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SPECIALE MAURO TESTARELLA
L'UOMO CHE HA CAMBIATO L'EQUITAZIONE ITALIANA
di Tino Nicolosi, Amministratore Unico Engea
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Quattro del mattino sulla A1, con lo sguardo fisso sulle strisce bianche dell’autostrada, il primo appuntamento era fissato alle 9.00 del mattino a Roma. Si partiva sempre alle prime ore del giorno per avere le strade libere senza code e senza traffico. Mauro non era una persona abitudinaria. Cambiava tutto anche all’ultimo minuto di una programmazione già definita. Imperterrito, anticonformista, impetuoso, passionale, eroico e per chi lo ha “veramente conosciuto” con un cuore gigantesco. Il tempo trascorso in autostrada veniva semplicemente speso a fare chiamate e discorsi di strategia e logica. Penso di essermi preso con Mauro una laurea in psicologia, non lo scrivo per autocelebrazione ma perché il settore stesso ci portava a fare delle scelte talmente controcorrente che a volte non sapevamo nemmeno noi i risultati che avrebbero portato... Oggi lo so! Hanno portato ad ENGEA la più grande organizzazione nazionale di turismo equestre e di attività ludiche, ricreative e sportive.
Per chi non conosce la sua storia ne riassumo velocemente i passi salienti. Entrato in Marina in giovane età per poi imbarcarsi e far parte degli incursori di marina si congedò per inseguire le sue passioni. La sua giovanile storia d’amore con Graziella lo portò ad innamorarsi della Sardegna. Li apri il suo Market per i turisti per poi dare seguito ad una serie di esperienze lavorative rappresentando marchi aziendali nell’isola. Fondatore di una delle prime agenzie di sicurezza “Agenzia Tarros” nella località di Orte e Corru nella provincia di Oristano. Li si dedicò ad una serie di attività tra cui l’apertura di una discoteca e di un bar ristoro, la creazione del primo museo di fenicotteri rosa, vista la particolarità dell’area geografica dove a poche centinaia di metri si trova tutt’oggi il più grande punto di sosta di questi uccelli provenienti dal nord Europa. Poco dopo Mauro apre il suo maneggio per organizzare trekking intorno all’area, a 300 metri dal mare. Ed Ecco la svolta!
Era il 1998... è vero la bandiera ENGEA riporta il 1997 perchè molti non sanno che l’idea delle Guide Equestri Ambientali nacque nel 1997 davanti ad un bicchiere di vino con il Maresciallo dei Carabinieri Stocchino, ma la prima formalizzazione dell’idea stessa fu proprio nel 1998. Mauro la pensò nell’oasi di Sale Porcus, proprio nel suo ranch, l’obbiettivo era quello di realizzare dei viaggi a cavallo e monitorare nel frattempo l’area protetta, oggi dell’UNESCO, dalle infrazioni e dal vandalismo delle persone meno sensibili all’ambiente. In quegli anni esistevano solo due associazioni in Italia che si occupavano di Sport Equestri e Turismo Equestre, la federazione di riferimento FISE e la allora ANTE. Nei primi anni dell’apertura del Ranch, mentre le due associazioni, a colpi di regole e disposizioni, si litigavano i campi di azione, Mauro Testarella con le prime Guide Equestri Ambientali organizzava la sua prima Ippovia “Lungo la rotta dei Grifoni” in Sardegna.
Nel 2002 l’ippovia fece incontrare Mauro con il suo futuro Segretario Generale Adina Pinzi, nonché futura compagna di vita, la quale sposando l’idea della “Guida Equestre Ambientale” portò insieme a Mauro la segreteria Generale della neo ENGEA - Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali - a Brescia. L’idea di base era quella di dare la possibilità a tutti di sentirsi rappresentati da un Ente che non fosse burocratizzato e soprattutto che anche il piccolo imprenditore o associazione a 2000 metri di altitudine avesse le stesse opportunità del centro ippico vicino ai centri abitati e di avere gli stessi servizi, benefit ed assistenza. Oggi riusciamo a fare molto di più, ma allora sembrava un traguardo irraggiungibile. Mauro Testarella alzò la testa e negli anni successivi dedicò la propria vita a questa idea e cioè a liberalizzare e rendere fruibile a tutti l’equitazione in Italia. Nel 2002 in Italia esistevano tre realtà nazionali Equestri ed una era proprio l’ENGEA. Mauro aveva una predilezione per le auto, ne cambiava due all’anno e oltre 9 auto in quegli anni sono state usate per girare l’Italia e l’estero, tutte con fine carriera ad oltre 400 mila chilometri.
La mattina del 03 Ottobre 2007 entrai per la prima volta negli uffici della segreteria Generale a Silvano Pietra, spostata l’anno prima dalla precedente sede di Brescia. Mi colpirono subito le Armi appese alle pareti ed i fasti degli uffici. Mauro entrò con fare deciso, si sedette e mi chiese: Che lavoro fai? Gli risposi con altrettanta decisione “Sono disoccupato da un giorno”, mi rispose sorridendo “qui siamo tutti dei disoccupati”. Ci vollero 10 anni per capire cosa significava quella frase. Non avrei mai potuto immaginare che da lì in poi avremmo collaborato insieme con tenacia, forza, dedizione, spirito di abnegazione, passione, coraggio e soprattutto con incoscienza per credere semplicemente ad una “visione”. Avevo appena 23 anni e senza rendermene conto stavo per contribuire alla crescita della Sua idea. Nel 2010 divenni Segretario Generale dei “Garibaldini Volontari a Cavallo”, associazione di protezione civile e salvaguardia ambientale, e nello stesso anno organizzammo fiere ed eventi in tutta Italia ed all’estero.
Tra il 2010 e il 2013 la forza dell’Ente si fece sempre più pressante sul territorio italiano con iniziative, idee e progetti che ci portarono a certificare Ippovie all’estero allargando sempre più la nostra presenza sul territorio.
Tra il 2013 ed 2017 la crescita esponenziale dell’idea ENGEA fu anche attraversata da sofferenze che solo uomini pronti a tutto e con nulla da perdere potevano superare. Dalle ispezioni governative alla separazione dalla sua compagna, dalla diagnosi della Sindrome di Parkinson alla perdita del riconoscimento CONI della società e contenziosi con colossi delle telecomunicazioni. La differenza tra un folle e un pazzo è sottile: Il Folle persegue qualcosa che non sa neanche lui stesso di conoscere, il Pazzo segue qualcosa che crede senza sapere.
Nel 2017 Mauro mi indicò come Segretario Generale di OIPES, l’associazione creata per dare più opportunità di lavoro alle associazioni con attività sempre più collaterali e da lì in poi fu solo la nostra determinazione a far crescere sempre di più il settore equestre nazionale, con idee, progetti, visioni, tutte al servizio del settore. Mauro iniziò a convivere con i suoi limiti fisici, ma non perdeva mai lo spirito e la tenacia per continuare a credere nel progetto ENGEA.
Tra il 2018 e il 2021 raggiungemmo obbiettivi impossibili. Grazie a tantissimi Dirigenti e Consulenti, che hanno creduto non solo nel progetto ENGEA ma soprattutto nelle persone che ci lavorano, vincemmo il contenzioso con il CONI con delibera all'ultimo grado della cassazione che ci dava ragione, vincemmo contro uno dei colossi delle telecomunicazioni, tramite la collaborazione con il Mondino di Pavia creammo il progetto "Equiparkinson" a beneficio di tutti i parkinsoniani di Italia.
Al 2021 avevamo partecipato a 16 edizioni di FieraCavalli Verona, ad oltre 120 fiere sul territorio Italiano, presenziato in 14 stati esteri, creato oltre 45 Ippovie Italiane Certificate ed eravamo presenti sul territorio italiano in modo capillare in tutte le regioni.
Mauro Testarella è stato l’uomo che ha cambiato l’equitazione Italiana e di questo nessuno può negarne l’evidenza. Ha reso accessibile l’equitazione a tutti. Se oggi in Italia esistono oltre 28 Enti che promuovono l’equitazione è perché Mauro Testarella più di vent’anni fà ha tracciato il primo solco d’aratro. Se tutti gli enti di promozione sportiva in Italia oggi si occupano di equitazione è grazie a Lui, se esistono enti di secondo livello e associazioni che si sono organizzate per promuovere l’equitazione è grazie a Lui e di questo ne va dato merito. Non ha importanza quante bandiere esistono, l’importante è promuovere uno sport bellissimo come l’equitazione e renderlo alla portata di tutti.
Arrivò il Covid19. Mauro seguiva preoccupato i TG e ogni mattina la stessa frase veniva sempre riproposta “Tino qui è un casino, hai sentito?”, la risposta era sempre la stessa “ stiamo a vedere”. La più grande frustrazione che attraversammo fu la mattina del 11 Marzo 2020. Entrai in ufficio con il volto stanco e con la preoccupazione di chi non sa come comunicare una decisione sofferta.
Tino: sono al telefono da tutta notte Mauro: lo so ho visto Tino: Mauro quello che ti sto per dire, so che non lo condividi, ma dobbiamo farlo. Mauro: Cosa? Tino: dobbiamo lasciare tutto il personale a casa. Mauro: ma non possiamo fermare tutto! Tino: Ho sistemato tutto per continuare a lavorare da casa, ho fatto tutti i backup dei database. I computer sono pronti per continuare a dare assistenza e i dirigenti sono preparati, sto chiedendo a loro l’impossibile e so che si faranno onore. Mauro: bravo, io comunque resto in ufficio. Tino: Mauro...dobbiamo chiudere gli uffici. Non sai quanto mi fa male dirtelo. Mauro: Non abbiamo mai chiuso in 20 anni e non lo facciamo ora. Tino: Mauro... Il governo ha bloccato tutto, li hai sentiti i TG! Si sta fermando il mondo. Mauro: e che si fa? Sembra una terza guerra mondiale silenziosa Tino: il nostro settore sarà il primo ad essere fermato, sto cercando documenti che mi aiutino a capire come in altri Paesi questo settore sta affrontando la pandemia, ma non trovo nulla. Il mondo di oggi è cambiato in così pochi anni che non esistono procedure da seguire. Mauro: Ma se vuoi dormo io in ufficio e mi dici se vi serve una mano! Tino: Mauro ti ho organizzato tutto! Tranquillo ci aggiorneremo tutte le ore.
Superammo una pandemia senza alcun addestramento e manuale da seguire ma coraggiosamente come tutte le battaglie in prima fila a dare aiuto, assistenza e certezze al mondo equestre nazionale. Per la prima volta gli uffici di ENGEA rimasero chiusi per due mesi, e questo ci mortificò tantissimo. Lavorammo giorno e notte, seguimmo dispositivi legislativi, facemmo pressioni costanti a tutti gli organi governativi, interpretammo DPCM, scrivemmo articoli che diedero la possibilità alle autorità competenti di saper bene intervenire durante i controlli di quell’anno.
Nel marzo 2021 in comune accordo divenni Amministratore Unico di ENGEA ed a maggio dello stesso anno Presidente di OIPES. Negli ultimi mesi trascorrevo un’ora al mattino con lui, un appuntamento diventato fisso a giorni alterni per poi aprire gli uffici della Segreteria Generale e iniziare le giornate di intenso lavoro.
In 14 anni di lavoro non era suo costume elogiarmi anzi cercava sempre di sottolinearmi gli errori ma nel novembre 2021 mi commosse. Entrò a FieraCavalli edizione 2021, andai a prenderlo all’entrata accompagnato dai Volontari Garibaldini di Milano e quando arrivò agli Stand ENGEA mi disse:
“Mi piace! Hai fatto un bel lavoro”. Queste parole mi gratificarono tantissimo, ne ricevevo centinaia di complimenti ma quelli che per me contavano erano i suoi. Quando me le diceva si commuoveva sempre, anche in privato, ed io ogni volta scherzosamente gli dicevo: “Dai smettila... cambiamo argomento.”
Lo stesso mese eravamo al Campionato Nazionale a Verolanuova e prima di entrare all’evento mi disse: “Quante macchine! Ma lo hai fatto in concomitanza con altri eventi..?” ed io con un sorriso tra le labbra: “No Mauro questo evento è tutto ENGEA..!” Mi guardò stupito e mi disse “Stai facendo delle cose mai realizzate, però Tino ti devi riposare sarai stanco.” Gli risposi: “Ci sarà tempo adesso goditi l’evento tutto questo è grazie anche a te!”
Come disse Walt Disney
Il 13 Gennaio 2021 ero con la mia storica divisa da Ufficiale dei “Garibaldini Volontari a Cavallo” a fianco di Mauro nella chiesa di Terni Città di Giardino proprio come lui se lo era immaginato. Siamo stati accanto l’uno all’altro come fratelli, amici, colleghi e soprattutto soldati al servizio del prossimo. Ci siamo confortati, abbiamo aperto i nostri cuori, ci siamo stretti a “coorte” proprio come l’inno italiano nei momenti più bui della nostra vita, e con la baionetta tra i denti conquistato territori per il bene comune e di tutte le persone che hanno creduto in noi. Abbiamo assistito a momenti felici e momenti tristi, abbiamo percorso il cammino della vita con determinazione, forza e coraggio e lo abbiamo sempre messo a disposizione del prossimo.
Oggi comprendo che sia Mauro che io non lo facevamo perché fossimo dei santoni o dei caritatevoli difensori dei deboli o chissà quale etichetta, lo facevamo perché era quello che ci sentivamo di fare e perché comprendemmo che, quello che ci piaceva fare, in realtà era il nostro lavoro. Nel nostro lavoro non esistono orari, sabati o domeniche, Natali, Capodanni o Pasque senza avere il telefono in tasca che suona ed essere sempre e comunque a disposizione del prossimo, in qualsiasi parte del mondo ci troviamo, in qualsiasi situazione che viviamo persino durante le poche ferie, vacanze programmate che ci permettevamo di fare. La nostra forza è essere sempre preparati e pronti ad intervenire con parole di conforto, decisioni e repentina OPERATIVITA’. Ogni volta che clicchiamo “accetta la chiamata” perdiamo inesorabilmente la nostra vita privata, la nostra privacy, la nostra libertà... ma in realtà è grazie a quella chiamata che ci sentiamo Liberi di fare quello che sappiamo meglio fare e abbiamo l’opportunità di cambiare le cose, di far vivere intensamente l’idea ed il progetto che il nostro lavoro, e cioè “l’equitazione Italiana”, ci chiede. La richiesta dell’equitazione è semplice. Aiutarla a svilupparsi rendendola libera da ogni costrizione, abuso o ingiustizia e professionalizzarla per far si che vi sia terreno fertile per crescere! Questo è il bagaglio che ci ha lasciato Mauro Testarella.
Durante il funerale fissavo la bandiera dell’ENGEA consapevole che gli eventi e le cose non tornano indietro. In realtà mi sentii solo, l’uno a fianco all’altro. Ci lasciava il lupo più anziano, ci lasciava il compagno di imprese e avventure fantastiche trascorse insieme, le stesse che quando ci sedevamo la sera, davanti ad un bicchiere di vino, ci raccontavamo sempre. Oggi Mauro lascia una sensazione, un idea, una visione, e sarà la stessa che percorreremo con coraggio, forza e dedizione. La strada della libertà delle proprie idee.
Nella sepoltura misi un bussola della “Royal Navy London” che punta sempre a nord. Per tre motivi: il primo è prettamente religioso “possa servirti per tracciare le ippovie su nel cielo” il secondo è personale “puntando sempre a nord, punterà verso di me e la mia seconda bussola punterà oltre le cime” come la prima spilla ENGEA che cita “Sempre primi oltre la cima”; il terzo motivo lo spiegherò nel progetto a cui teneva molto e che vedrà la luce entro quest’anno.
Quel giorno Adina, sua compagna di vita, mi guardò negli occhi, i soliti che per anni si erano raccontati gioie e dolori e mi disse “adesso tocca a te”. Gli risposi “ce la metto tutta”.
Guardai Franco Fiorillo mettere i suoi guanti bianchi da Ufficiale sulla sepoltura e portare lo sguardo in basso verso la terra. Mauro il discusso, il pioniere, l’irriverente, l’incandescente vulcanico comandante ha riunito le persone che più lo hanno amato per quello che era e non per quello che gli altri volevano che fosse, ed è stato proprio per questo che ha cambiato le cose.
Amministratore Unico ENGEA Tino Nicolosi