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IL MERCATO DELLE TESSERE E DELLE ASD

di Tino Nicolosi

Quarantacinque Federazioni Sportive Nazionali , diciannove Discipline Sportive Associate, quindici Enti di Promozione Sportiva , diciannove Associazioni Benemerite ecco l’apparato nazionale dello sport gestito e condotto diligentemente dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ma cos’è il mercato delle tessere? Ma soprattutto come si è evoluto ad oggi? Quando un’ associazione sportiva dilettantistica si affaccia al mondo sportivo ha di fronte l’imbarazzo della scelta in termini di affiliazione e tesseramento, condizione “sine equa non” per ottenere ed accedere a diverse agevolazioni fiscali e servizi. La scelta di una A.S.D. (in acronimo Associazione sportiva dilettantistica) si basa su tanti fattori che potranno determinare concretamente l’andamento della propria associazione, prendiamone in esempio alcune. Prima di tutto i requisiti per affiliarsi alla federazione, alla disciplina associata o all’ente di promozione sportiva sono rigidi o flessibili dipendentemente dalla scelta che si fa e fattore ormai importante “i costi da sostenere.” Da qui la grande linea di intersezione che da oltre 15 anni inizia a demarcare il grande divario tra Federazioni ed Enti di promozione sportiva. La federazione di riferimento per l’equitazione, al di là delle problematiche finanziarie, ha dei costi di settore ben più alti confrontati ai costi di affiliazione degli enti di promozione sportiva che al suo interno hanno un settore equestre ma la differenza sostanziale risiede nei costi di tesseramento e di affiliazione tra le due entità: la prima con costi “Agonistici” la seconda da “dilettanti!” ambedue danno la possibilità di lavorare in regime agevolato e soprattutto all’interno del CONI. Cosa comporta questa situazione? Semplice! Le federazioni a demarcare e coordinare uno sport con dei costi condivisi e il restante mondo della promozione sportiva dilettantistica con costi che variano ed in completa concorrenza tra di loro. Ecco il mercato delle tessere ed affiliazioni! Dove al mattino La signora ASD va al mercato e passa tra le bancarelle dello sport, le prime bancarelle sono quelle che vendono prodotti italiani e di marca, le seconde le bancarelle dei restanti enti che vendono lo stesso prodotto a costi diversi. L’aggressività del mercato, si sa è da ambulanti di strada dove ognuno urla tra le strade del mercato “la mia tessera è la migliore ha una copertura assicurativa vantaggiosa è costa 30 centesimi.” Questo mercato ha inizio in tempi non sospetti e soprattutto in sport di massa quali: il calcio, pallavolo, pallacanestro, ciclismo, etc… insomma in sport nazionali. Ma da qualche anno ha raggiunto sport di nicchia tra cui l’equitazione ( spero non sia offensivo scrivere “sport

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di nicchia” ma dati alla mano pubblicati dal coni nel 2014 emerge che l’equitazione paragonata ad altri sport ne rappresenta una piccola parte). Il Coni va verso una direzione mirata a livellare e far concepire il vero sport di tutti e per tutti e non delle facili e statiche entità che hanno mal concepito la loro mission per far progredire la promozione e le attività sportive confondendole per un “bancomat”.

Una politica di controllo del Coni che sicuramente va a vantaggio di chi lo Sport lo fa e lo fa fare veramente con professionalità e responsabilità deontologica, derivante dall’impegno preso dall’accettazione dell’incarico. Questo mercato nascosto che lavora nel sottobosco dello sport ha creato negli anni un inasprimento nei confronti delle associazioni, le quali si trovano di fronte non solo al dubbio della scelta bensì a diverse opinioni e tecniche di vendita che rendono sempre più evanescente il vero obbiettivo e cioè far cresce la propria associazione e renderla una realtà concreta nel proprio territorio. Siamo spettatori al cinema e mentre aspettiamo di visionare il film, per cui abbiamo pagato il biglietto, guardiamo la pubblicità : Affiliazioni gratuite, 100 tessere gratis, la tessera per i primi affiliati ad 1 euro, Sei un delegato? Se vendi 10.000 tessere per te al costo di 30 centesimi unisciti a noi! E tantissime altri slogan del mercato. Ma quando firmiamo la fatidica domanda di affiliazione ed inviamo i nominativi dei nostri tesserati al costo di pochi euro, cosa succedo dopo? Si parte insomma? Siamo pronti! Bene. Da qui il secondo quesito che ci siamo posti: come si è evoluto il mercato delle tessere? Si è cercato più di fare cassa ed offrire “in politichese” tutto, anziché rendere un servizio ed un assistenza reale e concreta. La nascita, la crescita, l’andamento e l’espansione di una A.S.D. è fatalmente legata ad un insieme di professionisti che immancabilmente consigliano ,vagliano e conducono l’associazione a fare i giusti passi per non doversi trovare in difficoltà. Ne deduce che anche gli enti nazionali debbano aiutare le associazioni non solo a crescere ma soprattutto a dare gli strumenti necessari per poter partire bene ed espandersi e soprattutto ad affermarsi. Fattore X che i venditori sul mercato spesso trascurano mancando l’obbiettivo di far fare più sport possibile per tutti. Ecco il progredire del mercato delle tessere! Dove la signora ASD torna al mercato, dove ha comprato gratis o con pochi euro tutto ciò che serviva, e chiede al venditore: come funzione il regime 398/91? Come devo assumere una persona per pulire i miei box? Come tenere i libri contabili? Dove andare per una consultazione? come risolvere un problema assicurativo? Come difendersi da un controllo fiscale? Se può avere una consultazione da personale ferrato nel settore, insomma chiede aiuto ed assistenza, domanda alle quali il venditore spesso, con molta superficialità se ne deresponsabilizza, tanto alla fine, in fin dei conti la signora ASD ha avuto gratis l’affiliazione ed i tesseramenti li paga poco. Il vero obbiettivo delle associazioni sportive dilettantistiche da anni, si è valutato, che non hanno bisogno di pagare poco l’affiliazione ed i tesseramenti! Hanno bisogno di enti che li seguano passo dopo passo, che gli diano tutti gli strumenti necessari per trovare le soluzioni migliori per far fluire lo sport nelle case degli italiani! Hanno bisogno di avere un Ente che gli mandi gratuitamente materiale per la loro promozione, che li formi per la loro professionalità, che gli indichi la retta via per ottenere credibilità nei loro territori e che vincano la battaglia giornaliera dei costi di manutenzione per le loro strutture. In fondo l’utilizzo di questo sistema come un bancomat per costruire castelli inagibili non risponde alla vera esigenza dell’associazionismo sportivo italiano e cioè quello di lavorare in qualità, serietà professionalizzando sempre più il proprio lavoro. Anni e anni di sacrifici ci sono voluti per entrare in punta di piedi nel caustico mondo della baronia sportiva, dopo anni notiamo le persone giuste al posto giusto con un presidente ed una segreteria nazionale CONI che piano piano fanno emergere sempre più regole , per una grande qualità e professionalità nello sport italiano. Con il sorriso in bocca ed un grande savuarfer la presidenza sta marciando “inesorabilmente” verso la risoluzione e la vittoria di uno sport di tutti e per tutti. Consigli utili: DIFFIDATE da chi offre Affiliazioni e tessere Gratis! Ci Siamo posti solo due domande oggi! le prossime ci aiuteranno a capire come funziona la macchina delle coperture assicurazioni sportive.

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