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Il Bulldog è un vero amico

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Notizie ENCI

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La coinvolgente storia di una sapiente selezione che ha creato un cane meraviglioso per indole e comportamento. Pochi consigli per vivere in serenità

STORIA Il Bulldog moderno è un cane molto diverso dai suoi antenati, sia nella morfologia che nel carattere. Discendente da antichi cani di tipo mastino, la razza è stata sviluppata e selezionata inizialmente in Inghilterra. Il documento più antico nel quale compare il termine Bulldog per indicare i cani destinati ai combattimenti con i tori è una lettera spedita da Prestwick Eaton di San Sebastian a George Willingham nel 1631. Questo termine non era ancora di uso frequente e tra il 1500 e il 1600 si parlava piuttosto di “Bondogge” o “Bandogge” ma non ci sono notizie certe in merito a che cani veramente si facesse riferimento. I termini usati definivano tutti i cani usati per i combattimenti ma con molta probabilità non si trattava di una razza ben definita con caratteristiche omogenee. In quegli anni i cani venivano selezionati non tanto per l’aspetto estetico quanto piuttosto per quello funzionale e caratteriale. I cani di allora, selezionati per la robustezza, la capacità di presa ed il carattere estremamente combattivo, erano molto più alti degli attuali ed avevano un carattere decisamente agli antipodi rispetto alla dolcezza e mansuetudine dei soggetti di oggi. È noto a tutti che in passato venivano impiegati nelle arene per la lotta contro i tori. Questa pratica detta bullbaiting era molto popolare e sostenuta da un vertiginoso giro di scommesse più o meno clandestine.

ASPETTO GENERALE Tarchiato, piuttosto basso di statura, largo, potente e compatto con spalle ampie, oblique e profonde, molto potenti e muscolose [che] danno l’impressione di essere inchiodate al corpo. Arti molto robusti e forti, ben sviluppati, distanziati, grossi, muscolosi e diritti, con le ossa larghe e diritte.

Fortunatamente, nel 1835, dopo molti anni di polemiche, il bullbaiting fu bandito in Inghilterra per decisione dall’Animal Cruelty Act.

Dopo la proibizione dei combattimenti nelle arene, furono in molti a ritenere che la razza sarebbe scomparsa, invece, alcuni appassionati che ammiravano la resistenza, la forza e la perseveranza del Bulldog decisero di salvarne l’aspetto e di allevarli al fine di ottenere un cane dal temperamento dolce e gentile.

LA RINASCITA DELLA RAZZA È iniziato così un periodo di “rinascimento” per la razza. Alcuni allevatori con pazienza e dedizione iniziarono a selezionare solo quei soggetti che presentavano un temperamento docile per l’allevamento, mentre a quelli aggressivi non era permesso riprodursi. Furono anni complessi e difficili ma concentrando la loro attenzione sul temperamento questi allevatori riuscirono a trasformare il Bulldog nel cane gentile e affettuoso che vediamo oggi. In Inghilterra, la patria della razza, i primi soggetti ad essere presentati in una esposizione di bellezza, dovettero attendere sino al 1859. Successivamente, a Birmingham nel 1861 un Bulldog di nome King Dick vinse il Best in Show. Uno dei suoi discendenti, un cane di nome Crib, è stato successivamente descritto come “vicino alla perfezione”.

Nel 1864, il primo Bulldog Club fu fondato da un uomo di nome RS Rockstro. Il club contava circa 30 membri e il suo motto era “Hold Fast”. Un membro del club, Samuel Wickens, ha scritto il primo standard di razza, usando lo pseudonimo di Philo-Kuon . Secondo quanto riferito, lo standard di razza del Bulldog potrebbe essere il primo scritto al mondo. Il club purtroppo si sciolse dopo soli tre anni. Nel 1875 fu fondato un altro Bulldog club che sviluppò uno standard di razza simile al Philo-Kuon ma con più attenzione verso le caratteristiche del Bulldog che oggi conosciamo. Successivamente al 1875 lo standard ha subìto alcune modifiche: nel 1986 (recepito dalla FCI nel 1988), nel 2003 (nel 2004 dalla FCI) e infine nel 2010 (nel 2011 dalla FCI). L’ultima revisione, che è quella ancora oggi in vigore, ha determinato l’attenuazione di alcune caratteristiche morfologiche che prima venivano qualificate con i termini “molto” mentre ora sono accompagnate dagli avverbi “piuttosto” o “relativamente”. L’intenzione è quella di mantenere un cane potente e massiccio ma nel contempo evitare ipertipie (ad esempio canne nasali troppo corte). Viene richiesto un cane più armonico con un’andatura più sciolta. Si può affermare, senza tema di smentita, che la rinascita del Bulldog possa essere portata ad esempio della capacità degli allevatori di aver trasformato un cane da “combattente” ad amabile cane da compagnia diffuso in tutto il mondo.

IL SUCCESSO OLTREOCEANO I Bulldog furono portati negli Stati Uniti intorno al 1879 e un Bulldog tigrato e bianco di nome Donald fu esposto a New York nel 1880. Un Bulldog di nome Bob fu registrato presso l’American Kennel Club nel 1886. Successivamente, nel 1890, HD Kendall di Lowell, Massachusetts, fondò The Bulldog Club of America. È stato uno dei primi club di razza a diventare membro del nuovo American Kennel Club. All’inizio, il club utilizzava lo standard di razza britannico, ma i soci ritennero che non fosse abbastanza conciso, quindi svilupparono lo standard americano nel 1894, comunemente definito “Bulldog di tipo americano”. Gli inglesi protestarono vivacemente per il nome e anche per alcuni elementi del nuovo standard. Dopo molto lavoro, lo standard fu rivisto e accettato dagli americani nel 1896. Questo standard è ancora in vigore oggi. A differenza di molte razze che negli USA vengono allevate con proporzioni mediamente maggiori rispetto alle corrispondenti europee, il Bulldog ha mantenuto dimensioni minori rispetto all’Inghilterra: cani meno pesanti (generalmente tra i 23 e i 25 kg), più compatti e con code molte corte. L’American Kennel Club ha riconosciuto il Bulldog nel 1890. Durante gli anni ’40 e ’50, i Bulldog erano tra alle prime 10 razze in popolarità. Oggi, il Bulldog è al quinto posto tra le 155 razze e varietà registrate dall’AKC, un omaggio alle sue solide credenziali come ottimo cane da compagnia.

GENTILI E SOCIEVOLI Il Bulldog è un cane gentile, affettuoso e coraggioso con la tendenza a essere a volte un po’ cocciuto. Hanno una natura leale e affidabile e sono audaci. La maggior parte dei Bulldog sono amichevoli e pazienti, il che significa che sono ben noti come ottimi cani di famiglia, spesso mo-

strando una natura protettiva nei confronti dei bambini. La loro natura socievole e amichevole potrebbe far pensare che possano soffrire di ansia da separazione, ma questo non è particolarmente comune e l’abitudine sin da cuccioli può aiutare a evitarlo. Sono generalmente buoni con altri animali domestici e nonostante le loro prime origini non sono rinomati al giorno d’oggi per essere buoni cani da guardia. Il temperamento amabile e la mole ridotta fanno del Bulldog un ottimo compagno per i bambini, anche i più piccoli. Si mostrerà molto paziente, e se ne andrà via per conto suo se si stancherà di essere manipolato. Con la loro natura pacifica, i Bulldog vanno d’accordo anche con altri animali domestici, cani e gatti. Tuttavia, potrebbero essere meno socievoli con cani che mostrassero un carattere troppo nevrile.

EDUCAZIONE ADEGUATA AI LORO RITMI I Bulldog possono essere cocciuti e questo può rendere più impegnativa la loro educazione, tuttavia, la maggior parte delle volte sono desiderosi di compiacere e amano stare con i loro proprietari, il che significa che la maggior parte dell’educazione di base e un buon richiamo normalmente non sono un obiettivo impegnativo e non impossibile da raggiungere. Imparano con i loro ritmi e sono altamente motivati dal cibo. L’adattamento del cucciolo alla nuova casa, solitamente non è un problema. Essendo dei cuccioli “irresistibili”, con le loro espressioni uniche che sembrano ammiccare continuamente a chi li sta osservando, è molto facile cadere nella tentazione di concedere loro qualsiasi abitudine ma, come per ogni cucciolo, anche in questi casi è raccomandabile una coerenza nel comportamento poiché ogni abitudine presa… sarà difficile poi cercare di correggerla. Anche le passeggiate quotidiane dovranno rispettare i ritmi imposti dalla loro mole e dalla capacità di respirare in maniera adeguata allo sforzo richiesto, così come la temperatura esterna dato che in estate soffrono molto il caldo e d’inverno, altrettanto il freddo. Educarli ad una corretta alimentazione è un altro compito importante dato che sono molto voraci e tendono ad ingrassare facilmente, senza contare che l’eccessivo aumento del peso può stressare in maniera dannosa le articolazioni.

CURE E BENESSERE Il Bulldog non necessita di particolari attenzioni ma, essendo un cane che presenta rughe e pliche, dovrà, con frequenza periodica (ogni due o tre giorni), essere pulito nelle pieghe che ha sul muso e sul cranio. La pulizia consiste in una passata sugli scoli lacrimali, sotto la ruga del muso e sotto la coda con salviettine alla Clorexidrina. Occasionalmente si possono presentare irritazioni nelle zone citate: potranno essere utilizzati prodotti specifici (creme/polvere) in modo da alleviare il rossore (nel caso queste manifestazioni fossero di notevole entità andrà consultato un veterinario esperto in tal senso). Per pulirlo con frequenza è consigliabile utilizzare shampoo secco mentre qualora sia particolarmente sporco potrà essere lavato con uno shampoo neutro. Nel periodo invernale sarà molto importante asciugarlo dopo la toelettatura affinché non vi sia il rischio dell’insorgenza di bronchiti o polmoniti. Il suo mantello liscio, fine e corto potrà essere spazzolato anche tutti giorni con una spazzola/guanto in gomma in modo da eliminare il pelo in muta ma nel contempo non danneggiare la cute. Il tartufo del Bulldog generalmente è abbastanza secco; andrà mantenuto morbido con apposite creme a base di vaselina eventualmente arricchite con calendula. Il Bulldog è un cane con una morfologia molto particolare: testa grande rispetto alla taglia, torace ampio e corpo pesante su zampe relativamente corte nonché canna nasale corta. Queste caratteristiche che tanto amiamo conducono ad un raffreddamento più lento del nostro beneamato. D’inverno non ci saranno particolari limitazioni mentre durante l’estate le passeggiate sono opportune solo con giornate fresche o a tarda sera (sempre che non ci sia troppo caldo o umidità). È importante ricordarsi di portarsi sempre dell’acqua fresca ed una ciotola. Questi accorgimenti dovrebbero essere sufficienti per evitare il tanto temuto colpo di calore. Qualora dopo o durante una passeggiata il vostro bulldog inglese iniziasse a respirare con affanno e cambiasse colore la lingua (da rosata o rossa a bluastra) è probabile l’insorgenza del colpo di calore. In questa circostanza il cane va immediatamente raffreddato in modo che la temperatura scenda più velocemente possibile e la respirazione torni nella norma.

IN ITALIA La storia del Bulldog Inglese in Italia può essere distinta fondamentalmente in tre periodi temporali: gli anni ’70, il periodo compreso tra gli anni ’80 e ’90 e poi dal 2000 ad oggi. Nella prima fase la razza era poco conosciuta in Italia e alcuni appassionati e lungimiranti cinofili, dopo averla apprezzata in Inghilterra importarono soggetti e si adope-

rarono nell’organizzazione di raduni e incontri per diffonderla. Sono gli anni degli albori, un periodo in cui avere un Bulldog costituiva una vera rarità e solo pochi potevano avere la fortuna di apprezzare questa fantastica razza. Contestualmente nasceva anche il Circolo Italiano Bulldog (1972) con le medesime finalità prima indicate e con la voglia di far crescere in modo ottimale l’allevamento del bulldog inglese. Dalla metà degli anni ’80 alla fine dei ’90 vi è un’epoca di consolidamento, le nascite iniziano ad incrementare esponenzialmente fino a superare i 1000 soggetti registrati per anno. Gli allevamenti di riferimento in questo periodo sono pochi ma ben si contraddistinguevano per possedere ed allevare soggetti di grandi tipicità e che rispecchiavano molto bene lo standard di razza. Sebbene le punte di diamante dei migliori allevamenti fossero di elevata qualità in questo periodo

l’omogeneità media della popolazione Bulldog non era molto evidente: non era infrequente poter osservare soggetti di taglie e morfologia alquanto differenti sia sui ring sia nella vita quotidiana. Dal 2000 in poi la razza ha avuto un successo evidente con un ulteriore aumento dei soggetti registrati (si è superata la soglia dei 2000 per anno) ma soprattutto con una moltiplicazione degli allevatori e degli affissi da Nord a Sud. In questi anni l’attenzione verso la salute e il benessere animale è diventa una priorità e il Circolo Italiano Bulldog ha posto l’attenzione della selezione, per tutti i riproduttori, sul controllo ecocardiografico delle principali patologie cardiache e sul deposito del DNA. Il costante impegno degli allevatori italiani, sempre rivolti ad importare dall’Inghilterra soggetti di riferimento per la razza e ad utilizzarli con i propri cani frutto di un lavoro attento, ha condotto la razza a livelli di estremo prestigio sia nazionale che internazionale. Nel contempo il club di razza ha varato un’importante iniziativa, denominata “Progetto Salute” tesa a creare una selezione ancora più meticolosa basata non solo sulla morfologia ma anche sulla auspicabile eliminazione delle patologie più frequenti. Il Circolo Italiano Bulldog, al fine d’incentivare una corretta selezione e indirizzare gli appassionati e neofiti verso un corretto acquisto, ha deciso di “premiare” i soggetti dei propri soci attraverso l’attribuzione di diplomi (cosiddette medaglie) conseguibili a determinate condizioni. L’idea nasce mutuando quanto già fatto in Inghilterra dal Bulldog Breed Council, cercando di calarlo nel contesto nazionale e con i test/esami a disposizione attualmente in Italia. L’intenzione è quella di distinguere i riproduttori, maschi e femmine, in classi di merito a seconda sia di quali esami il cane ha eseguito sia dei risultati conseguiti. Parallelamente viene considerata anche la tipicità del soggetto in modo da poter valorizzare Bulldog che siano sani ma nel contempo anche conformi allo standard.

Alberto Sanson

Presidente Circolo Italiano Bulldog

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