Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

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Anno VII Numero I Dicembre 2011

21 Settembre 2011, Troy Davis: solo un altro nome Esistono uomini che sbagliano, che commettono errori, a volte imperdonabili: questi sono, giustamente, obbligati a pagare. Si ritrovano così a dover rendere quotidiano il silenzio di una cella buia, costretti ad affrontare una sfida solitaria e insormontabile contro i demoni della propria coscienza, che li consumano poco a poco. Esistono però altri uomini da cui il mondo pretende qualcosa in più, una vendetta crudele e sanguinaria mascherata dietro all’illusione della giustizia: questi sono i condannati a morte, anonimi protagonisti della realtà quotidiana di molti, troppi paesi. Troy Davis era uno di questi... Era il 1989 quando, ancora adolescente, fu arrestato in quanto ritenuto colpevole dell’omicidio di un poliziotto, Mark Allen MacPhail, che, fuori servizio, era intervenuto a sedare un pestaggio compiuto da tre giovani teppisti ai danni di un malcapitato vagabondo. Qualcuno estrasse una pistola e la vita dell’agente si interruppe; l’arma sparì, se ne perse ogni traccia, e le indagini si focalizzarono allora sui testimoni oculari: dieci di questi indicarono il giovane

Troy come colpevole. Fu arrestato, processato, condannato a morte: era il 1991... Ma i dubbi su questo caso non si dissiparono mai: testimoni ritrattarono la loro deposizione, affermando di avere ricevuto forti pressioni dalla polizia locale per incolpare il giovane ragazzo di colore, altri ipotetici colpevoli vennero a galla, ulteriori ipotesi vennero formulate... Si arrivò così al luglio 2007. Nessuno di noi potrà mai immaginare ciò che provi un condannato a morte alla vigilia della propria esecuzione: emozioni troppo intense, difficilmente descrivibili. Ma ancora più devastante è il pensare che questo terribile ultimo giorno può anche essere vissuto quattro volte: per mancanza di prove concrete, infatti, l’esecuzione di Troy Davis è stata bloccata, per tre volte. Solo tre purtoppo: è stato giustiziato, tramite iniezione letale, il 21 settembre 2011. Anzi, ucciso - non si possono usare altri termini - senza alcuna prova veramente attendibile. Un altro uomo, solo un altro nome che si perderà nella memoria con il

passare dei mesi, ennesima vittima di un sistema crudele. Quanti Troy Davis dovranno morire ancora nel mondo prima che cambi veramente qualcosa? “La battaglia per la giustizia non finisce con me, la battaglia è per tutti quelli che verranno dopo di me”: questo è ciò che ha voluto lasciarci, un messaggio di semplice speranza nel momento di massima disperazione, poco prima del suo “omicidio”; ma è anche il messaggio carico di disillusione di chi ha ormai capito, perdendo la sua battaglia, che non è affatto facile vincere questa guerra. Basterebbe riflettere su un semplice fatto: nei

sondaggi per la corsa alla Casa Bianca stanno salendo senza sosta le quotazioni del repubblicano Rick Perry che, durante il suo mandato come governatore del Texas, ha approvato esattamente 234 esecuzioni capitali. Ma poco importa questo all’America, così come non interessa che, alla domanda se si svegliasse mai pensando che qualcuna di quelle persone potesse essere stata in realtà innocente, abbia risposto con un semplice e lapidario NO... Due lettere, questo il valore di 234 essere umani. Alessio Biscaldi

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en tornato “Guglielmo”! Per chi ancora non lo conoscesse proveremo a riassumerlo brevemente: prima di tutto ogni parola che compare, in questo editoriale così come in qualsiasi altra pagina di qualsiasi altro numero del giornalino, non si limita ad essere di chi la scrive ma appartiene ugualmente a chiunque la legga. La redazione non ha altro scopo se non quello di provare a suggerirvi uno sguardo attento, curioso e critico sia alla realtà ‘fra i banchi’sia a quella che va ben oltre; rimane però sempre aperta a qualsiasi vostra proposta, perché una partecipazione più ampia può solo arricchire questo caro “Guglielmo” che, seppur conta ormai diversi anni, sta continuando a crescere. E sinceramente ci auguriamo che lo continui a fare! Rimangono i ‘vecchi’ e più impegnati articoli di attualità e di attività scolastiche, il diario di viaggio (al quale sarà dedicata un’intera pagina così che non si perda di vista il ‘resto’ del pianeta) e le rubriche più leggere come “L’Oroscopo” e i giochi. È sopravvissuto all’anno scorso “Lo scaffale”, con i suoi suggerimenti di lettura (adesso anche dalla Biblioteca della sede centrale per evitare che la polvere si accumuli sui libri!), e a lui si uniranno quest’anno “I fatti dal mondo”, per non perdere la memoria di ciò che recentemente è accaduto di importante anche lontano da noi, e “La panchina”, per non perdere invece l’interesse per ciò che ci è più vicino. Insomma Il “Guglielmo” si sta impegnando, e vi assicuro non è semplice, per rinnovarsi in continuazione ed essere autentico. Non solo parole ma alla ricerca dell’ ‘altro’... Valentina Prada P.S. Un abbraccio a Alessio e Tommaso da tutta la redazione!!!

All’interno:

La filosofia “Zero Waste” contagia il “Marconi” L’ambizioso progetto della città di San Francisco di riciclare il 100% dei rifiuti solidi entro il 2020 si è trasformato in un esempio da seguire anche per la nostra città, alla ricerca di un modello di smaltimento dei rifiuti alternativo rispetto alle soluzioni tradizionali. E davvero San Francisco costituisce un modello grazie ai complessi sistemi di differenziazione e decostruzione, alla raccolta capillare, all’organizzazione minuziosa e alla capacità di darsi obiettivi che, più che ambiziosi, risultano essere, almeno per la maggior parte delle città, semplicemente inarrivabili. A parlarne nella stracolma Aula Magna di via Benassi c’era, il 7 Ottobre u.s., Jack Macy il responsabile del progetto “Zero Waste” per la contea di San Francisco, la quale ricicla ora il 77% dei rifiuti solidi. Questa filosofia, arrivata in Italia l’anno scorso con Paul Connet, ha come obiettivo il raggiungimento del riciclo di tutti i rifiuti solidi urbani attraverso tradizionali metodi di riciclo, ma anche attraverso la decostruzione e la riuti-

lizzazione di rifiuti da demolizione piuttosto che di vecchi mobili. Tutto per comprendere che viviamo in un mondo con risorse finite e che uno sfruttamento di queste risorse simile a quello avvenuto nell’ultimo secolo non è più possibile e, tra non molto, risulterà anche incompatibile con la vita stessa. “Arrivare oltre la soglia del 90%” spiega Macy “sarà diffi-

”. E’ necessario essere coscienti del fatto che ogni processo industriale, per arrivare a una tonnellata di prodotto finito, se ne utilizzano altre 3 tonnellate nella lavorazione, e se questo non è riciclabile o riutilizzabile in una qualche maniera, andrà buttato non solo quel prodotto, ma anche tutto quello che è servito per produrlo. I risultati raggiunti da San Francisco nella differenziazione e smaltimento dei rifiuti rappresentino un obiettivo ambizioso ma raggiungibile. La sfida per il futuro è creare una “coscienza ecologica”, una responsabilizzazione collettiva nella creazione e nello sviluppo di beni ecologicamente sostenibili. Francesco Fontana

cile, ma bisogna responsabilizzare le aziende a produrre in maniera più sostenibile prodotti più facilmente smaltibili; è fondamentale per conservare le risorse e preservare l’ambiente

Domande ai rappresentanti di Istituto e di Consulta Pagina 2 • • • • • • • • • • “La guerra in webcam”, “Multumesc mult, Romania” e “Un’altra realtà” Pagina 3 • • • • • • • • • • “2012, solo una superstizione?”, “Impara l’arte e... mettila in ordine” e “Kalevala HMS” Pagina 4 • • • • • • • • • • “I fatti dal mondo”, “La panchina” e “Lo scaffale” Pagina 5 • • • • • • • • • • “I misteriosi Moai dell’isola di Pasqua“, “In diretta dall’Australia” e “Sguardi dalla Namibia” Pagina 6 • • • • • • • • • • “Scrittura creativa” e “I sudoku” Pagina 7 • • • • • • • • • • “L’oroscopo” e “La bacheca in pillole” Pagina 8


Domande ai rappresentanti d’Istituto... Per raccogliere i fondi che in questo momento a scuola scarseggiano, avete pensato a qualche soluzione? Quest’ anno abbiamo pensato di organizzare le feste d’ istituto come gli scorsi anni nelle discoteche di Parma e provincia, ma quest’ anno abbiamo un motivo in più per impegnarci in questo. Abbiamo, infatti, capito che durante queste feste “girano” veramente molti soldi che vanno direttamente in tasca agli organizzatori degli eventi, abbiamo di conseguenza pensato di diventare noi, rappresentanti, gli organizzatori di queste feste: così possiamo recuperare soldi da destinare alla scuola per il miglioramento delle strutture. Nicola Aimi

Come cambieranno le assemblee con l’ attuazione del cambiamento del regolamento? Prima di tutto è importante sottolineare il fatto che il grosso del cambiamento è avvenuto l’anno scorso, quando per la prima volta è stato introdotto al “Marconi” un sistema di rilevamento delle presenze durante alcune assemblee d’istituto (eravamo una delle pochissime scuole a non farlo). Questa novità è stata proposta ed approvata dal Comitato Studentesco con lo scopo di aumentare il numero di partecipanti alle assemblee, migliorarne il livello qualitativo e renderle più strutturate ed organizzate. Di certo la modifica del regolamento non rappresenta la soluzione definitiva al problema dell’assenteismo, si è tuttavia dimostrata utile nell’affrontarlo e ci ha consentito di raggiungere risultati notevoli (assemblee con 1000 partecipanti, mai viste nella nostra scuola). Il rilevamento delle presenze è solo una delle tappe del percorso che mira a coinvolgere tutti gli studenti, un percorso che è stato portato avanti negli anni passati e su cui stiamo proseguendo grazie alla collaborazione e all’interesse di tutti i rappresentanti e gli studenti che si impegnano, direttamente o non, nella vita scolastica.

Durante le presentazioni delle liste si è parlato di: “laboratorio ecologico” e “presidio antimafia”. Ci piacerebbe approfondire in cosa consisteranno queste nuove attività. Il “Laboratorio ecologico” consisterà nel partecipare ad una decina di incontri in cui un’associazione (WWF, ADA, Greenpeace: stiamo sentendo un po’ tutti) organizzerà un’attività sulla salvaguardia dell’ambiente, argomento delicato e molto ampio. Per quanto riguarda il “Presidio antimafia” avrà una struttura simile, in più ci sarà la possibilità per il gruppo di studenti che vi parteciperà, di fare uno dei campi di volontariato organizzati da “Libera” direttamente sui terreni confiscati alle mafie, così da poter agire concretamente nella lotta alle mafie. Enrico Taddei

Si è anche parlato della possibilità di entrare a far parte del Club europeo. Puoi illustrarci le opportunità che offre? Il Club europeo è sicuramente un’ottima opportunità per gli studenti del “Marconi”, in particolare per quelli del Linguistico che, soggiornando una settimana all’estero, possono approfondire ulteriormente i loro interessi per le culture straniere. Già presente in altri licei, abbiamo pensato di introdurlo anche al “Marconi”. Ci siamo informati di persona presso chi se ne occupa già. Per conseguire il nostro obiettivo servirà la collaborazione di professori, di studenti, di chi fa parte del “Marconi” ora, ma anche di chi ne ha fatto parte in passato. La realizzazione del Club europeo è piuttosto complessa, piena di passaggi burocratici. Sicuramente non sarà pronto per l’anno scolastico in corso e forse neanche per il prossimo, ma dobbiamo pensare anche a chi frequenterà il “Marconi” dopo di noi e fornire più strumenti possibili per la sua formazione. Per questo ci impegneremo affinchè faccia parte della nostra scuola. Valentina Riccardi

Giorgio Balestrieri

... e di Consulta Essendo ‘saliti’ una persona di una lista e una dell’ altra avete unito i vostri programmi? Avete anche idee nuove da proporre alla scuola? Abbiamo cercato di unire i nostri programmi nel miglior modo possibile, prendendo le idee più interessanti da ognuno dei due. In questo momento stiamo portando avanti i nostri contatti con la “Gazzetta di Parma” per ottenere uno spazio periodico dedicato alle Scuole della provincia. Per quanto riguarda la raccolta di fondi, oltre alla nostra consueta “Merenda per Haiti”, stiamo pensando di raccogliere donazioni dalle varie scuole che verranno poi impiegate per la ricostruzione di una delle scuole alluvionate del Comune di Monterosso. Stiamo inoltre cercando di arrivare all’organizzazione per il prossimo anno di una “Giornata dello Sport”, sul modello di quella “dell’Arte” in Cittadella.

Assolutamente sì. Due persone di due liste diverse possono fornire nuove idee: infatti, dopo la prima riunione della Consulta provinciale abbiamo pensato di effettuare una raccolta fondi per una scuola di Monterosso, si raccoglierà circa un euro a testa in tutti gli istituti della provincia, così da contribuire alla riedificazione di questa scuola.

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Maddalena Pioli

Marco Almondo

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La guerra in webcam In un certo senso io ero là. Io l’ho visto. Ho assistito comodamente dal divano, come il telespettatore annoiato di un penoso reality show dove i nostri soldati vanno costantemente in nomination, rischiando l’eliminazione. Dal gioco. Io l’ho visto l’Afghanistan, anche se in effetti non c’è da vedere molto più di qualche capra, kalashnikov e deserto, molto deserto. La mia estate è stata un lungo documentario di una missione di pace, anche se la pace è molto lontana. A più di 40 cadaveri italiani da qui. Era davvero necessario il nostro intervento? Era più prezioso di tutti quei morti? Non sta a me deciderlo, ma per aiutare a prendere una decisione e per informare su cosa stanno a fare 2500 italiani laggiù, ho deciso di documentare ciò che ho avuto occasione di vedere in webcam tramite mio padre, che in Afghanistan ha passato tre mesi da volontario. Se avete presente il classico posto dimenticato da Dio, sapete già quasi tutto quello che c’è da sapere sull’Afghanistan. È un paese povero, senza pace e senza democrazia. I talebani hanno reso la situazione così disperata che dopo l’11 settembre la NATO non poteva che intervenire. La popolazione ha bisogno di scuole, ospedali e strutture; ma gli integralisti fanno di tutto per impedire che tutto ciò venga costruito, essendo una popolazione

povera e ignorante più facile da governare. Gli stessi talebani costringono i contadini a coltivare papaveri da oppio piuttosto che grano per sfamare la gente, rendendo le piantagioni così diffuse da poterne trarre il 35% del PIL del paese. Con i soldi ricavati da questo commercio, i signori della droga afgani finanziano la guerra che questi fanatici stanno combattendo contro il debole governo sorto dopo il rovesciamento del regime integralista. Il vero interesse dei talebani è quindi il potere: lo stesso odio per l’Occidente, tanto discusso dai media, non è così forte come vogliono far credere: non è altro che un pretesto, una strumentalizzazione della religione per attirare dei discepoli da mandare

in scuole coraniche, dove non è certo il vero spirito religioso a essere insegnato. I nostri soldati, insieme ai soldati di molte altre nazioni, cercano di sciogliere questa situazione difficile, il che dà fastidio ai talebani, che uccidono in nome della religione, diffamando l’Islam e causando stragi. Seppure via webcam e in modo parziale, io l’ho visto l’Afghanistan: i suoi problemi, la sua desolazione, la miseria. Elicotteri che ogni tanto solcano il cielo, badando a non volare troppo bassi per non entrare nel mirino di un bazooka. Ma c’era qualcos’altro nella desolazione delle immagini che ho visto. Qualcosa di cupo e impercettibile, dal sapore sgradevole, come un cucchiaino di polvere da sparo nel caffé. Era il presentimento che non ci fosse umanità. L’umanità per cui i nostri soldati rischiano la vita, cercando di riportarla a livelli accettabili. L’umanità che sazia, che cura e che insegna: la base per ricostruire un paese migliore. Alessandro Dinatale

Multumesc mult, Romania

Un’altra realtà

Le esperienze arrivano, ci sfiorano, e a volte non ce ne accorgiamo nemmeno. L’ opportunità è il motore della vita, è l’ ossigeno che permette a molte persone di vivere, per davvero. L’ opportunità arriva, insieme alle esperienze, e bisogna essere davvero molto bravi per saltare in tempo e prendere al volo tutto quello che ci si presenta. Ho visto case tutte colorate, lungo una strada sterrata ricoperta di polvere che cercava di coprire quello che molte persone stentano a vedere. Ho visto una vita diversa da quella che vedi sfogliando un giornale qualsiasi trovato in casa. Ho visto vene solcare volti di anziani sotto un albero che faceva ombra su tutte le tristezze e le mancanze di questa vita. Ho visto bambini molto diversi e tutti uguali portare gioia a chi dovrebbe già averla, ma spesso la dimentica in qualche cassetto.

“Il Giardino” è una cooperativa di Noceto che si propone di promuovere l’integrazione nelle società di persone con disabilità. Accoglie persone disabili adulte, non autonome nelle ordinarie funzioni di vita quotidiana; si occupa della loro formazione e della loro assistenza con interventi mirati a valorizzare le loro potenzialità. L’attività che ho svolto nel mese di luglio è stata essenzialmente di supporto. Accompagnavo i ragazzi sulle carrozzine al parco oppure in piscina, facevo il controllo delle derrate alimentari in dispensa ed aiutavo in cucina: tutte mansioni che venivano svolte insieme ai ragazzi disabili. Queste attività servono loro per valorizzare le proprie capacità e per farli sentire parte integrante della società. Ma l’esperienza è

È strano parlare di quello che è appena finito e che comunque continua, a chilometri di distanza. Non so bene, ancora, che aggettivi usare per raccontare tutte quelle cose che, una dopo l’ altra, hanno tessuto dieci giorni della mia breve vita. L’ impatto con i bambini è stato forte e immediato, perchè ci sono momenti nei quali non c’ è davvero tempo per perdere tempo. Non c’ è davvero tempo per trovare il tempo per tirarsi indietro. Da quando sono arrivati tutti, piano piano, davanti a quella scuola così grande in un paese che sembra un quadro di un pittore che dipinge solo di notte, ho capito che incominciava qualcosa, che era tempo di mettersi in gioco e trasmettere tutto quello che troppo spesso teniamo dentro, invece che esternarlo. Ed è stato bello trovare semplice quello che pensavo fosse troppo difficile. La semplicità, a volte, apre davvero molte strade e colora con volti nuovi tutti quei dieci giorni passati a parlare e a scoprire

cose nuove. Le esperienze arrivano, ci sfiorano, e spesso ci accorgiamo solo dopo del loro passaggio. Ma, come sempre, lasciano l’ impronta, il segno di un passaggio che rimane impresso, come una cicatrice. Ho capito che Romania non vuol dire solo miseria, ma anche speranza e costruzione. Non solo morte, ma anche colori e voglia di uscire da questa galleria a senso unico che è la povertà. Dieci giorni sono davvero pochi se messi a confronto con una vita intera, ma possono dare tanto se su quelle strade piene di sassi incontri le persone giuste e se, sempre quelle stesse strade piene di sassi, le percorri con le persone giuste. Paola Sacchelli

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sicuramente servita anche a me, per cercare di vincere certi irrigidimenti e preconcetti che la nostra cultura continuamente ci fa respirare. Uno degli aspetti che più mi ha colpito è che quanto più il distacco è appropriato, tanto più si riesce ad avere una maggiore conoscenza. Di conseguenza tanto più si riesce ad accogliere l’altro e a cercare la sua felicità. Solo in questa dimensione è possibile creare un rapporto veramente utile. Nonostante la mia breve permanenza al “Giardino”, ho avuto la gratificazione di una sincera riconoscenza da parte dei ragazzi e degli operatori: ricompensa morale che ha reso decisamente positiva questa esperienza. Francesca Trentini


2012, solo una superstizione? Almeno così dicono gli scienziati, che, analizzando le probabilità che avvengano nel 2012 catastrofi tali da causare la “fine del mondo”, escludono decisamente che queste, se anche avvenissero, avvengano proprio il prossimo anno. Ma da dove ha origine la profezia Maya? I Maya tenevano il conto del tempo utilizzando ben tre calendari; uno di questi era il lungo computo, che calcolava il trascorrere del tempo dalla creazione del mondo, e lo suddivideva in intervalli di 144 mila giorni detti baktun. Il lungo computo attuale sarebbe solo il quarto in ordine di tempo, poiché gli dei avrebbero distrutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari. La terza creazione fu distrutta al termine del 13° baktun, data che coinciderebbe appunto con il 20 dicembre (il 21 dicembre segnerebbe l’inizio del 14° baktun) 2012. Nonostante molti studiosi dei Maya considerino la data sbagliata, il 21 dicembre 2011 è tuttora additato da alcuni come la data della fine del mondo, quando una sorta di apocalisse si dovrebbe scatenare e porre fine al mondo che conosciamo oggi. Gli scienziati si sono fermamente opposti e, portando prove sperimentali non confutabili,

hanno smontato punto per punto la teoria catastrofista attuale. Le possibili catastrofi sarebbero: super-eruzioni di super-vulcani, tempeste solari mai viste, impatto con un maxi-asteroide, allineamento dei pianeti e inversione dei Poli

magnetici. La prima di queste catastrofi è facilmente sconfessabile, in quanto i supervulcani non rappresentano una minaccia probabile. Perché? Perché la loro attività è rarissima: essi si possono attivare ogni 100-200 mila anni circa e l’ultima eruzione di portata colossale è avvenuta 26 mila anni fa in Nuova Zelanda. Qualcuno esprime preoccupazione per il vulcano di Yellowstone, che 642 mila anni fa ha generato un’eruzione esplosiva mega-colossale. Eppure questa caldera non mostra segnali di un’imminente attività, come innalzamento

Impara l’arte e... mettila in ordine E’ ciò che fece Ettore Guatelli, creatore del museo che prende il suo nome. E’ stato uno scrittore, ricercatore e “maestro contadino”, come lui amava definirsi. Soprattutto nel dopoguerra si dedicò all’insegnamento e proprio in quel periodo cominciò a raccogliere “vecchie cose”, tra cui attrezzi e manufatti e ne

aspetti della vita quotidiana (soprattutto del contadino) che noi non comprendevamo e quello che a noi oggi può sembrare “semplice” è stato frutto di un grande lavoro. Il museo è sito a Ozzano Taro, frazione di Collecchio (PR). Vale la pena visitarlo perchè ciò che appare all’esterno non rende l’idea di ciò che si può vedere all’interno. www.museoguatelli.it Ilaria Carpena

fece tesoro; tanto che diventarono materiali da collezione. Da lì egli, con dedizione, ha cominciato a disporre gli oggetti conservati in tutte le stanze del suo podere, persino sulle pareti, arrivando a trasformarlo in un vero e proprio museo sul finire degli anni Settanta quando la raccolta comincia ad assumere dimensioni considerevoli: circa 60.000 pezzi. La sua genialità è stata proprio quella di valorizzare gli

della temperatura, fuoriuscite di gas, scosse sismiche e depressione nel terreno. Tutte variabili che si possono monitorare nel tempo e cambiano qualche giorno prima di un’eruzione. Inoltre, come sottolineato dagli studiosi, l’aumento di questi parametri non implica necessariamente l’eruzione del vulcano. Se non è per colpa di un supervulcano, la fine del mondo potrebbe arrivare con l’impatto di un asteroide? Impossibile. È più facile che si abbia una super-eruzione rispetto alla caduta di un meteorite. Inoltre gli asteroidi che potrebbero entrare in collisione con la terra sono costantemente monitorati da NEO (Near Earth Object), una rete di osservatori con sedi in ogni Paese. Gli asteroidi pericolosi sono quelli con un diametro superiore al chilometro. Al momento, non ce n’è uno che sia in rotta di collisione con la Terra. Se ci fosse, oggi saremmo in grado di vederlo con un semplice binocolo, mentre si sposta nello spazio. Anche le altre cause di disastro globale sono poco credibili. L’allineamento dei pianeti ha un effetto trascurabile sulla Terra, affermano gli astronomi. Invece l’inversione dei Poli magnetici ha una frequenza di milioni di anni e l’ultima è successa 800 mila anni fa senza turbare la vita umana, visto che la specie Homo era già comparsa. Inoltre il processo d’inversione è lento: si completa in 5-10 mila anni, come suggeriscono le rilevazioni compiute sulle

rocce ferromagnetiche del passato. Rimane in piedi la questione sulle macchie solari, in grado di scatenare tempeste solari pericolose per l’uomo. Le macchie solari aumentano e diminuiscono ciclicamente ogni undici anni; attualmente risultano in ritardo nel ciclo, ma dovrebbero manifestare il loro picco fra il 2013 e il 2014, non nel 2012. Perché sono in ritardo? Gli scienziati non hanno ancora saputo spiegarlo. In tutti i casi il vento solare che arriva sulla Terra, le tempeste solari e le espulsioni di massa coronale, dovute a un’intensa attività solare, al massimo possono creare problemi ai satelliti, compromettendo Gps, telecomunicazioni e trasporti aerei. Di sicuro, non mettono a rischio la nostra esistenza. Insomma, possiamo dormire sonni tranquilli! Diego Piccinotti

Kalevala HMS I Kalevala HMS nascono da un gruppo di marconiani del 1991. Orientata inizialmente su sonorità metal, la loro musica si è successivamente diretta verso il folk rock progressivo. Saccheggiano impunemente, tuttavia, da diversi generi musicali fra cui punk, celtica e prog rock; questo conferisce un carattere spiccatamente originale, riuscendo dunque a coniugare atmosfere medioevali e da inizio novecento con le più cupe spinte metal. Abbiamo dunque fissato un incontro con loro e, fra una birra e l’altra, abbiamo condotto l’intervista. - Avete scelto un nome particolare per la band, da cosa deriva? - Il Kalevala è uno dei poemi classici dell’epica finlandese. Di questo poema ci piaceva il fatto che venisse tramandato oralmente, che presentasse le incongruenze tipiche delle fiabe e che richiamasse la magia sciamanica. - Come è nato il gruppo? - È nato da un’idea di Bianchi (grafico, ex batterista e “settimo samurai” come lo chiama il gruppo, n.d.a) che mi ha esposto la sua idea (parla Daniele, n.d.a) e, cercando un po’ a caso, abbiamo trovato gli altri. - Quali sono le vostre influenze ? Hard ‘n’Heavy anni ‘70 e Skyclad, che all’epoca erano gli unici a fare qualcosa di simile al nostro genere di musica. C’è chi dice che nel ’91 (anno di formazione del gruppo, n.d.a,) si siano decise le sorti di tutto quello che è successo dopo; è vero che in quel periodo ci sono state un sacco di sperimentazioni che ora si stanno un po’ codificando in diversi generi musicali. - Quindi i Kalevala sono

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un gruppo folk…? Sicuramente le sonorità metal ci sono, ma ci sentiamo liberi di sperimentare. L’utilizzo di strumenti acustici come il flauto e la fisarmonica ci danno possibilità diverse dal normale, all’inizio era forte l’ispirazione alla musica “epic” di cui ci siamo alla fine un po’ liberati. - Dopo il successo di “ Musicanti di Brema” si parla di un altro disco, è vero? I pezzi ci sono, come al solito ci è ignota la modalità di uscita, ma contiamo di farlo uscire entro il 2012, possibilmente prima del 21 dicembre. - Da dove viene la scelta di scrivere testi in italiano? Il gruppo è nato scrivendo in inglese, che è la lingua del rock. Scrivendo in italiano volevamo dimostrare che esiste una scrittura italiana che non è il combat folk piuttosto che la musica leggera, ma qualcosa di diverso. Abbiamo anche scritto una canzone in francese per dimostrare che comunque la lingua non è un limite. Scrivere testi in italiano non è mai semplice, per cui è stato un po’ una sfida, ma mettere il titolo dell’album e la main track in italiano voleva dire dare alla lingua il suo peso. Alla fine le nostre fonti di ispirazione per l’italiano sono state la musica di de’Andrè e Branduardi. Francesco Fontana Diego Piccinotti


I fatti dal mondo Settembre 08.09 Viene inaugurato il nuovo stadio bianconero, la Juventus Arena. 09.09 Si apre l’edizione 2011 della Coppa del mondo di rugby. . 11.09 Ricorre il decimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle. Due dei quattro aerei dirottati da Al Qaeda colpirono le Twin Towers e uno il Pentagono. Solo il quarto aereo non colpisce il suo bersaglio, probabilmente la Casa Bianca, per la ribellione dei passeggeri ai terroristi. 23.09 Il Cern individua nei neutrini una velocità maggiore di quella della luce. Ottobre 05.10 Steve Jobs, fondatore della Apple e creatore del marchio-simbolo della nostra era digitale, all’età di 56 anni ha perso la sua battaglia contro il cancro al pancreas. 15.10 Manifestazione globale degli Indignados. La protesta pacifica di Roma viene interrotta e impedita da frange estremiste che devastano la città. 20.10 Viene ucciso il colonnello Gheddafi in Libia, 8 mesi dopo lo scoppio della sanguinosa guerra civile. 23.10 Un terremoto di grado 7.3 della scala Richter provoca più di 600 morti in Turchia. 23.10 Muore il campione motociclistico Marco Simoncelli durante il

Gran Premio della Malesia. SuperSic si spegne all’età di 24 anni a seguito di un incidente in gara. 31.10 La Terra raggiunge i 7 miliardi di abitanti. Novembre 03.11 Ricercatori francesi riescono ad invertire il processo di invecchiamento cellulare ottenendo da cellule di ultranovantenni cellule staminali indistinguibili da quelle embrionali. 08 .11 L’asteroide 2005 YU55 passa a poco più di 300.000 km tra la Terra e la Luna. 12.11 Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi presenta le sue dimissioni al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 14.11 Per la prima volta dalla sua fondazione (1945), la Lega Araba sospende la Siria dalle attività dell’organizzazione. Il paese mediorientale ne fu uno dei fondatori. 16.11 Mario Monti giura davanti al Presidente della Repubblica, nasce il governo Monti in seguito alle dimissioni di Silvio Berlusconi. Marco Almondo, Martina Buccella, Chiara Ziveri

La panchina

Lo scaffale L’ombra del vento, Carlos Ruiz Zafòn. Un uomo, una donna, un libro e un mistero all’apparenza irrisolvibile. Scritto abbastanza bene, ci fa dimenticare per un momento la realtà. Elisa Sai III O Come neve al sole, Peter Van Gestel. Amsterdam, 1947. Thomas Vrij, un monello cresciuto per le vie della città, fa la conoscenza di Piet Zwaan, un ragazzo ebreo misterioso e particolare, e i due diventano amici e inseparabili. Grazie a lui, Thomas scopre cos’è veramente accaduto durante la seconda geurra mondiale. Un libro che mette in risalto la meravigliosa amicizia di due ragazzi completamente diversi. Martina Mugnaini I I

“Se avessimo il tempo e la panchina giusta la felicità sarebbe garantita” (Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue) Eccomi qua, seduta sulla mia panchina al parco ducale... Cuffie, riproduzione casuale: “Just a picture perfect day that last whole life time and it never ends” “Perchè non esiste domani, solo un giorno perfetto che dura una vita intera e non finisce mai”. Mentre ascolto questa canzone mi guardo attorno e, respirata una buona boccata d’aria, mi accorgo di quanti bei momenti mi rievoca questo posto: veloci corse sui “grilli”, infinite partite a nascondino, lunghe corse tra i sentieri, pomeriggi estivi di scherzi, risate e discorsi con gli amici.

Ogni giorno trascorso qui, in questo splendido parco con i suoi alberi che amano cambiar abito e i miei pensieri, è perfetto. Cosi quando sono triste corro qui, alla mia panchina, con la speranza di riscoprire quei “giorni perfetti che durano una vita e non finiscono mai”... Valentina Biacchi

Novecento, Alessandro Baricco. Danny Boodman T.D. Lemon Novecento nacque su una nave e da lì non scese mai. La paura della sterminatezza del mondo lo portò ad incantare i suoi desideri attraverso l’armonia della musica del suo pianoforte, armonia percepibile in ogni singola parola del racconto. “Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Non sono infiniti loro, tu sei infinito”. 62 pagine di speranza, passione e voglia di sognare, da leggere tutto d’un fiato. Chantal Sozzi III A

Lo scaffale... della biblioteca Margherita Dolcevita, Stefano Benni. (LETT. ITAL. 853 BEN) Margherita Dolcevita è “una bambina in scadenza”. La sua vita scorre tra scuola, natura e le poesie brutte che tanto ama comporre, fino a quando vicino alla sua casa di periferia spunta come un fungo un enorme cubo nero. E’ l’inizio del cambiamento. Tutta la sua famiglia si lascia incantare dai nuovi vicini, e a un primo sguardo tutto in loro è perfetto. Al secondo però ti accorgi che tutto ciò che li circonda è artificiale, dai fiori all’”aria sintetica” fino alla loro disumana voglia di perfezione. Ancora una volta Stefano Benni tratta di un tema che gli è molto caro: la modernità a ogni costo che uccide tutto, dagli insetti, all’erba, alle abitudini, con il suo sguardo sarcastico e tremendamente attuale sulla realtà.

Citazioni: “Dovrebbero smettere di fare i film dove la giustizia trionfa e farla trionfare subito all’uscita del cinema.” “Dormire e svegliarsi sono le uniche attività umane dove non siamo né buoni né cattivi.” “La storia ci guarda e non vorrei che vomitasse.” [Sensazioni di Margherita nell’osservare i vecchietti in un ospizio] “Sembrava proprio un asilo di bambini, di vite riavvolte all’indietro. Un ritorno alle parole in libertà, alle cantilene e ai pianti improvvisi, alla pappa sbrodolata, al ritornello della cacca, agli improvvisi scoppi di entusiasmo e ai terrori senza speranza. E come si usa tra bambini, si giocava alla morte. Se un giorno vedevi un volto nuovo che si sedeva a tavola, voleva dire semplicemente che un posto si era liberato. Bisognava controllare chi mancava, ecco tutto. Eppure, come spiegare quel grumo di vita insopprimibile, quelle bizze, quei piccoli desideri, quelle unghie aggrappate all’abisso? E la gioia dei rari sorrisi, l’attesa di una visita, una fetta di torta, un merlo sul davanzale…” Chiara Ziveri V D

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I misteriosi Moai dell’Isola di Pasqua L’isola di Pasqua, chiamata così perché venne scoperta quel giorno da una tribù di indigeni polinesiani, è tra le più isolate e misteriose

dell’Oceano Pacifico. Situata a Ovest del Chile, cui appartiene, è considerata Patrimonio umanitario dell’Unesco. Per raggiungerla occorrono 20 ore di volo con scalo nell’aeroporto di Santiago (Chile). Appena arrivati, però, le dure ore di viaggio vengono ricompensate dallo straordinario paesaggio. L’isola di Pasqua non ha le tipiche caratteristiche tropicali: è un territorio abbastanza arido, di origine vulcanica, con ripide scogliere che scendono a picco sul mare cristallino. Ma ciò che attrae turisti e avventurieri

verso quest’isola non è il paesaggio, bensì il mistero dei Moai. Questi imponenti colossi in pietra, alti dai 90cm agli 11m, rappresentano tutti

all’altro: scontrarsi con un canguro non è per nulla piacevole, lo dico per esperienza. Ma l’Australia non è solo questo. Probabilmente, se dovessi descrivere questo paese in una frase direi “no worries, always jokes”. Esempio classico australiano: entri in un negozio e la commessa si avvicina dicendo –G’day mate, how are you doing?-, ma, a differenza di quanto accade nei negozi italiani, le commesse australiane sono davvero interessate alla risposta,

sotterranee, geroglifici con incisioni in un alfabeto sconosciuto (il “rongo rongo ”) e il sito Aitapicorura, considerato l’ombelico del mondo, nel quale avvengono insoliti fenomeni magnetici e dove si pensa ci siano forze misteriose. Per concludere, consiglio di visitare questo speciale angolo di mondo a chiunque sia appassionato di mistero e avventura.

ossessivamente lo stesso modello e sono disseminati per tutta l’isola (sono circa 600). Furono costruiti dagli antichi polinesiani quando scoprirono l’isola, come tributo d’onore per i capi indigeni o, secondo la tradizione popolare, per mettere a contatto il mondo dei

In diretta dall’Australia Caro “Marconi”, probabilmente se ora iniziassi a fare un sondaggio nella scuola e a chiedere quali sono le prime tre cose a cui si pensa quando si parla dell’Australia, la risposta sarebbe sempre la stessa: surf, spiaggia e canguri. Ma è veramente così l’Australia? Effettivamente nella mia esperienza, vivendo in un paese sul mare, la spiaggia e il surf sono ovunque: perfino a scuola! Per non parlare dei canguri: all’università della Sunshine Coast, finite le lezioni o durante una pausa, gli studenti si rilassano in un prato a cinquanta metri da canguri che si divertono a visitare i campi dell’università. Per non parlare delle strade: ogni volta che si guida bisogna stare all’erta, un canguro potrebbe spuntare da un momento

vivi con quello dei morti (anche se la leggenda attribuisce la loro costruzione agli extraterrestri o agli abitanti di Atlantide). Nella cava di uno dei tre vulcani dell’isola è stata ritrovata la fabbrica dei Moai, dove si possono tuttora vedere gli attrezzi utilizzati per costruire queste straordinarie opere: come furono costruite rimane però ancora un mistero… Singolare è anche il villaggio sul “Cratere dell’uomo-uccello”, dove vi sono ancora circa 50 abitazioni, ormai quasi

Sguardi dalla Namibia Gli Himba sono un popolo seminomade che abita la regione del Kaokoland, nella Namibia Settentrionale. Il loro nome significa “popolo che mendica”: in passato le tribù si sono periodicamente spostate sul territorio sudafricano, per poi tornare ad abitare la loro terra d’origine agli inizi degli anni ‘70. Nonostante gli inevitabili contatti con la cultura occidentale, la popolazione Himba vive ancora di allevamento e caccia, attività a cui si dedicano gli uomini. Quello della donna è poi un ruolo fondamentale all’interno della società, svolgendo i compiti più differenti: dal trasporto dell’acqua, che spesso significa percorrere lunghi tratti dalla fonte al vilaggio, alla costruzione delle abitazioni, fino all’educazione dei bambini. Sono proprio questi che, con il loro sguardo, ci sono rimasti dentro.

e se per caso capita loro di sentire che la giornata non è una delle migliori, sono sempre pronte a darti una caramella o qualche dolcetto. Direi che il confronto con le commesse snob di casa nostra non regge proprio. E l’Australia è davvero il paese del ‘no worries’: ogni volta che hai un problema tutti sono pronti ad aiutarti o almeno a fare del loro meglio, non si fanno prendere dal panico perché sono ottimisti e credono che prima o poi troveranno una soluzione. E alla fine ci riescono! All’inizio della mia esperienza ero convinta che i lavoratori australiani fossero dei nullafacenti a confronto dei lavoratori italiani, dato che i negozi chiudono alle 5 e tutte le attività finiscono alle 6. Ora invece, dopo aver visto i miei host genitori con il loro regolare e apprezzato bicchiere di vino quotidiano, senza preferenze sul luogo (piscina, vasca da bagno, tv, computer o giardino), credo che gli australiani sappiano molto più di noi godersi i piccoli piaceri della vita. Probabilmente la caratteristica che più di tutte mi sciocca è l’ottimismo: ho visto la mia host family attraversare momenti veramente difficili, e sempre reagire con il sorriso sulle labbra, ironizzando su tutto, perfino sulla malattia, e facendo il solletico alla vita. Credo quindi che la cultura italiana abbia molto da imparare da una cultura “nuova” come quella australiana, a partire dalla buona abitudine di non essere arroganti e pieni di sé. Vivo qui da soli quattro mesi e quindi sicuramente ho ancora molto da scoprire, ma sono veramente curiosa di vedere cos’altro mi aspetta in questo paese da molti definito ‘un paradiso’.

Marco Almondo

Francesca Cacciani

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Claudia Milazzo


Future L@b Venerdì 7 ottobre i ragazzi delle classi 4D, 5B e 5D hanno tenuto una lettura dei loro lavori per un laboratorio di scrittura creativa il cui tema era: “I titoli di giornale della Parma del 2037”. Eccoli a seguire. Lo Yuan sbanca a Parma Aperti in città altri due istituti di credito di Shangai: l’ economia parla sempre più cinese. Olfa Ben Moussa Vamos a la playa : la Parma si trasforma Sulle rive del nostro torrente apre il nuovo bagno di sabbia artificiale “Parma Beach”. La città sarà invasa da turisti in costume. Giovanni Devodier Prosciutti,adios Chiuso ieri l’ultimo salumificio rimasto in provincia; il marchio sarà venduto agli spagnoli” Francesco Tosini Parma contro l’ inquinamento non c’è andata per il “sottile” Per la prima volta un anno intero senza l’ assedio delle micropolveri All’ inizio poteva sembrare un’ utopia, ora è realtà grazie a una fitta rete di piste ciclabili, mezzi di trasporto pubblico elettrici e incentivi per le auto a idrogeno. Pietro Cugini Verdi in turbante Riapre anche quest’anno, a grande richiesta, la stagione lirica orientale, accompagnata dal festival verdiano, che propone un vasto repertorio di opere turche, indiane, ma anche... Arianna Salati Dove c’è Barilla non c’è più Parma Dopo Parmalat, passata e Lactalis 25 anni fa, anche Barilla passa sotto il controllo estero. Ilaria Curati Specialità della casa: kebab.

Anche lo storico paninaro Walter chiude i battenti e si arrende alla multiculturalità. Laura Martini Da settembre scuola dell’obbligo fino ai 18 anni e solo quattro materie obbligatorie per gli studenti. Scuola: il modello americano soppianta quello italiano Diventano facoltativi latino e scienze, mentre si forma la prima squadra di cheerleader italiane. Elena Gulotta

A Parma i minori di 15 anni rappresentano solo l’1 % della popolazione Chiude i battenti lo storico liceo scientifico Marconi Il preside: “Quest’anno il numero di iscritti era insufficiente. Basterà un solo liceo per tutta la città” Corinne Cabri

Nella nostra città le ultime temperature registrate segnalano un aumento di 10°C rispetto alla media del periodo. Il termostato della terra dà i numeri Da quest’anno i ragazzi di Parma inizieranno la scuola alle 6 di mattina per evitare il caldo che sta diventando sempre più insopportabile. Silvia Gerboni Scuola: lingua latina definitivamente tolta anche al Romagnosi. Tragedia a scuola: scompare il latino La decisione del ministro dell’istruzione di togliere il latino al liceo classico è arrivata ieri pomeriggio, accompagnata della proposta di aumentare le ore di economia e diritto. Martina Mulazzi Anche quest’anno i più eclatanti esempi di maleducazione saranno riuniti nella nostra città DA DOMANI A PARMA TORNA IL CIRCO Tra le maggiori attrazioni: la signora xenofoba, il bimbo urlatore e il vecchio bestemmiatore ubriaco! Chiara Ziveri Il parco ducale come Futurama Inaugurata oggi la prima tubovia per navicelle a idrogeno, i bambini dicono addio ai cigolanti “grilli”: ora ci si diverte con le mini macchine del futuro Greta Tosi

I sudoku

I 4 sudoku proposti sono ordinati per difficoltà in ordine crescente da molto facile a difficile: buon divertimento! Scopo del Gioco del SUDOKU: Il SU - DOKU, letteralmente numero singolo, è un gioco le cui regole sono semplici: si tratta di riempire una tabella, in cui sono scritti alcuni numeri, in modo tale che: - ogni riga contenga tutti i numeri da 1 a 9; - ogni colonna contenga tutti i numeri da 1 a 9; - ogni area 3 × 3 contenga tutti i numeri da 1 a 9; nessun numero risulti ripetuto né in una riga, né in una colonna, né in ogni area.

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ARIETE: Fascino vertiginoso e intelligenza strategica vi spianeranno la strada! C’è grande energia e voglia di muoversi. Vostra nonna è in congiunzione con il Signor Gino, suo compagno di polka al circolo dei ferrovieri. Sarà quindi impegnata a fare le prove dei passi di danza e ciò la distoglierà dal rompervi per tutto il prossimo mese. TORO: Hai un cervello favoloso. Comincia a lavorare appena ti svegli e non smette fino a quando arrivi a scuola. Ma non star qua a leggere il tuo oroscopo, corri al Piccol (solo per i Tori a partire dall’orario di chiusura un lucidalabbrador a soli 2 euro e 99 euro!) Consiglio del mese: ”L’importante e’ prendere la palla al balzo”, come disse John Keating, il castratore di canguri. GEMELLI: Non siate frettolosi o superficiali nelle azioni quotidiane e tenete sotto controllo il nervosismo. L’aria natalizia vi renderà più tranquilli, nel caso non funzionasse andate in chiesa tutti i giorni e cantate Jesus Christ Super star almeno 5 volte al giorno. La fortuna premia coloro che perseverano, ma nel tuo caso è fatica sprecata. Predizione del mese: Probabilmente succederà qualcosa a qualcuno, da qualche parte, prima o poi, forse… CANCRO: Favorite sia le vacanze avventurose che quelle intelligenti. Non raffreddate con la pigrizia eventuali iniziative. Probabilmente avvertirete una gran voglia di occuparvi del vostro benessere, fatelo, tanto a can donato non si guarda in bocca perché ca-

Affinch

val che abbaia non morde! Consiglio del mese: Non accettate bresaola dagli sconosciuti.

tipo adorabile, una persona come te dovrebbe essere in ogni angolo della terra ...per fortuna che è rotonda.

LEONE: Svaghi, avventure, ritorni di fiamma e novità. Il livello di passionalità sarà costante e il bisogno di conquista si farà quasi impellente. Siete inarrestabili, Lasciatevi trasportare da quel sentimento puro e bellissimo che provate per il cane del vostro vicino e smettetela di guardare con occhio voluttuoso i telefilm di Rin Tin Tin..

CAPRICORNO: Avete davanti a voi un periodo di lunga riflessione e meditazione, contornati da un sacco di gente che controllerà il vostro stato fisico e mentale. Incontrerete nuovi amici ed una persona con cui dividere l’alloggio … Diffidate invece delle parole rassicuranti di Pino Marulli, vostro sedicente vicino di casa proprietario di un import-export di autoradio (le preleva dalle automobili in sosta e le rivende di nascosto).

VERGINE: State attenti perché molta gente approfitterà della vostra ingenuità … A proposito mandateci 50 euro per la consulenza astrologica al numero 80009997645333210. Scusate, ma dobbiamo andare, ci sta scadendo lo yogurt. Ciao! BILANCIA: Il tuo oroscopo è stato mandato da Marte con lo scopo di trovare la forma di vita meno evoluta sulla Terra. Missione conclusa con successo. Grazie di esistere. Proverbio cinese del mese : “Ogni scarrafone è bello a mamma soia.” SCORPIONE: Siete depressi perché pensate di essere soli al mondo, di non piacere a nessuno? Pensate che la vita non sia stata generosa con voi e vi sentite quasi inutili? Ritenete di non risultare simpatici alla gente, di non essere brillanti e di essere quasi ripugnanti alla vista? Sì vero? Beh avete ragione. SAGITTARIO: Sei il classico tipo sempre positivo che anche mentre l’aereo sta cadendo in fiamme racconta barzellette, insomma il classico

è ciascu no stud ente si a inform CALE NDAR ato: IO -Novem ASSEM bre* ri B L E E m -Dicem : bre Open andata a ma ggio -Genna Space io -Febbra Giornata Bia io Open nca -Marz Space oC -Aprile inema Assemb -Magg lea con io R -*Mag Giornata dell’ omagnosi gio(2) Giorna Arte NB:le ta ass alle esig emblee di gen Blu na enze di alcuni io e febbraio potrebb ospiti. ero esse FORMA re scam ZIONE biate p COMM 1.ASSE er rispon IS SIONI: MBLE dere A1 2.CON SULTA 3.ASS EMBL EA 4.EXTR ACUR 2 R 5.GIOR NATA ICOLARI AP 0.COMU NICAZ ERTA IONE

ACQUARIO: Non è stato un bel gesto usare la dentiera dei vostri nonni per giocare a racchettoni in spiaggia. Quindi ora non lamentatevi se gli stessi vi hanno tolto dal loro testamento. Tuttavia non rattristatevi, dovete rimboccarvi le maniche sempre perché “the show must King Kong!” Consiglio del saggio Pino Marulli : “Se ti scaccoli in macchina ti vedono tutti.” PESCI: Siate buoni con voi stessi, non continuate a torturarvi. Innamorarsi in maniera anomala non è un problema. Capita a moltissima gente in continuazione tutti i giorni. E non importa se vi hanno sorpreso, se hanno messo in “piazza” la vostra storia ed la vostra passione. Saremmo solo curiosi di sapere come potevate pensare seriamente di avere un figlio da uno sportello del Bancomat. Re Tritone dice: “Il pesce che lotta contro la corrente muore fulminato.” Deborah Brozzi Martina Buccella

La Bacheca

in pillole

NOTA SU Il metod LLE COMM ISSION o di lav I mento oro per di co modali tutti i rappre mmissioni è fi tà conse sentan nalizz ti a n eventi ed attiv tirà inoltre d di classe e, co to ad un ma gg i fare u n mente ità, au n salto loro, di ogni iore coinvolgidella v menta st ita stu n d dentesca do il numero i qualità nel udente. Ques ta d l’ i person e, con es La div organiz isio e so, il li vello q che si occupa zazione di notevol ne dei compit u n a e poten o i è fond litativ diretta ziale d ognun ament o delle el C od ale per assemb il lee. zione t i noi e può rea omitato è co ra tutt stituit coinvolgimen lizzars o dall’e i i rapp to di og i solo a sp resenta t n nti e gli traverso la co erienza indiv uno. Il IN PIÙ ndivisio iduale studen ne e la d ti. Gli arg comun i om icaintegra enti proposti per le v ti, quin a di cui t di tutt ra i gli stu rie assemblee possono Space. ttare o film, d a docum enti sono inv entari itati a ncora essere m o attiv ità da proporre altre odificati o ORIEN realizz TA are dura tematiche Duran MENTO nte gli te Open di orien ogni assemble tamen a in m to in u odalità scita p O p en er gli st S Per ma udenti pace sarann ggiori in o realiz del trien formaz zate a nio. ioni: h ttività ttp://co mitatol iceoma rconi.b logspot .com

Caporedattori: Biscaldi Alessio (V A), Marmiroli Mariagiulia (IV A), Piccinotti Diego (IV T), Prada Valentina (V A) Sacchelli Paola (V A) La redazione: Aimi Nicola (IV A), Almondo Marco (V A), Almondo Matteo (III A), Biacchi Valentina (III A), Brozzi Deborah (IV A), Buccella Martina (IV A), Carpena Ilaria (III O), Conforti Tommaso (III A), Dinatale Alessandro (III D), Fontana Francesco (IV R), Giuffredi Jessica (II P), Guevara Baras Rocco (III A), Mignani Emanuele (III A), Milazzo Claudia (III O), Mugnaini Martina (I L), Sai Elisa (III O), Sozzi Chantal (III A), Varvato Rossana (I M), Ziveri Chiara (V D) Docente coordinatore: Baruzzo Elisabetta


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