La Smart Economy: tecnologie, commercio urbano e smart city Tiziana Fiorella e Gianluigi Delle Cave
La Smart Economy può essere definita come l'intersezione tra economia e ciò che squisitamente attiene alle Smart Cities. La definizione, pur essendo molto ampia nella sua accezione, può essere scomposta principalmente in tre fattori caratterizzanti: • come le tecnologie “Smart” stanno cambiando il commercio urbano; • la “città intelligente” come motore dell'economia; • l'economia dietro le attività di Smart Cities. Dunque la città rappresenta il centro degli investimenti e dello sviluppo finanziario, mentre le nuove tecnologie veicolano il sistema produttivo verso soluzioni più soddisfacenti ed efficienti, sopperen-
IDEE Luglio 2016
do alle esigenze dei cittadini, delle imprese e del territorio urbano nella tipica ottica smart del ”ability to transform”. I principi di Smart Economy, applicati alle progettualità legate al commercio urbano delle Smart City, possono indubbiamente creare nuove modalità per raggiungere, coinvolgere e fidelizzare nuovi potenziali clienti, contemporaneamente rafforzando, attraverso l’efficienza e la semplicità proprie delle attività smart, il rapporto con chi già usufruisce di determinati servizi.
In merito, la sperimentazione dei supermercati virtuali può essere considerata un ottimo esempio di best practice legata al panorama delle misure di Smart Economy. Le tecnologie informatiche (ICT), de facto, rendono possibile, ad esempio, acquistare un bene attraverso il codice QR, che, una volta scannerizzato attraverso il proprio smartphone, permetterà al cliente di comprare e ricevere comodamente a casa il bene desiderato. La Smart Technology, indubbiamente, riesce a creare canali di diffusione della Smart Economy non solo efficaci, ma anche interattivi. È il caso delle NFC (New Field Communication), che consentono di effettuare pagamenti sicuri online e di accedere a piattaforme virtuali con prezzi dinamici, oppure della AR (Augmented Reality), che consente di pubblicizzare un determinato prodotto attraverso modalità conoscitive del medesimo completamente interattive. Il commercio urbano viene così completamente contaminato ed influenzato dalle nuove tecnologie, con risvolti decisamente positivi per le misure di “economia 2.0”. Per la realizzazione di questo tipo di attività è, tuttavia, richiesta un’infrastruttura capace di garantire l’accesso a tutti i potenziali utenti. Le Smart City, all’interno delle quali veicolare le nuove misure di economia come descritta, devono, dunque, essere munite dei mezzi necessari (connessioni garantite attraverso la fibra ottica, per coprire distanze più lunghe e per offrire alta velocità di trasmissione) per gestire correttamente il traffico dati, attraverso l’utilizzo della “banda larga”, un combinato disposto di voce, dati e video. La Commissione sulla banda larga per lo sviluppo digitale, commissione che fa parte dell'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), in un rapporto di giugno 2011, ha illustrato come la connessione tra la suddetta banda e lo sviluppo economico sia particolarmente importante anche ai fini della diffusione della Smart Economy. Il rapporto, basandosi su numerosi studi di settore, ha collegato gli investimenti in infrastrutture a banda larga con incrementi sia di posti di lavoro sia in termini di aumento del PIL di un paese, favorendo in tal modo non solo la crescita puramente economica, ma anche gli incentivi all’adozione di misure più smart per il cittadino.
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Basti pensare che anche la valorizzazione del territorio urbano si basa sempre più sull’utilizzo incrociato degli “Open Data”, informazioni virtuali che, con riferimento alla dimensione in oggetto, riguardano gli insediamenti economici, le infrastrutturale del territorio ecc. Gli Enti pubblici, in merito, assumono le vesti di veri e propri “registi” delle attività volte alla promozione delle città, coordinando e favorendo quei progetti per lo sviluppo e il consolidamento dell’economia locale. Si tratta di interventi di Smart Economy che mirano al coinvolgimento, ed alla creazione, di una fitta rete di agenti economici, con l’obiettivo di rendere fruibile non solo la conoscenza ma anche l’offerta delle aree produttive e di investimento di un determinato territorio. Il combinato disposto tra misure economiche e tecnologia porta così alla mappatura completa delle opportunità di business di una specifica città, offrendo un servizio semplice, trasparente e chiaro agli operatori di sistema. La Smart Economy è comunque trasversale rispetto a molti fattori che caratterizzano una Smart City nel suo complesso, fattori che, dunque, sono indirizzati dall’economia generale del nucleo urbano, che ne determina sviluppi ed esiti a livello di investimenti economici generati o generabili. Si pensi, ad esempio, allo sviluppo smart di un quartiere urbano e alle attività che devono intervenire per garantire l’efficienza energetica degli edifici che ne fanno parte, oppure l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, o ancora il coinvolgimento dei privati per l’ottenimento di finanziamenti ad hoc. Un processo che genera, stimola e promuove economia, armonizzando tutte quelle progettualità virtuose che contribuiscono allo sviluppo tecnologico e alla realizzazione delle Smart City.
Gli autori Tiziana Fiorella è avvocato, Associated Partner presso lo Studio Legale Rödl & Partner Gianluigi Delle Cave è Dottore presso lo Studio Legale Rödl & Partner
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