Smart meter Paper 4/2016
Smart Meter e mercato libero dell’energia. Associazioni consumatori, istituzioni e produttori di tecnologie a confronto
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Tavolo di lavoro Smart Meter e mercato libero dell’energia Associazioni consumatori, istituzioni e produttori di tecnologie a confronto 18 maggio 2015, Roma Sede Edison - via del Quirinale, 26 14:45 - 18:00
Il presente paper prende spunto dalle riflessioni emerse durante il tavolo di lavoro “Smart Meter e mercato libero dell’energia. Associazioni consumatori, istituzioni e produttori di tecnologie a confronto”, svoltosi a Roma il 18 Maggio 2015, presso Edison.
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Introduzione Il mercato energetico a maggior tutela chiuderà i battenti dal 2018. Una decisione presa a fine febbraio dal Governo italiano che garantirà un passaggio graduale per famiglie e imprese dal sistema dei prezzi tutelati e fissati dall'Autorità per l'energia, al mercato libero di elettricità e gas. Un lasso di tempo utile anche all’introduzione di Smart Meter, cuore nevralgico per misure certe e consapevolezza del consumatore; con un impatto conseguente per quanto concerne appunto una “reale” apertura dei mercati energetici. In questi tre anni infatti non sarà sufficiente per le imprese operare in termini di una miglior offerta sul mercato ma servirà mettere nelle condizioni più corrette i cittadini per comprendere e “guidare” i propri bisogni energetici. Importante in questo senso far riferimento al progetto finanziato dall’Aeegsi, “Energia diritti a viva voce” (www.energiadirittiavivavoce.org), che coinvolge tutte le associazioni dei consumatori (compresi i 18 sportelli presenti sul territorio nazionale), e che ha proprio lo scopo di fornire strumenti evoluti di consapevolezza ai cittadini e alle campagne che tutte le associazioni dei consumatori si apprestano a fare anche per l’anno 2015. Dove centrali saranno le informazioni e le indicazioni che verranno date ai consumatori su come ridurre i costi e meglio gestire le forniture di gas ed elettricità. In quest’ottica l’introduzione degli Smart Meter e tecnologie per il controllo digitale dei consumi, diventano fondamentali. Il momento di confronto ha dunque l’obiettivo di favorire un dialogo diretto tra istituzioni, consumatori e produttori di tecnologie; operare in sinergia e con la piena collaborazione di tutte le parti non potrà che favorire un processo più fluido verso la liberalizzazione dei mercati energetici a favore di tutte le parti in causa.
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INTERVENTI
Marco MARGHERI Edison
L’innovazione sarà il vero protagonista del processo di evoluzione del mercato energetico, il cui fine ultimo è il perseguimento del benessere dei consumatori finali. Il contenuto innovativo degli strumenti tecnologici dovrà essere accompagnato in maniera strumentale dall’innovazione nella relazione e collaborazione tra i venditori di energia elettrica e gas e i clienti finali. I primi sono naturalmente spinti verso l’introduzione di nuovi servizi nella continua ricerca di diversificazione nella propria offerta, in un mercato in cui il prodotto - l’elettrone - è per definizione indistinguibile. I secondi diventeranno parti informate e partecipi al mercato, in grado di cercare soluzioni ai propri bisogni energetici, grazie allo sforzo normativo e regolatorio attualmente in corso, in coerenza anche con gli obiettivi scanditi dall’Unione Energetica Europea. Il rapporto, quindi, tra venditori e clienti si baserà sullo scambio di informazioni e dati in tempo reale attraverso l’uso di strumenti tecnologici innovativi, che possano avere come effetto la variazione dei comportamenti di consumo, per gli obiettivi di risparmio energetico e di risparmio sul costo della fornitura. Perché questo scambio funzioni e rappresenti un beneficio per tutti i soggetti coinvolti, emerge sempre di più l’importanza di definire le regole per l’interazione tra i soggetti per far sì che l’infrastruttura possa realmente accompagnare le scelte di comportamento dei consumatori. Tre sono le condizioni necessarie per la diffusione dei benefici dell’innovazione. La prima: l’utente deve ricevere le informazioni corrette e in tempo
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reale sui propri consumi, per poter intervenire con azioni che consentano la riduzione degli sprechi. La seconda: la presenza di un quadro regolatorio che permetta al venditore di modificare dinamicamente la sua offerta di vendita, erogando segnali di prezzo e meccanismi premiali o incentivanti, capaci di supportare il cambiamento nel comportamento dell’utente consumatore. La terza: è fondamentale la costruzione di un canale interattivo di comunicazione che possa integrare il comportamento dei clienti e le offerte dei venditori in un processo sempre più rapido ed immediato, capace di ridurre per tutti gli attori il costo della transazione dello scambio informativo. È molto interessante il caso di Baltimora negli Stati Uniti: in un giorno specifico dell’anno, con consumi elevati a causa delle temperature, si è verificata una decrescita del 20% dei consumi di picco, come risultato di un test di utilizzo di un sistema di scambi informativi sviluppati dalla società Opower. Tale sistema si basa sull’interazione in tempo reale tra fornitori e consumatori, attraverso cui è possibile tradurre le misurazioni dei consumi e dei potenziali risparmi in tempo reale, in comportamenti concreti da parte dei clienti. Con l’applicazione degli strumenti tecnologici, pertanto, i benefici sono evidenti sia lato produzione per le ottimizzazioni sulla generazione di energia elettrica che lato clienti finali che possono realizzare un risparmio sul costo della fornitura. E in Italia? Perché questo tipo di dinamiche è ancora così distante dal realizzarsi pienamente?Fino a quando l’Italia non si sarà dotata di una nuova infrastruttura tecnologica, i servizi di efficienza energetica, l’efficienza nei comportamenti e la stessa infrastruttura smart dovranno essere sufficientemente diffusi e accessibili a tutti. In particolare, una sfida in più che il mercato deve poter indirizzare è rendere i costi delle piattaforme di consumo energetico e dei ser-
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vizi per l’efficientamento, accessibili a tutti, anche e soprattutto alle fasce più deboli che potrebbero trarne più benefici. Questi ultimi hanno più bisogno di risparmiare sulla fornitura ma al contempo minori possibilità economiche e, di conseguenza, minore propensione a dotarsi di strumenti e servizi di informazione che consentano loro di affrontare scelte consapevoli, anche se vantaggiose. Si tratta di una situazione al limite del paradosso che tanto le politiche pubbliche quanto la tecnologia devono risolvere. L’innovazione porta con sé nuovo pensiero, nuove idee e – in questo caso – anche un nuovo concetto di utilizzatore (consumatore di gas ed elettricità). Questa figura andrà formandosi nel tempo, partendo dall’evoluzione dei suoi bisogni, dei suoi comportamenti e delle soluzioni che saprà trovare sul mercato. Nonostante l’accompagnamento di tutele e di norme emanate dall’Autorità, l’ossatura dell’innovazione poggerà essenzialmente sui futuri comportamenti dell’utenza e sull’abilitazione tecnologica. Come sarà l’infrastruttura tecnologica delle reti di elettricità e gas? Dovrà essere progettata attorno ai bisogni del cliente e dei fornitori che questi sceglierà (dal fornitore di elettrodomestici, a quello di commodity fino a coloro che offrono servizi di facility management). Il mercato è lo strumento più potente per produrre innovazione e portarla nelle case dei consumatori. Affinché sul piano dell’offerta le imprese possano esprimere il loro dinamismo e utilizzare l’innovazione per intercettare i bisogni dei clienti e affinché i clienti possano essere in grado di effettuare consapevolmente le scelte sulla propria spesa e sul proprio impatto ambientale, la rimozione della tariffa regolata ed il perfezionamento delle condizioni strutturali di mercato, così come previsto dalla proposta di legge sulla concorrenza, risulta essere oggi un passaggio indispensabile.
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Diego GAJANI
Il contatore assume un ruolo sempre più centrale, divenendo fatto-
ANIE CSI
re abilitante sia per il modo di vendere l’energia, sia per la modalità con la quale il consumatore recepisce e usa l’energia acquistata e, infine, sia per la maniera attraverso la quale il mercato risponde a questo bisogno. L’Aeegsi sta promuovendo – anche per quanto riguarda il gas – il concetto dello smart metering
a seguito di una decisa volontà
espressa dall’Unione europea, attraverso numerose direttive e raccomandazioni a partire dal 2008, di passare a contatori che possano portare al raggiungimento di tre obiettivi. Il primo riguarda una maggiore efficienza energetica e una riduzione dei consumi, attraverso informazioni aggiornate ai clienti, tali da consentire agli stessi di regolare il proprio consumo. Il secondo concerne una maggior tutela dei clienti rispetto ad una fatturazione equa, ed accurata, basata sul consumo effettivo, mentre il terzo spinge per la liberalizzazione della vendita di energia, attraverso maggiori informazioni sui consumi e la possibilità di creare offerte mirate verso alcuni segmenti di clientela con profili di consumo specifici. I tre obiettivi hanno tutti il cliente finale al centro, in modo che venga promosso un sistema di misura dell’energia che vada a vantaggio del consumatore. E gli Smart meters sono uno strumento pensato per generare questi benefici per i clienti. Tuttavia, quando allora un meter può definirsi smart? Quando possiede almeno le seguenti caratteristiche: più registri totalizzatore dei consumi (uno per tariffa), curve orarie di consumo (es. orarie), misura bidirezionale (pro-sumer), tariffe differenziate (su base stagionale, su base feriale / festivo, su base oraria, sulla base della potenza impegnata), acquisizione da remoto di letture e curve di consumo, logger eventi, autodiagnosi e allarmi consultabili da remoto e interruzione e regolazione della potenza erogata, gestita da remoto. Ciò che conta è che la disponibilità delle informazioni fornite dagli smart meter (elettricità e gas), è in grado di modificare il modo di Energia Media
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vendita dell’energia. In altri termini, il modo con cui l’energia erogata viene misurata influenza il modo con cui viene venduta. Spesso si discute sui benefici (e i soggetti beneficiari) derivanti dallo smart metering per i diversi soggetti interessati. Partendo dai consumatori si hanno, in sintesi, vantaggi quali: fatture basate sul consumo reale, informazioni dettagliate sui propri consumi, tariffe “ad hoc”(es. Pre-pagamento), migliore qualità del servizio e opportunità “Pro-sumer”. Per quanto riguarda i gestori di reti di distribuzione si arriva a un’ottimizzazione delle stesse, maggiore efficienza e saving nelle OPEX, gestione dei “bad payers”, identificazione delle perdite di rete e dei prelievi irregolari e gestione della “generazione diffusa”. L’introduzione dello smart metering deve comunque essere valutata in base al binomio costi-benefici per l’intero sistemapaese e per tutti gli attori in campo; non può essere valutata sulla base del pay-back per solo uno degli attori della filiera. In particolar modo per chi gestisce le reti di distribuzione, 9
spesso spaventato dai costi senza una presenza di reali vantaggi dall’introduzione massiva degli smart meter. Un soggetto decisivo per il successo o meno di questa tecnologia sono, tuttavia, gli user stessi. Gli individui sono, dunque, fondamentali per la realizzazione concreta del processo. Il forte investimento finora focalizzato solo sugli strumenti finora non ha ancora consentito: • Una larga disponibilità di dati di consumo per il cliente finale e una vera spinta alla «consapevolezza» per il cliente finale. L’investimento in strumenti viene vanificato se non c’è un altrettanto grande investimento nel promuovere una cultura dell’utilizzo dello strumento da parte del cliente finalein modo da farne fruttare al massimo le potenzialità. • Un largo uso di sinergie con altre apparecchiature elettriche o gas • Una totale cancellazione delle fatture presunte. In Gran Bretagna, la promozione della cultura e della consapevolezza presso i clienti finali dell’utilizzo dello strumento smart meter è una priorità. Il Department of Energy & Climate Change (responsabile dello Smart Metering Implementation Program) dichiara apertamente che «lo Smart metering deve impattare la vita e le abitudini dei consumatori». Per questo ha lanciato una nuova Agenzia dal nome Smart Energy GB che ha lo scopo di rendere consapevoli i clienti sui benefici dello smart metering e promuovere la cultura della consapevolezza sui consumi e del risparmio energetico «attraverso» il contatore. Vi lavorano più di 80 persone ed stanno varando un piano di comunicazione su TV, radio e giornali per sensibilizzare i clienti finali. lo smart meter – secondo la campagna lanciata – deve impattare sulla vita e sulle abitudini del consumatore. Una comunicazione meno legata all’aspetto strettamente tecnologico rispetto a quanto avviene in Italia, dove il dibattito affronta solamente queste tematiche: quali caratteristiche tecniche deve avere il Energia Media
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meter. In UK si ritiene che è inutile investire ingenti quantità di denaro in strumenti che non potranno essere adeguatamente sfruttati dagli utilizzatori finali perché non informatiti delle potenzialità e dei vantaggi Sono almeno 4 gli elementi cardine sui quali costruire uno smart metering realmente concepito per i clienti. Innanzitutto, la parte di comunicazione grazie alla quale il cliente da passivo diventa attivo: il consumatore deve essere in grado di «sfruttare» a pieno le potenzialità degli smart meters, in termini di consapevolezza sui consumi e sui costi. Secondariamente, ci deve essere una reale disponibilità di dati facilmente accessibili dall’utente (da mobile device e pc). In terzo luogo, lo smart meter può aprire a una molteplicità di opzioni tariffarie, che sappiano coprire le principali aree di bisogno dei consumatori (es. prepagato, seconde case, Weekend, etc.). E infine, Una maggiore apertura dei sistemi di misura e dei dati di consumo verso altre sistemi per l’home automation e l’efficienza energetica. Rispetto alla copertura di smart meter l’obiettivo del 60% nel 2018 deve essere un traguardo intermedio e non l’obiettivo finale. Certamente, l’ equità di trattamento per tutti i clienti curati dai mercati regolamentati è un pre-requisito.
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Furio CASCETTA
I consumatori sono il punto nodale per il successo o meno dello
2ª Università di Napoli
smart meter. Tuttavia, è utile andare a scoprire cosa rende “intelligente” un contatore e quali vantaggi può offrire a tutti i soggetti della filiera, incluso il cliente finale . Uno smart meter è qualcosa di più rispetto a quanto restituisce la semplice traduzione dall’inglese di «contatore intelligente». Uno smart meter soddisfa alcuni requisiti fondamentali: • È un contatore fiscale di moderna concezione: se basato su tecniche di misura statiche, rappresenta il frutto della R&S nel settore del metering; il contatore gas smart di tipo statico (termo-massico e ad ultrasuoni) è intrinsecamente elettronico e quindi realizza una misura «digitale» (non basata su un principio fisico meccanico e dinamico come i tradizionali contatori gas «analogici»). È fiscale perché a fronte di una misurazione c’è una transazione commerciale. • In letteratura è definito “smart” un contatore dotato di un microprocessore e con una capacità di comunicazione a distanza e che è in grado di veicolare le informazioni dove vuole. Queste descritte sono macrofunzioni, non sufficienti a dare un valore aggiunto. Un contatore smart è infatti uno strumento di moderna concezione, tecnologicamente avanzato: the best aviable technology non può limitarsi a fare la misura in accordo con le funzioni previste dall’AEEG. • Un contatore statico possiede eccellenti prestazioni metrologiche, le quali – in virtù dell’assenza di usura in quanto statico – rimangono praticamente invariate nel tempo (assenza di performance degradation). La normativa prevede una durata di 15 anni. • Uno smart meter possiede una capacità di comunicazione intrinseca (nel senso che è stato progettato dall’origine per avere un sistema integrato di comunicazione a distanza): tale capacità di comunicazione (bidirezionale) consente di veicolare al cliente finale le informazioni sui propri consumi nel tempo, favorendo comportamenti consapevoli e responsabili (energeticamente virtuosi).
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• Tale capacità di comunicazione rappresenta, anche per la società di distribuzione, un valido supporto tecnico per il monitoraggio a distanza dell’utenza (PdR), potendo realizzare opportuni aggiornamenti SW (download/upgrading), consentendo la fatturazione in base ai consumi reali, segnalando al consumatore eventuali consumi anomali (rispetto allo specifico trend storico). Un gas smart meter statico è quindi un presidio di legalità, in quanto offre prestazioni metrologiche di alta affidabilità (curva di errore stabile nel tempo, elevata ripetibilità, ecc.), a tutela della fede pubblica della transazione e quindi, in definitiva, a tutela del consumatore. Inoltre lo smart metering proposto in Italia nel settore gas dalla Delibera AEEG 155/08 e s.m.i, sancisce un criterio di correttezza formale e sostanziale, introducendo in tutti i punti di misura lungo la estesa filiera della rete gas il concetto di compensazione dei volumi erogati in funzione delle condizioni termodinamiche di fornitura (pressione, temperatura, coefficiente di comprimibilità). Ciò significa che il volume di gas non è uguale in tutte le parti di Italia; e di conseguenza l’energia che viene venduta all’utente. Una situazione risaputa da tempo ma che solo da poco è stata rivista. I contatori domestici, infatti, non avevano nessun tipo di corre13
zione. A seconda delle taglie dei contatori (o meglio delle portate massime misurabili) vengono introdotte le tecniche di compensazione (correttori di volume): T-conversion (correzione dei volumi gas in funzione di T) pT-conversion (correzione dei volumi gas in funzione di p e T) pTz-conversion (correzione dei volumi gas in funzione di p,T e z). Tale «novità» sostituisce la precedente pratica, fondamentalmente basata (per i punti di misura di taglia medio piccola) sull’utilizzo di coefficienti correttivi nelle misurazioni dei volumi gas (M, K o C). È indubbiamente un significativo ed apprezzabile criterio di trasparenza verso il cliente/utilizzatore finale, in quanto il volume di gas in condizioni di riferimento è una grandezza che maggiormente si avvicina al concetto di «energia fornita». I volumi di gas (espressi in condizioni termodinamiche di riferimento) misurati tramite uno smart meter forniscono, in maniera chiara e trasparente, una sorta di «misura indiretta» dell’energia fornita all’utente, a garanzia del consumatore. Lo smart meter è senza dubbio un oggetto abilitante, uno strumento che ha la capacità di trasmettere a distanza. in questo senso, se non c’è condivisione dei dati con molti soggetti, viene un po’ meno alla sua funzione e alla “filosofia smart” le informazioni non devono andare solo a comporre la bolletta ma devono andare a informare il consumatore. Un processo smart consente una diffusione dei dati al cliente finale grazie a un contatore (gas e acqua) tecnologicamente avanzato.
Pieraldo ISOLANI
Gli smart meter possono portare numerosi benefici al consumatore.
Unione Nazionale
Sapere quanto si consuma faciliterebbe l’utente finale nella scelta o
Consumatori
nel cambio del fornitore di energia, mentre le imprese potrebbero proporre offerte mirate in base ai diversi profili di consumo dei singoli utenti. Non ultimo, avere più informazioni aiutarebbe gli utenti ad avere comportamenti economicamente efficienti.
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Purtroppo, ad oggi i contatori intelligenti installati da ENEL non portano ai consumatori alcuno dei benefici sopra menzionati. Una possibile criticità legata alla diffusione massiva degli smart meter riguarda riguarda la ripartizione dei costi per l’installazione. Spesso i distributori non si riconoscono in questa posizione. È importante fare chiarezza su due punti: uno, se la struttura di proprietà della rete di distribuzione è confacente alla diffusione degli smart meter e dei conseguenti investimenti oppure presenta degli ostacoli e, due se i costi di questa diffusione saranno ripartiti in modo proporzionale su tutti e non solo sui consumatori. Sussiste qualche dubbio sul fatto che – attualmente – tutti gli attori in gioco guardino in modo univoco verso l’adozione di questa tecnologia. Un problema che ne chiama in causa altri, tra i quali la prossima – nel 2018 – liberalizzazione del mercato dell’energia.
Cristian ACQUISTAPACE
Anche per un venditore di energia, la gestione del cliente finale
E.ON
risulta difficoltosa in base alle informazioni fornite dai distributori (in particolare nel gas). La situazione attuale vede una tecnologia disponibile e pronta all’uso ma un quadro normativo in cui esistono ancora delle problematiche irrisolte, ruolo dei distributori in primis, rispetto alle quali il Regolatore gioca un ruolo prezioso. Un altro elemento di debolezza che penalizza il mercato Italiano la gestione del valore della misura. Su questo tema esistono due Paesi in cui è stata data una soluzione differente, Spagna e Gran Bretagna. Nel Paese iberico, dove le reti sono anche di proprietà di soggetti che vendono energia, la misura arriva contemporaneamente al distributore come al venditore. Mentre in Italia è direttamente il distributore a raccogliere ed inviare successivamente il dato al venditore. In Gran Bretagna, ci sono le cosiddette metering company, soggetti che hanno come core business proprio la gestione della mi15
sura e che si pongono come un fattore di garanzia del sistema nella triangolazione rete, cliente finale e società di vendita. Un elemento che sul mercato italiano manca. Infine, non bisogna dimenticare il coinvolgimento dei clienti finali, i quali devono avere consapevolezza della misura per avere comportamenti energetici più efficienti e responsabili. La tecnologia potrà senz’altro risolvere una delle più urgenti e ampie problematiche per il consumatore, ovvero quello dei cosiddetti “consumi stimati”, specialmente nel settore gas. In Svezia, a seguito di una campagna d’informazione mirata all’uso consapevole degli smart meter, il 25% dei clienti ha risparmiato l’8% in bolletta. Tutto ciò non può che portare maggiore chiarezza e trasparenza nelle dinamiche tra cliente finale, venditore e distributore. Grazie allo sviluppo tecnologico, ad un quadro normativo adeguato e completo e ad una maggiore informazione messa a disposizione di clienti più capacitati si potrà dare maggiore impulso al mercato libero e alle opportunità che da esso si possono trarre.
Ovidio MARZAIOLI
La tecnologia potrà senz’altro risolvere una delle più urgenti e am-
Movimento
pie problematiche per il consumatore, ovvero quello dei cosiddetti
Consumatori
“consumi stimati”, specialmente nel settore gas. Ad oggi, tuttavia, è difficile e rischioso per il consumatore spostarsi liberamente da un venditore all’altro per cercare la migliore offerta di energia. Prima di arrivare a un mercato libero, dunque, bisognerebbe pensare a tutele più solide per l’utente finale. Tutele e normative che dovrebbero venire dall’AGEESI, in maniera da non costringere il consumatore a rivolgersi alla giustizia ordinaria o all’antitrust per fare valere i suoi diritti.
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Paolo LANDI
L’adozione di smart meter conduce almeno a due vantaggi per gli
Fondazione
utenti finali: porre fine al consumo presunto e dare un ulteriore ele-
Consumo Sostenibile
mento di informazione. Questo secondo beneficio va comunque messo correttamente a fuoco, poiché è importante evitare di correre il rischio opposto, passando da un’assenza a un eccesso di informazione. O, addirittura, a una serie di informazioni che in realtà non servono. Le informazioni per essere utili devono essere semplici e comparabili, in modo che l’utente finale possa capire se quello che consuma – e dunque pagato in bolletta – sia vantaggioso o meno. Va evitato anche che insieme alle informazioni vengano veicolate all’utenza un eccesso di offerte: non è il fiorire di tante proposte commerciali che rendono il mercato libero, soprattutto per il consumatore. È più utile prevedere 4-5 profili di consumo (o tariffe) che racchiudono le esigenze medie delle varie famiglie, dato che una proficua comparazione può essere fatta solo su un numero limitato di casi. Lo smart meter può, inoltre, innescare la concorrenza. Se esiste una struttura terza che gestisce queste informazioni è probabile che nasca una reale concorrenza tra operatori, a vantaggio degli utenti fi-
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nali. Al contrario se sono le singole imprese a gestirle, c’è il rischio parzialità. Per essere ancora più sicuri dell’imparzialità anche la proprietà degli smart meter dovrebbe essere di un soggetto terzo. Qualche dubbio, invece, permane sui vantaggi che l’adozione degli smart meter può apportare ai consumatori più vulnerabili. Al di là della possibilità che questi ultimi hanno di monitorare i consumi, ciò che conta davvero è la decisione dell’Aeegsi di regolazione a monte attraverso delle tariffe apposite.
Fabio BELLIFEMINE
Spesso si pensa allo smart meter solo come semplice strumento
Energy@Home
per fare telegestione e telelettura dei contatori e non come una efficace soluzione in grado di fornire nuovi servizi ai consumatori, benché la tecnologia attuale lo permetta. Al massimo consentono di fare certi tipi di fatturazione in presenza di particolari contratti. Le potenzialità di nuovi servizi sono molteplici. Per esempio la sincronizzazione nell’avvio degli elettrodomestici con le previsioni metereologiche quando c’è produzione elettrica da fotovoltaico, in modo da massimizzare il beneficio dell’autoconsumo. La gestione della potenza contrattuale, ovvero aiutare i clienti a parità di confort, a ridurre la potenza contrattuale cioè il costo dell’energia; permettere, in tempo reale, il confronto dei consumi con quelli del profilo dell’utente tipo (e non solo quando un cliente riceve la bolletta, a quel punto è difficile modificare i comportamenti).
Tiziana TOTO
Le tecnologie che possono portare vantaggi al consumatore sono
Cittadinanzattiva
naturalmente benvenute. Purtroppo l’installazione dei nuovi contatori elettrici nel 2002 non ha portato i benefici promessi. Non c’è stato né un miglioramento nella gestione delle fatturazioni, né – con l’avvento del libero mercato – una facilitazione nella scelta del profilo di consumo più adeguato ai bisogni del consumatore, né
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una maggiore efficienza energetica a causa della mancanza di dati sul consumo in tempo reale, fattore imprescindibile per modificare i comportamenti di consumo o monitorare un apparecchio per arrivare a un vero risparmio. La speranza è che lo smart metering gas non ricalchi le orme di quello elettrico. Tra le maggiori criticità lamentate dai consumatori è quella della fatturazione, soprattutto per quanto riguarda i consumi stimati, i conguagli e dunque la precisione della misura.
Raffaele DI STEFANO
Esiste un problema di pre-mercato. Se il mercato lo fa la tecnolo-
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gia, le condizioni di pre-mercato grazie alle quali una tecnologia si possa affermare sono duramente messe in crisi da una selva di norme non atte a semplificare o dare degli indirizzi. Difficile dunque parlare di mercato quando coesistono due elementi fra loro diversi come la distribuzione, con le sue lentezze, e la concorrenza fra soggetti, che, invece, ha bisogno di velocità. Il mercato dell’acqua, per esempio, così com’è strutturato può suggerire alcune considerazioni e previsioni. La prima è il probabile aumento delle tariffe. In uno scenario di decrescita dei consumi è prevedibile un aumento delle tariffe per arrivare in un tempo predeterminato (non troppo lungo) a un pay back degli investimenti. Seconda considerazione, l’unione sotto l’aspetto regolatorio di acqua, gas e soprattutto energia elettrica può generare delle problematiche; fra i costi che gravano sull’energia elettrica c’è il costo di produzione. Nel settore idrico avviene un altro tipo di valutazione; i canoni di concessione non hanno un valore economico (se non poco più che simbolico), mentre i costi della gestione di rete, al contrario, hanno un impatto ben diverso da quelli che hanno nel settore elettrico. Per non parlare dei costi a valle, quali depurazione e il riuso con reti miste. I volumi che vengono trattati, dunque, solo sim-
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bolicamente sono i volumi del consumo. In una situazione confusa rimane l’impossibilità dell’utenza di scegliere il gestore. La simmetria informativa è fondamentale per avere le condizioni per impostare il mercato. Questa simmetria deve essere costruita su due elementi: il dato e la sua accessibilità, ovvero avere disponibilità di informazioni quando realmente queste servono, nei momenti in cui l’utente ha necessità di valutare i propri comportamenti di consumo e, di conseguenze, scegliere contrattualmente le modalità di pagamento. Per ricreare le condizioni di fiducia tra consumatore utente e i soggetti che forniscono il servizio il dato, la misura e la sua giustezza diventano, dunque, elementi essenziali.
Dario DEL GROSSO
Innanzitutto le tecnologie servono a portare un miglioramento. Tut-
Adoc
tavia, un tema forse a monte rispetto a quale tecnologia adottare riguarda il grado di usabilità e la capacità degli utilizzatori finale nel saperla utilizzare e sfruttare in pieno. Solo l’uso garantisce il successo di un’operazione di questo tipo. Esiste poi il tema del mercato libero e dell’immaturità del mercato energetico italiano. Oggi una buona fetta di utenti che si sono rivolti al mercato libero sono insoddisfatti della scelta fatta. Specie in sede di fatturazione con letture non corrette e bollette non conformi ai reali consumi. In questo senso la tecnologia può solo migliorare la situazione, eliminando gli abusi e soprusi che oggi vengono perpetrati nel settore energetico in particolare per il comportamento dei distributori Bollette “pazze”, fatturazioni stimate o ignorate per anni (in particolare nel gas), contratti non richiesti , sono gli elementi che rendono attualmente non maturo il mercato italiano. Quindi immaginare di superarlo eliminando l'acquirente Unico in quanto ostacolo alla liberazione è un errore, considerando i prevedibili aumenti in bolletta. Meglio cambiare le regole fra venditore e distributore e rivedere la stessa composizione societaria. 21
Marina VARVESI
Esistono due iniziative europee pensate per favorire lo sviluppo e la
Aisfor
diffusione dello smart meter e per migliorarne la conoscenza tra i consumatori-cittadini: USmart Consumer e Smart Up. Il primo è USmart Consumer è un progetto Europeo nell’ambito del programma EIE (Energia Intelligente per l’Europa ). Presentato e approvato nell’ambito del bando 2013, ha una durata di 36 mesi, fino al febbraio 2017 Ad oggi l’installazione degli smart meters (rollout plan)è a diversi stadi di implementazione nei diversi paesi europei. Il dibattito sul potenziale risparmio energetico dei consumatori nel caso in cui essi dispongano dei loro dati di consumo è ancora aperto. Il consumatore deve essere informato sui propri consumi energetici e non dispone di sufficienti ed opportuni informazioni e i servizi innovativi post contatori devono assistere il consumatore a risparmiare. Il programma si rivolge anche ad operatori, promuovendo il rollout degli smart meter e lo sviluppo / implementazione di servizi innovativi e fornendo supporto agli operatori energetici. Gli impatti attesi dall’iniziativa sono diversi e riguardano una maggiore consapevolezza dei bisogni e delle conoscenze “energetiche” dei consumatori; il supporto agli operatori del mercato a definire meglio i servizi innovative dei contatori e il supporto ai consumatori per ottenere più benefici dai contatori e la riduzione media dei consumi energetici del 10%. Per realizzarli sono previste attività quali: lo sviluppo di strumenti per l’attivazione del mercato, un’ampia campagna per il coinvolgimento attivo dei consumatori, “Action in the field” per favorire il testing di un servizio post-contatore e la comunicazione e diffusione i n E u r o p a d e i r i s u l t a t i e c o n c l u s i o n i d e l p r o g e t t o e campagne di awarness rivolte ai clienti finali. La diffusione dello smart meter senza un coinvolgimento attivo dei consumatori rimane un semplice strumento ICT. Solo attraverso un
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coinvolgimento attivo del consumatore si ridurre la domanda di energia . L’altro progetto denominato SMART UP è dedicato all’assistenza a gli utenti vulnerabili ad essere più efficienti. Si tratta di un programma nell’ambito di Horizon 2020 - Efficienza energetica, presentato e approvato nell’ambito del bando 2014 e della durata di 36 mesi(fino al febbraio 2018). Il progetto ha come focus coloro che soffrono dalla povertà energetica (“fuel poverty”) hanno difficoltà economiche per cui non riescono a soddisfare le loro esigenze energetiche. Gli obiettivi sono: contribuire a combattere la povertà energetica, identificare le modalità e gli strumenti per assistere i consumatori vulnerabili ad essere più efficienti, consumando meno e meglio. L’idea che sta alla base di Smart Up è rendere il consumatore vulnerabile più consapevole dei propri consumi energetici e dimostrare che una conoscenza reale dei propri consumi può portare all’adozione di abitudini di consumo più efficienti Sono previsti progetti pilota da sviluppare nei Paesi coinvolti: Francia, Regno Unito, Spagna, Malta e Italia. Le principali azioni pensate riguardano tanto la formazione di operatori sociali ed altri soggetti in contatto con i consumatori vulnerabili con focus su aspetti tecnici come l’assistenza e l’informazione alle persone condizione di fuel poverty.
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Lorenzo PANDOLFI
Intercettando la crescente esigenza dei clienti del mercato domesti-
Edison
co di acquisire maggiore consapevolezza dei propri consumi di energia elettrica per efficientarli, Edison Energia è la prima azienda del settore a lanciare sul mercato un innovativo servizio che permette al cliente di profilare i propri prelievi con estrema granularità. Il servizio è costituito da un’apparecchiatura (Energy Control) che, installata sul contatore di casa e connessa alla rete, è in grado di fornire con una frequenza quartoraria i dati di consumo e di potenza prelevati tramite un’interfaccia user friendly. Tali informazioni, se debitamente analizzate, permettono al cliente di efficientare i propri prelievi fin da subito individuando gli sprechi, la concentrazione temporale dei consumi (picchi) ed ottimizzare la propria potenza impegnata rispetto alle reali esigenze. Con poche modifiche alle proprie abitudini di consumo, con l’eventuale sostituzione di apparecchiature inefficienti e l’adeguamento della potenza impegnata, il cliente può realizzare significativi risparmi senza necessariamente cambiare offerta / fornitore. Il successo di Energy Control dimostra che il mercato è pronto a recepire nuovi servizi che portino efficienza e di conseguenza risparmi in bolletta, soprattutto se offerti a costi relativamente bassi e velocemente ammortizzabili.
Antonietta BOSELLI
Un problema su cui fare la massima chiarezza perché coinvolge la
Assoutenti
salute degli utenti riguarda l’inquinamento elettromagnetico indoor dovuto alla trasmissione wi-fi che gli smart meter utilizzano per comunicare. Oggi il limite consentito per legge è di 6 volt/metro. In rete e sugli organi di informazione si leggono notizie contrastanti, com’è già accaduto per altri dispositivi e apparecchi quali telefoni cellulari, personal computer o forni a microonde. Per esempio in Canada e negli Stati Uniti, e in particolare nello Stato della California, sono stati smantellati diversi smart meter a causa dell’elettro-
Energia Media
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smog. Anche in questo caso comunicazione puntuale e coinvolgimento preventivo degli utenti diventano elementi imprescindibile per evitare situazioni del genere.
Bruno LOMBARDI
L’informazione puntuale, chiara e completa è la prima condizione
Landis+Gyr
per sgombrare il campo da fraintendimenti e paure. Ad oggi i contatori gas sono concepiti con una tecnologia di trasmissione estremamente blanda, con una potenza irraggiata più bassa del gprs. Inoltre, essendo la quantità di data minima, si pensa a un collegamento dell’ordine di 3secondi / giorno. La quantità di dati è così bassa che nel momento in cui il contatore si accende e viene agganciato dal dispositivo radio che riceve i dati, il contatore trasmette in tutto in 3 secondi e poi si spegne, lavorando dunque con delle finestre quotidiane di comunicazione. Non verrebbe utilizzata una comunicazione wi-fi ma una tecnologia che si serve di una banda specifica per lo smart meter con una frequenza più bassa, pensata per trasmettere poche informazioni.
Rochi DOMMARCO
Solamente alcuni dati per fare chiarezza. I telefoni cellulari e smart-
Diehl
phone trasmettono a 0,7 watt, tra 700 e 1000 milliwatt, mentre il contatore smart in oggetto trasmette a 1/10 della potenza (o al massimo 1/5). Inoltre, lo smartphone è sempre acceso e dunque continua a trasmettere, mentre lo smart meter trasmette per soli 3 secondi al giorno. Un altro raffronto: la batteria dello smart meter dura 15 anni, mentre quello di un mobile device non supera i due giorni.
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Con il supporto di
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