IL PUNTO DEL TURISTA Musica... “e poi di colpo eccomi qua…”, no sto sbagliando canzone, il pezzo che mi risuona nella mente è frutto della straordinaria capacità poetica di uno dei miei “maitre a penser” (a proposito una copia gratis di Spaesato a chi indovina titolo e autore) ma oggi … oggi la giornata è dedicata ad altro maestro, o se preferite compagno di viaggio e non solo…. Sono qui. Non da solo ma assieme ad oltre centomila persone (così solo per dare l’idea più o meno tutti gli abitanti della mia Città) sotto un sole cocente, con un caldo a cura di Massimo Della Pena asfissiante, dopo un viaggio durato quasi quattro ore, di cui l’ultima spesa per affrontare 3,5 chilometri, sdraiato su di un prato, con gli occhi, debitamente protetti da occhiali da sole, rivolti all’azzurro di un cielo che oggi mi pare più intenso e profondo che mai. Ho in testa un cappello che ho comprato, anzi che Bibì e Bibò mi hanno comprato letteralmente togliendolo dal capo del venditore che ne aveva conservato uno solo (il suo). L’hanno pagato, me lo hanno regalato e l’ho calzato in testa…. Era orribilmente sudato, sudato di sudore altrui… praticamente uno schifo, ma l’ho fatto ugualmente e cosa ancor più assurda ne sono stato felice. È vero, ho cercato subito dopo (circa 20 minuti il tempo necessario a varcare i gate di ammissione all’arena naturale, una fontanella in cui lavarlo e fortunatamente ho trovato un idrante che sparava copiosi getti d’acqua sulla folla ed ho potuto sciacquarlo, però l’ho fatto. Ho indossato un cappellino sudato da altri, mi sono tolto la maglietta e, imperterrito nei miei jeans da battaglia, sdraiato su di una coperta, con i fili d’erba che mi tormentano le braccia, il caldo asfissiante, qualche albicocca con cui cibarsi, sono qui. Aspetterò circa 3 – 4 ore per assistere ad un concerto, al termine del quale (spero duri a lungo) mi ci vorranno circa 2 o 3 ore per arrivare alla mia auto ed uscire dal parcheggio, ed altre 3 per arrivare a casa mia.
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