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L’Interior Design e l’estetica senza tempo con Paolo Volpato
TENDENZE L’Interior Design e l’estetica senza tempo con Paolo Volpato
Paolo Volpato si laurea nel 1991 in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 1994 inizia la sua carriera aprendo il proprio studio, concentrandosi su architettura e design di interni. Dal 1999 al 2006 collabora con Valeria Girardi, occupandosi di architettura residenziale. Sviluppa Concept e Corporate Identity per diverse aziende nel settore del lusso. Nel 2006 comincia la sua collaborazione con Lissoni Associati come responsabile per tutti i concorsi nazionali e internazionali a cui lo studio partecipa. Nel 2013 diventa partner di Lissoni Architettura. Entra a far parte di Matteo Thun & Partners come Chief Architect nel gennaio 2018, dove supervisiona il portfolio di tutti i progetti dello studio. Nel 2019 diventa partner dello studio Quincoces-Dragò & Partners con David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung. La sua passione per il design l’ha portato ad essere incaricato dalla Farnesina di rivestire il ruolo di Ambasciatore del Design Italiano nel mondo.
Come vede l’architettura e l’interior design nel suo complesso?
Architettura ed Interior Design stanno attraversando un periodo di transizione, che a mio parere, sta portando ad una netta separazione ed a una sempre più specializzazione delle due discipline. Molti studi si stanno orientando in questa direzione dove architettura ed interior design vivono in compartimenti stagni e non dialogano più. Ho sempre pensato e progettato senza mai attuare questa divisione, enfatizzando, invece, la componente umanistica che contraddistingue questo bellissimo lavoro. Architettura ed interior design nascono insieme e stabiliscono nella loro unitarietà il percorso progettuale perfetto.
Quali consigli a livello di arredamento/interior ci può fornire per sentirci bene nelle nostre case?
Per sentirci bene e per far sentire bene ed a proprio agio le persone che vivono e vivranno le case che noi progettiamo, penso che l’obiettivo principale di un progettista debba essere quello di creare spazi accoglienti con un’estetica senza tempo. L’aspirazione deve essere quella di creare ambienti armoniosi attraverso la manipolazione della luce e l’utilizzo di materiali naturali in modo da non celare mai quegli aspetti spaziali di un luogo specifico. Il contesto di uno spazio è, e sempre sarà, la principale fonte di ispirazione sia nel loro lavoro di recupero e restauro di ambienti esistenti, che in quello che affronta progetti creati ex novo. Ogni ambiente, indipendentemente dalle dimensioni, prende forma dopo una accurata analisi e deve essere sostenuto dalla ricerca, la composizione, il colore, l’ambiente, il contesto e la storia.
Secondo lei quali saranno le tendenze/i trend che segneranno l’arredamento nel 2022?
Assistiamo da tempo ad un sistema “circolare”, nel quale trend e tendenze si susseguono: dapprima il ritorno degli anni ’40, poi ’50 e così via, sino ad arrivare in questi ultimi anni alla riscoperta, riutilizzo e riedizione di pezzi e suggestioni anni ’60, ’70 e ‘80. Tendenze e trend che nel giro di poco tempo perdono di attualità. Penso a spazi essenziali, funzionali, dove luce, colore, utilizzo di materiali nobili e naturali esprimono una tendenza che difficilmente tenderà ad esaurirsi.
Infine, secondo lei quale è “l’oggetto che cambia tutto all’interno di un’abitazione”?
Capovolgerei il concetto parlando più di soggetto che di oggetto. I nostri clienti, le persone che abiteranno le case che abbiamo progettato sono “l’oggetto” che cambia tutto l’interno di una casa. Pensate a quante contaminazioni e combinazioni si possono verificare all’interno di una abitazione in termini culturali, etnici, ecc.. Ma se proprio vogliamo identificare dei veri oggetti, penso che quelli più cari, a lungo conservati perché ricordi personali siano gli oggetti che caratterizzano e cambiano le case che viviamo.