Il sedicesimo de Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2019

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Anno XI | numero 2 Marzo | Aprile 2019 ISSN 2283-9356

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Anno IX | numero 2 Marzo | Aprile 2017 ISSN 2283-9356

Anno IX | numero 3 Maggio | Giugno 2017 ISSN 2283-9356 | Spedizione in abb. postale Poste Italiane Spa Sped in abb postale d.l. 353/2003 (conv.in l. 27/02/2014 n.4) art.1 comma 1 lom/mi 5488 | | Prezzo € 12,00 Abb. annuale € 60,00 |

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Direttore Responsabile Gaspare Vannicola (gaspare.vannicola@vmreditrice.it) Coordinatore Editoriale Roberta Misuraca (grafica@vmreditrice.it) Redazione (redazione@vmreditrice.it ) Noemi Olivo, Monica Mioccio, Marta Monsellato, Irene Molin Comitato Tecnico-Scientifico (cts@vmreditrice.it) Ing. Bacchetta Adriano Paolo, Arch. Cordella Fernando, Dott. Frasca Piergiorgio, Ing. Granchi Massimo, Ing. Pincigher Alberto, Dr. Ing. Romeo Mario, Dr. Ing. Vannicola Gaspare, Dr.ssa Pirana Giovanna. Dott. Davide Iaciofano Progetto grafico e impaginazione grafica@vmreditrice.it robertamisuraca@vmreditrice.it Vmr Editrice Srls

Rubriche Fisse Anticaduta

Sicurezza Impianti

Alberto Pincigher Responsabile Comitato Tecnico Scientifico ALV. Associazione Linea Vita

Adriano Paolo Bacchetta Coordinatore network Spazioconfinato.it

Antincendio

Psicologia del Lavoro

Fernando Cordella Presidente A.N.P.P.E. Vigili del Fuoco

Piergiorgio Frasca Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Medicina del Lavoro Giovanna Pirana Polo Chirurgico Confortini

Sicurezza nelle scuole Monica Mioccio

Formazione sulla Sicurezza sul Lavoro Mario Romeo S.I.A. Srl Dirigente Nazionale UIL Ambiente e sicurezza Davide Iaciofano

Sicurezza Macchine Massimo Granchi Christian Trinastich MTM Consulting s.r.l. società unipersonale

Contatti Ufficio Marketing (segreteria@vmreditrice.it | marketing@vmreditrice.it) Sul nostro sito internet è disponibile il prospetto relativo alle inserzioni pubblicitarie Contatti Ufficio Formazione (formazione@vmreditrice.it) Sul nostro sito internet è disponibile la lista dei corsi erogati Editore Vmr Editrice Srls Tel. / Fax 02.45498130 e-mail: info@vmreditrice.it Proprietà Vmr Editrice Srls Sede Legale: Via Doberdò, 22 Milano Tel. / Fax 02.45498130 e-mail: info@vmreditrice.it sito: www.vmreditrice.it amministrazione@pec.vmreditrice.it Registrazioni Camera di Commercio di Milano N.REA 2095877 - P.IVA 09515180967 del 03/05/2016 - N.ROC: 26858 Registrazione del Tribunale n.390 del 18 settembre 2009 Stampa Publistampa Arti Grafiche via Dolomiti 36, Pergine Valsugana (TN) tel. 0461.511000 fax 0461.533914 www.publistampa.com

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Sommario 12

CALCOLATORE GVR: DA ATS BRIANZA UNO STRUMENTO INFORMATICO INNOVATIVO GRATUITO, ANONIMO E SEMPLICE PER LE AZIENDE CON ATTREZZATURE A PRESSIONE

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L’editoriale

7 Reti di sicurezza per lavori in quota | Alberto Pincigher

16 Plastica monouso e direttiva europea | Davide Iaciofano

20 L’intervento di primo soccorso nelle scuole | Monica Mioccio

25 Prevenzione incendi edifici di civile abitazione: si cambia | Fernando Cordella

30 34 40

Interazione tra Progetto Urbano e Piani di Protezione Civile | Arch. Maurzio Ulisse Rivalutati gli importi delle sanzioni per le violazioni in materia di lavoro | Alessia Petruzzelli Sanzioni e DPI: giro di vite per fabbricanti, distributori ed utilizzatori | Mario Romeo

44 L’utilizzo degli autorespiratori | Adriano Paolo Bacchetta

56 Il ruolo dei capi per la prevenzione | Piergiorgio Frasca

61 Le vaccinazioni negli ambienti di lavoro: necessità, valori, vantaggi, efficacia | Giovanna Pirana


L’editoriale Buongiorno a tutti care lettrici e cari lettori , oggi vorrei soffermare la attenzione su un argomento di rilievo nello svolgimento del lavoro in qualsiasi tipologia di azienda: La manutenzione. La manutenzione comprende diverse attività: Ispezione Collaudo Sostituzione Collaudo Riparazione Rilevamento dei guasti Sostituzione dei componenti Assistenza La manutenzione si puo suddividere in due tipologie: la manutenzione preventiva (proattiva) “eseguita per mantenere qualcosa in condizioni funzionali; generalmente pianificata e programmata conformemente alle istruzioni del produttore; la manutenzione correttiva (reattiva) che riguarda la “riparazione di un elemento per renderlo nuovamente funzionante; attività non programmata e non pianificata, generalmente associata a maggiori rischi e pericoli rispetto alla manutenzione preventiva”. E proprio in relazione ai tanti rischi a cui sono soggetti gli operatori impegnati in attività di manutenzione – che come abbiamo visto sono maggiori nelle attività non programmate e pianificate – torniamo a presentare nella rubrica “ Imparare dagli errori” nuove dinamiche infortunistiche cercando di rimarcarne i fattori causali e di raccogliere utili spunti per la prevenzione. Gli incidenti presentati sono raccolti nell’archivio di INFOR.MO., strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

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ANTICADUTA

DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO PER LAVORI IN QUOTA Reti di sicurezza

a cura di Ing. Alberto Pincigher

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e reti di sicurezza sono uno dei dispositivi di protezione collettiva (DPC) più importanti per ridurre gli effetti di una possibile caduta sul corpo umano. In Italia ad oggi sono poco conosciute e per questo scarsamente utilizzate. Esistono tuttavia applicazioni come la bonifica delle coperture in amianto o il rifacimento delle strutture secondarie dei tetti in legno in cui i benefici derivanti dal loro utilizzo sono evidenti. Il D.Lgs. 81/2008 all’articolo 111, comma 5 dispone che “Il datore di lavoro, in relazione al tipo di attrezzature di lavoro adottate in base ai commi precedenti, individua le misure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo, ove necessario, l’installazione di dispositivi di protezione contro le cadute. I predetti dispositivi devono presentare una configurazione ed

una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quanto possibile, eventuali lesioni ai lavoratori. I dispositivi di protezione collettiva contro le cadute possono presentare interruzioni soltanto nei punti in cui sono presenti scale a pioli o a gradini”. L’aspetto che durante l’esecuzione dei lavori in quota debbano essere evitate o arrestate è ormai assoldato. Maggiore attenzione merita invece la tematica legata alle possibili lesioni sul lavoratore, originate dalla caduta dello stesso, che vanno prevenute; a tal fine è dunque necessario che il datore di lavoro adotti sistemi di protezione che abbiano tra i propri requisiti quello di limitare le conseguenze derivanti dalla caduta.

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ESPERTO PROGETTISTA DELLA SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO SPECIALIZZATO NELL'ANTICADUTA E LAVORI IN QUOTA. - Consulenza sulla scelta e l’utilizzo dei dispositivi anticaduta per prevenire le cadute dall’alto e sulle normative di riferimento. - Sviluppo e Progettazione di dispositivi di ancoraggio per lavori in quota conformi alle norme vigenti. - Documentazione marcatura CE dispositivi di protezione individuali e prodotti da costruzione. - Stesura elaborato tecnico della copertura (elaborati grafici, relazione tecnica illustrativa-manuale di utilizzo dei dispositivi). - Relazione di calcolo per la verifica dell’idoneità della struttura di supporto e del fissaggio del dispositivo di ancoraggio e dei parapetti alle strutture. - Verifica in sito della tenuta del fissaggio. - Formazione per installatori, progettisti e utilizzatori dei dispositivi anticaduta per lavori in quota.


Comunicato stampa

CALCOLATORE GVR: DA ATS BRIANZA UNO STRUMENTO INFORMATICO INNOVATIVO GRATUITO, ANONIMO E SEMPLICE PER LE AZIENDE CON ATTREZZATURE A PRESSIONE Comunicato stampa ATS Brianza

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no strumento informatico innovativo, gratuito, anonimo e on line, che permette alle aziende di verificare se le attrezzature a pressione GVR (Gas, Vapore, Riscaldamento) installate nei loro insediamenti produttivi sono in regola con gli obblighi previsti dalla normativa in materia di sicurezza (DM n. 329/04 e verifiche periodiche) e, eventualmente, di provvedere agli adempimenti necessari. Il “calcolatore GVR”, disponibile sul sito www.ats-brianza.it, è stato ideato dall’UOC Impiantistica di ATS Brianza che, attraverso il proprio Ufficio Promozione e Sicurezza, svolge attività di “assistenza alle imprese” (in base all’art. 10 D.Lgs. n. 81/2008). “Dalle statistiche 2015-2018, relative alle ispezioni in aziende

delle due province di Lecco e Monza e Brianza, sono emerse criticità riguardo all’ottemperanza agli obblighi previsti dalla normativa connessa alle attrezzature a pressione, che si caratterizza per un’oggettiva complessità”, spiega l’ingegnere Claudio Albera, direttore dell’UOC Impiantistica di ATS Brianza. Da qui la necessità di mettere le imprese nelle condizioni di conoscere la propria situazione interna ed eventualmente provvedere a sanare le situazioni non a norma. “Il calcolatore è ‘userfriendly’, disponibile sul web, fornisce informazioni in tempo reale e mette le imprese in grado di adottare le misure necessarie. E’ stato pensato per superare una logica esclusivamente ispettiva, che prevede sanzioni in caso

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Modulo di iscrizione 2019

Modulo 2016 da inviare via emaildiaiscrizione segreteriasoci@lineavita.org daoppure inviare via segreteriasoci@lineavita.org viaemail PEC amail.alv@pec.lineavita.org oppure via PEC mail.alv@pec.lineavita.org N............................................................................................................................................................................................................................ OM E C OG N OM E NOME COGNOME ............................................................................................................................................................................................................................ C............................................................................................................................................................................................................................ F P ROFE SSION E CF PROFESSIONE ............................................................................................................................................................................................................................ T............................................................................................................................................................................................................................ ITOLO D I STU D IO T............................................................................................................................................................................................................................ ITOLO DI STUDIO IN............................................................................................................................................................................................................................ D IRIZZO C ITTÀ P ROV . INDIRIZZO CITTÀ PROV. ............................................................................................................................................................................................................................ EL FAX E M AIL T............................................................................................................................................................................................................................ TEL FAX EMAIL ............................................................................................................................................................................................................................

QUOTA

Quoteassociative associative 2016 Quote 2019 SOCIO ORDINARIO P ROFESSIONISTA € 100,00 ( CENTO EURO ) QUOTA SOCIO PROFESSIONALE € 100,00 (CENTO EURO)

1) ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso al portale riservato ai soci Servizi offerti: 1) ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso al portale riservato ai soci 3) partecipazione convegni gratuiti organizzati da ALV 2) ricezione ai della rivista tecnico-scientifica “Il Notiziario sulla Sicurezza“, rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita 4) partecipazione a due seminari tecnicigratuiti con lo sconto del 20%da ALV 3) partecipazione ai convegni organizzati 4) partecipazione a due seminari tecnici con lo sconto del 20%

QUOTA SOCIO ORDINARIO A ZIENDALE € 250,00 ( DUECENTO CINQUANTA EURO ) QUOTA SOCIO ORDINARIO A ZIENDALE € 250,00 (DUECENTOCINQUANTA EURO)

1) ricezione Servizi tessera offerti: ALV con Username e Password per l’accesso al portale riservato ai soci 1) ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso al portale riservato ai soci 3) partecipazione convegni organizzati da “Il ALVNotiziario sulla Sicurezza“, rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita 2) ricezione ai della rivistagratuiti tecnico-scientifica 4) partecipazione a due seminari tecnici con loorganizzati sconto del 20% 3) partecipazione ai convegni gratuiti da ALV 5) pubblicazione di nome logoseminari della società nellacon pagina soci 4) partecipazione a edue tecnici lo sconto del 20% 5) pubblicazione di nome e logo della società nella pagina dei soci

QUOTA SOCIO SOSTENITORE A ZIENDA € 500,00 ( CINQUECENTO EURO ) QUOTA SOCIO SOSTENITORE A ZIENDA € 500,00 (CINQUECENTO EURO)

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6) Rimanere costantemente aggiornati sulle notizie pubblicate dall’UNI-Ente Italiano di Normazione, a cui l’Associazione Linea Vita è a sua volta associata.

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AMBIENTE E SICUREZZA

LA PLASTICA MUORE A 160 ANNI: IL BANDO DALL’UNIONE EUROPEA a cura di Davide Iaciofano

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’inventore del primo materiale plastico fu Alexander Parker, che nel 1862 all’Esposizione Internazionale di Londra presentò un materiale sintetico chiamato Parkesina. Questa ebbe un gran successo che diede la possibilità a Parker di fondare la sua azienda di produzione di materiale plastico. Dato l’elevato costo produttivo e l’alta infiammabilità della Parkesina, pochi anni dopo, Parker dovette chiudere la compagnia. Negli anni si susseguirono vari chimici e vari materiali plastici, tra cui il più usato oggi il Polivinilcloruro (PVC), che fu inventato da Baumann nel 1872 ma commercializzato solo dal 1930. Esistono vari tipi di plastiche e l’Unione Internazionale di Chimica pura e applicata definisce le materie plastiche come “materiali polimerici che possono contenere altre sostanze finalizzate a migliorarne le proprietà o ridurre i costi”. Ogni anno vengono prodotte tonnellate di plastica, basti pensare che per il 2016 la richiesta di platica dell’Unione Europea è arrivata a 50 milioni di tonnellate. Che fine fa tutta questa plastica? Non tutti i materiali plastici sono riciclabili o, spesso i processi di riciclo sono più dispendiosi della fabbricazione ex-novo. Spesso il materiale plastico entra a far parte degli scarti urbani indifferenziati che, successivamente alla raccolta, vengono trasportati in discariche e li lasciati. Non è ancora chiaro quale sia

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il percorso che porti, questi materiali, dalle discariche al mare aperto, fatto sta che una elevata quantità di materiale plastico raggiunge il mare aperto. Ad oggi contiamo 4 massicci aggregazione di materiale plastico in mare, esattamente una nell’Oceano Indiano, una nell’Ocean Pacifico ed due nell’Oceano Atlantico ma, anche una estesa aggregazione nel Mar Mediterraneo. Le circolazioni oceaniche tendono ad aggregare e successivamente a disperdere il materiale plastico proveniente da ogni continente. Da qui grazie alle correnti marine la plastica raggiunge le coste creando le cosiddette, Spiagge di Plastica. Ad oggi, contiamo, sparse per il mondo, intere porzioni di costa completamente ricoperte da materiale plastico con effetti disastrosi per l’ambiente. La plastica è soggetta ad effetti di degradazione che ad opera meccanica, come ad esempio il moto ondoso, o fisica ad esempio la degradazione a carico dei raggi UV, ma ancora antropica attraverso lo sminuzzamento mediante macchinari, riduce le sue dimensioni fino all’ordine del micrometro (piccoli pezzi di plastica non visibile ad occhio nudo). La plastica viene definita come materiale inerte, cioè non ha proprietà tossiche o nocive, tuttavia produce tre tipologie di impatti: impatto ambientale; inquinamento da produzione; impatto fisico e chimico. La produzione di plastica è un processo costoso e ad elevato impatto ambientale. Per produrre circa 300 kilogrammi di plastica (PET) si usano, come materie prime, ben 650 kilogrammi di petrolio e 6 mila di litri di acqua, a cui si aggiungono additivi per rendere la plastica commerciabile. Basti pensare al dispendio di energie per l’estrazione di una quantità simile di petrolio, trasporto sino alle fabbriche di produzione di plastica, trasformazione di questo mediante reazioni chimiche che richiedono elevate temperature. Parliamo di milioni di tonnellate di CO2 prodotta. Inoltre quando un animale incontra un elemento plastico si osservano scenari veramente strazianti, dove gli animali rimanendo imprigionati in grovigli inestricabili di ammassi plastici, lentamente ed agonizzante vanno in contro a morte certa. Le plastiche spesso per forma e densità vengono confusi per animali assistendo a fenomeni di ingestione da parte della fauna selvatica. Il primo impatto da ingestione di plastiche è l’ostruzione del canale digerente con conseguente abrasione a cui segue un’invevitabile morte dell’individuo.


SICUREZZA NELLE SCUOLE

L’INTERVENTO DI PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE a cura di Monica Mioccio

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a scuola è un luogo di rischio molto grave per incidenti, infortuni che possono verificarsi abbastanza spesso e quindi determinano la necessità di interventi di pronto soccorso necessari anche per le problematiche legate alla presenza di minori. Secondo il D.LGS. n. 81/08 per primo soccorso si intende l’insieme di azioni volte ad aiutare persone infortunate nell’attesa dell’intervento dei soccorritori qualificati. L’intervento di primo soccorso deve essere realizzato solo dopo aver valutato la scena, solamente dopo aver verificato i parametri vitali è necessario organizzare l’arrivo di personale specializzato. D’altra parte, mentre il pronto soccorso è compito proprio solo del personale sanitario, il primo soccorso è compito proprio di qualsiasi persona che in caso di omissione è perseguibile

secondo l’art. 593 C.P.. La formazione degli addetti al primo soccorso presenti nelle scuole deve essere svolta da personale medico e deve essere costituito da 12 ore di formazione, di cui 8 ore di teoria e 4 di interventi pratici. Secondo il DM 388/30 i corsi devono essere ripetuti ogni tre anni almeno in riferimento alle attività pratiche. Secondo il decreto del 15 luglio 2003 n. 388 il datore di lavoro deve in cooperazione con il medico competente, apprestare le attrezzature minime di protezione per cui gli addetti al primo soccorso devono occuparsi anche della loro continua manutenzione, efficienza e custodia di un posto adeguato. La cassetta di primo soccorso secondo il DM 388/03 deve contenere 5 paia di guanti sterili monouso, visiera para schizzi, un flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da un litro, dei flaconi di soluzione fisiologi

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ANTINCENDIO

PREVENZIONE INCENDI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE : SI CAMBIA a cura di Fernando Cordella - Presidente A.N.P.P.E. VV.F

I

l decreto del Ministero dell’Interno del 25 gennaio 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.30 del 5 febbraio, tratta norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione, ed entrerà in vigore il 6 maggio 2019. L’art.1 del provvedimento evidenzia che l’allegato 1 al decreto modifica le norme tecniche contenute nell’allegato al decreto del Ministro dell’interno 16 maggio 1987, n. 246, sostituendo il punto «9. Deroghe» e introducendo, dopo il punto 9, il punto «9-bis. Gestione della sicurezza antincendio». Le disposizioni si applicano agli edifici di civile abitazione di nuova realizzazione ed a quelli esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto secondo determinate modalità. Le nuove norme si applicano agli edifici di nuova costruzione e a quelli esistenti, che saranno obbligati a pianificare le procedure di evacuazione, ossia le azioni e i comportamenti corretti da mettere in pratica in caso di incendio, che comprendono, ad esempio, la diffusione dell’allarme, la percorrenza in sicurezza dei percorsi di esodo, il raggiungimento di un luogo sicuro, la procedura per l’attivazione dei soccorsi. Bisognerà inoltre individuare una serie di misure gestionali affinché vengano mantenute intatte le condizioni di sicurezza delle parti comuni e sia garantita l’efficienza degli impianti e dei dispositivi antincendio, come le reti di idranti e gli estintori.

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Più in dettaglio, vengono individuate 4 gruppi di misure, molto semplici per gli edifici più bassi (fino a 24 metri) e via via più gravose per quelli più alti, prevedendo, tra i diversi obblighi, l’installazione di un impianto di segnalazione manuale di allarme incendio con indicatori di tipo ottico ed acustico per edifici che superano i 54 metri. Per edifici oltre 80 m si parla di Responsabile della GSA(Gestione Sicurezza Antincendio), che può coincidere anche con il responsabilità dell’attività. L’altezza da considerare non è la semplice altezza del fabbricato, ma si fa riferimento all’altezza antincendi secondo la definizione contenuta nel DM 30 novembre 1983. Per gli edifici di civile abitazione soggetti ai procedimenti di prevenzione incendi di cui al dpr 151/2011, i requisiti di sicurezza antincendio delle facciate sono valutati avendo come obiettivi quelli di: a) limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio, a causa di fiamme o fumi caldi che fuoriescono da vani, aperture, cavità verticali della facciata, interstizi eventualmente presenti tra la testa del solaio e la facciata o tra la testa di una parete di separazione antincendio e la facciata, con conseguente coinvolgimento di altri compartimenti sia che essi si sviluppino in senso orizzontale che verticale, all’interno della costruzione e inizialmente non interessati


ASSOCIAZIONE NAZIONALE PROFESSIONISTI PER LA PREVENZIONE E LE EMERGENZE - VIGILI DEL FUOCO Via Giacomo Trevis 88 00147 ROMA

www.anppevigilfuoco.it info@anppevigilfuoco.it

L’A.N.P.P.E.VV.F. è una associazione sindacale-professionale autonoma con finalità scientifiche e di tutela legale. L’ Associazione si prefigge di affrontare tutti i problemi lavorativi dei Vigili del Fuoco e di contribuire alla loro risoluzione. All’attività sindacale, tesa alla salvaguardia dei Vigili del Fuoco, affianca un’intensa attività propositiva e di studio, fornendo il proprio contributo nelle materie strettamente legate alla Prevenzione, Emergenza e Sicurezza, volendo porsi come un laboratorio di idee e progetti caratterizzato da un approccio concreto, frutto dell’esperienza diretta sul campo.



ANTINCENDIO

INTERAZIONE TRA PROGETTO URBANO E PIANI DI PROTEZIONE CIVILE a cura di Arch. Maurizio Ulisse - Esperto grandi emergenze A.N.P.P.E. VV.F

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l ruolo della pianificazione urbanistica nella prevenzione dei disastri in funzione degli elementi di Protezione Civile, nasce dalla consapevolezza che il rischio delle calamità in genere, nei sistemi urbani come quelli attuali, non può essere considerato, come la semplice sommatoria del rischio derivante dai singoli edifici, ma come la complessa risultante di una serie di interrelazioni, fisiche, funzionali e sociali, che coinvolgono l’intero sistema urbano e i sottosistemi che lo compongono. Nella realtà italiana, fatta di tessuti edilizi vari e disomogenei, come centri storici, tessuti consolidati a volte in modo casuale e senza un efficace sistema di Protezione Civile integrato, si rende necessario fotografare in tutte le sue sfumature, il territorio nel suo complesso e la popolazione con tutte le dinamiche annesse di livello economico/sociale. L’interazio-

ne tra Progetto Urbano (PRG) ed i Piani di Protezione Civile è mirato ovviamente, alla riduzione del rischio. E’ bene ricordare che lo stesso è rappresentato dalla formula semplificata R= P x E x V (Pericolosità/Esposizione/Vulnerabilità). I piani di Protezione Civile attuali, non sono assolutamente integrati con i P.R.G. vigenti. Questi in fase di redazione, sono nella maggior parte dei casi, adattati e quindi snaturati nel loro impianto metodologico risultando ridotti in efficacia. Viceversa con questo nuovo approccio sono i P.R.G. che vengono adattati ai Piani di Protezione Civile, rendendo quest’ultimi non modificabili ed efficientissimi. La metodologia esposta si basa principalmente dell’Analisi di Vulnerabilità Integrata che a sua volta è suddivisa in valutazioni che sono numerico, parametrica e cartografica. Gli effetti della sperimentazione in fase di studio, si

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Dal 2018 è stato istituito un vantaggioso credito d’imposta. Per beneficiarne è necessario che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari superi almeno dell’1% l’importo degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nell’anno precedente. Tale credito è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative. Per accedere al credito di imposta gli interessati, nel periodo compreso dall’1 Marzo al 31 Marzo, devono presentare un’apposita comunicazione telematica con modalità definite dal provv. amministrativo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, dopo la realizzazione dell’investimento incrementale, presentando il modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

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FORMATORE DELLA SICUREZZA

Rivalutati gli importi delle sanzioni per le violazioni in materia di lavoro, legislazione sociale e salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: le novità della Legge di Bilancio 2019 a cura di Alessia Petruzzelli - Formatore della Sicurezza

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on la Legge di Bilancio 2019 (art. 1, comma 445 della L. 30 dicembre 2018 n. 145 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”) sono in vigore dal 1° gennaio 2019 i nuovi importi delle sanzioni per le violazioni di disposizioni riguardanti il lavoro e la legislazione sociale (Legge 23 aprile 2002 n. 73 - disposizioni sul lavoro irregolare; D.Lgs 10 settembre 2003 n. 276 - disciplina mercato del lavoro; D.Lgs 17 luglio 2016 n. 136 - distacco dei lavoratori in ambito UE e D.Lgs 8 aprile 2003 n. 66 - organizzazione orario di lavoro) e di norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81).

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L’inasprimento delle sanzioni stabilito dal Legislatore, nella misura del 20 e del 10 per cento, raddoppiato in caso di recidiva da parte del datore di lavoro, si inserisce nel più ampio quadro di novità normative presenti nella legge di Bilancio atte a rafforzare da un lato l’attività di vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro dall’altro a favorire la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, anche attraverso la maggiorazione delle sanzioni riferite alle violazioni più diffuse e che, più di altre, incidono sulla tutela degli interessi e della dignità dei lavoratori. Sono infatti previsti incrementi del 20 per cento degli importi sanzionatori dovuti per la violazione di norme in materia di


FORMATORE DELLA SICUREZZA

SANZIONI E DPI: GIRO DI VITE PER FABBRICANTI, DISTRIBUTORI ED UTILIZZATORI a cura di Mario Romeo ENTRATA IN VIGORE DA OGGI DEL DECRETO LEGISLATIVO 19 FEBBRAIO 2019, N°17 CHE HA PER OGGETTO: ADEGUAMENTO DELLA NORMATIVA NAZIONALE ALLE DISPOSIZIONI DEL REGOLAMENTO (UE) N. 2016/425 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, DEL 9 MARZO 2016, SUI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE E CHE ABROGA LA DIRETTIVA 89/686/CEE DEL CONSIGLIO.

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rt. 14 (Sanzioni e disposizioni penali). - 1. Il fabbricante che produce o mette a disposizione sul mercato DPI non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza di cui all’allegato II del regolamento DPI nonche’ l’importatore che immette sul mercato DPI non conformi ai requisiti suddetti e’ punito: a) se trattasi di DPI di prima categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da 8.000 euro sino a 48.000 euro; b) se trattasi di DPI di seconda categoria, con l’arresto sino a sei mesi o con la ammenda da 10.000 euro sino a 16.000 euro; c) se trattasi di DPI di terza categoria, con l’arresto da sei mesi a tre anni. 2. I distributori che non rispettano gli obblighi di cui all’articolo 11 del regolamento DPI sono puniti: a) se trattasi di DPI di prima categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro sino a 6.000 euro; b) se trattasi di DPI di seconda categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 euro sino a 12.000 euro;

c) se trattasi di DPI di terza categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 euro sino a 60.000 euro. 3. Il fabbricante di DPI che omette di espletare le procedure di cui all’articolo 19 del regolamento DPI e’ punito: a) se trattasi di DPI di prima categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 euro sino a 30.000 euro; b) se trattasi di DPI di seconda categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 euro sino a 60.000 euro; c) se trattasi di DPI di terza categoria, con la sanzione amministrativa pecuniaria da 30.000 euro sino a 150.000 euro. 4. Il fabbricante di DPI di qualsiasi categoria che omette di redigere la dichiarazione di conformita’ UE di cui all’articolo 15 del regolamento DPI e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 6.000 euro sino a 36.000 euro. 5. Fatto salvo quanto disposto al comma 1 ed al comma 2, chiunque mette a disposizione sul mercato DPI privi della marcatura CE di cui all’articolo 17 del regolamento DPI e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 euro sino a 18.000 euro. 6. Il fabbricante o il suo mandatario, quest’ultimo nei limiti di cui all’articolo 9 del regolamento DPI, che a richiesta dell’autorita’ di sorveglianza di cui all’articolo 13, comma 1, omette di esibire la documentazione di cui agli articoli 8 e 9 del regolamento DPI, e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 euro sino a 18.000 euro.

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SPAZIO CONFINATO

L’UTILIZZO DEGLI AUTORESPIRATORI: CRITICITÀ E NECESSITÀ DI UN ADEGUATO ADDESTRAMENTO ALL’USO CORRETTO a cura di Adriano Paolo Bacchetta

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ell’ambito delle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, e non solo, spesso si trovano prescrizioni per l’utilizzo di specifici dispositivi di protezione delle vie respiratorie in grado di fornire aria respirabile all’operatore. La necessità di impiego di questi mezzi si verifica in diverse circostanze: quando l’ambiente è povero o privo di ossigeno; quando il tasso d’inquinamento atmosferico è eccessivamente elevato; quando non si ha alcuna conoscenza, nemmeno approssimata, della natura dell’inquinante; in tutti i casi, cioè, dove non è sufficiente o è dubbia l’efficacia dei dispositivi filtranti. Tra i vari dispositivi che la norma UNI 10720:1998 (norma sostituita dalla UNI EN 529:2006 ma ancora vigente in quanto costituente l’allegato 2 del DM 02 maggio 2001) definisce Apparecchi di Protezione delle Vie Respiratorie – APVR – sono presenti gli Autorespiratori a ciclo aperto a riserva d’aria (nel seguito indicati solo come autorespiratori). La finalità di un APVR correttamente scelto è di proteggere l’apparato respiratorio dall’inalazione di inquinanti in sospensione nell’aria (cioè particelle, vapori e gas) o da insufficienza di ossigeno e, quindi, è importante scegliere il tipo corretto di APVR fra i molti disponibili e conformi ai requisiti delle specifiche norme poiché l’uso di un tipo errato può essere pericoloso. Facendo riferimento alle attrezzature in oggetto, si può dire che gli autorespiratori sono apparecchi di respirazione costituiti da una unità

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funzionale autonoma, portata dall’operatore che può quindi muoversi con completa libertà di movimenti (fermo restando il limite temporale dato dal volume dell’aria respirabile a disposizione) essendo completamente isolato dall’ambiente esterno. Come per tutti i DPI di IIIa categoria (ovvero DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente, nel presupposto che l’utilizzatore non abbia la possibilità di percepire tempestivamente la verificazione istantanea di effetti lesivi), è fondamentale assicurare che tutti gli addetti che devono indossare un APVR, siano adeguatamente addestrati e istruiti al suo utilizzo (in ogni condizione – ordinaria o di emergenza) e che siano fisicamente idonei. Ciò detto, si ricorda che la recente norma UNI 11719:2018 Guida alla scelta, all’uso e alla manutenzione degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie, in applicazione alla UNI EN 529:2006, in tema di formazione e addestramento all’uso degli APVR e la verifica dell’apprendimento, rimanda ai contenuti del DM 2 maggio 2011 cui, quindi, ci riferiremo nel seguito. Nell’autorespiratore ad aria compressa a circuito aperto, l’alimentazione di aria respirabile è trasportata in una o due bombole d’aria ad alta pressione. Negli apparecchi a due stadi la riduzione di pressione dell’aria respirabile dal valore di pressione all’interno della bombola ad un valore di media pressione (generalmente minore di 10 bar) è ottenuta mediante un ri


PSICOLOGIA DEL LAVORO

IL RUOLO DEI CAPI PER LA PREVENZIONE a cura di Dott. Piergiorgio Frasca

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pericoli ed i rischi sono una componente integrante della condizione umana e non possono essere eliminati. Nel corso dell’evoluzione della specie umana pericoli come il buio, il fuoco, l’acqua, gli animali che si muovono rapidamente, gli abissi profondi, sono stati interioriz­zati, al punto da dare luogo a dei meccanismi di protezione innati, in grado di facilitare la configurazione di un comportamento efficace di contrasto attivabile in simili circostanze. Questo non si verifica invece per molti pericoli della moderna civiltà che si presentano nel lavoro, nella casa, nel tempo libero, nel traffico strada­le e così via. Come dimostra l’accadimento di molti infortuni, spesso si riscontra nelle persone coinvolte una scarsa conoscenza dei pe-

ricoli del proprio ambiente di vita e di lavoro o una conoscenza approssimativa ed ina­deguata degli stessi. Lo stesso accade per quanto riguarda gli accorgimenti da adottare per potersi proteggere in modo adegua­to dai rischi che da tali pericoli pos­sono derivare. Si tratta di un problema che mette a fuoco uno scenario bisognoso di importanti interventi nel campo dell’infor­mazione, della formazione e dell’e­ducazione alla sicurezza, elementi assolutamente indispensabili per ottene­re una prevenzione efficace. Questo vale sui luoghi di lavoro, ma anche nei luoghi di vita. L’importanza dell’informazione, della formazione e dell’educazione, quali fattori per migliorare la sicu­rezza, sebbene a

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Studio Frasca di Piergiorgio Frasca

Servizi di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Formazione e aggiornamento per la sicurezza e salute sul lavoro, Ergonomia

____________________________________________________________________________ Studio Frasca opera da diversi anni nel campo della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni applicata alla prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro offrendo alle aziende servizi qualificati per lo studio e la valutazione dei rischi psicosociali, per l’applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative, per la formazione di dirigenti, preposti e lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro. I servizi offerti comprendono:

Servizio di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro. Assistenza e supporto alle aziende per la definizione e l’attuazione di strategie personalizzate per la prevenzione, il controllo ed il monitoraggio del rischio di stress da lavoro Servizio di monitoraggio sullo stress lavoro correlato Formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori alla sicurezza e salute sul lavoro e sul rischio di stress correlato al lavoro. Valutazione dei bisogni di formazione e dell’efficacia della formazione attuata Progettazione e realizzazione di attività formative Progettazione e realizzazione di interventi di Behavior Safety Valutazione ergonomica delle mansioni e applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative. Valutazione conoscenza e competenza nella lingua italiana per lavoratori stranieri (D.Lgs. 81/08, artt. 36 e 37, comma 13)

Servizio di valutazione, intervento e monitoraggio del rischio stress correlato al lavoro Studio Frasca effettua l’intero ciclo di valutazione, intervento e monitoraggio sul rischio di stress da lavoro come prescritto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. secondo le modalità indicate dalla Commissione Consultiva permanente (CM del 18/11/2010). Per la valutazione dei dati oggettivi sono utilizzate specifiche check-list, mentre per i fattori soggettivi sono utilizzati appositi questionari somministrabili anche on-line. Il Servizio viene svolto su tutto il territorio nazionale e per qualsiasi comparto lavorativo, compresi l’ambito sanitario, le costruzioni, la P.A. Di seguito è riportato un esempio di analisi realizzata con il questionario QUERTI SLC.

Test ITALSIC di valutazione della conoscenza e competenza linguistica per lavoratori stranieri In relazione agli adempimenti prescritti dagli articoli 36 e 37, comma 13, del D.Lgs. 81/08 Studio Frasca ha messo a punto il Test ITALSIC espressamente dedicato alla valutazione delle conoscenze e competenze nella lingua italiana con riferimento alla sicurezza e salute sul lavoro. Il Test è di semplice utilizzo e non richiede competenze specialistiche per la somministrazione. Per l’elaborazione dei risultati è utilizzato uno specifico software acquistabile con la prima fornitura del test. Apposite istruzioni guidano l’utilizzatore, ad esempio l’RSPP, in tutte le fasi di impiego. Il Test è acquistabile inviando la richiesta tramite e-mail a Studio Frasca, al quale ci si può rivolgere per ulteriori informazioni. E’ anche possibile la somministrazione del test on line.

Per informazioni sui costi dei servizi, telefonare al n° 348-6507545 o inviare una e-mail all’indirizzo studiofrasca@iol.it o collegarsi al sito www.benessereorganizzativo.eu Studio Frasca di Piergiorgio Frasca è a Monza (20052), via Lecco 88 – Tel. 348-6507545.


MEDICINA DEL LAVORO

LE VACCINAZIONI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: NECESSITA’, VALORI, VANTAGGI, EFFICACIA a cura di Giovanna Pirana

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ai come negli ultimi anni si è parlato e scritto sul tema assai sensibile delle vaccinazioni, attraverso tutti i mezzi di comunicazione oggi disponibili, e, talora, non tenendo purtroppo conto dei più elementari principi etico-deontologici e scientifici. In larga misura, il focus è stato sulla popolazione generale, in particolare i bambini, con attenzione ai temi dell’obbligatorietà o raccomandazione, alle tipologie di vaccini disponibili, ai potenziali effetti avversi, alla libertà di scelta di essere o non essere vaccinati, all’immunità di “gregge”, alla tutela del bene salute pubblica.

Tali tematiche sono state puntualmente affrontate da autorevoli scienziati, ricercatori, medici di varie specializzazioni, operatori sanitari, rappresentanti di istituzioni pubbliche, non lasciando spazio ad equivoci circa l’applicazione dei principi etici e scientifici, contrastando, con assoluta chiarezza, il danno che pregiudizi e “fake news” portano alla salute pubblica. Anche le vaccinazioni nei luoghi di lavoro rappresentano senza dubbio un intervento di salute pubblica già largamente dimostrato molto sicuro, con rapporto costo-efficacia straordinariamente favorevole, disegnato al fine di prevenire molte

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Gli inserzionisti | I - di Cop. |

| Pag. 32-33 |

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La nostra missione:

Garantire una sicurezza che Salva la Vita! L’Associazione Linea Vita è un’Associazione No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare informazioni corrette e fornire formazione adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar modo in difesa degli operatori sottoposti al pericolo di cadute dall’alto durante la loro attività.

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Sede operativa: Via Doberdò 22, 20126 Milano Tel/Fax +39 02.89055936 segreteriasoci@lineavita.org www.lineavita.org

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| Pag. 26.27 |

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