Rai tre

Page 1

Rai TRE - Centro di Produzione di Torino

LA MELEVISIONE Da un'idea di MELA CECCHI e BRUNO TOGNOLINI Autori: MELA CECCHI, BRUNO TOGNOLINI, JANNA CARIOLI, VENCESLAO CEMBALO, MARTINA FORTI, LUISA MATTIA, LORENZA CINGOLI, LUCIA FRANCHITTI Regia attuale: PAOLO SEVERINI A cura di: CRISTINA CUZZUPOLI

IL PROGETTO Il progetto originale del programma, elaborato da Mela Cecchi e da me per proporlo alla Direzione di RAI TRE, ha avuto quattro versioni successive, tutte stese nel dicembre 1998. Questa è l'ultima, immediatamente precedente la realizzazione. Dalla quale, naturalmente, si discosta. Non è mai di troppo ricordare che un progetto è una "prescrizione" non una "descrizione" di un evento: alcuni attori, alcuni personaggi, alcune scelte scenografiche e infine drammaturgiche son cambiate anche radicalmente nel programma effettivo. Riportiamo il progetto in versione integrale, come è stato consegnato dai due autori alla RAI in quei ormai lontanissimi inizi. Indice Melevisione Indice Progetto Home Page

PROGETTO di MELA CECCHI e BRUNO TOGNOLINI per un

PROGRAMMA TELEVISIVO PER BAMBINI In onda su RAITRE dalle 15 alle 16 Durata: 60' (Contributi esterni 40', Studio: 20') Fascia d'età: 3-6 anni Autori: MELA CECCHI e BRUNO TOGNOLINI Regia: PIERLUIGI PANTINI A cura di: MUSSI BOLLINI Quinta "release", 14 dicembre 1998


Indice Home Page

La "MELEVISIONE" •

Questo programma si propone di superare felicemente l'antinomia "programma contenitore / programma fiction o comedy" nella produzione di televisione per l'infanzia. Estremizzando i termini, i programmi contenitore puntano in genere su quantità e - più di rado - qualità dei contributi esterni, relegando i momenti realizzati in studio a meri lanci, più miseri ancora se mascherati da spunti "comedy". Al contrario i (pochi) programmi per l'infanzia realizzati prevalentemente in studio puntano tutto su una televisione "fatta in casa", sopportando a stento pochi, brevissimi e non sempre eccellenti contributi esterni. È il momento di equilibrare contributi esterni e contributi interni, e farli collaborare a costruire un buon programma. Una televisione né eterodipendente (o "esterodipendente") né autarchica, né in fuga verso il teatro e la letteratura, né schiacciata sui cartoni industriali. Né solo tecnologica né solo naturale. Insomma, come quell'apparecchio alimentato da mele e pigne che si vede nel nostro Chiosco delle Fiabe: una MELEVISIONE.

SOMMARIO La "MELEVISIONE" 1 . VEDUTA D'INSIEME 2 . TEMI E CONTENUTI 3 . PERSONAGGI E CARATTERI A . IL FOLLETTO TONIO B . I CLIENTI ABITUALI STREGA ROSARANA ORCO BRUNO FATA GAIA RONFO, lo Gnomo Addormentato LAMPO, lo Gnomo Sveglio LINFA, la gnoma

C . I CLIENTI OCCASIONALI

4 . AMBIENTE SCENOGRAFICO A . IL BOSCO


B . LO "SPAZIO BAR" 1. IL BANCONE 2. TAVOLI E SGABELLI 3. LA BOCCIA DEL TIRAMISUPER 4. LA MELEVISIONE 5. LO SPUTAPALLIN 6. L'EROGATORE 7. IL GIORNALE DEL BOSCO 8. IL LIBRONE PORTAPAROLE 9. ALTRA OGGETTISTICA DELLA "ZONA BAR"

C. LA CASA DEL FOLLETTO 1. FACCIA ANTERIORE / ESTERNO 2. FACCIA POSTERIORE / INTERNO 3. IL LETTO 4. IL COMODINO 5. IL BAULETTO 6. L'APPENDIABITI / BAROMETRO 7. LA MENSOLA COI LIBRI 8. IL LIBRO DEI CARTONI 9. LA RADIO-GUFO

D. LA GROTTA / CANTINA E. LA PIATTAFORMA / SCALA

5 . IPOTESI DI SCALETTA Indice Home Page

1 . VEDUTA D'INSIEME •

Parliamo a bambini molto piccoli, dai tre ai sei anni. Il linguaggio e l'universo di riferimento più naturali sono ancora, indiscutibilmente, quelli della FIABA. Partiamo da lì. IL CHIOSCO DEL FOLLETTO

Nel Bosco delle Fiabe, in una RADURA segreta e inaccessibile agli umani, un FOLLETTO furbo e guizzante, ma anche poetico e sognante, gestisce un CHIOSCO DI RISTORO. GLI AVVENTORI

Questo Chiosco è frequentato da personaggi che bazzicano il circostante Bosco delle Fiabe. Come in ogni altro posto di ristoro, la clientela è di due tipi: a. i clienti abituali, SEI PERSONAGGI: una STREGA, una FATA, un ORCO e TRE FRATELLI GNOMI b. i clienti occasionali: qualsiasi altro personaggio del mondo delle fiabe che passa di lì (interpretato in una seconda fase del programma dagli stessi attori o da altri). • LA BIBITA SQUISITA (Tiramisuper)


Nel Chiosco si vendono golosità fiabesche. Tra esse la FAVOLIZIA, una Bibita Squisita, nutriente, esilarante, magica - e mille altre virtù che inventeremo - di cui solo il Folletto conosce la ricetta. I clienti vanno lì per questa Bibita, ma ne vengono servite di altre, altrettanto eccellenti: TIRAMISUPER, CREMIA, PIOGGIALATTE, SPUMOSA, FRUZZIANTE, BLUMELE... I CARTONI (Melevisione)

L'altra attrazione del Chiosco sono i CARTONI, che il Folletto amministra in vari modi: li guarda nel Chiosco, coi clienti o da solo, in un televisore "vegetale" (una MELEVISIONE) alimentato con frutta e legumi; li dispensa ai clienti in una di quelle macchine che erogano palline con sorpresa (possono contenere cartoni o altre cose); li sceglie e li "legge" a casa sua in un libro/menù che ricorda i libri sonori della Disney (pigia e senti, pigia e vedi); li trova sul Giornale, li va a raccogliere nel Bosco come frutta e bacche; e altre forme che escogiteremo. LO SCHEMA DI BASE

• • • • • •

Il FOLLETTO, che è il personaggio-guida, verrà affiancato da DUE O PIÙ PERSONAGGI, a rotazione. In ogni puntata: i personaggi giungono al Chiosco per bere la Bibita Squisita, o vedere la Melevisione o le altre forme di apparizione di cartoni o vi capitano per caso, o per altri motivi e intrecciano col Folletto una serie di accadimenti e relazioni nel corso delle quali vengono offerti al bambino contributi esterni (cartoni) e contributi interni, piccoli oggetti comunicativi definiti: filastrocche, canzoni, manualità...

Indice Home Page

2 . TEMI E CONTENUTI •

UNA TRECCIA DI FILI COLORATI

La presenza nella scaletta di tre cartoni che durano 10' (vedi oltre, IPOTESI DI SCALETTA), rende arduo collegare i momenti di studio uno all'altro. Il filo rosso non può essere una storia compiuta e forte, perché con un'altra storia da dieci minuti e ancora più forte di mezzo, "si perde il filo". Ma ciò non vuol dire che ci si debba rassegnare a sketh completamente autonomi. Individuiamo tre tipi di fili rossi, o meglio una treccia di tre diversi colori, che li collegheranno: una componente "fiction": LE STORIE


una componente "comedy": LE RELAZIONI una componente "educational": I TEMI LE STORIE

Primo filo colorato: le storie. Qualcosa comunque accadrà, in ogni puntata: qualche evento straordinario o banale, quotidiano o fiabesco. Produrremo una trama "leggera", tale da disporsi sulle interruzioni senza esserne smagliata. Queste storie leggere riecheggeranno motivi e intrecci della fiaba, ma sganciandosi da essi verso eventi più quotidiani e specchiabili sulla realtà del bambino spettatore. LE RELAZIONI

Secondo filo colorato. I personaggi daranno vita a una trama di "situation comedy", fatta di relazioni fitte e credibili tra loro. I cattivi tenteranno malefatte, i dispettosi tiri e scherzi, i buoni soccorsi e salvataggi, ma ognuno sarà libero di sorprenderci con sfondamenti, intenzionali o meno, del proprio ruolo. Il Folletto, sempre al centro della tela, dovrà orchestrare, rimediare e - soprattutto mediare col bambino spettatore tutto ciò che gli accade intorno. I BUONI E I CATTIVI

• •

I ruoli di "buoni" e "cattivi" saranno rivisitati in chiave affettuosa, comica e sdrammatizzante, ma senza mai farne macchiette. Manderemo messaggi "buoni" ma mai "buonisti", e "forti" ma mai "trash/pulp/splatter" etc. Se volessimo scriverli alla lavagna con una riga in mezzo... il FOLLETTO e la FATA son buoni l'ORCO e la STREGA son cattivi i TRE GNOMI son dispettosi (non si capisce mai bene da che parte stanno). I TEMI

Terzo filo colorato. Accadimenti e chiacchiere di ogni puntata saranno orientati dagli autori su una rotta di temi felicemente enciclopedici, e dolcemente casuali: i Colori, gli Alberi, i Dispetti, i Parenti, i Linguaggi, i Draghi, la Rabbia... Parlando, agendo, disegnando e cantando, i personaggi costruiranno piccole ma compiute escursioni su questi temi. I REGALI

• • •

Ma ciascuno di loro, nel seguire questi tre fili colorati, dovrà sempre tener conto di un quarto filo invisibile, ma importantissimo: a un certo punto si fermerà e offrirà al bambino a casa un piccolo oggetto concreto, sostanzialmente apprezzabile, incorniciabile: una filastrocca, una manualità, una canzone, un gioco, un indovinello, una notizia importante, una storia... Indice Home Page


3 . PERSONAGGI E CARATTERI •

CARATTERISTICHE e NOMI sono appena proposte provvisorie, buone per incominciare il lavoro. Proponiamo nomi generici e nomi a tema. Per i secondi occorre considerare l'ipotesi che tutti i personaggi abbiano il nome di quel tema: se il tema è il Bosco, per esempio, e il Folletto si chiama MIRTILLO, la Strega si chiamerà VESCIA, l'Orco PORCINO, la Fata PRATAIOLA, gli Gnomi BUCCIA, POLPA e NOCCIOLO, etc.

A . IL FOLLETTO TONIO Attore: DANILO BERTAZZI Nomi: TONIO CARTONIO Potere: GLI OCCHI MERAVIGLIATI Oggetti: Attaccapanni-Barometro, Radio-Gufo, Librone dei Cartoni, Librone Portaparole, ... • IL BAMBINO SPECCHIATO Il Folletto, personaggio principale del programma, è paradossalmente il meno definito, meno "caricato" di tratti caratteristici, perché è la figura di proiezione del bambino spettatore. Si potrebbe dire che è un "bambino specchiato" nella fiaba (o il bambino a casa specchiato nella televisione). Ed è un bambino normale: non è cattivo né crudele, né eroico né magnanimo, né temerario, né magico, né infido, etc. etc.... • IL TESTIMONE MERAVIGLIATO Ma un carattere lo ha, e determinante per quel mondo: GLI OCCHI STUPITI. Tutto accade attraverso i suoi occhi, e la loro meraviglia. Lui è il testimone: se lui chiude gli occhi - o se non trova più niente "meraviglioso" niente di tutto quel mondo esiste più. • L'INTERFACCIA AFFETTIVA Altra funzione, conseguente, è quella del mediatore di tutto ciò che accade intorno a lui col bambino-spettatore, suo collega. Tutti i personaggi guardano in camera e parlano allo spettatore, ma è lui l'interfaccia affettiva principale: colui che parla prima e dopo gli eventi, spiega, introduce, conclude, o solo accenna, ammicca, sorride... • TRATTI • FOLLETTO. È un Folletto, tutti lo chiamano e riconoscono come tale. Ha 380 anni (dieci per ognuno dell'attore): forse è un bambino, o forse i folletti sono così a ogni età. Non ha poteri magici di sorta, tranne quello di avere inventato la Bibita Squisita, ma nessuno ci fa caso. • STORIE E CARTONI. È appassionato di storie, non si stanca mai di ascoltarne ed è anche bravo a raccontarle. Gli piacciono soprattutto i cartoni animati; li


raccoglie nel bosco, li vede e li vende; ha il dubbio di essere, o essere stato lui stesso un cartone. ABILITÀ. Oltre che fare la Bibita Squisita e raccontare, sa cantare, recitare poesie, costruire belle cose con le mani (?), suonare uno strumento (?), e altre eventuali abilità dell'attore.

Indice Home Page

B . I CLIENTI ABITUALI STREGA ROSARANA Attrice: TATIANA LEPORE Nomi: STREGA ROSARANA Potere: LA FACCIA PAUROSA Oggetti: Scopa (che non vola), Libro Nero degli Incantesimi, ...

• • • • •

La Strega è la gioia della paura raccontata, del tragico recitato, delle storie tremende che narra e interpreta con grande piacere, facendo facce bruttissime ma divertendosi tanto che alla fine non fanno paura per niente. Vorrebbe anche far recitare tutti nelle sue storie e trasformare tutti in qualcosa, come fanno i bambini che giocano e le streghe cattive. dice che la Bibita Squisita le ispira nuove storie tremende e personaggi orribili ha una SCOPA con la quale si dice che voli, ma non è vero; lei invece vorrebbe le ALI della Fata, perché è convinta che - quelle sì - volino benissimo è amica dell'Orco, che le dà soddisfazione perché, grande e grosso com'è, si spaventa moltissimo delle sue storie è molto brava negli sport, e cerca sempre di dare lezioni al Folletto altre caratteristiche saranno tratte da abilità particolari dell'attrice (canta, suona, danza, etc.)

Indice Home Page

ORCO BRUNO Attore: MASSIMO BITOSSI Nome: ORCO BRUNO Potere: LA VOCE CANTANTE L'Orco è la gioia del canto, la forza della voce che prorompe incontenibile e si annuncia da lontano, e così fa scappare i bambini di cui l'Orco è ghiotto. I


• • • • • •

bambini in realtà, quando li mangia, gli fanno passare la Voce. La sua ferocia è burbera e grassona, come quella di Ollio. canta quando è allegro, quando è triste, quando ha sonno per addormentarsi, quando dorme per svegliarsi, etc. pare che la Bibita Squisita potenzi drammaticamente la sua voce, quindi glie ne danno poca gli piace saltare: nonostante sia così grosso salta molto in alto, e fa tremare tutto è amico sia della Strega, che gli fa tanta paura, che della Fata, di cui forse è un po' innamorato non può sopportare invece lo Gnomo Sveglio perché gli fa girare la testa correndo intorno, e cerca di sempre schiacciarlo col piede, ma non ci riesce altre caratteristiche tratte da abilità particolari dell'attore (danza, manualità, magie, etc.)

Indice Home Page

FATA GAIA Attrice: LUCILLA GIAGNONI Nome: FATA GAIA Potere: LA RISATA Oggetti: Ali (che non volano), Libro Bianco delle Magie, ...

• • •

• •

La Fata è la gioia della risata e del sorriso. La risata è parte della sua forza magica, se non le viene da ridere la magia non riesce. È leggera, distratta, un po' fatua. È fissata coi fidanzamenti e gli innamoramenti, e cerca di far fidanzare tutti con tutti. è brava a raccontare e recitare cose da ridere la Bibita Squisita ha su di lei un terribile affetto esilarante, così la deve bere piano piano ha due belle ALI trasparenti, ma non vola; però ci prova spesso correndo velocissima per la radura. È un po' gelosa della scopa della Strega, perché è convinta che - quella sì - voli benissimo è amica di Orco Trombione, che chissà perché la sta a guardare incantato e canta per lei altre caratteristiche tratte da abilità particolari dell'attrice (canta, suona, danza, etc.)

Indice Home Page

RONFO, lo Gnomo Addormentato


Attore: GIANCARLO IUDICE Nome: RONFO Potere: IL SONNO Il Primo Gnomo è la gioia del sonno, dell'ozio e della pigrizia: si muove lentissimo, si addormenta a metà delle frasi e delle avventure, e solo la sua sorella gnoma Linfa sa svegliarlo (o tenerlo sveglio) con filastrocche complicate che sanno solo loro due fin da piccoli. Ma Ronfo è anche una risorsa perché quando dorme è tutti gli uomini, e se Linfa gli chiede le cose nel modo giusto, sa tutto e risponde su tutto. Indice Home Page

LAMPO, lo Gnomo Sveglio Attore: LORENZO FONTANA Nome: LAMPO Potere: LA VELOCITÀ Il Secondo Gnomo è la gioia della velocità, della frenesia e dell'argento vivo: è piccolo, ha solo 200 anni, ha un timo grande come una pigna e non sta un attimo fermo. Va da qui alla fine del mondo in sei secondi e due terzi, e fa tre cose in una volta, però male. È una risorsa per quando c'è da fare qualcosa in fretta, per esempio finire una puntata che si dilunga. Bisogna tenerlo lontano dall'Orco che cerca sempre di schiacciarlo col piede. Indice Home Page

LINFA, la gnoma Attrice: OLIVIA MANESCALCHI Nome: LINFA Potere: LA POESIA, L'AMORE La Gnoma è la gioia della poesia, intesa sia come parola bella e musicale, in rima e metro, e sia come frase bella e piena di voli e misteri. In genere è abbastanza impegnata a tenere sveglio il fratello Ronfo a forza di filastrocche, o a calmare e addormentare l'altro fratello Lampo con altre filastrocche diversissime. Ma quando è libera le piace molto parlare col Folletto, di cui è un po' innamorata. Sia la Fata che la Strega la ignorano perché dicono che la poesia non fa né paura né ridere, e quindi non serve. Indice Home Page


C . I CLIENTI OCCASIONALI •

STESSI ATTORI, STESSI PERSONAGGI

Per una prima fase del programma le figure che vedremo nel Chiosco del Bosco saranno queste sette: Folletto, Strega, Orco, Fata, Tre Gnomi. Quando scrittura e studio si saranno calibrati, potremo provarne altri: nel Chiosco cominceranno a comparire dei clienti occasionali. STESSI ATTORI, ALTRI PERSONAGGI

Ammenoché l'esperienza maturata fino ad allora non lo sconsigli, in un primo tempo saranno gli stessi sei attori (tutti tranne il Folletto) che potranno interpretare altre figure. ALTRI ATTORI, ALTRI PERSONAGGI

In una fase ancora successiva, altri attori fra quelli visionati nelle recenti audizioni, o in altre nuove, potranno essere chiamati a interpretare i nuovi personaggi. ALTRI PERSONAGGI DELLO STESSO MONDO

Questi nuovi avventori del Chiosco, come già accennato, saranno in linea di massima figure del mondo della Fiaba, negativi e positivi: LUPO, MAGO, GIGANTE, DRAGO, CAVALIERE, RE, PRINCIPE, PRINCIPESSA, BAMBINO CHE SI È PERSO, VECCHINA, etc. ALTRI PERSONAGGI DI ALTRI MONDI

Ma nulla vieta che, in una fase ulteriore, degli intrusi possano sconfinare nel Bosco da altri regni immaginari, che noi sappiamo estendersi all'infinito oltre le frontiere del nostro. Potremo veder arrivare dal sentiero (o dal basso, la Grotta, o dall'alto, la Scala):ALIENI, FANTASMI, GUERRIERI, LICANTROPI, VAMPIRI, NINJA, VELOCIRAPTOR, MUMMIE, MOSTRI, ELFI, NANI, UOMINI... FRONTIERE APERTE Insomma, la guardia che pattuglia le frontiere del Regno risponde ai nostri ordini. Le possibilità per la comunità che abita il Bosco di rilanciare la propria forza, in un eventuale momento di stasi, con l'accoglienza di stranieri che portano novità, sono infinite. Se funziona, teniamo tutto così: quando non funziona più, cambiamo.

Indice Home Page


4 . AMBIENTE SCENOGRAFICO •

QUALITÀ NON QUANTITÀ DI SEGNI VISIVI

In generale lo stile della scenografia dovrà attenersi ad una sobrietà suggestiva, che metta il fuoco sulla qualità più che sulla quantità dei segni visivi proposti al bambino. Non dimentichiamo la fascia d'età (3-6 anni) e le sue peculiarità percettive. È controproducente disperdere la sua attenzione tra mille segni che fanno ressa in una sola inquadratura: quand'anche - cosa non facile - fossero tutti pregiatissimi, il bambino non ne metterà a fuoco, e in seguito non ne riterrà, nemmeno uno. FANTASTICO, QUASI REALE Occorre una scenografia che sostenga la presenza "umana" e "narrativa" dei personaggi, ma alzandola di livello sul piano della realtà: tutto così soltanto "un po' più in alto". Ogni cosa, ogni oggetto è quasi reale, riconoscibile, riconducibile a cose che un bambino da 3 a 6 anni vede intorno a sé nel suo mondo. Quasi uguale ma un po' diverso, "truccato", "scenografato", con colori e forme aggiunte o mutate, antropomorfo, zoomorfo, fitomorfo, con gli occhiali, con due zampe, con un rametto che getta. Fantastico: quasi reale.

Indice Home Page

A . IL BOSCO •

LA RADURA

Una RADURA è uno spazio vuoto, immaginato come CIRCOLARE, delimitato da uno spazio pieno, che è il Bosco. UN MONDO NON UN MURO

Abbiamo detto uno "spazio" pieno: il Bosco non dovrà essere un muro, ma un mondo. Dovrà avere profondità e fuga, perché è da lì che arrivano i personaggi: non da dietro il terzo albero, ma da posti misteriosi e lontanissimi, che il colonnato d'alberi dovrà suggerire. IL SENTIERO Uno di questi accessi alla Radura è ben individuato: un sentiero che si perde all'orizzonte (anche se l'orizzonte di un bosco è un fitto d'alberi). Sul sentiero


andranno e verranno, ma forse anche si fermeranno, indugeranno nascosti e indecisi, o addirittura dormiranno, i personaggi. IL FOLTO

Se il Sentiero è su un lato rispetto alla Casa/Albero, sull'altro (ma in parte anche intorno al Sentiero stesso) vi sarà IL FOLTO del Bosco. Occorre individuare in questo Folto alcuni LUOGHI AGIBILI, dove attori e camere possano muoversi tra gli alberi(anche un solo attore e una camera a mano), il tanto che basta da dare l'impressione di nascondersi, fuggire, arrivare, cercare bacche, dormire, in un bosco. LA MAGIA DELLA LEGGEREZZA Sappiamo di chiedere una magia difficile, tanto più nello spazio esiguo a disposizione: realizzare tutto quanto elencato senza affollare l'inquadratura, tentando di salvaguardare chiarezza e leggerezza del segno complessivo.

Indice Home Page

B . LO "SPAZIO BAR" 1. IL BANCONE • ASPETTO. Il Bancone è un lungo TAVOLO IN LEGNO GREZZO, con forte caratterizzazione "arborea" (corteccia, nodi, etc.). • CASSETTI E PIANO. Ha CASSETTI, RIPIANI e VANI, utilizzabili e rifiniti: il Folletto li apre per estrarre bicchieri, bottiglie, dolci, o altri oggetti a sorpresa (prevedere anche un vano aperto - o chiuso da teli - da cui estrarre oggetti "grandi"). Ha un vasto PIANO LIBERO, possibilmente praticabile (in cui si possa stare in piedi). • DIMENSIONI e FUNZIONALITÀ. L'altezza del Bancone è tale che il Folletto vi stia dietro in piedi operando comodamente con le mani sul suo piano (quindi non dovrà essere molto alto). Il piano invece dovrà essere ragionevolmente ampio, per consentire operazioni di "manualità" (disegnare, tagliare, incollare carta etc.), animazione di oggetti, etc. • IL CASSETTO DEGLI ATTREZZI Uno dei cassetti dal Bancone è ESTRAIBILE, e verrà posto sul Banco, sui Tavolini o altrove. Contiene gli ATTREZZI PER LE "MANUALITÀ": forbici, carta, cartoncini, colla, fermagli, scotch, matite, pennarelli, spago, cucitrice, etc. (gli elenchi saranno forniti coi singoli copioni). Continua a essere un cassetto, ma le rifiniture potranno richiamare in qualche modo una VALIGETTA o una CASSETTA PER GLI ATTREZZI, ispirata al solito stile arboreo.


Indice Home Page

2. TAVOLI E SGABELLI • ASPETTO. Tavolini e sgabelli son realizzati in forma di CEPPI DI TRONCO, con dimensioni e altezze commisurate alla posizione normale di un adulto seduto. • NUMERO. Funzionalità narrativa e spazio disponibile consigliano di limitare l'arredo del bar a 2 TAVOLINI e 5 SGABELLI (2 a un tavolo e 3 all'altro). I clienti potranno sedere allo stesso tavolo o in due diversi, ma il loro numero difficilmente ne esigerà un terzo. • DIMENSIONI e FUNZIONALITÀ. L'ampiezza dei piani dei tavolini va commisurata anche quella alla necessità di realizzarvi sopra piccoli lavori di "manualità", etc. Indice Home Page

3. LA BOCCIA DEL TIRAMISUPER • UNA MACCHINA DA BAR

Sul Bancone sarà sistemata la Boccia del Tiramisuper. È un vero attrezzo da bar, tipo MACCHINA MISCELATRICE E DISPENSATRICE DI GRANITA, con la sua parte superiore in vetro, che mostri appunto il prodotto rimescolato in continuazione dagli appositi meccanismi, e una parte inferiore col motore, la leva e il rubinetto d'erogazione. MECCANISMO FUNZIONANTE

Il tutto dovrà funzionare perfettamente. Occorrerà alimentare la macchina con gli ingredienti adatti, il Folletto dovrà poter "spillare" realmente il Tiramisuper nei suoi boccali o calici, e i clienti dovranno poterlo bere o sorbire realmente (almeno alcuni sorsi). BIBITA O GELATO?

Resta da decidere, in base alle difficoltà di realizzazione, se il Tiramisuper sarà una sostanza densa, per esempio una granita (coi vantaggi visivi delle miscele di colori e della sostanza mossa in continuazione), o una bibita liquida, come nel caso degli erogatori di tè freddo. METAMORFOSI SCENOGRAFICHE Naturalmente la prosa dovrà diventare poesia: quest'oggetto prosaico da bar dovrà essere truccato da oggetto fiabesco. Le scelte stilistiche di questo trucco


vanno armonizzate con lo stile generale dell'ambientazione (arboreo/vegetale), e con quello gli altri oggetti consimili e vicini (la "Melevisione", lo Sputapallin, l'Erogatore). Indice Home Page

4. LA MELEVISIONE • UN TELEVISORE TRUCCATO

Sul Bancone, o più probabilmente su un supporto accanto ad esso (da individuare) sarà sistemata la "Melevisione", che in sostanza è un apparecchio televisivo "truccato" come l'attrezzo di cui sopra. Nel suo teleschermo partiranno (in Avid?) i cartoni e gli altri contributi esterni. LA PORTA DI ALIMENTAZIONE

Caratteristica peculiare di questa Melevisione è che, per funzionare e mostrare i cartoni, deve essere alimentata con frutta, bacche, legumi, ortaggi, etc. Questi saranno introdotti in una PORTA DI ALIMENTAZIONE, uno sportello che si apre bene in evidenza da qualche parte dell'apparecchio: seguirà un effetto sonoro di materia tritata e sgranocchiata. SCHERMO VERO O FINTO?

Come nel caso del Tiramisuper (bibita o gelato?), anche qui resta aperta una scelta: vogliamo rendere l'idea di un televisore anche un po' vero, quindi dotarlo di un vero schermo televisivo, ben leggibile da spento come tale? O vogliamo significare un apparecchio del tutto fantastico, con uno schermo in cartone dipinto? METAMORFOSI SCENOGRAFICHE Anche qui l'oggetto prosaico dovrà essere truccato da oggetto fiabesco, con scelte stilistiche armonizzate allo stile generale dell'ambientazione e agli altri oggetti.

Indice Home Page

5. LO SPUTAPALLIN • UN'ALTRA MACCHINA DA BAR Su un altro supporto accanto al Bancone (o comunque all'interno della "zona bar"), è sistemata un'altra classica macchina da bar "truccata": un DISPENSATORE AUTOMATICO DI PALLINE A SORPRESA, quelli in cui si


inserisce una moneta, si gira una manopola, e si vede cadere in un'apposita vaschetta una pallina di plastica apribile, contenente un dolce o una piccola sorpresa. Anche questi oggetti son composti di un grande serbatoio superiore trasparente, con le palline in mostra, e una parte inferiore con la fessura per la moneta, la manopola e la vaschetta. ATTENZIONE: PALLINE GRANDI!

Se ben ricordiamo, questi erogatori sono in giro in (almeno) due tipi: a palline piccole, con caramelle e sorprese piccole, e a palline grandi, con regali più voluminosi (perfino orologi). Il nostro sarà rigorosamente a PALLINE GRANDI. MECCANISMO FUNZIONANTE

Anche questo attrezzo dovrà essere perfettamente funzionante. L'oggetto che il personaggio dovrà trovare di volta in volta sarà indicato in copione e fornito dal trovarobato. Tutte le altre palline "di riempimento", con gli altri oggetti e sorprese, saranno studiate dalla scenografia. METAMORFOSI SCENOGRAFICHE Anche qui la prosa diventa poesia, e l'oggetto dovrà essere truccato da oggetto fiabesco.

Indice Home Page

6. L'EROGATORE • UN EROGATORE POZZO DI SAN PATRIZIO

Ancora accanto al Bancone (o comunque all'interno della "zona bar"), è sistemata un'altra classica macchina da bar "truccata": un DISPENSATORE AUTOMATICO DI BIBITE, che diventa in realtà cilindro magico, pozzo di San Patrizio da cui emergerà di tutto: libri, video, cartoni, frutta, giocattoli, oggetti, e altri elementi individuati di volta in volta dai copioni. METAMORFOSI SCENOGRAFICHE Il trucco fiabesco trasfigurerà l'oggetto, partendo dal classico erogatore di bibite a moneta colorato e luminescente, e inserendo motivi decorativi arborei ed elementi funzionali: un QUADRO DI SCELTA con pulsanti e etichette; un piccolo DISPLAY, un riquadro luminoso a cui applicare di volta in volta fogli con voci e illustrazioni adeguate a ciò che si vuol chiedere alla macchina; uno o più SPORTELLI DI EROGAZIONE dei prodotti; un VANO con un piccolo saliscendi che visualizzi il loro arrivo da un imperscrutabile "sotto"; e così via.


Indice Home Page

7. IL GIORNALE DEL BOSCO • UN GIORNALE DEL MONDO DELLE FIABE

Su uno dei tavolini del Chiosco sarà sempre posato un GIORNALE FORMATO TABLOID (di più comoda realizzazione), che per veste grafica e impaginazione ricordi i veri giornali "del mondo reale", ma con qualche scivolone di colore, di immagini e figure, di filetti e trafiletti che ne denunci comunque l'appartenenza al mondo della fiaba. COMPOSIZIONE DEL GIORNALE

Il manufatto sarà realizzato in carta, in collage o altre tecniche di composizione, con blocchi di scrittura casuale a corpo minuto (illeggibile), titoli a grande corpo (leggibile), foto e immagini. I titoli e le immagini saranno indicati nei copioni, stampati di volta in volta e attaccati sul giornale. UN ALTRO "DISPLAY" PER I CARTONI Titoli e notizie del giornale saranno spunti per azioni e accadimenti del programma: le immagini saranno un altro "display" di lancio per i cartoni.

Indice Home Page

8. IL LIBRONE PORTAPAROLE • UN DIZIONARIO ENCICLOPEDICO

Dietro il Bancone del Chiosco, accessibile a chiunque ne abbia bisogno, c'è un Grosso Librone chiamato "PORTAPAROLE", che è un vero dizionario enciclopedico. Vi accederà specialmente il Folletto (il libro è suo, ma nulla vieta che lo consulti qualche altro) per verificare un dubbio e raccontare una notizia al bambino spettatore. ASPETTO. L'aspetto sarà quello di un librone trasformato coi soliti trucchi da fiaba. Delle pagine interne sarà mostrata quella della notizia che interessa, e forse solo di rado (quando si vogliano mostrare delle immagini): il più delle volte sarà aperto e letto dal Folletto senza mostrere le pagine.


Indice Home Page

9. ALTRA OGGETTISTICA DELLA "ZONA BAR" • ALTRE BOTTIGLIE PER ALTRE BIBITE

Nel nostro Chiosco non si vende solo il Tiramisuper: sono i clienti che chiedono solo quello. Il Folletto, di tanto in tanto, prova a convincerli a bere qualcos'altro: Scivolizia, Cremia, Spumosa, Schiumante, Fruzziante, Blumele, Pioggialatte... Le BOTTIGLIE DI FORME FIABESCHE, contenenti questi prodotti fiabeschi, liquidi o cremosi, fermi o spumanti, di tutti i colori e consistenze, devono essere visibili da qualche parte del Chiosco. UNA DOTAZIONE DI ACCESSORI "TRUCCATI"

Una dotazione di base di piccoli oggetti, accessori, stoviglie e suppellettili, dovrà essere presente nel Chiosco dall'inizio, e verrà arricchita nel seguito per le necessità delle specifiche puntate. Tutti questi oggetti, ovviamente, come tutti gli altri presenti sul set, dovranno mascherare il loro aspetto "reale" con interventi di colore e forma che ne facciano oggetti fiabeschi. CALICI, COPPE, TAZZE... Ecco un repertorio parziale di questo corredo iniziale del Chiosco: 6 CALICI, 6 COPPE, 6 TAZZE, 3 TOVAGLIOLI E 3 STROFINACCI, 10 CANNUCCE, UN CESTO GRANDE PER LA FRUTTA. UN CESTO BASSO PER I FUNGHI, etc.

Indice Home Page

C. LA CASA DEL FOLLETTO La Casa del Folletto è un grande albero, con le fronde che si perdono oltre il bordo superiore dell'inquadratura, montato su una piattaforma girevole. La sua faccia anteriore/esterna è dotata di una porta e una finestra, mentre la faccia posteriore/interna è il fondale di una stilizzata ambientazione di camera da letto. 1. FACCIA ANTERIORE / ESTERNO • ASPETTO •

L'aspetto dell'Albero/Casa è rugoso e antico come quello degli altri alberi della radura, dei quali è però notevolmente più grosso. ELEMENTI Su questa facciata sono presenti una PORTA e una FINESTRA, che si aprono in


due grandi volute nodose del legno, entrambepraticabili (il Folletto entra e esce dalla porta, si affaccia dalla finestra). 2. FACCIA POSTERIORE / INTERNO • ASPETTO

La faccia posteriore dell'Albero è una piccola e stilizzata ambientazione di CAMERA DA LETTO, coi suoi arredi e alcuni oggetti. DIMENSIONI E FUNZIONALITÀ

Questi elementi saranno giocoforza piuttosto piccoli, visto lo spazio angusto della pedana. E tuttavia l'ambiente e i suoi arredi devono essere praticabili: il Folletto entra nella Casa e adopera i suoi arredi. L'attore che lo interpreta non è piccolo: occorrerà studiare bene ogni cosa perché il contrasto della figura col suo ambiente non dia segnali falsanti e sgradevoli. COLORI OMOGENEI E TINTE UNITE

Una raccomandazione, dettata dalla necessità di non affollare i segni, specie in una tale angustia d'ambiente: nella scelta di colori e motivi di coperte del letto, tende, pavimenti, tappezzerie, pareti e quant'altro, usare tinte unite, evitare stoffe e superfici decorate a motivi. Con tinte unite e colori omogenei ci muoveremo meglio e capiremo meglio cosa succede. 3. IL LETTO • Non sarà facile, per esempio, far stare nello spazio disponibile qualcosa che renda l'idea di un letto e sia PRATICABILE, cioè su cui il Folletto possa in qualche modo sdraiarsi. Se si può studiare e risolvere il problema, questa sarebbe la migliore soluzione: viceversa rinunceremo alle scene notturne, e in quelle di risveglio vedremo il Folletto "appena alzato" accanto al letto sfatto. 4. IL COMODINO • Accanto al letto un piccolo COMODINO con una piccola LAMPADA da notte, il BICCHIERE d'acqua, il LIBRO in lettura (uno dei libri della Mensola di cui sotto). • La LAMPADA avrà un CARILLON, azionato da un cassettino apribile o da altro meccanismo, e visualizzato da un ELEMENTO GIREVOLE (per esempio una grande foglia in funzione di paralume che gira intorno al globo della lampada, o simili). Il carillon riprodurrà un motivo del riposo, una ninna-nanna del Folletto che verrà utilizzata anche in altri momenti del programma. 5. IL BAULETTO • ASPETTO E FUNZIONALITÀ. Contro una parete si sistemerà un BULETTO apribile, da cui il Folletto estrarrà vesti, berretti, foto, giocattoli, e ogni oggetto che occorra. 6. L'APPENDIABITI / BAROMETRO • Appeso al muro si vedrà un APPENDIABITI / BAROMETRO in forma di NUVOLA CELESTE. Sulla parte bassa di questa nuvola saranno fissati i tre


pomelli per appendere il manto della pioggia, la mantellina corta, un paio di berretti, etc. • Sulla parte alta, in mezzo al celeste, apparirà di volta in volta una raffigurazione grafica del "tempo che fa quel giorno": un SOLE pieno, un sole parzialmente nascosto da una NUVOLA bianca, un sole dietro una nuvolona, una grande nuvolona nera e niente sole, etc. Sarebbe bene usare ELEMENTI MAGNETICI, o altri altrimenti spostabili e ricombinabili dal Folletto stesso. 7. LA MENSOLA COI LIBRI • Appesa a una parete, una semplice MENSOLA con una PILA DI LIBRI. Per questi libri "di scena" si adopereranno libri qualsiasi di formati diversi con la copertina "scenografata": altri eventuali libri specifici, che debbano essere sfogliati e mostrati alla telecamera, saranno indicati in copione. 8. IL LIBRO DEI CARTONI • Un oggetto d'uso particolare sarà invece questo LIBRO DEI CARTONI, il cui aspetto esterno ricorderà un grande atlante, o uno di quei libri di fiabe illustrati di grande formato e sottili. La copertina sarà dovutamente "scenografata", e recherà il titolo "CARTONI". • All'interno, le uniche due pagine visibili mostreranno una serie di BLOCCHETTI DI TESTO ben distanziati, non leggibili, preceduti da titoli leggibili che saranno i TITOLI DEI CARTONI DEL PROGRAMMA. Accanto a ciascun blocchetto di testo un FRAME di adeguate dimensioni "televisive", che sarà in pratica una stampa a colori di una scena del cartone. • Toccando, sfiorando, soffiando una di queste figurine, il Folletto ne provocherà l'animazione (montaggio in Avid), e il cartone partirà. 9. LA RADIO-GUFO • Sul comodino, o sul bauletto, o su uno sgabello apposito, sarà posata una PICCOLA RADIO dall'aspetto un po' antico, con due QUADRI LUMINOSI TONDI per la sintonia che assomigliano a due occhi da gufo. Tra essi sporge un rilievo che assomiglia a un NASO-BECCO, su cui è posato un paio di GROSSI OCCHIALI. • Accendendo la radio questi "occhi della sintonia" si accendono, e la radio parla. Una stazione che si chiama RADIO-GUFO ci informa delle ultime nuove del Bosco. Ma quando il Folletto gli toglie gli occhiali, RADIO-GUFO perde la bussola e dopo un po' di versacci parla in lingue straniere incomprensibili... Indice Home Page

D. LA GROTTA / CANTINA •

ASPETTO


Sulla destra della scena, di quinta, una grande roccia in cui si apre una PORTA DI LEGNO. FUNZIONALITÀ LA PORTA È AGIBILE, e dà in un fondo chiuso da un fondalino nero, con due gradini a scendere. Deve essere possibile per un personaggio uscire e "scomparire nel buio" all'interno, dando l'impressione di scendere sottoterra. La porta è infatti l'accesso della radura verso il mondo sotterraneo.

Indice Home Page

E. LA PIATTAFORMA / SCALA •

ASPETTO

All'altra estremità, di quinta sulla sinistra, una PIATTAFORMA orizzontale in assito è addossata un albero, sostenuta da PALI come un piccolo ponteggio, a circa 150 cm dal suolo. Un CORRIMANO di legno la chiude su tre lati (il quarto è l'albero). Una PRIMA SCALA di legno vi accede da terra; una SECONDA SCALA è poggiata sul piano della piattaforma, e correndo lungo il tronco dell'albero si perde in alto oltre il bordo superiore dell'inquadratura. FUNZIONALITÀ

LA PIATTAFORMA e la PRIMA SCALA sono AGIBILI: è possibile salire, scendere, stare in piedi e muoversi sulla piattaforma (vi si eseguiranno anche delle "manualità"). Se si riuscisse senza troppa spesa a rendere AGIBILE ANCHE LA SECONDA SCALA, così che si possa vedere un personaggio salire e scomparire oltre l'inquadratura, o discenderne, sarebbe ottima cosa. Se infatti la Grotta/Cantina è l'accesso verso il mondo sotterraneo, la Piattaforma è la soglia verso l'alto, verso chissà quale città aerea sugli alberi, e oltre verso il cielo stesso. Se ciò non è possibile, la visione perderà di efficacia, ma ci arrangeremo. IL CANNOCCHIALE

Unico elemento presente sulla piattaforma, un CANNOCCHIALE montato su SUPPORTO (non un treppiede che prende troppo spazio: basterà uno stativo a stelo fissato alla balaustra). L'attrezzo andrà scenografato anch'esso, o più probabilmente costruito ex novo. FUNZIONI DEL CANNOCCHIALE Il cannocchiale è un elemento importante del programma, perché consente al


Folletto, e chiunque vi acceda, di vedere ciò che è lontano, ciò che è altrove. Facciamo tre esempi: a. IL BOSCO. L'osservatore scruta al Cannocchiale, e noi vediamo in controcampo scene che accadono nel Bosco, a ingrandimenti arbitrari: da totali in cui agiscono tra gli alberi altri personaggi, a primi piani di altri personaggi, a "macro" con minuscoli set realizzati ad hoc con formiche e bruchi (pupazzi); b. ALTROVE. Ogni altro "altrove", anche contributi esterni, cartoni e animazioni, e altro, può essere introdotto come "controcampo" di qualcuno che guarda al Cannocchiale; c. LO SPETTATORE A CASA: è solo uno scherzo, ma cosa vieta al Folletto di puntare il Cannocchiale in camera e dire: "Ciao Giulia. Hai già fatto merenda?...". Indice Home Page

5 . IPOTESI DI SCALETTA •

Questa scaletta è una prima ipotesi di scansione dei contributi esterni - senza ancora individuarne i contenuti ma solo l'estensione - con i momenti di studio. Una valutazione di forme e contenuti specifici dei singoli contributi può consigliarne la collocazione in diversi punti. Anche le funzioni attribuite ai momenti di studio (manualità, canzone, gioco, etc.) sono del tutto provvisorie e indicative.

1) RVM. Sigla di testa 30'' 2) STUDIO. BOSCO. Introduzione tema 2'30'' 3) RVM. CARTONE 5' 4) STUDIO. BOSCO. Ripresa tema e sviluppo 3' 5) RVM. CARTONE 10' 6) STUDIO. BOSCO. Sviluppo + M

Rai TRE - Centro di Produzione di Torino

LA MELEVISIONE Da un'idea di MELA CECCHI e BRUNO TOGNOLINI Autori: MELA CECCHI, BRUNO TOGNOLINI, JANNA CARIOLI, VENCESLAO CEMBALO, MARTINA FORTI, LUISA MATTIA, LORENZA CINGOLI, LUCIA FRANCHITTI Regia attuale: PAOLO SEVERINI


A cura di: CRISTINA CUZZUPOLI Home Page

SOMMARIO     

1 . Scheda storica per i 10 anni di Melevisione (edizione 2008-2009) 2 . Nota degli autori per l'edizione 2002-2003 3 . Introduzione degli autori all'edizione 2001-2002 4 . Le novità della serie 2001-2002 All'indice delle pagine di Melevisione

QUESTE NOTE DI PRESENTAZIONE ALLE EDIZIONI I materiali che qui si possono leggere non sono che una minima parte di quelli che gli autori hanno scritto negli anni per illustrare le caratteristiche del programma e la loro evoluzione. Si tratta di alcune note di presentazione delle primissime e delle ultimissime edizioni, redatte in genere da me e poi corrette, completate e condivise con gli altri autori, per l'occasione di conferenze stampa di presentazione delle diverse edizioni. Questa produzione di note di aggiornamento non s'è avuta ogni anno, o io non ho avuto il tempo di inserire nel mio sito gli aggiornamenti prodotti ogni anno. Tuttavia già nei materiali qui messi a disposizione le descrizioni delle linee guida del programma, dei personaggi, degli ambienti, dei contenuti e delle intenzioni degli autori, sono efficaci a rendere un'idea abbastanza ricca, e sufficiente a un'analisi non specialistica, della Melevisione com'è ancor oggi. "LA BIBBIA" Questi materiali, abbiamo detto, non sono che una minima parte di quelli che gli autori hanno prodotto dal 1998 a oggi. Al di là delle presentazioni pubbliche per conferenze stampa o altre occasioni, infatti, un'incessante produzione di note a margine del lavoro di scrittura scorreva negli anni per uso interno degli autori e della produzione, a scopo di memoria o discussione e riprogettazione delle linee del programma. La memoria, per esempio: la descrizione a scopo di memoria e riutilizzo dei tratti d'invenzione che di anno in anno nella scrittura dei copioni si accumulavano ad arricchire e sfaccettare il mondo del Fantabosco, ha dato origine alla cosiddettaBibbia, un documento di un centinaio di pagine (Times New Roman corpo 12). Di questo Libro Sacro, mitico fra noi autori e ambito dai liceziatari


per la produzione di vario merchandizing, posso e voglio mettere a disposizione su questo sito solo l'indice. Eccolo qui, in formato PDF (KB). INDICE DELLA BIBBIA DELLA MELEVISIONE Il testo completo della Bibbia (un centinaio di pagine in Times New Roman corpo 12) non può essere pubblicato sul web perché, pur essendo una scrittura prodotta dagli autori per uso interno, costituisce oggi un materiale editorialmente prezioso, i cui diritti appartengono alla RAI.

Scheda storica scritta da Bruno Tognolini per il decimo compleanno di Melevisione (edizione 2008-2009)

"VI ABBIAMO CRESCIUTI NOI"  La Melevisione è nata bene dall'inizio, un parto d'amore. Nell'estate del ‘98 a Mela Cecchi il direttore di Rai Tre Francesco Pinto aveva chiesto di inventare un nuovo programma contenitore per bambini, in tutta libertà ma se possibile riutilizzando la scenografia di un bosco, avanzata quasi nuova da un programma precedente. Il bisogno aguzza l'ingegno, Bisogno e Ingegno in greco si chiamano Penìa e Poros, e sono i genitori di Amore: nacque l'idea amorosa di un Bosco Fiabesco dove sorge un Chiosco, in cui un Folletto mesce Bibite Squisite a una buffa compagnia di personaggi, che si incontrano lì per ristorarsi delle fatiche della fiaba.  Mela Cecchi chiamò al lavoro Bruno Tognolini, fu steso il format, le linee guida del programma: la scaletta, le modalità linguistiche, i personaggi, i luoghi. Il capostruttura Roberto Nepote, che aveva con forza voluto l'impresa, pose al timone Mussi Bollini e la nave partì vento in poppa. Si fecero i provini, si formò la compagnia, si entrò in studio. Il 18 gennaio del 1999 andò in onda la puntata numero 1, "Con la carta si può". Streghe, Fate, Orchi, Lupi, Principi e Principesse, Gnomi e Geni avevano trovato un nido di fiaba impensabile nella TV.  Tonio Cartonio, primo folletto conduttore, fratello grande del bambino spettatore, gli parlava occhi negli occhi aiutandolo a specchiare nelle vicende indiavolate della finzione i problemi, le scoperte, le paure della vita vera di "Città Laggiù". Si rinnovava con mezzi nuovi il vecchio compito millenario della Fiaba, che è specchio di comprensione della realtà. Passarono gli anni. Già dal secondo, a dar man forte nella scrittura dei 160 copioni annuali arrivarono altri autori: Janna Carioli, Martina Forti e Venceslao


Cembalo. Maurizio Zecchin, lo scenografo, cominciò la titanica costruzione di mondi incantati a cui ancor oggi lavora. Alla regia colorata e irruenta di Pierluigi Pantini seguì, nel 2002, quella più profonda e sofisticata di Roberto Valentini. Le puntate erano scritte e realizzate con due semplici punti di forza: la maestria degli scrittori per bambini, e la "genitorialità diffusa" di chi racconta solo storie che potrebbe raccontare ai propri figli. Funzionò: nacque nei genitori italiani una fiducia speculare nel programma, cui affidavano i loro bambini "come se stessero con loro".  Il programma crebbe tanto che ben presto, come i bambini a cui si rivolgeva, non stette più dentro i vestiti. I cartoni comperati in tutta Europa erano buoni come la frutta da cui la Melevisione pareva spremerli, ma la vicenda della puntata, la parte scritta e girata e prodotta in Rai, si rinforzava, frondeggiava, faticava a star dentro il compito del lancio di storie animate, voleva diventare storia lei. Mussi Bollini raccolse con coraggio questa istanza di crescita e fece il passo: nel 2003 si estrassero i cartoni dal programma, nacque la Melevisione "sitcom", una storia unica e fluida di 25 minuti.  Da allora sono cambiati i registi, Enza Carpignano, Alfredo Franco, Rossella De Bonis, portando segni più chiari o più scuri, più svelti o quieti nella recitazione, nella ripresa, nel montaggio. Son cambiati gli attori, Orchi e Streghe e Geni sono andati e venuti, Tonio Cartonio, fratello empatico, ha lasciato il posto a Milo Cotogno, amico simpatico. Nuovi autori sono entrati nella squadra, Luisa Mattia, Lorenza Cingoli, Lucia Franchitti, portando nuovi fili colorati nell'intreccio dei temi e delle storie.  Melevisione ha 10 anni e oltre 1600 puntate, è cresciuta: ora ha spalle più larghe e gambe più svelte. Forse più larga è la peripezia, l'intreccio buffo e drammatico delle vicende; forse più svelta – o solo più incarnata nella storia – la trama informativa, educativa, enciclopedica. Ma sempre identico è il gusto profondo di frutta, di vitamine naturali per le menti: cioè di storie allegre e profonde narrate da grandi che sanno narrare ai loro bambini, perché crescano bene.  Dieci anni di Melevisione, infatti, vogliono dire anche questo: incontrare dei diciottenni che ti guardano con un sorriso fino alle orecchie quando gli dici "Ti abbiamo cresciuto noi"... Indice Indice Melevisione Home Page

Nota degli autori all'edizione 2002-2003

IL COMPITO DI UNA TV DEI RAGAZZI


 La Melevisione apre il suo quarto anno di programmazione con un certo legittimo orgoglio: i dati d'ascolto hanno confermato le nostre scommesse, e sopra tutte quella di una TV per bambini "fatta di frutta", di ingredienti naturali, senza coloranti e conservanti.  Tutte le energie sono concentrate sulla qualità del racconto, della scrittura testuale e registica, sulla composizione organica e crescente di un universo basato sulla fiaba, che ogni giorno si arricchisce di dettagli, di serene conferme e sorprendenti novità.  Ogni giorno ha la sua storia che si conclude, cui danno vita quattro personaggi tratti da una compagnia di undici. Le scene della vicenda, recitate in studio, aprono il varco fluidamente a brevi storie animate, cartoni europei di alta qualità estetica e di alta godibilità.  Le puntate intrecciano dolcemente la narrazione all'informazione, che senza pedanteria e con leggerezza esplora ogni giorno untema: i Colori, gli Alberi, i Dispetti, i Draghi, i Denti...  Una televisione biologica, insomma, che utilizza ingredienti e procedure ‘ad approccio narrativo integrale': tutto è narrato come una fiaba, occhi negli occhi e senza strillare, per nutrire e far gustare i sapori, e non solo saziare. Quello che in fondo dovrebbe essere, né più e né meno, il compito di una TV DEI RAGAZZI. LE FOTO Indice Indice Melevisione Home Page

Introduzione degli autori all'edizione 2001-2002

UNA TELEVISIONE CHE VA A MELE  DOPO TRE ANNI E SEICENTO PUNTATE MELEVISIONE è quasi uguale a TELEVISIONE, ma i bambini lo sanno: basta una letterina fuori posto per cambiare tutto, e spesso per far nascere una storia...". Così scrivevamo tre anni fa, quando una letterina andata fuori posto nella RAI apriva il varco per questa storia fortunata di "una televisione che va a mele". Ora che scocca il quarto anno, e le seicento puntate andate in onda, su questa storia possiamo fare dei bilanci.  LE COSE BUONE SON DAVVERO PER POCHI? Storia e titolo sono la maschera divertita per qualcosa di più serio: la scommessa di una televisione biologica per i bambini, mentre tutto intorno a noi - e purtroppo a loro - pare solo tecnologico e ‘market-oriented'. Perché destinare i cosiddetti contenuti di qualità solo ai libri per l'infanzia, e ai loro dieci piccoli lettori? Proviamo a vedere cosa accade se diamo ai nostri pignantamila spettatori qualcosa di buono? Spegneranno, cambieranno canale?


 POMODORI DI SERRA La scommessa è stata questa: una televisione che vuol nutrire piuttosto che saziare, che privilegia il sapore all'aspetto, come certi pomodori tutt'altro che sferici e lucidi, ma così buoni. Fuor di metafora: niente strizzatine canagliesche, solletichini equivoci, scivolatine di moccio-cacca nei testi e nei linguaggi; niente montaggi visivi ipercinetici e schizzati; niente rap-tecno sonori; niente bambini in studio con gel e capi firmati. Rinuncia consapevole, insomma, a tutte quelle luccicanze che funzionano così bene per catturare gli occhi (ma le menti?), che paiono d'obbligo in ogni "prodotto" per l'infanzia che non sia libri (TV, giornali, fumetti, musica, abbigliamento, oggetti...), e che rendono questi prodotti malinconici cloni tutti uguali.  POMODORI D'ORTO E cosa, allora, se non questo? Un'austerity luddista da vecchia scuola, da oratorio, da teocrazia? Tutt'altro: per fortuna la cultura dell'infanzia ha serbatoi sconfinati di forme efficaci e gioiose, oltre e prima di tutto ciò. Uno dei più potenti è la FIABA, è lì siamo andati a piantare il nostro frutteto. Temi e personaggi, forme d'intreccio e costumi, oggetti e riti son presi da lì: ma poi lavorati, reimpastati, avvicinati alla realtà del nostro bambino "di Città Laggiù"; vivificati integrando gli alimenti primari della la narrazione con le vitamine dell'informazione...  FRUTTI DI FIABA Ma soprattutto una cosa abbiamo fatto: raccontare. Se ci si spoglia di trucchetti e luccicanze, si vede a nudo se si è capaci di narrare. Quello che tiene avvinto lo spettatore non è allora l'incantesimo degli occhi e delle orecchie frastornate, ma l'incanto della storia, degli accadimenti che per tanti e tanti giorni ritornano, e crescono organici come fronde, fino a farti pensare d'essere a casa lì, nel Fantabosco; e l'incanto delle facce simpatiche o paurose che diventano amici, una compagnia che lavora nel teatrino interiore, anche dopo quell'ora e per il resto del giorno.  BILANCIO Questo abbiamo cercato di fare, per tre anni e seicento puntate: non nascondersi dietro la scusa che "tanto è televisione", e dare qualcosa di buono ai nostri bambini. Che non hanno spento, non hanno cambiato, e ora sono pignantamila lì davanti, in attesa che riprenda il racconto. E noi siamo pronti: un bel respiro e via. Mela Cecchi, Bruno Tognolini, Janna Carioli, Martina Forti, Venceslao Cembalo Indice Indice Melevisione Home Page


LE NOVITÀ DELLA SERIE 2001-2002 Ai bambini, dentro e fuori della Melevisione, diciamo sempre che, come servono due piedi per camminare e due ali per volare, così per vivere servono due mondi: quello della fiaba e quello della realtà. Tutti e due veri, solo in modi diversi. Nel mondo della realtà, per esempio, si sa che motivazioni di opportunità ed efficacia inducono attori e produzioni riallacciare sempre nuovi rapporti: gli attori vanno e vengono, insomma, l'han sempre fatto. Altre considerazioni consigliano di rinnovare ogni tanto i set scenografici, di luci, di attrezzeria... Nel mondo della fiaba, che è quello a cui la Melevisione appartiene, altre sono le motivazioni che inducono Fate e Orchi e Principi ad andare e venire per i Regni. E altre forze ancora trasformano i Posti, aprono nuove vie a nuovi Antri, riscrivono i profili delle Montagne. Non abbiamo dubbi che queste seconde notizie siano le più interessanti da comunicare in una conferenza stampa sulla nuova Melevisione. Per raccontare le novità della Scenografia e degli Attori, parleremo dunque dei Posti e dei Personaggi.

I POSTI •

POSTI INVISIBILI DI CUI SI RACCONTA

Chi sa dire con precisione i confini del Fantabosco? Forse Tonio, quando andava alla Scuola Elementina, li recitava così: "Il Fantabosco confina con Bosco Vicino a est, Fittaforesta a nord, Valleinfondo a ovest...". Ma poi si sente parlare dei regni di Oltracque, patria di Fata Lina, di Calicanto d'Oriente, patria di Principe Giglio, di Orchiburghia, da cui vengono gli Orchi; e si favoleggia della Montagna del Grande Gelo, della Valle dei Cattivi Pensieri, del Regno delle Fiabe del Nord... La scenografia infinita di un mondo di fiabe, come diceva Shakespeare, in fondo si costruisce coi racconti. •

IL CENTRO DEL NOSTRO MONDO

Ciò che invece vediamo ogni giorno di questo mondo, il suo cuore pulsante, resta IL CHIOSCO di TONIO CARTONIO: un bancone carico di Bibite Squisite, affiancato dalla CANTINA e dalla CASA del nostro folletto. Ma a questo posto dei buoni, quest'anno, si aggiunge e contrappone un posto dei cattivi, L'ANTRO DI STREGA SALAMANDRA: un vero e proprio luogo stregato, con tanto di specchio magico, pentolone fumante e pavimento a tela di ragno; il tutto incorniciato da una roccia spoglia, cauterizzata dai velenosi esperimenti della Strega. •

TANTE PICCOLE TRASFORMAZIONI

L'arrivo di Fata Lina ha rigenerato le acque del laghetto, alimentate da un torrente sul quale passa un nuovo PONTE. E risalendo il corso d'acqua ecco una nuova SORGENTE che ha scavato la roccia come un morso la


polpa di una mela. E ancora: funghi di tutti i generi, alberi nuovi, fragole giganti, orizzonti lontani che disegnano piccole buffe montagne colorate, simili a cappelli da gnomo. Un Fantabosco più ricco, insomma, più misterioso e sempre animato dalle vicende che ogni giorno insegnano qualcosa a chi le vive e le ricorda.

I PERSONAGGI Le frontiere dei regni di fiaba sono aperte, impalpabili, e come dicono le nostre canzoni... "Di fiaba in fiaba vanno / Gnomi, streghe e regine / Ma i bambini lo sanno / La fiaba non ha fine E se da questa partono / Da un'altra arriveranno / Perché di fiaba in fiaba tutti vanno..." E allora vediamo quest'anno chi viene e chi va. •

LA PARTENZA DI LAMPO (Ronfo e Linfa in una FOTO DA 80 KB)

Quest'anno Re Quercia ha affidato a Lampo, lo gnomo supersonico, una missione delicatissima nei regni del nord, che lo terrà lontano per molto tempo. Linfa e Ronfo, i suoi fratelli gnomi, si sono rassegnati: anche perché in fondo quello che pare a noi "molto tempo", per creature di centinaia d'anni è solo un soffio. Li vedremo ancora insieme, in due non in tre, ma forse ancora più uniti, e certamente più calmi e meno di corsa. •

LA PARTENZA DI FATA GAIA

Più difficile sarà consolarsi della partenza di Fata Gaia, la Fatona Mamma che era con noi dal primo giorno. Ma una nobile furia l'ha presa quando s'è accorta che, mentre lei difendeva il Fantabosco dalle insidie di Strega Salamandra, nessuno proteggeva piante e acque e creature di Città Laggiù da altre insidie, forse peggiori. Non c'è stato niente da fare, Fata Gaia è partita, lasciandoci tutti un po' orfani di mamma. Ma forse chissà, nell'inverno qualche sorpresa potrebbe arrivare... •

LA PARTENZA DI ORCO BALENO

Meno rimpianto, forse, ci sarà il per il grosso Orco Baleno, che ha soggiornato per un anno nel Fantabosco, riempiendolo dei suoi strafalcioni e dei pacifici enigmi dei suoi orchiverbi. Ma poco nobilmente ne è partito: in fuga a stivali levati, appena ha saputo dell'arrivo di un certo Orco Rubio... L'ARRIVO DI ORCO RUBIO (Orco Rubio con la Strega e il Lupo in una FOTO DA 80 KB) •

Eccolo, infatti, il primo vero Orco Cattivo del Fantabosco. Ora saranno davvero guai, povero Tonio! Orco Rubio è grosso, forte, stupido e rude, come un orco dev'essere. Schianta alberi, stritola polsi, pretende secchi interi di Blumele, caccia cervi e cinghiali e cerca avidamente "bumbi" da divorare. Tonio gli ha spiegato che i bambini non circolano fisicamente nel Fantabosco, ma Orco Rubio non capisce, e se non capisce non crede. Vedremo cosa accadrà.


L'ARRIVO DI FATA LINA

Una vera delizia, invece, ha invaso il Fantabosco quando è sprizzata su dal fiume questa Fatina delle Acque. Piccola, fresca, sgusciante, curiosissima, ballerina e canterina, pronta a imparare ma impaziente e frettolosa, Fata Lina parla il linguaggio dei pesci e dell'acqua, fa rinverdire tutte le piante, sa nuotare, correre e ballare sopra e sott'acqua, sa fare incantesimi di pioggia, neve, ghiaccio... ma per il momento riesce solo ad allagare la cantina di Tonio. Migliorerà... L'ARRIVO DI PRINCIPE GIGLIO (il Principe Giglio e la Principessa Odessa in una FOTO DA 80 KB) •

Ecco invece l'attesissimo ingresso al Fantabosco del Principe Promesso della nostra Principessa Odessa. Bello, alto, sorridente, raffinato, pieno di fascino ("un po' tronfio", corregge Odessa), è perennemente combattuto tra il suo ruolo di principe di fiaba e un'innata pigrizia, che motiva con un'Impresa Suprema a cui sarebbe destinato. Ma non è un codardo, e quando occorre non esita a farsi valere da vero principe, sempre abile e senza paura, ma mai senza sorriso. •

TUTTI INSIEME (in una FOTO DA 90 KB)

Ed eccoli lì, i nostri vecchi amici, TONIO CARTONIO in testa, e dietro a lui LUPO LUCIO, LINFA e RONFO, STREGA SALAMANDRA, la PRINCIPESSA ODESSA e il genio ABÙ ZAZÀ che guardano curiosi i nuovi venuti, chiedendosi cosa accadrà. Per centocinquanta giorni saranno insieme: chi farà dispetti, chi difese, chi inganni, chi regali, chi canzoni? E centinaia di migliaia di bambini, davanti a loro, si sfregano già le mani: Sì, vediamo, cosa accadrà? Indice Indice Melevisione Home Page

TEMI E FORME •

IL CHIOSCO DEL FOLLETTO

Nel Fantabosco, uno dei tanti mondi della Fiaba segreti e inaccessibili agli umani, TONIO CARTONIO, un folletto amichevole e guizzante, generoso e sognante, gestisce una sorta di chiosco di ristoro. Qui serve ai suoi avventori bibite squisite dai nomi fiabeschi, che lui stesso distilla secondo ricette segretissime: il Tiramisuper, la Favolizia, il Pioggialatte, il Blumele... •

GLI AVVENTORI


Gli avventori son personaggi delle fiabe, clienti affezionati che si avvicendano due o tre alla volta: Fate, Streghe, Orchi, Gnomi, Lupi, Principesse, Geni, Buffoni, Gazze... •

I CARTONI

Altra attrazione del Chiosco, oltre le bibite, sono le storie animate che il Folletto amministra in vari modi: li guarda coi suoi amici ospiti, o col bambino a casa, in un televisore speciale "che va a mele" (la Melevisione); li dispensa in una di quelle macchine che erogano palline con sorpresa (lo Sputapallin); li sceglie a casa sua in un Librone dei Cartoni... e così via. •

CITTÀ LAGGIÙ

Questo mondo di fiabe non è del tutto separato dalla realtà: oltre i suoi confini, e oltre una fascia di "terre di mezzo", c'è Città Laggiù, il mondo degli umani. Tonio Cartonio ci va, di tanto in tanto, per comprare certi ingredienti per le sue bibite e tra le creature magiche, infatti, è quello che conosce meglio gli umani. Per questo, attraverso la finestra della televisione, può parlare col bambino umano che è suo amico, anche della realtà umana che gli sta intorno. •

LO SCHEMA DI BASE

Al centro di questo mondo Tonio Cartonio, il personaggio-guida, viene affiancato in ogni puntata da due o tre personaggi, e partono le storie. Le loro giornate hanno un tran-tran di base: o INTRODUZIONE. Il folletto Tonio Cartonio, a casa sua, accoglie il bambino spettatore, e in una breve chiacchierata con lui, mentre riordina o si veste o legge o innaffia, introduce il tema del giorno. L'accoglienza si conclude guardando insieme una storia animata. o SVILUPPO. Finito il cartone, eccoci in qualche altra parte del Fantabosco. Lì arrivano gli altri personaggi, che col folletto intrecciano il tema con la "peripezia", la vicenda del giorno. I cattivi cercheranno di carpire, imbrogliare, tramare, i buoni cercheranno di opporsi... o CARTONI. Nel corso della vicenda, a un certo punto, i personaggi si fermeranno per concedersi (o rubare, offrire, barattare) una storia animata, che varrà come premio per un progresso compiuto, o come pausa per riposare, o come risorsa da cui trarre spunti... o GIOCHI. In altri punti e snodi della vicenda si fermeranno per offrire al bambino un piccolo oggetto concreto, fruibile,


incorniciabile: una FILASTROCCA, un gioco di MANUALITÀ, una CANZONE, un indovinello, una notizia importante, una storia... o FINALE. Tra cartoni, giochi, canzoni, rime e buffe peripezie, la giornata del Fantabosco sfocerà nel suo finale: Tonio Cartonio, risolutore di problemi, troverà il modo di dissuadere i cattivi dai loro piani senza fargliela pagare troppo cara, e tutti avremo imparato qualcosa. •

UNA TRECCIA DI FILI COLORATI

Studio e cartoni sono strettamente integrati, per toni e timbri e scelte di qualità: ciononostante, tre o quattro "altre storie", che vanno dai 4' ai 12', rischiano fatalmente di interrompere la storia di Tonio e dei suoi amici. Per non perdere il filo tra i momenti realizzati in studio, noi ne tendiamo tre. Tre fili rossi, o meglio una treccia di tre diversi colori: o una componente "fiction": LE STORIE o una componente "comedy": LE RELAZIONI o una componente "educational": I TEMI •

"FICTION": LE STORIE

Primo filo colorato: le storie. Qualcosa di nuovo accade, in ogni puntata: qualche evento straordinario o banale, quotidiano o fiabesco, una trama "leggera" che sa disporsi sulle interruzioni dei cartoni senza esserne smagliata. I cattivi tentano malefatte, i dispettosi tiri e scherzi, i buoni soccorsi e salvataggi. Le storie riecheggiano motivi e intrecci della fiaba, ma sganciandosi verso eventi più quotidiani e specchiabili sulla realtà del bambino spettatore. •

"COMEDY": LE RELAZIONI

Secondo filo colorato: i personaggi danno vita a una trama di "situation comedy", fatta di relazioni fitte e credibili tra loro. Ognuno di loro diventa familiare, riconoscibile, coi suoi tic, i suoi modi di dire e di muoversi, di rapportarsi agli altri (amori, simpatie, inimicizie) e all'ambiente (gli avidi, i generosi, gli sciatti). Tonio Cartonio, sempre al centro della tela, deve orchestrare, rimediare e soprattutto mediare col bambino tutto ciò che gli accade intorno. •

I BUONI E I CATTIVI

I ruoli di buoni e cattivi sono rivisitati in chiave affettuosa, comica e sdrammatizzante, ma senza mai farne macchiette. Partono messaggi "buoni" ma mai "buonisti", talvolta forti ma mai "trash/pulp/splatter" etc.


Se una base etica si volesse proprio cercare, sarebbe riferita (sostanzialmente, non esplicitamente) a categorie ecologiche: buono è chi non pensa solo al sé, al qui e all'oggi, ma si impegna per il buon funzionamento del suo mondo. •

"EDUCATIONAL": I TEMI

Terzo filo colorato. Gli accadimenti e le chiacchiere di ogni puntata sono orientati dagli autori su una rotta di temi felicemente enciclopedici, e dolcemente casuali: i Colori, gli Alberi, i Dispetti, i Parenti, i Draghi, i Denti... Senza rigidità e didatticismi, senza alcuna velleità di essere esaustivi, solo giocando, parlando, disegnando e cantando, i personaggi costruiscono piccole ma compiute escursioni di conoscenza su un oggetto. Indice Indice Melevisione Home Page

I LIBRI, I GIOCHI, IL SITO Le storie, le rime, le canzoni e le peripezie del Fantabosco, come un'acqua troppo arzilla, sgusciano fuori ad innaffiare altri terreni. I bambini amici di Tonio potranno continuare il racconto in altri modi e in altri media. E si sa che, anche con cibi freschi e sani, variare la dieta fa bene. •

I LIBRI

I libro di RAI-ERI "FILASTROCCHE E CANZONI DELLA MELEVISIONE", il primo anno, ha raggiunto 50.000 lettori. Il secondo anno abbiamo offerto loro qualcos'altro: "IL DIARIO DI TONIO CARTONIO", quindici storie di quindici puntate, scelte dal Diario del folletto e trascritte dai cinque autori, con illustrazioni e filastrocche del giorno. Al seguito, allegata al libro, anche una AUDIOCASSETTA con venti canzoni della Melevisione scelte tra i primi due anni, e cantate dai personaggi originali. •

www.melevisione.rai.it

Interamente realizzato all'interno della Rai (CPTV di Torino in collaborazione con redazione, produzione e regia del programma), il sito della Melevisione è una preziosa estensione del Fantabosco. Passeggiando in un ambiente grafico ricavato dalla scenografia del programma, con suoni


estratti dalla sua colonna sonora, frames animati ripresi in studio e rielaborati, e altre delizie tecniche "allo stato dell'arte", si possono raccogliere come lamponi nel bosco: storie di tutte le puntate, profili dei personaggi e degli attori, informazioni sui cartoni, testi di tutte le canzoni e filastrocche, schede di molte manualità, lettere inviate dai bambini; si possono richiedere per e-mail foto dedicate con autografi dei personaggi, inviare cartoline telematiche della Melevisione agli amici, e tante altre cose. Il gradimento dei bambini non si è fatto attendere: 500 email alla settimana! •

IL GIOCO DELLA MELEVISIONE

Il gioco in scatola, prodotto dalla Editrice Giochi con la consulenza dell'equipe del programma, riproduce l'affezionata tipologia del gioco a percorso, con plancia illustrata, dadi, segnalini, gettoni, aiuti e difficoltà. Prende spunto naturalmente da una storia, che Tonio racconta ‘sulla soglia': al Fantabosco le cose stanno sparendo all'improvviso senza lasciare traccia. Per aiutare il loro folletto a ritrovarle, i giocatori viaggeranno negli ambienti del programma, riprodotti in belle illustrazioni. Si aggireranno fra la Casa di Tonio, il Chiosco, il Pozzo, il Fitto del Bosco, la Grotta... Saranno aiutati dai "buoni" (in nome di suo padre il Re la Principessa Odessa proclama che il giocatore può spostare la sua pedina dove vuole), e ostacolati dai "cattivi" (Lupo Lucio cambia di posto a segnali e cartelli per fare sperdere i bambini nel bosco). E se saranno bravi, ritroveranno e renderanno ai proprietari gli oggetti che ben conoscono: Radio Gufo, il Riccio portacolori, le bretelle di Tonio, il Melottoliere... anualità o Canzone 4' 7) RVM. CARTONE 10' 8) STUDIO. BOSCO. Sviluppo + Gioco o Filastrocca 4' 9) RVM. CARTONE 10' 10) STUDIO. BOSCO. Sviluppo e risoluzione 3' 11) RVM. CARTONE 5' 12) STUDIO. BOSCO. Chiusura e commiato 2'30'' 12) Titoli di coda 30'' TOTALE 60'


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.