Theriaké Gennaio/Febbraio 2021

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Apotheca & Storia

LE EPIDEMIE NELLA STORIA /5 Il colera Giusi Sanci*

Il colera — dilagato in modo drammatico nel XIX secolo — è una malattia batterica acuta dell’intestino provocata da un bacillo, appartenente al genere dei vibrioni, il Vibrio cholerae, che una volta introdotto nell'organismo si moltiplica nell'apparato digerente, causando diarrea profusa, vomito, rapida disidratazione e ipotermia. La perdita di grandi quantità di liquidi può provocare uno stato di shock e il decesso. Nei casi gravi non trattati la letalità può arrivare al 50%, mentre con adeguata terapia, consistente principalmente nella somministrazione di soluzioni reidratanti, la letalità del colera risulta inferiore all'1%. Nel corso dell'Ottocento, a causa di movimenti militari e commerciali dell'Inghilterra nel continente indiano e delle macchine a vapore che resero sempre più numerosi gli spostamenti e i

Figura 1. Ludovico Brunetti, Provvedimenti contro il colera del 1885.

viaggi, il colera c o m i n c i ò a diffondersi in tutto il globo. L’Ottocento infatti ha visto uno sviluppo industriale che determinò un m a g g i o r e spostamento e un forte incremento della popolazione, sopratutto nelle grandi città, con aumento al loro i n t e r n o d e l l a quantità di riIiuti e germi che rappresentano degli elementi favorevoli allo sviluppo dell'epidemia. Il colera è un'infezione a trasmissione fecale-orale e può essere contratta in seguito all'ingestione di acqua o alimenti contaminati da materiale fecale di individui infetti. Il vibrione espulso nell'ambiente sopravvive a lungo, Iino a 14 giorni quando infetta crostacei; altri alimenti particolarmente soggetti ad essere portatori di questo germe sono i frutti di mare e i pesci (soprattutto se ingeriti crudi o poco cotti), la verdura e la frutta. In tutti questi casi è comunque l'acqua il mezzo di trasmissione originario. I germi espulsi con le feci, infatti, possono arrivare a contaminare le acque destinate all'irrigazione, e questo determina la contaminazione degli alimenti, o le acque che sfociano poi in mare. In ogni caso è la scarsa o inefIicace applicazione dei sistemi di depurazione delle acque a rendere possibile il contagio. La trasmissione interumana è rara in condizioni igienico-sanitarie normali, ma possibile. Il colera colpisce sia adulti che bambini ed caratterizzato da una diarrea imponente che conduce a disidratazione severa e morte se non trattata. Diversamente dalle altre diarree infettive, può uccidere un adulto sano in poche ore. Il colera sembra essere esistito da almeno due millenni. Già alcuni secoli prima di Cristo si possono ritrovare accenni ad una malattia i cui caratteri sembrano ricordare quelli del colera. In particolare si tratta della descrizione che Tucidide fa di un'affezione che ebbe una grande diffusione ad Atene, e di quella di

*Farmacista

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Anno IV n. 31 – Gennaio – Febbraio 2021


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