ViTe: Riqualificazione di un lavatoio. Tesi Triennale Interior Design

Page 1

ViTe Riqualificazione di un lavatoio

POLITECNICO DI MILANO Diletta Beltramello 873802

Martina Pumpel 871206

Elisabetta Ralli 868748



POLITECNICO DI MILANO

Corso di Laurea in Design degli Interni

ViTe Riqualificazione di un lavatoio

Relatore: Prof. Anna Anzani

Laureande: Diletta Beltramello 873802 Martina Pumpel 871206 Elisabetta Ralli 868748

A.A 2018/2019 Appello di Laurea 22 Luglio 2019




INTRODUZIONE

01

L’AVANZO E LA METAFORA COS’È UN AVANZO? PLUS ULTRA AVANZO COME PLUS ULTRA I CASI STUDIO Oltre le apperenze Oltre i limiti del corpo Oltre i limiti spaziali Oltre le convenzioni

02

LE STRATEGIE ROMPERE Aprire Annullare NASCONDERE Offset Offuscare SCONFINARE Invadere Traboccare ACCOMPAGNARE

-4-


03

DAL CONTESTO AL METAPROGETTO IL CONTESTO Storia e Tradizione Vino a Varese Casbeno e i Bisogni IL LAVATOIO DI CASBENO I lavatoi Impressioni del luogo IPOTESI PROGETTUALE Funzioni Target Layout LE SUGGESTIONI L’intorno Il confine Le pareti Il soffitto L’interno La vasca

04

IL PROGETTO: ViTe L’APPLICAZIONE DELLE STRATEGIE MASTERPLAN E FUNZIONI Vendita Immersioni: Diletta Beltramello Aperitivi Eventi: Cinema, street wine visita alle cantine IMPIANTI Illuminazione Riscaldamento: Elisabetta Ralli L’APPLICAZIONE ViTe: Martina Pumpel LE TRE VITE FATTIBILITÀ ECONOMICA

CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

-5-


Introduzione

-6-


I

l laboratorio di Sintesi Finale, sezione I4, dell’anno accademico 2018/2019, ha come tema gli Avanzi, quei luoghi che hanno smesso di svolgere il ruolo per cui sono stati costruiti e che ora si trovano in una sorta di zona grigia, privi di cittadinanza: troppo poco attraenti, troppo recenti e ancora riconoscibili per poter assumere il rango nobile e romantico del “rudero”. La sfida è quella di sperimentare interventi in grado di riconsegnare questi luoghi a nuove possibilità d’uso, per consentire attività di varia natura facendo ricorso a dispositivi allestitivi anche provvisori e coerenti con la natura del luogo, introdotti in modo discreto e finalizzati al suo reinserimento nel tessuto vivo sociale a alla sua valorizzazione anche simbolica.

-7-


01 L’AVANZO E LA METAFORA

In questa prima parte, viene presentata la nostra interpretazione di avanzo, una riflessione fatta a partire da ciò che questo termine suscita in noi. Da questa interpretazione, è stata in seguito elaborata una metafora, un “avanzo come..”, che funge da linea guida in tutto l’iter progettuale.

-8-


-9-


- 10 -


C

os’è un avanzo? La parola può essere interpretata in molti modi, anche andando oltre la definizione di un dizionario. Una delle tante letture è quella di avanzo come luogo abbandonato, dismesso, un edificio che diventa un avanzo fisico del sistema capitalistico. Un luogo dimenticato, lasciato ad invecchiare, imbruttirsi, incupirsi e decadere, e col tempo destinato a sparire anche dalla memoria. Questi avanzi possono trovarsi sia nel cuore delle città che nelle loro propaggini, quindi a stretto contatto con la gente. Ci si è mai chiesti cos’è l’avanzo non per quello che è ma per quello che suscita? Davanti ad un edificio abbandonato la reazione più naturale è il timore, un’emozione che scaturisce dalla parte più primordiale e inconscia del nostro cervello. La vicinanza ad un avanzo è una situazione di cui non conosciamo i potenziali pericoli: un edificio cupo, spesso buio e di cui non è possibile scorgere l’interno provoca timore e diffidenza ma anche curiosità ed una certa attrazione.

- 11 -


I

l timore di ciò che è sconosciuto è sin da tempi lontani un tema molto presente nell’immaginario popolare. Basti pensare alla leggenda delle Colonne d’Ercole, considerate nella Grecia antica il limite del mondo conosciuto, oltre il quale nessuno osava avventurarsi. I due promontori, probabilmente situati in corrispondenza dello stretto di Gibilterra, erano considerati come il punto in cui finiva il limitato e conosciuto Mar Mediterraneo ed iniziava l’ignoto ed impetuoso Oceano Atlantico. Nessun mortale osava spingersi oltre per paura del pericolo e di non poter far ritorno. Si narra che Ercole stesso avesse inciso sulle Colonne “Nec plus ultra”, ovvero “non più oltre”, per ammonire i naviganti. La locuzione latina è entrata poi nell’uso comune con il significato di “limite estremo”. È possibile spingersi oltre a questo limite? Eliminando l’avverbio Nec la locuzione acquista un’accezione completamente diversa: plus ultra significa infatti “andare oltre”. Era proprio questo il motto del grande sovrano spagnolo Carlo V, il cui impero oltrepassava i limiti del Mediterraneo, estendendosi fino alle Americhe.

- 12 -


- 13 -


“CONSIDERATE LA VOSTRA SEMENZA: FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI, MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA.” - Dante, Inferno, Canto XXVI-

- 14 -


L’

avanzo è qualcosa che ci intimorisce e verso il quale siamo diffidenti, perché non conosciamo a fondo: non siamo al corrente della sua storia, non sappiamo cosa si possa celare al suo interno, né cosa possa nascondere. Questo genera in noi un blocco. Cosa troveremmo se superassimo le colonne d’Ercole del nostro avanzo? Il Purgatorio di Dante, oppure Atlantide di Platone? O ancora le Indie di Cristoforo Colombo? La conoscenza è lo strumento per andare oltre. Dopotutto è proprio la ricerca di risposte, la curiosità e l’ampliamento dei propri orizzonti conoscitivi che caratterizza l’uomo.

- 15 -


I

n varie occasioni e in varie discipline si sono riscontrate nell’uomo capacità di superare i propri timori, i propri limiti sia fisici che mentali che sociali, riusciendo a scoprire e a scoprirsi al mondo. Quelli che seguono sono esempi di come questa capacità intrinseca dell’uomo trovi il suo risvolto concreto nella società odierna.

- 16 -


- 17 -


OLTRE I LIMITI DEL CORPO EDWARD MANI DI FORBICE

GESUNDHEIT! INSTITUTE

Tim Burton USA 1990

Patch Adams USA 1971

Edward Mani di Forbice è un ragazzo artificiale che ha delle forbici al posto delle mani e per questo ci appare malvagio, violento e pericoloso. La paura e le incomprensioni che il suo aspetto provocano costituiscono un’etichetta che gli viene data, ma che comunque non si addice al suo carattere, gentile e mansueto. La storia di Edward è un racconto senza tempo sull’amicizia, che si basa proprio sull’andare oltre le apparenze, sull’andare al di là dell’aspetto, sul rifiuto degli stereotipi. La vera natura del ragazzo si manifesta solo se c’è qualcuno pronto ad accoglierla, ad accettarla e a comprenderla.

Hunter Doherty “Patch” Adams è un medico, attivista e scrittore statunitense che nel 1971 fondò il Gesundheit! Institute. Attraverso la clownterapia, cioè la teoria dell’empatia e quella del sorriso, si pone l’obiettivo di far riscoprire l’umorismo agli ammalati. Usando delle terapie ludiche, Patch aiuta i pazienti ad andare oltre ciò che vivono, alla malattia che li affligge e li angoscia. Patch, infatti, soleva dire: “l’humour è l’antidoto per tutti i mali”, concretizzando il motto con la semplice applicazione di un naso rosso, un dottore non riveste più la sua funzione di dottore, ma diventa un clown in grado di divertire chi lo circonda.

- 18 -


CASA TOMADA

BIBLIOTECA VIVENTE

Rafael Gomezbarros, Londra 2014

AB Città Varie Locations 2008

I muri della Saachi Gallery sono stati ricoperti da gigantesche formiche e calchi di teschi umani di resina e di vetro schiacciati tra di loro. Lo scopo è quello di rappresentare la situazione dei lavoratori immigrati: la metafora delle formiche rappresenta sia il duro lavoro e la cooperazione dell’insetto, sia l’animale stesso come parassita che si annida e si riproduce all’infinito nei luoghi più nascosti. L’installazione invita a superare l’idea dell’immigrato come parassita della società, come essere che va “allontanato” ma a vederlo come persona che può dare valore e contribuire attivamente in una comunità.

L’iniziativa Biblioteca Vivente dà l’opportunità di “leggere” dei libri viventi, delle persone che si rendono disponibili a raccontare il proprio vissuto. L’obiettivo è quello di portare al contatto diretto con mondi e realtà che non conosciamo e nei confronti delle quali siamo spesso diffidenti a causa di preconcetti e stereotipi. È per questo che nascono i pregiudizi, un meccanismo di difesa che ci porta ad ancora più chiusura. Esperienze come la Biblioteca Vivente ci danno la possibilità di conoscere ed arricchirci, scoprendo la verità che si nasconde oltre ai nostri preconcetti e alle barriere mentali.

- 19 -


OLTRE LE APPARENZE RITHM 0

OCD

Marina Abramovich Napoli, 1974

Neil Hilborn USA, 2013

72 oggetti disposti ordinatamente su un tavolo, tra cui bottiglie, piume, scarpe, lamette, catene e una pistola. Marina Abramovic in piedi, accanto a quel tavolo. Gli spettatori avevano l’occasione di interagire direttamente con l’artista, potendo fare del suo corpo e degli oggetti presenti tutto ciò che volevano. Una prova che ha portato l’artista serba a spingersi oltre la propria resistenza fisica e mentale, oltre al dolore procuratole, un andare oltre sé stessi e il proprio corpo per diventare un manifesto vivente che denunci gli istinti feroci dell’essere umano.

Il poeta americano Neil Hilborn soffre di disturbo ossessivocompulsivo. In un concorso di poesia nel 2013, si è presentato con un poema autobiografico “OCD”. La cosa più dolorosa del mondo è una guerra tra sé stesso e un altro “io”. Il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), è un tipo d’ansia caratterizzata da un pensiero forzato e da un comportamento compulsivo. Tuttavia, a causa di questa malattia, Neil ha perso la sua amata fidanzata e, al fine di riconquistarla, si impegna a bloccare i suoi istinti, come chiudere la porta o accendendo/ spegnendo la luce ripetitivamente.

- 20 -


OLTRE I LIMITI SPAZIALI CONCETTO SPAZIALE

PNEUMÀTIC/ ONA

Lucio Fontana Fondazione, 1959

Cumul Barcellona, 2006

Fontana dipinge tele con colori puri su cui agisce con un solo gesto immediato e veloce: le tele vengono infatti squarciate da più tagli che l’artista preso da un impulso perentorio ed improvviso compie. L’atto concreto è quindi quello di trapassare la tela, trapassando metaforicamente la materia e con essa i confini della pittura. La tela risulta quindi lacerata da uno o più squarci verticali, che non rimandano ad un senso catastrofico di distruzione, ma vengono identificati piuttosto come spiragli da cui osservare un’altra dimensione, come apertura verso un’altra realtà che va oltre la bidimensionalità del quadro.

Pneumatici tagliati e fissati su muri e pavimenti di cemento a diverse altezze, come fossero un esercito di ruote pronto a immergersi in una realtà sconosciuta: è questa l’installazione che prese vita nei più diversi contesti urbani della città di Barcellona. Lo scopo è quello di disorientare chi ci passa davanti distorcendo la percezione della realtà, andando oltre il limite fisico e architettonico. Cercare di emergere da quel cemento che sta pian piano assorbendo l’essere umano, trovando altri punti di vista e superando la gravità e la fisicità.

- 21 -


OLTRE LE CONVENZIONI WELCOME TO THE NORTH KOREA

IL BACIO DELLA PROTESTA

Max Papeschi Milano, 2016

Ryzhova e Firova Mosca, 2013

L’artista, che si finge Ambasciatore del Ministero della Propaganda Sociale e Culturale della Repubblica Popolare Democratica di Corea, provoca e sfida il potente Kim Jong Un, recentemente inserito da Time nell’elenco delle 100 personalità più influenti del mondo, che lo definisce “Beefy, murderous and quick with a toothy grin”. Il clima di terrore che il dittatore insinua tra la gente a colpi di odio, minacce, misteri, test nucleari, esperimenti bellici e paura, viene da Max Papeschi superato con la ridicolizzazione del leader.

Kseniya Ryzhova e Tatyana Firova sono i nomi di due atlete russe che durante l’wstate del 2013 a Mosca hanno vinto la medaglia d’oro per la 4x400 e che, al momento della consegna delle medaglie, si sono baciate destando scalpore e stupore. Il loro non è un bacio qualsiasi: è una forma di protesta contro l’omofobia presente in Russia. In questo paese, non vi è nessuna legge contro la discriminazione basata sulla sola espressione dell’identità di genere; non ci sono norme a tutela per le coppie dello stesso sesso e soltanto nel 1999 l’omosessualità è stata debellata dalle malattie mentali. Dal 2006, inoltre, sono vietate qualsiasi forma di propaganda in almeno 10 regioni dello Stato.

- 22 -


GRAFFITI AREA

HE XIE

Banksy Regno Unito, 2016

Ai Weiwei Washington, 2012

Per Banksy ogni muro, anzi, ogni superficie, è un potenziale supporto per la propria arte, di cui lui può legittimamente usufruire. Nel 2006 realizzò una serie di graffiti su vari muri bianchi delle strade di Londra e altre città del Regno Unito. Gli stencil riportavano un logo (copiato da un pacchetto di sigarette) e varie scritte tra cui “Questo muro è una zona per graffiti”. Questa finta delibera comunale, oltre ad essere in sé un’infrazione della legge ed un andare oltre alle convenzioni, spinse molti graffitari ad esprimersi a loro volta. I muri, infatti, vennero completamente riempiti da graffiti nell’arco di poche settimane.

Durante la mostra “Ai Weiwei: According to What?” vennero esposte una serie di installazioni tra cui “River Crab”, costituita da 3.200 piccoli granchi in porcellana. In Cina lo stato censura le parole legate a dissenso e proteste di tipo politico. He Xie ha il doppio significato di “armonia” e di “granchio”, ma la prima di queste è censurata. Nelle sue opere Ai Weiwei nasconde un messaggio denigratorio: attraverso questa installazione, che presenta un fiume di granchi di porcellana, l’artista intende denunciare che il regime oppressivo tende a rendere i cittadini tutti uguali, come tanti granchi catturati in una trappola, senza individualità o diritti.

- 23 -


- 24 -


02 LE STRATEGIE

Il confine è quella porzione di spazio che delimita due zone ben distinte. Spesso viene visto come un limite, fisico o psicologico che sia, un qualcosa che ci impedisce di andare avanti, di vedere cosa c’è al di là. Sono le nostre Colonne d’Ercole, il nostro limite del mondo conosciuto, della nostra conoscenza, quel limite geografico, ma soprattutto metaforico che ci fa domandare: “cosa potrò mai trovare oltre di esse? Riuscirò mai a superarle?”. Per tale motivo ci chiediamo quali possano essere quelle strategie progettuali che aiutino il visitatore a superare questo ostacolo. Le strategie vengono, pertanto, divise in 4 macro-gruppi: annullare, nascondere, sconfinare e accompagnare.

- 25 -


APRIRE

ROMPERE NEBUTA-NO-IE WARASSE Frank La Riviere Architects, Aomori 2011 Il Nebuta-no-ie Warasse è un edificio, inaugurato il 5 gennaio 2011, dedicato al festival Nebuta nella città di Aomori. Particolarità di questo edificio è uno schermo di dodici metri di nastri d’acciaio che avvolge l’intera struttura e racchiude una passerella esterna, una soglia tra il mondo mitico di Nebuta e la città contemporanea. Ogni nastro è attorcigliato e piegato per formare piccole aperture, viste dell’interno e passaggi di luce: è l’edificio stesso che si apre al mondo esterno incuriosendo e invitando i propri visitatori ad entrare.

- 26 -


Gordon-Matta-Clark, New Jersey 1974 Usando edifici abbandonati per il suo medium e impugnando una motosega come strumento, l’artista ha tagliato le strutture, creando aperture e incisioni inattese. Nel 1974 l’artista ha operato in questo edificio a due piani destinato alla demolizione dividendolo esattamente nel mezzo, sfidando la gravità e le regole di costruzione. L’incisione praticata si trasforma all’interno in suggestivi giochi di luce. Viene così annullato il confine della cinta muraria permettendo anche al passante di osservarne l’interno.

- 27 -

ANNULLARE

SPLITTING


OFFSET

OFFICES FOR JUNTA DE CASTILLA Y LEON Alberto Campo Baeza, Zamora 2012 Questo edificio per uffici dell’architetto spagnolo Alberto Campo Baeza è caratterizzato da pareti interamente in vetro su una struttura di arenaria. Il contrasto tra la pietra interna e le pareti esterne fatte di vetro trasparente è evidentissimo. L’edificio sembra avere pareti fatte d’aria, il confine esterno si annulla, il perimetro scompare attraverso una serie di layers materialmente diversi che confondono l’osservatore creando una sorta di quinta teatrale tra lui e l’interno.

- 28 -


NASCONDERE Delugan Meissl Associated Architects, Slovenia 2014 Questo progetto dalla spiccata sostenibilità ambientale ed economica è un esempio perfetto di mimesi totale: si tratta di una casa prefabbricata che si confonde con il contesto, un piccolo scrigno inserito nel paesaggio senza deturparlo. Il tema dell’invisibilità è realizzato con panelli di alluminio lucidati a specchio in modo che l’architettura rifletta il contesto scomparendo in esso. L’impatto visivo rispetto all’ambiente circostante viene annullato, il confine viene offuscato.

- 29 -

OFFUSCARE

CASA INVISIBILE


TRABOCCARE

SCONFINARE BALLOON INVASIONS Charles Pétillon, Parigi 2015 L’espediente che Charles Pétillon utilizza nelle sue installazioni è quello di gonfiare centinaia di palloncini bianchi all’interno di spazi architettonici, quartieri e paesaggi naturali. Il suo obiettivo è aiutarci a cambiare punto di vista, spostando la nostra idea dalla percezione pratica al riconoscimento visivo. L’artista grazie a una forma semplice come un palloncino cambia la forma delle cose e lo spazio: il confine si amplia, l’interno esce all’esterno mostrandosi per com’è.

- 30 -


Hidemi Nishida, Bergen Hordaland 2013 Hidemi Nishida è un’artista giapponese che nelle sue opere cerca un intenso dialogo con l’ambiente circostante per rendere le persone consapevoli dello spazio attorno a loro. “Fragile Invasion” consiste in un cubo di legno incastonato tra il tetto e l’interno della Galleri Fisk in Bergen Hordaland. La soglia che divide l’esterno dall’interno dell’edificio viene oltrepassata, creando la parvenza di unione tra i due elementi così differenti.

- 31 -

INVADERE

FRAGILE INVASION


CONDURRE

ACCOMPAGNARE GREAT ORMOND STREET HOSPITAL Jason Burges, Londra 2013 L’idea alla base di questa particolare parete è quella di rendere più facile ai bambini la vita in ospedale. Sulla parete infatti, grazie a 72mila luci LED, si “illumina” una foresta i cui animali prendono vita quando i piccoli sfiorano il muro. I bambini, distratti dall’animazione, arrivano in questo modo con più calma e serenità nella sala in cui si procede all’anestesia. Il confine della parete in questo caso accompagna attraverso l’intrattenimento i suoi piccoli fruitori diventando con un gesto semplicissimo qualcosa di utile e divertente e non più un semplice corridoio.

- 32 -


- 33 -


03

DAL CONTESTO AL METAPROGETTO

La terza parte entra nel merito del lavoro progettuale, iniziando un primo abbozzo di idee che vedranno poi concretizzarsi. Sulle basi di quanto appreso finora, viene qui elaborato un pensiero critico dello spazio, delle funzioni e delle loro applicazioni. Partendo da una ricerca storica è stato possibile delineare le linee guida che sono diventate il fulcro del progetto.

- 34 -


- 35 -


- 36 -


STORIA E TRADIZIONI Il grande valore simbolico del vino ha fatto sì che fin dall’antichità il suo consumo avvenisse in circostanze conviviali, di festa e in compagnia. Nell’antica Grecia, il simposio era quel momento in cui ci si riuniva dopo una cena per bere vino, oziare e colloquiare. Platone è stato chi maggiormente ci ha permesso di conoscere e avvicinarci al mondo greco, facendoci comprendere l’importanza del vino durante gli incontri dell’epoca. Il vino è infatti simbolo di fratellanza, di armonia e di amore, grazie al dio greco Dioniso che, secondo la leggenda, fece conoscere questa bevanda agli uomini per riportare la felicità sulla terra. La tradizione greca e romana è giunta fino ai nostri giorni, connotando il vino con un senso di convivialità, che vede la sua espressione nel senso di comunità che si produce fra le persone che scelgono di bere in compagnia.

- 37 -


VINO A VARESE La presenza sul territorio della provincia di Varese di vigneti molto antichi è testimone della consolidata produzione di vino negli anni passati. Nel ‘500 solo nell’area di Busto Arsizio si trovavano più di 4000 pertiche di terreno coltivate a vite (262 ettari ca.). Nel ‘600 4/5 della produzione agricola del varesotto era rappresentata dalla viticultura, e questa conferiva ai cittadini l’80% del reddito. In quegli anni l’esportazione di uva varesina ha varcato i confini italiani, spingendosi fino alla Svizzera. Nel 700 gran parte dei terreni catalogati nei catasti erano dedicati alla coltivazione di uva, e si narra del “vinello di Casbeno prediletto dal duca Francesco III d’Este” nella tradizione popolare. Infine, nell’800 il poeta Carlo Porta omaggiava nelle sue poesie i vini di Tradate e Varese. Purtroppo, proprio nell’800 la produzione ha visto un grave calo a causa della fillossera, una malattia che colpì i filari impedendone l’utilizzo. Da quel momento le dinamiche

- 38 -


economiche e sociali del territorio cambiarono: a causa della crescita di aziende manifatturiere locali iniziò a scarseggiare la mano d’opera e i terreni agricoli iniziarono ad essere utilizzati o per altre coltivazioni o assorbiti dall’espansione delle costruzioni civili e industriali. Negli ultimi anni varie associazioni del territorio si sono prese l’incarico di far riemergere un pezzo di storia ormai dimenticata, ridando vigore a quello che è giunto ai nostri giorni solo come una testimonianza. Nel 2005 viene infatti creata la denominazione Ronchi Varesini IGT, che rappresenta una delle più importanti aree vitivinicole della Lombardia. Nel 2008 nasce poi l’associazione “Vini Varesini”, per l’esigenza di salvaguardare il territorio e la produzione agricola locale. Grazie a queste associazioni nascono quindi nuove cantine, nuovi agriturismi che producono vino e nei ristoranti si studiano abbinamenti tra cibo e vino locale; il tutto crea una maggior rete di turismo che preserva la tutela dell’ambiente.

- 39 -


CASBENO E I BISOGNI Casbeno, quartiere di Varese, è situato nella zona sud della città, ed è caratterizzato da uno stretto rapporto con la natura che lo circonda. È un quartiere ricco di tradizioni popolari, di feste di paese che stagionalmente animano le strette vie del rione. Il forte legame con il vino si concretizza in serate dedicate ed eventi di pigiatura organizzati nel vivo circolo di “Casbeno Insieme”. Nonostante le numerose attività organizzate, manca un luogo in cui i cittadini possano trovarsi anche quotidianamente e che possa arricchire ulteriormente la città. I bisogni emersi dalla lettura del quartiere in chiave sociale sono la mancanza di un punto di aggregazione, di uno spazio dove i cittadini possano avere l’opportunità di conoscere e dimettere in vetrina i loro prodotti.

- 40 -


- 41 -


- 42 -


I LAVATOI L’unione tra il forte legame storico e culturale dei cittadini di Varese e dei suoi dintorni con il vino e con la produzione vitivinicola, e la necessità sociale di un luogo di aggregazione dove godere dei beni del territorio, si risolve nello spazio dell’ex lavatoio situato nel cuore del quartiere di Casbeno. Uno spazio ristretto ma pieno di potenzialità, con uno spiccato bagaglio culturale e ricco di memorie cittadine, che valgono la pena di essere esaltate e riportare in vita. Le ricerche storiche riguardo i lavatoi hanno portato alla luce la chiave sociale e comunitaria di questi luoghi, che venivano identificati non solo come luoghi di fatica, ma anche come “piazza delle donne”, punto d’incontro di giovani e anziane che si intrattenevano mentre facevano il bucato. Erano luoghi di chiacchiere, di pettegolezzi, di consigli e di confidenze che con l’avvento della modernità divennero solo ricordi. Spazi di una grande valenza sociale al cui degrado e perdita di dignità non si può assistere impassibili. È sull’onda di questo sentimento che nel 2005 Giangiacomo Longoni, assessore al Marketing Territoriale della Provincia di Varese, auspica una maggior sensibilizzazione dei Comuni al recupero e valorizzazione dei lavatoi.

- 43 -


IMPRESSIONI DEL LUOGO “Ha appena smesso di piovere e il cielo è coperto di una patina grigia che si riflette su tutte le cose sottostanti. Cammino per una stradina stretta, in salita, una pendenza tale da non farmi andare di corsa e che mi permette di soffermarmi a guardare ciò che mi circonda; case vecchie, tenute bene, ma che lasciano trapelare un passato senza la pretesa di cancellarlo. Sulla destra un’impalcatura, un telo blu che spicca su quella giornata in bianco e nero. Noto stranita che si tratta di una piccola chiesa in ristrutturazione. Mi avvicino, e mi accorgo che ci sono parole scritte in un alfabeto a me incomprensibile. Cosa ci fa una chiesa ortodossa in un paesino così piccolo? Mi incuriosisce, ma proseguo. Il sole sta per calare e il tempo stringe. Alzo gli occhi al cielo per capire se ha ricominciato a piovere o se semplicemente è scesa la nebbia e, nel farlo, scorgo un imponente tetto a falde che si erge sopra un muro bianco, forse troppo bianco. Sono arrivata, penso. Non ha l’aspetto di essere un edificio abbandonato, me lo immaginavo diverso, più trasandato, più vecchio. Mi soffermo a guardarlo da fuori, lasciandomi guidare dalla cancellata in ferro che ne percorre tutta la lunghezza. Una scritta solenne, nero su bianco, con un carattere rigoroso si impossessa del muro che sul fianco separa l’edificio dalla proprietà accanto: “LAVORARE E TACERE”. Una raccomandazione, un imperativo che riecheggia nella mia mente mentre ripercorro i passi lungo la cancellata. Mi trattengo a guardare un pilastro sul quale è presente una targa logora. Riesco a riconoscere poche parole incomplete: “Orari. Aprile. Settembre. 20”. La precedente frase autoritaria lascia spazio ad una più pratica tabella oraria, che mi immagino scandire il tempo delle signore che sfruttavano il lavatoio molti anni fa.

- 44 -


Mi avvicino al primo cancello e mi accorgo che la maniglia è di un nero splendente. Strana cosa per un edificio che non viene usato da anni, penso. La breve rampa mi porta ad un giardino incolto, non previsto: la natura ha preso il sopravvento, si è insidiata tra i ciottoli del pavimento fino a ricoprirlo quasi completamente di un verde vivo, che contrasta col bianco delle pareti e col grigiore di quella giornata di novembre. Sono davanti all’edificio, ne accarezzo gli umidi pilastri rossi infilando le mani tra i mattoni, là dove la malta non c’è più.

- 45 -


Infilo le chiavi nella toppa della porta in ferro e vetro e questa si apre sonoramente lasciando il campo libero per la vista di un’imponente vasca grigia. Accendo le calde luci che pendono da un soffitto ligneo un po’ malmesso, con qualche tegola rotta e completamente privo di una copertura uniforme. Scendono imponenti le due capriate, formate da travi massicce di un legno scuro che mi dà una certa sicurezza. La luce artificiale irradia la stanza con un’atmosfera accogliente, piacevole, che leviga la statuaria vasca di cemento. Finestroni in ferro e vetro scandiscono con regolarità le pareti: un alternarsi di pilastri e finestre si snoda su tutti e quattro i lati dell’edificio, lasciando entrare la cupa luce di quella giornata. Assi di legno accatastate ricoperte da una spessa patina di polvere coprono gran parte delle pareti interne, facendo presupporre che l’edificio abbia assunto una nuova funzione. Giro intorno alla vasca che occupa la maggior parte dello spazio, facendomi accompagnare lungo il percorso quasi obbligato che si crea. La osservo da vicino, la tocco, è fredda. La mia mente segue le mie mani, la mia immaginazione inizia a viaggiare. Vedo le signore lavare i panni in ginocchio, sfregandoli sulle increspature in rilievo del bordo, sento il rumore dell’acqua corrente, incessante, che si riversa nella vasca più piccola, quella in cui i panni venivano risciacquati, sento il profumo dei saponi e l’odore acre della candeggina che inonda la stanza, mi perdo ad ascoltare le chiacchiere delle donne, i pettegolezzi del paese, i vecchi proverbi in dialetto. Quel luogo riprende vita nella mia mente e tutto mi appare colorato, profumato e chiassoso. Stacco la mano dal freddo cemento della vasca, indietreggio fino a raggiungere la porta. Mi fermo sulla soglia ad osservare quello spazio e, come il suono della sveglia durante un sonno profondo, il rumore di un clacson proveniente dalla strada mi riporta alla realtà. Ed è di nuovo la umida e grigia giornata di novembre.”

- 46 -


- 47 -


- 48 -


FUNZIONI L’intento è quello di unire il mondo del vino e il suo patrimonio conviviale con la necessità di un luogo rivolto ai cittadini. Concretamente si tratta di uno spazio dedicato alla vendita di vino sfuso fornito dai piccoli produttori locali che hanno la voglia di farsi conoscere dai concittadini. Un’opportunità di condividere momenti di vita comune, all’insegna della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Eventi satellite ruotano attorno alla funzione principale di vendita, per ampliare gli orizzonti: incontri in cantine, laboratori creativi basati sul vino e sulle sue mille possibilità, mostre d’arte dedicate al mondo vinicolo, aperitivi all’insegna di vini a km 0 e ancora street wine, percorsi dedicati alle degustazioni di vini in insoliti e suggestivi scorci cittadini.

- 49 -


L’obbiettivo principale è quindi quello di diffondere vini di qualità ad un prezzo “giusto”, far conoscere ed apprezzare il lavoro di viticoltori tradizionali che operano al dì qua della grande distribuzione e delle suggestioni mediatiche, abbattere costi inutili, ridurre i rifiuti, inquinare meno, offrire un servizio utile e un ambiente gradevole alle persone che vivono nel quartiere, valorizzare il vino come alimento quotidiano e come occasione di scambio e comunicazione tra le persone, realizzare una forma di lavoro leale verso il contesto in cui si vive. Una ricerca storica del territorio ha portato alla luce l’importanza di Varese nel mondo non solo agricolo, ma anche in quello vitivinicolo. La posizione strategica della città, tra montagne e laghi, la caratterizza di un terreno fortemente adatto alla coltivazione di vitigni. In passato questa produzione rappresentava una tradizione radicata nella zona e in particolare il vinello di Casbeno, area presa in esame, veniva decantato e

- 50 -


prediletto dal duca Federico III d’Este. Purtroppo, in seguito ad una malattia che nell’ Ottocento colpì i filari, questa tradizione ad oggi rimane solo un ricordo. Da pochi anni a questa parte si è cercato di riportare in vita le vecchie coltivazioni e di ridare dignità ai vini che si producono in queste terre. Lo scopo del progetto è quello di rivalutare un luogo ormai dismesso, quale l’ex lavatoio di Casbeno, fornendo un servizio utile al quartiere e un’occasione di scoperta e conoscenza del proprio passato. Una vetrina per i piccoli produttori di vino locali, che con la loro storia ed esperienza possono essere d’esempio per coloro che ancora non hanno sviluppato consapevolezza di questa memoria. Un luogo quindi dove conoscere e farsi conoscere, un luogo di scambio e di incontro, non solo per chi è già nel settore come produttore, ma anche per i giovani interessati ai prodotti del proprio territorio.

- 51 -


Concretamente un luogo dove acquistare vino sfuso a km 0 fornito dalle piccole cantine del territorio, che garantiscono una scelta di diversi vini, di almeno quattro tipologie (vino rosso, vino bianco, vino rosé e vino frizzante). Al contempo uno spazio per vivere il vino a 360°, per conoscere un vino che non ci si aspetta. Un percorso sensoriale, che prenda in esame tutto il mondo del vino, dalla sua produzione con la storia dei viticoltori, fino ad arrivare a come il vino si manifesta ai nostri cinque sensi. L’intento è quello di stimolare la vista attraverso giochi di colore del vino, di incuriosire l’udito con melodie diverse per ogni tipologia, di attirare il tatto con superfici che rimandano alla pigiatura, di attrarre l’olfatto con diversi bouquet del vino e infine di soddisfare il gusto con l’assaggio dei prodotti. Lo spazio diventerebbe un punto d’incontro per gli abitanti di Casbeno e della città di Varese, un’opportunità di crescita per i piccoli viticoltori locali e un’occasione di sperimentare il vino come non è mai stato fatto prima.

- 52 -


- 53 -


TARGET Lo spazio è dedicato e pensato per diversi tipi di target. Gli universitari, giovani che frequentano Casbeno e Varese che cercano un luogo dove ritrovarsi e creare nuove relazioni. I viticoltori, adulti che producono vino e altri prodotti ma che non hanno una vetrina in cui esporre e poter vendere ciò che producono. Gli imprenditori, interessati a finanziare eventi legati al vino in quanto possessori di enoteche, osterie e cantine. Gli abitanti dei paesi che ancora conservano la memoria dei tempi in cui il lavatoio si trasformava nel punto di ritrovo della città, posto dove chiacchierare e condividere alcuni momenti della giornata.

- 54 -


Vendita

Percorso sensoriale

Aperitivi

Street-wine

LAYOUT Il lavatoio resta in funzione nelle stagioni di primavera estate e autunno, questo è pensato ricollegandosi al ciclo vitale dell’uva, dal risveglio della vite, alla maturazione dell’uva, fino ad arrivare alla vendemmia, le funzioni si svolgono quindi a partire da aprile fino ad arrivare a fine ottobre. La funzione principale e permanente, quella di vendita del vino si svolge all’interno del lavatoio, mentre nel corso dei 7 mesi le altre quattro funzioni ruotano seguendo schemi ben precisi. I laboratori e i workshop avvengono nella zona della vasca, gli aperitivi sono pensati come un momento itinerante quindi attorno alla vasca e nel giardino attorno al lavatoio, le mostre e le esposizioni saranno sia all’interno che all’esterno del perimetro e infine per quanto riguarda lo street wine e le visite per le cantine avverranno nelle strade e nei vigneti adiacenti.

- 55 -


- 56 -


P

er sviluppare il progetto e le sue varie componenti, lo spazio è stato diviso in diverse zone, che sono state poi analizzate e studiate singolarmente: l’intorno, il confine, le pareti, il soffitto, l’interno e la vasca. Per ogni zona ci siamo lasciate ispirare da progetti esisteti, che ripensati e rimodellati secondo le nostre esigenza hanno dato concretezza al progetto finale.

- 57 -


L’INTORNO

SLOPE Felipe Pich-Aguilera, Barcellona 2010 La struttura viene ideata dallo studio dei tessuti dei rettili, dal modo in cui le squame si uniscono e dalla capacità della struttura di trasformarsi quando è necessario il movimento. Il risultato di questi studi è la creazione di uno strumento versatile attraente, che crea diversi scenari a seconda della combinazione con altri moduli. La superficie ondulata rimanda all’idea di comfort e riposo, ma al tempo stesso richiede la partecipazione attiva ad indagarne le possibilità da parte di chi ne fa uso. La forma della seduta si integra armoniosamente nel contesto naturale di Casbeno e la sua versatilità consente diversi usi che vanno dalla classica panchina urbana fino a diventare un piccolo palcoscenico per diverse esibizioni.

- 58 -


LAMPIONI COLORATI Rayen Restaurante, Madrid 2013

L’INTORNO

L’installazione è un progetto portato alla vostra attenzione da (fos) un team multidisciplinare di artisti. Questa straordinaria installazione è costruita utilizzando oggetti semplici come: nastro giallo, elementi decorativi dipinti, ananas e una lampada. Tutto questo, crea l’illusione della luce, un gioco visivo tra prospettiva e volumi colorati che ha ottenuto l’aspetto di luce vera.

- 59 -


L’INTORNO

FERNS (FOR FRANCESCA) Barry Underwood, 2012 L’artista misura il potenziale per l’illuminazione eterea di paesaggi familiari, infondendo questo ambiente naturale con oggetti luminosi, la luce e il colore consentono a una qualità astratta di superare l’ordinario ambiente naturale. Underwood usa un approccio teatrale alla fotografia, le sue installazioni nascono dall’illusione, dall’immaginazione, dalla narrativa ed esplorano il potenziale nell’ordinario. La suggestione di quest’opera per il progetto dell’ex lavatoio sta nel rapporto tra l’intorno e ciò che vi è costruito a posteriori. L’applicazione di questa suggestione sta nell’installazione di una struttura reclinabile fissata ad un palo della luce, utilizzabile durante le serate dello street wine come piano d’appoggio.

- 60 -


VATTENFALL’S STOCKHOLM HEADQUARTERS Tengbom, Stockholm 2012

IL CONFINE

Lo scopo di Vattenfall è quello di realizzare un edificio che funga da campus e che promuova le interazioni naturali atte a consentire trasferimenti di abilità intergenerazionali. L’ufficio comprende quattro blocchi distinti, collegati da un atrio, vero fulcro dell’edificio, finalizzato a facilitare le interazioni spontanee. Questo si collega ai piani superiori con un’ampia scalinata, chiamata “scala della conoscenza”: divisa in due dall’alternanza di gradini, divide lo spazio in una zona di passaggio e in una di sosta. Rimuovendo la cancellata dell’ex lavatoio e sfruttando il dislivello dato dalla strada, con una scalinata di questo tipo, si rivaluterebbe il luogo come occasione di incontro, di scambio e di sosta.

- 61 -


LE PARETI ELEPHANT GROUNDS STARSTREET JJA Bespoke Architecture, Hong Kong L’ Elephant Ground ha cambiato la percezione della strada in cui è situato, con i toni caldi del legno e la trasparenza spaziale che abbatte il confine tra interno ed esterno. Il massimo uso della luce naturale crea un ambiente aperto ma accogliente, che sfrutta le grandi finestre in ferro e vetro che si aprono completamente sulla strada. Una panca è stata integrata per permettere la relazione tra passanti e clienti, raddoppiando sia la disposizione interna che quella esterna. Il particolare rapporto che si crea tra interno ed esterno ha ispirato il progetto nella creazione di una panca rivolta verso il giardino dell’ex lavatoio, ma usufruibile come piano d’appoggio anche all’interno.

- 62 -


ISOLATION THEATERS Lynn Herring, Studio 307 Kingston NY

IL SOFFITTO

Queste cabine, costruite in legno verniciato e ricoperte all’interno da monitor, sono dei veri e propri “teatri personali”, dove il visitatore può vivere un’esperienza immersiva del video che sta guardando. In uno dei due box il video è proiettato sopra la testa dello spettatore, e porta quest’ultimo a vivere esperienze come quella di cadere nella tromba dell’ascensore. Nell’altro box sono invece proiettati video spiritosi e provocatori. Grazie all’ausilio di queste cabine si è in grado di vivere un’esperienza particolarmente immersiva.

- 63 -


L’INTERNO MORI MUSEUM OF DIGITAL ARTS teamLabBorderless, Tokyo Tecnica innovativa e poco conosciuta che offre una serie di possibilità e di vantaggi rispetto alle altre soluzioni più tradizionali. Grazie al video mapping si riducono al minimo i costi legati alla produzione di backgrounds reali perché tutto è un’illusione. Basti pensare che tutta la scenografia potrebbe essere riprodotta solo grazie all’uso di proiettori collegati ad un computer. Grazie all’interazione della luce con gli oggetti reali si può offrire uno spettacolo senza precedenti, attrarre l’attenzione e lasciare un segno nella memoria.

- 64 -


STADTLOUNGE Pipilotti Rist & Carlos Martinez, St Gallen 2005

LA VASCA

Un pavimento rosso fuoco ed eccezionalmente morbido fatto di granulato di gomma attira l’attenzione dei visitatori e personifica la funzione principale del concetto di design. Come segno distintivo, lo Stadtlounge rompe il carattere introverso e spezzato del Raiffaisenquartier e unifica tutti i luoghi e gli spazi aperti in un insieme continuo. L’idea di una “lounge” accessibile al pubblico costituisce il tema guida virtuale. Crea un paesaggio uniforme all’interno del distretto. Tutti gli arredi emergono liberamente amorfi dal pavimento che ricopre l’area come un tappeto. L’illuminazione appositamente realizzata e unica mantiene l’atmosfera accogliente di un “salotto”. Questo scardina la percezione comune dello spazio pubblico dove gli edifici sembrano essere corpi posizionati molto precisamente sul tappeto. Lo spazio esterno è trattato come uno spazio interno della città.

- 65 -


- 66 -


04 IL PROGETTO: ViTe

Lo spazio viene pensato come un punto d’incontro per gli abitanti di Casbeno e della città di Varese, come un’opportunità di crescita per i piccoli viticoltori locali e un’occasione di sperimentare il vino come non è mai stato fatto prima. Un luogo dove acquistare vino sfuso a km 0 fornito dalle piccole cantine del territorio, che garantiscono una scelta di diversi vini. Al contempo uno spazio per vivere il vino a 360°, per conoscere un vino che non ci si aspetta.

- 67 -


- 68 -

APPLICAZIONE

STRATEGIA


INVADERE Vengono realizzate due panche. La prima, in cemento, lungo il muretto che divide il lavatoio dalla strada e la seconda, in legno, lungo il muro vero e proprio del lavatoio. Quest’ultima permetterà il collegamento con lo spazio interno. Due scalinate sui lati corti della vasca aiuteranno i visitatori ad entrare al su interno.

- 69 -


APRIRE Il cancello e parte del muretto vengono eliminati in favore di un collegamento diretto con la strada ed il resto della città. La rimozione della cancellata e dei due cancelli d’ingresso non compromettono la sicurezza del lavatoio nelle ore di chiusura, in quanto tutti gli arredi esterni sono pensati per essere facilmente trasportabili all’interno e quindi per essere salvaguardati.

- 70 -


STRATEGIA

APPLICAZIONE

- 71 -


- 72 -

APPLICAZIONE

STRATEGIA


ACCOMPAGNARE Il visitatore è accompagnato lungo la città attraverso delle installazioni che riprendono il colore del vino. Seguendo queste macchie giunge all’interno del Lavatoio, dove trova conferma di ciò che ha visto in città.

- 73 -


- 74 -


L

o spazio preso in considerazione si estende per un’area di circa 4000 mq attorno al lavatoio. Il percorso inizia dall’esterno, dove in alcune vie selezionate vengono disposte panchine, luci luminose e tavolini per richiamare l’attenzione verso il lavatoio, e per agevolare gli appoggi durante gli street-wine. Una volta all’ingresso del giardino, è possibile accedervi senza bisogno di oltrepassare cancelli, in quento le due porte d’ingresso sono state eliminate, così come la cancellata. Ci si accorge da subito della panca posizionata sulla soglia del lavatoio, tra l’esterno e l’interno, che va a sfondarne le mura e crea un ponte dentro-fuori. Entrando nello spazio si noteranno subito i caschi che pendono dal soffitto e che fungono da percorso sensoriale. Infine, risalterà la copertura rosso vinaccia posizionata sulla vasca, che funge da comoda seduta e da elemento unificante per i tipi di vino presenti nei vari dispenser sottostanti, e dai quali è possibile servirsi.

- 75 -


VENDITA IMMERSIONI APERITIVI EVENTI

- 76 -


- 77 -


VENDITA


L’attività principale si svolge all’interno della vasca, grazie ad una copertura in gomma sagomata che ricopre i dispenser sottostanti. Una rete metallica conferisce solidità strutturale e la possibilità per gli utenti di potersi sedere sopra la vasca, favorendo così un’immersione metaforica nel vino. Il tutto è pensato per contenere quattro dispenser con le diverse tipologie di vino e una bombola al centro della vasca che permette al vino di raggiungere i rubinetti posizionati lungo il perimetro della stessa.

Copertura

Dispenser + Gas

Struttura

- 79 -


I rubinetti sono posizionati sui due lati lunghi della vasca, dando quindi la possibilità anche ai disabili di servirsi e agli utenti di potersi sedere all’interno della vasca, non occludendo il passaggio. Sono integrati nella copertura e sono stati pensati in modo da poter gestire il cambio dei dispenser una volta che la copertura dovrà essere alzata. Bombola del gas Rubinetto

Rubinetto

Rubinetto

Rubinetto

Linea di apertura per il cambio dispenser

Modalità di apertura per il cambio dispenser

- 80 -


Per arricchire l’esperienza della vendita, è stata progettata una bottiglia ad hoc, che va oltre la classica forma della bottiglia. Per rispettare il progetto e l’attività svolta all’interno dell’ex lavatoio, la bottiglia da tavolo prende la forma di un dispenser. Grazie alla sua forma a fisarmonica si può facilmente piegare, in modo da occupare meno spazio per lo stoccaggio. Inoltre, questa particolare caratteristica permette di sfruttare ogni singola goccia di vino presente all’interno, “spremendo” la bottiglia. Il materiale impiegato è il tetrapak, e ciò la rende ecologica, facilmente riciclabile e riutilizzabile. Per riempire la bottiglia basta svitare il tappo frontale e riempirla tenendola orizzontale

- 81 -


- 82 -


- 83 -


- 84 -


- 85 -


IMMERSIONI


Grazie alla tecnica del video mapping, l’interno del lavatoio nelle ore serali viene invaso da grafiche che si muovono nello spazio, creando un’esperienza immersiva e suggestiva. I disegni e le ombre si proiettano sull’intera area, riflettendosi sia sulle pareti che sugli oggetti e sulle persone al suo interno. Si crea così un ambiente surreale, illusorio, che trasforma lo spazio in un intero contenitore di vino, rendendo possibile una “vera e propria” immersione nel vino. Le grafiche proiettate sono state disegnate secondo le quattro tipologie di vino (rosso, bianco, rosato e frizzante), e ne simboleggiano una rappresentazione grafica delle loro caratteristiche: morbido e rotondo per il rosso, pungente e spigoloso per il bianco, mosso e discontinuo per il rosato ed energico e irriverente per quello frizzante.

rosso

rosato

bianco

frizzante

- 87 -


La sincronia di immagini, musiche e rumori evocativi creano l’idea di immersione totale nell’atmosfera desiderata in cui gli spettatori si identificano e si lasciano coinvolgere. Attraverso la realizzazione di Video mapping 3D si possono creare spettacoli suggestivi e coinvolgenti facendo interagire dei contenuti video proiettati sulle pareti del lavatoio. Un unico proiettore rotabile a 360° posto al centro dello spazio, assolve la funzione di proiettare su tutte le superfici le grafiche.

Proiettore

- 88 -


Dal soffitto pendono cinque caschi, chiamati “grappoli”, che rappresentano la funzione del percorso sensoriale. Esternamente uguali, realizzati in cartone alveolare con la tecnica di layers sovrapposti, contengono al loro interno esperienze diverse a seconda di ogni senso. L’utente, infilando semplicemente la testa dentro questi caschi, potrà vivere un’esperienza che lo porterà ad esaltare uno specifico senso alla volta, e allo stesso tempo ad accrescere la sua cultura sul mondo del vino. I grappoli sono pensati per far vivere un percorso attraverso le varie arti: l’arte scultorea associata al tatto, l’arte pittorica alla vista, l’arte culinaria al gusto, l’arte olfattiva all’olfatto e l’arte musicale all’udito.

- 89 -


“...QUESTO OGGETTO ALLUDE AL POTER GUARDARE LA REALTÀ IN MODO DIRETTO” - Ugo La Pietra, Sistema Disequilibrante, Le Immersioni, 1966/1975-

- 90 -


CASO STUDIO

IMMERSIONI Ugo La Pietra, 1967-1970 Le immersioni sono un invito ad un comportamento di uscita dalla realtà, per trovare rifugio in una sorta di privacy che è separazione ma anche strumento di verifica delle possibilità di intervento nella realtà, attraverso elementi di rottura che spostino i termini codificati dalla tradizione. Negli oggetti ambientali (abitacoli) realizzati in quegli anni, vengono recuperate tutte le esperienze precedenti legate al segno, al disturbo (randomico), alle “tessiture”, a cui si aggiungono chiari riferimenti all’arte concettuale e al superamento dell’arte all’interno del “sistema dell’arte”.

- 91 -


COSA Il mondo del vino è un mondo complesso e sfaccettato, che si potrebbe definire caleidoscopico e relegarlo al solo senso del gusto sarebbe estremamente riduttivo. Volendo andare oltre il mero utilizzo del vino come protagonista della tavola, si scopre un universo articolato che va a toccare tutti e cinque i sensi. Olfatto, vista, tatto, gusto e udito, vengono qui separati e stimolati singolarmente, dando l’opportunità di concentrarsi su ognuno di esso.

- 92 -


OLFATTO All’interno del casco sono presenti contenitori con i diversi profumi che compongono il bouquet del vino. Spezie, fiori, frutta e tutto ciò che un’attenta analisi olfattiva del vino può riconoscere.

ARTE OLFATTIVA - 93 -


GUSTO Come per l’olfatto, sono presenti recipienti con caramelle dai diversi sapori scorporati di un vino, che vanno a stimolare una determinata parte della lingua.

ARTE CULINARIA - 94 -


TATTO Sulla parete interna di questo casco sono presenti le texture tridimensionali che sono state immaginate per ogni tipologia di vino, che l’utente può toccare lasciandosi trasportare dalla loro forma.

ARTE SCULTOREA - 95 -


UDITO All’interno di questo casco sono presenti delle cuffie che l’utente deve indossare per asscoltare le diverse musiche che rappresentano una tipologia di vino.

ARTE MUSICALE - 96 -


VISTA Similmente all’udito, attraverso un dispositivo VR e grazie alla collaborazione con la vicina galleria “Punto sull’Arte”, l’utente è accompagnato in un viaggio all’interno delle opere d’arte con protagonista il vino.

ARTE PITTORICA - 97 -


COME

Sedia Parigi - Sekkei

Sedia Stockholm- Sekkei

L’ispirazione per la realizzazione di questi caschi nasce dall’utilizzo del cartone di varie aziende non solo italiane, tra cui Origami Furniture, Sekkei, Ecoliving e Corvasce, la cui tecnica utilizzata è quella della sovrapposizione di diversi layers di cartone alveolare successivamente compressi. La volontà di utilizzare materiale riciclato e una lavorazione che prevede un basso impatto ambientale, ha trovato concretezza nella produzione di questi caschi dal design sostenibile. Leggerezza, resistenza e isolamento acustico sono le caratteristiche principali di questi Grappoli, dopo la sostenibilità ecologica ed economica.

- 98 -


Durante la serata degli aperitivi i caschi vengono alzati lasciando più libero il passaggio attorno alla vasca. Un semplice meccanismo a carrucola che pende dalle travi permette di sollevare facilmente il casco, agganciandolo ad un gancio sulla parete.

Altezza minima: 143cm

Altezza massima: 272cm

- 99 -


Gancio alto

Carrucola

Gancio basso

- 100 -


DOVE Il percorso attraverso i sensi e le arti non si sviluppa seguendo un ordine predefinito, ma lasciando libero l’utente di “immergersi” nei caschi. L’estetica uguale può disorientare, ma solo in questo modo e seguendo una disposizione casuale si può garantire l’effetto sorpresa una volta dentro il casco. Nello spazio questi si trovano lungo il perimetro, vicini al muro, non occludendo il passaggio e non creando un percorso obbligato per chi si trova nel lavatoio. casco casco

casco

casco

casco

- 101 -


- 102 -


- 103 -


APERITIVI


Gli aperitivi sono un modo per far conoscere il lavatoio in tutta la provincia di Varese, attirando clienti con l’offerta di prodotti a km0 forniti dalle enoteche adiacenti al lavatoio. Vengono organizzati tre volte a settimana, nelle sere di maggiore affluenza, e la loro durata va dalle 18.30 a mezzanotte, nel rispetto del vicinato. Grazie alla collaborazione con Vinotheque, il lavatoio è sempre rifornito di stuzzicherie e di bicchieri che possono essere riempiti direttamente dalla vasca. In queste occasioni il personale necessario alla vendita del vino è di due persone, per sorvegliare il flusso di gente. All’interno del lavatoio i caschi vengono rialzati dando la possibilità di sfruttare al meglio lo spazio che circonda la vasca, creando punti di aggregazione attorno ad essa.

- 105 -


La necessità di creare altri punti di appoggio oltre quello della panca in cemento, e la concretizzazione della strategia “invadere”, ha portato alla realizzazione di una panca che sfonda il confine tra interno ed esterno, posizionandosi esattamente a cavallo delle finestre e proseguendo su tutto il perimetro.

panca il legno sfonda il confine entrando all’interno attraverso le finestre

- 106 -


Con l’obiettivo di eliminare il confine tra la proprietà del lavatoio e il resto del quartiere si è deciso di rimuovere la cancellata soprastante il muretto, e allo stesso tempo di eliminare i due cancelli di ingresso. Così facendo si è riscontrata la necessità di appianare il dislivello tra la strada e il giardino, pur mantenendo il muretto in cemento che fungeva da separazione. In questi termini le suggestioni descritte nel precedente capitolo sono servite alla creazione di una panca in cemento come continuazione del muretto, sotto il livello della strada e interna al giardino. Questo espediente ha permesso al muretto di acquisire una duplice funzione: quella di minima separazione tra strada e giardino e quella di comoda seduta durante gli aperitivi e gli eventi.

panca in cemento eliminazione della cancellata

- 107 -


- 108 -


- 109 -


- 110 -


- 111 -


EVENTI


Come per l’interno anche l’esterno è stata pensata una proiezione. Durante la serata del giovedì dalle 21 viene sfruttata la gradinata esterna per la proiezione di film. Grazie alla collaborazione del vicinato è stato possibile installare un proiettore sull’edificio di fronte, che sfruttando l’altezza e la distanza crea un’immagine ottimale alla dimensione della parete. Per l’occasione le luci interne al lavatoio vengono diminuite di intensità, consentendo agli utenti di potersi muovere nello spazio, ma allo stesso tempo permettendo alla proiezione di essere riflessa e non assorbita dalla luce interna delle finestre. All’esterno vengono spente le luci a pavimento e spostati i funghi elettrici per agevolare la visione.

- 113 -


- 114 -


- 115 -


Durante gli eventi dello street wine, le strade vengono chiuse per lasciare il campo libero alle persone che partecieranno. Per l’occasione il lavatoio verrà rifornito di cibo dai ristoranti limitrofi, grazie alla collocazione di vari food truck nelle strade annesse. Per accompagnare i visitatori al lavatoio e nei percorsi pensati e per richiamare l’attenzione all’evento. sono presenti tre tipi di installazioni reversibili. Su alcuni cartelli stradali verrà posizionato un tavolino ribaltabile che fungerà da appoggio durante lo street wine e da indicatore in tutti gli altri giorni. Una serie di luci colorate realizzate tramite l’applicazione di pellicole sui lampioni stradali, creerà una scia luminosa verso il Lavatoio. Ultima ma non meno importante, le panchine palcoscenico. Durante queste serate ospiteranno vari artisti che potranno esibirsi per animare l’evento.

- 116 -


Un altro evento pensato per far conoscere la tradizione del vino di Varese è quello di organizzare delle visite guidate all’interno delle cantine che riforniscono il lavatoio. L’intento è quello di far conoscere agli abitanti la storia e la tradizione insieme alla produzione concreta del vino, portandoli direttamente sul posto, che seppur vicino a casa non hanno altre occasioni di visitare. Tra queste le aziende che aderiranno all’iniziativa sono Cascina Piano, Rossi d’Angera, Cascina Filìp, Valle Luna, Cascina Ronchetto, Laghi d’Insubria e Tenuta Tovaglieri, tutte aziende che dal 2008 fanno parte dell’associazione “Vini Varesini”. Queste piccole realtà, grazie all’evento organizzato dal lavatoio hanno modo di portare avanti il loro scopo, quello cioè di rilanciare la produzione di vini della tradizione nella provincia di Varese.

- 117 -


- 118 -


- 119 -


- 120 -


- 121 -


- 122 -


L’

etica con cui sono stati pensati e progettati gli impianti di riscaldamento e di illuminazione tiene conto del rispetto dell’ambiente, nella sua ecologia ed economia. Gli apparecchi si suddividono in due categorie in base alla loro posizione nello spazio e alla loro realizzazione: fissi per l’interno e mobili per l’esterno. All’interno del lavatoio sono presenti impianti fissi a soffitto, costituiti da pannelli radiali ad infrarossi per il riscaldamento e da lampadine a bulbo senza paralume. Per quanto riguarda l’esterno, sono presenti dei funghi elettrici

- 123 -


Riscaldamento

Riscaldamento Riscaldamento

INTERNO Per evitare l’utilizzo di riscaldamento a parete (esteticamente poco piacevole da guardare ed anche abbastanza ingombrante), abbiamo pensato ad una soluzione a soffitto. Tre pannelli radiali ad infrarossi sono appesi lungo la trave principale del tetto e si trovano in corrispondenza delle finestre che sono inserite sulle pareti più lunghe. La forma dei pannelli è circolare, per riprendere quella dei grappoli presenti lungo il percorso sensoriale.

- 124 -


ESTERNO Per poter usufruire del lavatoio anche nei periodi invernali, quando basse temperature ed umidità invitano a rimanere al chiuso, si è pensato di utilizzare dei funghi elettrici da collocare in giardino, in modo da garantire calore e senso di accoglienza anche nei periodi più rigidi. Normalmente questo strumento viene utilizzato da ristoranti e bar per poter riscaldare l’ambiente subito prospicente l’ingresso, e spesso viene sfruttato un impianto a gas, piuttosto che uno elettrico, ma il fungo elettrico preso in esame presenta una doppia funzionalità: riscaldatore l’ambiente e generatore di corrente elettrica.

- 125 -


CASI STUDIO NATURALE I funghi o miceti sono un regno di organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari a cui appartengono anche i lieviti e le muffe. Il regno comprende più di 100.000 specie conosciute, benché la diversità sia stata stimata in più di 3 milioni di specie. Ogni specie è classificata in base a: divisione, classe, ordine, famiglia e genere. Il caso che ha dato orgine al Fungo Elettrico è quello della Amanita muscaria, uno dei funghi più velenosi al mondo ma anche quello più appariscente. Questo tipo di fungo appartiene alla famiglia delle Amanitaceae, una famiglia di basidiomiceti. La caratteristica principale è quella che riguarda il cappello: esso è largo ed ornato da squame, residue dal velo generale. Le lamelle sono bianche, non annesse al gambo, il quale è slanciato e cilindrico. L’Amanita Muscaria, o meglio nota come fungo di Biancaneve, si presenta con un cappello di diametro da 8 a 20cm, dal colore rosso acceso o vermiglio e presenza di verruche bianche o rosse. Esso può essere trovato in estate-autonno nei boschi di conifere e di latifoglie.

- 126 -


REALE La stufa a fungo riscaldante, o semplicemente fungo riscaldante, è un generatore di calore a infrarossi in grado di produrre calore per piccoli o grandi ambienti, ma per irraggiamento. Ciò significa che se si sta troppo lontani dal sistema di riscaldamento non si gode del suo calore, ma solo del sollievo di un’aria accogliente e di benessere. Il fungo riscaldante è uno scaldapatio, realizzato generalmente in acciaio verniciato e dotato di riflettore di alluminio: la sua struttura irradia il calore prodotto dagli infrarossi con alimentazione a gas GPL in bombole.


COSA Il fungo elettrico riscalda durante il periodo invernale ed è fonte di energia elettrica per ricaricare smartphone e tablet. In più, grazie alla sua dimensione, consente alle persone di ripararsi dai raggi solari durante la giornata. Grazie alla presenza dei pannelli, il fungo risulta totalmente autonomo. Non ha bisogno di collegarsi alla rete comunale per fornire energia ai clienti del lavatoio. All’interno della struttura si trova un accumulatore, che permette di usufruire dell’energia anche durante la sera, quando la luce naturale non è presente. All’interno del basamento, che sostiene la struttura, si trovano due ruote che consentono di spostare l’oggetto a seconda delle esigenze (es. quando il locale chiude, i funghi possono essere riposti all’interno del lavatoio).

Pannelli fotovoltaici

Pannelli solari

Tavolino

Basamento

- 128 -


- 129 -


COME Il fungo elettrico risulta essere un oggetto completamente autonomo, sia dal punto di vista della produzione di calore che di quella di corrente elettrica. La forma esagonale, infatti, dà la possibilità di installare tre pannelli fotovoltaici e tre pannelli solari. Questo permette di creare energia pulita ed ecosostenibile, evitando che il lavatoio si attacchi alla rete elettrica comunale. Per questo motivo, il suo costo iniziale è abbastanza elevato (si consideri il costo dei pannelli fotovoltaici e solari pari a 5000€), ma esso garantisce al lavatoio la possibilità di risparmiare col tempo sulla bolletta elettrica e di poter utilizzare l’ambiente esterno dell’edificio tutto l’anno.

Pannelli solari

Pannelli fotovoltaici

- 130 -


DOVE A causa del costo iniziale, il lavatoio ad inizio attività disporrà di un solo fungo elettrico, posizionato vicino ad una delle tre finestre della parete vicino alla strada. Con l’aumento dell’entrate, il lavatoio potrà acquistare altri tre funghi, da disporre come in figura. Il poco spazio verde che circonda lo spazio non consente di poter comprare altri dispositivi, ma la loro grandezza e il numero di pannelli solari consentirà di riscaldare adeguatamente il giardino.

Fungo Elettrico

Fungo Elettrico

Fungo Elettrico

Fungo Elettrico

- 131 -


- 132 -


- 133 -


INTERNO All’interno del lavatoio sono state posizionate sul soffitto, lungo le travi, sei lampadine ambience che proiettano una luce calda dando all’ambiente un’atmosfera calda ed accogliente. La necessità di abbassarne l’intensità durante le ore delle proiezioni esterne ha richiesto che queste lampadine siano dimmerabili in origine.

- 134 -


ESTERNO La zona del giardino esterno al lavatoio è illuminata da delle luci trasportabili a pavimento, che trasmettono un tipo di luce diffusa e funziona ad energia solare alternata a batterie e questo abbatte l’impatto mbientale del loro utilizzo. L’azienda produttrice è Flos, sono di forma sferica e di tre grandezze diverse, 25, 35 e 40 cm, per permettere di avere un’illuminazione diversa più o meno intensa. I fruitori del lavatoio potranno quindi spostarle a seconda delle loro esigenze dell’affluenza di persone. Essendo facilente trasportabili possono essere ritirate durante le ore di chiusura.

- 135 -


- 136 -


P

er quanto riguarda i servizi è stata pensata un’app che permette ai fruitori del lavatoio di essere aggiornati sui vari eventi organizzati nel lavatoio e presso le cantine dei produttori. Un mezzo per poter condividere con gli altri utenti le esperienze che il lavatoio offre durante la settimana, come aperitivi, street wine, visita alle cantine e serate in cui vengono proiettati film e concerti. L’app permette un ulteriore immersione nella città e nel lavatoio creando una piattaforma di condivisione.

- 137 -


INSTAGRAM Instagram è una piattaforma social, permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri, e condividerle in rete. Ad ogni foto vi si può aggiungere una geolocalizzazione che crea una sezione a parte, un altra pagine dove vengono racconte tutte le foto e i commenti con la stessa geolocalizzazione. Sfruttando lo stesso principio l’App ViTe crea in ogni evento una raccolta di immagini accomunate dallo stesso hashtag che, visitando permette di avere una panoramica generale sull’evento.

RUNTASTIC Runtastic combina lo sport tradizionale con le app, con il social networking. Gli utenti possono usare l’app in combinazione con altri dispositivi, così da raccogliere dati direttamente tramite l’app. In seguito si possono sincronizzare i dati con il sito allo scopo di condividere e studiare i percorsi. L’app del lavatoio usa il principio di runtastic per permettere agli utenti di creare dei percorsi e ad ogni tappa poter associare l’evento con foto e commenti a riguardo

STREET WINE

CINEMA - 138 -

Cliccando le icone si apre una pagina che mostra le raccolte di foto


ACCESSO Per accedere ed effettuare il log-in è possibile utilizzare un QR code. A questo è associato un link che aprirà la pagina automaticamente. Il QR code si troverà nei vari puti di interesse che partecipano ai vari eventi associati al lavatoio come vinoteque e il circolo di casbeno, andando in giro per la città si potrà quindi accede alla app in qualunque momento e ovunque ci si trovi, nei pressi degli eventi.

- 139 -


GRAFICA Per quanto riguarda la grafica come font è stato usato Comfortaa ed è stato pensato per richiamare le forme che si ritrovano in tutto il progetto, dai caschi all’interno del lavatoio, alla forma delle bottiglie, dalla grafica per riconoscere i punti di interesse nelle strade, al logo di ViTe. I colori riprendono il logo, ne vengono usati 4 principalmente che definiscono l’intera grafica di cui tre neutri: grigio freddo, grigio chiaro e ghiaccio, e uno acceso: Il vinaccia, usato principalmente per i titoli di schermata. Infine le icone, che riprendono lo stile del logo e del font creando coerenza dal punto di vista grafico e progettuale.

Vinaccia #6b2934 Grigio Freddo #9e9ca9 Grigio Chiaro #c7c5d0 Ghiaccio #eaeaea

- 140 -


USER FLOW Semplice e accessibile a tutti, la app permette di condividere la propria esperienza, i propri percorsi e opinioni riguardo agli eventi a cui gli utenti partecipano, creando una mappa personale dell’esperienza fatta. Raccoglie informazioni che permettono ai nuovi iscritti di decidere a quali eventi partecipare sulla base di foto e commenti degli altri fruitori. Una volta creato un profilo si può scegliere come visualizzare i vari eventi: tramite gli amici o visitando quelli presentati dal lavatoio. I vari eventi possono essere condivisi anche con utenti non ancora iscritti all’app tramite Whatsapp.

ViTe

Registrati

Accedi

Password dimenticata

Amici

Preferiti

Eventi

Percorsi ed Eventi

Condividi

Tabella Orari

Aggiungi a Preferiti

Visualizza Percorso

Salva

Foto

Crea Percorso

Mappe

Commenta

- 141 -


SCHERMATE INIZIALI Come Instagram, permette il log-In creando un profilo personale che raccoglie tutti gli eventi, le foto e i percorsi preferiti dall’utente. Ogni profilo ha condivisi eventi e foto che potranno essere salvate e condivise dall’utente nella sezione preferiti, mentre nella sezione amici si possono trovare gli altri utenti iscritti alla app e visitare il loro profilo e i percorsi da loro condivisi.

- 142 -


SCHERMATE EVENTO Ogni evento: street wine, apertivo, cinema e visita alle cantine ha una pagine dove poter trovare tutte le date e le programmazioni. Per ogni evento si possono vedere foto condivise sia dagli altri utenti che dagli organizzatori degli eventi e mappe con navigatore per raggiugnere il posto.

- 143 -


- 144 -


VITE VITE

come la pianta dell’uva. come le vite dei viticoltori. come l’unione di Vino e Terra.

NAMING La presenza sul territorio della provincia di Varese di vigneti molto antichi è testimone della consolidata produzione di vino negli anni passati. Negli ultimi anni varie associazioni del territorio si sono prese l’incarico di far riemergere un pezzo di storia ormai dimenticata, ridando vigore a quello che è giunto ai nostri giorni solo come una testimonianza. Inoltre, la particolare conformazione del territorio della provincia di Varese, caratterizzato dal verde delle Prealpi, dai numerosi laghi e colline, si riflette sulla gastronomia con i suoi prodotti tipici: miele, formaggi, salumi e vino rappresentano solo alcune delle eccellenze di questa provincia, prodotti che ancora oggi vengono preparati artigianalmente secondo le antiche tradizioni. Il germoglio, come simbolo di nuova vita da dare all’avanzo. Dall’unione di questi elementi si crea nel Logo un germoglio, come germoglio di vite, la pianta dalla quale cresce l’uva e nasce quindi il vino, e metaforicamente come simbolo di nuova vita da dare all’avanzo.

- 145 -


Vino Viticoltori Casbeno Varese - 146 -


LOGO Il logo prende forma dall’intersezione di 4 cerchi di grandezze diverse, che rappresentano rispettivamente Varese, con al suo interno posizionato in modo geograficamente corretto il quartiere di Casbeno. Esterno a questi si trova il cerchio che rappresenta il mondo del vino. questo è apparentemente distante dalla realtà di varese, ma ciò che li unisce in realtà, sono i viticoltori con le loro tradizioni e la loro produzione vitivinicola. Ciò che si crea è un logo formato da cerchi che rappresentano queste realtà interconnesse tra di loro, e che allo stesso tempo creano con la loro intersezione un germoglio, simbolo di nuova vita.

ViTe - 147 -


- 148 -


T

enendo in considerazione l’etica di questo corso, intervenendo sul preesistente con soluzioni ibride e dal basso impatto economico, si sono volute svolgere ristrutturazioni minime dal punto di vista architettonico. In questa parte è stata fatta una stima di quanto queste spese possono essere quantificate, prendendo in considerazione non solo le modifiche strutturali ma anche gli interventi ex novo. Sono state incluse in questo computo le spese possibili per dar vita al tipo di attività pensata per il progetto, considerando anche le collaborazioni e gli eventi. Sono stati infine calcolati gli introiti che nell’arco di un mese possono essere ricavati.

- 149 -


SPESE RISTRUTTURAZIONE

interventi sull’esistente

rimozione cancellata 500€

giardino 500€

spese varie 100€ tetto 11250€

- 150 -

mano d’opera 4000€


SPESE EVENTI street-wine e aperitivi

visita alle cantine

pro loco 0€

volontariato

pubblicità 100€

cibo 0€ fornito da Vinotheque

- 151 -

catering 450€

vino 0€ fornito dai viticoltori

personale 100€


SPESE SUCCESSIVE grappoli

vasca

video mapping 5000€

illuminazione 1400€

riscaldamento 400€

pavigym 2000€

struttura 300€

interno 625€

struttura 50€ x 5 pz

INTROITI (mensili)

pubblicità sponsor 1000€

eventi 2500€

Vinotheque 200€

vendita vino 1,50 € x 1 lt

- 152 -

Viticoltori 200€


interventi sulla strada

panche LM line 135€ x 6 pz

gradinata cemento 100€ x 5 mq

panca esterna 700€

filtri lampioni Imagine Light 160€ x 4 pz bottiglie 0,5 € x 100 pz

bagno Sebach 2000€

- 153 -

panchine/ piattaforme 1000€ x 3pz tavolini lampioni in legno di pino 50€ x 5 pz


I

l progetto vede attuarsi all’interno dello spazio ristretto del lavatoio un meccanismo di socialità convivialità e potenzialità. Con la funzione della vendita di vino sfuso si è voluto creare un luogo dove gli abitanti potessero riunirsi per conoscere le proprie radici e per poter progettare insieme il proprio futuro. L’etica del corso che prevedeva un tipo di progettazione allestitiva è stato tenuto in considerazione durante tutto l’anno ed è stato applicato a tutte le caratteristiche del progetto. Nella speranza di aver soddisfatto le aspettative e di essere riuscite nell’intento di dare nuova vita ad un luogo dismesso in un piccolo quartiere di Varese, concludiamo questo percorso appagate.

- 154 -


Conclusioni

- 155 -


Alighieri, Dante (1321). Divina Commedia. Bologna: Biblioteca Italiana Zanichelli. Wall and Piece, Banksy (2011) Edizione italiana, L’ippocampo. Marina Abramovich (2018) Edizione Marsiolio, Collana Cataloghi. Varese. Terra da vino. (2017). Macchione Editore Da spazio nasce spazio. L’interior design nella trasformazione degli ambienti contemporanei, Luciano Crespi (2013). Editore Post Media Group. Ugo La Pietra. Progetto Disequilibrante, A.Rui. (2014) Editore Corraini.

- 156 -


EDWARD MANI DI FORBICE, (Dicembre 24, 2017), retrieved on 9 October 2018 www.wikipedia.org IL DOTTOR PATCH ADAMS, (Maggio 28, 2017), retrieved 6 October 2018 from www.lacapannadelsilenzio.it GIANT ANTS ARE INFESTING THE SAACHI GALLERY, (Luglio 21, 2014), retrived 5 October 2018 from www. theverge.com PANGEA: NEW ART FROM AFRICA AND LATIN AMERICA, (Luglio 21, 2014), retrived 6 October from www. youtube.com I DETENUTI SI RACCONTANO. COME UN LIBRO, (Marzo 24 2018), retrieved 9 October 2018 from www. giornaletrentino.it È PiU’ FACILE SPEZZARE UN’ATOMO CHE UN PREGIUDIZIO, (Agosto 3, 2016), retrieved 10 October 2018 from www.bibliotecavivente.org RITHM 0, (Settembre 24, 2018), retrieved on 5 October 2018 from www.artslife.com IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO, (Dicembre 16, 2017), retrieved on 8 October 2018 from www.wordpress. com FONDAZIONE LUCIO FONTANA - I TAGLI, (Novembre 5, 2015), retrieved 9 October 2018 from www. fondazioneluciofontana.it

- 157 -


PNEUMATIC/ONA, (Settembre 30, 2016), retrieved on 3 October 2018 from www.collateral.al THE LEADER IS PRESENT, (Ottobre 11, 2017), retrieved on 6 October 2018 from www.arte.it WELCOME TO NORTH KOREA, (5 Settembre 2018), retrieved on 4 October 2018) from www. welcometothenorthkorea.org BACIO PER DIRE NO ALL’OMOFOBIA IN RUSSIA, (Agosto 18, 2013), retrieved on 5 October 2018 on www. queerblog.it FINESTRE SULL’ARTE, (Marzo 4, 2018), retrieved 7 October 2018 from www.finestresullarte.info AI WEI WEI, (Settembre 14, 2015), retrieved on 8 Ocrtober 2018 from www.theguardian.com NEBUTA-NO-IE-WARASSE, (19 Giugno 2011), retrieved on 6 November on www.archdaily.com SPLITTING, (29 Aprile 2013), retrieved on 6 November on www.moma.org OFFICES FOR JUNTA DE CASTILLA Y LEON, (15 Settembre 2011), retrieved on 6 November on www. deezen.com FRAGILE INVASION, (3 Settembre 2015), retrieved on 6 November on www.archdaily.com GREAT ORMOND STREET HOSPITAL, (4 Febbraio 2018), retrieved on 6 November 2018 on www.artsy.com LA CULTURA DEL VINO, UNA TRADIZIONE PER VARESE, (20 Setembre 2017), retrieved on 7 November on www.laprovinciadivarese.it

- 158 -


VINI A VARESE, (30 Gennaio 2015), retrieved on 7 November on www.ilmangiaweb.it SI PREPARA IL TERRENO PER IL VINO, (23 Novembre 2009), retrieved on 7 November on www.varesenews.it RONCHI VARESINI IGP, (3 Agosto 2005), retrieved on 7 Novembre on www.quattrocalici.it VATTENFALL’S STOCKHOLM HEADQUARTERS, (2 ottobre 2013), retrieved 10 december 2018 on www. officesnapshots.com ELEPHANT GROUNDS STARSTREET, (15 settembre 2016), retrieved 12 december 2018 on www.indesignlive. hk AURORA 2/THIS IS ISS, GO AHEAD, (31 luglio 2008), retrieved 6 december 2018 on www.ryujinakamura.com CROATIAN PAVILION, (3 Settembre 2008), retrieved 10 december 2018 on www.3lhd.com SLOPE, (22 novembre 2015), retrieved 10 december 2018 on www.archiexpo.it LIGHT PAINTINGS, (29 luglio 2016), retrieved on 7 November on www.thisiscolossal.com FERNS FOR FRANCESCA, (8 marzo 2018), retrieved on 3 november on www.designboom.com ISOLATION THEATERS, (17 agosto 2018), retrieved on 7 November on www.lynnherringartist.com IMMERSIONI, (12 Ottobre 2010), retrieved on 10 January on www.ugolapietra.it

- 159 -



I nostri più sentiti ringraziamenti vanno a tutti i docenti del corso di Sintesi, che ci hanno trasmesso la loro passione per il tema trattato. Un grazie particolare va alla Prof.ssa, relatrice Anna Anzani, che ci ha supportate nella stesura e nella definizione del progetto con suggerimenti, critiche ed osservazioni. Ringraziamo inoltre il Prof. Luciano Crespi e la Prof.ssa Barbara Di Prete che ci hanno seguito durante tutto il corso, aiutandoci nell’ideazione del progetto, dal concept alla realizzazione. Grazie agli assistenti che si sono interfacciati con noi sostenendoci e spronandoci insieme ai professori a cercare di raggiugnere un livello di capacità progettuale sempre maggiore.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.