Il futuro del green è nel digitale? Il Collegato Ambientale 2016 e la Legge di Bilancio 2017 Paolo Peroni e Silvia Batello
L’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promossa dalle Nazioni Unite e l’Accordo di Parigi sul clima hanno visto tutte le grandi potenze del mondo chiamate a prendere posizione sul concetto di green economy, nella sua triplice dimensione economica, ambientale e sociale. Nel dicembre del 2015, l’Italia si è dotata del cd. Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità del 2016 recante “disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Sono così state introdotte nuove norme dirette a sostenere lo sviluppo della green economy e il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali, promuovendo ed incoraggiando eco iniziative inerenti la mobilità sostenibile e l’economia verde. Il quadro regolatorio è stato snellito in relazione ad una pluralità di materie attraverso
IDEE
Agosto 2017
la semplificazione nelle procedure di riutilizzo delle risorse in ottica di sostenibilità ambientale e tramite la previsione di incentivi premianti a favore dei comportamenti virtuosi degli operatori del green. Il nuovo Collegato Ambientale abbraccia aree differenti come, ad esempio, gli appalti verdi, il cd. “Made Green in Italy”, la mobilità sostenibile e la protezione dell’ambiente, con previsioni quali l’oil free zone e la strategia nazionale della green community. In particolare, la legge apre la possibilità di destinare il 50% dei proventi delle aste del sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra in relazione ai progetti a favore dei quali è
prevista. Secondo i sostenitori della Finanziaria Verde, il pacchetto di misure dovrebbe aiutare la collettività e le imprese ad andare nella direzione di un’economia circolare. Le misure contenute nel Collegato Ambientale del 2016, infatti, sono per buona parte in linea con i recenti interventi legislativi in materia di riqualificazione energetica nel settore dell’edilizia, urban network, inteso come mobilità elettrica e smart grid, e smart factory. Il Collegato Ambientale poggia infatti su cinque pilastri giudicati essenziali per l’impulso alla green economy: fonti rinnovabili; efficienza energetica; ricerca e innovazione; tutela e promozione del patrimonio naturale e culturale; nuove tecnologie. E proprio sullo sviluppo di nuove tecnologie ha puntato la successiva Legge di Bilancio del 2017 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232), che ha adottato misure relative alla green economy in maniera indiretta, prevedendo a favore delle imprese un sistema di incentivazioni legate allo sviluppo di nuove tecnologie legate al digitale nel contesto del cd. Piano Nazionale Industria 4.0, previsto per il triennio 2017-2019. In tale scenario assistiamo soprattutto alla promozione di tecnologie innovative lato sensu volte all’efficientamento energetico e al perseguimento della sostenibilità ambientale, per esse intendendosi tutte le tecnologie innovative che possano essere applicate anche in ambito ambientale-energetico. Nel solco delle agende politiche internazionali, il connubio delle recenti leggi di bilancio italiane risponde all’esigenza di incentivare il rinnovamento infrastrutturale nell’ambito delle reti energetiche, idriche, di trasporto e di telecomunicazione, attraverso l’introduzione di tecnologie di prossima generazione, che trovino proprio in queste la chiave per innovazione e sostenibilità.
Gli autori Paolo Peroni è Avvocato e Partner dello Studio Legale Rödl & Partner paolo.peroni@roedl.it Silvia Batello è Trainee Lawyer presso lo Studio Legale Rödl & Partner silvia.batello@roedl.it
Energia Media - luglio 2017
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