Le utility e l’innovazione del territorio Massimiliano Ghizzi
La riflessione sull’importanza e il ruolo giocato dall’innovazione in una realtà urbana o territoriale, spesso, viene risolta ed esaurita nella sola quantificazione dei servizi tecnologici disponibili in
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quell’area. In luogo di elencare ed enumerare ciò che di tecnologicamente avanzato è stato realizzato, il ragionamento dovrebbe spingersi oltre l’esistente e divenire occasione per tracciare delle linee stra-
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tegiche che riguardino lo sviluppo del territorio, il livello di qualità della vita dei cittadini e quello delle infrastrutture utili a rendere competitive le imprese che vi operano. Ugualmente, accade che venga trascurato un altro rilevante elemento che c’entra con l’innovazione pur non coincidendo con essa, ovvero il rinnovamento di quanto già è presente. Garantire il rinnovamento delle infrastrutture e dei servizi è un modo per migliorare la vivibilità, la sostenibilità e un ambiente favorevole al tessuto produttivo. L’Agenzia digitale italiana parla di “un ecosistema” capace di utilizzare al meglio le risorse e di fornire servizi integrati. Si tratta di un unico ambito nel quale ogni attore deve operare avendo ben chiaro che l’innovazione tecnologica
non è un fine, bensì lo strumento attraverso il quale gestire la crescita in un’ottica sinergica di sistema e attraverso l’erogazione di servizi integrati. Essi sono pensati per garantire una maggiore qualità della vita dei cittadini ma anche delle imprese. In questo quadro, non bisogna dimenticare il reperimento delle risorse e la capacità di attirare capitali umani più adatti alla concreta realizzazione dell’innovazione sopra menzionata. Temi di forte suggestione che rimandano al futuro e a una visione ad ampio spettro. Tuttavia, accade che il cammino verso l’innovazione subisca battute d’arresto per svariate ragioni quali la mancanza di risorse, l’assenza di figure professionali adeguate al compito o di punti di riferimento stabili e chiari. E la venuta meno dell'amministrazione provinciale, per esempio, punto di riferimento per tutti i Comuni, ha lanciato una serie di sfide e di opportunità per una multiutility come Tea. Specialmente in territori compositi, formati da realtà di piccole o piccolissime dimensioni. La stessa tensione all’innovazione trova realizzazione concreta nei piccoli centri nei quali esistono un maggiore grado di affidabilità nella messa in opera e una più alta velocità nell'esecuzione dei processi. In quanto società pubblica più rilevante della provincia di Mantova, garante di servizi essenziali e proprietaria di infrastrutture e di reti fisiche, Tea guarda naturalmente all’innovazione, candidandosi quale partner dei Comuni del territorio anche per quelle immateriali o digitali. Grazie alle infrastrutture gestite, alla presenza capillare e ai rapporti quotidiani con gli enti locali e i cittadini, le società che sovrintendono i servizi pubblici – multiutility – rappresentano un elemento chiave in una pianificazione condivisa del territorio. Un approccio smart alle questioni legate all’ambiente, ad esempio, impone di attivare, con trasparenza nel modus operandi e senso di responsabilità sociale, soluzioni capaci di combinare – insieme e trasversalmente – i diversi settori, in armonia e sinergia con le scelte future dei principali attori del territorio. È fondamentale, infatti, che l’avanzamento tecnologico nelle realtà urbane sia sempre più omogeneo e sempre meno a macchia di leopardo. Nel mantovano, ai casi di eccellenza rappresentati da cittadine come Pegognaga o Suzzara dotate di infrastrutture di rete (digitali) avanzate, si affiancano esempi come Castiglione delle Stiviere. In quest’ultimo centro, si è avviato il progetto di un impianto di sette varchi “intelligenti” pensati per gestire il traffico cittadino e monitorare l’area in termini di sicurezza. Senza il supporto tecnologico, tecnico e finanziario
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di Tea e di alcune imprese locali, il Comune di Castiglione delle Stiviere non avrebbe potuto realizzare un progetto così importante di mappatura, di videocontrollo, di videosorveglianza degli accessi. Le utility giocano un ruolo sempre più delicato per la sua importanza, diventando promotori dell’innovazione e, in ultima analisi, del futuro delle aree che servono. Esse si sono evolute fortemente nel corso dei decenni passando dall’essere esattori del pagamento di servizi pubblici a partner qualificati in grado di proporre soluzioni, rispondere a esigenze e, in fondo, creare valore. Pegognaga ne è un felice esempio: in occasione della posa della rete degli acquedotti Tea, di concerto con l’amministrazione locale, ha integrato la rete fisica (delle condotte) con quella digitale (della fibra). Analogo discorso può valere per Mantova con la posa dei tubi del teleriscaldamento in concomitanza con quella della fibra ottica o per la cittadina di Suzzara, dove l’integrazione con la tecnologia digitale è avvenuta in contemporanea con il rinnovamento della rete di illuminazione pubblica. Le possibilità di ulteriore
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sviluppo di servizi in ottica smart city sono dunque molteplici; si passa dall’utilizzo di punti intelligenti (pali) per l’analisi dell'aria e della mobilità sostenibile alla trasformazione dei contatori in fonti di raccolta e di trasmissione dati (smart metering). Obiettivo a medio termine? Arrivare all’autoregolazione del cittadino in maniera da migliorare la qualità del servizio, risparmiare risorse energetiche e finanziarie. Ciò significa e comporta profonde trasformazioni di processi, esterni e di lavoro interni, di assistenza alla clientela, di servizi offerti alle imprese. In questa direzione vanno tre progetti ora attivi in Tea. Il progetto GIS, per la creazione di una mappatura digitale che risponde alla necessità di creare un sistema integrato per l’acquisizione, la registrazione, l’analisi e la visualizzazione di tutte le informazioni derivanti dalle nostre reti, per essere più puntuali e precisi in caso di necessità, intervento, implementazione. Il progetto EAM riguarda l’implementazione del nuovo sistema di gestione degli asset e delle manutenzioni, in modo evoluto e integrato. In questo modo, viene costantemente monitorata la performance degli impianti e delle linee, controllandone affidabilità ed efficienza. Infine, il progetto Work Force Management (WFM) si pone l’obiettivo di ottimizzare l’importante ruolo delle risorse umane, con una gestione della forza lavoro molto più mirata. Il portale delle segnalazioni territoriali è un’altra evoluzione del sistema di individuazione dei sottoservizi, quindi delle reti, che ha la capacità di raccogliere, organizzare e analizzare la reportistica, implementando sempre di più questa banca dati e garantendo quindi una maggiore conoscenza rispetto a quello che può succedere, ai maggiori rischi di black out, ai miglioramenti preventivi delle reti, che non causino poi disservizi. È evidente che tutte queste attività necessitano di reti particolarmente sviluppate, di città e di un territorio interconnessi a 360 gradi.
L’autore Massimiliano Ghizzi è presidente di Tea SpA.
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