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MONTECARLO. Un Bassotto sul “trono”

Expo internazionale nel Principato di Monaco

BESTI IN SHOW 1° Bassotto tedesco nano a pelo duro Wanhelsing del Wanhelsing di Pierre Camilleri 2° Alaskan Malamute Willow del Biagio di Giuseppe Biagiotti 3° Obi Wan Kenoby of Reality Dream di Julien Pichard

Un Bassotto sul “trono”

La famiglia Grimaldi visita l’evento confermando un grande interesse per la cinofilia. L’allevamento italiano conquista il BIS e la Riserva

L’Esposizione Internazionale Canina di Monaco si è svolta nelle giornate dell’8 e 9 settembre, grazie all’interesse sempre vivo che la famiglia Grimaldi dimostra per la cinofilia. La storica liance Italiana con il Principato, ben solida anche in campo cinofilo e che da anni vede il nostro Pietro Paolo Condò, esperto giudice all rounder e presidente del Club Cani Compagnia nel ruolo di Commissario Generale dell’evento, si è arricchita quest’anno dell’importante collaborazione con ENCI con il tanto atteso varo delle iscrizioni on-line realizzate attraverso la piattaforma ENCISHOW. In un momento di difficile realizzazione delle giurie, ben quattro giudici Italiani su sette hanno prontamente confermato la loro presenza con entusiasmo e spirito di collaborazione: Franco Gatti, Antonino La Barbera, Marco Marabotto e il sottoscritto. Altrettanto preziose sono state le presenze di Jean Paul Kerihuel per la Francia, Juan Naveda Carrera per la Spagna e di Wilfried Pepper per la Germania. Quest’ultimo insignito anche dell’onore di giudicare il Best in Show, che ha incoronato sul podio più alto il Bassotto tedesco nano a pelo duro Wanhelsing del Wanhelsing di Pierre Camilleri. L’evento si è svolto a porte chiuse, attraverso un ingresso

scaglionato il Commissario Pietro Paolo Condò e la sua equipe hanno avuto la possibilità di accogliere gli espositori in modalità adeguata.

L’Esposizione di Monaco si è fermata con molta emozione pochi minuti prima dell’inizio del ring d’onore, per accogliere la famiglia Grimaldi: il Principe Alberto II di Monaco con i due principini Jacques e Gabriella, unitamente a Sua Altezza Reale la Principessa Carolina di Hannover. I Principi a sorpresa e con grande spontaneità hanno passato in rassegna tutte le grooming area, dispensando carezze ai cani e colloquiando amabilmente con tutti gli espositori, senza sottrarsi a selfie e fotografie. Di grande cultura cinofila, la famiglia Grimaldi ha individuato razze e caratteristiche di tutti i cani; “un piacevole percorso!” È stato il commento del Principe Sovrano che, complimentandosi direttamente con il Commissario Pietro Paolo Condò, ha confermato l’interesse per la prossima edizione che si terrà nel 2022. La kermesse si è conclusa con un cocktail di saluto, dove la Presidente Melanie Antoinette de Massy de Lusignan e la cugina Sua Altezza Reale la Principessa Carolina di Hannover hanno continuato a colloquiare con esperti Giudici e addetti ai lavori. È doveroso ricordare che durante il lungo periodo di restrizioni, il Comitato Organizzatore è stato segnato dalla perdita di persone storiche ed importanti, come l’Organizzatore logistico Robert Said, la storica segretaria già dall’epoca della Principessa Antoinette, Lilliane Durando

Montecarlo: Sua Altezza Reale la Principessa Carolina di Hannover accarezza il Cavalier King Charles Spaniel Nanaboushi d CDE e si complimenta con il Proprietario dott. G. Buzzi

La giuria da sinistra Juan Naveda Carrero (E), Antonino La Barbera (I), Pietro Paolo Condò (I), Alberto Vergara (I) SAR La Principessa Carolina di Hannover, la presidente del Monaco Kennel Club Mélanie-Antoninette de Massy de Lusignan, Wilfred Pepper (D), Marco Marabotto (I), Jean Paul Kerihuel (F), Franco Gatti (I)

La neo presidente del Monaco Kennel Club Mélanie-Antoinette de Massy de Lusignan con il commissario Generale Pietro Paolo Condò e la Presidente, la Baronessa Lisbeth-Ann de Massy, “una delle più belle e carismatiche persone che io abbia mai avuto l’onore di conoscere, così leale, così elegante, così istintiva”, l’ha definita Pietro Paolo Condò durante il discorso di apertura del week end espositivo Monegasco. Dopo il ricordo di quanti hanno contribuito a rendere leggendaria la kermesse, il Commissario Generale ha saputo ricondurre l’atmosfera ad una realtà entusiasmante, quale quella presente, citando la ricostituzione del nuovo comitato, con alla Presidenza la figlia della Baronessa: Melanie-Antoinette de Massy, cresciuta vicino alla nonna, grande cinofila ed allevatrice, da cui ha assorbito conoscenze e competenze cinofile, ereditando invece dalla madre, Presidente del Monaco Country Club, sede di uno dei più importanti tornei di tennis, il Masters di Montecarlo dell’ATP, quelle imprenditoriali. La giovane e tenace Presidente ha subito preso in mano le redini della organizzazione, nominando come nuova segretaria Sandrine Balleydier e a capo dei commissari di ring la nostra dinamica Giancarla Fava. Così l’esposizione Canina di Montecarlo giunge alla quarta generazione di donne di polso e capaci alla conduzione dell’antica kermesse: dopo la Principessa Charlotte, fondatrice del Monaco Kennel Club nel 1927 e rimasta in carica fino al 1950, la Principessa Antoinette di Monaco, Presidente fino al 2011, quando le successe la Baronessa Lisbeth-Ann de Massy. Una “favola” che ci accompagnerà anche nel prossimo futuro.

Alberto Vergara

Fotoservizio Claudia Aquila

I lunghi musi di Gabriele D’Annunzio un libro racconta la passione del Vate per i cani

RECENSIONE

Sonia Ragno e Angelo Lodovico Anselmi I LUNGHI MUSI DI GABRIELE D’ANNUNZIO Edizioni M-House Il libro racconta le vicende del poeta pescarese inerenti a una delle sue più grandi passioni: i cani levrieri, in particolare i Greyhound. Attraverso lettere e documenti storici, questo volume espone efficacemente tutto ciò che lega il Vate al mondo cinofilo: la sua passione per questi animali, la dedizione con cui li allevava e allenava, il suo coinvolgimento nell’ambiente del coursing; le amicizie e gli amori nati attorno a questo interesse e condiviso da altre persone, soprattutto membri della buona società francese. Nel 1914 Gabriele d’Annunzio diceva: «Il libro che sto scrivendo ora, che sarà pubblicato a novembre, parla dei levrieri, i cani che amo così tanto. Lo intitolerò “Vita dei cani illustri”. Tutta la mia vita è stata intrecciata con la vita dei miei levrieri. L’immaginazione si affida al levriero come ad un genio benevolo. Ho rilevato la loro strana visione soprannaturale nella loro inspiegabile resilienza e nell’agitazione in certi momenti della giornata e in particolari luoghi. Ho vissuto con loro così tanto che mi sembra di aver capito le loro conversazioni e le loro piccole astuzie».

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