Portfolio Architettura Elisa Cecchini

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P O R T F O L I O ARCHITETTURA ELISA|CECCHINI 2

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INGEGNERIA EDILE | ARCHITETTURA LA SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA voto di laurea: 110/110 e lode Roma 2008-2014

Workshop presso AALTO UNIVERSITY Art and Design Faculty Urban Design | KALASATAMA | Helsinki

ECOLE NATIONALE SUPERIEURE D’ARCHITECTURE LA VILLETTE Paris 2011-2012

Workshop presso CITE’ DE L’ARCHITECTURE ET DU PATRIMOINE

LICEO SCIENTIFICO L.DA VINCI Diploma: 100/100 Jesi 2003-2008

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Workshop presso Facultad de Arquitectura UMSA La Paz | Bolivia


P R O F E S S I O N A L S K I L L S

PARTECIPATIONS|AWARDS

LINGUE | ITALIANO: madre lingua; | INGLESE: ottimo, “Cambridge First Certificate of English”; | FRANCESE: ottimo, corso base presso “ENSAPLV”.

partecipazione a YAC | ROME COMMUNITY RING gennaio 2015

COMPETENZE INFORMATICHE | Ottime conoscenze generali, della navigazione sul web e di programmazione, Mac OS, Windows, Excel, Word, Power Point; | Autocad, Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Adobe Indesign, Artlantis, Sketchup.

Partecipazione al seminario sulla sostenibilità “Resilient Ecological Design Strategies” (Bolzano) con Pubblicazione della tesi di laurea tra gli atti del convegno; prossima pubblicazione su rivista Monograph

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RICONVERSIONE AREA SGL CARBON | Ascoli Piceno | Italy FORTE3 | Roma | Italy ABITARE SCALO SAN LORENZO | Roma | Italy MUSEO ARCHEOLOGICO | Terracina | Italy URBAN PLAN FOR KALASATAMA | Helsinki | Finland ATELIER EL ALTO | La Paz | Bolivia RAIL-WAY FRONT GARE DE L’EST | Paris | France


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P R O G E T T O d i T E S I


RICONVERSIONE AREA SGL CARBON | PROGETTO DI TESI | progettazione architettonica e urbana | LA SAPIENZA | 2014 Il tema della dismissione industriale è uno dei principali temi di trasformazione delle città e dei territori contemporanei, in quanto si liberano aree strategiche per la riconfigurazione degli insediamenti urbani. Aree originariamente periferiche assumono una nuova centralità e costituiscono un’opportunità di riscrivere la storia delle città e dei territori urbanizzati. Le rovine industriali, testimonianza di una civiltà trascorsa, entrano così a far parte del nostro patrimonio culturale prestandosi a possibili processi di riconversione finalizzati al riutilizzo dei loro spazi. L’area ex Carbon SGL (produzione di elettrodi di grafite, dismessa nel 2007) dal 2004 è protagonista di una serie di accordi tra pubblica amministrazione, cittadini e società private che confluiscono nella proposta di PRG (2014) che prevede, successivamente alla bonifica dell’area, la realizzazione di un Parco Scientifico, Tecnologico e Culturale, come punto di riferimento per la città. Il progetto vuole restituire alla città una parte di territorio importante per la sua storia, lasciando evidenti i segni della memoria industriale ma mutati in spazi pubblici e aree verdi secondo il principio della sostenibilità.

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La discontinuità tra il fitto tessuto storico e il sito produttivo, donao una forte identità a quest’ultimo con l’imponenza dei fabbricati e degli impianti. La città e il sito hanno convissuto per secoli, così nella riconversione si vuole mantenere questa identità di “BIGNESS”, elemento fuori scala rispetto al centro storico.

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L’idea alla base del progetto è creare un parco urbano in riconversione di una zona industriale dismessa, lasciando memoria della stessa attraverso gli imponenti impianti presenti nell’area.Come reperti di un sito archeologico, queste memorie industriali costituiranno l’identità del parco.


Rafforzando la funzione storica del viadotto di distribuzione dei prodotti all’interno del complesso industriale, nel progetto si sviluppa l’idea del viadotto come cardine, snodo, collegamento verso le nuove funzioni assegnate agli edifici esistenti, attraverso sistemi di connessione verticali (rampe, scale, ascensori) in punti strategici.

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In base allo stato di degrado (architettonico e strutturale), ai sondaggi sull’inquinamento del suolo, all’interesse architettonico dei vari fabbricati, vengono scelti gli edifici da mantere e quelli che conviene demolire. Il progetto del masterplan ruota attorno ai fabbricati rimasti e al segno centrale del viadotto, che costituisce l’ingresso e il fulcro dell’area, associando ad ogni edifcio una funzione tra quelle previste dal PRG. I nuovi edifici e il parco (che si sviluppa per tutta l’estensione dell’area) seguono i rapporti di pieno/vuoto dell’esistente, disegnando un sistema leggibile di connessioni fisiche e funzionali. Rispettando la memoria del luogo, utilizzando un

linguaggio industriale in chiave diversa gli impianti dismessi diventano le Folie del parco e i fabbricati recuperati creano ambiti spaziali di riferimento. I nuovi edifici disegnati come ponti trasversali al viadotto riprendono il carattere geometrico e lineare degli edifici industriali, pensati come blocchi introversi, opachi, attraverso l’uso del rivestimento in lamiera che ha un sapore industriale ma si arricchisce di modernità con il disegno dei fori che crea giochi li luce tra interno ed esterno. Il disegno della lamiera forata ottenuto attraverso l’effetto pixel di una foto di chiome d’albero lega il costruito all’ambiente naturale del parco urbano e fluviale circostante.

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VISTE ESTERNE fabbricato ex Carburo Biblioteca e Museo della Tecnologia

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VISTE ESTERNE fabbricato ex Forni 5 | 6 Auditorium e Centro Congressi

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sezione AA’

PIANTA (sezione orizzontale +1,20)

sezione BB’

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ex Carburo: Biblioteca e Museo della Tecnologia

PIANTA (sezione orizzontale +5,00)

Valorizzare la spazialità creata da una struttura industriale a scopo funzionale ed elevarla a linguaggio architettonico. Demoliti i corpi annessi successivamente, il fabbricato rimane composto da due elementi simili, caratterizzati dallo stesso tipo di copertura: solai voltati a diverse altezze, per permettere l’ingresso della luce. I temi del progetto diventano quindi LA COPERTURA e LA LUCE, sviluppati in modi differenti. La doppia funzione prevista per questo fabbricato porta ad una divisione

“ideale” in due volumi accostati, uno esistente e uno principalmente di nuova costruzione, che riprende dalla preesistenza la forma delle coperture e il loro alternarsi, mantenendo la proporzione di tale alternanza ma adattandosi al modulo del corpo minore, del quale costituisce il prolungamento. La scelta dell’involucro trasparente permette una netta distinzione tra l’intervento e l’esistente, non sono dall’esterno ma anche dall’interno, data la notevole differenza di percezione della luce.

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L’intervento nella parte esistente prevede l’inserimento di “scatole accostate” di diverse altezze, con coperture praticabili, destinate a luoghi dello stare (biblioteca, spazi di lettura), dalle quali poter percepire in modo più dinamico le coperture voltate e la luce che vi entra attraverso. L’interno delle scatole è progettato per un’altra funzione , quella di Museo della Tecnologia, creando all’interno dello stesso corpo un gioco di penetrazione tra le due funzioni, sempre a contatto ma non mai conflitto tra loro.

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ex Forni 5 | 6: Auditorium e Centro Congressi

Il progetto coinvolge soprattutto lo spazio interno, i pochi elementi inseriti all’esterno hanno l’intento di rendere riconoscibile l’intervento e valorizzare il fronte verso la nuova piazza, che ricalca il vuoto esistente, circondata dagli impianti/ reperti industriali.

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Lo spazio esistente è composto da due navate a tutta altezza, separate al centro da una “spina” di pilastri che corre longitudinalmente per tutto il fabbricato, consentendo la permeabilità da una nave all’altra. La peculiarità di questo edificio è la presenza dei forni in cui avveniva la cottura della graffite.

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Elementi scavati nel terreno, ricoperti da chiusure metalliche che emergono dal piano di calpestio, vengono in parte mantenuti nel progetto e riadattati alle nuove esigenze funzionali: spazi di sosta, elementi di arredo, pavimentazione e scavi di archeologia industriale diventano il layout di base del progetto.


Sopra questo strato di memoria vengono disposti dei volumi puri proporzionali, ognuno con una propria funzione. Il volume maggiore (Auditorium) è l’unico ad avere un rapporto con la struttura esistente: la fila centrale di pilastri scandisce il ritmo degli ingressi verso la sala, in corrispondenza dei quali l’involucro si piega, si deforma, acquistano un linguaggio diverso dalla rigida geometria della preesistenza. Attraverso una scala addossata visivamente ai pilastri esistenti, la trave in quota diventa uno spazio fruibile al pubblico, luogo per eventi temporanei, dove poter osservare da un punto di vista privilegiato l’intero spazio.

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c o n c o r s i


FORTE3

| Prtecipazione YAC | ROME COMMUNITY RING | 2015 La ricerca e lo sviluppo del progetto mirano ad abbreviare i tempi attraverso l’economicità, la velocità di realizzazione, la semplicità di gestione e manutenzione, la possibilità di adattarsi e rimodellarlsi a seconda di esigenze future. Il progetto indirizza queste esigenze disegnando una struttura (“CUBO”) completamente indipendente dall’esistente, il Forte, una struttura modulare utilizzabile per molteplici usi, semplice e facile da costruire in loco, componibile in aggregazioni. Il singolo CUBO è autoportante con struttura in acciaio e ha dimensioni 2,70x2,70x2,70m. La scelta di questa grandezza è legata sia allo spazio minimo disponibile all’interno del Forte, sia all’ economicità e all’uso minimo di materiali e di spazio. I pannelli di chiusura verticale e orizzontale, e la posizione del modulo, cambiano tra interni ad esterni, in base al tipo di funzione/attività da ospitare nel CUBO. In progetto si inserisce timido nel contesto per rendere il Forte stesso unico protagonista, rispettando l’ambiente naturale che oggi lo protegge. Nuovi ingressi e percorsi completano l’area, con l’obiettivo di far riemergere un luogo sconosciuto perfino agli abitanti del quartiere.

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Studio della struttura modulare: tipi di chiusure

A chiusura per interno: - pannello in legno interno - pannello sandwich con isolante acustico - pannello esterno in legno perforato 20mm B chiusura per esterno: - pannello in legno interno - pannello sandwich con isolante terno-acustico - pannello esterno lamiera piegata

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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK D

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C Cubi per il Belvedere: - controvento - pannello metallico perforato 20mm D Tipo di chiusura alternativa per cubi esterni/interni, di forma tronco di prisma irregolare. Per ottenere effetti diversi può essere ruotata di 90°, 180°, 270°, 360°; il cono di luce può essere rivolto all’interno o all’esterno.

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Scala 1:200

E solaio di base: - struttura metallica a maglia ortogonale 244 x 100mm - isolante termico - guaina impermeabile - pannello di rivestimento interno

Fasi di montaggio del CUBO

Fa solaio di copertura praticabile: - struttura metallica a maglia ortogonale 244 x 100mm - pannello sandwich 130mm - guaina impermeabile 3mm - pannello di rivestimento esterno calpestabile 30mm Fb solaio di copertura non praticabile: - struttura metallica a maglia ortogonale 244 x 100mm - pannello sandwich 130mm - pannello fotovoltaico

Studio della struttura esistente

G Il pavimento è sollevato di 10cm rispetto all’esistente, definisce gli “spazi serventi” insieme ai cubi, mentre negli “spazi serviti” la pavimentazione resta quella esistente. Al di sotto della nuova pavimentazione sono collocate gli impianti. H Nella facciata esistente nella piazza d’armi sono inseriti nuovi infissi che definiscono gli spazi per I nuovi usi previsti. L’apertura proncipale è suddivisa in tre parti di 80cm, permettendo una flessibilità d’uso. I Per segnalare le entrate principali per le due funzioni (Visual-lab / Ristorante-Caffetteria) un nuovo profilo si aggancia agli infissi invitando i passanti ad entrare.

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H I

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INTERNAL FUNCTION COMMUNITY CENTRE INFO POINT| PROGETTO FORTI PUBLIC ITINERARY WINE BAR TEMPORARY EXIBITION VISUAL LAB

LL UA VIS

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VIS

WI

LL UA

AB

R BA NE

Visual-lab

Enoteca-Caffetteria

Servizi di quartiere

La scuola di visual-art, organizzata in diverse AR EB IN stanze, comprende: auleW per lezioni/workshop, per video-proiezioni e musica, aula informatica, relax, e sale riunioni.Il CUBO funge da servizio per le diverse attività (bagno, proiezioni o altro). I corridoi interni al forte completano lo spazio della scuola: per l’assenza di luce e l’impatto che si ha attraversandoli questi spazi diventano la scena di audio/video performance.

L’enoteca-caffetteria è uno spazio dove poter consumare o acquistare prodotti a “km zero”, cibo, birra e vino possono esse degustati in un unico posto. Nella zona bar e ristorante il CUBO diventa lo spazio dei servizi: bagni, preparazione dei cibi, dispensa, guardaroba e servizi per il personale.

Nell’area della Caponiera (spazio compost di due livelli, entrambi visibili dall’esterno) si collocano alcune sale riservate ad attività di quartiere o nuove start up -al piano inferiore- e una biblioteca di quartiere -al livello superiore voltato a crociera. I servizi igienici, realizzati tramite i CUBI sono posizionati all’esterno nel fossato.

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bar deposito bici

bagni

cucina enoteca pergolato (non praticabile)

portico (praticabile)

Bar Un CUBO, aperto su due lati (accesso e bancone), chiuso nei rimanenti con pareti attrezzate (scaffali ecc), copertura “a feritoia”. Bagni Un CUBO, copertura con elemento “a feritoia”. Comprende due servizi e un lavandino, o un interno modulo per disabile (secondo standard normati). A seconda delle esigenze possono essere aggregati (numero, uomo/donna). Portico CUBI per aree relax con panchine (ricavate all’interno dell’elemento “feritoia”), possono essere aggregati in linea. L’elemento ripetuto costituisce in copertura l’accesso in quota al forte. Nel caso in cui non siano a copertura praticabile sono installati pannelli solari per la produzione di energia elettrica o un pergolato.

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spoiatoi

Rastrelliera CUBI presenti nell’area sport, nella piazza di ingresso al forte e all’interno della Piazza d’armi, per una concezione ecologica e di benessere del vivere la città. Luogo preparazione cibi All’interno dell’area Risto-Bar Km Zero,tre CUBI aggregate. preparazione, sporco/pulito, conservazione dei cibi e dispense. Sono pensati come luoghi aperti (senza tamponature) per consentire la massima mobilità durante il lavoro; copertura a “feritoia” per il passaggio degli impianti. Spogliatoi Tre CUBI aggregati progettati con bagni, docce, sedute e armadietti. La copertura è calpestabile e costituisce, assieme ai moduli “portico” un accesso al forte


Il senso d’identità di un luogo è la capacità di modificarsi nel tempo senza perdere carattere, forme e tradizioni; il progetto di riattivazione dell’antico Forte Portuense deriva da una profonda riflessione sul particolare luogo e spazio che esso rappresenta per la città. La piazza d’armi diventa il fulcro delle attività da svolgersi all’interno del forte. Le vecchie pavimentazioni, nascoste dal tempo e dalla vegetazione verranno riportate alla luce evidenziando cosi percorsi tra quali si collocano i CUBI: chiosco bar, spazio si sosta, porticato. Nell’insenatura della piazza viene modellata un teatro all’aperto per

proiezioni, eventi culturali e musicali. Lo spazio è pensato in maniera estremamente flessibile e adattabile alle diverse esigenze dei fruitori, i cittadini. Lo schema funzionale è concepito in modo che ogni parte sia autonoma rispetto all’altra. Le sale interne al forte (ex caserma) sono collegate da un percorso unico di servzio: una pedana rialzata di 10cm 8(al di sotto di cui passano gli impianti) disegna la forma dei vari ambienti interni. Tutti gli spazi e l’inserimento dei CUBI all’interno sono progettati per non danneggiare la struttura esistente, ma al contrario per la sua scoperta e valorizzazione.

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Area sport

Asilo-Centro Anziani

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Ingresso Sport Nell’area attrezzata per lo sport I CUBI si aggregano linearmente, progettati all’interno come spogliatoi e all’esterno una scala permetterà di accedere alla copertura praticabile che condurrà all’interno del forte. Così la parte attualmente più alberata e verde dell’area viene pensata per lo svolgimento di diversi tipi di sport outdoor (basket, calcio, skateboard, free climbing) a servizio del quartiere.

Ingresso Piazza L’ingresso storico al Forte è attualmente nascosto come tutta la struttura. Il progetto propone di ripristinare un accesso diretto tramite una piazza (assente nel quartiere) attrezzata e fruibile indipendentemente dal Forte.Il dislivello è risolto per mezzo di giardini tematici terrazzati (dalla quota stradale a quella del Forte) Sono previsti il mantenimento della struttura bocciofila e delle alberature.

Ingresso asilo-anziani

Ingresso belvedere

A seguito di interviste e sondaggi effettuati sul campo ed in linea con un approccio lowcost del progetto, viene proposta una riqualificazione degli edifici esistenti attraverso l’innesto di CUBI: nuove attrezzature sia per i bambini che per gli anziani ma anche percorso d’accesso in quota del Forte. Risolvere i salti di quota attraverso un sistema di scalinate e rampe formate de aggregazioni di CUBI.

Su via Portuense si accede attraverso un ascensore che porta alla quota del percorso interno al forte, pensato come spazio di sostabelvedere sia verso l’interno che l’esterno del forte (la città). L’elemento verticale rappresenta un segnale urbano, per rendere individuabile e riconoscibile l’area del Forte a distanza e in movimento, percorrendo Via Portuense.

Piazza-Ingresso principale

Ingresso-Belvedere

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progettiACCADEMICI


ABITARE SCALO SAN LORENZO | CASA UNIFAMILIARE con servizi di quartiere | LA SAPIENZA | 2009 Il progetto per una casa unifamiliare si inserisce all’interno di un masterplan eseguito da un gruppo di studenti, che prevede la divisione dell’area di progetto in moduli quadrati (lotti) adeguati poi alla morfologia del sito, creando un tessuto regolare a maglia ortogonale, individuando al suo interno la gerarchia della rete viaria, delle fasce di verde e spazi pubblici aperti. Il progetto si sviluppa su tre lotti modulari ed occupa una posizione strategica, costituisce il margine interno di un quadrante del masterplan e racchiude al suo interno uno degli spazi pubblici del quartiere. La posizione indica la necessità di creare un fronte continuo e riconoscibile su entrambe le facce del lotto (all’interno verso la piazza e all’esterno verso il quartiere) e di rendere tale margine permeabile, come una zona filtro tra la scala di quartiere e quella di vicinato. Per le dimensioni del lotto (tre moduli quadrati) e per la posizione strategica il progetto prevede oltre alla casa unifamiliare una destinazione a servizio al piano terra, come spazio di passaggio e allestito a mercato rionale durante il giorno. L’abitazione si sviluppa al piano superiore, restando parte importante del progetto dello spazio pubblico per le sue caratteristiche formali.

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INQUADRAMENTO | MASTERPLAN

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I T E R P R O G E T T U A L E :

schemi compositivi

Il progetto si sviluppa su tutta la lunghezza del lotto per creare un fronte continuo, lasciando verso l’interno un margine di pertinenza. I lati corti completamente aperti costituiscono gli accessi proncipali allo spazio pubblico percorribile al piano terra, caratterizzando l’involucro esterno come una pelle trattata uniformemente con bucature quadrate 40x40 cm sui tre lati (fronti e copertura). La matrice volumetrica sviluppata tramita agggregazione di cubi (3,6x3,6x3,6m), creando una compmosizione modulare di pieni e vuoti, creando rienttranze e accessi. L’abitazione si articola in una serie di cellule cubiche sospese, su livelli diversi, partendo dal nodo central dell’edificio , creando una complessità altimetrico in pianta, rileggibile all’estradosso dallo spazio percorribile del mercato.

sez EE

sez FF

sez GG

sez HH

sez II

sez LL

sez MM

sez NN

sezioni trasversali schemi spazio pubblico | spazio privato

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1 Ingresso Abitazione 2 Galleria | Mercato

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pianta primo livello

1 Camera da letto 2 Bagno 3 Zona lettura

pianta secondo livello

prospetto Sud-Est

pianta terzo livello

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Spazio living Biblioteca Cucina Pranzo Bagno aperto

sezione DD


| R A U M P L A N All’interno dell’involucro percorribile, un tunnel ricco di suggestioni luminose, si “appende” l’abitazione unifamiliare, come un alveare, composto da cellule parallelepipede di dimensioni differenti che si discostano leggermente in quota l’una dall’altra. Rileggibile in pianta e in sezione questa differenza di quota tra i solai crea oltre che all’esterno dell’abitazione un dinamismo anche al suo interno, ispirato alla grande invenzione di Adolf Loos: il “Raumplan”.

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MUSEO ARCHEOLOGICO | TERRACINA tempio di Giove Anxur | LA SAPIENZA | 2010 Rapporto tra spazi interni e ambiti esterni, tra architettura, natura e memorie del passato si esprime attraverso il progetto di un Museo Archeologico che per la sua particolare ubicazione si confronta con il paesaggio attorno tramite spazi espositivi all’aperto. L’area di intervento di notevole rilevanza paesaggistica è contigua al complesso monumentale del tempio di Giove Anxur sul Monte Sant’Angelo a Terracina. Riprendendo la massività e la matericità caratteristiche del basamento del Santuario, il progetto si colloca nel ripido versante a sud-est del monte, rivolte verso il mare, costituito da una serie di elementi di volumetria semplice incastonati tra loro e nella roccia, creando un gioco di percorsi, terrazzamenti e funzioni diverse collegate tra loro internamente ed esternamente, proseguendo verso le mura storiche con il progetto dello spazio esterno: le coperture diventano piazze o terrazze, gli accessi sono scorci verso il mare.

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prospetto Sud-Est

sezione AA’

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La rotazione dei blocchi, la loro diferenza in alteza, e lo sfalsamento interno del liveli, crea una complessita’ spaziale data dalle intersezioni dei solidi. a tali intersezioni e’ stato dato un valore funzionale, che caratterizza l’intero progetto: sono percepibili al visitatore sia dall’esterno che dall’interno attraverso sottrazioni di volumi, vuoti, luoghi di servizio, rampe e scale. Ad ogni elemento volumetrico e ad ogni intersezione tra essi corrisponde una funzione.

sezione orizzontale +1,00 m

sezione orizzontale -6,00 m

sezione BB’

prospetto Nord-Est

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L’esposizione è un percorso labirintico che scende, sale, riscende per poi risalire fino alla quota dell ‘ingresso, è sicuramente la funzione principale del progetto ma si interseca su vari livelli con le funzioni ausiliarie (servizi, sale proiezioni, auditorium, caffetteria, bookshop, mediateca, laboratori di restauro, spazi esterni), talvolta percorrendoli, altre volte solamente come percezione visiva. Ognuna di queste funzioni è tuttavia indipendente dal percorso espositivo, e studiata in modo da funzionare in orari diversi da quelli dell’apertura del museo archeologico.

sezione orizzontale -8,00 m

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uffici scala rampa foyer auditorium espositivo servizi deposito accesso all’auditorium area ristoro laboratori sala video

sezione orizzontale -10,00 m


prospetto Sud-Ovest

sezione EE’

sezione CC’

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URBAN PLAN FOR KALASATAMA | HOUSING | HELSINKI | ENSAPLV | 2011 La trasformazione territoriale mira all’incrocio delle scale e dei mezzi per il trattamento delle risorse topografiche, delle superfici paesaggistiche, dei suoli edificabili. L’approccio del progetto è pensato su grande scala, la proposta collega dinamiche di tettonica (paesaggio) e costruttive. Secondo il piano comunale il progetto prevede la costruzione di nuove unità residenziali, direzionali, servizi commerciali e spazi pubblici. Le direzioni di ricerca interrogano le relazioni fondamentali tra il costruito e il territorio. Si tratta di impossessarsi delle ricchezze dei mezzi dove si constata che queste sono delle materie da modificare ma anche degli spazi da preservare e valorizzare (presenza di acqua, memorie industriali, vicinanza con la stazione). I nuovi paesaggi permettono di mettere in risalto delle analogie tipologiche nel costruito, creando un senso di continuità nella grande scala.

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Quartiere residenziale e direzionale Kalasatama, sito in crescita adiacente al centro di Helsinki, con waterfront sui canali. La riqualificazione prevista dal comune comprende la costruzione di nuovi uffici, spazi

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commerciali, blocchi residenziali, lunghe passeggiate attrezzate a verde lungo i canali. La riqualificazione dell’adiacente industria energetica di Suvilahti in centro culturale incrementa la qualità all’area.


Il piano comunale prevede: •Tempi di realizzazione: 2009-2030s •20,000 residenti •5,000-7,000 unità residenziali | 720,000m2 •8,000 uffici | 535,000m2 •Servizi: 45,000m2 •Tempo previsto per raggiungere il centro della città in metro: 7 minuti

Il masterplan prevede la disposizione delle residenze e degli uffici lungo il perimetro dell’area di intervento, a racchiudere un ambito interno di servizi e spazi pubblici naturali (con l’ingresso di canali nell’area e la modellazione altimetrica del terreno). I servizi (pubblici o commerciali) sempre addossati al perimetro sono forme libere incastonate” nelle stecche residenziali, con la funzione di connessione tra l’esterno e l’interno del nuovo quartiere.

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A nord dell’area si trova il collegamento con il centro della città: la stazione metro (Kalasatama metroasema) che viene valorizzata nel progetto tramite una elemento composto di elementi di connessione (scale, rampe, ascensori) per superare il dislivello e condurre alla quota dello spazio pubblico. Lo spazio pubblico racchiuso tra i nuovi edifici residenziali/direzionali è prevalentemente trattato a parco, riprogettando la morfologia del terreno sono state inserite delle colline artificiali e dei canali longitudinali che sfociano nell’insenatura del porto, anch’esso riqualificato rispetto al precedente uso industriale lasciando memoria del suo uso attraverso i manufatti tipici della propria funzione.

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ATELIER EL ALTO | BOLIVIE | RIGENERAZIONE URBANA e DENSIFICAZIONE | ENSAPLV | 2011 Nell’atelier di progettazione, in collaborazione con le università di La Paz e di El Alto (Bolivia) si sviluppa un di doppio progetto di integrazione tra la scala urbana e quella dell’edificio. In architettura e urbanistica assistiamo oggi ad un cambiamento nelle metropoli dell’america latina, rivolte ad una cooperazione e partenariato con progettisti dei paesi sviluppati. Questo può essere riferito essenzialmente a tre tipi d’intervento: • Concezione degli spazi pubblici e servizi urbani di qualità, • Recupero e integrazione urbana • Modifica e ristrutturazione dei territorio periferici Il progetto è orientato ad un ripensamento contemporaneo della città sulla città esistente, nel rispetto delle tradizioni e della cultura locale, delle abitudini dell’abitare con peculiarità sostanzialmente differenti rispetto ai paesi europei.

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Il tessuto esistente è delineato dalla disposizione di recinti rettangolari, prevalentemente vuoti, che rappresentano l’intenzione di un’urbanizzazione interrotta. L’espansione di El Alto lungo l’autostrada mostra un intento pianificatore, un intervento iniziale unico, per cui le strade e gli insediamenti hanno una forte connotazione geometrica, non spontanea. All’interno dell’area è possibile individuare una gerarchia della rete viaria, per mezzo della quale si individuano degli ambiti nel progetto caratterizzati da diverse funzioni: aree residenziali/ commerciali negli ambiti in prossimità dell’autopista, aree per servizi, aree residenziali/ produttive negli ambiti interni verso le zone non edificate.

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AREA PRODUTTIVA

SPAZI APERTI PUBBLICI

AREA RESIDENZIALE

All’interno del recinto si collocano i campi agricoli, solo una piccola parte del terreno è edificato, creando così una fascia intermedia tra la parte urbanizzata vesro l’autostrada e la campagna circostante.

La geometria del tessuto esistente, creato sulla base del modulo-recinto che al negativo individua lo spazio pubblico (strade), da luogo a spazi residuali ampi e con forme irregolari (aree versi, servizi).

L’isolato individuato dal recinto è suddiviso in diverse unità, adibiti a residenze (edificio + patio) o orti urbani. I pochi edifici esistenti vengono inseriti all’interno di questo schema insediativo.

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Studio due tipologie di unitĂ residenziali, pensate secondo il principio della densificazione pianificata. Ogni edificio è progettato nelle tre fasi successive di espansione. Nella fase 1 l’edificio si sviluppa lungo un lato o un angolo del lotto, in modo da ottimizzare lo spazio restante in previsione dello sviluppo in orizzontale o in verticale, (fasi 2 e 3), fino ad ospitare una famiglia tradizionale (genitori anziani, adulti e figli)

FASE1: realizzazione a breve termine (liv 1)

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FASE2: prima densificazione (livello 1 e 2)

FASE1

FASE2

FASE3

FASE3: seconda densificazione (livello 1 e 2 )


FASE1

FASE2

FASE3

FASE1: realizzazione a breve termine (liv 1)

FASE2: prima densificazione (livello 1)

FASE3: seconda densificazione (livello 1 e 2 )

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RAILWAY-FRONT GARE DE L’EST | INFILL URBANO LUNGO IL PROFILO-BINARI | ENSAPLV | 2012 In architettura l’uso della parola inglese «infill» definisce gli interventi di piccola aggiunta o sostituzione edilizia nel tessuto della città consolidata: la città non cambia solo attraverso grandi progetti unitari, ma anche per piccole trasformazioni molecolari. L’area progettuale fa parte di uno studio più ampio “Quartier des gare di Nord et de l’Est | Dynamique urbaine et évolutions des faisceaux ferrés” (APUR Atelier Parisien d’URbanisme) nato dalla necessità di rendere riconoscibili i quartieri di Gare du Nord e Gare de l’Est di Parigi in un contesto dinamico tipico delle stazioni. Nello studio sono stati individuati dei settori mutabili lungo i bordi e nei dintorni delle stazioni che offrono una prospettiva di sviluppo urbano.

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L’area è circondata da un insieme di edifici storici importanti: la Chapelle Saint Joseph, l’Hopital F.Widal, la caserma dei pompieri, i ponti di Rue de Lafayette e de l’Aqueduc, dai quali è possibile godere di una bella vista su Gare de l’Est. L’intenzione progettuale non prevede nessuna forzatura o imposizione formale nei confronti del contesto come volontà di esibizione di disegno, ma una seria disponibilità a dialogare con esso. Due tipi di interventi distinti prevedono l’inserimento 1| di servizi legati al trasporto pubblico (metro, TGV, RER) nelle aree libere in prossimità dei binari; 2| di moduli abitativi relativi all’ospedale Widal (abitazioni per medici, familiari di pazienti) negli spazi interstiziali sul fronte dei binari. Entrambi gli interventi sono pensati come serie ripetute, così da rendere riconoscibile l’intervento non solo alla scala del fruitore, ma soprattutto da una visione in movimento percepita percorrendo in treno i binari. Un carattere per il Railway-front, in arrivo o in partenza dalla città.

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area di intervento: 4120 mq area residenziale:1600 mq 39% area per servizi:1520 mq 37% area spazi pubblici: 1000 mq 24%


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sezione AA’ A B

sezione BB’

sezione CC’

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