Tavole Rotonde 5° WS Ambiente 2oct 014

Page 1

I SESSIONE TAVOLA ROTONDA: LA NORMATIVA DELLE EMISSIONI INDUSTRIALI NEL CONFRONTO ITALIA - EUROPA


Roundtable: The regulation of industrial emissions - comparison between Italy and Europe Manuela MUSELLA, European Commission


BAT information exchange “Sevilla Process”

BREF with BAT conclusions 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


IED Forum (art. 13) •

Expert group (established by COM Decision) •

Provide its opinion on the practical arrangements for the exchange of information and in particular: a) b) c) d)

MS, Industry, NGOs and COM

the rules of procedure of the forum the work programme for the exchange of information guidance on the collection of data guidance on the drawing up of BREFs and on their quality assurance including the suitability of their content and format

Provide its opinion on the proposed content of the BREFs • •

Opinion is to be made publicly available Opinion is to be taken into account by Commission when proposing decisions on BAT conclusions to be adopted via the Art. 75 Committee 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


IED Committee (art. 75) MS representatives Operates under examination procedure set out in Regulation 182/2011 laying down the rules and general principles in the exercise of implementing powers

Will be involved in adoption of key documents: Certain guidance under Article 13(3)(c) and (d) – agreed in Nov. 11 guidance on the collection of data guidance on the drawing up of BREFs and on their quality assurance including the suitability of their content and format.

BAT conclusions under Article 13(4) Implementing rules for LCP under Article 41 Determination of start-up and shut-down periods Transitional National Plan rules – Agreed in Nov. 11

Type, format, frequency of reporting by MS under Article 72 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


LA PROVINCIA DI TORINO E L’ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2010/75/UE RECEPITA DAL D.LGS 46/2014 Dott. Francesco Pavone


LE FUNZIONI IN MATERIA DI AIA IN PIEMONTE L’AUTORITA’ COMPETENTE: (art. 36 legge Regione Piemonte 26 aprile 2000 n. 44 e DGR n. 65-6809 del 29 luglio 2002) Art. 36. (Funzioni delle Province) 1. Le Province concorrono alla definizione della programmazione regionale in campo territoriale, ambientale ed energetico e provvedono alla specificazione e attuazione a livello provinciale delle medesime ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 15 della l. 142/1990, e all'articolo 57 del d.lgs. 112/1998, garantendo il raggiungimento di un idoneo livello di tutela del sistema ambientale provinciale, attraverso l'adozione coordinata dei piani e dei programmi di loro competenza. 2. In campo ambientale ed energetico, le Province provvedono al rilascio coordinato in un unico provvedimento dell'approvazione di progetti o delle autorizzazioni, nulla osta, concessioni o di altri atti di analoga natura per tutte le attività produttive e terziarie, nonché al relativo controllo integrato. 3. In campo ambientale ed energetico, le Province provvedono altresì all'organizzazione di un sistema informativo coordinato. 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

2


Evoluzione della normativa Europea: - Direttiva 96/61/CE del Consiglio, del 24 settembre 1996; - Direttiva 2008/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008; - Direttiva 2010/75/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 Evoluzione della normativa nazionale: - Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 372, recepimento Direttiva 96/61/CE per i soli impianti esistenti; - Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, recepimento integrale della Direttiva; - Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128, introduce l’AIA nel Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152; - Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 46, recepimento della Direttiva 2010/75/UE

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

3


PRINCIPI GENERALI I.P.P.C.: Qualsiasi installazione industriale che si occupi delle attivita’ enumerate nell’allegato I della Direttiva deve rispettare determinati obblighi fondamentali: - adottare tutte le misure di prevenzione dell’inquinamento; - applicare le migliori tecniche disponibili (BAT); - non causare alcun fenomeno di inquinamento significativo; - limitare, riciclare o eliminare i rifiuti nella maniera meno inquinante possibile; - massimizzare l’efficienza energetica; - prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze; - ripristinare i siti al momento della cessazione definitiva delle attivita’ Nel marzo del 2008 l’Ufficio Coordinamento IPPC è stato certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

4


NUMERO IMPIANTI IPPC ESISTENTI in Provincia di Torino al 30/10/2007

6.4 Trattamento e trasformazione di prodotti alimentari 6.1 Impianti fabbricazione di carta 6.1 Systems of fabrication paper

1.1 Impianti di combustione 1.1 Combustion installations

6.6 Impianti per l'allevamento

6.4 Treatment and transformation of alimentary

2. Produzione e trasformazione dei metalli 7%

7%

2. Production and processing of metals

6.6 Systems for the breeding

products

2.6 Impianti per il trattamento di superficie di metalli

14%

3%

4%

2.6 Systems for the treatment

N° impianti 21

N° impianti 10

of surface of metals

N° impianti 11

18% N° impianti 26

N° impianti 12

N° impianti N° impianti 6 7

N° impianti 44

6. Altre attività 6. Other activities

8% 5. Gestione dei rifiuti 5. Waste management

30%

4. Industria chimica e impianti chimici

3. Industria dei prodotti minerali 3. Industry of the mineral products

4. Chemical industry

4%

5% 5° workshop

Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

5


NUMERO IMPIANTI IPPC ESISTENTI 2. Produzione e trasformazione dei metalli 10%

in Provincia di Torino al 31/08/2014 6.4 Trattamento e trasformazione di prodotti alimentari

1.1 Impianti di combustione

1.1 Combustion installations

2. Production and processing of metals

6%

6.4 Treatment and transformation of alimentary

6.1 Impianti fabbricazione di carta

2.6 Impianti per il trattamento di superficie di metalli

6.6 Impianti per l'allevamento 6.6 Systems for the breeding 19%

products

3%

6.1 Systems of fabrication

2.6 Systems for the treatment

paper

of surface of metals

3%

N° impianti 10

N° impianti 36

N° impianti 6 N. Impianti 5

N° impianti 17

N° impianti 13

16% N° impianti 29

N° impianti 8 N° impianti 17

N° impianti 41

6. Altre attività 6. Other activities

3. Industria dei prodotti minerali

5. Gestione dei rifiuti

4. Industria chimica e impianti chimici

5. Waste management

4. Chemical industry

products

23%

9%

4%

7%

3. Industry of the mineral

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

6


NUMERO INSTALLAZIONI AL 30 OTTOBRE 2007

NUMERO INSTALLAZIONI AL 31 AGOSTO 2014

Codice 1.1:

10 Codice 1.1:

10

Codice 2 (totale):

37 Codice 2 (totale):

46

Codice 2.6:

26 Codice 2.6:

29

Codice 3:

6 Codice 3:

8

Codice 4:

7 Codice 4:

17

Codice 5:

44 Codice 5:

41

Codice 6 (totale):

43 Codice 6 (totale):

60

Codice 6.1:

6 Codice 6.1:

5

Codice 6.4:

4 Codice 6.4:

6

Codice 6.6:

21 Codice 6.6:

36

TOTALE: 147

TOTALE: 182 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


NUMERO ATTIVITA’ CESSATE NEL PERIODO DI RIFERIMENTO: Codice 1.1:

3

Codice 2 (totale):

8

Codice 2.6:

6

Codice 3:

0

Codice 4:

1

Codice 5:

3

Codice 6 (totale):

10

Codice 6.1:

1

Codice 6.4:

1

Codice 6.6:

4

TOTALE: 25 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


L’APPLICAZIONE DELLE BAT Attività 2.3 – Zincatura a caldo

-Riduzione dei consumi energetici tramite la sostituzione e coibentazione delle vasche di processo, e utilizzo di energia da fonti rinnovabili

-Riduzione delle emissioni in atmosfera di acido cloridrico tramite interventi finalizzati alla riduzione dei tempi di decapaggio (scambiatori di calore a servizio delle vasche)

- Riduzione degli impieghi di materia (acidi e inibitori di corrosione) - Riduzione dei consumi energetici nelle fasi di sgrassaggio e flussaggio

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 2.2-2.5 – Acciaierie, fonderie di metalli ferrosi e non

- Contenimento delle emissioni fuggitive ottimizzando la captazione sugli impianti - Riutilizzo delle acque di raffreddamento in ciclo chiuso - Monitoraggio/abbattimento delle emissioni di microinquinanti organici

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 2.2-2.5 – Acciaierie, fonderie di metalli ferrosi e non

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 2.2-2.5 – Acciaierie, fonderie di metalli ferrosi e non

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 2.4 – fonderie di metalli ferrosi con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno (L’attività svolta è la produzione di grandi getti in ghisa) Tra gli elementi di criticità in fase istruttoria fu riscontrata carenza di sistemi di aspirazione su fasi impattanti per le emissioni atmosferiche.

- Dall’analisi delle BAT 4.5 furono individuate tecniche di confinamento, aspirazione e trattamento degli effluenti idonei a garantire un elevato livello di protezione ambientale

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 2.4 – fonderie di metalli ferrosi con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno Gli interventi realizzati:

- I forni sono stati dotati di un sistema di aspirazione localizzata delle emissioni alla sorgente

- Le operazioni di scorifica in siviera sono effettuate all’interno di un’apposita area confinate ed aspirata. Gli effluenti aspirati da tale fase sono trattati all’interno di un sistema di depolverazione mediante filtri

- È stata realizzata un’aerea delimitata connessa al capannone per effettuare operazioni di colate in campo

- È stata realizzata un’area coperta per lo stazionamento delle staffe calde non fumanti provenienti dall’area di colata per il raffreddamento delle stesse

- L’area di colata è stata dotata di un sistema di trasferimento semi automatico su rotaia e/o con carroponte per il trasporto delle staffe non più fumanti verso l’area coperta allestita per il loro stazionamento 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 1.1 – Grandi Impianti di combustione e altre centrali termiche

- Adeguamento emissivo delle centrali di teleriscaldamento allo “Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento” della Regione Piemonte: -NOx: 80 mg/Nmc -Polveri: 10 mg/Nmc -Rendimento: > 92%

- Adeguamento emissivo delle centrali termiche di stabilimento per la produzione di calore tecnologico secondo le recenti indicazioni regionali: -NOx: 150 mg/Nmc -CO: 100 mg/Nmc -Polveri: 5 mg/Nmc

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 6.7 – Trattamento superficiale con l’utilizzo di solventi - Sostituzione dei prodotti a base solvente con prodotti all’acqua o ad alto solido - Trattamento dei flussi concentrati in impianti di combustione termica con recupero del calore prodotto

- Preconcentrazione dei flussi meno concentrati mediante adsorbimento - Utilizzo di tecnologie di applicazione di vernice ad altro rendimento - Ottimizzazione di impianti di recupero solvente Riduzione del consumo di solventi di circa 1000 tonnellate annue e, tramite la distruzione in appositi impianti di abbattimento, mancata emissione in atmosfera di circa 500 tonnellate annue di Composti Organici volatili sul territorio

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 6.1 b – Produzione carta e cartoni - Monitoraggio dei consumi idrici attraverso l’installazione di contatori su specifiche utenze al fine di ridurre il prelievo di acqua - Riutilizzo delle acque di processo e di raffreddamento e individuazione delle possibilità di riciclo interno e di riutilizzo di acque depurate - Adeguamento delle superfici scolanti raccogliendo e trattando le acque di prima pioggia

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 6.6 – Allevamenti di pollame o suini

- Riduzione delle emissioni di ammoniaca attraverso la copertura delle vasche di stoccaggio e l’adozione di tecniche di spandimento dei reflui più efficienti

- Recupero del metano per produzione di biogas - Monitoraggio dei consumi energetici finalizzato ad un utilizzo più razionale delle risorse ambientali Modifiche al sistema di allevamento a seguito del Decreto Legislativo 29 luglio 2003, n. 267

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Attività 6.6 – Allevamenti di pollame o suini

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


L’APPROCCIO PROCEDIMENTALE DELLA PROVINCIA A SEGUITO DELL’ENTRATA IN VIGORE DEL D.lgs. 46/2014

• Aggiornamento del sito istituzionale in modo da adempiere ai nuovi obblighi di informazione e consultazione del pubblico e consentire alle imprese di essere informate sulle novità e sugli adempimenti conseguenti al recepimento della nuova Direttiva.

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Partecipazione ai tavoli tecnici regionali istituiti allo scopo di permettere un’interpretazione e un’applicazione uniforme della nuova normativa Recepimento delle nuove disposizioni nelle nuove AIA rilasciate (2 autorizzazioni rilasciate) Conclusione dei procedimenti di rinnovo già avviati al momento dell’entrata in vigore del D.Lgs. 46/2014 a titolo di riesame (10 provvedimenti di riesame rilasciati già conformi alla nuova normativa) Adeguamento alle nuove disposizioni per le autorizzazioni già rilasciate, entro il periodo di validità specificato nell’atto: 1) avviando d’ufficio un procedimento di riesame (5 procedimenti di riesame avviati) 2) effettuando un aggiornamento dell’autorizzazione qualora la situazione impiantistica risulti invariata e non si presentino criticità ambientali 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


LE FUNZIONI DELLA PROVINCIA: • PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO - elaborazione ed adozione del calendario del riesame periodico delle autorizzazioni al fine di garantirne la conformità alla normativa nazionale ed europea - collaborazione con ARPA Piemonte nella programmazione delle attività di controllo delle aziende • REGOLAZIONE DI ATTIVITA’ - adozione dei provvedimenti autorizzativi, di riesame, di aggiornamento, di diffida, sospensione, revoca e chiusura delle installazioni autorizzate - verifica del rispetto delle prescrizioni autorizzative e degli adempimenti previsti dalla normativa in materia - pubblicazione sul sito istituzionale dei dati ambientali e delle informazioni richieste per legge per l’informazione del pubblico sui procedimenti in corso - riscossione degli oneri istruttori previsti dal previste dal Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 • SUPPORTO E PROMOZIONE DI ATTIVITÀ - partecipazione ai tavoli tecnici regionali a supporto del Comitato di Coordinamento Nazionale 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

22


Alcune delle nuove prescrizioni inserite negli atti di AIA e di Riesame dell’AIA in fase transitoria

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa


Roundtable: The regulation of industrial emissions - comparison between Italy and Europe Remi BUSSAC, EDF


EDF group fossil fired fleet

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

2


Implementation of EU regulation on emissions of large combustion plants : three examples Implementation of IED Emission Limit Values (ELV) Case of Combined Cycle Gas Turbines (CCGT) burning natural gas NOx ELV in IED : 50 mg/Nm3@15%O2 Implementation of IED flexibility mechanisms Case of Transitional National Plan (TNP) Adopted in 15 MS (UK, PL, ES, EL, IE, HU, SL, SK, LT, …) Implementation of IED emission monitoring requirements Case start-up and shut-down of plants According the IED, ‘the values measured during the start-up and shutdown periods shall be disregarded for the purpose of the calculation of the average emission values [in order to check the compliance with the ELV]” 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

3


EU Regulation of energy sector emissions : past & future 2 nd

1st LCPD 1988

IPPCD 1996

LCPD and 1st NECD 2001

LCP BREF 2006

IED 2010

revised LCP BREF

MCPD (2025 & 2030)

2nd NECD (2020 & 2030)

The European public heat and electricity generation sector has greatly reduced its emissions since the 80’ in Europe and is committed to continue to do so in the future. Flexibility should be preserved in order to take into account the new energy market in Europe (e.g. emergency & peak load plants). The importance of collaboration between Authorities and Industry for a “better regulation”. 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

4


1째 session Roundtable Emmanuel FIANI, ADEME


ADEME at a glance A national technical Agency under two Ministries: Ecology/Sustainable Development/Energy and Research. Air quality, energy savings, renewable energies, soil conservation, waste management, noise. Main areas of activity: Give support to policy development Provide technical expertise to stakeholders Coordinate and fund research and demonstration programmes Help disseminate information Initiate and fund investment programmes in order to implement new technology references ADEME is in charge of the French technical coordination regarding the review of a number of BREFs under the Industrial Emissions Directive (inc. LCP BREF) 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

2


The French mirror group plays a crucial role in the LCP BREF review process Its members Its objectives How does it work? Identification of reference installations Its role beyond the LCP BREF review process

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

3


Projects funded by ADEME in order to facilitate the BREF review process. Three examples. ADEME has funded a number of projects both in the review or in the implementation stages of BREFs. Investment project (industrial operator). First national reference installation. Implementation of a BAT. NOx catalytic reduction (SCR). Gas turbine. Refining sector. R&D project (industrial operator). Industrial pilot test of a BAT. Desulphurisation. <100 MWth coal-fired boiler. Chemical sector. R&D project (equipment supplier). Development and industrial demonstration of a new BAT. Ultra low-NOx burners. Gas-fired boiler. Chemical sector.

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

4


II SESSIONE TAVOLA ROTONDA: LE CRITICITA’ APPLICATIVE DELLA RELAZIONE DI RIFERIMENTO E LE LINEE GUIDA BONIFICHE


Session II- La gestion des risques relatifs aux sols, sous-sols et eaux souterraines Table ronde : les défis dans la mise en oeuvre du rapport de base et les recommandations d’assainissement AC Eglie-Richters Direction des Affaires Européennes EDF


Rapport de base, un tour d'horizon L’UE, l’IED et les sols Le rapport de base en France La disparité d’application dans les Etats Membres Pour conclure

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

2


UE, IED et les sols Rappel : minorité de blocage au Conseil sur la directive « sols » formée par AT, DE, NL (subsidiarité) ; UK et FR (proportionnalité) ; officiellement rejetée

IED introduit un volet « sols » : considérant 24, articles 3, 16, 21et 22 Introduction d’une surveillance périodique des sols (10 ans) et eaux souterraines (5 ans) ou évaluation systématique des risques (…?) Établir un rapport de base avant l’exploitation ou à la première actualisation de l’autorisation pour permettre une comparaison quantitative entre le début et la fermeture du site (Réexamen 4 ans qui suit les décisions sur les conclusions MTD) Fermeture du site : comparaisons des états, dans l’éventualité d’une pollution significative (interprétation ?) : obligation de remettre le site en état initial pour les nouvelles installations ou dans l’état décrit dans le rapport de base pour installations existantes. Mesures à prendre en cas de risques importants santé /env.

Lignes directrices de la CE concernant le contenu du rapport du 6 mai 2014 avec 8 étapes : non contraignantes juridiquement Principe de l’approche « zéro dégradation » est posé mais une certaine marge de manœuvre laissée aux EM pour l’application 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

3


Le rapport de base en France (1) Transposition fidèle aux dispositions de la directive Article L 515-30 du Code de l’env. (O. du 5 janvier 2012) R 515-58 et suivants (D. du 2 mai 2013) Arrêté ministérielle (en attente ?) : conditions d'application et contenu du rapport

Publication d’un guide méthodologique : février 2014 Guide proche du guide européen : pas de modifications envisagées les différences étant mineures Retour d’expérience à la fin de l’année Installations Nouvelles : Rdb avant toute exploitation Existantes : dépôt du dossier de réexamen avec Rdb 1 an après décision MTD

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

4


Le rapport de base en France (2) Quelques points débattus Appréciation des critères cumulatifs à l’origine de l’obligation de rapport de base F : Approche au cas par cas avec obligation de démontrer que pas de risque de pollution

Notion de pollution « significative » F : Différence entre entrant/sortant à l’incertitude de mesure près

Périmètre géographique F : Périmètre installations IED (et non sites) sauf si pollution : étude des panaches sortant de l’enceinte du site…

Mesures de surveillance > évaluation systématique de risques (?) Contenu du rapport F : difficultés liées à la qualité des données et la pertinence des études (incertitudes) + au recyclage des données existantes ex : stratégies d’échantillonnage, l’évolution des connaissances …

Un constat : approche EU différente de celle de la France Approche des risques en fonction de l’usage (et non zéro dégradation)

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

5


Focus sur la disparité au sein des EM Installations visées par l’obligation de fournir un rapport FR : installations IED, sauf preuve de l’absence de risques / SP : cas par cas / IT: ?

Substances dangereuses pertinentes à rechercher FIN : cas par cas, BE (F) : liste de 72 substances, SP : liste de 152 substances et FR : Art.3CLP et risques de contamination des sols (ex : substance gazeuse)…

Délai pour la remise des rapports (MTD + 4 ans) FR :1an après la décision MTD… IT : ?

Probablement des différences dans le contenu minimum du rapport de base

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

6


Pour conclure Essayer de coller le plus possible aux dispositions de la directive Grande quantité de travail à fournir dans un délai serré et coûts associés élevés Difficultés techniques et méthodes d’évaluation à l’origine d’incertitudes élevées Apprendre à appliquer la nouvelle démarche intelligemment et à l’intégrer dans le corpus existant Comment faire converger IED et la dépollution durable ? Le rapport de base est un nouveau dossier complexe qui s’additionne aux obligations existantes et dont les coûts vont peser sur les opérateurs (~ 200k€ par site) 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

7


III SESSIONE TAVOLA ROTONDA: LE PROBLEMATICHE DEL RECUPERO E DELLE CLASSIFICAZIONI DEL RIFIUTO INDUSTRIALE


IIIème SESSION L’EFFICACITÉ DANS LA GESTION DES DÉCHETS INDUSTRIELS S. Ormieres EDF DPI CIDEN


Implantations EDF (France) Disparités des tailles des sites de productions Des sites de production nucléaires et thermiques Des sites hydrauliques, immobiliers

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

2


Politique groupe EDF Politique environnement du groupe « Réduire la production de déchets industriels conventionnels avec une gestion optimisée de ces déchets donnant la priorité au recyclage et à la valorisation »

EDF SA s’engage à : Engagement n° 1 : Elargir l’effort de valorisation à l’ensemble des déchets valorisables et atteindre un taux de valorisation de 90%. Engagement n° 2 : Généraliser, la mise en place d’un plan déchets préalablement à tout chantier important de construction, de déconstruction ou de maintenance, afin de favoriser le recyclage et la valorisation des déchets qui peuvent l’être, et l’élimination dans les bonnes filières des autres déchets

Exportation : Mise en place d’une procédure interne visant à limiter les exportations

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

3


Quantité Evolution des quantités de Déchets Banals, Déchets Inertes et Déchets Dangereux produits sur l'ensemble des sites (ktonnes)

300

282,9 259,8

250

223,1 192,3

200 ktonnes

DI

149,3 150

162,1 136,5 118,3

DD

100,1

102,5

100

80,5

68,9 60,8

50

DIB

43,9

24,3

2010

2011

66,8 25,3

64,8

total

33,0

19,7 0 2009

2012

2013

Mais 160 000 t de déchets évités en 2012 (comblement corps creux, réutilisation de déconstruction d’Albi, Dunkerque, Ambes, Richemont, Loire,…) 5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

4


Les Enjeux Respect de la réglementation déchets Maîtrise financière (plusieurs dizaines de M€/an en achats + coûts indirects) La gestion contractuelle avec notamment les contrats dit intégrés Maîtrise des volumes et respect de la hiérarchie des modes de gestion Disposer d’une ingénierie déchet réactive (partenariat EDF Fenice) Suivi des prestataires (1200 sites de traitement, 1000 transporteurs)

5° workshop Sviluppo e sostenibilità ambientale: prospettive tecniche e normative nel confronto Italia – Europa

5


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.