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Dan Batson
PRIMA PARTE
Ricerca Scientifica su Altruismo e Comportamento Pro-Sociale
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UNO
(Dan Batson)
Dan Batson, è psicologo sociale sperimentale, professore emerito alla University of Kansas e l’autore di “Altruism in Humans” (Oxford University Press 2011). La sua ricerca si focalizza sull’esistenza della motivazione altruistica, le conseguenze comportamentali della religione e la natura delle emozioni morali. La presentazione di Dan approfondisce il dibattito su egoismo – altruismo. Egli mette in dubbio il presupposto comune Occidentale che gli esseri umani sono sempre motivati da un interesse personale fornendo prove sperimentali che l’altruismo esiste e che sorge dalle sensazioni di interessamento empatico. Nel seguente dibattito, i partecipanti confrontano la ricerca di Dan con le concezioni Buddhiste di come le persone possono coltivare l’altruismo e le circostanze nelle
quali l’altruismo può essere esteso agli estranei e membri al di fuori del nostro gruppo.
Vostra Santità, io so che Lei è profondamente convinto che l’altruismo e la compassione giocano un ruolo cruciale nella vita umana e che per molti anni Lei ha coltivato queste qualità attraverso la sua pratica spirituale; quindi ci ha un po’ sorpreso sentire che nel pensiero occidentale, in particolare in psicologia ed economia, ci sono molti dubbi e dibattiti sul fatto che altruismo e compassione esistano veramente. C’è la convinzione che tutte le azioni umane, non importa quanto nobili e apparentemente altruistiche, sono motivate da interesse personale o egoismo. La domanda è sempre: “Io cosa ci guadagno?” Come psicologi della ricerca, i miei colleghi ed io abbiamo provato ad affrontare questo problema e vedere se l’opinione occidentale è corretta. Vorrei iniziare parlando del dibattito su egoismo-altruismo. Lasciatemi spiegare cosa significano questi termini. In questo dibattito, l’egoismo è uno stato motivazionale che ha come obiettivo finale l’incremento del proprio benessere personale. Questo contrasta con l’altruismo, uno stato motivazionale che ha come obiettivo finale l’incremento del benessere altrui. Quello che intendo come “obiettivo finale” qui non è la causa prima ed ultima, ma cosa la persona sta veramente cercando in quella situazione. Questo è diverso da un obiettivo strumentale, che è qualcosa che si persegue come mezzo per un altro fine. La ragione per la quale questa è un’importante distinzione è che l’egoismo e l’altruismo possono entrambi motivare il comportamento di aiuto e cooperazione, anche se l’aiuto è molto costoso. Ma l’egoismo sostiene che tutte le azioni di gentilezza verso gli altri hanno l’obiettivo ultimo di aumentare il proprio benessere. Per esempio, una persona potrebbe cercare di stare bene con se stessa, o sentire un caldo bagliore (warm glow), o evitare sensi di colpa. La domanda quindi diventa, gli esseri umani in realtà sono capaci di altruismo? Nel pensiero occidentale la visione dominante è l’egoismo
universale. Qui c’è una simpatica descrizione di questa visione da parte di Duc de La Rochefoucauld: “L’amore più disinteressato è, dopotutto, un tipo di accordo nel quale il caro amore per se stessi si propone di guadagnarci sempre in un modo o nell’altro”17. Qui non stiamo parlando solamente di guadagno materiale e punizione; potremmo guadagnare evitando la punizione sociale o personale nella forma di censura e senso di colpa. I guadagni potrebbero essere anche ricompense sociali o proprie, come essere lodati dagli altri o sentirci bene con noi stessi. Un’altra importante eventualità è che noi aiutiamo al fine di ridurre il nostro disagio causato dall’assistere alla sofferenza altrui. Questa sarebbe ancora una motivazione egoistica, perché l’obbiettivo è beneficiare se stessi. Su questo punto il filosofo ed economista inglese, olandese di nascita, Bernard Mandeville fa una dichiarazione piuttosto estrema. Egli dice: “Non c’è merito nel salvare un bambino innocente sul punto di cadere nel fuoco. L’azione non è né buona né cattiva e quale beneficio ha mai ricevuto il bambino, ci siamo solo imposti di farlo, poiché vederlo cadere e non tentare di impedirlo, ci avrebbe causato un dolore,che l’istinto di conservazione ci costringe a prevenire”18 . È corretta la visione egoistica dominante? Questo ci porta all’ipotesi dell’empatia-altruismo. L’ipotesi è che l’interessamento empatico produce la motivazione altruistica. Questa ipotesi non è inedita per me in nessuna parte; Charles Darwin, per esempio, ne propose una versione. Un certo numero di altre persone ha proposto questa idea nella storia, ma si tratta sempre di una visione minoritaria nel pensiero occidentale. In questa ipotesi, “l’interessamento empatico” si riferisce ad un orientamento emozionale verso gli altri suscitato dal vedere una persona in stato di necessità, un sentire rivolto alla persona in difficoltà. Non è sentire come la persona si
17 - La Rochefoucauld, F. Duc de 1691. Moral maxims and reflections, in four parts. London: Gilllyflower Sare & Everingham, massima 82. 18 - Mandeville Bernard 1732. The fable of the bees: or, private vices, public benefits. London: J. Tonson, 42.
APPENDICE
212 Verso un’Economia Gentile
Ringraziamenti
APPENDICE 1
Gli editori vorrebbero ringraziare le molte persone che hanno aiutato a realizzare la conferenza e rendere questo libro una realtà. Innanzitutto desideriamo ringraziare Sua Santità il Dalai Lama per il suo instancabile supporto, incoraggiamento, guida e per i molti giorni d’impegno dedicati al Mind and Life. La sua saggezza, compassione ed insegnamenti sono per noi una costante ispirazione durante il nostro lavoro e le nostre vite. Una profonda gratitudine va anche a tutti gli oratori e partecipanti al dibattito per la loro saggezza, gentilezza e generosità, per i molti giorni di preparazione che hanno dedicato alla conferenza e a questo libro. I nostri ringraziamenti vanno anche ai molti amici che hanno aiutato a creare il programma della conferenza condividendo le loro idee e contatti, in particolare Nina Cenja e Anne Rüffer. Un altro ringraziamento speciale va a Thupten Jinpa, la cui straordinaria abilità e dedizione come traduttore non sarà mai sottolineata abbastanza. Porgiamo un ringraziamento profondo a Diego Hangartner per la sua pazienza e guida nel dare vita a questo libro, e per la sua guida ispirata
delle tante entusiasmanti iniziative intraprese attraverso il Mind and Life Europe. Molte persone hanno contribuito alla creazione di questo libro. Ringraziamo Zara Houshmand e Kate Beddall per il loro eccellente lavoro editoriale durante le prime fasi del progetto. Janna White che ha lavorato allo sviluppo editoriale con dedizione e abilità portando questo libro alla sua forma finale. Il suo impegno premuroso con il materiale, le collaborazioni attive con gli autori, la ricerca e la scrittura per l’introduzione sono stati essenziali e molto apprezzati. L’ispirazione per l’introduzione è stata in parte ricavata dalle conversazioni con Richard Layard e Bunker Roy, li ringraziamo per le loro preziose informazioni. Lewis Davis e Andy Rotman che hanno offerto un approfondito commento all’introduzione. John Dunne che ha reso le frasi Tibetane comprensibili a tutti i lettori. Siamo grati ai molti collaboratori, partecipanti e sostenitori che hanno reso possibile la conferenza. Ringraziamo la Università di Zurigo per aver co-sponsorizzato questa prima conferenza pubblica in Europa del Mind and Life, ed in particolare al Laboratory for Social and Neural Systems Research creato da Ernst Fehr, Klaas Enno Stephan e Tania Singer per la loro leadership nel campo emergente della neuro economia ed i loro costanti sforzi per introdurre le preferenze sociali e le emozioni nei modelli economici. Ringraziamo anche lo staff di supporto di Tania Singer, che ha contribuito allo sviluppo del programma della conferenza e ha aiutato lo staff di Mind and Life nel loro lavoro sul posto. Ringraziamo i sostenitori di Mind and Life e gli sponsor di differenti livelli per il loro supporto finanziario fondamentale per questo evento. Lo staff del Mind and Life ha reso possibile la conferenza attraverso la loro attenzione ai molti, molti dettagli. Ringraziamo in particolare Nina Diller per il suo supporto professionale ed il lavoro dedicato in Svizzera. Gli autori e gli editori sperano che la saggezza e la compassione di tutti i collaboratori, nonché la conoscenza e lo spirito di questo libro, possano essere portati avanti nel mondo e portare felicità a tutti.
APPENDICE 2
Il Mind and Life Institute
IL MIND AND LIFE INSTITUTE
Il Mind and Life Institute è stato co-fondato nel 1987 da Sua Santità il Dalai Lama, il defunto neuroscenziato Francisco Varela e l’imprenditore Adam Engle, allo scopo di creare un dialogo aperto e collaborazione nella ricerca tra le scienze moderne, le tradizioni contemplative presenti nel mondo, la filosofia, le scienze umanistiche e le scienze sociali. Il Mind and Life Institute è fondato sulla convinzione che per indagare e conoscere la mente umana, l’approccio più efficace sia una collaborazione di ricerca integrata e multidisciplinare. Attraverso tale collaborazione interdisciplinare, verrà sviluppata una comprensione più completa della natura della realtà, sarà alleviata la sofferenza e sarà promosso il benessere del pianeta. Nel corso degli ultimi 25 anni, il Mind and Life Institute è diventato un leader mondiale nella coltivazione di questa indagine integrata e ha sviluppato campi di ricerca che esplorano gli effetti delle pratiche contemplative sul cervello, sulla biologia umana e sul comportamento. Il lavoro del Mind and Life Institute è di espandere ed approfondire
l’indagine della mente attraverso una rigorosa ricerca scientifica, dialoghi sulla natura della mente e delle qualità umane, partecipazione accademica e contemplativa e sostegno continuo alle indagini scientifiche e alla coltivazione di una nuova generazione di ricercatori. Il Mind and Life Europe è parte integrante della strategia globale per costruire e supportare la scienza contemplativa e gli studi contemplativi a livello internazionale e interdisciplinare. Istituita nel 2008 in risposta al crescente interesse da parte di individui e istituzioni, il Mind and Life Europe valuta i bisogni, attua le strategie e facilita i programmi per favorire lo studio della coscienza e delle pratiche contemplative in Europa. Il Mind and Life Europe ha tenuto il suo primo dibattito pubblico nell’aprile 2010, questo libro racconta quell’evento inaugurale.
PROGRAMMI ED INIZIATIVE.
Il Mind and Life Institute cerca di collegare ed integrare la saggezza e le pratiche contemplative con le moderne capacità di ricerca e di utilizzare la conoscenza risultante per avviare e catalizzare programmi che possano alleviare la sofferenza e sostengano la prosperità umana in tutto il mondo. L’Istituto sponsorizza numerosi programmi che supportano questi obiettivi:
• Dialoghi con Sua Santità il Dalai Lama Nel corso degli anni, il Mind and Life ha organizzato più di 25 eventi privati e pubblici con Sua Santità il Dalai Lama in India, negli Stati Uniti e in Europa. Gli incontri più conosciuti sono gli incontri biennali privati con il Dalai Lama a Dharamsala, che iniziarono nel 1987. Dal 2003 Mind and Life ha anche condotto incontri pubblici. Per vedere gli incontri del passato e i futuri, per favore visitate il sito: http://www.mindandlife.org/dialogues/
• Pubblicazioni Sono stati pubblicati, come libri, dodici lavori relativi agli incontri con il Dalai Lama, incluso questo volume. Sono inclusi: Train Your Mind, Change