ELSianer N.3/2013

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ELSIANER COPIA GRATUITA, NON PERSONALE, LASCIALA OVUNQUE PER FARLA CIRCOLARE!

LA RIVISTA UFFICIALE DI ELSA ITALIA

MARGHERITA HACK FRA LE STELLE

DONNE: UOMINI E DOLORI

ELSA NAPOLI PRESENTA LA LMCC

Morta l’astrofisica Margherita Hack, scienziata simbolo della ricerca Italiana

Il fenomeno della violenza sulle Donne, statistiche e riflessioni.

ELSA Napoli ci spiega come organizzare una Simulazione Processuale

n 03 • 2013 | ELSIANER | la rivista ufficiale di elsa italia | edito da ELSA Italia |

THE NATIONAL MOOT COURT COMPETITION 2013


INDICE CONTENUTI MONDO ELSIANO Non conosci ELSA?

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FOCUS Margherita Fra Le Stelle: Morta L’astrofisica Margherita Hack

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EDITORIALI Donne: Uomini E Dolori

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ELSA Napoli Presenta La Moot Court Competition 10 National Moot Court Competition: La Parola Ai Vincitori

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Stai Organizzando Una Nmcc Quando… La Parola All’organizzatore

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NON CONOSCI ANCORA ELSA?

PHILOSOPHY STATEMENT Entrare a far parte di ELSA è semplice: l’iscrizio-

“A JUST WORLD IN WHICH THERE IS RESPECT FOR HUMAN DIGNITY AND CULTURAL DIVERSITY”

ne avviene presso la Sezione Locale presente nella Facoltà di appartenenza. Se la tua Facoltà non ospita alcuna Sezione ELSiana, puoi contattare il più vicino Gruppo Locale con cui prendere un appuntamento per

Il 4 maggio 1981 la storia ELSiana ha inizio. cin-

molto altro.

que studenti provenienti da Polonia, Repubblica

Attraverso il suo impegno in ambito mondiale,

Federale di Germania, Austria e Ungheria si uni-

ELSA intrattiene rapporti privilegiati con varie

scono con l’obiettivo di far nascere un Network

istituzioni internazionali, trai quali il Consiglio

in cui giovani giuristi provenienti da vari Paesi

d’Europa, WIPO, UNESCO, permettendoai soci

potessero confrontare le loro idee, opinioni ed

ELSiani di partecipare, in qualità di delegati, alle

esperienze.

sessioni di lavoro di queste organizzazioni.

Nel corso degli anni ELSA è diventata la più gran-

A tal riguardo, ELSA si onora di avere in qualità

de associazione di studenti di Giurisprudenza in

di Padrini il Deputy Secretary General del Consi-

Europa e una delle più grandi a livello mondiale.

glio D’Europa, e il Professor Chan-fa Lo, membro

E’ attualmente presente in 41 Paesi – dalla Fin-

del WTO Permanent Group of Experties.

landia alla Macedonia, dal Portogallo al Kazaki-

ELSA opera su tre livelli diversi, indipendenti ma

stan – dove opera attraverso le Sezioni Locali

collegati tra loro: internazionale, nazionale e lo-

situate in più di 240 città universitarie, con oltre

cale.

33.000 soci.

Le Sezioni Locali rappresentano la spina dorsale

ELSA è un’associazione culturale, indipendente,

dell’Associazione. Le Sezioni Nazionali ed ELSA

apartitica, gestita da studenti e giovani laurea-

International coordinano le attività associative.

ti, senza scopo di lucro, che si adopera per co-

Ogni livello è caratterizzato dalla presenza di un

struire un mondo più giusto fondato sul rispetto

organo esecutivo e di uno assembleare. La sede

della dignità umana e della diversità culturale.

di ELSA International è a Bruxelles, presso l’EL-

Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla for-

SA House.

mazione giuridica, nonché all’educazione sulla

ELSA, per raggiungere i propri obiettivi, può

responsabilità sociale dei giovani giuristi. ELSA

contare sul supporto di ELS (the ELSA Lawyer

offre ai suoi soci gli strumenti per approfondi-

Society), Network in cui confluiscono i Seniors

re la conoscenza e il confronto tra i differenti

dell’Associazione.

sistemi giuridici europei in un’ottica di dialogo e cooperazione scientifica; si attiva per incentivare i contatti in campo accademico organizzando seminari e conferenze (specialmente in ambiti non curati dai corsi universitari); nonché vuole permettere ai propri soci di affacciarsi sul mondo del lavoro con programmi di tirocinio. E

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iscriverti. Non solo! Perché non decidere di portare ELSA nel tuo Ateneo? Il Network ELSiano è in costante espansione, e per poter offrire ancora più opportunità ai suoi soci ha bisogno di continuare a crescere. Far nascere una Sezione ELSA presso la vostra facoltà vi permetterà di sfruttare appieno tutti gli strumenti dell’Associazione. Se siete interessati a questa possibilità contattate il Segretario Generale di ELSA Italia all’indirizzo secgen@elsa-italy.org, il quale vi illustrerà come procedere.

VISION “A JUST WORLD IN WHICH THERE IS RESPECT FOR HUMAN DIGNITY AND CULTURAL DIVERSITY.”

PURPOSE “TO CONTRIBUTE TO LEGAL EDUCATION, TO FOSTER MUTUAL UNDERSTANDING AND TO PROMOTE SOCIAL RESPONSIBILITY OF LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS.”

MEANS “PROVIDING OPPORTUNITIES FOR LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS TO LEARN ABOUT OTHER CULTURES AND LEGAL SYSTEMS IN A SPIRIT OF CRITICAL DIALOGUE AND SCIENTIFI C CO-OPERATION.” “ASSISTING LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS TO BE INTERNATIONALLY MINDED AND PROFESSIONALLY SKILLED.” “ENCOURAGING LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS TO ACT FOR THE GOOD OF SOCIETY”.


MARGHERITA FRA LE STELLE:MORTA L’ASTROFISICA MARGHERITA HACK

Si è spenta all’ospedale di Trieste, lo scorso 29

per la divulgazione scientifica. Le sue parole,

giugno, l’astrofisica Margherita Hack. 91 anni da

semplici e dirette, resero comprensibile anche

poco compiuti, la Hack vantava una storia ac-

a me, studentessa del liceo, l’astrofisica. Inoltre,

cademica e non solo di tutto rispetto. Divulgatrice scientifica, scrittrice, da sempre impegnata in gradi temi etico-sociali, animalista convinta. Nata a Firenze nel 1922, negli anni sessanta si trasferì a Trieste per dirigere l’Osservatorio

e onorato l’Italia anche in campo internazio-

astronomico diventato, grazie a lei, di notevo-

nale. Ella ha rappresentato nello stesso tempo

le importanaza a livello internazionale.

No-

un forte esempio di passione civile, lasciando

nostante le sue idee politiche che la contra-

una nobile impronta nel dibattito pubblico e

distinsero fin da sempre, si laureò durante il

nel dialogo con i cittadini. Partecipo con sinceri

fascismo con una tesi sulle “Cefeidi”, stelle ri-

sentimenti di vicinanza al cordoglio di tutte le

velatesi fondamentali nella misurazione delle

persone che l’hanno avuta cara”. Spontanea-

distanze delle galassie. Le sue idee, comunque,

mente viene da chiedersi come mai, soprat-

non l’hanno mai abbandonata tanto da candi-

tutto leggendo queste parole, nessuno ab-

darsi più volte, e sempre eletta, alle elezioni

mai dimenticherò la sua gentilezza e disponibi-

politiche per diversi partiti del centro sinistra.

lità quando, appena iscritta all’università, le te-

Di

sem-

lefonai per chiederle un’intervista per il giornale

pre le sue straordinarie doti di divulgatri-

universitario. Margherita Hack rispose garbata-

ce scientifica, grazie alle quali rendeva fa-

mente e con tanta pazienza a una serie infini-

cile e comprensibile

a chiunque qualsiasi

ta di domande prive di logica consequenziale.

argomento. Ricorderemo sempre il suo spirito

Arrivata la notizia inaspettata della sua morte

tagliente, la sua indole tipicamente toscana e

il Presidente della Repubblica ha inviato im-

fiorentina che alle volte la portava a commen-

mediatamente un messaggio di cordoglio alla

tare taluni argomenti con un linguaggio colorito.

famiglia: “Apprendo con commozione la triste

Io, sicuramente, non dimenticherò mai una mini

notizia della scomparsa di Margherita Hack,

conferenza che tenne a Milano al Museo della

personalità di grande rilievo del mondo della

Scienza e della tecnologia durante la celebra-

cultura scientifica, che con i suoi studi e il suo

zione del premio Voltolino, premio giornalistico

impegno di docente ha costantemente servito

Margherita

Hack

ricorderemo

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bia mai pensato di nominarla senatrice a vita.

MAGALI PRUNAI Director for ELSianer direlsianer@elsa-italy.org


DONNE: UOMINI E DOLORI È emergenza! Una donna ogni due giorni e mezzo viene uccisa, sessantacinque dall’inizio dell’anno alla fine di giugno, oramai diventate sessantasei con la donna ritrovata nel congelatore a Bologna, in Italia più di sei milioni di donne sono state vittime di abusi e violenze secondo un’indagine ISTAT, ma solo il 7% denunciano tali atti e riescono a svincolarsi da questo circolo vizioso. Nel resto del mondo però non va certamente meglio, una donna su tre ha subito abusi almeno una volta nella vita, ove il 35% le ha subite almeno una volta nella vita, soprattutto per mano di mariti e fidanzati, il 38% dei femminicidi infatti, avviene per mano del partner; e ciò comporta per le donne gravi effetti sulla salute e sul loro benessere, infatti, sono più a rischio depressivo o di dipendenza da alcool, ma ciò porta anche a una regressione dell’intera società. Secondo la rivista Lancet, che ha

pubblicato un dossier redatto da un gruppo di ricercatori di varie università mondiali con cifre affidabili, seppur prudenti, sul fenomeno, i dati sono stati ottenuti da 66 paesi e il 13,5 per cento degli omicidi risulta essere stato commesso dal partner intimo, e questa proporzione è sei volte più elevata per gli omicidi con vittime femminili rispetto agli omicidi con vittime maschili, il 38,6 per cento rispetto a 6,3 per cento. I ricercatori hanno poi concluso affermando che almeno un omicidio su sette nel mondo e oltre un terzo degli omicidi con vittime femminili sono commessi dal partner intimo; questa violenza di solito rappresenta l’apice di una lunga storia di abusi. I risultati hanno dimostrato che le donne sono molto vulnerabili nei confronti della violenza e che i loro diritti sono stati per troppo tempo trascurati e taciuti; bisogna quindi aumentare gli investimenti per preveni-

DONNE: UOMINI E DOLORI re tutto ciò e sostenere le donne che ne sono vittime, ma tutto ciò dovrà avvenire in tempi celeri vista la gravità della situazione odierna. È infatti in questa direzione che si muove la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, approvata dal Comitato dei ministri dei paesi aderenti al Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 e aperta alla firma dall’11 aprile 2011, senza soffermarsi sui tempi di ratifica, essa risulta il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per proteggere le donne da qualsiasi forma di violenza; più specificatamente vuole “prevenire e contrastare la violenza in famiglia e altre specifiche forme di violenza contro le donne, di proteggere e fornire sostegno alle vittime di questa violenza nonché di perseguire gli autori”. La Convenzione, diventata legge in Italia, annovera tra i suoi principali obiettivi l’individuazione di una strategia condivisa per il contrasto della violenza sulle donne, la prevenzione di tale violenza violenza, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli aggressori, eliminazione di ogni forma di discriminazione in modo da raggiungere un effettiva parità tra i sessi, ma soprattutto la violenza sulle donne è riconosciuta come violazione dei diritti umani. Nella Convenzione viene, inoltre, riconosciuta ufficialmente la necessità di azioni coordinate, sia a livello nazionale che internazionale, tra tutti gli attori che a vario titolo sono coinvolti durante la presa in carico delle vittime e la necessità di finanziare adeguatamente le azioni previste per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno, per sostenere le vittime e sviluppare dei servizi a ciò idonei; è inoltre prevista la protezione e il supporto a quei bambini testimoni di violenze domestiche; nella Convenzione viene chiesta la penalizzazione dei matrimoni forzati, delle mutilazioni genitali femminili e dell’aborto e della sterilizzazione forzata. Un passo avanti l’hanno compiuto alcune associazioni, attraverso dei corsi per responsabilizzare gli uomini, in un’epoca in cui spesso gli uomini perdono la loro identità, troppo impegnati in compiti che ritengono femminili oppure ancora troppo ancorati al vecchio maschilismo repressivo. Questi corsi vogliono insegnare a

vivere in modo più consapevole il rapporto di coppia coltivando la libertà e la parità tra i sessi, mostrando come gli amori nascono e finiscono, e dimostrando come l’autonomia femminile non sia un attentato alla loro virilità e per questo i maschi non si devono sentire sovvertiti.

LISA GUERRA Socia ELSA Padova


ELSA NAPOLI PRESENTA LA MOOT COURT COMPETITION – EDIZIONE 2013 ELSA Napoli ha collezionato un nuovo successo! La Moot Court Competition locale ha avuto un grande seguito e, come previsto, si è rivelata un’occasione di impagabile arricchimento, sia per i nostri mooters, pronti e professionali, che per tutti coloro che abbiano assistito alla buona riuscita di questo ambizioso progetto. Tirato un sospiro di sollievo e con un sorriso soddisfatto, ELSA Napoli può finalmente svelarvi tutti i retroscena attraverso le parole dei suoi “oratori”! Il detto dice “diritto privato mezzo avvocato”! Mai come in questo caso il detto è stato confermato! Prima di partecipare alla Moot Court Competition, avresti mai creduto di approfondire in modo così concreto lo studio dell’esame più temuto dagli studenti del primo anno? Carlo Nardone non ha dubbi, “la Moot Court Competition è stata un’esperienza davvero unica!”, esclama con entusiasmo; “permette un approccio pratico… mi sembrava di essere un vero avvocato!”. I partecipanti hanno colto l’esigenza di ampliare i propri

orizzonti anche oltre lo studio mnemonico del manuale. Per chi intraprenderà la carriera di avvocato, come per chi sceglierà altre strade, conoscere concretamente l’iter di un processo è fondamentale, in quanto prima di tutto studenti di giurisprudenza! “Quest’esperienza è stata sicuramente molto formativa.” Soprattutto durante i primi anni, gli studenti sono soggetti ad un forte stress. È necessario un impegno costante ed emergere è complicato. Dopo quest’esperienza ti senti più sicuro e pronto a proseguire la tua carriera al meglio? “Quest’esperienza è già un inizio per essere più sicuri nel corso degli anni futuri” afferma Davide Palumbo. Certo la laurea in giurisprudenza è un traguardo successivo ad una strada lunga e difficoltosa; ma la fiducia in noi stessi, nelle nostre potenzialità, si raggiunge per gradi, si costruisce con il tempo, e cimentarsi in una nuova avventura potrà rappresentare anche solo un nuovo tassello conquistato, ma un domani sarà indispen-

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ELSA NAPOLI PRESENTA LA MOOT COURT COMPETITION – EDIZIONE 2013 sabile per una piena e completa autostima, per la consapevolezza di essersi messi in gioco, di essersi distinti per coraggio ed intraprendenza. Davide ad oggi è cambiato il tuo modo di vivere l’università? Anche alla luce delle tante iniziative che ELSA Napoli propone, da ora in poi pensi di affrontare la tua carriera universitaria in modo più attivo e con maggiore entusiasmo verso le differenti esperienze formative? “Sì decisamente!”. Gli studenti ora sanno di poter contare, per la loro formazione, anche su strumenti alternativi ma egualmente validi; insieme ad uno studio costante e diligente, possono arricchirsi con iniziative entusiasmanti, e magari fantasticare sulla loro florida carriera “in prospettiva di un lavoro futuro!”. La Moot Court Competition ti ha impegnato in un intenso lavoro di squadra. Ritieni che nel vostro gruppo siano state maggiori le difficoltà, legate alla necessaria organizzazione, o i benefici, tratti dalla divisione dei compiti? Esperienze come questa, ritieni che siano utili per prepararsi al mondo del lavoro, che spesso prevede un’organizzazione in equipe? Davide non esita a schierarsi verso una sentita risposta affermativa; “ci siamo aiutati molto e il lavoro di squadra è stato fondamentale!”. Come non trarre un giudizio positivo da queste parole; si dice che l’unione

fa la forza, ma oggi spesso la smania di soddisfare interessi individuali lede lo spirito di collaborazione che in un clima lavorativo pacifico ed equilibrato rappresenta la chiave del successo. Dunque con fierezza secondo un altro punto di vista, quello dei rapporti umani, ben più delicato e controverso, festeggiamo un’ulteriore grande vittoria. Il collegio giudicante che ha esaminato il vostro lavoro è composto da professionisti che godono di grande stima. Confrontarsi con personaggi così autorevoli può rappresentare motivo di agitazione per dei giovani studenti. Eppure, hai affrontato le tue paure


ELSIANER’S WIKI MOOT COURT COMPETITION

La Moot Court Competition ha origine nel sistema accademico anglosassone, dove costituisce parte ufficiale e costante della formazione giuridica degli studenti di legge: attraverso il meccanismo della simulazione è possibile preparare gli alunni alla pratica forense riproducendo l’iter di un autentico giudizio, eliminando però formule di rito e lungaggini processuali.

e, più che la vittoria in sé, proprio questo significa aver superato la sfida! Cosa significa per te aver raggiunto questo traguardo? Arianna Passaro sembra aver acquisito già un atteggiamento più maturo e sferzante dopo il tanto temuto dibattimento finale, e con sicurezza risponde: “per me aver raggiunto questo traguardo ha significato eliminare, davanti alla giuria, tutte le mie ansie, per dar spazio così ad un forte senso di professionalità, che in quel momento, deve essere maggiore rispetto a tutte le altre emozioni. Sicuramente la serietà di quest’esperienza e la reale proiezione verso quello che è il mondo della nostra futura professione, è data proprio dalla presenza di queste persone così autorevoli! I componenti del collegio giudicante, nonostante fossimo di fronte ad un caso fittizio, al fine di valutarci correttamente, hanno ascoltato le nostre parole, con la stessa passione che, tutti i giorni, ripongono nella loro professione! Hanno così reso ancora più importante quest’esperienza!” Rivestire i panni di “oratori”, vi ha permesso di sbirciare concretamente verso la strada che avete scelto di intraprendere. Quest’occasione ha incentivato ancora di più la tua passione? Consiglieresti agli altri studenti un’esperienza simile? Arianna ritiene che la ricchezza di cui ha beneficiato partecipando alla Moot Court Competition, si traduca soprattutto in una maggiore chiarezza verso alcuni concetti e idee sulla professione forense, che nell’immaginario comune appaiono ben diverse da ciò che rappresentano nella realtà. Nella scelta dei propri studi è necessario conoscere quanto più possibile la strada intrapresa;

Sulla base del caso predisposto dal Comitato Scientifico organizzatore le squadre concorrenti redigono le memorie di entrambe le parti, per poi discutere le posizioni di queste dinanzi alla “Corte giudicante” (composta da un panel di esperti giuridici). Ogni anno numerose Moot Court locali vengono organizzate presso le università in cui ELSA Italia è presente – ognuna dedicata a differenti materie (civile, lavoro, penale, internazionale, etc).

scegliendo la nostra facoltà, abbiamo precisato i confini della nostra carriera e abbiamo ulteriormente delineato i caratteri della persona che vogliamo essere! Risuonano dunque come pienamente soddisfatte le sue parole, “quest’esperienza più che consigliarla, la definirei fondamentale!”. “Dibattendo con ardore si diventa un oratore”! All’insegna del nostro motto speriamo che questa fremente passione vi accompagni sempre; “l’ardore” dovrà sostenervi nelle battaglie di ogni giorno, ma soprattutto dovrà incitarvi ad inseguire nuove sfide, a non arretrare per timore di una sconfitta, bensì ad avanzare fieri, puntando ad una vincente crescita nutrita d’esperienza!

GIULIA COLACI

Director for Moot Court Competition di ELSA Napoli

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NATIONAL MOOT COURT COMPETITION: LA PAROLA AI VINCITORI In qualità di squadra romana, io e il mio collega non potevamo che avere un inizio molto romano. E già, in incipit sento il dovere di notare uno degli aspetti di maggior pregio di questa iniziativa elsiana, ovverosia lo scambio tra le culture regionali dei partecipanti. Ognuno offre quello che ha, e, nella speranza di aver portato anche un po’ di simpatia terrona a Milano, devo riconoscere che la nota distintiva del nostro team fu lo spirito con cui affrontammo la competizione. Ed è proprio di questa che vi vorrei parlare, per dimostrarvi che anche i più sfiduciati, alla fine, possono vincere una moot. Come già sanno tutti coloro che hanno esperienza di mooting o sapranno coloro che intendono farne, mentre si partecipa ad una simile competizione, il tempo che si pensava di poter dedicare all’iniziativa scompare. E’ un assioma. Inutile dire poi che le memorie furono spedite allo scadere dell’ultima mezzanotte a disposizione. Teorema facilmente dimostrabile a partire dall’assioma. Ciò che ha contraddistinto la leggerezza d’animo della nostra squadra però fu l’ inaspettata perdita a pochi giorni dalla partenza, “tutto pagato”, di ben due componenti del gruppo, preceduta da una sconfitta in finale alla RMCC. Inutile dire che gli intenti già abbastanza vacanzieri miei e del mio collega presero il sopravvento polverizzando ogni ambizione, tanto da perdere il treno di andata. Tre ore di ritar-

do sugli altri, un minimo di amor proprio, direte voi, ci avrà pur spinto ad attivarci una volta sul posto. Effettivamente ci siamo attivati. La prima sera, tutti imbellettati eravamo pronti a bisbocciare nella hall del nostro dormitorio. A dir il vero la tensione per gli scontri dell’ indomani si faceva sentire...sulle altre squadre. Così dopo due chiacchiere, scoprimmo che nel pomeriggio erano stati sorteggiati gli abbinamenti e i ruoli, attore e convenuto, dei dibattimenti. Nella confusione carpimmo che saremo stati attori e stavolta, per salvare le apparenze, una scaletta prima di dormire la preparammo. Ovviamente la mattina dopo scoprimmo di esser convenuti. E così via fino alla fine. Ma allora forse che per vincere una moot bisogna esser menefreghisti? Assolutamente no. Ma credo che la serenità giochi un ruolo fondamentale. Noi riuscimmo infatti ad affrontare tutti i dibattimenti senza l’ansia che una competizione nazionale spesso ingenera, non avendo iperpreparato, riuscimmo ad adattare le nostre argomentazioni alle controdeduzioni degli avversari, riuscimmo a vivere l’esperienza con quella leggerezza d’animo che è propria di chi si diverte. E credo sia questo il segreto per vincere una moot, divertirsi.

MATTIA MORANI E PIERLUIGI TONNARA


STAI ORGANIZZANDO UNA NMCC QUANDO… Organizzare un evento nazionale come la Na-

quest’importante evento è stata presa con un

scopo che ci eravamo prefissati era, per l’appunto, quello di crescere. E così è stato: la NMCC è stato motivo di

tional Moot Court Competition di ELSA Italia è

misto di coraggio e follia: ci siamo trovarti at-

crescita accademica (perché tutti i ragazzi dell’OC si sono presi la briga di leggere il Caso di Diritto Commerciale,

sicuramente cosa poco ordinaria per un ragazzo

torno a un tavolo chiedendoci “la facciamo?”

oggetto della competizione), di crescita personale (abbiamo dovuto, per forza di cose, smussare gli angoli dei

di 20 anni: essere il leader di un gruppo di 15

con la consapevolezza, da una parte, di non es-

nostri caratteri per formare un gruppo forte), di crescita professionale (visto che abbiamo avuto da parte

persone, gestire i 40 partecipanti provenien-

serci mai cimentati in nulla di simile e, dall’altra,

dell’università e dei “veterani ELSiani” il maggior esempio di serietà associativa che si potesse desiderare).

ti da tutta Italia, inviare centinaia di e-mails a

che chi “non risica, non rosica”; tutto questo

Per smorzare un po’ il senso del dovere, necessario per una manifestazione di questo genere, ho creato

studi legali e a professori chiedendo collaborazi-

considerando la giovinezza della sezione Cas-

una rubrica intitolata “Stai organizzando una NMCC quando” in cui, a scadenze settimanali, condivide-

one è qualcosa che non avevo messo in con-

tellanzese: sia da un punto di vista associativo,

vo stati su Facebook in cui descrivevo gli aspetti più strani e curiosi dell’organizzazione di questo evento.

to quando ho inziato il mio percorso ELSiano.

visto che ELSA Castellanza è passata a sezione

All’inizio lo scopo di quest’enorme numero di stati era semplicemente quello di rendere partecipi anche coloro

Per la prima volta mi sono trovato “dall’altra par-

ordinaria soltanto 2 Assemblee Nazionali fa, sia

i quali non sarebbero stati presenti in quei 4 giorni ma, con l’aumentare delle puntate, e con l’aumentare

te”: non più come semplice partecipante ad un

da un punto di vista “personale”, visto che tutti i

dei messaggi privati di gente che chiedeva di essere taggata, lo scopo si è trasformato: ogni stato condiviso

evento ma come responsabile dell’evento stesso.

ragazzi che hanno collaborato con me frequen-

rappresentava una “richiesta di sollievo dallo stress” che veniva immediatamente (e piacevolemente!) ac-

Ad onor del vero devo ammettere che la de-

tano per lo più il I e II anno di Giurisprudenza. Lo

colta con altrettanti stati/messaggi/tag/chiamate di ELSiani che mi infondevano forza/coraggio/entusiamo!

cisione della sezione Castellanzese di ospitare

E’ lia)

stato e

del

questo, CDN,

accanto ad

avermi

al

vitale

aiuto

di

Gabriella

permesso

di

vincere

la

Rappa

tensione

e

(VP la

AA paura

di

ELSA

Ita-

del

fallimento.

Per tutti quelli che un giorno decideranno di ricoprire il ruolo di Director for Moot Court Competition, il consiglio è quello di aspettare; aspettare i mesi successivi alla NMCC quando i ragazzi partecipanti, “vittime dell’energia” ELSiana, vi ricontatteranno chiedendovi di rivedervi e comunicandovi la loro entrata in uno dei Direttivi Locali. Quella è la più grande soddisfazione di tutte: realizzare di aver contribuito a diffondere il “verbo ELSiano”!

SALVATORE ARGENTO Director Moot Court Competition ELSA Castellanza

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