IL NEWSPAPER n ° 9 - Q 1 / 2 0 0 8 - A n n o I I I - c o p i e 4 . 5 0 0
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Codice Risposta Q1/08
L’Editoriale Il Newspaper Elmat che state leggendo è, a suo modo, uno strumento appartenente al cosiddetto “marketing di canale”. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, è opportuno ricorrere alle definizioni. Marketing: processo sociale e manageriale diretto a soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotto e valori. È l’ arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto: delivery of satisfaction at a price. Canale Di Distribuzione: sequenza di intermediari commerciali (persone o organizzazioni) che provvedono al Passaggio dei beni dal produttore al consumatore. Fare marketing di canale significa quindi offrire un servizio al distributore: oggi l’unico servizio che questi concepisce è quello che lo fa essere più presente sul mercato, visibile al cliente. È quindi intenzione e compito preciso anche di Elmat studiare sempre più a fondo, e applicare, il modo di offrire aree promozionali dedicate, lo sviluppo di un servizio di assistenza al cliente finale, al quale offrire una esaustiva spiegazione dei prodotti e delle funzioni. Un’operazione gestita in partnership con il distributore stesso, dando vita a strategie di category management per servire al meglio i clienti. Nel suo piccolo, il Newspaper assolve a questo compito: presenta le maggiori novità, fornisce spunti di riflessione a largo raggio su tecnologie e mercato, cementa il rapporto con i partner commerciali e fornisce loro un primo mezzo di promozione del prodotto, oltre che di persuasione. Con due obiettivi finali esclusivi: la soddisfazione del distributore che lavora con Elmat e quella del suo cliente, sempre più affezionato.
Reti di occhi intelligenti
Sanno elaborare immagini da sole e lanciare l’ allarme A Milano le telecamere si usano tanto. E si usano bene. I 180 occhi elettronici del sistema Ecopass che controlleranno entro fine anno il traffico del capoluogo lombardo (oggi sono un’ottantina) rappresentano solo un tassello di una rete di controllo digitale estesa e sofisticata, che è a disposizione non soltanto del Comune, ma anche di Carabinieri, Polizia locale, Questura e Protezione civile. Entro fine anno 2008 saranno più di 1.000 le telecamere gestite dal Comune. A cui bisogna aggiungere quelle dell’Ecopass e le 2.300 con cui verrà arricchita entro la prima metà dell’anno prossimo la rete di monitoraggio della metropolitana. Molte di esse sono analogiche. Ma sono sempre di più quelle digitali di nuova generazione, che permettono alle forze dell’ordine di usare sistemi di controllo che fino a qualche tempo fa si vedevano solo nei film. L’amministrazione ne sta installando di continuo. Settantadue in Stazione Centrale. E presto ce ne saranno 28 attorno allo stadio di San Siro. Sono telecamere intelligenti, con una risoluzione simile a quella dei migliori televisori, che elaborano le immagini da sole, senza gravare sulla potenza di calcolo dei computer a cui sono collegate, e registrano ciò che vedono per sette giorni, 24 ore su 24. Fanno tutto da sole, senza bisogno di qualcosa che le tenga d’occhio, e all’occorrenza si possono manovrare per puntarle su aree specifiche. Sono in grado, almeno teoricamente, di riconoscere i bagagli abbandonati nelle stazioni e negli aeroporti e gli assembramenti di persone nelle piazze, di capire se qualcosa si aggira con fare sospetto attorno a un’auto o al portone di una casa o di accorgersi, analizzando l’audio digitale, di un urlo o di uno sparo improvvisi. E quando qualcosa non va lanciano automaticamente un allarme. Sotto questo profilo, Milano ha uno dei sistemi di controllo più evoluti del mondo, che rivaleggia con Londra, New York e Shanghai. Alcuni di questi sistemi di analisi sono ancora in fase prototipale, ma senza dubbio l’amministrazione milanese si sta muovendo con decisione in questa direzione. Mario Grippa, il responsabile tecnologico del Comune, spiega che Milano ha scelto in quest’ambito la strada dell’informatica distribuita. “Le telecamere sono gestite a grappoli, ognuno dei quali viene
Andrea Rizzo co-C.e.o. Elmat spa
850
Le telecamere di monitoraggio presenti a Milano (saranno 1.000 entro fine anno)
80
Gli accessi videocontrollati del sistema Ecopass nel centro di Milano.
180
Gli accessi totali controllati da video entro la fine dell’anno.
2.300
Le nuove videocamere digitali della rete della Metro installate entro la metà del 2009.
70
Le telecamere intelligenti presenti a Milano (saranno 250 entro la fine dell’anno) Fonte: Il Sole 24 Ore - Nòva
segue in II pagina >
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All’interno Alvarion BreezeACCESS VL SU-I, la subscriber unit indoor che completa il sistema Alvarion
Colubris Colubris entra nel programma partner Polycom ARENA
Milestone La Convergenza nelle soluzioni Milestone per la videosorveglianza
Axis L’Unione del Fossanese al sicuro con Axis
Clavister I cavalieri del lavoro piemontesi affidano la sicurezza a Clavister
I Corsi Gennaio data
luogo
corso
martedi 15
Padova
Milestone
mercoledì 16
Padova
Milestone
data
luogo
corso
martedi 6
Padova
Colubris
giovedì 7
Padova
Colubris
venerdì 8
Padova
Colubris
Febbraio
lunedì 18
Roma
Alvarion
martedì 19
Roma
Alvarion
giovedì 28
Padova
Clavister
venerdì 29
Padova
Clavister
data
luogo
corso
giovedì 20
Milano
Milestone
venerdì 21
Milano
Milestone
Marzo
lunedì 24
Catania
Alvarion
martedì 25
Catania
Alvarion
venerdì 28
Padova
Axis Communications’ Academy
Socomec FruI.T., vendere Socomec diventa una grande opportunità
D-Link Green Ethernet, la riduzione dei consumi parte dal networking
Gli Eventi
Nexans Fibra o Rame? A ciascuno il suo cablaggio
Polycom Polycom HDX 7000, leader per le sale conferenza piccole e medie
“Security with your business in mind” Presentazione Gratuita novità Clavister Padova 27 Febbraio 2008 Elmat, Via Uruguay, 15 - 35127 Padova Agenda:
IL NEWSPAPER Proprietà intellettuale: Elmat SpA Via Uruguay, 15 - 35127 Padova Z.I. Stampato da: Tipografia Aster A cura di: MultiPiani Stampato a Padova il È disponibile in versione PDF sul sito www.elmat.com
10.00 - Registrazione 10.30 - Presentazione Clavister “IpSec ed SSL VPN”. “Le soluzioni di accesso remoto VPN su SSL di Clavister”. 11.30 - Clavister Security “Clavister Security Gateway serie 3200”. “Clavister Security for next generation network (road map 2008)”. 12:00 - Aperitivo.
> segue dalla I pagina gestito da un computer locale, mentre il tutto è collegato da una rete di fibre ottiche dedicate - racconta. Il flusso di immagini viene concentrato nella nostra centrale di piazza Beccaria e da lì viene spedito a vari enti: la sede centrale e quelle periferiche della Polizia locale, la centrale di crisi della Questura, il Comando dei Carabinieri e le stazioni della Protezione civile del Comune e della Regione. È un sistema fa agile, che permette di gestire una grande quantità di flussi video senza interruzioni”. “Il vero problema di questi sistemi è trovare un modo per monitorare tantissime telecamere contemporaneamente – spiega Sergio Zocco, della società Project Automation (una delle aziende che producono le telecamere usate dal Comune di Milano) -. Per farlo di persona ci vorrebbero migliaia di addetti, quindi la soluzione ideale è affidarsi a software capaci di avvisare gli essere umani in caso di situazioni potenzialmente pericolose”. Ed è proprio a questo che servono le nuove telecamere digitali che il Comune sta via via installando in città. “La tecnologia corre veloce – spiega Zocco -. Oggi esistono per esempio programmi capaci di confrontare i volti di chi passa sotto l’occhio di una telecamera con un archivio di ricercati e avvisare le autorità in caso di corrispondenza,
ma sarebbe un errore affidarsi soltanto ai software, perché non sempre ci azzeccano. Meglio usarli per aiutare il controllo umano, che resta comunque necessario”. Gli attentati dell’11 settembre hanno cambiato profondamente l’approccio al monitoraggio del territorio. E la cultura del controllo tecnologico si sta diffondendo anche in Italia, seppur con lentezza. Le aziende che producono questo genere di dispositivi si trovano sempre più spesso di fronte a bandi di gara che fra i requisiti includono anche funzioni di questo genere. E a Milano, che in Italia rappresenta un caso d’eccellenza, si stanno muovendo su questa strada anche altre amministrazioni. Il prossimo passo, a cui in molti già stanno pensando, sarà usare in modo integrato non solo le informazioni fornite dalle telecamere, ma anche quelle prodotte da altri sensori, come quelli biometrici. Fonte: Il Sole 24 Ore - Nòva
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Wireless
BreezeACCESS VL SU-I, la subscriber unit indoor che completa il sistema Alvarion Facile e veloce da montare, design compatto, volume fino a 6Mbps: l’ideale per ridurre i costi iniziali sopportati da carrier e utenti privati.
Arriva sul mercato un nuovo, indispensabile prodotto Alvarion. È infatti finalmente disponibile BreezeACCESS VL SU-I, una subscriber unit indoor progettata per completare il celebre sistema d’accesso a banda larga BreezeACCESS VL, punta di diamante nella tecnologia di questo settore. Carrier, operatori mobili, ISP, imprese e altri service provider possono ora beneficiare dei costi d’installazione ridotti propri di una soluzione indoor. Facendo leva sulla tecnologia radio e digitale avanzata del BreezeACCESS VL, SU-I accoglie una radio BreezeACCESS VL dotata di funzionalità complete, all’interno di un packaging compatto che contribuisce alla maggiore economicità di una subscriber unit completamente indoor. BreezeACCESS VL-SU-I utilizza un’antenna compatta e di facile installazione, da montare fuori dalla finestra per una ricezione chiara e una trasmissione d’alta qualità. Grazie anche ai LED integrati per un veloce allineamento dell’antenna, SU-I rende possibile all’utente finale un’installazione intuitiva e semplice, con il risultato della riduzione dei costi legati all’inizializzazione del servizio per i carrier e di una più alta soddisfazione dell’utente.
Vl SU-I, domande e risposte 1. Posso connettere differenti antenne al connettore femmina SMA? Sì. Ciacuna antenna da 5 Ghz può essere collegata al connettore SMA femmina fino a quando l’EIRP risultante rimane all’interno degli standard stabiliti.
2. Qual’è la portata del VL SU-I? Con l’antenna che viene fornita, e in condizione line of sight, la portata può arrivare fino a un chilometro. Tuattavia, si raccomanda di installare l’unità solo in situazioni tali per cui l’antenna si trovi in stretta prossimità dell’Access Unit (500 metri). Da notare che un SU installato in modo improprio può limitare in modo significativo la capacità di tutto il settore. 3. Posso usare un SU in condizioni Near Line Of Sight (NLOS)? L’SU-I non è inteso per le installazioni NLOS. 4. Vedo che c’è un modello senza antenna: posso usare il SU-I senza antenna? No, il SU-I deve utilizzare un’antenna esterna collegata al connettore SMA femmina. L’opzione “no antenna” è contemplata per l’utente che volesse ottenere un maggior incremento o utilizzare differenti antenne form factor.
VL SU-I, benefici chiave e vantaggi • Costi e tempi d’installazione ridotti
5. Può il SU-I essere potenziato per raggiungere un volume più alto di 6mbps? Il SU-I non può essere implementato.
• Il design compatto per l’uso indoor scoraggia i furti del CPE • La procedura di disinstallazione semplice consente di variare con rapidità e facilità il servizio di accesso nell’ambito del network • La robustezza della soluzione consente di supportare avanzate tecnologie OFDM • Volume in banda larga fino a 6Mbps.
6. quando sarà disponibile il SU-I a 5.2 o 5.3 Ghz? A oggi non esistono progetti correnti per il supporto di bande diverse, utilizzando il SU-I. 7. Posso installare l’antenna sulla finestra con le tazze d’aspirazione fornite? Non si raccomandano né si incoraggiano installazioni di questo tipo. I segnali radio a 5 Ghz hanno una propagazione molto bassa attraverso le finestre. Una finestra sottile provoca un’attenuazione di circa 6dB, mentre una spessa può arrivare fino a 60dB.
Wireless
Colubris entra nel programma partner Polycom ARENA
L’integrazione del Client Bridge di Colubris con la Unified Collaboration Platform di Polycom dà vita alla soluzione di telemedicina mobile per le organizzazioni fast-paced Colubris Networks, il principale fornitore globale di intelligent wireless LAN (WLAN) per imprese e provider di servizi, ha annunciato di essere entrato a far parte del programma Partner Polycom ARENA e che il suo Wireless Client Bridge 200 (WCB-200) è stato integrato con la linea Polycom HDX di cart per la telemedicina mobile, al fine fornire una soluzione efficiente per organizzazioni sanitarie fast-paced. Polycom, leader delle comunicazioni convergenti, ha inaugurato il programma ARENA per consentire ai provider di applicazioni software e periferiche hardware, e ai fabbricanti e fornitori di soluzioni per conferenza, di integrare i loro prodotti con l’Unified Collaboration Platform, prodotto leader, per dare vita a nuove applicazioni. Per aiutare le attuali organizzazioni sanitarie fast-paced a fornire ai propri utenti servizi avanzati di collaborazione e comunicazione, in ogni momento e luogo, Colubris ha integrato il suo WCB-200 con il cart HDX Practitioner, una soluzione di telemedicina ad alta definizione (HD) portatile e mobile, che assicura funzioni-voce interattive in modalità real-time, condivisione video e di contenuti in connessione con le periferiche mediche, per un’assistenza sanitaria efficace e di qualità. La soluzione rende possibile, in modalità sicura, la condivisione di video, immagini e voce, in un ambiente completamente mobile, e consente così a sanitari e paramedici di comunicare in modo efficiente, mediante accesso visuale istantaneo alle informazioni fondamentali, tanto in laboratorio quanto al capezzale del paziente. “La soluzione integrata messa a punto da Colubris e Polycom va incontro alla richiesta di comunicazioni mobili nel mercato della sanità, per migliorare la produttività, accelerare le decisioni e ridurre i costi – dice Tom Racca, vicepresidente marketing di Colubris – Come partner ARENA, noi mettiamo a disposizione
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una soluzione integrata di telemedicina mobile di facile impiego, che può aiutare concretamente i professionisti della sanità ad assicurare servizi di qualità più veloci e in modo più efficiente”. Il Client Bridge Wireless di Colubris è ideale per le applicazioni di telemedicina, in quanto offre il meglio in termini di tempestività, interattività video e voice, qualità del servizio personalizzata e cura della sicurezza. È completamente interoperabile con tutte le reti che poggiano sugli standard 802.11, e impiegato con una infrastruttura WLAN Colubris può essere gestito in modo centralizzato dal Colubris Network Management System. “Il programma Polycom ARENA è mirato alla creazione di soluzioni uniche, come questa telemedicina video mobile integrata proposta in collaborazione con Colubris Networks, che incontrino le esigenze di condivisione delle applicazioni destinate alla vita di tutti i giorni nei segmenti di mercato in crescita, come appunto quello della sanità – commenta Mark Roberts, vicepresidente del programma Polycom ARENA – Siamo felici di accogliere Colubris nel programma e poter contare sul comune impegno per mettere questa importante applicazione a disposizione dei clienti”. Come parte del programma partner ARENA di Polycom, Colubris si servirà della piattaforma, del brand e dei canali Polycom per consegnare al mercato questa soluzione. I partner dell’ecosistema ARENA hanno la possibilità di sviluppare, collaudare e certificare l’interoperabilità tra i propri prodotti e la piattaforma Polycom di soluzioni per la condivisione di video, voce e contenuti.
WCB 200 Colubris Network è l’azienda leader nel settore delle reti wireless intelligenti (WLAN) per i provider e le società. I suoi sistemi ottimizzati di switching WLAN garantiscono elevata efficienza di banda, mobilità assoluta e accesso facile e sicuro a oltre 1.500 organizzazioni e 40 milioni di utenti in tutto il mondo. I sistemi di Colubris vengono integrati alle infrastrutture di rete preesistenti e ai sistemi di sicurezza e gestione: un modus operandi che garantisce l’investimento in previsione dell’evoluzione futura degli standard e della crescita dell’utenza. Tra i tanti riconoscimenti ottenuti da Colubris spicca la citazione tra le 100 maggiori aziende private nordamericane di Red Herring, Fierce Wireless Fierce 15 e il Mobile Trax Mobility Award.
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La Convergenza nelle soluzioni Milestone per la videosorveglianza
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Con il sistema LPR gestione e monitoraggio del flusso auto diventano più semplici, in tutti gli scenari.
Con XProtext Analytics – LPR (License Plate Recognition) Milestone dimostra nuovamente le sue capacità innovative nel mercato della videosorveglianza. Il sistema consente, infatti, di utilizzare lo Smart Client, la nota interfaccia utente di Milestone, per visualizzare contemporaneamente i risultati della lettura targhe e i flussi video provenienti da altre telecamere adibite all’ordinaria videosorveglianza. In questo modo, il successo commerciale dell’installatore e system integrator, che di fronte alla richiesta di riconoscimento delle targhe e dal punto di vista dell’implementazione e formazione può garantire al cliente una transizione ‘indolore’ verso un sistema più performante, può ripetersi con facilità a più riprese. Per l’utente finale, invece, è sufficiente sapere utilizzare lo Smart Client.
Dove proporre la soluzione? Il panorama della lettura targhe si inserisce in un contesto industriale ove la videosorveglianza su IP cresce oltre il 40% annuo e il 90% del parco installato è analogico; esistono quindi condizioni ottime per aggiudicarsi un mercato di sostituzione nel quale l’innovazione, come sempre, è trainante nell’offerta di vantaggi tangibili al cliente finale. Ma non solo: la videosorveglianza su IP crea mercato tramite la proposta di nuove metodologie di lavoro e tramite una suddivisione dei compiti altrimenti impraticabili col CCTV analogico; i dati sono disponibili in qualsiasi punto della rete IP aziendale nell’ufficio: l’ufficio dell’amministratore delegato, la reception, l’area di produzione o meglio ancora… nella sede remota o sul PDA del metronotte. Esempio 1 – Monitoraggio del rifornimento carburanti L’integrazione con il registratore di cassa consente l’automatizzazione per il monitoraggio dell’avvenuto pagamento, registrando le targhe di tutti i mezzi (moto e motorini inclusi) che transitano per la stazione di rifornimento. Al ritorno di un mezzo il cui guidatore in passato non ha pagato, scatta l’allarme. Inoltre si possono associare ad un ‘conto virtuale’ tutte le targhe dei mezzi di trasporto di un’azienda individuata, consentendo agli autisti di rifornirsi in modalità ‘pit-stop’ senza dover saldare il conto. L’azienda stessa riceverà quindi una sola fattura a fine mese per la totalità dei rifornimenti compiuti dagli autisti. Il sistema è applicabile anche all’interno di uno stabile con propria pompa di rifornimento.
Per l’utente finale è sufficiente sapere utilizzare lo Smart Client, il resto lo fa il sistema L’applicazione Infatti, la licenza per la lettura delle targhe si applica come plug-in sui prodotti XProtect Enterprise e Corporate, quindi su sistemi altamente stabili, che con migliaia d’installazioni hanno già dimostrato la loro affidabilità e capacità di gestione centralizzata per il management della videosorveglianza su IP. È quindi possibile aggiungere, a telecamere già installate, la capacità di lettura delle targhe. Non sono indispensabili, quindi, telecamere specificamente sviluppate.
Esempio 2 – Offrire valore aggiunto all’ospite ed al turista L’applicativo LPR consente di registrare, al momento dell’accoglienza in loco, il numero di targa appartenente al mezzo dell’ospite o del turista. L’operazione è possibile anche in aree a forte vocazione turistica, in quanto il sistema supporta tutte le targhe europee, ed elimina la necessità di personale di sorveglianza o dotazione di tessere magnetiche: avvicinandosi il mezzo alla sbarra del parcheggio riservato, il sistema LPR riconosce e convalida automaticamente il mezzo, disponendo l’apertura del varco (sbarra, portone, basculante…). Tutti gli accessi saranno registrati nel server e consultabili in tempi successivi. Per evitare abusi, in caso ad esempio di applicazione al parcheggio aziendale per i dipendenti, è sufficiente rimuovere la targa dall’elenco delle targhe ‘consentite’ al termine del rapporto tra le parti. Al presentarsi di una targa nota, sconosciuta, non riconoscibile o appartenente a liste cosidette ‘positive’ o ‘negative’ è possibile avviare eventi I/O, sonori, email/ sms, definiti dall’utente, o semplicemente rimanere in stand-by. Esempio 3 – Parcheggi VIP e a pagamento Poiché i furti di macchine di valore si verificano non solo in luoghi pubblici ma anche nei parcheggi a pagamento, può essere impostata, utilizzando le soluzioni Milestone, l’associazione univoca tra il ticket per la sosta e la targa del veicolo. Alla stampa del ticket d’ingresso è quindi associata contestualmente la lettura della targa che, quando il veicolo più tardi lascerà il parcheggio, dovrà corrispondere al numero seriale del ticket. In assenza di corrispondenza tra targa e ticket si può immaginare l’invio di una email (con allegata la foto) alla Polizia Locale, contestuale all’attivazione di un allarme sonoro presso la stanza di monitoraggio del parcheggio (che non necessariamente si trova nello stesso luogo). In questo caso, naturalmente, la sbarra non si apre: potrebbe anzi saltare su un Pilomat, bloccando definitivamente il varco. La ripresa di una telecamera situata a livello del conducente (ad esempio nel lettore del ticket) potrebbe integrare il materiale probatorio del furto. Esempio 4 – Sorveglianza territoriale Molte città richiedono un sistema capace di soddisfare esigenze multiple: quelle delle forze dell’ordine, le ZTL, l’accesso ai parcheggi riservati, la gestione efficiente dei mezzi pubblici (ad esempio la rimessa degli autobus o dei mezzi per la raccolta dell’immondizia). Con un tocco di fantasia si possono immaginare infinite applicazioni per la lettura delle targhe, ma il punto forte rimane la sua integrazione con un sistema di videosorveglianza. I partner di Milestone dispongono ora di una caratteristica in più per offrire i loro servizi a clienti esistenti ma ancor più a tutte le realtà pubbliche che intendono migliorare la qualità di vita dei propri cittadini.
La sequenza logica della lettura targhe e le azioni che ne conseguono
I PRINCIPALI BENEFICI DEL SISTEMA LRP • Identificare e salvare i numeri di targa: il sistema legge ed identifica automaticamente i numeri di targa e li memorizza nel database centrale sottostante. • Recupero veloce delle informazioni: si può cercare e sfogliare le registrazioni nel data base per targa, data od orario al fine di trovare specifiche sequenze di video. • Iniziare azioni in base alla lettura di targhe specifiche: tramite l’integrazione con altri sistemi è possibile attivare azioni ed eventi quando una targa specifica viene letta. • Realizzare sistemi intelligenti: abbinare azioni multiple – ad esempio inviare un allarme via sms e contemporaneamente visualizzare sul Monitor principale della sala controllo, le immagini del mezzo in questione.
Come diventare rivenditore o partner Milestone? I partner Milestone di canale, quali Elmat e i suoi clienti installatori, rivenditori e system integrator, sono confrontati con un ciclo virtuoso di apprendimento e con l’inizio del 2008 i corsi di certificazione Milestone sono diventati un passaggio obbligatorio per vendere e installare i prodotti Xprotect Enterprise e Corporate. Con la certificazione si diventa quindi Partner Certificato di Milestone e si può servire, con pieno titolo, i clienti più esigenti del mercato, sensibili alla videosorveglianza analitica e intelligente. Una tendenza che Milestone ora soddisfa con il primo prodotto di una sequenza già schedulata per il 2008. A coloro che si addentrano per la prima volta nella videosorveglianza IP o che preferiscono focalizzare le energie sulla videosorveglianza ed escludere la parte analitica, Milestone in collaborazione con Elmat propone una particolare licenza-demo Xprotect Professional offerta con lo sconto del 50%, incluso un giorno di training con personale Milestone.
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Video
L’Unione del Fossanese al sicuro con Axis Tecnologia al servizio del cittadino: I comuni piemontesi videosorvegliati da 40 telecamere di rete Axis.
Soluzione System Service, aggiudicatario dell’appalto, ha realizzato un sistema di videosorveglianza su IP basato sulle telecamere di rete Axis. L’impianto comprende 37 telecamere AXIS 221, dislocate nelle varie zone ritenute “a rischio”, e 7 telecamere di rete AXIS 233D brandeggiabili. Tutte le apparecchiature di rete sono state installate in ambienti esterni e sono dotate dell’illuminatore a infrarossi per le riprese notturne. Le immagini sono visualizzate in tempo reale dalla stazione della Polizia Locale dell’Unione del Fossanese e registrate su server di registrazione collocati in una camera blindata ad accesso esclusivo del personale autorizzato. Risultato La soluzione adottata e il lungo periodo di collaudo hanno permesso di soddisfare appieno le esigenze del cliente, tanto che nuove telecamere di rete sono già in corso di installazione progressiva, così da allargare l’area sorvegliata, grazie alla scalabilità offerta dal sistema. “Con le telecamere Axis riusciremo certamente a controllare in modo adeguato aree e luoghi particolarmente importanti, molto frequentati e oggetto di danneggiamento nelle nostre città, moltiplicando così le nostre risorse”, ha affermato Franco Bruno, Assessore alle Politiche per la Sicurezza dell’Unione del Fossanese. L’obiettivo La polizia locale dell’Unione del Fossanese intendeva controllare, attraverso l’utilizzo di telecamere di rete, ciò che accade in tutti i punti strategici del territorio, come mezzo per prevenire e combattere la microcriminalità e per tenere sotto controllo zone remote, lontane dal controllo costante delle Forze dell’ordine. Il territorio dell’Unione del Fossanese comprende Fossano e alcuni centri limitrofi, tra cui Cervere, Sant’Albano Stura, Trinità, Genola e altre piccole frazioni. Nel complesso, l’area ricopre una superficie di 290 chilometri quadrati e un bacino d’utenza di circa 40mila abitanti. L’installazione System Service Srl ha eseguito i lavori tramite la sua partecipata Granda Wireless System, una Società a capitale misto pubblicoprivato, controllata al 60% dall’Azienda Speciale Multiservizi del
Comune di Fossano e al 40% dalla System Service di Fossano. Per rispondere alle esigenze della polizia, è stato realizzato un sistema di videosorveglianza su IP basato sulle soluzioni per la videosorveglianza in rete di Axis. Le telecamere di rete AXIS 221 e AXIS 233D sono state dislocate nei punti “sensibili” degli agglomerati urbani, in modo che riprendessero piazze, vie principali, viali, piazzali antistanti le stazioni, le piscine e i parcheggi. Le AXIS 221 sono state montate nell’apposita custodia per la protezione in esterno VT Verso Housing HPV42K1A000, in modo da poter operare nelle più varie condizioni atmosferiche. Le telecamere di rete AXIS 233D offrono da parte loro straordinarie funzioni come la tecnologia Progressive Scan, uno zoom ottico da 35x, movimenti di rotazione/inclinazione veloci e precisi e un ampio range dinamico, che insieme garantiscono prestazioni ultra-elevate e immagini di alta qualità. Si sono rivelate particolarmente affidabili nella sorveglianza di viali e di strade per i quali è indispensabile poter osservare in dettaglio e seguire oggetti in movimento anche da lunghe distanze. Ciascuna telecamera di rete è stata settata, seppur con lievi differenze tra l’una e l’altra, con uno zoom che tenda il più possibile al grandangolo anziché al primo piano. Per quanto sia importante anche il dettaglio, la priorità era infatti quella di avere una visuale d’insieme, trattandosi di territori all’aperto con larghe vedute. Tutte le telecamere di rete possono comunicare con il sistema tramite una tecnologia wireless a ponti-radio che permette, posizionando un’antenna vicino ad ogni videocamera, di predisporre una “zona di controllo” in qualunque punto del territorio coperto dal servizio.
a cura di Andrea Sorri Responsabile Vendite e Marketing
I vantaggi ottenuti Adottando tutti i sistemi di sicurezza, password e criptaggio dei dati, le immagini sono visualizzate in tempo reale dalla stazione della polizia locale dell’Unione del Fossanese, tramite l’utilizzo di numerose postazioni dedicate esclusivamente a tale scopo. I filmati sono immagazzinati in automatico su server di registrazione basati su software AXIS Camera Station, posizionati in una camera blindata ad accesso esclusivo del personale autorizzato, protetta da efficienti sistemi di antifurto.
Security
I cavalieri del lavoro piemontesi affidano la sicurezza a Clavister
Nella nuova sede di Villa Rey a Torino, tecnologia multimediale con VOIP, wireless e videoconferenza. L’infrastruttura della rete IP protetta dalle soluzioni dello sviluppatore svedese. Una realizzazione italiana di grande prestigio per Clavister: il Gruppo Piemontese dei Cavalieri del Lavoro, che ha inaugurato il 4 dicembre scorso la nuova sede, ha scelto proprio le soluzioni degli svedesi per la sicurezza della rete IP. Villa Rey, la nuova sede del Gruppo Piemontese L’edificio scelto è la splendida ristrutturata Villa Rey, sulla collina torinese, ricca di ambienti restaurati e affrescati. Edificio secentesco, proprietà dapprima della nobile famiglia dei Turinetti di Priero e poi trasformata in sontuosa residenza, la dimora venne acquistata nel 1872 dai Rey, famiglia protestante di origine francese che si affermò a Torino nel commercio tessile. Fu ceduta nel 1933 al Comune di Torino, che dopo averla adibita a diversi usi la affidò nel 1955 all’Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia, che tuttora occupa una parte del parco, in attesa di una nuova collocazione. Villa Rey è ormai completamente restaurata ed è concessa in uso a tre concessionari: i Cavalieri del Lavoro, l’Automotoclub Storico Italiano e la Villa dell’Arte. L’investimento del Gruppo Piemontese nella valorizzazione e recupero architettonico della struttura è avvenuto in tempi brevissimi, da maggio a novembre 2007, ed ha ridato vita a 440 metri quadrati di superficie disponibile ove sono stati creati gli uffici e luoghi di incontro per manifestazioni aziendali, sociali, culturali e formative supportati da attrezzature tecnologiche e multimediali di alto livello. Il 25 gennaio 2008 Villa Rey ha ospitato il Consiglio Direttivo della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro. Saloni del Seicento, tecnologia del Ventunesimo Secolo Tutta la sede è dotata di una moderna rete wireless che permette l’accesso alla rete Internet da qualunque sala di Villa Rey. Nella
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prestigiosa sala Medusa della villa è stato installato un impianto di videoconferenza che permette il collegamento con le altre sedi, inoltre tutta la telefonia della nuova sede è stata realizzata con le nuove tecnologie VOIP. Da queste considerazioni traspare l’importanza, oltre che il prestigio, dell’opera di Clavister, alle cui soluzioni spetterà il non facile compito di salvaguardare integrità e sicurezza di una quantità preziosa di dati sensibili. In questa applicazione Clavister provvede alla protezione perimetrale della rete con le sue funzionalità avanzate di xUTM come Intrusion Prevention ed Antivirus. Anche tutte le funzionalità di autenticazione e protezione della rete senza fili sono gestite dal Security Gateway Clavister al quale è stato affidato anche il QoS della rete. Chiave del progetto il motore di traffic shaping di Clavister e il supporto del SIP, che hanno permesso l’integrazione dei servizi VOIP in un contesto di rete sicura. La Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. La Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro ha come soci gli imprenditori che sono stati insigniti dell’Ordine al “Merito del Lavoro” per essersi distinti nei diversi settori dell’economia, contribuendo allo sviluppo sociale, occupazionale e tecnologico. L’Ordine al “Merito del Lavoro” fu istituito nel 1901 da Vittorio Emanuele III, con la denominazione di “Ordine cavalleresco al merito agrario, industriale e commerciale. L’attuale denominazione “al merito del lavoro” fu introdotta nel 1921, e mantenuta da Camera e Senato nel 1952, a sottolineare che in una Repubblica “fondata sul lavoro” proprio il lavoro dava merito ed elevava ad ordine equestre. Oggi la Federazione, organizzata in Gruppi Regionali, raccoglie l’élite imprenditoriale del Paese.
a cura di Nicola Sotir Technical Manager
Cabling
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Fibra o Rame? A ciascuno il suo cablaggio
In attesa della produzione industriale di super-fibre ottiche plastiche, la contesa è aperta. Costi e performance in primo piano, ma la vera risposta è la specializzazione
Networking
L’avvento dell’Ethernet 10 GigaBit in rame ha diviso il mercato del cablaggio strutturato sulla portata dell’UTP come mezzo di trasmissione. Molte aziende - anche quelle tradizionalmente avverse alle tecnologie schermate – hanno compiuto vertiginose inversioni a u, lanciando le soluzioni schermate come alternativa percorribile. Tuttavia, le soluzioni in fibra ottica da 10 Gigabit sono disponibili in realtà da parecchi anni, con prodotti standardizzati facilmente reperibili. Cambio di passo Cambio di tecnologia e di mentalità quindi, ma la domanda è: la fibra è matura ed è adatta per assumere il ruolo dominante tra i mezzi per il LAN? In termini di performance, in effetti, fa il vuoto. Ha capacità di trasmettere grandi volumi di dati, ad alte velocità, su lunghe distanze, ben oltre quelle del rame. Alta densità nelle condutture, grazie a cavi piccoli e leggeri, e maggior possibilità di adattamento agli ambienti esterni la collocano la ancora un passo avanti al concorrente. Perché quindi, in questi anni, la “rivoluzione copernicana” non si è compiuta? Lo rivelano in parte i pro e i contro di ciascuno dei rivali. Eccesso di promessa Si pensava la fibra potesse far tutto, garantisse ampiezza di banda infinita su distanze enormi. La diffusione delle applicazioni da 1Gb ha stracciato il sipario, segnando un parziale fallimento: la distanza effettiva è limitata a sole due o tre volte quella consentita dal rame. Cambiamenti continui Troppi formati successivi, e troppo diversi, tanto per il vetro che per il connettore: dai 200 micron ai 62,5/125, a 50/125 e dall’ST all’SC fino all’LC e oltre. Anche il rame ha vissuto un’evoluzione progressiva verso categorie più alte, ma accompagnata da un consolidamento dei principi di compatibilità. Ha evitato cambiamenti radicali di tecnologia. I costi relativi Per le distanze fino a 100 m, il rame è affidabile ed economico, e ha risposto con successo alla richiesta di velocità e volume. Per contro, i cavi in rame sono più voluminosi e impegnativi da installare, caratteristiche che si traducono in un aumento dei costi, esponenziale nei cablaggi di categoria alta. Va ricordato che i costi d’installazione rappresentano il 60% di quelli impegnati per un progetto, maggiore la difficoltà dell’opera, più alta la spesa. Il conto sale anche in relazione alla necessità di maggiori spazi per le condotte e materiale per i rivestimenti .
La Distanza Oltre i 100 m, la fibra ha sicuramente più frecce al suo arco, e sono molti i siti che necessitano di cablaggi oltre questa distanza. Il rame raggiunge oggi buone prestazioni, ma è caro, i sistemi sono dipendenti dalle applicazioni e hanno bisogno di costosi distributori per i piani, a differenza dei sistemi in fibra ottica che mutano il leyout e adottano una struttura dorsale collassata. In questo modo sono percorribili i sistemi FTTD (Fibre To The Desk). Installazione Una nota dolente per la fibra: installarla costa di più, anche se la spese relative legate alle soluzioni in rame stanno crescendo e il gap diminuisce. Inoltre le nuove tecnologie e la diffusione di kit pre-assemblati terminati in fabbrica, per i cablaggi in fibra, stanno facendo passi da gigante verso una netta riduzione dei budget. Super-POF, il futuro? Si chiama Plastic Optical Fibre. In laboratorio raggiunge già, a più di 100 m, grandi volumi di trasmissione, in applicazioni LAN con velocità 10 Gb. Ora deve passare alla produzione, ma la POF sembra essere la quadratura del cerchio: ai vantaggi del rame abbina le qualità di trasmissione e le dimensioni della fibra di vetro. Inoltre è meno ingombrante e pesante del rame, occupa meno spazio in condotte affollate, può essere utilizzata all’aperto, è immune a interferenze elettromagnetiche e ai fastidiosi bisogni del vetro (strumenti per il taglio e manutenzione). A ciascuno il suo La vera domanda cui va data risposta oggi, in realtà, è “dove e quando è più vantaggioso il rame, dove e quando è più vantaggiosa la fibra”. La risposta la possono dare solo le esigenze dei clienti: in era di convergenza, infatti, il cablaggio strutturato diventa l’arteria vitale e il sistema nervoso dei loro edifici e del loro business. Gli usi sono quindi i più vari e l’infrastruttura fisica dev’essere un mezzo flessibile e versatile. È assai probabile, per esempio che nell’immediato futuro il rame continuerà a essere preferito per i sevizi desktop tradizionali e per le applicazioni convergenti in cui il POE rappresenti un vantaggio di trasmissione per potenziare i dispositivi remoti (telecamere, controller e sensori). Rame, fibra, wireless: la verità è che ciascuno di essi ha il suo posto. Bisogna cercare, e trovare, quello giusto.
Green Ethernet, la riduzione dei consumi parte dal networking La tecnologia grazie a cui D-Link porta sui propri dispositivi di rete nuove funzioni di risparmio energetico. Disponibili i primi switch “verdi” D-Link opera da 20 anni come fornitore di soluzioni di networking end-to-end per il settore business e consumer Da sempre l’attenzione alla protezione dell’ambiente viene considerata dalla società come un’estensione della relazione con i propri clienti e in linea con la visione aziendale indirizzata a “fornire soluzioni rivolte a migliorare la vita delle persone” L’incremento dei consumi e la crescita dell’inquinamento ambientale sta ampliando l’attenzione del settore IT per rendere più ecologici i prodotti distribuiti e implementare nuove funzioni di risparmio energetico. Per questo D-Link ha sviluppato la tecnologia Green Ethernet, che soddisfa la richiesta di dispositivi di rete caratterizzati da una maggiore efficienza energetica. L’importanza di questa iniziativa è immediatamente percepibile ricordando che i dispositivi di rete, essendo per la maggior parte sempre accessi, rappresentano una fonte di consumi particolarmente elevati. La tecnologia Green Ethernet consente di risparmiare con due modalità di intervento. Il primo meccanismo è legato alla connessione. Gli Switch Green Ethernet sono in grado di individuare automaticamente una serie di eventi legati all’alimentazione dei dispositivi collegati (server, client, sistemi storage) provvedendo, per esempio in caso di spegnimento, ad attivare la modalità standby, riducendo così i consumi energetici. Si interviene, in secondo luogo, sulla lunghezza dei cavi. La maggior parte degli switch “tradizionali” supportano per default cavi Ethernet lunghi al massimo 100 metri. Tuttavia una serie di studi ha evidenziato che non sono quasi mai utilizzati cavi di lunghezza superiori a 5 o 10 metri. La tecnologia Green Ethernet è in grado di rilevare la lunghezza del cavo e regolare i consumi energetici sulla base del valore rilevato, ottenendo una riduzione dei consumi energetici e della dissipazione di calore che, oltre a un abbattimento dei costi, determina un allungamento del ciclo di vita dei prodotti di rete evitando che siano esposti a lunghi periodi di surriscaldamento.
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Adottare le soluzioni Green Ethernet di D-Link vuol dire ridurre i propri consumi ottenendo un vantaggio tecnologico ed ambientale. Poiché la riduzione del calore si dimostra particolarmente evidente nel caso di prodotti Gigabit, i primi prodotti a beneficiare di Green Ethernet sono gli switch desktop Gigabit Ethernet siglati DGS-1005D, DGS-1008D, DGS-1016D e DGS-1024D, rispettivamente a 5, 8, 16 e 24 porte. A breve la tecnologia Green Ethernet sarà disponibile anche all’interno della famiglia di Smart Switch, negli switch managed e nella gamma xStack.
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w w w. e l m a t . c o m
Conferencing
Polycom HDX 7000, leader per le sale conferenza piccole e medie
La tecnologia Ultimate HD combina le capacità dell’HD video, l’HD Voice e la condivisione di contenuti in HD. LPR contro la packet loss. Polycom ha presentato di recente un nuovo prodotto della pluripremiata famiglia di soluzioni per videoconferenze in alta definizione HDX. La nuova serie HDX 7000, studiata per le piccole e medie sale conferenze, porta la qualità dell’alta definizione video al di là di quelle che sono le impostazioni tipiche delle sale riunioni tradizionali, grazie alla tecnologia Polycom Ultimate HD, in grado di combinare le capacità dell’HD video, l’HD Voice e la possibilità della condivisione di contenuti in HD. Polycom, inoltre, ha da poco annunciato che la sua piattaforma HDX è stata nominata la miglior soluzione per la videoconferenza in alta definizione da Wainhouse Research, dopo una comparazione testa a testa con i sistemi dei competitor, da Tandberg a LifeSize. La serie HDX di Polycom ha ricevuto i voti più alti in 8 categorie su 10, incluse la categoria per la qualità video, quella audio, e le performance multimediali, così come l’interoperabilità HD e SD (definizione standard), la qualità della videocamera e le sue prestazioni, l’interfaccia per l’utente e l’ottima gestione della condivisione dei contenuti. “Nella nostra analisi comparativa sui tre dispositivi leader nel settore della videoconferenza in HD, Wainhouse Research ha fatto cadere la sua prima scelta sulla piattaforma Polycom HDX”, ha dichiarato Andrew W. Davis, managing partner di Wainhouse Research. “Dalla nostra ricerca risulta che la serie HDX, oltre a un’eccellente qualità video, assicura una resa audio senza paragoni e capacità per i contenuti multimediali uniche.” Ultimate HD, un’esclusiva Polycom. I sistemi di videoconferenza Polycom HDX sono gli unici endpoint per la videoconferenza sul mercato a fornire il valore aggiunto dell’Ultimate HD, che include l’HD Voice, l’HD Video e le capacità per la condivisione dei contenuti multimediali in HD. “La valutazione positiva della ricerca della Wainhouse Research rafforza tutto ciò che gli utenti Polycom hanno già potuto provare, e cioè che le soluzioni Polycom HDX sono la scelta migliore per la videoconferenza disponibile sul mercato”, ha detto Joe Sigrist, Senior Vice President e General Manager delle soluzioni video di Polycom. “Polycom crede che fornire la migliore esperienza della videoconferenza all’utente significhi offrire molto più che un’ottima risoluzione video; bisogna dare la giusta attenzione anche alla qualità dell’audio, alla possibilità di condividere contenuti in HD, all’interfaccia dell’utente, alle performance della videocamera. Inoltre, è fondamentale riuscire a fornire all’utente una soluzione completa che sia di facile utilizzo, intuitiva ed efficace”. HDX 4000, 8000 e 9000 Polycom ha ampliato la gamma della serie HDX, oltre che con l’HDX 7000, con il Polycom HDX 4000, l’unico sistema di
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videoconferenza da scrivania che gode dell’architettura UltimateHD. Inoltre, l’azienda ha da poco lanciato l’ HDX 8000, una nuova soluzione che porta la videoconferenza in alta definizione a tutte le aziende e applicazioni, e che ha seguito il lancio della serie HDX 9000 per le sale riunioni più grandi, le classi e i vari ambienti di lavoro. La piattaforma HDX è utilizzabile anche nelle soluzioni di telepresenza Polycom RPX e TPX, fornendo un’interoperabilità senza paragoni tra le soluzioni di telepresenza e gli endpoint per la videoconferenza. LPR, videochiamate protette Inoltre, i sistemi HDX di Polycom utilizzano la nuova tecnologia di Lost Packet Recovery (LPR), in grado di aiutare a proteggere le videochiamate IP dai danni provocati dal packet loss. La nuova tecnologia fornisce un’esperienza della videochiamata di qualità più elevata negli ambienti di rete a banda larga, sia pubblici che privati, in genere più esposti a un packet loss. La tecnologia LPR è già disponibile sui dispositivi video in alta definizione HDX, sul RealPresence Experience (RPX) e sulla soluzione di telepresenza Telepresence Experience (TPX) di Polycom, con la possibilità di un’estensione, nel prossimo futuro, ad altri dispositivi video e soluzioni di infrastruttura. “Dopo aver effettuato numerosi test di chiamata tra dispositivi diversi, Wainhouse Research ha concluso che l’abilità dell’ LPR di proteggere le videochiamate dagli effetti del packet loss è eccezionale,” ha dichiarato Ira Weinstein, Senior Analyst e partner di Wainhouse Research. La relazione ufficiale di Wainhouse Research ha indicato diversi punti di forza nella tecnologia LPR di Polycom, tra i quali:
a cura di Chris Romei Country Manager Italia
• “La performance dell’LPR diventa ancor più notevole quando affronta una packet loss del 5% o meno, rendendo l’LPR adatto a gestire la gran parte dei problemi di rete”; • “Mentre la maggior parte dei sistemi video sul mercato include una qualche forma di packet loss/cancellazione dell’errore, l’LPR di Polycom usa un avanzato sistema di correzione degli errori (FEC) per recuperare i dati perduti” • “Uno dei punti di forza e di distinzione dell’ LPR è che protegge tutte le parti della videoconferenza, sia audio, sia video che di contenuto / H.239, dalla packet loss” “Polycom offre ai propri clienti la miglior esperienza video in alta definizione e il più vasto assortimento di soluzioni che combinano la telepresenza e le comunicazioni video in HD per le differenti richieste di business, applicazioni o budget. Queste soluzioni lavorano insieme per connettere l’intero network di conoscenze di una società e possono, senza alcun problema, integrare nella rete delle comunicazioni anche tutti i clienti,” ha dichiarato ancora Joe Sigrist.”
Serie HDX 7000, studiata per, porta la qualita dell’alta definizione video per le piccole e medie sale conferenze grazie alla tecnologia Polycom UltimateHD
Il programma di canale di SOCOMEC UPS si allarga ora anche ai rivenditori e introduce quattro nuovi livelli di certificazione Quattro livelli di certificazione e un unico obiettivo: cavalcare il trend di mercato che vede le Pmi – e non solo le realtà di livello enterprise – aumentare i propri investimenti in apparecchiature in grado di proteggere la rete elettrica e con essa il business. Con questo intento Socomec UPS ha ridefinito il proprio programma di canale denominato FruI.T. dando vita a due livelli di certificazione dedicati ai distributori e altrettanti per i rivenditori. “L’idea – spiega Juri Romito, responsabile del canale It all’interno di Socomec UPS – è di selezionare un nutrito gruppo di partner focalizzati nella commercializzazione delle nostre soluzioni comprensive di software e accessori di comunicazione. In base al ruolo per il quale si candideranno, gli operatori di canale saranno qualificati come Socomec UPS Official Distributor e Socomec UPS Authorized Dealer, raggiungendo solo in un secondo momento e in base al commitment che avranno dimostrato, la qualifica di Socomec Ups Official Distributor plus e di Socomec Ups Authorized Dealer plus”. Per queste qualifiche Socomec ha in programma di corrispondere una serie di benefit aggiuntivi. Se la documentazione tecnica e commerciale, gli strumenti di selezione (anche via Web) dei prodotti più adatti alle specifiche esigenze dei singoli clienti in ambito Soho, Office Pro e Networking, le iniziative marketing e la presenza sul sito socomec. com nella sezione “Dove Acquistare” saranno, infatti, a disposizione fin dal livello di certificazione Basic, per coloro che si impegneranno al raggiungimento del livello Plus gli incentivi non mancheranno. I distributori, per esempio, usufruiranno del supporto di un team Socomec Ups specializzato sulle soluzioni da 6 a 10 kVA. Proprio in relazione a queste ultime
coloro che desiderano qualificarsi come partner Plus dovranno ottenere la certificazione, e su di esse focalizzare il business. Il raggiungimento della qualifica Plus avverrà, infatti, a fronte di una formazione di secondo livello, oltre che del recruiting di un certo numero di Socomec UPS Authorized Dealer plus e del raggiungimento di una serie di obiettivi di vendita preventivamente concordati con Socomec UPS, da giudicarsi dopo un periodo non inferiore a un anno di partnership di primo livello. Infine, per chi si impegnerà a nutrire le fila dei Rivenditori Autorizzati plus, dimostrando di saper integrare l’offerta Socomec Ups all’interno di architetture IT complesse, è previsto un accesso dedicato all’Area Partner sul sito Web, materiale per l’allestimento di un corner Socomec UPS, biglietti da visita con il logo Socomec UPS e un supporto di pre-vendita, tecnico e commerciale, erogato tramite consulenti Socomec presso il partner certificato Plus. “Il nostro obiettivo – conclude Romito – è di reclutare un selezionato gruppo di partner, intenzionati a crescere anche attraverso la commercializzazione di sistemi di continuità. Quelli a brand Socomec UPS, in particolare, permetteranno loro di scegliere il livello di partnership più adatto alla propria struttura ma, soprattutto, di beneficiare di una serie di opportunità di sicuro successo, quali una gamma di UPS completa, esclusiva e capace di produrre sicuri margini. Prodotti per cui non mancheremo di erogare una continua attività di incentivi, rebate e promozioni, e per i quali sono previste condizioni di garanzia anche speciali, assistenza post-vendita, sostituzione in loco fino a 3kVA entro le 48/72 ore, e una delivery di prodotto che, grazie ai centri di stoccaggio Socomec UPS dislocati in tutta Italia, siamo in grado di assicurare in tempi molto rapidi”.
Networking
FruI.T., vendere Socomec diventa una grande opportunità