Schede laboratori didattici

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Laboratori per Pensare di Elisa Chiodarelli

proposte laboratoriali per i ragazzi delle scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado


BAREFOOT MIND pensare senza barriere di Elisa Chiodarelli
 “Be the change you want to see in the world” - 
M. K. Gandhi
 (Sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo)

Scheda dei contenuti Il laboratorio Barefoot Mind si propone di avvicinare i ragazzi ad una realtà diversa da quella vissuta quotidianamente: l’incontro con una cultura diversa, con lingue diverse o modi differenti di risolvere i problemi di ogni giorno stimola la capacità di farsi delle domande e di trovare delle risposte alternative, di guardare alle diversità come opportunità e ai cambiamenti come ad una risorsa inestimabile per l’evoluzione verso nuovi modi di comprendere e di vivere. Inoltre, non è più possibile ignorare di far parte di un mondo sempre più interconnesso, dove le scelte di chi vive lontano da noi ci riguardano da vicino e, viceversa, la nostra disponibilità a prendere consapevolezza dei nostri comportamenti in fatto di ambiente, politica e cultura hanno conseguenze a breve e lungo termine nel resto del mondo. In India si è cercato di dare risposte a questi problemi attingendo da un lato alla cultura millenaria indiana, dall’altro alla capacità tutta orientale di trovare soluzioni alternative in cui il cambiamento di prospettiva è la chiave di volta. In particolare, dalla lotta non violenta di Gandhi in poi, alcune persone si sono fatte carico di diffondere questi nuovi punti di vista, in modo da affrontare con armi pacifiche e sostenibili uno dei problemi più importanti: la povertà e tutto ciò che si porta dietro. Bunker Roy, fonda nel 1972 il Social Work and Research Center, che diventa poi Barefoot College (il College dei piedi scalzi), proprio per tentare un approccio diverso alla risoluzione di questo grave problema con sistemi semplici. Nel laboratorio Barefoot Mind: - vedremo il video documentario (durata 40’) che illustra la storia della fondazione del College e l’approccio che propone; - discuteremo insieme, a partire da alcuni nodi importanti, delle diverse soluzioni e di come funzionano; - parleremo brevemente anche del substrato culturale indiano che ha dato vita alla filosofia del Barefoot College e di alcune altre esperienze alternative indiane di risoluzione dei problemi; - verrà fornita una bibliografia di riferimento per ciascun argomento toccato.

Requisiti tecnici Durata: il laboratorio ha la durata di un’ora e mezza in totale, e comprende la proiezione del video documentario (40’ circa) più la discussione con i ragazzi. Destinatari: il laboratorio si rivolge alla scuola secondaria di primo e secondo grado. È possibile effettuare un incontro con una o due classi per volta, tenendo conto degli spazi per la proiezione del documentario. Materiali richiesti: un video proiettore + casse per amplificazione collegabili a computer con apposito cavo e una parete libera su cui proiettare oppure una LIM con amplificazione; lavagna o cavalletto con fogli. Se il gruppo è numeroso (due classi) o il luogo è ampio, un microfono con impianto di amplificazione. Per avere informazioni in più sul Barefoot College e Bunker Roy, potete vedere il seguente Ted Talk: http://www.ted.com/talks/bunker_roy.html oppure visitare il sito: www.barefootcollege.org È possibile inoltre visitare il mio blog nelle pagine in cui parlo del documentario: http://italianmasala.blogspot.it/2010/09/energia-solare-piedi-scalzi.html http://italianmasala.blogspot.it/2010/09/scuole-di-notte.html Elisa Chiodarelli elisa.chiodarelli@yahoo.it mob .340 6439679 http://italianmasala.blogspot.it


STORIE DI STOFFA storie indiane di confine di Elisa Chiodarelli

Scheda dei contenuti In questo laboratorio si racconta la storia dei popoli di confine tra India e Pakistan, che nonostante le guerre tra i due stati (le ultime negli anni ‘70 e ‘80) sono riusciti a conservare la loro cultura e la loro identità grazie alle storie che le loro donne hanno tessuto e ricamato sulla stoffa di abiti e arazzi. In seguito, grazie ad organizzazioni non governative, che hanno promosso l’artigianato artistico di queste tribù semi nomadi dedite ancora alla pastorizia di transumanza, oggi le donne possono conservare e tramandare alle figlie un intero bagaglio di saperi e simboli vecchi di secoli. Il laboratorio è costituito da un breve film di animazione (12 minuti, in lingua originale con sottotitoli) interamente ricamato nella stoffa: personaggi di stoffa, montagne di stoffa, stelle di stoffa, con i quali le donne raccontano della guerra che le ha costrette ad emigrare, delle difficoltà quotidiane, del terremoto del 2001, che ha distrutto le case e ucciso gli animali, della vita al villaggio, faticosamente ricostruita dopo anni di migrazioni e avversità. Si continua poi con un’intervista filmata ai protagonisti dei progetti di difesa e recupero di queste culture ‘marginali’ e con una serie di immagini di vita di questa gente di confine. Terminiamo con la stoffa ricamata, che i ragazzi possono stampare direttamente utilizzando i blocchi di legno tradizionali di queste terre. Un laboratorio a metà tra la storia, l’arte e la riflessione sul significato del raccontare storie e sull’importanza di salvare la propria ‘marginalità’, la propria particolare, preziosissima ‘diversità’.

Requisiti tecnici Durata: il laboratorio ha la durata di un’ora e mezza in totale, e comprende la proiezione del video di animazione (12’ circa), la proiezione di immagini e la discussione con i ragazzi. Destinatari: il laboratorio si rivolge a tutte le classi della scuola secondaria di primo grado. È possibile effettuare un incontro con una o due classi per volta, tenendo conto degli spazi per la proiezione del documentario. Materiali richiesti: un video proiettore + casse per amplificazione collegabili a computer con apposito cavo e una parete libera su cui proiettare oppure una LIM con amplificazione; lavagna o cavalletto con fogli. Se il gruppo è numeroso (due classi) o il luogo è ampio, un microfono con impianto di amplificazione. Un tavolo libero su cui poter stampare la stoffa (materiale fornito). È possibile vedere il trailer dell’animazione a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=7sBG8J2s-H8 È possibile inoltre visitare il mio blog nelle pagine in cui parlo del laboratorio e del film: http://italianmasala.blogspot.it/2011/07/storie-di-stoffa.html http://italianmasala.blogspot.it/2011/11/trento-e-i-suoi-narrative-works.html http://italianmasala.blogspot.it/2011/09/ad-internazionale-con-storie-di-stoffa.html Elisa Chiodarelli elisa.chiodarelli@yahoo.it mob. 340 6439679 Blog: http://italianmasala.blogspot.it


Sul filo di Gandhi

un laboratorio sulla vita del Mahatma e sui suoi insegnamenti di Elisa Chiodarelli

Scheda dei contenuti In questo laboratorio conosciamo la vita di M.K. Gandhi, ripercorrendone alcune tappe fondamentali attraverso le immagini in bianco e nero che testimoniano della sua vita e della sua lotta. Attraverso il racconto di alcuni momenti della sua infanzia ci immergiamo nella vita dell’India del XIX secolo, cercando di scoprire come vivevano i bambini di allora ­ma anche di oggi- quotidianamente. Conosciamo la famiglia del Mahatma e lo seguiamo negli impegni di ogni giorno, dalle strade della città indiana dove viveva, fino al momento in cui si trasferisce a Londra per studiare. Divenuto avvocato Gandhi torna in patria e, dopo poco, si trasferisce in Sud Africa, dove rimane per circa 20 anni esercitando la sua professione e difendendo i diritti degli indiani immigrati. Sono gli anni formativi, in cui getta le fondamenta del suo pensiero e della lotta non violenta (satyagraha) condotta per l’indipendenza indiana. Parliamo di due delle sue celebri proteste non violente: il boicottaggio degli abiti inglesi e la Marcia del Sale condotta nel 1930. Distribuiamo a tutti i ragazzi un seme di cotone indiano (Gossypium Erbaceum), con le istruzioni per seminarlo e farlo crescere. E’ un simbolo della possibilità di ciascuno di noi di farsi carico delle proprie responsabilità (di far crescere una pianta, ma anche di esprimere un’idea o prendere una posizione), che danno luogo anche alla nostra autonomia di pensiero e libertà individuale. Infine, proviamo a vedere come si fila il cotone grezzo indiano utilizzando il charkha, il filatoio tradizionale che usava Gandhi, che filava sistematicamente un’ora al giorno.

Requisiti tecnici Durata: il laboratorio ha la durata di un’ora e mezza in totale, e comprende la proiezione di immagini e video e una parte pratica finale di filatura manuale. Destinatari: il laboratorio si rivolge alla scuola primaria (classe V) e alla scuola secondaria di primo grado. È possibile effettuare un incontro con una o due classi per volta, tenendo conto degli spazi per la proiezione del documentario. Materiali richiesti: un video proiettore + casse per amplificazione collegabili a computer con apposito cavo e una parete libera su cui proiettare oppure una LIM con amplificazione; lavagna o cavalletto con fogli. Se il gruppo è numeroso (due classi) o il luogo è ampio, un microfono con impianto di amplificazione. È possibile inoltre visitare il mio blog nelle pagine in cui parlo del laboratorio: http://italianmasala.blogspot.it/2012/04/mentre-il-mondo-dorme.html Elisa Chiodarelli elisa.chiodarelli@yahoo.it mob .340 6439679 http://italianmasala.blogspot.it


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