Theriaké Marzo/Aprile 2022

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Epilobium spp. Uso polivalente in itoterapia, ef icacia testata in vitro ed in vivo Carmen Naccarato*

L’

epilobio, Epilobium angustifolium Schreb., chiamato anche con il nome di garofanino di bosco [1], una pianta erbacea annua o perenne appartenente alla famiglia delle Oenotheraceae dalla distribuzione cosmopolita, anche se con una maggiore variet di specie concentrata nelle zone a clima temperato o freddo. Il termine epilobio deriva dalle parole greche “ep ” = “sopra” e “lobos” = “baccello”, per la posizione particolare del iore, che cresce sul baccello del seme. A ci legato anche il valore simbolico ascritto alla stessa, ovvero quello di “s ida”. All'interno del genere Epilobium sono incluse 186 diverse specie, tra queste se ne segnalano una decina appartenenti anche alla lora italiana: E. alpinum, E. alsinifolium, E. angustifolium, E. dodonaei, E. hirsutum, E. lanceolatum, E. montanum, E. palustre, E. parvi lorum, E. roseum, E. tetragonum. Questa pianta presenta steli eretti e pu raggiungere un'altezza massima di 2 metri. Le foglie sono lanceolate e molto allungate, disposte a spiga e sono caratterizzate da nervature circolari che non terminano sui bordi. I iori si presentano in grappoli che crescono, di fatto, sul baccello del seme, di un colore che va dal rosso porpora al magenta. In alto, il frutto una capsula cilindrica allungata rosso scuro che, aprendosi, rilascia centinaia di semi piumati, favorendo cos l'inseminazione. La cospicua piumosit bianca favorisce ef icacemente la dispersione dei semi ad opera del vento (disseminazione anemo ila), anche per questo motivo viene considerata una pianta infestante. L'epilobio si riproduce inoltre attraverso le radici, causando una rapida espansione della pianta ino a formare macchie di grandi dimensioni; si trova molto spesso in terreni umidi e leggermente calcarei, su campi e pascoli caratterizzati dalla terra bruciata, da cui deriva il suo nome inglese ireweed “erba di fuoco”, dato che questa pianta of icinale tende a crescere nei boschi nei periodi successivi ad un incendio. In antichit i nativi americani raccoglievano i giovani germogli dell’epilobio per mescolarli ad altre verdure crude e consumarli come pasto principale. Il gambo

Figura 1. Sommit fiorita di Epilobium angustifolium. Fonte: https://www.faidateingiardino.com/piante-officinali/epilobio

della pianta veniva comunemente impiegato per preparare un unguento applicabile su tagli e ferite, promuovendone l’esacerbazione e facilitando la rimarginazione della ferita. Questa erba essiccata era molto diffusa in tutta Europa e Inghilterra, conosciuta come “t russo” ino al 1918. La quantit di esportazione superava il diffuso t indiano. Nella moderna itoterapia l'epilobio viene utilizzato sotto forma di infusi e tintura madre. Le relative dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a: 1,5-2 grammi di droga in una tazza di acqua bollente (infuso) o 40 gocce di tintura madre due volte al giorno. Pu essere utilizzato inoltre come decotto: 3g/100ml per 15 minuti. Sono stati condotti studi in vitro per scoprire differenti aspetti della sua azione antiossidante e antiniammatoria. In particolare, sono stati osservati la capacit di inibizione dell’enzima ciclossigenasi (COX), un effetto agonistico-antogonistico sul recettore steroideo, cos come un effetto inibitore dell’aromatasi [2]. Gli inibitori dell’aromatasi sono molto diffusi nel mondo vegetale e appartengono soprattutto al grup-

*Farmacista

Anno V n. 38 – Marzo – Aprile 2022

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[online]: ISSN 2724-0509

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Fitoterapia & Nutrizione


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