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Un Bassotto è per sempre

Molto amato da regnanti e artisti. Picasso disse di lui “Lump non è un cane e non è un piccolo uomo. È qualcos’altro.”

Per la versatilità di utilizzo e per le caratteristiche fenotipiche, il Bassotto Tedesco è stato ed è uno dei cani più diffusi ed amati al mondo. La sua selezione si fa risalire intorno al 1860. In Germania, nel 1879, fu pubblicato il primo registro genealogico che includeva 54 cani. Nel 1888 venne costituito il club di razza Deutscher Teckel Klub (DTK) che nell’anno 1890 iniziò la pubblicazione del “Teckel Stammbuch”, il Libro delle origini, dove comparirono disegni tecnici e foto di cani proclamati campioni. Un primo abbozzo dello standard di razza fu pubblicato, per il pelo corto nel 1879, per il pelo lungo nel 1882 e per il pelo duro nel 1885-1890. Riguardavano solo i Bassotti di taglia standard. Il primo Libro dedicato esclusivamente al Bassotto tedesco, dal titolo “Der Dachshund”, è del 1885, l’autore è R. Corneli. Origini più antiche del Bassotto si vorrebbero far risalire all’Egitto, alla Siria, al Centro America precolombiano, alla Cina… dove era presente un presunto antico progenitore simile al Bassotto per la lunga “silhouette. Anche il nome del Bassotto (Dachshund) è stato oggetto e stimolo di ricerca per individuare le sue origini più antiche. Prima dell’inizio della sua selezione era già stato infatti attribuito il suddetto nome, o comunque un nome che aveva lo stesso significato, ad alcuni cani adattati a questo ruolo originari dell’Europa, in particolare Germania, Austria, Francia e Paesi Bassi. Dachs-hund, dachshund, deckel, dackel, teckel, dackskriecher, tachs-kriecher, tachs-schlieffer, tachs- würger, sono i nomi menzionati nei libri e nelle stampe a partire dal 1700. Va sottolineato che la morfologia di questi cani non coincide completamente con quella del Bassotto.

CACCIATORE IN TANA

Il Bassotto è un cane dal corpo lungo in rapporto all’altezza; è un cane da caccia che deve introdursi in una tana, con zampe anteriori corte e dritte per avere forza. Probabilmente la selezione del cane Bassotto a pelo corto è iniziata a partire da segugi a gambe corte tedeschi. Comunque sia, il rapporto intercorrente tra morfologia e funzione, che garantisce la sopravvivenza in natura di ogni animale e che deve essere obiettivo principe di una selezione operata dall’uomo, in esso è esaltato e ottimamente finalizzato. Per questo il cane Bassotto ha avuto tanto successo già agli albori della sua comparsa tra i cacciatori e i cinofili non solo tedeschi ma anche inglesi, che hanno coltivato ampiamente con competenza la razza fino all’avvento della prima guerra mondiale quando, per motivazioni anche politiche, ne hanno abbandonato l’allevamento per riprenderlo dopo il 1920.

AMATO DAGLI ARTISTI

Artisti, fotografi, illustratori, grafici, fumettisti e pubblicitari hanno dedicato al bassotto una vasta iconografia di immagini che vira dal reale all’immaginario e che anche oggi continua sempre a valorizzarsi e a stupire. Porcellane, dipinti, stampe, cartoline postali, libri, film,

oggettistica, oggetti curiosi lo ritraggono. La sua immagine è stata prestata inoltre alla pubblicità, alla filatelia, all’erinnofilia, agli ex libris, alle decalcomanie, alle riviste, ai giocattoli e a tanto altro. L’immagine di questo cane ha propagandato la birra e gli alimenti tra i più calorici che ben si adattano alla sua fama di animale vorace, come le margarine, i biscotti, la pasta e gli estratti di carne. Per la sua struttura e forse per il suo formidabile appetito, il cane Bassotto viene soprannominato in alcune nazioni come “wiener dog”, “sausage dog” e “perro salchicha” e la sua immagine è stata utilizzata anche per pubblicizzare salumi insaccati e wurstel.

Spesso il cane ha una storia di familiarità con un personaggio di cui sono testimonianza foto, scritti e opere d’arte come dipinti, sculture e film.

BOX: OLIMPIADI DI MONACO 1972 Un evento di risonanza mondiale, come le Olimpiadi di Monaco del 1972, lo ha incoronato come mascotte. Rappresentato giocosamente con un mantello multicolore, il bassotto Waldi doveva incarnare la gioia delle Olimpiadi e gli attributi richiesti a un atleta: Resistenza, Tenacia e Agilità.

Chiaramente gli artisti, più di altri, hanno lasciato una iconografia importante dei loro bassotti. La ricca raccolta fotografica di Picasso e Lump che hanno condiviso otto anni di vita è diventata un libro pubblicato nel 2006 dal titolo “Picasso & Lump: A Dachshund’s Odyssey”. Picasso lo ha immortalato in ceramiche, disegni e dipinti. Nella serie “Las Meninas” dipinta dall’artista in omaggio a Velázquez, Lump è rappresentato in circa 15 composizioni. Picasso diceva del suo Bassotto: «Lump non è un cane e non è un piccolo uomo. È qualcos’altro». I Bassotti Archie e Amos hanno accompagnato Andy Warhol (1928-1987). Il primo di questi era l’ombra dell’artista tanto che “presenziava” a tutte le sue manifestazioni. Erano così inseparabili che si dice che l’artista non venne mai in Europa per non sottoporre il suo bassotto a quarantena. Nella stessa misura sono stati compagni inseparabili di David Hockney (1937), uno tra i più poliedrici artisti viventi, i Bassotti ritratti in dipinti, disegni e foto che sono riportati nel libro “Dog days” pubblicato nel 1998. Queste opere d’arte sono state inoltre tema di una mostra alla Tate Gallery di Londra nel 1988. Pierre Bonnard (1867-1947), pittore francese post-im-

BOX: TRE TAGLIE, TRE MANTELLI Oggi è allevato in tre diverse taglie (Standard, Nano e Kaninchen) ed in tre diversi tipi di pelo (corto, duro e lungo) e quindi in nove varietà. I colori del mantello, per i Peli Corti e Lunghi sono: Fulvo, Nero Focato, Marrone Focato, Arlecchino e Tigrato. Nei Peli duri, dove il colore Fulvo viene definito “Foglia secca” si aggiungono il colore Cinghiale ed il Cinghiale Marrone.

pressionista, così come il non meno importante pittore tedesco Max Liebermann (1847-1935), ci hanno lasciato numerosissime foto e ritratti anche intimi dei loro familiari con gli amati cani bassotto. Tra gli artisti italiani una particolare menzione va all’artista Valerio Adami (1935) che ha nella collezione della Galleria degli Uffizi un autoritratto con il suo bassotto. Se si dovesse stilare un elenco di proprietari di cani Bassotto, sicuramente lo si interpreterebbe come una lista di persone appartenenti ad una associazione di persone famose, nobili o privilegiate. Infatti la nobiltà di mezzo mondo, scrittori, artisti, attori, cantanti… sono e sono stati proprietari di cani bassotto. La regina Vittoria del Regno Unito (1819-1901) ebbe in dono il suo primo bassotto dal marito, il principe tedesco Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. La Regina Madre ed Elisabetta II d’Inghilterra allevarono Corgi e cani Bassotto dal cui incrocio sono nati i cosiddetti “Dorgi”. Il Kaiser Guglielmo II, i figli e la nobiltà tedesca hanno avuto familiarità con i Bassotti e sono spesso ritratti con uno o più bassotti. A Kassel, sulla tomba di uno dei suoi Bassotti, il re di Prussia fece scrivere sulla lapide un epitaffio: “In memoria del mio fedele bassotto Erdmann (1890-1901) W.II ”. L’elenco della nobiltà che ha scelto la compagnia del bassotto è comunque smisurato… Annovera la Regina Margherita II di Danimarca e il Principe Consorte Henrik, la Regina Guglielmina d’Olanda, La Principessa Desirée di Svezia, il Duca e la duchessa d’Alba, la Principessa Soraya di Persia, La Principessa Carolina di Monaco…

DIVI DEL CINEMA

I Bassotti hanno conquistato anche il cinema: Lillina, Pirì e Floffone erano i bassotti a pelo lungo di Anna Magnani ai quali l’attrice era molto legata. Arricchiscono questo elenco di bassottisti Clark Gable, Romy Schneider, Liz Taylor, Liv Ullmann, Charles Boyer, Patricia Morison, Carole Lombard,

Jacques Cousteau, Cocho Chanel, Curzio Malaparte, W. Somerset Maugham, Edward Benjamin Britten e Anton Chekhov. Ai due bassotti, Khina e Brom, dello scrittore russo è dedicato un monumento a Melikhovo (Mosca). A noi italiani fa piacere inoltre ricordare un compagno delle nostre letture, il giallo Bassotto del Signor Bonaventura del Corriere dei Piccoli del geniale Sergio Tofano (1886-1973) e “Pazzerella”, il Bassotto del mai troppo rimpianto Andrea Pazienza (1956-1988). L’affetto al proprio cane si può sintetizzare con il commiato di Antonello Venditti al suo Bassotto: “Il Principe Alighiero è volato in cielo... 17 anni di amore rispetto e tanta musica vissuta insieme come fratelli! Ciao Amico mio!”

DIMANICO, ATLETICO E LONGEVO Il Bassotto è stato selezionato soprattutto per la caccia in tana ai tassi ed alle volpi (che razziavano orti e pollai) ma dimostra anche eccellenti qualità venatorie nella caccia sopraterra su lepri, cinghiali ed ungulati e nella traccia su sangue per il recupero di animali feriti. Il temperamento focoso, dinamico, vitale, fa del nostro piccolo amico un atletico compagno d’avventura, disposto anche a condividere col padrone momenti d’ozio su divani e poltrone, ma anche lunghe camminate specie nei boschi, corse sfrenate nei prati, e perché no inseguimenti accaniti a più o meno lecite prede. Il Bassotto è fedele, indipendente, reattivo, coraggioso, combattivo e pronto al comando. Un compagno ideale ed amorevole per la famiglia ed i bambini. I Bassotti hanno una robusta costituzione e sono longevi. Non presentano particolari malattie ereditarie di razza anche per l’accurata selezione praticata dagli allevatori. Una patologia, l’ernia del disco, può colpire più delle altre il bassotto in quanto legata alla sua morfologia. La sua prevenzione è importante. Bisogna evitare inutili sollecitazioni alla colonna vertebrale, combattere il sovrappeso e svolgere una corretta attività fisica.

L’ATTIVITÀ DEL CLUB In Italia il Bassotto è tutelato dall’ABC (Amici Bassotto Club), fondato nel 1961 e di cui quest’anno ricorre il 60°. Il Club lo ha ricordato pubblicando un libro sul Bassotto e con un Raduno molto partecipato che si è svolto a Cesena alla presenza del Presidente ENCI Dino Muto. Anche quest’anno il Club ha organizzato vari seminari sulla razza e sulle sue caratteristiche e problematiche. Negli ultimi 20 anni il numero dei Bassotti nati in Italia è stato sempre in costante aumento passando dai 1500 dell’anno 2000 ai quasi 4000 attuali. A riprova che il Bassotto è amatissimo. Chi ha convissuto con un Bassotto molto difficilmente cambia razza. Un Bassotto è per sempre…

Antonio Palladini

Presidente ABC

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