Materia 1 l’inquadramento normativo nel settore dell’illuminazione

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Prescrizioni per l’illuminamento dei luoghi di lavoro previste dal D.Lgs. 81/08

Danilo Buzzelli Christian Di Lucente 19/06/2014


correva l’anno 1956….. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 marzo 1956, n. 303 Art. 10 – Illuminazione naturale e artificiale …... L'illuminazione artificiale deve essere idonea per intensita', qualita' e distribuzione delle sorgenti luminose alla natura del lavoro. Per quanto riguarda, l'intensita', ove esigenze tecniche non ostino, devono essere assicurati i valori minimi seguenti: per ambienti destinati a deposito di materiali grossi . . . . . . . 10 lux per i passaggi, corridoi e scale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . 20 lux per lavori grossolani. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . 40 lux per lavori di media finezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . .100 lux per lavori fini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . 200 lux per lavori finissimi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . 300 lux Per i lavori di media finezza, fini e finissimi i suddetti valori possono essere conseguiti mediante sistemi di illuminazione localizzata sui singoli posti di lavoro…...

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‌gli anni 90‌. DECRETO LEGISLATIVO 19 SETTEMBRE 1994, n. 626 1. I luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale ed essere dotati di dispositivi che consentono un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di lavoratori. 2. Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione devono essere installati in modo che il tipo d'illuminazione previsto non rappresenta un rischio di infortunio per i lavoratori. ‌.. DECRETO LEGISLATIVO 19 MARZO 1996, n. 242 1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessita' delle lavorazioni e salvo che non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentono un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare, la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori

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Anni 2000! DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.

Allegato IV – Requisiti dei luoghi di lavoro (art. 63) Allegato V – Requisiti generali applicabili a tutte le attrezzature di lavoro (art. 70) Allegato VI – Disposizioni concernenti l’uso delle attrezzature di lavoro (art. 71) Allegato XIII – Prescrizioni di sicurezza e di salute per la logistica di cantiere (art. 96) Allegato XXXIV – Requisiti minimi - Videoterminali (art. 174)

1.10 Illuminazione naturale ed artificiale dei luoghi di lavoro

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ALLEGATO IV 1.10.1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessitĂ delle lavorazioni e salvo che non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentano un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di lavoratori. 1.10.2. Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione devono essere installati in modo che il tipo d'illuminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i lavoratori 1.10.5. Gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi devono essere illuminati con luce naturale o artificiale in modo da assicurare una sufficiente visibilitĂ .

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SANZIONI

Articolo 68 - Sanzioni per il datore di lavoro 1. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti: a) …. b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.096,00 a 5.260,80 euro per la violazione degli articoli 64, comma 1, e 65, commi 1 e 2; c) …. 2. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro di cui all’allegato IV, punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, 1.11, 1.12, 1.13, 1.14, 2.1, 2.2, 3, 4,6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, e 6.6, è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 1, lettera b). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.

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SENTENZA ILLUMINANTE

Cassazione Penale, Sez. 3, 13 settembre 2013, n. 37559 Rischia l’ammenda il datore che non predispone un’illuminazione adeguata sul luogo di lavoro. Egli, peraltro, ne risponde anche a titolo di colpa (e non necessariamente di dolo), il che vuol dire che è responsabile anche in assenza di una sua coscienza e volontà di commettere l’illecito. Inoltre può essere condannato sulla sola base del verbale degli ispettori.

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Indicazioni di illuminamento dei luoghi di lavoro previste dall’INAIL

Danilo Buzzelli Christian Di Lucente 19/06/2014


LINEE GUIDA

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SOGGETTI IN CAMPO

Gruppo di lavoro Esperti

Prof. CHIARA AGHEMO

Associazioni

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FINALITA’

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PRINCIPALI ASPETTI DI IGENE CAPACITA’ VISIVA

AMBIENTE

L’ILLUMINAZIONE DI UN AMBIENTE DI LAVORO

BUONA VISIBILITA’

CONFORT VISIVO

SICUREZZA

COMPITO VISIVO

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REQUISITI STANDARD PROGETTUALI STANDARD PROGETTUALI AMBIENTI INDUSTRIALI, LOCALI AUSILIARI E UFFICI

UNI EN 12464-1:2011 WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

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INDICAZIONI OPERATIVE VALUTAZIONE RISCHIO LISTA DI CONTROLLO PRELIMINARE

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Requisiti di progettazione illuminotecnica richiesti dalle norme UNI EN 12464-1:2011 e UNI EN 12464-2:2014 Chiara Aghemo Dipartimento Energia POLITECNICO DI TORINO

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QUALITĂ€ DELLA LUCE

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ESIGENZE DELL’INDIVIDUO Aspetto Visivo (prestazione e gradevolezza dell’ambiente) Aspetto Biologico (ritmi circadiani, produttività) Sicurezza (ambientale e personale)

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Aspetto visivo

PRESTAZIONE VelocitĂ e accuratezza nello svolgimento di un compito visivo

compito visivo

Orientamento

osservazione di dettagli e oggetti in relazione ad una determinata attivitĂ

Osservazione di dettaglio WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

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Aspetto visivo

GRADEVOLEZZA AMBIENTE

Interazione di: LUCE (NATURALE ED ARTIFICIALE) SOGGETTO (ATTITUDINI, PREFERENZE ASPETTI PSICOLOGICI) AMBIENTE (CARATTERISTICHE DELLO SPAZIO E DELLE SUPERFICI)

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DUE SISTEMI DI VISIONE RISPOSTA VISIVA • Percezione spaziale • Acuità visiva (dettagli) • Percezione colori • Comfort visivo

RISPOSTA NON VISIVA • Orologio biologico • Aspetti psicologici • Aspetti sanitari

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FUNZIONI BIOLOGICHE • sonno/veglia • livelli ormonali • temperatura corporea • rigenerazione tessuti Molte funzioni biologiche seguono un programma ciclico giornaliero detto ritmo circadiano. Queste funzioni sono controllate da orologi biologici periferici, coordinati dall’orologio principale.

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ASPETTO BIOLOGICO

Sistema di illuminazione dinamica in intensità e tonalità per ridurre lo stress e l’affaticamento, favorire la produttività, assecondando i ritmi circadiani Sistema di illuminazione per garantire le condizioni di sicurezza personale anche in emergenza.

SICUREZZA

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ARCHITETTURA

ARCHITETTURA Spazio e Distribuzione Tipologie di ambiente Dimensioni Disposizione linee produttive Materiali Integrazione luce naturale

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TIPOLOGIE DI AMBIENTE • • • • •

Luoghi di produzione Uffici Spazi collettivi Zone di circolazione e transito Magazzini e depositi

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ECONOMIA E AMBIENTE

ECONOMIA ED AMBIENTE Installazione Manutenzione Funzionamento ed Efficienza Flessibilità e Gestione Contenimento consumi energetici Sostenibilità ambientale

Criteri e strategie per l’ottimizzazione Efficienza luminosa delle sorgenti Rendimento degli apparecchi di illuminazione Consumo degli ausiliari per l’alimentazione delle sorgenti Vita utile dell’impianto Tempo e modalità di utilizzo degli impianti Presenza di sistemi di controllo e gestione dell’illuminazione artificiale e naturale Profilo d’uso Materiali e smaltimento apparecchiature WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

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OBIETTIVI DEL PROGETTO DI LUCE Favorire il benessere dell’utente Garantire le condizioni ottimali per lo svolgimento del compito visivo e favorire la produttività Consentire lo spostamento e la movimentazione in sicurezza Facilitare l’orientamento e la comunicazione Consentire una gestione flessibile dell’illuminazione Ottimizzare i costi di gestione e di manutenzione Ridurre i consumi elettrici Soddisfare i requisiti di affidabilità/ sostenibilità

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REQUISITI ILLUMINOTECNICI Aspetti quantitativi della luce livello di illuminamento uniformità di illuminamento distribuzione delle luminanze direzionalità della luce controllo dell’abbagliamento Aspetti qualitativi della luce qualità cromatica e differenziazione cromatica in funzione del profilo d’uso integrazione luce naturale – artificiale (ambienti interni) WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

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QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO UNI EN 12464 – 1:2011, Luce e illuminazione, Illuminazione dei posti di lavoro Parte 1: Posti di lavoro in interno. UNI EN 12464 – 2:2014, Luce e illuminazione, Illuminazione dei posti di lavoro Parte 2: Posti di lavoro in esterno.

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UNI EN 12464 – 1:2011 UNI EN 12464 – 2:2014 livello di illuminamento

Ēm [lx]: illuminamento medio mantenuto valori tabellari in funzione della destinazione d’uso

I valori dell’illuminamento medio mantenuto si riferiscono a condizioni visive abituali. Se le condizioni di visibilità differiscono da quelle abituali è opportuno variare il valore dell’illuminamento aumentandolo nel caso di: • compito visivo critico • errori onerosi da correggere • massima importanza alla accuratezza o all’alta produttività • capacità visive del soggetto inferiori al normale • dettagli del compito visivo di piccole dimensioni o con basso contrasto di luminanza • compito visivo da svolgere per tempi prolungati diminuendolo nel caso di: • dettagli del compito visivo di grandi dimensioni o con contrasto particolarmente elevato • compito visivo da svolgere per tempi ridotti WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

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UNI EN 12464 – 1:2011 Area di sfondo

(fascia di area di almeno 3 m attorno all’area immediatamente circonstante, che deve essere illuminata con un valore Ēm pari ad 1/3 dell’ Ēm previsto per l’area immediatamente circostante)

Area del compito visivo Area immediatamente circostante (0,5 m intorno area compito visivo)

UNI EN 12464 – 2:2014 Area circostante (2 m intorno area compito visivo) WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 1:2011 illuminamento del compito visivo illuminamento dell’area immediatamente circostante Illuminamento dell’area del compito visivo [lx]

Illuminamento dell’area immediatamente circostanti [lx]

≥ 750

500

500

300

300

200

200

150

150

E task

100

E task

≤ 50

E task

Uniformità di illuminamento Uo Area compito visivo: valori tabellari in funzione della destinazione d’uso WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 2:2014 illuminamento del compito visivo illuminamento dell’area circostante Illuminamento dell’area del compito visivo [lx]

Illuminamento dell’area circostante [lx]

≥ 500

100

300

75

200

50

150

30

50≤ Em ≤100

20

≤ 50

non specificato

Uniformità di illuminamento Uo Area compito visivo: valori tabellari in funzione della destinazione d’uso Area circostante: Uo > 0,10 WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 1:2011 illuminamento delle pareti e del soffitto Per le principali superfici di ambienti chiusi che rientrano nel campo visivo dell’osservatore.

Ēm per pareti > 50 lx con U0 ≥ 0,10 Ēm per soffitto > 30 lx con U0 ≥ 0,10

Per ambienti con caratteristiche geometriche particolari e /o complesse in cui non sia possibile rispettare questi valori, è ammesso un valore ridotto di Ēm (esempio ambienti molto elevati con apparecchi molti distanti dal soffitto)

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UNI EN 12464 – 1:2011 controllo dell’ abbagliamento L’abbagliamento è la sensazione visiva prodotta da superfici che determinano elevati gradienti di luminanza all’interno del campo visivo e può essere percepito come abbagliamento molesto o debilitante.

abbagliamento molesto

 0,25 L2ω  UGR = 8 log10 ∑ p2 L  b  dove: UGR (Unified Glare Rating), Indice Unificato di Abbagliamento Lb è la luminanza di sfondo [cd/m2] L è la luminanza, delle parti luminose di ogni apparecchio di illuminazione nella direzione dell’occhio dell’osservatore [cd/m2] ω è l’angolo solido, delle parti luminose di ogni apparecchio di illuminazione, nella direzione dell’occhio dell’osservatore [sr] p è l’indice di posizione di Guth, per ogni apparecchi di illuminazione rispetto agli occhi dell’osservatore WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 1:2011 abbagliamento molesto campo di valori di UGR in funzione delle applicazioni UGR

< 13

Abbagliamento inesistente o irrilevante

13 <

UGR

< 16

Applicazioni anche molto impegnative

16 <

UGR

< 19

Uffici

19 <

UGR

< 22

Applicazioni industriali

22 <

UGR

< 25

Lavorazioni grossolane; magazzini

25 <

UGR

< 28

Ambienti di transito; applicazioni con scarse esigenze

28 <

UGR

Abbagliamento elevato

Area compito visivo: valori tabellari in funzione della destinazione d’uso WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 2:2014 abbagliamento diretto

RG = 27 + 24 log

10

 Lv1   Lve0,9 

Lvl = luminanza velante dovuta a tutte le sorgenti luminose [cd/m2] Lvl = Lv1 + Lv2 + … + Lvi + … + Lvn Lv = 10 (Eeye / Θ2) Eeye = illuminamento a livello dell’occhio dell’osservatore (piano 2) [lx]

Θ = angolo compreso tra la linea visuale dell’osservatore e la direzione della luce incidente proveniente dal singolo apparecchio

Lve = luminanza velante equivalente dell’ambiente [cd/m2] Lve = 0.035 ρ Eh,av / π ρ = coeff. riflessione luminosa medio [-], pari a 0,15 Eh,av = illuminamento orizzontale medio [lx] WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 2:2014 - valori limite di RG tabellari in funzione della destinazione d’uso

- criteri per la riduzione dell’abbagliamento riflesso: • posizionamento corretto degli apparecchi di illuminazione e delle postazioni di lavoro • finitura dei materiali (finiture opache) • limitazione della luminanza degli apparecchi di illuminazione • aumento dell’area luminosa degli apparecchi di illuminazione WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 2:2014 luce “invasiva’’ – inquinamento luminoso massima luce “invasiva” ammessa Proprietà a luce accesa

Intensità apparecchi di illuminazione

Luce emessa verso l’alto

Ev [lx]

I [cd]

RUL [%]

Zona ambientale

Luminanza Lb [cd /m2]

Ls [cd /m2]

Facciata edifici

Cartelli

Precoprifuoco

Postcoprifuoco

Precoprifuoco

Postcoprifuoco

E1

2

0

2.500

0

0

0

50

E2

5

1

7.500

500

5

5

400

E3

10

2

10.000

1000

15

10

800

E4

25

5

25.000

2.500

25

25

1.000

E1: zone intrinsicamente buie (parchi nazionali, siti protetti) E2:distretti a ridotta luminosità (aree industriali o residenziali rurali) E3:distretti a media luminosità (periferie industriali o residenziali) E4: distretti ad elevata luminosità (centri città, aree commerciali) Ev:illuminamento verticale massimo [lx] I: intensità luminosa di ciascuna sorgente nella direzione potenzialmente invasiva [cd] RUL :frazione di flusso luminoso emesso sopra l’orizzontale [%] Lb: luminanza media massima di facciata di un edificio [cd/m2] Ls :luminanza media massima dei cartelli [cd/m2]

n.b. leggi regionali - inquinamento luminoso

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UNI EN 12464 – 1:2011 UNI EN 12464 – 2:2014 colore apparente della luce Il colore apparente (cromaticità) della luce emessa da una sorgente luminosa è definita dalla sua temperatura di colore correlata (TCP). Apparenza del colore

Temperatura correlata del colore TCP [K]

Calda

< 3300

Intermedia

da 3300 a 5300

Fredda

> 5300

resa cromatica Per fornire un’indicazione obiettiva delle proprietà di resa del colore di una sorgente luminosa è introdotto l’indice generale di resa del colore Ra. Il valore massimo di Ra è 100. Le sorgenti luminose con un indice di resa del colore minore di 80 non dovrebbero essere utilizzate in interni dove le persone lavorano e permangono per periodi lunghi.

Per tutti gli ambiti l’indice di resa del colore deve risultare >20 per garantire il riconoscimento dei segnali di sicurezza (ISO 3864-1) WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 1:2011 I requisiti relativi alle attività industriali e artigianali sono riportati in tabelle per le seguenti tipologie: • • • • • • •

zone di circolazione e spazi comuni all’interno di edifici sale di riposo, infermeria e pronto soccorso sale di comando e di controllo magazzini/magazzini refrigerati magazzini con scaffali uffici attività industriali ed artigianali

• • • • • • • • • •

agricoltura forni, panifici, pasticcerie cemento, prodotti in cemento, calcestruzzo, mattoni ceramica, piastrelle, vetro, vetrerie industria chimica, della plastica e gomma industria elettrica e elettronica generi alimentari e industrie alimentari di lusso fonderie parrucchieri produzione gioielli

• lavanderie e tintorie • pelle e capi in pelle • lavorazione e trasformazione dei metalli • carta e oggetti di carta • centrali elettriche • stamperie • laminatoi, lavorazioni ferro e acciaio • lavorazione e manifattura tessile • costruzione veicoli • lavorazione e manifattura del legno WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


UNI EN 12464 – 1:2011 Magazzini con scaffali Rif. no.

Tipo di area, compito o funzione

Ēm [lx]

UGRL [-]

UO [-]

Ra [-]

Requisiti Specifici

5.5.1

Corridoi: senza personale

20

-

0.40

40

Illuminamento a livello del pavimento.

5.5.2

Corridoi: con presenza personale

150

22

0.40

60

Illuminamento a livello del pavimento.

5.5.3

Stazione di controllo

150

22

0.60

80

-

5.5.4

Scaffali di stoccaggio

200

-

0.40

60

Illuminazione portatile ammessa.

Legenda

Ēm [lx]: illuminamento medio mantenuto UGRL [-]: indice unificato di abbagliamento, limite massimo UO [-]: uniformità generale di illuminamento, limite minimo Ra [-]: indice di resa del colore, limite minimo TCP [K]: temperatura di colore correlata WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


Zone di circolazione e spazi comuni all'interno di edifici Rif. no.

Tipo di area, compito o funzione

Ēm [lx]

UGRL [-]

UO [-]

Ra [-]

5.1.1

Aree di Transito e Corridoi 100

28

0.40

40

5.1.2

Scale, Scale mobili e Ballatoi

100

25

0.40

40

5.1.3

Ascensori e Montacarichi

100

25

0.40

40

5.1.4

Rampe di Carico e Piattaforme

150

25

0.40

40

Requisiti Specifici - illuminamento a livello del pavimento - Ra e UGR simili alle aree adiacenti - 150 lx se la circolazione è mista a veicoli su ruote - l’illuminazione delle uscite e ingressi dovrebbe prevedere una zona di transizione di modo da evitare cambiamenti improvvisi di illuminamento tra interno ed esterno, di giorno o di notte - prestare attenzione nell’evitare abbagliamento ai conducenti e ai pedoni Richiesto un maggior contrasto sugli scalini. Il livello di illuminamento di fronte al montacarichi dovrebbe essere almeno di Ēm=200 lx -

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Attività industriali e artigianali: Cemento, prodotti in cemento, calcestruzzo, mattoni Rif. no.

Tipo di area, compito o funzione

Ēm [lx]

UGRL [-]

UO [-]

Ra [-]

Requisiti Specifici

5.8.1

Aciugatura

50

28

0.40

20

I colori relativi ai segnali di sicurezza devono essere riconoscibili

5.8.2

Preparazione dei materiali, lavori al forno o ai miscelatori

200

28

0.40

40

5.8.3

Lavorazioni generiche alle macchine

300

25

0.60

80

5.8.4

Formature grossolane

300

25

0.60

80

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Attività industriali e artigianali: Industria chimica, della plastica e gomma Rif. no.

5.10.1

5.10.2

5.10.3 5.10.4

Tipo di area, compito o funzione Impianto di processo controllato a distanza Impianto di processo con intervento manuale limitato Luoghi di lavoro in installazioni di processo con presenza continua di personale Ambienti per misure di precisione, laboratori

Ēm [lx]

UGRL [-]

UO [-]

Ra [-]

Requisiti Specifici I colori relativi ai segnali di sicurezza devono essere riconoscibili

50

-

0.40

20

150

28

0.40

40

300

25

0.60

80

500

19

0.60

80

5.10.5

Produzione farmaceutica

500

22

0.60

80

5.10.6

Produzione pnuematici

500

22

0.60

80

5.10.7

Campionatura colori

1000

16

0.70

90

5.10.8

Taglio, finitura, ispezione

750

19

0.70

80

4.000K ≤TCP≤ 6.500K

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Attività industriali e artigianali: Lavorazione e manifattura tessile Rif. no. 5.23.1 5.23.2 5.23.3 5.23.4 5.23.5

Tipo di area, compito o funzione Aree di lavoro a lato di vasche di lavaggio, apertura balle Cardatura, lavaggio, stiratura, disegno, pettinatura, incollaggio, punzonatura cartoni, profilatura, filatura juta e canapa Filatura, ritorcinatura, aspatura, sbobinatura Ordinatura, tessitura, intrecciatura, maglieria Cucitura, maglieria fine, rimagliatura, rammendo

Ēm [lx]

UGRL [-]

UO [-]

Ra [-]

200

25

0.60

60

300

22

0.60

80

500

22

0.60

80

500

22

0.60

80

750

22

0.70

80

Requisiti Specifici

Impedire l’effetto stroboscopico Impedire l’effetto stroboscopico

4.000K ≤TCP≤ 6.500K

5.23.6

Disegno manuale, disegno trame

750

22

0.70

80

5.23.7

Finitura, tintura

500

22

0.60

80

5.23.8

Camera di asciugatura

100

28

0.40

60

5.23.9

Stamapaggio automatica

500

25

0.60

80

5.23.10

Annodatura, ispezione della trama, passamaneria

1000

19

0.70

80

5.23.11

Ispezione colori, controllo fabbricazione

1000

16

0.70

90

4.000K ≤TCP≤ 6.500K

5.23.12

Rammendo invisibile

1500

19

0.70

90

4.000K ≤TCP≤ 6.500K

5.23.13

Manifattura cappelli

500

22

0.60

80 WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


Attività industriali ed artigianali: Costruzione veicoli Rif. no. 5.24.1 5.24.2

Tipo di area, compito o funzione Carrozzeria e assemblaggio Camera di verniciatura, spruzzatura, lucidatura

Ēm [lx]

UGRL [-]

UO [-]

Ra [-]

500

22

0.4

80

750

22

0.7

80

5.24.3

Verniciatura: ritocco, ispezione 1000

19

0.7

90

5.24.4

Fabbricazione rivestimenti interni (locali occupati)

1000

19

0.7

80

5.24.5

Ispezione finale

300

22

0.6

80

Requisiti Specifici

4000≤TCP≤6500

Considerare l’illuminazione localizzata

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AttivitĂ industriali ed artigianali: Centrali elettriche Rif. no. 5.20.1 5.20.2 5.20.3 5.20.4

5.20.5

Tipo di area, compito o funzione Impianto alimentazione combustibile Locale caldaie Sala macchine Locali annessi per esempio: locali pompe, locali condensatori, quadri di controllo interni

Sale di controllo

Ä’m [lx]

UGRL [-]

UO [-]

Ra [-]

Requisiti Specifici

50

-

0.40

40

I colori di sicurezza devono essere riconoscibili

100 200

28 25

0.40 0.40

40 80

200

25

0.40

60

500

16

0.70

80

1. pannelli di controllo sono sempre verticali 2. E’ ammesso il dimmeraggio 3. Tenere presente i parametri di luminanza per le postazioni di lavoro a display (4.9 della normativa)

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UNI EN 12464 – 2:2014 I requisiti relativi alle attività industriali e artigianali sono riportati in tabelle per le seguenti tipologie:

• • • • • • • • •

aree di circolazione generale e luoghi di lavoro esterni aeroporti cantieri edili canali, chiuse, porti aziende agricole stazioni di rifornimento carburante siti industriali e depositi struttura off-share di estrazione gas e petrolio parcheggi industrie petrolchimiche e chimiche

Impianti di produzione energia, elettricità e gas

ferrovie e tramvie

segherie

cantieri navali e bacini

impianti di depurazione e trattamento acqua

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UNI EN 12464 – 2:2014 Aree di circolazione generale e luoghi di lavoro esterni Rif. no.

Tipo di zona, compito o attività

Ēm [lx]

RGL [-]

UO [-]

Ra [-]

5.1.1

Marciapiedi riservati ai pedoni

5

50

0.25

20

5.1.2

Zone di circolazione riservate ai veicoli lenti

10

50

0.40

20

45

0.60

20

50

0.40

20

50

0.25

20

5.1.3 5.1.4 5.1.5

Circolazione regolare dei 20 veicoli Passaggi pedonali, punti di manovra,carico e scarico 50 per i veicoli Pulizia e manutenzione 50

Requisiti Specifici

Nei cantieri navali e nei bacini il valore RGL deve essere 50.

Ēm [lx]: illuminamento medio mantenuto RGL [-]: indice di abbagliamento, limite massimo UO [-]: uniformità generale di illuminamento, limite minimo Ra [-]: indice di resa del colore, limite minimo TCP [K]: temperatura di colore correlata WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


Cantieri edili Rif. no.

Tipo di zona, compito o attività

Ēm [lx]

RGL [-]

UO [-]

Ra [-]

5.3.1

Sgombero, scavo e carico

20

55

0.25

20

50

50

0.40

20

100

45

0.60

40

200

45

0.40

40

5.3.2

5.3.3

5.3.4

Aree di costruzione, installazione delle condutture fognarie, trasporto, compiti ausiliari e di immagazzinamento Montaggio di elementi di una intelaiatura, armatura leggera, montaggio di intelaiatura e casseforme di legno, condutture elettriche e cablaggi Elementi di raccordo elettrico impegnativi, montaggio di condutture, tubazioni e macchine.

Requisiti Specifici

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Siti industriali e depositi Rif. no.

5.7.1

5.7.2

5.7.3

5.7.4

Tipo di zona, compito o attività Trattamento a breve termine di grandi unità e materie prime, carico e scarico di merci. Trattamento a continuo di grandi unità e materie prime, carico e scarico di merci, posizione di sollevamento e di discesa per le gru, piattaforme di carico aperte. Lettura degli indirizzi, piattaforme di carico coperte, uso di utensili, operazioni di gettata, ordinaria o rinforzata, negli impianti di produzione di cls. Installazioni impegnative di condutture elettriche, macchine e tubatura, ispezione

Ēm [lx]

RGL [-]

UO [-]

Ra [-]

20

55

0.25

20

50

50

0.40

20

100

45

0.50

20

200

45

0.50

60

Requisiti Specifici

Usare illuminazione locale

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


Industrie petrolchimiche e chimiche Rif. no.

5.10.1

5.10.2

5.10.3

5.10.4 5.10.5

RGL [-]

UO [-]

Ra [-]

20

55

0.25

20

50

50

0.40

20

100

45

0.40

40

100

45

0.40

20

200

45

0.50

60

Tipo di zona, compito o attività Ēm [lx] Manipolazione degli utensili di servizio, utilizzo di valvole a regolazione manuale, accensione e spegnimento di motori. Riempimento e svuotamento di autocarri e vagoni container che trasportano sostanze prive di rischi, ispezione delle perdite, per condutture e guarnizioni. Riempimento e svuotamento di autocarri e vagoni container che trasportano sostanze pericolose, sostituzione delle pompe, operazioni generiche di manutenzione, lettura degli strumenti. Zone di carico e scarico di carburante Riparazione di macchine e dispositivi elettrici

Requisiti Specifici

Usare illuminazione locale

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


Impianti di produzione di energia, elettricità e gas Rif. no.

Tipo di zona, compito o attività Ēm [lx]

RGL [-]

UO [-]

Ra [-]

5.11.1

Movimento di pedoni all’interno di aree sicure dal punto di vista elettrico

5

50

0.25

20

5.11.2

Manipolazione di utensili di manutenzione, carbone

20

55

0.25

20

5.11.3

Ispezione generale

50

50

0.40

20

5.11.4

Operazioni generali di manutenzione e lettura degli strumenti

100

45

0.40

40

5.11.5

Riparazione di dispotivi elettrici

200

45

0.50

60

Requisiti Specifici

Usare illuminazione locale

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


- grazie per l’attenzione -

Chiara Aghemo Dipartimento Energia - Politecnico di Torino chiara.aghemo@polito.it www.polito.it/tebe

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites


WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

Modelli di calcolo di simulazione impianti illuminotecnici per il rispetto dei parametri normativi Antonio Spinelli 19/06/2014


Introduzione • Introduzione ai software per l’illuminazione • Dialux : – dati di input; – dati di output.

• Utilità efficienziale dei modelli e risultati Dialux

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

2


I software illuminotecnici Ausilio per la progettazione di un impianto d’illuminazione, in conformità alle norme:

• UNI EN 12464-1:2011 - Posti di lavoro in interno • UNI EN 12464-2:2014 - Posti di lavoro in esterno esistono softwares di calcolo illuminotecnico.

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3


I software illuminotecnici I risultati che si ottengono sono di tipo:

• quantitativo, fotometrico (determinazione di: luminanze, illuminamento, uniformità, abbagliamento);

• qualitativo, fotorealistico (visualizzazione realistica dell’oggetto creando rendering).

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

4


Es. di risultato qualitativo, ambiente interno:

Autore: Antonio Spinelli

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

5


Es. di risultato qualitativo, ambiente esterno:

Autore: Antonio Spinelli

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

6


Es. di risultato qualitativo, ambiente esterno:

Importante è il grado di dettaglio che si riesce ad ottenere! Autore: Antonio Spinelli

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

7


Es. di risultato qualitativo, ambiente esterno:

Importante è il grado di dettaglio che si riesce ad ottenere! Autore: Antonio Spinelli

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

8


I software illuminotecnici Oggi, tra i software più tecnici che si avvalgono di un ottimo bilanciamento tra risultato tecnico e grafico troviamo:

• Dialux; • Relux professional; • Litestar; • Calculux. WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

9


Dialux Software utilizzato in tutto il mondo da architetti, light designer, esperti di illuminazione.

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

10


Dialux Integra, al software di calcolo, un ambiente di sviluppo CAD 3D che permette la realizzazione di progetti: • interni; • esterni; • stradali.

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

11


Dialux: Riquadro attivitĂ iniziale

INPUT

OUTPUT

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

12


Dialux: INPUT dimensioni locale

Anteprima

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

13


Dialux: INPUT Fattore di manutenzione (MF) rif. UNI EN 12464-1_4.10

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

14


Dialux: INPUT Fattore di manutenzione (MF)

MF va determinato in base: • all’apparecchio d’illuminazione scelto; • all’ambiente circostante; • al programma di manutenzione specificato. …parametro che ha un forte impatto sull’efficienza energetica!

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

15


Dialux: INPUT Fattore di manutenzione (MF) rif. 4.10

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

16


Dialux: Coefficienti di riflessione locale rif. UNI EN 12464-1 4.2.2

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

17


Dialux: Coefficienti di riflessione pareti

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

18


Dialux: coefficiente di riflessione

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

19


Dialux: coefficiente di riflessione e trasmissione

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

20


Dialux: creazione oggetti

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

21


Dialux: creazione oggetti

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

22


Dialux: selezione delle lampade

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

23


Dialux: disposizione delle lampade

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

24


Dialux: superfici o reticoli di calcolo rif. UNI EN 12464-1 4.3

Zona circostante Zona di compito WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

25


Dialux: UNI 12464-1 4.3.4

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

26


Dialux: superfici o reticoli di calcolo, UGR rif. UNI EN 12464-1 4.5.2

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

27


Dialux: superfici o reticoli di calcolo, UGR rif. UNI EN 12464-1 4.5.2

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

28


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

29


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

30


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

31


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

32


Dialux: calcolo e risultati

Conclusioni: • Il dialux fornisce risultati attendibili quanto più si è accurati nel creare il modello, nella scelta dei parametri (MF, coefficiente di riflessione), creazione d’ingombri ed in funzione della precisione delle curve fotometriche fornite dai fornitori • E’ sempre consigliabile, prima di realizzare il progetto, verificare sul campo i risultati illuminotecnici ottenuti dal dialux con qualche installazione campione

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

33


GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

Autore: A. Spinelli


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Modelli di calcolo di simulazione impianti illuminotecnici per il rispetto dei parametri normativi Antonio Spinelli 19/06/2014


Introduzione • Introduzione ai software per l’illuminazione • Dialux : – dati di input; – dati di output.

• Utilità efficienziale dei modelli e risultati Dialux

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2


I software illuminotecnici Ausilio per la progettazione di un impianto d’illuminazione, in conformità alle norme:

• UNI EN 12464-1:2011 - Posti di lavoro in interno • UNI EN 12464-2:2014 - Posti di lavoro in esterno esistono softwares di calcolo illuminotecnico.

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3


I software illuminotecnici I risultati che si ottengono sono di tipo:

• quantitativo, fotometrico (determinazione di: luminanze, illuminamento, uniformità, abbagliamento);

• qualitativo, fotorealistico (visualizzazione realistica dell’oggetto creando rendering).

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4


Es. di risultato qualitativo, ambiente interno:

Autore: Antonio Spinelli

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5


Es. di risultato qualitativo, ambiente esterno:

Autore: Antonio Spinelli

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6


Es. di risultato qualitativo, ambiente esterno:

Importante è il grado di dettaglio che si riesce ad ottenere! Autore: Antonio Spinelli

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7


Es. di risultato qualitativo, ambiente esterno:

Importante è il grado di dettaglio che si riesce ad ottenere! Autore: Antonio Spinelli

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8


I software illuminotecnici Oggi, tra i software più tecnici che si avvalgono di un ottimo bilanciamento tra risultato tecnico e grafico troviamo:

• Dialux; • Relux professional; • Litestar; • Calculux. WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

9


Dialux Software utilizzato in tutto il mondo da architetti, light designer, esperti di illuminazione.

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10


Dialux Integra, al software di calcolo, un ambiente di sviluppo CAD 3D che permette la realizzazione di progetti: • interni; • esterni; • stradali.

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11


Dialux: Riquadro attivitĂ iniziale

INPUT

OUTPUT

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12


Dialux: INPUT dimensioni locale

Anteprima

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

13


Dialux: INPUT Fattore di manutenzione (MF) rif. UNI EN 12464-1_4.10

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14


Dialux: INPUT Fattore di manutenzione (MF)

MF va determinato in base: • all’apparecchio d’illuminazione scelto; • all’ambiente circostante; • al programma di manutenzione specificato. …parametro che ha un forte impatto sull’efficienza energetica!

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15


Dialux: INPUT Fattore di manutenzione (MF) rif. 4.10

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16


Dialux: Coefficienti di riflessione locale rif. UNI EN 12464-1 4.2.2

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17


Dialux: Coefficienti di riflessione pareti

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18


Dialux: coefficiente di riflessione

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19


Dialux: coefficiente di riflessione e trasmissione

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20


Dialux: creazione oggetti

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

21


Dialux: creazione oggetti

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

22


Dialux: selezione delle lampade

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23


Dialux: disposizione delle lampade

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24


Dialux: superfici o reticoli di calcolo rif. UNI EN 12464-1 4.3

Zona circostante Zona di compito WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

25


Dialux: UNI 12464-1 4.3.4

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Dialux: superfici o reticoli di calcolo, UGR rif. UNI EN 12464-1 4.5.2

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

27


Dialux: superfici o reticoli di calcolo, UGR rif. UNI EN 12464-1 4.5.2

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

28


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

29


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

30


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

31


Dialux: calcolo e risultati

WORKSHOP Lighting Efficiency in industrial sites

32


Dialux: calcolo e risultati

Conclusioni: • Il dialux fornisce risultati attendibili quanto più si è accurati nel creare il modello, nella scelta dei parametri (MF, coefficiente di riflessione), creazione d’ingombri ed in funzione della precisione delle curve fotometriche fornite dai fornitori • E’ sempre consigliabile, prima di realizzare il progetto, verificare sul campo i risultati illuminotecnici ottenuti dal dialux con qualche installazione campione

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33


GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

Autore: A. Spinelli


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