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IL MONDO SOMMERSO DELLE ASSICURAZIONI SPORTIVE
from Rivista speciale fiera 2017
by ENGEA
di Tino Nicolosi
È una valida assicurazione? E’ mai possibile che con una tesserina di pochi euro, possiamo stare tranquilli con i nostri figli, che praticano equitazione? Dopo il “mercato delle tessere” ecco il “Mondo sommerso delle Assicurazioni”. Prendiamo insieme muta e bombole ed immergiamoci a 30 metri nel mare Artico, ovviamente, chi ha problemi di cuore o respiratori, non può partecipare all’immersione.
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L’ assicurazione compresa nella tessera sportiva è una tra le più efficaci tecniche di vendita, per giustificare un’affiliazione ed il costo della tessera al proprio Ente! Ma in fondo... L’assicurazione a cui tanto teniamo e pretendiamo quando andiamo a fare sport, come funziona?
NEL DECRETO 3 NOVEMBRE 2010 LO STATO EMANA IL DECRETO LEGGE PER L’ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA DEGLI SPORTIVI DILETTANTI, PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE IL 20 DICEMBRE 2010 N° 296 INERENTE L’OBBLIGO DELLE COPERTURE INFORTUNI PER TUTTI I TESSERATI A FSN, DSA, EPS, consiglio vivamente di controllare tra le coperture assicurative del proprio ente, che sia citato questo decreto, poiché regola ed obbliga insindacabilmente l’obbligatorietà da parte dell’ente, di stipulare assicurazioni sportive a vantaggio dei propri tesserati, che tutelino lo sportivo per gli infortuni con 80.000 euro in caso di morte e 80.000 per invalidità permanente, con 10% di franchigia. Ovviamente la legge suggerisce che vi è la libertà di migliorare le coperture, non solo con più opzioni bensì aggiungendo anche l’RCT, la responsabilità civile verso terzi, ad oggi non obbligatoria. Entriamo nel merito. CHI PRATICA EQUITAZIONE È SOGGETTO A DUE FONDAMENTALI RISCHI: - farsi male svolgendo qualsiasi attività sia di preparazione, che di allenamento - oppure arrecare danno con il proprio cavallo. Questi due rischi ad oggi sono tutelati da due coperture assicurative distinte e separate: LA POLIZZA INFORTUNI E LA POLIZZA DI RESPONSABILITÀ' CIVILE
PER COLORO, CHE HANNO LAVORATO O LAVORANO NEL MONDO ASSICURATIVO conoscono benissimo il costo di queste due coperture e soprattutto quando fanno compilare il modulo del cliente, dove viene chiesto dei suoi Hobby, trovarsi barrato tra gli sport “equitazione” significa pagare un premio più alto, poiché l’equitazione è tra gli sport con più rischi. Oggi vi sono compagnie assicurative, che ben si guardano dall'assicurare l’equitazione, proprio perché un sinistro per caduta da cavallo non è un sinistro da chi pratica pallavolo o basket o calcio.
MA COME INTERVENGONO GLI ENTI? Ovviamente sono obbligati a dare la copertura di legge decreto 296 e sono le federazioni, le discipline associate, gli enti di promozione sportiva e per caduta le Associazioni sportive dilettantistiche, ma se consideriamo che la perdita di un occhio è valutata 11% di invalidità nella tabella Inail per gli infortuni, comprendiamo che questa copertura di legge non basta, quindi grazie a questo si apre “Il Mondo sommerso delle Assicurazioni” il mercato degli assicuratori che non sono altro che dirigenti sportivi, che vendono le proprie tessere spiegando che hanno una fantastica copertura assicurativa senza dare realmente la giusta comunicazione e la giusta interpretazione. Vi sono enti che in maniera superficiale si deresponsabilizzano anche in caso di morte, al fine di non aprire un sinistro, che alzerà sicuramente il costo dell’assicurazione l’anno successivo e la domanda è perché?
SU QUESTO PUNTO DIREI DI APRIRE LA BOTOLA DI QUESTO MERCANTILE A 30 METRI SOTT'ACQUA.
oggi uno dei servizi fondamentali per gli enti è la copertura assicurativa e ovviamente questi enti devono stipularne una per i propri tesserati con tantissime tipologie di sport, quindi chiamano diverse compagnie e chiedono preventivo. La compagnia per l’enormità dei numeri (quelli dichiarati e richiesti dall'ente) tira l’offerta. Ovvio pensare che se un ente paga 500.000 euro di premio annuo e durante l’anno la compagnia ha liquidato 600.000 di indennizzi, vuol dire che l’ente dovrà pagare un premio più alto l’anno successivo o che la compagnia disdica la polizza. Per queste semplici regole possiamo capire, come mai una tessera viene data a 0,30 centesimi o 1 euro o per numeri non trasparenti o per polizze poco prestanti. ricordiamo che il vero problema sta nel sottomettersi a dei regolamenti nazionali sportivi che se non correttamente perseguiti fanno decadere pure il beneficio delle polizze sportive, come i casi in cui le polizze non intervengono per le attività fuori dai circoli ippici.
ESISTONO ENTI CHE AL FINE DI AVERE PREVENTIVI VANTAGGIOSI, STIPULANO POLIZZE DA CONTRATTO per le attività di Pony e poi vendendole per attività con i cavalli oppure dichiarando un numero inferiore di tesserati per avere premi assicurativi da pagare di meno ed enti, che da polizza hanno franchigie talmente alte, che fanno decadere il motivo principale di averle. Questo comportamento poco deontologico va a ledere per ricaduta il mondo dello sport fatto di associazioni, dirigenti e atleti, che danno il cuore per raggiungere giorno dopo giorno obbiettivi e promuove sempre di più la cultura dell’equitazione. Sotto quest’aspetto vige molta confusione e disinformazione ecco perché
dall'altra parte ci sono enti che lavorano sulla sicurezza dell’equitazione, sulla cultura dei dispositivi di sicurezza, sulla formazione degli istruttori e dei propri dirigenti al fine di abbassare sempre di più il verificarsi dell’infortunio o del danno stesso. La vera soluzione non va trovata sulla buona copertura (a priori vi sono enti che offrono convenzioni nazionali agevolatissime) la soluzione va trovata nella cultura della sicurezza e della professionalità degli operatori del settore equestre, che hanno il dovere di far svolgere al meglio ed in totale sicurezza l’equitazione, abbinando cavalli idonei alla preparazione degli allievi, pubblicizzando la politica della qualità e della serietà poiché il cavallo rende questo lavoro non solo rischioso ma imprevedibile. Il dovere degli enti che si mettono al primo posto per promuovere l’equitazione, è quello di pubblicizzare e promuovere l’equitazione sicura con coperture assicurative valide e non vendere con disinvoltura tessere sportive comprendenti le coperture assicurative totalmente non idonee al settore. Le assicurazioni si stanno sensibilizzando su questo tema e alcune offrono coperture complementari a basso costo, questo grazie al lavoro di enti che lavorano sotto egidia di certificazioni con la ISO 9001:2015 e riescono a garantire la serietà dell'attività e la messa in sicurezza del circolo ippico. Saliamo su in superficie e togliendo il boccaglio respiriamo l’aria fredda dell’Artico coscienti di una grande scoperta e cioè che dietro la famosa frase del dirigente “TRANQUILLO C’È L’ASSICURAZIONE” vi cela un mondo sommerso che ogni giorno coinvolge istruttori, associazioni e atleti tra avvocati, perizie e giudici senza essere coscienti che molte cose si potevano evitare semplicemente con una semplice domanda posta al proprio ente di riferimento che con esperti del settore deve rispondere concretamente alle esigenze del proprio atleta o centro affiliato trovando soluzioni che lo tutelano al massimo e per ogni evenienza. Abbiamo aperto solo una botola oggi ma il mercantile è grande e l’ambito assicurativo è talmente vasto e degno di approfondimento che vale la pena un approfondimento con il proprio ente di riferimento.