie di
La scheda di analisi delle soluzioni tecnologiche si sviluppa se-
informazioni:
condo tre gradi di approfondimento, che riguardano materiali,
- consumo di suolo: adattabilità al terreno e riduzione dello
tecniche e tipo di componenti utilizzati. La quarta parte della
spazio richiesto per il soddisfacimento del programma;
scheda si concentra perciò sulla valutazione della sostenibilità
- orientamento e collocazione: asse di sviluppo maggiore,
dell’intero ciclo edilizio, dall’approvvigionamento delle materie
collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto
alla loro messa in opera. Insieme a questo, viene riportata una
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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50
descrizione del tipo di chiusure utilizzate, opache e trasparenti,
2.3 - Parametri di valutazione: guida alla lettura delle schede
con particolare riferimento alla presenza di dispositivi passivi per il controllo ambientale e all’integrazione di sistemi per lo
Nelle pagine seguenti sono descritti, attraverso modelli fac-si-
sfruttamento delle risorse energetiche naturali. L’ultimo am-
mile delle schede di analisi dei casi studio, gli specifici parame-
bito di approfondimento riguarda invece il tipo di impianti
tri utilizzati per la valutazione delle caratteristiche insediative,
previsti per lo sfruttamento delle risorse energetiche e per la
morfologiche e tecnologiche dei riferimenti progettuali.
gestione delle acque. La scheda si struttura secondo i seguenti paragrafi: - produzione di materiali e semilavorati; - tipologia di componenti: dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera; - tecniche di messa in opera; - chiusure opache: caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale; - chiusure trasparenti: distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali; - impianti: presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche naturali. V. Elaborati grafici Nella quinta sezione vengono riportati i principali elaborati grafici inerenti al progetto, che si ritengono significativi e propedeutici ad illustrare alcune particolari caratteristiche o soluzioni già evidenziate dalle schede precedenti. VI. Riferimenti bibliografici e sitografici VII. Note
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51 •
Fac-simile della scheda di analisi dei casi studio Scheda tipo A - Descrizione generale del progetto
A. Tipo di emergenza a cui
SCHEDA TIPO A
il progetto risponde
Progettualità disaster-relief
AB CD
A
Aumento del tasso di scolarizzazione nei paesi in via di sviluppo Interventi di deep renovation sul patrimonio edilizio scolastico esistente
B C D
B. Modello strategico
sviluppato dal progetto Complesso scolastico formato dall'aggregazione di unità modulari tridimensionali Complesso scolastico concepito come un unico edificio Prototipo
Modulo replicabile con funzionamento indipendente
C. Stato di avanzamento D. Fascia climatica di riferimento
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52 •
Fac-simile della scheda di analisi dei casi studio Scheda tipo B - Caratteristiche di inserimento urbanistico-ambientale
E. Consumo di suolo Consumo di suolo elevato
Consumo di suolo ridotto
SCHEDA TIPO B
Garanzia della permeabilità del suolo
E
Sviluppo della superficie su un unico livello Sviluppo della superficie su più livelli
F. Orientamento e collocazione F
Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud
Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
G G. Caratteristiche dell'impianto Impianto ampliabile
Impianto bloccato
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53 •
Fac-simile della scheda di analisi dei casi studio Scheda tipo C - Caratteristiche morfologiche
SCHEDA TIPO C H. Destinazione d'uso prevista 2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
H Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
2x2=4 6-3=3 8/2=4
I
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
I. Dati dimensionali L. Forma, distribuzione
e caratteristiche degli spazi
L
M. Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici
Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
M
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54
N. Produzione di materiali e semilavorati
Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso
•
Fac-simile della scheda di analisi dei casi studio Scheda tipo D.1 - Caratteristiche tecnologiche
Ottenuti da materie prime localmente disponibili Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
SCHEDA TIPO D.1 O. Orientamento e collocazione
N
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
O
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità Utilizzo di componenti su misura
P. Tecniche di messa in opera P
Tecniche prevalenti a secco
Tecniche prevalenti a umido
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
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55 •
Fac-simile della scheda di analisi dei casi studio Scheda tipo D.2 - Caratteristiche tecnologiche
Q. Chiusure opache
SCHEDA TIPO D.2
Solaio contro terra Chiusure verticali esterne
Q
Chiusura orizzontale esterna Partizioni interne
R R. Chiusure trasparenti S. Impianti Impianti di accumulo e gestione delle acque piovane Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
S
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Scuola Secondaria “M.Malpighi” Azienda Fae Terni Spa, Crevalcore (BO) - 2012 Rever Unità “cantiere scuola temporanea”, R. Bologna Villa Reale di Castello - 2005 Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l. Scuola Primaria e Asilo Nido Azienda Newhouse S.p.a. Carpi (MO) - 2012 Hex House Architects for Society Minneapolis, 2017
Lycée Schorge Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso - 2016
AB CD
Insideout School Andrea Tabocchini Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana 2016 Plan Selva Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana, 2017
AB CD
Makoko Floating School Nlé Architects Lagos, Nigeria - 2016
AB CD
AB CD
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57 •
Localizzazione dei casi studio analizzati rispetto alla mappa delle criticità (Tavola 1 - Emergenza)
AB CD
Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailandia - 2015 Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation, Zaatari Refugee Camp, Distric 5, Giordania - 2016
Blooming Bamboo Shelter H&P Architects, Hoan Kiem District, Vietnam 2013 LEGENDA
• Grado di criticità dell'emergenza
Riferito alla generalità delle emergenze registrate e valutato sulla base di letteratura scientifica, mappe tematiche e dei riferimenti progettuali considerati Grado di criticità più elevato, che può anche coinvolgere più categorie di emergenza Grado di criticità medio, comunque di intensità significativamente minore rispetto al precedente per portata e frequenza Nessuna criticità di rilevanza da segnalare
• Casi studio Localizzazione del progetto AB CD
Categoria di emergenza a cui il progetto fa riferimento
1
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Caso studio 01
Plan Selva
Sistema de Equipamiento Educativo
Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana 2016
Alfabetizzazione dei paesi in via di sviluppo
Modulo replicabile
2
3
Realizzazione di 10 insediamenti su 69 previsti
Plan Selva è un progetto promosso dal Ministero Peruviano della Pubblica Istruzione in risposta al quadro di problematiche emerse da un Censimento delle Infrastrutture nazionali del 2013. I risultati dell’indagine, che comunque trascurano un campione di 4000 edifici di cui non si hanno informazioni (perché situati in aree di confine), restituiscono una percentuale corrispondente al 50% delle scuole nei territori dell’Amazzonia per cui sono necessari profondi interventi di rinnovamento, di dotazione dei servizi primari e di rinforzo strutturale. Stabilito perciò l’obiettivo di miglioramento delle condizioni di apprendimento in Amazzonia, il Plan Selva interviene come supporto fisico alla guida del cambiamento, proponendo una soluzione replicabile, scalabile e flessibile che si possa spingere fino a raggiungere le comunità rurali più remote e vulnerabili. Al fine di accelerare i processi burocratici ed implementare i progetti nel minor tempo possibile, la strategia progettuale ha previsto la messa a punto di un catalogo di moduli-oggetti che possono essere assemblati e spostati rapidamente, adattandosi alla variazione dei modelli pedagogici e alle specificità dei siti. Presentato con il titolo di Our Amazon Frontline nel 2016 in occasione della XV Biennale di Venezia – Reporting from the Front, il progetto Plan Selva ha già visto la nascita di 10 scuole nel 2015 e di altre 69 previste nell’anno successivo.
59
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Plan Selva. Sistema de Equipamiento Educativo Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana, 2016
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CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma
4
Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
5
L’aggregazione del modulo consente la massima flessibilità rispetto all’orientamento e al terreno. Ogni insediamento richiede una specifica valutazione degli input provenienti dall’ambiente naturale e l’esplicitazione di un quadro di requisiti a cui è possibile rispondere attraverso il corretto assemblaggio del “kit”.
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Plan Selva. Sistema de Equipamiento Educativo Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana, 2016
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
6
Dati dimensionali Superficie: Variabile secondo il tipo di modulo Livelli: 1 (per ogni tipo di modulo) Numero di utenti: variabile tra un minimo di 30 alunni (Colegio N.00187, Rjoja) ed un massimo di 330 (Colegio N.601453, Maynas) Ogni progetto prevede un numero di moduli variabili in relazione alla domanda di spazi. In generale si può ricondurre la strategia del Plan Selva all’utilizzo di un sistema composto da sette unità-base, tutte su un unico livello, utilizzabili per rispondere a specifici aspetti del programma: - Modulo A - 26m2: cucina e dormitorio docenti; - Modulo B - 36m2: servizi igienici; - Modulo C - 71m2: biblioteca, dormitorio docenti, attività psico-motorie; - Moduli D-F - 123-166m2: aula, laboratori, spazio per attività motorie, aula docenti, area gioco-relax; - Modulo E - 100m2: spazio iniziale per attività psico-motorie, sala polivalente, cucina e mensa, dormitorio alunni, laboratorio.
7
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Le unità, di forma quadrangolare, si dimostrano flessibili, adattabili e "riprogrammabili" per assolvere ad un'ampia gamma di funzioni. L'introduzione di connettori orizzontali consente di ampliare lo spazio a disposizione della didattica, definendo il complemento spaziale informale dell'aula.
8
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
Il sopraelevamento delle unità rispetto al piano del terreno garantisce l’ottenimento dei livelli di sicurezza richiesti in risposta al pericolo di inondazioni; la regolarità della struttura portante assicura inoltre un adeguato comportamento scatolare in risposta a potenziali azioni sismiche.
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Plan Selva. Sistema de Equipamiento Educativo Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana, 2016
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso Ottenuti da materie prime localmente disponibili
10
Come impegno a tutelare la sostenibilità dei processi di alfabetizzazione nei territori dell’Amazzonia Peruviana, il programma prevede l’utilizzo di materiali provenienti da fonti di approvvigionamento locali, che si ritengano facilmente accessibili anche alle comunità marginali a cui il progetto si rivolge.
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
11
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
12
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Plan Selva. Sistema de Equipamiento Educativo Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth AĂąaĂąos Amazzonia Peruviana, 2016
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Chiusure verticali esterne
Chiusura orizzontale esterna
Partizioni interne
Il piano di calpestio si eleva rispetto al suolo attraverso un vespaio di supporti incalcestruzzo, su cui sono poggiate travi di legno che a loro volta sorreggono il pavimento in assi. Sono costituite da pannelli in legno interposti a montanti metallici; la gelosia orizzontale garantisce buoni livelli di ventilazione trasversale e di naturale raffrescamento. Struttura principale in profilati metallici, rivestita con acciaio alluminato e schiuma di poliuretano espanso, necessaria per garantire un'adeguata coibentazione termica ed acustica Pannelli in legno
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Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Il progetto non prevede l'utilizzo di chiusure trasparenti vere e proprie; tuttavia, sono previsti sistemi di schermatura opachi, in listelli di legno, che garantiscono corretti livelli di illuminazione e ventilazione naturale.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili
14 Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Plan Selva. Sistema de Equipamiento Educativo Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth AĂąaĂąos Amazzonia Peruviana, 2016
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
D C
B E
B
F
A 16 17 - Schemi assonometrici Modulo A: superficie coperta - 82m2 superficie utile - 26m2 Modulo B: superficie coperta - 92m2 superficie utile - 36m2 Modulo C: superficie coperta - 142m2 superficie utile - 71m2 Modulo D: superficie coperta - 229m2 superficie utile - 123m2 Modulo E: superficie coperta - 247m2 superficie utile - 100m2 Modulo F: superficie coperta - 360m2 superficie utile - 166m2
17
16 - Sezione prospettica A - Chiusura orizzontale esterna (solaio contro terra): vespaio di elementi prefabbricati in calcestruzzo, struttura portante in travetti in legno e pavimento in assi di legno B - Chiusura verticale esterna: pannelli in listelli di legno intelaiati a struttura di montanti in metallo C - Struttura portante in profilati di acciaio (con relative opere di controventamento in tiranti di acciaio) D - Chiusura orizzontale esterna (solaio di copertura): struttura portante in profilati di acciaio e travetti in legno, pannelli in schiuma di poliuretano espanso e lamiera in acciaio alluminato E - Complementi di arredo: struttura in metallo e rivestimento in legno verniciato F - Struttura portante della copertura: integrazione di sedute o di giardini verticali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Plan Selva. Sistema de Equipamiento Educativo Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana, 2016
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Plan Selva, Infraestructura Educativa en la Amazonìa Peruana di Jaime Saavedra Chanduvì, in Akinka n.249 - agosto 2016, pag.25
01- Rendering di progetto Funzionamento del complesso scolastico in periodo post-inondazione
Plan Selva, Sistema de Equipamiento Educativo en la Amazonìa Peruana Tavola riassuntiva di presentazione del progetto, di Equipo Plan Selva
02 - Rendering di progetto Lo stesso modulo in condizioni di normale funzionamento
Escuelas Modular del Plan Selva video promosso da Ministerio de Education, Perù www.youtube.com/watch?v=kTzcK7Pd1sk
03 - Rendering di progetto Vista dello spazio pubblico, derivato dall'aggregazione del modulo-base e dalle successive attività di implementazioni delle aree verdi circostanti 04 - Assonometria per il progetto di un insediamento Colegio 601453 12 de abril, Loreto - Maynas
Per ulteriori approfondimenti: Biennale di Architettura di Venezia 2016, Reporting from the Front Catalogo della 15° Mostra Internazionale di Architettura Curatore Alejandro Aravena Ministero de Educacìon del Perù www.minedu.gob.pe Our Amazon Frontline, Peruvian Pavilion at the 2016 Venice Biennale, curato da Studio Barclay&Crousse (Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse) www.barclaycrousse.com
05 - Assonometria per il progetto di un insediamento Possibilità aggregative attraverso elementi "accessori" del kit: configurazione in esploso e successivo completamento 06 - Rendering di progetto Modulo tipo F 07 - Rendering di progetto Modulo tipo G 08 - Rendering di progetto Modulo tipo C 09 - Rendering di progetto Modulo tipo E 10 - Immagini da uno dei cantieri completati Messa in opera dei plinti di fondazione e della struttura portante in acciaio 11 - Immagini da uno dei cantieri completati Opere di completamento delle piattaforme di collegamento 12 - Immagini da uno dei cantieri completati Fase di completamento finale: i moduli sono già realizzati e funzionanti, mancano gli interventi di qualificazione degli spazi pubblici esterni 13 - Rendering di progetto Soluzione prevista per le chiusure verticali: l'uso di pannelli in listelli di legno garantisce l'apporto di luce naturale pur schermando dalla radiazione solare e dal conseguente surriscaldamento 14 - Immagine di un modulo realizzato Le chiusure trasparenti sono sostituite da pannelli in legno, in modo da assicurare un'adeguata ventilazione naturale; la struttura portante della copertura è utilizzata come elemento qualificante dello spazio pubblico 15 - Immagine di un modulo realizzato Possibilità di aprire tutti i pannelli perimetrali per massimizzare l'effetto di raffrescamento dovuto alla ventilazione naturale degli ambienti interni
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 02
Makoko Floating School Nlé Architects Lagos - Nigeria 2012
Alfabetizzazione dei paesi in via di sviluppo
2
Modulo replicabile
Realizzazione di un singolo modulo
3
4
Il progetto per la Makoko Floating School rappresenta il momento di sintesi di un più ampio programma di ricerca sponsorizzato dall’United Nations Development Programme (UNDP) e dalla fondazione tedesca Heinrich Boell Foundation. Nonostante ciò, la realizzazione della scuola segna soltanto il primo punto di un percorso in tre fasi verso la creazione di un nuovo insediamento di case galleggianti nella laguna Lagos, a sottolineare come la comunità stessa tragga il proprio fondamento nel nucleo educativo. Il progetto si inserisce in un contesto estremamente vulnerabile, al largo di una laguna in cui la comunità costiera di Makoko ha costruito insediamenti su palafitte privi di infrastrutture e servizi, ed in cui solo un quarto della popolazione infantile ha accesso all’istruzione. Il progetto della scuola galleggiante rappresenta una sfida ai cambiamenti climatici che, nei prossimi anni, potrebbero compromettere gli equilibri storici su cui si reggono comunità come quella di Makoko. L’obiettivo ad ampio raggio è quindi quello di generare, attraverso processi partecipativi, un prototipo di architettura sostenibile, ecologica e promotrice di nuove tecniche e culture di salvaguardia ambientale anche all’interno di nuclei marginali. Purtroppo, a causa della scarsa manutenzione e per effetto delle severe condizioni ambientali a cui è stata sottoposta, la struttura della Makoko Floating School ha subito, nel giugno 2016, danneggiamenti tali che ne è stato disposto lo smantellamento.
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Makoko Floating School Nlé Architects Lagos, Nigeria - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
5 Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud
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Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
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L'intero impianto, essendo circoscritto alla struttura galleggiante, non prevede spazi pubblici aggiuntivi rispetto al piano terra, dedicato alla attività collettive, a cui si accede direttamente dall'acqua.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Makoko Floating School Nlé Architects Lagos, Nigeria - 2012
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
Aula esterna Spazio relax Spazio preghiera
Aule
Dati dimensionali Superficie: 220 m2 totali Livelli: 3 Numero di utenti: --Piattaforma galleggiante
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Il piano terra della costruzione assume la duplice funzione di ingresso, accogliendo gli studenti che arrivano dalle imbarcazioni, e di area gioco/relax e di spazio verde. Al di sopra, accessibili attraverso semplici scale in legno, si trovano le tre aule del primo piano e le due del secondo. Entrambi i livelli sono caratterizzati da un unico spazio estremamente flessibile ed adattabile, all’interno del quale l’introduzione di semplici partizioni consente di ottenere configurazioni variabili secondo il numero e il tipo di utenza.
Servizi Accesso Spazio verde Area per il giardinaggio WC
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Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
Nell’ottica di garantire il maggior grado di resilienza in risposta ai cambiamenti climatici, il progetto è specificatamente pensato per rispondere alla variazione del livello di acqua all’interno della laguna. La forma ed i materiali di “fondazione” sono infatti studiata per massimizzare le capacità di galleggiamento, garantendo al contempo un corretto deflusso delle acque meteoriche. [1]
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Makoko Floating School Nlé Architects Lagos, Nigeria - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso Ottenuti da materie prime localmente disponibili Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
10
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
11
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Makoko Floating School Nlé Architects Lagos, Nigeria - 2012
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Chiusure verticali esterne
Chiusura orizzontale esterna
Partizioni interne
Piattaforma galleggiante con struttura in alluminio, riempimenta di barili in plastica, che può essere sostituita dalle imbarcazioni locali. Struttura sovrastante in legno, pavimento in bambù o alluminio. Pannelli pieni o in listelli di legno o bambù
Struttura portante mista in legno e bambù, tamponata da pannelli in alluminio corrugato o, quando non disponibile, in fibre naturali; è prevista l'integrazione di un sistema fotovoltaico o eolico per coprire il fabbisogno di elettricità. La copertura è progettata per massimizzare la captazione delle acque piovane, che vengono stoccate e riutilizzate per i consumi giornalieri. Pannelli pieni o in listelli di legno o bambù
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Il progetto non prevede l’uso di vere e proprie chiusure trasparenti, piuttosto utilizza quelle opache in listelli di bambù per garantire un’adeguata ventilazione naturale e il raffrescamento nelle stagioni più calde.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Impianto fotovoltaico da 175W integrato in copertura
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
Sistema micro-eolico integrato in copertura
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Makoko Floating School Nlé Architects Lagos, Nigeria - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
13 - Strategie per l'approvvigionamento di acqua potabile Fabbisogno giornaliero: 150 litri di acqua potabile Soluzione 1 - Raccolta delle acque meteoriche, filtraggio e successiva purificazione: 273 litri raccolti (5 barili necessari)
1
D
A
Soluzione 2 - Processo di desalinizzazione dell'acqua lagunare tramite impianto ad osmosi inversa Soluzione 3 - Processo di desalinizzazione dell'acqua lagunare tramite impianto a collettori solari Soluzione 4 - Approvvigionamento dalla falda (40-50m in profondità)
2
B B D B B
3
C D
4
13
14 - Piante A - Area verde/area giochi B - Spazio per la didattica C - Spazio polifunzionale D - Collegamento verticale
C 14
Makoko Floating School NlĂŠ Architects Lagos, Nigeria - 2012
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
C C B
B
A
D
A E
E
15 15 - Sezioni A - Area verde/area giochi B - Spazio per la didattica C - Spazio polifunzionale D - Collegamento verticale E - Piattaforma galleggiante
A
B C
D
C
E F G 16
16 - Sezione prospettica A - Celle fotovoltaiche integrate B - Copertura ventilata C - Ventilazione naturale D - Sistema di ombreggiamento E - Area verde F - Sistema di accumulo delle acque piovane G - Piattaforma galleggiante
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Makoko Floating School Nlé Architects Lagos, Nigeria - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Makoko Floating School - Research Report Nlé Architects, Heinrich Boll Stiftung - aprile 2012 www.nleworks.com/publication/makokoresearch-heinrich-boll-stiftung/
01 - Rendering di progetto Inserimento nel contesto lagunare della comunità Makoko
Makoko Floating School FAQs - On Collapse and Regeneration Plans Nlé Architects - novembre 2016 www.nleworks.com/case/makoko-floating-school/
02 - Vista aerea Struttura insediativa della comunità lagunare 03 - Immagine della scuola realizzata Caratteristiche di accessibilità alla struttura
Kunle Adeyemi, Nlè - Makoko Floating School Presentation during Week van de Stad water cities symposium, Bimhuis, Amsterdam - novembre 2013 www.youtube.com/watch?v=u3-0w-_yPsE
04 - Immagine della scuola realizzata
Per ulteriori approfondimenti:
07 - Rendering di progetto Implementazione dell'insediamento finale attraverso la replica del modulo
Biennale di Architettura di Venezia 2016, Reporting from the Front, Catalogo della 15° Mostra Internazionale di Architettura Curatore Alejandro Aravena
08 - Schema assonometrico Disposizione plano-altimetrica del programma funzionale
MFS II, Waterfront Exhibition at Venice Biennale 2016 www.nleworks.com/case/waterfront-atlas-exhibition/
09 - Schema ideogrammatico Studio preliminare della forma per garantire caratteristiche di stabilità
Nlé Architects www.nleworks.com
10 - Schema assonometrico Studio delle caratteristiche formali e qualitative dei materiali utilizzati
05 - Ortofoto Luogo di installazione del primo modulo realizzato 06 - Schema assonometrico Orientamento e disposizione rispetto al percorso del sole
11 - Schema in sezione prospettica Studio delle possibilità per il galleggiamento (barili in plastica-imbarcazioni) 12 - Schema in sezione prospettica Studio delle possibilità per l'integrazione di sistemi fotovoltaici e/o micro-eolico
[1] - Si ritiene opportuno specificare che, secondo quanto dichiarato dallo studio Nlé Architects, il collasso della struttura non sarebbe imputabile alle normali condizioni ambientali, piuttosto alla contingenza di scarse operazioni di manutenzione e di eventi naturali di eccezionale portata.
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 03
Insideout School
Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana 2017
Alfabetizzazione dei paesi in via di sviluppo
Complesso scolastico in un singolo edificio
2
Completato
Insideout è il progetto vincitore del concorso internazionale 4th Earth Architecture Competition, indetto dall’associazione no-profit Nka Foundation per realizzare una scuola in un piccolo villaggio rurale in Ghana, dopo che i forti venti avevano compromesso l’edificio esistente. Il programma mira alla messa a punto di un prototipo di edificio scolastico sostenibile e facilmente replicabile, adatto ad intervenire in contesti marginali per migliorare non solo lo stato dell’arte delle costruzioni, ma anche per incentivare il tasso di scolarizzazione. Il progetto vincitore è stato realizzato attraverso un workshop di auto-costruzione nei mesi di giugno, luglio ed agosto 2017, richiamando la partecipazione di partner e volontari provenienti da 20 nazioni e con il contributo delle comunità locali.
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Insideout School Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud
4
Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
L’impianto trae ispirazione dal luogo in cui sorge, una piantagione con un rigido schema quadrangolare. Lo sviluppo dei setti portanti, che definiscono il corpo stesso dell’edificio, avviene lungo l’asse est-ovest, allineandosi alle sequenze esistenti.
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
5
L’impianto planimetrico può considerarsi ampliabile nelle due direzioni di sviluppo nord-sud: l’adattabilità alle variazioni della domanda di spazio è assicurata dalla possibilità di costruire setti paralleli a quelli già esistenti per aumentare la capacità della scuola.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Insideout School Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana - 2017
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
6
Dati dimensionali Superficie: 600 m2 circa Livelli: 1 Numero di utenti: ---
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Gli spazi dedicati alle attività didattiche si sviluppano parallelamente gli uni agli altri lungo l’asse est-ovest, segnati longitudinalmente dai setti murari portanti. Trasversalmente, sono invece chiusi da pannelli di sottili asticelle in legno incernierati ai montanti, in modo da garantire una adeguata ventilazione naturale delle aule. Lo sfalsamento dei setti consente di sfocare il confine tra spazio esterno ed interno, che diventa parte integrante del programma educativo: in questo modo, l’edificio scolastico si svincola dai rigidi modelli del passato e promuove la creazione di scenari variabili, stimolanti e appropriati alle nuove metodologie didattiche.
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Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Essendo la scuola costruita in territori non considerati né a rischio sismico né a rischio alluvioni/inondazioni, il progetto non approfondisce gli aspetti della progettazione legati a tali eventi.
Sicurezza in caso di inondazione
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Insideout School Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso Ottenuti da materie prime localmente disponibili
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Le particolari criticità associate all’area di intervento, non raggiungibile dai mezzi, hanno richiesto l’utilizzo dei soli materiali reperibili in loco: terra lavorata con sole tecniche tradizionali, legno e vegetazione proveniente sia dalle palme abbattute per fare spazio alla costruzione, che dalle risorse limitrofe.
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
10
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
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Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
La costruzione della scuola è stata oggetto di un workshop di autocostruzione; per questo motivo, la volontà del programma è stata quella di promuovere la messa in opera attraverso l’utilizzo di tecniche tradizionali e procedure consolidate all’interno della comunità. Le tecniche a secco sono impiegate solo nell'assemblaggio della copertura e delle chiusure in legno.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Insideout School Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana - 2017
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Impasto di argilla e cemento.
Chiusure verticali esterne
Murature portanti in blocchi in terra (spessore 60cm), che garantiscono elevati livelli di coibentazione, posati su basamento in cemento
Chiusura orizzontale esterna
Struttura portante in travetti in legno (10cmx10cm) e completamento in lamiera metallica grecata.
Partizioni interne
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Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Le chiusure trasparenti, distribuite sulle testate est-ovest, sono rappresentate da pannelli di asticelle in legno che garantiscono una naturale ventilazione e raffrescamento delle aule grazie alla possibilitĂ di poter essere completamente aperte.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Insideout School Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana - 2017
14 - Pianta e strategia per la divisione del programma funzionale
N
ŠAndrea Tabocchini e Francesca Vittorini
A - Fase 1: Paesaggio naturale attuale B - Fase 2: Aula tradizionale e aula all'aperto C - Fase 3: Porticato ombreggiato e auditorium coperto D - Fase 4: Spazio verde di apprendimento e auditorium esterno E - Fase 5: Aula per il doposcuola e porticato ombreggiato
A
B
C
D
E
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Insideout School Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana - 2017
O N M
I
L
H I
G F D
E
C A
B
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N
G
O
M
F E
C
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D A C
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B 15 - Esploso assonometrico 16 - Sezione longitudinale 17 - Sezione trasversale ŠAndrea Tabocchini e Francesca Vittorini
A - Blocchi in terra compattata B - Basamento in calcestruzzo C - Ventilazione naturale D - Trave in calcestruzzo E - Struttura portante verticale F - Struttura portante orizzontale
G - Tessuto naturale H - Pilastri in legno (10x10cm) I - Aperture rotanti (220x240cm) L - Cornice in legno M - Oscuranti in legno N - Travetti in legno (10x10cm) O - Lamiera grecata
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Insideout School Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Insideout - Prototype of Sustainable Earth School in Ghana The Plan Webzine - Education Section www.theplan.it/eng/project_shortlist/761
01 - Immagine della scuola completata Particolare delle chiusure trasparenti nelle testate est-ovest
Colegio Insideout - Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini www.plataformaarquitectura.cl/cl/882924/colegio-insideoutandrea-tabocchini-and-francesca-vittorini
02 - Immagine della scuola completata Inserimento nel contesto naturale circostante
Per ulteriori approfondimenti:
©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
03 - Immagine della scuola completata Inserimento nel contesto naturale circostante ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
Nka Fundation www.nkafoundation.org
04 - Immagine della scuola completata Particolare della muratura e della struttura portante della copertura
Insideout Architecture Workshop @facebook
05 - Immagine della scuola completata Spazio pubblico antistante alle aule
©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
06 - Schema funzionale e distributivo Strategia per la gestione del programma didattico attraverso modelli distributivi non tradizionali ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
07 - Rendering di progetto Inserimento nel contesto naturale circostante ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
08 - Rendering di progetto Interno dell'aula dedicata al doposcuola e allo studio individuale ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
09 - Immagine dal workshop di autocostruzione Messa in opera delle strutture di fondazione ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
10 - Immagine dal workshop di autocostruzione Messa in opera delle strutture in elevazione portanti ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
11 - Immagine dal workshop di autocostruzione Completamento delle murature portanti ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
12 - Immagine dal workshop di autocostruzione Messa in opera della struttura portante della copertura ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
13 - Immagine della scuola completata Particolare dello spazio esterno sotto al porticato ©Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 04
Lycée Schorge
Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso 2016
Alfabetizzazione dei paesi in via di sviluppo
2
Complesso scolastico in un singolo edificio
Completato
Il progetto del Lycée Schorge si colloca all’interno di una serie di sperimentazioni sul tema dell’edilizia scolastica inaugurate dallo studio di Diébédo Francis Kéré con la costruzione della Gando Primary School, nell’omonimo villaggio in cui il progettista stesso era nato. Figlio del capo della comunità, Kéré aveva avuto l’opportunità, rara all’interno di comunità come quelle di Gando, di frequentare la scuola; riconoscendo nell’istruzione uno strumento indispensabile alla formazione delle nuove comunità, Kéré ha voluto contribuire allo diffusione dell’alfabetizzazione nei territori marginali del Burkina Faso. Da allora, lo studio da lui stesso fondato è impegnato nella realizzazione di edifici scolastici che, oltre a dare un contributo all’aumento del tasso di alfabetizzazione, rappresentano una fonte di ispirazione per le comunità raggiunte, mostrando come è possibile trasformare le materie prime locali in manufatti densi di significato sociale.
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Lycée Schorge Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso - 2016
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
4 Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
I moduli costitutivi sono disposti secondo uno schema circolare, quindi non è stabilito nessun tipo di gerarchia rispetto allo sviluppo della costruzione. Lo spazio pubblico è ricavato all’interno dell’anello costruito, schermandolo quindi rispetto ai venti, alla polvere e all’irraggiamento.
5 Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
6
L’impianto è generato dalla disposizione di nove moduli quadrangolari lungo un perimetro circolare, in cui si aprono i due ingressi in corrispondenza dell’asse nord-sud. In virtù di questa specifica conformazione, l’impianto risulta bloccato nello sviluppo e nella possibilità di un futuro ampliamento.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Lycée Schorge Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso - 2016
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E Copertura in lamiera su struttura metallica
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
D Doppia pelle in legno
Dati dimensionali Superficie: 1600 m2 circa Livelli: 1 Numero di utenti: --L’intero complesso, che ospita aule per la scuola superiore, spazi per l’amministrazione e un centro per la cura dentale, occupa una superficie complessiva di 1600mq, distribuiti su un unico livello; in questi, sono anche compresi i percorsi coperti, che rappresentano, qualitativamente, parte integrante del programma didattico funzionale.
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
C Camini di ventilazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Il layout dell’impianto si sviluppa su di un perimetro circolare, intorno al quale sono disposti nove moduli quadrangolari, sfalsati tra di loro, che ospitano aule, spazi per l’amministrazione ed un centro di salute dentale. Tutti gli spazi sono adattabili ad usi polifunzionali, garantendo ottimi livelli di modularità e flessibilità. La disposizione tende a ricreare l’immagine di un villaggio, che si avvolge intorno ad uno spazio pubblico centrale, schermato dal vento e dalla polvere, in cui trovare spazio per celebrazioni, assemblee scolastiche e della comunità. La volontà del progettista è quella di creare una forte centralità sul territorio, riconoscibile sia dagli studenti che da tutti gli altri membri della comunità. Un polo scolastico che vuole promuovere una nuova qualità di vita e svincolarsi dalla sola funzione di insegnamento.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
Essendo la scuola costruita in territori non considerati né a rischio sismico né a rischio alluvioni/inondazioni, il progetto non approfondisce gli aspetti della progettazione legati a tali eventi.
B Blocco aule con copertura a voltine
A Basamento in calcestruzzo
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Lycée Schorge Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso - 2016
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso Ottenuti da materie prime localmente disponibili
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
8
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
9
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
10
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
Le tecniche di messa in opera impiegate si ispirano all’architettura vernacolare del territorio, motivo per cui è frequente il ricorso a sistemi a umido. Il montaggio a secco riguarda la sola copertura.
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Lycée Schorge Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso - 2016
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Chiusure verticali esterne
Chiusura orizzontale esterna
Partizioni interne
Blocchi di laterite estratta localmente, lavorabile e modellabile per la realizzazione di mattoni con alti livelli di coibentazione e inerzia termica. Attorno alle aule, un percorso distributivo è segnato da una “doppia pelle” di asticelle in legno, tagliato da boschi limitrofi a rapida crescita. Copertura delle aule con voltine in cemento (intonacato di bianco per diffondere la radiazione solare e proteggere dal surriscaldamento); chiusura sovrastante in lamiera grecata su struttura portante in metallo. Il ricircolo dell’aria è potenziato da nove camini di ventilazione in copertura.
11
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Le chiusure trasparenti sono costituite da infissi metallici apribili, a loro volta formati da asticelle che possono essere inclinate per favorire la ventilazione trasversale delle aule.
12 Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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C
14 - Pianta A - Ingresso B - Spazio pubblco a corte C - Aula D - Amministrazione, segreteria, spazio docenti e studio medico E - Biblioteca F - Spazio distributivo
C
A
C
C
E F
B C
D C
C
15/16 - Prospetto e sezione A - Ingresso B - Basamento in calcestruzzo C - Doppia pelle esterna in legno D - Camino di ventilazione E - Copertura esterna in lamiera F - Spazio pubblico a corte G - Aula
14
D C
A B 15
E F 16
G
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Riferimenti bibliografici e sitografici Plan Selva. Sistema de Equipamiento Educativo Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana, 2016
Plan Selva, Infraestructura Educativa en la Amazonìa Peruana di Jaime Saavedra Chanduvì, Akinka n.249 - agosto 2016
M
Escuelas Modular del Plan Selva video promosso da Ministerio de Education, Perù www.youtube.com/watch?v=kTzcK7Pd1sk Per ulteriori approfondimenti: Biennale di Architettura di Venezia 2016, Reporting from the Front Catalogo della 15° Mostra Internazionale di Architettura Curatore Alejandro Aravena
L
H
F
G E
B C 17
I
D A
17 - Esploso assonometrico A - Basamento in calcestruzzo B - Spazio distributivo esterno C - Doppia pelle esterna in legno D - Spazio distributivo interno e per l'attesa E - Aula tipo F - Camino di ventilazione G - Struttura portante della copertura delle aule H - Copertura aule in voltine I - Struttura portante verticale della copertura esterna L - Struttura portante orizzontale della copertura esterna M - Copertura esterna in lamiera
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A
B
C H
D G E F
15 15 - Spaccato assonometrico In rosso, flussi di espulsione dell'aria surriscaldata: A - Camino di ventilazione B - Sotto-copertura (seconda chiusura) C - Gap tra le voltine in cemento (prima chiusura) D - Spazio tra muratura e voltine (prima chiusura) E - Lamelle di legno della seconda pelle
In blu, flussi di aria fredda proveniente dagli spazi ombreggiati (percorso distributivo e corte interna): F - Lamelle integrate nelle sedute G - Lamelle delle chiusure trasparenti H - Cortile interno
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Lycée Schorge Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso - 2016
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Tino Grisi, Lycée Schorge in Arketipo, n. 112 - 2017
01 - Vista aerea Inserimento nel contesto naturale circostante
Lycée Schorge Secondary School in Kéré Architecture - Section Projects www.kere-architecture.com/projects/lycee-schorge -secondary-school/
02 - Vista aerea Inserimento nel contesto naturale circostante
Ring-shaped Lycée Schorge Secondary School by Kere Architecture: An Inspirational Masterpiece di Ian Mutuli, in Archute - novembre 2017 www.archute.com/2017/11/10/ring-shaped-lycee-schorge -secondary-school-kere-architecture-inspirational-masterpiece/
IN PROCESS: Lycée Schorge Secondary School, Koudougou, Burkina Faso video di Kéré Architecture www.youtube.com/watch?v=RiihTHJ_CMk
03 - Immagine della scuola completata Particolare dello spazio pubblico centrale 04 - Immagine della scuola completata Vista dello spazio pubblico a corte centrale 05 - Struttura del cortile Vista dalla copertura 06 - Struttura del cortile Vista dello spazio pubblico dall'esterno 07 - Esploso assonometrico Schematizzazione del programma morfologico-funzionale
Per ulteriori approfondimenti: Kéré Architecture www.kere-architecture.com
08 - Immagine del cantiere Alcuni operai trasportano manualmente un componente per la realizzazione della struttura portante della copertura 09 - Immagine della scuola completata Caratteristiche qualitative dei materiali utilizzati per le chiusure esterne verticali 10 - Immagine della scuola completata Caratteristiche qualitative dei materiali utilizzati per le chiusure esterne verticali 11 - Immagine di un interno durante le lezioni Caratteristiche qualitative dei materiali e strategie passive per il controllo ambientale (copertura, chiusure trasparenti) 12 - Immagine di un interno durante le lezioni Caratteristiche qualitative dei materiali e strategie passive per il controllo ambientale (copertura, chiusure trasparenti) 13 - Particolare di un interno Caratteristiche qualitative dei materiali e strategie passive per il controllo ambientale (chiusure trasparenti)
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Caso studio 05
Baan Huay Sarn Yaw School
Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailandia 2015
2
Alfabetizzazione dei paesi in via di sviluppo
Complesso scolastico in un singolo edificio Completato
3 Il progetto fa parte di un programma di recupero lanciato dalla fondazione Design For Disater (D4D) in seguito al terremoto di magnitudo 6.3 che, il 5 maggio 2014, ha colpito la provincia di Chiang Rai, nel nord della Thailandia, distruggendo un totale di 73 scuole e privando 2.000 studenti dei luoghi d’istruzione. L’iniziativa del network D4D ha quindi richiesto la progettazione di nove scuole per le altrettante aree maggiormente colpite dal sisma; al team di Vin Varavarn Architects è stato affidato il compito di intervenire della comunità di Chiang Rai, assistiti localmente da Engineering Institute of Thailand, The Consulting Engineers Association of Thailand, Thai Contractors Association (per il coordinamento con le imprese del territorio) e Association of Siamese Architects, che hanno raccolto donazioni pubbliche e private per finanziare i progetti.
4
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Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailand - 2015
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
5
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
6
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailand - 2015
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
Dati dimensionali Superficie: --Livelli: 1 Numero di utenti: --L’edificio scolastico si compone di tre aule su un solo livello, necessarie ad ospitare gli alunni provenienti dai villaggi limitrofi.
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
7
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Le tre aule che compongono la scuola si dispongono trasversalmente allo sviluppo dell’edificio, occupandone l’intera larghezza; tra di esse, due foyer hanno la funzione di isolare acusticamente gli ambienti dedicati all’apprendimento e di agire da filtro tra spazio linterno ed esterno, fornendo al tempo stesso un luogo dove gli studenti possono lasciare le scarpe e gli effetti personali. Alle estremità dell’edificio, due balconi (uno a quota del terreno, l’altro sopraelevato), assumono allo stesso modo la funzione di spazio-filtro e per il relax di studenti e insegnanti.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
L’intero edificio è stato progettato, con la consulenza di team ministeriali di ingegneria, per resistere alle azioni dei frequenti terremoti. La sopraelevazione su pali di acciaio (scelto per le caratteristiche di duttilità), collegati due a due, garantisce una risposta adeguata alle forze orizzontali. La resistenza è poi incrementata dalla morfologia compatta dell’edificio, che assicura un comportamento scatolare del sistema sollecitato. La strategia di sopraelevazione dell’edificio salvaguarda la scuola anche da potenziali inondazioni.
8
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Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailand - 2015
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso
Ottenuti da materie prime localmente disponibili
9
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
La scelta dei materiali da impiegare nella costruzione deriva dalla specifica richiesta del programma progettuale di rendere la scuola sicura rispetto all’incidenza delle azioni sismiche; questo giustifica l’utilizzo di elementi strutturali in acciaio, cioè di un materiale non disponibile localmente. L’impiego di materiali di più facile reperibilità riguarda perlopiù l’arredo e le rifiniture, realizzate principalmente in tronchi di bambù.
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
10
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
11
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailand - 2015
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Chiusure verticali esterne
Chiusura orizzontale esterna
Partizioni interne
Solaio interno in lamiera metallica e pavimento in legno; in corrispondenza dei balconi, il pavimento è costituito da sottili tronchi di bambù, che consentono il deflusso delle acque. Le chiusure opache verticali corrispondono a particolari livelli della copertura, realizzata con due falde ad elevata pendenza. alternando pannelli translucidi a pannelli opachi. Questi ultimi sono realizzati con l’impiego di pannelli in metallo isolati termicamente, su cui è predisposto uno strato di listelli in bambù che, oltre ad isolare ulteriormente la copertura, contribuisce ad attenuare il rumore causato dall’incidenza della pioggia e della grandine. Nello spazio tra la copertura e il solaio esterno, sono collocate mensole di bambù per l'integrazione del verde.
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali
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Come per quelle opache, anche le chiusure trasparenti corrispondono a particolari livelli della copertura, ricavati in corrispondenza della vegetazione (per favorirne l’illuminazione naturale) e del livello più alto delle falde. Esse sono realizzate ancorando alla struttura dei pannelli translucidi in resina.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailand - 2015
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
B
A
C
14 14 - Planivolumetrico A - Nuovo complesso scolastico B - Garage esistente C - Edificio polifunzionale esistente
D
C
15
A
D
B
A
D
B
A
15 - Pianta A - Aula B - Foyer C - Balcone D - Mensole in bambĂš per l'integrazione del verde
C
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailand - 2015
B C A D 16 - Sezione trasversale A - Surriscaldamento dovuto all'incidenza della radiazione solare B - Luce naturale C - Livello di copertura in pannelli di resina per consentire l'ingresso della luce naturale nelle aule e per la vegetazione sottostante D - Livello di copertura in lamiera metallica con rivestimento opaco in bambù (funzione di coibentazione termo-acustica) E - Mensole in bambù per l'installazione del verde
C E
16
C D F
17
17 - Sezione longitudinale (testata orientale) C - Livello di copertura in pannelli di resina per consentire l'ingresso della luce naturale nelle aule e per la vegetazione sottostante D - Livello di copertura in lamiera metallica con rivestimento opaco in bambù (funzione di coibentazione termo-acustica) F - Pavimento in bambù per il drenaggio delle acque meteoriche
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Baan Huay Sarn Yaw School Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailand - 2015
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Escuela Baan Huay Sarn Yaw - Vin Varavarn Arquitectos in Tectnónica - Arquitectura, Tecnología y Construcción tectonicablog.com/docs/BaanHuaySarnYaw.pdf
01 - Immagine della scuola completata Inserimento nel contesto; vista fronte ovest
Baan Huay Sarn Yaw - Post disaster School video di Vin Varavarn Architects - giugno 2017 www.youtube.com/watch?v=e3CWX2kQ6_s
02 - Immagine della scuola completata Inserimento nel contesto; vista fronte sud
Per ulteriori approfondimenti:
© Spaceshift Studio
© Spaceshift Studio
03 - Immagine della scuola completata Inserimento nel contesto; particolare dell'ingresso sul fronte ovest © Spaceshift Studio
Design For Disaster (D4D) www.design4disaster.org Premio Internazionale di Architettura Barbara Capocchin (BC Foundation) www.barbaracappochinfoundation.net
04 - Immagine della scuola completata Inserimento nel contesto; vista fronte est © Spaceshift Studio
05 - Immagine della scuola completata Spazio di risulta dalla sopraelevazione utilizzato per le attività ricreative durante l'orario scolastico 06 - Immagine di un interno Particolare di un foyer tra due aule ©Vin Varavarn Architects
07 - Particolare della struttura portante Strategia per la messa in sicurezza rispetto alle azioni simiche (collegamento) 08 - Immagine dal cantiere Messa in opera delle strutture di fondazione ©Vin Varavarn Architects
09 - Immagine dal cantiere Messa in opera delle strutture portanti in elevazione (particolare delle saldature) ©Vin Varavarn Architects
10 - Immagine dal cantiere Messa in opera della struttura portante della copertura (particolare delle saldature) ©Vin Varavarn Architects
11 - Particolare di un interno Vegetazione utilizzata come strategia passiva per il controllo climatico © Spaceshift Studio
12 - Particolare di un interno Aula utilizzata durante l'orario scolastico; integrazione di sistemi attivi per il controllo della ventilazione © Spaceshift Studio
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 06
Makani Remedial Educational Centers
Volontari per Building Peace Foundation Zaatari Refugee Camp - Distict 5, Giordania 2016
Progetto Disaster-relief
Modulo replicabile
2
Realizzazione di due complessi scolastici
I progetti si inseriscono nell’ambito del programma Re-Build, attivato dall’associazione Building Peace Foundation allo scopo di promuovere azioni di ricostruzione nei territori colpiti dalla guerra. Nello specifico, il progetto per i Makani Remedial Educational Centers pone come obiettivo il supporto didattico nei confronti di studenti con scarsi livelli di rendimento scolastico: attraverso programmi informali di recupero, approvati dal Jordan Ministry of Education, il centro mira all’ottenimento di titoli scolastici per tutti i ragazzi che, per particolari contingenze legate alla guerra, non hanno potuto frequentare la scuola con regolarità. Tutte le azioni promosse nell’ambito del programma Re-Build vedono la partecipazione di partner internazionali e governativi (UNICEF, Save the Children, O.N.) e il contributo di donazioni private. Dal programma nasce anche l’omonimo sistema costruttivo, sviluppato appositamente da Building Peace Foundation in collaborazione con gli architetti Cameron Sinclair e Pouya Khazaeli per rispondere all’emergenza siriana.
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Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation Zaatari Refugee Camp, District 5, Giordania - 2016
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma
4
Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione 5
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
6
L’impianto, costruito in corrispondenza dell'asse viario principale del campo, si sviluppa in allineamento alle preesistente, per cui non esiste gerarchia nell’orientamento delle unità.
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
7
La soluzione adottata dal programma Re-Build prevede impianti cosiddetti “a crescita progressiva”: considerando l’enorme variabilità delle condizioni sociali e demografiche, così come l’aleatorietà degli equilibri attualmente stabiliti, l’impianto è potenzialmente ampliabile attraverso la replica dei moduli all’interno della maglia ortogonale esistente.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation Zaatari Refugee Camp, District 5, Giordania - 2016
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
8 Dati dimensionali Superficie: 280 m2 per modulo Livelli: 1 Numero di utenti: --Ogni modulo si sviluppa secondo una pianta ad L, inscritta in un quadrato di lato 40m, a cui viene "tagliato" un angolo per definire uno spazio pubblico a corte centrale. Lo schema insediativo prevede quindi l'aggregazione di quattro moduli all'interno di una maglia ortogonale.
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Lo schema-base dell'impianto prevede l'aggregazione di quattro moduli ad L, tra i quali è racchiuso uno spazio a corte semi-pubblico, a cui si accede attraverso quattro percorsi a croce che vi si innestano.
9
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Essendo la scuola costruita in territori non considerati né a rischio sismico né a rischio alluvioni/inondazioni, il progetto non approfondisce gli aspettidella progettazione legati a tali eventi.
Sicurezza in caso di inondazione
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Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation Zaatari Refugee Camp, District 5, Giordania - 2016
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso Ottenuti da materie prime localmente disponibili
11
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
12
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
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Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
La tecnica di messa in opera impiega un sistema a secco progettato per rispondere alle specifiche problematiche del contesto: una gabbia metallica viene riempita con inerti, che possono potenzialmente essere riutilizzati per una nuova costruzione. Ogni modulo può essere interamente costruito in due settimane da una squadra di dieci operai.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation Zaatari Refugee Camp, District 5, Giordania - 2016
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Chiusure verticali esterne
Chiusura orizzontale esterna
Struttura portante in acciaio realizzata con sistema multidirezionale MP-Pilosio (generalmente usato per ponteggi); tamponamento con doppia parete a intercapedine in maglia di acciaio, riempita di inerti, o in pannelli di legno. Struttura portante in travetti di legno, completamento in lamiera zincata e terreno vegetale per il drenaggio delle acque e la coibentazione.
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Partizioni interne
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Infissi con telaio metallico ed apertura a vasistas. Non sono previsti sistemi di schemature dalla radiazione solare.
15 Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation Zaatari Refugee Camp, District 5, Giordania - 2016
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
A
C
A
B
A
A 17 - Pianta A - Aula B - Cortile pavimentato C - Percorso distributivo
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18 - Sezione
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation Zaatari Refugee Camp, District 5, Giordania - 2016
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Building Peace Foundation - Progetto Re-Build www.buildingpeace-foundation.org
01 - Immagine del complesso realizzato Spazio semi-pubblico del cortile centrale
Design Like You Give a Damn [2] Building Change from the Ground Up a cura di Architecture for Humanity, 2012
02 - Foto aerea Tratteggiato, il perimetro dello Zaatari Refugee Camp; il cerchio indica la posizione del complesso scolastico nel Distretto n.5
How Re:Build works Video promosso da Building Peace Foundation www.youtube.com/watch?v=TnQPWF9RGqI Per il materiale digitale fornito, si ringrazia Building Peace Foundation info@buildingpeace-foundation.org
03 - Immagine della vita all'interno del campo Sullo sfondo, il complesso scolastico in fase di costruzione 04/07 - Schema assonometrico Potenziale evoluzione dell'insediamento attraverso la replica del modulo all'interno della maglia ortogonale
Per ulteriori approfondimenti:
08 - Immagine di un complesso realizzato Vista esterna dell'insediamento
Architecture For Humanity www.cameronsinclair.com
09 - Immagine di un complesso realizzato Vista di uno dei cortili interni
Pilosio - Sistema Multidirezionale MP pilosio.com
10 - Immagine di un complesso realizzato Vista esterna di uno dei percorsi distributivi
Save the Children International www.savethechildren.net
11 - Immagine dal cantiere Messa in opera della struttura portante in acciaio
UNICEF www.unicef.org
12 - Immagine dal cantiere Messa in opera della maglia in acciaio per la realizzazione delle chiusure esterne 13 - Immagine dal cantiere Un operaio riempie manualmente la maglia in acciaio dei tamponamenti esterni con gli inerti 14 - Immagine dal cantiere Vista dalla copertura delle strutture realizzate 15 - Immagine dal cantiere Vista dall'interno delle murature di inerti 16 - Immagine dal cantiere Un operaio posa lo strato finale di terreno sulla copertura
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 07
Scuola Secondaria di II grado "M.Malpighi" Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a., Crevalcore (BO) - 2012
Progetto Disaster-relief
Complesso formato dall'unione di moduli
Dismesso nel 2015
2
La dotazione di Prefabbricati Modulari Scolastici si è resa necessaria per ospitare i circa 8.500 studenti le cui scuole sono state danneggiate dal terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna il 20 maggio 2012. In sostituzione delle 39 scuole giudicate inagibili, ma riparabili nel medio periodo, la Regione ha adottato, tramite procedura di gara negoziata, 32 prefabbricati modulari. Il noleggio e assemblaggio è stato quindi appaltato e ripartito tra le sei aziende vincitrici della gara, che hanno coperto il fabbisogno nelle quattro province maggiormente colpite dal sisma (Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia). In particolare, i moduli forniti da Tecnifor Spa sono stati installati in sette comuni, per un totale di otto complessi scolastici temporanei. Tra questi, l’intervento nel comune di Crevalcore riguarda la fornitura di moduli temporanei per ospitare l’Istituto tecnico ad indirizzo “Sistema Moda”, e l’Istituto Professionale settore Industria e Artigianato con gli indirizzi “Manutenzione e assistenza tecnica” e “Produzioni industriali e artigianali”.
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Scuola Secondaria di II grado M.Malpighi Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a. Crevalcore (BO) - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione 4
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
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Scuola Secondaria di II grado M.Malpighi Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a. Crevalcore (BO) - 2012
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE N
A
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
Dati dimensionali Superficie: 1045 m2 circa Livelli: 1 Numero di utenti: 245 studenti, suddivisi in 13 classi Il complesso scolastico ha ospitato le classi dell'Istituto Superiore Malpighi, la cui sede originaria è stata fortemente danneggiata in seguito al terremoto che, nel 2012, ha colpito l'Emilia-Romagna. Oltre alle aule, sono stati predisposti spazi per l'amministrazione e per i docenti.
E
D C
B
A
Aula
B
Laboratorio
C
Spazio docenti
D
Servizi igienici
E
Distribuzione
6 Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Le aule si distribuiscono, lungo il fronte nord, a partire da un percorso lineare, spazio di risulta derivante dall’assemblaggio dei moduli. Lo spazio pubblico è quindi limitato a tale percorso, connotato dalla sola funzione di passaggio e non adatto ad ospitare funzioni di socialità, relax e svago. Alcune delle aule risultano prive di un vero e proprio affaccio verso l'esterno, in quanto la vista rimane chiusa dal blocco dei laboratori.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
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Scuola Secondaria di II grado M.Malpighi Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a. Crevalcore (BO) - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso
Ottenuti da materie prime localmente disponibili
8
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
9
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
10
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Chiusure opache
Scuola Secondaria di II grado M.Malpighi Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a. Crevalcore (BO) - 2012
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Struttura in acciaio zincato, sottofondo di legno truciolare (18mm) e piano di calpestio in PVC
Chiusure verticali esterne
Struttura in profili di acciaio zincato, tamponati da pannelli in lamiera zincata, coibentati con poliuretano espanso in schiuma rigida (40mm)
Chiusura orizzontale esterna
Struttura in acciaio zincato, isolamento in poliuretano espanso in schiuma rigida (40mm) e finitura interna in lamiera zincata preverniciata
Partizioni interne
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Profilati estrusi in alluminio preverniciato, con vetro semidoppio ed ante scorrevoli. Sono disponibili sistemi di schermatura a veneziana, in pvc o alluminio.
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Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Scuola Secondaria di II grado M.Malpighi Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a. Crevalcore (BO) - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
N
Schema copertura
A
A
A
E A
A
A C
B
E
A
D B A
D A
E B
C
A
A E
A
13
A
B 13 - Pianta A - Aula B - Laboratorio C - Spazio docenti D - Servizi igienici E - Distribuzione
Scuola Secondaria di II grado M.Malpighi Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a. Crevalcore (BO) - 2012
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
14 14 - Prospetto fronte nord
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15 - Caratteristiche dimensionali - modulo CM1 Lunghezza esterna
Larghezza esterna
Altezza esterna
Altezza interna
4.92 m
2.46 m
2.75 m 3.05 m
2.40 m 2.70 m
6.00 m
2.46 m
2.75 m 3.05 m
2.40 m 2.70 m
7.38 m
2.46 m
2.75 m 3.05 m
2.40 m 2.70 m
8.46 m
2.46 m
2.75 m 3.05 m
2.40 m 2.70 m
9.84 m
2.46 m
2.75 m 3.05 m
2.40 m 2.70 m
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Scuola Secondaria di II grado M.Malpighi Prefabbricati Modulari Scolastici per l'emergenza post-sisma in Emilia Romagna Azienda Fae Terni S.p.a. Crevalcore (BO) - 2012
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Fae Terni S.p.a. www.faeterni.net
01 - Immagine della scuola realizzata Percorso distributivo aperto tra le due ali
Per il materiale digitale fornito, si ringrazia l'Ufficio Tecnico e Commerciale di Fae Terni S.p.a.
02 - Foto aerea (2008) In rosso, il lotto prima delle opere di urbanizzazione
Per ulteriori approfondimenti:
03 - Foto aerea In rosso, il lotto dopo la realizzazione delle opere di urbanizzazione
Istituto di Istruzione Superiore Marcello Malpighi www.malpighi-crevalcore.it Regione Emilia-Romagna www.regione.emilia-romagna.it Terremoto e ricostruzione www.iltempodellascuola.it
04 - Immagine del lotto (2008) Il contesto naturale prima delle opere di urbanizzazione 05 - Immagine del lotto (2016) Caratteristiche di reversibilità e di utilizzazione del terreno dopo la dismissione della scuola 06 - Schema funzionale e distributivo 07 - Immagine dei moduli realizzati 08/10 - Tecniche di trasporto e messa in opera Ogni mezzo può trasportare un numero limitato di moduli, aumentando gli oneri di trasporto e diminuendo il grado di sostenibilità dell'intero processo produttivo 11/12 - Immagini di interni Caratteristiche qualitative degli spazi realizzati; particolare dei sistemi impiantistici previsti e delle strategie per il controllo dell'irraggiamento e del surriscaldamento delle aule
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 08
Blooming Bamboo Shelter
H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam 2013
Progetto Disaster-relief
Modulo replicabile
Realizzazione di alcuni moduli
2
Il prototipo elaborato da H&P Architects si propone di fornire risposta ad un’ampia varietà di emergenze connesse con altrettanti fenomeni naturali che ogni anno si abbattono sui territori vietnamiti (uragani, inondazioni, frane, ecc.). Inizialmente progettato per risolvere l’emergenza residenziale, è concepito in modo tale da essere adattabile a usi diversificati secondo le esigenze: può essere convertito ad aula per una scuola, ma anche come unità medica o piccolo centro civico per la comunità.
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Blooming Bamboo Shelter H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre
4
Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Utilizzando sistemi puntuali per l’ancoraggio, il modulo può adattarsi all’orografia del terreno. Una particolare versione prevede inoltre la sostituzione dell’attacco a terra con un piano continuo realizzato con barili in plastica, che rendono l’unità galleggiante e resistente a livelli di inondazione fino a 1.50m (un ulteriore prototipo, progettato per quote di inondazione fino a 3.00 m, è in fase di sperimentazione)
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Blooming Bamboo Shelter H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE A
Struttura portante
B
Barili in plastica
C
Pavimento
D
Blocco servizi
E
Partizioni interne
F
Copertura balconi
Dati dimensionali
G
Struttura portante
Superficie: 44m2 totali per lo schema da 4 unità (3x3m ciascuna) Livelli: 3 Numero di utenti: variabile secondo l'aggregazione del modulo La struttura minima del modulo ha dimensioni 3x3 metri, combinabili per ottenere un’unità di circa 44mq totali (comprese le piattaforme esterne), distribuiti su più livelli. Lo spazio è ampliabile attraverso balconi esterni al perimetro, che costituiscono una sorta di prosecuzione degli ambienti privati interni.
H
Struttura copertura
I
Chiusura esterna
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
I
C H
C
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità
G
Ogni unità deriva dall’aggregazione del modulo-base, che restituisce uno spazio unico regolare, compatto e ordinato in cui trovano posto i diversi aspetti del programma funzionale. Un sistema di piattaforme a “soppalco” consente di ampliare ulteriormente lo spazio, fornendo ambienti raccolti che possono essere utilizzati per il riposo o la preghiera.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
Oltre che per le azioni sismiche, il modulo è progettato per resistere ad inondazioni fino ad un livello di 1,50m. L’utilizzo delle taniche riciclate consente all’unità di galleggiare, e il posizionamento di quattro pali alle estremità del perimetro impedisce lo spostamento dovuto alla corrente. Attualmente, è in fase di sperimentazione un prototipo resistente a livelli di inondazione fino a tre metri. La copertura è inoltre ripiegabile in modo da fornire un’adeguata protezione rispetto alla pressione del vento.
F
E D
C
A
B
6
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Blooming Bamboo Shelter H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso Ottenuti da materie prime localmente disponibili
7
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
8
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
9
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
La struttura può essere interamente realizzata da manodopera non specializzata in 25 giorni, per un costo complessivo di 2.500$
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Blooming Bamboo Shelter H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Chiusure verticali esterne
Chiusura orizzontale esterna
Partizioni interne
Vespaio con struttura portante in bambù, riempita con taniche in plastiche per consentire il galleggiamento dell'unità. Pavimento in cannicci di bambù. Cannicci di bambù (4-8cm), impermeabilizzati con un foglio di nylon tra le canne o con una singola lastra di policarbonato esterna. Sono previste mensole esterne per la creazione di un giardino verticale. Struttura in canne di bambù (10cm), rivestita con cannicci dello stesso materiale o con foglie di cocco. Alcune falde si aprono per favorire la ventilazione naturale, ma possono essere richiuse per resistere alla pressione del vento.
10
Struttura in canne di bambù (4-8cm), e tamponamento in cannicci dello stesso materiale
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Le chiusure trasparenti sono realizzate con fibre naturali intrecciate e montate su pannelli, la cui trama assicura, anche quando chiusi, una corretta ventilazione trasversale degli ambienti.
11 Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Considerando le criticità connesse con il pericolo di inondazione, l’impianto di gestione delle acque è specificatamente progettato per funzionare anche quando l’unità galleggia. Le Integrazione di cisterne di accumulo e filtragsolare termico e/o gio delle acque piovane sono fotovoltaico infatti dotate di particolari valvole one way, che si chiudono automaticamente quando Integrazione di altri sistemi di sfruttamento l’unità si distacca (in modo da evitare spreco di risorse) delle risorse naturali
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Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Blooming Bamboo Shelter H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
F
H
D
B
G
B
E
A
A
C
L I 13
F B E
H
A G
C
D L I
14 13/14 - Pianta e sezione Configurazioni ad uso residenziale per nuclei familiari di 6/8 persone
A - Zona giorno B - Cucina C - Servizi D - Camera E - Lavaggio e asciugatura
F - Terrazza esterna G - Collegamento verticale H - Terrazza coperta e via di fuga in caso di inondazione
I -Pali metallici di ancoraggio L - Taniche in plastica riciclate
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
A
Blooming Bamboo Shelter H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
B
D E
A
B
F
C
G
A
15
B
I L
H M
16
15/16 - Strategia per la gestione delle acque A - Tanica di accumulo dell'acqua piovana B - Tanica di accumulo dell'acqua filtrata C - Tanica di accumulo delle acque di scarico D - Acqua per l'irrigazione E - Dispersione superficiale dopo trattamento di filtraggio F - Tanica di filtraggio dell'acqua piovana G - Dispersione in profonditĂ dopo trattamento di filtraggio H - Valvola one way: chiusura automatica in caso di distacco I - Tanica alternativa di accumulo delle acque di scarico da usare durante le indondazioni L - Livello di inondazione M - Pali metallici di ancoraggio
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Blooming Bamboo Shelter H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Blooming Bamboo Home in Vietnam by H&P Architects in The Architectural Review - giugno 2014 www.architectural-review.com
01 - Rendering di progetto Possibile inserimento del modulo nel contesto
Low-cost Blooming Bamboo home built to withstand floods di Adam Willis, in New Atlas - ottobre 2013 newatlas.com
02 - Rendering di progetto Possibile inserimento del modulo nel contesto 03 - Immagine di un modulo realizzato Inserimento del modulo nel contesto 04 - Schema aggregativo Possibili configurazioni insediative 05 - Rendering di progetto Possibile sviluppo dell'insediamento 06 - Esploso assonometrico Schema dei componenti utilizzati 07 - Immagine di un modulo realizzato Particolare del giardino verticale integrato nelle chiusure verticali esterne 08 - Immagine di un modulo realizzato Particolare delle chiusure trasparenti in pannelli di fibra naturale 09 - Immagine di un modulo realizzato Particolare della struttura portante della copertura e della chiusura esterna 10/11 - Immagine di un modulo realizzato Strategia per la messa in sicurezza del modulo in caso di venti forti ed inondazioni: possibilità di chiudere la copertura per ottenere una struttura più compatta 12 - Immagine di un modulo realizzato Particolare della copertura: possibilità di aprire alcune falde per favorire meccanismi di ventilazione naturale e di raffrescamento degli ambienti
1
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 09
Hex House
Architects for Society Minneapolis, USA 2017
Progetto Disaster-relief
Prototipo
Crowdfunding per la realizzazione del primo modello
2
Il prototipo di Hex House rappresenta la risposta, dell’associazione no-profit di designer Architects 4 Society, al tema dell’emergenza abitativa legata a tre ambiti di criticità: per restituire dignità ai territori colpiti dalle guerre, per promuovere uno sviluppo consapevole all’interno di insediamenti informali, e per fornire uno strumento alternativo alla scarsa qualità di gran parte del patrimonio edilizio dei paesi industrializzati. Il progetto di Hex House nasce quindi come “atto di responsabilità sociale” con l’obiettivo di regolare, guidare e promuovere uno sviluppo sostenibile ed ecologicamente consapevole delle nuove comunità, fornendo uno strumento facilmente attuabile, con l’impiego di poche risorse ed in breve tempo. Pur essendo concepita per rispondere ad un programma funzionale per uso abitativo, la soluzione ad elevata sostenibilità di Hex House presenta caratteristiche di flessibilità da poter essere adattabile dimensionalmente ad utilizzazioni differenti. Tali caratteristiche, insieme con gli obiettivi condivisi dal progetto, ne giustificano l’approfondimento come caso-studio.
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Hex House Architects for Society Minneapolis, USA - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma
Sviluppo lineare
Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
La scelta di un modello insediativo derivato dall’aggregazione dell’unità-base consente di definire un numero pressoché infinito di scenari e di modelli di sviluppo, adattabili sia rispetto alle caratteristiche orografiche del terreno che all’ottimane orientamento degli spazi pubblici.
Sviluppo radiale
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
4
In virtù della molteplicità di emergenze a cui è chiamato a rispondere, il modello insediativo previsto dal team di Hex House è del tipo “ad espansione progressiva”, quindi adattabile in qualsiasi momento alla variazione della domanda demografica e di spazio.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Hex House Architects for Society Minneapolis, USA - 2017
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
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Dati dimensionali Superficie: 40m2 per il modulo base Livelli: 1 Numero di utenti: variabile secondo le modalità aggregative Il modulo base si sviluppa per una superficie di circa 40mq distribuiti su un unico livello; attraverso l’unione di un lato degli esagoni, è possibile aggregare più moduli per accogliere nuclei familiari via via maggiori.
6 Modulo base: 40m2 per nucleo familiare da 4 persone
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità L’unità base comprende una zona giorno, due camere e servizi; al modulo si accede attraverso un piccolo spazio esterno porticato. La forma esagonale deriva da scelte di carattere strutturale, in quanto garantisce maggiori caratteristiche di stabilità senza l’introduzione di ulteriori strutture di rinforzo.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
In virtù della rigida forma esagonale, derivata dalla giunzione di pannelli auto-portanti, Hex House garantisce un buon comportamento scatolare in risposta alle azioni sismiche. Quando l’installazione è prevista in territori a rischio inondazione, la sopraelevazione del modulo assicura la risposta ai requisiti di sicurezza.
A
A
Intercapedine per la ventilazione
Aggregazione di due moduli: 80m2 per nucleo familiare da 6 persone
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Hex House Architects for Society Minneapolis, USA - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso
D
Ottenuti da materie prime localmente disponibili
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
C E
B A B A 8
C
Struttura portante Pannelli isolanti Struttura autoportante
D
Copertura
E
Portico esterno
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera Lamiera di acciaio interna Isolante in schiuma rigida Lamiera di acciaio esterna
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
Maglia metallica Finitura a stucco Giunto maschio-femmina
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Hex House Architects for Society Minneapolis, USA - 2017
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Struttura portante in acciaio galvanizzato; completamento in pannelli in schiuma isolante rigida, pannelli in compestato e pavimento in legno o grès.
Chiusure verticali esterne
Pannelli sandwich strutturali in schiuma isolante rigida (U=0.54W/m2k), completati da finitura a stucco, in listelli di legno o in altro materiale.
Chiusura orizzontale esterna
Pannelli in schiuma isolante rigida con finitura in lamiera. Un’apertura a camino è utilizzata per massimizzare l’effetto di ventilazione naturale innescata dalle bocchette poste sul piano di calpestio. Pannelli sandwich in schiuma isolante rigida con finitura a stucco; sono staccati dalla copertura per garantire maggiore flessibilità di personalizzazione e favorire la ventilazione naturale.
Partizioni interne
14
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Infissi con apertura a vasistas con cerniera superiore; non sono previsti sistemi fissi di schermatura dalla radiazione solare.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
15
Le sei falde della copertura garantiscono il massimo grado di flessibilità rispetto all’installazione dei pannelli fotovoltaici previsti dal progetto. Al di sotto di ogni unità è poi collocata una vasca di accumulo delle acque piovane, che vengono riutilizzate per gli usi che non richiedono acqua potabile.
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Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Hex House Architects for Society Minneapolis, USA - 2017
13 - Sezione A - Fondazione in calcestruzzo B - Piedistallo ad altezza regolabile per l'ancoraggio, in acciaio galvanizzato C - Base strutturale in tubolari di acciaio galvanizzato D - Pavimento in legno su pannelli sandwich isolanti e compensato E - Pannello sandwich strutturale in schiuma isolante rigida e scocca esterna in alluminio; finitura a stucco e verniciatura F - Pannello solare G - Camino di ventilazione H - Skylight (accessoria) I - Gronda L - Porticato M - Struttura esterna in acciaio N - Pavimento e gradini esterni in assi di legno
O - Tubo per la raccolta delle acque piovane P - Tanica di accumulo dell'acqua potabile Q - Tubo per il tiraggio R - Tanica per lo stoccaggio e il trattamento dell'acqua piovana
G H
F
E
I
L
E
M
N
C
O P
R 13
Q
D B
A
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Riferimenti bibliografici e sitografici Hex House. A rapidly deployable dignified home. Architects for Society website, section Our work www.architectsforsociety.org What Design Can Do (WDCD) - 2017 Challenge www.whatdesigncando.com/challenge/project/1482/ HEX HOUSE - Architects for Society video di Architects for Society - gennaio 2017 www.youtube.com/watch?time_continue=197&v=IK12vkvxUwA
Per ulteriori approfondimenti: International Residential Code, da International Code Council (ICC) iccsafe.org
Hex House Architects for Society Minneapolis, USA - 2017
Note e didascalie 01 - Rendering di progetto Qualità dello spazio esterno derivato dall'aggregazione dei moduli 02 - Rendering di progetto Qualità dello spazio esterno derivato dall'aggregazione dei moduli 03 - Rendering di progetto Qualità dello spazio esterno derivato dall'aggregazione dei moduli 04 - Schemi planimetrici Possibilità aggregative secondo diversi modelli urbani: confronto tra cluster lineari e a sviluppo radiale 05 - Schema prospettico Possibilità aggregative secondo diversi modelli urbani: confronto tra spazio pubblico, semi-pubblico e circolazione 06 - Schema prospettico Possibilità aggregative secondo diversi modelli urbani: confronto tra spazio pubblico, semi-pubblico e circolazione 07 - Piante Possibilità aggregative dell'unità e caratteristiche di adattabilità: confronto tra il modulo singolo ed aggregato, in risposta a diversi quadri esigenziali 08 - Esploso prospettico Separazione del modulo nelle sue componenti costitutive 09 - Dettaglio costruttivo Sistema di ancoraggio maschio-femmina dei pannelli strutturali portanti (chiusure esterne verticali) 10 - Rendering di progetto Esempio di possibile finitura esterna dei pannelli (legno), di numero di falde variabile e di integrazione di sistemi fotovoltaici in copertura 11 - Rendering di progetto Esempio di possibile finitura esterna dei pannelli (stucco), di numero di falde variabile e di integrazione di sistemi fotovoltaici in copertura 12 - Rendering di progetto Vista di un interno: particolare delle finiture previste
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 01
Hua Fai Youth Center
Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia 2017
Progetto Disaster-relief
Modulo replicabile
2
Realizzazione di alcuni moduli
Il centro di accoglienza per giovani sfollati, progettato da Sebástian Contreras Rodriguez, si inserisce in un percorso di sperimentazione inaugurato con il prototipo di Casa Techo, un’abitazione di emergenza realizzata a Bogotà (Colombia) attraverso un processo partecipativo su base open source. Le quattro abitazioni per bambini orfani, costruite nella provincia di Tak, a nord-ovest della Thailandia, rielaborano il prototipo colombiano adattandolo sia alle esigenze dei piccoli utenti che alle contingenze legate alle frequenti inondazioni che si registrano nella regione. La notevole versatilità del prototipo, che si propone di definire un modello sostenibile per la gestione dell’emergenza post-disastro nelle aree più vulnerabili, consente l’adattamento a diversi programmi funzionali; tale aspetto ne giustifica perciò l’approfondimento, che ne analizza le qualità sotto il profilo spaziale e tecnologico-ambientale.
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Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
4 Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud
5
Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
6
I moduli si distribuiscono secondo uno schema radiale, in una zona marginale dell’insediamento esistente. Le unità occupano il semi-perimetro a nord-est, segnato da una fitta vegetazione che corre lungo il corso d’acqua adiacente; in corrispondenza del fronte sud-ovest, più soleggiato, si apre invece lo spazio pubblico comune.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
Dati dimensionali Superficie: 25 m2 circa Livelli: 1 Numero di utenti: 2 per ciascuna unità
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità
7
La distribuzione spaziale è sostanzialmente scandita su due livelli: il piano terra è destinato ad attività di relax e studio, mentre il primo piano, accessibile da una scala a pioli, è riservato al riposo. In ognuno dei lati corti è poi ricavato un piccolo spazio all’aperto, schermato dalla radiazione solare grazie al particolare aggetto della copertura.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
La sopraelevazione delle unità garantisce il rispetto dei requisiti di sicurezza in caso di inondazione. L’uso di una struttura in legno assicura inoltre una buona risposta alle azioni sismiche.
Sicurezza in caso di inondazione
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Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso Ottenuti da materie prime localmente disponibili
A garanzia dello sviluppo sostenibile dell'intero processo edilizio, tutti i materiali impiegati nella costruzione provengono da risorse locali o addirittura dallo stesso sito di installazione; parte del legno impiegato deriva infatti dalla demolizione di vecchie case esistenti.
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
9 Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
10
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
11
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Struttura e pavimento in assi di legno.
Chiusure verticali esterne
Mattoni in calcestruzzo intonacati o lastra in policarbonato con rivestimento in fibre naturali. In corrispondenza delle testate, il tamponamento è realizzato con tronchi di eucalipto Struttura in legno, tamponamento con pannello OBS, policarbonato di protezione dalla pioggia e rivestimento esterno in fibre naturali (isolamento acustico)
Chiusura orizzontale esterna
Partizioni interne
Mattoni in calcestruzzo (blocco servizi)
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali
12
Le chiusure trasparenti, che si trovano in corrispondenza del secondo livello sui lati corti, sono realizzate con pannelli in policarbonato, usati anche per la copertura.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
A
B
A
C
C
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D
C
14 - Pianta piano terra A - Spazio relax, studio e cucina B - Collegamento verticale C - Balcone esterno
D
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15 - Pianta primo piano B - Collegamento verticale D - Camera
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
F B B E C B C D D C B A 16
B B B E C B C D D G B A
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14 - Sezione trasversale 15 - Sezione longitudinale A - Struttura di ancoraggio in tubolari metallici B - Struttura portante in legno C - Pannello OSB D - Pannello in policarbonato alveolare E - Rivestimento in pannelli di policarbonato ondulato F - Elemento di finitura G - Telaio infisso
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Hua Fai Youth Center Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia - 2017
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Estudio Cavernas www.estacionespacialarquitectos.com
01 - Immagine del complesso realizzato
Fundación Ruka - Vivienda Open Source fundacionruka.wordpress.com
02 - Immagine del complesso realizzato Qualità dello spazio pubblico centrale 03 - Immagine del complesso realizzato Caratteristiche di inserimento nel contesto
Per ulteriori approfondimenti: Blessed Homes Foundation blessedhomes.org
04 - Planimetria Inquadramento del complesso nel contesto 05 - Immagine del complesso realizzato Vista a volo d'uccello del complesso 06 - Immagine dal cantiere Strategia di inserimento nel contesto e per la riduzione del consumo di suolo 07 - Immagine dei moduli realizzati Caratteristiche della distribuzione spaziale 08 - Immagine dei moduli realizzati Particolare del blocco servizi 09 - Immagine dal cantiere Messa in opera della struttura portante 10 - Immagine dal cantiere Messa in opera del solaio intermedio 11 - Immagine dal cantiere Messa in opera della copertura in policarbonato 12 - Immagine dei moduli realizzati Particolare delle chiusure del blocco servizi 13 - Immagine di un interno Qualità e caratteristiche dei materiali utilizzati
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 11
Rever
Unità "cantiere-scuola" temporanea
Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze 2005
Ampliamenti e/o riqualificazione di edifici esistenti
Modulo replicabile
Dismesso
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3
Il progetto rappresenta il risultato di una ricerca promossa dal Dipartimento di Tecnologie dell'Architettura e Design "Pierluigi Spadolini", condotta in collaborazione con la Scuola Professionale Edile di Firenze e con l'Assessorato all'Edilizia e l'Assessorato alla Protezione Civile della Provincia di Firenze. Oggetto della ricerca è quello di approfondire gli aspetti della progettazione connessi con l'esigenza della temporaneità, quindi l'individuazione di linee guida di riferimento per la realizzazione di sistemi edilizii reversibili. Gli obiettivi della ricerca sono poi integrati dal quadro esigenziale espresso dalla Scuola Professionale Edile di Firenze, partner della ricerca, che ha richiesto l'installazione di un "cantiere-scuola" temporaneo in cui ospitare le attività di restauro e lavorazione della pietra. Il prototipo, da realizzarsi dalla scuola stessa, segna solo il primo passo nella messa a punto di un sistema di unità temporanee che la Scuola Professionale Edile intende realizzare come spazi di supporto alle attività di cantiere. Nell'ottica di promuovere il maggior grado di reversibilità dell'intero processo costruttivo, la sperimentazione ha condotto all'individuazione di una tecnica costruttiva che impiega un sistema di casseforme del tipo comunemente usate per il getto del calcestruzzo, prodotti ampiamente disponibili sul mercato che garantiscono la possibilità di dismissione selettiva e di reintroduzione in cicli produttivi successivi.
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Rever - Unità "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
4
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Rever - Unità "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE D Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
A
B
C
D
Dati dimensionali
B
Superficie: 110 m2 circa Livelli: 2 m2 circa Numero di utenti: --L'unità "cantiere-scuola" occupa una superficie coperta di circa 110m2, distribuiti su un unico livello. Gli spazi sono suddivisi in un corpo principale chiuso, che ospita un'aula, un ripostiglio ed un deposito per i materiali (55m2 circa totali), ed un porticato esterno destinato ad attività laboratoriali pratiche e alla lavorazione della pietra. Accanto a questa specifica soluzione, la ricerca ha delineato diversi possibili schemi aggregativi degli spazi.
B
A
C
B
D
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità
B
A
C
B
La realizzazione del primo prototipo interessa un'area periferica a nordest del Parco della Villa Reale di Castello, in un lotto in leggera pendenza segnato, lungo il confine nord, dalla presenza di filari di alberi sempreverdi. L'area è raggiungibile attraverso i percorsi esistenti, configurati in modo tale da poter accedere al sito senza interferire con le normali attività del parco.
D
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
B
A C
A
Zona giorno
C
Servizi
B
Zona notte
D
Veranda
C
B
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Rever - Unità "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso
B
D
C A
Ottenuti da materie prime localmente disponibili
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
A - Trave, tipo GT 24
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
B - Testa d'appoggio
C - Pilastro, tipo MP 350
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
D - Pannello di rivestimento
7
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Rever - UnitĂ "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Chiusure verticali esterne
Chiusura orizzontale esterna
Partizioni interne
Attacco a terra in elementi di calcestruzzo (traversine ferroviarie o cordoli stradali), impalcato di travi in legno e chiusura in doppio strato isolato di pannelli in legno. Struttura portante in pilastrini metallici ad altezza regolabile, contenuti nello spessore della parete, realizzata con le casseforme usate per i getti in calcestruzzo, e riempita con isolante di varia natura. Finitura personalizzabile a parete ventilata. Struttura in travi di legno, su cui sono fissati pannelli di legno multistrato a formare un'intercapedine isolata. Rivestimento con telo in PVC o lamiera metallica, distanziati per creare un'intercapedine ventilata.
Chiusure trasparenti
8
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Il prototipo prevede, nei pannelli di chiusura esterni, aperture di dimensioni standard per l'installazione delle chiusure trasparenti. Non sono stabilite specifiche prescrizioni, ma infissi in PVC a taglio termico sono da preferire.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Rever - Unità "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
N
D
C
A
B
10 - Pianta piano terra A - Porticato per esercitazioni pratiche e lavorazione della pietra B - Aula attrezzata per attività didattiche C - Ripostiglio per attrezzatura D - Deposito
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
11 11 - Prospetto sud
12 12 - Sezione trasversale
Rever - Unità "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
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Rever - UnitĂ "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
13 - Dettaglio costruttivo: attacco a terra A - Punti di appoggio: elementi in calcestruzzo (traversine ferroviarie o cordoli stradali) B - Trave, tipo GT 24 480 C - Piano di base, 21mm D - Asse, 150 x 80mm E - Guaina impermeabilizzante F - Isolante (leca, canapa, lana di pecora) G - Pannello, tipo HS 150 H - Rivestimento esterno personalizzabile (lamiera ondulata o grecata, doghe in legno) I - Intercapedine
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
L - MRK 120 M - Montante infisso N - Multiprop MP 350 O - Pannello multistrato, 21mm P - Trave, tipo VK 16 Q - Coibentazione (argilla espansa, pannelli in fibra di legno o materiali naturali) R - Pannello per piano di calpestio, 21mm S - Distanziatore in pvc T - Partizione interna
N M L
S
I
T H
R P
G O
F
Q
E D C
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A B
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Rever - UnitĂ "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
R Q P O
S
F E
N
A
T M
U V
L D C B
14
I H G
A
14 - Dettaglio costruttivo: nodo parete esterna - copertura A - Multiprop MP 350 B - Coibentazione (argilla espansa, pannelli in fibra di legno o materiali naturali) C - Pannello, tipo HS 150 D - Testa a croce E - Rivestimento esterno personalizzabile (lamiera ondulata o grecata, doghe in legno) F - Staffa tenditrice G - Pannello, tipo HS 150 H - Distanziatore in pvc I - Barra filettata L - Dado a testa piatta
M - Strato di tenuta all'aria e alle polveri N - Pannello fissato tramite viti O - Pannello P - Staffa tenditrice Q - Cuneo reggistaffa R - Pannello di contenimento S - Trave, tipo GT 24 510 T - Profilo in legno U - Materiale fono-isolante V - Pannello melaminico Z - Parete interna
Z
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Rever - Unità "cantiere-scuola" temporanea Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze - 2005
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Emergenza del Progetto. Progetto dell'Emergenza. Architettura con-Temporaneità a cura di Roberto Bologna, Carlo Terpolilli Federico Motta Editore, 2005
01 - Rendering di progetto Caratteristiche di inserimento nel contesto
Per il materiale digitale fornito, si ringrazia Prof. Roberto Bologna roberto.bologna@unifi.it
02 - Foto aerea Tratteggiato in rosso, il lotto di intervento all'interno del Parco della Villa Reale di Castello, Firenze 03 - Foto aerea tridimensionale Caratteristiche del lotto di intervento 04 - Rendering di progetto Caratteristiche di adattabilità del modulo all'orografia irregolare del terreno 05 - Rendering di progetto Caratteristiche di adattabilità del modulo all'orografia irregolare del terreno 06 - Schemi funzionali e distributivi Possibili schemi aggregativi per uso residenziale; modello di sviluppo lineare 07 - Schema prospettico Individuazione delle componenti costitutive 08 - Rendering di progetto Caratteristiche qualitative dello spazio esterno 09 - Prospetti est-ovest
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 12
Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
Ampliamenti e/o riqualificazione di edifici esistenti
Complesso formato dall'unione di moduli
Completato
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Novobox è un’azienda fondata nel 1964, inizialmente dedita alla produzione di box in lamiera. La produzione si è poi estesa alla realizzazione di quattro serie di monoblocchi prefabbricati, impiegati per usi diversificati: uffici, guardiole, cabine tecniche e box auto, ma anche come case prefabbricate o in aggiunta/sostituzione di complessi scolastici quando questi sono oggetti di interventi di riqualificazione. Il progetto di seguito analizzato fa appunto riferimento a quest’ultimo tipo di applicazione, seppure sia necessario sottolineare che il complesso scolastico realizzato non ha carattere temporaneo ma piuttosto permanente. L'intervento per cui è intervenuta l'azienda riguarda infatti la realizzazione ex-novo di un nuovo edificio che ospiti una scuola materna: in questo specifico caso di analisi, gli aspetti legati alla progettualità architettonica sono stati perciò ridotti all'assemblaggio dei moduli prefabbricati.
3
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Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
4
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
5
La scuola si sviluppa in un lotto di terreno pianeggiante, in prossimità di edifici caratterizzati da notevole sviluppo verticale che si concentrano sul lato est.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
F
Destinazione d'uso prevista C 2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
G
E
B
Dati dimensionali Superficie: 720 m2 circa Livelli: 2 Numero di utenti: --La scuola si sviluppa per una superficie complessiva di 720 mq circa, distribuiti su due livelli; il complesso ospita tre aule per attività di laboratorio, un’aula per attività motorie, un refettorio con cucina annessa ed uno spazio dedicato ad insegnanti e ad un logopedista.
F
A
D
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Le aule destinate all’apprendimento sono distribuite lungo il lato ovest, separate da un percorso distributivo dai servizi e dagli spazi accessori. Tutti gli ambienti derivano dall’aggregazione del modulo base di 7x2,40 metri, che consente di raggiungere gli standard minimi quantitativi richiesti dalla normativa per le varie categorie funzionali. Il complesso è stato realizzato utilizzando un totale di 40 moduli prefabbricati.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
L’azienda produttrice, avvalendosi del contributo di professionisti esterni, certifica i moduli rispetto ai requisiti di sicurezza in caso di terremoto
G
A
A
F
A
Aula
B
Mensa
C
Cucina
D
Spazio docenti e logopedista
E
Servizi igienici
F
Locale tecnico
G
Collegamento verticale
D
D
6
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Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso
Ottenuti da materie prime localmente disponibili
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
Tipologia di componenti 7
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
8
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Struttura in acciaio zincato, sottofondo di legno truciolare e piano di calpestio in PVC
Chiusure verticali esterne
Struttura in profili di acciaio zincato, tamponati da pannelli di lamiera zincata coibentati con poliuretano espanso in schiuma rigida
Chiusura orizzontale esterna
Struttura in profili di acciaio zincato, isolamento in poliuretano espanso in schiuma rigida e finitura interna in lamiera zincata preverniciata
Partizioni interne
Chiusure trasparenti
9
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Sono distribuite lungo i lati est ed ovest e sono costituite da infissi con profilati estrusi in alluminio, verniciati a polvere, disponibili nella versione con vetrocamera e vetro antisfondamento. Sono disponibili sistemi di schermatura a veneziana, in PVC o alluminio.
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
N
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11 - Pianta piano terra 12 - Pianta piano primo
Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
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C D F E
B A
A 16
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13 - Prospetto est 14 - Sezione longitudinale 15 - Sezione trasversale
A - Cordolo di appoggio B - Profilo di base C - Pannello parete
D - Montante parete E - Omega pavimento F - Pavimento
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Scuola Primaria Azienda Novobox S.r.l.
Stato dell'arte • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Monoblocchi Prefabbricati Novobox S.r.l. Catalogo serie Modular SM www.novobox.it
01 - Immagine del complesso realizzato Caratteristiche di inserimento nel contesto
Per il materiale digitale fornito, si ringrazia l'Ufficio Tecnico di Novobox S.r.l. ufficiotecnico@novobox.it
02 - Immagine del complesso realizzato Caratteristiche di inserimento nel contesto 03 - Immagine del complesso realizzato Caratteristiche di inserimento nel contesto 04 - Immagine del complesso realizzato Qualità dello spazio pubblico e del contesto circostante 05 - Immagine del complesso realizzato Qualità dello spazio pubblico e del contesto circostante 06 - Schema funzionale e distributivo Piano terra e primo piano 07 - Processo produttivo Stoccaggio dei moduli in attesa della spedizione 08 - Trasporto dei moduli Possibilità di trasporto flat-packed 09 - Immagine di un interno Spazio dedicato alla mensa: aspetto e caratteristiche qualitative dei materiali e delle chiusure 10 - Immagine di un interno Spazio dedicato ai servizi: aspetto e caratteristiche qualitative dei materiali e delle chiusure
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Caso studio 13
Scuola Primaria e Asilo Nido Azienda Newhouse S.p.a. Carpi (MO) 2012
Ampliamenti e/o riqualificazione di edifici esistenti
Complesso formato dall'unione di moduli
Dismesso
2
L’intervento realizzato nel Comune di Carpi (MO) riguarda la fornitura di moduli scolastici provvisori, destinati a riunire tre gruppi di insegnamento: le scuole primarie “Manfredo Fanti” e “Marco Polo”, e l’asilo nido per la prima infanzia “Arcobaleno”. Per far fronte alle esigenze dell’amministrazione comunale, la realizzazione di Newhouse S.p.a. ha previsto la messa in opera di due diversi insediamenti, uno destinato ad accogliere la scuola primaria “M.Fanti” e l’altro che riunisce il complesso “M.Polo” e l’asilo nido. Pur essendo morfologicamente costituito da unità indipendenti, il programma di interventi a cui Newhouse S.p.a. è stata chiamata a rispondere può essere concettualmente riferito ad un'unica strategia di gestione dell’emergenza scolastica, motivo per cui la trattazione è riferita alla globalità degli interventi promossi. Newhouse S.p.A è, attualmente, uno dei maggiori fornitori a livello nazionale del Dipartimento di Protezione Civile, con cui collabora nella gestione delle emergenze attraverso la produzione e fornitura di unità modulari prefabbricate ad uso residenziale e scolastico.
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CARATTERISTICHE DI INSERIMENTO URBANISTICO-AMBIENTALE Consumo di suolo
Adattabilità al terreno, riduzione dello spazio richiesto per il soddisfacimento del programma
4
Consumo elevato
Sviluppo della superficie su un unico livello
Consumo ridotto
Sviluppo della superficie su più livelli
Garanzia della permeabilità del suolo
Orientamento e collocazione
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento degli spazi esterni rispetto all’orografia del terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre Sviluppo longitudinale prevalente nord-sud
5
Sviluppo longitudinale prevalente est-ovest
Caratteristiche dell’impianto Ampliabilità, flessibilità, reversibilità Impianto ampliabile
Impianto bloccato
6
Il complesso che ospita la Scuola "Fanti" ha sviluppo prevalente lungo l'asse nord-sud. Non sono invece disponibili dati cartografici per determinare le caratteristiche del secondo insediamento.
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CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Destinazione d'uso prevista
2x2=4 6-3=3 8/2=4
Uso scolastico e/o funzioni connesse
Scuola materna Asilo nido
Scuola secondaria di primo grado
Scuola elementare
Scuola secondaria di secondo grado
Destinazione d'uso differente da quella scolastica
Dati dimensionali Superficie: 920 m2 per la scuola primaria, 650 m2 per la scuola materna e l'asilo Livelli: 2 per la scuola primaria, 1 per scuola materna e asilo Numero di utenti: ---
7 Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Asse di sviluppo maggiore, collocazione e adattamento del volume rispetto al terreno, protezione dai venti e assetto delle ombre; modularità,flessibilità, aggregabilità degli spazi interni, accessibilità Il complesso della Scuola Primaria "Fanti" ospita un totale di 14 aule, 6 al piano terra e 8 al primo piano, un refettorio e servizi. L'edificio dedicato all'asilo e alla scuola "Marco Polo" accoglie invece 9 aule, su un unico livello, a cui si aggiunge una sala per gli insegnanti e due blocchi per servizi.
Comportamento atteso in risposta a possibili eventi catastrofici Resistenza alle azioni sismiche
Sicurezza in caso di inondazione
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CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE Produzione di materiali e semilavorati Ottenuti da materie prime riciclate o da cicli di ri-uso
Ottenuti da materie prime localmente disponibili
Possibilità di riuso e/o reimpiego dei componenti
Tipologia di componenti
Dimensione dei componenti associata a facilità e versatilità dei mezzi di trasporto e messa in opera
8
Componenti di limitate dimensioni, trasportabili anche manualmente
Oneri di stoccaggio e di mantenimento della funzionalità
Possibilità di impiego di mezzi di sollevamento ordinari
Utilizzo di componenti su misura
Possibilità di impiego di mezzi di trasporto ordinari
Tecniche di messa in opera
9
Tecniche prevalenti a secco
Possibilità di utilizzo di tecniche di autocostruzione assistita
Tecniche prevalenti a umido
Utilizzo di tecniche di messa in opera tradizionali
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Chiusure opache
Caratteristiche di dispersione termica, presenza di sistemi passivi e/o attivi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali e per il controllo ambientale Solaio contro terra
Struttura in acciaio zincato, sottofondo di legno truciolare e piano di calpestio in grès.
Chiusure verticali esterne
Struttura in profili di acciaio zincato, tamponati da pannelli in lamiera zincata, coibentati con lana minerale (80mm), che assicura il raggiungimento degli standard richiesti per la sicurezza antincendio.
Chiusura orizzontale esterna
Copertura con doppio pannello sandwich in acciaio zincato con isolamento in poliuretano in schiuma rigida; finitura interna in lamiera zincata preverniciata nella aule o a controsoffitto nei corridoi
Partizioni interne
Chiusure trasparenti
Distribuzione prevalente sui fronti, presenza di schermature e/o sistemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali Sono distribuite lungo i fronti longitudinali le sono costituite da infissi a taglio termico con profilati estrusi alluminio verniciato. Sono disponibili sistemi di schermatura a veneziana, in PVC o alluminio.
10
Impianti
Presenza di impianti ad elevata efficienza energetica e che sfruttano risorse energetiche rinnovabili Impianti di accumulo e gestione delle acque meteoriche
Integrazione di solare termico e/o fotovoltaico
Integrazione di altri sistemi di sfruttamento delle risorse naturali
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A
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A D
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C
C
B
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D
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A
A
13 - Blocco A Pianta piano terra Pianta primo piano A - Aula B - Refettorio C - Blocco servizi D - Collegamento verticale
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14 - Prospetto longitudinale 15 - Prospetto trasversale 16 - Sezione trasversale
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A
C
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17 - Blocco B Pianta piano terra A - Aula B - Spazio insegnanti C - Blocco servizi 18 - Prospetto longitudinale 19 - Prospetto longitudinale 20 - Prospetto trasversale 21 - Sezione trasversale
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C
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Riferimenti bibliografici e sitografici
Note e didascalie
Newhouse S.p.a. www.newhouse.it
01 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Marco Polo" e Asilo "Arcobaleno"
Per il materiale digitale fornito, si ringrazia l'Ufficio Tecnico di Newhouse S.p.a. info@newhouse.it
02 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Marco Polo" e Asilo "Arcobaleno" Caratteristiche di inserimento nel contesto e dello spazio pubblico 03 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Manfredo Fanti" 04 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Marco Polo" e Asilo "Arcobaleno" Qualità architettoniche e spaziali del complesso 05 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Marco Polo" e Asilo "Arcobaleno" Qualità architettoniche e spaziali del complesso 06 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Marco Polo" e Asilo "Arcobaleno" Qualità architettoniche e spaziali del complesso 07 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Manfredo Fanti" Particolare del sistema di collegamento verticale 08 - Immagine del complesso realizzato Scuola Primaria "Manfredo Fanti" Qualità architettoniche e dello spazio pubblico 09 - Immagine del cantiere Fase di messa in opera: assemblaggio in sito dei moduli 10 - Immagine del cantiere Fase di messa in opera: assemblaggio in sito dei moduli 11 - Immagine di un interno Percorso distributivo centrale: caratteristiche qualitative dei materiali impiegati e dei sistemi impiantistici presenti 12 - Immagine di un interno Interno di un'aula: caratteristiche qualitative dei materiali impiegati e dei sistemi impiantistici presenti
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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2.4 - Conclusioni
– in cui l’impiego di sistemi costruttivi tradizionali, in muratura portante, risulta ovviamente incompatibile con l’adozione
Di seguito sono riportati i risultati dell’analisi dello stato dell’ar-
di fondazioni diverse da quelle continue, gettate in opera. A
te, condotta a mezzo delle schede di valutazione dei casi studio
questi si aggiungono le tre casistiche di utilizzo dei sistemi mo-
individuati. Le valutazioni scaturite dall’indagine sono quindi
dulari prefabbricati che, pur sfruttando un principio strutturale
sintetizzate in tre ambiti di pertinenza, con riferimento alle
puntiforme in acciaio compatibile con fondazioni prefabbricate
peculiarità insediative, alle caratteristiche morfologiche dell’u-
a plinto, promuovono un tipo di ancoraggio rigido su platea di
nità/progetto e a quelle tecnologiche dei componenti. I giudizi
calcestruzzo armato. Ciò non solo aumenta considerevolmente
prodotti nei paragrafi successivi, seppur specificatamente rife-
l’impatto prodotto dalla costruzione sul sito, ma richiede anche
riti agli esempi osservati, possono dirsi estesi a tutti quei casi
tempi più lunghi di attesa per il completamento delle opere di
che con essi presentano un legame di analogia.
fondazione. La diretta conseguenza delle scelte impiegate riguarda la garanzia della permeabilità del suolo: se la sopraelevazione del
I. Risultati analitici A - Caratteristiche di inserimento
volume consente di mantenere pressoché inalterate le capa-
urbanistico-ambientale
cità di assorbimento del terreno, lo stesso non può dirsi per le strategie comunemente messe in atto con l’installazione dei
Consumo di suolo
sistemi modulari prefabbricati. A questo proposito, esempla-
Nella maggior parte dei casi (8/13, 61,4%), la strategia messa
re è il caso della Scuola “M. Malpighi” a Crevalcore (BO), la cui
in atto per ridurre il consumo di suolo necessario all’insedia-
messa in opera ha previsto una serie di opere di urbanizzazione
mento prevede lo svincolo dell’unità dal terreno, che si eleva
che hanno reso un’area, inizialmente verde, completamente
su fondazioni puntuali che permettono di ridurre l’occupazione
impermeabile, attualmente convertita a parcheggio/deposito
del sito con opere invasive. Queste sono perciò generalmente
di mezzi.
realizzate con un sistema di plinti prefabbricati in calcestruzzo, ma talvolta la sperimentazione si spinge fino ad individuare
Rispetto alla distribuzione volumetrica-spaziale, solo in po-
soluzioni innovative che rispondono alle particolari esigenze
chi casi (5/13, 38.6%) si rintraccia la messa in atto di strate-
del contesto: è il caso, ad esempio, del progetto per la Makoko
gie “trasversali” per il contenimento della domanda di spazio
Floating School che, come specifica il nome stesso, galleggia
necessario a soddisfare il programma, come per esempio la
su una piattaforma reticolare in bambù riempita con barili di
distribuzione su più livelli. In alcuni casi, come la Baan Huay
plastica riciclati, o che può essere installata sulle imbarcazioni
Sarn Yaw School o il progetto Rever, questo può trovare spiega-
usate dagli abitanti della laguna. In ognuno di questi casi, le
zione nella esigua domanda di spazio richiesta dal programma
strategie sono indirizzate alla reversibilità del sistema, quindi
stesso, che quindi renderebbe ingiustificato il ricorso ad uno
a garantire il minor impatto sul sito in cui si realizza l’edificio.
sviluppo su più piani. Nella maggior parte però, la distribuzione
I casi in cui ciò non si ravvede comprendono due esempi – il
delle funzioni su un unico livello risulta come input in negati-
Lycée Schorge in Burkina Faso e la Insideout School in Ghana
vo rispetto alle tecnologie impiegate, che non permettono di
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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sviluppare forme aggregative in alzato: è il caso, per esempio,
Caratteristiche dell’impianto
dei Makani Educational Remedial Centers, il cui innovativo si-
Nuovamente, la realizzazione di un sistema insediativo deriva-
stema costruttivo, struttura portante in acciaio e chiusura a
to dall’aggregazione di moduli replicabili assicura il massimo
gabbia riempita di inerti, non consente l’evoluzione dell’edificio
grado di ampliabilità e flessibilità rispetto alla variazione della
oltre il primo livello.
domanda di spazio; i quattro esempi che invece presentano un
In questa caratteristica è possibile rinvenire una delle positività
impianto bloccato, Insideout School, Lycée Schorge, Hua Fai
associate all’uso del sistema modulare prefabbricato “a con-
Youth Center e la Baan Huay Sarn Yaw School, fanno riferimen-
tainer”, potenzialità che può fornire un requisito di confronto
to a quadri esigenziali che non richiedevano esplicitamente la
rispetto alla soluzione prodotta dal progetto.
previsione circa le possibilità evolutive del sistema.
Nonostante i vincoli tecnologici, vi è però in molti progetti una ricerca finalizzata a sopperire alle limitazioni imposte dal sistema strutturale: ne sono due esempi il Plan Selva, in cui il
II. Risultati analitici B - Caratteristiche morfologiche
programma funzionale è puntualmente analizzato per trovare spazio all’esterno, e la Baan Huay Sarn Yaw School, in cui
Forma e distribuzione degli spazi
il pilotis è utilizzato come area gioco, con l’obiettivo di ridurre
In merito alla distribuzione spaziale, si ravvisa, nella maggior
al minimo la domanda di spazio costruito ed ottimizzare l’uso
parte dei progetti, una tendenza a promuovere volumetrie
della risorsa suolo.
compatte e spesso modulari; seppure con forme e spazialità diverse, quasi tutti i progetti assumono un attento studio del
Orientamento e collocazione
quadro esigenziale come punto di partenza per promuove-
La progettazione di unità modulari aggregabili consente, di
re scenari educativi stimolanti ed innovativi. L’aggregabilità
fatto, di configurare sistemi con orientamento e collocazione
dell’unità-base, da vincolo progettuale, viene trasformata in
degli spazi ottimali rispetto alle condizioni di irraggiamento,
tema compositivo attraverso cui caratterizzare lo spazio: ne è
ventilazione naturale ecc. Nonostante questo, in alcuni dei casi
un esempio lo schema di impianto dei moduli dei Makani Re-
analizzati, come la Scuola Primaria realizzata con moduli No-
medial Educational Centers, che attraverso la forma a “L” delle
vobox, tali aspetti vengono trascurati, producendo paradossal-
aule riesce a definire un interessante sistema di corti interne
mente soluzioni in contrasto con i requisiti.
semi-pubbliche.
Quando invece il caso studio contempla progetti specifici, non
Lo stesso non si può dire in riferimento agli esempi prodot-
unità componibili – come il Lycée Schorge e la Insideout School
ti con l’installazione dei moduli temporanei prefabbricati, la
– comunque le strategie rispetto ad orientamento e collocazio-
Scuola Secondaria “M. Malpighi”, la Scuola primaria realizzata
ne rispondono puntualmente agli input dell’ambiente esterno,
con moduli Novobox e quella di Newhouse a Carpi (MO): la se-
sfruttando le forme architettoniche e l’assetto del verde per
quenza aggregativa segue, in tutti i casi, uno schema di ripe-
garantire protezione dai venti e dall’eccessivo soleggiamento.
tizione seriale basato su un corridoio di distribuzione centrale, dimensionato secondo i minimi standard di accessibilità, su cui si affacciano le aule e le funzioni complementari.
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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Nessun ambiente è qualificato per assolvere ad una funzione
zione dello spazio.
diversa da quella programmata, né tantomeno sono previsti
L’utilizzo di materiali locali veicola inoltre una successiva ap-
spazi per lo svolgimento di attività diverse da quelle pretta-
propriazione del manufatto da parte della comunità, che vi ri-
mente didattiche (attività di relax, ludico-ricreative, per lo stu-
conosce un elemento di continuità con il tessuto circostante.
dio individuale, ecc.).
Non meno importante, la matericità dello spazio funziona, all’interno di un ambiente educativo, come elemento di stimolo
Comportamento atteso in risposta a
della curiosità dei bambini, nonché da dispositivo di inclusione
possibili eventi catastrofici
per utenti con diverse forme di disabilità (visiva, dell’apprendi-
Tra tutti i casi studio analizzati, solo 4/13 (30,8%) non tengo-
mento).
no in considerazione i requisiti di sicurezza associati a possibili
Paradossalmente, è proprio nei processi attivati nel contesto
eventi sismici; ciò non rappresenta però un valore di negatività,
italiano, e nello specifico nell’uso di prefabbricati modulari, che
in quanto è facilmente verificabile che gli stessi progetti – il
si rileva la minore ricerca circa le possibilità espressive e per-
Lycée Schorge, la Insideout School e i Makani Remedial Educa-
cettive dei materiali utilizzati; pur disponendo di un universo
tional Centers – risultano realizzati in territori considerati non
pressoché illimitato di soluzioni tecnologiche impiegabili, i mo-
a rischio sismico. Lo stesso vale per il comportamento del si-
delli prefabbricati “a container” sfruttano componenti standar-
stema rispetto al rischio di possibili inondazioni: tra i progetti
dizzati che, oltre ad essere scarsamente prestanti dal punto di
esaminati, sono 6 quelli che assicurano buoni livelli di sicurezza
vista termo-acustico, generano nell’osservatore un’immediata
rispetto alla pericolosità individuata. Gli altri, pur non garan-
riconoscibilità in negativo.
tendo il rispetto di tali requisiti, risultano realizzati in contesti
Oltre a questo, e contrariamente a tutti gli altri esempi consi-
con ridotti livelli di rischio, che quindi ne giustificano la non ri-
derati, nessuna delle materie impiegate nella realizzazione dei
spondenza.
componenti proviene da cicli di riuso o riciclo, né da fonti di approvvigionamento locale; l’unico elemento di convergenza tra questo tipo di sistema e i casi-studio analizzati sembra essere
III. Risultati analitici C - Caratteristiche tecnologiche
la possibilità di reimpiego/riciclo, che può coinvolgere l’intera unità oppure alcuni componenti.
Produzione di materiali e semilavorati Una delle condizioni di sostenibilità da evidenziare maggior-
Tipologia di componenti
mente riguarda le caratteristiche delle risorse utilizzate: l’ana-
La sostanziale differenza che emerge dall’analisi dei casi studio
lisi circa la provenienza dei materiali, unita con le valutazioni
riguarda l’utilizzo di componenti su misura associato a sistemi
successive, fa emergere che, quando la marginalità del conte-
modulari prefabbricati, come quelli di Hex House o della Scuo-
sto limita l’accessibilità a processi produttivi complessi, è co-
la Secondaria “M. Malpighi”, che tende a limitare fortemente
munque possibile attingere a risorse locali, a limitato impatto
le possibilità di personalizzazione e di customizzazione del si-
ambientale, per produrre risultati altamente qualitativi, sia dal
stema. A ciò si aggiungono gli oneri richiesti per lo stoccaggio
punto di vista prestazionale-energetico che della caratterizza-
dei moduli durante i periodi di non utilizzo, che prevedono la
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messa in atto di una serie di opere di manutenzione, a carico
involucri con alte prestazioni di isolamento ed inerzia termica,
dell’impresa, per il mantenimento della funzionalità nel tempo.
coadiuvati da tutta una serie di accorgimenti e dispositivi ar-
Contrariamente, nella maggior parte dei casi, proprio in virtù
chitettonici passivi (aggetti, camini di ventilazione).
delle difficili condizioni di accessibilità ai siti di costruzione, le
Dall’altra, le soluzioni prefabbricate che si ritrovano nel conte-
strategie sono indirizzate verso l’utilizzo di componenti di limi-
sto italiano, pur condividendo requisiti di involucro analoghi,
tate dimensioni, che possono essere trasportati manualmente
virano verso una standardizzazione del pacchetto di chiusura,
o con mezzi leggeri, e installati impiegando pochi e semplici
che si traduce nell’utilizzo univoco di pannelli sandwich con li-
macchinari, manovrabili anche da manodopera locale non spe-
velli assolutamente inadeguati di isolamento termo-acustico,
cializzata.
inerzia e sfasamento termico. L’unico parametro quantitativo soddisfatto riguarda la resistenza al fuoco, che può essere va-
Tecniche di messa in opera
riata con l’impiego di un diverso tipo di coibentazione.
La prevalenza circa le modalità di messa in opera riguarda le tecniche a secco (11/13, 84,6%), che garantiscono tempi rapidi
Chiusure trasparenti
di montaggio e pulizia del cantiere, manutenibilità del sistema
I dati raccolti in merito al tipo di chiusure trasparenti utilizzate
e possibilità di dismissione selettiva e riuso/riciclo dei com-
risentono sicuramente dell’influenza del contesto climatico in
ponenti. I due casi che prevedono il ricorso a tecniche a umi-
cui si inseriscono i progetti: in molti casi infatti, la chiusura è
do sono il Lycée Schorge e la Insideout School, due esempi di
realizzata attraverso l’uso di pannellature a listelli, in legno o
intervento in villaggi remoti in cui la precedenza è stata data
bambù, che hanno il compito di schermare dalla radiazione so-
all’utilizzo di tecniche tradizionali, maggiormente conosciute
lare, e sono talvolta regolabili per garantire il controllo ottimale
dalle maestranze non specializzate che sono intervenute nel-
della ventilazione trasversale degli ambienti.
la realizzazione. Potremmo quindi pensare a questa come una
Nel contesto italiano invece, la tendenza sembra essere quella
forma di “sostenibilità sociale” del processo edilizio, che sfrut-
a utilizzare infissi di tipo tradizionale, in PVC o alluminio, negli
ta comunque materiali naturali ed ecocompatibili, il cui smalti-
esempi analizzati mai a taglio termico, in cui è possibile inte-
mento genera un impatto pressoché nullo sul territorio.
grare sistemi di schermatura a veneziana, anch’essi in PVC o alluminio. In nessuno dei casi analizzati è prevista l’integrazione
Chiusure opache
di sistemi per lo sfruttamento dell’energia solare.
Il panorama che si prospetta dalle schede di analisi in merito alle chiusure opache risulta estremamente vario, fortemente
Impianti
influenzato dall’adozione di tecniche e materiali tradizionali.
Il fatto più significativo che emerge dall’analisi dei dati riguar-
Non è quindi possibile individuare una precisa tendenza pre-
da la scarsa frequenza con cui si riscontra l’integrazione di si-
valente, ma è comunque rilevabile una differenza sostanziale
stemi per lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali. Se
tra la gran parte dei progetti esaminati e le soluzioni adottate
questo, in alcuni casi, può trovare spiegazione con la scarsità
per la gestione dell’emergenza in Italia: da un lato, clima e con-
di risorse e la difficoltà ad accedere al mercato (è il caso, ad
testo ambientale producono, anche con materiali tradizionali,
esempio, del modello Blooming Bamboo Shelter, della Baan
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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Huay Sarn Yaw School e di altri casi analoghi), nel contesto ita-
territorio, in modo da opporsi alla disgregazione dei tessuti
liano, l’assoluta mancanza di sistemi attivi per lo sfruttamento
sociali esistenti;
– almeno – dell’energia solare, sembra non derivare da nessuna
- Modelli transitori per la “prima emergenza”: si tratta di stru-
particolare motivazione estrinseca.
menti caratterizzati da replicabilità e transitorietà, che for-
In totale, soltanto 2 esempi su 13 hanno previsto una forma
niscono riparo e protezione nell’arco temporale che va dal
di integrazione dell’energia fotovoltaica, la Makoko Floating
manifestarsi dell’emergenza al ripristino delle condizioni
School e Hex House; tra queste, solo la prima ha incluso nel
“normali”. Nel contesto italiano, si traducono nell'utilizzo
progetto la possibile installazione di un sistema micro-eolico.
prefabbricati modulari, ovvero di un modello che tende a
Un discorso analogo vale per i sistemi di raccolta, accumulo e
riproporre serialità spaziali consolidate e scarsi livelli pre-
gestione delle acque piovane, che si rintracciano soltanto in 5
stazionali;
esempi.
- Modelli transitori per la deep renovation: sono chiamati a rispondere alla domanda di spazio derivata dalla messa in
IV. Modelli di risposta all'emergenza
atto di interventi di riqualificazione funzionale-energetica su edifici scolastici esistenti, con conseguente inagibilità
Dall’analisi globale dei risultati emersi, è possibile catalogare
degli ambienti e ri-collocazione degli studenti. Nel conte-
le risposte secondo macro-categorie di modelli progettuali, che
sto italiano, coincidono con la soluzione messa in atto per
raggruppano esempi tra loro analoghi per strategie e strumen-
l’emergenza disaster-relief, ovvero prefabbricati modulari
ti. Nello specifico, si possono rilevano quattro principali profili
scarsamente prestanti dal punto di vista energetico-am-
di reazione:
bientale e della rispondenza ai programmi educativi attuali.
- Modelli progettuali di sviluppo sostenibile per promuovere l’aumento del tasso di scolarizzazione nei paesi in via di sviluppo: fanno riferimento a sperimentazioni caratterizzate da declinabilità locale ed esportabilità su vaste aree rurali, e sfruttano risorse e saperi delle comunità per attivare processi di auto-costruzione attraverso cui veicolare l’appropriazione del luogo. In questi contesti, la sostenibilità emerge implicitamente come input dall'ambiente naturale, che vincola il progetto all'uso delle sole risorse accessibili; - Costruzione ex-novo di complessi scolastici nella fase post-disastro: il progetto si inserisce in questo contesto come occasione per proporre modelli infrastrutturali educativi all’avanguardia, sia sotto il profilo della rispondenza ai nuovi programmi didattici che della sostenibilità ambientale. L'obiettivo trasversale è anche quello di creare una polarità nel
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
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Schizzi preliminari: individuazione delle condizioni di criticitĂ associate all'uso di moduli temporanei del tipo "a container" nel contesto italiano; strategia evolutiva perseguita dal progetto
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Matrice di sintesi dei risultati emersi dell'analisi dei casi-studio Categoria di emergenza a cui il progetto fa riferimento
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Caratteristiche insediative Consumo di suolo
Orient. e collocazione
Caratteristiche morfologiche Caratt. dell’ impianto
Forma, distribuzione e caratteristiche degli spazi
Casi studio analizzati
Plan Selva
Sistema de Equipamiento Educativo, Gruppo di ricerca coordinato da Elizabeth Añaños Amazzonia Peruviana - 2016
Makoko Floating School
AB CD
AB CD
Nlé Architects Lagos, Nigeria 2016
Insideout School
AB CD
Lycée Schorge
AB CD
Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini Yeboahkrom, Ghana 2017
Diébédo Francis Kéré Koudougou, Burkina Faso 2016
Baan Huay Sarn Yaw School
Vin Varavarn Architects Chiang Rai, Thailandia 2015
Makani Remedial Educational Center Volontari per Building Peace Foundation, Zaatari Refugee Camp, District 5, Giordania - 2016
Scuola Secondaria “M.Malpighi” P.M.S. per l’emergenza post-sisma in Emilia-Romagna, Azienda Fae Terni S.p.a., Crevalcore (BO) - 2012
Blooming Bamboo Shelter
H&P Architects Hoan Kiem District, Vietnam - 2013
Hex House
Architects for Society Minneapolis, USA 2017
Hua Fai Youth Center
Estudio Cavernas Phra That Pha Daeng, Thailandia 2017
AB CD
Unità spaziali compatte e flessibili, adattabili e “riprogrammabili” per adattarsi alla variabilità della domanda; previste piattaforme esterne per ampliare lo spazio Spazio interno concepito come continuum flessibile ed adattabile, al cui interno semplici partizioni mobili consentono di ottenere configurazioni variabili Scuola concepita come sequenza di spazi e di scenari variabili, in continuità con la natura circostante, scanditi longitudinalmente da setti murari portanti Il layout circolare si sviluppa intorno ad uno spazio centrale aperto, dedicato alla comunità. Gli spazi interni, basati su un modulo quadrato, sono polifunzionali ed adattabili Tre spazi modulari e flessibili sono disposti longitudinalmente ed intervallati da foyer che fungono da filtro tra esterno ed interno
Lo schema-base prevede l’aggregazione di 4 moduli a L, tra i quali si viene a creare uno spazio a corte semi-pubblico
L’edificio si sviluppa su due corpi di fabbrica disposti lungo l’asse nord-sud, a loro volta distribuiti intorno ad un corridoio centrale di distribuzione Modulo-base aggregabile ed ampliabile, in cui trovano posto i diversi aspetti del programma; previste anche piattaforme a soppalco per la preghiera e il riposo L’unità minima è costituita da un modulo esagonale, aggregabile secondo il numero di componenti del nucleo familiare. La distribuzione è scandita su due livelli: un piano terra per studio e relax ed un piano primo per il riposo, da cui si accede ad uno spazio aperto schermato dalla copertura
Rever
Il modulo si sviluppa secondo un unico volume compatto, aggregabile ed ampliabile, affacciato su uno spazio esterno coperto che ospita parte delle funzioni previste
Scuola Primaria
L’edificio si sviluppa a partire da un corridoio di distribuzione centrale, su cui si affacciano le aule, derivate dall’aggregazione di moduli standard prefabbricati
Unità “cantiere-scuola” temporanea, Roberto Bologna Villa Reale di Castello, Firenze 2005
Azienda Novobox S.r.l.
Scuola Primaria e Asilo Nido
Azienda Newhouse S.p.a. Carpi (MO) - 2012
Tutti gli edifici si sviluppano a partire da un corridoio di distribuzione centrale, su cui si affacciano le aule. Il modulo scala è aggiunto esternamente su una delle testate
Comportamento atteso rispetto a eventi catastrof.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Stato dell'arte
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
191 Caratteristiche tecnologiche Produzione di materiali e semilavorati
Tipologia di componenti (dimensioni associate a modalità di trasporto e messa in opera)
Tecniche di messa in opera
Chiusure
Struttura portante in acciaio su vespaio in blocchi di calcestruzzo. Chiusure verticali semi-opache in listelli di legno intelaiati per favorire la ventilazione naturale Basamento galleggiante su barili in plastica o su imbarcazioni. Struttura portante in legno, chiusure verticali in legno, bambù e fibre naturali Muratura portante in mattoni di terra cruda su basamento in argilla e calcestruzzo; chiusure semi-opache in asticelle di legno per la ventilazione naturale Muratura portante in blocchi di laterite locale; “doppia pelle” in asticelle di legno proveniente da boschi limitrofi. Prevista una doppia copertura e camini di ventilazione Struttura portante in acciaio, chiusure realizzate con pannelli in metallo e strato isolante in bambù o con pannelli in materiale plastico
Struttura portante in acciaio (in genere impiegata per i ponteggi); chiusura verticale con gabbia metallica riempita di inerti o in pannelli di legno
Profili di acciaio zincato chiusi da pannelli sandwich in lamiera zincata e coibentazione in schiuma rigida di poliuretano espanso Vespaio galleggiante riempito con taniche in plastica. Struttura in bambù e chiusure in cannicci rivestiti con fogli di nylon o foglie di cocco; copertura apribile per la ventilazione Struttura del basamento in acciaio. Modulo in pannelli sandwich strutturali in schiuma isolante rigida; finitura a stucco, in legno o in lamiera. Camino di ventilazione in copertura Chiusure verticali in mattoni di calcestruzzo, lastre di policarbonato rivestite in fibre naturali o tronchi di eucalipto in corrispondenza delle testate
Attacco a terra in elementi prefabbricati di calcestruzzo (traversine ferroviarie, cordoli). Chiusura con pannelli in legno generalmente usati per la realizzazione di casseforme Profili di acciaio zincato chiusi da pannelli sandwich in lamiera zincata e coibentazione in schiuma rigida di poliuretano espanso Profili di acciaio zincato chiusi da pannelli sandwich in lamiera zincata e coibentazione in schiuma rigida di poliuretano espanso
Impianti
192
SCHE
MED
Sustainable sCHool for Emergency in MED area
193
Parte III
Progetto
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
195
3.1 - Obiettivi e finalità Dai capitoli precedenti, si è visto come, nel contesto italiano,
to trova la sua ragion d’essere, ovvero la volontà di proporre un
le categorie emergenziali riferibili ai sistemi educativi coinvol-
efficiente ed innovativo modello di edilizia scolastica, tempo-
gono primariamente la gestione delle condizioni post-disastro
raneo e reversibile, da impiegare primariamente, nel contesto
e di quelle temporanee conseguenti alla messa in atto di in-
italiano, per la gestione delle condizioni post-disastro. Nel pa-
terventi di deep renovation che rendono inagibili gli spazi esi-
radosso portato alla luce dal quadro conoscitivo si rinviene poi
stenti.
il principio ispiratore alla base del successivo iter progettuale:
A questo quadro conoscitivo si somma quello dei risultati
acquisire il modus operandi e la filosofia propri di quelle aree
emersi dall’analisi dello stato dell’arte: questi prospettano un
del pianeta in cui la sostenibilità del processo è richiesta quale
orizzonte di soluzioni per l’edilizia scolastica, attualmente im-
strumento necessario a garantire la sopravvivenza dei delica-
piegate per la gestione delle emergenze, che può scindersi se-
ti equilibri tra ambiente naturale ed antropico, per elaborare,
condo quattro macro-profili di risposta, a loro volta catalogabili
con tecniche e materiali diversi, un dispositivo architettonico
in due orientamenti di reazione tra loro contrapposti.
efficace, efficiente e sostenibile, capace di produrre gli scenari
Lo scenario delineato dall’approfondimento dei casi studio por-
educativi richiesti dai programmi e dalle normative moderne.
ta infatti a galla lo scontro tra esperienze internazionali di pro-
Tale obiettivo è legittimato non solo dalla volontà di fornire
gettazione sostenibile, attivate in aree rurali per promuovere
spazi qualitativamente idonei ad ospitare una funzione, quella
la scolarizzazione o la ricostruzione post-disastro, ed esempi
scolastica, permeata di una enorme responsabilità nella for-
di sistemi transitori, modulari e aggregabili ma scarsamente
mazione e nello sviluppo delle nuove generazioni, ma anche dal
prestazionali, utilizzati, in Italia, per la gestione delle condizioni
voler consegnare alle comunità un civic center, un luogo, oltre
emergenziali sopra descritte.
che un edificio, da cui attivare una virtuosa ricostruzione dei
È quindi nella corrispondenza tra stati di emergenza e negativo
tessuti urbani e sociali.
giudizio di merito rispetto alle soluzioni proposte che il proget-
Lo scenario di intervento preso idealmente a riferimento per il
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Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
196
progetto considera infatti una condizione di grave distruzione
L’elaborazione del prototipo ha richiesto un approccio, per alcu-
del patrimonio costruito, a cui potrebbe ragionevolmente fare
ni versi, difforme dall’iter che scandisce il “tradizionale” proget-
seguito una rilevante dispersione demografica; con la finalità
to di architettura: fase preliminare, definitiva ed esecutiva. In
di contrastare queste potenziali conseguenze, il progetto de-
questo caso, i tre momenti si sono fusi in un unico scenario di
scritto in questa terza parte interviene con la creazione di un
continua conciliazione tra concept ed esecuzione, tra requisiti e
sistema edilizio prefabbricato, caratterizzato da transitorietà e
vincoli tecnici, normativi e di programma, poiché la definizione
quindi reversibile, da assemblare e aggregare per realizzare un
della scala del particolare non può essere demandata alla fase
complesso scolastico innovativo e all’avanguardia, una centra-
esecutiva, ma costituisce una strategia prioritaria, dalla quale
lità che rappresenti un modello a riferimento e guida dei suc-
dipendono le condizioni di attuabilità dell’intero processo pro-
cessivi processi di ricostruzione.
gettuale (Rebecchi, Mapelli, Pirola, & Capolongo, 2017).
Contemporaneamente, il progetto lascia aperto il campo alle possibilità evolutive del sistema, da transitorio a permanente, garantendone la vita utile per un arco temporale considerevolmente più lungo rispetto a quello dei tradizionali sistemi modulari prefabbricati. In questo contesto, la transitorietà si caratterizza quale valore aggiunto alla sostenibilità del sistema: una volta terminato il ciclo di vita del manufatto, esso potrà essere totalmente dismesso ed i suoi componenti riutilizzati e/o riciclati, restituendo alla comunità il suolo occupato nelle condizioni originarie. Il sistema SCHEMED, Sustainable School for Emergency in MED Area è inoltre concepito come un kit di componenti liberamente aggregabili per consentirne l’utilizzazione in altri contesti di emergenza: come verrà spiegato in seguito, la progressività e la reciproca indipendenza conferita agli elementi permette all’utilizzatore di scegliere il grado di completezza e complessità del sistema in relazione ai tempi previsti di funzionamento, rendendolo perciò adatto ad essere impiegato anche nella gestione delle condizioni temporanee che si verificano qualora vengano messi in atto interventi di manutenzione straordinaria, rinforzo strutturale e/o riqualificazione energetica di edifici esistenti.
198
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
199 •
62 Cite A'Docks, Cattani Architects, Le Havre, Francia, 2010 (Vincent Fillon, Arketipo n.71 - 2013)
3.2 - Sistema edilizio aperto e grado di prefabbricazione Uno degli aspetti preponderanti nella fase di briefing iniziale è
negli scorsi decenni, ha avuto uno sviluppo assai limitato.
consistito nella valutazione circa il grado di prefabbricazione da
È soltanto con l’avvento dei sistemi cosiddetti a secco che la
attribuire al sistema, scelta propedeutica a tracciare il percorso
prefabbricazione ha subìto un nuovo processo di nobilitazione:
su cui si è mosso tutto il successivo iter progettuale.
di fatto, se per produzione edilizia industrializzata si intende
Con riferimento al settore edilizio, per prefabbricazione si in-
una tecnica produttiva fuori opera, la costruzione a secco è per
tende la produzione di componenti attraverso lavorazioni in-
sua natura prefabbricata (Turchini, Eredità della prefabbricazio-
dustriali, ovvero la realizzazione fuori opera di elementi o com-
ne, 2013), e si traduce nella realizzazione di edifici sistemici,
ponenti edilizi e/o di sottosistemi degli edifici (Turchini, Eredità
che riuniscono componenti con diversi gradi di complessità e
della prefabbricazione, 2013), per i quali saranno previste suc-
specializzazione.
cessive operazioni di montaggio in cantiere. In questo modo, la
Si tratta della cosiddetta prefabbricazione aperta, un nuovo
produzione in officina può avvenire sotto uno stretto controllo
capitolo della produzione edile industrializzata che, attraverso
qualitativo, con una riduzione sostanziale degli errori di messa
strumenti e macchinari avanzati, è in grado di rispondere dual-
in opera, quindi dei tempi e dei costi dovuti ai ritardi di conse-
mente alle esigenze della composizione architettonica e a quel-
gna.
le di programma. In questo modo, al progettista non è richiesto
Nonostante questo però, quello di prefabbricazione è un con-
un solo esercizio passivo di giustapposizione degli elementi
cetto che, per ragioni storiche e culturali, tende generalmente a
prodotti in stabilimento; piuttosto, egli ha il compito di gesti-
suscitare un’immediata associazione con quello di industrializ-
re strategicamente, fin dalle prime fasi di programmazione, il
zazione e produzione seriale, ovvero di uniformità delle forme e
transfer interdisciplinare di saperi, tra il cliente che individua
limitazione dell’estro creativo dei progettisti. Le ragioni di que-
i requisiti e l’impresa che prototipa e sviluppa il componente,
sto preconcetto possono essere ritrovate nello spirito con cui,
con lo scopo di operare le migliori scelte sul piano costruttivo e
nel secondo dopoguerra, la produzione edilizia si è avvicinata
materico ed ottimizzare costi e risorse.
al tema della prefabbricazione: per saturare il crescente fabbi-
Attraverso una opportuna mediazione degli interessi in gioco e
sogno di edilizia residenziale nelle grandi città, si accolsero le
prevedendo la corretta integrazione di ogni dettaglio tecnolo-
esperienze maturate in ambito estero con lo scopo di garantire
gico, l’adozione di sistemi prefabbricati non è più sinonimo di
rapidità e bassi costi di esecuzione per le grandi opere pubbli-
preclusione di caratteristiche prestazionali, ma anzi consente
che. Esempi in questo senso possono essere ritrovati, in Italia,
di ottenere tutta una serie di importanti benefici per l’intero
in tutto il complesso di appalti gestiti dagli Istituti Case Popo-
ciclo edilizio (Cfr. Zanelli, Giurdanella, Superbi, & Viscuso, 2010):
lari, così come nei complessi residenziali realizzati nelle perife-
- pianificazione e sorveglianza capillare del procedimento
rie delle grandi città dell’est-Europa. La serialità e le gravi ca-
costruttivo, reso possibile dall’utilizzo di macchine a con-
renze qualitative dimostrate nel tempo da questi esempi sono
trollo numerico che consentono di associare i livelli di pre-
due dei principali motivi per cui l’edilizia da prefabbricazione,
cisione della produzione industriale anche a quella edilizia;
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
200
- riduzione dei costi e dei tempi di realizzazione, in quanto il processo di costruzione non risente di vincoli legati alle con-
La scelta rispetto al grado di prefabbricazione da impiegare nel
dizioni atmosferiche, di errori e/o imprecisioni che possono
progetto rappresenta un passaggio di importanza cruciale, per-
prolungare la messa in opera e comportare costi aggiuntivi
ché è in questo ambito che si può valutare il rapporto di conve-
dovuti ai ritardi;
nienza tra la prestazione offerta dal componente prefabbricato
- leggerezza delle strutture e conseguente riduzione delle
e quella complessiva del sistema. In linea generale, in relazio-
opere di fondazione;
ne al tipo di elementi impiegati per la costruzione, è possibile
- manutenibilità e ispezionabilità dei sistemi impiantistici;
distinguere, indipendentemente dai materiali utilizzati, tre or-
- possibilità di dismissione selettiva delle opere, riduzione
dini principali di sistemi prefabbricati: a scheletro, a elementi
dei costi di demolizione e per la gestione dei rifiuti, riutiliz-
bidimensionali o a celle tridimensionali.
zabilità e/o riciclabilità dei componenti.
Nel primo caso, la struttura portante è formata da elemen-
A questo, nell’ottica di una prefabbricazione aperta, si aggiun-
ti lineari, travi e pilastri, ed è funzionalmente separata dagli
gono le pressoché infinite possibilità di personalizzazione che,
elementi di chiusura, privi di funzione statica: è la soluzione
a seconda del grado di variabilità stabilito dall’azienda, posso-
scelta dal John McAslan & Partners per il progetto del Lavender
no coinvolgere dimensioni, forme, colori, proprietà prestazio-
Children’s Center (Mitcham, Surrey, UK, 2005), che si propone,
nali dei componenti o intrinseche dei materiali; le possibilità
mettendo a punto un kit di componenti pre-ingegnerizzate, di
compositive prospettate dai moderni sistemi di prefabbrica-
definire un modello altamente qualitativo da impiegare in fu-
zione scardinano quindi definitivamente il legame di reciproca
turo per la costruzione di childcare facilities.
esclusione che esiste tradizionalmente tra industrializzazione
Nel secondo caso si ha invece un grado maggiore di prefabbri-
del processo edilizio e progettazione creativa.
cazione, di circa il 60% (Staib, Dörrhöfer, & Rosenthal, 2010);
In letteratura, innumerevoli sono gli esempi di grandi nomi
si impiegano pannelli piani autoportanti per pareti e solai, che
dell’architettura che hanno attinto al campo della prefabbrica-
ne definiscono l’organizzazione secondo il principio strutturale:
zione per produrre interessanti risultati compositivi; tra que-
- a piccoli pannelli: le pareti sono composte dall’accostamento
sti, potremmo citare quelli ottenuti da Glenn Murcutt, Premio
di pannelli di larghezza contenuta, a cui vengono appesi quel-
Pritzker nel 2002, che pur utilizzando materiali “poveri” e pro-
li dei solai, che presentano la medesima dimensione, variabi-
dotti in serie, riesce a concretizzare un’ispirazione che si rifà
le tra 60 e 120 cm; pur presentando una maggiore flessibilità
all’architettura coloniale australiana. La sua Walsh House, re-
compositiva, presentano l’inconveniente di un maggior nume-
alizzata attraverso l’aggregazione di componenti prefabbricati,
ro di giunti tra i pannelli;
svela tutte le potenzialità espressive di questi sistemi, dimo-
- a grandi pannelli: la struttura portante è costituita da ele-
strando come, attraverso il filtro dell’intelligenza compositiva
menti di parete, disposti sia longitudinalmente che trasversal-
e funzionale del progettista, essi possono rappresentare un
mente, su cui viene appoggiato il solaio. Esempi in questo sen-
potente strumento per garantire reversibilità e sostenibilità di
so sono prodotti dalle tecniche di light steel framing, oppure,
processo, efficienza energetica ed ottimale sfruttamento delle
con riferimento alle tecnologie del legno, da sistemi costruttivi
risorse naturali.
a balloon frame, a platform frame o in X-Lam;
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
• Glenn Murcutt, Walsh House, Kangaroo Valley, Australia, 2005 (Anthony Browell, Area, 2014)
• Lavender Children's Center, John McAslan & Partners, Mitcham, Surrey, UK, 2005 (AEC - Architecture for Early Childhood, 2011)
• Qubic, HVDN Architects, Amsterdam, Olanda, 2005 (Radek Brunecky)
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
201
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
202
- a setti trasversali portanti, che sfrutta un sistema di pareti
ognuna delle partizioni corrisponde un modulo tridimensiona-
parallele, tamponate trasversalmente, come appoggio per gli
le, ma uno studio preciso e puntuale delle possibilità espressi-
elementi del solaio: ne è un esempio il progetto, citato in pre-
ve nega ogni serialità e monotonia compositiva. Lo stesso ac-
cedenza, della Scuola Mantovani e Gonnelli di Mario Cucinella
cade all’interno, dove un layout spaziale flessibile e stimolante
(Mirabello, Ferrara), in cui i pannelli in calcestruzzo prefabbrica-
dimostra come l’aggregazione di cellule, se guidata da oculate
to, intonacati con un vivace colore rosso, trasformano il princi-
considerazioni programmatiche e funzionali, è in grado di ri-
pio strutturale in espediente compositivo.
spondere alle esigenze prospettate dalle moderne linee guida
Nel sistema costruttivo a celle tridimensionali, il grado di pre-
per la progettazione di complessi scolastici.
fabbricazione sale invece fino all’85%, (Staib, Dörrhöfer, & Rosenthal, 2010), o addirittura al 95% nel caso di moduli già pre-
I paragrafi sopra descritti riassumono il processo cognitivo pre-
disposti con le finiture interne.
liminare che è stato necessario ad esprimere una valutazione
In letteratura, innumerevoli sono i riferimenti in merito alla
in merito alla scelta del grado di prefabbricazione. Come verrà
progettazione per componenti modulari tridimensionali, così
approfondito nei capitoli successivi, il kit di componenti aggre-
come molto vario appare il campo delle soluzioni tecnologiche
gabili proposto da SCHEMED utilizza due diverse tecnologie,
impiegate: dalle capsule in calcestruzzo della Nagakin Tower
funzionalmente indipendenti ma comunque tra loro integrate
(Kishō Kurokawa, 1972), iconico simbolo metabolista, fino ai più
e coordinate nel programma: gli spazi di connessione, attrezza-
recenti, numerosi esempi di ri-conversione delle celle container
bili per diventare parte stessa del programma didattico, sono
(del tipo comunemente usate per i trasporti), come accaduto
protetti da un sistema di copertura a telaio in acciaio sorretto
con il progetto per il dormitorio studentesco Qubic di Amster-
da appoggi puntiformi, mentre gli ambienti prettamente chiu-
dam, di HVDN Architecten.
si, che necessitano di adeguati livelli di privacy – aule, spazio
Allo stesso studio va riferito il progetto del 4het Gymnasium, un
docenti, servizi, ecc –, sfruttano un sistema ligneo a platform
liceo della capitale olandese realizzato interamente attraverso
frame.
l’assemblaggio di moduli tridimensionali: inserito nel quartiere
Se per il primo insieme di componenti la scelta del grado di
di Houthaven, una zona storicamente degradata caratterizzata
prefabbricazione è sostanzialmente legata all’opportunità di
da pochi, abbandonati edifici industriali, il progetto del nuovo
assemblare sezioni di telaio in officina e, potenzialmente, di
complesso è stato richiesto dalla municipalità con un program-
completarne la chiusura, per quanto riguarda il sistema por-
ma ad interim, ovvero come scuola temporanea, quindi dismis-
tante in legno la valutazione ha richiesto di ampliare il campo
sibile e reimpegabile, ma con qualità estetico-funzionali com-
di indagine.
parabili a quelle delle nuove costruzioni residenziali, in attesa
Sulla base delle considerazioni formulate in precedenza, sem-
della costruzione dell’edificio permanente, che è prevista nel
brava essere emersa, almeno in prima battuta, una maggiore
corso dei successivi 5-10 anni.
convenienza rispetto all’uso di cellule tridimensionali aggre-
L’edificio si sviluppa attorno ad una corte centrale, luogo di vita
gabili, primariamente per le positività associate a rapidità di
e di aggregazione sociale, su cui si affacciano quattro fronti
installazione, maggiore controllo sul prodotto finito, quindi ri-
scanditi da vetrate, chiusure opache e nicchie aggettanti; ad
duzione degli errori di messa in opera e dei costi, e possibilità di
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
203 • 4het Gymnasium, HVDN Architects, Amsterdam, Olanda, 2008 Vista del cortile/piazza centrale (MIUR - Indire)
•• 4het Gymnasium, HVDN Architects, Amsterdam, Olanda, 2008 Cella unitaria prefabbricata e fasi del cantiere (MIUR - Indire)
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Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
204
dismissione e reimpiego delle unità.
magazzino richiederebbe infatti l’espletamento di una serie
Il giudizio di opportunità rispetto all’uno o all’altro principio non
di operazioni di manutenzione ordinaria, con oneri a carico del
può però prescindere dall’approfondimento circa le condizioni
produttore o dell’utilizzatore che li ha acquistati, necessari ad
di trasporto degli elementi. Di fatto, quando si adottano tec-
assicurare il mantenimento della funzionalità in previsione di
nologie prefabbricate, le modalità di trasporto costituiscono il
una successiva installazione.
limite dimensionale ed economico più rilevante: dimensionale
Tutte le valutazioni descritte, unite al fondamentale contributo
perché non si possono superare le massime misure di carico
offerto dalla consulenza di LAM Ambiente, hanno condotto la
consentite per gli autoarticolati, 2.55 x 3.10 x 12 m, economi-
scelta ad un sistema di prefabbricazione a elementi bidimen-
co in quanto, nel caso di esubero rispetto ai vincoli prescritti, il
sionali che sfrutta un principio tecnologico a grandi pannelli,
ricorso a trasporti eccezionali rappresenta un onere estrema-
personalizzabili secondo un cosiddetto processo di mass custo-
mente gravoso sul costo complessivo dell’opera.
mization (Paoletti, 2013) che ne modifica dimensioni, spessori,
Al fine di produrre un ponderato giudizio di convenienza globa-
proprietà e prestazioni senza apportare variazioni sostanziali
le, l’indagine si è spinta fino a determinare il numero di compo-
alla linea produttiva. In questo modo si concretizza quell’idea
nenti, quindi di carichi standard, necessari alla realizzazione di
di edificio a sistema aperto che garantisce la declinabilità e l’a-
un insediamento-tipo, considerando sia il caso in cui vengano
dattabilità dell’impianto per rispondere ai diversi input prove-
impiegate celle tridimensionali, sia quando il sistema venga
nienti dall’ambiente in cui si inserisce, requisito fondamentale
“scomposto” nei suoi elementi costitutivi (pannelli di chiusura
per un modello di reazione su vasta scala.
verticale ed orizzontale). Nel primo caso, si è dovuto prendere
In una prospettiva più ampia, la strategia globale dovrebbe poi
atto dell’impossibilità nel trasportare le celle complete di chiu-
tendere verso la creazione di una sorte di magazzino virtuale,
sura orizzontale esterna, conseguenza delle prescrizioni nor-
gestibile attraverso applicazioni informatizzate, a cui proget-
mative per la progettazione di edifici scolastici che richiedono,
tisti e produttori possono attingere per ricercare soluzioni e
per la scuola elementare, un’altezza netta di piano di 3.00 m1.
componenti.
I risultati, che tengono ulteriormente conto dei componenti del
In quest’ottica, costruire per sistemi aperti richiede alla pro-
sistema di copertura in acciaio, sono sintetizzati negli schemi
gettazione di attuare quella che viene comunemente definita
della pagina di fianco; essi hanno stimato un ordine di grandez-
“tipizzazione” degli elementi costitutivi, ovvero un processo
za di 20 carichi per la soluzione a celle tridimensionali, a fronte
che prevede di stabilire, per ogni componente, funzione e pre-
dei 15 necessari a trasportare i singoli pannelli disassemblati.
stazioni, quindi di descriverne la coordinazione sulla base di un
A tale giudizio si è sommata poi una considerazione rispetto
principio ordinatore (modulo).
alla convenienza globale del ciclo di vita dei manufatti prodotti: durante i periodi di non utilizzo, lo stoccaggio dei moduli in 1. Decreto Ministeriale 18/12/1975, Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica, Tabella 4 – Norme sulle altezze di piano interne
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
• Esempi di diversi gradi di prefabbricazione: edificio a celle tridimensionali
9+9 alloggi temporanei in legno, Casa Spa, Firenze, 2013 (Arketipo, n.90/2015)
• Prefabbricazione per elementi monodimensionali assemblati in sito
Polo della Ristorazione ad Amatrice, Stefano Boeri Architetti, 2017 (Arketipo, n.108/2017)
• Residenza monofamiliare realizzata con l'impiego di pannelli bidimensionali in platform frame prefabbricati
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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•
Studio relativo al grado di prefabbricazione da impiegare e alle modalitĂ di trasporto: confronto tra la soluzione a celle tridimensionali e a pannelli assemblabili in sito. A destra, calcolo del numero dei trasporti necessari (20 in totale) nel caso di impiego di celle prefabbricate tridimensionali.
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
•
Studio relativo al grado di prefabbricazione da impiegare e alle modalitĂ di trasporto: confronto tra la soluzione a celle tridimensionali e a pannelli assemblabili in sito. Sotto, calcolo del numero dei trasporti necessari (15 in totale) nel caso di impiego di pannelli prefabbricati assemblabili in sito.
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
209 •
School in Orsonnens, TEd'A Arquitectes, Orsonnens, Svizzera, 2017 (Luis Diaz Diaz, 2017)
3.3 - Progettare sistemi educativi: dalla filosofia ai vincoli normativi Il titolo di questa Tesi, SCHEMED – Sustainable School for
Riaffermare il ruolo strategico della qualità spaziale e della
Emergency in MED Area, contiene le parole chiave che hanno
sostenibilità ha tradotto la volontà di superare le criticità, evi-
guidato tutta la fase di elaborazione del progetto: per prima, a
denziate con l’analisi dello stato dell’arte, associate ai sistemi
sostegno di tutte le altre, la sostenibilità. Un attributo che, te-
attualmente impiegati nella gestione dell’emergenza.
oricamente, potremmo dire ridondante se associato al concet-
La decisione rispetto al grado di istruzione da considerare nel
to di architettura, perché essa dovrebbe per sua stessa natura
progetto si è orientata verso la scuola primaria; la strategia per
essere costruita nel rispetto del contesto territoriale, sociale ed
la gestione dell’emergenza post-disastro tende infatti general-
economico in cui si inserisce. Il termine emergenza fa invece
mente a delocalizzare, verso le aree limitrofe non colpite, tutte
riferimento a tutte quelle condizioni di cui si è ampliamente di-
quelle scuole che possono essere autonomamente raggiunte
scusso nei capitoli precedenti, soprattutto in relazione all’am-
dagli utenti, con mezzi propri o con servizi pubblici collettivi. Per
bito italiano, che nel progetto si sono manifestate attraverso
quanto riguarda invece la scuola primaria, la giovane età degli
la definizione di specifici requisiti, da soddisfare attraverso op-
utenti non consente loro di compiere il tragitto casa-scuola da
portune scelte tecnologiche e strategiche di intervento.
soli, rendendo necessaria la previsione di sistemi rapidamente
MED Area individua invece il raggio di azione dell’intervento,
assemblabili in prossimità dei nuclei residenziali.
una condizione che si traduce in precisi, ma al tempo stesso diversificati input, provenienti dal contesto climatico ed am-
In un articolo pubblicato nel 2014 dalla rivista Arketipo (Turchi-
bientale, a cui il progetto risponde promuovendo il massimo
ni, Ripartire dalla scuola?, 2014), il direttore scientifico Giusep-
grado di declinabilità dei componenti.
pe Turchini ha analizzato alcuni esempi in Nord America (prin-
Infine, scuola. È forse la chiave di volta di tutto il percorso alla
cipalmente Canada e Stati Uniti), risalenti agli anni Settanta, in
base della Tesi, l’elemento che genera il nucleo del quadro esi-
cui l’edilizia scolastica ha offerto ampio spazio alla sperimen-
genziale: accanto ad esso, l’emergenza e la necessità di adat-
tazione, aprendo la strada ad una stagione di rinnovamento
tamento a diversi contesti naturali, piuttosto che escludere i
per tutto il settore delle costruzioni. Concludendo, egli propone
requisiti richiesti per la progettazione di innovativi sistemi per
una riflessione circa la possibilità di reiterare lo stesso fenome-
l’educazione, si posizionano a completamento dello scenario
no, ovvero di sfruttare i necessari interventi da attuare sul pa-
nella sua totalità.
trimonio edilizio scolastico per veicolare una nuova e coscien-
Ad ogni livello della progettazione, il processo decisionale ha
ziosa filosofia di progettazione.
sempre posto al centro i bisogni dell’utenza, così come il ruolo
Rispondendo positivamente a questa considerazione, potrem-
di responsabilità nei confronti della comunità destinata ad ac-
mo quindi aggiungere che, similarmente, dovremmo assumere
cogliere l’edificio, soprattutto in considerazioni della fragilità
anche il progetto per l’edilizia scolastica di emergenza come
degli equilibri, territoriali ma anche emotivi delle popolazioni
campo di prova per nuove tecniche e possibilità costruttive, a
colpite, nel periodo post-emergenza.
testimonianza non solo della tenacia dell’uomo nella risposta
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
210
alle prove della natura, ma anche per poterle trasferire al cam-
È stato perciò con lo spirito di dirigersi verso una contempo-
po dell’”ordinaria” progettazione ed aggiungere così elementi
ranea visione di learning landscape anche nella progettazione
all’universo di possibilità a disposizione.
dei sistemi per l’emergenza, che si è cercato di interpretare il
In questa prospettiva, appare ancora più imperativo ampliare
contenuto delle Linee Guida Ministeriali (2013), attualmente,
il campo della programmazione spaziale per accogliere tut-
insieme con il D.M.18/12/1975, uno dei maggiori riferimenti nor-
te quelle funzioni proprie di un civic center, una centralità di
mativi esistenti per l’edilizia scolastica. In parallelo, la ricerca
quartiere che riveste la possibilità […] di produrre cultura oltre il
ha integrato gli innumerevoli input provenienti da tutta una
limite della frequentazione ordinaria, attraverso un processo di
serie di pubblicazioni prodotte sul tema della progettazione di
interrelazione tra utenti diretti della scuola e fruitori esterni (Pa-
edifici scolastici sostenibili, tra cui il più recente Educare al pro-
olino, 2014). E proprio perché all’architettura è riconosciuta la
getto sostenibile. Il rapporto tra uomo, ambiente e tecnologia,
capacità di produrre cultura, occorre che questa sia trasmessa
di Paola Gallo e Rosa Romano (2017) (Gallo & Romano, 2017),
attraverso l’immagine di una scuola efficiente, sicura, attenta
nonché il bagaglio di conoscenze maturate sullo stesso tema
e rispettosa del contesto, ambientale ma anche socio-cultura-
all’interno del Laboratorio di Progettazione Ambientale (P.Gal-
le, in cui si inserisce.
lo, R.Romano, a.a. 2015/2016), di cui la pubblicazione descrive
Gli strumenti normativi e procedurali a disposizione in Italia
i risultati, con il workshop internazionale Sustainable School in
contengono già le coordinate di riferimento da utilizzare nella
MED Area, attivato in collaborazione con l’Università di Bojaca
progettazione dei nuovi complessi scolastici; la fase metapro-
(Colombia) nel maggio 2016 (Firenze), e con un ulteriore ap-
gettuale iniziale ha quindi cercato di trasporre le stesse indica-
profondimento sul tema delle architetture scolastiche svolto
zioni nella prototipazione di un sistema per l’emergenza, che
nell’ambito del corso Design of a Public Building (2016) presso
fosse in grado di rispondere ai requisiti richiesti dai nuovi con-
la Facoltà di Architettura della Vilnius Gedimino Technical Uni-
tenuti pedagogici e didattici.
versity (Vilnius, Lituania), in occasione della partecipazione al
Una filosofia condivisa, per esempio, con la Energy Positive Re-
programma Erasmus+.
locatable Classroom di Anderson Anderson Architecture (2014),
Tutti gli impulsi sono stati perciò raccolti ed interconnessi
progetto per una unità didattica scomponibile e ri-assemblabi-
all’interno di un quadro cognitivo di supporto al progetto preli-
le pensata in sostituzione di oltre 10.000 moduli scolastici alle
minare, e successivamente affinati e integrati per rispondere ai
Hawaii che, a causa dell’avanzato di degrado, devono essere
vincoli normativi. Questi, oltre al sopracitato D.M.18/12/1975 e
dismessi. Il prototipo si concentra intorno ad uno studio pun-
alle Linee Guida Ministeriali (2013), comprendono tre principali
tuale ed attento del programma richiesto, dal punto di vista
testi, ovvero:
della spazialità, dell’accessibilità, del comfort visivo ed acusti-
- il Decreto Ministeriale dell’11 gennaio 2017, Adozione dei
co, dell’auto-sostentamento energetico e della reversibilità del
criteri ambientali minimi per gli arredi per gli interni, per l’e-
sistema. Il design che ne deriva rappresenta un modello repli-
dilizia e per i prodotti tessili, e nello specifico l’Allegato 1,
cabile ed esportabile su vasta scala, e allo stesso tempo ga-
Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento di servizi di pro-
rantisce la massima funzionalità rispetto alle attività che vi si
gettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione
svolgono all’interno.
e manutenzione di edifici pubblici, che ha introdotto l’ob-
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
• Energy Positive Relocatable Classroom, Anderson Anderson Architecture, Ewa Beach, Hawaii, 2014 Immagine del primo prototipo di aula realizzato (Anthony Vizzari)
• Energy Positive Relocatable Classroom, Anderson Anderson Architecture, Ewa Beach, Hawaii, 2014 Trasporto dell'unità-base (Anthony Vizzari)
• Energy Positive Relocatable Classroom, Anderson Anderson Architecture, Ewa Beach, Hawaii, 2014 Dettaglio tecnologico: chiusura orizzontale esterna (Andersn Anderson Architecture)
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
211
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
212 • Energy Positive Relocatable Classroom, Anderson Anderson Architecture, Ewa Beach, Hawaii, 2014
Esploso prospettico con la scomposizione del prototipo nei sistemi componenti (Anderson Anderson Architecture)
• Energy Positive Relocatable Classroom, Anderson Anderson Architecture, Ewa Beach, Hawaii, 2014
Studio dei sistemi passivi per il controllo ambientale e per la gestione delle risorse naturali (Anderson Anderson Architecture)
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
213
bligo di dimostrare, tramite opportuna relazione tecnica, la rispondenza ai requisiti stabiliti dal Piano d’azione per la
3.3.1 - Linee Guida del Ministero per la Pubblica Istruzione (2013)
sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, a loro volta coerenti con le indicazioni della Co-
Le Linee Guida del Ministero per la Pubblica Istruzione, emana-
municazione COM (2011)571, Tabella di marcia verso l’Europa
te nel marzo 2013, si pongono in continuità con le esperienze
efficiente nell’impiego delle risorse;
maturate in ambito sia europeo che internazionale per la valo-
- le prescrizioni contenute nel D.M. 26/08/1992, Norme di
rizzazione e l’implementazione della qualità degli edifici scola-
prevenzione incendi per l’edilizia scolastica;
stici. Con la volontà di promuovere una diversa idea di edificio
- quelle della Decreto del Ministro per i Lavori Pubblici del
scolastico, che deve essere in grado di garantire l’integrazione, la
14 giugno 1989, n.236, Prescrizioni tecniche necessarie a ga-
complementarietà e l’interoperabilità dei suoi spazi (Istruzione,
rantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici
2013), il documento fornisce alcuni indirizzi da adottare come
privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del supera-
riferimento per la progettazione dei luoghi di apprendimento,
mento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
coniugandoli con una rinnovata attenzione alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico.
Di seguito, vengono riassunti i punti salienti delle Linee Guida
In questa prospettiva, l’edificio è pensato come uno spazio uni-
Ministeriali, poiché esse sintetizzano, in linea con le più mo-
co integrato, in cui anche i cosiddetti microambienti sono ca-
derne esperienze internazionali, i principi osservati dal pro-
ratterizzati da dignità spaziale, abitabilità e flessibilità d’uso.
getto nella definizione del carattere spaziale e funzionale del
La maggiore innovazione introdotta dalle Linee Guida riguarda
complesso scolastico. Successivamente, sono riportati alcuni
infatti la concezione stessa del layout degli ambienti, un conti-
estratti significativi dei testi normativi sopracitati, consultati
nuum spaziale riprogrammabile e riconfigurabile per adattarsi,
nella fase di determinazione delle caratteristiche morfologi-
durante tutto il corso della giornata, alla diversa sequenzialità
co-dimensionali dei componenti e del sistema nella sua com-
di momenti didattici o extra-scolastici.
pletezza.
All’interno di questa matrice, l’aula, tradizionalmente intesa come luogo unico dell’istruzione (Istruzione, 2013) a cui sono subordinati spazi strumentali e accessori, si smaterializza per diventare uno dei tanti momenti di un percorso di apprendimento articolato basato sull’autodeterminazione (Paolino, 2014), in cui si alternano, oltre alle lezioni frontali, attività di gruppo – organizzate secondo schemi verticali o orizzontali – e individuali di programmazione dei propri contenuti, di svago e di sperimentazione laboratoriale, che può trovare posto anche all’esterno. Per ogni parte del programma didattico, le Linee Guida richiedono l’adempimento a specifici vincoli di carattere quali-quan-
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
214
titativo, a cui il progetto, tramite l’aggregazione dei diversi
di 6-7 anni) sarà opportuno mantenere gli spogliatoi vicino alla
componenti, risponde per assicurare l’ottenimento di adeguati
sezione/aula, mentre per gli anni superiori (bambini di 8-9-10
livelli funzionali e di vivibilità degli spazi.
anni) la maggiore autonomia dei bambini potrà lasciare altri margini di libertà, anche se sarà opportuno mantenere una certa
1 - Atrio
vicinanza ai servizi igienici. Tutte le aree spogliatoio nelle varie
È il luogo simbolico d’incontro tra la scuola e la società, un pun-
scuole sono da intendersi come spazi relazionali, tali da meritare
to di scambio che, oltre alla sua funzione di accesso e di filtro,
una attenzione progettuale e caratteristiche di qualità.
deve comunicare all’esterno la sua identità, i suoi programmi ed
Diversi sono gli spogliatoi di servizio: gli spogliatoi per il perso-
il suo rapporto con la realtà sociale. Gli ingressi sono diversi e
nale amministrativo e docente fanno parte degli ambienti am-
con diverse funzioni:
ministrativi e, come gli spogliatoi per il personale ausiliario e
- ingresso degli allievi;
quelli della cucina, sono quantitativamente definiti dalle norme
- ingresso del personale docente, amministrativo e ausiliario;
provinciali e regionali.
- ingresso alla palestra, se questa viene utilizzata dalla co-
Gli spogliatoi per le attività motorie delle piccole scuole com-
munità fuori dell’orario scolastico;
prendono due spazi divisi per sesso, costituita da una zona spo-
- ingresso per il rifornimento delle cucine e degli uffici am-
gliatoio ed una zona “bagnata” con docce, lavandini e WC. Sono
ministativi;
da prevedere anche due spogliatoi per il personale insegnante
L’ingresso degli allievi deve essere facilmente controllabile dal
con servizi.
personale ausiliario, ed in generale deve dare l’accesso in modo chiaro e autonomo agli uffici amministrativi ed agli spazi per gli
3 - Servizi igienici
insegnanti, facilitando la gestione della sicurezza.
I servizi igienici avranno caratteristiche diverse in funzione del
Per le dimensioni ed il senso di apertura delle vie di fuga si fa
tipo di scuola e dell’età degli alunni. In generale i servizi igienici
riferimento ai criteri di sicurezza previsti nella normativa di pre-
saranno preferibilmente illuminati ed aerati direttamente, ma
venzione degli incendi.
potranno anche avere illuminazione artificiale e ventilazione forzata. In entrambi i casi si dovranno mantenere i locali in leg-
2 - Spogliatoi
gera depressione con accorgimenti architettonici, o con estrat-
Gli spogliatoi sono di diverso tipo:
tori, per evitare la diffusione di aria viziata nei locali della scuola.
- spogliatoi per gli allievi;
I servizi igienici sono destinati a:
- spogliatoi per il personale amministrativo e docente;
- allievi;
- spogliatoi per il personale ausiliario;
- personale amministrativo e docente;
- spogliatoi per le attività motorie o per la palestra.
- personale ausiliario;
La tipologia degli spogliatoi degli allievi e la loro posizione va-
- utenti degli spogliatoi per attività motorie o palestra;
ria in modo considerevole in funzione dell’età e della capacità
- genitori, visitatori;
degli allievi di muoversi autonomamente all’interno dell’edificio
Si ritiene opportuno che tra la scuola dell’infanzia e la scuola
scolastico. Nelle prime due classi della scuola primaria (bambini
primaria possa avvenire un passaggio progressivo, morbido, e
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
215
conservare quindi almeno nelle prime due classi della scuola
dirigenti e i loro collaboratori, per la segreteria e l’economato.
primaria alcune caratteristiche della scuola dell’infanzia come i servizi igienici dedicati per la classe.
5 - Ambienti insegnanti
Ogni aula avrà due servizi igienici divisi per sessi con antibagno,
Gli spazi per i docenti devono avere spazi per riunioni, per la ricer-
per le altre aule si potranno prevedere servizi igienici più autono-
ca, con zone di studio e biblioteca, spazi per il relax con eventua-
mi, dello steso tipo di quelli della scuola media.
le piccolo servizio di caffeteria-cucinetta, archivi per i fascicoli
La scuola media e la scuola superiore avranno servizi con anti-
personali dei docenti e devono essere in prossimità dell’archivio
bagno, divisi per sessi, dimensionati in ragione del numero delle
destinato agli elaborati degli alunni e avere spogliatoi con arma-
aule previste e saranno da collocare vicino agli spogliatoi.
dietti individuali con servizi igienici e docce dedicati. Oltre a ser-
Gli ambienti destinati al personale amministrativo, docente e al
vizi igienici di dotazione devono essere garantiti ad ogni piano
personale ausiliario avranno servizi igienici vicini agli spogliatoi.
servizi per disabili, facilmente raggiungibili, sia per il personale
Si prevedono servizi dedicati per genitori e visitatori.
che per il pubblico.
Gli spazi per le attività motorie o sportive avranno servizi igienici all’interno degli spogliatoi e servizi dedicati per il pronto soc-
6 - Personale ausiliario
corso, gli eventuali uffici per società sportive e per visitatori e
Il personale ausiliario deve disporre di spogliatoi con armadiet-
pubblico.
ti individuali separati in due parti con reparto pulito e reparto
Tutti gli ambienti della scuola, spazi per la didattica, uffici am-
sporco, a diretto contatto con servizi igienici con docce.
ministrativi, agorà, zone sportive, devono disporre di servizi igienici a norma per persone con difficoltà motorie o ipovedenti.
7 - Infermeria e pronto soccorso
Questi servizi devono essere presenti ad ogni piano e facilmente
Tutte le scuole devono essere attrezzate per interventi di pronto
raggiungibili.
soccorso con attrezzature adeguate alla dimensione della scuola.
4 - Segreteria e amministrazione Gli spazi amministrativi di supporto alle aree di apprendimen-
8 - Piazza e agorà
to devono potere funzionare indipendentemente dalle attività
La piazza ospita le funzioni pubbliche della scuola, è il luogo del-
didattiche o da quella di civic center. La loro collocazione deve
le riunioni e delle feste della comunità scolastica, rappresenta il
essere facilmente percepita dall’atrio della scuola, devono essere
suo elemento simbolico più importante ed è anche il principale
raggiungibili senza creare interferenze con l’attività didattica e
punto di riferimento per la distribuzione dell’intero edificio. So-
devono avere una gestione autonoma degli impianti.
prattutto nella scuola dell’infanzia la piazza può diventare luo-
Gli spazi amministrativi devono comprendere spazi per la ge-
go di incontri informali, accogliere spazi per la motricità, conte-
stione del pubblico con adeguate zone di attesa, aree dedicate
nere zone gioco, zone pranzo, angoli dedicati all’accoglimento
per colloqui riservati con i genitori con le attenzioni necessarie
dei bambini e piccoli spazi protetti per attenuare il distacco dai
ai problemi legati alla privacy. Gli uffici devono essere previsti
genitori nei primi mesi.
in funzione della dimensione della scuola e oltre ai locali per i
Con l’incremento dimensionale dell’edificio scolastico, quando
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
216 •
German School, Grüntuch Ernst Architects, Madrid, Spagna, 2015 (Celia de Coca - 2016)
le funzioni diventano di più complesse, la piazza diventa Agorà.
sono rivelarsi controproducenti, sia per le condizioni igieniche
Quest’ultima è il cuore funzionale e simbolico della scuola, il
che la pulizia.
centro di distribuzione dei percorsi orizzontali e verticali ed è
Soprattutto nelle zone perimetrali rispetto all’Agorà potranno
connessa a tutte le attività pubbliche con le quali può all’occa-
essere ricavati piccoli spazi per incontri occasionali e di socia-
sione integrarsi e sovrapporsi.
lizzazione e potranno essere previsti alcuni spazi nei quali sia
In funzione della dimensione della scuola, l’Agorà ospiterà le ri-
possibile favorire incontri di supporto psicologico.
unioni collettive, le feste, ma potrà essere in tutto o in parte collegata con le zone per il pranzo e potrà essere connessa con aree
9 - Cucina e mensa
per le attività motorie, soprattutto con quelle non destinate alle
La preparazione di pasti può avvenire in una cucina interna alla
attività sportive molto specializzate, che spesso presentano ele-
scuola o all’esterno, ed in questo caso il pasto viene semplice-
vati livelli di rumorosità.
mente distribuito all’interno della scuola, cioè “sporzionato”.
Gli ambienti dedicati allo sport possono presentare complicati
Nella scuola dell’infanzia la cucina rappresenta un riferimento
vincoli distributivi e di separazione dei percorsi, inoltre le attività
importante per i bambini, per il valore che ha l’alimentazione per
specializzate presuppongono l’uso di materiali speciali che pos-
i bambini dei primi anni, per l’importanza della figura della cuo-
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
217
ca, per le sperimentazioni sulla manipolazione e trasformazione
per pranzare gradevolmente all’aperto nelle belle stagioni.
del cibo, dei sapori e degli odori e per l’educazione alimentare che attraverso una cucina interna è possibile fare.
10 - Aula (home base)
Nelle piccole scuole la cucina, se sistemata in posizione baricen-
La nuova scuola nasce da un nuovo modello di apprendimento e
trica, consente anche un facile controllo dell’ingresso durante
di funzionamento interno, dove la centralità dell’aula viene su-
l’intero orario scolastico, assieme a quello dei fornitori delle der-
perata. Le aule/sezioni diventano un luogo di appartenenza im-
rate. La cucina è costituita da zone per il lavaggio delle verdure,
portante ma non autosufficiente, consentono attività in piccoli
spazi per la preparazione in ambienti separati di verdure, carne,
e grandi gruppi ma anche individuali, pareti scorrevoli consen-
pesce, e aree per diete speciali (ad esempio, cibi speciali per ce-
tono di coinvolgere spazi interclasse o di allargarsi negli spazi
liaci). La zona di cottura e di preparazione dei piatti completa
comuni rendendo i confini della sezione sfumati e flessibili. Non
il ciclo della cucina vera e propria che è servita da un ambiente
tutto viene svolto nella classe che è parte di un organismo più
per il lavaggio delle stoviglie ed è dotata di dispensa, cella fri-
complesso: la sezione/aula è una home base, una casa madre
gorifera, magazzino, spazi per la raccolta differenziata e servizi
da cui si parte e a cui si torna, caratterizzata da una grande fles-
igienici dedicati per il personale.
sibilità e variabilità d’uso.
La scelta tra la preparazione interna o esterna del cibo determi-
Le home-base devono essere a diretto contatto con gli spazi
na la dimensione dei locali di cucina. Nelle scuole di maggiore
dell’apprendimento informale e diventano alternativamente
dimensione la cucina interna, mantenendo i medesimi criteri di-
luoghi di lezione o di ricerca di gruppo o lavoro individuale.
stributivi e funzionali, assume un aspetto più specializzato, una
La effettiva possibilità di variare gli spazi dovrà essere consenti-
connotazione più tecnica ed in funzione della dimensione della
ta da una opportuna modularità dei sistemi impiantistici, come
scuola sarà opportuno prevedere anche un bar, sempre gestito
illuminazione e l’aria primaria, e si dovrà facilmente poter re-
dalla cucina.
golare l'illuminazione esterna in funzione delle necessità delle
Nella scuola dell’infanzia e nelle piccole scuole la zona dedicata
attività che si intendono svolgere.
al pranzo può coincidere con la Piazza, ma anche nelle scuole di maggiore dimensione sarà opportuno utilizzare parte dell’Agorà
11 - Spazi di apprendimento informale
per il periodo del pranzo, predisponendo un sistema d’arredi di
Occorrono spazi dove lo scambio di informazioni avvenga in
facile pulizia e accatastamento, pavimenti di agevole pulizia,
modo non strutturato, le relazioni siano informali, gli studenti
avendo cura di dimensionare gli ambienti per un uso a rotazio-
possano studiare da soli o in piccoli gruppi, approfondire alcu-
ne, con diversi turni, per risparmiare spazio prezioso.
ni argomenti con un insegnante, ripassare, rilassarsi. In que-
In tutte le scuole deve essere previsto uno spazio per il pranzo
sti spazi gli insegnanti possono svolgere attività di recupero o
degli insegnanti e del personale non docente, un ambiente ri-
approfondimento con uno o alcuni studenti, possono lavorare
servato ma visivamente in contatto con gli spazi comuni, che
e approfondire alcuni contenuti utilizzandoli come alternativa
può essere utilizzato in altri momenti per riunioni del personale
alla sala insegnanti. I genitori e gli esterni, nelle occasioni previ-
o altre attività didattiche.
ste, li usano come luoghi di seduta o conversazione. Sono luoghi
La zona pranzo potrà essere vicina a portici o giardini d’inverno
di approfondimento, lavoro informale, relax, punti di accesso
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
218 ••
Råå Day Care Center, Dorte Mandrup Arkitekter, Råå, Svezia, 2013 (Adam Mørk - 2014)
• Kindergarten in Sakura, Yamazaki Kentaro Design Workshop, Sakura, Giappone, 2016 (Naomi Kurozumi - 2016)
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
219
alla documentazione e gioco ma sono anche la naturale esten-
e di preparazione alle attività agonistiche, con dotazione di
sione delle aule e degli atelier.
piccole tribune per il pubblico occasionale;
In questo contesto non ci sono corridoi, ma luoghi comuni di-
- impianti sportivi agonistici strutturati in modo da consen-
sponibili: i sistemi ambientali e i macro-arredi offrono possibi-
tire attività agonistiche ufficiali con presenza di pubblico,
lità di uso, sono luoghi senza muri ma con una precisa qualità
con tribune adeguate alla stima di presenze che dipende
acustica e luminosa, con sedute e piani di lavoro, privacy visiva,
dalla situazione al contorno.
cioè qualità spaziali di uso in una sorta di open space ottenute
Nella scuola dell’infanzia le attività motorie, oltre a trovare spa-
con soluzioni allestitive e di materiali, pannelli fonoassorbenti,
zi all’interno della sezione con opportuni accorgimenti, come lo
luci, schermi, vetri, arredi, macro-arredi, divisori.
spostamento di arredi o la presenza di gradonate, tappeti ed
Con gli stessi strumenti (arredi, acustica, illuminazione) si crea-
arredi morbidi, potrà svolgersi nella Piazza, che sarà dimensio-
no spazi in cui lo studente possa organizzare i propri contenuti
nata per accogliere anche queste attività. Nella scuola primaria
e pianificare le proprie attività, separati dall’aula e dai contesti
le attrezzature per le attività motorie saranno in funzione della
di incontro sociale con garanzia di accesso alla rete e a contenu-
dimensione della struttura scolastica.
ti, possa lavorare in autonomia in sintonia con i propri tempi e
Indicativamente, fino a 5 aule si potrà avere uno spazio per le
ritmi al di fuori delle attività didattiche supportate dal docente
attività motorie coincidente con la “Piazza - Agorà”, da 10 aule
in condizioni di comfort fisico (con sedute comode, informali,
si potrà avere uno spazio dedicato adatto alla ginnastica, ad
soffici, pouf e tappeti), acustico e termo-igrometrico.
attività motorie che prevedono in misura minima le attività di squadra, comunque dotato di spogliatoi per gli allievi ed il per-
12 - Attività motorie
sonale insegnante.
La scuola dovrà avere spazi per le attività motorie e sportive in
Dovrà essere garantita la fruibilità da parte degli utenti diver-
funzione delle diverse età degli allievi, ambienti adeguati per un
samente abili, verificando l’assenza di barriere architettoniche e
armonico sviluppo delle capacità motorie.
prevedendo una organizzazione chiara e facilmente percepibile
La scelta della tipologia di palestra deve tenere conto della di-
dei percorsi, eventualmente caratterizzati da opportuni accorgi-
mensione della scuola, ma anche della presenza di altri impianti
menti per gli ipovedenti.
sportivi nell’area circostante. Le tipologie potranno essere: - piccola palestra per attività motorie (come quella prevista
13 - Spazi a cielo aperto
dal progetto);
Lo spazio esterno costituisce parte integrante del progetto e
- palestre per giochi di squadra con campi di dimensione
deve essere altrettanto curato e attrezzato con formazione di
amatoriale;
prati, piantumazioni, orti didattici, depositi per sedie e attrezza-
- impianti attrezzati opportunamente conformati per la pra-
ture, giochi, selciati. E anche il perimetro dell’edificio può offrire
tica di discipline sportive e giochi di squadra, adatti anche ad
occasioni per rendere interessante il rapporto tra spazi interni,
un uso extrascolastico;
climatizzati, e l’esterno: portici, logge, giardini di inverno, gaze-
- impianti sportivi di esercizio destinati ad attività regola-
bi, pergolati, tettoie, sporti. Creano spazi utilizzabili nella mezza
mentate, ma non agonistiche, di avviamento, di supporto
stagione, luoghi protetti ma all’aperto, una occasione per sfrut-
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
220
tare meglio l’area esterna e gli elementi naturali. I portici costi-
dalità di uso.
tuiscono non solo una naturale estensione dello spazio interno,
I bambini più piccoli, nella scuola d’infanzia, hanno processi
ma una occasione di ombra o protezione dalla pioggia che ren-
cognitivi caratterizzati da una forte sinestesia, in cui un senso
de utilizzabile l’esterno anche in condizioni climatiche difficili. I
attiva gli altri sensi. Per questo motivo hanno un approccio alla
cortili possono diventare giardini di inverno, spazi protetti dalla
conoscenza che utilizza tutti e cinque i sensi: sono un laborato-
pioggia e con temperature intermedie, che possono essere uti-
rio sensoriale e meritano un ambiente che sia ricco, variegato e
lizzati per tutta la stagione fredda ricorrendo a porte scorrevoli o
interessante da un punto di vista sensoriale. Il paesaggio ma-
a soffietto ed eventualmente anche a coperture vetrate scorre-
terico, cromatico, luminoso si devono quindi caratterizzare per
voli, ricreando la versione contemporanea degli antichi chiostri.
una marcata complessità e varietà, per supportare il bambino
I giardini d’inverno possono essere utilizzati come serre e fornire
nel suo percorso di crescita.
un guadagno termico nelle stagioni fredde.
I materiali impiegati nella costruzione devono avere una durata appropriata, devono avere una manutenzione facile o almeno
14 - Impianto idrico
possibile, non devono rilasciare sostanze tossiche, non devono
Oltre alle normative inerenti gli impianti idrici, si pone all’atten-
derivare da una filiera produttiva inquinante, devono privilegiare
zione il valore pedagogico del riciclo delle acque piovane, per uso
una provenienza locale a favore della sostenibilità e della reperi-
sanitario o irriguo, e in generale la gestione della risorsa acqua,
bilità futura, devono consentire assemblaggi e montaggi soste-
con la possibilità di renderne visibile e percepibile il recupero e la
nibili e favorire un comportamento di contenimento energetico
preziosità.
dell’edificio.
L’integrazione dell’impianto idrico e di gestione delle acque con le esigenze del territorio è da considerare un progetto complessivo di uso consapevole della risorsa idrica. 15 - Generazione dell’energia Richiamando l’obbligo dell’utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione a copertura di una quota del fabbisogno di energia termica ed elettrica, si ritiene un valore didattico in sé la progettazione sostenibile nella generazione e gestione dell’energia. Ogni forma di generazione dell’energia responsabile sono fattori positivi e pedagogici. 16 - Materiali La scelta dei materiali è fondamentale per la qualità di una architettura, ma in particolare i materiali di finitura, cioè la pelle interna ed esterna dell’edificio ne qualificano l’aspetto e le mo-
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
221
3.3.2 - Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 - Norme tecniche
1. Criteri generali
aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli
1.2 – Dimensioni della scuola
indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da
Premesso che la scuola deve disporre di un minimo di servizi e
osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica
di attrezzature affinché il processo educativo sia efficiente, la dimensione ottimale di un edificio scolastico è in funzione:
Contrariamente al principio che informa le Linee Guida, la pri-
- della necessità di assicurare che i raggruppamenti di alunni
ma normativa nazionale prodotta sul tema della progettazione
in relazione all'età, al grado e al tipo di scuola frequentata
degli edifici scolastici, il D.M. 18/12/1975, si caratterizza per un
risultino socialmente educativi;
contenuto principalmente quantitativo, che si traduce nell’ap-
- dei programmi che, per ogni tipo di scuola, determinano
plicazione e nella verifica di una serie di indici prescrittivi da
la quantità e la qualità dei servizi e delle attrezzature ne-
utilizzare per il dimensionamento degli spazi.
cessarie;
Nel tempo, la rapida evoluzione dei programmi per l’apprendi-
- del grado di utilizzazione dei servizi e delle attrezzature,
mento ha richiesto il superamento di quel rigido schema, archi-
che deve tendere ad essere massimo, compatibilmente con
tettonico ma anche progettuale, promosso dal Decreto; come
le esigenze di una razionale organizzazione dei movimenti
si è visto, le recenti Linee Guida Ministeriali tendono piuttosto
degli alunni;
ad affidare al progettista, possibilmente di concerto con gli
In applicazione alle considerazioni di cui al punto precedente, le
operatori del settore, le specifiche valutazioni e previsioni di
dimensioni minima e massima dell'edificio scolastico per ogni
programma, con l’obiettivo di vincolare la progettazione ad una
tipo di scuola sono così indicate:
metodologia qualitativa ed esigenziale-prestazionale.
- Scuola elementare: la dimensione minima è fissata in 5
Nonostante ciò, il D.M.18/12/1975 ha rappresentato, e continua
classi e quella massima in 25 classi.
tuttora a rappresentare, un compendio normativo utile a prefigurare, in fase di progettazione preliminare, gli scenari pro-
3. Norme relative all’opera
grammatici che sarà necessario produrre; tanto più nel caso in
3.0 – Caratteristiche dell’opera in generale
esame, data l’impossibilità di vincolare l’insediamento ad una
Per quanto riguarda la morfologia dell'edificio, si stabilisce
precisa condizione di intervento, le prescrizioni del Decreto si
quanto segue:
sono rivelate pratiche a costruire una basilare intelaiatura di
- l'edificio, qualunque sia l'età degli alunni e il programma di-
supporto alla successiva struttura del programma didatti-
dattico, sarà concepito come un organismo architettonico omo-
co-funzionale.
geneo e non come una semplice addizione di elementi spaziali,
Per questo motivo, di seguito vengono riportati alcuni estratti
contribuendo così allo sviluppo della sensibilità dell'allievo e di-
del testo, contenenti i principali riferimenti adottati per stabili-
ventando esso stesso strumento di comunicazione e quindi di
re la coordinazione dimensionale degli spazi.
conoscenza per chi lo usa; - la disposizione, la forma, la dimensione e le interrelazioni degli spazi scolastici saranno concepiti in funzione: dell'età e del numero degli alunni, delle attività che vi si svolgono,
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222
delle unità pedagogiche determinate dai tipi di insegnamen-
re un servizio centralizzato per la preparazione dei cibi ed in tal
to e dai metodi pedagogici, della utilizzazione ottimale degli
caso la cucina, la dispensa e lo spogliatoio potranno essere in
spazi previsti (superfici costruite) e dei sussidi didattici;
parte o totalmente eliminati, mentre la dispensa dovrà avere un
- l'organismo architettonico della scuola, per la introduzio-
accesso diretto dall'esterno.
ne nei metodi didattici di attività varie e variabili in un arco temporale definito (un giorno, una settimana, ecc.), deve es-
3.6 – Servizi igienico-sanitari
sere tale da consentire la massima flessibilità dei vari spazi
Essi debbono avere le seguenti caratteristiche:
scolastici, anche allo scopo di contenere i costi di costruzio-
- il numero di vasi per gli alunni dovrà essere di 3 per ogni se-
ne;
zione, oltre alcuni vasi supplementari per servire gli spazi lon-
- per il continuo aggiornarsi e trasformarsi dei metodi didat-
tani dalle aule. Il locale che contiene le latrine e le anti-latrine
tici, l'organismo architettonico deve essere trasformabile nel
deve essere illuminato ed aerato direttamente. Possono essere
tempo senza costosi adattamenti.
installati efficienti impianti di aerazione e ventilazione in sostituzione della aerazione diretta nell'anti-latrina;
3.6 – Caratteristiche degli spazi per la mensa
- le latrine debbono: essere separate per sesso, essere pro-
La mensa dovrà svolgersi in uno spazio dimensionato in funzio-
tette dai raggi diretti del sole; specie nelle regioni più calde;
ne del numero dei commensali, calcolato tenendo presente che i
essere costituite da box, le cui pareti divisorie siano alte, sal-
pasti potranno essere consumati in più turni, convenientemente
vo che per la scuola materna, non meno di 2,10 m e non più
compresi nel tempo disponibile e che la sua dimensione, com-
di 2,30 m; avere le porte apribili verso l'esterno della latrina,
presi i relativi servizi, non dovrà superare i 375 m2.
sollevate dal pavimento e munite di chiusura dall'interno;
Inoltre lo spazio per la mensa potrà anche non costituire un am-
- nel locale che contiene le latrine, se destinato ai maschi,
biente isolato ed in questo caso la superficie afferente, con le re-
saranno di norma collocati anche gli orinatoi, con opportuna
lative funzioni, verrà ridistribuita all'interno dell'organizzazione
schermatura tra l'uno o l'altro;
degli spazi didattici con un criterio di polifunzionalità.
- le docce possono essere, tutte o in parte, ubicate nel nucleo
A servizio dello spazio per la mensa si deve prevedere:
dei servizi igienico-sanitari della palestra; esse debbono es-
- un locale cucina di dimensioni e forma tale da permettere
sere singole e munite di antidoccia singolo per i vestiti e per
lo svolgimento in modo razionale delle funzioni cui è desti-
l'asciugamano;
nata (preparazione, cottura, ecc.);
- in relazione alla norma di cui al punto, 2.3.3. (locali igienici)
- una dispensa per la conservazione delle derrate anche in
della circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 4809 del 19
frigorifero, possibilmente con accesso proprio dall'interno;
giugno 1968, ogni scuola dovrà essere dotata di un gabinet-
- un'anticucina e un locale per lavaggio delle stoviglie;
to per piano avente le dimensioni, minime di 1,80 X 1,80 m
- uno spogliatoio, doccia e servizi igienici per il personale ad-
, attrezzato come specificato dalla citata norma, salvo che
detto, separati con idonei disimpegni dai locali precedenti;
per i corrimani, che potranno essere installati qualora se ne
- uno spazio per la pulizia degli allievi, corredato di lavabi.
presenti la necessità.
Le amministrazioni competenti potranno comunque prevede-
Nel caso che la scuola disponga di appositi locali ad uso spoglia-
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223
toi, questi debbono avere la larghezza minima di 1,60 m.
d'illuminazione adeguato, protezione dai fenomeni di abbagliamento, prevalenza della componente diretta su quella diffusa
5. Norme relative alle condizioni di abitabilità
soprattutto nel caso di illuminazione artificiale.
5.0 – Generalità
Fattore medio di luce diurna:
Ogni edificio scolastico nel suo complesso ed in ogni suo spazio
- Ambienti ad uso didattico (aule per lezione, studio, lettura,
o locale deve essere tale da offrire a coloro che lo occupano con-
laboratori, disegno, ecc.): 0.03;
dizioni di abitabilità soddisfacenti per tutto il periodo di durata
- Palestre, refettori: 0.02;
e di uso. Le condizioni di abitabilità, alle quali corrispondono
- Uffici, spazi per la distribuzione, scale, servizi igienici: 0.01.
determinati requisiti e livelli, possono essere raggruppate come
Allo scopo di consentire, durante il giorno, proiezioni di film,
segue:
video, ecc., i locali ad uso didattico dovranno essere muniti di
- condizioni acustiche (livello sonoro, difesa dai rumori, dalle
dispositivi per attenuare il livello di illuminazione naturale; al-
trasmissioni dei suoni, dalle vibrazioni, ecc.);
cuni locali dovranno essere predisposti per un completo oscu-
- condizioni dell'illuminazione e del colore: (grado e qualità
ramento.
dell'illuminazione naturale e artificiale; eccesso e difetto di luce, regolarità, qualità del colore e suoi rapporti con la luce,
5.3 – Purezza dell’aria
ecc.);
Dovrà essere assicurata l'introduzione delle seguenti portate
- condizioni termo-igrometriche e purezza dell'aria, prote-
d'aria esterna, mediante opportuni sistemi:
zione dal caldo e dal freddo, dall'umidità, dalla condensa-
- Ambienti adibiti ad attività didattica collettiva o attività di
zione, ecc.;
gruppo: coefficiente di ricambio 2.5
- condizioni di sicurezza (statica delle costruzioni, difesa
- Altri ambienti di passaggio, uffici: coeff. di ricambio 1.5
degli agenti atmosferici esterni, degli incendi, dei terremoti,
- Servizi igienici, palestre, refettori: coeff. di ricambio 2.5
ecc.). 5.1 – Condizioni acustiche La rumorosità dei servizi, determinata dal massimo livello (A) misurato, non dovrà superare i seguenti limiti: - servizi a funzionamento discontinuo: A = 50 dB; - servizi a funzionamento continuo: A = 40 dB. 5.2 – Condizioni dell’illuminazione L'illuminazione naturale e artificiale degli spazi e dei locali della scuola deve essere tale da assicurare agli alunni il massimo del conforto visivo; pertanto deve avere i seguenti requisiti: livello
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224
TABELLA 3/B - Superfici lorde per sezione, per classe, per alunno A seconda del tipo di scuola: per sezione fino a 30 alunni, per classe fino a 25 alunni comprensive di tutti i locali dell'edificio e delle murature, considerate le palestre di tipo A1 e A2 a seconda dei casi, ed esclusi l'alloggio del custode, l'alloggio per l'insegnante, gli uffici per le direzioni didattiche e le palestre del tipo B (riferimento 3.5.1.)
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225
TABELLA 4 - Norme sulle altezze di piano (interne)
TABELLA 6 - Standard di superficie: scuola elementare
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226
3.3.3 - Decreto Ministeriale dell’11 gennaio 2017, Adozione
- utilizzare specie autoctone con pollini dal basso potere al-
dei criteri ambientali minimi per gli arredi per gli interni, per
lergenico;
l’edilizia e per i prodotti tessili
- nel caso di specie con polline allergenico da moderato a ele-
Allegato 1, Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento di
vato, favorire le piante femminili o sterili;
servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione,
- favorire le piante ad impollinazione entomofila, ovvero che
ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici
producono piccole quantità di polline la cui dispersione è affidata agli insetti;
2. Criteri ambientali minimi per la nuova costruzione,
- evitare specie urticanti o spinose o tossiche;
ristrutturazione e manutenzione di edifici singoli o in gruppi
- utilizzare specie erbacee con apparato radicale profondo
2.2 - Specifiche tecniche per gruppi di edifici
nei casi di stabilizzazione di aree verdi con elevata pendenza
Inserimento naturalistico e paesaggistico
e soggette a smottamenti superficiali.
Il progetto di nuovi edifici, ferme restando le norme e i regola-
- non utilizzare specie arboree note per la fragilità dell’appa-
menti più restrittivi (es. piani di assetto di parchi e riserve, piani
rato radicale, del fusto o delle fronde che potrebbero causare
paesistici, piani territoriali provinciali, regolamenti urbanistici e
danni in caso di eventi meteorici intensi.
edilizi comunali, piani di assetto idrogeologico etc.), deve garantire la conservazione degli habitat presenti nell’area di interven-
Riduzione del consumo di suolo e mantenimento
to e la relativa vegetazione ripariale. Tali habitat devono esse-
della permeabilità dei suoli
re il più possibile interconnessi fisicamente ad habitat esterni
Il progetto di nuovi edifici o la riqualificazione di aree edificate
all’area di intervento, esistenti o previsti da piani e programmi,
esistenti, ferme restando le norme e i regolamenti più restrittivi,
e interconnessi anche fra di loro all’interno dell’area di progetto.
deve avere le seguenti caratteristiche:
Il progetto dovrà, altresì, indicare, una selezione delle specie
- deve prevedere una superficie territoriale permeabile non
arboree e arbustive da mettere a dimora in tali aree, tenendo
inferiore al 60% della superficie di progetto (es. superfici
conto della funzione di assorbimento delle sostanze inquinanti
verdi, pavimentazioni con maglie aperte o elementi grigliati
in atmosfera, e di regolazione del microclima e utilizzando spe-
etc);
cie che presentino le seguenti caratteristiche: ridotta esigenza
- deve prevedere una superficie da destinare a verde pari ad
idrica; resistenza alle fitopatologie; assenza di effetti nocivi per
almeno il 40% della superficie di progetto non edificata e il
la salute umana (allergeniche, urticanti, spinose, velenose etc.).
30% della superficie totale del lotto; - deve garantire, nelle aree a verde pubblico, una copertura
Sistemazione aree a verde
arborea di almeno il 40% e arbustiva di almeno il 20% con
Per la sistemazione delle aree verdi devono essere considerate
specie autoctone, privilegiando le specie vegetali che hanno
le azioni che facilitano la successiva gestione e manutenzione,
strategie riproduttive prevalentemente entomofile ovvero
affinché possano perdurare gli effetti positivi conseguenti all’a-
che producano piccole quantità di polline la cui dispersione è
dozione dei criteri ambientali adottati in sede progettuale. Nella
affidata agli insetti;
scelta delle piante devono essere seguite le seguenti indicazioni:
- deve prevedere l’impiego di materiali drenanti per le super-
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227 •
Zero Energy School in Solar Panels, Mikou Design Studio, Saint-Ouen, Francia, 2013 (Florian Kleinefenn, 2013)
fici urbanizzate pedonali e ciclabili; l’obbligo si estende anche
Riduzione dell’impatto sul microclima e
alle superfici carrabili in ambito di protezione ambientale.
dell’inquinamento atmosferico Al fine di ridurre le emissioni in atmosfera e limitare gli effetti
Approvvigionamento energetico
della radiazione solare (effetto isola di calore) il progetto di nuo-
Il progetto di nuovi edifici o la riqualificazione di edifici esistenti
vi edifici o la riqualificazione di edifici esistenti deve prevedere la
deve prevedere un sistema di approvvigionamento energetico
realizzazione di una superficie a verde ad elevata biomassa che
(elettrico e termico), in grado di coprire in parte o in toto il fabbi-
garantisca un adeguato assorbimento delle emissioni inquinan-
sogno, attraverso uno o più dei seguenti interventi:
ti in atmosfera e favorisca una sufficiente evapotraspirazione,
- la realizzazione di centrali di cogenerazione/trigenerazio-
al fine di garantire un adeguato microclima. Per le aree di nuova
ne;
piantumazione devono essere utilizzate specie arboree ed arbu-
- l’installazione di parchi fotovoltaici o eolici;
stive autoctone che abbiano ridotte esigenze idriche, resistenza
- l’istallazione di collettori solari termici per il riscaldamento
alle fitopatologie e privilegiando specie con strategie riprodut-
di acqua sanitaria;
tive prevalentemente entomofile. Deve essere predisposto un
- l’installazione di impianti geotermici a bassa entalpia.
piano di gestione e irrigazione delle aree verdi.
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228 •
Sistema di stoccaggio dell'acqua piovana che impiega taniche esterne a vista
Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche
2.3 - Specifiche tecniche dell’edificio
Al fine di eliminare il rischio di inquinamento delle acque super-
Prestazione energetica
ficiali e sotterranee e di garantire un consistente risparmio idri-
I progetti degli interventi di nuova costruzione devono garantire
co, deve essere prevista la realizzazione di una rete separata per
un indice di prestazione energetica globale EPgl,n,ren corrispon-
la raccolta delle acque meteoriche. Le acque provenienti da su-
dente almeno alla classe A3.
perfici scolanti non soggette a inquinamento (marciapiedi, aree e strade pedonali o ciclabili, giardini, etc.) vengono convogliate
Approvvigionamento energetico
direttamente nella rete delle acque meteoriche e poi in vasche di
I progetti degli interventi di nuova costruzione devono garan-
raccolta per essere riutilizzate a scopo irriguo o per alimentare le
tire che il fabbisogno energetico complessivo dell’edificio sia
cassette di accumulo dei servizi igienici.
soddisfatto da impianti a fonti rinnovabili o con sistemi alternativi ad alta efficienza (cogenerazione/trigenerazione ad alto rendimento, pompe di calore centralizzate etc.) che producono energia all’interno del sito stesso dell’edificio per un valore pari ad un ulteriore 10% rispetto ai valori indicati dal D.Lgs 28/2011,
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229
Allegato 3, punto 12, secondo le scadenze temporali ivi previste.
Qualità ambientale interna Illuminazione naturale
Risparmio idrico
Nei locali regolarmente occupati deve essere garantito un fatto-
I progetti degli interventi di nuova costruzione devono prevede-
re medio di luce diurna maggiore del 2%, facendo salvo quanto
re:
previsto dalle norme vigenti su specifiche tipologie edilizie. - la raccolta delle acque piovane per uso irriguo e per gli sca-
Le vetrate con esposizione Sud, Sud-Est e Sud-Ovest dovranno
richi sanitari, attuata con impianti realizzati secondo la nor-
disporre di protezioni esterne progettate in modo da non blocca-
ma UNI/TS 11445 “Impianti per la raccolta e utilizzo dell’ac-
re l'accesso della radiazione solare diretta in inverno.
qua piovana per usi diversi dal consumo umano - progettazione, installazione e manutenzione” e la norma UNI EN
Aerazione naturale e ventilazione meccanica controllata
805 “Approvvigionamento di acqua - Requisiti per sistemi e
Deve essere garantita l’aerazione naturale diretta in tutti i locali
componenti all'esterno di edifici” o norme equivalenti;
in cui sia prevista una possibile occupazione da parte di perso-
- l’impiego di sistemi di riduzione di flusso, di controllo di
ne anche per intervalli temporali ridotti. È necessario garantire
portata, di controllo della temperatura dell’acqua;
l’aerazione naturale diretta in tutti i locali abitabili, tramite su-
- l’impiego di apparecchi sanitari con cassette a doppio sca-
perfici apribili in relazione alla superficie calpestabile del locale
rico aventi scarico completo di massimo 6 litri e scarico ridot-
(almeno 1/8 della superficie del pavimento), con strategie allo-
to di massimo 3 litri. Gli orinatoi senz’acqua devono utiliz-
cative e dimensionali finalizzate a garantire una buona qualità
zare un liquido biodegradabile o funzionare completamente
dell’aria interna.
senza liquidi;
I bagni secondari senza aperture dovranno essere dotati obbli-
Per gli edifici non residenziali deve essere inoltre previsto un si-
gatoriamente di sistemi di aerazione forzata, che garantiscano
stema di monitoraggio dei consumi idrici.
almeno 5 ricambi l’ora. Nella realizzazione di impianti di ventilazione a funzionamento
2. D.Lgs 28/2001 – Allegato 3, Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici
meccanico controllato (VMC) si dovranno limitare la dispersione
sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. 1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento: a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.
termica, il rumore, il consumo di energia, l’ingresso dall’esterno di agenti inquinanti (ad es. polveri, pollini, insetti etc.) e di aria calda nei mesi estivi. È auspicabile che tali impianti prevedano anche il recupero di calore statico e/o la regolazione del livello di umidità dell’aria e/o un ciclo termodinamico a doppio flusso per il recupero dell’energia contenuta nell’aria estratta per trasferirla all’aria immessa (pre-trattamento per riscaldamento e raffrescamento dell’aria, già filtrata, da immettere negli ambienti).
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230
Dispositivi di protezione solare
Fine vita
Al fine di controllare l’immissione nell’ambiente interno di radia-
I progetti degli interventi di nuova costruzione, inclusi gli inter-
zione solare diretta, le parti trasparenti esterne degli edifici sia
venti di demolizione e ricostruzione, devono prevedere un piano
verticali che inclinate, devono essere dotate di sistemi di scher-
per il disassemblaggio e la demolizione selettiva dell’opera a
matura e/o ombreggiamento fissi o mobili verso l’esterno e con
fine vita che permetta il riutilizzo o il riciclo dei materiali, com-
esposizione da Sud-Sud Est (SSE) a Sud-Sud Ovest (SSO).
ponenti edilizi e degli elementi prefabbricati utilizzati.
Comfort acustico
2.4 - Specifiche tecniche dei componenti edilizi
Gli ospedali, le case di cura e le scuole devono soddisfare il livello
Criteri comuni a tutti i componenti edilizi
di “prestazione superiore” riportato nel prospetto A.1 dell’Ap-
Allo scopo di ridurre l’impatto ambientale sulle risorse naturali,
pendice A della norma 11367.
di aumentare l’uso di materiali riciclati aumentando così il recupero dei rifiuti, con particolare riguardo ai rifiuti da demolizione
Comfort termoigrometrico
e costruzione (coerentemente con l’obiettivo di recuperare e ri-
Al fine di assicurare le condizioni ottimali di benessere termo-i-
ciclare entro il 2020 almeno il 70% dei rifiuti non pericolosi da
grometrico e di qualità dell'aria interna bisogna garantire con-
costruzione e demolizione), il progetto di un edificio deve preve-
dizioni conformi almeno alla classe B secondo la norma ISO
dere i criteri del presente paragrafo.
7730:2005 in termini di PMV (Voto Medio Previsto) e di PPD (Percentuale Prevista di Insoddisfatti). Inoltre bisogna garantire
Disassemblabilità
la conformità ai requisiti previsti nella norma UNI EN 13788, an-
Almeno il 50% peso/peso dei componenti edilizi e degli elementi
che in riferimento a tutti i ponti termici sia per edifici nuovi che
prefabbricati, escludendo gli impianti, deve essere sottoponibile,
per edifici esistenti.
a fine vita, a demolizione selettiva ed essere riciclabile o riutilizzabile. Di tale percentuale, almeno il 15% deve essere costituito
Piano di manutenzione dell’opera
da materiali non strutturali.
Il progetto dell’edificio deve prevedere la verifica dei livelli prestazionali (qualitativi e quantitativi) in riferimento alle prestazioni
Materia recuperata e riciclata
ambientali di cui alle specifiche tecniche e ai criteri premianti.
Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali uti-
Il piano di manutenzione generale deve prevedere un program-
lizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per
ma di monitoraggio e controllo della qualità dell’aria interna
ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valu-
all’edificio, tenendo conto che tale programma è chiaramente
tato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Di tale percentuale,
individuabile soltanto al momento dello start-up dell’impianto,
almeno il 5% deve essere costituita da materiali non strutturali.
con l’ausilio di personale qualificato professionalmente a questo
Per le diverse categorie di materiali e componenti edilizi valgono
fine.
in sostituzione, qualora specificate, le percentuali contenute nel capitolo 2.4.2. Il suddetto requisito può essere derogato nel caso in cui il componente impiegato rientri contemporaneamente
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231
nelle due casistiche sotto riportate:
- abbia una specifica funzione di protezione dell’edificio da
- abbia una specifica funzione di protezione dell’edificio da
agenti esterni quali ad esempio acque meteoriche (membra-
agenti esterni quali ad esempio acque meteoriche (membra-
ne per impermeabilizzazione);
ne per impermeabilizzazione);
- sussistano specifici obblighi di legge a garanzie minime di
- sussistano specifici obblighi di legge a garanzie minime di
durabilità legate alla suddetta funzione.
durabilità legate alla suddetta funzione. Impianti di illuminazione per esterni e interni Sostenibilità e legalità del legno
I sistemi di illuminazione devono essere a basso consumo ener-
Per materiali e i prodotti costituiti di legno o in materiale a base
getico ed alta efficienza.
di legno, o contenenti elementi di origine legnosa, il materiale
Devono essere installati dei sistemi domotici, coadiuvati da sen-
deve provenire da boschi/foreste gestiti in maniera sostenibile/
sori di presenza, che consentano la riduzione del consumo di
responsabile o essere costituito da legno riciclato o un insieme
energia elettrica.
dei due. Materia recuperata e riciclata Il contenuto di materia prima seconda riciclata o recuperata deve essere pari ad almeno il 30% in peso valutato sul totale di tutti i componenti in materia plastica utilizzati. Il suddetto requisito può essere derogato nel caso in cui il componente impiegato rientri contemporaneamente nelle due casistiche sotto riportate: - abbia una specifica funzione di protezione dell’edificio da agenti esterni quali ad esempio acque meteoriche (membrane per impermeabilizzazione); - sussistano specifici obblighi di legge a garanzie minime di durabilità legate alla suddetta funzione. Componenti in materie plastiche Il contenuto di materia prima seconda riciclata o recuperata deve essere pari ad almeno il 30% in peso valutato sul totale di tutti i componenti in materia plastica utilizzati. Il suddetto requisito può essere derogato nel caso in cui il componente impiegato rientri contemporaneamente nelle due casistiche sotto riportate:
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232
3.3.4 - Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 – Norme di
3.1 – Reazione al fuoco dei materiali
prevenzione incendi per l’edilizia scolastica
Negli atrii, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, è consentito l’impiego dei materiali di
1. Generalità
classe 13 in ragione del 50% massimo della loro superficie to-
1.2 – Classificazione
tale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle
Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive
scale). Per le restanti parti debbono essere impiegati materiali
contemporanee in esse prevedibili di alunni e di personale do-
di classe 04.
cente e non docente, nei seguenti tipi:
I rivestimenti lignei possono essere mantenuti in opera, tranne
- tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino
che nelle vie di esodo e nei laboratori, a condizione che vengano
a: 100 persone;
opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati di
- tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da
classe 1 di reazione al fuoco.
101 a 300 persone; - tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da
5. Misure per l’evacuazione in caso di emergenza
301 a 500 persone;
5.0 – Affollamento
- tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da
Il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in:
501 a 800 persone;
- aule: 26 persone/aula. Qualora le persone effettivamente
- tipo 4: scuole con numero di presenze contemporanee da
presenti siano numericamente diverse dal valore desunto dal
801 a 1200 persone;
calcolo effettuato sulla base della densità di affollamento,
- tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre
l’indicazione del numero di persone deve risultare da apposi-
le 1200 persone.
ta dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare dell’attività;
3. Comportamento al fuoco
- aree destinate a servizi: persone effettivamente presenti +
3.0 – Resistenza al fuoco delle strutture
20%;
I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali vanno
- refettori e palestre: densità di affollamento pari a 0,4 per-
valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite
sone/mq.
dalla circolare del Ministero dell’interno n. 91 del 14 settembre
Qualora le persone effettivamente presenti siano numericamen-
1961, prescindendo dal tipo di materiale impiegato nella realiz-
te diverse, l’indicazione del numero di persone deve risultare da
zazione degli elementi medesimi. Le predette strutture dovran-
apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del tito-
no comunque essere realizzate in modo da garantire una resi-
lare dell'attività.
stenza al fuoco di almeno REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m.
3. Classe di resistenza al fuoco C1: materiali combustibili non infiammabili
4. Classe di resistenza al fuoco C0: materiali incombustibili
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233
5.1 – Capacità di deflusso
Le aule didattiche devono essere servite da una porta ogni 50
La capacità di deflusso per gli edifici scolastici deve essere non
persone presenti; le porte devono avere larghezza almeno di 1,20
superiore a 60 per ogni piano.
ed aprirsi nel senso dell’esodo quando il numero massimo di persone presenti nell'aula sia superiore a 25.
5.2 – Sistema di vie di uscita Ogni scuola deve essere provvista di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile in funzione della capacità di deflusso, ed essere dotata di almeno 2 uscite verso luogo sicuro. 5.3 – Larghezza delle vie di uscita La larghezza delle vie di uscita deve essere multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (m 1,20). La misurazione della larghezza delle singole uscite va eseguita nel punto più stretto della luce. Anche le porte dei locali frequentati dagli studenti devono avere, singolarmente, larghezza non inferiore a m 1,20. 5.4 – Lunghezza delle vie di uscita La lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a 60 metri e deve essere misurata dal luogo sicuro alla porta più vicina allo stesso di ogni locale frequentato dagli studenti o dal personale docente e non docente. 5.6 – Numero delle uscite Il numero delle uscite dai singoli piani dell’edificio non deve essere inferiore a due. Esse vanno poste in punti ragionevolmente contrapposti. Per ogni tipo di scuola i locali destinati ad uso collettivo (spazi per esercitazioni, spazi per l’informazione ed attività parascolastiche, mense, dormitori) devono essere dotati, oltre che della normale porta di accesso, anche di almeno una uscita di larghezza non inferiore a due moduli, apribile nel senso del deflusso, con sistema a semplice spinta, che adduca in luogo sicuro.
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234
3.3.5 - Decreto Ministeriale del Ministero dei Lavori Pubblici
8.1 Unità ambientali e loro componenti
14 giugno 1989, n. 236 - Prescrizioni tecniche necessarie a
8.1.1 Porte
garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli
La luce netta della porta di accesso di ogni edificio e di ogni uni-
edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata
tà immobiliare deve essere di almeno 80 cm. La luce netta delle
e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle
altre porte deve essere di almeno 75 cm. L'altezza delle mani-
barriere architettoniche
glie deve essere compresa tra 85 e 95 cm (consigliata 90 cm). Devono inoltre essere preferite soluzioni per le quali le singole
Capo IV - Specifiche e soluzioni tecniche
ante delle porte non abbiano larghezza superiore ai 120 cm, e gli
Art. 8 - Specifiche funzionali e dimensionali
eventuali vetri siano collocati ad una altezza di almeno 40 cm
8.0.2 Spazi di manovra con sedia a ruote
dal piano del pavimento.
Gli spazi di manovra, atti a consentire determinati spostamenti alla persona su sedia a ruote, sono i seguenti:
8.1.2 Pavimenti Qualora i pavimenti presentino un dislivello, questo non deve superare i 2,5 cm.
(A)
(D) 8.1.3 Infissi esterni L'altezza delle maniglie o dispositivo di comando deve essere compresa tra cm 100 e 130; consigliata 115 cm. Per consentire alla persona seduta la visuale anche all'esterno,
(B)
devono essere preferite soluzioni per le quali la parte opaca del
(E)
parapetto, se presente, non superi i 60 cm di altezza dal calpestio, con l'avvertenza, però, per ragioni di sicurezza, che l'intero parapetto sia complessivamente alto almeno 100 cm e inattraversabile da una sfera di 10 cm di diametro.
(C)
8.1.6 Servizi igienici Per garantire la manovra e l'uso degli apparecchi anche alle persone con impedita capacità motoria, deve essere previsto, in rapporto agli spazi di manovra di cui al punto 8.0.2, l'acco-
A - Rotazione di 360° con
D - Svolta di 90°
stamento laterale alla tazza w.c., bidè, vasca, doccia, lavatrice e
cambiamento di direzione
E - Inversione di direzione
l'accostamento frontale al lavabo.
B - Rotazione di 180° con
con monovre combinate
A tal fine devono essere rispettati i seguenti minimi dimensio-
inversione di direzione C - Rotazione di 90°
nali: - lo spazio necessario all'accostamento e al trasferimento
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
235
laterale dalla sedia a ruote alla tazza w.c. e al bidet, ove previsto, deve essere minimo 100 cm misurati dall'asse dell'apparecchio sanitario; - lo spazio necessario all'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo deve essere minimo di 80 cm misurati dal bordo anteriore del lavabo. Relativamente alle caratteristiche degli apparecchi sanitari inoltre: - i lavabi devono avere il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio; - i w.c. e i bidet preferibilmente sono del tipo sospeso, in particolare l'asse della tazza w.c. o del bidet deve essere posto ad una distanza minima di cm 40 dalla parete laterale, il bordo anteriore a cm 75-80 dalla parete posteriore e il piano superiore a 45-50 cm dal calpestio; - la doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono. 8.1.11 Rampe La larghezza minima di una rampa deve essere: - di 0,90 m. per consentire il transito di una persona su sedia a ruote; - di 1,50 m per consentire l'incrocio di due persone. Ogni 10 m di lunghezza ed in presenza di interruzioni mediante porte, la rampa deve prevedere un ripiano orizzontale di dimensioni minime pari a 1,50 x 1,50 m, ovvero 1,40 x 1,70 m in senso trasversale e 1,70 m in senso longitudinale al verso di marcia, oltre l'ingombro di apertura di eventuali porte. La pendenza delle rampe non deve superare l'8%.
236
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
237 •
Skovbakke School, CEBRA Architecture, Odder, Danimarca, 2017 (Adam Mørk)
3.4 - Potenziali programmi e scenari di intervento Introducendo la fase propriamente progettuale, si è prece-
logie di unità elementari standard, componibili ed espandibili
dentemente accennato alla necessità, palesatasi fin dal primo
per far fronte alle esigenze dei diversi gruppi familiari.
approccio al problema, di organizzare l’iter decisionale secondo
Volendo provare invece ad applicare lo stesso principio alla pro-
una sequenza di fasi sostanzialmente diverse da quelle che,
gettazione di sistemi edilizi per l’apprendimento, emerge fin
anche a livello procedurale-amministrativo, connotano il “tra-
da subito la fallibilità di tale approccio: all’interno di una infra-
dizionale” progetto architettonico (fase preliminare, definitiva
struttura didattica che possa definirsi innovativa e all’avan-
ed esecutiva). Un’ulteriore differenza si è poi rivelata congiun-
guardia, è infatti essenziale frammentare il programma in una
tamente all’analisi dei requisiti di programma, ovvero alla con-
pressoché illimitata sequenza di spazi e funzioni, che, a loro
siderazione circa le esigenze spaziali da soddisfare, che vengo-
volta, raggruppano innumerevoli diverse attività, a cui deve far
no generalmente individuate dalla committenza – pubblica o
seguito una loro propria caratterizzazione e coordinazione spa-
privata – rispetto a valutazioni preventive. Al contrario, quando
ziale-dimensionale.
si affronta la prototipazione di un sistema per l’emergenza, la
Partendo da queste considerazioni, la messa a punto di un ef-
richiesta si colloca su posizioni diametralmente opposte: con-
ficace sistema per l’emergenza non ha potuto prescindere da
ferendo al sistema replicabilità, aggregabilità e dismissibilità
una specifica e dettagliata analisi congiunta del quadro esigen-
selettiva, è indispensabile assicurare la totale adattabilità del
ziale e dei vincoli normativi, necessaria a prefigurare i potenzia-
sistema non solo ai vincoli di natura programmatica che si ma-
li scenari di intervento e di utilizzazione del sistema SCHEMED.
nifesteranno nei diversi contesti, ma anche alle possibili evolu-
In particolare, la ricerca è stata strutturata secondo una pro-
zioni - contrazione o ampliamento – della domanda.
gressiva successione di valutazioni in merito a forma, spazia-
Nell’ambito dell’edilizia residenziale, questo particolare aspet-
lità e requisiti per ogni macro-categoria funzionale, parallela-
to della progettazione di sistemi aggregabili viene general-
mente integrati dalle prescrizioni dimensionali contenute nelle
mente affrontato riferendo la soluzione tecnologico-spaziale
normative riportate al capitolo precedente.
ad una o più unità elementari, per le quali il discriminante è rappresentato dalla dimensione e dalla composizione del nu-
Nella “compartimentazione” per macro-aree di programma,
cleo familiare. In questo caso infatti, il programma potrebbe
si è ritenuto necessario, anche in considerazione dei risultati
essere pensato come un’unica categoria funzionale, l’abitare,
emersi dall’acquisizione preliminare del quadro conoscitivo, af-
a cui afferiscono diverse, ma finite, condizioni d’uso – riposare,
fiancare ed integrare due principali comparti funzionali: il pro-
mangiare, studiare, ecc. –, rendendo perciò legittima questa
gramma curricolare è stato perciò completato non solo dalle
specifica organizzazione per cellule elementari.
unità tecnologiche per impianti, ma anche da tutta una serie di
Un riferimento rispetto a questo tipo di filosofia è rintracciabi-
attività necessarie a configurare un civic center, un luogo di ag-
le, per esempio, nei due progetti Pop Up Habitat e NYCPH, New
gregazione per la comunità in cui ospitare, anche in uno spazio
York City Provisional Housing, di MATR Studio, due prototipi di
esterno attrezzato, eventi per la promozione dell’artigianato e
edilizia residenziale basati sull’aggregazione di uno o più tipo-
della cultura locale, per la preghiera o per attività di formazione
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Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
238 •
Pop-up Habitat, MATR Studio, Singapore, 2016 Unità residenziali elementari: alloggi tipo A e B (MATR Studio)
e informazione (anche e soprattutto sulla gestione dell’emer-
genitori-insegnanti. È uno spazio confinato ma flessibile,
genza).
adattabile nel corso dell’orario scolastico o extra-scolastico
Il processo di acquisizione e elaborazione dei dati, schematiz-
per ospitare diversi tipi di attività; considerando un affolla-
zato nella tabella proposta di seguito (p.240), evidenzia, per
mento massimo di 26 persone1 (25 alunni e un insegnante,
ciascuna parte del programma funzionale, e prendendo a rife-
oppure, nel caso di utenti con speciali necessità, 24 alunni e
rimento un insediamento minimo composto da 5 aule, alcune
due insegnanti, di cui uno di sostegno) la superficie prevista
caratteristiche quali morfologia, proporzionalità dimensionale
è di 45 m2 circa;
e qualità spaziale, da riprodurre attraverso l’assemblaggio delle diverse parti del kit di componenti. Nello specifico, le considerazioni prodotte in merito alle esigenze programmatiche sono quelle di seguito sintetizzate: - Aula (home base): prevede lo svolgimento di attività didattiche frontali, di gruppo e/o individuali, ma deve anche essere facilmente e rapidamente attrezzabile per esami o colloqui
1. La Legge n.169 del 30 ottobre 2008 ha introdotto la possibilità di incrementare del 10% il numero massimo di alunni per classe originariamente previsto dal D.M. 18/12/1975; nonostante ciò, ai fini del progetto si è ritenuto opportuno valutare il dimensionamento senza tenere conto di tale eventualità, in quanto in contrasto con i precetti della normativa antincendio e ritenuta inidonea a garantire le ottimali condizioni di insegnamento ed apprendimento.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
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239 •
NYCPH - New York City Provisional Housing, MATR Studio, New York, 2006 (MATR Studio)
- Attività collettive: in considerazione del tipo di attività svolte
l’accoglienza del pubblico, una sala per gli insegnanti e le
e dell’utenza, gli spazi per le attività motorie trovano po-
riunioni, nonché una biblioteca a disposizione dei docenti;
sto all’esterno o, nel caso di complessi scolastici di mag-
dallo studio delle funzioni, emerge che gli spazi gestionali
giori dimensioni, potranno essere ospitate in infrastrutture
devono essere chiusi e caratterizzati da adeguati livelli di
limitrofe preesistenti; per quanto riguarda il refettorio, si è
privacy, ma allo stesso tempo predisposti per essere fruibili
valutata la possibilità di programmare un doppio turno di
da utenti esterni; la superficie prevista per una scuola di pic-
refezione, in modo da contrarre la domanda di spazio ne-
cole-medie dimensioni è di 45-50 m2 circa, eventualmente
cessario. Per entrambe le funzioni, lo spazio che ne deriva
aggregabile per raggiungere la prescrizione normativa (100
è confinato o semi-aperto, flessibile ed adattabile nel corso
m2) richiesta per complesse unità gestionali (archivio, teso-
dell’orario scolastico e extra-scolastico, con una superficie
reria, presidenza e uffici collegati, ecc.);
prevista di circa 70 m2;
- Assistenza e sostegno: comprendono attività, fruibili anche
- Gestione e amministrazione: gli spazi dedicati devono essere
in orario extra-curricolare, di sostegno pedagogico, medi-
valutati in funzione della domanda e della dimensione della
co e psicologico, e la loro entità è da valutare in funzione
scuola; orientativamente, devono essere previsti spazi per
della specifica domanda; non esistendo alcun riferimento
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
240
normativo dimensionale, si è ritenuto congruo, anche dise-
sito/archivio (da valutare, questi ultimi, secondo le speci-
gnando un possibile schema planimetrico, adottare la me-
fiche esigenze); si traducono in spazi chiusi di dimensione
desima dimensione dell’aula (45 m2 circa), predisponendo
variabile, compresa tra 20-45 m2, accessibili e protetti per
uno spazio confinato e protetto, accessibile dall’esterno o
garantire adeguati livelli di privacy;
garantendo l’ingresso esclusivo senza dover passare dagli
- Spazi aperti, progettati e attrezzati per lo svolgimento di di-
altri ambienti;
versi tipi di attività ludico-didattiche, con una dimensione
- Laboratori: comprendono attività integrative e parascolasti-
minima di 300 m2;
che non specializzate, per l’apprendimento informale o a
- Spazi ad uso della comunità, da valutare secondo domanda
carattere interciclo; possono trovare posto negli spazi con-
e contesto; devono comunque essere spazi chiusi o se-
nettivi, opportunamente attrezzati, quindi in uno spazio
mi-chiusi, flessibili e adattabili, con possibile accesso indi-
fluido, aperto o parzialmente coperto, con una superficie di
pendente dall’esterno;
circa 100 m2;
- Locali tecnici per impianti: similarmente ai servizi, hanno di-
- Servizi igienici: comprendono i servizi ad uso degli studenti,
mensioni variabili secondo il tipo e la grandezza dell’inse-
per il personale e collettivi, nonché quelli destinati a depo-
diamento; in alcuni casi, potrebbe essere necessario predi-
Comparti funzionali
Programma funzionale didattico-educativo Valutato in rispetto alle Linee Guida del Ministero dell’Istruzione - marzo 2013
Spazi & programma
A Aula (home base)
Vincoli normativi dimensionali
Attività didattiche frontali, di gruppo e/o individuali, esami e colloqui 1.80 m2 x alunno
D.M. 18/12/1975, Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica
Affollamento massimo: 26 persone totali 25 studenti + 1 insegnante, oppure 24 studenti + 2 insegnanti se presenti alunni con disabilità
D.M. 26/08/1992, Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica Linee Guida del MIUR, marzo 2013 Legge n.169 del 30 ottobre 2008 (Riforma Gelmini)
Morfologia, proporzionalità dimensionale & qualità spaziale
A
Ac Attività collettive: Attività motorie
Da valutare in funzione della dimensione della scuola
Refettorio
0.70 m2 x alunno (due turni di refezione), comunque inferiore a 375 m2 totali
Ac
G
As
Gestione, amministrazione e spazi per i docenti
Assistenza e sostegno
Da valutare in funzione della dimensione della scuola; devono essere previsti spazi per la gestione del pubblico, una sala per gli insegnanti e le riunioni ed una biblioteca
Sostegno pedagogico, psicologico e medico
Da valutare in funzione della domanda
Biblioteca per gli insegnanti: 0.13 m2 per alunno
G
As
Spazio chiuso con adeguati livelli di privacy, flessibile ed adattabile nel corso dell’orario scolastico ed extra-scolastico
Spazio chiuso o semi-chiuso, flessibile ed adattabile nel corso dell’orario scolastico ed extra-scolastico
Spazio chiuso con adeguati livelli di privacy, predisposto per accogliere utenti esterni
Spazio chiuso con adeguati livelli di privacy, predisposto per accogliere utenti esterni
Superficie prevista (per 5 sezioni): 45 m2 circa
Superficie prevista (per 4 sezioni): 70 m2 circa
Superficie prevista (per 5 sezioni): 45 m2 circa
Superficie prevista (per 5 sezioni): 45 m2 circa
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
241 •
Matrice di sintesi del processo di individuazione dei componenti di programma (Tavola 3 - Metaprogetto)
sporre un ingresso indipendente dall’esterno.
campo per esplorare le possibilità adattive del sistema. Gli scenari individuati, rappresentati in seguito tramite forma
Alla definizione delle caratteristiche morfologico-spaziali di
ideogrammatica, sono quelli di seguito descritti:
ciascun componente di programma, ha fatto seguito la crea-
- Scenario di intervento A – un nuovo civic center per il territo-
zione di un campione di 5 scenari di intervento, ovvero di te-
rio: comprende un comparto aule di 10 sezioni, servizi per gli
oriche configurazioni aggregative, caratterizzate da reciproca
studenti e gli utenti esterni; spazi per attività di laboratorio
evoluzione e variabili in relazione al numero di sezioni presenti.
e interciclo; una unità gestionale e spazi per i docenti, ser-
Si ritiene opportuno specificare che, nonostante la Tesi arrivi
vizi per il personale, deposito e archivio; spazi per attività
alla creazione di soli 5 scenari, la metodologia adottata si è po-
collettive e polifunzionali ad uso esterno anche della comu-
sta come obiettivo quello di considerare la globalità delle con-
nità; centro di assistenza e supporto medico, psicologico e
dizioni che si potrebbero manifestare: per questo motivo, l’ide-
pedagogico; servizi di interesse collettivo, spazi aperti pri-
ogramma di sintesi, in cui sono rappresentati spazi e connes-
vati e comuni, locali tecnici per gli impianti;
sioni, è riprogrammabile per restituire un panorama pressoché
- Scenario di intervento B – una scuola come centro di sostegno
illimitato di potenziali scenari di intervento, lasciando aperto il
per la comunità: comprende aule per due cicli didattici (10
Spazi per un civic center Contro la disgregazione dei rapporti di vicinato
L Laboratori
Attività integrative e parascolastiche non specializzate 0.74 m2 x alunno
Apprendimento informale e attività di interciclo 0.64 m2 x alunno
S
Sa
Servizi igienici per studenti
Spazi aperti 2.2 m2 x alunno
Im Spazi ad uso della comunità
Luoghi per la promozione dell'artigianato e della cultura, per attività di formazione ed informazione, per la preghiera, ecc.
0.3 m x alunno 2
Servizi igienici per il personale
0.17 m2 x alunno, minimo 6 m2
Sistemi e impianti
Locali tecnici per impianti Da valutare in funzione della domanda
Da valutare in funzione della domanda
Servizi collettivi, deposito, archivio Da valutare in funzione della domanda
L Spazio aperto o parzialmente coperto, attrezzato per attività non specialistiche a carattere ludico-didattico Superficie prevista: 100 m2 circa
S
S
Spazio chiuso di dimensioni variabili, caratterizzato da opportuni livelli di privacy Superficie prevista (per 5 sezioni): 20-45 m2 circa
Sa Spazio fluido aperto, opportunamente progettato per attività ludiche di vario tipo Superficie prevista (per 5 sezioni): 300 m2 ca.
Im Spazio chiuso o semi-chiuso, flessibile ed adattabile, con possibile accesso indipendente dall’esterno
Im
Spazio chiuso di dimensioni variabili, con possibile accesso indipendente dall’esterno
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
242 •
Schizzi preliminari: processo di integrazione tra input di programma, funzionali e normativi. Studio per successivi gradi di approfondimento in merito a: funzioni, prescrizioni normative e spazialità richiesta
sezioni), servizi per gli studenti e eventuali utenti esterni; spazi per attività di laboratorio e attività interciclo; unità gestionale, servizi per il personale, deposito e archivio; spazio per attività di assistenza e supporto medico, psicologico e pedagogico; spazi per attività collettive, spazi aperti privati e comuni, locali tecnici per impianti; - Scenario di intervento C – scuola aperta al quartiere: 5 sezioni di scuola elementare (un ciclo didattico), servizi per gli studenti e per eventuali utenti esterni; unità gestionale, servizi per il personale, deposito e archivio; spazi per attività collettive, spazi aperti privati e comuni, servizi collettivi e locali tecnici per impianti; - Scenario di intervento D – una piccola scuola di quartiere: comparto aule formato da 5 sezioni, servizi per gli studenti e per eventuali utenti esterni; spazio docenti e servizi per il personale; spazio per attività collettive che non richiedono specifici servizi dedicati; spazio aperto e locali tecnici per impianti; - Scenario di intervento E – uno spazio polifunzionale per la comunità: spazio polifunzionale dedicato alla comunità, servizi di interesse collettivo e per gli utenti esterni; spazio aperto e locali tecnici per impianti. In una prospettiva di evoluzione futura del progetto, ognuno degli scenari descritti dovrebbe trovare una specifica realizzazione esecutiva attraverso l’assemblaggio del kit di componenti; in concreto, ciò si tradrrebbe in una serie di proposte per impianti-tipo, sviluppati tenendo conto del soddisfacimento delle istanze didattico-funzionali e della corrispondenza con determinati archetipi rintracciabili nel progetto per l’edilizia scolastica (schema distributivo a corte, a blocco, a pettine ecc.)
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
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243 •
Schizzi preliminari: ideogramma rappresentativo della globalitĂ degli scenari programmatici; studi sulla relazione tra programma, concept e modelli distributivi
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
244 •
Ideogrammi rappresentativi degli scenari programmatici individuati dall'analisi (Tavola 3 - Metaprogetto)
Scenario A Un nuovo “civic center” per il territorio - Comparto aule (10 sezioni), servizi per gli studenti e per gli utenti esterni - Spazi per attività di laboratorio ed attività interciclo - Unità di gestione e spazi per i docenti, servizi per il personale, deposito e archivio - Spazi per attività collettive e spazi polifunzionali ad uso anche della comunità esterna - Centro di assistenza e supporto medico/psicologico/pedagogico, servizi per il personale e l’utenza - Servizi di interesse collettivo - Spazi aperti privati e comuni - Locale tecnico per impianti
S
Ac
S
L S
G
Sa
S
A
S
As Sa
Sa
S
Ac
Sa
L
S
S Sa
S S
Im
Scenario B Scuola come centro di sostegno per la comunità - Comparto aule (10 sezioni), servizi per gli studenti e per eventuali utenti esterni - Spazi per attività di laboratorio ed attività interciclo - Unità di gestione, servizi per il personale, deposito e archivio - Spazio per attività di assistenza e supporto medico/psicologico/pedagogico, servizi per il personale - Spazio per attività collettive - Spazi aperti privati e comuni - Locale tecnico per impianti
S S
Sa
Ac
S
G
Sa
L S S
A Sa
Sa
As
S
S S
Im
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
245
Scenario C Polo scolastico di medie dimensioni - Comparto aule (5 sezioni), servizi per gli studenti e per eventuali utenti esterni - Unità di gestione e spazi per i docenti, servizi per il personale, deposito e archivio - Spazio per attività collettive - Servizi di interesse collettivo e per gli utenti esterni - Spazio aperto - Locale tecnico per impianti
S S
S
G
S
Sa
S
S
Ac
S
S S
Sa
A Im
Scenario D S
Una piccola scuola di quartiere - Comparto aule (un ciclo didattico, 5 sezioni), servizi per gli studenti e per eventuali utenti esterni - Spazio docenti e servizi per il personale - Spazio per attività collettive che non richiedono specifici servizi - Spazio aperto - Locale tecnico per impianti
Ac
S
G S S
Ac Sa
A Im
Scenario E Uno spazio polifunzionale per la comunità - Spazio dedicato alla comunità, servizi di interesse collettivo e per gli utenti esterni - Spazio aperto - Locale tecnico per impianti
S
S
S
Sa
S
Sa
Im
246
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
247
3.5 - Componenti di sistema: vantaggi e strategie adottate
3.5.1 - Sistema di fondazione Easy Foundation, gruppo per il supporto a terra di strutture prefabbricate È un sistema coperto da brevetto LAM Ambiente, realizzato
La sintesi ideogrammatica ricercata per ogni scenario di inter-
attraverso plinti prefabbricati in calcestruzzo, sui cui vengono
vento si rivela propedeutica non solo a mettere a fuoco alcuni
imbullonati pilastrini regolabili in acciaio, che sorreggono a loro
potenziali modelli di scuole “ready-to-use”, immediatamente
volta il sistema portante di fondazione.
disponibili da consegnare alle amministrazioni, ma anche per
L’impiego del sistema di fondazione così realizzato consente di
descrivere e qualificare la sequenza di spazi che è necessario
ottenere numerosi vantaggi:
riprodurre, dal punto di vista morfologico, dimensionale e della
- reversibilità dell’impianto, in quanto la tecnica di assem-
collocazione rispetto alla struttura dell’insediamento. Ciò ha
blaggio a secco garantisce la totale dismissibilità del siste-
costituito il punto di partenza per l’estrapolazione dei compo-
ma, con possibilità di riuso degli elementi, ed il ripristino del
nenti costitutivi del sistema SCHEMED: assumendo il quadro
sito nelle condizioni originarie;
di requisiti quale riferimento primario per la messa a punto
- facilità e rapidità di installazione, poiché l’assenza di ope-
dell’apparato di risposta, ad ogni parte di programma è stato
re invasive consente alla tecnologia di essere realizzata in
attribuito un sistema componibile di elementi costruttivi che
breve tempo e con l’ausilio di macchinari ordinari; inoltre,
potesse riprodurre le istanze metaprogettuali. In altre parole,
l’installazione autonoma dei piedi in acciaio consente di
la rappresentazione tramite ideogramma ha fornito la prima
compensare facilmente eventuali errori di posizionamento,
indicazione rispetto alla spazialità e alla coordinazione funzio-
vantaggio non ottenibile con altri sistemi di fondazioni pre-
nale: a questo, ha fatto seguito la concretizzazione architetto-
fabbricate come quelle a vite;
nica di massima, non dettagliata ma comunque potenzialmen-
- garanzia della permeabilità del suolo: la sopraelevazione
te riproducibile, dello scenario preso a modello, che ha tenuto
della costruzione consente di mantenere i normali livelli di
conto della effettiva morfologia dell’edificio, della distribuzio-
assorbimento del terreno vegetale, drenando le acque e ri-
ne funzionale e di tutti quelle considerazioni che informano il
ducendo il carico gravante sul sistema di raccolta comunale;
progetto per un’edilizia scolastica innovativa. Infine, la scom-
- possibile utilizzo di risorse locali, in quanto i plinti in cal-
posizione dell’edificio così definito ha permesso l’individuazio-
cestruzzo possono anche essere acquistati localmente, ri-
ne dei componenti omogenei per caratteristiche morfologiche,
ducendo gli oneri – economici ed ambientali – associati al
prestazionali e di funzionamento, quindi delle parti costitutive
trasporto e contribuendo all’auto-sostentamento delle at-
del kit, che rispondono a diversi livelli ai requisiti richiesti.
tività produttive colpite dall’evento catastrofico.
Assunte tutte le considerazioni precedenti, il sistema SCHEMED risulta formato dai componenti di seguito descritti:
3.5.2 - Unità tecnologica per servizi Anch’essa brevettata da LAM Ambiente, è una cella tridimensionale prefabbricata che accentra tutti i componenti di servizio e per gli impianti; dimensionata in modo da essere conforme alle prescrizioni per i trasporti ordinari, le fasi di completamen-
i e soddisfacimento del quadro esigenziale
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Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
248 •
Esploso assonometrico: scomposizione del sistema nei suoi componenti costitutivi elementari (Tavola 4 - Concept e componenti)
ell'unità spaziale componenti costitutivi: ali e orizzontali - e trasparenti
Le unità di programma che comprendono spazi connettivi e per l'apprendimento informale, per laboratori o attività ludiche, si concretizzano...
•
...nella scomposizione dello spazio nei componenti elementari necessari alla sua definizione: piattaforme attrezzabili e sistema di copertura
E F
mponenti necessari a anente; il completamento a quelli portanti, ma il sura, sia opache che n funzionamento a serra scaldamento durante stemi di apertura e ell'aria calda.
gamenti è utilizzato trumento per veicolare requisiti di fruibilità ed utenti con diversi gradi sabilità (visive, ento, ecc.)
menti di un lo spazio da parte di he è reso possibile da sima flessibilità
F
La copertura assume in sé parte delle
funzionalmente indipendente,
e degli apporti energetici gratuiti,
(orientamento, incidenza della
dai sistemi attivi per lo sfruttamento dell'energia solare
prevalenti)
Customizzazione
Riconoscibilità
componenti intercambiabili, in
edilizio nel suo complesso e dello
di coperturariguardano: agisce anche Il sistema associate è personalizzabile all’uso di tale L'elemento Le positività tecnologia da elemento qualificante del sistema attraverso l'uso di una serie di
- la facilità di l'adattabilità installazione, poiché già predisposta spaziol’unità, interno modo da garantire alle esigenze del programma
con gli impianti e le finiture necessarie, viene trasportata in D
cantiere, sollevata e rapidamente al sistema di D Sistema di pannelli per spaziagganciata chiusi fondazione già realizzato;
C
Declinabilitàdi installazione: l’accentramento Efficienza energetica sei servizi, - la velocità La stratigrafia dei componenti di I componenti di involucro sono
B
chiusura, realizzati con pannelli
opportunamente studiati per
l'adattamento del sistema alla zona
dispersioni termiche, massimizzando
di trasmittanza e inerzia termica richiesti
strategie passive per il controllo ambientale
Modularità
Possibilità evolutive
platform frame,di puòadduzione egarantire elevati standard quindistrutturali dei asistemi scarico delledi acque, conessere personalizzata per garantire isolamento e per ridurre al minimo le
senteclimatica, di ridurre significativamente le opere di collegamento quindi ai diversi standard al tempo stesso l'effetto delle alla rete pubblica.
rete fognaria
C
acquedotto o sistema di recupero delle acque piovane
Il dimensionamento dei pannelli di chiusura segue uno schema modulare che assicura il massimo grado di aggregabilità e di integrabilità di componenti (infissi, arredo, ecc.)
L'aggregazione dei pannelli di chiusura costituisce un sistema funzionalmente indipendente: per contesti emergenziali di breve durata, può non prevedersi l'integrazione dei componenti successivi (copertura e elementi di completamento)
3.5.3 - Sistema di collegamenti orizzontali e verticali
Comprende sia le chiusure orizzontali contro-terra che un sistema di rampe, necessarie per superare il dislivello creato con lo svincolo delle unità dal terreno, garantendone perciò l’accesB Unità tecnologica per servizi
azione della costruzione mantenere i normali livelli nto del terreno vegetale
sibilità. In un’ottica più ampia, i componenti per i collegamenti
A
Riduzione delle opere di installazione rispondono ai requisiti di programmaFacilità agendo su con quattro L'unità, già predisposta gli impianti fronti: di allacciamento
estruzzo possono acquistati localmente, nsibilmente gli orto (economici ed contribuendo all'autoto delle attività olpite
amento delle izzontali esterne
Controllo e sfruttamento e adattabilità Lo schema-base prevede una unità diOrientabilità 490x295x310 Ladimensione copertura è un organismo delle risorse naturali
sizione spaziale.
della lità del suolo
e dei in acciaio
che Esi presume già predisposto dalle opere di urbanizzazione Copertura e integrazione fotovoltaico primaria.
solare, direzione dei venti ventilazione naturale) ed è integrabile esigenzeradiazione per rispondere a particolari di distribuzione e compo-
LAM Ambiente
ocali
...nella scomposizione dello spazio nei componenti-base per la sua qualificazione e caratterizzazione, ovvero in un sistema di pedane e piattaforme attrezzabili
flessibile ed adattabilecon alle condizioni stategie passive ambientale cm (modulo 2x1),di controllo eventualmente realizzabile modulo 1x1 del contesto in cui viene installato (regolazione della radiazione solare
ali
e
•
to in cantiere prevedono il solo allacciamento alla rete pubblica,
mento
zi non condizionati, è o o automatizzato, in va e da non disperderla
Le unità di programma che comprendono spazi aperti comuni e /o di pertinenza, strutturati per accogliere diversi tipi di attività, si traducono...
L'accentramento dei servizi, quindi
necessari, viene trasportata in cantiere
e velocemente agganciata al sistema di dei sistemi di adduzione scarico - attrezzabilità: leecomponenti connettive contro-terra sono fondazione già realizzato delle acque, consente di ridurre significativamente le opere di
collegamento rete pubblica configurabili non solo come semplice pensate perallaessere
percorso di distribuzione, ma soprattutto come spazio qualificato per accogliere attività ludico-ricreative o per l’apprendimento informale; in questo modo, è possibile supeA - Sistema di fondazione
rare una delle maggiori criticità associate all’uso dei sistemi
B - Unità tecnologica per servizi
transitori tradizionali, che tendono a riprodurre serialità in
C - Collegamenti orizzontali e verticali 3. Installazione delle travi
di fondazione in legno D - Sistema di pannelli per spazi chiusi lamellare
4. Posizionamento delle celle
impiantistiche e allacciamento alla rete pubblica
cui le connessioni hanno il carattere di mero collegamento 5. Completamento delle
chiusure contro terra e dei tra i vari ambienti; collegamenti verticali
E - Copertura e integrazione fotovoltaico
- inclusione, in quanto i pannelli di chiusura sono utilizzati
F - Chiusure verticali di completamento
come strumento per veicolare la risposta ai requisiti di fru-
8. Installazione del
sistema portante della
9. Messa in opera dei componenti di chiusura
10. Eventuale integrazione di chiusure verticali accessorie
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249 •
Schizzi preliminari: studio sulle possibili ri-conversioni dell'unità-base dell'aula ad altre funzioni; scomposizione del sistema e individuazione dei componenti costitutivi
ibilità anche da parte di utenti con disabilità visive o di ap-
3.5.4 - Sistema di pannelli per spazi chiusi
prendimento, per esempio utilizzando particolari elementi
Rappresentano lo strumento attraverso cui è possibile ottene-
di rivestimento per evidenziare il percorso o predisponendo
re spazi confinati e caratterizzati da opportuni livelli di privacy
piccole isole in cui poter svolgere attività trasversali inte-
(aule, spazio docenti, locali per l’amministrazione ecc.); come si
grative;
è discusso nel Capitolo 3.2 – Sistema edilizio aperto e grado di
- fruibilità: la sopraelevazione delle unità richiede di dotare
prefabbricazione, la scelta di utilizzare pannelli bidimensionali
il sistema di collegamenti di un componente, nello specifico
da assemblare in sito è sostanzialmente legata all’impossibi-
pedane a rampa aggregabili, in grado di assicurare il supe-
lità di rispettare i limiti dimensionali, in altezza, previsti dalle
ramento delle barriere architettoniche;
condizioni di trasporto ordinario. La struttura è perciò costitu-
- adattabilità alle condizioni ambientali del contesto, poiché
ita da un sistema di elementi bidimensionali portanti a pla-
la stratigrafia delle chiusure, in particolar modo quelle oriz-
tform frame, che assicura l’ottenimento di qualità quali:
zontali, può essere personalizzata per rispondere a diversi
- modularità, poiché il dimensionamento dei pannelli segue
standard prestazionali, afferenti alle varie fasce climatiche.
uno schema in grado di garantire il massimo grado di aggregabilità e integrabilità dei componenti (infissi, arredo,
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250 • Analogie progettuali: la profondità dell'imbotte della finestra è utilizzata per creare, verso l'esterno,
una nicchia in cui i bambini possono sedersi per riposare, giocare e parlare. Sandal Magna Community Primary School, Sarah Wigglesworth Architects, Wakefield, GB, 2010 (Mark Hadden, 2011)
• Schizzi preliminari: descrizione delle strategie passive bioclimatiche introdotte dal
sistema di sovra-copertura; catalogazione delle opzioni di sistema integrabili a chiusura
ecc.); - declinabilità e possibilità di customizzazione: la stratigrafia dei componenti di chiusura verticale, così come per quelli orizzontali, può essere personalizzata per garantire l’adattamento del sistema alla zona climatica, quindi ai diversi standard di trasmittanza e inerzia termica; - efficienza energetica, in quanto i componenti di involucro sono opportunamente studiati e verificati per garantire elevati standard di isolamento, nonché per ridurre al minimo le dispersioni termiche, massimizzando al tempo stesso l’effetto delle strategie passive e dei sistemi attivi per il controllo ambientale; - possibilità evolutive: l’aggregazione dei pannelli di chiusura costituisce un sistema funzionalmente indipendente, per cui per contesti emergenziali di breve durata può anche non prevedersi l’integrazione dei componenti successivi (copertura e elementi di completamento accessori). 3.5.5 - Componenti modulari di copertura e per l’integrazione del fotovoltaico Comprendono il sistema portante della sovra-copertura, appoggiato sul sistema di pannelli portanti o svincolato tramite pilastrini agganciati alla fondazione, ed una serie di possibili componenti intercambiabili di chiusura, sia opachi che trasparenti, eventualmente integrabili con ulteriori possibilità tecnologiche. La scelta di introdurre tale elemento è risultata da una serie di considerazioni in merito a: - controllo e sfruttamento delle risorse energetiche naturali: l’elemento di copertura assume in sé parte delle strategie passive per il controllo ambientale, come la regolazione della radiazione solare in ingresso in regime estivo e invernale (tramite lo studio dell’aggetto in funzione dell’inclinazione dei raggi solari) e la gestione della ventilazione naturale sotto-copertura;
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
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251
- riconoscibilità, in quanto l’elemento di copertura si con-
ponenti è stata valutata in relazione a due principali fattori di
figura come elemento qualificante del sistema edilizio nel
convenienza:
suo complesso, quindi nella manifestazione all’esterno del-
- sfruttamento degli apporti solari gratuiti al riscaldamento
la sua virtuosità, ma anche per lo spazio interno, in cui indi-
nei mesi invernali, in quanto l’utilizzo di componenti traspa-
vidua e protegge tutti quegli spazi, non riscaldati, destinati
renti come elemento di chiusura verticale esterna consente
ad attività ludiche, di apprendimento informale o per labo-
di attivare un funzionamento a serra solare che giustifica
ratori non specializzati;
il non utilizzo di sistemi attivi negli spazi di connessione.
- personalizzazione: grazie alla loro modularità e regolarità
In regime estivo invece, le chiusure trasparenti, integrate
geometrica, i componenti sono caratterizzati da un elevato
nei pannelli di chiusura opachi, sono protette da un sistema
grado di intercambiabilità, che ne garantisce l’adattamento
di oscuramento, esterno rispetto all’infisso, che può essere
a diverse condizioni climatiche (soprattutto in relazione al
ulteriormente potenziato dall’aggetto della copertura e dal
carico da neve atteso), ai requisiti di durabilità e di conve-
posizionamento di un’opportuna vegetazione caducifoglie;
nienza economica.
il raffrescamento naturale è inoltre potenziato dalla presenza di lamelle apribili per favorire la ventilazione naturale
3.5.6 - Chiusure verticali di completamento
sotto-copertura ed espellere l’aria surriscaldata;
Costituiscono l’elemento finale per la qualificazione architet-
- possibilità di completare e qualificare lo spazio interno
tonico-spaziale degli spazi connettivi e sono costituite da un
non perimetrato dal sistema di pannelli portanti, quindi di
sistema di pannellature, in questo caso non portanti, a pla-
fruire dei collegamenti in condizioni di comfort.
tform frame. Nuovamente, l’opportunità di introdurre tali com-
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252 •• Analogie progettuali: sistema di sovra-copertura, con fotovoltaico
integrato, a protezione degli spazi di connessione interni ed esterni, International School di Torino, Studio Baietto Battiato Bianco, Chieri (TO), 2010 (Beppe Giardino©)
• Analogie progettuali: sistema di sovra-copertura per l'integrazione del sistema fotovoltaico
Riqualificazione di un edificio residenziale a Kapfenberg, Nussmüller Architekten, Austria, 2013 (Walter Luttenberger©)
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SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
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253 •
Schematizzazione delle fasi di montaggio dei componenti; descrizione del grado di prefabbricazione (Tavola 4 - Concept e componenti)
(A) Posizionamento dei plinti prefabbricati in calcestruzzo (B) Fissaggio, tramite bullonatura su uno strato di malta anti-ritiro, dei piedi regolabili in acciaio (C) Installazione, tramite chiodatura, del sistema portante di fondazione, composto da una doppia orditura di travi in legno lamellare
(F)
(A)
(B)
(G)
(D) Montaggio delle unitĂ tecnologiche (celle tridimensionali) destinate ai servizi (E) Completamento della chiusura contro terra, attraverso l'installazione di pannelli di chiusura orizzontale, e installazione dei collegamenti verticali
(C) (H)
(F) Installazione dei pannelli di chiusura verticale prefabbricati (G) Completamento delle unitĂ tramite apposizione e fissaggio dei pannelli di chiusura orizzontale
(D)
(H) Montaggio del sistema di sovra-copertura (I) Installazione dei componenti scelti per la chiusura esterna; integrazione (se non prevista in officina) dei sistemi fotovoltaici (L) Eventuale montaggio dei componenti di chiusura integrativi
(I)
(E)
(L)
254
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255 •
Installazione di pannelli-parete di chiusura; sistema di prefabbricazione in legno (Knauf)
3.6 - Sistema tecnologico: cararatteristiche e prestazioni La definizione dei componenti costitutivi del sistema SCHE-
in corrispondenza della giunzione tra due pannelli di chiusura
MED non ha potuto prescindere dalla parallela valutazione circa
orizzontale o di un elemento portante verticale.
il tipo di tecnologia da impiegare per la sua realizzazione: ciò ha richiesto di tenere conto e di integrare una serie di valuta-
3.6.2 - Chiusure opache
zioni prodotte in merito a possibilità realizzative, disponibilità
La scelta della tecnologia adottata per le chiusure risulta da un
di prodotti sul mercato, costi e tempi di produzione e messa in
primo indirizzo verso l’uso del legno, materiale sostenibile, rici-
opera, nonché rispetto alla sostenibilità del processo produtti-
clabile, facilmente reperibile e antisismico; da qui, il ventaglio
vo e, più ampiamente, di quello edilizio nella sua globalità.
di soluzioni a disposizione si è ristretto all’uso di sistemi bidi-
A questo capitolo è quindi demandato l’approfondimento, per
mensionali portanti – x-lam o platform frame – rispetto a quelli
ciascuno dei componenti descritti, dei sistemi costruttivi im-
puntiformi che presentano un minor grado di prefabbricazione
piegati, specificandone vantaggi, caratteristiche morfologiche
e tempi più lunghi per il completamento dell’opera in cantiere.
e prestazionali.
Tra i due, il platform frame è stato infine preferito all’x-lam in seguito ad una serie di valutazioni di convenienza in merito al
3.6.1 - Sistema di fondazione
rapporto costi-benefici.
È costituito da plinti prefabbricati in calcestruzzo, di dimensione 70x70x25 cm, che vengono semplicemente appoggiati sul
La chiusura orizzontale contro-terra, utilizzata per la cella-ser-
terreno dopo aver eseguito un opportuno scavo per eliminare
vizi, per i collegamenti e come base di appoggio per tutti gli altri
gli strati superficiali del suolo, in genere caratterizzati da scar-
pannelli, impiega una struttura a platform frame, con pannelli
sa resistenza meccanica. La quota di sbancamento, da stabilire
di dimensione 245x245 cm (Modulo 1x1), 490x245 cm (Modulo
nella realtà previa indagine geologica, ai fini del progetto è fis-
2x1) o 735x245 cm (Modulo 3x1), in modo da adattarsi alle spe-
sata convenzionalmente in 80 cm circa.
cifiche esigenze di composizione e di coordinazione modulare.
Al posizionamento dei plinti fa seguito quello dei piedi regola-
Nel pannello di chiusura orizzontale i montanti, a sezione co-
bili in acciaio, con piastra di appoggio di dimensioni 25x25x0,8
stante 6x15 cm, sono posti ad interasse di 48 cm, incastrati
cm e tubolare in acciaio 10x10x33 cm (sp. 6 mm), fissati, trami-
alle estremità tra una doppia orditura trasversale di listelli con
te tirafondi e sopra una piastra di malta reoplastica antiritiro,
la medesima sezione. L’irrigidimento è demandato ai pannelli
sulla base in calcestruzzo; in questa fase è possibile correggere
OSB (Oriented Strand Board) di chiusura (sp. 1.25 cm), che de-
eventuali disassamenti provocati da un’imprecisa sistemazio-
limitano il riempimento isolante di vetro cellulare (sp. 15 cm);
ne dei plinti, quindi predisporre una maglia regolare quadra-
un’ulteriore coibentazione è fornita da uno strato aggiuntivo
ta, di lato 245x245 cm, su cui installare il sistema portante.
di vetro cellulare (10 cm), posato su una guaina con funzione
Quest’ultimo viene realizzato impiegando travi in legno la-
di barriera al vapore, necessario a raggiungere un valore di tra-
mellare a sezione costante 14x20 cm, che vengono doppiate
smittanza di 0.145 W/m2K, una massa superficiale di 67 Kg/m2
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256 • Spaccato prospettico: individuazione dei componenti
costitutivi del sistema di fondazione e tecnologia di messa in opera (LAM Ambiente)
• Immagini di un cantiere sito in provincia di Grosseto:
completamento del sistema di chiusura orizzontale esterna tramite pannellature prefabbricate in platform frame (LAM Ambiente)
• Dettaglio esecutivo: nodo di giunzione tra telaio portante
di fondazione (travi in legno lamellare), piedi in acciaio e chiusura orizzontale (LAM Ambiente)
• Fase di posizionamento dei plinti prefabbricati in calcestruzzo (LAM Ambiente)
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257 • Pannelli portanti con struttura a platform frame per chiusure verticali (opache+trasparenti)
Catalogo di pannelli platform frame per chiusure verticali e orizzontali: dimensioni e caratteristiche morfologiche per ciascun tipo di pannello, disponibile nelle tre taglie MINI, MIDI e MAXI (rispettivamente corrispondenti ad un modulo M, 2M e 3M)
Struttura e completamento
Pannello tipo MINI Modulo M
ed uno sfasamento di 10.07 h (sp. totale 29.3 cm).
dim. 228x340 cm, 228x270 cm montanti sezione 6x15 cm irrigidimento OSB sp. 1 cm interasse montanti 60 cm
Per la pavimentazione in corrispondenza dei servizi sono previste piastrelle in grès, mentre in altri ambienti (aule, percorsi,
340 245
ecc.) la scelta può indirizzarsi verso una finitura in listoni di le-
Pannello tipo MIDI Modulo 2M
gno (opportunamente trattato qualora se ne preveda l'impie-
dim. 473x340 cm, 473x270 cm montanti sezione 6x15 cm irrigidimento OSB sp. 1 cm interasse montanti 60 cm
go in esterno) o in materiale plastico. A prescindere dal tipo di pavimentazione scelta, i materiali impiegati devono essere caratterizzati da possibilità di messa in opera a secco, anti-
340
473
sdrucciolevolezza, durabilità e pulibilità, economicità di gestio-
Pannello tipo MAXI Modulo 3M
ne ed sostituibilità. Come si è accennato precedentemente, in
dim. 718x340 cm, 718x270 cm montanti sezione 6x15 cm irrigidimento OSB sp. 1 cm interasse montanti 60 cm
corrispondenza dei percorsi sono previsti speciali accorgimenti per favorire l’inclusione e la fruibilità anche da parte di utenti con disabilità visive, come l’introduzione di segmenti di pavi718
340
mentazione in rilievo e in diversa cromia, in modo da segnalare i vari percorsi interni. Similarmente, le chiusure verticali impiegano un sistema a pla-
Pannelli portanti con struttura a platform frame per chiusure orizzontali opache Struttura e completamento
cm (M), 456 cm (2M) o 684 cm (3M); le altezze previste sono di 340 cm per i pannelli bidimensionali aggregabili in sito, di 280
Pannello tipo MINI Modulo M dimensioni 245x245x17,5 cm montanti sezione 6x15 cm irrigidimento OSB sp. 1,25 cm interasse montanti 48 cm
tform frame in legno, costituito da pannelli di lunghezza 228
cm per quelli delle cellule tridimensionali in cui sono alloggiati
245
i servizi. Ciascun pannello è composto da montanti di sezione 6x15 cm posti ad interasse di 60 cm, al termine del quale,
245
su uno o due lati, può essere inserito un elemento di raccordo (sezione 8.5 x 15 cm), necessario a garantire la modularità e Pannello tipo MIDI Modulo 2M dimensioni 245x490x17,5 cm montanti sezione 6x15 cm irrigidimento OSB sp. 1,25 cm interasse montanti 48 cm
490
l’aggregabilità del sistema. In corrispondenza dei sostegni della copertura è previsto il raddoppio del montante, in aggiunta a quello normale del pannello, in modo da offrire una base su cui
245
agganciare la sovra-copertura ed opporre maggiore resistenza alla componente normale di compressione. 735
Pannello tipo MAXI Modulo 3M dimensioni 245x735x17,5 cm montanti sezione 6x15 cm irrigidimento OSB sp. 1,25 cm interasse montanti 48 cm
Tra i montanti è interposto un primo strato di coibentazione in pannelli di fibra di vetro, irrigidito su entrambi i lati da tavole OSB (sp. 1 cm); sul lato interno, separato da una barriera al va-
245
pore, è predisposto uno strato ulteriore, in cui alloggiare gli im-
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258 •
Tabella riassuntiva delle temperature mensili per Firenze, località climatica di riferimento per la verifica delle caratteristiche prestazionali dei componenti di chiusura
pianti, di isolante in pannelli di fibra di vetro, agganciati ad una
La chiusura così composta è strutturata in modo da poter ri-
sottostruttura di listelli con sezione 5x5 cm. A completamen-
spondere, senza modifiche rispetto alla zona climatica, agli
to, è previsto un pannello in fibrogesso con finitura a intonaco;
elevati standard prestazionali richiesti dai sistemi di rating
per i locali in cui si preveda una forte concentrazione di vapore
nazionali (CasaClima) ed internazionali (Passivhaus) per la
(servizi igienici, spogliatoi con docce), il pannello in fibrogesso
progettazione di edifici nZEB (nearly Zero Energy Buildings);
è sostituito da un sistema tipo Aquapanel di Knauf, certificato
nonostante ciò, ai fini di ottimizzare il sistema tecnologico, si
rispetto alla resistenza all’acqua.
ritiene opportuno limitare l’adozione di un sistema di facciata
Per chiusure interne, lo stesso schema è ripetibile in corrispon-
ventilata ai soli fronti esposti a sud e solo nelle fasce climatiche
denza dell’altra interfaccia, mentre nel caso in cui la chiusura
con climi più caldi. In tutti gli altri casi, l’intercapedine d’aria per
sia interposta tra uno spazio interno ed uno esterno, il com-
la ventilazione può essere omessa, ponendo i pannelli diretta-
pletamento, sulla facciata esposta a sud, prevede uno strato
mente a contatto con lo strato di isolamento esterno.
esterno ignifugo di EPS (polistirene espanso sinterizzato, sp.
Dalla verifica dell’involucro esterno, nel caso di sistema a parte
10cm), coperto da un tessuto di protezione dai raggi UV, con
ventilata si ottengono, su uno spessore totale di 42.10 cm, va-
intercapedine d’aria (sp. 5cm) e facciata ventilata realizzata
lori di trasmittanza di 0.114 W/m2K, con massa superficiale di
con pannelli tipo Trespa Meteon® in HPL, laminato plastico ad
60 Kg/m2 ed uno sfasamento di 11.23 h; entrambe le verifiche
alta pressione costituito da fibre a base di legno impregnate
di condensa interstiziale e superficiale sono soddisfatte.
da resine termoindurenti (larghezza 60cm, altezza variabile),
Al fine di ridurre l’insorgenza di ponti termici, già minimi i vir-
ancorati ad una sottostruttura di montanti in legno (sezione
tù delle capacità coibenti del legno, in corrispondenza dell’at-
4x4 cm).
tacco “a terra” delle chiusure verticali, è possibile predisporre
Al fine di consentire la normale circolazione dell’aria, impeden-
un ulteriore strato isolante attorno alle travi di fondazione,
do al tempo stesso l’ingresso di elementi estranei nell’interca-
opportunamente rivestito da un pannello resistente all'acqua,
pedine, è prevista una griglia di ventilazione in corrispondenza
da mettere in opera prima del posizionamento dei pannelli del
dell’attacco a terra, ed un profilo di copertura in cima alla fac-
solaio di calpestio.
ciata.
Nel caso invece di parete priva di intercapedine ventilata, con uno spessore totale di 38.10 cm, si ottengono valori di trasmit-
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259 •
Scheda di verifica delle caratteristiche prestazionali dei componenti opachi: chiusura orizzontale esterna contro-terra Software: TerMus (ACCA)
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260 •
Scheda di verifica delle caratteristiche prestazionali dei componenti opachi: chiusura orizzontale esterna Software: TerMus (ACCA)
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261 •
Scheda di verifica delle caratteristiche prestazionali dei componenti opachi: chiusura verticale esterna, tipo 01 Software: TerMus (ACCA)
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262 •
Scheda di verifica delle caratteristiche prestazionali dei componenti opachi: chiusura verticale esterna, tipo 02 Software: TerMus (ACCA)
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263 •
Scheda di verifica delle caratteristiche prestazionali dei componenti opachi: chiusura verticale verso spazi interni Software: TerMus (ACCA)
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264 •
Pannelli impermeabilizzanti, composti da strato itermedio di coibentazione frapposto a lamine di alluminio esterne, nelle due versioni con grecatura all'intradosso (effetto di micro-ventilazione sotto copertura) o all'estradosso; dettaglio del fissaggio tra i pannelli (Silex)
tanza di 0.116 W/m2K, massa superficiale 58 Kg/m2 e sfasa-
della sovra-copertura.
mento di 11.34 h.
L’irrigidimento dei pannelli è demandato ai pannelli OSB di
Per l’approfondimento degli esiti delle verifiche, che compren-
chiusura (sp. 1.25 cm), che delimitano, su entrambi i lati, il ri-
dono trasmittanza, sfasamento, controllo della condensa e
empimento isolante di vetro cellulare (sp. 15 cm). Sul lato in-
diagramma delle pressioni, si rimanda alle specifiche schede
terno, una serie di supporti in alluminio sostiene un controsof-
allegate.
fitto (sp. totale 15 cm), in cui è integrato, oltre all’impianto di illuminazione artificiale, un sistema radiante, utilizzabile sia
Il sistema di chiusura orizzontale esterna, similarmente a quel-
per il riscaldamento che il raffrescamento, realizzato con pan-
lo contro-terra, impiega una struttura a platform frame, con
nelli prefabbricati in polistirene cellulare espanso, pre-tagliato
pannelli di dimensione 245x245 cm (1x1M), 490x245 cm (2x1M)
e già predisposto per l’alloggiamento delle tubature (diametro
o 735x245 cm (3x1M), in modo da adattarsi alle specifiche esi-
1.8cm).
genze di composizione e di coordinazione modulare.
A completamento, il pacchetto di chiusura prevede l’installa-
Nel pannello di chiusura i montanti, a sezione costante 6x15
zione di pannelli prefabbricati impermeabilizzanti, coibentati
cm, sono posti ad interasse di 48 cm, incastrati alle estremità
con isolante poliuretanico frapposto a lamine di acciaio zinca-
tra una doppia orditura trasversale di listelli con la medesima
to. Il pannello viene realizzato sia con grecatura all’estradosso
sezione; particolare attenzione richiede la giunzione tra pan-
che all’intradosso: in quest’ultimo caso, il sollevamento rispet-
nelli orizzontali e verticali: al fine di utilizzare i medesimi com-
to alla quota di appoggio consente di ottenere un funziona-
ponenti impiegati per il solaio di calpestio, è necessario infatti
mento a copertura ventilata. Nel caso in cui alla chiusura così
predisporre, ai due estremi di ciascun pannello, un ulteriore
descritta non faccia seguito l’installazione della sovra-copertu-
elemento ligneo di raccordo, in modo da disporre di un elemen-
ra, il pannello, che dovrà essere posato con la grecatura all’in-
to di bordo pieno che servirà anche ad agganciare i supporti
tradosso, può essere integrato, previa opportuna formazione
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265
della pendenza minima, con una gronda esterna per la raccolta
alla concentrazione di CO2 o di umidità presente nell’aria.
delle acque. In corrispondenza dei sostegni del sistema di so-
Esternamente, è integrato un ulteriore sistema di schermatu-
vra-copertura, saranno da prevedersi spazi per l’alloggiamento
ra della radiazione solare, che garantisce anche l’oscuramento
dei supporti.
dello spazio interno in caso di necessità (proiezione di film/vi-
La verifica prestazionale, sintetizzata nelle schede precedenti,
deo all’interno dell’aula o di altre sale).
restituisce valori di trasmittanza di 0.115 W/m K, sfasamento
Le porte interne, da utilizzare per la compartimentazione an-
di 10.10 ore e massa superficiale di 77 Kg/m .
tincendio, sono invece del tipo tagliafuoco, classe di resisten-
2
2
za EI 120, a doppia anta con larghezza totale – misurata dal 3.6.3 - Chiusure trasparenti e infissi
filo più interno – di 162 cm (quindi maggiore dei due moduli da
Ai fini della qualificazione e della caratterizzazione architetto-
60 cm richiesti da normativa) e altezza 210 cm, con apertura a
nica dell’edificio, particolare rilievo ha rivestito la scelta delle
spinta verso l’esterno a 180° tramite maniglione antipanico, in
chiusure trasparenti e del loro inserimento nella trama modu-
modo da non costituire un ostacolo al percorso in caso di fuga.
lare generata dalle chiusure. Nello specifico, la strategia adot-
Il telaio è in acciaio zincato, mentre il battente, complanare al
tata prevede l’inserimento di imbotti in legno prefabbricate,
telaio, è realizzato con una doppia lamiera d’acciaio zincata
con un aggetto dal filo esterno della facciata di 17 cm (sp. 4 cm),
presso-piegata, con pacchetto interno coibente ad alta densità
in modo da creare una sequenza di nicchie, con uno spessore
e rivestimento in legno (sp. totale dell’anta: 6.8 cm) In corri-
dal filo dell'infisso di 40 cm, in cui i bambini possono sedersi:
spondenza delle aule, e di tutti quegli ambienti che non richie-
adottando due dimensioni in larghezza per le aperture – 102 o
dono particolari condizioni di privacy, si prevede l’inserimento
162 cm – è possibile configurare due tipologie di micro-spazi,
aggiuntivo di una porzione vetrata, in modo da consentire an-
da destinare rispettivamente al riposo e al raccoglimento per-
che dall’esterno la visione di quanto accade all’interno.
sonale o all’interazione tra due o più utenti. Inoltre, il dimen-
Per tutte le chiusure che invece non hanno funzione di compar-
sionamento dell’aggetto rispetto al vetro di chiusura è stato
timentazione, possono impiegarsi porte tradizionali in legno,
studiato per fornire ombra durante i mesi estivi, così da evitare
con altezza costante – misurata dal filo esterno del controtela-
il surriscaldamento anche quando non è prevista la sovra-co-
io – di 210 cm e larghezza di 102 cm.
pertura. Per evitare l’insorgenza di ponti termici, l’imbotte è esternamente coibentato in continuità con l’isolamento della
3.6.4 - Sistema di sovra-copertura
facciata, quindi rivestito da un profilo in HPL (Trespa Meteon®),
Parallelamente al completamento delle strutture portanti,
laminato plastico ad alta pressione, personalizzabile in diverse
quindi delle chiusure orizzontali esterne, il cantiere può proce-
cromie per donare un’immagine vivace al complesso.
dere con l’installazione del sistema di sovra-copertura e l’in-
L’infisso è del tipo VentoTherm di Schüco, con triplo vetro e te-
tegrazione dei sistemi attivi per lo sfruttamento delle risorse
laio a taglio termico (Uw = 0,75 W/m²K), anch’esso rispondente
energetiche naturali. Al fine di rendere più agevole e svelta
agli standard normativi richiesti per tutte le zone climatiche;
questa operazione, sarà necessario aver già predisposto, in of-
nella finestra è predisposto un sistema di ventilazione mec-
ficina, l’alloggiamento delle piastre metalliche in cui andare ad
canica integrato a recupero di calore, con filtro d’aria esterna,
inserire, tramite bullonatura, il sistema portante.
controllabile mediante sensori per adattarsi automaticamente
La scelta riguardo il sistema tecnologico da impiegare ha richie-
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
266 •
Infisso a triplo vetro e telaio a taglio termico; sistema integrato di ventilazione meccanica VentoTherm con recuperatore di calore (Schüco)
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
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267 •
Porta tagliafuoco Elite Premio ad anta doppia e singola con finestratura; nel lato interno,è prevista la sostituzione della maniglia con maniglione antipanico a spinta verso l'esterno (Novoferm)
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
268
sto, anche in questo caso, di riprodurre le stesse considerazioni
bili singolarmente per l’appoggio sulla copertura sottostante
adottate per le soluzioni precedentemente illustrate. L’univer-
o integrabili su pilastri della stessa dimensione (collegati alla
so di possibilità a disposizione è emerso dall’osservazione di
fondazione); questi reggono a loro volta travi scatolari della
casistiche similari, che comprendono progetti in cui sono pre-
medesima dimensione che, in un’ottica di massima libertà di
senti soluzioni analoghe, strutture portanti impiegate per l’in-
personalizzazione, sono customizzabili nella forma, nell’in-
tegrazione di pannelli fotovoltaici in copertura, fino ad arrivare
clinazione e nelle dimensioni. Seguendo questo principio, il
allo studio di sistemi di pensiline che, prescindendo dall’uso,
sistema è potenzialmente integrabile anche con diversi tipi
mostrano un comportamento simile al caso in esame in rela-
di strutture portanti orizzontali, con rapporti esponenziali co-
zione al tipo di azioni a cui sono soggette (carico da neve, cor-
sti-benefici: a titolo di esempio, potrebbe essere prevista la
renti di vento non solo esterne ma anche interne), ovviamente
realizzazione tramite i più economici tralicci reticolari piani o
da valutare in considerazione di un maggior grado di sicurezza
tridimensionali (del tipo comunemente impiegato per le instal-
da soddisfare.
lazioni temporanee per concerti-eventi), così come con travi
Di nuovo, il campione di soluzioni impiegabili è stato ristret-
alveolari personalizzabili con diversi tipi di “forature”.
to a due possibilità, il legno e l’acciaio, in quanto tecnologie in
L’orditura primaria è ripartita e irrigidita trasversalmente da
grado di produrre un elevato grado di prefabbricazione e che
travetti in acciaio con sezione scatolare 6x6 cm, posti ad in-
possono essere messe in opera con l’impiego di sole tecnolo-
terasse di 60 cm, alloggiati all’interno di profili integrati della
gie a secco. Una volta figurata la potenziale realizzazione di
trave stessa; la trama modulare così creata ben si presta ad
uno degli scenari precedentemente descritti, si è palesata la
accogliere diversi tipi di chiusura e di completamento, da va-
necessità di introdurre l’uso del legno lamellare, unica tecno-
lutare in rapporto a costi, requisiti ambientali (soprattutto ri-
logia del legno, nel campo delle applicazioni a elementi mono-
spetto al carico da neve atteso), nonché della durabilità e delle
dimensionali (travi), in grado di assicurare la copertura di luci
prestazioni termo-igrometriche attese. A questo proposito, si
libere dell’ordine di 7-8 metri. Ma se nel sistema di fondazione
ritiene opportuno ribadire che, fin dall’inizio, la strategia si è
l’opportunità di introdurre tale tecnica ben si coniuga con le
concentrata sulla creazione di un sistema di sovra-copertura ad
condizioni ambientali e d’uso, nelle applicazioni in esterno il le-
evoluzione progressiva, leggero, funzionalmente indipendente
gno lamellare, soprattutto in considerazione degli elevati costi
e quindi adattabile, tramite diverse inclinazioni, alle specifi-
di produzione, risentirebbe in maniera eccessiva della presenza
che condizioni di orientamento e irraggiamento; essendo pri-
di acqua e di agenti atmosferici aggressivi; di conseguenza, la
mariamente concepito per la copertura di spazi non riscaldati
scelta si è indirizzata verso l’uso di un sistema portante per
(percorsi, spazi per l’apprendimento informale ecc.), l’identifi-
la sovra-copertura in acciaio, che presenta un miglior rapporto
cazione delle opzioni di sistema non ha assunto la verifica pre-
costi-benefici in relazione a condizioni di utilizzo, costi di pro-
stazionale trasmittanza-sfasamento quale discriminante per
duzione e di gestione.
la scelta; piuttosto, l’obiettivo è stato quello di mettere a fuoco un catalogo di soluzioni, integrabile e ampliabile, che potessero
Nello specifico, la struttura portante verticale si compone di
qualificare e caratterizzare lo spazio interno in relazione al pro-
piedi regolabili in acciaio a sezione costante 10x10 cm, utilizza-
gramma e alle esigenze d’uso richieste, sfruttando, in parallelo,
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
269 •
Tabella di sintesi delle opzioni tecnologiche previste per il sistema di sovra-copertura
⌂
€
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
270 •
Tabella di sintesi delle opzioni tecnologiche previste per il sistema di sovra-copertura
⌂
€
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
271
le capacità passive del sistema per il controllo ambientale.
macro-tipologie di chiusura: opaca e trasparente. Per ciascun
Le opzioni proposte sono sintetizzate nella tabella di seguito,
componente individuato, la matrice descrive tecnologia di mes-
con riferimento, secondo la permeabilità alla radiazione lumi-
sa in opera, strategie previste per la protezione dall’irraggia-
nosa (quindi rispetto alla funzione prevista al di sotto) a due
mento, per favorire la ventilazione naturale ed il raffrescamento nei mesi più caldi, e per l’integrazione dei sistemi attivi per
• Pannello coibentato con isolante frapposto a lamine di
lo sfruttamento dell’energia solare. Con l’obiettivo di fornire un
• Celle fotovoltaiche organiche trasparenti integrate in una
• Celle fotovoltaiche organiche trasparenti (celle Grätzel) in-
alluminio; pannello fotovoltaico flessibile integrato: tecnologia a film sottile in silicio amorfo (Sunerg)
rete di supporto esterna, Padiglione Germania Expo 2015
tegrate in pannelli di schermatura in facciata, SwissTech Convention Center, Losanna
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272 • Sistema adattivo con cuscini di ETFE serigrafato per la regolazione della radiazione solare in ingresso (nell'esempio integrato in facciata ma riprogrammabile per la copertura); possibili opzioni di serigrafia; dettaglio costruttivo (Jon Ronan Architects)
Soluzione per l'integrazione del fotovoltaico: tecnologia in silicio amorfo all'interno delle camere d'aria (Alessandra Zanelli)
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
273
• Modulo fotovoltaico opaco con celle
in silicio monocristallino (Viessmann)
• Modulo fotovoltaico con tecnologia vetro-vetro;
celle fotovoltaiche in silicio multicristallino (Solarday)
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Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
274
riferimento parametrico che informi la scelta dell’una piuttosto
te brevi, si è considerato che le regioni a maggior rischio sismi-
che dell’altra tecnologia, alle caratteristiche sopra descritte si
co sono le stesse in cui si registrano, nelle stagioni invernali,
aggiunge una valutazione-comparazione qualitativa in merito
temperature medie intorno a 0°C.
al rapporto tra costo, prestazioni raggiunte e durabilità della
Per questo motivo, si è ritenuto opportuno dotare il kit di com-
soluzione impiegata.
ponenti di ulteriori elementi di chiusura verticali, morfologicamente simili a quelli strutturali, caratterizzati però da indipen-
3.6.5 - Componenti di chiusura integrativi
denza rispetto al sistema nella sua totalità; in questo modo, è
L’aggregazione dei componenti descritti in precedenza con-
possibile conferire al sistema capacità evolutive in positivo e
sente, da sola, di prefigurare delle soluzioni aggregative ri-
negativo (aggiunta e dismissione di alcune parti), garantendo
spondenti ai potenziali scenari di intervento; la descrizione di
la massima flessibilità per la rispondenza alla variazione della
una serie di possibili modelli "ready-to-use", valutata tenendo
domanda, e lasciando aperte le possibilità per una successiva
conto degli archetipi distributivi che meglio si coniugano con la
implementazione da scuola temporanea a permanente.
funzione educativa, ha però evidenziato la convenienza dell’in-
I componenti previsti consistono in pannelli di chiusura vertica-
troduzione di un’ulteriore famiglia di componenti. Questa com-
le con struttura a platform frame, privi di funzione portante, in-
prende tutto il complesso di elementi di chiusura integrativi
tegrabili in corrispondenza della luce libera tra i pilastri a soste-
necessari ad assicurare la fruibilità, in condizioni di comfort,
gno della copertura, costituiti da montanti di sezione 5x6 cm,
dei percorsi distributivi attrezzati. Per comprendere meglio, si
chiusi e irrigiditi su entrambi i lati con pannelli OSB (sp. 1cm),
pensi all’archetipo costruttivo “a corte”: generalmente, questo
fra cui è inserito uno strato di coibentazione in EPS (polistire-
risulta dalla disposizione degli ambienti intorno ad un peri-
ne espanso sinterizzato), eventualmente sostituibile con altro
metro, quadrato o rettangolare, che vengono raccordati da un
materiale (isolanti in plastica riciclata, in fibre naturali ecc.); per
percorso interno affacciato su uno spazio centrale, la corte o –
evitare l’insorgenza di ponti termici, deve prevedersi un ulte-
richiamando la dicitura normativa – l’agorà.
riore strato isolante esterno di sp. 3.5 cm, su cui predisporre
Provando a riprodurre lo stesso programma attraverso l’aggre-
lo strato di finitura esterno, costituito da pannello tipo Trespa
gazione dei componenti precedentemente descritti, si era ri-
Meteon® in HPL, laminato plastico ad alta pressione. Similar-
levata una problematica connessa all’utilizzazione del cordone
mente, sul lato interno è prevista la finitura con un pannello in
di distribuzione interno. Essendo, di fatto, uno spazio coper-
fibrogesso intonacato e verniciato; gli infissi sono analoghi a
to solo superiormente, non sarebbe stato in grado di fornire
quelli già descritti nel capitolo relativo alle chiusure trasparen-
protezione, rispetto agli agenti atmosferici e alle condizioni
ti, ovvero con telaio in alluminio a taglio termico e triplo vetro.
climatiche avverse, per tutti quei percorsi che il concept aveva
A completamento si aggiunge infine un sistema di lamelle
invece individuato come parte integrante del programma di-
apribili in alluminio, integrabili nello spazio sotto-copertura per
dattico-architettonico.
regolare la ventilazione naturale e i flussi di aria in regime esti-
Se questo può, teoricamente, non rappresentare una condizio-
vo-invernale.
ne di criticità per le fasce climatiche più calde, soprattutto se rapportato a tempi di funzionamento del sistema relativamen-
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
275 •
Sistema integrato per soffitto radiante, composto da un pannello in polistirene espanso in cui vengono alloggiate le tubature (diametro 18mm) (RDZ)
di accumulo, che potranno anche essere installate a vista, opportunamente protette, per costituire un utile strumento di apprendimento per gli studenti; sulla scia dello stesso principio, ovvero di informare ed educare l’utenza rispetto ad un uso consapevole delle risorse, saranno previsti, in corrispondenza dell’atrio di ingresso, schermate luminose per monitorare il consumo energetico dell’edificio, possibilmente riferito a comuni termini di confronto: numero di lampadine che è possibile accendere, numero di auto elettriche e chilometraggio coperto dai kWp prodotti, ecc.; - Pompa di calore, con scambiatore ad aria, collegata al siste3.6.6 - Sistemi attivi per il controllo ambientale Nel rispetto delle prescrizioni recentemente introdotte dalla legislatura con i CAM-Criteri Ambientali Minimi, i principi che hanno informato la definizione del sistema impiantistico sono stati rivolti all’ottenimento di elevati standard di efficienza prestazionale e nell’uso delle risorse, ovvero a produrre un edificio energeticamente indipendente, in grado di soddisfare in proprio fabbisogno. Questo è possibile grazie all’utilizzo e alla combinazione di una serie di sistemi, tra loro integrati e integrabili, che vengono di seguito riassunti: - Sistema fotovoltaico per lo sfruttamento dell’energia solare in copertura; a seconda delle combinazioni scelte tra quelle proposte (silicio amorfo con tecnologia a film sottile, pannelli in mono o policristallino, celle integrate nella vetrocamera, ecc.), è possibile garantire diverse portate di energia elettrica prodotta, da valutare tramite una stima preventiva dei consumi attesi per ciascun insediamento: l’energia ottenuta viene primariamente impiegata per alimentare una pompa di calore, ma anche per la produzione di energia da destinare agli altri usi (illuminazione, prese elettriche ecc.). Quando quest'ultima eccede il fabbisogno giornaliero, il surplus è immagazzinato in una o più batterie
ma fotovoltaico, da utilizzare per la produzione di calore, destinato al riscaldamento invernale e alla produzione di acqua calda sanitaria. Il corpo scaldante è costituito da un sistema di pannelli radianti prefabbricati installati a soffitto, utilizzabile anche per il condizionamento in estate (in questo caso, si parla comunemente del cosiddetto “soffitto freddo”); - Sistema di ventilazione meccanica forzata, integrato nelle chiusure trasparenti, con recuperatore di calore: in questo modo, l’energia immagazzinata dall’aria esausta non viene dispersa ma riutilizzata per riscaldare quella in ingresso: questo, insieme con le elevate prestazioni termiche dei componenti di involucro, consente di ridurre in maniera sostanziale la necessità di attivare il sistema di riscaldamento durante i mesi invernali; - Cisterna di stoccaggio dell’acqua piovana, che, al fine di ridurre gli oneri richiesti dallo scavo, può essere anch’essa posizionata all’esterno, ben visibile ai visitatori e all’utenza, per educare i bambini ad un uso cosciente delle risorse non rinnovabili. L’acqua così raccolta può essere impiegata per tutti quegli usi che non richiedono acqua potabile, quindi per riempire le cassette di scarico dei WC e per l’irrigazione del verde esterno.
AGGREGAZIONE
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
1
Possibilità aggregative dei componenti di sistema per la creazione di unità elementari Focus sullo spazio dell'aula e sulle sue caratteristiche morfologico-architettoniche
2.45
•
y
AGGREGAZIONE
• Apprendimento
1 y
0.60m
0.00m
y
Unità spaziale elementare: l'aula-home base
1
F02
2.45
C
S
Ac
•
Scala 1:50
162 210
162 210
1.02 2.45
7.04
PF2
F02 Sovra-copertura: Opzione di chiusura tipo
162 210
7.04
1.02
0.72
CvI
0.63
D
E
2.45
B
1.62
1.34 CvE
1.02
0.63
tipo 01
F02
PF2
CvE
F02
7.04
tipo 01
ChO
CvI
CvE tipo 01
3.10
2.45 Sa
C
2.45
0.60 m
A
A
0.60 m B 2.45
A
0.60m
C 2.45
D 2.45
Sovra-copertura: Opzione di chiusura tipo
x
B
Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale Quinquennale a Ciclo Unico anno accademico 2017/2018
Unità spaziale Tesi di Laurea elementare:
B
A y
l'aula-home base School for Emergency in MED Area SCHEMED. Sustainable
Sezione A-A
2.45
C
Candidato: Elisa Belardi matricola 5439870
Sovra-copertura: Correlatore esterno: Andrea Ceparano
B
Sezione A-A
7.04
tipo 01
y
CvE
E
2.45
E
SCHE
MED
2.45
Opzione di chiusura tipo
ChO tipo 02
Unità spaziale elementare: l'aula-home base
tipo 01
D
Relatore: Prof. Rosa Romano
2.45 Correlatore interno: Prof. Giovanna Ranocchiai 2.45
CvE
Scala 1:50
ChO
A
0.00m
3.57
S
A
1.34
tipo 02
Spazio polifunzionale per attività a carattere collettivo (attività motorie non specializzate, refettorio, ecc.) con possibilità di uso da parte della comunità in orario extra-scolastico; servizi e spazio aperto di pertinenza
S
B
102 210
Sezione A-A
y
A
Ac
1.62
S
• Attività collettive
Spazio polifunzionale per attività a carattere collettivo (attività motorie non specializzate, refettorio, ecc.) con possibilità di uso della comunità in orario S da parte• extra-scolastico; servizi e spazio aperto di pertinenza
CvI
2.97
B
Sa
• Attività S S collettive
0.72
102 210
S
0.69
3.10
Sa
•
B Unità spaziale elementare: l'aula-home base
S
3.10 m
F02
Spazio polifunzionale per attività a carattere collettivo (attività motorie non specializzate, refettorio, ecc.) con possibilità di uso da parte della comunità in orario extra-scolastico; servizi e spazio aperto di pertinenza
S
S
A
1.02
3.57
e pedagogico; spazio per l'accoglienza di utenti esterni, spazio aperto di pertinenza
49.6 m2
7.04 0.69
2.45
Spazi per attività di sostegno medico, psicologico Sa
S.U.
2.45
2.45
• Assistenza e sostegno S •
As
tipo 01
tipo 01
0.60 m
• Attività collettive
S
As
CvE
CvE
102 210
Spazi per attività di sostegno medico, psicologico e pedagogico; spazio per l'accoglienza di utenti esterni, spazio aperto di pertinenza
3.10 m
h.netta
2.97
A
• Assistenza e sostegno
0.63
F02
AULA
0.60 m
1.02
F02
1.02
49.6 m2
h.netta
tipo 01
102 210
1.34
PF2
0.60 m
2.45
2.45
0.30 m
1.62
F02 AULA
CvE
C
S
2.97
1.02 0.69
102 210
7.04 0.72
102 210
G
CvI 1.02
0.69
102 210
0.30 m
CvI
P01
S.U.
D
A
tipo 01
B
Scala 1:50
N
102 210
Pianta
•
102 210
4
2.45
CvI 0.60 m
1.02 1.34
2.45 F02
3.10 m 0.60 m
162 210
Sa
D
2 49.6 mP01
3h.netta
2.45
0.69 S
F02
102 210
N
AULA A S.U.
7.04
S
As
•
Unità spaziale elementare: l'aula-home base
2.45
Sa
E
Scala 1:50
Spazi per attività di sostegno medico, psicologico e pedagogico; spazio per l'accoglienza di utenti esterni, spazio aperto di pertinenza
S per il personale docente e amministrativo, Spazi G e archivio, spazio aperto servizi di pertinenza
Sa
F02
102 210
0.60 m
CvE
1.34 1.02
Pianta
• Assistenza e sostegno
0.00C m
2.45
S
• Gestione e • amministrazione
Unità spaziale elementare: l'aula-home base
2.45
Spazi per il personale docente e amministrativo, servizi di pertinenza e archivio, spazio aperto
S
0.30 2.45m
2
4 2.45
162 210
1.34 2.45
1
• Gestione e amministrazione
S
3 2.45
D
0.00m
E
S
2 2.45
0.00 m
S
102 210
1
Scala 1:50
x
G
F02
0.60m
7.04
Pianta
CvI
1.02
Unità spaziale elementare: l'aula-home base
1.02
S Sa
P01
2.45
0.00m
•
A
E 0.69
3.57
x
0.60m
N
4 2.45
0.60 m
•
Sa
3 2.45
0.00 m
Scala 1:50
S
2 2.45
Prospetto-tipo Fronte sud
S
4 2.45
x
Spazi per il personale docente e amministrativo, servizi di pertinenza e archivio, spazio aperto
A
3 2.45
3.57
Scala 1:50
• Gestione e amministrazione
S
2.45
2 2.45
Unità spaziale elementare: l'aula-home base
Prospetto-tipo Fronte sud
Spazio polifunzionale per attività di apprendimento A S organizzate secondo• diversi modelli: lezioni frontali, attività di gruppo o individuali, ecc; servizi e spazio aperto di pertinenza Sa
4
2.45
3.57
Attraverso l'aggregazione dei S componenti è possibile individuare una A S • di unità elementari sibilità componenti di sistema per la creazione serieaggregative di modellidei spaziali elementari:
• Apprendimento S
3
2 2.45
Scala 1:50
AGGREGAZIONE aperto di pertinenza
1
Prospetto-tipo Fronte sud
Spazio polifunzionale per attività di apprendimento sibilità aggregative dei componenti di sistema per la creazione di unità elementari organizzate secondo diversi modelli: lezioni frontali, us sullo spazio dell'aula e sulle sue caratteristiche attività dimorfologico-architettoniche gruppo o individuali, ecc; servizi e spazio aperto di pertinenza
S
Unità spaziale elementare: l'aula (home-base) Pianta e prospetto-tipo
Unità spaziale elementare: l'aula-home base
Attraverso l'aggregazione dei • Apprendimento Spazio polifunzionale per attivitàindividuare di apprendimento componenti è possibile una organizzate secondo diversi modelli: lezioni frontali, serie di modelli spaziali elementari: attività di gruppo o individuali, ecc; servizi e spazio
4
2.45
•
Attraverso dei elementari Individuazione deil'aggregazione modelli spaziali componenti è possibile individuare una dei componenti realizzabili a partire dall'aggregazione serie di modelli spaziali elementari:
us sullo spazio dell'aula e sulle sue caratteristiche morfologico-architettoniche Sa
3
2
2.45
162 210
276
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
7.04
CvI
Susta sCHoo Emerg MED a
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
277 •
Unità spaziale elementare: l'aula (home-base) Sezione terra-tetto A-A
LEGENDA 1. Sistema di fondazione: plinti prefabbricati in calcestruzzo e piede regolabile in acciaio 2. Trave in legno lamellare, sez. 14x20 cm, doppiata in corrispondenza dei pilastri e dei pilastri in acciaio tecnologico: 3. TirafondiDettaglio di collegamento trave-piastra soluzione angolare parete, nodo parete-infisso di fondazione 4. Traverso di bordo 5. Pannello di rivestimento, tipo AquaPanel Outdoor (Knauf) resistente all'acqua, posato su pannello in fibrogesso 6. Piastra imbullonata di ancoraggio in acciaio 7. Parapetto,CvEaltezza 100 cm 8. Piastra metallica "hold-down" 7 per l' ancoraggio della parete 9. Battiscopa, altezza 8 cm 10. Griglia per l'aerazione del sistema di facciata ventilata
11. Coibentazione esterna dell'imbotte della finestra con pannelli in fibra di vetro 12. Imbotte in legno, profondità 50 cm 13. Profilo di rivestimento con pannello HPL, laminato plastico ad alta pressione in fibra di legno impregnata di resina termoindurente (Trespa Meteon®); tecnologico: colore Dettaglio personalizzabile soluzione angolare parete, nodo parete-infisso 14. Guaina impermeabilizzante 15. Profilo di completamento in alluminio 16. Infisso con triplo vetro, telaio in PVC a taglio CvI termico 4 3 17.1 Sistema di2 ventilazione5 meccanica integrato nell'infisso con recuperatore di calore, modello VentoTherm Schüco 18. Sistema oscurante avvolgibile in PVC 19. Cassettone coibentato 20. Profilo di completamento in alluminio 21. Profilo personalizzabile di chiusura del Abaco delle modalità di connessione tra i di sovra-copertura sistema pannelli prefabbricati 22. Canale di raccolta delle acque piovane
SISTEMA TECNOLOGICO LEGENDA 1. Montante di raccordo, sezione 8.5x15 cm 2. Profilo di rivestimento con pannello HPL, laminato plastico ad alta pressione in fibra di legno impregnata di resina termoindurente (Trespa Meteon®), colore personalizzabile 3. Coibentazione esterna dell'imbotte della finestra con pannelli in fibra di vetro 4. Imbotte in legno, profondità 50 cm 5. Guaina impermeabilizzante 6. Infisso con triplo vetro, telaio in PVC a taglio termico 7. Profilo di completamento in alluminio 8. Infisso con triplo vetro, telaio in PVC a taglio termico 9. Elemento angolare di chiusura integrato nel pannello
Scala 1:20
42.1
tipo 01
9
CvE tipo 01
1
8
LEGENDA 1. Montante aggiuntivo in corrispondenza delle piastre di aggancio della sovracopertura, sezione 6x15 cm 2. Telaio portante della porta: montanti in legno, sezione 6x15 cm 3. Controtelaio in alluminio 4. Porta tagliafuoco REI 120, anta coibentata frapposta a lamine di alluminio 5. Maniglione antipanico
Scala 1:20
23. Sistema di lamelle apribili per il controllo della ventilazione naturale, fissate su profilo in alluminio 24. Coibentazione di completamento del perimetro del soffitto radiante 25. Controtelaio in alluminio 26. Porta tagliafuoco REI 120, anta Tipologie di chiusure trasparenti (porte-finestre) coibentata frapposta a previste per l'integrazione nel pannello lamine di alluminio 27. Traverso per la formazione della soglia 28. Soglia in alluminio
Montante di raccordo sezione 8.5x15 cm
7 6 54 3 2
Due pannelli, aggancio lineare
A
Tre pannelli, schema a "T"
B
Due pannelli, soluzione angolare
P01 Porta tagliafuoco, resistenza al fuoco REI 120 Anta doppia con finestratura, apertura a spinta verso l'esterno con maniglione antipanico; dimensioni 162x210 cm
P02 Porta interna, anta singola dimensioni 102x210 cm
PF01 - F01 Finestra o porta-finestra, anta doppia, apertura a battente; infisso con vetro triplo, telaio in PVC a taglio termico dimensioni 162x210 cm, altezza da terra: 0 / 40 cm
PF02 - F02 Finestra o porta-finestra, anta singola, apertura a battente; infisso con vetro triplo, telaio in PVC a taglio termico dimensioni 102x210 cm, altezza da terra: 0 / 40 cm
F03 Finestra anta singola, apertura a vasistas; infisso con vetro triplo, telaio in PVC a taglio termico dimensioni 162x50 cm, altezza da terra: 200 cm
F04 Finestra anta singola, apertura a vasistas; infisso con vetro triplo, telaio in PVC a taglio termico dimensioni 102x50 cm, altezza da terra: 200 cm
C
2.45
E
2.45 Sovra-copertura: Opzione di chiusura tipo
21 Unità spaziale elementare: l'aula-home base
B
22
Sezione terra-tetto Scala 1:20
23
6 4 20
y
8 24
8 24
CvE
ChO
tipo 01
tipo 02
CvI
10 17 19 18
3.57
25 26
16 15 14 13 12 11 10
7 6
x
0.60m
10
15
ChO
27 28 8
tipo 01
9 8
0.60m
5 4 2 3 1
3
0.00
LEGENDA 1. Sistema di fondazione: plinti prefabbricati in calcestruzzo e piede regolabile in acciaio 2. Trave in legno lamellare, sez. 14x20 cm, doppiata in corrispondenza dei pilastri e dei pilastri in acciaio
3. Tirafondi di collegamento trave-piastra di fondazione 4. Traverso di bordo 5. Pannello di rivestimento, tipo AquaPanel Outdoor (Knauf) resistente all'acqua, posato su pannello in fibrogesso 6. Piastra imbullonata di ancoraggio in acciaio
Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale Quinquennale a Ciclo Unico anno accademico 2017/2018
7. Parapetto, altezza 100 cm 8. Piastra metallica "hold-down" per l' ancoraggio della parete 9. Battiscopa, altezza 8 cm 10. Griglia per l'aerazione del sistema di facciata ventilata 11. Coibentazione esterna dell'imbotte della
Tesi di Laurea SCHEMED. Sustainable School for Emergency in MED Area
finestra con pannelli in fibra di vetro 12. Imbotte in legno, profondità 50 cm 13. Profilo di rivestimento con pannello HPL, laminato plastico ad alta pressione in fibra di legno impregnata di resina termoindurente (Trespa Meteon®); colore personalizzabile
Candidato: Elisa Belardi matricola 5439870
14. Guaina impermeabilizzante 15. Profilo di completamento in alluminio 16. Infisso con triplo vetro, telaio in PVC a taglio termico 17. Sistema di ventilazione meccanica integrato nell'infisso con recuperatore di calore, modello VentoTherm Schüco
18. Sistema oscurante avvolgibile in PVC 19. Cassettone coibentato 20. Profilo di completamento in alluminio 21. Profilo personalizzabile di chiusura del sistema di sovra-copertura 22. Canale di raccolta delle acque piovane 23. Sistema di lamelle apribili per il controllo
Relatore: Prof. Rosa Romano Correlatore interno: Prof. Giovanna Ranocchiai Correlatore esterno: Andrea Ceparano
della ventilazione naturale, fissate su profilo in alluminio 24. Coibentazione di completamento del perimetro del soffitto radiante 25. Controtelaio in alluminio 26. Porta tagliafuoco REI 120, anta coibentata frapposta a
lamine di alluminio 27. Traverso per la formazione della soglia 28. Soglia in alluminio
SCHE
MED
Sustainable sCHool for Emergency in MED area
08
278
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
279 • Quartiere BedZED - Beddington Zero Energy Develompent, Bill Dunster, 2002 (ZED Factory)
• Sezione prospettica: individuazione delle strategie bioclimatiche e dei sistemi attivi previsti per il controllo ambientale e per una gestione consapevole delle risorse
3.7 - Strategie bioclimatiche e condizioni di comfort Parallelamente alla verifica prestazionale dei componenti di
Ambientali Minimi, Decreto 11 gennaio 2017.
involucro e all’individuazione dei sistemi impiantistici per il
Attraverso l’aggregazione dei componenti precedentemente
controllo ambientale, il progetto ha integrato tutta una se-
descritti, si dimostra perciò come sia possibile elaborare un si-
rie di strategie trasversali volte ad ottimizzare e potenziare i
stema per l’emergenza, ad elevato grado di prefabbricazione,
contributi attivi, quindi a rendere l’aggregato energeticamen-
pur senza delegare alle caratteristiche prestazionali richieste
te autosufficiente e a produrre ottimali condizioni di comfort
dall’analisi di programma e dalle normative.
all’interno degli ambienti.
I risultati ottenuti elaborano le considerazioni in merito alle
Il perseguimento di tali obiettivi ha richiesto di simulare, in
condizioni di comfort raggiunte all’interno dello spazio ele-
regime estivo e invernale, il comportamento di un'“aggrega-
mentare dell’aula e, più in generale, rispetto al comportamen-
zione-tipo” e di valutare, soprattutto rispetto all’unità elemen-
to del sistema in regime invernale ed estivo. Nel primo caso,
tare dell’aula, la risposta a requisiti quali illuminazione natu-
la strategia è stata indirizzata verso la massimizzazione degli
rale, controllo della temperatura e ventilazione naturale. Ciò si
apporti energetici gratuiti e, contemporaneamente, verso il
è rivelato essenziale non solo ad assicurare la vivibilità dello
contenimento delle dispersioni termiche dai componenti di in-
spazio interno, ma anche per garantire l’adempimento alle più
volucro (opachi e trasparenti); per questo, nello schema-tester
recenti prescrizioni normative, tra cui quelle dei C.A.M., Criteri
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
Progetto • SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
280 •
Sezione prospettica: simulazione del comportamento ambientale del sistema in regime invernale (21 dicembre) Località di riferimento per lo studio dell'irraggiamento: Firenze
utilizzato per le verifiche, l’inclinazione della copertura è stata
del verde (comunque rispondente alle prescrizioni dei C.A.M.):
opportunamente studiata coerentemente con la direzione dei
gli alberi sempreverdi rappresentano difatti un’ottima barrie-
raggi solari, in modo da consentire l’ingresso della radiazione
ra di difesa, così come l’inserimento di essenze caducifoglie
luminosa e beneficiare del contributo gratuito al riscaldamento
si rivela ottimale per favorire l’ingresso della luce nei mesi più
nei mesi più freddi.
freddi.
Allo stesso modo, l’utilizzo di componenti di chiusura orizzon-
Al contrario, in regime estivo è essenziale schermare i fronti
tale nel sistema di sovra-copertura permette di attivare un
rispetto all’irraggiamento, quindi proteggerli dal surriscalda-
naturale effetto serra all’interno degli spazi connettivi, giusti-
mento: questo è possibile, di nuovo, grazie alla progettazione
ficando il non utilizzo di sistemi attivi per il riscaldamento in
puntuale del sistema di sovra-copertura, inclinato in modo da
corrispondenza dei percorsi; al fine di limitare la dispersione del
ombreggiare le facciate più esposte, e a quello del verde, che
calore naturale così prodotto, è possibile chiudere le lamelle in-
oltre a ostacolare l’ingresso dei raggi solari, assicura anche un
serite sotto-copertura.
naturale raffrescamento dell’aria che lo attraversa.
I fronti maggiormente esposti ai venti durante l’inverno posso-
Contemporaneamente, la strategia per il controllo ambientale
no essere protetti attraverso un’opportuna scelta del sistema
durante i mesi più caldi prevede l’espulsione dell’aria surriscal-
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
281 •
Sezione prospettica: simulazione del comportamento ambientale del sistema in regime estivo (21 giugno) Località di riferimento per lo studio dell'irraggiamento: Firenze
data attraverso un naturale effetto camino, attivato dall’apertura delle lamelle poste sotto-copertura e/o dei componenti di chiusura stessi, coadiuvato dal meccanismo di cross-ventilation che si genera dall’apertura degli infissi posti su fronti opposti. Al fine di mantenere il maggior grado di libertà rispetto alle possibilità aggregative, si ritiene opportuno specificare che gli elaborati grafici prodotti si propongono di fornire delle indicazioni-guida per l’ottimizzazione delle qualità prestazionali del sistema: le stesse possono essere ottenute anche attraverso una diversa composizione degli elementi, che dovrà però trovare la propria giustificazione in specifiche analisi sul contesto climatico e ambientale.
282
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area • Progetto
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
283
3.8 - Conclusioni e scenari futuri Il confronto con il progetto di architetture per l’emergenza po-
La sua prototipazione ha richiesto un approccio trasversale di
trebbe, in prima battuta, apparire come un problema di banale
costante mediazione tra requisiti tecnici e funzionali, strumen-
soluzione che, complice anche l’approssimazione procedurale a
to essenziale per operare una corretta sintesi tra vision prelimi-
cui, purtroppo, la storia italiana del post-emergenza ci ha abi-
nare ed effettiva realizzabilità del prodotto edilizio; seppure in
tuato, tende immediatamente a richiamare l’idea di serialità
forma sintetica, il progetto ha verificato e tenuto conto delle
casualmente ripetute, obbedienti alla sola ed unica logica della
reali prestazioni offerte dal sistema così definito, lasciando
convenienza economica.
comunque aperte le possibilità per un futuro sviluppo e appro-
Un’idea difficile da scardinare, che ha fatto sorgere – in me per
fondimento del prototipo stesso.
prima – innumerevoli interrogativi: può la qualità intrinseca
In una prospettiva più ampia, l’evoluzione della ricerca dovreb-
di un prodotto edilizio giustificare, da sola, la richiesta per un
be indirizzarsi verso un processo di stretta collaborazione con
maggior investimento nel futuro della ricostruzione da parte
i diversi stakeholders coinvolti, al fine di definire i presupposti
delle amministrazioni? La realizzazione della temporaneità
per l’effettiva produzione del sistema: un processo comunque
deve necessariamente richiedere l’esclusione di qualità quali
– seppure in forma ridotta – già avviato già nell’ambito della
efficienza energetica e sostenibilità ambientale? E perciò: è
Tesi con il prezioso contributo di LAM Ambiente, che testimo-
possibile, ad oggi, immaginare una soluzione di intervento di-
nia la volontà non solo di dare una veste esecutiva al progetto,
versa da quella che, per decenni, ha caratterizzato le politiche
ma anche di rimarcare l’imprescindibilità del dialogo tra com-
gestionali post-terremoto?
petenze accademiche e professionali diverse.
Giunta alla conclusione di questa Tesi, credo che la risposta
In un discorso tenuto alla TED nel 2014 da Alejandro Aravena,
possa essere: si, è possibile. L’esperienza maturata nell’ambito
spiegando il processo che ha portato al concept delle Progres-
di questa ricerca non ha ovviamente la pretesa di rappresenta-
sive Houses, afferma che il principio ispiratore è stato quello
re una soluzione univoca alle molteplici problematiche che si
di fare per la comunità ciò che essa non è in grado di fare per
erano palesate fin dalle prime indagini conoscitive, ma spero
se stessa; sulla base di questa affermazione, e ripercorrendo le
che possa fornire uno spunto di riflessione da cui partire per
fasi che hanno condotto al risultato presentato in queste pagi-
scardinare modelli ormai obsoleti, che nel tempo hanno ampia-
ne, posso – a posteriori – affermare che il progetto scaturito da
mente dimostrato la loro fallibilità e la scarsa attenzione nei
questa Tesi ha fornito un’incredibile occasione di riflessione su
confronti degli utenti che accolgono.
ciò che l’architettura è in grado di fare per le comunità, nonché
Personalmente, ho affrontato il tema proposto con uno spi-
sull’enorme potere che questa ha di definire il futuro dei terri-
rito dualmente logico e sperimentale, raccogliendo gli input
tori in cui si inserisce. Ed ancora più importante è la sua respon-
provenienti da esperienze progettuali esistenti, ma contem-
sabilità quando ha il compito di creare gli spazi in cui crescere,
poraneamente integrandoli con una filosofia “da zero” che ha
educare e formare gli uomini e le donne del futuro, a cui si ha
analizzato puntualmente le richieste del quadro esigenziale
il dovere di consegnare gli strumenti adatti a preservare, nel
per rispondere alla problematica presentata con un strumento
tempo, gli equilibri tra uomo e ambiente.
efficace ed incisivo.
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
285
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Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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Detail
riapertura delle scuole per l'anno scolastico 2012-2013, Regione
n.7-8/2016
Emilia-Romagna
n.12/2015
Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia
Detail Green n.01/2015
Decreto Legge del 1° settembre 2008, n.137, Disposizioni urgenti in materia di istruzione e di università
C3 n.360, Energy efficient, Sustainable Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008, Norme tecniche per Techne - Journal of Technology for Architecture and Environment
le costruzioni
n.14/2017 - Architecture and Social Innovation Rebecchi, Andrea, Alessandro Mapelli, Marta Pirola, e Stefano
Decreto Ministeriale del 26 agosto 1992, Norme di prevenzione
Capolongo. SNAP House. Modulo abitativo temporaneo per i
incendi per l’edilizia scolastica
rifugiati in Europa.
Decreto Ministeriale del 18 dicembre 1975, Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di
n.9/2015 - Architecture for Health and Education
funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica
NORMATIVA Decreto Ministeriale del 14 giugno 1989, n.236, Prescrizioni Ordinanza n.14 del 16 gennaio 2017, Programma straordinario
tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la
per la riapertura delle scuole, Commissario Straordinario del
visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica,
Governo per la ricostruzione
ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche
Decreto Ministeriale dell’11 gennaio 2017, Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per gli interni, per l’edilizia e per i prodotti tessili Allegato 1, Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici Linee Guida del Ministero per la Pubblica Istruzione (2013) Ordinanza n.5 del 5 luglio 2012, Programma straordinario per la
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
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288
Sitografia Architecture in Development
Croce Rossa Italiana
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BAG - Beyond Architecture Group
Edilportale
www.bagstudio.org
www.edilportale.com
Bosetti e Gatti
Federal Emergency Management Agency
www.bosettiegatti.eu
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Building Green Future
Greenovate Europe
www.buildingreenfutures.org
www.greenovate-europe.eu
Building Trust International
Il tempo della scuola – Regione Emilia Romagna
www.buildingtrustinternational.org
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Cameron Sinclair – Architecture for Humanity
Indire – Istituto Nazionale Documentazione
www.cameronsinclair.com
Innovazione Ricerca Educativa www.indire.it
Canobbio www.canobbio.com
Knauf www.knauf.it
Celenit www.celenit.com
LAM Ambiente www.lamambiente.it
Comune di Amatrice (RT) www.comune.amatrice.rieti.it
Make it Right www.makeitright.org
Comune di Mirandola (MO) www.comune.mirandola.mo.it
Novavert www.novavert.com
Collettivo 99 www.collettivo99.org
Novoferm www.novoferm.it
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
289
Portale di monitoraggio degli interventi
Stiferite
post-sisma in Emilia Romagna
www.stiferite.com
www.openricostruzione.regione.emilia-romagna.it Sunerg Oxfam International
www.sunergsolar.com
www.oxfam.org Commissario Straordinario per la Dipartimento della Protezione Civile
Ricostruzione post-sisma 2016
www.protezionecivile.gov.it
www.sisma2016.gov.it
RDZ
TED Talks
www.rdz.it
www.ted.com/talks
Regione Abruzzo
Tenara
www.regione.abruzzo.it
www.tenarafabric.com
Regione Emilia Romagna
Trespa
www.regione.emilia-romagna.it
www.trespa.com
Regione Umbria
Unicef Italia
www.regione.umbria.it
www.unicef.it
Save the Children International
Vector Foiltec
www.savethechildren.net
www.vector-foiltec.com
SchĂźco
Viessmann
www.schueco.com
www.viessmann.it
Silex
ZED Factory
www.silexpanels.it Solarday www.solarday.it
www.zedfactory.com
SCHEMED Sustainable School for Emergency in MED Area
Tesi di Laurea Magistrale | Elisa Belardi
291
Ringraziamenti Giunta a conclusione di questo percorso, i miei più sinceri rin-
A chi mi è stato di sostegno e mi ha supportato durante questi
graziamenti vanno a tutti coloro senza i quali questo lavoro
anni, a tutti coloro con cui ho condiviso sogni, paure e soddi-
non sarebbe stato possibile.
sfazioni; alle compagne di gruppo, che mi hanno insegnato la bellezza del chiedere aiuto quando si è in difficoltà.
Alla Professoressa Rosa Romano, per avermi dato l'opportunità di confrontarmi con un tema che ho scoperto incredibil-
Alla mia famiglia, che ha gioito con me ad ogni traguardo, ha
mente stimolante e gratificante, ma anche - e soprattutto -,
sopportato i miei silenzi e le mie assenze, ha consolato le mie
per l'impegno, la competenza e la pazienza con cui ha saputo
lacrime e mi ha infine seguito nel mio girovagare.
guidarmi e consigliarmi durante questi mesi, per gli strumenti
Questo lavoro è dedicato a voi.
e gli insegnamenti che vanno oltre la tecnica e la professione, per il tempo investito affinché potessi costantemente migliorare il mio lavoro e me stessa. Alla Professoressa Giovanna Ranocchiai, per la disponibilità e la gentilezza con cui ha accolto le mie (molte) domande e i miei dubbi, per avermi nuovamente mostrato l'imprescindibilità del dialogo tra qualità spaziale, tecnologia e struttura. Ad Andrea Ceparano, per l'entusiasmo con cui ha accolto la richiesta a partecipare a questa Tesi, per i consigli e i tanti chiarimenti, per il tempo speso affinchè potessi comprendere appieno i risvolti e le problematiche che un progetto come quello per l'emergenza comporta. A tutte le aziende, le associazioni e i professori che hanno fornito materiale a supporto della ricerca preliminare, contributo essenziale affinchè il progetto stesso potesse svilupparsi. A chi, nel mondo, instancabilmente e in silenzio, presta le proprie capacità per (ri)costruire scuole e futuro nei territori più straziati e dimenticati, perchè il loro lavoro è ispirazione e costante fonte di ammirazione.
Elisa Belardi | luglio 2018 elisa.belardi@unifi.it