Paesi abbandonati a confronto

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UniversitĂ degli Studi di Firenze Seminario di approfondimento di Paesologia Prof. Francesco Ventura Tema: Paesi a confronto Studenti: Elisa Bellini,Elisa Borgia,CamillaConcato, Irene Giani


In Italia ci sono centinaia di paesi che sono stati abbandonati per vari motivi e hanno tutti una loro storia, prima e soprattutto dopo l’abbandono: qualcuno è stato recuperato, altri rasi al suolo, altri ancora sono stati lasciati lasciato in balia della foresta che li circondava. Vi sono persone che vorrebbero poter tornare i quei luoghi, altre che lì hanno vissuto disastri e vorrebbero andare il più lontano possibile. Ogni paese, sperduto o meno, che sia un borgo medievale o un villaggio operaio sorto nel ‘900, è un caso a se, e merita di essere studiato. Noi di queste storie abbiamo scelto di raccontarne quattro molto differenti tra loro.


Castelnuovo dei Sabbioni (AR) Cause abbandono: erosione della collina sottostante

California (BL)

Melito Irpino Vecchia (AV) Cause abbandono: susseguirsi di eventi naturali catastrofici


California (BR) Cause abbandono: alluvione del 1966

Arena di Sopra e di Sotto (GE) Cause abbandono: ubicazione sfavorevole


Castelnuovo dei Sabbioni

Regione Toscana

Provincia di Arezzo

Comune di Cavriglia


Castelnuovo dei Sabbioni Localizzazione: Comune di Cavriglia, AREZZO Anno di costruzione: primi anni del ‘900 Anno di abbandono: metà degli anni 60 Cause abbandono: frane e smottameti dovute alle attività minerarie Accessibilità: attualmente è accessibile sono la parte più alta del paese, il resto è recintato e vi si può entrare solo con i dovuti permessi Panoramica del paese di Castelnuovo

La strada di ingresso al paese sbarrata da un cancello

Dopo l’abbandono -progetti di recupero: il Comune di Cavriglia ha pubblicato un Bando per il recupero del vecchio paese nel 2004 ma per ora l’unica parte restaurata e la chiesa sulla sommità del paese, che è stata adibita a museo -possibilità concrete di recupero: mancano solo i fondi, perché i cittadini sosterrebbero il progetto -dovrebbe essere recuperato? A nostro parere questo paese ha buone probabilità di avere un buon recupero dato che molte strutture sono ancora in piedi e servirebbero solo delle opere di ristrutturazione e riqualificazione


La miniera di lignite, anni ‘80

Vista del borgo di Castelnuovo vecchia prima del recupero

La Storia A Castelnuovo è stato a lungo attivo un importante bacino minerario per l'estrazione della lignite, attualmente esaurito Negli anni, gli scavi della miniera hanno portato ad un progressivo ed inesorabile disfacimento del suolo sottostante la collina su cui è costruito il paese, e a metà degli anni '60 a causa delle continue frane, il borgo è stato definitivamente sgomberato. 3/4 di Castelnuovo dei Sabbioni sono spariti, inghiottiti dalla miniera che dava lavoro a tutti i suoi abitanti e che è rimasta attiva fino al 1994. Un nuovo paese fu riedificato più in alto, a pochi passi dal vecchio centro, in un luogo sicuro, e i vecchi abitanti di Castelnuovo dei Sabbioni furono fatti emigrare. Del vecchio paese, ormai stabilizzatosi dopo la chiusura della miniera, si parla di progetti di recupero dal 2004; Ad oggi, emerge che di tutto il progetto di recupero che il Comune di Cavriglia voleva attuare, l’unica parte che è stata recuperata è la cima del borgo, ovvero la chiesa, ora adibita ad un museo, e un edificio adiacente a cui è stata data la funzione di laboratorio per i più piccoli.


Abitazione denominata “Casa Rossa�

Una piazzetta del paese


IL PIANO DI RECUPERO Masterplan per il piano di recupero che il Comune di Cavriglia vorrebbe attuare

Legenda Commercio, attività culturali e solciali, artigianato locale, residenze turistiche Attività di didattica ed esposizione, attività ricettive Residenze turistiche Riqualificazione ambientale

È facile intuire da questa mappa che il recupero del borgo viene promosso per finalità turistiche


Il Particolare rivestimento di un cortile interno

La chiesa e canonica ristrutturate adibite a Museo dei minatori

Una delle prime case del paese che si vedono dalla strada in stato di abbandono


La chiesa e la canonica prima e dopo la ristrutturazione

Da quando la parte alta del paese è stata ristrutturata, accoglie un grande numero di turisti durante tutto l’anno. I maggiori visitatori sono le scuole che lì accompagnano i propri alunni non solo per vedere il museo, ma anche per partecipare a laboratori e seminari sulla vita in miniera (principale occupazione di tutti gli abitanti del paese) e sui borghi fantasma. La chiesa è stata sconsacrata quando il paese fu abbandonato e così è tuttora anche se la recente ristrutturazione non ne ha alterato i caratteri costruttivi originali.


Il Museo Il museo ha il fine di mantenere la memoria dell’area mineraria di Castelnuovo dei Sabbioni raccogliendo i reperti e i documenti della locale miniera. Sono esposti materiali per lo scavo e minerali di diversa natura, tra i quali un grosso blocco di lignite. Inoltre conserva documenti cartacei e su supporti informatici consultabili al pubblico. Il museo è caratterizzato da un percorso multimediale attraveso il quale il visitatore potrà scoprire la vita del minatore, il lavoro in miniera. Di particolare rilevanza nel museo i video che mostrano i cambiamenti del paesaggio con la distruzione di numerose frazioni di Cavriglia avvenute con l’introduzione della tecnica di scavo a cielo aperto.


Melito Iprino Vecchia

Regione Campania

Provincia di Avellino

Comune di Melito Irpino


Melito Iprino Vecchia Localizzazione: Comune di Melito Irpino, AVELLINO

Anno di costruzione: non specificato, ma sappiamo che del paese esistono rovine di insediamenti romani Anno di abbandono: 1962 Cause abbandono: una serie di catastrofi naturali culminate con il distruttivo terremoto del 62 Accessibilità: libero accesso Melito dopo il terremoto del ‘62 La Rocca di Melito Vecchia

Dopo l’abbandono

-progetti di recupero: nessuno, un paese nuovo è sorto a pochi metri di distanza

-possibilità concrete di recupero: Panoramica di ciò che rimane di Melito dopo la ‘bonifica’

alcuna, del vecchio paese rimangono solo due edifici in rovina, il resto è stato raso al suolo da un intervento così detto di “bonifica” -dovrebbe essere recuperato? A nostro parere adesso si può solo cercare di preservare i soli due edifici rimasti a testimonianza della vecchia storia del paese


Melito Vecchia

Le rovine di Melito dopo la ‘bonifica’

La Storia Melito Irpino ha avuto ben tre ubicazioni differenti: -sulla sponda destra del fiume Ufita si trova la Melito Archeologica, con rovine Romano Sannitiche. -posta sulla sponda opposta c'è la Melito Vecchia, di cui oggi rimangono solo pochissime testimonianze. -la nuova Melito, sorta in seguito al terremoto del 1962. Melito non ha mai avuto vita tranquilla, nella sua lunga esistenza ha sopportato tanti disastri da cui si è sempre rialzata; infatti, la zona è stata funestata nel tempo da terremoti, frane, alluvioni, epidemie di vario genere, invasioni di cavallette. La storia di Melito è a Melito vecchia, o meglio, tra i ruderi della chiesa di S. Egidio e del castello, gli unici edifici lasciati in piedi dall'intervento di bonifica successivo al disastroso terremoto del 1962, che indusse le pubbliche autorità a decretare la morte del vecchio paese ed il suo trasferimento all'attuale sito. Melito nuova è un corpo senza anima. Probabilmente funzionale alle esigenze della ristretta comunità locale, nonchè più sicura del vecchio paese, Melito nuova palesa la mancanza di storia, per la sua geometria precisa, l'ampiezza delle strade e delle piazze, l'assenza di vicoli, di piazzette e di scalinate tipiche di un paese irpino


Cartoline della Melito Vecchia

Dall’alto: -la Chiesa di Melito -la Via Crucis del 1960 -una cartina di Melito Vecchia con in nero gli unici due edifici ancora in piedi -la vecchia Melito vista dal ponte di ingresso al paese


Vista del paese di Melito Irpino dal ponte di accesso, prima e dopo il terremoto e la conseguente opera di ‘bonifica’

A seguito del sisma del 1962, sembrerebbe per apparenti cause di sicurezza, il vecchio borgo venne interamente raso al suolo, salvo per fortuna, le piÚ significative testimonianze della storia melitese: il castello e la chiesa di S. Egidio. Anche il tracciato delle vecchie strade è andato perso, salvo i tratti rimasti pavimentati con basalto e ciottoli.


La nuova Melito è piuttosto fredda ed asettica, con nuove costruzioni che poco si addicono alla millenaria storia di questo borgo.

Particolari dell’interno della chiesa di S. Egidio Dall’alto: -una navata laterale -l’abside della chiesa il cui soffitto è crollato

Panoramica del nuovo paese di Melito


California di Gosaldo

Regione Veneto

Provincia di Belluno

Comune di Gosaldo


California di Gosaldo

Localizzazione: Comune di Gosaldo, BELLUNO Anno di costruzione: metà Ottocento Anno di abbandono: 4 novembre 1966 Cause abbandono: alluvione Accessibilità: accessibile solo a piedi da un ponte pericolante restaurato in tempi recenti proprio per permettere l’accesso alle rovine Dopo l’abbandono -progetti di recupero: nessuno -possibilità concrete di recupero: alcuna, il paese è ormai immerso nelle boscaglia, ciò che ne rimane sono solo pochi ruderi, non c’è possibilità di restaurarlo -dovrebbe essere recuperato? Il paese non ha più strade carrabili che lo raggiungano ed è difficilmente accessibile anche a piedi, anche se fosse costruito ex novo, temiamo che le abitazioni rimarrebbero comunque vuote


L’osteria/albergo California in una cartolina degli anni ‘60

Le rovine del paese di California

La Storia California sorse a metà Ottocento attorno ad una semplice osteria chiamata Alla California con richiamo all'omonimo Stato americano e alla corsa all'oro: da questo periodo, la zona, un tempo selvaggia e inospitale, cominciò ad essere frequentata per l'apertura di una miniera di mercurio. In seguito all'esaurimento delle risorse minerarie, il paese riuscì a risollevare la propria economia grazie al turismo che la rese un luogo di villeggiatura in montagna abbastanza frequentato. Tutto si fermò la notte del 4 Novembre 1966: la piena dei torrenti Mis e Gosalda, che si univano nei pressi del paese, spazzò via California, per fortuna senza vittime; agli abitanti, i quali si salvarono grazie alla loro prontezza, fu offerto di trasferirsi in frazioni più a monte in quanto l’alluvione aveva segnato così profondamente la zona, che fu impossibile il recupero dell’insediamento originale. Oggi California si raggiunge solamente a piedi attraversando un precario ponticello, a poche centinaia di metri dal termine della carrozzabile sterrata; visitare il paese non è facile, gli arbusti invadono tutto, e per di più c'è ben poco da vedere, se non qualche rudere. Un vero e proprio 'paese fantasma'.


Cartoline dalla California degli anni ‘50 Una famiglia contadina davanti alla propria abitazione

L’Osteria California, la prima costruzione del paese

L’Osteria California nei primi anni ‘60 ampliata e diventata albergo/ristorante


Foto dell’alluvione del 4 Novembre del 1966 che devastò il paese

Le case del paese di California ormai ridotte a ruderi e integrate nella vegetazione della foresta


Particolare suggestivo delle condizioni di degrado il cui versa il paese abbandonato di California

Il ponte che costituisce unico accesso al paese da quando l’alluvione del ‘66 inghiotti anche la strada principale

Gruppo di turisti che attraversa il ponte da poco messo in sicurezza per andare a vedere le rovine di California


Arena di Sotto e di Sopra

Provincia Liguria

Provincia Liguria

Comune di Favale di Malvaro


Arena di Sotto e di Sopra Localizzazione: Comune di Favale di Malvaro, GENOVA Anno di costruzione: sconosciuto Anno di abbandono: sconosciuto Cause abbandono: ubicazione geografica sfavorevole Accessibilità: libera ma con limitazione negli edifici pericolanti, al paese si arriva solo tramite una strada sterrata che esiste perché delle famiglia frequentano il paese in estate Dopo l’abbandono -progetti di recupero: nessuno -possibilità concrete di recupero: le possibilità ci sono ma pensiamo che pochi siano interessati al recupero di questo paese completamente sperduto -dovrebbe essere recuperato? Pensiamo che l’unica cosa da fare sia cercare di mantenere le rovine di questo paese il meglio possibile, così da permetterne la visita, poiché il paesaggio è veramente suggestivo


Vista panoramica del paese e della natura in cui è immerso

La chiesetta del vecchio paese

La Storia Immersa nel verdeggiante bosco il paese fantasma di Arena spicca con i suoi colori, tipici di un borgo agricolo, fra le rigogliose piante. Il piccolo paese di Arena, situato a circa 700 metri s.l.m, si trova diviso in due parti: Arena di sotto e Arena di sopra. Arena di Sotto, come del resto Arena di Sopra, è un tipico borgo rurale che ha sempre vissuto coltivando, allevando e raccogliendo i frutti del bosco, in particolar modo le nocciole. Tutte le case, costruite in pietre e lavagna, sono caratterizzate da un primo piano ad uso abitativo e da uno sottostante:stalla o cantina addossata ad un muro di fascia, tipico sistema di costruzione utilizzato per sfruttare al meglio il naturale pendio del terreno e lenirne anche i disagi. Molte case sono ridotte a ruderi, il tetto in alcune è crollato, le porte sono spalancate e le finestre rotte, solo alcune case nascondono ancora il loro contenuto ai visitatori e sono quelle ristrutturate dagli agricoltori che ripopolano il paesello nel periodo estivo e che hanno compiuto un mirabile lavoro di restauro senza deturpare la bellezza del luogo.


Le case del paese, in primo piano una distrutta e scoperchiata, sullo sfondo una casa maggiormente tenuta, probabilmente proprietĂ di contadini

A sinistra: oggetti di vita quotidiana abbandonati come il paese che sottolineano il tempo sospeso A destra: il rudere di una qualche costruzione


Quasi completamente distrutta è la graziosa cappella, in pietra e ardesia antica.

Dall’alto: -la facciata principale della chiesa -l’interno della chiesa senza il tetto ormai crollato da tempo -uno scorcio della chiesa con le casa -un particolare delle pietre della piattabanda sopra la porta della cappella -vista del lato della chiesa


CONFRONTO DEI QUATTRO CASI STUDIO Cause abbandono: la maggior parte dei paesi sono stati abbandonati per catastrofi naturali (alluvioni, terremoti, smottamenti) mentre solo Arena è stato abbandonato per la sua un’ubicazione sfavorevole e la difficoltà di raggiungere il paese Progetti di recupero: solo per Castelnuovo è stato ipotizzato un progetto di recupero, gli altri invece sono destinati a rimanere ruderi, o perché non c’è quasi più niente da restaurare, o perché anche se il paese fosse recuperato l’intervento risulterebbe inutile dato che probabilmente nessuno vi tornerebbe. LE NOSTRE CONSIDERAZIONI I paesi che sono maggiormente conservati sono Castelnuovo, le cui case sono ancora quasi tutte in piedi anche se disabitate e per il quale è già stato avviato il recupero della sommità del borgo con interventi atti a favorire il turismo di quei luoghi, e Arena poiché, anche se alcuni edifici, come la cappella tutta in pietra, hanno il tetto crollato e sono ormai ruderi, alcune case sono molto ben conservate in quanto alcune famiglie che si dedicano all’agricoltura ripopolano il villaggio nei mesi estivi. Per quanto riguarda gli altri due paesi, Melito Irpino e California di Gosaldo, gli unici interventi che si possono fare sono di preservare i pochi ruderi rimasti e renderli accessibili al pubblico, di modo che diventino un luogo di passaggio denso di ricordi e memoria.


Bibliografia http://www.spaziarendere.it/spaziarendere/index.php/11-spazi-resi/centri-storici/36-melito http://valdarnopost.it/valdarno-dossier/castelnuovo-dei-sabbioni-il-borgo-solitario http://www.frequency.com/video/ricordando-california-di-gosaldo/107949554/-/5-2404982 http://www.locatellialberto.it/california/kcalifornia.htm http://grottaweb.altervista.org/panorama.htm http://metaldetectoritalia.forumfree.it/?t=62932523 http://www.paesifantasma.com/website/ http://www.minecavriglia.it/scuola-museo/


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